Don't beat yourself over it - Trivium

Il tedesco notava con piacere che la situazione si stava risolvendo... forse.
Il mutant aveva implicitamente accettato le scuse del biondo lasciando anche che lo stesso provasse a medicarlo, non poteva andare meglio, no? Eppure dal suo atteggiamento quell'uomo sembrava essere deluso, sicuramente, se così fosse stato, la cosa non avrebbe sorpreso così tanto il tedesco, alla fine aveva messo in chiaro fin da subito che si trattava di un individuo assetato di combattimento, anche se non necessariamente di sangue. Probabilmente voleva che il combattimento durasse di più, questo o magari solo ora aveva un po' di cruccio per essere stato picchiato senza un apparente motivo, qualunque fosse il caso aveva sicuramente sepolto l'ascia di guerra dopo qualche incertezza, probabilmente notando che senza trovarsi davanti a un criminale il tedesco era una tra le persone più inoffensive di questa terra: chiaramente quest'ultimo non aveva effettivamente ne i mezzi ne le conoscenze per curare qualcuno, ma almeno una brutta botta sapeva metterla apposto, avrebbe solo usato un po' di disinfettante e un cerotto a farfalla, uno di quelli che già aveva visto usare in moltissimi film per medicare ferite alla fronte, senza comunque avere modo di essere certo se si usassero o meno anche specificamente per il tipo di ferita che aveva causato.
Günter avrebbe risposto con un sorrisetto ancora abbastanza preoccupato al suo ringraziamento, ignorando il fatto che il suo interlocutore sembrava paralizzato, magari gli stava facendo male o forse stava semplicemente immobile per facilitare il lavoro al tedesco.
I loro occhi si erano poi incrociati.
Il tedesco avrebbe distolto lo sguardo con una velocità difficilmente definibile umana quasi paralizzandosi a sua volta, aveva sentito parlare di combattenti di strada come quel polpo che con i loro occhi davano l'impressione di essere capaci di fissare nell'anima dei propri avversari per capire di che tipo di persona si trattava e ora poteva sentire quella sensazione profondamente intimidatoria penetrare i suoi sentimenti, sicuramente lo stava disprezzando, sicuramente vedeva un essere inferiore privo di spina dorsale che lo aveva attaccato alle spalle, un essere infido che comunque aveva combattuto bene, qualcuno che ora era inginocchiato davanti a lui per curarlo provando a guadagnare il favore del predatore più grosso... oh no, chissà che altro.
«Oh beh certo, quello non mi manca ma immagino che non sia mai abbastanza» - Diceva riferendosi al duro allenamento di cui aveva parlato il mutant, non aveva dubbi su quanto bisognasse allenarsi per arrivare a un simile livello di abilità, probabilmente il tedesco era riuscito a pareggiare il duello semplicemente per gli insegnamenti di Mokuami, non le vere e proprie arti marziali composte da figure e sequenze di attacchi instabili e complessi, piuttosto i momenti dove spiegava a lui e gli altri allievi come vincere un combattimento, cosa guardare in un avversario etc.
«Hmm, da questo punto di vista è molto interessante» - Rispondeva, riflettendo sul fatto che in quegli incontri l'identità dei partecipanti poteva restare celata, insomma, era pur sempre un reato, il fatto che dall'esterno sembrasse essere esattamente ciò che serviva al tedesco per allenarsi non rendeva meno grave parteciparvi
«E... insomma, non è fino alla morte vero? Ci si ferma prima?» - chiedeva sia per capire meglio il contesto di quegli incontri che per avere un idea migliore di chi aveva davanti, era abbastanza certo che la morte non fosse contemplata in un fight club, soprattutto se lasciavano che gli spettatori scommettessero sui lottatori, c'erano sicuramente dei lottatori preferiti, come una sorta di arena
«Anche io ne sono sicuro, ti penserò sicuramente» - concludeva, sinceramente contento che la faccenda si fosse risolta in quel modo
«Quanto al nostro scontro direi che sono libero quando vuoi, magari questa volta ci affronteremo in modo più sportivo» - diceva ridacchiando, usando questa frase quasi per scusarsi nuovamente del tiro mancino con cui aveva cominciato lo scontro
«Kenny, d'accordo, me lo ricorderò. Quanto a me direi che puoi continuare a chiamarmi Knight, non sembra male come nome per partecipare a una cosa simile» - alla fine si, avevano fatto pace, ma non voleva comunque che conoscesse la sua vera identità o che sapesse come si faceva chiamare quando era un vigilante, se in futuro avesse capito che si poteva fidare di quel tipo non avrebbe avuto problemi a darglielo, ma per ora era ancora troppo presto
«Hey, davvero non serve ringraziarmi, l'importante è essersi chiariti, anzi, grazie per la disponibilità» - rispondeva calmamente al polpo che gli aveva presentato quei posti molto allettanti, forse aveva appena trovato un modo più efficiente di un sacco da boxe per allenarsi nel combattimento e nell'utilizzo del quirk
«Una birra... ? Beh, siamo sudaticci e pregni di sangue, non so se siamo nelle condizioni per entrare in un bar» - diceva, girandosi e ricominciando a frugare nelle borse della spesa
«Se vuoi ne ho qualche lattina però, insomma, non sarà alla spina ma è già qualcosa!» - avrebbe dunque tirato fuori due lattine della bevanda in questione, chiaramente si erano scaldate un po', ma non così tanto da essere imbevibili, questo anche considerato quanto veloce finivano lattine di quel tipo.
«Conosco un parco qui vicino, ti va di andare li o beviamo per strada?» -