Licenza Darius Wild

LICENZA DARIUS WILD
Ancora all'interno della hall turistica, in quei momenti di tensione ormai smorzata Tooru non poteva che ascoltare il giovane eroe. Era veramente caduta in basso a farsi complimentare da qualcuno che per lei era un ragazzino. Si chiedeva se Darius avesse già affrontato sfide del genere, se quello che aveva fatto in passato equivalesse a quello che aveva appena compiuto. La donna sospirò, mentre cercava di capire se le sue condizioni fossero gravi o meno. La donna mutata pensò che Darius fosse uno scemo, forse in un senso affettuoso o positivo. Non lo riteneva stupido, ma sperava che non si facesse veramente così male solo per togliere un peccato da una persona come lei. Portò gli occhi di lato quando lui la ringrazio, visto che non aveva fatto nulla di che. Era solo corsa contro ogni indicazione imposta dalla propria collaborazione con la polizia e forse doveva ringraziare il cielo che non l'avessero sparata nel momento in cui si era allontana dal detective Kuroda. Che fosse stato lui quello che doveva ringraziare, visto che quel collare che portava alla caviglia in teoria poteva essere usato contro di lei? Non le avevano comunicato alcun dettaglio, ma sicuramente non era lì perché si abbinava con la sua pelle lucida. Quando l'albino la ringraziò così calorosamente e la chiamò eroina, il primo avrebbe assistito ad un evento che probabilmente la donna non aveva mai mostrato a nessuna anima viva. Il suo volto marino si colorò di una sfumatura rosata, come se fosse veramente un totano in via di cottura. La donna non sapeva come reagire a quelle parole. Essere chiamate eroina? Era una cosa divertentissima per una come lei, ma non poteva che sentire uno strano bruciore al petto in quel momento.
« Merda...ora ti dovrò uccidere sul serio. » - Avrebbe detto portandosi una mano sul viso, come per nascondersi la faccia emozionata da quelle parole. Non voleva decisamente ucciderlo, ma avrebbe preferito che quel ragazzo non avesse mai parlato di una criminale incallita che arrossisce di fronte a parole ispiratrici. « E non ti preoccupare, credo che... » - La donna avrebbe prima portato le iridi di lato, come se stesse cercando di guardare dietro la propria testa, per poi girarsi con calma verso le autorità, tranquilla del proprio arresto ma interrompendo quella frase. Forse non le avrebbero aggiunto della pena, chissà. Mentre le manette le stringevano i polsi, la donna avrebbe sentito il ragazzo urlare come se lei fosse una cara amica, facendo girare lei e i poliziotti, che però sembravano abbastanza sicuri che un ragazzo con le braccia distrutte non fosse così minaccioso. A risolvere quella situazione al posto di Hamasaki stessa o delle autorità fu Endeavor, che si frappose tra i due, cercando di aiutare il ragazzo a non cadere.
« Non ti preoccupare. E' pur sempre una criminale, dovrà essere portata in centrale per accertamenti sulle sue azioni. » - L'uomo era decisamente più calmo di quando era entrato, ma sembrava sempre giudicare il ragazzo severamente. La donna non aggiunse altro, non volendo far soffrire il ragazzo di più, e scese con gli uomini in divisa lungo l'ascensore. Era la fine della sua carriera criminale? « Sigh, ho capito. Mi ricordi qualcuno...no, lascia perdere. Cercherò di dare giudizi positivi sul suo operato in questa operazione, anche se sarà difficile. Ora vai ospedale! » - L'uomo avrebbe quasi mormorato quelle parole, come se il suo atteggiamento fiero gli impedisse di ammettere che voleva in qualche modo aiutare quella donna, per poi tuonare quel comando e facendo correre i paramedici come se fossero suoi dipendenti.

Tornando però al presente, Kuroda fu abbastanza contento di vedere Darius in buona salute anche se non voleva risultare pimpante. Dopotutto erano appena usciti da un'operazione violenta e che era costata anni di indagini, considerato a quanto i crimini del Joker risalivano. Nel cuore del detective dai capelli neri c'era un'enorme tristezza, se doveva essere onesto. Era una persona strana forse, ma i periodi di calma gli mettevano una malinconia che non si riusciva a spiegare. No, era più che altro la sensazione di aver finito un caso e che non avrebbe probabilmente più sentito parlare né di Joker, Raul, Darius o altri eroi collegati a lui. Dopotutto, il suo ruolo da detective lo mandava in diverse stazioni del Giappone, nonostante fosse un uomo normalissimo. Si chiedeva ogni tanto se potesse raggiungere i livelli di intuizione di quel tipo che aveva conosciuto seppur per poco, ovvero Kimura. Era una persona strana ed interessante e si chiedeva se avrebbe mai contribuito a qualcosa di interessante assieme a lui. Kuroda ascoltò le domande di Darius, mettendo un'espressione un po' più pensierosa sul volto.
« Capisco...con noi ha parlato molto poco di tutto ciò, più che altro perché continua a chiedere la libertà in cambio di informazioni. Spero che un giorno decida di collaborare con noi... » - Avrebbe risposto, lasciando la frase in sospeso. Si chiedeva se potesse dire qualcosa su Hamasaki, pensando che alla fine qualche piccola notizia su di lei forse lo avrebbe rincuorato. « Lei è finita in libertà vigilata, considerato il suo contributo a questo caso. Non posso dirti nulla sui suoi spostamenti per rispetto della privacy ma...fino a quando se ne starà lontana dai guai, vivrà una vita tranquilla. » - Avrebbe infine pronunciato, prima di consegnare la lettera a Darius. Quando vide le lacrime sgorgare dal suo viso, l'uomo avrebbe dato una pacca sulla spalla all'albino, prima di andarsene per lasciarlo solo con i suoi pensieri. Che emozioni che avevano i giovani d'oggi, a ricevere tali notizie ed obiettivi ad una così giovane età.
« Ti saluto. Spero che la tua carriera da eroe sia luminosa. Auguri ancora! » - Il detective sarebbe uscito dalla stanza per dare un po' di privacy a Darius, mentre lui ammirava la sua foto sulla tessera. Il cielo brillava di un azzurro intenso ed in quel momento tutto andava bene.


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CITAZIONE

Darius Wild: +50 EXP + 75 Bonus Livello

Abbiamo ufficialmente finito! Chiudo