niente è semplice

Di tutti gli scenari che Edward si era immaginato, quello era tra i peggiori. Nonostante avesse nascosto l’arma per rivelarla all’ultimo momento, il suo nemico dimostrò di possedere dei riflessi eccezionali… o forse aveva visto la pistola? Una cosa era certa: non aveva bisogno di toccare gli oggetti per usare il suo quirk. Il Prestigiatore vide la pistola sgretolarsi tra le sue mani, ma non ebbe neanche in tempo di sorprendersi che già gli era addosso. Con un rapido impulso della mente lo scambiò verso l’alto, ma ancora una volta l’uomo ridusse i danni attutendo la caduta con del metallo ammorbidito.
L’uomo mascherato si rialzò dolorante: “ahahahah, mi spiace ma ci vuole ben altro per mandarmi KO, ritenta la prossima volta sarai più fortunato" Edward abbassò lo sguardo verso i pezzi della sua arma: ormai era inutilizzabile.
Constatò il fatto con un sorriso sconsolato: era stato avvisato dalle carte di non sottovalutare il pericolo, avrebbe dovuto ritirarsi fin dall’inizio, ma il suo ego e la sua presunzione avevano preso il sopravvento e ora ne pagava le conseguenze. Il Destino presenta sempre il conto, l’unica incognita è quanto il prezzo sarà salato.
“eh quindi.. ti piace scambiare le persone con questi oggetti qui?! beh? sai come li uso io?” Zhen procedette a ridurre a coriandoli la scatola fetida che aveva usato per gli ultimi trucchi. L’atto intimidatorio non lo colpì particolarmente: aveva passato la sua vita nei sobborghi e di psicopatici della sua risma ne aveva visti così tanti che ormai ne era quasi annoiato, inoltre quel vicolo era pieno di altra roba che poteva usare… se ne avesse avuto le forze. Dopo tutti quegli scambi e l’eccitazione del combattimento, cominciava a sentire il peso dei suoi sforzi. La cosa che lo preoccupava era che, nonostante i suoi tentativi di illusionismo, il ragazzo era riuscito in fretta a capire la natura del suo quirk. Questo dettaglio ferì il suo orgoglio professionale. Il suo avversario non aveva avuto neanche un attimo di esitazione nello scoprire i suoi trucchi. Se voleva instillare il dubbio nella mente dei suoi nemici avrebbe dovuto trovare degli stratagemmi decisamente più ingegnosi. Gli serviva più preparazione, e decisamente più soldi.
“il prossimo sarai te! puoi scambiarmi quanto vuoi, ma alla fine ti giuro che riuscirò a prenderti!” Era la prima volta che quel tipo parlava così tanto. Nella sua voce gli sembrò di percepire il tono di un ragazzo giovane, probabilmente più di lui. Sembrava stesse riflettendo su come attaccarlo, visto che ora era a conoscenza della sua unicità e si stava rendendo conto che non sarebbe stato facile. Edward si guardò intorno e cercò di mettersi in una posizione il più lontano possibile dagli oggetti metallici presenti nel vicolo. Se poteva controllarli a distanza era meglio non stargli vicino. Per evitare ulteriori sorprese, continuò a mantenere TheStage attivo.
Alla fine l’avversario sembrò decidersi e cominciò a caricarlo brandendo la sua lama. Di certo gli si poteva riconoscere una certa tenacia.
“prova a scappare ora, dai!” Che avesse intuito la sua fatica? O forse aveva in mente qualche stratagemma per coglierlo di sorpresa? In ogni caso, non avrebbe avuto importanza. Doveva terminare lo scontro ora, o le conseguenze sarebbero state assai peggiori.

Il viso del Prestigiatore fu distorto da un ghigno minaccioso, non aveva più voglia di scherzare: “Forse non ci siamo capiti, ragazzo…Lo spettacolo è finito.” Non lo avrebbe nemmeno lasciato avvicinare, poiché dopo aver iniziato la sua carica avrebbe scambiato il corpo di Zhen non con un oggetto del vicolo, bensì con un oggetto che Edward percepiva dall’altra parte del muro che delimitava il vicolo. Il suo potere non gli permise di capire con cosa lo avrebbe scambiato, probabilmente un pancale o qualche macchinario, l’importante era togliere di mezzo il suo avversario. Se lo switch avesse funzionato, l’uomo mascherato si sarebbe ritrovato dall’altra parte del muro, dentro quello che sembrava un magazzino di mattonelle. Sembrava essere stato scambiato con un piccolo carico di piastrelle impacchettate e pronte al trasporto. Se si fosse guardato intorno avrebbe potuto constatare che il magazzino non aveva altre uscite a parte una grossa serranda posta sul lato frontale dell’edifico, e l’unica fonte di luce era data dalle finestre poste sul soffitto del magazzino, a circa dieci metri di altezza, irraggiungibili da qualcuno che non poteva volare o camminare sui muri. La serranda era naturalmente chiusa la notte, ma poiché era composta di metallo non sarebbe stata un ostacolo per Zhen. Se fosse uscito dal lì si sarebbe ritrovato sulla strada, a pochi metri dall’ingresso del vicolo, ma non avrebbe trovato traccia del Mago.

Edward Lapsus infatti, subito dopo lo scambio avrebbe recuperato in fretta tutti i pezzi della pistola che avrebbe trovato, sperando di poterla rimontare in futuro, dopodiché si sarebbe allontanato a grandi balzi verso l’uscita opposta del vicolo, quella da cui era venuto il misterioso assalitore. Da lì avrebbe continuato senza rallentare, fino a sparire nel dedalo di quei viali notturni.
Nonostante avesse ferito il suo avversario più volte e lui fosse rimasto illeso, non poteva certo dire di aver vinto lo scontro.
Aveva sfidato il fato e aveva pagato con la sua arma, ottenuta con molte fatiche.
Ancora una volta le sue forze lo avevano abbandonato prima di poter terminare lo scontro.
Ancora una volta era stato fortunato a potersi ritirare senza troppe conseguenze.

Ma lui sapeva che non sarebbe stato sempre così. Presto o tardi avrebbe avuto un incontro in cui l’esito della battaglia avrebbe influenzato il suo destino. Non voleva fuggire per sempre, ma a quanto pare non era ancora pronto per il combattimento.

EDWARD LAPSUS - LIVELLO 2

Forza: 6
Quirk: 41
Agilità: 28
Energia: 32 (10+2)

Stato: Stanco (-10% parametri)
Equipaggiamento usato: //
Tecniche usate: Switch, The Stage