Leticia LaCroix

Pro-Hero / "Providence"

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    LETICIA LACROIX

    « AM I DOING THIS FOR THEM »
    RsMR499
    Nome: Leticia LaCroix, "Whisper"

    Unicità: Cryosmith [Emitter].

    Età: 26 anni.

    Data di Nascita: 14 Agosto.

    Fazione: Pro-Hero.

    Affiliazione: Providence.

    Occupazione: Pro-Hero.

    Status Sociale: Celibe.

    JMmVnRy

    ■■■■■■■■■■■■■■■■■■ QUIRK ■■■■■■■■■■■■■■■■■

    Cryosmith; Emitter Quirk ~ Leticia ha ereditato la sua unicità - di tipo Emitter - da suo padre. Il signor LaCroix è in grado di generare, utilizzando il ferro contenuto nel proprio corpo, costrutti metallici di vario tipo e manipolandoli attraverso il movimento delle mani. La fase di "forgiatura" si svolge in due tappe: una in cui il ferro è caldo e può essere modellato liberamente e uno di raffreddamento che porta alla solidificazione dell'oggetto e al suo successivo utilizzo. Il suo corpo si comporta insomma come una fucina.
    L'unicità di Leticia, per qualche motivo, funziona in un modo leggermente diverso. Il suo corpo non è infatti in grado di sostenere la fase di fusione del metallo, pertanto questo viene generato direttamente freddo e spesso abbassando in generale la temperatura dell'ambiente. Per questo motivo i suoi costrutti sono instabili, spesso grezzi e tendono a rompersi facilmente. Ciononostante è in grado di gestire la posizione nello spazio dei costrutti più piccoli e possiede quindi una sorta di "metallo-cinesi", ma solo sugli oggetti creati col proprio ferro corporeo. Data la necessità dell'utilizzo di tale elemento, un uso spropositato potrebbe portare all'anemia e ad una stanchezza più intensa rispetto a quella causata dalla normale attività fisica. Generalmente Leticia ama mangiare filetti al sangue per riprendersi in queste situazioni.
    Essendo costrutti generati da un'unicità, non sono progettati per durare nel tempo. Dopo poche ore, infatti, gli oggetti generati dal suo quirk tendono a polverizzarsi in una sostanza simile alla sabbia.

    Tecniche & ABILITà

    Crystal Clear - muovendo la mano di fronte a sé, Leticia genera quattro spuntoni di metallo attorno alla propria figura. Gli spuntoni sono lunghi circa venti centimetri e hanno una forma pressoché conica. Tramite un successivo gesto della mano possono essere lanciati in una determinata direzione, plausibilmente per colpire un determinato obbiettivo. Al tocco risultano gelidi.
    Costo: 45 | Danni: Gravi

    Sinking Anchor - tramite il contatto con una parte del corpo dell'avversario, generalmente un arto, Leticia è in grado di generare una grossa massa di metallo in prossimità di quella parte del suo corpo. Lo scopo è generare una massa dal peso ingente che impedisca all'avversario di muovere tale parte almeno fino alla degradazione dell'accumulo metallico. Data la bassa temperatura del ghiaccio, spesso le vittime tendono a perdere la sensibilità nella parte colpita.
    Causa: Paralisi (5 turni).
    Costo: 45

    Fragile Bones - con un teatrale gesto delle braccia, puntando al pavimento e poi alzandole verso il cielo, Leticia genera una grossa lastra di gelido metallo utilizzabile come protezione. La lastra ha una larghezza di due metri, un'altezza di tre e uno spessore di uno. E' molto fragile, quindi è generalmente in grado di resistere ad un singolo colpo.
    Costo: 50 | Resiste a: Danno Grave

    Frozen Dragon - puntando con forza la mano verso un obbiettivo, Leticia scaraventa verso una direzione una staffa di gelido metallo. Il piccolo pilastro ha una lunghezza complessiva di due metri e il diametro di circa una dozzina di centimetri. La tecnica può essere usata sia per far danno che per sfondare porte, muri o in generale obbiettivi poco rinforzati.
    Costo: 50 | Danno: Grave | Area: 13m.

    Everlasting Snow - dopo aver incrociato le braccia di fronte al proprio volto, Leticia le apre velocemente riportandole vicino ai fianchi. Il gesto genera migliaia di piccoli grumi di metallo gelido di fronte alla sua persona, come una sorta di nebbia di sabbia ma più simile alla neve. Con tale movimento, la nebbia viene lanciata verso l'avversario. Oltre ad abbassare la temperatura, è in grado di generare danni come se si venisse colpiti da una serie infinita di piccolissimi proiettili. Ciononostante, non è abbastanza densa da bloccare la visuale.
    Costo: 75 | Mantenimento: 10 | Danni: Gravi

    Neverending Prison of the Eternal Hail - portando entrambe le braccia dal cielo verso il basso, Leticia genera quattro pilastri attorno al proprio avversario che si conficcano nel terreno. I pilastri sono alti due metri ed equidistanti gli uni dagli altri della stessa distanza. Successivamente, una nebbia di migliaia di grumi di ferro gelido chiude lo spazio vuoto tra questi pilastri, compreso quello superiore, generando una gabbia di metallo a bassa temperatura in continuo movimento. Si tratta quindi di una gabbia di due metri quadri. Esistono solamente tre modi per uscire: scavare nel terreno e aggirarla, distruggere un pilastro (necessita di: Un Danno Grave) o subire il danno necessario ad uscire attraversando la coltre di metallo (Danno: Grave).
    Costo: 75 | Mantenimento: 15 | Resiste a: Danni Gravi | Genera: Danni Gravi

    LIVELLO E PARAMETRI

    Livello: 9

    Energia: 1550
    Forza: 300
    Quirk: 725
    Agilità: 500
    ASPETTO FISICO — Leticia non può che spiccare in Giappone visti i suoi tratti chiaramente alloctoni. La ragazza di venticinque anni ha il volto affilato e roseo, sottili labbra e gli occhi di colore azzurro acceso. I suoi capelli, che porta molto lunghi, sono biondi come l'oro e cadono ai lati del volto.
    La ragazza non è molto alta e la sua corporatura è decisamente comune per il suo sesso. Vista la natura della sua unicità, non ha mai sostenuto allenamenti troppo intensi e perciò la sua muscolatura è solo lievemente accennata e generalmente indistinguibile sotto i suoi vestiti civili o il costume da eroe.
    Quest'ultimo, in particolare, è fondamentalmente composto da placche di metallo e tessuto blu. Una piccola armatura la protegge da sotto il seno fino ai fianchi, e allo stesso modo sono protette le braccia a partire dal gomito fino alle mani. In fronte porta una sorta di grosso diadema che, quasi a forma di M, protegge frontalmente il suo cranio. Un paio di altre placche in metallo proteggono invece la parte sopra il seno e il collo, unite da quattro catene. Il resto del costume è composto da tessuto blu ignifugo, in particolare un lungo mantello e una gonna che coprono le gambe, altrimenti scoperte ad eccezione di due calze alte fino a metà coscia.
    CARATTERE — Leticia è una giovane donna determinata ma dubbiosa. Essere a capo di uno dei più importanti uffici per eroi giapponesi non è certamente un lavoro facile e considerata la responsabilità aggiuntiva che deriva dal suo particolare ruolo, la francese ha spesso molte crisi riguardo le sue effettive capacità o quanto si sia meritata il suo posto. Per il resto si tratta di una ragazza tutto sommato semplice: gentile e spesso taciturna, nonostante la sua giovane età cerca come possibile di essere un esempio per i futuri eroi e collabora spesso con la UA. Essendo in Giappone da poco si sta ancora abituando agli usi e costumi del paese, ma cerca di fare del suo meglio per essere quantomeno rispettosa. Il collaborare spesso con la polizia l'ha resa disillusa e ha rafforzato la sua corazza, ma molto spesso si pone domande sulla propria onestà: è un'eroina per volere, perché ama aiutare le persone, o solo perché sogna di ritrovare sua sorella?
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    « OR AM I DOING THIS FOR ME? »

    Leticia è nata a Lagarde d'Apt, un minuscolo paesino in Provenza. Si tratta di un agglomerato di case che non supera, in totale, i cinquanta abitanti. Un paese decisamente inadatto alla crescita di una giovane bambina, perlopiù conosciuto grazie ai campi di lavanda che lo circondano e, nella stagione giusta, attirano numerosi turisti. Suo padre, grazie alla sua unicità, faceva il fabbro. Un lavoro decisamente desueto, ma inquadrandolo nella sua realtà di provenienza non così poco plausibile. Il signor LaCroix si occupava di forgiare gli strumenti adatti alla coltivazione, in genere pezzi di ricambio per gli aratri, e ogni tanto vasellame e altri oggetti utili alla vita di tutti i giorni del comune. Si trattava di una realtà quasi fuori dal tempo - dire "folcloristica" sarebbe usare un eufemismo - e di certo poco consona alla crescita della giovane Leticia.
    Sin da piccola, la ragazza era stata abituata a viaggiare lunghe distanze per studiare, frequentando le elementari in un paese (non troppo) vicino e le medie in un altro. Anche avesse amato la realtà da cui proveniva (e state certi che non l'amava), non avrebbe comunque potuto proseguire il lavoro di suo padre: la sua unicità era incompleta e non era in grado di forgiare nulla di utile o, perlomeno, nulla di duraturo.
    I suoi genitori, come comprensibile, non avevano molto denaro: la vita da fabbro in un paesino di meno di cinquanta anime non era certamente la più sfrenata. Ciononostante, Leticia riuscì a trasferirsi ad Avignone per poter frequentare il liceo in città grazie ad una borsa di studio e ad un sussidio periodico fornito dai suoi genitori (secondo lei a seguito di numerosi sacrifici), alloggiando in un dormitorio scolastico. Avignone non era di sicuro un centro pulsante riguardo alla tematica unicità, ma era profondamente diversa dal posto da cui proveniva. Suo padre probabilmente non aveva neppure una licenza, così come molti altri in paese, ma usava comunque la sua unicità conscio che nessun controllo sarebbe mai arrivato fin lì. La situazione in città invece era decisamente più rigida e fu lì, attorno ai quattordici anni, che Leticia ebbe il primo contatto col mondo degli Eroi.
    Quelle persone disposte a sacrificarsi e rischiare tutti sé stessi per il bene pubblico non poterono far altro che colpirla, tanto che si fece spazio nella sua mente la possibilità di seguire quella strada. Anche, ma non solo, per ripagare i suoi genitori dei sacrifici che stavano facendo per la sua educazione.
    Erano le vacanze natalizie e Leticia aveva 17 anni, come al solito era tornata in paese. Lo faceva sempre quando c'erano le pause scolastiche. Riorganizzando la borsa per il ritorno ad Avignone, frugando nei cassetti trovò qualcosa che probabilmente non avrebbe dovuto trovare: una foto in cui i suoi genitori, molto giovani, tenevano in mano non una ma due bambine. All'inizio i suoi genitori fecero finta di niente, dichiarando che si trattasse della figlia di amici. Purtroppo per loro la natività a Lagarde d'Apt non era certamente delle più elevate e Leticia sapeva benissimo di essere l'unica della sua età in paese. Il silenzio dei genitori non poté durare ancora molto.
    I signori LaCroix avevano partorito due gemelle, Leticia e Cecile. Quando le due avevano circa un paio d'anni, una facoltosa donna giapponese visitò Lagarde d'Apt seguendo la fama dei suoi campi di lavanda, ma andandosene portò a casa come souvenir un fiore diverso. La donna chiese (o "impose" sarebbe più corretto) di poter acquistare Cecile, offrendo più soldi di quanti i coniugi ne avessero mai visti prima. E accettarono. La decisione non fu facile, ma la potenza di quella donna (anche figurata) avrebbe potuto distruggere quel paesino in un paio di secondi, e i soldi non erano comunque mai abbastanza.
    All'inizio adirata, Leticia capì in seguito che ciò che i suoi genitori avevano fatto lo avevano fatto per lei, pur non riuscendo a capire mai del tutto le loro motivazioni. Tornata ad Avignone concluse il liceo, prendendo un'importante decisione: sarebbe diventata anche lei un'eroina di professione e sarebbe andata in Giappone alla ricerca di sua sorella. Non c'era amore per le persone, nella sua scelta. Non c'era voglia di difenderle o amore per il potere che la carica conferiva. Era una scelta forse egoistica, ma l'unica scelta che si sentiva di fare.
    Aveva iniziato a studiare il giapponese, di nascosto, sin da quando aveva scoperto della sorella. Era una lingua complicata ma avrebbe continuato a studiarla e, dove non sarebbe riuscita ad arrivare col giapponese, avrebbe usato l'inglese. I suoi genitori si opposero al suo desiderio di trasferirsi nell'arcipelago ma a conti fatti, presi dal rimorso, la lasciarono andare.
    Tokyo era una città troppo costosa e, all'inizio, Leticia dovette accontentarsi delle immediate vicinanze. Si iscrisse all'università di Scienze della Comunicazione seguendo poi un corso privato per diventare eroi. Prese la licenza provvisoria a vent'anni, per poi servire come tirocinante nello studio di un'eroina non troppo famosa. Avendo un'unicità incompleta e avendo iniziato ad usarla solo di recente, non era del tutto preparata per la vita degli Eroi. Frequentò quindi un corso di negoziazione, proponendosi di non dover reprimere per forza le minacce con la forza, ma di poter imparare come evitarle.
    A ventidue anni prese la licenza definitiva e, pur lavorando in uno studio, iniziò a guardarsi attorno. Fu in quel periodo che la cosiddetta "Madame de Steal" divenne conosciuta al pubblico. Leticia non sapeva il nome della donna che aveva rapito sua sorella, ma il modus operandi di quella donna, rivelato alle autorità, sembrava decisamente affine al suo.
    A ventiquattro anni aprì quindi il suo studio in città grazie ad investimenti statali, risparmi dal suo lavoro di Eroina e un po' di soldi mandati dai suoi genitori: Providence, il primo studio nella città a dedicarsi all'evitare le minacce piuttosto che doverle fermare. Nonostante tutto, in quegli anni Leticia aveva imparato ad amare e rispettare il proprio lavoro e il servizio che offriva alla comunità... ma era ancora, anzi, era più che mai determinata a ritrovare sua sorella, ovunque essa si trovasse.
    PV: Jeanne D'Arc, Fate/Grand Order || CODE © Want? Get It!


    Edited by Ryuko - 5/7/2020, 10:55
     
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