Kardama Tsukiyo, "The Long Shadow"

KARDAMA TSUKIYO

« WE ARE NOTHING BUT CORPSES »

Nome: Kardama Tsukiyo, "The Long Shadow" —

Unicità: Bloodmancer [Emitter]. —

Età: 39 anni. —

Data di Nascita: 22 Dicembre. —

Fazione: Vigilantes. —

Affiliazione: PHANTOM. —

Occupazione: Ingegnere. —

Status Sociale: Vedovo. —

Bloodmancer; Emitter Quirk ~ Kardama è in grado di manipolare la forma e lo stato fisico del proprio sangue. E' anche in grado di riprodurre il proprio tessuto fluido ad una velocità impressionante, pur non essendo in grado di curare le proprie ferite. Una volta staccato dal proprio corpo, il sangue permane nella sua forma. Fuori dalla sua area di influenza, permane in forma di semplice sangue. E' in grado di manipolare il proprio sangue da qualsiasi ferita, ma generalmente lo utilizza emettendolo dai due canali installati nelle sue braccia. Non può manipolare il sangue altrui. [Raggio: 10m.]


Excalibur - Emettendo un fiotto di sangue dalle proprie braccia, Kardama è in grado di creare una spada di sangue. La spada ha una lunghezza di un metro e venti, di cui novanta di lama. E' affilata da entrambe le parti e a punta. La guardia è a forma di croce. La spada è interamente rossa e solida come una lama reale. Causa danni da taglio.
Costo: 45 | Mantenimento: 10

Longinus - Emettendo un lungo fiotto di sangue dalle proprie braccia, Kardama è in grado di creare una lancia di sangue. Si tratta di una lunga lancia da giostra dall'impugnatura lunga un metro, il largo padiglione e la punta lunga due metri e mezzo. L'arma nel totale è lunga quindi tre metri e mezzo e causa danni da affondo.
Costo: 45 | Mantenimento: 10

Balmung - Emettendo un enorme fiotto di sangue dalle proprie braccia, Kardama è in grado di creare uno spadone di sangue. Dai cinquanta centimetri di impugnatura, guardia a croce e lama di un metro e trenta, si tratta di un'arma prodigiosa che causa danni da impatto o affondo.
Costo: 45 | Mantenimento: 10

Gandiva - Emettendo un fiotto di sangue dalla mano sinistra, Kardama genera un arco col proprio sangue. Si tratta di un arco composito dalle dimensioni modeste, di poco superiori al metro. Le frecce, lunghe quaranta centimetri, vengono generate e lanciate dalla mano destra e causano danni da affondo. Questa tecnica ha un raggio d'azione di tredici metri {13m.}
Costo: 45 | Mantenimento: 10 | Freccia: 5 | Danni: Gravi

Crown of Thorns - Kardama crea degli spuntoni di sangue lunghi una decina di centimetri. Gli spuntoni possono essere generati dalle ferite o anche dalle armi che si sono già generate. Può essere applicato anche alle frecce. Gli spuntoni causano ovviamente danni da affondo e possono potenziare i colpi delle armi a cui sono applicati.
Costo: 45 | Danni: Gravi

Avalon's Mist - Muovendo velocemente una mano di fronte a sé, Kardama sparge del sangue davanti alla propria figura. Successivamente, ne modifica lo stato fisico trasformandolo in una fitta nebbia di colore rosso. La tecnica può essere utilizzata per prendere alla sprovvista l'avversario o come diversivo per fuggire. Copre un'area di quattro metri attorno alla sua persona.
Costo: 45

Rathcroghan - Muovendo velocemente entrambe le mani di fronte a sé in senso verticale, Kardama sparge molto sangue davanti alla propria persona. Solidificandolo, crea un muro di sangue solido alto quattro metri e largo due. Questo muro di sangue, spesso circa venti centimetri, è in grado di proteggere da molti attacchi fisici o elementali. Purtroppo si scompone automaticamente dopo poco.
Costo: 45 | Protezione: Danni Gravi

Aegis - Coprendo di sangue una delle due braccia, Kardama genera attorno ad essa una protezione con il proprio sangue. Simile ad un piccolo scudo rettangolare, è in grado di proteggere da armi da taglio, colpi elementali e in parte da colpi da impatto. La protezione offerta è di dimensioni esigue e quindi più utile in un combattimento veloce e corpo a corpo.
Costo: 40 | Mantenimento: 10 | Protezione: Danni Medio-Gravi


Livello: 9

Energia: 1550
Forza: 425
Quirk: 650
Agilità: 450

« WANDERING THE EARTH, UNDYING, ALONE »

Al secolo Hideaki Tsukiyo, sin da bambino è cresciuto in una famiglia normalissima. Già da molto giovane ha iniziato a mostrare la sua spiccata intelligenza e il suo talento in tutto ciò che implicasse la tecnologia, interessandosi e divertendosi molto nello smontare aggeggi elettronici per studiarne e capirne il funzionamento. Per questo motivo entra in una scuola tecnologica, studiando per produrre equipaggiamenti che, amplificando i poteri delle unicità, potessero essere d'aiuto agli eroi. E' sempre stato appassionato di tali figure, chiedendosi dove potessero trovare il coraggio per le loro imprese, sicuro che non sarebbe mai potuto essere un uomo simile.
Concluso il suo corso e diplomandosi con degli ottimi prototipi di equipaggiamenti, venne subito notato dal CEO di una delle più importanti aziende di Supporto della nazione. Già a diciotto anni iniziò a lavorare a qualche brevetto per l'azienda, seguendo nel mentre un corso di specializzazione. Hideaki era un talento naturale, uno di quelli che il mondo vede ogni cento anni. In un paio d'anni ottenne una posizione di rilievo grazie alle sue intuizioni, la sua capacità di problem solving e le sue idee. Compiuti ventun'anni, si trasferisce per un anno in India. L'azienda voleva infatti espandere il proprio mercato e il ragazzo venne inviato lì per formare la nuova generazione di ingegneri indiana, le cui tecnologie e soprattutto risorse erano ancora molto arretrate su questa fetta di mercato.
Proprio qui, insegnando e dirigendo la filiale indiana, conobbe sua moglie. La donna (del posto, ovviamente) era una delle sue allieve. Forse non la più brillante, ma certamente la più dedita al mestiere. Il loro amore sbocciò così, passando notti e notti assieme, gli unici nella fabbrica, continuando a lavorare sui brevetti. Dalla loro relazione nacque presto un bambino. A quasi ventitré anni Hideaki era già padre, potendoselo permettere grazie al consistente stipendio data la posizione autorevole che già ricopriva. Terminato il periodo di formazione, la coppia si trasferì nuovamente in Giappone col frutto del loro amore. Qui, l'uomo riuscì a far assumere quella che ormai era diventata sua moglie dall'azienda in ruolo di propria assistente.
Gli anni successivi della sua vita non sono i più degni di nota. Continuando a lavorare come creatore di equipaggiamenti, suo figlio nel mentre cresceva con curiosità e ammirazione verso il mondo degli eroi. E come spesso accade, decise presto di prendere una strada decisamente diversa da quella del padre, volendo diventare un eroe. Il piccolo aveva ereditato l'unicità dal padre e quando si avvicinò la possibilità di entrare in una scuola per eroi, attorno ai suoi dodici-tredici anni, i genitori iniziarono a lavorare ad un prototipo di equipaggiamento per favorire il suo utilizzo dell'unicità. Dopo varie idee, optarono per una sorta di canale interno, solido ma elastico, che installato nelle braccia permettesse di attingere direttamente al proprio sangue senza il bisogno di ferirsi. Settimana dopo settimana, quando liberi dal lavoro, perfezionavano la loro creazione in gran segreto: gliel'avrebbero rivelata, infatti, solo quando avrebbe superato il test d'ingresso con le proprie forze.
Era estate, ma pioveva. Il ragazzo aveva ormai quattordici anni e il giorno che aveva sognato per tutta la sua vita si stava avvicinando. Hideaki era al lavoro quando ricevette una strana chiamata. In pochi secondi, tutto il suo mondo crollò. Sua moglie e suo figlio erano stati rapiti da una nota banda di criminali, Thug Life, che chiedevano come riscatto un prototipo di equipaggiamento aumenta-forza a cui l'azienda stava correntemente lavorando. Scosso ma comunque fiducioso, Hideaki informò il direttore dell'azienda chiedendo come comportarsi.
Avrebbe dovuto accettare lo scambio, gli spiegò la polizia, e recarsi sul luogo indicato dai rapitori. Qui avrebbe dovuto lasciar fare agli eroi il loro lavoro. Ricontattati i rapitori, decisero di incontrarsi nella zona del porto. Ovviamente Hideaki non aveva il prototipo con sé ma solo una valigia vuota. Erano le direzioni dell'azienda, ma lui stesso non lo avrebbe mai consegnato in mano a dei criminali, la sua etica in merito era decisamente chiara.
Bastò una semplice reazione in ritardo, un secondo di delay. Aperta la valigetta vuota, gli eroi sarebbero dovuti piombare dall'alto sui criminali, neutralizzandoli. L'uomo non scoprì mai cosa andò storto, ma gli eroi non riuscirono a raggiungere i criminali prima che questi, sentitisi ovviamente traditi, uccidessero sua moglie e suo figlio davanti ai suoi occhi. Un paio di membri della banda presenti allo scambio vennero arrestati, ma almeno altri due riuscirono a fuggire con relativa facilità. Hideaki non riusciva a sentire alcun rumore circostante, abbracciando il cadavere di sua moglie il cui sangue si stava stendendo sull'asfalto circostante diluito dalla pioggia. Era il 2018.
Abbattuto, ricevette un permesso per restare a casa dal lavoro. Dopo un mese, però, chiese di poter tornare e trasferirsi nella filiale indiana. La casa infatti portava i segni indelebili del rapimento della sua famiglia e non riusciva più a viverci. Si trasferì quindi in India portando con sé solamente l'equipaggiamento che i due stavano sviluppando per il figlio e una manciata di vestiti. Seppur la luce sembrasse svanita dai suoi occhi, continuava a lavorare ininterrottamente, mostrandosi comunque una persona brillante e affascinante.
In India, anche a causa della tragedia che aveva vissuto, si ritrovò particolarmente sensibile alla mistica del tempo e in particolare al concetto di reincarnazione. Perduto tutto, si immerse nel Gange e ne uscì nuovamente battezzato, cambiando il suo nome in Kardama (anche legalmente), aspettando il giorno in cui si sarebbe potuto ricongiungere con la sua famiglia. Ogni notte, a letto, riviveva quella scena. Ogni notte, era sempre più convinto che gli eroi avrebbero potuto fare di più. Presto si convinse di doversi fare giustizia da solo.
Dopo due anni, passati anche ad allenarsi fisicamente per la prima volta nella sua vita, chiese nuovamente il trasferimento a Tokyo. Qui riprese il suo lavoro di sempre. Nell'officina nel seminterrato di casa, installò nelle proprie braccia l'equipaggiamento che lui e sua moglie avevano preparato per il loro amato bambino. "Voi vivrete sempre con me" furono le sue ultime parole prima di dar fuoco all'abitazione. Il colpevole era chiaro, ma il capo dell'azienda riuscì a far chiudere un occhio sulla situazione data la tragedia a cui aveva vissuto. Ripreso il lavoro di sempre, si trasferì in una nuova abitazione più piccola rispetto alla precedente.
Dopo giorni e giorni di studio, riuscì finalmente a trovare il nascondiglio di Thug Life, gli uomini che avevano causato la morte della sua famiglia. Sterminò l'intero gruppo in una sola notte. E così l'Ombra iniziò il suo lavoro di pulizia delle strade di Tokyo. PHANTOM è un uomo solo, ma è un'identità pronta ad abbracciare altri devoti alla propria causa.

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