Tra una lezione e l'altra

Narrato • Pensato • Parlato • Ascoltato

Ecco il suono della campana che segnava la fine delle lezioni mattutine.
Shoya si trovava alla Yuuei Accademy e stava frequentando il primo anno del corso per diventare eroe, a dire il vero era appena passata una settimana dal giorno della sua prima lezione e ancora si sentiva completamente spaesato.
Il giovane proveniva da una zona rurale, poca tecnologia, poche informazioni e soprattutto poca socialità; trovarsi catapultato in un mondo così complesso come quella scuola sembrava essere più difficile di ogni allenamento.
Fuori era davvero una bella giornata, il sole caldo e alto nel cielo si immetteva nelle aule e nei corridoi attraverso i finestroni dell’istituto, si veniva così a creare un gioco di luci davvero piacevole, il tutto accompagnato dal chiacchiericcio e dallo scalpitio degli studenti che si muovevano da un’aula all’altra.
Shoya indossava la divisa della Yuuei, non che gli andasse troppo a genio, ma ormai era abituato; con lo zaino in spalla si stava dirigendo verso l’esterno. Per lui la pausa pranzo era un’ottima occasione per fare sport o fare un po’ di movimento, stare seduti ore ed ore sulle sedie non aiutava di certo al mantenimento del suo fisico.
Non avendo ancora fatto amicizia praticamente con nessuno, il giovane era solito spostarsi in solitaria verso il campo da baseball, prendere una mazza di quelle in dotazione e fare qualche lancio con l’utilizzo dello spara palline.
Non vedo mai nessuno da queste parti, sarà che questo sport non piace a nessuno
Colpire la palla più e più volte con la mazza da baseball lo aiutava a rilassarsi, sfogare un po’ la sua mente e anche divertirsi.
Dopo qualche tiro Shoya si sedette un attimo a prendere fiato.
Iniziava a fare davvero caldo.

Scheda

Narrato • Pensato • Parlato • Ascoltato

Mentre l’afa iniziava a impadronirsi dell’ambiente circostante, Shoya prendeva fiato seduto sulla plastica di una panchina messa a bordo campo. Non era per nulla sudato, però sentiva un pò le ossa a pezzi dopo gli allenamenti degli ultimi giorni.
Il silenzio e la pace di quel momento furono interrotti da uno strano rumore, come se qualcuno avesse tirato o fosse andato a sbattere contro la recinzione che delimitava il terreno di gioco; il giovane si voltò rapidamente, ma non video nessuno. Pochi secondi dopo però una voce attirò l’attenzione di Shoya, il quale alzò immediatamente il capo per vedere una persona appollaiata sulla recinzione.
Bene, iniziamo già con gli studenti più grandi... vediamo cosa vuole
Lo studente del primo anno si fece sulla difensiva e attese che l’interlocutore scendesse dal suo trespolo per palesarsi in modo chiaro, e così fece, senza troppi convenevoli saltò giù dalla rete e atterrò in piedi senza alcun problema.
Si presentava alto, abbastanza robusto e con una caratteristica capigliatura folta e rossiccia. Il tono di voce era parecchio annoiato, disinterssato, come se davvero non avesse altro da fare allora parlava con chiunque gli fosse capitato a tiro.
Probabilmente sarà stato attirato dal baseball... effettivamente non è uno sport che i giapponesi vedono spesso
Shoya decise di rimanere seduto, incrociò lo sguardo del ragazzo più grande e mantenne il contatto visivio, giusto quanto bastasse per far capire che provava rispetto per gli studenti più grandi.
Visto che me lo hai chiesto ti dirò come mi chiamo
Prese fiato
Mi chiamo Shoya, sono entrato da pochissimo nella scuola. E tu chi saresti?
Era ora di chiedere, non solo di rispondere.
Il tono del primino era molto rilassato e tranquillo, ma allo stesso punto deciso e non titubante. Come se la situazione fosse tutto sotto controllo, e invece non lo era, i due non si erano mai visti, sarebbe potuto succedere di tutto.
Ho iniziato da poco con il baseball, lo trovo uno sport che aiuta molto a sfogarsi. Che tu sappia, qui alla Yueei c’è qualche club sportivo?
Beh perchè non chiedere ad uno studente più grande informazioni dettagliate sulla scuola, chissà quante cose avrebbe potuto scoprire.
Shoya decise comunque di rimanere seduto, non avev avoglia di alzarsi per parlare.

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