Be mine, Heero

“ The lark that shuns on lofty boughs to build, Her humble nest, lies silent in the field. ”

- Edmund Waller -

Uh?
Un momento di silenzio.
Una Pantera.
Rosa.
Rumore di triangolo.
Uno, due tocchi cristallini e metallici. ⁽¹⁾
Fweh?!
Smooth jazz.
E un enorme felino con l'aria sorniona.
Rimango allibita.
La bocca spalancata.
Il cervello che impiega qualche battito del cuore a connettere.
Ehm...
Onestamente non so come rispondere.
Ci provo.
V-veramente pensavo che...pfffft.
Ahahahah!
Ma fallisco miseramente e tutto termina in una risata a crepapelle.
Ok.
Va bene che non era facile prendere il tono della conversazione.
Ma Daaaaaaamn!
Io, una pantera?
Cos'è, sono una...
Ok va bene, sì, sono una volpe.
Felino sbagliato. ⁽²⁾
Ma in effetti la Pantera Rosa con quello smug look.
Forse forse ci potrebbe anche stare.
Se solo non fosse francese...
Fortunatamente le mie velleità cinematografiche vengono rapidamente messe da parte, all'unica notizia che potrebbe distrarmi da tali alti pensieri europei.
Zucchero.
Dolci.
Saccarosio.
La mia gioia e la mia delizia.
Niente produce quelle dolci endorfine come i dolci.
E Heero-kin mi lascia pure la sua porzione.
Hot damn!
Ma che uomo da sogno!
Owaaaah?! Davvero? Ma, srsly? Guarda che poi ti prendo in parola!
Gli occhi si illuminano.
Quasi balzo in piedi.
E se non fossimo in pubblico forse forse lo bacerei.
Ma l'entusiasmo dura solo il tempo necessairo perchè il piatto tocchi il tavolo.
E come la sopracitata belva della giungla, mi lancio sulla mia preda.
I daifuku sono deliziosi.
Lo zucchero è un rush diretto al mio cervello.
Oh god.
10 su 10
5 Stelle.
Chapeau al cuoco.
Credit where is due.
Sono tutta persa nel mio mondo, che mi sorprendo alquanto quando lo vedo alzarsi in piedi.
Huh?
Che stia andando in bagno?
Nah, non credo.
In effetti si è fatta una certa, e tra chiacchiere e movimento di mascelle potrebbe essere tardi e...
Heero-kin, hai così tanta voglia di andare?
Ehi, ma cosa pensi di...
E' allora che capisco che sta andando alla cassa.
E vuole pagare!
Neanche la decenza di chiedere il conto!
Ma che Beneducato!
Gentiluomo!
Di buoni costumi!
Wow... volevo offenderlo un po', ma alla fine sono tutti complimenti.
Più cavaliere dell'ultimo nobile che ho incontrato di sicuro. ⁽³⁾
C'è modo e modo di offrire in effetti.
Dovrei alzarmi.
Fermarlo.
Ma lo sguardo si posa sulla porzione rimanente di Daifuku.
Mi guarda, come un piccolo tenero coniglietto.
Come se mi chiedesse di non andare via.
Di non abbandonarlo.
Ora capisco perchè mi ha voluto offrire una porzione.
Oh Heero-kin, Heero-kin.
Sono costretta a cedere.
Aveva un ostaggio.
Mooooooou!
Con una punta di rammarico, mi rimetto a sedere e lo guardo pagare, mentre mangio con un misto di delizia e irritazione questo delizioso dolcetto.
Oooof, se è soffice.
Soffice e dolcissimo.
Esattamente il contrario dell'occhiata che gli lancio quando torna tutto soddisfatto qui al tavolo.
Uffa, ho perso, e pago pegno...
Anche se, moralmente, mi sento comunque di avere vinto haha!
Mi sembrava fossimo rimasti d'accordo che dovevo pensarci io...
Mi pulisco la bocca educatamente con il tovagliolo, prima di ripiegarlo e appoggiarlo al tavolo.
Dopodichè rapida come, appunto, una pantera.
Mi lancio sul suo braccio.
Ed elegante come quella rosa, di pantere, lo guardo con uno sguardo placido e tranquillo.
Serafico quasi.
Come se avessi tutta la calma e la sicurezza del mondo.
Mi ci abbarbico.
Comunque sono una persona benevola, e farò finta di niente per stavolta!
Chioso.
Un sorrisetto compiaciuto sulle labbra.
A braccetto lo accompagno all'uscita.
Quando usciamo, dopo aver rivolto per l'ennesima volta i complimenti al cuoco...
(Che è supercarino anche lui, qui ci dovrei tornare qualche volta). ⁽⁴⁾
Rivolgo la mia totale e indivisa attenzione a lui.
Al mio leone nero.
Stringo la sua mano nella mia, e come fossi una ninfa, che guida un viaggiatore smarrito verso la sua fonte d'acqua.
Lo invito, prendendolo per mano.
Dai vieni, è giusto a qualche strada di distanza!
Rapidi, ci muoviamo per le strade.
Evitando i passanti.
E quelle occasionali coppiette a giro a quest'ora.
Hm, dobbiamo tipo essere supercarini.
Sisi, ne sono convinta.
E per iuna volta, vista la massa del mio compagno, nessuno che si lasci sfuggire una occhiata come per dire.
Dovrei esserci io al suo posto.
Nessuno ha il coragigo anche solo di immaginare di sostituire il mio Heero-kin.
Oh my, oh my.
Potrei quasi abituarmi a questa sensazione.
Poi, d'un tratto mi fermo.
Riconosco quella insegna rosa shocking.
E' questo il posto, siamo arrivati.
E siccome sono una persona di parola, non sono serviti neanche dieci minuti.
Mi appoggio al suo braccio, il mio sguardo perso nei suoi occhi mormoro.
Spero ti sia piaciuta la cena...
Prima che il sorriso caldo e tenero, si trasformi in un sogghigno allusivo.
Dispettoso.
Il tipico sorrisetto irriverente di un gatto che ha voglia di giocare.
Sai com'è... potrebbe essere opportuno fare un po' di esercizio fisico, per smaltire il tutto.
Stavolta non c'è verso di fraintendere.
Siamo in due.
La sera.
Davanti ad un love hotel.
Le mie guance, scarlatte.
Il respiro caldo che si condensa in vapore nell'aria.
Lo sto invitando all'interno.
Sempre che ti vada, ovviamente.
Mi fai compagnia? ♡
Stanotte, altro che palestra.
Si brucia tutta la cena e anche di più!

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