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A F F I L I A Z I O N E A L E X
La creatura si voltò, osservando il ragazzo coi suoi piccoli occhi inespressivi. Almeno qualcosa sembrava accomunare i due: entrambi erano molto probabilmente il frutto di un quirk mutante. L'uomo dall'altezza straordinaria non aveva certo le ali da pipistrello, ma il colore della sua pelle (che sembrava già alla vista dura come la pietra) e il suo volto a metà tra l'umano e il bestiale erano un'ovvia conferma. Naso corto e grosso, labbra larghe e occhi dalla posizione e dimensione innaturale, oltre che una serie di ferite sulla fronte e sulla nuca, ornavano il suo volto. La bestia, che era a petto nudo se non per una sorta di strana corazza in metallo, mosse qualche passo avanti verso una scrivania posizionata all'incirca al centro della stanza. Qui si accomodò, a dire il vero buffamente, su una poltrona. La sua mole era ironicamente imponente anche da seduto. Con una mano fece cenno ad Alex di avvicinarsi e accomodarsi su una sedia di fronte a lui mentre il resto della squadra attendeva all'entrata. Attese che il giovane si facesse vicino.
Benvenuto, figlio del caos... - l'uomo aprì bocca, la sua voce era profonda e roca tanto quanto il suo aspetto - Tu saresti...? - aggiunse dopo una breve pausa. In effetti finora i suoi compagni non si erano mai presi la briga di domandargli come si chiamasse e nessuno sembrava essersi posto il problema. Almeno da questo punto di vista, nonostante l'aspetto, il loro capo sembrava essere decisamente più educato. O forse era una trappola.. -
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Alex Drake
Narrato - Parlato - Pensato
Le due bestie si trovarono faccia a faccia, il divario fra la statura del pipistrello e di quella specie di energumeno verde erano impressionanti. Il boss si mosse verso la scrivania al centro della stanza. Le luci illuminavano la grezza corazza che l'uomo, se così è possibile definirlo, indossava sopra al busto nudo. Il cranio ed il volto erano costellati da una miriade di cicatrici, retaggio di passati scontri. Alex non invidiava affatto la sorte toccata agli avversai del mastodontico individuo. Pur non sapendo nulla su di lui, a giudicare dal timore reverenziale che i suoi sottoposti gli dimostravano e da ciò che poteva constatare con i suoi occhi, il leader di quella compagnia doveva essere certamente munito di una gran forza. Ad un cenno Drake si avvicinò e si mise a sedere sulla sedia dal lato opposto della scrivania rispetto a quella dell'orco. Benvenuto, figlio del caos... Tu saresti...?. Il pipistrello si sistemò il vestiario malconcio. A giudicare dal livello di consunzione del tessuto non si poteva giurare che non l'avesse trovato rovistando in un cassonetto, era lacero e sporco ed anche a un naso non troppo allenato sarebbe stato facile fiutare l'odore acre che emanava. Un ghigno si stampò sul volto del ragazzo. L'idea che gli fosse chiesta una sorta di presentazione ufficiale lo esaltava a tal punto da farlo balzare sulla sedia. Si apprestò subito a spolverarsi gli abiti malconci e si schiarì la voce. Il mio nome è Alex Drake, ultimo membro superstite della nobile famiglia Drake, sono qui per unirmi alla vostra causa messere, un po' per scelta un po' convinto dai suoi sgherri laggiù, disse accompagnandosi con un cenno del capo. Nulla era vero, ma questo nemmeno Alex lo sapeva. Di una cosa era certo, doveva cogliere l'occasione per entrare nel giro, fruttare quel grosso orco come trampolino di lancio. Forse sarebbe finalmente riuscito a farsi strada, accumulare ricchezze e formare un esercito di suoi sottoposto. Alla fine dei giochi sarebbe stato lui il re.. -
.CITAZIONETi chiedo scusa non tanto per il ritardo quanto per il blu nel parlato. Ma ho praticamente finito i colori in questa role e nell'altra in cui è apparso gli hanno messo il blu... Mi piace essere fedele. Non distruggerti troppo gli occhi.
A F F I L I A Z I O N E A L E X
Drake si avvicinò e si mise a sedere alla scrivania come chiesto - anche se solo gestualmente - da quella sorta di orco disumano. La sua presentazione era decisamente sopra le righe, ma gli stava certamente più a pennello di quei vestiti malconci che aveva raccattato chissà dove. Parliamo della stessa persona che una volta aveva combattuto nel giardino di qualcuno perchè stava infastidendo una statua, no? Bolg, questo il suo nome, lo fissò per qualche secondo senza dire nulla. Lentamente alzò lo sguardo verso i ragazzi che lo avevano accompagnato per la giornata, sempre senza aprir bocca. Come Alex aveva sentito prima in auto, il loro capo non sembrava sapere nulla della rapina che lo avevano gentilmente invitato a fare e l'uomo poteva senza dubbio essere adirato perchè avevano agito individualmente e senza aspettare un suo ordine.
AHAHAAHAHAHAHAH. - l'uomo rise. E a dirla tutta sembrava persino una risata normale. Non sembrava, insomma, quella sorta di risata da maniaco del solito capo criminale da film o fumetto prima di prendere in mano un'arma e fracassare il cranio dei suoi subordinati ineducati per mandare un messaggio al nuovo arrivato. Bolg, insomma, non sembrava quel tipo di persona. Non ora, almeno - Benvenuto a bordo, Alex. - aggiunse con la sua voce grottesca - Vedo che hai già i vestiti adatti alla fogna.
Sembrava pure simpatico, quindi. Certo, dipende dal senso dell'umorismo.CITAZIONEFammi un post di chiusura, puoi andare a casa a dormire.. -
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Alex Drake
Narrato - Parlato - Pensato
Bolg non apparve ad Alex come se lo aspettava: si comportò come una persona normale. Ma in lui non c'era nulla di normale, almeno se ci si fosse soffermati all'aspetto esteriore. Diede il benvenuto al pipistrello e si complimentò con lui per gli splendidi vestiti, o almeno così parve al conte. Era contento che finalmente qualcuno sembrasse notare il suo rango. Le cose non erano esattamente come si presentavano agli occhi di Drake, ma, almeno per il momento ciò non pareva costituire un problema. Rimase un po' deluso dal capo, pensò tornando verso casa. Il leader dell'organizzazione sarebbe dovuto essere un bruto assassino dalla potenza incredibile. Ma quell'energumeno verde sembrava mancare di ogni qualità che lo rendesse abile al comando. Non sembrava particolarmente intelligente, nè eccezionalmente carismatico. Queste erano solo mere ipotesi, quasi vibrazioni che Alex sentiva provenire dal boss. Se avesse voluto scavalcarlo avrebbe trovato come unico ostacolo l'immane forza di cui quell'essere pareva essere munito e, chi lo sa, nell'attaccamento che i suoi sottoposti avrebbero potuto aver sviluppato nei confronti del capo. Avrebbe elaborato un piano il prima possibile. Con tutta probabilità avrebbe dovuto ottenere la fiducia dei singoli membri e ottenerne l'ammirazione. Una volta constatato il suo effettivo valore gli avrebbero ceduto il trono e si sarebbero prostrati a lui. In cambio li avrebbe condotti in cima alla piramide sociale e avrebbe riconosciuto loro uno status speciale alla sua corde. Si sbattè la porta di casa alle spalle. Il batacchio cadde a terra sfondando una delle tegole della terrazza.. -
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