Tie Die Outfit

Role libera tra Tobi Fukuda e Senka Itou

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  1. ddraig
     
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    TOBI FUKUDA
    Tobi accettò il biglietto da visita con un lieve ringraziamento, soffermandosi solo un istante ad osservarne l'eleganza e a leggere di sfuggita con che kanji si scrivesse il nome di Senka - ad essere sincero non ricordava se l'aveva visto anche su Babel o se si era limitato a leggere il suo username (in caratteri occidentali). Registrò mentalmente, intascò ed il discorso finalmente proseguì.
    Ora erano entrambi assorti nei loro compiti principali di quella giornata: Tobi a posare e Senka a scattare. Il ragazzo la vide contorcersi avanti e indietro e di lato per scattare foto da ogni angolazione utile, ma tutto sommato chiunque sapeva delle pose strane assunte dai fotografi quindi non se ne stranì più di tanto. Assurdo come si sentisse più ridicolo lui che era fondamentalmente in piedi normalmente piuttosto di Senka, che al momento aveva una forma simile ad un pretzel a pochi centimetri dal pavimento. No, anzi, a dire il vero vederla a quel modo lo aiutava, probabilmente era un meccanismo simile a quando si consigliava di immaginarsi il pubblico nudo quando si faceva un discorso sul palco.
    Senka, in maniera evidentemente ironica, rassicurò Tobi sul fatto che respirare gli era ancora concesso, al ché il ragazzo capì che lo stava di nuovo indirettamente accusando di eccessiva rigidità, dunque fece del suo meglio per sciogliersi. Si sentiva stupido, era così super-conscio del suo tentativo di essere sciolto che gli sembrava di avere le fattezze di un budino, ma Senka non protestò dunque intuì che si stava muovendo nella direzione giusta comunque: o le sue percezioni erano falsate o Senka voleva dimostrare le eccellenti qualità della tuta trattenendo un Tobi in forma fluida.
    Ma dopo tutti quei commentini ironici, Senka spese due parole per parlare un po' più seriamente della questione fotografia e modelli. Disse che era normale, almeno inizialmente, avere paura di telecamere e luci e dover fare pose, ma che tutto sommato non era niente di troppo complicato e doveva solo rilassarsi. In fondo essere naturale e rilassato avrebbe solamente migliorato il lavoro, era esattamente quello che le pose dovevano sembrare. Tobi sospirò e tentò di scrollarsi di dosso l'ansia, ricordò le progressioni che faceva a kung fu, in fin dei conti il concetto di assumere pose strane e ridicole in sequenza era relativamente simile, e non era mancato che Tobi si sentisse in imbarazzo talvolta, specie a doversi esibire dinanzi ad un pubblico. Non sapeva di preciso perché stare in piedi in una stanza da solo con una tizia che lo fotografava fosse peggio di indossare una gigantesca testa di drago di cartapesta con occhi e bocca meccanizzati ed esibircisi nella danza dell'unicorno, cosa che aveva dovuto fare testualmente durante un'esibizione della sua scuola di arti marziali, eppure la sensazione era quella. Forse la differenza stava nella compagnia, nell'essere un insieme di ragazzi che si esibiscono rappresentando l'intero gruppo, non era solo un tizio che si faceva fare le foto. Sì, ecco, forse era quello, gli dava l'impressione che fosse una cosa per tirarsela. Come per rincarare la dose, Senka insistette che bastava fare ciò che gli veniva naturale ossia essere figo.
    -Ti garantisco che è tutto di nuovo per me se il punto è quello.- Tobi ricordava di aver intravisto qualche anime o manga su un tizio che in qualche modo emergeva casually cool da tutte le situazioni che gli si presentavano, era impossibile coglierlo in atteggiamenti che non fossero da copertina, ma pareva che niente di quello che faceva fosse premeditato. Sembrava fosse solo naturalmente un figo, appunto. Niente e nessuno al mondo probabilmente era mai stato più lontano da Tobi, concettualmente. Tobi era buffo, impacciato, timido e schivo, la massima applicazione del suo Quirk era stata quando un giorno, esausto, si era addormentato lavando i piatti e li aveva comunque finiti di lavare prima di crollare giù, il che insomma probabilmente non era proprio la definizione di figo, il resto erano solo film di Senka.
    Detto ciò, ovviamente si sforzò comunque di rilassarsi e fece del suo meglio per lasciarsi trascinare dal clima scherzoso che la donna stava evidentemente provando a creare, riuscì a farsi anche qualche timida risata seguendo le sue indicazioni ed ascoltando le sue indicazioni per migliorare. Quando si mise di spalle udì la porta aprirsi e poco dopo si sentì spiaccicare quello che gli venne detto essere il logo Goldfinger® fra le scapole. Sarebbe stato curioso di vederlo, che effetto faceva sulla tuta, ma vista la posizione scomoda lo avrebbe visto solo in foto.
    -Ok.- Braccio più rilassato, ce la poteva fare. Andava bene così? Sentì la donna scattare, dunque dedusse di sì.
    Dopo qualche altro minuto di fotografia, Senka annunciò che erano all'ultima posa - salvo che a uno dei due non venissero ulteriori idee particolari. Il ragazzo si concentrò, deciso a mantenere lontano il suo naturale goblinismo per un'ultima posa. Gli venne richiesta una semplice posa dritta, in piedi, dunque annuì e si preparò a metterla in atto. Improvvisamente si rese conto che non aveva idea di come stava in piedi di solito, o di come le persone stessero in piedi in assoluto. Come teneva le gambe? Dove metteva le braccia? Da quando c'erano così tante variabili? Deglutì. provò a posizionare i piedi più o meno paralleli, abbastanza vicini fra loro, e flettere un solo ginocchio. Istintivamente fece per mettere le mani in tasca ma non trovò tasche che soddisfacessero questa urgenza, dunque si limitò a strofinarsele sui fianchi con aria confusa e poi lasciarle ciondolare verso il basso. Forse non era il caso di lasciarle pendere in maniera verticale però? Doveva flettere un po' il gomito...?
    Senka parve leggergli nel pensiero, disse che le pose da in piedi non erano affatto semplici come uno avrebbe potuto pensare.
    -Sì, lo vedo.- Confessò il proprio nervosismo con un risolino. Poi però lei disse che stava andando bene e si rincuorò un pochino. Ok, poteva farcela, doveva solo stare in piedi. Normalmente, come una Persona Normale in un Normale momento della sua Normale giornata.
    Stava decisamente impazzendo.

    « There are unsolved feelings that haunt me, It's too late to heal, I'll lay them to rest. »
    Heroes ✧ UA/Providence ✧ Livello#8 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]

     
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