Il trasporto segreto

Single Quest di Daisuke Okada

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    Il sole si stava alzando nel cielo facendosi strada come un guerriero nel buio della notte, gli uccellini stavano cominciando a cinguettare e le prime macchine dei lavoratori mattinieri stavano andando sulla strada, Daisuke era a letto da poco più di un ora, era una settimana che si allenava senza darsi tregua per poter elevare la sua forza, dato che dopo aver incontrarto quel ragazzo nel torneo si era deciso a migliorarsi, doveva far capire a chi avesse davanti che non era uno con cui scherzare, per questo motivo passava minimo 4 ore al giorno davanti al sacco da boxe e svariate ore all'aperto, correndo da una parte all'altra di Tokyo nel mentre lavorava, quello era uno dei pochi giorni liberi che aveva dal lavoro e quindi decise di andare a letto un ora prima per poter riposare di più, ma questo non diede risultati, anche se era a letto non riusciva a dormire.
    Perchè non riesco a dormire? Eppure sono stanco morto! , Daisuke disse questa frase ad occhi chiusi completamente stravaccato sul letto, continuava a rigirarsi nel letto fino a che Daisuke non senti una voce Vedo che sei sempre il solito eh? era una voce chiaramente femminile, e Daisuke sentendola ebbe un colpo al cuore, la riconosceva, ma sperava che fosse solo uno sbaglio, quindi aprì velocemente gli occhi e si giro con uguale velocità, e con poca sorpresa si ritrovo davanti Mitsuko, la ragazza che per lui era come una sorellastra, era da qualche mese che non si faceva sentire, ed era d'ancora più tempo che non si faceva vedere, Daisuke aveva molta più paura di lei che di Ken, dato che Ken era una persona gentile e in grado di ragionare, ma se Mitsuko si arrabbiava si calmava solo dopo aver effettivamente risolto quello che la faceva arrabbiare, e da quando Daisuke aveva "abbandonato" Ken perché privo di ideali vendicativi e rancorosi verso l'eroe che aveva ucciso il loro patrigno, lei gli voleva far male, sarà per vendicarsi o per farlo scusare ma ogni occasione era buona per picchiarlo, Noto che vivi ancora in questa catapecchia, non credo sia nemmeno definibile come casa. Beh, in ogni caso ti dovevo parlare di un affare, come sai io ho ancora il mio piccolo giro malavitoso, a differenza di Ken che ha smesso io ho ancora qualche uomo. L'affare che propongo è questo, tra un giorno un mio cliente dalla Cina mi farà arrivare della merce, la cosa che ti chiedo, come sorellastra non tanto come cliente e di aiutarmi a scortarlo fino al hotel in cui deve sostare, poi aiutarmi a portare via le armi e a riscortarlo fino al aeroporto, il volo è privato quindi in caso di ritardi non ci dovrebbero essere problemi, ma il lavoro è serio, come tutti i miei lavori come ben sai. Quindi ci stai o devo chiedere a qualcun altro? Mituko fu diretta e non ebbe ritegno, ma era anche per questo che non era così odiata da Daisuke, a differenza di Ken lei non si faceva troppi scrupoli, ed effettivamente Daisuke non era così poco interessato, era da un mesetto che non faceva dei veri lavori importanti, e anche senza un pagamento gli sarebbe andato bene, gli bastava guadagnare tempo e affinare ancora di più le sue capacità, e l'idea di scortare uno straniero non gli dispiaceva, poteva migliorare i suoi contatti esteri che non erano poi così ben forniti.
    Ci sto, dimmi l'ora e il posto in cui devo venire, e mi raccomando l'auto procuratela da te Daisuke fu schietto, non si faceva problemi però, immaginava che Mistuko capisse il suo punto di vista, quindi le fece un cenno con la testa e la mano e si rimise sul divano per fissare il soffitto, Domani alle 23.45, ci incontriamo al aeroporto, non preoccuparti, la macchina la porto io. Mitsuko fu schietta, e dopo aver detto queste cose uscì dalla casa di Daisuke chiudendo la porta dietro di se. Daisuke non si sentiva un granché, anche se provava odio sia per Ken che per Mitsuko, essendo che uno aveva eliminato la sua famiglia e l'altra non glielo aveva impedito lui continuava a voler bene ad entrambi sotto sotto, rimanevano pur sempre i suoi fratellastri, e trattare come una persona di semplice lavoro una persona che gli stava a cuore non lo faceva sentire una brava persona, dentro avrebbe voluto scusarsi e andare da lei per scusarsi anche con Ken, ma mentalmente non voleva rovinare nulla, tutto andava bene così, e lui non voleva toccare.
     
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    Era passato un giorno dalla visita inaspettata di Mitsuko a "casa" di Daisuke e da lì a poco sarebbe dovuto andare all'aeroporto, il lavoro che gli aveva proposto la sorellastra sarebbe iniziato alle 23.45, e in quel momento erano le 23 per andare all'aeroporto c'era bisogno di prendere il treno, e sarebbe arrivato lì alle 23.30, avrebbe aspettato volentieri quei 15 minuti, magari si sarebbe preso un caffè o qualcosa da mangiare.
    Appena entrato nel bar però noto Mitsuko, seduta al bancone palare con un uomo alto più di due metri e grosso quanto un armadio, allora Daisuke decise di avvicinarsi, per aspettare con lei l'arrivo del contatto cinese, e per sapere chi era quell'uomo con lei, Mitsuko, sei già qui? Il contatto deve ancora arrivare dissi io appoggiando le braccia sul bancone e sedendomi su di uno sgabello Sei già qua eh? Comunque no, non è ancora arrivato. Ti presento Ennosuke, è uno dei miei uomini più fidati, saremo solo noi tre per scortare il Cinese. disse lei indicando a palmo aperto l'uomo di fianco a se, a vederlo più da vicino sembrava un uomo sulla quarantina, aveva vari cicatrici sul volto, e i suoi occhi sembravano vuoti, era letteralmente un manichino vuoto che serviva solo il suo capo, cioè Mitsuko. Fatto sta che il tempo passo in fretta, in quello che sembrava poco tempo il telefono di Mitsuko squillò, Daiuske intui fosse il contatto che era appena sceso dall'aereo, e infatti era così, Mitsuko blatero qualcosa in Cinese, o almeno penso fosse quello, fatto sta che si alzò dallo sgabello e uscì dal bar, gli disse di andare verso la macchina nel mentre lei prelevava il contatto, quindi a sua volta Daisuke uscì, e a sua volta lo fece anche Ennosuke, procedeva come un robot e andava a passo spedito verso il parcheggio, lui lo seguiva a ruota, se non si ero sbagliato Daisuke sarebbe dovuto essere il guidatore, quindi una volta arrivati nel parcheggio si fece dare le chiavi e sali in macchina, l'uomo invece sali su un altra macchina, quella di Daisuke era una berlina mentre la sua era un fuoristrada ben più costoso, probabilmente gli avrebbe fatto da supporto da dietro, mentre Daisuke con Mitsuko e il contatto stavo davanti.
    Passarono diversi minuti prima che Mitsuko e l'altro uomo arrivassero, ad un certo punto però dall'uscita arrivarono un uomo sulla trentina, capelli lunghi e un aspetto giovanile e al suo fianco Mitsuko, che portava con se una valigetta nera non molto grande, una volta arrivati vicino alla macchina Mitsuko batte tre volte sulla portiera, ed Daisuke l'aprì, poi una volta che entrambi furono entrati si misero a parlare in cinese, fino a che Mitsuko non allungo la valigetta a Daisuke, che lui prese e la mise sotto al sedile del passeggero per evitare che si rompesse, poi facendo un gesto al guidatore nella macchina poco lontano da lui, così Daisuke pote partire seguito a ruota da Ennosuke.
    Il viaggio duro meno di un ora e fu molto tranquillo per fortuna nessuno fece nulla alla loro "carovana", Daisuke fece scendere la sua sorellastra e il signore all'Hotel per poi far salire sua sorella davanti sulla macchina Posso sapere cosa c'è nella valigetta? chiese Daisuke relativamente curioso, era una semplice valigetta nera ma poteva contenere di tutto Droga, è una nuova droga appena prodotta da questo contatto, niente di che, ci sono un centinaio di dosi qui, adesso mensilmente mi porterà altri carichi Mitsuko fu chiara e coincisa, si vede che non aveva voglia di parlare, probabilmente l'uomo con cui aveva parlato non era tra i più gustosi Bene, puoi riportarmi a casa ora, il contatto verrà portato in aeroporto domani mattino dal mio uomo. disse Mitsuko, quindi Daisuke annuendo partii con la macchina verso casa sua.
    Casa sua era distante e ci arrivarono dopo circa un ora, una volta arrivati lei scese senza dire niente, Daisuke parecheggiò l'auto, la chiuse e scese, poi parti a piedi verso casa sua.
    Una volta arrivato Daisuke si coricò sul divano stanco per la giornata, non aveva fatto molto ma aveva leggermente migliorato la qualità del rapporto con la sua sorellastra, e questo gli andava bene.
     
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    Fai attenzione: ci sono vari errori di battitura (molte ò scritte come o).
    Occhio a non cambiare da terza a prima persona, es.
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    Appena entrato nel bar però noto Mitsuko, seduta al bancone palare con un uomo alto più di due metri e grosso quanto un armadio, allora Daisuke decise di avvicinarsi, per aspettare con lei l'arrivo del contatto cinese, e per sapere chi era quell'uomo con lei, Mitsuko, sei già qui? Il contatto deve ancora arrivare dissi io appoggiando le braccia sul bancone e sedendomi su di uno sgabello

    Fai tutto o in terza o in prima.
    In più ti consiglio nei discorsi di andare a capo, es:
    CITAZIONE
    allora Daisuke decise di avvicinarsi, per aspettare con lei l'arrivo del contatto cinese, e per sapere chi era quell'uomo con lei.
    Mitsuko, sei già qui? Il contatto deve ancora arrivare - dissi io appoggiando le braccia sul bancone e sedendomi su di uno sgabello.
    Sei già qua eh? Comunque no, non è ancora arrivato. Ti presento Ennosuke, è uno dei miei uomini più fidati, saremo solo noi tre per scortare il Cinese. disse lei.

    +25 exp
     
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2 replies since 5/5/2018, 05:37   81 views
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