New Horizons: Thirty-Six Views of Mt. Fuji

AM per Sybil, catching_hearts e Çæ$hførum

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    Era una tranquilla mattina primaverile quella che stava per accogliere i sei ragazzi della Yuuei all'interno delle attività dell'eroina Quiet Perfume. Come aveva già anticipato l'anno precedente in un'intervista su uno dei magazine più seguiti di Tokyo, il Rising Sun News, la donna era molto curiosa di effettuare la sua prima collaborazione con una delle scuole per eroi più famose della metropoli. La donna dotata di un'unicità Transformation aveva pure risposto alle perplessità dei detrattori dell'accademia, non particolarmente convinti della validità della scuola dopo l'incidente del Corteo Nero, offrendo il suo completo supporto nell'aiutare la scuola a risollevarsi. Kaori Shizune non si era diplomata alla Yuuei, ma sembrava aver preso l'istituto a simpatia, considerato che probabilmente quella era la prima volta che accettava studenti da una scuola di quella portata. Le adesioni per poter collaborare con la popolare Quiet Perfume erano state di gran lunga superiori al numero di posti che la donna aveva dichiarato, tanto che la scuola aveva dovuto comunicare all'agenzia l'enorme numero di studenti che volevano assisterla nelle sue numerose operazioni. Nessuno tranne l'amministrazione della Yuuei ne era a conoscenza, ma nella scelta degli studenti partecipanti Kaori aveva cercato quelli che più riteneva interessanti sia da un punto di vista scolastico che da un punto di vista di Unicità. Dopotutto la sua agenzia non si occupava quasi mai di veri e propri combattimenti con criminali e quindi doveva purtroppo scartare chi aveva un Quirk limitato e non aveva nessuna esperienza sul campo. Inoltre, tralasciando quest'ultimo evento aveva ricevuto un'applicazione di tirocinio da parte di uno studente del secondo anno, cosa a cui non si poteva sottrarre e che doveva tenere in conto.
    Alla fine, tra mille indecisioni e pensieri, la valutazione della donna slime e della sua fidata assistente (decisamente più portata alla logica e all'organizzazione) aveva portato ad una decisione: avrebbero scelto sei studenti, i quali sarebbero stati divisi in due gruppi da tre per assicurare un'esperienza varia e che comunque sarebbe stata utile per il futuro. Nonostante il materiale di cui poteva prendere la consistenza, la Pro-Hero non si poteva di certo sdoppiare o creare cloni. Nonostante volesse portarli tutti, aveva capito che sarebbe stato estremamente inefficiente per l'operazione, quindi avrebbe preso con sé solo tre studenti, mentre gli altri sarebbero rimasti al quartier generale di Lifeline per imparare il mestiere ed assistere l'agenzia in caso di una vera e propria emergenza. Non poteva comunicarlo, ma la Slime Hero era estremamente dispiaciuta di non poter vedere faccia a faccia tutti quelli che avevano fatto richiesta per la sua agenzia, ma si era ripromessa di incontrare tutti ad operazione finita per conoscerli e ricordarseli, soprattutto. Approvati quindi i team, i sei ragazzi avrebbero ricevuto la conferma della scuola tramite il loro rappresentante di classe, comunicando loro le modalità su come presentarsi ed con chi avrebbero partecipato.
    Il secondo gruppo era formato da tre ragazze, anche se in quel caso solo una poteva vantare di saperne qualcosa sul lavorare di squadra ed agire in situazioni di pressione. Si trattava di Fuyuko Tanaka, una studentessa del secondo anno dai capelli turchesi e con un potente Quirk Emitter che controllava le varie condizioni atmosferiche, che era stata notata immediatamente da Quiet Perfume e che era stata una delle prime ad essere inserita in lista. Era pure in possesso della Licenza Provvisoria, cosa che aveva reso la ragazza un potenziale leader per un team secondario. Le sue due compagne erano Eiko Ishii e Camilla Mason, che nonostante l'inesperienza erano comunque state inserite all'interno del programma dalla stessa Kaori. La prima possedeva un curioso Quirk che le permetteva di manipolare la pece, mentre la seconda aveva dalla sua un raro e potente Quirk di cura che poteva essere utile in ogni occasione. Loro tre erano state convocate alle 8 di mattina direttamente al quartier generale dell'agenzia per eroi, il cosiddetto "Evergreen Terrace". Era stato detto loro che sarebbe stata probabilmente una giornata tranquilla, ma di portarsi dietro equipaggiamento ed indossare il costume se già ne possedevano uno in caso di bisogno. La base di Lifeline era situata al penultimo piano di un gigantesco grattacielo nella circoscrizione di Ginza, offrendo una vista sull'infinita Tokyo che si estendeva fino a dove potevano osservare. Salendo assieme l'ascensore, avrebbero potuto vedere proprio al suo interno una vera e propria targhetta accanto al numero del piano che indicava numerose agenzie di eroi ed uffici di professionisti vari sparsi per tutta la lunghezza del palazzo. Arrivate all'ultimo piano, si sarebbero trovate direttamente immerse nell'ufficio, che sembrava però più che altro la base di una famosa organizzazione no-profit. Il pavimento in moquette marroncino chiaro era illuminato non solo da numerose lampadine posizionate accuratamente per risparmiare energia, ma dalla luce solare che entrava dalle finestre rinforzate che giravano tutt'attorno a loro. Numerosissime piante d'ufficio erano posizionate come pedine di scacchi per la sala, che era divisa più che altro dai mobili che da pareti vere e proprie. C'era una piccola area composta da comodi divanetti beige in fondo alla stanza, affiancati da un grosso acquario in cui numerosi pesci variopinti nuotavano in maniera ipnotica. I mobili che potevano vedere ad un primo sguardo erano di colore verdino, con un bancone subito alla loro destra dove erano adagiati numerosi volantini che promuovevano tematiche ambientaliste. Dietro di esso c'era una ragazza mutata, che aveva l'evidente aspetto di un porcellino d'india, che sembrava lavorare a qualcosa dietro lo schermo di un modernissimo computer.
    « Voi dovete essere le ragazze della Yuuei! » - Avrebbe detto, notandole subito dopo aver messo piede nell'ufficio. Avrebbe allungato il collo dal pelo arancione chiaro, prima di alzarsi in piedi a causa della sua altezza limitata. Sembrava contenta di vederle, ma anche decisamente nervosa come se avesse un importante compito da svolgere. « Shizune-san mi ha parlato di voi, benvenute! Prima di tutto però, le formalità! Mi potreste mostrare un vostro documento? » - Avrebbe chiesto la ragazza mutata, congiungendo le mani coperte di pelo come se fosse quasi imbarazzata a chiederlo.



    Do il benvenuto anche a voi alla AM!
    Voi tre siete state richiamate direttamente nell'ufficio di Lifeline, per supportare l'agenzia in caso di bisogno ed imparare un po' come viene gestita una. Potete descrivere come volete il motivo della vostra scelta e come si sentono i vostri personaggi. L'importante è salire l'ascensore assieme e rispondere alle domande della segretaria, mostrando un qualsiasi documento appartenente al vostro personaggio.
    Useremo l'ordine che si verrà a creare questo turno e a meno di disposizioni particolari, terremo quello.
    Per qualsiasi domanda o dubbio, mandatemi un MP!


    Edited by Ryuko - 16/2/2021, 19:09
     
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    Camilla "Mil" Mason
    ■ Tecniche: //
    ■ Costume: //
    ■ Equipaggiamento: //
    Adorava il quartiere di Ginza, si ritrovava spesso per quelle enormi ed affollate strade di Tokyo alla ricerca di qualche vestito più particolare e costoso, magari qualcosa di firmato e vistoso da poter sfoggiare con le sue amiche, sguazzando nella sua non indifferente disponibilità economica. Perché comprare qualcosa di così costoso quando non ve ne era il benché minimo bisogno? Beh, la risposta era molto semplice: per mera abitudine. Il tipo di abiti che una persona indossa quotidianamente di solito riescono a rispecchiare le proprie abitudini ed il modo in cui questa persona è stata cresciuta, lei fin da bambina poteva avere a disposizione ciò che voleva, come lo voleva e quando lo voleva, per cui era chiaro che in parte avesse mantenuto questo carattere crescendo, sebbene adesso fosse in realtà consapevole di ciò e si limitasse ad applicare questa cosa a questioni di poco conto come il proprio vestiario. Quel giorno però lei non si trovava lì per fare shopping, sebbene avesse voluto molto dati i saldi primaverili in arrivo, ma per motivi ben più seri.
    All'interno della Yueei per qualche giorno era girata questa circolare attraverso la quale potersi iscriversi ad una sorta di tirocinio/giornata d'avventura con l'associazione d'eroi Lifeline, un'associazione che lei aveva sempre ammirato e che probabilmente sarebbe divenuta il suo obbiettivo una volta terminati gli studi nell'Accademia, data la natura di supporto dell'associazione e dato il suo quirk non esattamente adatto ai combattimenti. C'era anche da dire però che non era la sua unica scelta, aveva da poco cominciato a fare volontariato all'interno della 30MIN e si stava trovando molto bene in quel luogo, era il tipo di lavoro ed il tipo di esperienza che lei davvero cercava, cercare di aiutare qualcuno stando magari indietro in un certo senso, non per forza come eroi in prima linea, non aveva senso una società in cui solo gli eroi sono i paladini di tutti mentre ogni altro individui poteva poltrire aspettando di essere tenuto al sicuro. In ogni caso non poteva di certo farsi sfuggire l'occasione di scoprire qualcosa di più su Lifeline, forse quell'esperienza le avrebbe fatto cambiare idea convincendola ad andare lì una volta terminati gli studi, o forse avrebbe avuto l'effetto contrario.
    Sapeva che erano stati in molti gli studenti ad aver fatto richiesta per questa giornata, e che solo sei di questi erano stati scelti. Si sentiva felice di essere all'interno di questa elite, sapeva che probabilmente la cosa era dovuta al suo quirk ma non le interessava, le piaceva pensare che avessero capito di che pasta fosse fatta e di come poteva essere utilissima per quell'agenzia, ne era più che certa. Il primo problema che riscontrò fu quello del costume da eroina, ancora non aveva avuto modo di procurarsene uno in qualsivoglia modo, per cui aveva dovuto adattare un qualche outfit che potesse risultare comodo per ogni evenienza, alla fine si limitò ad una canottiera che lasciava l'ombelico scoperto di colore nero, con sopra una felpetta con cerniera arancione aperta, dei pantaloni elastici neri come la parte sopra ed infine delle scarpe da ginnastica dello stesso colore. Non era il massimo dell'eleganza e questa cosa la infastidiva particolarmente, ma perlomeno poteva rivelarsi utile in caso avessero dovuto compiere un qualche sforzo fisico, inoltre era molto adatto come abbigliamento considerando il clima di Tokyo durante quei giorni di tarda primavera.
    Lei era stata divisa in un gruppo con altre tre ragazze che onestamente non conosceva, erano entrambe in delle classi diverse dalla propria per cui non aveva avuto modo di incontrarle in qualche modo o di poter socializzare con loro, sapeva soltanto che una delle due era del secondo anno mentre l'altra era del primo come lei. In generale non si era fatta ancora quasi nessun amico all'interno di quella scuola, per motivi vari in realtà: sia perché non sentiva che quello fosse il luogo adatto per conoscere nuove amicizie, non c'erano molte persone che le ispiravano fiducia da quel punto di vista, ma anche perché spesso la sua età era abbastanza maggiore rispetto a quella degli altri, soprattutto al primo anno, per cui le veniva più difficile socializzare con loro. Era decisamente diverso dall'università, dove bene o male qualche conoscente più stretto l'aveva trovato, qui sembrava una missione quasi impossibile per lei.
    Stranamente non era arrivata in ritardo, forse data l'occasione stava cercando di fare bella figura, una buona prima impressione, o forse aveva paura che nel caso avesse tardato anche di poco le avrebbero poi impedito di svolgere qualsiasi attività avessero organizzato per quella giornata. Le otto del mattino, d'altronde non era neanche un orario così scomodo per mettersi al lavoro, era simile a quello delle lezioni per cui vi era abituata, niente di troppo nuovo per la ragazza. L'edificio da dover raggiungere fu molto facile da trovare, era un gigantesco grattacielo all'interno del quartiere di Ginza, chissà quante volte era passata davanti a quel luogo ignorando completamente il fatto che al suo interno fosse presente la sede della Lifeline. Dovevano raggiungere l'ultimo piano di quell'enorme grattacielo, Camilla in quel momento stava ringraziando infinitamente l'inventore degli ascensori, se essere eroi significava prendere le scale lei era già pronta ad abbandonare questa carriera. Aveva sempre odiato salire tanti scalini, era stancante e futile, che senso aveva costruire le cose così in alto quando non ce n'era l'esigenza. Suvvia, possibile che un'agenzia tanto importante di Tokyo non aveva un posto migliore e più comodo dove stabilirsi? Certo che sì, ma l'ultimo piano di un comune grattacielo fa cool, per questo a tutti andava bene questa cosa.
    Lo studio dove si ritrovò poco dopo non sembrava essere nulla di così spettacolare o eroico, sembrava più una sorta di sala d'attesa buttata lì di un qualunque studio medico o dentistico, con dei divanetti beige e verdognoli, colori non particolarmente sgargianti o emozionanti, sebbene avessero la loro degna eleganza dati i toni così tenui. C'erano dei volantini sparsi in giro, le ricordava quasi l'ufficio di una sua professoressa universitaria nel quale era entrata una volta per consegnarle un lavoro, era altrettanto scialbo e quasi triste, di sicuro non era ciò che si aspettava come primo impatto di quell'esperienza. Dov'erano le scintille? Dov'era l'emozione dell'essere eroi? Così sembrava essere un lavoro d'ufficio come tanti altri, ma d'altronde forse era proprio ciò che era, forse non era così diverso da fare il medico, si fa poco e nulla se non quando ce n'è davvero bisogno, non è come viene dipinto chiaramente. L'unica cosa che sembrò attrarre maggiormente la sua attenzione era l'aquario, difatti la giovane studentessa si fermò qualche istante a fissare tutti quei pesciolini affascinata dai loro movimenti e dai loro colori; certo che ce ne voleva di impegno per rendere un acquario la cosa più emozionante all'interno di una stanza. Non erano dei gatti, ma erano comunque animaletti, li trovava molto carini, sebbene non capisse a pieno l'idea di avere dei pesci come animale domestico, erano più un soprammobile che consuma cibo che compagni effettivi.
    Davanti a lei poco dopo, quasi come se qualcuno avesse ascoltato i suoi pensieri ed avesse esaudito i propri desideri, apparve un animaletto carino, o meglio un altro essere... umano? Essere vivente, definizione migliore. Era una piccola ragazza con le fattezze di un porcellino d'India, sicuramente insolita come cosa, forse era la prima volta che le capitava di vedere dal vivo una mutazione di questo tipo. Spesso si vedono in giro immagini di mutant forti e feroci, in grado di fare cose impensabili per un uomo comune, eppure le sue esperienze dirette avevano spesso smentito questa immagine, ricordava ancora la mutant incontrata al SALEM, la piccola lemure. Ancora doveva ringraziarla per averle un po' fatto cambiare idea sui mutant animali, aveva avuto un effetto utile sulla sua persona da quel punto di vista. Il pelo di quella ragazza sembrava essere morbido come quello di un peluche, avrebbe voluto abbracciarla e strapazzarla come avrebbe fatto con un qualsiasi animaletto, ma purtroppo non poteva farlo. Doveva essere l'assistente dell'associazione o qualcosa di simile, sembrava essere a conoscenza del loro arrivo e probabilmente avrebbe spiegato loro cosa fare.
    «Certo, dovrei avere la carta d'identità con me!» Camilla iniziò a rovistare nelle tasche dei suoi pantaloni che, per quanto potessero sembrare delle comunissime tasche qualunque, erano abbastanza profonde e le permettevano di portare con sé alcuni oggetti come il cellulare, le chiavi dell'appartamento ed anche i propri documenti per l'appunto, senza dover aggiungere il fastidio di una borsa o di uno zainetto che sarebbe potuto essere d'intralcio in quella giornata. «Ecco a lei.» La rossa porse alla ragazza un foglio di carta plastificato sul quale erano scritte tutte le proprie informazioni personali, insomma la propria carta d'identità, fortuna che l'aveva ricordata quel giorno, era solita dimenticarla in giro per casa e spesso ritrovarla anche dopo mesi. All'oggetto aggiunse anche un piccolo sorriso rivolto all'eroina, sia in segno di rispetto che per sembrare comunque educata e felice di essere lì, d'altronde stavano permettendo loro una sorta di tirocinio totalmente gratuito, anche se fosse stato soltanto all'interno dell'ufficio sarebbe comunque stata un'esperienza preziosa per tutte loro.
    Scheda ▪ Heroes ▪ Livello 3 | Energia: 175 ▪ Forza: 40 ▪ Quirk: 70 ▪ Agilità: 40 | ♫ Song ♫
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    Fuyuko Tanaka
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    Scheda
    Exp: 795
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [3/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Rimediare ai propri errori non era un’opportunità che veniva concessa a molti. Quando il capoclasse della sezione 2-A le comunicò che era stata scelta tra diversi candidati non riuscì a trattenere la gioia. Aveva subito abbracciato Tobi-kun e Yu-kun, suoi sostenitori da lungo tempo, ed aveva passato interi giorni a prepararsi per l’operazione. Con l’avvicinarsi del suo terzo ed ultimo anno d’istruzione alla più importante e famosa accademia per eroi la Tanaka sentiva la necessità di entrare in contatto con il mondo lavorativo e farsi un’idea chiara sulle agenzie che operavano sul territorio di Tokyo. Ma aveva accettato d’iscriversi a quell’attività sul campo per rimediare al fallimento del Corteo nero. Era presente quando un gruppo di Mutant avevano creato un diversivo per permettere ad ignoti di prendere d’assalto il penitenziario della città. Sebbene la Pro-Hero Whisper non avesse fatto ricadere la responsabilità diretta sul gruppo di studenti, la studentessa si era sentita un’inetta. All’epoca era troppo inesperta ed impreparata, ma soprattutto inconsapevole di ciò che comportava la vita da eroe.

    Era passato molto tempo dalla manifestazione anti-Mutant. Si era formata, aveva superato difficili Test e le occasioni per affinare le proprie capacità non erano mancate. Poteva sfoggiare con fierezza anche la sua Licenza provvisoria ed aveva accumulato una discreta esperienza sul campo. Non era più una novellina, nonostante le sue insicurezze non le permettevano di spiccare il volo e la costringevano a restare con le gambe ben ferme a terra. “L’occasione per rimediare ai miei errori.” Aveva lasciato ad altri il compito di combattere, prendere decisioni e responsabilità. In quei anni di studio aveva imparato a credere di più in sé stessa ed era riuscita anche a sopravvivere all’aggressione di un Villain. Era cambiata, forse maturata. E lo stage con Quiet Perfume rappresentava una svolta.

    Era uscita di casa presto e con l’aiuto di una volante della polizia, inviata da suo padre per scortarla nel prestigioso e lussuoso quartiere di Ginza, si ritrovò ben presto davanti all’Evergreen Terrace. L’ultimo piano ospitava l’agenzia di Lifeline, molto legata alle tematiche ambientaliste e non direttamente legata alla lotta con la malavita. Il viso della Tanaka si sollevò per osservare la cima di quel grattacielo, ponendo una mano davanti al viso per non essere accecata dai vetri che riflettevano la luce primaverile. Indossava già il suo costume da Celania: Un top smanicato con quattro pietre preziose incastonate, una cintura alla vita che separava la parte superiore dai pantaloncini aderenti lunghi fino alla coscia. I fedeli Electric Booster in tinta con il completo azzurro e rifiniture bianche. La cintura era accessoriata con diverse asole a cui tramite ganci o lacci erano legati diversi strumenti come un Kit di pronto soccorso ed una ampolla con il miracoloso intruglio di Miss. Plague. In quanto aiutante della docente di Soccorso non poteva dimenticarsi lo strumentario necessario per ricucire ferite o medicare graffi. I capelli turchesi erano stati raccolti in una lunga treccia, che ricadeva morbidamente fino all’altezza del bacino. Invece al posto degli occhialini aveva portato con sé l’ultimissimo modello di radar, sviluppato dal laboratorio della U.A.

    - Salve ragazze! - Notò che Quiet Perfume aveva scelto di formare un Team interamente composto di studentesse. La cosa non le dispiaceva affatto, anche perché durante il suo Test per la Licenza provvisoria si era trovata a collaborare egregiamente con persone del suo stesso sesso. Ben pochi ragazzi riuscivano a non perdere il contatto con la realtà, sentendosi già eroi provetti al loro primo anno d’Accademia. E poi credeva fermamente nel Girl power. - Sono Fuyuko Tanaka. Ma chiamatemi tranquillamente Fuyu-chan. - Affabile e gentile nei modi come sempre. Nonostante avesse maggior esperienza tra le tre, ciò non la legittimava a sentirsi migliore di loro o imporsi come capo-Team. Desiderava instaurare subito un buon rapporto con le colleghe con cui avrebbe lavorato quel mattino.

    Entrare in un palazzo così alto e lussuoso non era un’esperienza che viveva quotidianamente. Figlia di genitori separati e di un padre con lo stipendio di un poliziotto non navigava di certo nell’oro. Raramente frequentava il quartiere di Ginza, troppo esclusivo e costoso per lei. Si ritrovò ad osservare estasiata come quell’ascensore le stava portando verso le nuvole. Non era la prima volta che attraversava una nuvola, grazie al suo Quirk, ma non riuscì a trattenere l’entusiasmo. Sorrise in direzione delle compagne. - Bellissimo vero? Siamo così in alto. - Non aveva mai sofferto di vertigini. L’arredamento dell’agenzia Lifeline rifletteva perfettamente i principi della sua eroina simbolo. Rimase affascinata dall’acquario nel bel mezzo della stanza e delle piante disposte a scacchiera, quasi come se gli umani fossero solo ospiti in quel luogo votato alla salvaguardia dell’ambiente. Fu una Mutant ad accoglierle, forse la segretaria di Quiet Perfume. Le sorrise con gentilezza. - Ohayo gozaimasu! - Chinò il capo ed incrociò le mani davanti al corpo per prodigarsi ad un leggero inchino, come la buona etichetta suggeriva. Infilò la mano nella tasca del costume per estrarre la sua Licenza provvisoria, mostrandola come documento di riconoscimento. Aveva anche la carta d’identità se la segretaria lo avesse chiesto. - Ecco a lei. - Sorrise.

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Weather Switch Suit [Indossato]
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi.

    ► Electric Booster: [Supporto]
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]

    ► Elixir: [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Peso: [1]

    ► Radar: [Supporto]
    ► Effetto: Identifica il numero e la posizione di persone/animali/metalli presenti in un'area di dieci metri dall'utilizzatore.
    ► Peso: [1]

    ► First Aid Kit: [Cura]
    ► Effetto: Cura danni medio-lievi
    ► Peso: [1]

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    Eiko Ishii

    Narrato#3d4650
    «Pensato»#708090
    "Parlato"#1E90FF
    Eiko non era una di quelle ragazze solite girare per il quartiere di Ginza: nonostante i genitori cercassero di soddisfare ogni sua richiesta, lei non aveva mai chiesto abiti troppo sfarzosi o costosi. Preferiva vestire in modo molto più comodo e meno appariscente, piuttosto che con cose firmate che se poi si rovinavano era un disastro. Quel giorno però non era di certo lì per fare shopping: era passata di lì qualche rara volta, dato che non vi abitava esattamente vicino, ma in quel momento, alle 7:50 del mattino si ritrovava a percorrere gli ultimi metri che ormai la distanziavano dall'agenzia Lifeline. Quando nella scuola era girata la circolare riguardante la possibilità di partecipare a quella giornata di tirocinio, Eiko non ci aveva pensato su nemmeno due volte: anche se era arrivata da poco in quella scuola - appena qualche mese - e quindi non aveva chissà quale esperienza, si era detta che era un'occasione che non doveva assolutamente perdere.
    A casa non aveva perso tempo nell'informarsi su quell'agenzia e l'aveva trovata molto interessante, oltre al fatto che forse il suo quirk sarebbe potuto essere utile allo scopo della capa, quindi quando avrebbe potuto scegliere dove fare il suo tirocinio l'anno dopo... avrebbe quasi sicuramente scelto loro. Farsi già un'idea in quel momento l'avrebbe sicuramente aiutata per il futuro, per capire se effettivamente si era fatta l'idea giusta e se davvero avrebbe potuto essere la sua futura sede del tirocinio. Se ne aveva la possibilità, doveva provare, era ciò che si ripeteva sempre.
    Mentre camminava sul marciapiede, fissava costantemente davanti a sé, la testa leggermente tra le nuvole: quando aveva dato la propria disponibilità non si era aspettata di venire davvero accettata, ma quando il suo capo sezione era andato da lei e le aveva comunicato che era stata accettata beh... il suo cuore aveva fatto le capriole per la gioia. Sarebbe stata la sua prima esperienza sul campo, che fosse in ufficio o a diretto contatto con l'eroina ed Eiko si sentiva davvero elettrizzata: aveva sempre ammirato il lavoro dei genitori e non vedeva l'ora di poter iniziare quella giornata, ma contemporaneamente sotto sotto era abbastanza preoccupata. Aveva salutato la madre appena un isolato prima della strada dove si trovava l'agenzia: era riuscita ad accompagnarla fino a lì, dato che doveva comunque andare in zona e poi da lì Eiko si era arrangiata. La donna le aveva spiegato per filo e per segno come raggiungere l'edificio e lei non si era persa. Quel giorno indossava gli stessi vestiti con cui si era presentata al test d'ingresso della Yuuei: ancora non aveva un costume, anche se era già nelle sue intenzioni prenderne uno, quindi aveva dovuto ripiegare su cose comode, ma al contempo non troppo poco per bene. Indossava quindi un giacchino bianco, sotto di esso vi era una maglia blu con qualche motivo stile mandala sopra e abbinato a quello, aveva dei pantaloni grigi simil jeans. Le scarpe erano invece bianche come il giacchino. I capelli come al solito erano raccolti in una coda alta, che alla base era bloccata da una tiara. I ciuffi davanti al viso ricadevano in modo ordinato, senza coprirle la visuale. Come unico strumento con sé aveva dei guanti rinforzati, ma probabilmente non li avrebbe nemmeno usati.
    Si soffermò qualche secondo ad osservare il grande edificio, per poi decidersi a entrare: davanti all'ascensore notò altre due ragazze, probabilmente erano state scelte pure loro, ma non le conosceva. Lei frequentava la sezione A, ma essendo arrivata da poco, per quello che poteva saperne potevano anche essere della B, o addirittura delle sue senpai. Eiko aveva fatto il test completamente da sola, ma qualsiasi cosa avrebbero dovuto fare, era sicura che avrebbero lavorato bene assieme. Si lasciò andare ad un caldo sorriso quando la ragazza dai capelli blu scuro si presentò.
    "Io sono Eiko Ishii, al primo anno nella sezione A. Potete chiamarmi Ei-chan, o Eiko, come preferite." Eiko non si faceva di certo problemi a cercare di parlare o instaurare un qualche rapporto di amicizia con coloro con cui veniva a contatto e di certo in situazioni come quella il conoscersi era utile. Certo, probabilmente non avrebbero fatto molto, ma imparare il lavoro di squadra era anche in quel caso una cosa fondamentale. Mentre salivano con l'ascensore, Eiko continuava a guardare fuori da esso: dava una bella vista sul resto della città e per fortuna lei non aveva problemi di vertigini. "Sì, tutto ciò è davvero stupendo. La vista è mozzafiato."
    Appena l'ascensore si fermò all'ultimo piano, Eiko prese un respiro profondo: era leggermente tesa, ora l'ansia l'attanagliava, ma sarebbe andato tutto bene, aveva altre compagne con sè, non era completamente da sola, no? Tra le tre fu l'ultima ad uscire dall'ascensore e si guardò attorno affascinata: l'ufficio era arredato in modo a dir poco splendido per i suoi gusti e, ovunque si girasse, vi era qualcosa che attraeva la sua attenzione. Primo tra tutti l'acquario, dato il suo amore spassionato per gli animali, che aveva a che fare anche con il suo quirk. Seguì le altre due ragazze verso la mutant che quasi sicuramente era la segretaria dell'eroina e dalla tasca interiore del giacchino prese fuori la propria carta d'identità, passandola con un sorriso a trentadue denti alla mutant che le aveva appena ricevute. "Buongiorno, ecco a lei! Grazie per averci accettate."
    Il suo tono di voce era sempre rimasto molto pacato e gentile allo stesso tempo, mentre faceva un passo indietro dopo aver lasciato la propria carta d'identità sul bancone della reception. Presto la loro giornata sarebbe inevitabilmente iniziata e Eiko non vedeva l'ora di sfruttarla al meglio per imparare tutto ciò che poteva da quell'occasione che le era stata concessa. Non importava se sarebbe stata una mattinata tranquilla, qualsiasi cosa avrebbero fatta sarebbe stata utile per il futuro, quindi doveva smetterla di essere così tesa e anzi... doveva rilassarsi e concentrarsi sui suoi obiettivi.
    Heroes - LV 2 Quirk
    Exp: 120
    Energia: 100Forza: 23
    Quirk: 30 Agilità: 22
    Yen: 450,00 ¥


    CITAZIONE
    Status: Illesa

    Tecniche: ---

    CITAZIONE
    Equipaggiamento:

    • Technical Gloves [Costume]:

    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
     
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    « Grazie. Vediamo...tutto in ordine. » - Avrebbe risposto la palla di pelo alle tre ragazze appena entrate dentro l'agenzia, prendendo tra le zampe le loro carte d'identità. Salutando quella che sembrava agire come segretaria, il trio avrebbe visto che avrebbe controllato velocemente sia i loro documenti che lo schermo del computer che aveva davanti, forse confrontando i dati che erano stati forniti dalla Yuuei. Avrebbe impiegato comunque poco tempo per questo processo, restituendo loro ciò che gli apparteneva appoggiandolo di fronte a sé. Si sarebbe poi alzata, uscendo da quella piccola tana che era la sua postazione. Non era particolarmente alta, arrivando appena all'altezza di Camilla, vestita in modo un po' più serio rispetto alle ragazze della scuola per eroi. Non che fosse il modello della segretaria perfetta con gli occhiali, cignon e divisa grigio topo. Indossava un paio di pantaloni neri che raggiungevano le caviglie, assieme ad un magliettina bianca con sopra uno spolverino dello stesso colore che faceva uscire dalle maniche un po' di pelo marroncino che sembrava coprire la maggior parte del suo corpo. « Innanzitutto, vi porgo i saluti di Shizune-san. Si scusa molto di non essere riuscita a portarvi tutti, ma ha detto che cercherà di rimediare la prossima volta. » - La Mutant avrebbe unito le mani all'altezza del petto, scusandosi per il proprio superiore con una vocina acuta ma armoniosa. Sarebbe forse passato qualche secondo di silenzio, ma successivamente la ragazza avrebbe ripreso a parlare con un sorriso incoraggiante sul volto.
    « Bene, possiamo cominciare il nostro tour. Mi potete chiamare Saori e sono una delle sidekick di Quiet Perfume. Lifeline si occupa generalmente di soccorrere civili più che affrontare i criminali che utilizzano il Quirk in prima linea. » - Avrebbe cominciato a spiegare la Mutant, portandosi una mano al petto mentre guardava le ragazze. « Collaboriamo spesso con altre agenzie e generalmente preferiamo studenti che hanno ricevuto ottimi voti nelle materie di Soccorso. Se vorrete pensarci per il futuro, vi consiglio di prendere una specializzazione in primo soccorso, potrebbe esservi molto utile. Sediamoci un attimo, che dite? » - Avrebbe aggiunto, indicando i divanetti per ora vuoti posizionati accanto all'acquario pieno di pesci variopinti. Invitandole a seguirla, si sarebbe quindi seduta in uno dei divani che potevano ospitare circa due persone per ciascuno, avendo quindi una delle studentesse accanto a sé. Una bella luce entrava finestra e rendeva quel piccolo spazio sociale particolarmente confortevole, almeno per Saori.
    « Lifeline è un ufficio per eroi, ma è anche un'organizzazione che cerca di dare beneficio a tutta Tokyo e all'intera regione. Abbiamo molte sidekick specializzate in vari ambiti e quindi cerchiamo spesso Unicità particolari, non solo addestrate per il combattimento. Non è raro per noi però catturare vari criminali che compiono crimini contro il territorio. » - Avrebbe spiegato, appoggiando le mani sulle ginocchia e quasi emozionandosi mentre parlava, ogni tanto arricciando il naso mutato, un gesto probabilmente involontario.
    « Partecipiamo ed organizziamo a molte iniziative per aiutare le categorie più svantaggiate, come i Mutant e le fasce più povere della popolazione. C'è molto da fare, anche dal punto di vista del pubblico. Gestiamo incendi, palazzi pericolanti con civili all'interno, incidenti che potrebbero causare danni ambientali gravi e che possono essere risolti solo con il Quirk. Una delle nostre tirocinanti è già intervenuta in un brutto incendio, mi pare fosse una ex-studentessa della Yuuei trasferita alla Shiketsu. Ha un Quirk in grado di generare e controllare acqua veramente forte! » - La ragazza era abbastanza entusiasta di spiegare tutto ciò alle tre, con una certa aria di fierezza nelle sue parole nonostante si parlasse di un loro membro non ancora ufficiale. Avrebbe magari aspettato qualche istante per vedere se le ragazze avessero delle domande, visto che aveva parlato molto senza fermarsi. « Bene...avete qualche domanda sull'agenzia e su cosa facciamo? In caso possiamo proseguire e vedere il resto dell'ufficio, per farvi orientare un po'. » - Con un sorriso smagliante avrebbe quindi accolto ogni domanda, pronta a rispondere come meglio poteva. Il silenzio dell'ufficio sembrava essere interrotto solo dal rumore lieve del motorino dell'acquario, dove i piccoli pesci nuotavano ignari di vivere dentro una vasca.



    Ordine: Master, Camilla, Fuyuko, Eiko.
    Vi ringrazio molto per i post molto belli che avete fatto :**:. Sarà un turno più che altro molto narrativo e di conversazione come potete immaginare, ma spero vi piacerà questa introduzione all'agenzia in sé. Potete porgere tutte le domande ed intavolare i discorsi che desiderate con Saori, avete libera scelta su cosa chiedere.
    Per ogni domanda, mandatemi un MP :**:.
     
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    Camilla "Mil" Mason
    ■ Tecniche: //
    ■ Costume: //
    ■ Equipaggiamento: //
    Camilla era quasi del tutto certa di non conoscere le due ragazze con le quali doveva collaborare in quella missione, certo forse le aveva viste qualche volta in giro per l'Accademia ma di sicuro non erano amiche e neanche conoscenti, non sapeva i loro nomi e non sapeva quali fossero i loro quirk, le loro potenzialità, se avessero un gattino o meno. C'erano molte cose che avrebbe voluto apprendere su quelle due prima di lavorare con loro, ma dato che la cosa non sembrava possibile, d'altronde se quella fosse una vera missione di certo non avrebbe potuto perdere tempo in quel modo, si dovette limitare ai dati che le vennero forniti. La ragazza dai capelli cerulei sembrava essere un po' più grande di una qualunque studentessa del primo anno, inoltre rispetto a lei e all'altra partecipante aveva una sorta di costume, Camilla dubitava fortemente del fatto che quelli fossero i suoi abiti da tutti i giorni in quanto sembravano troppo insoliti e troppo legati ad un qualche potere di cui lei non era a conoscenza; mentre l'altra ragazza, Eiko aveva detto di chiamarsi, rivelò lei stessa di essere una studentessa del primo anno, ma della sezione opposta a quella della rossa e questo spiegava il suo non conoscerla. Non che Camilla in ogni caso fosse particolarmente amica con le altre ragazze all'interno della sua sezione, forse a causa del lieve gap d'età o forse perché non era più abituata a tutto l'ambiente scolastico, era molto cordiale con tutti i suoi compagni di sezione e spesso scambiava qualche chiacchiera con loro all'interno dell'Accademia, ma di certo non poteva considerarli suoi amici, il suo gruppo di conoscenti stretti o meno continuava a limitarsi alle sue vecchie amicizie e a quelle che si era fatta nella facoltà di medicina, dove a livello sociale si trovava decisamente meglio rispetto che alla Yuuei, ma ormai era abbastanza tardi per tornare indietro con la sua scelta. Quasi di certo era più grande di almeno cinque anni di quelle due ragazzine, eppure era alta allo stesso modo e si confondeva perfettamente in mezzo a loro, era quasi imbarazzante per certi versi.
    «Sono Camilla Mason, anch'io frequento il primo anno, sono nella Sezione B. Sarà un piacere poter lavorare con voi!» Lo sarà davvero? Non che le interessasse particolarmente, l'unica cosa che le interessava in quel momento era fare una bella figura con delle perfette sconosciute, mantenendo quella sua aria da ragazza cordiale e beneducata, sempre pronta a fare nuove conoscenze e a lavorare in gruppo con chiunque, ad aiutare il prossimo ecc, tutte quelle cose che ci si aspetterebbe da un supereroe, solo che lei non era davvero sicura di credere in quelle cose. Era sempre stata così, era sempre stata abituata ad aiutare il prossimo e a fingere di essere felice nel farlo, ormai non sapeva più nemmeno lei a cosa credere, erano quelli i suoi principi? Non poteva averne la certezza, ma allo stesso tempo quella maschera le sembrava davvero il suo carattere, diciamo che ormai quasi impossibile rimuoverla dal suo volto.
    La mutant era davvero adorabile, non solo nell'aspetto ma anche nei suoi modi e nella voce. Nel giro di pochi istanti controllò i documenti di tutte e tre le ragazze, si vedeva che era particolarmente abituata a quel lavoro d'ufficio, sembrava essere all'interno del suo ambiente naturale, che ironicamente sarebbe dovuta essere piuttosto una pianura o qualcosa di simile e non i muri di un edificio di Tokyo. Poco dopo si alzò in piedi mostrando anche il suo aspetto, e Camilla finì per innamorarsene, sembrava una sorta di animaletto da compagnia ma più carino e gigante, come un enorme peluche, avrebbe voluto portarla con sé a casa e stringerla tutta, chissà se il suo pelo era morbido come sembrava! La dipendente, Saori aveva detto di chiamarsi, restituì alle studentesse i loro documenti ed iniziò un lungo monologo su quell'agenzia mentre si muoveva all'interno della stanza, sembrava per ora uno di quei meeting di orientamento che si fanno prima di scegliere la scuola che si vuole svolgere, ne aveva fatti tantissimi lei prima di iscriversi all'università per scegliere la migliore in cui andare, e da abbandonare a quanto pare. D'altronde quella sorta di tirocinio doveva essere per loro anche un modo per convincere alcuni studenti da loro ritenuti possibilmente utili ad iscriversi a Lifeline, era come una selezione: prendevano quelli che a loro sembravano più utili ed interessanti, li facevano partecipare a questa giornata informativa e BOOM, era ovvio che ora fossero spinti ad iscriversi in quel luogo piuttosto che in un altro una volta terminati gli studi.
    C'era da dire che quell'organizzazione sembrava effettivamente essere molto interessante, soprattutto considerando il tipo di eroina che Camilla sarebbe voluta diventare, il fatto che non fossero spesso in prima linea in combattimenti ed operazioni di questo tipo la rassicurava particolarmente, sebbene lei possedesse un quirk fantastico per il primo soccorso era pressoché inutile per ogni altra cosa, era un quirk di supporto e molto difficilmente l'avrebbe potuto usare per qualcosa di più offensivo, sebbene ultimamente stesse sperimentando alcuni studi al riguardo. Era emozionante provare cose nuove con il proprio potere, ora che le era permesso utilizzarlo perlomeno all'interno del territorio scolastico senza alcuna paura di venire scoperta. Tutta la storia raccontata dalla mutant lasciò Camilla in una sorta di brodo di giuggiole, era emozionante scoprire cose nuove per lei, a prescindere dall'utilità di questa, per cui non si perse neanche un secondo del discorso di Saori, seguendola con lo sguardo e con la mente. Quando la porcellina d'India si andò a sedere su uno dei divanetti, invitando anche loro tre a seguirla, le venne quasi spontaneo sedersi vicino a lei, era quella più vicina e sarebbe stato scortese scegliere il divano libero, era come dire "no non voglio sedermi con te, mi fai schifo", soprattutto considerando che il pensiero della rossa riguardo alla sidekick era l'esatto opposto. Sedendosi sfiorò con il braccio il pelo della mutant, sembrava essere davvero morbido come immaginava, provocava una sensazione fantastica sulla pelle, chissà cosa si doveva provare ad essere in parte animali. Era così assurda come cosa, ma allo stesso tempo così interessante ed inquietante.
    «Se posso chiedere, qui in ufficio cosa fate esattamente? Immagino gestiate l'arrivo di eventuali richieste, giusto?» Come suo solito le sarebbe sembrato scortese non fare qualche domanda alla mutant, in particolare dopo che lei stessa aveva chiesto se qualcuno avesse qualcosa da domandare per l'appunto. Effettivamente Saori era stata particolarmente precisa nello spiegare ciò che svolgeva l'organizzazione, non peccando neanche nell'esporre qualche esempio più pratico e facilmente comprensibile, ma non si era soffermata sullo spiegare cosa facesse lei all'interno di quell'ufficio ad esempio, e di conseguenza ciò che avrebbe fatto quel gruppo lì in "missione". Diventare un'eroina e finire a lavorare dietro una scrivania non doveva essere la cosa più emozionante del mondo, ma forse non era solo quello, forse c'era qualche aspetto che Camilla non stava considerando nel tutto.
    Scheda ▪ Heroes ▪ Livello 3 | Energia: 175 ▪ Forza: 40 ▪ Quirk: 70 ▪ Agilità: 40 | ♫ Song ♫
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    Fuyuko Tanaka
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    Scheda
    Exp: 795
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [3/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Ripose la licenza provvisoria nelle tasche del costume, non appena la segretaria di Quiet Perfume concluse la breve procedura d’identificazione. In realtà la Tanaka badò poco alla procedura anche perché aveva ancora gli occhi incollati sulla moderna e verde struttura. L’agenzia Lifeline aveva scelto di mettere radici sul palazzo più alto del quartiere di Ginza. Viste le sue modeste origini non era mai entrata in un ascensore panoramico ed ammirato dall’alto l’intera Tokyo. Forse con il calare delle ombre serali e le luci della città il panorama diventava ancora più affascinante. Inoltre le piante e l’acquario centrale lasciava trasparire il vero obiettivo di quella società d’eroi.

    Si ritrovò ad ascoltare con particolare interesse le parole della segretaria, anche perché si parlava di Soccorso. Era la materia in cui riusciva a mantenere una buona media senza troppi sforzi. Si era trovata subito in sintonia con la docente di Soccorso, suo mentore nel difficile percorso di specializzazione che aveva scelto. La donna mascherata si era dimostrata essere più di una docente, la prima persona a cui aveva confidato le sue paure. Era stato così naturale e la guaritrice più capace di tutta Tokyo aveva deciso di credere in lei. Poteva affermarlo con orgoglio di essere l’allieva di Hino Tanaka. - Alla Yuuei ho intrapreso da diversi mesi un percorso di specializzazione in soccorso. - Si accomodò sul salottino di fronte. - È una materia che mi piace molto e Miss. Plague è una insegnante tanto esperta quanto esigente! - Doveva solo ringraziare la sua passione per il soccorso. Inoltre il suo Quirk non le aveva concesso alcun vantaggio in quel campo e Miss. Plague l’aveva messa sotto esame fin da quando aveva presentato la domanda di specializzazione. - Spero che questo Tour mi possa aiutare per la scelta che mi attende al terzo anno. - Ormai era tanto vicina ad accedere all’ultima classe della prestigiosa sezione A di eroi.

    L’entusiasmo di Saori-san sembrava contagioso. Appassionata di quell’agenzia per eroi non poteva far altro che presentarla con le migliori parole che riusciva a trovare. Sorrise con gentilezza verso la segretaria, che a quanto pare non era solo una semplice segretaria. Si era presentata come la sidekick di Quiet Perfume e stava aprendo argomenti di discussione davvero interessanti. Sollevò appena la mano per attirare l’attenzione la Mutant. - Io avrei una domanda. - breve pausa. - Conoscevo Lifeline soprattutto per il suo attivismo verso tematiche legate alla salute del pianeta e la lotta contro l’inquinamento. Dunque l’attività si svolge non necessariamente sul territorio di Tokyo o nazionale? Alcune emergenze potrebbero richiedere anche l’intervento su territori internazionali? - Chiese con un sorriso. Inoltre nella presentazione dell’agenzia le era rimasto impresso un concetto. - Prima ha parlato di sidekick specializzate in vari ambiti… quali? - In realtà le sarebbe piaciuto conoscere anche altre eroi ed eroine dell’agenzia, ma non osò domandare oltre. Quello era una ordinaria giornata lavorativa per i dipendenti del Evergreen Terrace, anzi si riteneva già fortunata di essere stata scelta per quell’attività.

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Weather Switch Suit [Indossato]
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi.

    ► Electric Booster: [Supporto]
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]

    ► Elixir: [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Peso: [1]

    ► Radar: [Supporto]
    ► Effetto: Identifica il numero e la posizione di persone/animali/metalli presenti in un'area di dieci metri dall'utilizzatore.
    ► Peso: [1]

    ► First Aid Kit: [Cura]
    ► Effetto: Cura danni medio-lievi
    ► Peso: [1]

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    Eiko Ishii

    Narrato#3d4650
    «Pensato»#708090
    "Parlato"#1E90FF
    Ecco, quindi l'altra ragazza era al suo stesso anno, solo che nell'altra sezione. Camilla e Eiko avevano qualche lezione assieme, ma la ragazza albina ancora non aveva fatto molte amicizie da quando era arrivata. Certo, a lei piaceva farne, ma si era concentrata fin da subito con lo studio, per questo aveva iniziato a conoscere abbastanza solo uno dei ragazzi, anche lui della sezione B, proprio come Camilla. Sia la ragazza con gli occhiali, sia la senpai sembravano molto cordiali e così - a naso - Eiko poteva immaginare che avrebbero formato una buona squadra. Certo, solo la ragazza dai capelli azzurrini aveva la licenza provvisoria, ma alla fin fine loro sarebbero quasi sicuramente rimaste lì dentro. A Eiko non dispiaceva essere lì: erano stati accettati in tutto in sei, era già molto che l'avessero accettata, quindi anche solo restare lì in ufficio si sarebbe rivelato utile. Il lavoro di un eroe dopotutto non si limitava solamente all'essere presente sul campo, no? Le varie agenzie contavano vari componenti proprio per essere varie e comunque poter far svolgere a più persone gli innumerevoli compiti che li aspettavano.
    Qualsiasi cosa sarebbe successa, lei sarebbe rimasta comunque soddisfatta alla fine della giornata e magari avrebbe avuto le idee più chiare riguardanti il suo futuro. Dopotutto aveva appena iniziato la scuola lì, quindi era ancora abbastanza indecisa, ma poteva dire di avere già una buona impressione da parte di quell'agenzia.
    Appena la mutant allungò loro i documenti, Eiko fu l'ultima a riprendere la sua carta d'identità: più osservava la segretaria di Quiet Perfume aveva anche il desiderio di toccare quel pelo, dato il suo amore per gli animale, in parte conseguenza del suo quirk. Non aveva mai disegnato un porcellino d'India, però chissà quanto sarebbe stato interessante animarlo con il quirk. Si ritrovò a pensare che quella segretaria era davvero gentile, ma soprattutto sapeva mettere a proprio agio le persone con cui parlava, cosa che lei stessa apprezzava, dato quanto era agitata. La sua voce armoniosa era poi molto rilassante, a dirla tutta.
    Seguì Saori e le altre due compagne prestando molta attenzione a ogni parola della mutant: voleva captare ogni singolo dettaglio e non perdersi nulla, soprattutto perché così sarebbe poi stato semplice decidere cosa fare col passare del tempo.
    "Io sono entrata da relativamente poco, appena qualche mese, all'accademia, ma data la natura del mio quirk, credo possa andare bene nel soccorrere le persone. Nonostante sia ancora presto, stavo prendendo proprio in considerazione la possibilità di tale specializzazione." A differenza della senpai di certo non aveva ancora iniziato nessun percorso con la docente di soccorso, ma Eiko prestava sempre particolare attenzione in quella materia che aveva adocchiato fin dall'inizio.
    Certo era che le interessavano anche le lingue, quindi avrebbe scelto con calma, essendo molto portata per entrambe. Andò a sedersi sul divanetto vicino a Fuyuko, portando la coda sulla spalla destra, per averla più ordinata in quel caso. L'atmosfera era davvero molto piacevole con i pesci che nuotavano ignari nell'acquario, il sole che faceva entrare i suoi raggi dalla finestra e donava un lieve tepore, che però non era eccessivo. Prima di chiedere qualcosa attese che le compagne ponessero le loro domande, meditando nel frattempo su cosa chiedere esattamente. La ragazza del secondo anno aveva già posto i dubbi che aveva anche Eiko stessa in quel momento, ma qualcosa poteva ben venirle in mente, no? Non voleva di certo sembrare l'unica che se ne fregava.
    "Rifacendomi alla domanda di Fuyu-chan, nel caso vi attiviate anche sul territorio internazionale è importante anche sapere le lingue immagino. Quanto lo è per un'agenzia come la vostra? Insomma, immagino che gli interventi in ogni caso non si limitino solo nei confronti di persone giapponesi."
    Cercò di spiegare al meglio il concetto che aveva in testa: le piaceva complicarsi la vita nel parlare, quindi fare anche domande quasi complesse o girare attorno a ciò che voleva dire veramente, però forse a volte parlava troppo. Sarebbe stata molto curiosa di sapere di più della missione di cui aveva appena parlato Saori, dove la loro tirocinante aveva partecipato attivamente, ma prima c'erano altre cose importanti. "Ecco... io sarei curiosa di sapere di più della missione a cui ha partecipato la tirocinante di cui avete parlato poco fa. Se possibile, ovviamente e se non prende troppo tempo! Non voglio farne perdere troppo, ecco."
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    Exp: 120
    Energia: 100Forza: 23
    Quirk: 30 Agilità: 22
    Yen: 450,00 ¥


    CITAZIONE
    Status: Illesa

    Tecniche: ---

    CITAZIONE
    Equipaggiamento:

    • Technical Gloves [Costume]:

    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.

    C'è l'edit perché avevo inviato per sbaglio, senza aver finito la risposta, scusatemi.
     
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    Mentre le ragazze si mettevano comode proprio sul divanetto scelto dalla Mutant roditore che cercò di metterle al più agio possibile, probabilmente per far far all'agenzia buona impressione. Quest'ultima non poteva di certo leggere i pensieri nella mente di Camilla e per fortuna nessuna delle tre aveva strane idee verso le persone con quel tipo di aspetto mutato. Nonostante lei volesse spiegare per filo e per segno ogni cosa che riguardasse l'agenzia, fu piacevolmente stupita da trovare un dialogo con il trio che sembrava ben disposto a parlare e a discutere con lei. Non tutti gli studenti erano così propensi a voler partecipare attivamente agli incontri con le agenzie, non era raro per chiunque partecipasse ai tirocini od altro di bloccarsi per la timidezza o l'ansia. Forse perché Saori sembrava più o meno vicina alla loro età, o forse era il suo aspetto carino e la sua allegra parola a convincere le tre a parlare. Avrebbe tenuto le mani sulle cosce, alzando però le sopracciglia quando la ragazza dai capelli turchesi sentì parlare della loro insegnante di Soccorso. Probabilmente la donna mascherata era abbastanza famosa per arrivare fino a quegli alti piani. Sorrise e rispose poco dopo, anche se sembrò ragionare un po' su cosa doveva dire.
    « Oh, Miss Plague! E' tanto che non è sulla scena ma so che è una delle più grandi esperte di soccorso, che fortuna! Spero che tu prenda in considerazione Lifeline per il tuo terzo anno, Tanaka-kun. » - Avrebbe così detto, per poi girarsi verso Eiko che aveva anche lei posto un quesito alla sidekick di Quiet Perfume. Questa volta la ragazza sembrava più sicura di quello che doveva dire, continuando a parlare senza esitare. Sembrava anzi piuttosto contenta che le ragazze stessero facendo domande su quell'esperienza. « E' un'ottima idea! Sei ancora al primo anno, quindi non avere fretta di scegliere, ma se sei sicura di voler intraprendere una strada simile non è un cattivo proposito prepararsi. » - Concludendo con quella piccola parentesi creata dalle studentesse della Yuuei e chiusa da Saori, la dipendente di Lifeline avrebbe cominciato così a spiegare i vari ruoli che tutti assumevano all'interno di quell'agenzia nata da poco ma comunque ben preparata, almeno all'apparenza. La prima a parlare fu la ragazza con i capelli che si avvicinavano al pelo della Mutant, Camilla. Avrebbero seguito le altre ragazze con i loro quesiti, facendo così rispondere mano a mano a quella serie di domande. La ragazza alzò le mani all'altezza dell'ombelico e le unì tra di loro, come per concentrarsi meglio durante quei discorsi.
    « Nessun problema. Il lavoro d'ufficio è gestito da del personale specializzato e sì, prendiamo ed organizziamo direttamente le richieste. Avere qualcuno che conosce bene tutti i membri dell'agenzia e i loro Quirk ci aiuta ad organizzare meglio le squadre d'azione. » - Avrebbe così risposto a Camilla, che le stava accanto. Fu il turno della ragazza dai capelli turchese, che invece propose un dubbio sul raggio d'azione dell'agenzia. A quel punto Saori puntò un attimo gli occhi di lato, come per ragionare, prima di rispondere a Fuyuko. « Più o meno. La Licenza Permanente che acquisirete alla Yuuei vale solo sul territorio giapponese, quindi lavorare per esempio negli Stati Uniti od in Europa avverrà solo in occasioni straordinarie. Non è impossibile però! Gli incarichi fuori Tokyo invece sono molto più comuni, spesso agiamo anche nei parchi ed aree marine protette. » - Avrebbe continuato seria, prima di ascoltare l'ulteriore domanda di Fuyuko e quelle proposte da Eiko, che voleva fare una domanda più o meno simile a quella della compagna. Saori avrebbe sorriso mostrando per un secondo i dentini, come se quella preoccupazione della studentessa fosse inutile. « Non ti preoccupare, non stiamo perdendo tempo! Per rispondere ad entrambe...dipende tutto dal vostro Quirk e dalle vostre capacità. Ad esempio, il Vice dell'agenzia è in grado di volare e viene mandata spesso dove le sue abilità acrobatiche potrebbero essere d'aiuto. L'altra ragazza, Aoi, è intervenuta appunto allo scoppiare di un incendio nella zona industriale di Tsukiji. Io mi occupo di aiutare i miei compagni sul campo e a mettere in sicurezza i civili, è un compito molto importante. Diciamo che se si viene presi qui da Lifeline si avrà sicuramente lavoro da fare, perché si è stati scelti con cura! » - La ragazza avrebbe terminato così la sua lunga spiegazione, cominciando ad alzarsi da quel divanetto che avevano frequentato per così poco. A meno che le altre tre non avessero delle domande da fare, Saori avrebbe proposto alle tre di seguirla per il resto dell'agenzia, che sembrava continuare attraverso la porta sul fondo della stanza. A passi lenti e stando di fronte a loro, assicurandosi che la seguissero e che potessero guardare tutto con calma. Oltre quella porta dall'aspetto pregiato c'era una grande sala che richiamava i colori della precedente, sia nelle sedie con un poggia-libri disposte in fila che al piccolo bancone dove molti microfoni ed un computer erano appoggiati. Dietro di loro sembrava essere un grosso schermo dove probabilmente erano proiettate le informazioni della conferenza. Sulle pareti erano incorniciate numerose immagini che raffiguravano illustrazioni provenienti con tutta probabilità da libri di botanica, probabilmente per non rendere il tutto troppo austero e vuoto.
    « Qui c'è la sala conferenze, la usiamo spesso per vari meeting tra di noi o per eventi. Però la prossima è decisamente il pezzo forte dell'agenzia! » - Era possibile notare sulla destra un'ulteriore porta, questa volta scorrevole e semitrasparente che faceva filtrare una luce azzurrina. Sembra ci volesse una ID card per entrare od un badge, che venne presto tirato fuori e posizionato su un sensore da Saori. Una piccola card che attestava la sua appartenenza a Lifeline e che funzionava anche come lasciapassare per una stanza estremamente tecnologica. Rispetto alle altre due luminose stanze, questa era più che altro immersa nel buio ed illuminata solo da un gigantesco schermo che rappresentava una mappa in scala ma di altissima qualità del Giappone. Su di questa c'erano innumerevoli e quasi infiniti puntini, come segnaposto, che sembravano raffigurare dei piccoli timer che misuravano il tempo che mano a mano scorreva in avanti. Il pelo arancione e la pelle delle ragazze sarebbe stato illuminato quasi completamente dalla luce blu, facendo notare poco dopo d'avanti alla mappa una piattaforma di controllo che possedeva anch'essa uno schermo.
    « Uno dei punti forti di Lifeline è un sistema di telecamere piazzate per tutto il Giappone che monitorano costantemente punti sensibili dell'isola. Naturalmente la maggior parte delle telecamere sono vicino Tokyo, ma ci aiutano spesso a poterci dare un'idea della situazione, visto che spesso trattiamo di criminali che danneggiano questi luoghi delicati. » - Saori si sarebbe avvicinata al pannello di controllo, maneggiando il touch screen per selezionare una delle coordinate. Al posto dello schermo blu, le tre avrebbero potuto vedere sul nitido schermo un corposo gruppo di volatili dall'aspetto longilineo ed elegante, con le lunghe zampe per terra che sembrava cercare qualcosa sul terreno. Il rumore naturale della terra che veniva calpestata sostituì quello dei macchinari. Era una rara gru giapponese, che sembrava essere proprio lì di fronte a loro. « Volete vedere qualcosa di particolare? Non siate timide. » - Avrebbe proposto Saori, girandosi verso di loro sorridendo.



    Ordine: Master, Camilla, Fuyuko, Eiko.
    Andava tutto bene, faccio solo una piccola autocorrezione: l'agenzia si trova al penultimo piano quando avevo segnato l'ultimo, scusate molto :**:.Potete chiedere la destinazione da osservare che preferite a Saori (limitandosi al Giappone naturalmente), sempre che vogliate c:
    Per ogni domanda, mandatemi un MP :**:.
     
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    Camilla "Mil" Mason
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    ■ Equipaggiamento: //
    Quelle due ragazze a modo loro sembravano essere discretamente interessanti, sebbene non riuscisse a farsene un'immagine davvero chiara a livello lavorativo non conoscendo i loro quirk e le loro potenzialità. Quando sentì Fuyuko nominate Miss Plague subito ebbe un piccolo sobbalzo, conosceva l'eroina in quanto era tra le più famose con un quirk di guarigione, e sebbene ormai si fosse ritirata per l'insegnamento Camilla non poteva non considerarla un modello da seguire per ciò che sarebbe voluta diventate, per un futuro nel quale potesse aiutare gli altri senza troppe difficoltà. Evitò in ogni caso di commentare con entusiasmo questa affermazione dell'altra ragazza, limitandosi ad un lieve sorriso nella contentezza del sapere che non era l'unica ad ammirare quella donna in quel modo. Forse per questo Lifeline la attirava ma non convinceva ancora al 100%, certo sarebbe potuta essere d'aiuto e di soccorso per molte persone, ma forse non nel modo che avrebbe voluto. La sua volontà era quella di sconfiggere anche alcuni mali più complessi di qualche supercattivo squilibrato: le malattie. Ne aveva le potenzialità, possedeva un quirk potenzialmente invincibile da questo punto di vista, ma non ne aveva di certo le capacità. Sperava che in questo la Yuuei almeno un po' potesse aiutarla in realtà.
    Le domande delle altre due ragazze si erano rivelate essere particolarmente interessanti, forse anche più della sua, e di certo potenzialmente più utili per apprendere qualcosa di più su quella azienda. Ma lei d'altronde voleva sapere cosa si faceva lì sopra e cosa avrebbero fatto oggi, e la risposta non tardò a mancare: gestivano in parte le missioni a distanza. Ora, la rossa di certo non voleva discreditare il lavoro di quegli eroi che maggiormente lavoravano da ufficio o cose simili, in quanto era anche grazie a loro che le missioni andavano a buon fire, però di certo non era la vita in cui sperava. Se proprio diceva soccorrere qualcuno voleva farlo in prima persona, per quanto enormemente spaventata dalla possibilità. La studentessa ringraziò quindi Saori per la sua risposta, facendo anche una sorta di inchino, era stata gentile d'altronde a rispondere sia a lei che a tutte le altre domande che le vennero porse in quel frangente. Camilla fu rallegrata nel sentire che Lifeline non operava soltanto nella zona di Tokyo, adorava viaggiate ed in qualche modo anche il lavoro fa eroe quindi si rivelava un modo per poterlo fare a quanto pare. A quanto pare Saori non era soltanto una roditrice da ufficio però, aveva anche il compito di aiutare i civili durante alcune missioni, onestamente la rossa si chiedeva come fosse possibile col suo quirk, forse i porcellini d'india avevano dei poteri che a lei sfuggivano alla mente, ma in ogni suo la cosa la rendeva felice. Quindi non si rischiava di finire soltanto rinchiusi in un ufficio, era bello saperlo.
    La ragazza non aveva altre domande da porgere alla sidekick per cui si mise prontamente a seguirla quando questa si alzò dalla sedia, sempre sfiorando il suo morbidissimo pelo con la pelle. Quale avversario avrebbe avuto il coraggio di combattere un esserino tanto adorabile? Si doveva essere davvero senza cuore per riuscirci. Nel giro di pochi passi si ritrovarono tutte e quattro all'interno di una grande sala che Camilla subito riconobbe essere una sorte di sala conferenze grazie alla presenza di un enorme schermo posto dietro di loro e di un bancone con molto posti a sedere, e difatti la sua ipotesi venne poco dopo confermata da Saori. La cosa che più attirava la sua attenzione di quel luogo in realtà non erano tanto le sedie, i microfoni o qualcosa di simile, alla fine quelle erano cose che poteva trovare un po' ovunque, ma piuttosto rimase piacevolmente colpita dai quadri appesi alle pareti riportanti informazioni di genere botanico su varie piante. In particolare i suoi occhi vennero rapiti da uno di quelli riguardanti i fiori di loto, con un disegno particolarmente elegante in primo piano.
    Ma l'ultima stanza, quella sì che sembrava essere qualcosa di superiore. L'idea di avere telecamere sparse in giro per i luoghi più emozionanti del Giappone dal punto di vista ambientale la emozionava non poco, anzi la rendeva veramente felice. Quando Saori chiese se volevano vedere qualcosa in particolare, Camilla non aspettò un ulteriore istante e si lanciò sulla risposta prima delle altre. C'era un luogo nel Giappone che aveva sempre sognato di visitare, un luogo a detta di chiunque stupendo alla vista e al piacere del singolo, e per questo probabilmente doveva essere protetto da parte dell'agenzia. «Per caso è possibile vedere il famoso lago di ninfee nella zona di Seki? Sarebbe un sogno!» La voce della ragazza risultava squillante ed entusiasta, era una richiesta particolarmente azzeccata per quelli che erano i suoi interessi, e tremava dall'attesa divina risposta, sperando fosse positiva era chiaro.
    Scheda ▪️ Heroes ▪️ Livello 3 | Energia: 175 ▪️ Forza: 40 ▪️ Quirk: 70 ▪️ Agilità: 40 | ♫ Song ♫
    © ryo's creation


    Scusate per la modifica ma ho pensato che non tutti potessero conoscere il lago di cui parlo, ed ho pensato che aggiungerlo sotto spoiler fosse la scelta migliore. (dopo aver anche chiesto a Delin il permesso) E' questo qui: click


    Edited by Çæ$hførum - 1/6/2020, 20:48
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    Fuyuko Tanaka
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    Exp: 795
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [3/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Aveva ancora le idee piuttosto confuse sulla scelta del terzo anno. Ogni studente, superati gli esami del secondo anno, poteva scegliere un’agenzia per eroi dove svolgere un tirocinio formativo finale prima della licenza definitiva. Un’opportunità per conoscere il mondo del lavoro. Una vetrina privilegiata dove gettare le basi per il proprio avvenire come eroe di Tokyo. Una scelta decisiva quindi per qualsiasi studente che si avvicinava al terzo anno. La Tanaka aveva ancora le idee molto confuse a riguardo. La sua cotta per Endeavor le imponeva di fare richiesta per l’agenzia dell’eroe n°1. Si era trovata particolarmente bene a lavorare con Whisper. E trovava molto affine Lifeline con la sua idea di eroe, oltre che a spiccare nelle materie di soccorso da quando aveva messo piede nell’accademia. Forse per questo aveva deciso di candidarsi per lo stage con Quiet Perfume, almeno per schiarirsi le idee sulla temuta scelta del terzo anno.

    Di una cosa era certa: Era orgogliosa di essere l’allieva di Miss Plague. In materia di soccorso non aveva rivali, sia per il suo Quirk che per le sue sconfinate conoscenze in ambito medico. Stava imparando davvero tanto da lei e non si era affatto pentita dalla sua scelta. Annuì con un sorriso alla simpatica ed estroversa Saori-san. La Mutant aveva il naturale dono d’infondere fiducia nelle persone e l’entusiasmo che metteva nei suoi discorsi era coinvolgente. Insomma Quiet Perfume aveva scelto con cura chi doveva accompagnarle nel giro turistico alla Evergreen Terrace. - Spero di arrivare presto ad una scelta. Il terzo anno è alle porte! - Sollevò le spalle e sorrise per sdrammatizzare. Altri studenti avevano idee molto chiare sul loro futuro fin dal primo anno alla U.A., ma fortunatamente non sembrava l’unica a nutrire quei dubbi. Saori-san fu precisa ed attenta a soddisfare tutte le loro curiosità. Trovò interessante l’organizzazione interna di Lifeline, basata sulla collaborazione e alla selezione dei Quirk. Ebbe quasi l’impressione che la stessa Quiet Perfume fosse una donna molto attenta e selettiva, eredità che stava trasferendo non solo alle sue sidekicks. - Trovo molto funzionale e giusto l’organizzazione delle squadre di soccorso secondo il Quirk e le attitudini personali… ma quanto incidono le singole preferenze? - Chiese con un sorriso. - Un eroe con il Quirk del Fuoco potrebbe essere mandato a risolvere un’emergenza nelle acque di Tokyo, se esprime il sua volontà a riguardo? - Non voleva essere sovversiva o altro, ma desiderava comprendere la flessibilità dell’agenzia. In ognuna di esse si puntava sul gioco di squadra e lo aveva capito già dalle esercitazioni in Accademia.

    Si sollevò dal divano quando la Mutant decise di continuare il tour. La seguì senza fiatare, lasciandosi rapire dal lusso e dall’ecologia che dominavano il penultimo della struttura. Insomma Lifeline sembrava un’agenzia davvero seria, ben attrezzata e con principi ben chiari. Ne rimase piacevolmente colpita, soprattutto quando visitarono la stanza di controllo allestita con schermi e mappe di ultima tecnologia. Le labbra della Tanaka si schiusero in un’espressione esterrefatta, in particolar modo quando l’assistente di Quiet Perfume mostrò delle immagini realistiche e nitide di alcune gru giapponesi. A quanto pare Lifeline aveva disseminato di telecamere l’isola per essere sicuri di monitorare l’ambiente del paese. C’erano occhi ed orecchie ovunque per intervenire con tempestività in caso di emergenze ambientali. - F…Fantastico! - Non riuscì a trattenersi, avvicinandosi quel che bastava alla console di controllo. Non era un’esperta di tecnologia ma le bastava osservare la nitidezza delle immagini per capire che l’agenzia non badava spese se in gioco c’era la salute del pianeta. - Ōkunoshima? - Impossibile non conoscere l’isola dominata dai conigli. Erano così carini e batuffolosi. - Una volta l’ho visitata con la mia famiglia! - Confessò. - Dopo può raccontarci di una missione sul campo condotta da Quiet Perfume o da una delle sue sidekicks? - Chiese sempre più curiosa.

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Weather Switch Suit [Indossato]
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi.

    ► Electric Booster: [Supporto]
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]

    ► Elixir: [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Peso: [1]

    ► Radar: [Supporto]
    ► Effetto: Identifica il numero e la posizione di persone/animali/metalli presenti in un'area di dieci metri dall'utilizzatore.
    ► Peso: [1]

    ► First Aid Kit: [Cura]
    ► Effetto: Cura danni medio-lievi
    ► Peso: [1]

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    Eiko Ishii

    Narrato#3d4650
    «Pensato»#708090
    "Parlato"#1E90FF
    Di certo Eiko era una ragazza chiacchierona già di suo, ma quell'hero mutant roditore sapeva davvero come metterle a loro agio, o per lo meno riusciva a farlo con l'albina stessa. Era un po' quello a cui aspirava Eiko prima o poi: con la sua parlantina riuscire a mettere a proprio agio i suoi interlocutori, a maggior ragione se erano delle vittime di un qualche disastro o comunque di un qualche incidente. Più la ascoltava e ne osservava i modi di fare, più la ragazza albina cercava di captare ogni singola cosa da quell'incontro. Era davvero felice di essere stata accettata per quella giornata di tirocinio. La giornata era appena iniziata e si prospettava già molto ricca, anche se non erano sul campo, ma solo all'interno dell'agenzia. "Come avete detto, ho ancora tempo per decidere, anche per questo motivo mi sono iscritta a questa giornata. Mi sarà sicuramente utile per capire in parte se è questa la strada che voglio intraprendere o no." Rispose con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto: le si rivolgeva con tono di tutto rispetto, come era solita fare con gli adulti, poi per quella giornata era la sua "capa" non poteva di certo darle del tu senza permesso. Certo, era stato detto loro di chiamarla Saori-chan, ma quello non significava molto.
    Ascoltò con crescente interesse ogni risposta della mutant e, non avendo più domande, si alzò appena la loro capa decise di continuare il tour dell'agenzia. Non rimase particolarmente colpita dalla sala conferenze, la quale sembrava abbastanza standard, eccezione fatta per tutte quelle immagini di botanica appese ai muri. La stanza rivelazione fu però quella subito dopo la sala conferenze: già ad un primo sguardo sembrava essere molto attraente, forse il tutto spinto dalla luce azzurrino che filtrava sotto la porta: prometteva tante cose interessanti. Eiko rimase letteralmente a bocca aperta: tutte quelle immsgini delle varie telecamere disseminate per l'intera isola... erano a dir poco nitide e stupefacenti. Semplicemente... wow.
    "Sembra il paradiso qui dentro...!"
    Forse non era esattamente il termine esatto da utilizzare, ma vedeva quella piccola stanza in quel modo. Avrebbe quindi aspettato che la mutant mostrasse i due posti richiesti dalle compagne, prima di avanzare la propria richiesta. "A me farebbe piacere vedere il giardino Isui-En a Nara." Mel frattempo avrebbe continuato a fissare lo schermo a bocca aperta: quanta bellezza...!
    Heroes - LV 2 Quirk
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    Energia: 100Forza: 23
    Quirk: 30 Agilità: 22
    Yen: 450,00 ¥


    CITAZIONE
    Status: Illesa

    Tecniche: ---

    CITAZIONE
    Equipaggiamento:

    • Technical Gloves [Costume]:

    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
     
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    « Certamente. Quello di cui parlavo si riferiva più che altro a situazioni specifiche. Una persona con un Quirk di Fuoco può tranquillamente fare il suo lavoro anche in mezzo al mare! » - Avrebbe cominciato Saori dopo la domanda di Fuyuko, con i suoi ormai abituali gesti delle mani. « Però se avessimo qualcuno più adatto alla situazione manderemo lui, o comunque daremo alla prima persona un ruolo più di supporto. » - Avrebbe terminato di spiegare la ragazza, sperando che fosse una spiegazione abbastanza esaustiva per la studentessa sorridente dai capelli turchesi. Annuì inoltre alla risposta di Eiko, mentre si dirigevano in quella speciale saletta che probabilmente solo in pochi potevano vantare di aver visto e persino usato. La Mutant raccolse i complimenti all'ufficio delle ragazze, con un sorriso fiero in volto. Si ricordava di quando pure lei ammirava con aria sognatrice e lontana quegli schermi ed addirittura aveva ora imparato ad usarli per mostrarli ad aspiranti eroine. Alla prima richiesta, quella di Camilla, sbarrò un attimo gli occhi come se non avesse mai sentito quel nome. Quella specie di piccolo schermo usato nei musei era un piccolo touchscreen dove bastò digitare pochi caratteri per farle comparire una lista di nomi davanti agli occhietti. Pigiò quello che le sembrava giusto e di fronte agli occhi di tutti il lago desiderato dalla studentessa apparve come per magia. Probabilmente non era la prima volta che vedevano qualcosa di proiettato su uno schermo, ma osservare quello che sembrava un vero dipinto muoversi e colorare l'intera stanza di un piacevole verde acque e mille altri colori non era cosa di tutti i giorni. Avrebbero potuto osservare i pesci muoversi nell'acqua nascosti da un leggero strato di foschia mattutina, da una telecamera che probabilmente era posizionata su un albero poco lontano. Si intravedevano ben poche persone da lontano, forse degli addetti alla pulizia del parco considerato che erano vestiti uguali, anche se non erano sicuramente il focus dell'immagine.
    « Che bel posto! Non lo conoscevo nemmeno io, a dir la verità. » - Si sarebbe rivolta a Camilla sorridendo e con un'espressione un po' stupita. Nonostante lo avesse annunciato come famoso, nemmeno Saori sembrava a conoscenza di quel lago. Avrebbe aspettato che tutti avessero potuto osservare quell'angolazione - purtroppo per Camilla, solo quella era disponibile - per poi ascoltare la richiesta di Fuyuko. Cominciando a digitare questa volta con più sicurezza, avrebbe poi risposto alla sua domanda mentre le immagini si caricavano.
    « Certo! In realtà c'è qualcuno di speciale che ci sta aspettando al piano di sopra, la incontreremo presto. Ecco a voi l'isola dei conigli! » - Avrebbe poi annunciato dopo quella breve rivelazione, puntando un attimo gli occhi al cielo come d'istinto. Invece dello spettacolo di lontani colori di prima, questa volta
    le tre avrebbero potuto notare che il verde dominava l'immagine. La telecamera era posizionata in un piccolo cespuglio, più precisamente all'interno di una foresta rigogliosa più che alle famose spiagge della zona. Forse era per cercare un paesaggio più naturale, ma i famosi conigli non erano presenti lì davanti a loro. Saori sembrò pigiare alcuni tasti, cambiando velocemente angolazione fino a trovare una famiglia di batuffoli bianchi di fronte a loro. C'erano almeno quattro roditori più grossi accompagnati da una serie di piccole palle di pelo che li seguivano quasi rotolando. Era uno spettacolo incantevole se si amavano gli animali. Saori sembrava un poco imbarazzata, guardando i coniglietti mentre si grattava la testa. In realtà li fissava con tanto amore da sembrare estasiata, ma forse non lo voleva far notare troppo di fronte alle ragazze. Forse rimase un po' troppo su quegli animaletti e cambiò improvvisamente destinazione.
    « Ehm...ed ecco qui quello che hai chiesto Ishii-kun. » - Le tre avrebbero visto uno spettacolo di colori che poteva quasi rivaleggiare con l'area scelta da Camilla, un insieme di giardini e laghi che sembravano voler meravigliare chiunque ci passasse vicino. Era un insieme di natura rigogliosa, splendida architettura giapponese e garden design. Il giardino Isuien offriva numerose inquadrature che comprendevano sentieri ininterrotti tra i laghi, ponticelli di legno e rocce completamente coperte di muschio. Non sembrava ci fosse ancora qualcuno lì, offrendo la visione dell'acqua che specchiava il cielo e gli alberi. Il suono dei fiumicciatoli artificiali che scorrevano sui ciottoli era veramente rilassante. Dopo quella visione di tutti quei luoghi, lasciando le ragazze ammirare per ultimo quel paesaggio, Saori avrebbe annunciato la loro prossima destinazione battendo le mani tra di loro (non producendo un gran suono a causa del pelo).
    « Bene ragazze. Vi vorrei portare al piano di sopra, dove c'è la serra personale di Perfume-san. Lì ci aspetta la vice di Lifeline, che vorrebbe conoscervi! » - Avrebbe così spento il macchinario che proiettava le immagini, facendo uscire tutti da quella stanza. Le porte si sarebbero chiuse dietro di loro, mentre le quattro facevano la strada a ritroso verso l'ascensore. La Mutant restò fuori però, incrociando le dita tra loro mentre dava loro le ultime indicazioni.
    « Salite all'ultimo piano e troverete Takahashi-san ad aspettarvi. Penso ci rivedremo dopo, a fra poco! » - Le avrebbe salutate con un piccolo inchino mentre le porte si chiudevano, lasciando le ragazze salire all'ultimo piano del grattacielo in un breve viaggio che andava verso l'alto. Sarebbero passate poche decine di secondi per farle arrivare in un luogo del tutto diverso dalla moderna agenzia per eroi di prima.
    Un profumo di fiori e di terra le avrebbe accolte prima di poter scorgere tutti i dettagli del luogo. Innanzitutto, il soffitto e le pareti erano entrambi di spesso vetro, facendo entrare un'intensa luce e creando un ambiente ben più caldo di quello precedente. La serra di Kaori Shizune era un ordinato e curato luogo dove sembravano crescere piante e fiori di ogni tipo. Appena entrate avrebbero notato un corridoio di piante grasse appoggiate su dei ripiani di legno, dando quasi un'aria rustica a quel piano, che faceva intravedere sin da lì quella che sembrava una piccola foresta ben organizzata. Avrebbero dovuto compiere qualche passo in avanti per notare una struttura centrale sopraelevata, quasi una gabbietta per uccelli in ferro battuto che ospitava un tavolino del medesimo materiale ma di colore bianco. Seduta proprio lì c'era una ragazza che sembrava avere l'età di Camilla, indossando quello che sembrava essere il suo costume da eroe. Un dolcevita nero faceva capolino su una specie di felpa bianca, che però si dilungava dietro come se fosse un camice od una specie di mantello. Un paio di spessi occhiali neri coprivano i suoi occhi scuri che guardavano le tre curiosi. Sembrava intenta a leggere un libro poco prima che le ragazze arrivassero, chiudendolo con un gesto prima di alzarsi in piedi per salutarle. Non sembrava particolarmente alta, ma aveva dei lunghissimi capelli neri che erano raccolti in due voluminose code ai lati del capo.
    « Buongiorno...mi ricordate i vostri nomi? » - Avrebbe pronunciato la ragazza con voce calma e bassa prima di posare il libro che stava leggendo sul tavolo, squadrandole con aria seria. Non sembrava presuntuosa, forse non ricordandosi veramente come si chiamavano le tre. Avrebbe poi risposto con un inchino, presentandosi a sua volta. « Io sono Takahashi Kamiyo, la mente dietro le operazioni di Lifeline. Il mio nome da eroina è Bookworm, se mai lo avete sentito, anche se ne dubito. » - Avrebbe aggiunto con un sorrisetto autoironico, prima di riprendere il libro che aveva appena appoggiato tra le mani. « Vediamo...benvenute all'agenzia, anche se avrete già conosciuto Saori. Se posso porvi un quesito...qual è la vostra Unicità? E come mai la scelta di un'agenzia così specializzata? » - Avrebbe così chiesto la ragazza che avevano appena conosciuto, in modo molto semplice e diretto. Sembrava piuttosto interessata soprattutto ai poteri delle tre, forse per qualche motivo personale.




    Ordine: Master, Camilla, Fuyuko, Eiko.
    Eccoci qui! Scusate immensamente il ritardo, non accadrà più :**:. Spero sia tutto chiaro dal post, potete tranquillamente interagire come volete con Bookworm.
    Per qualsiasi domanda mandatemi un MP!
     
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    Camilla "Mil" Mason
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    ■ Equipaggiamento: //
    Quella visita all'agenzia si stava decisamente rivelando più divertente ed interessante di quanto potesse inizialmente pensare, certo non aveva ancora deciso se quello sarebbe stato il suo futuro o meno ma di sicuro aveva delle informazioni in più su cos'era quell'agenzia e su come potesse esserle utile all'interno del suo percorso da eroina. Di sicuro le interessava l'aspetto dell'aiuto ambientale, della sicurezza di certi posti che andavano preservati a tutti i costi dall'azione talvolta fin troppo distruttrice dell'essere umano, insomma ciò che svolgevano lì dentro la interessava e non poco, sebbene non fosse comunque il suo fine ultimo, quello che davvero cercava. Non conosceva nessuna organizzazione di eroi nel territorio di Tokyo che in realtà corrispondesse ai suoi standard, al suo obbiettivo nella vita, non sembrava esserci nessuna di loro attenta ai problemi quali l'utilizzo di quirk per curare malattie o cose di questo tipo, o perlomeno se qualcosa di simile esisteva di certo lei non la conosceva. Stava vivendo un'esperienza positiva da questo punto di vista con il volontariato alla 30MINIndustries, in quel luogo si trovava veramente bene, forse proprio perché era pieno di persone che in un certo senso avevano obbiettivi molto simili ai suoi, primo fra tutti quello di poter trovare delle cure anche attraverso l'uso di quirk di supporto come il suo. Insomma, la ricerca era il suo campo, era il suo sogno e sperava che sarebbe finito in quell'ambito il suo futuro; certo sembrava strano data la scelta di frequentare una scuola per eroi, ma dietro quella scelta c'erano tanti altri motivi, tra cui anche un po' di insolenza da bambina privilegiata.
    Quando la mutant le disse di non conoscere il lago che aveva nominato la ragazza dai capelli rossi si imbarazzò leggermente, portandosi la mano alla testa ed arrossendo, a volte tendeva a dare per scontato che tutti avessero il suo stesso livello di conoscenze su ogni cosa. In questo caso lei conosceva molto bene quel posto, perlomeno in foto, grazie alle informazioni della madre che spesso e volentieri lo nominava durante le loro lezioni private di storie dell'arte che tenevano almeno una volta a settimana; la madre era una grande ammiratrice di tutto ciò che si potesse definire arte ed aveva sempre cercato di imprimere questo suo aspetto nella figlia, forse non riuscendoci davvero al 100% ad essere onesti. In ogni caso ricordava di aver sentito più volte la madre nominare quel luogo dicendo che in quelle acque si poteva rivedere l'arte di Monet, erano un tripudio di impressioni di ogni tipo, per cui la piccola studentessa aveva visto foto e fatto ricerche su qualche libro qui e lì, senza però riuscire mai a visitare davvero il luogo, a causa principalmente della sua posizione non proprio comoda. Per cui quando vide comparire sullo schermo di quell'enorme aggeggio elettronico quelle immagini rimase piacevolmente sorpresa, non si immaginava che quel luogo potesse essere effettivamente tanto bello proprio come le era stato descritto, le sembrava di trovarsi lì in parte, sebbene sapesse che non era così, ma poteva sempre sognare in un certo senso.
    «Uaaah la ringrazio Saori, è stupendo!» Camilla era praticamente in brodo di giuggiole, quel paesaggio aveva risvegliato in lei la stessa sensazione che si prova da bambini davanti a qualcosa di nuovo e positivo, come una torta buonissima o cose di questo tipo, però è una sensazione che col tempo si finisce per vivere sempre più raramente. Doveva ammettere che anche le altre due scelte compiute dalle sue compagne di avventura si erano rivelate emozionanti alla vista: l'isola con quell'adorabile famiglia di coniglietti bianchi era forse una delle cose più carine che lei avesse mai visto, avrebbe voluto accarezzare e tenere in braccio uno di quei coniglietti così pelosi che avevano l'aspetto di essere incredibilmente morbidi, così come la loro guida mutant d'altro canto. Anche l'altra scelta era emozionante, simile a quella fatta da Camilla ma di un luogo certamente più conosciuta da chiunque, era un luogo ricco di colori e di elementi naturali che non potevano che lasciare senza fiato. A volte poteva sorprendere quanto la natura fosse stupenda, e quanto questo all'uomo sembrasse non fregare un bel nulla quando entravano in gioco interessi egoistici di ogni tipo. Era un vero peccato.
    Dopo aver terminato di osservare i filmati di quelle videocamere sparse per tutto il territorio giapponese, Saori avvisò le tre che avrebbero incontrato qualcuno a breve proprio nell'ultimo piano di quel palazzo, che a quanto detto era dedito alla serra di Quiet Perfume, sembrava molto interessante, se avesse potuto anche lei probabilmente avrebbe tenuto una piccola serra nel suo appartamento, ma doveva accontentarsi di pochi e piccoli cactus. Quella che stavano andando ad incontrare era la seconda in carica dell'agenzia, e l'idea da un lato un po' spaventava Camilla, inoltre le dispiaceva dover abbandonare lì Saori, sebbene l'avrebbero ritrovata a breve da quanto diceva. «A dopo, grazie ancora!» Prima che l'ascensore sulle quali le tre erano salite si potesse chiudere, la rossa sorrise e fece un cenno con la mano alla mutant che era stata davvero adorabile con loro rispondendo a tutte quelle domande e mostrandole tutto ciò che volevano con quello strano marchingegno.
    Man mano che l'ascensore saliva si poteva sentire l'odore tipico dei giardini in fiore, quello che a volte sentiva anche a casa sua in primavera mentre il giardiniere lavorava per piantare i fiori che sua madre richiedeva, ogni anno qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo. La stanza sembrava essere a tutti gli effetti una serra, o forse anche più una sorta di habitat naturale ricreato all'interno di questa cella di vetro, con tutta quella vegetazione in ogni lato che gli occhi potessero ispezionare. L'entrata era piena di piante grasse, la giovane riuscì a riconoscere anche le stesse specie delle due piccole piantine che teneva sul davanzale della cucina, era sorprendente vedere come quelle dell'agenzia sembrassero essere mille volte più vive e splendenti, si sentiva quasi offesa da ciò. Al centro di tutto questo spettacolo idilliaco, dentro una sorta di struttura in ferro, si trovava una ragazza con addosso quello che sembrava un misto tra un camice ed un vestito da eroina, doveva essere l'assistente che le stava aspettando come Saori le aveva anticipato. «Camilla Mason, piacere di conoscerla.» La rossa fece qualche passo in più per avvicinarsi quanto necessario all'altra ragazza, la quale si era alzata dal suo tavolino posando il libro che teneva tra le mani, in modo che potesse salutarla col giusto decoro e con una sorta di piccolo inchino. Doveva ammettere di non aveva idea di chi fosse questa Bookworm, ma d'altronde doveva anche ammettere di non essere una grande conoscitrice a livello di eroi, si limitava ad essere informata maggiormente su coloro che erano in prima linea soprattutto, non sapeva molto neanche sulla stessa Quiet Perfume ad essere onesti; eppure sembrava essere una persona incredibilmente professionale, ma non si dovrebbe in ogni caso giudicare mai un libro dalla proprio copertina.
    «Il mio quirk mi permette il controllo a livello cellulare dei tessuti del corpo umano, principalmente per stimolare la duplicazione cellulare ma sono in grado di controllare anche altri processi, più o meno.» Effettivamente non era ancora così esperta con il suo quirk, sapeva che non era ancora in grado di sfruttare al meglio tutte le possibilità che questo le offriva, ma d'altronde si era iscritta a quella scuola di eroi anche per questo motivo, era la strada più veloce ed efficace per migliorare. «Onestamente non credo di aver già scelto questa agenzia come quella in cui vorrò fare domanda un giorno, non sono nemmeno certa che la strada da eroina comune sia ciò che cerco, ma sembrava essere interessante per la mia esperienza in quanto si basa principalmente sul ruolo di supporto.» Camilla si limitò a dire la verità, un po' la imbarazzava perché era consapevole del fatto che la maggior parte degli studenti della Yuuei e probabilmente anche le altre due ragazze volevano diventare eroi, d'altronde era la cosa più ovvia che qualcuno iscritto ad una scuola simile possa volere, eppure sentiva l'esigenza di non nascondersi dietro qualche scusa come aveva fatto invece nel suo test d'ingresso, forse stavano tenendo una qualche ricerca sugli studenti in visita o chissà cosa, insomma non c'era nessuna esigenza che la portava a non rispondere con sincerità in quel caso.
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    Scusate il leggero ritardo, ma mi sono messo a scrivere il prima possibile dopo l'esame di ieri @-@
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    Lifeline era più di una normalissima agenzia per eroi. E quella giornata insieme a Saori-san, la segretaria di Quiet Perfume, diventava di minuto in minuto più interessante. Si sentiva una privilegiata per essere stata scelta per quella visita all’Evergreen Terrace. Avrebbe tanto voluto visitare anche le altre agenzie di Tokyo con le stesse modalità per avere una panoramica generale dell’offerta lavorativa sul territorio giapponese. Purtroppo dubitava che una simile occasione si fosse ripetuta, soprattutto con la scelta del terzo anno ormai alle porte. Sorrise con gentilezza verso la Mutant, ritenendosi più che soddisfatta dalle sue risposte.

    Alla fine tutte le sue richieste furono esaudite. Infatti oltre ad ammirare i paesaggi suggeriti dalle compagne, non poté non rimanere affascinata dall’isola dei conigli. Oltre a portare con sé un bel po' di ricordi, di quando i Tanaka avevano visitato quel luogo turistico, trovava sempre così carini quei roditori. - Kawaiiiiii! Non trovate? - Cercò complicità in Eiko-san e Camilla-san. E perché no, anche nella Mutant. Infondo in quella stanza c’erano quattro ragazze e di solito le creature piccole batuffolose erano ampiamente apprezzate dall’universo femminile. E la Tanaka non faceva eccezione. Anche il suo desiderio di parlare con le sidekicks di Quiet Perfume fu realizzato. All’ultimo piano di Evergreen Terrace c’era la serra dell’eroina. E dopo essersi congedata con un sorriso dalla Mutant, la studentessa del secondo anno si ritrovò di nuovo in ascensore con le colleghe. Stavolta impiegarono davvero pochi secondi, anche se la Tanaka si incollò di nuovo al vetro dell’ascensore con l’entusiasmo di una bambina. Salire sempre più in alto e troneggiare sull’intera città. Era sempre più convinta che con il sopraggiungere della sera le serre di Quiet Perfume sarebbero diventate il luogo più romantico ed esclusivo di tutta Tokyo.

    Quando le porte dell’ascensore si aprirono profumi e colori inebriarono i sensi della studentessa. Prima di muovere un passo, lasciando alle altre ragazze di anticiparla, rimase lì sulle porte scorrevoli ad ispirare profondamente quei profumi. Poi in coda alle ragazze si mise ad osservare le innumerevoli specie vegetali che accoglievano l’ultimo piano di Evergreen Terrace. - Wow! - Lifeline era pieno di sorprese. E nel bel mezzo di una struttura in ferro battuto c’era ad attenderle la Vice di Quiet Perfume. Lo sguardo smeraldino della Tanaka si soffermò sui lunghi capelli corvini della donna ed il viso serio. Sembrava un’eroina ligia al dovere e che non le importava molto della fama o dei riflettori dei media, anche perché non aveva mai sentito parlare di “Bookworm”. - Fuyuko Tanaka, piacere di conoscerla! - Sprofondò in un inchino. - Riesco a riprodurre, modulare e manipolare gli eventi atmosferici. - Rispose con un sorriso alla domanda di Bookworm. - Fin dal primo anno ho trovato interessante le materie di Soccorso, tanto da seguire un percorso di specializzazione alla Yuuei. Sono ancora titubante sulla scelta dell’agenzia al terzo anno però visitare Lifeline mi stà sicuramente aiutando. -

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Weather Switch Suit [Indossato]
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi.

    ► Electric Booster: [Supporto]
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]

    ► Elixir: [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Peso: [1]

    ► Radar: [Supporto]
    ► Effetto: Identifica il numero e la posizione di persone/animali/metalli presenti in un'area di dieci metri dall'utilizzatore.
    ► Peso: [1]

    ► First Aid Kit: [Cura]
    ► Effetto: Cura danni medio-lievi
    ► Peso: [1]

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35 replies since 24/4/2020, 20:25   1062 views
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