Don't beat yourself over it - Trivium

Combat tra Günter Wolff e Kensei Kurayami

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  1. ¬Kinshara
     
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    KENSEI KURAYAMI
    ◢ VILLAIN ▽ DRYAS ▽ EDEN'S THORN ▽ LIVELLO #3 ▽ SCHEDA ▽ lineART by ReЙ
    Certo che… avrei potuto continuare un altro po’... ora che l’armatura scarlatta del biondo si era dissipata, il Kraken quasi si rabbuiò pensando che avrebbe voluto continuare l’incontro ancora un altro po’.
    Ma era stanco, molto stanco e anche provato e non avrebbe retto ancora a lungo prima di svenire per aver scialacquato fino all’ultima goccia della sua energia ma a quanto pare non sembrava essere l’unico.
    Pure il biondo cavaliere sembrava essere sul punto di non poter continuare ancora a lungo quello scontro, così visto che la situazione per entrambi era giunta a quel momento di stallo - se così si poteva chiamare - decisero di prendersi una pausa nella quale Kensei decise di spiegare l’accaduto al suo rivale.
    Per la prima volta aveva scelto di mettere una pausa e passare per la via diplomatica.
    Non perchè non ne valesse la pena continuare, ma perchè prima o poi qualcuno avrebbe sentito il trambusto e li avrebbe sorpresi entrambi e probabilmente entrambi avrebbero passato dei guai seri.
    E Kensei odiava essere interrotto o disturbato da qualcun altro.
    Diciamo che stava semplicemente “rimandando la sua vittoria” ad un momento e ad un luogo più intimo.

    Ma….cos- non finì neanche di domandarsi cosa stesse facendo il biondo.
    Dopo che gli aveva detto che gli serviva una qualche sorta di medicazione per la ferita dovuta alla testata il biondo figo cavaliere senza paura si tramutò in un ragazzino preoccupato e quasi… impacciato?
    Gli aveva chiesto perfino scusa.
    Kensei rimase immobile, braccia conserte, lasciando che il peso del suo corpo venisse sorretto dai quattro tentacoli ancorati al suolo come dei picchetti.
    Si portò una mano alla fronte.
    Ho per caso la febbre? Questo tipo… è tutto matto. pensò come se quello che stesse osservando fosse frutto di qualche delirio febbrile o della botta in testa che si era preso - per sua volontà -.
    « A–Aspetta io- » il biondo però fu troppo veloce attendere la fine delle sue parole e già si presentò più vicino al Kraken con in mano tutto l’occorrente per sistemare quella ferita che si era inferto.
    « E–ecco—io… » e che doveva fare? Allontanarlo? Approfittarsi di quella compassione e tirargli un pugno in pieno volto e scappare? Dirgli “no grazie, me ne vado?” e andarsene?
    Se quel ragazzo divenne pallido come un cencio, tutta la poca forza che aveva il Kraken nel corpo gli risalì fino al cuore.
    Se aveva anche solo qualche rimasuglio di segni neri sulla sua pelle se ne sarebbero andati lasciando un colorito molto roseo, e quasi rossino sulle sue guanciotte.
    Insomma… il cavaliere era a dir poco preoccupato ma pensare di poter essere visto come una principessa in pericolo… non sapeva.
    La cosa lo faceva rabbrividire ma non era una sensazione del tutto spiacevole.
    Strinse le labbra e abbassò lo sguardo, deglutendo a vuoto.
    « G-grazie. » bofonchiò mentre il biondo si apprestò a medicare la ferita alla testa.
    Era maledettamente troppo vicino. Poteva sentire il suo respiro stanco, poteva vedere le sue mani tremolanti che con cura tamponavano con il fazzoletto imbevuto di disinfettante la fronte di Kensei.
    Era davvero lo stesso tipo con cui aveva fatto a botte poco prima?
    Sentì il suo cuore saltare un battito e tutto il resto perse completamente importanza.
    Quelle mani e quelle dita così delicate che si apprestavano a mettergli un cerotto senza che potesse sentire alcun male, non poteva essere la stessa persona di prima.
    Deglutì nuovamente senza battere ciglio e senza dire niente, per un attimo il suo sguardo si posò nel profondo azzurro degli occhi del tedesco e pensò di non aver mai visto un cielo così vasto.
    « Già. » rispose come un pesce lesso, un messaggio quasi registrato alla domanda del biondo.
    In realtà non veniva da lì tutta la sua esperienza, gran parte era maturata con le sue sorelle e i suoi fratelli… molto di più con le prime e l’altra parte era effettivamente merito dei combattimenti.
    « E duro allenamento. Sì. » gli occhi castani di Kensei sembravano scannerizzare ogni centimetro del tedesco per poi fermarsi al bacino e risalire di scatto ai suoi occhi azzurri.
    Gli aveva appena chiesto di allenarsi insieme?
    INSIEME?
    No, non doveva urlare.
    Doveva rimanere calmo.
    Perchè non poteva stritolare il suo cuore con i suoi tentacoli?!
    Riprese fiato.
    Sembrò pensarci su alla risposta da dargli ma in realtà stava semplicemente morendo dentro per cui, dato che quel silenzio era troppo straziante, decise di partire a raffica con le parole.
    Almeno così si sarebbe dato una calmata… forse.
    « Tranquillo, Knight. Nessuno saprà chi sei. Lì dentro puoi essere chiunque tu voglia. Non importa da dove vieni, come ti chiami, se sei un cavaliere che gira per le strade o feccia della peggior specie. Lì sei solo tu, il tuo Quirk e il tuo avversario con il suo. Ma… se pensi che gli incontri non facciano al caso tuo… » si riscosse anche se la voce tremolava un pochino, era un argomento che lo gasava senza dubbio e che lo rendeva orgoglioso ma allo stesso tempo sembrava quasi che lo stesse invitando ad uscire e la cosa lo metteva un po’ in imbarazzo.
    « Allora sarò davvero felice e onorato se ti unissi a me per …per fare un po’ di pratica e allenarti. Sono sicuro che potresti imparare molto su te stesso, Knight, e diventare molto più forte. E poi… un giorno chissà, potremmo continuare il nostro scontro. » O magari… uscire… ma chi prendo in giro? … Sono senza speranza. sfoggiò un sorriso un po’ dolorante per impedire alla sua parte romantica di prendere il sopravvento ed evitare ripensamenti sul chiedergli di uscire.
    « Basta dire che ti manda Kenny-boy o il Kraken. Capiranno e non ti faranno domande, e se te le faranno dì che sei un amico e trovati un nome figo che non sia il tuo. » era una prassi, anche se il suo “Kenny-boy” non era il massimo, ma sicuramente era l’unico in quel circolo ad essere soprannominato così e questo era tutto quello che gli serviva.
    « Grazie. » fu sincera questa parola, uscì come un unico suono armonioso dalle sue labbra.
    « Per… a-avermi medicato e avermi ascoltato e … creduto. » in effetti gli mancava qualcuno con cui poter parlare, qualcuno disposto ad ascoltarlo, qualcuno con cui poter aprirsi senza rimorsi e senza pensieri.
    « T-ti andrebbe se… ti offrissi una birra, Knight? » se non era una dichiarazione di pace - e di intenti -, allora poteva essere scambiata benissimo come un invito per rimediare ai suoi errori e per conoscerlo meglio.
    In qualche modo sperava che potesse davvero diventare un amico… o se non proprio questo, almeno qualcuno su cui poter contare per una scazzottata amichevole - che equivaleva comunque ad un amico.
    We rise in glory as we sink in pride.


    Energia70 / 175◗
    Forza ◖50◗
    Quirk ◖70◗
    Agilità ◖30◗

    Status: Danno Lieve al braccio destroDanno Lieve allo zigomo sinistroDanno Lieve al fiancoDanno Lieve al ginocchioDanno Medio alla fronte (parecchio stordito e dolorante dalla testata) ◎ spossatezza generale.

    Tecniche usate:
    |Nessuna


    Lista Tecniche:

    Scýlla [Livello 2] [Costo 40]

    I due tentacoli che crescono sui fianchi di Kensei si muoveranno per avvinghiarsi in una presa salda attorno ad un arto o al collo dell'avversario per iniziare a stritolarlo in una morsa possente. La parte stritolata subisce danni ed una paralisi temporanea per via del blocco dell'afflusso di sangue rendendola temporaneamente inutilizzabile; se la presa viene invece effettuata sul collo, essa provocherà dei danni da soffocamento.
    Danno: Medio
    Effetto: Paralisi { 2 turni }
    Range: entro 2m - lunghezza max tentacoli
    Charybdis [Livello 2] [Costo 30]
    Una tecnica di presa volta a bloccare i movimenti dell'avversario. Una volta arrivato a distanza ravvicinata, tutti e quattro i tentacoli di Kensei si aggroviglieranno attorno a uno, due o tutti gli arti dell'avversario -a seconda della situazione- stringendolo in una morsa salda con l'intenzione di bloccare i suoi movimenti e farlo cadere a terra per immobilizzarlo grazie alle due file di ventose che consentono una presa salda sulle parti avvinghiate.
    Effetto: Blocco lv.2 { Quirk > Forza avversaria 2 turni | Quirk = Forza avversaria 1 turno }
    Range: entro 2m - lunghezza max tentacoli
    Sleipnir [Livello 2] [Costo 30]
    Con questa tecnica i tentacoli di Kensei, grazie alla loro capacità di avvolgersi a spirale su sé stessi, caricheranno da uno a quattro colpi verso qualunque direzione, compreso alle sue spalle grazie ai due tentacoli che crescono nella sua zona sacrale, per poi venire rilasciati in un solo istante per respingere e frustare chiunque si trovi entro la loro portata.
    Danni: Medi
    Effetto: attacco multiplo / repulsione
    Range: entro 2m - lunghezza max tentacoli
    Mjöllnir [Livello 2] [Costo 30]
    Il suo stile di combattimento unico che prevede l'utilizzo delle gambe e dei tentacoli, trova in questa tecnica una combo micidiale che prende il nome dall'antico e leggendario martello del Dio Thor.
    Con questa tecnica, due dei tentacoli di Kensei si avvolgeranno su una gamba a sua scelta che fungerà da martello e caricheranno il colpo tirandola indietro fino al punto in cui lo consente il suo fisico. Aiutandosi poi ad imprimere con gli altri due una rotazione del bacino, i tentacoli aggrovigliati rilasceranno la gamba nel momento migliore per sferrare in pochi istanti un poderoso calcio rotante portato a qualsiasi altezza desiderata.
    Danno: Medio
    Effetto: attacco mirato
    Range: contatto
    Heimdallr [Livello 2] [Costo 35]
    Kensei sfrutta i suoi tentacoli per avvolgersi interamente, o solo una parte specifica del suo corpo, in un temporaneo bozzolo protettivo che assorbe e ridistribuisce i danni fisici in ingresso per minimizzarne gli effetti.
    Difesa: Media
    Effetto: difesa da danni non elementali
     
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16 replies since 2/5/2022, 00:46   358 views
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