Again: why?

SQ Laguna Lee

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Give it to me ~

    Group
    Outlaws
    Posts
    682

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    La presente SQ è ambientata il 15 Febbraio.







    Scheda
    Narrato - Pensato - Parlato
    _________________________

    Il giorno di San Valentino non era mai stato troppo diverso dagli altri 364, che lei ricordasse, sia prima, in America, che ora in Giappone. A pensarci bene, forse alle elementari un compagno di classe le aveva regalato dei cioccolatini. Un momento davvero tenero, che però ricordava appena e che aveva davvero poco peso dal punto di vista sentimentale. Non era mai stata la diva della classe, quella inseguita da tutti i maschietti della scuola, anzi ne era ben lontana; era oltretutto fin troppo concentrata sulle sue ambizioni e sui suoi progetti per potersi permettere certe frivolezze come una relazione amorosa. A seguito del giorno in cui la sua vita si era totalmente rovesciata, l'anonimia del 14 febbraio era rimasta una delle poche costanti. Infatti, anche dopo aver trovato una casa e un lavoro pressoché fisso, le occasioni per incontrare nuove frequentazioni, tantomeno l'anima gemella, si erano ridotte a tal punto che la bionda, ormai, si era convinta che sarebbe stato più probabile svegliarsi la mattina e vedere uno stormo di maiali volanti.

    Al vecchio bar qualche cliente si curava di portare dei cioccolatini alle cameriere, qualcun altro che aveva alzato un po' il gomito si lasciava andare a gesti e parole ben più spinti per complimentare le dolci donzelle (si era già raccontato del bastardo mandato al pronto soccorso, no?). Entrambi erano comunque ben lontani dal rappresentare l'essenza della giornata degli innamorati. Nonostante ciò, un'altra considerazione veniva spesso fatta dalla bionda: quale principe azzurro l'avrebbe mai fatta salire sul suo cavallo bianco? La vita di strada l'aveva trasformata in un cane randagio, che vive la vita un giorno alla volta e si cura di ringhiare a denti stretti chiunque osi avvicinarsi. Guai che qualcuno possa vedere una debolezza, un varco attraverso la sua dura e minacciosa facciata, per poi approfittarsene: non l'avrebbe permesso. Ma nessun principe si sarebbe preso la briga di prendersi in carico un tale animale selvaggio. Anche se si pensava migliore di loro, sapeva di non poter aspirare a molto più dei buzzurri con cui aveva a che fare. Fortunatamente, il suo orgoglio la proteggeva anche da questo.

    Dei cioccolatini li aveva, comunque, nonostante San Valentino fosse già ventiquattr’ore più lontano: li aveva comprati al market vicino a casa, divisi tra nocciola, liquore e qualcuno bianco. Tuttavia non erano per un misterioso innamorato, ma per la signora Mishima del terzo piano. O meglio, ormai non era più "del terzo piano", come se la bionda ancora abitasse in quel lurido condominio. Insomma, ci si è capiti: la vecchia signora cieca a cui Laguna dava una mano nelle varie faccende domestiche quando ancora risiedeva a Roppongi. Si era trasferita senza dare troppe spiegazioni a nessuno, anche perchè non ci sarebbe stato nessuno che avesse necessità di riceverle, ma dopotutto l'anziana l'aveva sempre trattata con un'incondizionata gentilezza, regalandole anche qualche momento bizzarro legato al fatto che fosse effettivamente un po' matta, perciò perchè non prendere l'occasione per farle visita? Era sicura che le avrebbe fatto piacere.

    Sì? Chi è?

    Riconobbe subito la voce della vecchina, gentile e col chiaro timbro di chi è un po' avanti con l'età. L'americana si avvicinò al citofono, curandosi di alzare la voce in modo che la potesse sentire chiaramente.

    Signora Mishima, sono Laguna! Si ricorda? Le ho portato un pensierino.

    Un attimo di silenzio, prima della risposta della padrona di casa.

    Ohh Laguna-chan! Certo che mi ricordo! Sali, sali!

    Potè udire chiaramente lo scatto della serratura, ma per esperienza la bionda sapeva che ci sarebbe voluta una leggera strattonata per poter aprire il portoncino del condominio. Una volta dentro era ovvio che... non fosse cambiato assolutamente nulla. L'entrata, le scale, anche gli zerbini all'entrata dei vari appartamenti erano rimasti uguali e identici, era come essere tornata a circa un anno prima. Scalino per scalino, per un attimo la sua mente ebbe paura di essere tornata ad abitare lì dentro. Vecchie memorie, tristi memorie, da lasciare da parte. Al terzo piano trovò la signora ad accoglierla fuori dalla porta.

    Buongiorno signora Mishima, spero di non averla disturbata. Le ho portato dei cioccolatini per San Valentino.

    No che non l'aveva disturbata, la donna non aveva letteralmente nulla da fare tutto il giorno. Non era raro la chiamasse al suo piano anche solo per farle compagnia. Le avrebbe messo una mano sulla spalla, così che potesse avvertire il contatto.

    Non mi disturbi affatto, cara! Che tesoro! Mi avresti dovuto avvertire, avrei preso qualcosa per accoglierti come si deve! Forza entra!

    Varcò l'uscio dell'appartamento, chiudendosi la porta alle spalle e andando a poggiare la scatola di cioccolatini sul tavolo del soggiorno. Conosceva quella casa praticamente come la sua, ormai. Anche quella non era cambiata affatto. Subito la vecchina le chiese dove fosse stata tutto questo tempo mentre, aiutandosi tastando col bastone e con la mano, arrivò ad accomodarsi sulla sedia, con Laguna che seguì a fare lo stesso.

    Diciamo che avevo bisogno di cambiare aria, ho trovato un appartamento a Ueno e da poco anche un nuovo lavoro. Questo quartiere iniziava ad essermi un po' stretto.

    Lei annuiva sorridente, come se non le importasse davvero quale fosse la risposta, ma che la semplice conversazione le facesse piacere. Come biasimarla, dopotutto: sempre chiusa in casa, specialmente dopo la quarantena dovuta alla faccenda del farmaco e delle farfalle. Chissà se aveva trovato, durante la sua assenza, una badante che si prendesse cura di lei.

    Sei andata via senza dire nulla, per un attimo ho anche temuto di fosse successo qualcosa dato che, lo saprai, queste non sono le strade più sicure dove girovagare.

    Cercò di sminuire con un mezzo sorriso e congiungendo le mani, nonostante la signora non fosse in grado di percepire nessuna delle due cose.

    Mi dispiace averla fatta preoccupare, signora Mishima, ma le assicuro che non mi ha rapito nessuno.

    Si fece scappare una risatina ironica, a marcare il tono di battuta di quella sua ultima frase. La verità era che non aveva minimamente pensato che a qualcuno sarebbe potuto importare della sua sparizione, perciò non si era minimamente preoccupata di avvisare nessuno se non colui a cui stava pagando l'affitto, ovvero l'unico diretto interessato, che tra l'altro non aveva di certo voglia o bisogno di ascoltare le motivazioni della bionda. La Mishima finse un tono arrabbiato, agitando una mano verso di lei.

    Disgraziata! È perfino passato un tuo amico a cercarti e non ho saputo cosa rispondergli. Almeno avvisa i tuoi amici che ti sei trasferita, sennò anche il prossimo starà di sotto a suonare il citofono a vuoto!

    Laguna alzò un sopracciglio, visibilmente confusa, mentre la vecchina apriva la scatola dei cioccolatini, offrendone anche alla ragazza che ne prese subito uno, scuotendo la testa.

    Amico? Sarà stato qualcuno del bar qui vicino che si è stupito di non trovarmi più ai tavoli. Niente di cui preoccuparsi.

    La vide negare quell'ultima affermazione, masticando molto lentamente il suo dolcetto.

    Ha detto di averti incontrato al bar, ma abbiamo fatto una chiacchierata e non sembrava uno di quegli ubriaconi che girano per i locali qua intorno. Mi ha detto anche il nome, ora però mi sfugge. Mmm... caspita, assomigliava un sacco a un cibo in particolare.

    L'americana si mise il dolce in bocca, prima che alla vecchia si accendesse finalmente la lampadina.

    Ah! "Tobi"!

    Il boccone le finì direttamente in gola, facendola soffocare e tossire rumorosamente mentre si tirava dei sonori colpi al petto per cercare di buttarlo giù o di sputarlo fuori. Ci riuscì finalmente a ingoiarlo, non senza difficoltà.

    COSA VOLEVA? QUANDO È STATO?

    Lo disse con tono fin troppo alto e visibilmente agitato. Perchè diavolo Tobiko era passato a casa sua? E no, non c'erano "altre mille possibili persone con quel nome", non dopo che se l'era ritrovato davanti, totalmente per caso, quella dannata notte. Sarebbe stato inutile pensare ad altri omonimi, era chiaro che si trattasse di lui. Ma non si erano più scritti da secoli ormai e l'ultima volta che si erano sentiti...

    La scorsa estate? Non ricordo con precisione. Non mi ha dato una ragione precisa, sembrava preoccupato.

    ...era stato a settembre. "Mi ha fatto piacere sapere che sei ancora viva", le aveva detto. Probabilmente era stato prima di quel messaggio, a una imprecisata distanza temporale, che lo studente della Yuuei le aveva fatto visita. Era preoccupato... per lei? Una notifica improvvisa la riportò sul pianeta terra prima che la finisse a volare tra pensieri e vaghe supposizioni. Prese il telefono.

    È lui.

    Aveva parlato inconsciamente, come se la vecchia dovesse essere informata di chi le avesse appena scritto. Si mise a leggere in silenzio, prima di riaprire bocca.

    Vuole vedermi per restituirmi una... felpa? Non gli ho mai lasciato nessuna felpa.

    Guardò la signora con aria confusa, ma il sorriso di questa erano tutt'altro che impressionato. Anzi, sembrava volesse farle capire quanto sciocca potesse essere la bionda a non aver colto subito il segnale nascosto in quel messaggio. Ma era una cosa stupida. Stando a quanto aveva dedotto dalla foto di Qmail, Tobiko era chiaramente-
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    :stare:

    Laguna: +25exp

    Chiudo :sparks:
     
    .
1 replies since 11/4/2021, 11:19   93 views
  Share  
.
Top
Top