Licenza Tobiko Fukuda

Licenza Permanente - Utente: ddraig

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  1. exquisite†corpses
     
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    Per tutta la durata della conversazione Crowley aveva guardato Tobiko con un sorrisetto enigmatico stampato sul volto. La verità era che, in fondo in fondo, quella situazione non piaceva a lui tanto quanto non piaceva all'inviato di Providence. Era sicuro ci fossero modi migliori e più sicuri di rapire l'atleta di origine americane ma per qualche motivo quelli erano stati gli ordini dall'alto e toccava ubbidire.
    Piacere, Fukuda. Puoi chiamarmi Crowley! - rispose con entusiasmo alle parole dell'altro. "Puoi chiamarmi" ovviamente sottintendeva in qualche modo che quello non fosse il suo vero nome, e probabilmente Tobiko l'avrebbe pensata in quel modo, ma la verità era che tutte le persone nell'Albero e persino i dipendenti dell'Eclipse lo conoscevano con quel nome. Erano in pochissimi, tra cui Teardrop, a poter confermare se quello fosse effettivamente il suo nome o meno. Per il resto non aveva detto nulla riguardo al nome dell'eroe, accogliendone la rivelazione, non lasciando trapelare se ne fosse già al corrente o meno. Considerando tutte le informazioni che aveva sciorinato riguardo l'attacco al Palazzo Reale poteva pure essere, ma in questo caso non sembrava particolarmente interessato a sottolinearlo per aggiungerlo alle altre minacce velate di prima.
    Uuuuh che bello, si gioca in privato. - trillò alla proposta di allontanarsi per parlare. In quel preciso istante non temeva alcun tipo di giochetto sporco da parte del ragazzo, sapendo molto bene che non si sarebbe potuto permettere nulla di simile finché gli ostaggi erano così vicini a lui e sua sorella. Era palese che l'aspirante eroe non avesse alcuna possibilità se non giocare seguendo le regole che loro avevano dettato. D'altra parte, Crowley non si aspettava certo che gli venisse veramente consegnato Benjamin Miller, farlo sarebbe significato meritarsi quella nomea di fuori di testa che molti attribuivano ai membri dell'Albero. Quella non era niente di più e niente di meno di una contrattazione molto pericolosa e molto sensibile. Ad Aogiri non veniva d'altronde nulla in tasca dal far saltare in aria quel posto e uccidere quella cinquantina d'ostaggi - tantomeno lui e sua sorella ci tenevano a farsi scoppiare - quindi era nel loro miglior interesse portarsi a casa l'affare più vantaggioso, liberare gli ostaggi e sparire nel nulla. L'essere sfuggiti a Saeko gli avrebbe garantito un bel po' di bevute gratis nelle settimane seguenti.
    Allontanandosi assieme a Fukuda, Crowley lanciò un saluto a Saeko muovendo armoniosamente le dita della mano destra. All'eroina ovviamente tutta quella leggerezza non piaceva un granché, sia perché si stava parlando della vita di decine di persone e sia perché, lo sapeva bene nonostante tutto, il fulcro di quella faccenda era il suo protetto.
    Ehi, stronzo! - sbottò muovendo qualche passo in loro direzione - E' inutile che vai a nasconderti! - aggiunse, per poi essere fermata nella sua avanzata da Teardrop che le piantò una mano sul petto, fissandola dritto negli occhi ma senza proferire parola. La ragazza sapeva benissimo di non essere minimamente al livello dell'eroina, ma anche lei era forte del fatto che qualsiasi reazione sbagliata avrebbe innescato una catena di eventi che nessuno in quella stanza si sarebbe potuto permettere, lei meno di tutti.
    Crowley ascoltò con interesse le parole di Fukuda, nulla di più e nulla di meno di ciò che si aspettava. Ed era proprio lì che iniziavano i giochi. Il tentativo di Meijin di provare a carpire qualcosa dei loro piani era senza dubbio apprezzabile, ma tristemente l'Albero non era solito operare in quel modo.
    Benjamin Miller, mi spiace. - scrollò le spalle con un sospiro. Quella era l'unica cosa di cui era certo: l'americano era indispensabile. Il perché, quello era tanto un mistero per lui quanto doveva esserlo per Tobiko o per Saeko. Se la scelta era tra sapere il motivo ed uccidersi o essere uccisi in caso di cattura ed eseguire gli ordini senza saperle il perché lo si stava facendo, Crowley avrebbe scelto semplicemente la seconda. A conti fatti, poco gli importava della fine di un qualche sconosciuto se bastava a portare il pane in tavola e una bella auto straniera in garage.
    Ma non preoccuparti, capisco la tua posizione. - gli rispose quindi poi con un occhiolino - Sono sicuro che possiamo venirci incontro senza fare arrabbiare i tuoi superiori. Non vorrei certo avere la tua carriera sulla coscienza. - aggiunse poggiandogli le mani sulle spalle, o almeno provandoci, e guardandolo come farebbe un genitore molto fiero - Puoi dirmi ad esempio... E' qui fuori Benjamin, vero? Ci sono altri eroi con lui? Suvvia, non posso certo credere che siate entrati tutti qui se eravate solo in due... - il suo interesse sembrava confermare in un certo senso i timori di Whisper riguardo ad un possibile attacco esterno. D'altra parte l'uomo sembrava davvero all'oscuro di quanto stesse accadendo fuori e non sembrava presentare auricolari o cose simili che lo avrebbero tenuto in contatto con un'eventuale seconda squadra all'esterno. Lo scopo di quelle domande doveva quindi risultare un po' oscuro, ma indipendentemente da questo ora toccava a Meijin decidere se rispondere e soprattutto in che modo.
     
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