Tie Die Outfit

Role libera tra Tobi Fukuda e Senka Itou

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  1. XamHell
     
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    Senka Itou
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    ❖ Narrato - Parlato


    Il linguaggio corporeo di quel povero ragazzo era esilarante: l'elaborazione, la realizzazione, la rassegnazione... una stupidaggine del genere ci voleva dopo la performance esemplare di entrambi, giusto per riderci un po' sopra, salvo particolari occasioni di lavoro era raro trovare occasioni in cui la corvina rinunciava a togliersi piccoli sfizi del genere. Rispondeva con una risatina all'adorabile broncio del ragazzo, chiedendosi in parte se non si fosse offeso veramente, poco ma sicuro era sollevato da quando la corvina aveva specificato che aveva anche più scatti di quanti ne servissero,
    «Ah si eh? Vedi di non illudermi...» - diceva scherzando dopo che il ragazzo le aveva comunicato le sue intenzioni di comprare una tuta, per poi fermarsi un attimo a riflettere e proseguire
    «In effetti non sono sicura del motivo per cui un eroe professionista dovrebbe affidarsi a delle tute prodotte in massa, per quanto di ottima qualità: ti capita spesso di romperne?» - chissà che pericoli si trovava a fronteggiare un eroe durante la giornata, in effetti c'erano davvero tanti modi per rompere una tuta durante un turno di lavoro, magari eroi come Todoroki avevano una quantità infinita di tute su misura ma quel ragazzo ancora agli inizi doveva usarle solo per le missioni importanti
    «In tal caso ti consiglierei di aspettare i prossimi modelli, non saranno dei veri e propri upgrades, solo versioni più corazzate che funzionano esattamente come quella che hai provato tu» - non era nemmeno certa che ci sarebbero state delle versioni più corazzate, quelli di cui parlava erano progetti ancora in fase embrionale di cui esistevano solo pagine su pagine di schizzi per capire come creare una maglia in fibra di carbonio rigida ma che comunque fosse capace di espandersi come la tuta sottostante: la corvina aveva già chiesto a qualche conoscenza a cui capitava di lavorare con materiali simili come sarebbe stato possibile ottenere un risultato del genere e la risposta che otteneva oltre a ''non lo so'' era ''con la nanotecnologia'', termine che Senka non era nemmeno sicura di comprendere a pieno, una cosa che sicuramente nella sua carriera da stilista non aveva mai studiato e che, a naso, non poteva essere abbastanza immediata e economica da poter essere implementata in delle tute prodotte in massa. Si stava sforzando di inventarsi qualcosa di più semplice e meccanico, ma non aveva ancora trovato una soluzione soddisfacente pur cercando ispirazione ovunque, anche nei posti più improbabili come canali youtube di lego o magari di origami, ma nulla da fare, c'era bisogno di qualche illuminazione, di qualche lampadina che si accendesse, tutto questo senza fretta, alla fine la tuta base c'era già ed era praticamente pronta a essere venduta.
    «Farsi costringere dal proprio manager a posare con una lattina di Monster Energy non è la stessa cosa di fidarsi di un amica e provare a fare un servizio fotografico per una sartoria di cui non hai mai sentito parlare» - Diceva ridacchiando e provando a spronare un po' il giovane che aveva davanti, non sapeva se fosse il tipo di persona che avrebbe continuato ad autocommiserarsi in ogni situazione, non aveva dato quell'impressione, non riusciva quindi a capire se pensasse sul serio quello che aveva appena detto o se stesse sminuendo apposta quel impresa per sentire come avrebbe risposto la corvina, in ogni caso non si sarebbe fermata troppo su questo aspetto della conversazione: non avrebbe detto nulla per rispondere al commento del ragazzo sul portarle via altro tempo lasciandogli intendere che se gli aveva proposto la cosa di tempo ne aveva, avrebbe poi cominciato a commentare
    «La tua amica ha sicuramente buon gusto, ma gioca seguendo un po' troppo le regole, potresti riferire qualcosa di quello che ti ho detto anche a lei» - precisava, per evitare di sminuire i consigli che aveva ricevuto, non era così impertinente da voler prendere completamente il posto della musa ispiratrice del ragazzo
    «A chi vuole vestirsi in un modo molto stiloso ma comunque piuttosto semplice consiglio sempre di comprare uno o due capi veramente strani per ogni parte del corpo: un maglioncino, una camicia, dei pantaloni, una cintura...» - diceva, finendo di attaccare nel modo più preciso e allineato possibile le parti del logo sul pezzo di pelle nera che aveva portato con se, porgendolo poi al ragazzo mentre lo aggirava
    «Dopo che hai scelto questi capi non devi MAI portarli tutti assieme: il tuo obiettivo è portarne uno, massimo due, poi sfruttare il resto dei tuoi vestiti per incorniciarli, per così dire. Less is more, dicono, dei pantaloni a sigaretta neri che di norma sarebbero la scelta più anonima per un capo elegante possono diventare qualcosa di più ''Casual ordinato'' se li metti assieme a un bel dolcevita e a un piumino con colori o fantasie particolari, concludi il tutto con delle scarpe sportive intonate a quest'ultimo et voilà» - che il ragazzo avesse preso o no il drappo si sarebbe diretta nuovamente verso la scrivania, sedendovisi e proseguendo
    «I capi più belli ed elaborati non hanno l'obiettivo di rendere più bello solo te, ma anche tutti i capi più anonimi che li circondano: cinture, scarpe e soprabiti generalmente sono i vestiti che catturano di più gli sguardi altrui, sta a vedere...» - diceva, togliendosi la vistosa giacca del suo outfit e appoggiandola momentaneamente dietro di se
    «Prima ero Itou Senka la stilista, ora cosa rimane?» - un paio di pantaloni neri spaventosamente standard, l'accenno di un vestito da cocktail che probabilmente non doveva essere portato in quel modo e dei raffinati stivali neri che, per quando muniti di un rilievo dorato che separava la suola dal resto, non erano ancora abbastanza distinti dagli altri vestiti da definire lo stile del suo abbigliamento, un po' come i vari accessori che portava al collo e alle dita. Rimettendosi la giacca avrebbe poi concluso
    «L'unica altra domanda che devi farti scegliendo i tuoi vestiti è che cosa desideri trasmettere a chi ti guarda, nel mio caso un look un po' irriverente che non rinuncia a una buona dose di eleganza» - avrebbe cercato sulla sua scrivania, in cerca di qualcosa per fare un esempio pratico, cominciando con il disegno di una maglietta bianca con fantasie floreali bluastre, aveva maniche lunghe e un tronco abbastanza corto da lasciare la pancia scoperta fino all'inizio del costato,
    «Vuoi essere Tobi il ragazzo radioso e slanciato dalle vaghe sfumature non-binary...» - mostrandone poi un altro di una camicia con le caratteristiche dell'abito che aveva regalato a Dadi non molto tempo fa, era quindi di colore nero e mostrava evidenti venature oro che simulavano un vaso crepato e riassemblato con l'arte del kintsugi, in questo specifico capo il punto di partenza dei solchi doveva proprio sembrare il cuore di chi ce l'aveva addosso
    «... o Tobi, il ragazzo edgy a cui non da fastidio mettere in mostra spalle e avambracci nel più classico dei modi?» - posti questi due esempi avrebbe tenuto entrambi i fogli in mano rivolti verso il ragazzo, poi, passato qualche istante, li avrebbe posati nuovamente
    «Se ti interessa, entrambi questi capi li puoi trovare in vendita in questo istante» -
    ❖ Pubblicity can be terrible... but only if you don't have any ❖
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