Specializzazione Victor Asui

Carisma

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    SPECIALIZZAZIONE VICTOR

    Era giunta notizia a Blank, il capo di Deep Void, che l'ambizioso Victor Asui volesse imparare un po' come lui a destreggiarsi nel mondo del crimine con le parole più che con la violenza. Certo, anche il criminale cinese non disdegnava il suo intervento diretto quando era necessario, ma era pur vero che la maggior parte del suo potere derivava dalla sua ottima capacità di imporsi sui suoi rivali. Bastava una parola, ma anche solo la presenza degli Uomini in Nero in un particolare luogo, che spesso non era nemmeno necessario impegnarsi con trattative. Dopo la morte della Madame e lo scioglimento dell'Eden's Rose il suo potere era aumentato enormemente, anche se una certa questione lo preoccupava. Era anche per quel motivo che non poteva esaudire direttamente la richiesta del giovane, nonostante avrebbe potuto parlare per ore di quanto ogni singola parola potesse influenzare chi ti ascolta. Forse era lui la persona più adatta a parlargli dell'argomento ed ogni membro di Deep Void, considerati i vari Quirk che poteva contare tra le sue fila, era prezioso. Ma l'uomo dalla pelle d'ebano aveva numerosissime conoscenze dalla sua parte, tra cui una che forse avrebbe aiutato il giovane Asui a diventare ancora più utile per l'organizzazione. Forse Victor per ora era solo poco più di un pezzo sulla scacchiera, ma un pezzo abbellito di talento era sicuramente meglio di un semplice pedone.
    « Oi, Asui. Volevi imparare a parlare bene o robe del genere, giusto? » - Victor era stato convocato alla villa, facendosi strada tra i silenziosi uomini in nero. All'ingresso avrebbe trovato una bassa ragazzina che lo guardava già irritata. Tramite Seiko, la misteriosa spadaccina che si divertiva a sfoggiare il grado superiore rispetto allo studente di medicina, gli era stato comunicato che doveva organizzare con mezzi propri una cena in un ristorante tradizionale giapponese per incontrarsi con un alleato di Deep Void. A quanto pare quest'ultimo era in possesso di una capacità carismatica pari a quella del suo boss, considerato che si era affidato a lui per l'istruzione di uno dei suoi membri. « Il ristorante è a Shibuya, vi vedrete domani. Vedi di non combinare casini! » - Con tono autoritario, avrebbe congedato il ragazzo dopo avergli indicato l'indirizzo. Non era stata ancora rivelata l'identità del misterioso maestro di eloquenza, ma il giorno dopo avrebbe avuto occasione di scoprirla.
    Seguendo le indicazioni di Seiko, Viktor si sarebbe dovuto presentare alle 20 in un ristorante ai limiti della circoscrizione di Shibuya, dove i prezzi si abbassavano un po'. Il tavolo per due era stato prenotato a nome di "Asui" e già dall'esterno sembrava un locale abbastanza curato. Faceva particolarmente freddo quella sera e la gente in giro era meno del solito, nonostante fosse ancora ben affollato come sempre. Nella metropoli era difficile che una strada rimanesse vuota, soprattutto una piena di ristoranti. Entrando avrebbe visto alla sua sinistra la reception, dove una ragazza in divisa rossa accoglieva i clienti, mentre una cameriera vestita di nero indicava a loro i tavoli. Un profumo di cibo si estendeva per tutto il locale. L'arredamento seguiva un colorito rossastro, dal parquet alle pareti, adornate di numerose opere d'arte classiche giapponesi. Parlando con una delle cameriere questa l'avrebbe accompagnato ad uno dei tavoli in fondo alla sala, proprio accanto ad un quadro che richiamava un'onda, dove avrebbe potuto spulciare il menù mentre aspettava il suo ospite. C'erano numerosi piatti della cucina orientale, dagli snack ai più complicati ramen. Numerosi piatti di pesce, soprattutto fritture, componevano il gruppo dei secondi. C'erano anche piatti più occidentali ed un ristretto numero di alcolici, oltre che le solite bibite per turisti. Sembrava abbastanza fornito ed il ristorante in sé sembrava piuttosto popolare considerato che quasi tutti i tavoli erano pieni. Chi sarebbe spuntato dalla porta del locale per parlare con lui?



    Benvenuto nella tua specializzazione, Victor la volpe. Come esposto nel post introduttivo Blank ti ha indicato che dovrai parlare con un esperto nel campo in cui cerchi di specializzarti. Puoi descrivere come preferisci le sensazioni del tuo PG e l'interno del bar, che ho lasciato un po' vago per darti spazio. L'importante è sederti al tavolo :zizi:
    Se hai un qualsiasi dubbio mandami pure un MP!
     
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    Viktor Asui




    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui 1





    Erano trascorse diverse settimane dall'ingresso del giovane ragazzo nel vero mondo criminale, aveva realizzato il suo debutto alla grande, e sui giornali era già apparso il suo nome, CUBE. Non aveva mai pensato a che nome farsi dare da Villain, forse perche nel profondo del suo cuore, non si sarebbe mai aspettato di arrivare realmente fino a questo punto, aveva sempre dato il massimo in ciò che faceva, incurante del fatto che gli piacesse farlo o meno, fin da bambino era stato abituato a vivere da solo e dover crescere con le proprie forze, e in quei casi non puoi dire: questo non mi piace e quindi non lo faccio. Non hai il lusso di poter andare male a scuola e rischiare di doverti pagare gli studi, quando i tuoi fondi, anche se elevati non sono illimitati. Esattamente come non puoi mostrare debolezza sul campo di battaglia, ne tanto meno davanti ad altri.
    Per questo motivo Viktor trascorse diversi giorni ad informarsi sul galateo, sui modi di fare più aggraziati e come muoversi con persone potenti e ricche, acquistò i migliori libri in vendita, guardò i video online con migliori recensioni, partecipò persino ad una inaugurazione di un lussuoso hotel, piena di persone con la puzza sotto il naso, eroi e imprenditori... Nonostante il nervoso e l'ansia riuscì anche a cavarsela, o almeno a non fare delle pessime figure, semplicemente il suo carisma non era sufficiente a distinguersi. e questo lo rese solamente uno dei tanti, uno di quelli che la gente ricorderà come: si c'era un ragazzo alto, ma non saprei neppure riconoscerlo se lo vedessi ora.
    Ed era ciò che serviva lui, apprendere come muoversi in ogni ambiente, imparare a trattare eventuali scagnozzi, impiegati e criminali di basso rango, e in special modo come comportarsi con persone superiori a lui e far sentire le sue idee, essere rispettato.
    Le voci della sua ricerca impiegarono poco a raggiungere le orecchie del suo attuale capo, il quale senza esitazioni lo fece convocare nella sua dimora, senza però dirgli la motivazione.
    Viktor non ebbe grandi problemi quando ricevette la chiamata, inizialmente si agitò interrogandosi e chiedendosi se avesse fatto qualche guaio o avesse già infranto delle regole della compagnia, ma sapeva che così non era, e questo lo tranquillizzò moltissimo, quindi pensandoci bene i motivi della chiamata potevano essere tre
    Aveva un incarico.
    Blank aveva pensato alla sua proposta di diventare caporegime.
    Blank aveva scoperto che Viktor voleva incrementare le sue abilità oratorie.
    E nessuna delle tre opzioni lo spaventava.

    Il ragazzo si presentò in perfetto orario all'appuntamento, entrò nella villa e scortato dagli uomini in nero, raggiunse la stanza principale del suo capo che lo accolse per poi porgli l'immediata domanda
    Oi, Asui. Volevi imparare a parlare bene o robe del genere, giusto?
    Questo era ovviamente la conferma che le sue ipotesi erano corrette, e se la fortuna era dalla sua parte, sarebbe stato proprio Blank in persona ad insegnarli.
    Si Signore, vorrei imparare a plasmare le idee dei nostri nemici senza l'uso eccessivo della violenza, e allo stesso tempo essere un buon leader per i miei sottoposti. Il suo tono rimase serio per tutto il tempo, sguardo fisso e petto in fuori accompagnarono la sua dichiarazione esposta con assoluta risolutezza.
    In seguito ascoltò attentamente le indicazioni della spadaccina sul suo incontro, ignorando le eventuali frecciatine o comportamenti da superiore, ma sempre stando attendo a non mancarle di rispetto in nessun modo, risposte educate e corte, domande al minimo indispensabile.
    Una volta congedato ritornò rapidamente a casa prese dall'armadio alcuni vestiti ed uscì nuovamente, questa volta si fermò in una lavanderia e consegno il proprio abito tradizionale più elegante alla commessa, assicurandosi di ritrovarlo pronto per il pomeriggio del giorno dopo, una volta avuto certezza che sarebbe stato pronto, sarebbe tornato a casa e avrebbe cercato su internet alcune informazioni su quel ristornate, letto qualche recensione e visto se avesse delle curiosità, da poter utilizzare come spunto di conversazione durante la cena.

    L'indomani Viktor si svegliò come suo solito, durante i giorni festivi, per le 11:00 del mattino, fece una colazione abbondante e come suo solito le due ore successive le trascorse in palestra ad allenarsi fisicamente e all'utilizzo del suo Quirk. In seguito dopo un pranzo leggero si fece un lungo bagno caldo, durante il quale si immerse completamente nell'acqua, creando sfere d'ossigeno compresse al di fuori della vasca, afferrandola e ingerendola lentamente, in questa maniera poteva restare in "apnea" per ore, e così fece.
    In quella camera di deprivazione sensoriale artigianale, i suoi pensieri poteva essere fluidi e liberi, aveva sperimentato questa cosa qualche giorno prima, durante uno studio sui sensi umani e sui loro effetti sulla psiche, e ritenne che poteva essere un'ottima idea utilizzarla quando poteva. In quello stato pensò a come si sarebbe dovuto comportare quella sera, chiedendosi inoltre chi sarebbe stato il suo mentore, un mafioso? Un poliziotto corrotto? Qualche riccone? O forse un Hero? Dopotutto non sarebbe stato strano se Blank, ottenuto tutto quel potere, fosse riuscito a reclutare anche qualche pro-Hero dalla sua parte, magari quelli con ideali più sciocchi e spinti solo dai soldi e dalla fama che ne derivano.
    In quello stato la sua mente lavorava al doppio del normale, riusciva ricreare mentalmente l'intera situazione e sentire nitide persino le voci, la prima volta che lo usò, pensando al suo futuro come Villain, ci rimase talmente tanto che si ritrovò senza energie per l'eccessivo uso del quirk, tanto che stava per rischiare di morire affogato.
    Il tempo trascorse velocemente ed erano già le 18, aveva solamente due ore per raggiungere il posto designato, in macchina ci avrebbe impiegato circa 40 min, con una 20ina di minuti per recarsi alla lavanderia a ritirare il suo vestito, così si profumò appena, e in seguito si vestì in fretta e furia con un enorme felpa calda, ma a differenza del solito, questa volta indossò un completo termico sotto di essa, le temperature fuori erano sempre piu rigide e dovendosi vestire elegante dopo, aveva paura di soffrire il freddo, nel caso avessero voluto fare una passeggiata o comunque uscire dal ristorante.
    Alla fine riuscì ad arrivare all'ingresso del ristorante alle 19.50, vestito di tutto punto con un Kimono ben rifinito color sabbia del deserto, una larga cintura nera accompagnata da un perfetto nodo tradizionale.
    Entrò lentamente dirigendosi verso la cameriera vestita di rosso
    Salve signorina, avrei una prenotazione a nome Asui.
    In seguito si fece accompagnare dalla ragazza in nero al suo tavolo, durante il breve tragitto il ragazzo ammirò attentamente il ristorante, nonostante il periodo era presente veramente poca gente al suo esterno, invece all'interno era praticamente pieno, ma nonostante le persone incredibilmente non si sentiva alcun caos o brusio fastidioso di molti luoghi pubblici, probabilmente questa era una caratteristica del luogo? O forse era solo Viktor che era troppo concentrato per sentire quei brusii inutili. L'intero locale emanava nn odore di pesce molto intenso ma altrettanto invitante, cotto in svariate maniere, dalla griglia al fritto. Se si chiudevano gli occhi e ci si basa solo sullolfatto era possibile, senza troppi problemi, immaginarsi su una splendida spiaggia o su una nave, l'odore del pesce fresco riempiva l'aria dell'intero posto creando un'ottima atmosfera e facendo venire l'acquolina molto facilmente.
    Prima di raggiungere l'area dei tavoli, al ragazzo vennero mostrati vari armadietti, avvicinandosi si tolse i sandali e li inserì in uno spazio libero, come consuetudine in luoghi tradizionali.
    In seguito avanzando sul tatami raggiunge il proprio tavolo, già preparato e allestito per due persone frontalmente, si sedette elegantemente sulle ginocchia, poggiandosi su un soffice cuscino bianco perla predisposto accuratamente.
    E rivolgendosi verso la cameriera le avrebbe chiesto cortesemente
    Mi scusi, questa sera sono qui per lavoro. È fondamentale per me fare bella figura, pertanto all'arrivo del mio ospite la pregherei di portargli immediatamente la migliore bevanda, si faccia suggerire dal sommelier in caso fosse un adulto, altrimenti si adatti alla situazione e verrà ricompensata adeguatamente. Ovviamente per quanto riguarda l'ordine attenderò il suo arrivo.
    Un enorme sorriso accompagnò la richiesta di Viktor, seguito da un'altrettanta espressione di gioia e professionalità della ragazza.
    E così attese.







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    SPECIALIZZAZIONE VICTOR

    Victor era arrivato in orario e vestito di tutto punto, facendo effettivamente un'ottima figura con gli altri clienti. Il giovane era arrivato ben in orario, sistemandosi ed aspettando il suo ospite. Mentre fantasticava su chi potesse essere e mentre cercava di conquistarsi le sue simpatie, questo era già sulla strada per avventurarsi all'interno del ristorante. La luce soffusa ed i colori scuri ed accoglienti rendevano il tutto molto elegante, ma alle nove e dieci dalla porta tradizionale entrò una figura che stonava e riusciva ad armonizzarsi con quelle sfumature.
    Un essere mostruoso dalle sembianze di calamaro gigante mise piede nel locale, un ammasso di lucidi tentacoli neri dalle sfumature bluastre, così scuro da essere quasi ipnotico per gli occhi. Guardando meglio si poteva notare che la creatura aveva effettivamente le fattezze ed un viso umano, nonostante i numerosi tentacoli che strisciavano sul terreno indicassero il contrario. All'interno del locale era calato per un attimo il silenzio, mentre tutti osservavano la figura appena entrata che noncurante degli sguardi si era diretta verso la cassa. Da in fondo alla sala Victor non avrebbe capito le sue parole dirette alla cameriera a cui aveva parlato poco prima, ma la donna tremante gli avrebbe indicato il tavolo a cui sedeva il giovane criminale. Quest'ultimo avrebbe visto l'elegante figura avvicinarsi a lui, notando ancora meglio le sue forme. Aveva decisamente un'aria femminile attorno a sé, nel modo in cui camminava ed in cui gli occhi lo guardavano, anche se dai vestiti era in pratica impossibile notare qualsiasi vera forma tipica del suo sesso. Aveva addosso una giacca aderente dal collo alto dello stesso colore della pelle lucida, con pantaloni che stringevano sulle sue magre gambe. Non sembrava portare scarpe, visto che i piedi non erano umani ma erano solo divisi in due come uno zoccolo. Il viso era rosa pallido, con un paio di occhi verdi come il mare truccati con molta cura, ed a parte le sopracciglia sembrava priva di trucco. In diversi punti del suo corpo come le braccia, la schiena, il bacino ed il capo spuntavano lunghi tentacoli neri che volteggiavano come se fossero fatti di fumo. Arrivata quindi al tavolo avrebbe posato i suoi occhi qualche secondo su Victor, prima di sedersi anche lei nello stesso modo del ragazzo e guardandolo incuriosita. I tentacoli si sarebbero piegati come un sinuoso vestito da sera, coprendo le sue lunghe gambe. Nel locale si era un po' ripreso il chiacchiericcio, come quando si parla con qualcuno per non far restare la stanza in un silenzio imbarazzante.
    « Hello. » - Avrebbe iniziato il mostro tentacolare, con voce limpida e dolce. L'accento era giapponese e quindi non era sicuramente una straniera che cercava di salutarlo, ma sembrava quasi più il tono di chi vede un bambino timido e vuole aiutarlo a socializzare. Un leggero ma beffardo sorriso si era formato sul suo volto, prima che ricominciasse subito dopo il discorso. « E così tu sei Victor Asui...non pensavo che Blank accettasse di nuovo gente originale. » - Probabilmente Victor avrebbe inteso cosa intendesse la donna per "originali" con quel commento, mentre questa si stava già affrettando a dare un'occhiata al menu. Così da vicino avrebbe notato che i capelli della donna erano sostituiti da numerosi tentacoli molto sottili, raccolti parzialmente in una specie di chignon, simulando una capigliatura umana. « Io avrei una certa fame. Puoi ordinare della tempura di polpo, dei takoyaki e dei tamagoyaki? Oh, è saké quello? » - Era appena arrivata la cameriera con cui aveva parlato poco prima Victor, con in mano una pregiata bottiglia color crema decorata con un fiore di loto dorato. Era decisamente una bevanda costosa e, se l'aspetto mostruoso della donna poteva intimorire, non spaventava di certo una giovane in cerca di soldi. La prima avrebbe osservato la cameriera servire la bevanda nei piccoli bicchieri in vetro, leggermente nervosa forse per la loro vicinanza. Avrebbe aspettato che Victor ordinasse, sotto richiesta della gentile ed affabile cameriera, aspettando che se andasse prima di ricominciare a parlare. Per i piatti ci sarebbero voluti almeno 15 minuti, quindi avevano tutto il tempo di conversare.
    « Quindi... in cerca di gloria? Sei così giovane...alla tua età mi sarebbe piaciuto studiare o fare cose del genere. Blank è un uomo molto pericoloso, non hai visto l'Eden? » - Si piegò in avanti, appoggiando il gomito sul tavolo e reggendo la testa con la mano, squadrando il medico con i suoi occhi verde bottiglia e con un sorriso accennato. « Prima lezione. Dimmi tutto su di te. »



    Tutto ok nel post, mi è piaciuto come hai immaginato il ristorante :**: (anche se devo notificarti che all'inizio ti parla Seiko e non Blank, ma va bene comunque). Spero sia tutto chiaro dal post, se hai qualsiasi dubbio chiedimi pure.
     
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    Viktor Asui




    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui 1




    20:06
    Per Viktor era ancora presto per agitarsi, era seduto sulle ginocchia da una manciata di minuti, eppure quel breve lasso di tempo sembrava non terminare mai. Ogni persona che entrava veniva osservata per qualche secondo, tenendo uno sguardo molto vago e mai guardandola in maniera diretta, era curioso e voleva sapere con chi avrebbe passato la serata. Ma senza curarsi di tutte le sue domande, restò stranamente rilassato, in quel momento si sentiva come se stesse per essere chiamato alla lavagna, davanti tutti gli studenti a spiegare un argomento per lui nuovo, conosceva la base e la teoria ma non era ancora riuscito a metterla in pratica, e quella forse sarebbe stata la sera.
    20:40
    Il tempo scorreva lentamente, ogni minuto iniziava a pesare sulla postura e sulla sua immagine, infatti erano ormai in molti, specialmente nei tavoli vicini ad osservarlo perplessi e con un po’ più di attenzione, avrebbe potuto notare anche alcuni compatirlo con frasi come "La sua ragazza non si è ancora presentata?" "Gli hanno dato buca, eppure resta così composto..." "E' da quando siamo arrivati che è li immobile"
    Anche se la situazione lo stava irritando cercò di restare calmo, controllo sul telefono l'orario, era in ritardo di 40 minuti il suo nuovo mentore, e questo lo portò a chiedersi cose di cui era certo, come se il luogo fosse quello corretto, a ricordare esattamente l'orario che gli venne dette ma tutti poteva essere facilmente verificato dalla semplice prenotazione a suo nome, pertanto l'unica spiegazione era che l'altra persona era in ritardo.
    E in un luogo come il Giappone, dove anche una semplice manciata di minuti di ritardo poteva essere interpreta come una mancanza di rispetto, i suoi ormai tre quarti d'ora come dovevano essere interpretati?
    Così dopo aver atteso ulteriori 5 minuti, si alzò in piedi e si incamminò verso il bagno, aveva bisogno di sgranchirsi un pochino le gambe e quella fu l'idea più comoda che gli venne in mente in quel momento.
    Al suo ritorno mancavano ormai dieci minuti alle nove, e del suo partner ancora nulla.
    Tornò così al suo tavolo posizionandosi nuovamente nella postura tradizionale, fece un cenno alla cameriera come per chiamarla e appena arrivò gli disse gentilmente Mi scusi moltissimo per questo inconveniente, ma la persona che dovevo incontrare ha avuto un contrattempo, ma sarà qui al più presto. Le assicuro che per questo imprevisto avrete una buona mancia. Lieve inchino di scuse per poi tornare ad attendere pazientemente.
    21:10
    Una coppia seduta al tavolo più vicino da quello del ragazzo, si alzò e si avviò all'uscita, anche loro come varie altre persone fino a quel momento, vennero seguiti con lo sguardo fino all'uscita, ma questa volta proprio mentre aprirono la porta per uscire, ecco fare il suo ingresso un enorme creatura ripiena di tentacoli, che malgrado il suo aspetto dato chiaramente dal suo quirk, aveva un fascino non indifferente. Non che i Mutant non potessero essere affascinanti, ma la maggior parte delle persone con un quirk simile, avevano solo parziali alterazioni fisiche, un cambio di colore di pelle, una coda, corna, un paio di braccia in più... era raro vederne di così completi.
    Dopo aver parlato con la cameriera ecco che quella figura iniziò ad avviarsi verso di lui, stava per sedersi nel posto libero lasciato dalla coppia oppure era proprio quell'essere il suo partener di quella sera?
    Ogni passo che faceva quel dilemma iniziava a venir meno, il suo sguardo anche se non in maniera fissa, scrutava il ragazzo, inoltre la sua direzione era sempre più chiara.
    Il suo tavolo.
    La osservò meglio, questa volta voltandosi completamente con il busto rivolto verso di lei, iniziò dal basso, non indossava nessuna calzatura e diversi tentacoli fuoriuscivano da un busto stranamente stretto per un essere di quelle dimensioni, ma guardandola con più attenzione anche le gambe sotto quei pantaloni color "pelle" risultavano essere magre, molto più simili a quelle di una ragazza che di un omone di quella stazza. Salendo avrebbe visto una giacca aderente con il collo alto, anch'essa dello stesso colore lucente della sua pelle dalla quale fuori uscivano diversi tentacoli, sia dalle braccia che dalla schiena, ma più la osservava più ne restava ipnotizzato, quella pelle scura ma con dei riflessi blu profondi, aggiunti alla luce rossastra del locale creava un vero e proprio spettacolo visivo, dava la sensazione di osservare un buco nero, o le profondità marine. Delle profondità che ti risucchiano anche se tu non vuoi.
    O perlomeno questo era esattamente ciò che stava provando il ragazzo mentre la osservava avvicinarsi.
    Nel momento in cui raggiunse il suo tavolo, riuscì ad osservare più attentamente il suo volto questa volta, degli splenditi occhi color smeraldo attorno ad un candido viso rosato, non fecero che aumentarne l'attrazione nei confronti di quella che ora poteva dire con certezza, essere una ragazza.
    Hello
    Lei fu la prima a iniziare un discorso e quelle furono le sue prime parole, dette con dolcezza quasi materna. E fu proprio questo primo approccio che riuscì a spezzare quell'incanto che stava provando il ragazzo, che una volta ripreso si sentì nuovamente un idiota, doveva fare bella figura e l'apparenza iniziale era importantissima durante un primo incontro, e lui si era già giocato l'effetto sorpresa.
    E così tu sei Victor Asui...non pensavo che Blank accettasse di nuovo gente originale.
    Queste furono le prime parole vere che la ragazza gli disse, e per il ragazzo erano inusuali.
    Per prima cosa: cosa intende con "di nuovo", che prima di noi erano presenti altre persone non create da lui? E chi erano? Questa ragazza era una di loro?
    E per secondo, e forse anche più importante in questo momento, neppure delle scuse per tutto questo ritardo? Cos'è un test per vedere come avrei reagito ad un incontro importante in cui la controparte arriva in ritardo?

    La ragazza continuò con una richiesta di alcuni alimenti a base di pesce, anzi, per essere più precisi a base di polpo, e lei era proprio un mutant polpo molto probabilmente, fece strano sentirglielo dire, ma dopotutto anche se l'aspetto poteva sembrare quello di un animale, era una ragazza la persone che aveva davanti.
    E proprio in quel momento, ecco che la cameriera arrivò al tavolo, portando in mano una bottiglia vistosamente pregiata, cercò con lo sguardo un segno di complicità da parte del ragazzo, come per aspettare una conferma al suo gesto, e appena ricevuto, con tranquillità lo versò in due bicchierini di vetro realizzati appositamente per il sakè. Attese che terminò di versare per poi ringraziare con un lieve cenno del capo.
    Per quanto riguarda il nostro ordine, per la ragazza porti una tempura di polpo, dei takoyaki e dei tamagoyaki. Per me invece una porzione di Okonomiyaki con polpo e una di Unadon.
    E così la cameriera, dopo aver preso l'ordine si allontanò, e i due rimasero finalmente soli a poter parlare con tranquillità.
    Anche questa volta fù lei la prima ad aprire il discorso, ma ciò che disse stupì veramente il ragazzo. Si stava comportando amichevolmente, quasi come una madre, forse Viktor era come un ragazzino ai suoi occhi, o forse era qualcuno come Karen, un ex criminale che era riuscito a tirarsi fuori da quel mondo. O Ancora, poteva essere l'inizio di un test, che sarebbe durato per l'intera serata.
    Proprio mentre stava per rispondere però, ecco che la ragazza esegue un movimento sensuale, ma allo stesso tempo serio, mise il suo volto in piena vista il più vicino possibile al giovane, e con un sorriso quasi accennato dichiarò Prima lezione. Dimmi tutto su di te.
    Con quel gesto il suo intero volto di quel colore così chiaro, era completamente esposta e ben visibile, dove poteva essere visto che quelli che sembravano capelli, erano in realtà sottilissimi tentacoli raggruppati a chignon.
    Attese qualche secondo per iniziare a parlare, voleva creare un minimo di atmosfera, o almeno non rovinare quella creata. Fece un lieve sorriso prima di iniziare a parlare, mantenendo un tono amichevole e dolce
    Non sono proprio in cerca di gloria in realtà, e per quanto riguarda studiare o cose del genere, l'anno prossimo inizio l'università di medicina. Sono all'ultimo anno della scuola media superiore in questo momento. Mentre per quanto riguarda la tua proposta... non so quanto sai in realtà ma mi presento per bene.
    Il mio nome è Viktor Asui, ho 19 anni, e sono 0 negativo, sono nato a NewYork in America, ma vivo qui in Giappone da quanto avevo un anno, non ho praticamente alcun ricordo del mio luogo di nascita. Fin da piccolo sono cresciuto nel bel mezzo di criminali e persone poco per bene. E ritengo che anche trovandomi all'interno pieno di questo mondo, questo non implica che io non possa fare del bene.

    Attese qualche secondo per marcare l'importanza di ciò che aveva appena detto, per poi continuare
    In questo momento sono con Blank perché ho seguito un flusso che mi ci ha portato. Lo ritengo un'ottima persona e con grande potere, non solo economico, di conoscenze o di territorio, ma anche il suo Quirk è assurdamente forte. E' un qualcuno che per il mio futuro voglio sul mio stesso lato del campo, piuttosto che averlo nemico.
    Afferrò così il bicchiere in vetro, e portandolo alla bocca ne bevve un sorso, chiuse un momento gli occhi per sopportare il sapore così acido e forte di un alcolico che mai aveva bevuto fino a quel momento, mosse un pochino la bocca come per aiutare il corpo a mandare già la bevanda, tipico comportamento di chi non ha mai toccato un alcolico e lo prova per la prima volta, tentando di mantenere una serietà da adulto.
    Appena il sapore nella sua bocca tornò ad essere più o meno normale, osservò negli occhi la sua mentore, e con una voce ammaliante
    Invece su di lei... cosa posso sapere? Magari il motivo del suo ritardo o come conosce Blank?


    Scusami ancora per il ritardo! Spero di aver almeno fatto un post soddisfacente ^^






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    Nonostante la serata non fosse partita proprio col piede giusto, l'ambizioso Victor non sembrava voler demordere nel conoscere la signorina dall'aspetto mutato. Aveva seguito con diligenza gli ordini della donna, ordinando gentilmente per lei tutto quello che aveva chiesto, sotto il suo sguardo compiaciuto ed il suo misterioso sorriso. La creatura degli abissi stette ad ascoltarlo mentre le sue parole scivolavano all'interno del locale e si perdevano tra chi cercava di ignorarli e chi li osservava incuriositi. Erano attenzioni un po' particolari considerato che essere Mutant era teoricamente normale e la donna non era sicuramente l'unica con l'aspetto modificato in quel locale, ma era raro vedere persone con un fisico così modificato cercare di nasconderlo così poco in un locale del genere. Se il giovane faceva un figurino vestito in modo tradizionale, l'abbigliamento della donna era al suo opposto.
    « Diciannove? Spero tu abbia mentito, perché non potresti berlo quello. » - Alzò le sopracciglia truccate quando menzionò che fosse nato a New York, oltre che riguardo alla sua frase rispetto al bene. Lo vide bere e gettò gli occhi di lato, mentre con pazienza ascoltò la fine del suo discorso e la sua domanda, mentre si ritirava dal basso tavolo per rimettersi dritta. Afferrò con le mani il bicchiere e bevve un sorso, socchiudendo gli occhi per un attimo dopo aver mandato giù l'alcolico.
    « Su di me? Quando un tempo i demoni erano i padroni del Giappone... » - Lo guardò come se dovesse far ridere, sorridendo innocentemente. Avrebbe poi scosso la testa ridendo sotto i baffi, qualunque fosse stata la sua reazione. « No. Lezione numero due con gli sconosciuti. Quando riesci ad ottenere qualcosa da qualcuno direttamente, è perché sei in una posizione di potere. Che sia perché temono per la propria testa, perché ti amano o perché gli serve qualcosa che hai è sempre potere. Nessuno va in giro a confessare i propri segreti più intimi per caso. Anche tu vorresti imparare qualcosa da me, quindi ti è convenuto dirmi quasi tutto. » - La donna avrebbe posato il bicchiere, mettendo le braccia conserte e facendo muovere i tentacoli leggeri, facendoli appoggiare sulle cosce lucide. « Visto che sei stato così gentile e mi sembri un bravo ragazzo...mi puoi chiamare Tooru-sensei. Ero indecisa se venire o meno e volevo vedere se stavi ancora aspettando. Per quanto riguarda... » - La donna si sarebbe interrotta a metà frase, notando che stavano cominciando a portare le prime portate. I takoyaki e i tamagoyaki erano stati appoggiati da una carina cameriera nella metà di Tooru, mentre per ora anche a Viktor erano stati riservati gli snack. Avrebbe guardato la cameriera con un sorriso molto più gentile di quello dedicato a Viktor, anche se non sembrò sortire alcun effetto rassicurante. Prese le pregiate bacchette, riprese a parlare. « Per quanto riguarda Blank...più che amici ho lavorato un po' di volte per lui. Prima il crimine era molto più ordinato e pacifico, era quasi un incontro tra aristocratici. A volte guardavamo gli spettacoli della Madame assieme. Un vero peccato che sia morta, la trovavo una persona squisita. » - Disse rammaricata mentre addentava una delle polpette di polpo con aria famelica. Stette in silenzio per un paio di minuti, mentre finiva velocemente la pastella, rispondendo ad eventuali domande di Victor se ne avesse poste nel frattempo. Cominciando la seconda portata però, riprese la conversazione. Sembrava dotata di una grande parlantina, a quanto pare.
    « Blank mi ha chiesto di insegnarti a destreggiarti meglio con le parole, anche se è un'abilità che difficilmente può essere imparata così al volo. Quando non si ha un'Unicità come quella del tuo capo bisogna imparare ad essere volpi tra i leoni. Hai un bel faccino, il che è già un punto a tuo favore, e vuoi fare l'Università di Medicina. Per quale motivo? Vorresti guadagnare molti soldi? O ti piace vivisezionare la gente? Non giudico, ho incontrato un sacco di gente strana durante la mia vita. » - La donna lo avrebbe guardato di nuovo come prima, come per squadrarlo nuovamente e metterlo alla prova. Il cibo arrivava pian piano, compresi gli Udon di Victor. Come avrebbe reagito a quelle domande?




    Il tuo post andava benissimo, solo un piccolo dettaglio: l'età per bere alcolici in Giappone è di vent'anni, quindi teoricamente non avresti potuto ordinare il sakè. Mi pare comunque che l'età di Victor debba essere aggiornata (ma anche se hai mentito per averlo non è un problema).
     
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    Viktor Asui




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    Era trascorsa ormai oltre un ora di solitudine per il giovane, seduto composto sul quel freddo tavolo predisposto per due, quando infine nel momento di massima arresa ecco comparire qualcuno.
    Una ragazza che, volente o dolente, si ritrovò ad attirare l'attenzione del locale, che fosse per il suo quirk mutant o per il suo semplice portamento, almeno inizialmente, si ritrovò con tutti gli occhi puntati. Una volta arrivata al tavolo e messa comoda, i due ordinarono da mangiare e nell'attesa ebbero qualche semplice scambio di battuta, dove il giovane iniziò a presentarsi, voleva essere lui stesso a rivelare chi egli fosse. Non poteva sapere quali informazioni erano arrivate al suo interlocutore, e per quel motivo restò il più sincero possibile.
    Appena afferrò il bicchiere per provare a bere un sorso di sakè, la ragazza lo rimproverò data la sua età ancora non compatibile con gli alcolici, almeno in linea legale. Ma Viktor si scusò immediatamente, con relativo piccolo inchino di scuse.
    Oh! Ti chiedo di perdonarmi, ho compiuto da poco 20 anni e ancora non mi ci sono abituato. Questo è il mio primo sorso di alcolico.
    Dopo di che, sperando non venisse criticato o visto come un bugiardo, continuò la sua presentazione e quando la terminò, fece un paio di domanda, compresa una che teneva dentro da tutto quel tempo, ossia la ragione di quel ritardo. Il vero motivo di quella domanda però, oltre l'ovvio, era per verificare alcune sue preoccupazioni, come se fosse stata seguita o aveva avuto problemi durante viaggio.
    Su di me? Quando un tempo i demoni erano i padroni del Giappone...
    Per una manciata di istanti Viktor restò impassibile, era concentrato ad analizzare le sue parole a cercare di capire se fosse un messaggio criptato o qualcosa del genere, ma poi il suo sguardo e il suo sorriso, lo fecero capire che era una semplice battuta, e questo lo fece sentire un idiota ancora di più.
    Una piccola risata gli venne spontanea, era la frase perfetta per smorzare quell’aria che sarebbe potuta diventare senza problemi molto pesante.
    E la sua idea venne confermata proprio dal proseguimento del suo discorso, dove iniziava con la seconda lezione, ma questa volta era qualcosa che lui conosceva bene. Qualcosa che lui odiava.
    Più potere si prende, maggiore è il rispetto e le informazioni che si possono avere, ma l’altra faccia della medaglia è la quantità inevitabile di nemici che si creano.
    Ma la strada che voleva intraprendere il ragazzo, senza avere quel potere era un utopia, e lui lo sapeva bene.
    Stava per immettersi su questa lezione, voleva giusto sottolineare la mancanza di un tipo di potere, ma attese educatamente, avrebbe sicuramente avuto modo nel corso della serata di approfondire.
    In seguito la maestra continuò con la vera presentazione, almeno fino al momento dell’arrivo delle sue portate, curiosamente infatti, a Viktor non era ancora arrivato alcun piatto che aveva ordinato, anzi l’attesa prevista era di circa 15 minuti, ma in quel momento non dovevano esserne passati neppure 10, ci sarebbero potute essere centinaia di motivazioni, dalla paura della cameriera era possibile dedurre ed escluderne alcune, come che lei fosse una cliente abitudinale, o che già conoscessero il suo ordine in qualche modo, ma alla fine, non era fondamentale in quel momento.
    Riprese a parlare mentre impugnò le bacchette, e quello che disse questa volta però lo fece pensare molto.
    Attese che terminò ed iniziò a mangiare per poter parlare lui, mantenendo un tono di assoluto rispetto e cordialità
    Signorina Tooru-Sensi, personalmente non sono mai stato ad uno dei suoi spettacoli, ne l’ho mai conosciuta veramente, ma sono sicuro che la sua morte avrà grandi conseguenze qui a Tokyo. Tra Boss di tali levatura è indispensabile avere un buon rapporto anche se ritengo che spesso, purtroppo, il compromesso non è possibile… come immagino sia successo proprio tra Blank e la Madame.
    Tuttavia è molto complesso capire quando è possibile intraprendere una via diplomatica, e io sono qui questo:
    Assicurarmi che non mi sfuggano queste opportunità, di essere in grado di cogliere ogni segnale, ogni sfumatura per un possibile dialogo o un intesa, persino un compromesso. Anche quando agli occhi di tutti l’unica alternativa possibile non è che il sangue.

    Successivamente avrebbe atteso un’eventuale risposta, guardandosi anche attorno in maniera cauta, alla ricerca del suo ordine, non tanto perché avesse fame in quel momento, ma per solidarietà e non lasciare la persona seduta al suo tavolo mangiare da sola, di certo non era cordiale.
    In seguito la conversazione continuò e le parole che gli vennero rivolte furono realistiche, ciò che voleva apprendere non era qualcosa che avrebbe ottenuto in una sera, e lei gli diede la conferma. Ma gli disse anche che tramite l’ingegno e il suo “bel facciano” avrebbe potuto fare qualcosa, che aveva delle chance, e per il momento era sufficiente.
    E vuoi fare l'Università di Medicina. Per quale motivo? Vorresti guadagnare molti soldi? O ti piace vivisezionare la gente? Non giudico, ho incontrato un sacco di gente strana durante la mia vita.
    Il primissimo pensiero che gli venne in mente al suono di quelle parole fù l’immagine del volto di suo padre, gli occhi si riempirono per qualche secondo di paura al ricordo di ciò che subì, ma poi passò rapidamente, e gli rispose sfoggiando un misterioso sorrisetto
    Nulla di così violento o macabro, semplicemente per la stessa ragione per la quale ogni misera persona sulla faccia della terra, fà qualsiasi cosa.... soddisfazione personale.







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    Quella cenetta proseguiva abbastanza tranquilla, anche se con qualche incidente di percorso a causa dell'imbarazzo e del comportamento particolare di Tooru, che alternava momenti in cui sembrava più frizzante e spensierata a malinconiche e crude sentenze. Alla riconferma di Viktor sulla sua età la donna mutante avrebbe sorriso mentre lo guardava con espressione divertita, prima di mandare giù un altro sorso. Cominciando a mangiare, la donna avrebbe esposto le sue opinioni sia su di lui che sulla Madame, con una pronta risposta da parte del giovane criminale. Poco dopo quel discorso sarebbero arrivate anche le portate di Viktor, arrivate dopo per qualche motivo. Forse era veramente una questione di riverenza verso la donna seduta di fronte a lui, chissà.
    « Ottima scelta di parole, mio discepolo. Loro due avevano problemi che andavano ben oltre gli affari. Era un caso particolare, tanto da sembrare una storia degna dei miti greci. Forse avresti cambiato le cose, forse no. » - Avrebbe smesso per un secondo di mangiare, guardandolo con gli occhi sottili e truccati. Forse togliendole il trucco sarebbe sembrata ancora più disumana, anche se non era dato saperlo. Aveva chiamato Viktor suo discepolo, con tono soddisfatto e forse lo stava complimentando seriamente. « È un proposito nobile, ma dovresti sempre guardarti le spalle. I primi a cui tagliano la testa sono sempre i consiglieri, non il re. » - Avrebbe terminato, prima di rivolgere di nuovo la sua attenzione al suo piatto. Sembrava particolarmente soddisfatta del cibo, visto che si prendeva tutto il tempo per assaporare ogni frittura. Dopo la sua domanda riguardo a quel curioso ed onesto mestiere per un criminale, avrebbe aggrottato le sopracciglia prima di fare una risatina, in reazione alla sua risposta. Avrebbe riso più rumorosamente se non si fosse portata una mano sulla bocca, per soffocare la risata.
    «S-scusa...è che non mi aspettavo una risposta del genere dopo la tua presentazione così allegra...mi eri sembrato così spensierato prima. » - Si sarebbe guardata attorno come per controllare se qualcuno avesse notato che stava ridendo, come se avesse perso la calma per un secondo. Avrebbe poi ripreso a parlare con tono serio, prima di portarsi una mano al mento come pensierosa.
    « Capisco, comunque...vorresti vivere una vita con prospettive solide e priva di troppi rischi, per questo ti affidi a Blank. Vorresti fare un mestiere che ti permetta di occupare il tempo... » - Avrebbe chiuso gli occhi per qualche secondo, come immersa in un mare di pensieri, sempre con quella mano a teatralmente indicare che non stava dormendo. Aprì improvvisamente gli occhi, come se avesse ricevuto l'illuminazione da parte di Buddha. Mise le braccia conserte, prima di iniziare il suo discorso.
    « La mia impressione è che dovresti uscire dal giro. È oggettivamente inutile continuare a fare una vita del genere quando avresti delle alternative. Non mi piace giudicare gli altri, ma nemmeno insegnare i miei trucchi a chi non ne ha bisogno. Hai una qualsiasi ragione per cui dovrei rimanere seduta a questo tavolo? Hai veramente un motivo per continuare a stare con un ricercato per numerosi crimini gravi? » - Dopo quella lunga serie di parole avrebbe distolto lo sguardo da lui, mentre fortunatamente i loro discorsi venivano ignorati o non sentiti da chi gli stava attorno. « Non voglio scoraggiarti. Mi hai detto che vorresti fare del bene, ma quello lo può fare anche un civile. Ho visto moltissimi ragazzi che usavano il proprio Quirk illegalmente e che poi venivano rovinati da questi giri. Mi stai simpatico, se devo dire la verità. Ma non mi prenderei la responsabilità di farti restare con Blank senza che tu sappia a cosa stai andando incontro. » - Il tono di Tooru era serio, quasi accusatorio nei confronti di Viktor. Non sembrava esserci la leggerezza di prima nelle sue parole, né un doppio senso umoristico come in precedenza. La donna sembrava voler mettere a nudo quello che il ragazzo voleva, in quel clima così piacevole ed amichevole.


     
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    Quella stravagante serata in quel locale tradizionale, stava proseguendo in maniera piuttosto fluida, il servizio ai tavoli scorreva senza particolari problemi e nel complesso le persone erano soddisfatte, il posto infatti forniva un'ottima atmosfera, sia per svolere serate romantiche, che per appuntamenti di lavoro, anche i piatti erano più che degni di essere mangiati e con prezzi tutto sommato abbordabili per tutti, passavano da qualche decina di Yen a piatti più pregiata da diverse centinaia. Era un locale che soddisfava tutte le richieste dei clienti.
    E proprio in un tavolo nel fondo, erano presente 2 ragazzi, una ragazza mutant molto elegante e un ragazzo molto alto, vestito con abiti tradizionali che parlavano, dall'esterno sarebbe stato difficile capire la motivazione del loro incontro, affari? Un incontro Amichevole? Sentimentale? In quel momento solo la cameriera ne era a conoscenza, e forse la motivazione dell'ordine così celere per la ragazza era proprio quello, e non strani pensieri sul fatto che fosse "inquietante" agli occhi di alcuni.
    Viktor attese educatamente l'arrivo del suo ordine, continuando ad ascoltare con attenzione le parole della sua maestra, rispondendo esclusivamente quando gli veniva chiesto, cercando di tenere un atteggiamento sincero e sicuro delle sue risposte.
    Le prime parole che gli disse, nel momento dell'arrivo del suo cibo, nella sua testa furono una più pesante dell'altra, ognuna con un enorme significato, che lei proferì guardandolo fisso negli occhi. Sapeva bene cosa stava dicendo.
    Distorse così lo sguardo, afferrando lentamente le bacchette e iniziando a mangiare qualsiasi cosa gli avesse portato la cameriera, fortunatamente era proprio il suo ordine, per l'esattezza si trattava del suo Okonomiyaki con polpo.
    Mangiando continuò ad ascoltare attentamente la sua maestra parlare, ma una parte di lui era rimasta a quelle parole.
    Discepolo....Quindi questo significa che mi ha riconosciuto come suo potenziale allievo? Lo devo vedere come un complimento forse? E poi cosa intendeva con " Forse avresti cambiato le cose, forse no." Che se fossi stato al posto di uno dei due le cose sarebbero andate diversamente? O non sa che ero li quel giorno.... meglio pensarci più avanti.
    Dovette troncare rapidamente i suoi pensieri contorti, in quel momento doveva dare il 100% della sua mente e dei suoi ragionamenti a quello che veniva detto, e che avrebbe dovuto dire, e in quel momento gli era stava fatta una domanda molto importante.
    Risposte con sicurezza e senza troppi pensieri, e questo creò una piccola risata dalla ragazza, ma anche sul suo volto apparve un grande sorriso
    Era per spezzare l'atmosfera che si stava creando, tenere una situazione confortevole è fondamentale in una conversazione importante dico bene? E poi dopotutto non era sbagliata come risposta, è perché mi fa sentire in pace con me stesso. Come per un artigiano realizzare qualcosa.
    Dopo quella dolce risata, e aver ripreso a mangiare trascorse qualche manciata di minuti e Tooru iniziò a svolgere un lungo discorso molto, molto importante.
    Viktor attese nuovamente, sentendo tutto con estrema attenzione, ma a differenza di prima, il suo sguardo restò dritto e sicuro di se, in quel momento non si stava più svolgendo un discorso per conoscersi, ma si stava effettuando una valutazione vera e propria.
    Inizierei a puntualizzare che non voglio una vita priva di rischi... Ho già fatto richiesta a Blank per concedermi il comando di una fazione secondaria ai suoi ordini.... Per quanto riguarda invece il fatto di avere delle alternative, credo che in realtà tutti ne abbiamo, il motivo che spinge le persone a intraprendere questa strada è l'adrenalina che si prova costantemente, il gusto di fare qualcosa che altri non possono, ambizione, semplice pazzia; ogni persona ha le sue motivazioni. Si fermò di parlare, afferrò il bicchiere con quel poco di Sakè rimasto e lo finì. Poi tornò con sguardo fisso sulla sua controparte.
    E no, non ho alcun motivo per farti restare seduta su questo tavolo a parlare con me, se non dirti di finire almeno questo cibo.
    Le sue parole erano dolci, ma lasciavano trapelare molto dei suoi pensieri in quel momento.
    Ho pensato un numero incalcolabile di volte di abbandonare questo percorso, di dedicarmi alla vita civile. Ma non posso farlo. Per primo.... perché ormai ho le mani troppo immerse nel sangue.. e poi sto già formando una squadra hehe. In ogni caso non sarò MAI una criminale che uccide a sangue freddo, o che ruba a chi ne ha veramente bisogno, qualcuno che tortura per il semplice gusto piacere di farlo o peggio uno stupratore. Come puoi vedere ci sono centinaia di criminali completamente diversi...
    Attese qualche secondo per finire il discorso, stava pensando profondamente a ciò che voleva, e non aveva mai avuto il coraggio di dirlo ad alta voce, ma questo poteva essere il momento giusto.
    Io voglio creare un ordine, con delle regole ben precise in questo caos. Riportare un barlume di lucidità in questa società che ripone cieca fiducia solo ed esclusivamente negli eroi.












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    La donna mutante rimase per qualche secondo a guardare Victor mentre questo reagiva verso la sua risposta, notando il sorriso offerto dal giovane e le sue parole così costruite e scelte con così tanta cura.
    « Già. Non era così sbagliata, dopotutto. » - Avrebbe risposto Tooru poco prima di iniziare il suo duro discorso verso Viktor. La donna sembrava piuttosto convinta delle sue parole, seguendo una pura logica materiale per distogliere il giovane da quella strada. Il biondo avrebbe mai pensato di incontrare una criminale che lo volesse convincere a lasciare tutto? Oppure l'ospite offerto da Blank era stato più immaginato come un esponente della Yakuza, che gli avrebbe fatto torturare qualche criminale o civile scomodo? Nonostante la donna fosse gentile, era anche crudelmente sincera. Smise di mangiare per sentire la risposta di Viktor, come una creatura di Atlantide che osservava con curiosità un mortale che aveva appena imparato a respirare sott'acqua. Riprese a sorridere sulla quasi divertente motivazione per farla rimanere seduta lì, dando un'occhiata al cibo rimasto e riprendo le bacchette in mano, mangiando educatamente mentre l'altro parlava. Alzò le sopracciglia sul volto limpido quando sentì parlare del fatto che stava cercando di organizzare una squadra. Tooru teoricamente non ne poteva sapere molto degli obiettivi di Viktor, né della sua collaborazione con un certo mago che andava in giro per la città a combinare guai. Alla fine di quel lungo discorso, dopo aver mandato giù uno dei tanti piatti a base di polpo, decise di dare un'ultima risposta al criminale.
    « Oh cielo. Quindi hai proprio deciso di andare dritto per questa strada. » - Tooru appoggiò la mano sulla fronte, mentre un'espressione sconsolata si dipingeva sul suo viso bianco. « Ti direi che non è mai troppo tardi per cambiare...ma pure io la pensavo come te non troppo tempo fa. Mi affascinano le tue idee, anche se mi sembra tutto molto irrealizzabile. E non ti preoccupare, ne ho incontrata di gente in questi anni...signorina, mi porterebbe un'altra porzione di takoyaki? Sono deliziosi. » - Si sarebbe interrotta per un secondo per girarsi verso una delle dipendenti del locale che era passata per ritirare i piatti finiti di Tooru. Questa avrebbe annuito ed avrebbe rivolto il viso verso Viktor in caso avesse voluto ordinare qualcosa pure lui, prima di sparire nuovamente verso la cucina. « Sigh. Resterò ancora qui, ma solo perché hai scelto un ottimo ristorante. » - Avrebbe detto posando le bacchette, come se gli stesse facendo un favore.
    « Vediamo...ah ecco, a proposito di squadre. Blank mi ha accennato che sei entrato assieme ad un tuo amico di nome Edward. Intendi fare una cosa del genere con lui? È così tanto affidabile? » - Poco dopo, l'ordine di Tooru ed eventualmente quello di Viktor sarebbero arrivati, donando un po' di tempo al biondo per parlare ancora con la sua maestra.

     
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    Il loro discorso proseguiva in maniera piuttosto fluida, e in fondo amichevolmente, anche se per qualche sconosciuto motivo, il ragazzo stava venendo lentamente, ma inesorabilmente, messo a nudo, la creatura davanti a lui lo continuava ad osservare con quegli occhi profondi, attirandone tutta la sua attenzione, mentre in maniera quasi schematica con i suoi tentacoli gli staccava pezzo per pezzo ogni sua difesa.
    Dopo essersi aperto ulteriormente ed avergli spiegato il suo piano, sentì come se gli venisse tolto un enorme masso da sopra le spalle, ma allo stesso tempo, sentiva di aver lasciato carta bianca alla sua attuale maestra, si rendeva conto che era nelle sue mani, ma voleva imparare. Voleva migliorare. E sperava che lei potesse aiutarlo.
    Così mentre la sua maestra rispose, si sentì come trafiggere dal suo gesto, dal suo volto e da ciò che significava, ma poi continuò il suo discorso e qualcosa si riaccese in lui, non lo ripudiava per le sue ideologie, le riteneva giustamente irrealizzabili, nulla al quale non fosse preparato.
    Proprio mentre stava per terminare la frase però fece la sua comparsa la cameriera, Viktor prese in mano il menù e lo sfogliò per qualche secondo, non aveva particolarmente fame quella sera nonostante il buon profumo che aleggiava nell'aria, forse a causa dall'agitazione che stava provando, ma poi decise di chiedere qualcosa, e i due fecero un nuovo ordine, lei ordino altro cibo, mentre Viktor chiese una semplice brocca d'acqua, voleva restare sobrio e lucido e quel bicchierino avevano già iniziato a fare effetto, nulla che non poteva essere trattenuto, ma una semplice gioia senza senso lo pervadeva.
    Sigh. Resterò ancora qui, ma solo perché hai scelto un ottimo ristorante.
    Queste poi furono le peggiori parole che ricevette quella sera, per primo non aveva scelto lui il ristorante, e per secondo e forse più importante, significava che aveva perso interesse nell'insegnarli come usare la dialettica, e che quindi la sua presenza li quella sera avevano perso di valore.
    In fine rispose alle sue ultime parole con tranquillità, sorvolando sull'argomento ristorante, ma concentrandosi sulle parole che gli pose dopo, era una domanda che nella sua testa era scontato ricevere, ma non si aspettava conoscesse anche Edward.
    Tooru-sensei, se avessi fatto qualcosa con lui, avrei detto che stavo formando un "duo" non crede? In ogni caso per il momento possiamo dire di si, è una delle persone a cui ho fatto questa proposta. E per rispondere all'affidabilità non lo so... è stravagante ma facile da manipolare, a lui basta dar spettacolo con stile.... per il momento so solo che i nostri Quirk sono perfetti l'uno con l'altro, e che assieme potremmo veramente riuscire a realizzare il mio sogno. Ma la strada è lunga e piena di ostacoli, per riuscire in un intento simile ho bisogno di alleati fidati, e non so ancora di chi posso fidarmi, per ora mi accontento di quello che ho.
    Terminò la frase afferrando con le bacchette un boccone e portandolo in bocca, per enfatizzare in maniera indiretta le sue parole.








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    La donna finì di mangiare, svuotando gli ultimi piatti che erano stati portati da poco dalla cameriera, assieme alla brocca d'acqua richiesta dal criminale, mentre Viktor parlava sotto. Sembrava piuttosto concentrata sul proprio cibo, ma ogni tanto gettava un occhio sul ragazzo mentre questo illustrava i suoi progetti con il suo misterioso collaboratore. Aveva mosso uno sguardo anche su quello che aveva ordinato Viktor, alzando un sopracciglio senza commentare. Alla fine di tutto ciò, mentre il biondo forse stava ancora attraversando i suoi dubbi sulle sue azioni, Tooru rispose posando le bacchette sul tavolo.
    « Capisco, è una persona molto speciale. » - La donna rise sotto i baffi, poco prima di continuare a parlare. Forse aveva frainteso qualcosa, dall'alto della sua saggezza. « In ogni caso...io ho finito. Se non vuoi ordinare altro, mi dovresti accompagnare in metro, ho molto da fare. » - Avrebbe chiesto la donna, più che altro imponendo quell'ordine sul ragazzo. Guardarlo negli occhi con quelle iridi color mare, mentre si alzava piano dal tavolo ondeggiando come una sinuosa sirena forse serviva a fargli capire che non aveva molte alternative. Sarebbe uscita dal locale, sottintendendo forse che lo stava aspettando fuori mentre lui pagava e si rimetteva le scarpe. L'avrebbe effettivamente trovata di fronte al locale, mostrando tutta la sua altezza a braccia conserte. Dopo averlo osservato per un secondo e vedendo il locale chiudersi dietro di lui, si sarebbe girata verso la sua sinistra. I capelli seguirono quel movimento improvviso, muovendosi leggeri come se fossero in acqua.
    « Andiamo a piedi, non credo sia molto lontana. » - Questa volta mentre camminavano tra le varie strade che portavano alla fermata più vicina, Tooru sarebbe rimasta in silenzio per la prima volta nella serata, camminando svelta poco più avanti di Viktor. I suoi piedi facevano uno strano rumore gommoso quando toccavano il suolo, forse a causa del materiale di cui era coperta la sua pelle. Lo stesso materiale che la faceva confondere nella notte, se non fosse stato per il luccichio dei suoi vestiti. Gettava ogni tanto uno sguardo sul ragazzo, per assicurarsi che la stesse seguendo. Il percorso richiedeva almeno un quarto d'ora di camminata, ma la sua insegnante non avrebbe proferito parola dopo la prima indicazione. Che fosse anche quello un test?



    Hello, siamo vicini ad una fine! Puoi scegliere di dire quel che vuoi a Tooru, mentre camminate verso la fermata.
    Come prima, mandami un MP se hai bisogno di qualche indicazione in più!
     
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    Durante la conversazione tra quei due individui, le convinzioni di Viktor e la sua testardaggine sembrarono non piacere alla ragazza, che lentamente iniziò a rendersi più fredda e distaccata, più concentrata sul cibo che sulla risposta della sua domanda.
    Forse sperava che parlandogli dolcemente sarebbe riuscita a convincerlo ad abbandonare la malavita, che lo avrebbe potuto salvare da quell'ambiente e trainato in salvo con un bel discorso, o forse conosceva qualcosa che lui non sapeva.
    In ogni caso era un dato di fatto che il giovane iniziò a sentirsi a disaggio nel continuare il discorso, e la sua battutina alludendo a qualcosa con Edward seguita dal suo vero e proprio ordine di lasciare il locale, riferito con un controllo ed eleganza invidiabile, gli fecero capire che in quella battaglia era stato sconfitto su tutti i fronti.
    Terminò così di bere il suo bicchiere d'acqua, No no, ho terminato. E certo che vi accompagno. pensando tra se e se Acqua.... hai veramente ordinato acqua in un incontro simile?
    Nel mentre Tooru-sensei si diresse verso l'uscita, Viktor poggiò per qualche secondo la sua mano sulla fronte proprio in segno di esasperazione con se stesso, la sua determinazione nel fare tutto perfetto lo aveva condotto in un inevitabile fallimento, non stava ragionando come suo solito, analizzando tutto il mondo circostante, ma si era isolato a controllare solo se stesso, e le parole che avrebbe dovuto usare, incurante che i gesti spesso hanno un valore ben più importante.
    Si alzò poi rapidamente, aiutandosi con le proprie braccia spingendo sulle sue ginocchia, e si diresse così anche lui verso la cassa, con un po’ di rammarico nel cuore, afferrò il portafogli dalla tasca del kimono e chiese il conto, una volto ascoltato l'ammontare della somma avrebbe pagato, recuperato le scarpe e raggiunto la ragazza, la quale lo stava aspettando subito fuori, in piedi e a braccia conserte.
    Dopo un rapido scambio di sguardi però si incamminò verso sinistra proferendo le ultime parole, la sua siluette e i suoi colori erano praticamente perfetti per sparire di notte, e se non fosse stato per quei suoi vestiti luccicanti, probabilmente non avrebbe avuto problemi a seminarlo.
    Viktor la seguì, anche lui restò in perfetto silenzio durante il viaggio, ma questa volta decisi di comportarsi in maniera più naturale per lui, quindi per prima cosa osservò con estrema attenzione attorno a loro, cercando di capire se stavano venendo seguiti da qualcuno e che magari, l'idea di lasciare il locale era per distanziare questi eventuali individui, che lui preso come era dall'etichetta non aveva notato.
    Passò i primi cinque minuti abbondanti del loro viaggio a svolgere questo controllo, mantenendo le distanze scelte dalla sirena, e pensando a cosa poter dire per creare almeno una possibile amicizia con quella spendita ragazza davanti a lui, ma non era mai stato bravo in queste cose, solitamente era lui a ricevere dichiarazioni o persone che gli si avvicinavano, avrebbe sicuramente potuto copiare uno dei modi che usavano le sue Kohai ma voleva essere più se stesso.
    Così dopo aver verificato di non venire seguiti, aumentò il passo e la raggiunse, posizionandosi alla sua destra e con tono serio le avrebbe detto
    Deduco che dalla posizione in cui mi attendevi e la distanza che hai frapposto tra noi due, la serata non sia andata così bene come speravo... beh... ammetto di aver fatto diversi errori, però mi farebbe piacere poterti dimostrare il mio valore sul campo, quindi nel caso potesse tornarti comodo il mio ausilio non esitare a chiamarmi. Oppure potremmo sempre replicare questa serata no?
    Queste ultime parole vennero dette più come una battuta, ma era evidente che celassero una realtà, indipendentemente da tutto, alla fine dei conti Viktor si era trovato bene e avrebbe avuto piacere nell'aumentare il suo rapporto con quella ragazza.
    Probabilmente percepiva che anche solo standole vicino avrebbe avuto moltissime occasioni per imparare e crescere, anche senza che lei le dicesse nulla, esattamente come in quella serata.







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    SPECIALIZZAZIONE VICTOR

    Pagato il tutto ed usciti dal locale, era il momento per entrambi per tornare nelle proprie abitazioni. La donna dava l'idea di essere più o meno benestante, considerata la cura che aveva per il suo corpo mutato e per scegliere vestiti che non si allontanassero troppo dal proprio aspetto. In quei passi veloci e silenziosi, con il solo rumore dei piedi che battevano il terreno, Viktor pensava a cosa aveva fatto o meno. In quel momento apparentemente la sirena non voleva parlare con Viktor, anche se i suoi pensieri erano forse in conflitto tanto quanto quelli del giovane. Come un mare tranquillo e chiaro ma con una tempesta all'orizzonte, i suoi occhi si girarono turbati dalle parole di Viktor. Stavano forse cercando di salvare la serata o di giustificarsi in qualche modo di come si era comportato? C'erano molti dubbi nella sua voce, ma era un comportamento naturale quando ci si sente in colpa di qualcosa. Le sue ultime parole fecero sorridere Tooru come all'inizio della serata, mentre lei socchiudeva gli occhi come se fosse contenta. Rallentò il passo, mentre girava pure il viso verso il biondo.
    « Non ti preoccupare, Asui-kun. Capita a tutti di sentirsi nervosi di fronte ad una bellezza simile. » - La donna spostò i capelli tentacolari scenicamente, come se volesse ammaliare il giovane ragazzo. Esalò poi aria dalla bocca, come se volesse ammettere che la cosa era decisamente ridicola anche per lei, nonostante il senso dell'umorismo. « No...in realtà sono stupita che tu abbia retto fino alla fine della serata. Apprezzo che tu abbia provato a rispondermi anche quando stavo criticando ogni aspetto della tua vita. » - La donna si portò istintivamente una mano alla bocca, come se quella frase fosse un po' di troppo. Diede un occhio alla strada, quando ormai mancavano circa 5 minuti alla fermata.
    « Il mio ultimo consiglio è...fai attenzione a chi hai vicino e quali sono i loro fini. Ti posso dire per esperienza che spesso sono le persone più strette le prime a lasciarti andare. » - La donna sospirò, portandosi una mano ai capelli, passando le dita squamate tra di essi. Aveva pronunciato quella frase con un po' di malinconia, forse un'emozione nuova sul suo viso pallido. Svoltando a destra di un vicolo, era possibile tornare sulle strade principali, dove molte più persone cominciavano ad apparire ed osservavano da lontano Tooru. Alcuni guardavano la donna con un po' di paura e disgusto, ma lei sembrava totalmente indifferente a quegli sguardi. Le scale che portavano alla fermata erano lontane solo un centinaio di metri, con il grosso cartello illuminato artificialmente.
    « Chiamami tu, in caso. Non sono una psicologa, ma Blank mi ha sempre detto che ero un'ottima ascoltatrice. A proposito, metterò una buona parola per te con lui. Magari deciderà di non decapitarti, eh. » - La donna avrebbe fatto ancora qualche passo in avanti, prima di tirare qualcosa fuori da un taschino della sua giacca. Un cartoncino stampato, un vero e proprio biglietto da visita recitava "Tooru Hamasaki" in caratteri eleganti e decorati, venne consegnato nelle mani di Viktor poco dopo quella battuta. Dopo averlo dato al biondo, sarebbero arrivati qualche passo dopo di fronte alle anonime scale della metro.
    « Ciao! Fai attenzione. » - Avrebbe lasciato così il ragazzo solo nella grande Tokyo. Chissà se aveva veramente imparato qualcosa da quella donna così strana e misteriosa, anche se aveva in effetti recuperato almeno il suo numero.





    Abbiamo finito! Fai un ultimo post e sei libero di ottenere la specializzazione e richiederla in scheda!
     
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    Viktor Asui




    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui 1





    Viktor era nervoso, agitato e spaventato, non aveva idea di come poter rimediare ai suoi errori ne tanto meno se avesse una possibilità di aggiustare tutto o fosse troppo tardi, che ormai avesse perso la sua sensei?
    Tentò di parlare schietto, con la speranza che anche se avesse fallito, magari sarebbe riuscito ad ottenere una seconda chance, ma la risposta della mutant fu molto diversa da qualsiasi cosa avesse potuto immaginare, il suo comportamento così plateale poteva forse essere preso come una battuta? Oppure era seria? Difficile da dire.
    Ma in ogni caso quel suo atteggiamento non poteva che portare un grande sorriso sul volto del ragazzo, un segno che forse non era tutto perduto, che aveva qualche possibilità e questo portò anche il suo cuore ad aumentare il battito.
    Ma alla fine furono le parole successive ad essere ancora più strane, in special modo il gesto che le seguì, ma il giovane restò fermo ad ascoltare, non era di certo il momento di interrompere una ragazza, in special modo quello era il primo momento in cui gli sembrava stesse parlando naturalmente e non fingendo qualcosa, e non voleva perdere un singola parola.
    Quel suo volto... mi ricorda qualcosa, che sia stata tradita anche lei da chi si fidava? Non posso saperlo per ora e non credo sia il momento adatto per parlarne... E in realtà riguardante il suo discorso potrebbe star parlando anche di se stessa, dopotutto mi è stata presentata come un abile ammaliatrice…un ottima oratrice… una lavatrice… no quella fa solo rima…
    A quel pensiero si trattenne dal ridere ma un lieve risolino uscì comunque
    Pfft
    Cavolo sono fottuto. Il fatto stesso che riesca a fare battute nel momento in cui sto dubitando di lei, è sintomo che è già nella mia confort zone… e quindi ha già vinto…. Uff, Ho molto da imparare per essere al suo livello.
    Attese qualche secondo, concentrandosi sui suoi gesti e ciò che affliggeva la sua mente, in seguito, una volta arrivati nei pressi della stazione e resosi conto che sarebbe finito tutto, Viktor avrebbe fatto un inchino a testa piegata e avrebbe detto:
    Ti ringrazio per esserti presa cura di me questa sera, farà oro colato delle tue parole Tooru-Sesnei!
    Proseguirono così gli ultimi metri, fino a giungere alla base delle scale, dove la ragazza decise di chiudere lì la loro serata, anche se al ragazzo non sarebbe dispiaciuto accompagnarla fino al treno.
    Dopo una risata sulla battuta di Blank, Viktor fece qualche passo in avanti e prese con gentilezza quel biglietto da visita così elegante, e attese qualche secondo per lasciarlo, gli diede solo un rapida occhiata e poi portò il suo sguardo dritto negli occhi della sirena e fece l'espressione più ammaliante che fosse in grado di fare, nella speranza di far nascere un interesse maggiore per i suoi confronti.
    Solo a quel punto avrebbe tolto il biglietto dalle mani della sirena e tenendolo in mano, l'avrebbe salutata a sua volta Che gentile Sensei a preoccuparti per me… beh allora a presto!







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