Licenza Darius Wild

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    Erano passati più di tre anni dall'incidente che aveva portato alla morte di due studenti della Yuuei, un avvenimento che veniva puntualmente ricordato a tutti dalla lapide nel parco della scuola. Aki Kazuma e Ryuga Naito, due nomi che ormai erano stati dimenticati da tutti gli studenti che giravano allegri per i corridoi. Ogni tanto qualcuno dava un'occhiata alla lapide, ben curata come il resto del parco, accennando in una conversazione come quei due fossero stati la causa della quasi caduta della Yuuei. Poco più sotto c'era un altro nome, Shikamaru Kobayashi, ricordato da pochi visto che la sua misteriosa morte aveva fatto ben meno scalpore. La scuola per eroi era riuscita a risollevarsi e quasi nessuno pensava più che l'accademia per eroi fosse un luogo poco sicuro. Ad avere memoria di questi avvenimenti erano solo i professori che erano sopravvissuti, ovvero Eraserhead e Present Mic, oltre che gli studenti più vecchi. Tra questi c'era Darius Wild, che a causa degli eventi di tre anni fa non era ancora riuscito a diventare un vero Pro-Hero nonostante la sua già dimostrata abilità. Gli era stato però comunicato che avrebbe affrontato a breve l'esame finale, più precisamente due settimane dopo quella mattina di gennaio. Quella gelida mattinata era stato però convocato per ben altro, qualcosa di oscuro che avrebbe scoperto a breve.
    Dall'altra parte della città un uomo dai capelli neri e ben ordinati osservava un cadavere carbonizzato, coperto in parte da un telo bianco che nascondeva la violenza. Sembrava perso in un mare infinito di pensieri, quasi come se stesse cercando di ricreare la scena davanti a lui nella sua mente. Più che inorridito, sembrava estremamente preoccupato da quel che si trovava davanti. Quello non era il primo dei cadaveri che trovavano in quelle condizioni, soprattutto da quando era evaso il Sagrestano. Le tracce sembravano portare facilmente a lui. Troppo facilmente. Kimura sapeva che quelle ferite potevano essere associate ad un Quirk che manipolava le fiamme, ma aveva già visto in passato il modo in cui quelle ustioni si propagavano. Ultimamente la scia di morte sembrava propagarsi sempre di più in quella città. Prima il caso Hebenon, l'evasione di Homura e poi questi omicidi che non sembravano centrare nulla con tutto ciò. Scosse la testa mentre rabbrividiva per il vento freddo che lo stava colpendo. Stava aspettando i risultati della scientifica e forse avrebbe avuto presto la conferma dei suoi dubbi. Nel frattempo però gli servivano informazioni, informazioni su Raul Garret.


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    Era il sette gennaio quando Darius Wild era stato convocato alla sede centrale della polizia di Tokyo, che si trovava nel quartiere speciale di Chiyoda. A riferirgli quella comunicazione il giorno prima era stato proprio il responsabile della sua classe, Shota Aizawa. L'insegnante non si era espresso molto sul motivo di tale convocazione, anche perché era sinceramente all'oscuro del perché stessero cercando proprio lui. Aizawa era piuttosto sicuro che nessuno dei suoi studenti fosse un criminale, soprattutto il ragazzo americano che si era dimostrato più volte una stella promettente nel mondo degli eroi. Non poteva mai conoscere abbastanza gli studenti, ma si era fatto un'idea positiva di Darius. Serio e silenzioso, ma allo stesso tempo in grado di entrare in azione. Si chiedeva cosa avrebbe fatto nel suo futuro, considerato che aveva partecipato ad un tirocinio con nientemeno che Endeavor. Gli avrebbe detto di fare attenzione ed avrebbe firmato un permesso speciale per assentarsi.
    La mattina dopo Darius sarebbe stato accolto da una mattinata particolarmente fredda, in cui il vento gelido sembrava in grado di sfidare anche il suo Quirk. Erano i primi di gennaio ed era noto che quelli fossero i giorni più freddi dell'anno, ma quell'anno sembrava che la forza del vento fosse ulteriormente aumentata. Gli alberi si piegavano e facevano un rumore più simile a quello delle onde del mare che si infrangono sulla sabbia, mentre foglie ed altri rifiuti volano dappertutto in giro. Il vento ululava come non mai ed era decisamente un pessimo giorno per viaggiare a piedi. Arrivato alla stazione Darius avrebbe trovato al suo interno un ambiente riscaldato e molto più accogliente del disastro che c'era fuori. C'era un silenzio ed una calma quasi innaturale, ancora più superiore alle ore di lezione a scuola. Era mattina presto e ben poche persone popolavano la stazione. Una signora di mezza età ma vestita molto bene sembrava premere nervosamente uno schermo con le dita armate di lunghe unghie, facendo fare il tip tap ai suoi discorsi sul telefono. Due uomini con indosso abiti da lavoro attendevano il loro turno parlottando tra di loro di una questione di permessi ed altro. Oltre a loro, solo un poliziotto con la tipica divisa stava gestendo le pratiche di un altro ragazzo più vicino alla sua età. Avrebbe terminato il suo lavoro dopo circa cinque minuti, prima di liberarsi. Nessuno si era fatto avanti per avvicinarsi al bancone e se Darius non si fosse recato lì di sua spontanea volontà, il poliziotto gli avrebbe fatto segno di avvicinarsi.

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    PROLOGO 🗲 PARTE I



    Benvenuto caro all'inferno nel tuo esame finale c:
    Come scritto, hai ricevuto la notifica che affronterai l'esame tra due settimane. Sei stato però convocato dalla polizia per parlare degli eventi di tre anni fa (quelli del Seme della Follia, per intenderci). Descrivi come vuoi seguendo la traccia, fermandoti a quando ti presenti all'agente di polizia.
    Per qualsiasi dubbio sai come contattarmi!
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    Il periodo natalizio era ormai alle spalle, le decorazioni stavano venendo rimosse e tutta l'atmosfera tipica di quelle vacanze stava scemando lasciando al suo posto la solita routine stava ricominciando a farsi viva. Quella non era una delle giornate più temperate che la stagione aveva offerto agli abitanti di Tokyo e stando alle previsione anche l'indomani non sarebbe stato migliore. Il ragazzo dai capelli argentei, che nonostante avesse allenato per permettere al proprio corpo e alla propria Unicità per cercare di resistere meglio al freddo, se ne era accorto e aveva deciso di porre un rimedio momentaneo alla situazione indossando sotto la divisa scolastica una maglia termica di colore nero e dalle maniche lunghe, che per la sua ergonomicità non gli impediva nessun tipo di movimento o si rendeva visibile attraverso gli abiti. Durante quel primo periodo dell'anno frequentava con continuità la scuola per la ripresa delle lezioni e proprio una di quelle mattina venne chiamato in disparte dal rappresentante della sua sezione e la cosa lo sorprese non poco, non conoscendo la motivazione di quella chiacchierata. La prima parte della comunicazione riguardante la data ormai prossima del suo esame finale lo fece sorridere e non poco Grazie della possibilità professore. Non la deluderò e cercherò di mettere in pratica quello che ho imparato qui Fece un cenno positivo con il capo con i capelli argentei che gli ondeggiarono per un attimo davanti al volto, finendo per ricadere morbidamente sul suo occhio destro mentre le mani posizionate dietro la schiena si stringevano tra di loro, sfregandosi in un tentativo di allentare la pressione che solo il pensiero di cosa potesse aspettarlo in quel test gli stava mettendo addosso in quel momento. La seconda comunicazione lo colse però completamente di sorpresa, come un pugile sorpreso da un gancio allo stomaco da parte dell'avversario e questo gli impose di sciogliere la presa delle mani per risistemarsi nuovamente le ciocche di capelli ribelli dietro l'orecchio destro Quindi devo andare di nuovo alla stazione di polizia... Si ritrovò a deglutire per un attimo mentre nella sua mente una serie di ricordi si faceva avanti a forza sgretolando le difese che nel corso di quei tre anni aveva costruito nella sua testa. Le immagini del capo della polizia che lo affidava alle cure del tenente che poi si rivelò essere il criminale serpentesco più famoso della città, il combattimento prima fuori e poi dentro quell'albergo abbandonato. Ryuga colpito a morte dalle serpi e lo stesso Kal che stava andando ad una fine ben peggiore, l'esplosione sopra la UA, la morte misteriosa dello studente che era rimasto a scuola in quella situazione. Una spirale di morte e situazioni spiacevoli che spesso erano in grado di intrappolargli la mente con delle catene invisibili. Non può succedere di nuovo la stessa cosa...Sarebbe contro ogni caso probabilistico e poi ora non c'è più in giro quel pazzo che aveva preso le sembianze del tenente Un sospiro dopo quasi un minuto buono di silenzio davanti al rappresentante della sezione, vedendolo sventolare il permesso speciale per potersi assentare dalle lezioni dell'indomani Grazie. Rispose, sia in merito ai consigli che il professore gli aveva dato e ovviamente anche per il permesso.
    Quella notte fu più difficile del normale prendere sonno per l'americano dai capelli argentei a causa di quei cattivi pensieri che non sembravano volergli dare tregua, ma tra una rotolata nel letto e una fissata al soffitto, il sonno prese il sopravvento. Testimonianza di quella notte non proprio tranquilla era l'espressione stanca e pensierosa sul suo volto mentre camminava in direzione della stazione di polizia indossando comunque una maglia termica sotto la camicia e la giacca, che andavano ad accompagnarsi al pantalone che richiamava lo stesso colore della giacca. Non sapeva perchè l'avevano chiamato, forse era qualcosa di importante ed andarci con abiti troppo casual o con la divisa scolastica forse non era il caso, infatti aveva sistemato anche i lunghi capelli argenti in modo che fossero tenuti fermi da un elastico dal quale penzolava la coda dietro la sua nuca. Durante quella passeggiata che separava la stazione della metro dalla stazione di polizia, quel vento freddo oltre ad essere avvertito come una miriade di piccole lame sul volto, ma quella sensazione era una ottima distrazione per lui in quel momento. Fortunatamente all'interno dell'edificio l'aria condizionata calda e l'assenza delle sferzate del vento rendevano l'atmosfera decisamente più piacevole ed accogliente, anche se la calma della mattinata era ben visibile, visti i pochi soggetti in giro. Si soffermò con lo sguardo in modo alternato su gli altri presenti partendo dalla donna di mezza età, passando per i due lavoratori e finendo per soffermarsi per qualche attimo sul ragazzo che poteva essere un suo coetaneo, cercando di incrociarne lo sguardo quando sarebbe uscito per provare a riconoscere un eventuale volto familiare. Tutti sembravano intenti a fare qualcosa, quindi tirò fuori dalla tasca della giacca il permesso firmato dal professore Aizawa e si diresse verso il poliziotto che gli aveva fatto cenno di avvicinarsi. Salve, sono Darius Wild. Il professor Aizawa mi ha firmato questo permesso per essere qui stamattina ma non ha saputo dirmi il motivo di questa convocazione. Allungò il foglio con il permesso in direzione del poliziotto e quindi aggiunse Se vi serve una mano sono a vostra disposizione Disse rimanendo sul vago, anche se c'era un pò di incertezza nella sua voce, non sapendo ancora bene perchè era stato chiamato li e cosa doveva fare.

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    Il poliziotto, che aveva lo sguardo ancora abbassato sui fogli che il ragazzo di prima gli aveva consegnato, levò gli occhi sullo studente dai capelli d'argento restando per un attimo stupito da quella figura. Probabilmente era per il color argenteo dei suoi capelli e l'aspetto non orientale, che potevano far venire il dubbio a qualsiasi agente che fosse successo qualcosa di grave. Certo, generalmente i turisti occidentali venivano lì perché avevano perso un documento o per un borseggio, ma erano probabilmente i più temibili a causa della difficoltà nel comunicare. Per fortuna Darius si esprimeva in perfetto giapponese ed il nome fece rinfrescare la memoria dell'agente dopo qualche secondo. Il piccolo ufficio dell'agente era il tipico gabbiotto che separava quello che indossava la divisa e i civili con delle pareti ed un vetro. Fece scivolare i fogli di carta sotto la propria scrivania, prima di cominciare a parlare.
    « Oh, certo! Il signor Wild...purtroppo non so nemmeno io di cosa si tratti di preciso. Mi dia un momento... » - Avrebbe pronunciato l'uomo storpiando un po' il cognome di Darius con la pronuncia giapponese, prima di fargli cenno di aspettare lì. Sarebbe sparito in una porta alle sue spalle, lasciando vuota la stazione per un paio di minuti. Sarebbe poi tornato poco dopo, cominciando già a tirare fuori un paio di chiavi dalla sua tasca, mentre si dirigeva verso l'uscita dell'ufficio. Avrebbe fatto scattare la serratura e sarebbe uscito fuori, apparendo di fronte al ragazzo americano. Era piuttosto tonico fisicamente, anche se era decisamente più basso di Darius quasi in modo ridicolo. « Le dobbiamo fare qualche domanda su uno studente della Yuuei. Mi segua, per favore. » - Il tono era decisamente più serio adesso, anche se non sembrava essere particolarmente ostile, probabilmente era solo la prassi in quei casi. Avrebbe camminato accanto a Darius fino all'altra parte dell'ufficio, che ospitava una porta il cui accesso era vietato al pubblico. Di fronte a Darius si sarebbe aperta una piccola stanzetta abbastanza spoglia, il cui elemento principale era rappresentato da un tavolo dall'aspetto moderno abbastanza largo con quattro sedie color grigio. Le pareti erano dello stesso colore delle sedie ed una luce bianca illuminava bene tutta la stanza, accecando però chiunque la guardasse troppo. L'agente lo avrebbe invitato a sedersi, chiudendosi poi la porta alle spalle.
    Darius avrebbe avuto appena il tempo di mettersi comodo ed osservare i suoi dintorni che la porta si sarebbe aperta di nuovo, mostrando un uomo vestito di tutto punto che lo guardava con aria seria ma allo stesso tempo incuriosita. I capelli lisci erano neri e poco più lunghi di una pettinatura a caschetto, nonostante i suoi fossero raccolti in molte ciocche che terminavano a punta. Gli occhi erano castani ed era abbastanza in forma e ben tenuto, con il completo grigio messo in ordine e i capelli ben pettinati. Sembrava un po' la versione speculare di Darius, vestito in quel modo. La versione aggiornata e leggermente più piacente di un tipico impiegato giapponese.
    « Buongiorno...sono Hiroto Maeda, piacere. Lei è Darius Wild, giusto? » - Si sarebbe presentato mentre si sedeva di fronte allo studente, mettendosi composto e ricominciando a parlare quasi subito alla risposta di Darius. Portava con sé quel che sembrava un piccolo taccuino dalla copertina nera, che venne aperto mostrando le pagine segnate da appunti in kanji scritti decisamente male, appoggiandolo sul tavolo sopra una busta di carta. « Ci spiace disturbarla ma dovrei farle alcune domande su un suo...ex-compagno alla Yuuei. Raul Garret per la precisione, sospettato di omicidio ed utilizzo illecito del Quirk. Cerchi di essere il più preciso possibile e ci aiuterà con le indagini. » - Avrebbe tirato fuori una penna dalla tasca, appoggiando la punta pronto a scrivere. Forse per lo studente la notizia che un suo compagno era ricercato sarebbe stata più pesante, ma l'uomo non sembrava in vena di perdere tempo. « Tre anni fa ha collaborato con Raul Garret in una missione di soccorso degli studenti rapiti, giusto? Com'era Raul? Ci aveva mai parlato prima? » - Avrebbe aspettato la risposta del ragazzo, segnando ogni tanto qualcosa sul quadernetto. « Le è sembrato strano mentre svolgevate quella missione assieme? Ha mai accennato al volersene andare dalla Yueei, considerata la sua scomparsa dopo l'evento? » - Avrebbe gettato gli occhi di lato, prima di riprendere a parlare con aria pensierosa. « Soprattutto, ha mai mostrato atteggiamenti violenti o...strane idee sui criminali? So che gli studenti si possono lasciare un po' andare, intendo lesioni gravi ingiustificate verso gli altri o sé stesso. » - Era una serie di domande strane, considerato soprattutto il soggetto. Anche per l'uomo che le poneva, era strano pensare che un talentuoso aspirante eroe potesse compiere crimini da far questionare la sua sanità mentale. « Ogni dettaglio è utile. »

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    Già alle prime parole del poliziotto rimase piuttosto sorpreso e non riuscì a nascondere quell'espressione sul suo viso probabilmente, corrugando la fronte mentre seguiva con gli occhi dalle iridi violacee i movimenti dell'altro ancora all'interno del suo gabbiotto. Possibile che ne il professore Aizawa ne il poliziotto addetto alla ricezione delle persone siano stati informati sulla motivazione della mia chiamata?Perchè tanta segretezza? Una svariata serie di domande iniziò ad affollare la sua mentre, mentre gli occhi seguivano l'altro, facendolo sospirare al sentire quella decisamente poco carina storpiatura del suo cognome ed accompagnando anche un cenno di sconforto con il capo quando ormai il poliziotto aveva lasciato il suo angusto ufficio. Da li a pochi attimi, quando vide il poliziotto ritornare ed aprire la porta che lo avrebbe condotto nella parte più interna della stazione, si rallegrò del fatto che finalmente sarebbe venuto a conoscenza del motivo della sua convocazione, ma le parole udite lo destabilizzarono un pò. Domande su uno studente della Yuuei?E perchè farle a me? Si domandò mentre seguiva i passi, tenendo almeno un metro di distanza, del minuto ma ben piazzato poliziotto Spero non si tratti nuovamente di Kal che si è ritrovato nudo nel parco o nei pressi di qualche scuola... I suoi pensieri puntarono sul sospetto più probabile che gli potesse venire in mente, nonostante il quadro non combaciasse con il clima di segretezza dietro il quale era stato avvisato della convocazione in quella centrale della polizia. Penso che sia una situazione dovuta alla sua Unicità...O meglio alla sua non completa capacità di saperla ancora gest... Le parole gli morirono in gola quando si ritrovò davanti a quella sala, dopo aver seguito il poliziotto, che conosceva bene non per esperienza personale ma per la sua funzione. L'espressione si indurì immediatamente sul suo volto, la punta della lingua inumidì le labbra un paio di volte, prima che gli occhi si muovessero ad osservare con attenzione ed in quasi religioso silenzio quell'ambiente così simbolico ed iconico.
    Come richiesto sarebbe entrato nella sala interrogatori, avvicinandosi alla sedia che gli era stata indicata e spostandola leggermente più indietro rispetto al tavolo metallico Questo è decisamente troppo per qualche episodio che può riguardare quell'idiota... Si ritrovò a pensare mentre portava le mani congiunte al di sopra della superficie metallica, che risultava fredda al tatto ma al tempo stesso non sembrava causargli nessun tipo di fastidio. Le iridi violacee si sarebbero mosse alla ricerca della parete che reggeva il famoso specchio vetrata, che veniva riproposto a più riprese in ogni serie televisiva poliziesca e che permetteva a chi era fuori di poter osservare all'interno non visti, quando la porta venne aperta nuovamente e sulla soglia non c'era più il piazzato poliziotto giapponese ma qualcuno di diverso. Si prese degli istanti per studiarlo, scrutandolo dalla testa ai piedi, soffermandosi sul suo volto per cercare di capire se fosse qualcuno di conosciuto o di "famoso" nell'ambito della polizia. Per come era vestito sembrava anche avere un certo naso per le occasioni importanti e alla sua domanda Si, sono io...Ma lei sarebbe? Domandò fessurizzando gli occhi nella direzione dell'altro, non riferendosi ovviamente al nome che aveva già ascoltato ma al suo ruolo o grado. Gli occhi si spostarono sul taccuino, ne aveva anche lui uno simile che utilizzava anche quando si trovava in ufficio da Endeavor durante il tirocinio, per scrivere appunti che non voleva rendere facilmente accessibili, come è possibile fare dai terminali elettronici, ma il suo era decisamente più ordinato e scritto bene. Sgranò gli occhi sullo stesso taccuino mentre ascoltava il vero motivo della sua convocazione alla stazione di polizia e quindi si lasciò andare con la schiena contro lo schienale della sedia, portando la mano destra a massaggiarsi le orbite con indice e pollice Non pensavo che fosse questa la motivazione di tanta segretezza e della mia convocazione qui. Fece un piccolo sospiro e quindi annuì un paio di volte alle sue domande successive, decidendo di prendersi ancora qualche attimo per poter rispondere, riordinando mentalmente i pensieri, scossi da quella domanda inaspettata.
    Abbiamo collaborato alla stessa operazione anche se in luoghi diversi. Solo durante le fasi finali dello scontro contro Orochimaru sia lui che il professore Stark sono arrivati in nostro soccorso, con tutte le conseguenze del caso. Iniziò a spiegare, anche se ogni volta richiamare alla mente quegli episodi gli creava un moto di disturbo, visibile anche dalla mano destra chiusa a pugno che premeva contro il tavolo di metallo. Non eravamo migliori amici, più che le solite chiacchiere ed incontri dovuti a corsi paralleli o nei luoghi pubblici non c'era molto altro. L'unica volta che mi viene in mente in cui mi è sembrato, strano fece una pausa per calcare meglio quella parola Fu quando io ero ancora agli inizi del mio corso mentre lui aveva sostenuto una delle prove intermedie ai corsi, perdendo un occhio durante il test sostenuto da un professore che lasciò poi la scuola da li a poco. Ricordo solo questa discussione poichè più che essere sdegnato da un atteggiamento così poco professionale del docente lo idolatrava quasi, come se la perdita parziale della vista non fosse un problema per lui o come se fosse una cosa normale. Si strinse nelle spalle per qualche attimo e quindi si risistemò sulla sedia, finendo per sollevare di nuovo gli occhi in direzione dell'altro, seguendone la traiettoria verso il lato corrispondente. Anche a me è stata imposta una pausa lontano dalla scuola dopo quell'incidente, quindi al suo allontanamento non diedi troppa importanza. Storse il naso con un moto di fastidio finendo per andare a scuotere anche il capo Di sicuro la sua Unicità non è del tutto innocua e se usata in modo violento può causare ferite e danni di una certa entità. Ma non pensavo che fosse sospettato di omicidio. Quando è successo?Dove? Non gli sembrava di aver letto di morti sospette per folgorazione, o di casi ed episodi simili arrivati all'ufficio dell'eroe di fuoco presso il quale faceva il tirocinio e la cosa lo aveva colto impreparato su tutta la linea e la cosa sembrava mandarlo in bestia, tanto quanto aver scoperto che un ex-compagno fosse stato in grado di fare qualcosa del genere.

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    « Sono l'ispettore Kuroda. Mi perdoni per i miei modi bruschi. » - Avrebbe risposto l'uomo, cercando in qualche modo di scusarsi dell'aver cominciato a parlare senza presentarsi. Avrebbe guardato Darius nelle sue iridi indaco, prima di spostare per un attimo gli occhi sul taccuino in seguito al suo commento, assottigliando le labbra per poi riprendere a parlare.
    « In questo caso evitare le fughe di informazioni è fondamentale. Non volevamo intralciare con la sua vita privata, in tutta onestà. »
    L'uomo prese quindi ad ascoltare le informazioni fornite dallo studente, segnando di tanto in tanto qualcosa sul taccuino. Forse era vecchio stile, ma sembrava che più che caratteri su un foglio bianco l'uomo stesse tracciando una specie di schema con l'inchiostro nero. I suoi occhi viaggiavano di tanto in tanto sul ragazzo come per osservare lui e le sue reazioni, buttando lo sguardo anche sul pugno del ragazzo sul tavolo. Quando menzionò il comportamento particolare di Raul, l'uomo si fece visibilmente più attento, come se quella frase avesse fatto scattare un'intuizione dentro di lui.
    « Si ricorda per caso il nome del docente? Un certo Dottor Franken, forse? » - Azzardò l'investigatore, sperando che Darius potesse fornirgli quell'informazione che sembrava d'improvviso importante. Dopotutto, un uomo che lascia la scuola poco dopo aver compiuto diversi atti di violenza ingiustificata (o perlomeno, giustificata parzialmente dalla precedente amministrazione che si era rivelata totalmente fallimentare) poteva essere cruciale considerate le accuse violente rivolte a Raul. Avrebbe aspettato una risposta, per poi ascoltare il resto del discorso del ragazzo di fronte a lui, mentre puntellava la penna sul foglio bianco. « Ecco. Ha mai notato stranezze nelle prove della Yuuei, prima che passasse di mano a Joestar? Tralasciando quelle che riguardanti Kal Dyonis, di cui so già tutto. » - L'uomo era in preda ad una certa foga, come se quelle parole avessero rilasciato tutto quello che pensava. Avrebbe aspettato le sue ulteriori risposte, cominciando a trascrivere numerosi dati sul taccuino e cambiando foglio. Sembrava più pensieroso di prima dopo quel discorso, ma riprese a parlare dopo la domanda di Darius.
    « Non posso dirle molto, se non che abbiamo trovato segni riconducibili all'Unicità del suo ex-compagno. È estremamente difficile da rintracciare ed ogni testimonianza ci è utile. Dopotutto, mi sembra che non avesse nessuno se non una zia. » - Quasi come se stesse facendo un ragionamento ad alta voce, l'ispettore appoggiò tre dita sulla superficie fredda del tavolo, facendo una pausa silenziosa lunga quasi un minuto. Avrebbe proseguito d'improvviso, guardando la porta accanto a loro. « Crediamo che Raul sia in uno stato mentale estremamente instabile, come hanno mostrato i segni del suo passaggio quasi completamente casuali. Ci chiediamo come possa sfuggirci ogni volta inoltre, come se...come se qualcuno lo stesse aiutando. Avrà sentito parlare del Sagrestano, immagino. » - Aveva ricominciato un'altra volta a mormorare quasi, abbassando la voce involontariamente e appoggiando il dorso della mano sul mento. Avrebbe spostato gli occhi castani sul suo taccuino, chiudendolo poi con un semplice gesto della mano. « Sospettiamo che stia collaborando con lui. I Quirk sono simili, le motivazioni le medesime...so di non scatenare bei ricordi, ma cerchi di ricordare se ha mai parlato in modo strano dei Mutant o dei Quirk. »

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    Il fatto che l'uomo che aveva di fronte fosse un ispettore non gli faceva suonare nessun campanello nella mente, e le successive scuse vennero accettate con un cenno del capo senza troppi problemi. Gli occhi vagavano solamente dall'alto verso il basso, alternandosi a seconda che l'altro parlasse così da poterlo guardare in faccia o verso il basso nel caso prendesse appunti sul taccuino Mi sono separato da mia madre aiutandola a trovare un lavoro fuori città, mentre mio padre è piuttosto indaffarato al momento, quindi non fatevi problemi la prossima volta a contattarmi di persona. Per una mera questione di tempo Espose il proprio pensiero all'altro, andando a poggiare le mani sul tavolo, iniziando a ticchettare con le dita sulla superficie mentre l'altro alternava il suo parlato allo scrivere appunti e questo gli permetteva di poter fare mente locale sulle domande che gli venivano poste alla ricerca di qualche indizio che alla fine si potesse rivelare utile. Ripensò alla conversazione avuta ai giardini davanti alla scuola, a quello che diceva il ragazzo con l'occhio bendato Non smetteva di ficcare il motto della scuola alla fine di ogni frase come se quello dovesse giustificare quello che diceva. Pensò lasciandosi andare ad un sospiro e quindi scosse leggermente la testa in direzione dell'ispettore in senso negativo Non mi pare avesse fatto il nome del professore al nostro incontro, ma mi pare sia proprio lui quello che aveva una reputazione non proprio immacolata tra corpo docenti e studenti. L'indice della destra ticchettò con un pò più di intensità sul tavolo per alcuni istanti La cosa che mi preoccupò anche allora era il fatto che la perdita dell'occhio la vedeva come qualcosa di accettabile per superare il test per il secondo anno, una perdita necessaria per poter affrontare la realtà in futuro Si strinse nelle spalle, con fare piuttosto rassegnato, come lo era allora ed un altro pensiero si fece strada nella sua mente Il fatto che fosse l'esaminatore di Kal, non dovrebbe sorprendermi che alla fine le sue azioni parlino per lui.
    Si ritrovò a storcere il naso per qualche attimo sentendo l'ispettore iniziare a parlare delle prove della Yueei e questo gli fece sollevare la mano sinistra per portarla all'altezza della nuca per una veloce grattata distensiva Quindi sa già delle bombe lanciate sugli ostaggi... Rollò gli occhi verso l'alto per un attimo e quindi scosse il capo un paio di volte, nuovamente Il test di ingresso fu con un istruttore del secondo o terzo anno, non proprio morbido ma alla fine non l'ho mai considerato un combattimento degno di questo nome...Ed il test di ammissione al secondo anno, con alcuni simpatici robot costruiti dal prof. Stark e che hanno demolito metà dell'USJ...Quindi penso di rientrare nell'ordinario, ma dipende dai suoi stantard ispettore Kuroda. Gli fece un cenno con il capo, per poi rimanere in silenzio quando l'altro iniziò a spiegare com'era la situazione e quali erano le prove in mano alle autorità, assunse di nuovo una posizione più rigida ed attenta, abbassando di tanto in tanto il proprio sguardo sul taccuino dell'altro. Si passò la mano sul mento con fare pensieroso un paio di volte, rimuginando su alcuni pensieri mentre sentiva le spiegazioni dell'altro La sua Unicità è legata all'elettricità, magari ha qualche capacità che gli permette di sfuggirvi con facilità...E per quanto riguarda il Sagrestano, so della sua fuga, guidavo una squadra a guardia del corteo quando è successo. Uno sbuffo di nervosismo uscì dalle sue labbra e quindi si passò la mano sul volto come a voler distendere i nervi e massaggiarsi No, non mi ha mai detto nulla per quanto riguardava i Mutant...Ma posso credere che sia stato facilmente traviato da qualcuno come il Sagrestano Rispose in un primo momento, guardando l'altro attraverso lo spazio lasciato libero dalle dita della mano che ancora sosta davanti al suo volto La sua stupida idea di voler sfidare sempre i più forti, potrebbe averlo reso vulnerabile a qualche pensiero malevolo impiantato da qualcuno con una parlantina abbastanza capace. Spostò la mano dal volto andandola a poggiare sul tavolo di fianco alla gemella e quindi cercando lo sguardo dell'istruttore provò a sospingersi un pò verso di lui Se riuscite a trovarlo, fatemelo sapere, potrebbe ragionare con una persona che conosce...O almeno darvi abbastanza tempo per poterlo neutralizzare. Alla fine, se il ragazzo era davvero ricercato non c'erano molte possibilità riguardanti l'epilogo della sua storia.

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    Edited by Sir.Nobody - 6/2/2020, 23:32
     
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    L'uomo di fronte a Darius sembrò annuire silenziosamente a tutte le sue risposte, segnando come sempre alcuni nomi sul foglio che aveva davanti. Forse parlare dei morti in quel modo poteva far adirare qualche spirito, ma sembravano tutte informazioni visibilmente utili. Sembrava notare i cambiamenti d'umore del ragazzo, anche se non sembrava preoccuparsene troppo. Soprattutto le informazioni personali fornite su Raul sembravano scaturire copiosi caratteri da parte dell'investigatore, che lo guardò negli occhi quando si avvicinò al suo viso. Ci mise un attimo a pensare alla risposta da dare, ma avrebbe chiuso il taccuino mentre pronunciava le ultime parole all'albino.« Le darò novità sul caso al più presto. La ringrazio delle informazioni fornite. Penso che saranno di vitale importanza. » - Avrebbe rivolto per la prima volta un sorriso all'interrogato, prima di alzarsi lentamente dalla sedia ed indicargli con un cenno di uscire. Liberato nuovamente verso il mondo esterno, avrebbe ripreso il discorso un'ultima volta prima di ritirarsi nell'ufficio da cui era probabilmente uscito prima. « In bocca al lupo per l'esame, Mr. Wild. Arrivederci. » - Avrebbe fatto un veloce inchino prima di congedarsi, ignorando entrambi che il loro addio sarebbe durato poco. Nella testa coperta dai capelli lunghi e neri si cominciava già a formulare un pensiero, mentre era quasi impaziente di telefonare Kimura. Quelle erano informazioni decisamente importanti e che forse avrebbero permesso di avanzare enormemente al caso. Forse avrebbero agito di lì a poco, per togliere quella piaga dalle strade che li affliggeva già da troppo. Sul taccuino, in fondo all'ultima pagina c'era scritto a caratteri latini cubitali un nome: Thunderstorm.I giorni seguenti furono abbastanza tranquilli per Darius. Le ultime lezioni procedevano normalmente e tranne per lo scombussolamento interiore causato da quelle strane rivelazioni, sembrava che tutto procedesse tranquillo. Una settimana prima dell'esame ricevette un'ulteriore comunicazione tramite e-mail, ovvero i dettagli sulla sua licenza finale. Il messaggio comunicava che in seguito agli ottimi voti avrebbe svolto il suo esame sotto la supervisione di Endeavor, per poter segnare quell'ulteriore esperienza sotto il suo curriculum. Avrebbe preso parte ad un'operazione in collaborazione con la polizia e, dimostrata la sua calma e la sua compostezza nel gestire le situazioni presentate, avrebbe ricevuto la licenza permanente senza problemi. Quasi uno sconto rispetto all'esame normale, che spesso prevedeva la competizione con gli altri aspiranti eroi. Si sarebbe dovuto recare alle sette del mattino alla sede dell'Agenzia Endeavor (forse un luogo familiare per Darius) con tutto il suo equipaggiamento, per discutere dell'operazione e del suo ruolo in essa.Arrivato nel moderno grattacielo e salito fino al piano dove era presente l'ufficio del Pro-Hero, a Darius sarebbe bastato annunciarsi alla segretaria per essere mandato direttamente nella stanza personale di Endeavor. Entrando avrebbe notato alcune cose fuori posto: i capelli ed i baffi dell'uomo erano già in fiamme (cosa che non era poi così strana) mentre seduto osservava con aria truce un uomo in completo dai capelli neri e...quella che sembrava una donna, seduti entrambi di fronte alla sua scrivania.
    « Buongiorno, Wild. Entra e siediti, abbiamo molto di cui parlare con il signor Kuroda. Anche se mi ricorda avvenimenti che avrei preferito dimenticare. » - Giratosi poco dopo la sua entrata c'era infatti l'investigatore conosciuto qualche settimana prima che lo guardava e sembrava salutarlo con gli occhi, forse guardando incuriosito il suo costume nel caso lo avesse già indossato. Seduta accanto a lui c'era una figura umana ricoperta di tentacoli se non per il viso, un evidente Mutant. Avvicinandosi e sedendosi accanto a lei, l'unico posto libero, avrebbe notato come si trattasse di una donna dagli occhi chiari e la pelle di uno strano colorito rosato. Tutta la pelle scoperta era formata da una sostanza lucida nera simile ai tentacoli che formavano i capelli e che spuntavano da ogni parte del corpo. Piegati in quel modo, sembravano quasi formare un vestito da sera che sembrava uscito dalle favole. Un altro scomodo dettaglio era che i suoi polsi erano legati da strette manette, cosa che non le impedì di sorridere luminosa all'aspirante eroe. Endeavor avrebbe aspettato che Darius si sedesse, prima di passare la parola all'uomo di fronte a lui. « Prego, cominci ad esporre. »

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    « Certamente. Darius, abbiamo purtroppo confermato i nostri sospetti ed attuato un mandato d'arresto per Raul Garret. » - Avrebbe cominciato il poliziotto, cercando di essere il più serio e delicato possibile, considerata la situazione. « Abbiamo raccolto numerose testimonianze e prove che ci hanno portato a lui. Il Reverendo Bolek, gli scienziati che collaboravano con il Joker e l'incidente con un motociclista di nome Ramoto qualche anno fa sono come le briciole di pane lasciate in bella vista. Raul ha probabilmente compiuto questi atti con la collaborazione di qualcuno che lo sta aiutando a nascondersi ora. » - Sembrava leggere una serie di lunghi documenti, come appunti universitari per riorganizzare i pensieri. Avrebbe poi tirato fuori una mappa stampata su un foglio plastificato di Tokyo, con numerosi cerchi segnati con il pennarello indelebile rosso. « Normalmente non sarebbe un problema catturarlo, visto che va a caccia di criminali. Ad impedircelo sono due fattori: la Yuuei si è impegnata per renderlo una macchina da guerra nonostante l'occhio perso e rimane impossibile avvicinarlo a causa dell'elettricità. Secondariamente i suoi movimenti sono troppo rapidi e casuali e potremmo dire che non colpisce due volte nello stesso punto come un fulmine. » - In quella che sembrava una spiegazione degna di un film poliziesco, la donna polpo rimaneva ad ascoltare cercando di rimanere comoda con i polsi bloccati, appoggiando la testa sui propri palmi ed allargando le dita affusolate. Gettava ogni tanto un occhio sull'albino, come se fosse più interessata a lui che al piano di cui era un elemento misterioso.
    « Oggi è però l'occasione in cui sarà prevedibile. Generalmente Thunderstorm si muove per cacciare dei criminali che usano il Quirk e poi sparisce lasciando i corpi in bella vista. Ha visitato tutte le circoscrizioni di Tokyo, tranne una, ovvero la bella Roppongi. » - Avrebbe quindi indicato con il dito la donna mollusco, che si rimise a sedere dritta rimettendo sul suo volto una faccia seria come una scolara appena ripresa da un professore. « Utilizzeremo la preziosa collaborazione della signorina Hamasaki per attirare Thundestorm e farlo entrare in azione. Essendo una vera criminale, farà da esca per il suo ex-compagno e poi dovrai intervenire per fermarlo e catturarlo. Non penso ci sia bisogno di dire che ci serve assolutamente vivo per interrogarlo. » - Hamasaki avrebbe alzato l'indice ed il medio delle mani ammanettate, sorridendo con l'espressione più innocente e beffarda del mondo. Sembrava quasi una idol pronta a girare un video musicale ambientato in un carcere. L'uomo non sembrava particolarmente contento di quella presa in giro, ma preferì non commentare.
    « Mi piacerebbe dirti che potresti rifiutare Wild ma...nonostante la mia voglia di sbatterlo in galera, è molto probabile che vedendo troppo movimento Garret se ne scappi bruciando tutte le nostre piste. » - Baffo Infuocato riprese a parlare, guardando Darius con aria pensierosa. Non sembrava particolarmente contento della situazione e, nonostante fosse noto che era un uomo capace di prendere decisioni velocemente, sembrava che fosse quasi in dubbio sulle sue parole. « Conosco bene la sensazione di sentirsi nemico di chi pensavi di conoscere. Sei pur sempre uno degli studenti migliori e dopo questa storia potrai lasciarti tutto alle spalle. Se hai domande su come si svolgerà il tutto, puoi chiedere a Kuroda-san. » - Ancora una volta, come se le stesse azioni di anni fa si stessero ripetendo, Darius era di fronte ad una scelta quasi obbligata di fronte ad Endeavor. Questa volta non c'era Raul al suo fianco, ma lo avrebbe dovuto affrontare con solo una criminale come supporto. Il silenzio aleggiava nella stanza, tutti in attesa delle sue risposte.

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    Le iridi violacee andarono a notare come l'uomo seduto lì di fronte, avesse chiuso il taccuino, al quale lanciò un'ultima occhiata Thunderstorm?Abbastanza accurato Pensò spostando l'attenzione dall'oggetto all'uomo che dopo aver preso appunti durante tutto quella specie di interrogatorio, si stava preparando probabilmente ad andare via e che quindi il tempo delle chiacchiere stava giungendo al termine. Spero che lo siano davvero. So che le informazioni non sono delle migliori, ma se mi dovesse venire in mente altro vi terrò informati. Gli disse seguendolo con lo sguardo mentre si alzava dalla sedia e si avviava verso la porta che li aveva condotti entrambi li, ticchettando con maggiore forza sul tavolo con le dita della mano destra e scosse appena il capo un paio di volte al suo augurio, finendo per sospirare e muovere di nuovo lo sguardo nella sua direzione Grazie, spero che possiate risolvere il tutto prima che decidano la data finale per l'esame Ammise, confessando in modo indiretto forse, come tutta quella faccenda non sarebbe stata certamente ignorata e di come quello avrebbe potuto influenzarlo durante la prova stessa, anche se non sapeva ancora in cosa consisteva precisamente l'esame finale. Anche lui si alzò dalla sedia e si diede una sistemata alla camicia e alla giacca, prima di avviarsi verso la porta a propria volta, salutando con un cenno del capo il poliziotto che si trovava nella guardiola e che lo aveva accompagnato all'andata e lasciandosi così la stazione della polizia alle spalle, in direzione del suo appartamento per cercare di rimettere insieme i pensieri e trovare la sua calma mentale.
    Una volta a casa, tirò fuori la propria agenda, dove aveva preso appunti su i vari casi seguiti durante il tirocinio ed anche quelli riguardanti il padre fino al suo arresto, ed iniziò a prendere a propria volta appunti su quello che era successo durante la mattinata, segnando i vari input detti all'ispettore ma anche cerchiando più volte il nome Thunderstorm. Quindi Raul sta collaborando con il Sagrestano che è riuscito a manovrarlo come un pupazzo e ora lo ha scatenato senza un preciso obiettivo...Se non quello di attaccare i Mutant Sbuffò ticchettando con la penna sull'agenda e su quel nome, fino a quando non si voltò in direzione del suo cellulare e sfruttando il motore di ricerca iniziò a cercare informazioni sull'ispettore Kuroda, per capire quali tipi di casi avesse seguito cercando di capire perchè gli era stato affidato quello di Raul in ultima istanza.
    Dopo la visita alla centrale di polizia, sembrava tutto svolgersi con estrema regolarità e tranquillità, fino a quando controllando la sua posta non trovò l'e-mail che conteneva i dettagli dell'esame e man mano che scorreva i dettagli nella sua mente si accavallavano pensieri riguardanti l'esame in se e l'incontro avuto qualche settimana prima alla centrale di polizia, vista la collaborazione tra l'agenzia dell'eroe di fuoco e la polizia stessa. Devo passare dal laboratorio per assicurarmi che l'equipaggiamento sia in stato perfetto Si ritrovò a pensare mentre chiudeva la mail e si avviava verso il laboratorio per controllare che la tuta ed i guanti fossero in buone condizioni, li ritirò per tenerli a portata di mano per l'indomani. Fortunatamente l'agenzia di Endeavor non si trovava così distante dall'appartamento che aveva preso e questo gli permise di potersi preparare con una maggiore calma nonostante l'orario a cui era fissato l'appuntamento in ufficio. La strada percorsa era quella che faceva quando doveva andare a tirocinio, con la differenza che prima di recarsi dalla segretaria si diresse verso lo spogliatoio per poter indossare la sua tuta con anche i guanti e poi andare ad annunciarsi alla segretaria che ormai conosceva abbastanza bene. Quando gli venne indicata la porta dell'ufficio dell'eroe, sollevò per qualche attimo gli occhi al soffitto e poi si apprestò ad aprirla, soffermandosi con la mano sulla maniglia per qualche istante Non andrà peggio dell'ultima volta...Lui non è come quella serpe Sospirò ed aprì la porta per fare l'ingresso in quell'ufficio che aveva avuto modo di conoscere già durante il suo apprendistato. Lo sguardo cadde prima di tutto sull'eroe, sulle sue fiamme e come sempre il suo corpo andò a rispondere in maniera automatica, con la pelle del volto che assunse qualche tonalità più scura per prevenire eventuali danni da fuoco, ma alla fine riprendendo il controllo del proprio corpo la pelle tornò del suo colore naturale. Le iridi violacee si mossero su i vari presenti ed avanzò chiudendosi la porta alle spalle e grazie anche alle parole dell'eroe stesso si accorse della presenza dell'ispettore e gli fece un cenno con il capo a mo di saluto Signor Endeavor, ispettore Kuroda, buongiorno. ed avanzò in direzione della scrivania, andando a scrutare con maggiore attenzione la figura femminile che invece gli sembrava un viso familiare. La tuta è di colore rosso e blu, richiamando lontanamente quelli di un eroe ben più famoso, con alcune ventole e tubi installati sulle articolazioni, mentre alle mani ha un paio di guanti metallici ai quali lati erano installate piccole piastre che sembravano semoventi. Mi ricorda un pò la ragazza che era con me quando ho scoperto che Raul aveva perso un occhio E questo gli fece alternare lo sguardo in maniera insistente tra lei e l'ispettore, guardando quest'ultimo in maniera abbastanza interrogativa, ma alla fine prese posto come gli era stato chiesto.
    Cercò di trovare una posizione comoda sulla sedia mentre l'ispettore prese parola e quindi congiunse le mani davanti a se, rimanendo con i gomiti poggiati su i bracciali. Sentendo quelle parole la presa tra le dita stesse si serrò maggiormente facendo stridere le varie piastre metalliche, trattenendosi dal parlare per non interrompere il flusso di parole dell'ispettore, ma ad ogni notizia faceva viaggiare gli occhi in direzione dell'eroe e della donna seduta li vicino. Non sarebbe un problema catturarlo?Se era riuscito a sfuggirgli fino a qualche settimana fa, cosa c'è di diverso Si ritrovò a pensare inarcando appena il sopracciglio argenteo a quella frase, prima ascoltare il resto del discorso. Si ritrovò ad incrociare lo sguardo con la donna, finendo per studiarla con lo sguardo, fissando a tratti il suo volto e poi le manette che portava ai polsi ed infine i suoi tentacoli, cercando di dare un senso al tutto. Quindi Raul avrebbe collaborato con questo misterioso qualcuno anche durante l'operazione di Joker ed ancora prima con l'incidente del motociclista?Ho capito bene? Domandò quando l'ispettore finì di parlare, spostando l'attenzione poi verso la mappa e i vari cerchi in rosso Penso abbiate già predisposto una zona di Roppongi dove poter sistemare la trappola senza coinvolgere troppi civili e senza dare a Thunderstorm troppe vie di fuga Sembrava voler dire altro ma fu distratto dai movimenti della donna e dal suo atteggiamento, venendo così preceduto dall'eroe di fuoco. Si voltò quindi verso di lui e scosse il capo un paio di volte Capisco la situazione, non ho motivo di tirarmi indietro, visto che forse vedere me e non qualche faccia sconosciuta potrebbe darmi abbastanza tempo per avvicinarlo o destabilizzarlo e renderlo meno pericoloso. Fece un piccolo sospiro e quindi continuò Visto che parla così, penso che alla fine, non si possa lasciare proprio tutto alle spalle Disse verso l'eroe andando a presentargli un sorriso di pura cortesia, di quelli che si devono mettere su in situazioni come quelle. Annuì poi in merito alle domande e dopo quelle fatte prima di essere interrotto andò ad aggiungere, indicando la donna al suo fianco che continuava ad osservare soprattutto in merito ai suoi tentacoli Mi è capitato durante la missione all'albergo abbandonato di dovermi muovere spalla e spalla con un criminale, ma in quel caso non pensavo che fosse quella serpe sotto mentite spoglie. Questa volta vorrei sapere chi avrò al mio fianco e cosa dovermi aspettare in merito ad eventuale supporto o qualsiasi cosa che non sia fare l'esca E si rivolse quindi sia all'ispettore che alla donna, nel caso gli fosse data la possibilità di rispondere da sola.

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    ► Costume: Adaptation Suit
    ► Effetto: Resistenza danni lievi - Resistenza danni medi - Resistenza elementale lieve

    ► Equipaggiamento 1: Adaptive Gaunlets.
    ► Effetto:Quirk +30 (+50 quando si usa Counter Mirror)
    ► Peso: [2]


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    « Corretto. » - Avrebbe risposto Kuroda, prima di portarsi una mano al mento per un istante, poco prima di rispondere guardando la mappa. « Pensiamo che un potente Quirk di controllo mentale possa essere la causa del suo comportamento. Avevamo subito pensato al Joker ma...non avrebbe senso. Anche se consideriamo un eventuale doppio gioco, ha subito danni troppo considerevoli per quello che poteva ottenere. » - Alla domanda retorica di Darius, posta quasi come se stesse esaminando i dettagli dell'operazione, guardò un attimo tra i vari fogli ma decise di continuare senza un apparente supporto. « Pensiamo di attirarlo allo Shiba Park, vicino al tempio Zozoji. Dall'unica parente in vita di Thunderstorm abbiamo saputo che aveva assimilato i precetti del buddhismo e scandaglia spesso quelle zone. Come dire...si comporta quasi come una telecamera di sicurezza pronta a reagire violentemente ad ogni crimine, senza badare troppo al mondo esterno. Il parco è grande e si può isolare, oltre che risultare "importante" per lui. » - Avrebbe concluso Kuroda, prima di lasciare la parola ad Endeavor. Dopo le parole quasi malinconiche, nonostante non potesse crollare in un momento del genere, avrebbe ascoltato la risposta di Darius e sempre serio avrebbe semplicemente annuito. Non sembrava in vena di aggiungere altro, quasi perso nei suoi pensieri od in una particolare strategia. Forse alcune persone, immerse nel silenzio, sarebbero potute sembrare preoccupate o confuse sul da farsi. Negli occhi di Endeavor c'era però una fiamma di temperatura ben superiore a qualsiasi scintilla che avrebbe potuto generare con il suo Quirk. Forse era il sorriso di Darius a generare quel fuoco, o forse la situazione quasi speculare di anni fa.
    « La signorina Hamasaki è una criminale con parecchia esperienza alle spalle. È accusata di truffa, estorsione, vandalismo, percosse e disturbo della quiete pubblica, ma ha deciso di collaborare con noi in cambio di uno sconto della pena. Nonostante sia maledettamente bugiarda, è una preziosa fonte di informazioni. Per quanto riguarda il suo Quirk... » - Dopo quell'aggiunta che sembrava quasi un ossimoro, Kuroda avrebbe fatto cenno alla donna di continuare, la quale rimase per quasi un minuto in silenzio prima di aprire bocca quasi infastidita.
    « Puoi chiamarmi Tooru-san. A parte rendermi un mostro orrendo, la mia Unicità Mutant mi protegge dagli attacchi esterni. I tentacoli non sono granché utili per attaccare, ma posso muoverli come voglio. Sono bravissima a scappare e adoro i piatti a base di polpo. Il mio colore preferito è il verde ed il mio gruppo sanguigno è B Positivo. » - Avrebbe finito sorridente la criminale, prima di fare pollice all'insù al detective che la guardò sconsolata. Sembrava quasi rassegnato ad un simile comportamento, anche se non aggiunse altro su quella mezza insolenza. « Sono sicura che questo sarà un rapporto proficuo per entrambi. » - Avrebbe terminato la donna, prima di accavallare le gambe e passando la parola al suo carceriere.
    « Partiremo stasera alle otto. Dopo esserti incontrato con Hamasaki, vi separerete mentre lei inscena un furto all'interno del tempio. Naturalmente sarà tutto predisposto e appena avvistato Thunderstorm, Hamasaki lo porterà da te Darius. Saremo collegati e appena lo avrai neutralizzato, entreremo in azione per assicurarci la sua cattura. Non vogliamo rischiare altre vita per il nulla, come ci è successo in precedenza. Endeavor supervisionerà con noi l'accaduto, intervenendo in caso di necessità. » - Avrebbe terminato così Kuroda, senza null'altro da aggiungere se non ci fossero state domande.

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    Quella stessa sera faceva freddo all'interno dello Shiba Park. La luna splendeva in cielo ed illuminava intensamente l'area verde chiusa al pubblico, illuminato in parte dai lampioncini disseminati per ogni viale. Il parco era diviso in numerose aree ed il tempio Zojoji era in realtà separato sulla carta dal resto dell'area, nonostante facesse parte dello stesso ecosistema. Probabilmente l'americano non avrebbe sentito particolarmente pesante la bassa temperatura, considerato il costume ed il suo Quirk. Erano stati scortati da un'auto in borghese appartenente alla polizia di Tokyo, da un uomo anch'esso camuffato da civile. Si cercava di essere cauti e pronti a tutto in quella situazione, mentre i preparativi erano ormai ultimati. Darius era stato portato qualche minuto prima dall'agenzia di Endeavor fino a lì, trovando nella macchina una pensierosa e cupa Hamasaki, che non lo salutò nemmeno questa volta. Era libera dalle manette, ma alla caviglia si poteva subito notare un braccialetto localizzatore lampeggiante. Il profilo del parco si era fatto vedere in lontanza e l'aspirante eroe avrebbe notato come la strada si era improvvisamente svuotata, lasciando solo loro ed il rumore delle ruote sull'asfalto a parlare. Darius era stato dotato di una ricetrasmittente da inserire all'interno dell'orecchio in tutto e per tutto come un auricolare, alla quale bastava un colpetto con l'indice per attivare il collegamento con Endeavor e Kuroda, che erano poco lontani da lì in una posizione nascosta dalla vista. Sarebbero intervenuti in caso di necessità con tutta la squadra, ma era necessario ridurre al minimo il loro contributo. Erano stati accompagnati all'ingresso sud dello Shiba Park e dovevano scendere da soli dalla macchina ed addentrarsi fino al centro del parco.
    « Wild, ora dovete andare verso il tempio, seguite le indicazioni per strada. Lascia lì Hamasaki e poi posizionati a circa un chilometro di distanza verso sud. Vi avviseremo se rileviamo qualche movimento sospetto e monitoreremo l'audio per assiterti al meglio possibile. Contiamo su di te. » - Avrebbe comunicato poco dopo Kuroda, con la voce un po' distorta dalla qualità audio. C'era un leggero vento quella sera e gli alberi secchi e neri erano immersi nel silenzio, se non per il lamento che generavano toccandosi tra di loro. Probabilmente di giorno - o in compagnia più piacevole che della creatura abissale - era un posto veramente delizioso e ben curato, anche se adesso era uno spettrale scenario di crimine. Il rumore del terriccio sotto i loro piedi avrebbe interrotto la pace del luogo, mentre i tentacoli di Hamasaki strisciavano lungo il terrreno. Darius avrebbe notato come non indossasse scarpe, visto che anche i piedi erano mutati in una specie di zoccolo diviso in due. Indossava comunque vestiti, che però sembravano mischiarsi con la sua pelle. Una giaccia nera lucida accompagnata da pantaloni della medesima fattura, come se fosse una specie di ladra nella notte. Il torace sembrava inspessito dall'ultima volta che l'aveva vista, segno evidente che l'avevano fornita di qualche tipo di difesa. Numerosi cartelli in Giapponese indicavano la strada verso il tempio e non ci avrebbero messo più che dieci minuti camminando abbastanza spediti.
    « Ti chiami Waildo, giusto? Non mi piace il silenzio. Parliamo di qualcosa. Cosa ti piace fare veramente nel tempo libero? » - Avrebbe sbottato improvvisamente Hamasaki, mentre proseguivano verso la loro destinazione. Già da lontano si poteva notare la struttura e quindi le loro chiacchere non sarebbero durate molto. Gli occhi verde marino lo squadrarono mentre camminava accanto a lui e, se la domanda pareva particolarmente inadatta al contesto, la sua espressione era totalmente seria. « A me piace dire sciocchezze e divertirmi. Sono stata catturata per un errore stupidissimo e sono finita a collaborare con gli eroi. Non che mi stiate antipatici, ma trovo bruttino che abbiano assegnato un compito del genere per una persona che conosci. » - Avrebbe fatto spallucce, prima di continuare a parlare. « Ho bisogno di qualche informazione su di te. Kuroda mi ha detto che il tuo Quirk adatta il tuo corpo in base al danno che ricevi, ma cosa fa di preciso? Se verrai colpito da un fulmine, diventerai di gomma? » - Avrebbe aspettato una risposta, mentre mancavano pochi metri al tempio.


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    PARTE I 🗲 PARTE II



    Ultimi turni di calma :zizi:. Spero non ti stiano annoiando troppo e spero che sia tutto chiaro dal post.


    Edited by Dëlin - 21/2/2020, 22:27
     
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    Narrato-Pensato-Parlato


    Dopo aver posto quelle domande, rimase in silenzio ad ascoltare la serie di risposte fornite dall'ispettore Kuroda, ritrovandosi ad annuire un paio di volte con il capo di tanto, per confermare che stesse ascoltando. Se riuscissimo a rompere il legame mentale che gli influenza il comportamento forse riusciremo a portarlo a com'era prima. Sarebbe anche una buona attenuante per il processo Si ritrovò a pensare, mentre le iridi violacee viaggiavano un pò ovunque in direzione degli astanti, soffermandosi più di una volta in direzione dell'eroe di fuoco più pensieroso e cupo del solito quella mattina. Storse appena il naso per quella situazione e tornò a voltarsi in direzione dell'ispettore Faremo in modo di mandare in tilt questa videocamera...Spero che una volta interrotto il legame con il possessore di questa Unicità mentale manipolatrice, Raul possa tornare normale, o quanto meno iniziare un processo di reintegrazione. Sospirò malinconicamente, per aver visto nuovamente i propri compagni di corso trovarsi su strade diverse dalla propria, ma comunque legate a filo doppio, preannunciando un inevitabile scontro.
    Quando fu il momento della presentazione della special guest dell'ufficio, si voltò in direzione della giovane, andando nuovamente a studiarla con maggiore attenzione ora lasciando al detective la possibilità di parlare senza interruzioni Non ha la faccia della criminale incallita e il suo comportamento sembra fin troppo allegro per trovarsi davanti una potenziale minaccia mortale come Raul...Sembra pronta per una gita di piacere o per andare ad incontrare i suoi fan dopo un concerto Pensò sollevando appena il sopracciglio destro, portando la mancina al volto per grattarsi appena la tempia sinistra non appena sentì tutte quelle specifiche non necessarie nella presentazione della Mutant e con un mezzo sospiro, cercando comunque di sorridere di rimando all'altra le fece un cenno con il capo Piacere di conoscerti Tooru-san, spero non ci sia bisogno di mettere in pratica la conoscenza del tuo gruppo sanguigno e che la missione ti aiuti a capire perchè usare il proprio potere in modo sbagliato sia contro le leggi e le persone che abitano questa città. Le disse continuando a guardare le scenette che si sommavano a quelle precedenti tra la prigioniera e il detective, non riuscendo a capire che tipo di rapporto ci potesse essere tra loro due, visto che la scelta era ricaduta su di lei e non su qualche altro desideroso di uno sconto di pena. Ascoltò anche la parte finale del piano e quindi annuì un paio di volte con il capo Lei attirerà prima l'attenzione di Thunderstorm con un furto, per poi sfruttare le sue capacità di movimento Fece un piccolo accenno in direzione dei tentacoli della Mutant E farà in modo che il sospetto venga nella mia direzione, in modo che possa affrontarlo e neutralizzarlo in modo che anche voi possiate intervenire. Corretto? Domandò in direzione dei presenti, con un'occhiata più prolungata in direzione dell'eroe li presente e facendosi coraggio, andò a voltarsi nella sua direzione C'è altro che vorrebbe farmi sapere, signore? Domandò al superiore, tanto per essere sicuro che non ci fosse qualche altro elemento noto all'eroe ma tenuto nascosto ancora allo studente. Ricevuta la risposta, come pattuito si mise in moto insieme agli altri eventualmente per prepararsi all'appuntamento di quella sera.
    L'attesa fino alle otto sembrò infinita, come se il tempo non passasse mai, ma alla fine, si ritrovò a lasciare la centrale della polizia dietro le sue spalle all'interno di una macchina in incognito, dove era presente anche la ragazza che sembrava avere un atteggiamento diverso rispetto a quando si trovava in ufficio e quindi le disse Sei nervosa Tooru-san?Andrà tutto bene, dopotutto mi hai detto che sei brava a scappare, penserò io ad impedirgli di farti del male Le disse per cercare di rassicurarla, mentre si sistemava all'orecchio la trasmittente che gli era stata consegnata e che funzionava come quelle usate durante il corteo nero. Alternando lo sguardo tra la giovane ed una sua possibile risposta, con il paesaggio deserto esterno, fino alla chiamata del detective che gli fece portare istintivamente la mano sinistra all'orecchio dove era la trasmittente per poter sentire meglio. Aprì la porta dell'auto una volta arrivati a destinazione e fece segno alla mutante di seguirlo con un cenno della mano ed un mezzo inchino. Ricevuto. Mi metto in posizione e attendo il contatto. Chiuse la conversazione, con un piccolo tocco sull'auricolare, prima di mettersi in marcia verso il tempio, seguendo il sentiero e le indicazioni che erano presenti lungo la strada. Lungo il cammino si prese qualche attimo per sistemarsi la tuta e i guanti per assicurarsi che fossero in perfette condizioni, quando si voltò in direzione d Hamasaki quando questa pronunciò il suo cognome in modo tipicamente giapponese e questo lo fece sospirare con un sorriso sulle labbra, mentre le braccia tornarono all'altezza della vita A dire il vero è W-i-l-d...Ma puoi chiamarmi Darius. Per quanto riguarda il tempo libero lo spendo studiando e controllando ed aiutando gli altri studenti SI strinse nelle spalle, prima di notare a propria volta la sagoma del tempio Infatti sei abbastanza lontana dalla criminale media e anche il tuo atteggiamento è particolare Tooru-san. Mi domando se sia solo una bellissima recita o davvero hai deciso di farti catturare per provare a cambiare in qualcosa di migliore Le disse, andando a voltarsi verso di lei, lasciando che le iridi violacee si soffermassero sul suo volto per poter controllare le sue eventuali reazioni anche se subito dopo un'altra domanda venne posta e qui si ritrovò ad arricciare il naso per alcuni attimi Praticamente l'ispettore Kuroda ti ha già detto tutto, il mio corpo si adatta all'avversario che ho davanti, ma nel caso specifico, non divento di gomma ma di una sostanza isolante che mi permette di evitare la maggior parte dei danni derivanti dall'elettricità. Per quanto riguarda te, non penso che il tuo accordo riguardi anche il combattere, Raul, quindi non fare niente di stupido e ritorna dall'ispettore, comportati bene e non farlo ammattire troppo. Disse una volta arrivati davanti al tempio, prendendosi qualche attimo per guardarsi attorno e studiare l'ambiente, prima di tornare sulla giovane che era li con lui Io torno indietro se non c'è altro...Ricorda non farti prendere e se dovesse succedere qualcosa di fuori dal programma, urla più forte che puoi e io cercherò di venirti incontro. Le fece prima di allontanarsi dopo aver ascoltato una sua eventuale risposta e ritornare su i propri passi lungo il sentiero, così da raggiungere il posto concordato precedentemente con l'ispettore, avvertendolo con un semplice messaggio, in modo che tutti i pezzi fossero sulla scacchiera, tranne quelli dell'avversario.

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    ► Effetto: Resistenza danni lievi - Resistenza danni medi - Resistenza elementale lieve

    ► Equipaggiamento 1: Adaptive Gaunlets.
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    Poco prima che tutti dipartissero dall'ufficio di Endeavor, Darius avrebbe ricevuto le risposte alle sue domande da parte del detective. La Mutant aveva risposto con un sorrisetto alle sue parole, mettendo il pollice tentacolare all'insù come per prenderlo in giro. L'uomo dai capelli corvini avrebbe risposto brevemente, prima di cominciare l'operazione.
    « Esattamente. E no, per ora è tutto. Se ci saranno aggiornamenti, te lo comunicheremo. » - Era stato congedato così da Kuroda, prima che tutti i preparativi fossero messi in atto.
    Mentre la coppia composta da un quasi eroe e una criminale viaggiava silenziosamente verso la loro meta, Darius fu quello che cercò in qualche modo di iniziare una conversazione. La donna aprì leggermente la bocca come per dire qualcosa, però sembrò lasciare perdere e puntare lo sguardo verso il finestrino sul suo lato, appoggiando il gomito e facendo solo un cenno col capo in reazione alle sue parole. Il discorso sarebbe ripreso solo più tardi, quando fu lei a voler sapere un sacco di cose sul giovane albino. Le sue risposte, seguite da altre domande ancora più personali, le fecero appoggiare un mano sulla bocca come se stesse cercando di non ridere sotto i baffi, mentre i tentacoli si muovevano eleganti e leggiadri come fumo.
    « Oh...un vero fratellone insomma. » - Arrivati di fronte al tempio, avrebbe poi proseguito a parlare, prima di dare un'occhiata a quella che doveva essere una finta rapina. Forse la sua ultima, chissà. « Oh...no. Mi hanno semplicemente insegnato che le buone maniere sono spesso sufficienti per essere apprezzati in ogni campo. Mi piace molto di più usare la mia Unicità come voglio. » - Avrebbe dichiarato con un sorriso, prima di ascoltare le ultime indicazioni del suo superiore. Lo avrebbe poi salutato, mentre si allontanava verso il suo posto designato. « Tranquillo. Porterò la bestia direttamente nella gabbia. A dopo. » - Tornando sui suoi passi, Darius avrebbe dovuto attendere circa un quarto d'ora al freddo e al silenzio. Aveva mandato quel messaggio a Kuroda, che era stato risposto con un semplice "Ricevuto". Il parco spettrale non avrebbe dovuto attendere molto per essere colpito letteralmente da un fulmine. Darius avrebbe sentito il rumore di una scarica elettrica, mentre un alone di luce proveniva da poco lontano, direttamente dal tempio buddhista. Forse rimanendo in quella posizione, forse incontrandosi a metà strada, l'albino avrebbe presto visto da lontano una macchietta scura correre come un dardo maledetto verso di lui. Poco più dietro un corpo di luce le sfrecciava dietro, producendo un forte stridio nell'aria. In meno di un minuto, la donna tentacolare si sarebbe mostrata agli occhi dello studente, essendosi distanziata dal fulmine che le correva dietro. Sembrava incredibilmente veloce, forse a causa delle sue mutazioni e del suo fisico estremamente snello, tanto da aver superato la figura che probabilmente Darius aveva già riconosciuto. Tra le mani la donna stringeva una statuetta di Buddha, mentre sul suo viso gli occhi spalancati così come la bocca la rendevano più umana di quanto non fosse stata prima. La donna scivolò dietro di lui, mentre la saetta la seguiva.
    « Arriva! »

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    Il fulmine si fermò di fronte a Darius, guardandolo distante. Un ragazzo che un tempo era lo specchio della salute, un punto di riferimento per moltissimi studenti proprio come lo era Darius in quel momento, era di fronte a lui con il viso ancora sporco di sangue. Sangue secco che gli sporcava le guance pallide e i lati delle labbra, sangue suo e sangue di altri. Le iridi scure, di un colore ormai spento tra gli occhi dai tratti orientali, guardavano confuso Darius. Marcatissime occhiaie segnavano i tratti del suo viso, mentre i capelli spettinati e sporchi erano in ciuffi castani che gli ricadevano anche sul viso. Vestito con abiti civili, con quello che sembrava un maglione nero strappato ed una tuta, teneva le braccia pronte a combattere ed ad infierire ferite mortali con il suo Quirk. Raul Garret era dopo tanti anni di fronte a Darius, il fisico dell'ex studente emaciato e non più gonfio e scattante come un tempo. Sembrava abbastanza per mietere le vittime di numerosi criminali, in ogni caso. Si era fermato formando una striscia di erba bruciata verso di sé, facendo notare al ragazzo albino come avesse quasi frenato alla sua vista. C'era un'espressione interdetta sul suo volto, come se fosse un animale che vede per la prima volta un essere umano.
    « Oh? » - Ci fu un secondo soltanto tra quel verso innocente ed un cambio totale di atteggiamento rivolto verso Darius. Un sorriso a denti stretti, ma pur sempre un genuino sorriso rivolto alla coppia. Hamasaki sembrò voler pronunciare qualcosa, ma venne coperto da un suono che sembrava in grado di distruggere qualsiasi timpano da quanto era forte. Il corpo di Raul si illuminò improvvisamente di bianco, come se avesse iniziato ad accumulare energia elettrica tutto d'un colpo. La distanza che li separava era poca e corrispondeva circa ad una decina di metri, ma Darius avrebbe potuto osservare come il suo compagno di corso lo stesse caricando con un gancio destro in pieno petto. Raul, o qualunque entità stesse controllando Raul, sembrava deciso ad eliminare tutto quello che lo stava ostacolando.

    ©ART | ©CODE


    PARTE I 🗲 PARTE II



    Raul returns. Ti ha attaccato direttamente, quindi penso che tu debba leggere il regolamento per la prima volta per capire come funziona il tutto devi difenderti e contrattaccare se vuoi. Sai dove trovarmi per domande ^w^
     
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    Le parole dette in ufficio erano ormai lontane, anche se di tanto in tanto ripassava mentalmente quei momenti nel caso potesse tornargli utile qualche tipo di dettaglio precedentemente discusso. Ma più importante in quel momento era il comportamento della donna, che sembrò essere sul punto di dire qualcosa e la cosa gli fece inclinare il capo di lato per qualche attimo Se c'è qualcosa che vuoi dirmi o che devo sapere, sentiti libera di parlarne liberamente Commentò prima di scendere dall'auto in borghese che li aveva accompagnati e prima di quella passeggiata serale nel bosco. La temperatura era sicuramente bassa, con il passare del tempo probabilmente non sarebbe stato difficile vedere l'alone di vapore attorno alla bocca ogni volta che avrebbe parlato, ma grazie alla propria Unicità il freddo sembrava non essere un problema impellente in quei frangenti, anche se la sua attenzione si divideva dal controllare il circondario per essere sicuro che non ci fosse qualche brutta sorpresa ad attenderli lungo il percorso e le parole della mutante che aveva di fianco. Proprio verso di lei si andò a voltare con un sorriso tranquillo e allo stesso tempo divertito Si...Anche se non so quanto siano contenti gli altri di avermi come fratellone, come dici tu Scosse appena il capo sollevando di seguito le mani per andare a raccogliere i capelli in un nodo alto dietro la nuca in modo che anche se ondeggianti non possano finirgli davanti al volto per coprirgli la visuale in caso di momenti concitati. Successivamente si strinse nelle spalle alle parole e si lasciò andare ad un breve sospiro cercando di mettere su una faccia che possa far sembrare le sue parole meno dure per la giovane Mi fa piacere che le buone maniere vengano apprezzate indipendentemente dalla parte di barricata che si occupa, ma purtroppo non mi trovo d'accordo sull'ultimo punto Un altro sospiro, una leggera nuvola di vapore si condensa e vola verso l'alto disfacendosi contro il volto del ragazzo Ma ci sono delle leggi che riguardano la possibilità di usare le Unicità e questo perchè se tu vuoi usare la tua in maniera libera, ma non mette in pericolo nessuno, creerebbe dei precedenti per quelli che ne hanno di ben più pericolose e con ben più pochi scrupoli di te. Per questo bisogna settare un livello dove tutti, rispettano la stessa legge. Per evitare caos e malcontento Si andrebbe a massaggiare il volto con la mano destra, lentamente anche per evitare di farsi del male da solo visto il guanto metallico che indossava.ù
    Il tempo delle chiacchiere era finito, aveva accompagnato la giovane al tempio per poi ritirarsi ad una debita distanza, in modo che un eventuale scontro non mettesse in pericolo la struttura stessa e che fosse possibile per la mutant allontanarsi dal luogo del misfatto una volta attirato il loro bersaglio. Nella sua posizione si guardava attorno, mani appoggiate alle cosce, leggermente piegato sulle ginocchia e con il busto spinto in avanti, con tutti i muscoli in tensione pronti a scattare nel momento in cui il segnale fosse arrivato da li a poco In uno scontro di resistenza forse riuscirei anche a tenergli testa e farlo stancare prima...Ma Non fece in tempo a pensare ad altro che un rumore familiare arrivò alle sue orecchie. Quello di una tempesta che si caricava prima di sprigionare la sua potenza distruttiva, lampi e tuoni erano il suo biglietto di benvenuto. La mutant aveva mantenuto la sua parola e dimostrato che non aveva mentito in ufficio parlando della sua capacità di muoversi velocemente, tanto che era riuscita a distanziarsi anche un pò da quel fulmine che le saettava dietro. Si mosse per andarle incontro così da fornirle una copertura più immediata Gotcha! Disse alla giovane prima di vedere l'ex compagno fermarsi a pochi metri da lui, facendo altrettanto e sollevando entrambe le braccia davanti al corpo, pugni chiusi, con il braccio sinistro più avanzato del gemello, mentre le gambe erano posizionate in maniera opposta con la destra più avanzata della sinistra. Un'occhiata al compagno gli fece capire quasi immediatamente della sua condizione mentale, che era andata ad incidere con effetti piuttosto evidenti anche sul suo corpo rendendolo poco più di una marionetta elettrificata assetata di sangue.
    Non fare "Oh" a me idiota! Sono Darius! Cercò di parlargli di farsi riconoscere per approfittare di quel momento in Raul si era fermato per tentare un approccio verbale, ma le cose sembrarono precipitare da li a poco, quando il ragazzo iniziò ad accumulare elettricità nel suo corpo. L'odore di ozono nell'aria, causato dall'altro portò il proprio corpo a reagire in maniera automatica, con la pelle del volto, l'unica visibile al momento, che diventò sempre più chiara, anche se un paio di strisce rosse solcavano il viso dalla parte bassa degli occhi lungo gli zigomi per poi scendere lungo il collo e scomparire al di sotto della tuta. Aprì e chiuse le mani facendo scricchiolare i guanti metallici che non erano stati ancora veramente testati in un combattimento, ma fu comunque costretto ad incassare quel rumore assordante strisciando mezzo passo indietro e socchiudendo gli occhi per un attimo per far fronte a quel rumore e quella luce improvvisi. Vedendo il ragazzo caricare lui, gridò alla mutante Allontanati da qui! In quel momento gli sembrava la soluzione migliore per evitare che venisse coinvolta nel combattimento, sopratutto per la possibilità di eventuali attacchi ad aria dell'ex compagno. Proprio verso di lui e verso il suo gancio, andò a cambiare la sua guardia, cercando di scansare il colpo, ma riposizionandosi di fatto con la schiena verso il petto dell'avversario, che avrebbe successivamente afferrato per il polso destro con entrambe le mani e sfruttando non solo lo slancio della marionetta, ma anche la leva imposta sul suo braccio, avrebbe provato a proiettarlo con violenza con la schiena a terra Starò qui tutta la notte se serve razza di idiota!Tu e le tue parole sull'essere la scuola migliore e che formava i migliori eroi della nazione! Parole dette con più rabbia del solito mentre provava quella proiezione, nel tentativo di capire se quello che aveva davanti fosse soltanto il corpo senza più ne cuore ne mente del suo compagno di missioni e di classe.

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    NOME TECNICA: No-Conductor Lv4
    DESCRIZIONE: Le cellule del corpo di Darius, dopo aver registrato un attacco di tipo elettrico, vanno a produrre il PE, il polietilene, che è un polimero termoplastico in grado di impedire agli elettroni di muoversi e quindi di permettere il passaggio dell'energia elettrica da un punto all'altro. La pelle assume una colorazione bianca, completamente, inoltre il calore del proprio corpo gli permette di continuare a muoversi e di non rimanere bloccato sul posto come succederebbe con del normale polietilene. Diminuzione dei danni elettrici subiti (medio---->lieve; medio-gravi--->medi; gravi--->medio-gravi)
    DANNO: -
    COSTO (in Energia): 45 (+10 mantenimento)
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    ► Costume: Adaptation Suit
    ► Effetto: Resistenza danni lievi - Resistenza danni medi - Resistenza elementale lieve

    ► Equipaggiamento 1: Adaptive Gaunlets.
    ► Effetto:Quirk +30 (+50 quando si usa Counter Mirror)
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    Per rimanere in character non ho letto il regolamento quindi spero che vada bene lo stesso :sip:
     
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    Hamasaki, che prima aveva risposto con delle spallucce ai "rimproveri" di Darius, annuì velocemente prima di schizzare via come un gatto spaventato da quella tempesta impazzita. Si allontanò velocemente verso una serie di alberi in fila, sparendo e confondendosi tra le foglie. Quello che era diventato un sanguinoso vigilante voleva però togliere di mezzo il muro che lo separava dal suo compito imposto dalla follia. Quella era il primo servizio alla società che Darius faceva da vero "eroe". Aveva combattuto contro serpi dall'aspetto mutevole e persino con Lidia, la mutante d'oro che aveva così tanto da dire. Raul era però probabilmente il primo individuo che lo voleva uccidere senza un particolare motivo, visto che aveva mirato direttamente per una parte vitale e delicata. Con il suo costume, simbolo di giustizia, Darius stava combattendo per riportarlo indietro e forse salvarlo da sé stesso. Il proiettile che era l'ex studente volò verso Darius, che cercò di scansarsi dalla sua traiettoria. Il dover badare alla sua compagna e la velocità improvvisa del ragazzo però fecero in modo che il suo pugno si abbattesse contro Darius ed il suo costume adattivo. La pelle dell'eroe divenne bianca come la carta, prima di trasmettere questo cambiamento in tutto il suo corpo. Avrebbe potuto sentire quasi il suo cuore saltare un battito, una sensazione di leggerezza che durò un istante a causa dell'elettricità. Nonostante il suo Quirk, i suoi fulmini avevano attraversato (seppur di poco) la sua barriera, mentre la forza del pugno lo fece indietreggiare di poco. Il suo avversario era comunque rimasto scoperto, spalancando di poco gli occhi castani per la sorpresa. Raul venne afferrato e sbattuto a terra come un sacco di patate, gemendo di dolore. Il suo corpo brillò per qualche istante, come per cercare di tornare un fulmine, ma al momento sembrava impossibilitato dal cambiare forma. Raul ascoltò con espressione infuriata quel che aveva appena detto Darius, prima di fare una confusa espressione come se avesse appena detto qualcosa di strano.
    « Tu...Darius...ti ricordi ancora? » - Avrebbe detto, calmando i suoi muscoli facciali per un attimo. Un sorriso innocente ed incoraggiante, come quello che rivolgeva agli studenti tra i corridoi della Yuuei. Erano di nuovo faccia a faccia, ma questa volta uno era a terra sporco di sangue e terra, mentre l'altro lo doveva arrestare. La sua espressione tornò però neutrale, anzi, malinconica. Si tirò su appoggiandosi coi piedi sul terreno, con le ginocchia piegate. « Darius...no, impossibile. Se tu fossi veramente Darius, non mi avresti fermato. Una ladra ha rubato una reliquia preziosa...il vero Darius non mi farebbe mai una cosa del genere. Devi essere un falso, come tutti gli altri. Un falso! Un falso! » - Il braccio sinistro di Raul avrebbe cominciato a deformarsi, prima di diventare un puro scheletro di energia elettrica. Lo studente albino avrebbe visto la forma farsi più rarefatta, per poi allungarsi in un vero e proprio fascio di energia elettrica che mirava questa volta alla sua gamba sinistra.



    CITAZIONE
    Darius: Danni Lievi al petto.
    Note: Scala l'energia :zizi:
     
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    Con la coda dell'occhio era riuscito a notare come la mutant avesse ascoltato, dandosela a gambe levate insieme a tutti i suoi tentacoli, permettendogli di dover badare solamente al suo avversario e non anche a lei, da possibili attacchi ad area o scelte diverse di targeting da parte di Raul. Con lei fuori dai giochi l'attenzione di Raul dovrebbe essere concentrata completamente su di me... Si ritrovò a pensare mentre fronteggiava la figura del ragazzo ex compagno di scuola, con il quale aveva condiviso la missione più importante che aveva svolto fino ad allora, anche se solo nella parte finale. La combinazione tra il dover pensare alla pseudo-criminale e le capacità non del tutto scomparse di Raul, risultarono una combinazione quasi fatale anche per lui, visto che il colpo del ragazzo era diretto verso una zona vitale e quel battito mancato del cuore gli impose di tossire aria con tutta la forza che aveva per cercare di ripristinare il corretto funzionamento del suo corpo, mentre barcollava all'indietro di un passo leggermente disorientato. Stringendo i denti, decise comunque di continuare la sua azione e di portare a termine l'idea che aveva avuto in precedenza, coprendo velocemente la distanza che li separava ed afferrando con i guanti metallici il braccio del ragazzo, proiettandolo di conseguenza a terra con forza nel tentativo di guadagnare qualche attimo per riprendersi e di fiaccare le resistenze dell'altro. Si portò la mano destra all'altezza del petto, dove aveva ricevuto il colpo, per massaggiarsi lentamente al di sopra della tuta Se non avessi fatto migliorare la tuta e non mi fossi allenato con la mia unicità...MI avrebbe fatto scoppiare il cuore nel petto Si ritrovò a pensare, storcendo il naso, al potere distruttivo che possedeva l'altro e la facilità e noncuranza con cui lo utilizzava, motivo per il quale il numero delle vittime stava crescendo probabilmente. Quando la forma trasformata dell'altro terminò improvvisamente, in concomitanza con la sua espressione confusa, andò a socchiudere le palpebre per trasformare in strette fessure con cui guardare l'altro Forse il vecchio Raul è ancora li dentro...Devo continuare a parlargli.
    Annuì un paio di volte alle parole del ragazzo Si che mi ricordo...Eravamo nel cortile davanti alla scuola e tu avevi appena finito uno dei tuoi esami, quello con il professore Franken. E' stato lui a farti questo?? Provò a chiedergli approfittando del fatto che fosse ancora a terra dopo il suo colpo, ma da li a poco l'espressione finalmente cosciente sul volto di Raul venne sostituita da una apatica, malinconica e del tutto poco rassicurante viste anche le macchie di sangue e sporcizia sul suo viso. Scosse il capo un paio di volte alle parole del ragazzo, sembrando piuttosto deviate Certo che sono quello vero Raul...Sono Darius Wild, della sezione A! Ho fatto esercitazioni e missioni insieme a Kal, a cui tu hai fatto il test di ingresso Cercò di mettere insieme quante più possibili informazioni, veritiere, per dimostrare all'altro che si era sbagliato e che lui era quello originale Chi sono gli altri falsi di cui parli?A me puoi dirlo Raul Ma probabilmente il tempo delle chiacchiere era finito nuovamente, visto che il braccio del ragazzo iniziò a gracchiare nuovamente carico di energia elettrica creando quella specie di braccio spada laser. Non poteva permettersi di certo di beccarsi altri corpi, sopratutto visto quello che era successo in precedenza, nonostante ora stesse mirando altrove, decise di andare ad intercettare quel colpo provando ad abbassarsi e cercando di far scivolare la gamba sinistra all'indietro in modo da poter poggiare il ginocchio destro a terra. Con le mani invece cercò di bloccare direttamente il braccio di Raul, emulando probabilmente qualche famosa scena cinematografica dove uno dei personaggi prova a bloccare la lama dell'avversario di turno tra i propri palmi, ma visto che qui si stava parlando di una lama grossa quanto il braccio del ragazzo, cercò di bloccarla afferrandola saldamente con i guanti.
    Hai studiato e ti sei allenato disperatamente per diventare un eroe...Ma gli eroi non uccidono i criminali!Gli eroi non uccidono gli innocenti, li proteggono...Non dirmi che non ti ricordi neanche questo o che sono un falso, Raul Dopo quel discorso, facendo leva sulle gambe, avrebbe cercato di far perdere l'equilibrio all'avversario spingendogli il braccio verso destra ma provando a tenerlo ancora incastrato tra le mani, per poi rialzarsi con tutta la forza che aveva in corpo, cercando di colpirlo in fronte con la propria fronte, in una testata dove sarebbe potuto arrivare faccia a faccia con l'altro Svegliati da questo incubo e fatti aiutare razza di idiota. Vuoi che gli altri studenti ti vedano in questo stato?Vuoi che tua zia ti veda così? Domandò con una triste rabbia a pochi centimetri dal volto dell'altro, nel caso avesse avuto successo nella sua manovra.

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    DESCRIZIONE: Le cellule del corpo di Darius, dopo aver registrato un attacco di tipo elettrico, vanno a produrre il PE, il polietilene, che è un polimero termoplastico in grado di impedire agli elettroni di muoversi e quindi di permettere il passaggio dell'energia elettrica da un punto all'altro. La pelle assume una colorazione bianca, completamente, inoltre il calore del proprio corpo gli permette di continuare a muoversi e di non rimanere bloccato sul posto come succederebbe con del normale polietilene. Diminuzione dei danni elettrici subiti (medio---->lieve; medio-gravi--->medi; gravi--->medio-gravi)
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    LICENZA DARIUS WILD
    Le parole di Darius non arrivarono alle orecchie ed al cuore di Raul, almeno non subito. Quello che era partito come uno scontro tra la giustizia vera ed un malato desiderio di purificare le strade da ogni crimine, sembrava diventare ora una lotta a terra per assicurarsi la sopravvivenza. Nonostante Raul fosse veloce, Darius non scherzava sicuramente in quanto a riflessi. Vedendo quella specie di lama laser che partiva direttamente dal suo braccio, l'uomo aveva deciso di non perdere tempo ed intercettare l'arma sul nascere. Il fatto che fosse una manifestazione solida del potere elettrico di Raul aveva graziato l'aspirante eroe, visto che era decisamente più parabile di vedersi sparare addosso una scarica elettrica. La lama evitò per un soffio la sua gamba, forse a causa del suo movimento repentino, mentre l'ormai criminale veniva assalito con l'intento di bloccare quella tecnica. Darius afferrò la lama sentendo i suoi guanti sfrigolare e le braccia pizzicare a causa dell'alto livello di voltaggio di quel Quirk. Era ora abbastanza chiaro perché Kuroda avesse deciso di far intervenire solamente lui: nonostante la sua resistenza a qualsiasi danno, un certo livello di scosse arrivavano in ogni caso al suo corpo. Non sentì di nuovo la brutta sensazione di prima, forse a causa della lontananza del suo petto dalle braccia trasformate, che diminuiva parzialmente la scossa.
    « Ugh! » - Un verso, un lamento fatto poco prima che l'albino lo spingesse con tutta la sua lama verso terra mentre continuava ad ammonirlo per il suo comportamento, candido come un angelo che cercava di portarlo sulla via della redenzione. Raul questa volta resistette alla spinta, anche se appoggiò il ginocchio sinistro sul terreno specularmente a Darius. La mossa del ragazzo fu decisamente avventata, anche se era possibile che neanche il folle Raul si aspettasse di ricevere una testata dritta sulla fronte. Entrambi presero in pieno il colpo, sentendo il proprio cervello rimbalzare poco delicatamente sulle pareti della scatola cranica, facendo partire una forte emicrania ad entrambi. La lama elettrica di Raul cessò di esistere, ma questo lo spinse via con un semplice calcio portato al suo petto. Non era nemmeno per fargli del male, ma solo per poter far respirare il criminale. Le parole di Darius arrivarono a Raul mentre questo mugolava di dolore e si teneva forte la fronte. Quella mossa, seppur improvvisata e masochista, aveva fermato per un attimo quel fulmine.
    « Tu...io...ormai non posso più tornare indietro. Se tu sei il vero Darius, dovresti capirlo. Erano malvagi, erano corrotti dal male. Ricordo i test alla Yuuei, dove osservai il tuo potenziale, ma ora vedo che stai dalla parte dei criminali. Come vorresti aiutarmi, Wild? Non ho più nulla se non il mio potere, la possibilità di pulire questo mondo ancora una volta. Devo portare avanti questa compito prima della fine. » - Avrebbe lasciato scivolare la mano sul suo viso, mentre una ferita rossastra si mostrava sulla sua fronte. Il ragazzo cominciò a brillare, mentre piccole scariche elettriche e rumori di scoppi si propagavano dal suo corpo, rimettendosi in posizione difensiva a cinque metri da lui.
    « Da quando abbiamo sconfitto quel clown non faccio che vedere gente che non esiste, con cui parlo e sparisce prima che io possa accorgermene. Quindi...perché fare differenza tra chi esiste o non esiste? Che siano veri o falsi, li ucciderò tutti, dal primo all'ultimo. » - Avrebbe continuato con voce grave l'ex-studente, aspettando un movimento da parte di Darius. La sua espressione era come quella di un uomo morto, nonostante le parole che stava pronunciando. Forse quel colpo alla testa aveva cambiato la situazione, ma non era dato sapere se l'avesse migliorata o peggiorata.
    « Wild! Sei vivo? Kuroda non riesce a contattarti, che succede? » - Darius avrebbe sentito prima del suo eventuale attacco una voce gracchiare direttamente nel suo orecchio, probabilmente non la cosa migliore in quel momento visto il mal di testa. La ricetrasmittente funzionava ancora, nonostante lo scontro con Raul, ma era stata solo Hamasaki a contattarlo. La sua voce sembrava leggermente preoccupata, anche se non era particolarmente comprensibile a causa del segnale disturbato. « Ce la fai da solo? Da qualche segno di lucidità? » - Avrebbe aggiunto la donna, parlando da chissà dove.



    CITAZIONE
    Fai solo un turno d'attacco per questo turno, se desideri :**:
    Darius: Danni Lievi al petto e alla testa.
     
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