Joshua Morgan Grant

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    Tales of loss, and fire, and faith

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    Outlaws
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    Iwatodai

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    ▪ Nome Cognome: Joshua Morgan Grant. — Si presenta quasi sempre come Joshua, persino suo padre lo chiama così e l'unica persona sulla faccia della terra che lo chiama Morgan è la zia da parte di sua madre. Il suo alias online e nei vari tornei è Tored, un nome tirato fuori a caso che sarebbe un misto di "Tower" (ha avuto un periodo dove si era appassionato degli arcani, è uno dei suoi segreti che non ha mai rivelato a nessuno), "Red" e la parola giapponese di "Tiger", ovvero Tora. L'ha creato quando era un adolescente ed oggi giorno non ne va particolarmente fiero, ma continua ad usarlo per nostalgia e mancanza di fantasia.

    ▪ età e data di nascita: 25 Anni; 7 novembre 1997

    ▪ Luogo di Nascita: Stati Uniti d'America, California Meridionale — Nato lì durante una vacanza della sua madre biologica, è probabile che quello sia anche lo stato nativo del padre biologico ma quella è pura speculazione da parte sua. E' anche una coincidenza che i suoi genitori adottivi abitino lì, ma in una zona diversa della California del sud.

    ▪ Fazione & Affiliazione: Vigilantes.

    ▪ Famiglia e Affetti:
    - Seo-Hyeon Park [Madre Biologica]: Non l'ha mai conosciuta ma sa molto su di lei grazie a suo padre ed alle storie che gli raccontava, ognuna di esse la dipingono sempre come una donna decisamente... particolare. Joshua la descrive come una gran p- non c'è bisogno di finire la parola, è abbastanza ovvio. A livello famigliare è ovvio che non gli importa più di tanto di lei, per quanto lo riguarda non è nemmeno sua madre anche perché lei sicuramente non lo vede come figlio suo. Dunque vincono entrambi, meglio di così. Stranamente, Joshua non ha ereditato niente da lei per quanto riguarda il quirk.
    - Unkown [Padre Biologico]: L'unica cosa che sa di suo padre è che è esistito e che ha avuto un bel paio di palle per aversi fatto la signora Park, visto che personalmente Joshua non ci penserebbe nemmeno se fosse la copia tale ed uguale di Tifa. Se mai lo dovesse incontrare gli farebbe i complimenti, solo grazie ai geni di un simile mito poteva nascere un figo come lui, parole testuali di Joshua ogni volta che qualcuno gli chiese chi è il suo padre biologico.
    - Anastasija Andreevna Kasyanenko [Sorellastra]: Le cose che Joshua sa di lei vengono interamente da suo padre che, lavorando come sottoposto della signora Park, la conosce abbastanza bene. La figlia "prescelta" della capa e che vive con lei, di una bellezza tutta sua e con uno sguardo che taglia, è così che è stata descritta questa ragazza al giovane. Joshua, onestamente, già per com'è stata descritta non la trova simpatica, ancora meno vista la sua situazione famigliare però non perché lui è stato scartato e lei no. Chiamatelo sesto senso, gli piacerebbe parlarci e chiarire i suoi pensieri su di lei - non ha la ben che minima idea che anche lei vive a Tokyo.
    - Micheal Grant [Padre adottivo]: Un uomo bizzarro ed affettuoso, prende il suo lavoro molto seriamente ed ubbidisce sempre agli ordini ma non va mai oltre, cercando di portare un po' di onore a quel mestiere. Ci tiene molto alla sua famiglia, in particolare a Joshua nel quale vede una vittima innocente nel bel mezzo di un mondo crudele e spietato - diciamo che oggi giorno possiamo togliere la parte 'innocente'. Ha molti hobby diciamo non classici per un mafioso, fra cui gli arcade, francobolli e guardare corse automobilistiche e per quanto ci ha provato è riuscito a passare solo uno di essi a suo figlio. Preferirebbe che suo figlio imparasse il coreano invece del giapponese e glie lo rinfaccia ogni volta che ne ha l'occasione, dicendo che il suo futuro poteva essere lì in corea con un lavoro pressoché assicurato. Joshua non l'ha mai presa sul serio quella proposta.
    - Samantha Grant [Madre adottiva]: Una donna di polso, pazienza e molto carattere, c'è un motivo per cui è riuscita a far crescere Joshua e sopportarlo quand'era piccolo; quando scappò di casa era lei quella che aveva preso posto in prima linea a cercarlo. Anche oggi giorno riesce ad incutergli timore, solo lei riesce a farlo diventare un ragazzo ubbidiente e rispettoso per via delle sgridate che si è beccato nel corso della sua infanzia. Se con suo padre ha un rapporto profondo, con sua madre lo è ancora di più ma in una maniera diversa, sa benissimo che senza di lei sarebbe finito probabilmente a vivere sotto un ponte.

    ▪ Gruppo sanguigno: B positivo.

    ▪ Occupazione: Disoccupato. — Un'eterna lotta per redimersi e togliersi di dosso l'appellativo di disoccupato, Joshua non sembra demordere mai. Se solo mostrasse impegno nello studio e migliorare se stesso tanto quanto s'impegna ad accordare colloqui di lavoro.

    ▪ Orientamento sessuale: Si definisce eterosessuale sebbene non abbia mai avuto nemmeno mezza relazione amorosa, nemmeno da bambino. Ogni tanto da ubriaco dice che diventerà gay solo per non morire vergine, ma nessuno sa con certezza se lo dice seriamente o meno, prendendolo come uno dei suoi soliti deliri.

    ▪ Particolarità:
    - Non lo dice a nessuno ma ha debole per le donne in maschera, infatti una delle sue prime cotte è stata un'attrice che faceva la power ranger gialla. Uno dei suoi grandi obbiettivi nella vita è di trovare il suo autografo con tanto di dedica. Tutt'oggi non ha ancora gettato la spugna.
    - L'unico tipo di attività fisica che fa e' un minimo di palestra che fa usando un kit comprato ad un negozio locale. Nonostante la bassa qualità degli strumenti lui li trova stranamente utili, anche se vista la sua stazza ed il suo metabolismo non ha un minimo di muscoli.
    - Da bravo weeb adora il cibo giapponese ed uno dei suoi obbiettivi e stilare una lista di 100 varianti di ramen che lui ha assaggiato.
    ASPETTO FISICO — Una cosa assai bizzarra dell'aspetto di Joshua è l'assenza o per lo meno rarità di tratti asiatici, una cosa che uno si aspetterebbe vista sua madre, donna coreana, però no. A primo sguardo sembra in tutto e per tutto americano salvo l'altezza che salta all'occhio pure lì - un notevole metro e novantacinque che lui prima dava un po' per scontato, molto meno dopo il trasferimento a Tokyo.
    La sua faccia è uno dei suoi tratti caratteristici più evidenti data la prima impressione che è capace di lasciare, già guardandolo uno può più o meno capire con chi ha a che fare. Non sembra avere moltissime curve morbide, è piena di angoli acuti e zone dritte, decorata con due occhi verde - azzurri, un naso a punta ed una bocca sottile la quale posizione naturale sembra essere un sorrisetto beffardo e sicuro di sé. I suoi capelli sono l'unica cosa che uno potrebbe dire sia vagamente asiatica, una chioma nera che lui tiene quasi sempre all'insù con una buona dose di gel sulla parte frontale ed ai lati, risultando in un look particolare e che non stonerebbe se messo su un personaggio di un videogioco. Ci sono un paio di ciuffi sulla sua fronte che lui idealmente vorrebbe levare, ma si ostinano a ritornare come se avessero una volontà tutta loro, dunque negli anni lui li ha iniziato a vedere come una rappresentazione della sua volontà - don't ask.
    La sua corporatura tende ad andare molto sul magro, non fa molta palestra ed a tratti proprio se ne dimentica, in certi periodi sfoggia anche un po' di pancia che lui, onestamente, ignora. Non ha molti problemi col suo corpo, l'unica cosa che lo infastidisce è che non può in nessun modo farsi crescere una barba, tipo quelle dei protagonisti dei film d'azione. Data la sua altezza i suoi arti sono belli lunghi, riesce a coprire facilmente un bel po' di distanza e fare dei brevi scatti d'agilità, ma niente che stupirebbe un eroe o uno studente della Yuuei, almeno non per il momento. E' un ragazzo che se la prende molto con calma e si vede, il suo corpo è molto banale e senza cicatrici, segni strani o cose di quel tipo.
    Per quanto riguarda il vestiario la faccenda è molto semplice: jeans, t-shirt ed a volte dei occhiali da aviatore dalle lenti arancioni. L'ha sempre fatto e non ha mai cambiato quel look, per lui ha sempre funzionato e salvo un miracolo, una ragazza o entrambi non sembra essere in procinto di cambiare idea. Il suo armadio è pieno di variazioni sul classico pantalone jeans: certi più chiari, scuri, alcuni strappati, anche uno tutto rosa, regalo scherzoso da parte di sua cugina. Quella st****a. Le magliette sono per lo più loghi e riferimenti di show, videogiochi, anime e cose varie che lui ritiene fighe, dunque incomprensibili per la stragrande maggioranza della popolazione ma un ottimo argomento di conversazione per chi, come lui, è un geek incallito. La sua preferita e che lui custodisce avidamente è una di uno dei suoi show preferiti su cui sta scritto “Moe moe kyu kyu”.
    Ne va molto fiero.
    altezza: 1,95m peso: 90 kg capelli: neri occhi: verde-scuro
    q3ysg3N
    CARATTERE — Sarebbe sciocco negare il fatto che Joshua sia una persona sotto certi aspetti abbastanza offensiva, non solo perché è cafone, maleducato, a tratti anche pervertito e spesso manca di rispetto agli altri ma sa anche essere assai egoista, volendo trovare la sua vita ideale, vivere comodamente ed andare in pensione come uno di quei ricconi senza un problema per la testa. E' un ragazzo con un istinto di autoconservazione molto spiccato, se possibile vorrebbe evitare rischi, pericoli o di farsi nemici ed idealmente la sua vita la vivrebbe facendosi dondolare dai dolci movimenti di un'amaca nel giardino di casa sua, posizionata nei sobborghi di una città canadese immersa nel verde. Non vuole rogne, solamente seguire i propri sogni ma la dura realtà è assai diversa e la stragrande maggioranza dei suoi problemi nasce nel dover affrontare la vita di ogni giorno. Non è un scansafatiche, o almeno non sempre, quando si dedica a qualcosa mette tutto se stesso in quel campo, peccato che quei obbiettivi sono sempre legati ai suoi hobby e raramente a cose davvero utili, come lavoro, studio, fare ginnastica e così via. Ultimamente le cose sono un po' cambiate, ma anche in questo caso sta cercando un lavoro stabile solo perché vuole fondare questo negozio/arcade, non perché d'un tratto ha acquisito un senso del dovere. Definirlo come un codardo non sarebbe una scelta troppo sbagliata, non perché non vuole affrontare pericoli o sfide, bensì per la sua tendenza di fuggire dalla realtà per nascondersi nel proprio mondo magico dove niente lo può danneggiare.
    La voglia di creare quel negozio nasce da un suo desiderio molto semplice: diventare qualcuno. Dimostrarsi di fronte a tutto il mondo, mostrare agli altri ed a se stesso che lui ha un valore, è capace di essere una persona come si deve nonostante i suoi difetti e che il suo modo di vivere, vedere ed affrontare la realtà quotidiana non è necessariamente sbagliato. Nel profondo è probabile che abbia un acuto e marcato senso di inferiorità che lui non può accettare, sfogando la propria frustrazione agli altri mediante le cafonerie che è solito fare, sopravissute nel corso degli anni nonostante i ripetuti ammonimenti da parte dei suoi genitori che, ahimè, non sono stati capaci di aiutarlo in questo problema.
    Non è una grande notizia che Joshua non sia un bravo samaritano, fin qua ci siamo capiti, però c'è qualcosa in lui che a tratti lo rende quasi apprezzabile. Non è un bontà d'animo nascoste né un desiderio di salvare il mondo, bensì la sincerità con la quale si dimostra al pubblico. Non può accettare il suo senso di inferiorità però si rende conto ed apprezza gli altri lati di se stesso, sa bene che gli altri lo giudicano però a lui non interessa. La sua spiccata sicurezza in se stesso lo aiuta a tenere la cresta alta, parlando con lui sai di avere a che fare con un caso umano, ti bastano un paio di minuti di discorso per farti una buona idea di com'è fatto. Non mente di se stesso, anzi mente molto raramente, è molto sincero e chi lo conosce ammette che questo è uno dei tratti che a volte lo rende così amichevole. Se uno supera l'ostacolo che è la sua personalità o lo accetta per quello che è, può trovare un ragazzo sincero, onesto e leale, capace di fare di tutto per i propri obbiettivi - anche rischiare l'osso del collo per i suoi amici. Certo, il suo ego sarà fin troppo alto per il suo bene, e più volte ne ha pagato le conseguenze, però la testardaggine, determinazione e voglia di vincere, convincere e raggiungere il traguardo che si è imposto supera tutto il resto. A volte si mette nei guai e ne paga le conseguenze, però fin tanto che l'altro è felice, soddisfatto e non ha più quel problema Joshua vede tutto il resto come una piccola conseguenza di poco conto. L'uomo è un animale sociale che non può sopravvivere da solo e lui questo lo sa bene, nonostante i sentimenti di confidenza, superiorità ed egoismo che brulicano nella sua mente cerca comunque il calore dell'interazione sociale e non è raro vederlo uscire, divertirsi e parlare con qualcuno, cercando di espandere i propri orizzonti. Frequentando la community dei videogiochi di lotta ha un senso molto marcato di appartenenza ad un gruppo, quando ci tiene a qualcuno o qualcosa fa di tutto pur di curarlo, farlo crescere e dimostrare a tutti che è eccellente; ovviamente nel frattempo cercherà sempre di essere il migliore all'interno, ma dettagli.
    Passando ad altro, un'altra cosa che sebbene di poco conto se comparato a quanto scritto prima, ma comunque rilevante, è un leggero odio nei confronti del proprio quirk. Niente di spettacolare, solamente un rimasuglio di quand'era adolescente, della sua parte giovane che si annida nei meandri della propria mente e che insiste nel diventare un eroe. La parte di sé che invece di incolpare la sua mancata preparazione dice che è stata colpa del proprio quirk scarso - una cosa che non sta né in cielo né in terra, lo sa bene, ma a volte non può che pensare a come sarebbe oggi con un potere diverso. Sapeva che esistevano poteri molto più scarsi del suo e che doveva andarne fiero, e lo è, però a tratti non può che fare questi pensieri idioti, preso da una cupa e grigia nostalgia. Poteva diventare un vero supereroe nonostante la sua situazione? E' davvero necessario avere un diploma per salvare le persone? Nei periodi più cupi ritorna a pensare queste cose, solo per ricordarsi delle parole del vecchio proprietario dell'arcade e ritornare alla vita di ogni giorno. Le profondità del proprio cuore non hanno ancora abbandonato quel desiderio ma la sua mente si, è quest'ultimo a convincerlo che lui non appartiene a quel mondo e lo scontro di questi due aspetti lo lasciano estremamente confuso ed incerto. Sarebbe capace di diventare un eroe? Per il momento la sua risposta era un no scritto in impact con un carattere di grandezza 22.
    « All we can do is keep running and find that exit they call Paradise »
    BACKGROUND — La vita di Joshua parte subito bene, nato e cresciuto nella splendida, soleggiante e - secondo lui - leggendaria California sotto due genitori, a modo loro, amorevoli, lui non ha avuto niente di cui lamentarsi, anzi. Il suo passato, però, cela dei momenti alquanto misteriosi, in particolare la sua nascita ed i suoi legami famigliari che farebbero invidia a moltissime soap opere latinoamericane. Le sue origini erano celate in una ragnatela di intrighi ed interessi che lui tutt'oggi non capisce, l'unica cosa certa è che sua madre biologica nonché donna di potere che si contende i territori di Busan con la forza della propria organizzazione mafiosa che la città ospita, Seo-Hyeon Park, ha avuto un'avventura con un tizio occidentale e lui è stato la sfortunata sorpresa. Almeno ciò è quello che lui venne a sapere anni dopo. Ovviamente la donna non si prese cura di lui e viene smollato adottato da uno dei suoi sottoposti che, insieme alla sua fidanzata, divennero i suoi genitori. I due non rimasero lì a lungo, per quanto riguardava la signora Park lui non esisteva e suo padre ottenne il compito di sorvegliare certi commerci illegali che partivano dall'America, laddove Joshua avrebbe vissuto la maggior parte della propria vita.
    Sin dall'infanzia è stato pieno d'energia, curioso ma sopratutto una vera e propria peste, creando problemi per tutti i presenti a causa della sua enorme curiosità e voglia di farsi notare. Succedeva spesso che dopo essersi messo chissà cosa in testa si arrampicava sugli scaffali, l'albero del loro giardino oppure decideva di esplorare la vecchia casa abbandonata della signora Smith, famosa location per i giovani avventurieri del vicinato. Da bravo ragazzino che è ovviamente accettava ogni sfida che gli veniva proposta, anche quelle più pazze, non perché ci teneva molto ma siccome il suo quartiere era un posto dove il proprio onore contava molto, lui faceva del suo meglio affinché venisse rispettato, farsi un circolo d'amici grande e godersi le giornate al meglio. La verità, però, era assai diversa dalle sue fantasie, era raro che lui non facesse un casino ed ogni volta toccava a sua madre di prenderlo, sgridarlo e riportarlo a casa, facendo scoppiare dal ridere gli altri. Era quasi impressionante che lui si ostinasse così tanto, sarà perché non aveva niente di meglio da fare, la sua famiglia non possedeva console o cose di quel tipo anche se trovandosi nel bel mezzo della città c'erano altri modi con cui spendere il tempo. Joshua non lo sapeva, ma suo padre era un'enorme appassionato dei classici giochi arcade, in particolare quelli di lotta e nonostante sia un pezzo grosso in uno dei gruppi mafiosi coreani trovava sempre il tempo di dar sfogo a quella passione. Un giorno, uno che sembrava essere l'ennesimo sabato pieno di noia, Joshua accompagnò suo padre e si ritrovò per la primissima volta in una sala giochi, di fronte al gioco che segnò la sua infanzia: Street Fighter. Fu amore a prima vista, era ancora giovane ma adorava lo stile, le canzoni e la gente che circondava la macchina dove fra urla, tifo, sudore ed innumerevoli storie si formavano legami che sarebbero durati per anni. La cosa che però lo stupì di più era il fatto che per quanto la gente lì fosse più grande di lui nessuno lo giudicava, sembravano accettarlo per chi era nonostante all'inizio non fosse tutto sto granché. Non aveva più bisogno di entrare forzatamente in un gruppo d'amici, quel fascino l'aveva conquistato come aveva rapito il cuore di suo padre, il primo giorno di una lunga relazione che non avrebbe segnato solamente il suo carattere, ma anche la relazione con suo padre.
    Seguono dei momenti meno felici, crescendo ed osservando personaggi forti e carismatici finì ovviamente per voler diventare un eroe, motivo per cui raggiunti i sedici anni cercò di entrare nella scuola per eroi locale. Era fiducioso, diceva a tutti che era solo questione di tempo prima che entrasse e lasciasse il suo nome nella storia e... e invece. Fallì miseramente la prima volta, dando la colpa al test pratico che gli fecero fare, la seconda volta disse che aveva un quirk debole (sparava praticamente dei pellets, capitelo) e che non era giusto ma fu solo al terzo tentativo che i suoi genitori gli dissero di no, non potendo continuare a pagare quei tentativi. Non perché fossero poveri, stavano tranquillamente in fascia media, ma entrambi erano molto, molto severi sul valore del denaro, disciplina e come far crescere il proprio figlio. In questo lasso di tempo scappò anche la rivelazione che loro non erano i suoi genitori biologici ed anche la verità del suo passato, causa un litigio fra i due che lo lasciò così esterrefatto e traumatizzato che scappò di casa. La sua fuga durò un giorno, trovando un rifugio temporaneo nella casa del proprietario dell'arcade che suo padre gli aveva fatto conoscere, un signore gentile e comprensivo che oramai lo conosceva da tempo e che, controvoglia, lo ospitò in casa sua cercando di spiegargli un paio di cose. La cosa, però, durò poco, siccome venne trovato quasi subito ma il risultato fu che in seguito a quell'esperienza iniziale Joshua accettò i suoi genitori per quello che erano, anche il lavoro di suo padre. Era un criminale, vero, ma si era sempre comportato benissimo con lui dunque che gli doveva fregare? Nessuno la fuori era perfetto ed esistevano eroi o politici ben più marci. Quell'esperienza lo aiutò molto a crescere, anche perché è stato il signore a dargli una mano a lasciare alle spalle il suo sogno di diventare eroe, permettendogli di affrontare la vita che aveva davanti a sé invece di inseguire il passato. Di vivere nel mondo reale e non inseguire balene bianche che lo avrebbero portato alla rovina. Un rospo amaro da dover mandare giù, ma che a lungo andare lo aiutò parecchio.
    Proseguì gli studi in un istituto tecnico, non volendo fare l'università, e nonostante l'aiuto che aveva ottenuto non poté cancellare il passato e divenne lo zimbello di turno una volta che i bulli locali vennero a sapere di lui. Provò rabbia e frustrazione, ma riuscì a sopravvivere creando nuovi amici, legami e visitando religiosamente gli ultimi arcade, con i tornei annessi, e successivamente le console che lui aveva comprato con i propri soldi e risparmi. Ultimo ma non meno importante, un'altra cosa che lo portava avanti era la sua passione il Giappone, amando tutto dagli anime alla lingua e persino il territorio lo appassionava e lo spingeva a, un giorno, raggiungere quella terra così affascinante. Nel tempo libero studiava il giapponese e nonostante lo scetticismo da parte dei suoi, rimase costante ed una volta finito l'istituto si iscrisse persino ad un corso per comprendere meglio la lingua.
    Nel frattempo, ora maggiorenne e con un diploma in tasca, cercava di trovare lavoro nel mentre si guadagnava un po' di soldi nei vari tornei locali di giochi di lotta, da bravo appassionato era diventato pratico con un bel po' di essi, ringraziando l'incessante pratica che aveva fatto sin da bambino. Non li vinceva tutti ma la costanza con la quale raggiungeva le top 8, col tempo, lo aiutò a farsi un'ottima reputazione nella California meridionale dove si costruì una notevole reputazione, vista la fama di quella regione in tutta l'America per quanto riguarda quel tipo di videogiochi. Al di fuori di quella nicchia, però, rimaneva un ragazzo disoccupato che salvo un diploma ed un'ottima conoscenza del giapponese non sapeva fare molto, giusto qualcosa sopra la media con i computer ed un po' di parlantina per via del trash talking che era solito fare ai tornei. La sua vita sembrava aver raggiunto uno stallo, persino casa sua non sembrava più essere una dimora accogliente quanto un posto a cui lui non apparteneva più, sebbene il rapporto con i suoi era sempre stato ottimo, salvo qualche litigio qua e là. Voleva diventare qualcuno, trovare una nuova casa ma la sua amata California era diventata un territorio straniero e che quasi quasi non riconosceva più.
    Fu per questo motivo che un giorno, dopo aver raccolto i soldi che in questi anni aveva messo da parte - o che i suoi lo hanno obbligato a mettere da parte - decise che era arrivato il momento di viaggiare. La sua meta? Tokyo, aveva deciso che lì avrebbe aperto il suo angolo di paradiso personale dove avrebbe dato sfogo a tutte le sue passioni, diventando finalmente qualcuno e non un disadattato che a malapena aiutava i suoi con la sua parte delle tasse. Gli voleva un bene dall'anima, quello non sarebbe mai cambiato, non gli interessava che non erano i suoi genitori biologici, che suo padre era un mafioso o cosa aveva fatto in passato - loro per lui sarebbero sempre rimasti la sua vera famiglia. Fra i due suo padre in particolare non prese bene quella notizia, ma comprese che era arrivata l'ora di cambiare e di lasciare che suo figlio faccia il suo primo volo. Trattenne a stento gli istinti paterni di aiutarli economicamente, sapeva che nel caso le cose degenerassero Joshua li avrebbe chiamati - doveva credere in lui, solo così sarebbe uscito da quel guscio, abbandonando le sue abitudini.
    In seguito all'annuncio non rimase lì a lungo, giusto il tempo necessario di trovare un appartamento a Tokyo che costava poco e raccogliere le sue cose, dopo di che salì sul primo aereo e diede inizio alla sua nuova vita. Aveva un bel po' di soldi da parte ma non bastavano per realizzare il proprio sogno, aveva bisogno di più grana il che voleva dire trovarsi un lavoro ed è già lì che i suoi problemi sarebbero iniziati. Non sapeva dove avrebbe costruito quel negozio, cosa doveva fare né chi contattare ma non importava, tutto sarebbe arrivato a tempo debito, per il momento doveva solo trovare un flusso costante di soldi che non fosse contattare eventuali mafiosi, criminali e così via. Non era un ragazzo con molta pazienza, però per quello avrebbe potuto aspettare in eterno, anche perché Tokyo era splendida, colorata, conteneva negozi per tutte le sue passioni ed era anche piena di gnocche che gli facevano girare la testa - insomma, era già alle porte del paradiso.
    Doveva solo sfondare i cancelli.

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    QUIRK
    KILLER MARATHON — Il suo quirk è un transformation che gli permette di trasformare parti del proprio corpo in armi moderne balistiche che possono variare da piccole pistole di calibro minore a cannoni, fucili, minigun e molto altro ad una padronanza superiore dell'unicità - per quest'ultime può facilitare il lavoro fondendo più arti in una singola arma. Più alto il calibro, stazza dell'arma e la propria elaboratezza, maggiore sarà lo stress che Joshua subirà, fino a provocare dei seri problemi se la cosa continua per un periodo prolungato siccome il corpo usa le proprie risorse per far funzionare l'arma e darle munizioni. Uno dei rischi principali dell'uso prolungato della propria unicità è il surriscaldamento dell'arma, ragion per cui deve andarci piano o potrebbe danneggiare in modo serio le zone trasformate. Per lo stesso motivo gli arti trasformati sono assai sensibili e vulnerabili alle ale temperature, un po' meno a quelle basse ma anche lì non vuole rischiare.
    Le munizioni, ovviamente, non sono comparabili a quelle vere e, di conseguenza, sono più deboli, sono più comparabili a dei pellets che a dei proiettili che uccidono persone.
    Non ci sono molte conseguenze nel fare molte trasformazioni di fila, però evita di farlo perché ha notato che più le fa e più i suoi riflessi tendono a calare, dunque idealmente lascia passare un po' di tempo fra una trasformazione e l'altra. Nel bel mezzo di una battaglia questa cosa ovviamente è più difficile da gestire, motivo per il quale di tanto in tanto cerca di allenarsi per diventare sempre più pratico, aumentando la propria efficacia.

    analisi del quirk

    Il funzionamento del suo quirk è abbastanza evidente, il suo corpo è capace di variare la propria composizione ed addirittura cambiare fino ad assumere la somiglianza di un'arma. Non se lo sa spiegare ma il processo ne crea una copia pressoché uguale, salvo che è attaccata al proprio corpo e funziona collaborando con quest'ultimo, sopratutto per le munizioni. Le armi in sé sono dure e resistenti, ma non sono fatte di metallo bensì di un materiale molto simile che il suo corpo usa e produce per motivi a Joshua oscuri. Il fatto importante è che si, se usati come armi contundenti fanno male però rischierebbe di farsi male anche lui.
    Il processo è molto intensivo e difficilmente sarebbe capace di reggere due armi allo stesso tempo, dunque lui non si è mai spinto oltre ad usarne una alla volta però il lato positivo è che il processo inverso non ha alcun effetto collaterale, salvo che non si sia fatto del male durante la trasformazione. Questa non cambia solo la zona desiderata ma anche tutto ciò che la circonda, permettendone il funzionamento ed usando un piccolo organo all'interno che trasforma il ferro ed altre sostanze del corpo in munizioni per le armi. Ciò significa che si, se usa troppo il quirk si può sentire stanco, ammalato ed anche affamato se per qualche strano motivo il suo corpo è obbligato ad utilizzare altri materiali per i 'pellets'. Nonostante il materiale, essi fanno comunque male però, come prima, lui non si sa spiegare come mai ciò accada ed onestamente gli va benissimo così, la scienza non fa affatto per lui. Non deve nemmeno ricaricare, o almeno non deve usare le sue mani per farlo, il suo stesso corpo riesce ad immagazzinare le munizioni forse per facilitarsi il lavoro ed evitare un flusso costante ed ininterrotto di materiale. Quando queste scorte terminano lui deve aspettare, però fa tutto da solo, dunque può concentrarsi a cose più importanti, come per esempio evitare le mosse altrui ed insultarli per non dargli il tempo di ricaricare.
    Un'altra cosa interessante è che se l'arma desiderata è troppo grande o elaborata, Joshua può usare, per esempio, due braccia invece che una per effettuare la trasformazione e facilitare il compito al proprio corpo. Qualcosa che normalmente lo lascerebbe stremato e dando al proprio corpo un peso troppo difficile da leggere così facendo diventa molto più fattibile, dandogli uno spettro di opzioni molto più vasto a discapito della mobilità che viene sacrificata. Sarà il fatto che deve concentrarsi ed usare molto del suo corpo, però non riesce a compiere atti fulminei o costanti mentre ha una chaingun, per sempio, su entrambe le braccia.
    Abilità #1: "Why can't I be like the ***** with the Silver Face?" — Dopo i traumatici, per lui e molti altri, eventi avvenuti durante le prime giornate di Novembre per mano di Hanzo ed i suoi "amici terroristi", Joshua è cresciuto non solo mentalmente e caratterialmente, ma anche fisicamente dopo delle intense sessioni di pratica ed allenamento. Volendo diventare qualcuno che si poteva definire il supereroe di Tokyo, l'americano ha spinto il suo quirk fino a farlo cambiare, o per meglio dire fino a saper utilizzare degli aspetti che lui prima non sapeva esistevano.
    Grazie a quest'abilità, Joshua è in grado di creare delle granate, dannose o puramente di supporto, con gli stessi meccanismi che il suo corpo crea gli altri proiettili. Queste saranno sparate con dei lanciagranate, ma siccome queste 'munizioni' sono più grande e complesse dei altri proiettili Joshua non si può muovere mentre le usa. Ovviamente sebbene un po' più resistente a queste, non ne è immune agli effetti - dunque si potrebbe far male, i fumogeni ridurrebbero pure la sua vista, i flashbang accecherebbero anche lui e così via.

    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    6
    Energia:
    550
    EXP:
    935/1000
    Forza:
    107
    Quirk:
    160
    Agilità:
    258
    Peso:
    4
    Denaro:
    2500,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    Strawberry on the Shortcake [Livello 3] [Costo 65]
    Grazie ad aver aumentato la lista di armi che può utilizzare grazie all'abilità "Why can't I be like the ***** with the Silver Face?", invece di una mitragliatrice Joshua trasforma la mano e metà dell'avambraccio in un classico lanciagranate. Se prima il danno ad area proveniva dalla folata di proiettili, ora è per via dell'esplosione della granata - per il resto la tecnica è quella di sempre. Se questa mossa viene usata tre volte di fila, alla quarta Joshua subirà delle scottature lievi.
    Danno: medio-grave
    Raggio: 3 metri
    Blueberry Cheese Brownie [Livello 2] [Costo 35 + 5]
    Facendo apparire una colt .357 revolver laddove prima c'era la sua mano, Joshua riesce a mantenerla attiva ed utilizzarla senza molto sforzo mentale né fisico, allungando il raggio d'azione dei propri attacchi di un paio di metri. Il danno non cambia ed è uguale a quello che infliggerebbe con un normale pugno. Mentre questa trasformazione è attiva lui non può usare altre tecniche.
    Effetto: 5m
    Gooseberry Sugar Donut [Livello 3] [Costo 50]
    Come detto prima, le armi trasformate non sono dure quanto quelle vere però fanno male comunque, motivo per il quale a volte decide di non seguire la logica ed usarle come arma contundente per colpire una parte scoperta dell'avversario, idealmente la testa. Se quella parte è coperta (armatura, casco) o il colpo viene parato con qualcosa di duro, Joshua subirà dei danni lievi. Questa tecnica è utilizzabile durante il mantimento di Blueberry Cheese Brownie, siccome non ha bisogno di un'arma specifica.
    Danno: medio-grave (contundente)
    Cranberry Chocolate Sundae [Livello 3] [Costo 50]
    Facendo diventare tutto il suo braccio in una 'brush gun', Joshua successivamente spara un colpo che, però, invece di colpire violentemente l'avversario l'obbiettivo è ferirlo in tal modo da farlo sanguinare. Mentre la sua mano è trasformata i suoi movimenti sono limitati e non può compiere questa tecnica due volte di fila, siccome quella trasformazione è tutt'altro che semplice da mantenere.
    Danno: medio-grave (sanguinamento)
    Raggio: 5 metri
    Dark Side Mode [Livello 3] [Costo 90 + 20]
    Con un po' di pratica, Joshua ci ha oramai preso la mano con il proprio quirk ed ha tirato fuori dei nuovi trucchetti che, si spera, non dovrà utilizzare così spesso. Aumentando la quantità di sangue smaltito nell'organo apposito e così tirando fuori più ferro, i proiettili sparati da Joshua sono più duri e realistici, diventando dunque più pericolosi. Questo processo è molto intensivo e non lo può mantenere a lungo né replicare più di una volta a role al giorno, dunque lo tiene solo in casi di pericolo. Un chiaro segno che questa tecnica è in uso sono delle linee rosse e piuttosto vistose che si dirigono verso l'arma.
    Effetto: aumento di uno step i danni inflitti (3 Turni)
    Nuts Berry Milk Blancmange [Livello 3] [Costo 70]
    Sempre con l'utilizzo dell'abilità "Why can't I be like the ***** with the Silver Face?", Joshua è capace di trasformare il proprio braccio in un lanciagranate ma queste invece di esplodere sono delle flashbang. Non essendone immune, è ideale che Joshua rimanga a distanza e si copra gli occhi però a parte quello funziona in tutto e per tutto come una che è in dotazione - circa - ai militari.
    Effetto: stordimento [Medio-Grave]
    Raggio: 2.5 metri



    EQUIPAGGIAMENTO:
    MASCHERA ANTIGAS [Tipo Equipaggiamento]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Danno: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Durata: [0/3]
    BOUGAINVILLEA (Suit) (Click) [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Costruita in modo da imitare alla perfezione i modelli della Yuuei. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    ► Nel caso di Joshua non cambia molto della tuta in sé, salvo che la abbina ad un vecchio impermeabile nero che ha oramai visto giorni migliori, ed una sciarpa rossa che la indossa puramente per ragioni estetiche. Se non era già evidente, si è basato ai moltissimi supereroi fittizi giapponesi, di cui lui non è un grande fan ma ne rispetta non solo l'estetica. figaggine e tradizione. Un effetto secondario utile (circa) di questa tuta è che la può benissimo nascondere dicendo che è un suo abito da cosplay.
    Danno: //
    Durata: Permanente.
    Peso: [1] [CHIP]
    Effetto: Protegge da danni [Lievi]
    BOUGAINVILLEA (Helmet) (Click) [Accessorio]
    Copricapo protettivo, facente parte dell'equipaggiamento individuale, realizzato in materiale resistente agli urti e usato sia in ambito sportivo sia nel mondo del lavoro, allo scopo di preservare la testa da impatti improvvisi. Pur derivando chiaramente dall'elmetto, si distingue per essere stato concepito ed essersi tecnicamente evoluto in funzione di proteggere la testa dagli effetti dell'impatto di un corpo in velocità contro oggetti generalmente fermi e non viceversa. È utile anche per celare la propria identità.
    ► Quello di Joshua non è molto diverso dal solito salvo per due dettagli, ovvero delle decorazioni in metallo sulla 'fronte' dell'elmo che ricordano vagamente delle corna, e dei 'visori' rossi che sembrano essere dei occhi di un coleottero. Non voleva niente di banale ma nemmeno di troppo esuberante ed appariscente, seguendo ovviamente l'ispirazione dei vari supereroi inventati già menzionati nella Suit. Come ultimo tocco, Joshua ha deciso di far installare nell'elmo un dispositivo che gli farebbe cambiare la voce rendendo le sue future avventure da vigilante più sicure.
    Danno: //
    Durata: Permanente.
    Peso: [1] [CHIP]
    Effetto: Protegge da danni [Medi] alla testa. | Modulatore vocale incorporato
    TSUBAKI MK-I (BLOOD BERRY) [ X ] [Offensivo]
    Un'arma nata da uno dei design di Masayoshi Fumio, che Joshua conosce solo come Nemo grazie alla dolce vecchietta del negozio, si tratta di una spada con un telaio metallico che ospita un motore capace di generare energia. In parole povere, si, una spada laser, ma lui preferisce chiamarla una beam katana perché lo trova più figo e meno imbarazzante. La parte in metallo è resistente quanto basta per sopportare lo stress di movimenti rapidi ed eventuali impatti, ma non è fatto per fare del male, infatti per quello ci sta il flusso d'energia. Questo viene attivato da un bottone situato sull'elsa della spada, messo in modo tale da non essere premuto accidentalmente nel bel mezzo dell'azione.
    La parte che ospita e trattiene la lama d'energia può essere ritratta per rendere l'arma trasportabile e facile da nascondere, però il design la rende limitata in quanto a durata. Una volta attivata, almeno nello stato attuale, può durare al massimo un combattimento prima di necessitare di una ricarica. Quale tipo? Semplice, spegnendola e scuotendola fortemente come un barattolo, questa ottiene l'energia necessaria per attivarsi.
    Ok, non è vero, ha delle batterie particolari che Joshua mette a caricare a casa sua.
    Danno: Medio
    Peso: [2]
    Durata: Permanente
    Effetto: All'attivazione dell'arma, questa durerà 5 turni prima di necessitare di un cambio di batterie. Attualmente, tiene al massimo di {5/5} batterie.



    SPECIALIZZAZIONI:
    Specializzazione Narrativa [Livello Spec]
    Descrizione + Specifiche Varie ed Eventuali.
    Tecnologia [Laboratorio] [D]
    Consente di creare equipaggiamenti personalizzati di bassa complessità, o di modificare a piacimento quelli già presenti in Laboratorio/Mercato Nero..
    PV: Travis Touchdown, No More Heroes || Okabe Rintarō, Steins;GateCODE © ONLY FOR MHA GDR.


    Edited by exquisite†corpses - 23/5/2022, 17:42
     
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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

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    OHHHH IL FRATELLO(???) DI ANYA PIANGO.
    Mi aspetto di vederlo girovagare all'Arcadia.

    Tutto apposto, sei arruolato!

    CITAZIONE
    Scheda accettata!
    ● Il topic è stato chiuso. Per future modifiche o aggiunte, si prega di notificare in "Gestione Schede" nella sezione LABORATORIO.
    ● Se non l'hai ancora fatto, ricordati di segnalare il tuo prestavolto nell'apposita lista.
    ● Se questo è il tuo primo pg, richiedi pure il tuo addestramento nel topic dedicato. Un master ti risponderà il prima possibile prendendo in carico la richiesta. Prima però, non dimenticare di postare il tuo quirk nell'elenco che trovi in Anagrafe.
    ● Poiché si tratta della prima role e coinvolge un master, il tempo di risposta di cinque giorni previsto dal regolamento dovrà essere obbligatoriamente rispettato. Chi tarda oltre il limite consentito senza avvertire né gli utenti né lo staff, verrà automaticamente saltato per evitare che gli altri utenti presenti in role vengano bloccati. Chi si ritroverà nelle condizioni di non poter rispondere per qualche imprevisto/impegno improvviso, potrà recuperare la role una volta terminati i turni dei compagni.
    ● Essendo una role introduttiva, nel caso in cui ci fossero altri personaggi in attesa di ricevere il loro addestramento, è possibile che lo staff vi unisca in un'unica role, per accettare più persone contemporaneamente. Per lo stesso motivo, se ci sono personaggi della stessa fazione in procinto di avere la propria scheda corretta, è possibile che lo staff decida di aspettare qualche giorno per poter gestire i vostri addestramenti assieme.
    ~ Buon gioco!

    bEDTXEZ
    contattiwww
     
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1 replies since 13/4/2020, 13:12   789 views
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