🦋 Pillars Of Pride

ACT II - Brave New World

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    a pile of "goo"

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    A meno di due giorni dall'inizio dell'attacco, la situazione a Tokyo era critica. Ai cittadini veniva raccomandato di stare in casa, e chiunque uscisse senza una maschera antigas adeguata - purtroppo sul mercato circolavano molte imitazioni economiche - era destinato a sparire, raccolto dai volontari che pattugliavano le strade in cerca di superstiti o da uno di quei misteriosi uomini in nero, che giorno dopo giorno sembravano aggirarsi fra le strade di Tokyo sempre più numerosi. In ogni caso, per ora non si sapeva di nessuno che si fosse risvegliato. In caso eccezionale, erano stati coinvolti nelle operazioni di soccorso anche studenti privi di licenza e tirocinanti, generalmente si occupavano di situazioni non particolarmente pericolose, ad esempio ve ne erano molti che si occupavano proprio delle operazioni di ricerca dei dispersi. Spesso e volentieri non era facile trovarli, completamente ricoperti di farfalle, era facile scambiarli per sacchi di immondizia o roba simile, era pertanto cruciale esplorare e setacciare ogni singolo angolo, avendo cura di smuovere almeno un po' degli insetti per sincerarsi della natura di cumuli troppo grossi. Fortunatamente, Tokyo era famosa per la maniacale pulizia delle strade, quindi non capitava troppo spesso di trovare sacchi di immondizia per strada con cui sbagliarsi.
    Camilla Mason era una studentessa dello Yuuei non troppo giovane, per la media della scuola, ma non per questo con tanta esperienza, anzi: doveva ancora sostenere, no, doveva ancora fare richiesta per l'esame che le avrebbe conferito la licenza provvisoria, posto ovviamente che volesse sostenerlo. Ma la situazione era quel che era, e anche una ragazza inesperta come lei poteva avere il suo ruolo in una tragedia su larga scala come quella: nello specifico, faceva parte di un gruppo di volontari, eroi e non, che si aggirava per le strade di Shinjuku. Non era da sola, era con un suo senpai del terzo anno, un certo Sakaido, un ragazzo albino dai capelli corti ed alto poco più di lei, sebbene si fossero conosciuti quel giorno si era dimostrato da subito molto gentile e cortese, seppure molto concentrato nel compito che stavano svolgendo. Durante la loro ronda, il ragazzo era stato attirato da dei rumori, e si era ritrovato dinanzi ad un locale senza finestre: dall'esterno i suoni erano molto ovattati, ma si sentiva distintamente della musica da discoteca risuonare a tutto volume. Sakaido aveva detto a Camilla che avrebbe indagato all'interno del locale, ma che se non fosse uscito in dieci minuti lei sarebbe dovuta andare a chiamare i soccorsi. L'unica cosa che la ragazza non poteva aspettarsi, sarebbe stata che probabilmente di lì a poco avrebbe visto entrare nello stesso locale un'altra persona.
    Tale locale era il Robot Restaurant, e geograficamente era uno degli epicentri da cui il gas sembrava propagarsi, senonché era coincidentalmente anche l'obbiettivo di uno dei più spietati assassini seriali di Aogiri: Zhen Lubbock. In quei giorni, il gas anti-unicità non era l'unica cosa di cui i membri dell'Albero dovevano preoccuparsi, purtroppo, sembrava essere in corso un tradimento piuttosto importante fra i loro ranghi. I fedelissimi dell'organizzazione avevano deciso di estinguere quella rivolta nel sangue, senza alcuna possibilità di appello e possibilmente prima che si ingrandisse troppo, ed ora le strade di Tokyo erano coperte di farfalle e del sangue dei traditori dell'Albero. Non li avevano ancora presi tutti, no, era anzi ancora difficile rendersi conto della portata dell'evento, ma questo a Zhen non doveva interessare: aveva ricevuto degli ordini, e avrebbe fatto meglio ad eseguirli, perché in tutta sincerità ad Aogiri ne avevano abbastanza di avere a che fare con degli squilibrati che apportavano poco o nulla alla causa e contribuivano a far sì che l'organizzazione avesse una brutta nomea, che finiva per attirare altri squilibrati in un circolo vizioso senza fine.
    L'obbiettivo di Zhen era un individuo noto con il nome in codice di Sphinx, sebbene non si sapesse molto sul suo conto si sapeva che era un membro relativamente importante della rivolta e che si stava dirigendo al Robot Restaurant di Shinjuku: non era il primo dei dissidenti di Aogiri che tentava di raggiungere i centri nevralgici della diffusione del gas, veniva da chiedersi se non fossero effettivamente in cerca di qualcosa di specifico.
    L'edificio era un palazzo nero sviluppato più in larghezza che in altezza, sebbene raggiungesse comunque almeno la decina di metri. Le entrate di servizio e le uscite di sicurezza erano sigillate, e non sembrava possibile scalarlo per entrare, eventualmente, dal tetto: l'unica opzione se si voleva entrare era farlo dall'ingresso principale, il che significava che Zhen sarebbe dovuto passare proprio davanti a Camilla, che al suo arrivo avrebbe potuto notare che i dieci minuti che avrebbe dovuto concedere a Sakaido erano quasi terminati.
    « WHAT YOU GONNA LET THEM SEE? »


    CITAZIONE
    Ciao ragazzi e benvenuti all'Evento Brave New World.
    Essendo un'attività ufficiale e molto importante vi invito a stilare una lista completa dell'equipaggiamento e delle tecniche in dotazione nel vostro primo post. Successivamente potete non riportarli interamente fino all'utilizzo ma per tutta la durata dell'attività ci rifaremo solo ed esclusivamente a quanto contenuto nel post iniziale.
    Vi ricordo che il tempo di postaggio è ridotto a tre giorni (72 ore). Avete uno slot ritardo [1] valido per un ritardo di un giorno. Dopo averlo utilizzato questo si ricarica e torna disponibile dopo due turni. Se non avvisate e postate con un ritardo sostanziale (insomma, nessuno vi punisce se postate in 75 ore) lo slot ritardo verrà automaticamente consumato, se disponibile. In ogni caso, slot ritardo o meno, vi prego di informare il master per ogni ritardo in Annunci Staff o in via privata. Eventuali provvedimenti verranno valutati caso per caso.
    E' assolutamente proibita qualsiasi modifica ai post (ad eccezione di quelle svolte nei quindici minuti successivi al postaggio, che non vengono segnalate) senza il permesso del master, quindi se avete dimenticato o sbagliato qualcosa prima di editare chiedete.
    Per qualsiasi tipo di domanda invece vi ricordo di utilizzare il Topic delle Domande dell'Evento e di non porle mai in via privata dove non riceverete risposta.
    Come avrete dedotto dall'incipit, Zhen probabilmente verrà avvistato da Camilla quando prova ad entrare: suggerirei quindi che l'ordine di postaggio sia Zhen > Camilla, in modo che se Cash vuole reagire all'avvicinarsi dello sconosciuto ed eventualmente seguirlo potrà farlo. Inoltre non ho scritto esplicitamente se Zhen vede o meno Camilla perché se per qualsiasi motivo lei volesse nascondersi potrebbe provare a farlo. Siete comunque liberi di accordarvi via MP per procedere in maniera organica.
    Ordine: Master, Zhen, Camilla.
    Buona scrittura e buona fortuna. :**:


    Edited by Ryuko - 14/2/2021, 19:56
     
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    Zhen Lubbock

    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri

    Che noia
    Era la frase che continuava e continuava a ripetere per tutto il tempo. Lo avevano costretto a rimanere a casa e non faceva altro che stare nella sua stanza a guardare film e ad aggiornarsi sulle vicende che accadevano a Tokyo. Da quando lo sciame di farfalle e tutto quel fumo nero avevano invaso la città era difficile capire come muoversi in questa strana situazione. Divertente vedere come un sadico che amava uccidere, che spacciava e rubava, in quel momento stesse seguendo le regole imposte dalla polizia come un cittadino qualunque. Di certo gli era passato l’idea di uscire per strada, trovare qualche povero individuo svenuto sul marciapiede o sulla strada, per poi trascinarlo con se’ da qualche parte, magari qualche edificio abbandonato oppure qualche casa disabitata, non erano poche le persone che dopo questo avvenimento avevano deciso di lasciare la capitale, per lo meno fino a quando le acque non si sarebbero calmate. Sfruttare questa situazione di caos per il proprio divertimento di sicuro sarebbe stato molto allettante come idea, se qualche persona fosse “accidentalmente” sparita, beh, si sapeva di chi era la colpa, sicuramente delle farfalle. Ma l’unico motivo per cui non aveva ancora messo in atto questa idea era che in quel momento stava passando un periodo di merda. Svegliarsi ogni mattina e controllare ogni singolo pezzo dell’appartamento, sperare che tutto l’equipaggiamento fosse ancora lì dove era stato lasciato l’ultima volta, solo per paura che quella voce, quella cosa che gli parlava nella testa, non avesse preso ancora una volta il controllo del suo corpo mentre dormiva. Continuava a pensare su quello che gli era accaduto e non faceva altro che deprimerlo. Forse doveva torturare qualcuno solo per non pensarci, sicuramente sarebbe stata buona come idea. In più l’organizzazione non si stava facendo sentire, nemmeno per il solito spaccio di droga. Lavorare poteva essere un altro modo per pensare ad altro. Vedere i clienti ormai dipendenti da quelle caramelle chiamate XSQ, al sadico sicuramente faceva passare la voglia di provarle, non voleva finire come loro, indebitati fino al collo solo per continuare a drogarsi, però, in un certo senso faceva divertire vederli, non sapeva nemmeno lui il motivo, ma Zhen, nel vederli, sembravano un branco di emarginati indifesi, che tra poco ti leccavano le scarpe per avere qualcosa in più, certo, non erano tutti così, ma non erano nemmeno pochi
    Chissà se un giorno arriveranno da me pregando per averne ancora, l’organizzazione mi ha dato il libero arbitrio su chi pretendeva senza pagare, perciò… il prezzo da pagare sarà alto AHAHAHAH
    Mentre era sdraiato a sentire rilassato la musica e cercando di non pensare a nulla, sentì improvvisamente un tremolio provenirgli dalla parte destra del materasso. Quello che aveva percepito era la vibrazione del cellulare, gli era appena arrivato un messaggio. Chi era? La madre? Magari voleva sapere come stesse passando le giornate, in fondo lei si trovava a Yokohama, era fuori pericolo e l’ultima volta che si erano sentiti era stato il primo giorno di quel disastro, appena sentito la notizia non aveva perso tempo a chiamare suo figlio. Per fortuna quel giorno il sadico stava a casa, come tutti anche lui era occupato a pulire l’appartamento e lavare i suoi abiti, soprattutto la maschera che teneva sempre in faccia, dopo un pò iniza a puzzare e l'odore diventa sgradevole se si tiene sempre in faccia. Comunque, quel messaggio che aveva appena ricevuto non era stato spedito dalla madre, bensì da un numero sconosciuto. E vedere che non compariva il numero, il ragazzo sapeva benissimo di chi si trattasse, a quanto pare non lo avevano dimenticato e finalmente si erano fatti sentire. Erano gli Aogiri. Trattandosi di un messaggio all’inizio pensava che si trattasse dei suoi soliti spacci, ma leggendo il contenuto si doveva ricredere. A quanto pare gli era stato affidato un altro incarico, più divertente e che sicuramente gli avrebbe fatto dimenticare per un po' il suo problema. Doveva compiere un semplice assassinio. Chissà perchè non era venuto quell'uomo vestito di nero ad affidargli la missione come era successo l'ultima volta, forse era occupato in altre faccende o magari uscire in queste giornate metteva anche a lui terrore. L'individuo da eliminare era un certo Sphinx, in più era stato specificato che la persona in questione in quel momento si trovava a Robot Restaurant a Shinjuku, e per questo Zhen doveva dirigersi rapidamente sul posto e finire al più presto questa faccenda. Forse nel resto del messaggio c’erano descritti altri segni particolari o qualche altra informazione per riconoscere il bersaglio. Contento di avere una valida motivazione per uscire e occupare in qualche modo il suo tempo senza rimanere ancora a cazzeggiare a non far nulla, iniziò a prepararsi. Come sempre teneva addosso la sua cotta di maglia, coperta da una maglia nera di taglia maggiore, quindi doveva solo sistemarsi la cintura. Prese un set di coltelli da lancio leggeri, sistemandoli tre a destra e altri tre a sinistra e nella fascia obbliqua che aveva davanti che gli percorreva dalla spalla sinistra fino il lato del bacino destro, mise due coltelli dalla lama più spessa. Posizionò due smoke nella parte posteriore della cinta e con esso la sua pistola già caricata con insieme altre 3 cariche a disposizione. Per finire equipaggiò lo Shocker alla mano sinistra con cui lo avrebbe nascosto indossando dei guanti in pelle neri. Per sicurezza, mise in due C.L.O.S.E.T. il Kusarigama e il Teruko's Blood, successivamente li avrebbe sistemati nei pantaloni neri siccome questi avevano a disposizione delle tasche con le cerniere. La parte più difficile avveniva ora, doveva uscire da casa. Per fortuna a disposizione aveva già una maschera antigas con dei filtri, anche se fuori non avrebbe potuto fare niente per le farfalle che continuavano a volare in giro. Quanto gli sarebbe piaciuto avere un lanciafiamme, si sarebbe divertito un sacco nel vederle bruciare vive come tante scintille, ecco quale sarebbe stato il suo prossimo oggetto da comprare, un lanciafiamme. Mentre era perso nella sua più sadica fantasia, prima di uscire dall’appartamento si sarebbe messo sopra una camicia color nero, lunga fino a quasi le ginocchia, che gli avrebbe permesso di nascondere tutti gli oggetti che aveva sopra. Arrivare fino a Shinjuku sarebbe stato un po' complicato, soprattutto se non voleva farsi vedere da occhi indiscreti, magari qualche agente o eroe che lo avrebbe costretto a ritirarsi in un luogo chiuso, ma il fumo nero e la grande massa di farfalle presenti lo avrebbero aiutato a rimanere nascosto, in più era ormai abituato ad agire nell’ombra, e così, nel giro di quasi ¾ d'ora sarebbe arrivato a destinazione, esattamente davanti all'entrata del locale. Senza farci molto caso a chi stava intorno, entrò nell'edificio, ora doveva solo trovare il bersaglio ed eliminarlo.



    Parametri

    Zhen Lubbock -lvl6
    Energia 550
    Forza 206
    Quirk 81
    Agilità 256
    Stato: illeso

    Tencniche & Equipaggiamento


    Equipaggiamento:

    Cotta di maglia (Resistenza: danni lievi)
    Guanti (Effetto: +5 in Frz, Durata: 1)
    Coltelli da lancio (6/6, Peso: [1], Danno: Lieve)
    Coltelli da lancio (2/2, Peso: [1], Danno: Medio)
    Smoke Bombs (x2, Peso: [1], Peso Totale: [2], Durata: 1)
    Maschera Antigas (Potenziamento 2, Filtri: [1+1, D:2])
    Shocker(Potenziamento 1, Peso [1], Effetto: Danni lievi + stordimento)
    Pistola (4 ricariche) { Pallottole nel caricatore: 5/5, Peso[2]}
    C.L.O.S.E.T. { Kusarigama (peso[2], Danno: Medio, Effetto: Sanguinamento)}
    C.L.O.S.E.T. {Teruko's Blood (x1, Peso: [1], Durata: 1)}


    Abilità: Zhen, è in grado di percepire in tempo reale tutti i materiali di metallo intorno a lui, entro un raggio di 10 metri.
    Tecniche

    Sharp LVL 2
    DESCRIZIONE: trasforma un qualsiasi metallo in una lama affilata ad una lunghezza minima di 10 cm fino ad una massima di 17 cm (diametro, spessore e resistenza dipendono dall'oggetto originale dell'oggetto). Ha un raggio d'azione di 3 metri.
    COSTO (in Energia) : 25 + 5 mantenimento
    DANNI: Medi (solo se l'oggetto colpisce l'obiettivo)
    Resistance LVL 3
    DESCRIZIONE: la resistenza di un oggetto metallico viene aumentato o diminuita.
    Resistenza: Medio-grave
    COSTO(in energia): 40 + 10 mantenimento
    Fission LVL 1
    DESCRIZIONE: può dividere o unire oggetti metallici (entro 3 metri).
    COSTO (in Energia): 15
    State Glue LVL 2
    DESCRIZIONE: un determinato oggetto in metallo viene trasformato in uno dei tre stati di materia: liquido, solido o gassoso. Un oggetto solido o gassoso diventa simile al mercurio (la temperatura dell'oggetto non viene alterata). Un metallo liquido prende una forma solida mantenendo la forma che aveva nella forma precedente, mentre, se diventa solido quando era in stato gassoso, gli atomi si concentrano in un punto preciso, attaccandosi tra di essi e formando sfere di diametro 40 millimetri e peso 2.7 grammi (simile a palline da ping pong). Un oggetto liquido o solido si trasformerebbe in stato gassoso, come se avesse superato il suo punto di ebolizzione, trasformandosi in vapore. Finita l'uso della tecnica, i metalli ritornerebbero allo stato precedente con la forma modificata, ma se erano stato trasformati in stato gassoso e non è stata riutilizzata questa tecnica, l'oggetto risulta completamente distrutto, polverizzato.
    COSTO(in energia): 25 + 5 mantenimento
    Raggio: 3 metri
    Instant Explosion lvl 3
    DESCRIZIONE: un oggetto entro 5 metri viene compresso con una forza elevata in un punto di esso, dopo un lasso di tempo, dipendentemente dalla forma e quantità dell'oggetto in metallo (oggetto con peso minore di 3 kg), pezzi di metalli vengono respinti verso l'esterno con una velocità elevata, provocando dei danni ai corpi circostanti.
    DANNI: Medio-gravi
    COSTO(in energia): 50
    RAGGIO D'ESPLOSIONE: 3 metri
    Fire weapon lvl2
    DESCRIZIONE: Dallo sfregamento degli atomi di un arma, questa stessa arma diventa incandescente senza compromettere la propria resistenza.
    DANNO: medio
    COSTO(in energia): 30 + 10 mantenimento
    Iron Maiden lvl 3
    DESCRIZIONE: Come dal nome (vergine di ferro), l'elemento di metallo bersagliato viene irrigidito e successivamente, spuntano da esso massimo 3 punte metalliche con lunghezza di 20 cm ciascuno, che lacerano qualsiasi ostacolo incontrano davanti.
    COSTO: 60 PE
    DANNO: medio-grave
    Metal in metal lvl 3
    DESCRIZIONE: un elemento in metallo toccato da Zhen, può cambiare (anche solo una parte) di materiale rimanendo nella famiglia dei metalli. Se viene effettuata la tecnica sulla punta o filo della lama di un arma, facendolo diventare di mercurio, la ferita da parte di essi può provocare avvelenamento.
    COSTO: 55
    DANNO: avvelenamento medio-grave





     
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    Scheda ▪ Heroes ▪ Livello 4 | Energia: 300 ▪ Forza: 90 ▪ Quirk: 120 ▪ Agilità: 65 |
    Farfalle. Ormai erano due giorni che in tutta Tokyo non si parlava di altro, quelle stramaledettissime farfalle che da un momento all'altro aveva cambiato la vita ad ogni singolo abitante di quella città. Nessuno poteva uscire, o meglio nessuno con un po' di buonsenso voleva uscire perché consapevole del rischio che si andava a correre, eppure qualche idiota che scambiava quella situazione per un complotto o per una sciocchezza da nulla si sentiva ogni secondo in radio o sui social. Lei ormai erano tre giorni che non prendeva le sue pillole magiche, il caso ha voluto che non solo non avesse alcun modo di andare in farmacia a ritirarle, ma che il suo medico personale aveva avuto la brillante idea di uscire senza alcuna protezione in mezzo alle farfalle, aggiungendosi quindi all'enorme lista di persone che ormai si trovavano in quello che sembrava una sorta di coma o chissà cos'altro. Non stava bene, aveva paura per se stessa, per suo fratello, per i suoi gatti, per i suoi genitori, per tutti; e di certo n0on avere i medicinali a disposizione non la stava aiutando, quella notte aveva fatto un incubo orribile in cui un'enorme farfalla nera la inseguiva per tutto il quartiere di Bunkyo, lei provava a scappare in casa sua ma non riusciva a recuperare le chiavi in tempo e quindi veniva inghiottita da quel mostro sul ciglio della porta. No, non stava per niente bene. Stava provando ad usare la musica per sentirsi un po' meglio, di solito la cosa funzionava, ma in realtà in quell'occasione non era così, non stava avendo alcun effetto positivo su di lei, anzi a volte le sembrava che la sua testa sarebbe esplosa da un momento all'altro e quindi era costretta a spegnere la musica, sperando che quella sensazione andasse via. Non sempre andava via subito, le era capitato di stare due ore sul letto rannicchiata, quasi sul punto di scoppiare a piangere, mentre Oreo cercava di consolarla offrendole il suo affetto felino. Non stava funzionando, vero, ma almeno lui ci stava provando a fare qualcosa.
    «Non puoi decidere cosa posso o non posso fare! Ho deciso che andrò, e non potrai farmi cambiare idea.» La voce della ragazza rimbombò per tutto il salone dell'appartamento, mentre urlava contro suo fratello a sua folta decisamente infuriato, e mentre i due animali domestici li guardavano con aria decisamente confusa. Camilla subito dopo uscì fuori dalla porta di casa facendo il più veloce possibile per evitare che le farfalle entrassero all'interno, fortunatamente quella zona non sembrava essere un epicentro per cui riuscì nel suo intento, evitando inoltre che Oreo la seguisse fuori dalla porta con fare quasi preoccupato, non poteva di sicuro portarlo con sé in quella missione. Aveva fatto richiesta di volontariato attraverso la scuola per aiutare tutte le persone in mezzo a quella crisi, dovevano portare viveri alle persone chiuse in casa, aiutare com'era possibile l'intera comunità, ma cosa fondamentale dovevano cercare i vari dispersi a causa di quelle farfalle. Come richiesto la ragazza era stata assegnata alla zona di Shinjuku, aveva fatto domanda per quel quartiere in particolare perché era dove abitava una sua cara amica e voleva accertarsi del fatto che stesse bene, ovvero voleva sperare di non trovare il suo corpo svenuto per strada coperto da quei lugubri insetti. Non era stata una scelta molto razionale, l'aveva fatto solo per quello o forse perché l'idea di restare in casa con le mani in mano non la faceva stare bene e già iniziava a portarla ad una qualche forma di follia, di sicuro non era la persona più adatta al soccorso in una situazione simile in quanto era più terrorizzata di chiunque altro. E difatti suo fratello non era d'accordo con quella sua folle idea, non voleva mandarla, ma ormai era troppo tardi.
    Grazie all'aiuto dei trasporti offerti dall'Accademia nel giro di poco era riuscita a giungere nel quartiere di Shinjuku. Chiaramente si era attrezzata per ogni possibile eventualità: portava il suo costume da eroina con tanto di nuova versione del casco che si era fatta realizzare, ormai iniziava ad abituarsi a quella tuta elastica e non le dava più così fastidio la sua quasi volgarità, anzi la trovava estremamente comoda per movimenti di ogni tipo ed era quindi l'ideale per lo scopo che aveva in quel momento. Alla cintura della tuta aveva attaccato una boccetta con un particolare elisir che aveva acquistato per l'occasione, non era ancora particolarmente capace nella cura di veleni e cose simili, non sapeva neanche se un giorno ci sarebbe mai riuscita per cui un aiuto esterno le era certamente utile, ed anche il suo tessen con il quale si era allenata negli ultimi tempi ma che ancora non maneggiava alla perfezione. Ovviamente non poteva mancare nel tutto la maschera antigas che le era stata fornita dalla scuola stessa, strumento indispensabile in quella sorta di apocalisse.
    Era difficile camminare per le strade di Shinjuku in quel momento, in ogni lato erano presenti queste inquietanti farfalle che formavano una sorta di nebbia oscura, era difficile vedere bene ed aveva il terrore che da un momento all'altro la sua maschera potesse staccarsi e cadere, lasciandola preda di quella che sembrava più una maledizione che un attacco terroristico. Eppure l'idea le era passata per la mente, di togliersi di sua volontà la maschera e di abbandonarsi a quella fine, sembrava una via tanto facile, di sicuro molto più facile del dover affrontare quell'emergenza, e infinitamente più semplice del doverla affrontare in prima linea come stava facendo lei. Più passava il tempo per quelle strade più si rendeva conto che suo fratello aveva ragione: non avrebbe dovuto accettare l'incarico, era stata mossa dall'istinto, da un'irrazionalità che forse era dovuta all'assenza di pillole, o forse questo è ciò che si diceva per giustificarsi in qualche modo. Il suo compagno per il volontariato era un altro studente della Yuuei, Sakaido, non l'aveva mai visto prima di quel giorno ma si stava rivelando per lei un'ottima compagnia; certo, non ascoltava gran parte delle sue parole perché ad ogni cosa che le accadeva incontro la sua mente era immersa da mille pensieri negativi e quindi ignorava ogni rumore esterno, ma era stato gentile con lei soprattutto nei momenti in cui la studentessa sembrava essere completamente persa.
    Non ci volle molto prima che si trovarono davanti ad un primo grosso problema: un locale all'apparenza pieno di persone in festa, o perlomeno i rumori indicavano questo. Camilla non conosceva quel luogo ma ne era terrorizzata, un enorme pilastro nero senza alcuna finestra che si alzava inquietante verso il cielo, come se fosse pronto ad inghiottirli tutti da un momento all'altro. Non le piaceva, voleva andare via di lì, ma Sakaido decise di entrare a controllare raccomandandole di chiamare i soccorsi se non fosse uscito fuori nel giro di dieci minuti. Appena vide l'altro entrare dentro le salì una voglia incredibile di prendere e fuggire, di nascondersi da qualche parte, avrebbe potuto vivere come una sorta di disertrice, poteva diventare una villain o chissà cosa, ma non voleva restare lì, non voleva avere addosso la responsabilità di tutto ciò, non poteva reggere un peso simile.
    ...
    Non lo fece, restò lì davanti ad attendere com'era giusto fare. O almeno, come DOVEVA fare, non aveva in realtà molte altre scelte. Poggiò il suo dito su un piccolo pulsantino presente sul falso binocolo del suo elmo protettivo, e vennero fuori un piccolo paio di cuffiette bluetooth con un MP3, ne prese una con sé e se la mise all'orecchio destro, poi fece partire una canzone con cui era abbastanza in fissa nell'ultimo periodo, "Francis Forever". Sperava che i quel momento della musica potesse in qualche modo aiutarla a stare meglio, a fare la mossa giusta, ma le parole di quel brano ed il suo livello di attenzione in calo a causa della musica sembravano avere l'esatto effetto opposto su di lei, aveva sempre più voglia di fuggire da lì. D'altronde perché doveva pretendere di fare la scelta giusta? Il mondo di sicuro non l'avrebbe giudicata in una situazione simile; chi mai penserebbe di perdere tempo a giudicare una ragazza che è fuggita via lasciando indietro un suo compagno probabilmente a morire, quando intorno c'era tantissima gente che continuava a soffrire a causa di questa sorta di pandemia. Eppure ancora una volta fece la scelta giusta e rimase lì ad aspettare. Ormai erano passati poco più di 8 minuti e di Sakaido ancora nessuna traccia, forse era davvero in pericolo, forse avrebbe dovuto chiamare i soccorsi come le era stato detto. Un altro minuto e l'avrebbe fatto come aveva promesso. Nel mentre la canzone era ormai terminata, aveva riposto nuovamente la cuffia nel suo spazio apposito ed aspettava in un silenzio quasi tombale, beh perlomeno se si ignoravano i rumori provenienti dal locale.
    Fu in quel momento che lo vide entrare. Una figura che no riuscì a riconoscere molto bene con una camicia nera addosso aveva appena varcato la porta d'ingresso di quel locale. Sembrava quasi un'assurdità, nessuno andrebbe in un bar in una situazione simile se non con qualche cattiva intenzione, certo non era un soccorritore dato che quel ruolo tecnicamente doveva essere il suo. Alla radio aveva sentito di figure vestite di nero che andavano in giro per la città e ne era terrorizzata, e se lui fosse una di quelle? E se fosse entrato per fare del male a Sekaido? Doveva chiamare subito i soccorsi, doveva aiutarlo in qualche modo, non poteva restare lì a fare nulla. E se il suo compagno fosse già morto? Sarebbe stata tutta colpa sua, non aveva fatto nulla per evitarlo. Forse era lì dentro ferito, forse poteva ancora fare qualcosa, forse c'erano delle possibilità ancora, forse...
    La sua testa era piena di domande, domande a cui non trovava una risposta, domande dominate dalla paura, e non sapeva come in quel momento stava varcando la porta di quel locale, senza una ragione, senza un piano, senza uno scopo. Non aveva chiamato i soccorsi, non aveva idea di cosa avrebbe trovato lì dentro, non sapeva come avrebbe anche solo potuto aiutare l'altro ragazzo in caso, ma ormai aveva fatto la sua scelta. O meglio il suo inconscio l'aveva fatta, quasi come se non fosse riuscita a controllare i movimenti del suo corpo in quel momento, doveva fare la cosa giusta ma per qualche motivo la cosa giusta era distorta, non stava seguendo il protocollo, non aveva chiamato nessuno, stava sbagliando. C'era una voce nella sua testa che le urlava di scappare finché era in tempo, che stava andando ad uccidersi in questo modo. Camilla chiuse gli occhi e provò ad ignorarla, mentre faceva l'ultimo passo nel varcare la porta una volta per tutte.
    _________________________

    Stato: Ottimo a livello fisico, spaventata a morte a livello mentale.
    Tecniche: //
    © ryo's creation


    TECNICHE PERSONALI:
    ШИТЬ [Livello 2]
    Camilla toccando una ferita da taglio o da proiettile (in caso il proiettile sia stato prima rimosso) è in grado di stimolare le cellule del tessuto epiteliale e quelle del tessuto muscolare a duplicarsi in modo da chiudere e guarire la ferita.
    Tipologia: Cura.
    Range: Danni medi.
    Costo: 35.
    ЦЕМЕНТ [Livello 2]
    Camilla poggiando le mani su un punto vicino alla ferita, è in grado di stimolare la produzione di osteoblasti all'interno del tessuto osseo, in modo da guarire fratture ossee e danni di questo tipo.
    Tipologia: Cura.
    Range: Danni medi.
    Costo: 40.
    УЗКИЙ [Livello 2]
    Camilla toccando un proprio arto o quello di un alleato è in grado di stimolare il corpo ad una maggiore produzione di miofibrille nel tessuto muscolare, in modo da gonfiare i muscoli e rafforzare quella zona in particolare aumentandone la forza (+1 FRZ ogni 10 punti quirk) per due turni.
    Tipologia: Potenziamento.
    Range: Danni medi.
    Costo: 35 + 5 mantenimento.
    ПИТАНИЕ [Livello 2]
    Camilla poggiando le mani sull'addome di un'altra persona o sulle zone limitrofe, è in grado di interferire con le cellule colonnari della mucosa gastrica che secernono muco e bicarbonato, bloccandone momentaneamente l'operato tramite apoptosi. Questo porterà ad un indebolimento della parete protettiva della mucosa, provocando un medio bruciore di stomaco a causa del contatto diretto della mucosa con i succhi gastrici.
    Tipologia: Offensiva.
    Range: Danni medi.
    Costo: 25.
    ПАРАЛИЧ [Livello 2]
    Camilla poggiando le mani su un arto dell'avversario è in grado di interferire con le terminazioni nervose presenti al suo interno, ostacolandole tramite la morte programmata di alcune cellule. Provoca paralisi nella parte del corpo interessata per due turni.
    Tipologia: Status.
    Effetto: Paralisi.
    Costo: 40.
    СЖЕЧЬ [Livello 2]
    Camilla toccando una zona ustionata del corpo è in grado di stimolare le cellule del tessuto epiteliale e quelle del tessuto connettivo a duplicarsi in modo da velocizzare il processo di guarigione di quella zona e riformare i vari tessuti rovinati dal calore.
    Tipologia: Cura.
    Range: Danni medi.
    Costo: 35.



    EQUIPAGGIAMENTO:
    GAS MASK [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Durata (Filtri): 3 Role, se usati.
    Peso: [1]
    ADAPTIVE SUIT [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello della ragazza è completamente di colore nero con delle righe arancioni poste su tutto il corpo ed una cintura del medesimo colore. Sulla schiena campeggia il simbolo del dipartimento di supporto della famosa scuola per eroi. [x]
    Effetto: Resistenza danni lievi.
    Durata: Permanente.
    Peso: [0]
    HELMET [Accessorio costume]
    Copricapo protettivo, facente parte dell'equipaggiamento individuale, realizzato in materiale resistente agli urti e usato sia in ambito sportivo sia nel mondo del lavoro, allo scopo di preservare la testa da impatti improvvisi. Pur derivando chiaramente dall'elmetto, si distingue per essere stato concepito ed essersi tecnicamente evoluto in funzione di proteggere la testa dagli effetti dell'impatto di un corpo in velocità contro oggetti generalmente fermi e non viceversa. Nel caso di Camilla si tratta di un piccolo casco da aviatrice con un finto binocolo sopra, in realtà le due "lenti" non sono altro che un contenitore dentro il quale la ragazza tiene delle cuffiette bluetooth ed un piccolo mp3, in modo da poter avere la musica con sé per tranquillizzarsi durante un eventuale combattimento. [x]
    Effetto: Protegge da danni medi alla testa.
    Durata: Permanente.
    Peso: [0]
    TESSEN [Difensivo]
    Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, di seta o di washi (una carta molto resistente), decorato, i più preziosi a volte anche con lamine di oro o argento, o trattato con petrolio. Ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai. Questo modello, costruito con tutti i materiali e le tecniche all'avanguardia disponibili al laboratorio della famosa scuola per eroi è fortemente ispirato ad essi. Nonostante esistano anche molti modelli per uomini, è un accessorio prevalentemente femminile, molto resistente ed ha la stessa valenza di uno scudo. Fornisce un ottima difesa contro spade, katane, e armi da lancio. L'arte marziale del tessen è il tessenjutsu. Se usato opportunamente è in grado di difendere pesino da proiettili vaganti. [x]
    Effetto: Protegge da danni medi e riduce i danni medio-gravi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    Durata: Permanente.
    Peso: [2]
    POISON COUNTER [Curativo]
    Un'interessante medicina creata dal noto ingegnere Tsukiyo Kardama mescolando dei particolari batteri con una sostanza in grado di tenerli sotto controllo. Si tratta di batteri estremofili in grado di nutrirsi di sostanze velenose. Iniettando la medicina nel proprio flusso sanguigno, questi batteri identificheranno la sostanza nociva e, adattandovicisi, saranno in grado di fagocitarla ed eliminarla in modo da curare il loro portatore. Eliminato il veleno e privi di sostanze nutritive i batteri moriranno automaticamente nel giro di qualche ora senza alcuna ripercussione per il corpo umano.
    Effetto: Rimuove [Avvelenamento] Medio. [NB: Ha bisogno di un turno per analizzare il sangue della vittima, con il quale deve entrare in contatto, dal turno seguente può essere bevuto o iniettato.]
    Durata: 1 role, se usato.
    Peso: [1]
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    Appena varcata la soglia del locale, la (seppur parziale) insonorizzazione esterna sembrava perdere di ogni efficacia: la penetrante musica da discoteca con i bassi amplificati avrebbe continuato a rimbombare nel petto e nelle orecchie dei due che sarebbero entrati. A separarli dal vero e proprio locale, un breve corridoio di meno di dieci metri, pieno di poster che pubblicizzavano futuri eventi del ristorante o di sue strutture partner. Le farfalle che tappezzavano Tokyo sembravano non apprezzare particolarmente le vibrazioni prodotte da quel frastuono, e mano a mano che ci si avvicinava all'interno, sebbene le porte fossero tutte spalancate, la densità con cui si accalcavano sulle superfici diminuiva sempre di più, sino a cessare (tanto, appunto, da rendere visibili i poster appesi al muro). Musica a parte, non erano udibili altri rumori provenire dal locale, né si vedeva alcun tipo di movimento.
    Zhen sarebbe stato il primo dei due a percorrere il corridoio, concentrato interamente nel suo scopo e senza prestare particolare attenzione alla ragazzina pel-di-carota che se ne stava impalata a poche decine di metri dal locale. Varcata la soglia della porta automatica che si sarebbe aperta dinanzi a lui, avrebbe subito notato come, sebbene le farfalle non osassero, il gas si insinuava comunque all'interno, in misura sicuramente inferiore grazie alla presenza di quella porta, ma non era comunque prudente togliersi la maschera. La seconda cosa che Zhen avrebe notato - e a sua volta Camilla quando fosse stato il suo turno di entrare - sarebbe stata la grossa macchia di sangue a terra, proprio pochi passi dopo la porta. Sembrava relativamente fresca, e seguiva ad essa una lunga scia, come se qualcuno fosse stato ammazzato e trascinato all'interno del locale, ma sarebbe stato estremamente difficile seguirla per via dell'ambiente interamente buio, illuminato solo da luci al neon rosa e blu: il pavimento era a malapena visibile.
    A sinistra dell'ingresso vi era la cassa, unico punto del ristorante illuminato da una serie di faretti che facevano effettivamente luce, sebbene rivelassero un bancone completamente vuoto. A destra, invece, vi erano dei tavoli per consumare ed il bancone bar, ma in fondo alla stanza si vedeva chiaramente che il corridoio continuava facendo una L, e sembrava fosse l'unico modo di proseguire all'interno del locale. Sparse qua e là, apparentemente solo decorative, vi erano quelle che sembravano statue di metallo, raffiguranti robot dall'aria un po' buffa e dal gusto vintage, anch'essi decorati con luci rosa e blu per richiamare il tema del ristorante, nulla a che vedere con i prodigi tecnologici della LIVE Inc a cui si era giunti nel 2022.
    Nessuna traccia di... chiunque fosse quello Sphinx che stava cercando Zhen, né tantomeno di Sakaido, il senpai di Camilla. La ragazza sarebbe entrata a testa bassa all'interno del locale poco dopo il famoso pluriomicida di Aogiri, senza pensare di contattare nessuno per via del suo stato emotivo decisamente alterato, ma in fondo poco male: se anche avesse provato a chiamare rinforzi, si sarebbe resa conto che il cellulare non prendeva già dall'esterno del ristorante. Se Zhen fosse stato ancora nei dintorni dell'ingresso quando Camilla fosse entrata, probabilmente i due si sarebbero visti, ma anche in caso contrario sarebbe stato difficile evitarsi per troppo tempo, specie visto e considerato che l'unica via per proseguire sembrava essere quel corridoio in fondo alla stanza.
    -Mh-mh-mh-mh, mh-mh-mh-mh, mh-.... oh? L'allegro canticchiare di una voce abbastanza profonda si interruppe bruscamente, così come il muoversi a tempo di una décolleté rosa pastello posata su una grossa console da DJ posta proprio davanti a quella che sembrava una grande pista da ballo vuota, contornata da svariati tavoli e sedie. Un uomo alto, dalla pelle scura e il fisico scolpito, si scostò leggermente il cappello bianco dalla testa ed osservò le immagini che il suo cellulare - collegato a delle telecamere di sorveglianza - gli rimandava. Aveva visto entrare Zhen e Camilla, uno dopo l'altro. -Altri due? Pfwaah...- Sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Aveva dei cortissimi capelli tinti di un rosa piuttosto intenso e, sebbene la maschera antigas ne celasse la maggior parte dei dettagli del viso, facevano capolino due vivaci occhi color nocciola, decorati da una matita nera abbastanza abbondante ed un ombretto abbinato alle scarpe. Indossava una camicia nera smanicata e un po' sdrucita, lunga quasi fino a metà coscia, il grande colletto inamidato tenuto aperto e con una cravattino rosa shocking annodato molto comodo. Indossava poi dei collant grigi con giusto una spolverata di brillantini ed una fedora bianca con la fascia nera che terminava in una vistosa piuma finta rossa. Lungo il braccio destro, era visibile una sorta di sottile armatura perlata con le rifiniture dorate, un sofisticato equipaggiamento bellico su cui era visibile una sola macchiolina di sangue, forse sfuggita ad una pulizia non troppo attenta o viziata dal buio del locale che limitava la visbilità.
    Una dopo l'altra, tirò giù le gambe che aveva accavallato sopra la console e si rimise in piedi, mandò un bacino volante ad un punto imprecisato della stanza e si dileguò nell'oscurità, il rumore dei passi interamente celato dalla musica.


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    7
    Energia:
    750
    Forza:
    285
    Quirk:
    250
    Agilità:
    190
    Spec Lab:
    //
    Spec Nar:
    //
    Peso:
    [4/4]
    Scheda:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    Nails, Hair, Hips, Heels! [Livello 4] [Costo 80]
    Nails, Hair, Hips, Heels! (LV4)
    Gabriel utilizza il suo Quirk per emettere uno qualunque dei suoi colori, a sua scelta. L'attacco può essere portato come un singolo raggio o come un flash di luce ad area, la portata cambia di conseguenza come riportato di seguito. L'effetto dell'attacco varia in base al colore come di seguito riportato. Sebbene alcuni effetti siano uguali tra loro, a seconda del colore il personaggio colpito proverà emozioni diverse.
    PORTATA: 10 metri (raggio) o 5 metri (area)
    EFFETTI
    VERDE: Disgusto // Paralisi
    GIALLO: Paura // Paralisi
    ROSSO: Rabbia // Infatuazione*
    BLU: Tristezza // Solo narrativo
    ROSA: Felicità // Solo narrativo
    VIOLA: Confusione // Stordimento [Medio-Grave]
    COSTO: 80
    *Per quanto riguarda l'Infatuazione inferta dal raggio rosso, il personaggio subito non si innamorerà effettivamente di Gabriel, è utilizzato questo status per regolamentare l'effetto perché è il più vicino al reale effetto della tecnica: il personaggio perderà il controllo ed attaccherà chiunque gli capiti a tiro, tranne Gabriel.


    EQUIPAGGIAMENTO:
    Claw [Offensivo]
    Un guanto esoscheletrico costruito interamente in metallo. Una volta indossato si adatta alla persona e si utilizza proprio come se fosse una seconda pelle.
    È un gioiellino d'ingegneria meccanica: all'inizio si presenta come un semplice bracciale molto massiccio, esercitando una lieve pressione sulla parte centrale, tuttavia, il polsino si trasforma in questo meraviglioso guanto dalle unghie acuminate, un vero e proprio artiglio!
    A dispetto delle apparenze è molto più pericoloso di quel che sembra, essendo composto da una speciale lega di titanio che lo rende immune agli effetti dei Quirk. È in grado di perforare anche oggetti (e persone!) molto resistenti, e lasciare gravi danni.
    Danno: Medio-Grave (potenziamento sbloccato)
    Smoke Bombs x2 [Supporto]
    Le granate fumogene sono granate che nel loro funzionamento mediante la combustione di miscele piriche (fumogeni), o mediante la combinazione di sostanze chimiche che si combinano con l'umidità atmosferica (nebbioggeni), producono fumo. Nonostante il suo uso sia quasi, ormai, relegato totalmente a fine decorativo o di spettacolo, a volte vengono anche usati per occultare la propria figura.
    Maschera Antigas
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Molto discreta e sottile, indossabile sotto i vestitiEffetto: Resistenza Fisica Danni Medi, Elementale Danni Medi.

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    Zhen Lubbock

    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri

    Chissà perché l’organizzazione aveva affidato questa missione di assassinio proprio a lui. Forse ormai avevano intuito, almeno per una parte, la vera natura del ragazzo dai capelli corvini. Lo scopo principale per cui era entrato negli Aogiri sicuramente non era quello di essere uno stupido corriere della droga, un lavoro troppo noioso, certo, ogni tanto ci si poteva imbattere con qualche persona un po' troppo sicura di se’ che pretendeva troppo, per poi dargli giusto una piccola lezione per fargli capire quale dovesse essere il suo posto, ma solitamente non gli era permesso di andare oltre, anche perché gli era stato proibito di far del male ai clienti, appunto perché altrimenti ne’ sarebbero rimasti senza. Una volta che avevano ormai puntato gli occhi su di lui, soprattutto per la vicenda del Segrestano quando gli avevano dato un’occasione per mostrarsi, le cose sarebbero cambiate, infatti, ecco ora il suo secondo assassinio. Il suo scopo infatti era diventare il boia dell’organizzazione, non voleva solo assassinare, voleva divertirsi con i prigionieri, torturarli sotto la scusa di estrarre qualche informazione, chissà se un giorno glielo avrebbero permesso, ma per il momento doveva pensare alla missione che quel giorno gli avevano affidato, se voleva compiere il suo obiettivo non poteva fallire, doveva uccidere Sphinx.
    Chissà se si trova davvero in questo posto
    pensò un attimo prima di entrare nell’edificio, sicuramente sarebbe stata una bella rottura se le informazioni ricevute fossero sbagliate e magari gli avrebbero dato la colpa, ma tenendo conto dell’organizzazione, solitamente ben informata, doveva fidarsi.
    Dentro l’edificio era ancora presente il gas, si poteva notare dalle farfalle che erano presenti all’interno, anche se con piacere avrebbe notato come andando verso l’interno questi insetti iniziavano a diminuire, infatti la musica ad alto volume che era presente nel locale a quanto pare le turbava parecchio, meglio così, vedere continuamente le farfalle in giro era parecchio fastidioso. Dopo aver passato il corridoio, ignorando i poster che erano appesi intorno, sarebbe entrato nel locale. All’interno della stanza sembrava non esserci nessuno, e dopo la chiusura delle porte dietro di lui, compiendo qualche passo in avanti, avrebbe sentito il suo piede destro entrare a contatto con una superficie liquida. Perché era bagnato per terra? Magari a qualcuno gli era caduta una bevanda? Controllando cosa avesse pestato avrebbe notato una grande pozzanghera di sangue. Si chinò e con l’indice destro toccò il liquido rosso. Come poteva notare dalla viscosità, anche se già poteva intuirlo non appena aveva messo il piede sopra, quella macchia di sangue era ancora fresca, e come se non bastasse era seguita da una lunga scia che sembrava andare verso l’interno dell’edificio.
    Almeno ora so che quel Sphinx si trova qui, e a quanto pare ha iniziato a i giochi senza di me
    Continuò ad andare avanti mentre con le sue suole delle scarpe avrebbe lasciate altre impronte di sangue sul pavimento. Come precauzione iniziò a concentrarsi per avvertire tutti gli oggetti di metallo che erano presenti intorno. Tenendo conto che si trovava all’interno del locale, i metalli avvertiti sarebbero stati numerosi, e di certo sarebbe stato difficile intuire se un particolare oggetto fosse un pugnale o una pistola o una banale oggetto, per questo a quello che doveva prestare più attenzione erano sui loro movimenti. Sembrava non esserci nessuno intorno, e di certo un oggetto sospeso in aria non avrebbe iniziato a muoversi da solo. Se la ragazzina avesse continuato a percorrere la stessa strada del sadico, quest’ultimo ad un certo punto avrebbe sentito due enormi oggetti di metallo spostarsi dietro di lui. Immediatamente controllò alle spalle. Le porte automatiche si erano ancora una volta aperte e al suo ingresso avrebbe visto una ragazzina dai capelli arancioni con una maschera antigas che le copriva il viso.
    Che cazzo ci fa questa qui
    Per Zhen quella sarebbe sembrata una ragazza con massimo 15 anni, forse per via della sua corporatura discretamente piccola e perché non le poteva vedere il viso. Che cosa doveva fare? Doveva ignorarla o doveva toglierla subito di mezzo? Per sua fortuna, al contrario della sua seconda entità che amava eliminare chiunque, al ragazzo corvino non piaceva uccidere i ragazzini, non per altro non toccò i due aspiranti eroi che aveva catturato qualche anno prima quando aveva svolto il lavoro per Bill, così, per il momento decise di ignorarla. Probabilmente si era rifugiata nel locale per non stare al rischio all’esterno. Per quanto sembrasse clemente il sadico, di certo non lo sarebbe stato se quella avesse iniziato ad interferire con la sua missione. Così, dopo averle rivolto per qualche secondo uno sguardo con aria fredda e impassibile, si sarebbe rigirato in avanti e continuando per la sua strada, avrebbe proseguito in mezzo alla stanza direzionandosi verso il corridoio ad L.


    Parametri

    Zhen Lubbock -lvl6
    Energia 550
    Forza 206
    Quirk 81
    Agilità 256
    Stato: illeso

    Tencniche & Equipaggiamento


    Equipaggiamento:

    Cotta di maglia (Resistenza: danni lievi)
    Guanti (Effetto: +5 in Frz, Durata: 1)
    Coltelli da lancio (6/6, Peso: [1], Danno: Lieve)
    Coltelli da lancio (2/2, Peso: [1], Danno: Medio)
    Smoke Bombs (x2, Peso: [1], Peso Totale: [2], Durata: 1)
    Maschera Antigas (Potenziamento 2, Filtri: [1+1, D:2])
    Shocker(Potenziamento 1, Peso [1], Effetto: Danni lievi + stordimento)
    Pistola (4 ricariche) { Pallottole nel caricatore: 5/5, Peso[2]}
    C.L.O.S.E.T. { Kusarigama (peso[2], Danno: Medio, Effetto: Sanguinamento)}
    C.L.O.S.E.T. {Teruko's Blood (x1, Peso: [1], Durata: 1)}


    Abilità: Zhen, è in grado di percepire in tempo reale tutti i materiali di metallo intorno a lui, entro un raggio di 10 metri.





     
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    Scheda ▪ Heroes ▪ Livello 4 | Energia: 300 ▪ Forza: 100 ▪ Quirk: 120 ▪ Agilità: 65 |
    All'improvviso le sembrava di essere finita all'interno di uno degli incubi che stava avendo nell'ultimo periodo, al punto che dovette darsi un pizzicotto molto forte sul braccio prima di capire che purtroppo non era così, era tutto vero in quel momento. Appena varcata la porta d'ingresso del locale di sicuro non si ritrovò in uno dei luoghi migliori che potesse sperare: c'era un corridoio scuro ed anche leggermente macabro considerando che in realtà il tutto si stava svolgendo in pieno giorno, il motivo era chiaramente l'assenza di finestre che trovava assurda in un locale che, probabilmente, doveva essere frequentato prima di tutto quel casino. La musica non voleva smettere, anzi entrando all'interno dell'edificio ovviamente riuscì a sentirla con più facilità, lei era una grande appassionata di musica di ogni tipo ma quello decisamente non era il suo genere, era uno di quei pochi brani che avrebbe saltato alla radio o nella riproduzione casuale di Spotify, insomma avrebbe preferito un lugubre silenzio a quella sorta di motivetto festoso, dato che non c'era nulla da festeggiare davvero in quella situazione di allarme generale. C'era però qualcosa di positivo dentro il bar, le farfalle sembravano essere spaventate o infastidite da qualcosa che si trovava lì dentro, forse l'ambiente buio, qualche odore degli alcolici o di qualche sostanza tipica di quei posti o anche il rumore della musica, Camilla non era un'esperta di ciò ma di sicuro questo la rassicurava molto. Certo, non era stupida, per cui tenne la mascherina ben salda sul volto dato che poteva notare grazie a quelle poche luci colorate che provenivano da alcuni lati del locale che il gas non era tenuto indietro così come le farfalle, per cui poteva essere comunque nocivo, anzi probabilmente lo era.
    L'attenzione della ragazza appena varcata la soglia della porta venne catturata dalla cassa del locale, la zona più illuminata di tutta quella stanza. Vuoi per il rumore non indifferente della musica, vuoi per l'estrema preoccupazione e paura, vuoi per le luce che la distraevano non poco, la studentessa non notò subito un'enorme chiazza di sangue presente subito dopo l'ingresso, proprio sul corridoio che stava percorrendo, al punto che finì con il piede su di essa e quasi non scivolò sul liquido che sembrava essere ancora fresco. Appena i suoi sensi tornarono sull'attenti le sue narici vennero subito intrise dell'odore ferroso del sangue, al punto che non abbassò neanche lo sguardo per poter vedere quella pozza e la scia che si portava dietro, ma riconoscendolo dall'odore si limitò a chiudere gli occhi, deglutire e passare avanti con un lieve senso di disgusto, mentre i suoi stivaletti neri si macchiavano di rosso ormai, forse avrebbe lasciato qualche traccia di scarpe dietro di sé.
    Non sembrava esserci alcuna traccia di Sakaido, e l'ambiente generale non la aiutava nel cercare qualcosa di effettivamente utile per la sua missione in realtà, anzi il vedere quel sangue le faceva pensare che probabilmente il ragazzo poteva essere stato ferito o forse qualcosa di peggio. E se invece avesse incontrato qualcuno di ferito dentro il bar e avesse provato a curarlo? Sarebbe stato stupido però non uscire fuori a chiedere il suo aiuto, conoscendo che la ragazza possiede un quirk in grado di curare le persone in gran parte delle situazioni. Non vedeva nient'altro che un bar ormai abbandonato a causa di quel caos generale, dei robot enormi che trovava inquietanti, non avrebbe mai pagato probabilmente per entrare in un posto del genere. Era rimasta praticamente da sola ed era terrorizzata da quell'uomo che era entrato prima di lei nel locale, non lo conosceva e aveva paura che potesse rivelarsi un pericolo per lei. Però forse era soltanto un civile spaventato, forse doveva svolgere il suo lavoro da eroina ed aiutarlo finché le era possibile. Era combattuta su quella scelta.
    «Hey! Tutto ok..? A-Aspetta!» La ragazza alla fine decise di provare ad aiutare l'altro, per cui a bassissima voce decise di provare a parlare con lui, probabilmente così bassa che l'altro nemmeno poteva sentirla, per cui subito dopo urlò di nuovo il tutto ed iniziò a seguire quell'individuo per il corridoio ad L che terminava in fondo a quella stanza e che proseguiva chissà dove. Probabilmente era una pessima idea e stava andando incontro alla sua fine, ma non era proprio famosa per il suo saper ragionare bene sotto pressione.
    _________________________

    Stato: Ottimo a livello fisico, morta a breve probabilmente.
    Tecniche: //
    © ryo's creation


    Ho aggiunto un +10 forza per il buff delle canzoni che avevo dimenticato dato che avevo letto che era possibile farlo ancora in questo turno!
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    Il piccolo corridoio in fondo alla sala dove i due si erano imbucati era relativamente stretto, sebbene sufficiente a far passare due persone una di fianco all'altra. Forse era solo un'illusione data dal buio e dal fumo, ma sembrava molto più lungo di quanto ci si sarebbe aspettati vedendolo, unici due punti di interesse tre porticine a scorrimento con i bagni per uomo, donna ed esigenze speciali. Se anche si fossero presi del tempo per esplorare i bagni, li avrebbero trovati completamente deserti e privi di qualsivoglia indizio - tranne forse che quello degli uomini sembrava essere stato usato di recente...? Per quanto una cosa del genere potesse definirsi un indizio, al massimo potevano prenderla come la conferma definitiva che non erano soli. Nessuna traccia di sangue in bagno, tuttavia, quindi chiunque lo avesse usato molto probabilmente non era la vittima.
    In ogni caso, deviazione ai bagni o meno, il corridoio era abbastanza lungo da far sì che entrambi si trovassero a percorrerlo insieme: interagire o meno era, di nuovo, una loro scelta, ma presto sarebbe stato difficile anche ignorarsi. C'era solo da sperare che Zhen, lì per un lavoro non esattamente legale non decidesse che essere seguiti era una seccatura.
    Al termine del corridoio, i due si sarebbero trovati in una sala più interna del ristorante: vi era una sorta di passerella che pareva fungere da pista da ballo (ovviamente vuota), vagamente a forma di una T il cui gambo si allungava verso l'interno. Intorno ad essa vi erano svariati set di tavoli e sedie, ed ai suoi piedi, al centro esatto della stanza, una console da DJ evidentemente accesa che permetteva alla musica assordante di propagarsi e rimbombare nelle pareti scure. La sedia girevole alla postazione musicale sembrava ancora girare su sé stessa lentissimamente, come se qualcuno si fosse alzato da poco. In fondo alla stanza, sia a destra che a sinistra vi erano due porte laterali a cui si accedeva dalla pista da ballo, corrispondenti alle estremità della T.
    Ma, prima di notare tutto ciò, entrambi avrebbero visto quello che dapprima poteva sembrare solo un fagotto bianco a terra, ma mano a mano che si avvicinavano acquisiva fattezze via via sempre più umane, e sebbene per Zhen fosse un'incognita, Camilla lo avrebbe riconosciuto come il suo senpai, Sakaido. Era seduto a terra in un angolo, con le mani ed i piedi legati, evidentemente impossibilitato a muoversi, e non solo: sembrava anche vagamente intontito, il vetro della sua maschera antigas, all'interno, era un po' bagnaticcio di saliva e... lacrime, forse? Sembrava quasi lo avessero drogato. Il suo costume da Hero quasi interamente bianco e munito di mantellina era un po' sporco di sangue, ma a dirla tutta sembrava non essere il suo perché a guardarlo non pareva ferito: ispezionando l'area più da vicino, i due avrebbero forse notato che il senpai di Camilla era seduto proprio sullo strascico della traccia di sangue che iniziava dalla porta d'ingresso.
    Sakaido si sarebbe destato leggermente dal suo torpore vedendo arrivare i due: avrebbe scrutato Zhen con aria confusa e bocca semiaperta, per poi riprendersi un po' vedendo la sua compagna arrivare.
    -Ca... milla?- Balbettò, come se credesse di avere una visione. Sbatté le palpebre, scosse il capo con foga e istantaneamente provò a scattare in piedi, come se non si fosse nemmeno reso conto di essere legato, cosa che conseguì nel suo barcollare e rovesciarsi su un lato, sporcandosi ancora di più la tuta di sangue. -Camilla! Le comunicazioni non funzionano! Dovete allontanarti di qui al più presto! C'è...- Tentennò, indeciso su cosa dire, come se la confusione stesse tornando. Si stava istintivamente rivolgendo ad entrambi, incurante che Zhen fosse un civile o un collega, al momento era solo in pericolo. -C'è... qualcun altro, qui. N-non vi so dire molto, mi dispiace, mi ha catturato quasi subito.- Mormorò.
    Improvvisamente, dei rumori sferraglianti invasero il locale, superando persino la musica per qualche istante, e poi cessarono così com'erano iniziati.
    Provenivano dal corridoio che Zhen e Camilla avevano appena percorso: era successo qualcosa alle loro spalle, ma al momento la penombra non rendeva visibile nulla se non una vaga forma indefinita alla fine del vano. Tuttavia, anche se non era visibile, uno dei tre presenti aveva un asso nella manica, e quel qualcuno era proprio Zhen. Perché dall'altro capo del corridoio c'era talmente tanto metallo che sarebbe riuscito a percepirlo anche se fra lui e l'imponente blocco vi erano più di dieci metri, vincolo a cui era normalmente soggetto. Che fosse una cosa positiva, negativa o che bisognasse indagare, pareva essere una decisione che spettava a lui, fatto sta che al momento quella misteriosa massa metallica sembrava non volersi muovere più.


    CITAZIONE
    Hello :sparks:
    Vorrei solo invitare Cash a fare più attenzione alle scadenze ricordando che il massimo è di 3 giorni (=72 ore), sebbene sia scritto nel bando dell'evento che ritardi di qualche ora non saranno considerati, direi che un ritardo di dieci ore come in questo caso è parecchio borderline. Per questa volta non sarà scalato il bonus ritardo ma, appunto, invito alla puntualità :neko:
     
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    Zhen Lubbock

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    L’obiettivo di Zhen era uccidere un certo Sphinx, ma ancora nell’edificio non si era visto nessuno escluso una ragazzina spuntata dal nulla, ma era poco probabile che si trattasse di lei.
    Certo che quelli mi potevano dare qualche informazione in più su quello …
    pensò infastidito il sadico. Anche la prima volta l’organizzazione gli avevano dato solo un nome e un luogo, doveva uccidere il Sagrestano nella cattedrale, ma quella volta era stato facile riconoscerlo, questa volta però era diverso, non sapeva quante persone avrebbe incontrato all’interno del locale, e sapere qualunque segno distintivo come colore dei capelli, tatuaggi o qualche altra informazione di certo sarebbe stato comodo. Ormai non poteva fare niente e doveva arrangiarsi.
    Quando sentì la voce della ragazzina dai capelli arancioni dietro di lui, la ignorò, non aveva tempo da perdere, ma quando aveva visto che lo stava seguendo verso il corridoio stava cominciando a perdere la pazienza, non poteva fare da babysitter a una che non capiva in che situazione si trovava, quel sangue a terra non l’aveva fatto capire nulla? In ogni caso, come già stabilito, se si fosse messa di mezzo tra lui e il suo obiettivo non avrebbe esitato ad eliminarla.
    Se si fosse avvicinata abbastanza, a meno di un metro di lui, quest’ultimo, girandosi verso di lei con voce calma e gentile, cercando comunque di farsi sentire per via della musica ad alto volume, mettendo la mano destra sulla sua spalla sinistra come se volesse mostrale un segno di sicurezza
    Sto cercando un certo Sphinx, sai per caso dove si trova?
    per l’ennesima volta stava mettendo in mostra la sua parte finta, lo faceva ogni giorno con tutte le persone che incontrava, mostrarsi come un ragazzo gentile ed educato, di certo non potevano sospettare la vera natura che si nascondeva dentro di lui.
    Magari la ragazzina poteva sapere qualcosa, anche se gli sembrava poco probabile. Se questa avesse risposto di non sapere nulla sulla persona in questione, il sadico, con lo stesso tono di prima
    Va bene..
    ritirando la mano e rigirandosi verso il corridoio, avrebbe continuato a proseguire avanti dirigendosi verso la prossima stanza.
    Durante il tragitto nel corridoio avrebbe visto 3 porte e in ognuno di queste era stampato in alto al centro il solito omino che indicava il sesso delle persone che avevano il permesso di entrare. Senza preoccuparsi di quel cartello, Zhen avrebbe controllato quelle minuscole stanze, voleva essere certo che non ci fosse nessuno lì dentro, ma quando avrebbe dato lo sguardo nel bagno degli uomini, a differenza degli altri, avrebbe visto la porta del water aperta e delle gocce di acqua sul pavimento. Questo poteva essere segno che qualcun altro era presente in quell’edificio, ma gli era bastato vedere la grossa macchia di sangue all’entrata per farglielo intuire.
    Arrivati nella stanza più interna dell’edificio, anche lì era presente della musica ad alto volume, e la prima cosa che fece era controllare se ci fosse qualcuno intorno. Notò immediatamente un’ombra bianca in fondo la stanza e con passo rapido si diresse verso di lui. Quella persona era legata e vedendo i suoi vestiti e il pavimento sottostante, quel sangue trovato all’ingresso portava verso da lui, anche se non vedeva nessuna ferita inflitta, e questo particolare fece insospettire molto Zhen. La ragazzina che aveva continuato a seguirlo fino ad ora e che il sadico aveva completamente ignorato, sembrava conoscere quell’uomo legato, e quest’ultimo, messo in un pessimo stato, li stava avvertendo di scappare, fino a quando, improvvisamente, avrebbero sentito un rumore provenire dal corridoio da cui erano appena entrati.
    Zhen percepì quella massa di metallo e dalla posizione sembrava che stesse bloccando l’uscita, ma comunque non era un problema, gli sarebbe bastato solo qualche secondo per scioglierlo completamente ed andarsene via tranquillamente, ma per il momento aveva altro a cui pensare. Abbassandosi all’altezza di quell’uomo, con tono calmo e gentile, lo stesso che aveva usato con la ragazzina una decina di minuti prima
    Sono stato mandato per proteggere Sphinx, sei tu vero?
    Era difficile, ma non poteva escludere la possibilità che si trattasse del suo bersaglio. Doveva pure considerare l’eventualità che l’uomo, trattandosi comunque del suo obbiettivo decidesse di non rivelare la sua identità, magari perché era già a conoscenza che qualcuno era stato mandato per eliminarlo. Forse con questi ragionamenti si stava cervellando fin troppo. Era ovvio che il suo obiettivo era la persona che lo aveva appena intrappolato, doveva solo trovarlo.


    Parametri

    Zhen Lubbock -lvl6
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    Agilità 256
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    Tencniche & Equipaggiamento


    Equipaggiamento:

    Cotta di maglia (Resistenza: danni lievi)
    Guanti (Effetto: +5 in Frz, Durata: 1)
    Coltelli da lancio (6/6, Peso: [1], Danno: Lieve)
    Coltelli da lancio (2/2, Peso: [1], Danno: Medio)
    Smoke Bombs (x2, Peso: [1], Peso Totale: [2], Durata: 1)
    Maschera Antigas (Potenziamento 2, Filtri: [1+1, D:2])
    Shocker(Potenziamento 1, Peso [1], Effetto: Danni lievi + stordimento)
    Pistola (4 ricariche) { Pallottole nel caricatore: 5/5, Peso[2]}
    C.L.O.S.E.T. { Kusarigama (peso[2], Danno: Medio, Effetto: Sanguinamento)}
    C.L.O.S.E.T. {Teruko's Blood (x1, Peso: [1], Durata: 1)}


    Abilità: Zhen, è in grado di percepire in tempo reale tutti i materiali di metallo intorno a lui, entro un raggio di 10 metri.





     
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    Probabilmente stava facendo qualcosa di veramente stupido ed in fin dei conti lei lo sapeva bene, sapeva che andare dietro a quel ragazzo si sarebbe potuto rivelare pericoloso e sapeva che in effettivo caso di pericolo lei non si sarebbe potuta difendere davvero, eppure continuò a farlo. Forse spinta dall'istinto del momento, forse dalla situazione talmente assurda che quasi non poteva andare davvero a peggiorare, o forse da quel senso di inadeguatezza nell'essere un'aspirante eroina e nel trovarsi lì in quel momento, senza davvero fare nulla, senza poter aiutare qualcuno. Per cui sì, lei doveva aiutare quel ragazzo, probabilmente era solo un civile spaventato, questo era ciò che continuava a ripetersi per rasserenarsi.
    L'altra persona per il momento non sembrava molto badare a lei, quasi come se la stesse ignorando, l'idea che fosse un civile qualunque iniziava pian piano a sparire dalla sua testa facendo spazio a mille altre preoccupazioni, una più valida e più spaventosa dell'altra. Finalmente dopo un buon tratto del corridoio l'altro sembrò ricordarsi che anche lei esisteva e che anche lei si trovava in mezzo a quel casino, e si fermò a chiederle qualcosa. Probabilmente anche il cuore della ragazza si fermò per qualche istante, da una parte sperava di essere ignorata tutto il tempo in modo da evitare ogni terrore, invece averlo così faccia a faccia era inquietante, ed il fatto che non poteva vederlo in volto oltre quella maschera antigas non aiutava di certo. Voleva sapere di un certo Sphinx, la sua voce in pare sembrava essere rassicurante ma il cervello di Camilla faticava a percepirla come tale, l'assenza di psicofarmaci da qualche giorno aveva lievemente modificato il suo senso di cognizione della realtà e quella che normalmente poteva sembrare come una gentilissima voce, calma e pacata, per lei poteva in quella situazione essere sintomo di un qualche inganno, era un motivo per il quale temere l'altra persona e non per cui sentirsi rassicurata finalmente.
    «Non conosco nessuno Sphinx signore... Però non credo che cercarlo qui le faccia bene, è pericoloso stare in giro in questa situazione.» Puff, aveva premuto il pulsante switch nella sua mente bacata ed era tornata alla modalità cordialità, ora era di nuovo l'eroina modello che cercava in qualche modo di aiutare, chiaramente fallendo. Si poteva capire benissimo dalla sua voce che era spaventata, si sentivano alcune parole tremare, qualche vocale veniva mangiata nel mentre ed in generale la frase sembrava sconnessa completamente dal volto e dalla persona che parlava, quasi come un messaggio preregistrato. Chissà chi era questo Sphinx, forse si trattava di qualcosa di losco? Magari non ne aveva idea ma quel locale veniva usato per il commercio di droga o qualcosa di simile, non poteva escludere la possibilità.
    Il corridoio andando ancora avanti ad un certo punto presentava tre porte di lato, che a giudicare sui cartelli posti sul fronte dovevano trattarsi semplicemente della toilette. Odiava i bagni all'interno dei locali di quel tipo, o anche sei semplici bar in giro per la città, l'idea di utilizzare un luogo tanto intimo che era stato usato poco prima da perfetti sconosciuti la faceva quasi stare male, non era decisamente la cosa più igienica ed emozionante nella vita di una persona, per cui finché le era possibile evitava di utilizzarsi e ancora di più di entrare al loro interno. Il ragazzo di fronte a lei invece sembrò ispezionare velocemente le tre stanze, forse alla ricerca di un indizio di questo fantomatico Sphinx; Camilla si limitò ad attenderlo di fuori dando soltanto una sbirciata con lo sguardo dalla porta aperta, non le sembrò di trovare alcun dettato di rilevanza in quei luoghi, purtroppo. Però vide delle tracce di bagnato nel bagno degli uomini, forse Sakaido aveva tardato un po' nel suo compito proprio perché era andato in bagno nel mentre? Una tesi stupida ed infantile, ma poteva funzionare a grandi linee.
    In ogni caso neanche l'ispezione interna dei bagni da parte dell'altro doveva essere andata a buon fine perché abbastanza in fretta uscì da lì e tornò a camminare per il corridoio, sempre in quell'inquietante silenzio che permetteva ai due di sentire talvolta i loro passi a terra, quando la musica non era così alta da sovrastare ogni alto suono. Raggiunsero in poco una stanza interna dell'edificio, dove Camilla venne subito colpita dalla musica ancora più forte, probabilmente le casse audio si dovevano trovare proprio lì dentro, e da alcune luci presenti in giro per la stanza. Però non era quella la cosa più sconvolgente di quello strambo scenario.
    Un verme bianco...? No, forse era una sorta di mostro assurdo. Un quirk mutant? Dei panni lasciati a terra con un gattino dentro che li muoveva? Una deformità che non doveva esistere? Mille ipotesi sfiorarono la mente della povera ragazza che, ancora ignara, fissava quella massa candida di fronte a lei. Avvicinandosi sempre più però prese le sembianze dell'unica cosa che Camilla non avrebbe mai immaginato: Sakaido. Il ragazzo era steso a terra, legato, e dalla sua maschera si potevano intravedere quelle che forse erano delle lacrime, i suoi movimenti erano strani, non sembrava per nulla essere in sé e la rossa non aveva minimamente idea di cosa potesse aver provocato in lui qualcosa di simile. Era strano, preoccupante, e la spaventata oltre ogni livello immaginabile. Il ragazzo però sembrò riconoscerla e, pur non riuscendo a liberarsi dalla sua trappola, cercò di aiutare come possibile la ragazza che ancora non riusciva a spiegarsi come il senpai si trovasse in condizioni simili. Era assurda per lei una cosa simile, soprattutto perché lavorando con lui gli era sembrato una persona decisamente più professionale ed abile nel suo compito, insomma se lui era stato sconfitto per Camilla non c'era alcuna chance probabilmente.
    «Q-qualcuno...? Provo a liberarti e poi ci spiegherai meglio, sei ferito? Posso curarti in caso.» La studentessa chiaramente si riferiva a quell'enorme chiazza di sangue a terra che ormai aveva imbrattato il candido vestito dello studente; sebbene si notasse come il sangue era probabilmente di qualcun altro, Camilla non poteva escludere la possibilità che anche Sakaido fosse in qualche modo rimasto ferito, in caso avrebbe potuto aiutarlo. La ragazza subito sarebbe corsa davanti all'altro, accovacciandosi leggermente a terra, mentre con le mani avrebbe cercato di sciogliere le corse che tenevano legato il suo compagno. Adesso che si trovava nuovamente in suo compagnia si sentiva leggermente più al sicuro, al punto che ignorò il discorso dell'individuo incontrato poco prima, sempre su questo fantomatico Sphinx, che la ragazza iniziava a pensare potesse quindi essere il "qualcuno" di cui l'aspirante eroe aveva parlato. C'erano troppe incognite e nessuna risposta, era troppo complicata quella faccenda.
    Poco dopo si sentì un rumore provenire da dietro di loro, la studentessa sobbalzò un attimo spaventata dall'idea di cosa avrebbe potuto provocarlo, ma subito dopo sarebbe tornata al lavoro nel cercare di liberare Sakaido con la sola capacità delle mani, purtroppo non aveva con sé nulla che potesse aiutarla per fare prima.
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    Stato: Ottimo a livello fisico, morta a breve probabilmente.
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    Fortunatamente, le corde che tenevano legato Sakaido non erano troppo spesse o legate troppo strette: sebbene fosse comprensibile che non riuscisse a liberarsi da solo, per Camilla fu relativamente facile sciogliergli i polsi, alle caviglie ci pensò lui stesso. Una volta libero, aprì e chiuse le mani, ed un piccolo cristallo di ghiaccio gli si formò sul palmo.
    -F-forse... avrei potuto usare il mio Quirk per liberarmi. Ma è tutto annebbiato... non sono sicuro di cosa mi sia successo prima che arrivaste voi.- Ammise il ragazzo, che sembrava star ritrovando un po' della confidenza che Camilla gli doveva aver visto addosso durante le perlustrazioni passate, ma che comunque conservava un po' di confusione. -Non preoccuparti, Mason-san, non sono ferito. Conserva le energie. Ma cos'è questo schifo? Non vedo un accidente.- Si lamentò infine, provando istintivamente a pulire il vetrino della maschera antigas, salvo realizzare che le macchie acquose erano all'interno e desistere con un sospiro. Fu allora che Zhen si rivolse a lui con quel suo falso tono affabile, che riuscì perfettamente nell'inganno: del resto nessuno aveva motivo di sospettare di lui, per il momento, a parte il fatto che se era un civile stava trasgredendo il coprifuoco. -Sphinx...? Mi dispiace, non ho mai sentito questo nome. Io sono Clayce, siamo due tirocinanti dell'agenzia di Endeavor.- Sakaido si era presentato con il suo hero-name, in fondo era un senpai del terzo anno ed era davvero in tirocinio presso Endeavor, era naturale avesse anche un nome con cui presentarsi. Per Camilla la questione era leggermente diversa, ma in fondo non aveva senso mettersi a spiegare troppo in una situazione del genere, di fatto anche lei stava operando per conto dell'agenzia di Endeavor muovendosi nel territorio di Shinjuku ed affiancando uno dei loro tirocinanti, sarebbe stata comunque libera di presentarsi come preferiva - o di non farlo affatto, Sakaido non avrebbe detto una parola per suo conto.
    D'altro canto, la copertura di Zhen sembrava aver avuto vita fin troppo lunga.
    -Lei sarebbe? Ha detto che deve proteggere questo Sphinx, è una guardia del corpo?- Il ragazzo si fece pensieroso, rialzandosi in piedi e spazzandosi un po' il vestito, notando con orrore quanto si era sporcato di sangue non suo e capendo finalmente perché la sua kohai sembrava preoccupata per eventuali ferite che poteva aver subito: istintivamente se ne preoccupò a sua volta e si tastò un po' a tentoni senza pur trovare nulla di fuori posto o dolente. -Più tardi le dovrò chiedere di esaminare le sue credenziali ed il permesso per uscire durante il coprifuoco. Ora dovremmo veramente...- La frase del ragazzo si interruppe a metà, poiché Sakaido (e probabilmente gli altri presenti) si distrasse al notare che si era fatto improvvisamente buio - più buio di quanto già non fosse: le seppur soffuse luci viola e blu erano calate sino a spegnersi del tutto e lasciare i tre nell'oscurità.
    Persino la musica si era fermata.
    E poi era ripartita, più o meno dello stesso tipo sebbene la traccia fosse diversa, ed assieme alla musica si erano accesi una serie di riflettori viola e blu puntati esclusivamente sul palco, con i colori che si scambiavano seguendo il ritmo del feroce beat che accompagnavano. Una porta a scomparsa in fondo alla sala, in mezzo al palco, si spalancò: era quasi invisibile fino al momento in cui si era aperta, ma ora dava ad una stanza completamente buia dalla quale numerose figure stavano avanzando. I sensi di Zhen lo avrebbero avvisato ancora una volta: metallo in avvicinamento, ed infatti emersero dalla stanza buia dapprima due robot, che si dispersero ai lati del palco, poi altri due che seguirono in linea retta ed infine un ultimo, più grande e simile quasi ad un carro carnevalesco. I primi quattro erano semplici robot umanoidi dall'aspetto scatoloso, molto vintage, mentre il quinto sembrava una complessa automobile futuristica - seppure senza abbandonare quello stile vintage, motiv dell'intero ristorante - piena di marchingegni e priva di tettuccio, "guidata" da due robottini uguali ai primi. Sebbene fossero muniti di gambe (o ruote, nel caso dell'auto), sembrava si spostassero più che altro su delle piccole rotaie seminascoste dalla penombra, e si muovevano tutti a ritmo di musica.
    -Let the show begin!- Avrebbero udito una voce dal timbro maschile pronunciare queste poche parole da un altoparlante mentre i robot danzavano, sebbene non avessero modo di capire se si trattava di una registrazione o meno, l'inglese sembrava impeccabile.
    All'improvviso, silenzioso e rapidissimo, un proiettile a salve in gomma sarebbe stato sparato da... beh, era difficile capire cosa avesse sparato per via del buio, ma era decisamente stato uno dei cinque robot sul palco. La pallottola di gomma, della dimensione di un dado da gioco, avrebbe sferzato l'oscurità e si sarebbe diretto, se ininterrotto, dritto all'addome di Camilla, che se fosse stata colpita avrebbe potuto sentire un dolore lancinante ed una forza tale da spingerla a terra. Una gran fortuna che aveva indosso la sua suit.
     
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    La ragazzina non aveva perso tempo nel liberare il compagno, fatto che un po' aveva infastidito il sadico, se avesse scoperto che quello era il bersaglio che stava cercando sicuramente da bloccato sarebbe stato più facile da eliminare. Una volta slegato quell’individuo creò un piccolo cristallo apparentemente di ghiaccio dalle mani, attirando subito l’attenzione di Zhen
    Quindi è capace di produrre del ghiaccio?
    sapere in anticipo i loro quirk sarebbe stato un grande vantaggio, anche se in un certo senso sperava di non essere colpito dal quella unicità, essendo un ragazzo freddoloso essere sopraffatto dal ghiaccio di certo non sarebbe stato un’esperienza che voleva affrontare.
    Dalle parole che quello aveva detto subito dopo, quella Mason, aveva la capacità di guarire?
    Se durante lo scontro l’avversario venisse curato costantemente sarebbe un grande fastidio, qualora la sitazione si fosse capovolta contro quei due, quella ragazzina doveva essere la prima da togliere di mezzo.
    Parlando con quell’uomo dall’abbigliamento bianco, quest’ultimo si presentò con il nome di Clayce e non Sphinx, e sia lui che la compagna erano aspiranti eroi.
    Mantenendo quel suo tono amichevole
    Certo, appena usciremo da qui sarò libero di fornirle di tutti i dati che le occorre.
    Per il momento solo Zhen era consapevole che i tre erano intrappolati, quindi per il momento decise di assecondarli, per lo meno fino a quando non avrebbe trovato Sphinx.
    Improvvisamente la musica si fermò e le luci si spensero.
    E ora che succede
    Forse si trattava di un attacco a sorpresa del nemico, ma ad un tratto la musica riprese e le luci ora illuminavano solo il palco. Delle figure in metallo stavano entrando nella stanza creando una sottospecie di piccolo spettacolo, e come erano entrati in scena, rapidamente si persero nell’oscurità ma Zhen poteva continuare a sapere la loro posizione, mentre l’ultimo robot, quello che aveva sembianze di una macchina guidate da due piccoli robot. Il sadico ignorò lo sparo, e non si sarebbe nemmeno accorto che una pallottola aveva appena colpito la ragazza se non fosse dal rumore che quest’ultima avrebbe provocato se fosse caduta sul pavimento. Per il momento l’attenzione del sadico era in direzione del palco, in particolare verso la macchina, e avvicinandosi lentamente verso il veicolo, iniziò a mettere la mano dentro la sua camicia nera.
    A quanto pare tra poco mi potrò divertire
    pensò con aria divertita.


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    Fortunatamente fu molto facile per la ragazza liberare il suo compagno di missione, quelle corde non erano di certo state messe dal migliore dei poliziotti o chissà che, era bastato sciogliere il nodo alle mani e poi aveva pensato Sakaido a tutto il resto. Fu in quel momento che il ragazzo creò un piccolo cristallo di ghiaccio sulle sue mani, era strano ma probabilmente era la prima volta che lo vedeva utilizzare il suo quirk dall'inizio di quella giornata insieme, certo lo conosceva perché lui stesso l'aveva informata (così come lui sapeva dei poteri curativi della giovane), ma era una cosa completamente diversa osservarlo in azione, era più reale. Inoltre non ricordava di aver mai visto qualcuno utilizzare un quirk di creazione del ghiaccio dal vivo, era davvero magnifico quel cristallo a vedersi, anche nel buio di quella stanza poteva vedere qualche piccolo riflesso sulla parete liscia dovuto a quelle luci colorate che sbucavano da qualche angolo del locale, a modo suo in quella follia di situazione era magnifico, era qualcosa che la rasserenava un pochettino e che le permetteva di non concentrarsi troppo sulle sue paure, per un attimo aveva distolto i suoi pensieri negativi portandola a dimenticarsene. Purtroppo la magia durò ben poco.
    Il ragazzo non sembrava essere ferito e questa fu una buona notizia per Camilla, la quale però non riusciva ancora a trovare una spiegazione alla quantità assurda di lacrime che inondavano l'interno della mascherina dello studente del terzo anno, certo era plausibile pensare che avesse pianto per la paura del momento ma era veramente troppo, nemmeno un bambino di due anni avrebbe fatto una cosa simile e soprattutto non poteva essere un motivo valido nel caso di un aspirante eroe con ormai una discreta esperienza alle spalle. Doveva esserci un perché. «Forse possiamo trovare una qualche soluzione senza che tu tolga la mascherina. Poi qui il gas non è molto, magari potresti provare a toglierla molto velocemente solo per pulirla, anche se sembra comunque rischioso...» Innocentemente la ragazza provava a trovare una qualunque soluzione per il problema del suo compagno, ma onestamente non ne aveva la benché minima idea di come fare per permettergli nuovamente di tornare a vedere in modo chiaro. Sicuro togliersi la mascherina per pulirla era l'idea più efficace ma effettivamente era anche la più rischiosa, è vero che il gas in quella zona sembrava essere sempre meno ma vuoi a causa del buio, vuoi a causa della pressione, probabilmente ci avrebbe messo troppo tempo a liberarsi delle lacrime e avrebbe comunque rischiato di svenire, e sicuramente non ne valeva la pena. Non voleva restare da sola, senza alcun modo per difendersi, in un locale buio insieme ad un qualche losco individuo che forse era una sorta di guardia del corpo, ancora non ne era davvero certa.
    A proposito di quella persona, lasciò a Sakaido il compito di occuparsi di lui perché onestamente lei non aveva la più pallida idea di cosa fare, non era stata addestrata in alcun modo a queste cose, non sapeva come rapportarsi con i civili e tanto meno in una situazione simile di allarme, per cui stette in silenzio ad ascoltare il dialogo tra i due, ed anche ad osservarli per quanto il buio le permettesse di farlo. Due tirocinanti dell'agenzia di Endeavor, beh chiaramente Camilla sapeva che l'altro facesse parte di quell'agenzia ma mai nella sua vita lei l'aveva presa in considerazione come una scelta possibile, non perché non fosse un'ottima scelta anzi, in molti sognano di entrare lì dentro in quanto potrebbe essere vista come una sorta di elite data la fama dell'eroe, però non era il suo stile, non era ciò che lei voleva fare. Lei voleva aiutare le persone ferite, basta, non aveva altri scopi particolari o precisi, probabilmente nemmeno quello era un vero obbiettivo ma più una sorta di capriccio che continuava a portare avanti sebbene fosse evidente la pericolosità del tutto. Però quello di certo non era il momento di mettersi a pensare a certe cose, e onestamente era sì un'informazione falsa ma irrilevante in quel momento, d'altronde era vero che lei era un'aspirante eroina e quello bastava come fulcro della frase, per cui si limitò ad annuire assecondando ciò che l'altro aveva da dire. Le credenziali ed il permesso, ecco lei non ci avrebbe mai pensato a chiederle, eppure era la cosa più ovvia da fare in quel momento, era il protocollo, ma lei non era abbastanza pronta nel pensiero in quel momento per ricordare il protocollo, fortuna che ancora una volta c'era Sakaido a fare gran parte del lavoro. Lei ci stava provando, circa. Fortuna che anche l'altro ragazzo sembrava assecondare le loro richieste, forse in fin dei conti non era altro che un civile come tanti altri, finito lì per il suo lavoro.
    All'improvviso il buio quasi totale. Anche quelle poche luci presenti nella stanza smisero di esistere, gli occhi di Camilla non erano abituati ad ambienti troppo bui e di sicuro la mascherina antigas non aiutava in quel caso, per cui si sentiva come una preda spaventata, in attesa di essere uccisa dal predatore, tutta quella situazione era davvero un incubo. Riusciva più o meno a scorgere le figure di ciò che aveva intorno e dopo poco vide arrivare quelli che sembravano essere dei robot di dubbia manifattura, parevano piuttosto dei giocattoli per bambini di 5 anni, eppure in quel momento la terrorizzavano a morte, che fossero delle armi? O forse erano solo parte di un qualche show del locale che si era avviato per errore, per un cortocircuito. Ma perché mai sarebbe dovuto succede. No, c'entrava quel qualcuno di cui parlava Sakaido, se lo sentiva, e quel qualcuno non li voleva di certo dentro quel locale. Le gambe le tremavano, non sapeva cosa fare, con la mani cercò in qualche modo conforto in qualcosa di fisico e che sembrasse meno reale cercando quindi di afferrare il braccio del ragazzo in bianco, sperando che tutto ciò potesse in qualche modo aiutarla con la sua sanità mentale che in quel momento stava rapidamente svanendo.
    "Let the show begin!". Una quarta voce era apparsa all'appello dei presenti nella sala, ma Camilla non sapeva dove fosse quest'altra persona, non poteva capirlo in nessun modo probabilmente, si sentiva veramente in trappola. Di che show stava parlando? Forse era un qualche maniaco che approfittandosene di quell'assurda situazione si divertiva a giocare con la vita delle persone. Era finita in un film horror, li avrebbe uccisi tutti. E lei era la ragazza del gruppo, si sa che è sempre la prima a morire in quei film, ecco la sua fine era giunta. Mentre la sua testa balenava in questi mille assurdi pensieri, un proiettile partì da chissà dove in direzione del suo addome; era silenzioso, era buio, e la ragazza non si accorse del tutto finché non era probabilmente troppo tardi. Rapidamente avrebbe provato ad afferrare il suo tessen dalla cintura per proteggersi ma, nel caso in cui si forse accorta che non aveva abbastanza tempo per farlo come era effettivamente probabile, avrebbe per istinto soltanto provato a proteggere il proprio addome con l'avambraccio sinistro, perlomeno per limitare gli eventuali danni del proiettile. Nel caso fosse stata colpita si sarebbe sentito un urlo in tutta la stanza, provocato dal dolore della ragazza per nulla addestrata a sopportarlo, e la spinta l'avrebbe fatta cadere a terra come un sacco di patate, non avrebbe in alcun modo cercato di attutire la caduta a causa di tutto l'accaduto.
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    Stato: Ferita all'avambraccio sx?
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    Sakaido sorrise in maniera incoraggiante a Camilla quando lei si sforzò di trovare una soluzione al suo problema: chiaramente non era così sereno, ma sapeva che in quanto tirocinante più anziano era compito suo rassicurare la sua kohai, e come aspirante Pro-hero era invece sua responsabilità far sentire i civili al sicuro.
    -Non preoccuparti, Mason-san, è seccante ma non è decisamente un problema su cui scervellarsi. Ci vedo sufficientemente bene.- Rassicurò, con tono dolce. C'era da chiedersi, se davvero a bagnare quel vetro erano state saliva e lacrime, cosa poteva aver spinto una persona carismatica e rassicurante come Sakaido a ridursi in quel modo, se anche in una situazione critica come quella riusciva a fingere in maniera convincente che andasse tutto bene. -Non vale la pena assumersi dei rischi per una stupidaggine simile.- Aggiunse poi, scrollando le spalle: era vero, in fondo ci vedeva abbastanza bene, i fluidi stavano iniziando a colare verso il basso e lasciare libero il vetro che, seppur umidiccio, concedeva una visuale sufficiente. In fondo in un locale buio come quello, avrebbe fatto veramente poca differenza il vederci bene. Il giovane quasi-eroe apprezzò la collaborazione di Zhen e lo ringraziò con un cenno quando accettò di dargli la documentazione necessaria una volta fuori - non era nei piani dell'albino (se così si poteva definire una persona con i capelli bianchi tinti come i suoi) insistere su fiscalità del genere in una situazione pericolosa come quella, d'altro canto la presenza di un altro civile da salvare poteva essere problematica, non potevano certo andarsene: Zhen sarà pur stato la sua guardia del corpo, ma loro erano letteralmente le forze dell'ordine.
    -Senta, signor...? Ahem, quindi lei è qui per portare in salvo un civile? Ha dei motivi per pensare che sia specificatamente in questo locale o sta solo perlustrando? E Sphinx sarebbe una specie di... nome in codice?- Certamente non era il nome di una persona, insomma. -Ah... non mi fraintenda, non sospetto di lei, ma se c'è un civile da salvare le daremo il nostro supporto.- Si affrettò ad aggiungere il ragazzo, agitando le mani per scusarsi del suo tono inquisitorio: che non sospettasse di Zhen non era interamente vero, la situazione era sicuramente un po' ambigua, ma il suo desiderio di assicurarsi che i civili fossero tratti in salvo era genuino.
    Gabriel Moore non si considerava affatto una persona cattiva. Avrebbe volentieri evitato di dover mettere a dormire tutte quelle persone che facevano irruzione nel locale, ma sfortunatamente aveva ricevuto istruzioni precise, e se c'era qualcosa di cui conosceva il valore era quello della lealtà: i suoi compagni gli avevano dato fiducia, ed avrebbe fatto di tutto per non deluderli finché avesse avuto anche solo un briciolo di energia in corpo. In particolare, gli era stato detto di neutralizzare con assoluta priorità chiunque gli sembrasse fuori posto in un luogo del genere: il bimbo dai capelli bianchi e quella bimba pel di carota, ad esempio, erano palesemente solo degli eroi di pattuglia. Lo spilungone con la camicia nera, invece, era fuori posto: gli era stato comunicato che, probabilmente, qualcuno avrebbe provato a rubare il macchinario, ma era nascosto relativamente bene, solo qualcuno che sapeva di doverlo cercare avrebbe avuto possibilità di trovarlo. Al momento fissava i tre da uno spiraglio della porta a scorrimento, non poteva sentire cosa si dicevano ma notò che la pel di carota aveva slegato il bimbo-ghiaccio. Sospirò, era già stato abbastanza difficile vederlo soffrire la prima volta, ora gli sarebbe toccato occuparsi di lui di nuovo.
    Forse sarebbe stato quasi meno crudele fargli del male fisico, tramortirlo in qualche modo, ma il solo pensarci faceva venire la nausea a Gabriel: erano ragazzini, diamine. Non come quello stronzo entrato prima di loro, non aveva avuto il minimo problema ad occuparsi di lui, anzi forse si era lasciato prendere un po' troppo la mano: del resto aveva dimostrato un totale disprezzo per i concetti di lealtà e famiglia che a Gabriel stavano tanto a cuore, essendo una persona per natura molto empatica si era sentito toccato nel vivo. E poi aveva dovuto trascinarlo via dall'ingresso per non costringere eventuali altri visitatori a vedere quello spettacolo. E meno male, visto che letteralmente di lì a dieci minuti era entrato quel tipetto bianco.
    -Let the show begin!- Aveva esclamato, usando uno di quei microfoni da presentatore che andavano assicurati all'orecchio e scendevano lungo la guancia: la sua voce si sarebbe propagata da tutti gli altoparlanti della sala, rendendo quindi impossibile capire da dove provenisse davvero, e nel mentre quegli adorabili robottini ballerini sarebbero usciti sul palco per il loro numero. Inclusi quelli speciali che aveva fatto modificare in prevenzione di quella serata: l'automobile, uno dei due robottini che vi danzavano sopra e quello alla sinistra del palco (quindi alla destra dei tre che lo guardavano). Era stato proprio quest'ultimo a fare fuoco su Camilla, ma Gabriel notò che aveva provato a difendersi: non era riuscita ad estrarre il Tessen per proteggersi, ma il suo avambraccio si era frapposto fra quel tozzo proiettile ed il suo addome. La spinta del colpo fu comunque sufficiente a farla cadere a terra, nonostante avesse parato, ma aldilà di questo (e di un qualche dolorino) non le avrebbe provocato veri e propri danni evidenti, solo un grosso spavento probabilmente.
    Gabriel fece un'espressione seccata dietro la maschera: perché dovevano complicare tutto così? Non potevano fare i bravi bambini e lasciarlo finire in fretta? Era nel loro interesse, dopotutto. Dalla sua posizione dietro le quinte, si stava divertendo ad osservare quei robottini danzanti battendo il piede a ritmo: aveva una voglia matta di uscire anche lui a ballare, ma si costrinse a rimanere serio. Almeno per un po'.
    -Mason-san!- Sakaido piombò su di lei e la sorresse con una mano sulla schiena prima che cadesse del tutto. -Tutto bene? Sei ferita?- Il giovane aggrottò le ciglia e rivolse la sua attenzione verso il palco: tese una mano aperta dinanzi a sé e creò un piccolo muro di ghiaccio per proteggere sé stesso e Camilla - non poteva fare nulla per Zhen, che ormai si era allontanato fin troppo. -SI ALLONTANI DAL PALCO! È PERICOLOSO!- Sbraitò il giovane, facendo cenno a Zhen di tornare vicino a lui in modo da ripararsi dietro il ghiaccio. Zhen era ormai a pochi passi dal veicolo di scena, quando altri tre silenziosi colpi di gomma avrebbero sferzato l'oscurità, diretti al corpo del sottoposto di Aogiri. Uno sarebbe sopraggiunto da dietro di lui, leggermente spostato sulla destra, dall'unico robottino che ballava su quel lato del palco. Gli altri due gli sarebbero giunti da davanti a sé, e sebbene uno dei due sarebbe arrivato da un punto imprecisato, quell'altro sarebbe stato vistosamente sparato da un piccolo cannoncino in alluminio nero posto sulla carrozzeria dell'auto: da quella distanza, Zhen lo avrebbe sicuramente notato. Che fossero andati a segno o meno, la muscolosa - eppur sinuosa, in un certo senso - figura di Gabriel avrebbe mosso i primi passi sul palco: si sarebbe fermato a qualche metro dai robot, ancora leggermente in penombra, sulla soglia della porta scorrevole che li aveva fatti uscire.
    -Non va bene così però, dovevi rimanertene lì buono buono, Clayce.- Al sentir richiamare il suo nome, il ragazzo volse lo sguardo verso il palco e notò la figura sulla soglia. -Adesso mi toccherà bloccarti di nuovo.- Mormorò, sospirando e scrollando le spalle con aria desolata.
    -È lui! È stato lui a catturarmi! Fate attenzione!- Avrebbe esclamato con aria preoccupata l'aspirante eroe, scattando in piedi ed indicandolo con foga, sottolineando qualcosa che forse a quel punto era abbastanza ovvia. Per il momento, tuttavia, sebbene la sua altezza e la sua mole lo rendessero in un certo qual modo minaccioso, Gabriel non sembrava avere intenzioni ostili: stava ancora studiando la situazione per liberarsi dei tre nel modo più rapido ed indolore possibile.


    CITAZIONE
    Chiedo scusa per il cambio di colore nel parlato di Sakaido ma mi sono reso conto che il mio desiderio di usare un colore appropriato all'aesthetic del personaggio mi aveva precluso la realizzazione di quanto fosse antipatico da leggere su questo sfondo semitrasparente.
    @Cash, non è necessario che provi ad "indovinare" i danni che subirai e li riporti, nel combattimento masterato il master porta un attacco, tu difendi in ipotetico ed io comunico l'esito ed i danni da subire nel mio successivo post - cioè questo. i proiettili di gomma avrebbero fatto danni lievi, quindi la tua suit protettiva li annulla, liberissimo però di giocarti livido & dolore a livello narrativo - chiaramente anche se off-role non hai subito danni i colpi i personaggi li sentono.
    @Kekko qualora ti dovesse servire visto che non ho scritto le distanze in numero perché mi sembrava anticlimatico: i robottini sono a portata del tuo Quirk, Gabriel no.
     
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    Zhen Lubbock

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    Certo, comunque sono Zack
    chinò leggermente il busto in avanti, e rialzandosi
    Non penso sia il suo vero nome, magari come hai detto è solo un codice, per quanto ne so’ Sphinx è solo un uomo che dovrei proteggere, mi hanno incaricato di fare solo questo.
    Quell’eroe stava facendo finta di non sapere o non lo sapeva veramente? Questa ultima domanda che gli aveva appena posto lo aveva lasciato leggermente in dubbio, ma non ci pensò per molto, doveva evitare di sbagliare e fino a quando non avrebbe trovato il vero Sphinx, tutti per lui sarebbero stati una minaccia e per evitare di fallire la missione gli rimaneva solamente l’opzione di uccidere ciunque gli stesse intorno.
    Certo, mi affiderò a voi allora
    mentire così spudoratamente lo emetteva in un certo disagio con se’ stesso, quelle erano parole che non avrebbe mai detto se fosse rimasto normale, ma per il momento non aveva tempo da perdere, stava ancora cercando la sua preda.


    Direzionandosi verso il palco, si sarebbe accorto come la ragazzina fosse caduta per terra. Poco dopo sentì la voce del ragazzo dai capelli albini, che qualcuno li stesse attaccando? No, non era qualcuno, era qualcosa. Quei robottini apparentemente innocui avevano appena colpito la ragazza con un fucile con pallottole di gomme, ma un fucile rimane pur sempre un fucile, e la forma rimaneva quella. Avanzando verso il palco Zhen non sarebbe rimasto distratto, la sua abilità continuava a rimanere attiva e continuava a percepire tutto ciò che si muovesse intorno, così come la canna di quell'arma che lo avrebbe puntato all’improvviso dietro di lui. Il sadico avrebbe eseguito uno scatto a sinistra cercando di evitare il colpo, mentre vedendo un’altra arma ancora una volta puntata davanti a lui, non aveva tempo per compiere un ulteriore scatto, così, potenziando la cotta di maglia che aveva sotto la giacca, avrebbe posto il braccio sinistro avanti cercando di pararsi dalla pallottola. Se fosse riuscito a proteggersi col braccio, anzi, anche se il colpo avesse colpito qualunque parte superiore del corpo di Zhen, si sarebbe sentito lievemente lo scontro col metallo.
    Così qualcuno ha intenzione di divertirsi così eh?
    Per via della lastra di ghiaccio e del buio non aveva visto come Camilla fosse fuori pericolo, perciò pensando che quelle pallottole fossero fatte di metallo, decise di agire in quel modo evitando così di farsi colpire inutilmente.
    Poco dopo davanti a lui, apparve dal palco un uomo abbastanza robusto.
    Da dietro avrebbe sentito che era stato quest’ultimo individuo a mettere in quelle condizioni l’aspirante eroe appena ritrovato
    E’ così sarebbe lui?
    Un uomo alto e di carnaggone discretamente scura. Aveva appena trovato l’uomo da eliminare? Finalmente, poteva iniziare a divertirsi anche lui. Ma prima di eseguire qualunque mossa, decise di attendere, come un leone nascosto nell’erba alta aspettando il momento adatto per correre verso la gazzella. Con quel suo falso tono, quel suo finto modo di essere, guardando quell’individuo davanti a lui negli occhi, anche se per il momento erano coperti dalla maschera, e rivolgendosi a lui
    Salve, per caso saresti te Sphinx?
    Era inaspettatamente calmo, anzi, al contrario, era eccitato, aveva voglia di trafiggere le carni di qualcuno, e quel qualcuno si era appena presentato davanti . Quelli che stavano alle spalle di Zhen però non sapevano il vero obiettivo del sadico, e forse sentire quella domanda avrebbe causato in loro un certo senso disagio, perché per quanto ne sapevano, se quell’individuo si trattava di quel Sphinx, sapevano che quel ragazzo dai capelli corvini doveva proteggerlo e perciò, si sarebbero trovati davanti una seconda persona da combattere e non da proteggere come fino a quel momento avevano pensato. Ma al contrario, il sadico dimenticandosi di quei ragazzi che teneva per il momento alle spalle, e rimaneva concetrato sia sull’uomo che aveva davanti e sia sui robot che gli stavano intorno mentre sotto la camicia nera, con la sua mano destra teneva stretto il manico di un suo pugnale, pronto a tirarlo in qualunque momento.


    Parametri

    Zhen Lubbock -lvl6
    Energia 510(550-40)
    Forza 206
    Quirk 81
    Agilità 256
    Stato: illeso

    Tencniche & Equipaggiamento


    Equipaggiamento:

    Cotta di maglia (Resistenza: danni lievi)
    Guanti (Effetto: +5 in Frz, Durata: 1)
    Coltelli da lancio (6/6, Peso: [1], Danno: Lieve)
    Coltelli da lancio (2/2, Peso: [1], Danno: Medio)
    Smoke Bombs (x2, Peso: [1], Peso Totale: [2], Durata: 1)
    Maschera Antigas (Potenziamento 2, Filtri: [1+1, D:2])
    Shocker(Potenziamento 1, Peso [1], Effetto: Danni lievi + stordimento)
    Pistola (4 ricariche) { Pallottole nel caricatore: 5/5, Peso[2]}
    C.L.O.S.E.T. { Kusarigama (peso[2], Danno: Medio, Effetto: Sanguinamento)}
    C.L.O.S.E.T. {Teruko's Blood (x1, Peso: [1], Durata: 1)}


    Abilità: Zhen, è in grado di percepire in tempo reale tutti i materiali di metallo intorno a lui, entro un raggio di 10 metri.

    Tencniche
    CITAZIONE
    Resistance LVL 3
    DESCRIZIONE: la resistenza di un oggetto metallico viene aumentato o diminuita.
    Resistenza: Medio-grave
    COSTO(in energia): 40 + 10 mantenimento




     
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    Scheda ▪ Heroes ▪ Livello 4 | Energia: 300 ▪ Forza: 100 ▪ Quirk: 120 ▪ Agilità: 65 |
    Chiaramente il ragazzo pensò le stesse cose di Camilla riguardanti il problema della maschera sporca di lacrime: era assolutamente fastidiosa e sarebbe stato meglio risolvere il tutto il prima possibile, soprattutto considerando la possibilità di incontrare un nemico che sarebbe potuta avvenire da lì a breve, ma non valeva la pena rischiare di svenire proprio in quel luogo a causa del gas. Non era pronto a compiere un rischio simile per il semplice motivo che in una situazione simile sarebbe stato una sorta di suicidio, se quella persona lo aveva messo KO e legato poco prima chissà cosa avrebbe fatto col suo corpo inerme, sarebbe stato come rubare le caramelle ad un bambino, morto. D'altronde quel sangue trovato a terra doveva pur appartenere a qualcuno no? Magari quell'altra persona aveva già ucciso qualcuno lì dentro, al solo pensiero la schiena di Camilla venne pervasa da un brivido gelido, o forse era stato Sakaido a provocare a lui delle ferite, non gliel'aveva effettivamente chiesto ma da come aveva trovato il suo compagno le sembrava altamente improbabile, sembrava davvero sconfitto ed impossibilitato a fare qualunque cosa.

    All'improvviso non sentì altro che un dolore lancinante pervaderla. Non era una persona estremamente forte a livello fisico e non era in grado né di schivare con efficienza né di resistere a dei colpi di qualsiasi tipo. Fortunatamente quel proiettile che le arrivò contro dal buio più totale della stanza ormai invasa da quegli strambi robot, era fatto in gomma e quindi non era pericoloso quanto uno vero che invece le avrebbe potuto provocare dei danni decisamente più seri. Riuscì a proteggere il suo addome con l'avambraccio sinistro, forse non la migliore delle idee in quanto non ha comunque schivato il colpo in alcun modo, anzi in cambio si è beccata una stupenda ferita probabilmente. Fortunatamente la tuta da supereroina che portava nella sua semplicità si rivelò incredibilmente efficiente in quel momento poiché aumento le pareti protettive disponibili alla ragazza attutendo quell'attacco, il quale riuscì però ad avere un effetto abbastanza ampio su di lei. Camilla si ritrovò con la schiena a terra ed il braccio sinistro dolorante, come se l'avesse tenuto troppo tempo sotto ad un fuoco costante e poi l'avesse usato per colpire un muro senza un vero apparente motivo La tuta quindi aveva in qualche modo attutito quel colpo, al punto che la zona colpita era quasi interamente vuota, presentava soltanto un piccolo livido nerastro che aveva iniziato a formarsi il risposta alla ferita del giorno in precedenza. Ormai però era a terra ferita e faceva fatica a rialzarsi e sarebbe stato vero, era così più facile restare a terra ferita al suo posto.
    «G-grazie, sto abbastanza bene ora. Dobbiamo stare attenti ad altri possibili colpi..» La studentessa in quel momento si ritrovò particolarmente spaventata, in quanto non solo si trovava all'interno di quella situazione quasi assurda, ma adesso era anche ferita da parte di un finto proiettile. Il suo compagno di corso aveva realizzato un muro di ghiaccio relativamente alto il quale riusciva a difenderla da altri eventuali colpi, la ragazza si era di fatto spaventata molto per quel colpo di prima e si sicuro non le dispiaceva essere un po' coccolata finalmente, perlomeno per quanto riguardava la sicurezza fisica.
    Apparve una figura insieme a tutti quei robot e Camilla, che ancora non si era alzata da terra, non riuscì a riconoscerla particolarmente bene. Non aveva idea di quale fosse il suo effettivo aspetto fisico ed il suo potere ma ne era in qualche modo spaventata perché aveva visto ciò che era riuscito a fare poco prima a Sakaido, e lei non era neanche un terzo forte quanto il ragazzo. Non le interessava particolarmente in tutto ciò quello che quel losco individuo stava facendo, si era messo a camminare contro quegli inquietanti robot forse-assassini e Camilla poco eroicamente ormai dava per scontato che non ci fosse un qualche modo per salvarlo, era decisamente meglio pensare a se stessi prima in quel momento.
    _________________________

    Stato: Dolore all'avambraccio sx e possibile livido sul punto (danni solo a livello narrativo).
    Tecniche: //
    © ryo's creation


    Chiedo scusa per le tre ore di ritardo, avevo previsto di rispondere oggi pomeriggio ma mi sono sentito poco bene.
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38 replies since 26/10/2020, 21:00   1281 views
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