Licenza Robert e Drake

LICENZA ROBERT & DRAKE

Un nuovo anno splendeva sul Giappone già da più di un mese e, dopo le ultime licenze avvenute poco prima di Natale, il sistema che regolava le licenze per eroi o meno aveva già ripreso da un po' a pieno ritmo a sfornare eroi e lavoratori. Quella mattina di febbraio faceva parecchio freddo, tanto che ci si aspettava nevicasse da un momento all'altro. Il cielo si stava coprendo di nuvole nonostante il sole lottasse per conquistarsi uno spazio e c'era nell'aria una forte corrente che metteva in disordine le chiome degli alberi e delle persone. La stagione invernale era nel pieno delle sue forze ma questo non fermava gli esami per tutti gli studenti e le studentesse della Yuuei e delle altre scuole di eroismo.
Quella mattina due studenti della più prestigiosa accademia di eroismo dovevano partecipare ai test: Robert e Drake, forse quelli che meno soffrivano il freddo, avrebbero dovuto farlo assieme. Dopo la loro richiesta era passata circa una settimana ed assieme avevano saputo che avrebbero svolto l'esame in coppia, poiché era stato comunicato alla scuola che la prova sarebbe stata da svolgere in due.
Tornando al presente, i due si sarebbero dovuti presentare al Tokyo Stadium alle 8 di mattina, notando che la solita folla non si era concentrata di fronte allo stadio ma all'interno della struttura. A causa del freddo avevano permesso alle persone di entrare già per evitare di morire assiderati. La saletta dello stadio era ampia e luminosa, in contrasto con la quasi oscurità dell'esterno. Sembrava esserci parecchia confusione e numerosissime persone erano raccolte al suo interno, con numerosi uomini in tenuta formale che sembravano aspettare di fronte alle porte interne allo stadio. Un brusio aleggiava per tutta la stanza e, tra giovani studenti ed attempati laboratori, c'era un'enorme varietà di etnie ed Unicità, oltre che di costumi. Per ora si sarebbero potuti ritrovare e magari parlare prima dell'inizio dell'appello, appoggiandosi su uno dei pochi divanetti liberi.

LICENZA ROBERT & DRAKE

Entrambi gli studenti erano arrivati in orario, avendo ancora qualche minuto libero per loro. Forse avrebbero parlato di come si sentivano rispetto all'esame, forse avrebbero pensato a qualche strategia per l'esame. Dopotutto era stato già annunciato che avrebbero collaborato a coppie e non c'erano molti altri studenti della Yuuei in mezzo a chi aspettava impaziente la prova. Avrebbero notato qualche sguardo su di loro, principalmente dagli studenti di altre scuole, riconoscibili per le loro uniformi. Non era passato nemmeno troppo tempo dalla manifestazione che aveva coinvolto entrambi e da cui erano risultati più o meno "famosi", per motivi sia positivi che negativi. Tralasciando questo, nessuno aveva osato avvicinarsi a loro, lasciando semivuoto il divanetto sul quale Robert si era seduto.
L'attenzione su di loro si sarebbe spostata, una decina di minuti dopo, dal parlare di uno degli eleganti uomini che avrebbe attirato gli sguardi di tutti i presenti nella sala. Era piuttosto anonimo, se non per un paio di piccole corna color avorio che gli spuntavano dai capelli neri ben pettinati, il suo sguardo che sembrava occupato a leggere una lista da un sottile e costoso tablet. Avrebbe aspettato il religioso silenzio della sala, prima di cominciare ad elencare con voce altisonante e seria una serie di nomi.
« Buongiorno a tutti. Vi do il benvenuto nel vostro esame per la licenza. Innanzitutto, chiamerò i vostri nomi e vi disporrete di fronte a me se dovete affrontare l'esame per la licenza provvisoria, alla mia destra per quella permanente e alla mia sinistra per quella lavorativa. » - Avrebbero cominciato tutti a sentire una serie di nomi, compresi quelli di Robert e Drake. Si era creato un po' di brusio, ma era naturale che si parlottasse un po' in vista dell'imminente prova. Come un fulmine che aveva zittito la campagna e poi l'aveva agitata, in pochi minuti i ragazzi sarebbero stati messi in fila assieme ad un'altra ventina di coppie. Dopo aver posato l'apparecchio elettronico al proprio fianco, l'uomo avrebbe indicato ai primi di seguirlo, conducendo il gregge di studenti in fondo al corridoio alle sue spalle. Avrebbe poi ripreso a parlare, mentre gli altri gruppi si allontanavano in altre direzioni.
« Avete 15 minuti per cambiarvi, nel caso abbiate necessità di farlo. Gli spogliatoi sono in fondo alla mia sinistra. Dopodiché, fatevi trovare nella stanza alle mie spalle. Da lì ci condurremo inizieremo la prova, quindi vi chiedo di essere pronti. » - Avrebbe annunciato, lasciandoli liberi di andare negli spogliatoi riservati sia ai ragazzi che alle ragazze, ma anche per i Mutant che avevano bisogno di più privacy. Dopodiché, dopo aver finito di cambiarsi, i due si sarebbero ritrovati nella sala indicata dall'uomo. Era parecchio grande e priva di luoghi per sedersi, ma sembrava più che altro una piccola sala conferenze utilizzata per gli eventi sportivi, già piena di studenti con i loro costumi indosso. C'era infatti un lungo bancone dove vi erano seduti alcuni uomini in completo, simili a quelli di prima, con alcuni eroi che sembravano chiacchierare tra di loro, con tutti i posti occupati tranne quello centrale. Mancava poco all'inizio della licenza e non c'era ancora alcune informazione sulla misteriosa prova, ma forse chiunque avesse avuto il compito di parlare di lì a breve avrebbe chiarito i loro dubbi.

LICENZA ROBERT & DRAKE

Era giunto finalmente il momento. Passato quel quarto d'ora dove ogni tensione veniva accumulata e trasformata in entusiasmo, ulteriore nervosismo o disperazione, tutti gli studenti erano stati raccolti nella sala conferenze. Si stava quasi stretti ed il fatto che la maggior parte dei ragazzi fosse sul punto di scoppiare dall'ansia rendeva l'atmosfera decisamente meno rumorosa di quanto uno si potesse aspettare in quelle situazioni. Generalmente, le informazioni su quello che si facesse durante la licenza erano limitate: nonostante la grande diffusione dei social e di gente che postava su di essi i propri risultati, oltre che il solito girare di voci, la variabilità della prova rendeva quasi impossibile poter prevedere con precisione cosa sarebbe accaduto. Dopotutto, il budget per istruire i nuovi eroi era abbastanza ampio da coprire qualunque follia gli esaminatori volessero proporre per poter capire con chiarezza chi era in grado di poter gestire la propria Unicità. In un mondo dove però anche i Quirk di tipologia simile potevano avere differenze enormi tra di loro e dove i Mutant avevano difficoltà ad essere ben catalogati, la prova doveva essere più ampia ed imparziale possibile. Una figura sgargiante e maestosa uscì da una porta posta alla sinistra del bancone, mostrandosi in tutto il suo splendore.
Era una donna di mezza età dai capelli bianchissimi e luminosi come la neve, colorati però da varie sfumature arcobaleno che si riflettevano e formavano quasi un alone attorno a quella che sembrava una pallida figura lunare. Era vestita con un abito bianco dal collo alto, che scendeva fino a coprire le sue gambe fino alle caviglie. Il suono dei suoi tacchi risuonò nella stanza e i pochi che stavano chiacchierando si zittirono, poco prima di sedersi al centro del bancone. Sembrò pronunciare un paio di parole a bassa voce a quelli che potevano essere i suoi colleghi, prima di avvicinare le spesse labbra al microfono e cominciare a parlare.
« Benvenuti nel vostro esame per la Licenza Provvisoria. Per chi non mi conoscesse sono Mieko Sasaki e sarò una delle esaminatrici di oggi. » - La donna parlò con voce suadente e seria, ma un sorriso apparve in ogni caso sul suo volto pallido dopo essersi presentata. Poco dopo, avrebbe ripreso a parlare. « Il test di questa sessione è molto semplice. Siete stati divisi a coppie, cosa che vi capiterà molto spesso durante la vostra futura carriera da Pro-Hero, quindi verrà valutata la vostra capacità di lavorare in team. Vi troverete in una simulazione di una città appena colpita da un terremoto, al cui interno troverete molti robot che dovrete salvare...o affrontare. » - Avrebbe aggiunto subito dopo, mentre uno schermo si accendeva alle sue spalle, mostrando a tutti i presenti una lunga tabella di nomi in coppia. Tre colonne, a parte quella dei nominativi, indicavano rispettivamente "SAVED", "DEFEATED" e "TOTAL SCORE".
« In base a quanti robot deciderete di sconfiggere o salvare, verrà calcolato il vostro punteggio. Naturalmente arrecare danno ai secondi comporterà una perdita di punti. Se uno dei robot civili viene distrutto per mano vostra, verrete squalificati. Vi chiameremo uno ad uno ad uno ogni due minuti. Buona fortuna, cari studenti e studentesse. » - Avrebbe terminato Mieko, prima di lasciare il compito di chiamare gli studenti agli uomini in completo, tra cui quello con le corna che li aveva chiamati poco prima. Si sarebbe aperta una porta alle spalle del bancone, dove un lungo corridoio illuminato da luci al neon anticipava l'ingresso vero e proprio allo stadio.
Drake e Robert sarebbero stati i quinti ad essere chiamati all'appello, quindi pochi minuti dopo la fine del discorso della donna. Avrebbero dovuto rispondere agli uomini di prima e questi avrebbero indicato poco dopo di proseguire dritto ed arrivare fino in fondo allo spazio chiuso. Illuminati da quei neon biancastri e camminando per lo spoglio corridoio dipinto di grigio, avrebbero dovuto percorrere una ventina di metri prima di arrivare in fondo al tunnel. Avrebbero sentito come un picchiettare vicino a loro, proveniente da tutte le direzioni. Un muro di cemento di colore bianco chiaro li avrebbe accolti, restando però per poco in questa forma. Poco dopo il loro arrivo, si sarebbe abbassato rivelando il vero scenario del conflitto.
Un forte rumore di pioggia avrebbe colpite le orecchie animali di entrambi, assieme all'ululato del vento che riempiva il silenzio tombale del triste paesaggio che avevano davanti. Nonostante la visibilità limitata, visto che il mattino tranquillo che era presente fuori si era trasformato in un acquazzone improvviso,avrebbero potuto notare le decadenti rovine di una città che non esisteva. Grossi massi che un tempo erano stati edifici erano disseminati per tutta la strada e i pochi punti che non erano coperti da essi erano semi-distrutti, formando profonde pozzanghere d'acqua. Il scivoloso paesaggio rendeva difficile muoversi e la foschia che si era generata con la pioggia scuriva il profilo dei palazzi fin troppi piegati verso la strada. Un alone d'acqua si formava attorno ai pochi lampioni funzionanti, colorando di arancione alcune zone. Per ora, solo un'enorme via centrale sembrava continuare per quella altitudine, ma sulla destra un percorso formato da numerose rocce disposte in diagonale sembrava portare ad un punto molto più basso. Forse, continuando dritto, avrebbero potuto anche arrampicarsi sui palazzi che offrivano entrare improvvisate con le finestre. Forse sotto la macerie avrebbero potuto persino trovare riparo. Come avessero creato questo scenario apocalittico era un mistero, ma la pioggia li sferzava in ogni caso. Dove avrebbero cominciato a cercare per segnali robotici, in quella confusione?

LICENZA ROBERT & DRAKE

Scesi nella mischia contro il loro nervosismo e la tensione,a raffreddarli ci avrebbe pensato la pesante pioggia artificiale che li colpiva sin da subito. Non era possibile constatare l'origine di quel fenomeno atmosferico, visto che il cielo non sembrava limitato da alcun tipo di copertura e l'acqua scendeva in modo decisamente naturale. Robert era decisamente il più calmo in quella situazione, forse avendo più esperienza sul campo del compagno, anche se entrambi avevano partecipato alla stessa importante manifestazione. In quel caso non c'era nessun esercito in nero pronto ad odiarli, ma le gocce di pioggia sembravano far gara coi primi in quanto a fastidio.
A proporre una prima soluzione era stato Robert, che aveva proposto di arrampicarsi tra le macerie per controllare al meglio la zona. Essendosi messi entrambi d'accordo, avrebbero dovuto scegliere da dove partire. L'unica opzione per salire in alto era data dai diroccati e pericolanti palazzi. Questi erano di dimensione fin troppo estesa per arrampicarsi direttamente, ma ad una decina di metri da loro avrebbero potuto notare una pezzo di strada che si era alzato proprio accanto agli edifici. Deformata dal peso dei detriti ma ancora integra c'era una specie di scala d'emergenza in metallo che sembrava quasi abbracciare uno dei lati del palazzo che pendevano come un osso spezzato di lato. Ogni circa 3 metri in verticale una finestra rotta permetteva di arrampicarsi per salire e dare un'occhiata alla zona, anche se c'era il pericolo di cadere. Se volevano scendere per il percorso disseminato di macerie, avrebbero dovuto fare molta attenzione: quelle macerie sembravano formate da facciate di palazzi e cemento, reso scivoloso e pericoloso se non si prendevano le giuste precauzioni. Forse avevano già affrontato situazioni simili al U.S.J., dove le uniche piattaforme dove potevano mettere piede erano superfici quasi in diagonale. Avvicinandosi al fondo, avrebbero potuto vedere da lontano una grossa pozzanghera, quasi un laghetto artificiale di acqua sporca.

LICENZA ROBERT & DRAKE

I due ragazzi avevano provato a salire sopra il palazzo disteso sulla strada, utilizzando come appoggio le scale in ferro piegate come rami al vento. Robert ci mise un po' più di fatica, anche se il suo salire cauto lo aveva aiutato a non cadere. Qualche presa era più scivolosa delle altre, ma niente di preoccupante. Drake fu aiutato in parte dalla sua Unicità, anche se l'intensità delle precipitazioni non permetteva alla sua aura rossa di manifestarsi al meglio (non a quell'intensità, perlomeno). Arrivati quindi sulla schiena dell'edificio, avrebbero potuto osservare meglio l'area circostante. Oltre alla strada che portava verso il basso e dunque verso quella specie di enorme pozzo, dal lato opposto del palazzo un percorso leggermente più facile avrebbe portato ad un grande spazio aperto che Drake aveva notato subito: un grande parco ormai decisamente in disuso era disseminato però di una particolare luce. Come se fosse uno sciame di lucciole, entrambi i ragazzi avrebbero notato una serie di luci verdi lampeggiare qui e là per tutto il parco: alcune si muovevano, mentre altre rimanevano ferme.Anche concentrando i propri sensi però, Robert non era in grado di sentire alcun odore differente da quello di pelo bagnato che proveniva da lui e Drake. Poteva avvertire leggermente un odore di fango ed umidità, ma nulla di utile neanche dal punto di vista sonoro. Per arrivarci, avrebbero dovuto attraversare l'interno dell'edificio che sbarrava la strada con la sua stazza, rientrando nella finestra che avevano usato per arrampicarsi.
Improvvisamente, un accecante lampo illuminò il cielo sbiancando tutti i profili dei palazzi e delle pozzanghere, forse spaventandoli ma rivelando loro però qualcosa. Poco sotto di loro, avrebbero visto come il flash di una fotocamera, che però si rivelò essere solo il riflesso sulla superficie metallica di un robot. Questo aveva fattezze umane: il suo volto era bianchissimo ed era fatto di una sostanza simile alla porcellana come il resto del corpo, con un sorriso a 32 denti eterno sul suo volto. Era poco più alto del metro e sessanta e li squadrava a braccia conserte appoggiato al muro che si era fatto pavimento. Sotto il materiale vetroso, avrebbero potuto notare un lieve lampeggiante verde.