Era contento che Shion la pensasse come lui, riguardo il sistema noioso per diventare eroe, anche se... beh, sì, c'era sempre una parte di Hayato che - per quanto ormai piccola e quasi inesistente - desiderava diventare un eroe: si trattava sicuramente di quella maggiormente legata alla propria infanzia.
Shion, intanto, si dimostrò entusiasta rispetto alla sua idea per cui entrambi iniziarono a fare scorta di leccornie (tanti altri nikuman) e birre, pronti per dirigersi in spiaggia. Annuì senza esitazione all'ordine dell'altro: gonfiare i salvagenti era faticoso, sì, ma lo sarebbe stato di più trasportare tra le braccia tutta quella quantità di cibo e bibite.
«Non affaticarti troppo con le tue abilità, abbiamo ancora la parte più bella della serata da occupare.»
Disse, riferendosi chiaramente ai cestini che il Villain avrebbe recuperato, sebbene dovesse ormai aver fatto il pieno di energie, da quando avevano abbandonato la struttura del paintball.
Arrivarono poi finalmente in spiaggia, sebbene Hayato non stesse capendo più un accidenti ormai: quei due salvagenti si erano rivelati ben più grandi di ciò che pensava e ormai tutto l'ossigeno che circolava legato al ferro dell'emoglobina nel proprio corpo giaceva all'interno dei due unicorni. Insomma, Shion non avrebbe fatto fatica ad accorgersi che il biondino fosse diventato improvvisamente rincoglionito, oltre che traballante.
«C-Ci sono!»
Sospirò, quando si fermarono, poggiando i due salvagenti sulla sabbia. Forse era meglio portare il cibo, sì.
«Credo... credo di soffrire di pressione bassa... forse dovrei fare una visita... cardiologica.»
Ansimò, rendendosi conto che chiudere la bocca sarebbe stata la scelta migliore per recuperare un po' di fiato.
Era tutto buio e, a dirla tutta, sarebbe stato difficile osservare i propri salvagenti dato che era ormai notte fonda e non si vedesse quasi nulla: si trattava soltanto di tempo, comunque, presto i fuochi d'artificio avrebbero illuminato il cielo e anche loro due, rendendoli chiaramente visibili.
Nel frattempo, al proprio compagno di squadra venne in mente di passare ai ringraziamenti.
«Davvero? Mi fa così piacere! Anche tu sei stato un ottimo alleato, mi sono divertito un sacco.»
Disse, dopo essersi ristabilito, ricambiando il sorriso dell'altro.
Era proprio felice di aver conosciuto Shion, ad Hayato piaceva conoscere nuove persone e fare amiciz---
Okay, forse abbiamo parlato troppo presto.
Già, perché Shion l'aveva appena baciato.
Il biondino spalancò le palpebre, restando pietrificato per un attimo e fissando l'altro in maniera allibita.
Non sapeva bene come comportarsi, per lui rapporti di quel tipo non erano affatto semplici da gestire, benché Shion fosse un ragazzo molto attraente e simpatico. Poteva piacere anche a lui?
Forse sì, ma Hayato in quel momento non riusciva a ragionare lucidamente: aveva inteso di esser stato un po' troppo fraintendente durante la serata tuttavia, pensandoci meglio, forse non era stato proprio un male.
In un primo momento non disse nulla perché, proprio mentre finirono di baciarsi, scoppiarono i primi fuochi d'artificio, manco a farlo apposta.
«Shion io---»
Esitò per un attimo, non sapendo bene cosa dire. Non si accorse nemmeno dei fuochi, tanto che era confuso.
«Cioè, tu sei gay?»
Chiese, a quel punto, con una nota di disagio mista a curiosità.
«E io... sì, io ti sono sembrato gay?»
Domandò. Non c'era nessuna malizia, offesa o altro nelle proprie parole, ma semplice e vivo interessa, misto ad una punta di imbarazzo. Aveva sempre cercato di capire come apparisse agli occhi degli altri e, benché quello fosse il momento meno adatto e la domanda totalmente fuori luogo, il biondino non poté impedire a quelle parole di abbandonare la propria bocca.
«Comunque, io, ehm, sono lusingato, sì~»
Non c'erano parole meno eccitanti in quel momento, ma una persona confusa come Hayato non poté che restare sorpresa. Di solito, quando si intratteneva con altre persone, procedeva per vie totalmente diverse: non era abituato a quell'approccio così spontaneo, sebbene non capisse se gli dispiacesse o meno.