Tie Die Outfit

Role libera tra Tobi Fukuda e Senka Itou

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  1. ddraig
     
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    TOBI FUKUDA
    -Diciamo, sì.- Concesse Tobi, vedendo che la donna aveva più o meno afferrato il concetto dietro la sua Unicità. Evidentemente soddisfatta delle conclusioni che aveva tratto, si scusò con Tobi sancendo la fine del discorso e giustificandolo con la semplice curiosità personale. Tobi annuì, sovrappensiero, per lui era normale essere curioso ed interessato riguardo le Unicità e gli piaceva parlarne, ma effettivamente per alcuni era un argomento come un altro di cui non c'era ragione di parlare se non per motivi particolari e specifici.
    -Nessun problema, ne parlo volentieri.- In fin dei conti era anche il motivo per cui originariamente aveva deciso di intraprendere quella carriera. Era innegabile che il fervore quasi infantile che provava a dodici o tredici anni era andato via via affievolendosi: ai quindici anni, quando si era iscritto alla UA, era ancora piuttosto forte, ma con il senno di un Tobi che a fine anno avrebbe compiuto vent'anni probabilmente non era abbastanza per intraprendere un percorso complicato come quello dell'eroismo. Non tanto per la difficoltà della scuola, che bene o male ormai aveva battuto, ma per le implicazioni sociali del mestiere e per le situazioni orribili che si trovava a testimoniare. Non è che non ci avesse mai pensato, e sapeva in cuor suo che i media glorificavano gli eroi professionisti e sapeva anche che il lavoro doveva avere anche dei lati più oscuri avendo a che fare con dei criminali pericolosi. D'altro canto, trovarsi certe situazioni davanti agli occhi era tutt'altro che vederle nella propria immaginazione. Ciononostante, ad oggi, sentiva che la sua passione per le Unicità era diventata piuttosto marginale nella sua scelta, giorno dopo giorno aveva finito per appassionarsi al mestiere - a riprova di ciò aveva infine scelto come agenzia per cui lavorare una di quelle meno note per l'azione, e di conseguenza una delle meno adatte per vedere le Unicità sul campo.
    Il discorso si spostò rapidamente sulle tute, e Senka ribadì quanto detto sulla capienza esagerata della batteria, sottolineando che non avesse comunque senso prendere nulla di inferiore, e che era comunque il componente più economico della tuta. Tobiko annuì distrattamente, ancora assorto nelle sue elucubrazioni a riguardo, ma generalmente concorde. In fin dei conti avere una tuta che durasse una settimana non è che fosse una cosa brutta, non c'era letteralmente alcun motivo di giustificarlo o di mettere le mani avanti per qualsiasi cosa, era la tuta ad essere a basso consumo alla fine: poteva tranquillamente essere considerato un vanto.
    La donna protestò riguardo al logo, facendo notare che ci aveva messo appena pochi minuti: per essere una donna che stava puntando a metter su un business per conto suo non sembrava spiccare per spirito imprenditoriale. Tobi ricordava di aver letto, da qualche parte su un qualche social che ora nemmeno ricordava, qualcuno porla diversamente: ci aveva messo due minuti, certo, ma quanti anni aveva impiegato per imparare a metterci due minuti?
    -Sì, beh, io non lo avrei saputo fare.- Solo perché era bravo con le matite, non significava avesse l'inventiva necessaria per abbozzare un logo così professionale in un minuto, tantomeno in una settimana. Senka doveva lavorare con diversi loghi ogni giorno nel suo settore, probabilmente aveva sviluppato un certo occhio senza nemmeno rendersene conto, non sembrava nemmeno aver considerato di poterci lucrare. Ad ogni modo non era certo affar di Tobi. -Beh... allora ti crediterò e basta.- Ridacchiò, in maniera quasi gongolante. Sapeva di star parlando con una donna più matura di lui, e non sentiva di poterle dare consigli imprenditoriali o qualsiasi tipo di consiglio in realtà, magari se regalava loghi era solamente una scelta oculata. Magari puntava alla fidelizzazione del cliente o roba del genere. Ad essere sinceri, se quelle tute fossero andate in produzione poteva considerare Tobi un cliente già fidelizzato anche senza loghi gratis, gli erano state descritte così nel dettaglio che praticamente si sentiva quasi parte del processo.
    Assunta la sua posa ascoltò le critiche di Senka, che esordì dalla posa, dicendo che aveva tentato di raddrizzare troppo la schiena ed aveva finito per ingobbirsi come un goblin. Non c'era niente di peggio di fare qualcosa di imbarazzante e per cui si era impreparati e fallire miseramente, dovendo poi sentirsi dire che nessuno voleva fare foto ad un goblin. Ovviamente il tono di Senka non era davvero così critico, era al cento percento la percezione filtrata dall'ansia del ragazzo, che aveva già abbastanza sindrome dell'impostore. Si costrinse a concentrarsi su quello che la donna gli stava dicendo (cosa non facile visto come rimbombava nella sua mente la parola goblin) e tentò di allineare gli occhi alla faccia, trovandolo inspiegabilmente difficile. Come ultima osservazione, Senka gli rimproverò la camminata aperta (goblin!) e si affrettò a rimettersi dritto, tentando di immaginarsi una linea che passava fra i suoi piedi. La donna lo invitò a replicare la posa che aveva assunto in un punto poco più avanti della stanza, dove poteva fare lo scatto: era infatti un angolo completamente bianco e probabilmente c'era anche qualche gioco di illuminazione di cui Tobi non si rendeva ancora conto.
    -Oh, certo.- Fece quindi, spostandosi e tentando di replicare la posa in modalità non-goblin. La donna gli spiegò che dopo i primi scatti con quella posa, voleva una foto dinamica in cui si evidenziava la natura modulare della tuta, doveva rimuoverne il pezzo che copriva l'avambraccio. -Tranquilla. So come fare.- La rassicurò ai suoi tentennamenti nell'usare le parole giuste per spiegare a Tobi come rimuovere l'arto, con un sorriso vagamente sornione, certa che avrebbe capito cosa intendeva avendo parlato in maniera piuttosto approfondita del suo Quirk.
    Si lasciò quindi fotografare, sperando di riuscire a coprire l'imbarazzo decentemente, dunque scambiandosi un'occhiata di assenso con lei si preparò a passare alla seconda posa. Prevedibilmente riuscì a sfilare l'avambraccio della tuta senza il minimo problema, lo trattenne a pochi centimetri dal gomito come se fosse nell'atto di toglierselo, con il braccio leggermente sollevato e piegato verso l'alto, in attesa di istruzioni da parte della donna e provando disperatamente a non sembrare un goblin.
    « There are unsolved feelings that haunt me, It's too late to heal, I'll lay them to rest. »
    Heroes ✧ UA/Providence ✧ Livello#8 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]

     
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27 replies since 15/1/2023, 19:21   371 views
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