Avvertimento

Sq : Avvertimento

I giorni passavano Hector aveva avuto sempre più telefonate e richieste di ingaggi e investigazioni su casi sospetti riconducibili al futuro atto terroristico che sarebbe presto avvenuto in città. Il vigilante onestamente non sapeva che cosa sarebbe successo, ma sarebbe stata una catastrofe e lo stato di all’erta sarebbe stato al massimo, non poteva dunque ignorare che cosa sarebbe successo e si era ritrovato in mezzo a due fuochi e possibili scelte.
Da una parte c’era la questione della salvaguardia della città e bene o male, nonostante Hector fosse stato una persona scorretta o avesse avuto alti e bassi, doveva aver a che fare con la realtà dei fatti.
C’era un emergenza che richiedeva l’aiuto degli Hero e delle forze di sicurezza, ma sicuramente non sarebbero bastate per risolvere tutto, quindi c’era bisogno di un aiuto esterno , anche “illegale”. Tuttavia se da un lato c’era il dovere dall’ altro c’era sua madre che gli aveva già detto di non ficcare il naso in quella faccenda, ma a questo punto il problema per Hector non era lui, tanto sapeva che in un modo o nell’ altro, anche con il rischio di perdere il quirk, lui sarebbe intervenuto, ma sua madre doveva lasciare la città. Era troppo pericoloso anche per la polizia quella situazione e lei non poteva restare lì. Hector nonostante i suoi alti e bassi e parole dette , non poteva lasciare sua madre da sola a combattere.
Hector quindi cercò di fare il punto della situazione: secondo un attenta riflessione l’attacco sarebbe stato un gas prodotto da qualcosa, si era parlato di farfalle come il nome di quell’organizzazione? Sì probabile, ma Hector nutriva ancora dubbi, anche perché com’ era possibile attaccare e spargere gas con farfalle?
Nel senso, ammettiamo che fosse vero allora dovevano essere animali modificati geneticamente oppure semplicemente frutto di qualche quirk potente, in ogni caso per poter agire gli servirà comunque del tempo , quindi era lì che bisognava agire mettendo al sicuro più vite possibili.
Hector immaginava un possibile scenario, ma non era sicuro di nulla, anche perché adesso la priorità era cambiata, perciò doveva contattare sua madre nolente o volente.
Il vigilante cercò di contattare la madre al cellulare, ma non rispondeva, allora gli frullò per la testa che l’unico modo per farsi trovare fosse fare “il solito casino” che faceva lui, anche con il rischio di beccare una denuncia e aveva giusto un bel caso tra le mani a cui occorreva una bella dose di “Blue Axe”.
Si trattava di un caso di furto di gioielli, il ladro aveva sfondato la casa di una famiglia e ne aveva preso gli ori rifugiandosi poi nella foresta di Tama, non sarebbe stato facile stanare quell’uomo, ma non era impossibile , in ogni caso era sicuro che già la polizia poteva essere sulle sue tracce quindi sua madre non avrebbe perso tempo e lì avrebbe trovato lui. Era un metodo rischioso di contattare qualcuno, ma non c’era soluzione.
Hector andò alla ricerca del suo uomo, lo trovò dopo un itera giornata alla ricerca , era nascosto in una grotta, ma si era accorto di non essere solo nella ricerca e come volevasi dimostrare, sua madre era arrivata per prima e stava chiamando i rinforzi per circondare l’intera zona.
Hector in quel caso preferì lasciar perdere la sua preda, se no presto si sarebbe trovato in mezzo ad un operazione di polizia di cui non aveva proprio bisogno, però si fece leggermente notare da sua madre, che lo aveva visto proprio aggirarsi tra la boscaglia con quel suo costume blu, e alla donna pareva strano che il figlio avesse lasciato di proposito perdere un operazione così importante e fosse scappato.

°Ok questa volta è strano che non è arrivato prima°

I pensieri della donna erano chiari e visto che i rinforzi non erano ancora arrivati e che comunque aveva lasciato detta la posizione in cui intervenire quindi andò a vedere che cosa aveva in mente stavolta Hector.
La donna lo inseguì fino a raggiungere un posto isolato dove c’erano solo gli alberi e il bosco a vedere quanto succedeva.
Ino sospirò sapeva che suo figlio era lì.

“So che sei qui!”

Hector sbucò fuori da dietro un albero e si tolse la maschera.

“Già pare proprio che ultimamente ci incontriamo spesso, ma con la differenza che oggi non è un caso.”

“Cosa vorresti dire?”

“Semplicemente che volevo parlare con te!”

“Cosa? Da quando?”

Ino non credeva alle proprie orecchie , come mai Hector voleva parlarle dopo che era stato anni a non rivolgerle la parola e dopo quello che si erano detti al bar qualche giorno fa? Sinceramente non che si fidasse molto.

“Ebbene sono qui parla. Anche se ero convinta che dopo la conversazione al bar non volessi più parlare con me!”

Hector gesticolò un attimo con le mani e scosse la testa.


“No aspetta tu al bar hai detto che non devo ficcanasare nella storia del terrorista dei quirk, ma ormai tutta la città in allerta e quindi da un momento all’ altro quell’ attacco annunciato arriverà. Perciò ho da chiederti di metterti in sicurezza e di lasciare almeno la città per qualche giorno!”

Ino scusse la testa incredula, cioè davvero lui le stava chiedendo a lei che era una poliziotta di andarsene e lasciare la città in balia di quei criminali? Doveva essere impazzito o conoscendolo si era strafatto di coca.

“Hai tirato di coca oggi vero?No perché è evidente che stai scherzando oppure sei davvero scemo a chiedermi questo.”

Hector era preoccupato davvero, ma lo sapeva che non sarebbe stato facile convincerla.

“No dai davvero, lo so che fin ora non ti ho mai chiesto nulla, ma lo sai quanto ci tengo a te. Lo dico per il tuo bene!”

Ino sbuffò.

“Ok sei serio allora…comunque non credere che non ci abbia pensato, ma non ho intenzione di andare via. Se ci sarà una “guerra” da combattere io lo farò salvando più vite possibili. Non posso andar via lo sai che ho dei doveri da compiere.”

“Ma”

“Niente ma, pensa a te stesso, sei tu che dovresti andartene. Te l’avevo detto di non intrometterti quindi se non vuoi farti togliere il quirk allora va via tu da Tokyo.”

Hector strinse i pugni, a quanto pare era testarda esattamente come lui, quindi restasse pure, ma non doveva essergli di intralcio, le diede il suo numero di cellulare , in caso di problemi comunque preferiva essere chiamato.

“Ok dato che sai bene la mia risposta desidererei solo che tu mi chiamassi se ci sono problemi. Cerca di non essere troppo orgogliosa e non fare l’eroina, di quelle ce ne sono fin troppe.”

Hector voltò le spalle e se ne andò con un po’ di amaro in bocca, ino conservò il numero, certo non gli avrebbe chiesto MAI aiuto, ma sicuramente lo avrebbe almeno reso partecipe di come stava, sperando che la sicurezza funzionasse questa volta.
Tokyo era ad un passo dalla minaccia.

Il Layaut e la grafica è opera di Lady Lokied è stato fatto apposta per utilizzo in Become a Hero:My Hero Academia GDR.