Zafiro Añejo

Role - Izusu & Rei

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  1. ddraig
     
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    IZUSU MORIKAWA
    Izusu scrollò semplicemente le spalle all'osservazione di Rei.
    -Era uno spazio aperto e pubblico, idealmente sarei corso via alla velocità della luce. Che tu ci creda o no essere presi a siluri d'inchiostro non è una cosa che mi succede molto spesso, non avevo grossi motivi per aspettarmelo.- Annuì, con aria seria. -Qui siamo al chiuso e c'è una lista di invitati, le circostanze cambiano.- Concluse dunque, sollevando l'indice con aria saccente. E poi, ma questo non l'avrebbe ammesso, quella volta era stato decisamente un gesto impulsivo, ora si rendeva conto che essendogli stato richiesto da Rei stava tentando di fare di tutto per sembrare un ladro vero, come se dovesse impegnarsi al massimo per impressionarla o per accaparrarsi l'oggetto dl suo desiderio.
    Ascoltò, con aria un po' basita, la questione della denuncia. La ragazza asserì che nessuno dei presenti avrebbe fatto denuncia nemmeno in caso di un furto d'auto, figurarsi per una bottiglia di vino pregiato. Era banalmente più semplice ricomprare qualsiasi cosa gli venisse sottratta. All'immaginare una realtà del genere Izusu provò una sensazione strana, quasi di... disgusto? Era vero che lui certamente non si ammazzava di lavoro, ma non pensava che il cento percento dei presenti fossero lavoratori infaticabili e diligenti. Sicuramente c'erano anche quelli, ma c'erano anche i ricchi figli di ricchi che magari dovevano limitarsi a pagare un amministratore delegato mensilmente per usufruire degli immensi utili delle loro quote di società. Era disgustoso pensare all'immenso divario socio-economico e pensare quanto tutti erano abituati alla cosa lo faceva quasi letteralmente infuriare. La società giapponese in particolare era famosa per una cultura del lavoro che spingeva il proletariato al massimo rigore e al lavorare una quantità di ore decisamente poco sana - non per niente era uno dei Paesi con il più alto tasso di suicidi al mondo, perché nonostante le infinite ore di massacro la tanto promessa gratifica non arrivava mai, era uno continuo lottare per un pezzo di torta sempre più grosso ma mai abbastanza grosso da potersi seriamente rilassare. E poi c'erano loro, per cui un furto d'auto era tutto sommato una seccatura, al massimo.
    -Wow.- Commentò quindi, senza trovare nient'altro da aggiungere. -Ok, capisco, meglio così.- Non c'era quasi gusto a rubare a gente del genere. D'altro canto, non si sarebbe sentito minimamente in colpa a farlo, anzi, parte di lui pensava lo meritassero. Non si interrogò più sulle telecamere, senza fare denuncia, che riprendessero o no, nessuno avrebbe potuto vederne i filmati, la garanzia di Rei che non avrebbero mosso un dito legalmente fu sufficiente a sollevare l'unica obiezione che aveva. La ragazza, d'altro canto, parve non avere assolutamente niente da dire sul piano malvagio dell'albino, e questi certamente non era in grado di interpretare il suo sguardo dubbioso nella maniera corretta, dedusse che semplicemente andasse bene. In fin dei conti se aveva obiezioni perché non esporle? Ne andava anche della sua faccia, e dubitava, ora che la conosceva un po' meglio, che Rei fosse così ingenua da fare una figuraccia per colpa sua in un ambiente che conosceva bene come quello.



    Con il frutto degli sforzi dei due ragazzi in braccio, avvolto nella giacca, Izusu si diresse verso i bagni delle donne, il cuore che gli batteva all'impazzata come ogni volta. Era andata bene, il piano era filato perfettamente, e l'adrenalina del momento lo faceva sorridere stupidamente sebbene stesse tentando di sopprimere la cosa. In realtà, strafatto com'era di adrenalina, non si accorse nemmeno che Rei lo stava spiando da dietro la porta del bagno delle donne, quindi quando lei saltò fuori fece un balzo indietro dallo spavento, inspirando bruscamente. Sentì la tequila scivolare leggermente verso il basso sul tessuto liscio della giacca in cui era avvolta ma fu lesto nel fermarla con l'altra mano e tirò un lungo sospiro.
    -Che infarto!- Le sbottò, sotto voce, rivolgendole uno sguardo accigliato. -Ci mancherebbe agente, mi scusi.- Si lasciò allontanare assecondando le piccole pacche sul petto che gli stava dando Rei. La sentì mormorare che se ne voleva andare dal locale, il che tutto sommato non era un'idea malvagia dopo aver compiuto un furto. Il ragazzo l'assecondò ed annuì alla sua richiesta, facendo strada verso l'uscita.

    -Huh? Di che parli?- Izusu non pensava di aver fatto "tutto da solo", il ruolo di Rei era stato cruciale, era letteralmente ciò che gli aveva dato la finestra di cui aveva bisogno. -Beh, la bottiglia era una sola, inevitabilmente uno dei due doveva prenderla e l'altro doveva occuparsi del resto. Tu hai fatto... il resto!- Le sorrise, agitando il fagotto nella giacca, che fece un ben udibile rumore di liquido che viene sballottato. -Come avrei fatto a prendergliela da sotto il naso altrimenti, se mi fossero stati a fissare?- Rifletté, con aria seria. Era vero, si era occupato del lato più operativo della cosa, forse aveva le mani un po' più leste di quelle di Rei, del resto lei non era una borseggiatrice. Ma questo non significava che la sua parte fosse stata inutile, anzi, Izusu si era dovuto fidare di lei e sinceramente la cosa lo aveva preoccupato un po' inevitabilmente: se Rei avesse sbagliato o non fosse riuscita ad attirarli in tempo o non tutti quanti, Izusu sarebbe stato colto con le mani nel sacco. Insomma, non è che le avesse dato un compito stupido giusto per liberarsene, contava sul suo successo.
    A quel punto, persino una persona insensibile come Izusu avrebbe capito che nella mente di Rei frullava qualcosa, dopo quella breve autocommiserazione si era praticamente zittita e non sembrava voler fare nessun altro commento riguardo la bottiglia che avevano appena rubato. Per Izusu era assurdo ottenere un trofeo e non festeggiare, ogni secondo doveva coscientemente sforzarsi di non celebrare la loro vittoria, e si stava trattenendo unicamente per via dello scarso entusiasmo della corvina. Forse aveva a che fare con l'artificiosità del furto, forse non sapeva semplicemente come sentirsi.
    -Mh, è tutto ok? Ti stai facendo qualche trip?- Le chiese, tentando di spezzare un po' la tensione. Il ragazzo sollevò lo sguardo verso l'alto per guardare il cielo notturno, poi lo abbassò sulla strada, che al momento era ancora abbastanza ricca di vita e luci, in fondo non era troppo tardi. -Ci allontaniamo un po'? Vuoi fare due passi?- Forse sarebbe bastato a schiarirsi un po' le idee.

    « I met the princess from Thailand again. She had grown up into a queen. »
    Villain ✧ Unaffiliated ✧ Livello#5 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]


    CITAZIONE
    Chiedo scusa per il lieve ritardo :(
     
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