Uno scambio finito male

Era metà dicembre e a Tokyo già si poteva sentire l’inizio della stagione che stava facendo il suo ingresso. Il vento e il freddo potevano far impigrire la gente, facendole rimanere a casa al caldo, magari nascoste da spesse coperte mentre lentamente sorseggiavano una bevanda calda fumante, ma nonostante tutto, la capitale ancora non aveva smesso muoversi. Migliaia di persone, ogni secondo, continuavano a camminare per le strade della grande città, chi era costretto ad uscire di casa per lavoro, chi per compiere commissioni o quant’altro, o chi semplicemente per godersi l’ambiente natalizio che solo Tokyo in quella stagione poteva offrire. Soprattutto per chi avesse voglia di visitare Shinjuku o Akihabara, che per quest’occasione, si poteva essere accecato dalle luminarie che centinaia di negozi mettevano a disposizione, sia all’esterno degli edefici che all’interno, con migliaia di addobbi appese sui soffitti, muri e soprattutto da alberi che venivano posti all’interno con intorno numerosi e finti regali. A rendere tutto più natalizio, si aggiunsero le piccole nevicate che pian piano ricoprirono di bianco i soffitti di numerose abitazioni e le strade che si trovavano in periferia.


Penso proprio che oggi rimarrò a casa
Sussurrò mentre osservava l’esterno da dietro la finestra in camera sua. Poi girandosi, si diresse verso il suo letto fino a stendersi sopra.
C’è troppo freddo per uscire e tanto oggi non ho niente da fare.
disse rivolto a Pyke, come se lo potesse capire, ma anche se potesse, di certo non gli importerebbe.
Non esco nemmeno dalla stanza se per questo. continuò sottovoce.
In questo momento lui abitava in un vecchio condominio e ovviamente il riscaldamento nel suo appartamento non funzionava, così teneva una stufetta principalmente in camera sua, in modo da dormire e svegliarsi in un ambiente caldo, anche perché nemmeno al suo compagno di stanza piaceva molto il freddo, quindi in un certo senso, era costretto a tenere almeno una stanza calda. Erano circa le 7 di sera, e una volta messo gli auricolari Bluetooth e messo in play la sua playlist, dopo circa 20 minuti, chiudendo gli occhi, quando stava per addormentarsi, una vibrazione lo svegliò nuovamente.
Chi cazzo può essere ora
disse con aria assonnata. Forse era sua madre che dopo tanto tempo aveva deciso di mettersi a contatto con lui, oppure era la solita segreteria automatica che mandava messaggi SPAM ai clienti del proprio servizio. Decise di prendere il telefono e dare un’occhiata, non tanto per la curiosità di sapere che fosse, ma soprattutto perché in quel momento era iniziata una canzone ascoltata talmente tante volte, che ora gli dava fastidio sentirla di nuovo. A quanto pare non era ne’ la madre, ne’ una segreteria qualunque, ma bensì un numero sconosciuto, e aveva già capito chi fosse:

Ora e luogo: 21/12/2021. Ore 01:30 vicino al Land side baseball field in Edogawa, alla stazione di servizio abbandonato.
Nome Cliente/i: Shunko.
Merce: 500 grammi di cocaina
Costo: 50 000 ¥
Ritiro: magazzino a Tsukiji, N°23.

Che cazzo, è stasera? borbottò con tono nervoso verso il suo telefono. Quel giorno era il 20 dicembre e quindi l’incontro sarebbe stata la notte stessa. Il lavoro era rischioso, ma per bensì anche semplice. Ad ogni recluta, impiegato allo spaccio, venivano affidati diversi kili, come extasy, lsd, droghe di tutti i tipi, o molto altro… a lui questo mese era capitato lo spaccio di cocaina, e una volta effettuato lo scambio, doveva dirigersi verso Tsukiji, per portare i soldi ad un magazzino che ogni volta cambiava, molto probabilmente per non dare troppo nell’occhio, e all’interno era presente un controllore che, se non ti presentavi o non venivi con i soldi richiesti, beh, non si passava nei migliori dei modi. I clienti venivano trovati da reclute, successivamente altre reclute si preoccupavano nel portare la merce richiesta, l’unica cosa rischiosa, è che se venivi catturato, nessuno dell’organizzazione ti avrebbe aiutato, anzi, molto probabilmente venivi fatto fuori all’interno della prigione per non diffondere quelle poche informazioni che sapevi, tutto questo, per ottenere meno del 2% di quello che vendevi.

Il luogo non era molto vicino, e l’unico mezzo a disposizione erano le proprie gambe se non si possedeva un determinato veicolo, così, era obbligato a partire prima per non fare ritardo all’appuntamento, almeno un ora prima. Così, arrivata quasi mezzanotte, dopo aver effettuato un piccolo pasto, si sistemò per uscire di casa. Per la parte inferiore indossò dei semplici pantaloni pesanti neri, mentre per la parte superiore del corpo, sopra una leggera maglietta bianca con maniche lunghe, indossò la solita cotta di maglia, coperta da una felpa nera, poi, sopra quest’ultima, si sistemò la sua cintura di pelle marrone contente sia tasche intorno al bacino che alla fascia obliqua che andava dalla spalla sinistra fino alla parte destra del fianco. Su questa cintura si sistemò 2 smoke alla parte posteriore, 3 coltelli leggeri per ogni lato, sia a destra che a sinistra e 2 coltelli pesanti e una maschera anti-gas sulla fascia semi-verticale. Il tutto nascosto da una lunga giacca nera. Per finire, utilizzò il C.L.O.S.E.T. per la sua pistola personalizzata. Ovviamente senza contare la maschera che gli avrebbe coperto mezza faccia, un paio di guanti di pelle nera che gli avrebbe permesso di non lasciare impronte in giro e la droga che avrebbe portato con se’ tenendola all’interno della tasca interiore della giacca. Poteva apparire come un semplice incontro tra delinquenti, ma il sadico non sapeva cosa potesse accadere realmente: un gruppo di criminali che hanno ideato questo appuntamento per rubare della droga? Un cliente molto scontroso che in assenza di voglia o soldi comincia ad aggredire il fornitore? Un appuntamento trappola? Ovvero dove sul luogo invece di normali clienti, sono presenti uomini in divisa. Per Zhen sarebbe stato il caso di essere cauti prima di finire in cattive situazioni. Prima di uscire dal proprio appartamento, con aria infastidita, rivolto a quell’essere strisciante all’interno della gabbia trasparente
Stronzo, almeno tu rimarrai qui al caldo a dormire e non fare un cazzo, mentre io vado fuori a congelarmi le palle
Appena fatto un passo all’esterno dell’edificio, il piede sprofondò lievemente sulla neve posata sulla strada, mentre una piccola ondata di vento, riuscì a passare attraverso il collo degli abiti sistemati male, e a fargli venire i brividi lungo la schiena. Risistemandosi la giacca
Sapevo che oggi non dovevo uscire *etchu* starnutì mentre si teneva con la mano sinistra la maschera. Successivamente si avviò verso la destinazione.

Prima di arrivare indossò la maschera antigas in modo da non farsi riconoscere dal cliente, in modo da evitare che diffonda dettagli su di lui inutili. Vicino al parco era presente un edificio in costruzione iniziato tempo fa, doveva essere una stazione di servizio con un bar a disposizione, in modo da rifornire direttamente anche i clienti, ma per mancanza di fondi del proprietario, il lavoro fu sospeso, così erano rimaste solo la strutture, ovvero i fondamenti per i distributori e accanto ad essi, l’edificio del bar senza impianti, finestre e il resto, per lo meno i muri intorno e il soffitto del bar c’erano, almeno Zhen poteva aspettare al coperto.

Arrivò all’una e 20 circa, e a quanto gli sembrava, era presente solo lui, così, impazientemente, aspettò per altri 25 minuti e ancora non c’erano tracce dell’uomo che doveva incontrare. Sussurrando sotto voce:
Odio le persone che fanno ritardo, soprattutto quando voglio tornare a casa il prima possibile. Porc..
Si fermò quando vide ad un tratto un uomo avvicinarsi e posizionarsi accanto a una delle colonne presenti. Inizialmente l’uomo non riuscì a notare il ragazzo, così quest’ultimo, con il flash del cellulare, fece un segnale direzionandolo verso di lui, facendosi così trovare. Il cliente con passo lento si avvicinò, era un uomo di mezz’età, in sovrappeso, con una giacca in pelle marrone chiara e una sigaretta accesa in bocca. Appena si avvicinò entro i 10 metri, Zhen controllò cosa tenesse addosso quell’uomo e pote’ notare un coltello di piccole dimensioni che teneva dietro i pantaloni.
Sei Shunko giusto? Chiese con tono frettoloso e appiattita per via della maschera, appena l’uomo entro nella distanza sufficiente per sentirlo
Si... sono … io, aspetta un attimo! rispose con tono lento e affaticato mentre cercava di entrare attraverso un buco abbastanza grande posto nel muro lasciato probabilmente per metterci una finestra. Continuando senza perdere altro tempo
Hai con te i soldi?
Si… eccoli Mise la mano sinistra sotto la parte destra della giacca, cacciando una busta gialla abbastanza pesante. Ma prima fammi vedere quello che voglio!
Il ragazzo fece vedere la busta contente la droga, ponendola avanti in modo che la potesse prendere, ma prima di andarsene, doveva contare se i soldi fossero esatti. Mentre l’uomo, aprendo la busta, cominciò ad odorare il materiale presente all’interno e a ridere da solo, Zhen iniziò a contare il denaro.
… quarantacinquemila…quarantaseimila…quarantasettemila…
Dal nulla, sbucando dalla stessa entrata da dove era passato l’uomo, una seconda persona entrò nella stanza con un’arma tra le mani.
Qui polizia, la festa è finita, state fermi e con le mani in vista!
Zhen riuscì a mettere i soldi all’interno della giacca, ma L’uomo di mezz’età, spaventato, non ebbe il tempo di provare a scappare da un’altra uscita che un secondo e terzo agente sbucarono ai lati della stanza.
Abbiamo detto di stare fermi! gridò uno dei due agenti appena sbucati.
Il primo agente che si era introdotto nella stanza
Abbiamo fatto bene a seguirti Shunko. Dei minorenni ci hanno detto che sei responsabile di alcuni scambi illegali al quartiere di Ueno.
Avevo detto a quei stronzetti di stare zitti. borbottò sottovoce il cliente poi continuando, rivolgendosi a ragazzo mascherato
...tu non stare in silenzio! Fai qualcosa! esclamò con aria spavalda sperando che il ragazzo appena incontrato potesse in qualche modo salvarlo. A quel punto i poliziotti puntarono le armi contro di lui ed uno di loro esclamò
Togli quella maschera e inginocchiati a terra con le mani dietro la schiena!
Gli agenti laterali erano posti a circa 4 metri da Zhen, mentre quello davanti a meno di 2 metri. Mettendo lentamente le mani dietro la testa
Solo in tre, eh? Chiese con aria annoiata
Oggi proprio nessuno vuole che mi rilassi eh?
Per voi rifiuti della società, bastiamo!
L’agente più vicino iniziò ad avvicinarsi per manettare Shunko, mentre i due, mantenendo le distanze, gli coprivano le spalle puntando le armi verso i due criminali. Dopo aver ammanettato il primo, passò al ragazzo.
Ti avevo detto di togliere la maschera
Con voce calma e tranquilla.
Ti avverto, se provi a togliermela, uno dei due si farà parecchio male, e di sicuro non sarò io.
Dopo una breve risata, l’agente allungò la mano verso la faccia del sadico, fino a quando, l’altra mano che stava sostenendo il fucile, diventò ad un tratto incandescente. Si fermò, e rivolse lo sguardo alla fonte di tutto quel calore. Poteva vedere come uno spuntone di circa 15 cm gli aveva completamente trapassato il dorso della mano, facendogli gocciolare il sangue sul pavimento. Iniziò improvvisamente ad urlare. I due agenti puntarono immediatamente le loro armi al giovane, ma i manici iniziarono a rimpicciolirsi e poi, si sentirono due scoppi. Quei oggetti in metallo che tenevano con grande fiducia tra le mani, divennero dei veri e propri esplosivi che causarono gravi danni alle mani dei due agenti e li tramortì temporaneamente, facendoli perdere coscenza.
Ti avevo detto o no di stare fermo? Chiese con tono ironico all’agente rimasto momentaneamente scosso per la situazione. Il sadico prese un coltello pesante dalla sua fascia obliqua, dirigendosi verso l’agente.
A quanto pare i ruoli si sono invertiti eh?
L’agente, cadendo a terra, riafferrò la sua arma, nonostante avesse ancora quel chiodo appuntito, e puntandolo verso il ragazzo, premette il grilletto, più e più volte, ma ancora una volta, fece cilecca. Zhen, sentendo dei materiali all’interno di quell’oggetto, ruppe la leva del grilletto. Prendendolo per il collo, lo alzò, sbattendolo contro il muro e puntandogli la lama al collo. Mantenendo un tono calmo, con la voce appiattita per via della maschera
Vuoi sapere perché uso il coltello?... Ferendogli leggermente la parte inferiore del mento, fuoriuscì una striscia di sangue Vedi… le pistole sono troppe rapide. Non puoi assaporare tutte le piccole emozioni. Vedi, nei loro piccoli attimi, le persone mostrano chi sono veramente alzandogli la testa con la lama e con molta certezza, ti posso dire che sei solo un povero codardo
Nonostante la situazione sembrasse sotto controllo, continuava a tenere la sua abilità attiva rilevando tutti i metalli intorno, magari era nascosto qualche altro agente, successivamente, sentì un oggetto con forma allungata avvicinarsi verso di lui.
Bravo coso, ora togliti cosi lo faccio fuori.
Disse l’uomo di mezz’età con in mano il pugnale che teneva qualche momento prima nascosta dietro i pantaloni.
Coso?
beh si, hai capito. Ora levati cosi lo uccido, mi libero e ce ne andiamo da qui.
Con il pugnale, Zhen trafisse la spalla dell’agente, lasciandolo cadere per terra e sporco di sangue, gli diede un calcio in faccia per farlo svenire, e successivamente, si girò verso il cliente.
Che stai facendo? Lo devo finire io! Ti sto pagando anche per questo
Sappi che oggi sono molto nervoso, e penso proprio che mi debba sfogare un po' con qualcuno. Sai qual è l’unica cosa che abbiamo in comune io e te? Che se uno dei due finisse male, di certo nessuno si preoccuperebbe disse avvicinandosi lentamente.
Che vorresti dire?
ahhaha, lo scoprirai presto L’uomo, spaventandosi, iniziò ad agitare nervosamente il pugnale con entrambe le mani, cercando di far rimanere lontano il ragazzo mascherato mentre pian piano indietreggiava, fino a quando arrivò con le spalle al muro.
Lasciami ti prego! Vuoi soldi? Te li posso dare
Soldi? Ahahahah, quelli che mi servono li ho già presi. Per colpa tua oggi non me ne è andata bene una, ora dovrai rimediare per questo. Spero che mi farai divertire come stai facendo in questo momento
Utilizzò fission sul coltello, staccandogli la lama dal manico, contemporaneamente, con il pugnale che aveva alla mano destra, eseguì un affondo colpendogli il fianco, mirando ad un punto non vitale, successivamente, un'altra infilzata alle gambe, in modo che potesse camminare ma non correre. Voleva raggiungere con la povera preda il fiume, vicino ad un paio di isolati, ma prima, prendendo un normale cellulare che possedeva uno dei due agenti a terra svenuto per l’esplosione, chiamò il 110, quando sentì una voce rispondere, l’unica risposta che ebbe la tizia dall’altra parte del terminale, fu la doppia esplosione provocata dalla lama spezzata e dal manico.
Non vorrei che mille eroi iniziassero a cercarmi per aver ucciso un paio di inutili agenti. Ci vorrà qualche minuto prima che rintracciano la telefonata, poi un'altra ventina di minuti prima che vengano i soccorsi. Avrei tutto il tempo a disposizione
Con il buio della notte, Zhen, mentre trascinava il suo cliente, svanirono completamente.

Il giorno dopo, come da programma, si diresse verso il magazzino prestabilito. All’interno erano presenti vecchi modelli di automobili, forse nemmeno si mettevano in moto. Appena gli aprirono dal cancello sul retro, si presentò davanti una donna più bassa di lui, pesantemente truccata in faccia.
Sei te Zh.. *tosse* *tosse* fece finta di tossire per correggersi Zack?
Nell’organizzazione aveva deciso di farsi chiamare così, come fatto in passato con Victor e altri.
Indossava ancora una giacca lunga nera, ma ovviamente era diversa da quella del giorno precedente per via delle numerose macchie di sangue che l’avevano sporcata. Prese la busta gialla che nascondeva all’interno della tasca interiore e l’allungò davanti
Si. Ecco i tuoi soldi
Una volta che la donna prese la busta, il ragazzo si girò per andarsene, quando fu bloccato dalla stessa donna,
Qua c’ è una piccola macchia di sangue, ne’ sai qualcosa per caso? Disse il controllore dopo aver esaminato meglio il pacco prima di aprirlo.
Il ragazzo si bloccò, non si era minimamente accorto di aver sporcato il sangue. La donna aggiunse con tono tranquillo e piacevole mentre si avvicinava lentamente al ragazzo
Non c’è bisogno che ti vergoni tanto, sappiamo quello che è successo stanotte. dopo una piccola risata Sai, se sei riuscito a difenderti tanto facilmente da tre agenti, vuol dire che magari potrai svolgere compiti un po' più complicati, invece di spacciare sempre cose così banali. Hai mai sentito delle pillole chiamate XSQ? Certo che no, ovviamente perché ci sono persone del tuo stesso livello che tengono questo prodotto riservato, sotto conoscenza di pochi.
Guardandolo attentamente in faccia, come se stesse aspettando una sua risposta
Che ne dici? Vuoi aumentare il tuo divertimento?
Zhen prima di rispondere, pensò per qualche secondo. Era questo il lavoro che voleva svolgere per il resto della sua vita? Spacciare droga fino a quando non lo avrebbero arrestato o ucciso? Gli stavano dando l’opportunità, finalmente l’avevano preso in considerazione, finalmente, poteva differenziarsi fra molti. Non era un tipo da prendere decisioni e dare ordini gli altri, ma preferiva questo anziché essere farsi comandare. Accarezzandosi la maschera sotto il mento
Accetto la proposta. Quando vuoi ci sono, tanto il mio numero lo avete.
Disse con tono impassibile. La donna, rispondendogli
Sapevo che avresti accettato ma mi raccomando, cerca di non uccidere gli altri clienti, altrimenti non sappiamo più a chi vendere i nostri prodotti! finendo al frase con un occhiolino.
Zhen ignorando questa sua ultima parte, uscì dal magazzino da dove era entrato, e si diresse verso la sua dimora. Finalmente poteva godersi la giornata.