Zafiro Añejo

Role - Izusu & Rei

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  1. exquisite†corpses
     
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    Woooooow... - inclinò il capo, osservando Izusu riflettere e preoccuparsi di eventuali denunce, controlli di telecamere e quant'altro - Non ti sei fatto tutti questi scrupoli quando hai rubato a me. - constatò, considerando il fatto che non si era neppure preoccupato di sbirciare il contenuto della borsa prima di arraffarlo - Guarda che anche io potrei permettermi qualcosa di simile. - una parte di lei stava semplicemente provocando il ragazzo, che sembrava ora certamente molto più pavido del loro primo incontro. L'altra parte era effettivamente offesa del fatto che probabilmente mesi prima Izusu era certo di star rubando a una persona qualunque. Quel giorno semplicemente era successo che il suo sfizio era il soffice pupazzo che aveva acquistato, ma avrebbe potuto fare spese ben più alte di quella.
    Ne dubito, comunque. - aggiunse poi incrociando le braccia - Almeno la metà dei presenti non denuncerebbe neppure se gli rubassero l'auto. E' più semplice comprarne una nuova. - come una sorta di novella Robin Hood in gonnella, Rei era assolutamente sicura che quel piccolo furtarello non avrebbe influenzato la vita di nessuno, altrimenti l'avrebbe portato a termine. L'unica differenza dall'eroe inglese era il fatto di non star rubando per dare ai poveri. A meno che non avesse poi lasciato la bottiglia ad Izusu. Lei d'altronde non era proprio il tipo da tequila quindi non era un'idea da scartare del tutto. Non si mise a rassicurarlo sulle telecamere, per lei quanto detto bastava e avanzava, ma dubitava fortemente che nessuno avesse pagato qualche extra per farle mandare in manutenzione proprio quella sera. Purtroppo a quel tipo di festa accadevano spesso cose spiacevoli che non avrebbe giovato a nessuno tenere su nastro.
    Ascoltò quindi il piano di Izusu e sebbene non le paresse particolarmente ingegnoso o anche solo affidabile si limitò ad annuire e dirigersi al posto indicato, ben conscia che tanto non avrebbe saputo fare di meglio. Si chiedeva però se tutte le sue operazioni seguissero piani simili: basare un furto sulla speranza che qualcuno lasci fondamentalmente l'oggetto incustodito senza neppure sapere quanto ci sia da aspettare o persino se l'occasione possa effettivamente presentarsi... beh sì ok, sembrava decisamente un piano da Izusu, quindi doveva essere tutto in regola per lui.
    Nell'attesa che pareva interminabile iniziò a sentirsi un po' in colpa. Era evidente che la sua parte in quel piano fosse minima, quindi a conti fatti tutto ciò che aveva fatto era stato costringere Izusu a rubare qualcosa senza alcun motivo. Non era certa che avesse davvero paura di telecamere e denunce, forse la sua era una semplice constatazione, forse voleva solo vantarsi di fronte a lei di aver pensato ad ogni tipo di evenienza, ma comunque non le sembrava particolarmente convinto di quella cosa, eppure se ne stava assumendo tutto il peso. Mentre si stringeva l'indice della mano destra con la mancina sotto al tavolo, in attesa, capì che era il momento di entrare in scena. Non c'era tempo per ripensarci ora.
    A-ah... u-umh... - le sue gote si tinsero velocemente di rosso mentre i suoi occhi incrociavano quelli del ragazzo alticcio seduto dietro di lei. Il piano di Izusu, per quanto fosse un disastro, sembrava se non altro essere riuscito a convincerla di essere in grado di interagire con un essere umano di sesso maschile che non fosse lui senza provare imbarazzo. La sua mente si svuotò istantaneamente e si dimenticò completamente i suggerimenti del ragazzo dai capelli bianchi. Era in completo cortocircuito ora.
    I-il tu-tuo amico pe-per caso è single...? M-mi daresti il suo nu-numero...? - non c'era un singolo motivo per cui quelle parole sarebbero dovute uscire dalla sua bocca, ma in totale modalità panico il suo minuscolo cervello non era riuscito a fare di meglio. Il ragazzo la osservò leggermente infastidito, forse ferito nell'orgoglio, e le due ragazze che di certo non erano lì per la simpatia dei due allocchi sembrarono se non altro essere attirate a loro volta, rivolgendole però gli sguardi poco lusinghieri di chi ha trovato un rivale. Fortunatamente quell'errore, per quanto terribile, le aveva fornito anche la scusa per allontanarsi ad affare concluso.
    U-umh, sa-sapete cosa... - borbottò spalancando gli occhi imbarazzata - No-non c'era u-un singolo motivo d-di chiedere a voi... va-vado a cercarlo... - sbottò alzandosi in piedi in fretta e correndo verso il bagno, non mancando di urtare uno dei tavolini - fortunatamente non il loro - nel processo di fuga dall'imbarazzo.
    Giunto in prossimità del bagno, Izusu avrebbe potuto vedere l'occhio destro di Rei osservarlo con attenzione da uno spiraglio della porta d'accesso ai servizi delle donne, come fosse un qualche demone uscito da un film dell'orrore che osserva lo sventurato protagonista dalle porte dell'inferno. Vedendolo avvicinarsi spalancò con foga la porta, come se non stesse aspettando altro.
    STOP! - sentenziò chiudendo la porta alle sue spalle, come per custodirne i segreti - Oltre non puoi andare. Anche io ho i miei limiti. - impedirgli di accedere al bagno delle ragazze sembrava molto importante per lei.
    Sciò, sciò. - gli chiede un paio di pacche sul petto, indicandogli di allontanarsi - Usciamo da questo posto prima che... - ci pensò su e rabbrividì. L'idea che quel tizio potesse approcciarla era, al momento, ben più temibile di vedersi incastrata per quel furtarello - Usciamo e basta. - concluse scuotendo la testa.

    Scusami. - borbottò imbarazzata, osservando per quanto possibile le stelle nel cielo trafficato di Tokyo - Alla fine hai fatto tutto tu. - aggiunse. Sì, aveva avuto mezz'ora per pensarci su e un po' si sentiva in colpa. In un certo senso, anche in quel suo desiderio già di per sé egoistico, aveva giocato di nuovo la parte della persona facoltosa che pensa che tutti gli altri le debbano qualcosa senza motivo. Izusu si era assunto un rischio bello grosso per quel suo capriccio e lei non poteva neppure ripagarlo. Non voleva ripagarlo, perché farlo avrebbe davvero confermato quella sua visione di sé stessa. Sembrava essere una sorta di paradosso da cui non era possibile trovare via di fuga.
    We live lives that are rich and blessed
    And we’ll burn for how we transgress
    DOJO SAOTOME
    LVL6
    Rei Okazaki
     
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