Kensei Kurayami

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    ▪ Nome Cognome: Kensei Kurayami
    Nato come Bjørn Lindgren, cambia nome una volta adottato dalla Madame.
    Questo non ha particolari significati, è un buffo e scherzoso gioco sulle parole che compongono il nome "kraken" letto in giapponese Kura-Ken dando vita alla sua attuale identità: Kurayami Kensei.

    ▪ Pseudonimo: Dryas
    Dryas octopetala, o anche Camedrio Alpino, è una pianta perenne dai fiori bianchi a otto petali che si trova in zone alpine e artiche. Ha scelto di rappresentarsi con questo nome per ricordare il suo paese natio dove sbocciano in grandi quantità. Il nome è stato volutamente lasciato in greco in chiaro riferimento alla figura mitologica delle driadi, e perchè - a suo parere - suona figo.

    ▪ Età e data di nascita: 22 anni; 23 Novembre 2001

    ▪ Luogo di Nascita: Odda, Norvegia

    ▪ Fazione & Affiliazione: Villain — Eden's Thorn

    ▪ Famiglia e Affetti:
    × Oddmund Lindgren & Helga Ingjaldsson — genitori (deceduti)
    Non ricorda quasi niente di entrambi i genitori, era troppo piccolo quando avvenne l'incidente stradale che lo rese orfano e per poco non costò la vita a lui stesso. Di loro possiede solo un vecchio libro di miti e leggende dove appare il suo vero nome e una dedica dei suoi.
    × Madame de Steal — madre adottiva (deceduta)
    l'unica persona al mondo che aveva imparato a chiamare madre, l'unica che si era presa cura di lui e l'unica che gli aveva dato una famiglia, una casa, un istruzione e un lavoro. Una madre a tutto tondo. Il rispetto e il bene che le voleva e il legame che sentiva di avere con la donna erano molto forti per questo la morte della Madame fu un colpo davvero duro per Kensei. Soprattutto perchè non era lì quel giorno.
    × Billie — il fratellone.
    Non che ci abbia molto legato, nonostante ciò lo considera degno del suo rispetto e della sua stima. Lo considerava fin da bambino un esempio da seguire, e ora da grandi e con la sua nuova ascesa al potere le cose non sono affatto cambiate. Adesso lo considera a tutti gli effetti non solo un fratello ma anche un leader.
    × Moumoku Hizoku — è di famiglia, ma non è un affetto. Scherzi a parte, in fondo in fondo le vuole bene ed ha un legame stretto con lei. Ne è molto geloso e protettivo /tanto quanto di Hiromi/ anche se la reputa una rompiscatole, invadente, uragano che porta solo guai e vorrebbe strozzarla il più delle volte e le altre vorrebbe semplicemente sedarla. E' colpa sua grazie a lei se si è trovato costretto a combattere per la prima volta.
    × Himori Kimura — una sorella e un'amica. Anche con lei ha un legame molto stretto, la seconda delle tante sorelle con cui riesce a sentirsi davvero sè stesso senza nascondersi dietro alla sua corazza da duro. Ci tiene molto a lei - anche se a volte non riesce a sopportarla.
    × Robin Allard — Una bizzarra creatura. Definirla sorella gli riesce difficile ma nutre rispetto nei suoi confronti. La sua presenza lo mette sempre in soggezione forse dovuto alla sua forte personalità o al fatto che alcune volte l'ha beccata mentre lo fissava con uno sguardo strano...come se avesse identificato un ottimo soggetto di studi.

    ▪ Gruppo sanguigno: A+.

    ▪ Occupazione: lavora part-time /o per meglio dire quando c'è più bisogno/ presso una piccola libreria gestita da una vecchina che è anche la proprietaria della stanza che ha preso in affitto - a cui da una mano in casa essendo rimasta da sola. Di sera è solito lavorare come cameriere e buttafuori presso l'Elysium.
    Nei giorni liberi, invece, si diletta a tentare la sorte su ring poco legali per tenersi in allenamento.
    Tenere d'occhio le proprie sorelle è considerata un'occupazione?

    ▪ Orientamento sessuale: Omosessuale.
    Non ha un’anima gemella e non ha mai voluto cedere a nessuna spinta emotiva in questo frangente... ma non sempre riesce in questo intento. Ritiene il fatto che sia attratto da persone dello stesso sesso una sorta di debolezza e cerca di nasconderla, o meglio tenerla segreta il più possibile. Peccato che con sua sorella Himori ha dovuto per forza cedere e attualmente è l'unica a conoscenza di questo "segreto".

    ▪ Particolarità:
    × Ama mangiare i crostacei: se volete farlo felice o prenderlo per la gola con questo andate sul sicuro.
    × Per via dei cromatofori presenti sulla pelle, se è sottoposto a forte stress o terrore, si può osservare il fenomeno che lui chiama "allergia". Sulla sua epidermide compaiono chiazze di una luce blu elettrica intermittente – una cosa che odia molto. Attualmente nessuno conosce la sua fobia.
    × Sempre per via dei cromatofori nell’esatto momento in cui l’adrenalina inizia a scorrere dentro di sé i suoi occhi virano su una colorazione rosso scarlatta mentre sul torso, sul volto e sui tentacoli appaiono degli strani disegni neri, simili a tatuaggi - per lo più concentrici: una cosa che in natura molto spesso capita a maschi di alcune specie per imporre la propria predominanza e apparire più minacciosi di fronte all'avversario ancora prima dello scontro fisico.
    × Nel giro dei combattimenti illegali è conosciuto come Kenny-boy / nome che gli è stato affibbiato da Momo con cui è stato buttato nella fossa dei leoni presentato al primo scontro a cui ha partecipato.
    × E' un appassionato di mitologia, soprattutto norrena e greca. Ama documentarsi, leggere e studiare questi generi in ogni salsa /anche film, serie tv, e fumetti/. Una passione che l’ha portato a sviluppare una grande conoscenza di questo mondo magico dominato da mostri e divinità: pensa che possa esserci un collegamento tra quelle leggende e i Quirk stessi. Una teoria alquanto particolare, forse perché lui stesso è convinto che la sua mutazione / così come il suo scopo nella vita / sia in qualche modo riconducibile al grande mostro marino, guardiano dei mari. Gli piace pensare che ci possa essere un qualche fondo di verità nelle sue teorie…

    ▪ Segreto:
    × Ama sentirsi legato, letteralmente. E' stato quando aveva deciso di provare un metodo molto alternativo di allenamento per potenziare i muscoli delle gambe che ... comprese che questo genere di costrizione gli dava sensazioni di piacere e di una strana libertà. Non ha mai però sperimentato tutto questo in intimi frangenti: primo - perchè è single in canna e non ha mai voluto cimentarsi nel ricercare il suo spirito affine, secondo - perchè è una pratica che lo vedrebbe come la parte più debole del duo e non è una cosa che gli va molto a genio....forse...
    Suo malgrado Momo è a conoscenza di questa sua passione molto segreta.
    ASPETTO FISICO
    Altezza: 1.80 cm
    Peso: 83 Kg
    Capelli: Rosa.
    Occhi: Castano chiaro.
    Kensei è un giovane di statura sopra alla media giapponese essendo di origini norvegesi e possiede un fisico slanciato e temprato dai costanti allenamenti.
    Il suo volto longilineo e leggermente spigoloso è sormontato da una massa di capelli perennemente scombinati di colore rosa e molto morbidi al tatto – quasi vellutati – che sembrano tagliati corti sulla nuca anche se in realtà crescono naturalmente in questo modo.
    Questi capelli, così come i suoi occhi castani chiari, possiedono le stesse cellule che caratterizzano gran parte della superficie del suo corpo chiamate cromatofori. Per questo motivo i suoi capelli sembrano più una specie di prolungamento della sua pelle che dei capelli veri e propri - motivo per il quale non può tagliarli.
    Ancora non riesce a controllare gli impulsi che cambiano il colore delle sue cellule epiteliali: solitamente sono emozioni forti, stress, impulsi neuronali o anche semplici ormoni ad essere l’innesco per il cambio di colore (particolarità 2/3).
    La cosa che più si nota del fisico di Kensei, oltre ai suoi muscoli tonici sono i quattro tentacoli che crescono nella zona sacrale del ragazzo. Il suo corpo si è adattato a questa mutazione creata dal suo Quirk in modo molto naturale; essi sono cartilaginosi, di un colore rosa come quello dei capelli che sfuma fino ad amalgamarsi al colore un po' pallido della pelle.
    Ne possiede quattro, sono molto forti e resistenti e dotati di ben due file di ventose e al massimo della loro estensione raggiungono i due metri (Quirk).
    Solitamente veste abiti larghi, over size, per permettergli di nascondere al meglio i tentacoli che, quasi sempre, tiene avvoltolati su se stessi (poiché privi di ossatura) o attorno alla vita o dove più torna comodo: per questo ama felpe enormi in autunno/inverno e magliette, o direttamente kimono, in primavera/estate. Per questo motivo non sopporta tanto il completo da cameriere per lavorare al locale ma dato che non ne ha mai potuto fare a meno ha imparato a sopravvivere a questo disagio.
    Quando si tratta di combattere, però, è tutta un’altra storia: qui preferisce di gran lunga farlo a petto nudo per avere maggiore mobilità e libertà d’azione dato che i suoi tentacoli sono l’arma principale oltre alle sue gambe.
    Queste hanno una muscolatura ben allenata e per questo motivo è capace di tirare calci a qualsiasi altezza richiesta.
    Le sue mani infine sono molto delicate e morbide e sembra averne molta cura perché secondo il suo credo esse non sono utili a combattere ma solo per servire, sfiorare e sfogliare pagine.
    kko-1
    CARATTERE
    Kensei è cresciuto avente come obiettivo quello di proteggere e guardare le spalle ai suoi fratelli e sorelle. Il fatto che fosse una delle ultime adozioni della Madame - che lo rende a tutti gli effetti uno tra i più piccoli dei figli dell’Eden - e che fosse nato con un buon cuore ha fatto sì che sviluppasse col tempo una sorta di corazza da duro per sopperire, o meglio nascondere quelle che secondo lui sono “debolezze”.
    Per questo Kensei sostanzialmente appare scontroso, duro, impavido, impulsivo e cede abbastanza facilmente alle provocazioni (soprattutto se sono volte a sminuirlo - anche se non sono rivolte a lui in prima persona); pronto a gettarsi a capofitto in situazioni anche pericolose senza pensarci due volte.
    Dopo la morte della madre diviene quasi ossessionato dall'essere più forte e non essere visto ancora come il piccolo fratellino non abbastanza forte da affrontare il mondo ma un punto di riferimento per la sua famiglia: due volte gli è stato tolto l'affetto di persone importanti per lui e non ha la minima intenzione di far accadere nuovamente la cosa.
    Non riesce a dire di no a nessuna sfida, qualsiasi essa sia, anche se di gran lunga oltre le sue possibilità: è capace di combattere fino allo stremo delle sue forze contro avversari anche più forti di lui senza battere ciglio e senza mai arrendersi.
    Sebbene possa apparire come un teppista e una testa calda, se riuscirete a scalfire anche solo di poco questa corazza e a vedere oltre quel caratteraccio scoprirete che in fondo non è proprio un tipo burbero come da a vedere e non è proprio del tutto asociale.
    Anzi, è un cuore buono e per quanto tenti di nasconderlo riuscirà sempre a prevalere in un modo o nell'altro.
    Difatti sembra essere una persona totalmente diversa quando si trova a suo agio negli ambienti di casa, all’Elysium, in libreria, con i fratelli e soprattutto con le sorelle visto che con loro sembra sciogliersi molto di più diventando quasi giocoso, affabile e mostrandosi anche protettivo /e geloso - a volte anche fin troppo/ nei loro confronti.
    Vuole bene ad ognuna di loro e a tre in particolare più delle altre perché sono quelle che gli sono state più vicino durante tutta la sua vita, le uniche con cui riesce più o meno ad aprirsi e confidarsi /in alcuni casi non ha avuto molta scelta/ e che hanno visto cosa si cela dietro la sua corazza.
    « Don't think there's no danger because the water is calm...»
    BACKGROUND — Bjørn Lindgren era un bambino buono, affettuoso e sempre sorridente.
    Era cresciuto in una famiglia amorevole di umili origini - il padre lavorava in una pescheria del paese e la madre era un insegnante delle elementari a Odda, Norvegia. Un posto umido e freddo ma riscaldato dalla semplicità della vita di paese.
    Erano stati tre anni molto felici per la famiglia, avevano un figlio tutto loro che nonostante alcune complicanze durante il parto era riuscito a crescere forte e sano e con piccoli tentacolini segno che aveva ereditato il Quirk del padre, Oddmund Lindgren.
    La sua futura passione per i miti e le leggende fu tutto opera della sua madre biologica, Helga Ingjaldsson: amava raccontargli prima di andare a letto storie di antichi dèi, guerrieri e mostri cattivi sconfitti da possenti eroi. Era una cosa di cui era sempre stata affascinata fin da quando era piccola e sognava di poter tramandare questa sua passione al figlioletto... e in qualche modo c'era riuscita... e in qualche modo questo sarebbe stato l'unico ricordo che Bjørn avrebbe avuto dei suoi veri genitori.
    Un ricordo che dall'età di tre anni avrebbe conservato assieme a quel vecchio libro di miti e leggende che i suoi gli avevano regalato per il suo compleanno. Quel libro che era stato per lui come un'ancora di salvezza a cui aggrapparsi con tutta forza quando il suo piccolo mondo venne stravolto in una sola notte.

    Pioggia incessante, freni consumati e scarsa luminosità furono le cause dell'incidente stradale che costò la vita a Oddmund Lindgren e Helga Ingjaldsson. Un infausto destino che per poco non trascinò nel buio perenne anche il piccolo Bjørn.
    Stavano tornando a casa dopo una serata passata da alcuni amici della madre, fuori dal paese.
    Aveva tardato un po' troppo e, per tornare a casa prima di mezzanotte, avevano deciso di non attendere che la tempesta che imperversava fuori si fermasse anche solo di poco.
    Tre anni erano pochi ma abbastanza per rendersi conto di ciò che era successo quella notte: della frenata lunga e il fischio assordante, della strada che correva dalla parte opposta alla loro, del salto che per poco non lo fece sbattere sul tettuccio della macchina - per fortuna aveva le cinture di sicurezza ben allacciate - e delle giravolte continue prima dello schianto finale.
    Dopo attimi di buio il piccolo era riuscito a riaprire gli occhi e stringendo a sè quel libro iniziò a chiamare a voce flebile la madre e il padre senza ricevere alcuna risposta... fu un'altra voce poi a rispondergli, una voce esterna, una figura che non aveva mai visto in vita sua.
    Passarono degli interminabili minuti prima che i soccorsi potessero arrivare grazie alla segnalazione dell'automobilista che aveva assistito alla scena e che era riuscito a estrarre vivo il piccolo Bjørn dopo aver tentato invano con i due adulti.
    Non piangeva, non fiatava, fissava il vuoto sotto shock avvinghiato con i tentacoli in braccio ad una persona sconosciuta mentre reggeva ancora tra le piccole mani quel libro di leggende norrene con il suo corpicino che, nel frattempo, veniva illuminato da pulsanti macchie azzurro elettrico.
    Fu la prima volta in cui sperimentò l'allergia dovuta al terrore puro e alla disperazione.
    Questo è il motivo per cui ancora oggi non mette piede in una macchina o in un qualsiasi altro tipo di veicolo chiuso; dice perché non ama molto viaggiare dentro scatole di lattina su quattro ruote, la verità è che ha ancora i ricordi di quella notte nella sua testa ma lui odia chiamarla "fobia".

    Aveva passato un anno all'Orfanotrofio di Oslo dopo la morte dei suoi genitori e la mancanza di affetto si era fatta sentire ogni giorno di più fino a renderlo più silenzioso, schivo e prepotente per sopperire a quella grande mancanza che sentiva dentro e che non sapeva come esternare. Aveva in fondo quattro anni.
    In quell'anno trascorso aveva visto tanti bambini andarsene e lui rimanere sempre lì, forse perchè tra tutti i presenti era l'unico a possedere piccoli tentacoli che usava più delle sue stesse mani con cui non faceva altro che reggere quel libro come se fosse una cosa a lui sacra.
    Infine giunse lei. Una donna diversa dalle altre, per l'aspetto e il portamento.
    Una donna non certo troppo giovane dall'aria esotica che non aveva mai avuto occhi per gli altri bambini ma solo per lui.
    Bjørn ricordò di aver incrociato il suo sguardo e di essersi sentito per la prima volta sicuro e forse, in qualche strano modo, anche amato. Di quel giorno non ricorda molto o altro se non sensazioni e una mano dolce che gli scompigliava i capelli.
    Di certo non avrebbe mai pensato che quella donna gli avrebbe cambiato la vita, che l'avrebbe chiamata madre e che lo avrebbe preso con sè per donargli un futuro, un nuovo nome e più di ogni altra cosa... una famiglia.
    All'età di quattro anni cambiò il nome in Kensei Kurayami e si trasferì a Tokyo.

    Abituarsi al nuovo nome, iniziato come per gioco, fu molto difficile soprattutto perchè non conosceva la lingua e a quel tempo non parlava molto. Ci vollero parecchi sforzi per farlo ambientare e per fargli conoscere tutti i fratelli e sorelle dell'Eden.
    Fu difficile e all'inizio traumatico ma più cresceva tra quelle persone e più si sentiva a casa, più sentiva di aver riempito in qualche modo quel grosso enorme vuoto che si portava dentro.
    Aveva ricominciato a sorridere e a giocare, aveva cominciato a imparare e a crescere e a parlare piano piano quella lingua strana e sconosciuta.
    Di tutte le sorelle e i fratelli Kensei pareva essere il più piccolo e forse questo è uno dei tanti motivi per cui inizialmente trovò in due sorelle maggiori due punti saldi e fissi di riferimento. Non che fossero amorevoli, non che avessero un occhio di riguardo per lui che era il più piccolo, semplicemente erano le uniche che erano riuscite in qualche modo a stargli vicino di più da quando era entrato nella casa dell'Eden.
    Prima tra queste Himori, seconda tra tutte Moumoku, poichè la figura della madre era quasi sempre molto evanescente: tuttavia, Kensei si sentiva fortunato ad avere una così grande famiglia e questo aveva maturato in lui, crescendo e diventando adulto, un istinto di protezione verso tutti loro.
    Momo e Himori sono state le prime a scoprire gran parte dei segreti e delle "debolezze" del ragazzo. Le uniche che davvero sapevano come era fatto il fratellino e per questo aveva legato molto con entrambe sebbene molto spesso si trovava a non sopportarle.
    Himori fu la prima a scoprire i suoi altarini e la prima che l'aveva accolto in casa Eden forse perchè entrambi avevano tutti quegli arti in più che li rendevano in qualche modo... simili? Fatto sta che Himori fu la prima a tirarlo su a farlo sentire davvero a casa.
    Momo invece era la classica sorella maggiore fastidiosa e impertinente eppure a lei deve tanto e ancora non sa come fare a ringraziarla per tutto quello che ha fatto per lui.

    Dryas. Un nome in codice che per Kensei risultava essere molto di più di un semplice nome di fiore: affondava le radici nel suo passato e nei miti greci che tanto amava e sbocciava in tutta la sua bellezza nel presente e rivolgeva lo sguardo alle caldi luci del sole del futuro.
    Aveva scelto questo nome dopo un'attenta ricerca e quel giorno, all'età di sette anni, si sentì ancora più parte di quella grande famiglia.
    Per questo motivo non avrebbe permesso a niente e nessuno di portargli via nessuno dei suoi componenti e non avrebbe mai più sentito quel vuoto.
    In fondo era anche per questo che la Madame l'aveva preso con sè no? Gliel'aveva detto, un giorno, quando oramai era diventato forte abbastanza per poter intendere e volere. Lui doveva badare alle sorelle, avrebbe dovuto crescere e diventare forte non solo per sé ma anche e soprattutto per loro: sarebbe diventato a tutti gli effetti un bodyguard e le avrebbe protette da chiunque volesse fare loro del male.
    Iniziò così a lavorare come cameriere e buttafuori al locale di famiglia in modo che potesse tenere d'occhio e togliere di mezzo chiunque attentasse o alzasse troppo le mani verso le sue sorelle.
    Fu proprio lì che comprese di non essere all'altezza del compito, forse perchè ancora troppo debole e inesperto.
    Per questo motivo Kensei iniziò ad allenarsi in segreto per conto suo, con la propria unicità: rafforzando i suoi punti di forza, il giovane Kurayami pensava di poter sopperire alla sua mancanza di esperienza e poter diventare ciò che sua madre voleva che diventasse.
    Un conto però era sicuramente allenarsi da soli, in casa, allenando i muscoli delle gambe e dei tentacoli - poichè non usa le mani per combattere dato che per la loro lenta reazioni siano solo un peso e adatte soltanto a leggere, servire e amare - un conto era mettere in pratica tutto ciò.

    Aveva sempre avuto dei sentimenti contrastanti per le sorelle a cui teneva di più.
    Momo soprattutto: era una persona che detestava e a cui voleva anche fin troppo bene per vederla cacciarsi nei guai.
    Così quando la scoprì che se ne usciva di casa per una delle sue solite "fughe" rocambolesche, Kensei da bravo fratellino e da brava guardia del corpo decise di seguirla e si trovò invischiato in una classica rissa in stile film.
    Una povera ragazza indifesa (?) e cieca, un vicolo buio illuminato soltanto dalla flebile luce al neon di un locale come setting e un gruppetto di omaccioni che stavano circondando la sorellina: di certo non se ne sarebbe stato fermo a osservare.
    Non si era neanche fatto troppe domande sul perchè lei fosse lì nell'esatto momento in cui vi erano anche quei tizi, e cosa ci facesse effettivamente in un postaccio simile e neanche se fosse stata in grado di ridurli ad un ammasso di lividi con le sole forze e neanche gliel'ha mai chiesto.
    Fatto sta che quella fu la prima sera in cui mise in pratica tutto ciò che da solo aveva imparato, tenendo testa a persone più esperte e fisicamente più forzute di lui: per Kensei la forza non era tutto se non si metteva in moto anche il cervello e se non sfruttava appieno il potenziale dei propri tentacoli.
    Fu la prima volta che percepì quella sensazione di benessere, di libertà, si sentì per la prima volta vivo e di aver trovato il suo posto nel mondo, e di tutto ciò probabilmente se ne accorse anche la sorella che ... decise di fargli un piccolo regalo per averla salvata, o meglio, per averle mostrato ciò di cui era capace quel piccolo sgorbietto tentacoluto che chiamava "fratellino".
    Per i suoi diciassette anni, Momo lo iscrisse al primo suo combattimento illegale.
    Kenny-boy era il suo nome da battaglia anche se non gli piaceva minimamente ma da quella sera non riuscì più a staccarselo di dosso.
    La cosa lo ispirava poichè poteva provare a sé stesso che i duri allenamenti non fossero stati soltanto una perdita di tempo e poi ... avrebbe potuto allenarsi con persone in carne ed ossa senza limiti e senza catene, avrebbe potuto sentirsi nuovamente forte e non gli importava quante ferite o quante botte portasse a casa al ritorno.
    Non era la paura di rimetterci le penne la sua fobia, e più rischi si prendeva e più si sentiva essere quasi invincibile, quel Kraken di cui portava fiero il nome.
    E tutto questo lo doveva in gran parte alla sorella.
    Per questo motivo, quando non lavorava al locale come cameriere e buttafuori decise di continuare per questa strada.

    Kensei non era principalmente così. Non era del tutto buono e non era neanche del tutto cattivo.
    Era essenzialmente umano e per sentirsi parte della famiglia e adempiere a quella sua missione di guardiano non aveva deciso di sopprimere quelle che lui chiama "debolezze" ma aveva semplicemente imparato a tenerla nascosta e a farla uscire soltanto quando si trovava realmente da solo o in situazioni in cui avrebbe potuto tenere la guardia bassa.
    Perchè Kensei era un ragazzo in fondo in fondo dall'animo gentile, uno studioso di testi mitologici e una persona molto sensibile e a tratti anche romantica - ma tutto questo non è quasi mai venuto propriamente a galla visto che odia sentirsi debole e odia ancora di più che gli altri possano venire a conoscenza delle sue debolezze.
    Questo pensava Kensei, che nessuno fosse a conoscenza del suo vero io sotto quella corazza da tosto e da testa calda... o forse qualcuno c'era.
    Non sapeva perchè, ancora si ritrova a pensare come mai fosse stato spedito fuori Tokyo la notte maledetta del Ragnarǫk, così come lo chiamò lui nei giorni seguenti.

    Tutto accadde come quando aveva pochi anni, in una sola e unica notte si ritrovò a perdere sua madre e tanti altri fratelli e sorelle ma ciò che gli faceva più male era che molti avevano tradito la famiglia ed erano risultati complici dell'assassinio e si erano venduti al nemico.
    E ciò che ancora più di questo, tutt'oggi lo logora, era il fatto che lui non fosse stato presente... non era lì a combattere in prima fila a tentare di salvare chi aveva giurato di proteggere a costo della vita.
    Lo aveva fatto apposta a spedirlo altrove? Lo consideravano debole? Lo consideravano troppo piccolo? O troppo incapace? O tutte e tre le cose?
    Quel giorno il mondo di Kensei crollò di nuovo sotto i suoi piedi ma per fortuna le sue sorelline e il fratello Billie erano riusciti a salvarsi da quel macello. Avrebbe voluto ricongiungersi a loro e provare a rimettere insieme i pezzi andati in frantumi di quella notte ma fu un'idea che venne troncata sul nascere.
    Come tutti gli altri, si tenne in contatto telefonico ma sparì dalla circolazione almeno per un po'.
    Si trovò un lavoretto part time come aiutante in una vecchia libreria e prese una camera in affitto proprio sopra di questa grazie alla signora Naneki - l'anziana proprietaria che non disdegnava un aiuto in più anche per i lavoretti di casa - oramai rimasta da sola dopo la dipartita del marito.
    Nel resto della giornata preferiva continuare ad allenarsi, studiare, portare a spasso il cane, tenere pulita casa e poi di notte anche a continuare a combattere come Kenny-boy.
    Tutto serviva in quel momento per non cedere neanche un di solo passo alla disperazione.

    Gli anni passarono finché non avvenne ciò che attendeva oramai da diverso tempo.
    Billie, suo fratello maggiore aveva ripreso le redini dell'Eden, gli aveva dato un nuovo nome e aveva ricomprato il locale della madre.
    Kensei ha avuto fin da piccolo una grande stima di lui sebbene le occasioni per rivolgergli la parola fossero ridotte quasi a zero: lo vedeva come un eroe dell'antica Grecia, impavido, bello e soprattutto forte.
    Non fu sorpreso della sua presa di posizione e di potere e ne fu felice, ne fu rinvigorito e non passò molto prima che chiedesse di tornare a casa.
    Fu così che Kensei abbracciò di nuovo la sua mansione di cameriere e buttafuori dell'Elysium e continuò a lavorare nella libreria di tanto in tanto quando la vecchia aveva più bisogno di lui. Le sue giornate divennero così improvvisamente più piene.
    Gli era mancata quell'aria di casa e gli erano mancate le sorelle - cosa di cui si pentì di aver anche solo pensato neanche qualche giorno dopo - e soprattutto gli era mancato sentirsi parte di qualcosa di più grande di una semplice famiglia.

    polpetto
    QUIRK

    KRAKEN — [Mutant Octopus]

    "Kraken" è il nome dato ad un mostro marino mitologico dalle sembianze di un gigantesco polpo, o piovra il cui nome deriva dal norvegese krake. Una creatura dalla forza spropositata i cui tentacoli erano capaci di far colare a picco intere navi. Il guardiano dei Mari del Nord, così lo chiamano nei racconti tramandati nella città da cui proviene.

    x Tentacoli - La prima cosa che si nota a colpo d'occhio della mutazione derivata dal Quirk, sono i quattro tentacoli disposti sulla circonferenza del suo punto vita; essi sono tutt'uno con la sua pelle e con la sua struttura corporea che si è adattata a questa mutazione in modo naturale.
    Questi tentacoli sono cartilaginosi, molto resistenti e di un colore rosato come i suoi capelli che sfuma fino ad amalgamarsi con resto della pelle e ne possiede uno sopra ogni anca e due nella zona sacrale.
    In tutta la loro lunghezza arrivano a misurare 2 metri e sono dotate infine di ben due file di ventose che gli permettono di avere una presa più salda sugli oggetti, persone, armi, insomma su tutto rispetto a delle semplici mani umane. Essi sono sufficientemente forti da sostenere svariate volte il suo peso - questo dovuto anche ai suoi duri allenamenti compiuti nel corso degli anni.
    Solitamente riesce a nasconderli bene dato che li può avvolgere su se stessi poiché privi di ossatura.
    In questi quattro tentacoli passano più nervi rispetto al resto del corpo, il che fa sì che la risposta agli impulsi sia molto più repentina; non a caso utilizza molto più i tentacoli delle mani stesse.

    x Cromatofori - Gran parte della superficie del suo corpo, per non dire tutta (compresi iridi e capelli) è composta da cellule molto particolari che caratterizzano le specie di polpo, chiamate cromatofori. Piccole sacche che a seconda degli impulsi neuronali possono assumere diversa colorazione a seconda degli stimoli esterni o interni.
    Dato che queste piccole sacche sono soggette a cambiamenti di colore attraverso gli impulsi neuronali e a stimoli esterni per lo più molto spesso non riesce a controllarli del tutto: emozioni forti, dolore, o anche semplicemente un tocco possono influire sul cambio del colore e quando ciò succede si può osservare la sue palle "sfarfallare" (come quando si tocca uno schermo al led con un dito) fino ad assumere la colorazione di partenza o di arrivo. (particolarità 2/3)


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    3
    Energia:
    175
    EXP:
    25/325
    Forza:
    050
    Quirk:
    070
    Agilità:
    030
    Peso:
    4
    Denaro:
    5200,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    Scýlla [Livello 2] [Costo 40]

    I due tentacoli che crescono sui fianchi di Kensei si muoveranno per avvinghiarsi in una presa salda attorno ad un arto o al collo dell'avversario per iniziare a stritolarlo in una morsa possente. La parte stritolata subisce danni ed una paralisi temporanea per via del blocco dell'afflusso di sangue rendendola temporaneamente inutilizzabile; se la presa viene invece effettuata sul collo, essa provocherà dei danni da soffocamento.
    Danno: Medio
    Effetto: Paralisi { 2 turni }
    Range: entro 2m - lunghezza max tentacoli
    Charybdis [Livello 2] [Costo 30]
    Una tecnica di presa volta a bloccare i movimenti dell'avversario. Una volta arrivato a distanza ravvicinata, tutti e quattro i tentacoli di Kensei si aggroviglieranno attorno a uno, due o tutti gli arti dell'avversario -a seconda della situazione- stringendolo in una morsa salda con l'intenzione di bloccare i suoi movimenti e farlo cadere a terra per immobilizzarlo grazie alle due file di ventose che consentono una presa salda sulle parti avvinghiate.
    Effetto: Blocco lv.2 { Quirk > Forza avversaria 2 turni | Quirk = Forza avversaria 1 turno }
    Range: entro 2m - lunghezza max tentacoli
    Sleipnir [Livello 2] [Costo 30]
    Con questa tecnica i tentacoli di Kensei, grazie alla loro capacità di avvolgersi a spirale su sé stessi, caricheranno da uno a quattro colpi verso qualunque direzione, compreso alle sue spalle grazie ai due tentacoli che crescono nella sua zona sacrale, per poi venire rilasciati in un solo istante per respingere e frustare chiunque si trovi entro la loro portata.
    Danni: Medi
    Effetto: attacco multiplo / repulsione
    Range: entro 2m - lunghezza max tentacoli
    Mjöllnir [Livello 2] [Costo 30]
    Il suo stile di combattimento unico che prevede l'utilizzo delle gambe e dei tentacoli, trova in questa tecnica una combo micidiale che prende il nome dall'antico e leggendario martello del Dio Thor.
    Con questa tecnica, due dei tentacoli di Kensei si avvolgeranno su una gamba a sua scelta che fungerà da martello e caricheranno il colpo tirandola indietro fino al punto in cui lo consente il suo fisico. Aiutandosi poi ad imprimere con gli altri due una rotazione del bacino, i tentacoli aggrovigliati rilasceranno la gamba nel momento migliore per sferrare in pochi istanti un poderoso calcio rotante portato a qualsiasi altezza desiderata.
    Danno: Medio
    Effetto: attacco mirato
    Range: contatto
    Heimdallr [Livello 2] [Costo 35]
    Kensei sfrutta i suoi tentacoli per avvolgersi interamente, o solo una parte specifica del suo corpo, in un temporaneo bozzolo protettivo che assorbe e ridistribuisce i danni fisici in ingresso per minimizzarne gli effetti.
    Difesa: Media
    Effetto: difesa da danni non elementali



    EQUIPAGGIAMENTO:
    Smoke Bombs [Supporto]
    Le granate fumogene sono granate che nel loro funzionamento mediante la combustione di miscele piriche (fumogeni), o mediante la combinazione di sostanze chimiche che si combinano con l'umidità atmosferica (nebbioggeni), producono fumo, utilizzato per occultare la propria figura.
    Durata: 1 role, se usata.
    Peso: [1]
    Effetto: Applica [Misty Field]. Fumo che diminuisce l'efficacia di tutte le azioni del 10%. Il fumo perdurerà da 5 turni (luogo chiuso) a 3 turni (luogo aperto) sul campo del combattimento diminuendo la visibilità. Durante il primo turno il fumo sarà così denso da impedire all'avversario di attaccare. Utilizzare un altro fumogeno prima del totale esaurimento del primo non farà ripetere l'effetto.
    Leather Gloves [Accessorio]
    Semplici guanti in pelle nera che vengono indossati non solo dai praticanti di arti marziali ma anche dagli assassini o comunque dai cecchini. Difatti questi non lasciano le impronte digitali di chi le utilizza, un ottimo modo per occultare dei crimini.
    Durata: 5 role, se usati.
    Peso: [0]
    Effetto: [+5 in Forza]
    - Proteggono le mani da colpi da taglio [lievi] e ustioni [lievi].
    - Occultano le proprie impronte digitali.
    Anti-Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera.
    Durata (Filtri): 3 role, se usati.
    Ricariche Filtri: [1]
    Peso: [1]
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie
    - [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]



    SPECIALIZZAZIONI:
    Specializzazione Narrativa [Livello Spec]
    Descrizione + Specifiche Varie ed Eventuali.
    Specializzazione Laboratorio [Livello Spec]
    Descrizione + Specifiche Varie ed Eventuali.
    PV: Itadori Yuji/Sukuna, Jujutsu Kaisen || CODE © ONLY FOR MHA GDR.


    Edited by exquisite†corpses - 7/2/2022, 22:10
     
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    Direi che alla fine ci sono riuscita a completarla!
    Ho modificato, aggiunto, e aggiustato un po' di cose su tutta la scheda dalla sua creazione.
    Spero che possa andare bene e grazie di tutto in anticipo!
     
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    Dobbiamo proprio fondare il club delle persone traumatizzate dagli incidenti d'auto.

    Ciao Kinshara! La scheda a grandi linee va bene, ti segnalo subito però che l'età è sbagliata, per avere ventidue anni dovrebbe essere nato nel 2001, visto che il GDR è ambientato nel 2023.
    Poi, so che hai parlato abbastanza con Dennis per quanto riguarda la cosa dei combattimenti legati alla Yakuza, che tuttavia hanno avuto termine più o meno nel 2016-2017, mentre quelli dell'Eden con la morte della madame, quindi lo dico giusto per fare una precisazione, che se ha continuato a farlo dopo la disfatta dell'Eden, vuol dire che ha continuato per i fatti suoi e siamo d'accordo.
    Bene, poi per il resto non ho molto da dire, quindi una volta sistemata l'età direi che va bene~
    contattiwww
     
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    Potrebbe essere un'ottima idea per future role, perchè no (??) anche perchè ha la fobia di entrare su veicoli...potrebbe essere quasi d'aiuto. Forse
    Ups. Mi ero dimenticata di cambiare l'anno, avevo solo aumentato l'età del pg. Sorry
    Per il resto dei combattimenti sapevo tutto - segnato sul magico librino di appunti-, ho giusto lasciato scritto così che se capitano per fatti suoi o per delle soffiate a caso lui si prenota ma non hanno niente a che vedere né con la Yakuza né con la Madame, infatti ho tenuto tutto sul vago. Hai fatto bene comunque a specificarlo perchè non ricordavo le date relative ai combattimenti della Yakuza... Grazie mille per il tuo tempo e scusa per l'erroruccio >///<
     
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    Spero di giocarci presto, allora. Direi che ci siamo, then. :sparks:

    CITAZIONE
    Scheda accettata!
    ● Il topic è stato chiuso. Per future modifiche o aggiunte, si prega di notificare in "Gestione Schede" nella sezione LABORATORIO.
    ● Se non l'hai ancora fatto, ricordati di segnalare il tuo prestavolto nell'apposita lista.
    ● Se questo è il tuo primo pg, richiedi pure il tuo addestramento nel topic dedicato. Un master ti risponderà il prima possibile prendendo in carico la richiesta. Prima però, non dimenticare di postare il tuo quirk nell'elenco che trovi in Anagrafe.
    ● Poiché si tratta della prima role e coinvolge un master, il tempo di risposta di cinque giorni previsto dal regolamento dovrà essere obbligatoriamente rispettato. Chi tarda oltre il limite consentito senza avvertire né gli utenti né lo staff, verrà automaticamente saltato per evitare che gli altri utenti presenti in role vengano bloccati. Chi si ritroverà nelle condizioni di non poter rispondere per qualche imprevisto/impegno improvviso, potrà recuperare la role una volta terminati i turni dei compagni.
    ● Essendo una role introduttiva, nel caso in cui ci fossero altri personaggi in attesa di ricevere il loro addestramento, è possibile che lo staff vi unisca in un'unica role, per accettare più persone contemporaneamente. Per lo stesso motivo, se ci sono personaggi della stessa fazione in procinto di avere la propria scheda corretta, è possibile che lo staff decida di aspettare qualche giorno per poter gestire i vostri addestramenti assieme.
    ~ Buon gioco!

    bEDTXEZ
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4 replies since 7/4/2021, 23:12   736 views
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