Follia x Portali x Lotta

Era tardo pomeriggio, la sera si stava avvicinando, Gramon si trovava in casa sua da solo e stava pensando a quello che era successo il giorno prima. Non appena Gramon aveva saputo della possibilità di poter rafforzare gli oggetti tramite il suo quirk, la prima applicazione che gli era venuta in mente fu quella di rafforzare ulteriormente un pesante oggetto di metallo per brandirlo come arma contundente. La domanda che più gli premeva però era un'altra.
"Funzionerà davvero la tecnica che mi ha suggerito il dottor Ōgai...certamente da solo non ne sarei in grado, ma con questi guanti...sembrava abbastanza serio nel volermi aiutare ma l'ultima volta che mi sono fidato di qualcuno stava andando a finire piuttosto male..."
Il ragazzo dai capelli rossi determinato a voler diventare più forte e scottato dalle precedenti esperienze voleva prima di tutto valutare la veridicità delle informazioni che gli erano state date, informazioni che avrebbero dovuto renderlo più forte.
"Quel posto dovrebbe essere l'ideale, non è neanche lontano da casa...inoltre non ne ho parlato con nessuno e non dovrei avere grosse sorprese..."
Gramon, aveva deciso come passare quella sera, si sarebbe recato in un quartiere residenziale vicino al suo appartamento, al momento lì vi era un cantiere e diversi macchinari per la demolizione di edifici, erano in corso dei lavoro di ristrutturazione. Sicuramente per Gramon quello era il posto migliore in cui potersi sbizzarrire in diversi test. Così, dopo aver passato il resto della giornata sdraiato sul letto a riflettere su alcune cose e a giochicchiare con il nuovo equipaggiamento di supporto ottenuto, per capirne meglio il funzionamento, decise finalmente di uscire di casa.

Al momento dell'arrivo di Gramon sul posto, era ormai notte fonda e forse per la prima volta da quando ne ha memoria, Gramon aveva camminato per più di 10 minuti senza tenere le mani in tasca. Era impossibilitato in quanto quei "guanti" non entravano nella tasca, tuttavia erano molto stilosi. Essendosi addentrato nel sito, con il volto obbligatoriamente coperto dalla sua maschera, decise di iniziare i suoi test.
"B1 rilascio..."
Come al solito, al rilascio della sostanza, la pelle assunse un colorito rossastro a causa del cambio di colore del sangue da un rosso scuro ad un rosso luminoso, tuttavia qualche istante dopo, successe qualcos'altro. Partendo dall'altezza dei polsi, dai guanti partirono delle venature di un rosso acceso che in pochi attimi coprirono l'intera superficie dei guanti, effettivamente all'apparenza sembrava che la lega metallica, che componeva l'equipaggiamento di supporto che gli era stato fornito, si fosse davvero rafforzata, ma era davvero così? C'era un solo modo per saperlo.

Gramon si avvicinò alla struttura a lui più vicina, una piccola palazzina di un piano solo con forse appena 4 appartamenti, l'edificio doveva essere demolito, pertanto era stato scavato tutto intorno e ne erano visibili le fondamenta che ormai reggevano ben poco. Spinto dall'istinto, con tutte le sue forze il giovane orfano sferrò un pugno su una delle colonne che "reggevano" ciò che rimaneva di quell'edificio. Spesso nella demolizione dei palazzi, vengono colpiti dei punti specifici che causano la caduta dell'intera struttura, ebbene si esistono dei punti delicati ma questo Gramon non lo sapeva e inavvertitamente ne aveva colpito uno che era già stato abbastanza "provato". Ovviamente la forza di Gramon non bastava a poter recare dei danni a quel blocco di cemento, lo scopo del colpo era solo quello di constatare la "durezza" raggiunta dal materiale che componeva i guanti. Ed effettivamente, ci fu un riscontro positivo, in quanto il ragazzo che a mani nude si sarebbe, nella peggiore delle ipotesi, sfracellato il braccio, non subì alcun tipo di danno. Soddisfatto si allontanò dall'edificio in rovina senza accorgersi di aver causato una piccolissima crepa nella colonna che si stava "espandendo" piano piano. Pochi secondi dopo l'allontanamento di Gramon infatti, parte dell'edificio crollò, dando vita ad un forte boato. Quel rumore sarebbe sicuramente stato chiaramente udibile fino a 300 e passa metri di distanza. Una persona normale se la sarebbe data a gambe ma Gramon, sotto l'effetto del B1, scoppiò in una risata inquietante, sperando dentro di se che qualcuno sarebbe accorso sul luogo, così da poter provare il suo nuovo giocattolino sul serio.

"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!"

Dopo il rumoroso crollo, non passò molto che si presentò un ragazzo non troppo alto con un fisico normale gli occhi grigi e i capelli neri. Questo ragazzo accorso sul luogo del crollo si rivolse a Gramon con un tono di premura.
"Tutto bene? Ragazzo sai che hai fatto danni vero? E anche in modo parecchio rumoroso! Se arriva qualche poliziotto o qualche eroe potrebbero darti problemi."
Gramon rimase piuttosto perplesso, inclinò la testa verso sinistra e iniziò a fissare il ragazzo.
"Perché non mi attacca?!?"
Un eroe, un vigilante, la polizia, il ragazzo dai capelli rossi era pronto a tutto, meno che ad un ragazzo che si preoccupava per lui. Non sapendo bene come reagire, continuò a fissare il ragazzo finché questi non riprese parola.
"Ma dimmi un po', come funziona il tuo quirk? Hai la superforza o qualcosa del genere?"
Un fanatico dei Quirk? No, Gramon aveva difronte a se qualcosa di diverso ma non lo sapeva, neanche si era posto il problema, ormai la violenza stava per prendere il sopravvento su di lui e sebbene era ancora cosciente, il suo pensiero in quel momento era uno solo.
Chissà che effetto ha il colpo di prima su una persona...c'è un solo modo per saperlo...
"Qualcosa del genere...Guarda, ora ti faccio vedere!"
Così dopo aver pronunciato quelle parole, Gramon partì alla carica concentrando un massiccio quantitativo di B1 nella mano destra, il guanto di conseguenza reagiva e lo assorbiva guadagnando un colore sempre più rossiccio. L'intento di Gramon era quello di ingaggiare un combattimento corpo a corpo con il ragazzo, iniziando con lo sferrare un buon gancio destro potenziato diretto al volto.
"RED BLOW!!!"

La risposta all'assalto di Gramon fù un indietreggiamento, che però non aveva il solo scopo di evitare l'attacco. Infatti nella posizione dove precedentemente c'era il suo bersaglio comparve un portale. Ormai il colpo era partito e attraversò il portale, istintivamente però Gramon rallentò anche se di poco. Poi d'un tratto si sentì un forte peso allo sterno e il fiato mancare.
"A-"
Fù solo nel fare un passo indietro e nel portarsi le mani al collo che si rese conto che il pugno che lo aveva colpito era il suo. Dopo quei pochi secondi di smarrimento un ghigno che non poteva essere visto era comparso sul volto del ragazzo dai capelli rossi. Era entusiasta per quello che era appena accaduto. Il suo avversario decise però di prendere la parola.
Nessuno ti ha mai insegnato che prima di attaccare un altra persona...
L'orfano dai capelli rossi non riuscì ad ascoltare perché era assorto nei suoi pensieri. Una persona normale avrebbe pensato a come fosse stato possibile il trasferimento del colpo o a come poter neutralizzare l'insidioso quirk nemico. Tuttavia i pensieri di Gramon erano ben altri e continuava a rifletterci su, mentre ancora piegato a causa del colpo guardava verso il basso.
"E' quindi questa la mia forza?!? AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH questi guanti sono fantastici!!! E' non è neanche il massimo, posso fare di meglio...e poi si!...c'è anche quell'altra funzionalità di questi aggeggi...devo farlo!"
Tutto l'entusiasmo e i pensieri del giovane che andavano avanti così a oltranza come se fossè in un trip mentale svanirono al pronunciare del suo avversario una frase piuttosto decisa.
"Diciamo che ti conviene seguirmi, se non vuoi che usi questa."
Nel dire quelle parole lo sconosciuto brandiva un elsa priva di lama, il tutto faceva sembrare la minaccia priva di valore. Gramon però sebbene agiva avventatamente, non era uno stupido, ne aveva incontrati di più forti è vero ma quello che aveva di fronte era comunque un valido avversario contro cui non aveva speranze. Fortunatamente però l'obbiettivo che il rosso aveva quella serata era diverso dal vincere. Così alzando la testa e rimettendosi in posizione eretta si guardò intorno in cerca di un tubo di ferro o qualcosa di simile che avesse la grandezza giusta per essere brandito, non doveva essere difficile grazie a tutte le macerie lì intorno. Nel caso lo avrebbe trovato, non avrebbe perso altro tempo per infoderlo di fattore B1 grazie all'utilizzo dei suoi guanti. Con la rudimentale arma appena ottenuta avrebbe poi rivolto lo sguardo al suo interlocutore.
"Qual'è il tuo nome?"
"Per ora non ti dovrebbe interessare troppo, però chiamami Okada, e fatti bastare questo"
Un inquietante sorriso a 32 denti sarebbe comparso spontaneamente sul volto di Gramon, che stava ridendo non era visibile grazie alla maschera ma si capita dal tono di voce.
Bene Okada, per favore fai la stessa cosa che hai fatto prima ahahahahahahahahahaha
Neanche il tempo di finire la frase che sarebbe scattato continuando a parlare nel tentativo di tirare una mazzata, brandendo l'arma a due mani, sulla tempia sinistra di Okada. Vincere era impossibile, Gramon lo aveva capito, ma aveva la rara opportunità di fare di meglio. Poteva capire qual'era la sua vera forza attuale, in questo modo in futuro gli sarebbe stato molto più facile paragonarsi ai nemici che aveva di fronte e capire quanto velocemente e di quanto la sua forza sarebbe aumentata. Questo sarebbe potuto capire sia se il colpo andava a segno sia se il ragazzo corvino avesse deciso di usare la tecnica di prima. Nel secondo caso però essendo Gramon il bersaglio, avrebbe potuto "saggiare" ancora meglio la sua forza, infatti preso da un raptus sperava proprio di venire ricolpito dal suo stesso attacco. A differenza del precedente infatti questo stava venendo portato con tutte le sue forze e non sarebbe rallentato per nessuna motivazione al mondo.

I sogni di Gramon furono infranti dalle abilissime azioni del ragazzo dai capelli neri. Nonostante il rafforzamento, il tubo di ferro fù tagliato a metà. Ma cosa lo aveva tagliato?!? L'elsa che brandiva il ragazzo aveva una specie di lama invisibile, questo era ciò che pensava Gramon. Resosi conto di aver leggermente sottovalutato il suo avversario, si sforzò di ragionare per capire come contrastare il suo avversario.
"Pugno deviato...teletrasporto...lama invisibile...mano sanguinante...pugno deviato...teletrasporto...lama invisibile...mano sanguinante..."
Continuava a ripetere dentro di se quelli che credeva potessero essere gli indizi per conoscere meglio il quirk avversario, tuttavia non riusciva a concentrarsi a causa della follia che lo pervadeva. Il suo controllo era leggermente migliorato ma non era ancora abbastanza, il rosso scelse la via della ragione rinunciando ai vantaggi di rinforzamento del suo quirk per provare a ragionare sulla faccenda. Ma non c'era tempo, il ragazzo corvino che si era teletrasportato alle spalle di Gramon stava per attaccarlo con un fendente invisibile mirato al volto. Immediatamente Gramon tentò di attivare il fattore B2 che gli avrebbe concesso una maggiore agilità che avrebbe sfruttato per evitare il fendente piegando la schiena verso il basso come farebbe un danzatore di limbo per passare sotto l'asta. Se la schivata sarebbe andata a buon fine, purtroppo il ragazzo non avrebbe avuto neanche un attimo di tregua in quanto gli sarebbe arrivata addosso una raffica di pugni provenienti dal nulla. Alla raffica, il ragazzo dai capelli rossi si sarebbe potuto difendere solo alzando le braccia e incrociandole per proteggere la testa e le parti più delicate di quest'ultima. Se dopo la raffica il ragazzo si sarebbe retto ancora in piedi avrebbe innanzitutto rilasciato il fattore B2, tenerlo attivo ancora un attimo solo gli avrebbe fatto perdere le poche energie rimaste, poi avrebbe provato a rialzarsi dignitosamente in piedi, e con le mani nelle tasche del cappotto, tutto dolorante, avrebbe chiesto una cosa al suo avversario.
"Dove hai preso quell'arma?"
Gramon si era reso conto durante i colpi del sanguinamento alle mani dell'avversario, probabilmente serviva il suo sangue per utilizzare l'arma, proprio come per i suoi guanti. Quest'osservazione fece cambiare l'approccio di Gramon che non era più interessato a testare la sua forza, essendosi reso conto del troppo vasto divario di forza tra lui e il suo avversario. Il rosso era ora interessato a capire chi gli aveva fornito quella tecnologia dato che era molto simile a quella del suo equipaggiamento.
"Fatti gli affari tuoi ragazzino, anche se volessi non potresti brandirla"
"Capisco..."
Come d'altronde era comprensibile, Okada non rivelò alcuna informazione. Così Gramon sapendo di non poter trarre nessun ulteriore profitto da quella situazione, avrebbe deciso di girarsi e di andare verso casa, salutando il suo avversario con un cenno con la mano destra.