Fanfictioner
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Grazie mille Matte☺️
Altra fanfiction perché si🙂 (tranquilli non è una Kacchako... forse....)
Tutto per il suo Meister.
Le lotte contro i kishin erano sempre più dure, e anche se lei e Soul erano diventati molto più forti di prima, capitava che finissero comunque all'ospedale.
E stavolta Maka se l'era davvero vista brutta. Aveva perso molto sangue, e se non fosse stato per quella trasfusione non avrebbe più riaperto gli occhi.
Questa volta Spirit era sinceramente grato a quel ragazzino coi denti da squalo che giaceva nel letto accanto... a cui nessuno dava molte attenzioni, nonostante fosse ridotto male anche lui, e fosse proprio l'albino il donatore, il cui gruppo sanguigno era, stranamente - o forse no - compatibile con quello della bionda.
E in più, lo sapeva, una volta che fossero stati dimessi, avrebbe dovuto, come capitava sempre, occuparsi della ragazza e dei suoi capricci.
Era come se volesse fargli un dispetto. Non le andava bene nulla, e quando, per pura benevolenza di qualche Kami, la zuppa era commestibile - mai buona, solo commestibile - oppure accettava di dover prendere uno schifoso sciroppo senza fare tante storie, il ragazzo sapeva che sarebbe dovuto stare attento.
Sicuramente la sua paziente - solo di nome, la pazienza era un optional con Maka Albarn - aveva in mente qualcosa.
Non solo era stato vicinissimo alla morte pure lui, ma doveva prendersi cura di quella rompiscatole della sua Meister.
Però sapeva che doveva farlo. Non tanto per chissà quale obbligo, quanto per il fatto che, beh, era la sua Meister, e un'arma deve sempre difendere il proprio Meister.
Adesso poi, non erano solo le loro anime ad essere legate. Stava un vero schifo lui, ma l'istinto di proteggere la sua compagna di mille avventure, prendersi cura di lei - che diceva di non averne bisogno, ma si vedeva lontano un miglio che non era così, e pareva anche che, per qualche strana ragione, la cosa non le dispiacesse del tutto - era una priorità per lui. Avrebbe sopportato anche i suoi capricci e i bernoccoli a forma di libro di storia in testa pur di rivederla in forze, pronta ad affrontare, insieme, ancora tanti Kishin per ancora tanto tempo. Alla fine non era un chissà quale sacrificio quello, e a pensarci bene, era assai meglio che perderla la sua Meister. Poco gli importava di dover preparare il the alla pesca, per poi scoprire che lei lo voleva al limone - anche se, ne era certo, prima aveva detto alla pesca - oppure cambiarle le numerose fasciature, facendo attenzione a non farle male nel disinfettarle le ferite. Anche pettinarle i capelli - quando la ragazza riscopriva, proprio in quei momenti, la sua parte più vanitosa - era un sacrificio sopportabile, per quanto fosse davvero poco cool per un fico come lui. Insomma, alla fine era un'arma fedele. Avrebbe, come una brava arma, e un buon compagno di mille lotte, fatto di tutto per il suo Meister.
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