QUEST I - "Avvertimento"

[Evento: L'ultimo Spettacolo di Madame S.] / The Alchemist, the saxofonist, Lion Heroar, tandah!, Hephaest.

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    U.A S C H O O L





    Congratulazioni! Sei stato invitato ad uno degli eventi più esclusivi dell'anno, organizzato dalla splendida Madame S! Sarà una serata ricca di azione, divertimento ed ospiti speciali! Per te in esclusiva un posto nella tribuna VIP, cibo e bevande incluse. Inoltre, possibilità di vincere un premio in denaro! L'evento si svolgerà dopodomani sera al teatro Horimiya. Non mancare!

    Questo era il messaggio che era stato recapitato ai cinque studenti della scuola per eroi U.A tramite SMS o per e-mail. A primo impatto si sarebbero potuti chiedere come avessero avuto il loro numero, oppure di che razza di serata si trattasse quella a cui erano stati invitati o se fosse il lavoro fatto male di un pubblicitario. La cosa sarebbe potuta sembrare leggermente inquietante, ma di sicuro voleva dire che erano stati notati, per un motivo o per un altro. Il mittente era sconosciuto, ma il suo numero telefonico era scritto nero su bianco sullo schermo del loro cellulare. Se avessero cercato l'evento in questione sui social più popolari non avrebbero trovato un bel niente, mentre il teatro Horimiya sulle mappe appariva come un edificio abbandonato da una ventina d'anni. Era tutto molto sospetto e nascosto nell'ombra, ma allo stesso tempo alla luce del sole. I cinque studenti avrebbero potuto di certo riflettere sull'andarci o meno. Alla fine era una semplice serata, magari organizzata per festeggiare un qualche tipo di cultura punk giovanile. Chi fosse questa Madame S era molto probabilmente sconosciuto a loro, considerata l'abilità di questa donna di muoversi nel buio. Ciò che li attendeva era un destino molto più oscuro e malato, che li avrebbe fatti perdere per le strade dell'Underworld per tutta la vita.

    A deviare nuovamente il corso delle loro esistenze fu un ulteriore messaggio, questa volta da un mittente anonimo. Il numero in qualche modo non era neanche mostrato sullo schermo del telefono, come se ci fosse un errore nel sistema. A riceverlo fu una sola persona questa volta: un biondino inglese di nome Hans Hawking. Il motivo perché avesse scelto lui era sconosciuto, forse era stato un caso oppure il semplice seguire di una gerarchia basata sull'età. In ogni caso, il giorno dopo all'invito una notifica sonora preannunciò al giovane alchimista ciò che lo aspettava domani.

    LO SPETTACOLO DI DOMANI E' UNA TRAPPOLA
    SONO UN ALLEATO
    SE VUOI SAPERNE DI PIU', PORTA CON TE QUESTE 4 PERSONE NEL GIARDINO DELLA SCUOLA QUESTA SERA, SOTTO L'ALBERO DI CILIEGIO PIU' GRANDE.
    -K


    Un testo molto chiaro e semplice, come una profezia che preannunciava un disastro. Entrambi gli SMS erano stati molto sospetti, ma ciò che arrivò sul telefono dell'aspirante eroe lo fu ancora di più. Una foto sfocata e mossa raffigurava una sorta di "lista" con una piccola foto di vari ragazzi e ragazze, ognuno sembrava avere il suo foglio come gli animali di uno zoo. In primo piano i caratteri occidentali del suo nome erano stati stampati accanto ad una fotografia che sembrava essere stata scattata di nascosto e scorrendo con gli occhi c'erano diversi dati tra cui data di nascita, sesso e domicilio. Chiunque stesse organizzando quell'evento, li aveva osservati per molto. L'ultimo messaggio da parte del misterioso K furono i quattro nomi preannunciati, studenti più o meno del suo stesso corso. Shoya Ishida, Lion Heroar, Hideyoshi Takigawa e Lux Lunae Beuchamp.


    Questo contatto sembrava inoltre essere capace di penetrare nelle difese della scuola e sembrava essere piuttosto sicuro della sua genuinità, se si arrischiava a conversare in quella che era praticamente casa loro. Il giardino che intendeva K era quello che si trovava sul retro della scuola, un po' l'orgoglio dei giardinieri di Tokyo. Era splendidamente curato e l'erbetta sempre tagliata corta risplendeva di un verde scurissimo tipico invernale, che faceva contrasto alla neve che li ricopriva parzialmente. Il freddo aveva ormai reso secchi e spogli gli alberi di ciliegio, ma che nella loro gracilità conservavano un minimo di bellezza. L'albero indicato sovrastava una panchina ed in primavera, una pioggia di delicati petali pioveva da esso. I cinque ragazzi, sempre Hans fosse riuscito a convincerli tutti, non avrebbero comunque trovato nessuno se non i rimasugli dei fiori autunnali sulla strada, che erano mossi dal vento. Avevano da aspettare solo che quella persona si mostrasse.




    CITAZIONE
    Ciao ragazzi e benvenuti nel primo evento del forum! Qui di seguito un riassunto delle principali regole:
    PARTECIPANTI ► The Alchemist, the saxofonist, Lion Heroar, tandah!, Hephaest.
    TURNAGGIO ► Come sempre, il primo turno è a postaggio libero. Dal secondo turno manterremo i turni che si saranno formati. Se qualcuno salta il turno o recupera in coda, i turni rimarranno COMUNQUE sempre gli stessi dall'inizio.
    TEMPISTICHE ► Sarà necessario rispettare i 5 giorni di limite massimo. Nel caso il termine non venga rispettato, sarà eventualmente possibile recuperare il turno in coda oppure si salterà il turno (a discrezione dei master in base alla situazione). E' possibile chiedere UNA proroga di DUE {2} giorni ogni TRE turni di gioco. Le proroghe non sono cumulative (se non la usate per sei turni, insomma, non ne avrete due a disposizione ma sempre e solo una). Verrà contato il giorno intero per cui farà fede la data e non l'orario. Per i post successivi alle ore 20 verrà contato il giorno successivo come inizio del conteggio dei cinque giorni. Se le assenze si faranno frequenti, non è esclusa la possibilità di essere esclusi dall'attività.
    BONUS LIVELLO ► L'eventuale bonus livello ottenuto dalle varie attività sarà relativo al livello del personaggio nell'evento e non a quello eventualmente raggiunto esternamente nel corso dell'evento stesso.
    DOMANDE E CURIOSITA' ► Per qualsiasi domanda o curiosità o dubbio, vi preghiamo di non contattare direttamente i master via MP. Trovate nella sezione "Eventi" un topic IMPORTANTE in cui poter fare tutte le domande del caso. Questo sia per evitare di intasare la casella postale degli staffer, sia per chiarezza e limpidezza nei confronti degli altri utenti.
     
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    Hideyoshi Tokigawa




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    Congratulazioni! Sei stato invitato ad uno degli eventi più esclusivi dell'anno, organizzato dalla splendida Madame S! Sarà una serata ricca di azione, divertimento ed ospiti speciali! Per te in esclusiva un posto nella tribuna VIP, cibo e bevande incluse. Inoltre, possibilità di vincere un premio in denaro! L'evento si svolgerà dopodomani sera al teatro Horimiya. Non mancare!

    Era mattina, era molto presto quando il mio telefonino mi notificò un messaggio. Ero ancora nel letto quando allungando la mano verso il comodino vidi chi era stato a mandarmi il messaggio. Lo vidi e li per lì pensai che fosse uno scherzo o semplicemente qualcuno che avesse sbagliato numero di telefono o più semplicemente una di quelle pubblicità spam, che se gli cliccavi sopra, ti rubavano ogni avere che possedevi. Quindi fregandomene di quel messaggio, anche perché da brava persona svogliata quale ero, non avevo connesso minimamente il cervello per recepire il tutto. Sbadigliai, anche perché non volevo svegliarmi così presto, volevo dormire, ma oramai non mi era più possibile, quindi decisi di alzarmi, per prepararmi e fare colazione.
    Il tutto impiegai circa 45 minuti di tempo ad essere effettivamente pronto, anche se mancava fin troppo tempo per andare a scuola.
    Ricordai il messaggio che mi era stato mandato, forse spinto dalla curiosità di capire almeno chi possa avermi mandato quel messaggio, iniziai a vedere più nel dettaglio quel messaggio.
    La cosa al quanto strana era che non vi era un mittente, il che iniziai a pensare che forse si trattava di una trovata mal riuscita pubblicitaria
    e forse era da escludere che il mittente avesse sbagliato numero. Altri due elementi di quel messaggio erano certamente degni essere notati. Vi era il luogo del fatidico appuntamento e un numero di cellulare, forse di chi aveva mandato quella cosa, scritto lì in bella mostra.
    Quindi mi misi al pc, per cercare si a chi apparteneva tale numero di telefono, sia il luogo dell'incontro. Nel primo caso non riuscì a trovare nulla di nulla. Avevo provato persino a chiamare, ma il numero risultava irraggiungibile.
    Mentre nel secondo caso l'edificio dell'appuntamento risultava sulle mappe, come un luogo abbandonato da circa vent'anni, un luogo distrutto e forse isolato. Cosa diavolo stava succedendo?C'erano poche cose che attiravano la mia più sfrenata curiosità e tale mistero era certamente uno di questi.
    Il mittente era sconosciuto, il numero non conduceva a nessuno ed il luogo a cui ero stato "invitato", era un luogo abbandonato.
    Per certi versi la cosa era molto inquietante, qual'ora non fosse stato uno scherzo, ma a quel punto iniziai a dubitarne abbastanza.
    Lasciai la mia abitazione, per andare a scuola, pensando costantemente a tale mistero, quasi estraniandomi dal mondo circostanze, dato che ero preso da tutta quella storia, cercando di ipotizzare qualsiasi cosa potesse essere sensato dal mio punto di vista.
    Soprattutto, ero stato l'unico ad essere contattato o vi erano altri come me, in questa situazione? Che ero stato notato da qualcuno e volevano vedermi dal vivo o in azione? Ne dubitavo, insomma ero appena uno studente della yuuei, come potevo essermi fatto distinguere in poco tempo?
    Alla fine durante le lezioni, scoprii che non ero stato il solo ad aver ricevuto tale messaggio, anzi eravamo in totale di cinque persone.
    Senza contare che tale mistero iniziò ad infittirsi sempre di più quando uno dei cinque ci aveva confessato che aveva ricevuto un secondo messaggio, avvertendoci di una potenziale minaccia in quell'evento e di incontrarci dietro la scuola, ovvero sotto ad un albero di ciliegio, uno dei più grandi che c'erano nella scuola.
    Forse è incredibilmente stupido o forse gli stiamo a cuore, ma perché?
    Era una domanda lecita da porsi. Già era emblematico aver a che fare con questa Madam S. Con questi inviti al quanto curiosi e per certi versi inquietanti, poi ci si sarebbe messo anche un ipotetico secondo soggetto, che senza sapere nulla di lui, senza che nemmeno lui sapesse poi molto di noi, di avvertirci entrando nella scuola più sicura al mondo? Per certi versi era ammirevole quel che voleva cercare di fare, ma era comunque tutto ancora inquietante e misterioso. Alla fine accettai di incontrare il tizio misterioso quella sera stessa che aveva ricevuto tale messaggio, sotto quell'albero.
    Tornai dunque a casa e passai il resto del pomeriggio tra lo studio e l'allenamento, pensando costantemente a tutto ciò che era successo da quella mattinata, era tutto così strano, inquietante, spaventoso e misterioso. Una persona sconosciuta ci aveva invitato in un luogo abbandonato per chissà quale motivo, un secondo soggetto ci voleva incontrare a scuola, rischiando molto, considerando quanto potesse essere sorvegliata e difesa per avvertirci di qualche pericolo.
    Voglio andare affondo in questa storia. Voglio capire cosa ci sia sotto.
    Fu il mio unico pensiero, dopo arrivò sera, uscì di casa, dando una banale scusa ai miei genitori, cercando di arrivare il più fretta possibile a scuola. Non volevo certamente arrivare in ritardo "all'appuntamento". Per sicurezza portai anche il mio costume da eroe, all'interno della valigetta, nel caso in cui c'è ne fosse stato bisogno o avessi avuto l'opportunità di metterlo.
    Alla fine arrivai a destinazione, sotto l'albero e guardandomi intorno, non vidi nessuno, né gli altri quattro interpellati e ne tanto meno il tizio che voleva parlarci. Che fossi arrivato in anticipo? Forse, ma era molto meglio così, almeno potevo evitare che qualcuno potesse fare cose strane alla mia scuola o al nostro incontro per fregarci in qualche maniera.
    Spero solo che non sia una trappola anche questa.


    Hideyoshi Tokigawa

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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Una costante nuvola di condensa usciva dalla bocca di Shoya mentre correva nel campo sportivo del liceo Yuuei. Era pieno inverno e faceva decisamente freddo, ma fortunatamente il giovane adorava più le stagioni fredde che quelle calde, si sentiva maggiormente a suo agio nel praticare sport e allenamenti all’aperto, per quanto paradossale possa sembrare.
    Il suono della campana ruppe il silenzio e la pace del momento, era ora di fermarsi per una pausa per poi riprendere con le lezioni del pomeriggio.
    Shoya si fermò a prendere fiato, mentre i muscoli iniziavano lentamente ad irrigidirsi per il freddo.
    Forse è il caso che vada a cambiarmi prima che mi prenda qualche malanno
    Pensò fra se e se mentre si dirgeva verso lo spogliatoio interno all’edificio scolastico.
    Dopo essersi sistemato ri accese il suo cellulare e trovò una notifica, per la precisione un sms che recitva il seguente curioso messagio:
    “Congratulazioni! Sei stato invitato ad uno degli eventi più esclusivi dell'anno, organizzato dalla splendida Madame S! Sarà una serata ricca di azione, divertimento ed ospiti speciali! Per te in esclusiva un posto nella tribuna VIP, cibo e bevande incluse. Inoltre, possibilità di vincere un premio in denaro! L'evento si svolgerà dopodomani sera al teatro Horimiya. Non mancare!”
    Shoya rimase qualche secondo imbambolato e perplesso con lo schermo accesso ad illuminargli il volto nella penombra dello spogliatoio desolato.
    Non mi scrive mai nessuno e adesso questo messaggio? È uno scherzo
    Spense lo schermo e si diresse in aula convinto a dimenticare questa faccenda e non approfondire più di tanto, aveva il sentore di uno scherzo o di uno sbaglio. Non poteva essere lui il destinatario di quel messaggio, non conosceva alcuna Madame S, per di più non era un frequentatore di eventi della città quindi non era proprio il suo mondo.

    Dopo un intero pomeriggio al liceo confrontandosi con altri studenti scoprì di non essere stato l’unico a ricevere quel messaggio e per di più un altro compagno aveva ricevuto un secondo messaggio riguardante una trappolla ed un incontro alla sera presso il giardino della scuola.
    Di indole scettica, Shoya decise di rimuginarci un pò su prima di accettare ad incontrarsi con gli altri, ma alla fine dovette cedere alla sua curiosità e anche alla voglia di svelare un mistero che sembrava diventare molto fitto e pericoloso.
    Un vero eroe non si tira indietro, ma porta la luce dove c’è l’ombra
    Pensava mentre indossava il suo abbigliamento da eroe, una tuta molto speciale che gli permetteva di ottimizzare il suo quirk in ogni punto del corpo e non solo direttamente dai palmi delle mani. Sopra decise di indossare un cappotto e dei pantaloni pesanti, l’incontro all’aperto sarebbe potuto durare del tempo e morire di freddo era l’ultima delle sue opzioni.
    Quando raggiunse il giardino del liceo, si avvicinò lentamente al grande albero, sotto il quale vide un compagno di scuola, uno di quelli che come lui aveva ricevuto il messaggio. Stringeva una valigia tra le mani, parecchio alto e dai capelli neri.
    Ciao, a quanto pare siamo i primi ad essere arrivati. Tu ci credi a questa storia?
    Decise di rompere il ghiaccio direttamente, con voce decisa e sarcastica come a voler rendere leggera quella situazione che era già fin troppo tesa.
    Comunque mi chiamo Shoya, non ci siamo ancora presentati
    Si presentò al compagno e attese l’arrivo degli altri mantenendosi in guardia.


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  4. Hephæst
     
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    Lux Lunae Beauchamp

    Narrato - Parlato - Pensato

    Inverno
    Temperatura: Min 2°C - Max 10°C
    Luogo: Tokyo - Yuuei Academy

    Era una splendida e gelida mattina d'inverno, sulle strade e sui tetti delle case era ancora presente della bianca e cangiante neve, rimasta dopo quei pochi e rari giorni di intenso gelo ed impetuosi freddi venti che si erano abbattuti sulla terra del Sol Levante. Lux era in cucina, seduta a tavola a sorseggiare una calda bevanda alle erbe e sgranocchiare dei deliziosi biscotti, quando ricevette una stravagante notifica nel suo cellulare...

    Congratulazioni! Sei stato invitato ad uno degli eventi più esclusivi dell'anno, organizzato dalla splendida Madame S! Sarà una serata ricca di azione, divertimento ed ospiti speciali! Per te in esclusiva un posto nella tribuna VIP, cibo e bevande incluse. Inoltre, possibilità di vincere un premio in denaro! L'evento si svolgerà dopodomani sera al teatro Horimiya. Non mancare!

    “Un evento al teatro Horimiya? Madame S?” disse tra sé e sé un po' perplessa, rileggendo nuovamente con attenzione lo strano messaggio ricevuto. Lux non conosceva nessuna persona con lo pseudonimo di Madame S e tanto meno era a conoscenza di alcun teatro di nome Horimiya, per cui ignorò il messaggio, considerandolo un errore, o una pubblicità.

    Lux indossò il suo cappottino nero scuro sopra la divisa invernale della Yuuei Academy, si avvolse nella sua sciarpa rossa ed indossò i suoi morbidi guanti scuri su cui era ricamata l'impronta di un gatto; uscì di casa e si avvicinò al piccolo felino di neve che aveva composto il giorno prima nel giardino davanti casa, per sistemare le sue orecchie ed il suo musetto. Nel frattempo giunse Yamato, il ragazzo che aveva salvato l'estate dello scorso anno, che si avvicinò a lei, salutandola con tono allegro. Lux ricambiò il saluto un po' pensierosa e senza pensarci due volte chiese: “Yato... Conosci il teatro Horimiya?”
    “Horimiya? È uno strano edificio abbandonato da diverso tempo...” rispose con tono pacato il ragazzo. “Perché me lo chiedi?”
    “Ho ricevuto un messaggio questa mattina...”
    La ragazzina si sfilò il guanto con i denti e prese il cellulare, mostrando lo schermo al ragazzo...
    “Ah. Interessante... Bella trovata!” esclamò Yamato e fece per uscire dalla proprietà della famiglia Beauchamp. “ Ignoralo... Sarà sicuramente uno scherzo, o te lo avranno spedito per errore! Oppure è il fantasma dell'opera che ti sta cercando!”
    Lux osservò meravigliata il ragazzo; i suoi occhi cerulei iniziarono a brillare dall'emozione di poter incontrare il personaggio di un romanzo, sebbene poteva rivelarsi un'esperienza un po' pericolosa.
    “Stavo scherzando...”
    Lux, sentendosi presa in giro, si spense all'improvviso e scagliò una manciata di neve sul viso del giovane burlone. Entrambi iniziarono a ridere e ripresero a camminare, abbandonando l'idea del fantasma dell'opera e dimenticandosi del messaggio ricevuto dalla piccola Lux, accettando la cosa come un'errore, o una trovata pubblicitaria.

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    Più tardi al suo rientro in aula, dopo la pausa pranzo, poco prima dell'inizio delle lezione pomeridiane, l'attenzione della piccola Lux fu attirata dall'argomento trattato da un gruppo di studenti iscritti al suo corso: l'invito esclusivo di Madame S. I ragazzi sembravano perplessi, tra chi credeva di essere vittima di uno scherzo, oppure vittima di qualcosa di molto più oscuro e pericoloso.
    Lux, nonostante quella bizzarra coincidenza, non rivelò a nessuno di aver ricevuto il messaggio, ma la sua scelta fu sovrastata il giorno successivo, quando uno studente, un ragazzo biondo sulla maggiore età, si avvicinò a lei con aria preoccupata, rivelandole di aver ricevuto un altro messaggio da una seconda entità sconosciuta. La ragazzina rimase a dir poco perplessa, quasi shoccata. L'invito di Madame S era una trappola...
    “Possiamo fidarci di questo K?” domandò la piccola Lux un po' dubbiosa, ma nel momento in cui le furono mostrate le foto allegate al messaggio ricevuto dal ragazzo sembrò cambiare tutto. C'era una lista, una sorta di documentazione su di loro: foto, nome e cognome, indirizzo, hobby... Ogni aspetto della loro vita era schedata. Lux ebbe per un momento i brividi ed in seguito sentì pervadere il suo corpicino dalla rabbia e con decisione disse: “Va bene... Ci sarò.”

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    Venne la sera dell'incontro con il misterioso K; la piccola Lux iniziò a frugare dentro il suo enorme armadio e nel suo antico e prezioso baule, alla ricerca di qualsiasi cosa potesse celare, almeno in parte, la sua identità. Ritrovò il kimono scuro utilizzato durante la festa dell'equinozio di primavera e su uno scaffale in alto una maschera bianca raffigurante il muso di una volpe dipinta di rosso.
    “Se lo scoprisse la mamma...” disse tra sé e sé e chiuse le porte dell'armadio. Il suo cellulare squillava... Era Yamato, c'erano alcuni suoi messaggi, a cui Lux non avrebbe risposto.

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    Lux uscì di casa, con la sua borsa in spalla, vestiva abiti comodi e caldi, nonostante il freddo pungente. Indossava un cappotto doppio petto di colore bordeaux ed un'ampia sciarpa bianca, portava un maglioncino beige, una gonna a pieghe del medesimo colore del cappotto, ma poco più scuro, delle calze invernali scure ed un paio di stivali alti stringati rossi con un po' di tacco.
    Nevicava appena; i piccoli fiocchi di neve si posavano gentilmente sul suo cappotto e si scioglievano al tatto. Lux indossò i guanti e si allontanò dalla sua dimora, dando un ultimo sguardo alla finestra della sua camera, per poi proseguire, dando inizio alla sua nuova oscura e misteriosa avventura.

    Raggiunse con un autobus notturno la fermata più vicina alla Yuuei Academy ed in pochi minuti varcò l'entrata del vasto giardino situato nel retro della scuola, il punto d'incontro stabilito dal misterioso individuo in contatto con il ragazzo biondo, ma non era la prima... Ai piedi del grande albero vi erano due ragazzi, entrambi dai capelli scuri e dalla simile capigliatura, di cui uno più giovane vestito con abiti pesanti, mentre l'altro appariva più adulto, alto, e portava con sé una misteriosa valigetta.
    Lux riconobbe i loro volti, erano alcuni degli studenti presenti in quella inquietante lista, che il ragazzo biondo le aveva mostrato per convincerla a presenziare l'incontro. La ragazzina si avvicinò a loro, salutò con un timido cenno della mano e si sedette sulla panchina al di sotto del grande albero...

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    Parametri - Link Scheda

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    Lion Heroar




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    *Come ogni mattinata di scuola, il leoncino antropomorfo aveva impostato la sveglia alle 6:30 del mattino, in modo da potersi vestire e prepararsi senza dover correre come un matto. Ma quel giorno, a svegliare il leoncino non fu a sua solita sveglia impostata come opening di uno dei suoi anime preferiti, ma il suono di un SMS che gli era arrivato. Ora... chi usasse ancora gli SMS nel 2018, Lion non se lo spiegava, erano così rari oramai e infatti il sonoro della notifica era quello preimpostato che non aveva ancora mai cambiato, due rapidi e fastidiosi segnali acustici che svegliarono il leoncino dal sonno. Quest'ultimo, ancora intontito pensava che fosse ora di alzarsi, ma quando la sua zampa destra fece capolino da sotto le coperte, afferrando il cellulare, Lion lo avvicinò al muso facendosi come prima cosa accecare dalla luce dello schermo e poi poté finalmente notare il messaggio.*

    Meowrrr...

    *Fece una sorta di strano verso, misto ad un miagolio e uno sbadiglio infastidito, poco prima di sbloccare lo schermo e leggere l'SMS*

    -Congratulazioni! Sei stato invitato ad uno degli eventi più esclusivi dell'anno, organizzato dalla splendida Madame S! Sarà una serata ricca di azione, divertimento ed ospiti speciali! Per te in esclusiva un posto nella tribuna VIP, cibo e bevande incluse. Inoltre, possibilità di vincere un premio in denaro! L'evento si svolgerà dopodomani sera al teatro Horimiya. Non mancare!-

    Uuuaaww... ma dai scherziamo?

    *Esclamò con tono assonato dopo essersi girato sulla pancia ed aver sbadigliato da sotto le coperte, spalancando la bocca, per poi richiuderla e con essa bloccare anche il cellulare subito dopo aver visto che mancavano ancora 30 minuti alla sveglia.*

    Voglio dormire, non leggere stupidi messaggi scherzo.

    *Borbottò per poi mettersi sul fianco sinistro e richiudere gli occhi, addormentandosi quasi immediatamente senza nemmeno rimettere apposto il cellulare. Mezz'ora dopo, la mattina procedette come suo solito, Lion si alzò dal letto, fortunatamente senza schiacciare il suo prezioso cellulare e dopo essersi vestito, andò in bagno e fece colazione. Si era persino scordato di quello strano messaggio, infatti nemmeno ci pensava più, gli tornò in mente solo nel momento in cui sul bus diretto verso la scuola, Lion riprese in zampa il cellulare, cliccando per sbaglio la casella dei messaggi con il dito. A mente sveglia, ciò che c'era scritto su quel messaggio, per lui assunse un'altro senso... che lo avessero invitato per via della sua fama nel web? Anche se definirlo un VIP... era decisamente esagerato, oltre ad un titolo che gli non piaceva. Tutto era abbastanza bizzarro e un po' inquietante a dirla tutta.*

    Mi sembra tanto una presa in giro.

    *Pensò leggermente infastidito, mentre cominciò a cercare informazioni su questo misterioso evento e sul luogo nel quale si sarebbe tenuto, ma entrambe le ricerche avrebbero avuto come risultato il far intrecciare ancora di più l'alone di mistero su quell'SMS.*

    Non c'è nessun evento in programma dopo domani e questo teatro Horimiya è chiuso da tipo 20 anni... è sicuramente lo scherzo di qualcuno, ma tra tutte le persone del giappone doveva per forza arrivare a me?

    *Non sopportava certi messaggi, gli davano ai nervi, starsi ad innervosire però non avrebbe portato a nulla, decise quindi di non pensarci più e di godersi il resto del viaggio con della buona musica, infilandosi le auricolari nelle orecchie, dandosi nel mentre una rapida occhiata intorno, notando come tutti i passeggeri del bus indossassero abiti più pesanti, con tanto di guanti, sciarpe e cappellini di lana. Tutta roba che al leoncino antropomorfo faceva venire caldo... cioè, lui era un tipo freddoloso, ma una semplice maglietta più pesante sotto la solita divisa della Yuuei a lui bastava, probabilmente merito della sua adorata pelliccia che lo teneva al caldo. Si vedeva proprio che era arrivato l'inverno.
    In ogni caso, la sua giornata scolastica procedette come al solito e fu così fino a mezzogiorno quando alle sue orecchie feline giunse la discussione di alcuni ragazzi del suo corso da eroi, i quali parlavano di questo fantomatico evento e di Madame S... un nome a lui completamente sconosciuto. Fu sollevato nel sapere di non essere stato l'unico a riceverlo, tra l'altro non aveva intenzione di perdere altro tempo su quello scherzo, preferiva non pensarci più, ma l'arrivo di quel SIMPATICONE che all'esame di ammissione gli aveva dato letteralmente fuoco, cambiò completamente l'andamento della sua giornata.*

    Allora non si tratta di uno scherzo.

    *Se un attimo fa l'espressione di Lion era la sua solita (cioè allegra e rilassata) nel momento in cui Hans gli mostro quel secondo messaggio con tanto di immagini su di loro... beh, sul muso del leoncino antropomorfo, non vi era spazio per nessun altra emozione, se non la serietà.*

    Hanno informazioni su di noi... persino dove abitiamo. Ci hanno praticamente spiati!

    *Disse ciò mentre osservava lo schermo del cellulare appartenente all'alchimista, il quale faceva lentamente scorrere le varie immagini e informazioni, dando modo di rendersi conto a Lion della gravita della situazione. Per questa Madame S e chiunque altro ci fosse dietro a tutto ciò, loro erano praticamente un libro aperto, senza contare che nessuno di loro si era reso conto di niente, magari era opera di qualche Quirk apposito per il pedinare, o roba simile. Ma qualunque sia il motivo, in quanto eroe doveva assolutamente fare qualcosa!*

    Contate pure su di me, verrò all'incontro.

    *Fu ciò che disse in un tono serio e deciso, come il suo sguardo, poco prima che Hans si congedasse da lui, probabilmente per andare ad avvisare gli altri poveracci finiti in questo guaio, per lo meno non era da solo, poteva contare sui suoi compagni di classe, cosa che lo rincuorava un po'.
    Quel pomeriggio, Lion lo passò tutto ad allenarsi subito dopo aver finito i compiti e il suo solito lavoro con i disegni e i gameplay. Fortunatamente finì tutto abbastanza in fretta e poté pensare solo all'allenamento che sicuramente gli sarebbe tornato utile molto presto. In poco tempo si fece sera e il leoncino antropomorfo uscì di casa, indossando dei pantaloni da ginnastica neri, una maglietta a maniche lunghe del medesimo colore e una felpa con cappuccio sempre nera. Insomma il suo solito abbigliamento, comodo e adatto a combattere se ce ne fosse stato bisogno (cosa molto probabile). Dopo vari minuti passati sul solito bus, Lion arrivò finalmente sul luogo dell'incontro con i suoi compagni di classe, situato sul retro della scuola, sotto l'albero di ciliegio più grande, completamente spoglio per via del freddo invernale.*

    Almeno non sono ultimo, manca quel biondino.

    *Pensò sospirando leggermente, osservando in lontananza i suoi compagni di corso, con i quali non aveva altri rapporti se non al di fuori dell'ambito scolastico, e la cosa lo metteva un po' in agitazione... sperava solo di non attirare come sempre troppo l'attenzione su di se. Mentre si avvicinava, Lion osservò i tre studenti; un ragazzo decisamente carino, dai capelli neri e lo sguardo serioso, tra di loro era quello che ispirava più fiducia ed esperienza, di fianco a lui invece c'era un'altro ragazzo dai capelli color nocciola e con in mano la valigetta che conteneva probabilmente il suo costume da eroe, il terzo invece era una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurro splendenti. Tutti e tre indossavano abiti pesanti e apparentemente solo uno di loro possedeva con un costume, ma magari i loro erano nascosti sotto i vestiti, anche se questo non era il momento di preoccuparsi di certe cose.*

    Am... ciao a tutti, io mi chiamo Lion. Piacere di conoscervi, anche se avrei preferito parlare con voi in circostanze ben diverse da questa.

    *Sicuramente non era l'unico a pensarla così. Mentre parlava Lion tentò di non farsi prendere dall'agitazione e di restare calmo, anche se il movimento della sua coda che andava da sinistra a destra, poteva far intendere che fosse abbastanza nervoso.*

    Lion Heroar

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    “Congratulazioni! Sei stato invitato ad uno degli eventi più esclusivi dell'anno, organizzato dalla splendida Madame S! Sarà una serata ricca di azione, divertimento ed ospiti speciali! Per te in esclusiva un posto nella tribuna VIP, cibo e bevande incluse. Inoltre, possibilità di vincere un premio in denaro! L'evento si svolgerà dopodomani sera al teatro Horimiya. Non mancare!”
    Hans alzò vagamente un sopracciglio continuando a masticare distrattamente un pezzo di pane raffermo. Più di una cosa non tornava dentro quelle righe, prima fra tutte il perché scrivergli. L’Inglese s’era sempre dimostrato come una persona schiva per determinati eventi, specialmente se votate al metterlo da qualche parte come una statuetta da mostrare ai propri commensali. In secondo luogo, era a conoscenza del fatto che l’Horimiya fosse chiuso ed abbandonato a sé: che fosse nuovamente una prova di coraggio come ad Halloween? Impossibile, sarebbe stata scelta una location più stereotipicamente spaventosa. Il messaggio in sé, molto probabilmente, non avrebbe portato a nulla di fatto, un’esca per ratti poco più elegante dei banner pubblicitari legati all’allungamento di elementi daggherotipici. Cercò di fare mente locale per ricordare se avesse mai sentito parlare di una certa “Madame S” sulle cronache locali o estere ma non riuscì a far riemergere nulla. Per qualche secondo pensò davvero fosse semplicemente uno scherzo, che si stesse fasciando la testa per il nulla ma il messaggio successivo gli fece cambiare idea.
    LO SPETTACOLO DI DOMANI E' UNA TRAPPOLA
    SONO UN ALLEATO
    SE VUOI SAPERNE DI PIU', PORTA CON TE QUESTE 4 PERSONE NEL GIARDINO DELLA SCUOLA QUESTA SERA, SOTTO L'ALBERO DI CILIEGIO PIU' GRANDE.
    -K

    Il messaggio, la foto di un documento con la sua faccia, un elenco di nomi: qualcosa si stava muovendo, qualcosa di molto più grande di quanto non sembrasse. Per correttezza ne avrebbe parlato con i propri compagni, gli eletti del SMS, ma non avrebbe espresso con loro i propri reali pensieri al riguardo. Fosse riuscito a trovarlo, gli sarebbe piaciuto poterne parlare con l’amico e compagno di mille avventure, Raul Garrett, ma non ebbe successo la sua ricerca. Gli mandò giusto un messaggio: “Occhio aperto, il Grande Fratello ci guarda”. Il vero eroe del dinamico duo avrebbe capito sicuramente il messaggio neanche troppo velatamente criptato. Sicuramente, come tacchini induttivisti, i suoi colleghi si sarebbero recati al ciliegio quella sera, probabilmente inconsci o quasi di finire in una possibile trama: tutto puzzava troppo per non sapere proprio di ciò. Aveva già assistito ad infiltrati dentro la Yuuei, James Kregan tra i primi, dunque perché non dubitare ancora una volta della sicurezza dell’istituto? Per assicurare loro un minimo di sicurezza, l’Inglese avrebbe lasciato in uno dei cespugli il proprio badge scolastico, obbligando praticamente le telecamere a riprendere quella zona ed i piccoli robot responsabili della sorveglianza a scorrazzare dando, come minimo, la certezza di un pronto intervento di qualcuno fosse stata una vera e propria trappola. Hans, invece, avrebbe preso i propri tradizionali ferri del mestiere per andare al vecchio teatro abbandonato: fosse stato sotto controllo non avrebbero avuto problemi a vedere il figliol prodigo venire loro, così come fosse stata una sorpresa. In ogni caso immaginabile, l’anglo-tedesco avrebbe guadagnato dalla situazione. Tra i ragazzi al ciliegio ci sarebbe stato anche Lion, uno dei suoi esaminati, e questo, seppur per poco, lo rincuorò: non erano lasciati in cattive zampe. Con solennità, alla stessa ora dell’appuntamento sotto l’albero, Hans Hawking mise piede all’interno del teatro: “La partita è aperta, lunga vita all'istinto e questo è l'ordine. Ora gridate: Dio con Enrico, Inghilterra e San Giorgio!” borbottò distrattamente mentre la dolce luce lunare filtrava attraverso le sconnesse tavole di legno del soffitto.
    Narrato - Parlato (Hans)

    Hans Hawking


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    U.A S C H O O L




    Davanti a quell'albero di ciliegio, che cercava di trionfare contro l'inverno inneggiandosi verso l'alto, quei quattro ragazzi si erano recati per rendere chiara la situazione. Ognuno aveva un proprio senso della giustizia, chi più rigido chi più flessibile, ma già il fatto che si fossero presentati e non avessero chiamato immediatamente la polizia era già un positivo segno di collaborazione. Dopo brevi saluti ed eventuali scambi di parole, sembrò che al gruppo avessero dato buca. Effettivamente si sarebbero potuti chiedere come qualcuno potesse infiltrarsi così facilmente all'interno della scuola, visto che non aveva chiesto loro nemmeno misure particolari come l'apertura di un passaggio o il trovarsi in un luogo vicino alla recinzione. L'unica indicazione era quel grande ciliegio, che sembrava volerli abbracciare con i propri rami secchi scossi dal vento.
    Se avessero alzato gli occhi, una decina di minuti dopo che il quartetto di eroi si fosse trovato sotto quell'albero, avrebbero potuto osservare un evento decisamente inusuale. Una sfumatura rosa tenue avrebbe colorato le braccia quasi nere della pianta ed un piccolo e delicato fiore di ciliegio sarebbe spuntato in un ramo basso, piuttosto visibile alla vista. Non era particolarmente notabile rispetto al bianco della neve, ma dopo il primo ne spuntò un altro ed un altro ancora come l'esplosione a catena di mine floreali. L'albero avrebbe quindi assunto il suo aspetto più bello, quello per cui i turisti venivano in Giappone. Quella nuvola rosa sembrava quasi una statua di cera esposta in mezzo alla natura che riposava, un manichino dentro il vagone di una metro. Non tanto un'imitazione, quanto più un artificio che non rispettava di certo le leggi naturali.
    Gli studenti avrebbero potuto ammirare quello spettacolo solo per poco, perché dopo un tempo vicino al minuto da quando la chioma si era completamente formata i petali cominciarono d'improvviso a cadere come tanti passeri stecchiti. Più che staccarsi per il vento che ancora sferzava la zona, sembravano attratti dal terreno nevoso come il ferro ad un magnete. Ed effettivamente sembravano raccogliersi in un punto preciso, a circa tre metri da dai ragazzi, mossi da quel che sembrava un vento che colpiva solo i petali. Come il materiale adesivo speciale di una stampante 3D, i petali di ciliegio sembravano accumularsi in un'innaturalmente simmetrica figura, che partendo dal basso sembravano costruire prima delle gambe e sempre più velocemente la copia completa di un essere umano.


    Quando i petali smisero di cadere e l'albero tornò spoglio, sul suolo una slanciata figura eretta sembrava guardarli. C'era ancora del movimento sul capo di quella che sembrava una figura aliena, come se la sua faccia si stesse rimescolando. Le varie sfumature ed ombre dei petali sembravano organizzarsi per dare l'impressione che indossasse una specie di completo elegante e quando finalmente anche i suoi tratti finirono di formarsi, i fiori si erano disposti per dare l'impressione di una pelle liscia e pallida. I capelli erano piuttosto lunghi e colorati da una sfumatura rosata, ma non abbastanza da determinare se fosse un uomo od una donna. Ogni secondo un petalo si staccava da quel che sembrava il frutto (od il fiore) di un quirk basato sulle piante, svolazzando un pochino prima di appassire immediatamente toccato il terreno, diventando quella che sembrava cenere.
    Oh. Dov'è il biondo? I giovani avrebbero potuto avvertire una voce distorta ma decisamente femminile vibrargli nelle orecchie, quasi fosse trasportata dal vento. Non era chiaro se fosse un qualche tipo di comunicazione mentale oppure un intricato sistema per far parlare quel clone, ma sembrava che la bocca di quest'ultimo si muovesse.
    Grazie per essere venuti. Il mio nome è Karen. Quel che sembrava essere il clone di Karen fece un inchino verso tutti i presenti, a quanto pare ignorando l'assenza di Hans.
    Mi spiace avervi fatto venire qui con così poco preavviso. Ho poco tempo e quindi andrò dritta al punto. Quel che vi voglio offrire è una proposta. Questa sera una persona sta per essere rapita. Per la precisione, una donna appartenente all'alta società di Tokyo. Il manichino vivente aveva ben poca libertà di movimento e la sua espressività era limitata alla voce originale della donna, che cercava di esprimere fermezza agli studenti. Perché avesse specificato il suo status sociale non era chiaro.
    Contattare la polizia o degli eroi è ormai inutile, non abbiamo abbastanza tempo ne prove per incastrare i rapitori. In ogni caso, la mandante di questo crimine è Madame de Steal, una Villain che agisce nell'ombra. Lo stesso destino sarebbe dovuto capitare a voi. Sembrava esserci una certa malinconia quando la donna in fiore pronunciò il nome della Madame, cosa che rimase piuttosto evidente fino alla fine della frase.
    Io non la posso salvare. Forse è un po' avventata come richiesta, ma con il vostro aiuto possiamo mettere fine a questa serie di rapimenti e fermare anche quello di questa sera. La vostra collaborazione è per me fondamentale. Man mano che parlava, il clone sembrava essere diventato più striminzito, forse a causa dello sforzo dato per comunicare con loro. Anche il suo modo di parlare era rallentato, leggermente. Karen aveva poco tempo a disposizione per loro, ma sperava che si rivelasse fruttuoso per entrambe le parti.


    T E A T R O H O R I M I Y A



    Nel frattempo il giovane alchimista, armato del suo istinto e dell'amore per la sua patria, aveva mosso i primi passi all'interno del teatro pur essendo consapevole che fosse una trappola. Si era effettivamente buttato nelle fauci del lupo: che lo avesse fatto per stupidità, per spirito di sacrificio oppure per la prospettiva di una ricompensa non importava molto, poiché stava giocando una partita in territorio nemico. Dall'esterno, il teatro Horimiya appariva malandato e logoro come al solito. Era un miracolo che non fosse ancora crollato sul suo stesso peso o che i piani superiori non avessero ceduto a causa delle condizioni climatiche, forse grazie alla buona qualità dei materiali originali. La facciata era tutta scrostata ed era piuttosto evidente, soprattutto dai divieti di passaggio per cantiere, che nessuno sarebbe dovuto passare. I soppalchi erano comunque poco più giovani del teatro stesso a quel punto e la maggior degli adolescenti non esitava a lasciare il segno del proprio passaggio tramite fantasiosi graffiti. La prima parte del teatro, la più piccolina, ospitava quello che sembrava essere un vecchio bancone ad angolo ormai semidistrutto dall'umidità e da quella che sembrava un forte impatto. Probabilmente quella era la saletta che veniva utilizzata per vendere i vari biglietti agli spettatori ed era infatti caratterizzata da semplici pareti in muratura che conducevano al salone principale. Una porta decisamente più alta e larga del normale, un tempo coperta da un prezioso tendone rosso, ora era uno semplice portale che dava al buio più totale. Avanzare in quella direzione lo avrebbe portato nella sala dove si trovava il palco, dove un tempo gli attori facevano ridere e riflettere gli spettatori. Un silenzio tombale infestava il luogo come un spettro che faceva risuonare il vento tra le assi del soffitto e tra le finestre rotte, facendo rimbombare i passi di Hans nel buio.



    CITAZIONE
    Potete continuare a parlare tra di voi mentre aspettate l'apparizione del clone di Karen. Reagite come più preferite alla sua "evocazione" e alle sue parole, non temete di stare ON-PG.
    Hans per ora non può fare molto oltre che avanzare o dare fuoco alla struttura, quindi può dirigersi verso la sala del palco e descrivere cosa riesce a vedere.
    L'ordine di postaggio è quello del turno precedente, ovvero tandah!-the saxofonist-Hephæst-Lion Heroar- -The Alchemist-
     
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    Hideyoshi Tokigawa




    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altri



    Sembrava che l'attesa fosse interminabile, almeno fin a quando una prima figura non entrò nel mio campo visivo. A quanto pare non era il tizio che doveva darci l'avvertimento, ma uno degli studenti dell'accademia che aveva ricevuto il messaggio, lo stesso mio e di altri studenti della scuola.
    Si trattava di uno del mio stesso anno a quanto pare, visto che era nella mia stessa classe, ma che per varie ragioni, non avevo mai avuto modo di parlare con lui. Era molto più basso di me ed a giudicare dalla sua costituzione fisica, non sembrava essere molto muscoloso o robusto. Certo non dovevo giudicare dalle apparenze, in un modo come il nostro, considerando che persino un bambino poteva avere un quirk e poteva essere forte, ma almeno un apparenza non dava l'aria di essere uno che voleva diventare un eroe. Era forse questo il principio dell'eroismo? Essere modesto, essere frainteso e non visto come un eroe, ma fare ciò che si è nel nostro potere nell'aiutare a migliorare il nostro mondo?
    Elucubrazioni mentali a parte, la cosa che mi stupì molto, era che si era avvicinato a me con la tenuta d'eroe, segno che persino il ragazzo aveva intuito la serietà degli eventi che stavano prendendo piega nella nostra giovane vita.
    Ciao, a quanto pare siamo i primi ad essere arrivati. Tu ci credi a questa storia?Affermò il giovane, che avvicinandosi a me mi salutò inizialmente.
    E' un mistero. Che ci creda o meno a tutta questa storia, è tutto molto strano. Cinque studenti selezionati, uno di noi viene avvertito di un pericolo imminente, sembra molto più di un classico scherzo ed a giudicare di come tu sia vestito adesso, nemmeno tu. Quindi teniamoci pronti per ogni evenienza. Risposi a mia volta in maniera tranquilla, dopo che lo salutai con un cenno della mano in maniera scialba. Non che non dessi importanza al giovane,semplicemente ero annoiato e stanco, attendendo con ansia l'arrivo del misterioso interlocutore.
    Comunque mi chiamo Shoya, non ci siamo ancora presentati
    Sono Hideyoshi, ma puoi chiamarmi come ti pare.
    Sembrava che forse le nostre attese furono soddisfatte, quando notammo una figura piuttosto minuta che stava varcando la soglia della nostra accademia e che lentamente si stava avvicinando al luogo dell'incontro. una ragazza bionda, molto piccola, che a stento avrei riconosciuto normalmente, ma che poi si rivelò essere una di quelli contattati dalla famigerata madam S. Il mio volto in quel momento aveva un espressione mista di noia e seccatura. Non tanto perché tutte le persone coinvolte stavano arrivando, ma dal fatto che questo tizio non era ancora arrivato.
    Ricambiai il saluto della ragazza e dopo che la vidi sedersi in una panchina, sospirai.
    Odio davvero aspettare. Pensai tra me e me, annoiato.
    Quindi in attesa che arrivassero altre persone, scostandomi leggermente dal ragazzo e dall'altra, presi il pacchetto di sigarette che avevo in una delle tasche interne della giacca, l'accendino ed infine presi una delle sigarette per iniziar a fumare.
    Non giudicatemi, sono maggiorenne e annoiato! dissi rivolgendo la parola ai due, nel caso in cui avessero avuto qualcosa da dire.
    Non che mi fregasse qualcosa del parere degli altri, in realtà non sapevo nemmeno perché stessi cercando di giustificarmi.
    Presto o tardi tutte le persone coinvolte arrivarono all'appuntamento che avevamo deciso poche ore prima, tant'è che stavolta ad arrivare era qualcuno di al quanto bizzarro. Si trattava di qualcuno che somigliasse ad un leone. O meglio non sapevo se si trattasse di una caratteristica genetica normale, frutto di un quirk o un leone con fattezze umane. Feci spallucce, alla fine non era una cosa che mi importava granché, mi premeva molto di più sapere della sua forza, se potesse esserci utile in questo evento forse nefasto.
    Am... ciao a tutti, io mi chiamo Lion. Piacere di conoscervi, anche se avrei preferito parlare con voi in circostanze ben diverse da questa.
    Si,salve. Sono Hideyoshi ma chiamami come vuoi. Tieniti pronto e concentrato, non Risposi rapidamente al leoncino di mare.
    L'ultimo a mancare era il biondino, quello stesso ragazzo che aveva ricevuto il secondo messaggio. Aspettammo fin troppo il suo arrivo, per sperare che potesse fare qualche entrata scenografica all'ultimo secondo.
    A quanto pare Hans, non verrà. Mi domando cosa gli passi per la testa. Dissi ad alta voce, continuando a tirare boccate di fumo.
    E se forse gli era capitato qualcosa? Molto probabile, come era probabile che avesse scoperto qualcosa di interessante e ci aveva anticipati, ritenendo inutile per lui l'incontro odierno o semplicemente aveva ritenuto tutto uno scherzo e ci aveva presi in giro, facendoci perdere tempo?
    Qualsiasi la risposta ai miei quesiti, alcuni di essi però sembravano essere soddisfatti. Un evento al quanto singolare accadde intorno a noi.
    Un fiore, un frutto qualsiasi cosa fosse, si era creato su di uno dei rami spogli dell'albero e ben presto nacquero sotto un turbinio dei petali di ciliegio, che a loro volta sembravano attirati verso il basso, verso il terreno innevato, rendendo l'albero di nuovo spoglio. Quei petali cos'erano esattamente? Considerando che si stavano addensando verso un punto ben preciso, ma che soprattutto stavano quasi formando qualcosa, una sagoma un manichino.
    Massima allerta, potremmo essere sotto attacco. Dissi ai presenti, tenendomi pronto per qualsiasi cosa che ci stessero mandando contro.Forse per nostra fortuna non era un nemico, anche perché iniziò a parlare, nominando hans, ovvero il biondo che aveva ricevuto tale messaggio.
    Chi sei? Domandai alla figura che ci si contrapponeva.
    Grazie per essere venuti. Il mio nome è Karen. disse inizialmente, continuando a parlare a ruota libera.
    Mi spiace avervi fatto venire qui con così poco preavviso. Ho poco tempo e quindi andrò dritta al punto. Quel che vi voglio offrire è una proposta. Questa sera una persona sta per essere rapita. Per la precisione, una donna appartenente all'alta società di Tokyo. Contattare la polizia o degli eroi è ormai inutile, non abbiamo abbastanza tempo ne prove per incastrare i rapitori. In ogni caso, la mandante di questo crimine è Madame de Steal, una Villain che agisce nell'ombra. Lo stesso destino sarebbe dovuto capitare a voi
    Io non la posso salvare. Forse è un po' avventata come richiesta, ma con il vostro aiuto possiamo mettere fine a questa serie di rapimenti e fermare anche quello di questa sera. La vostra collaborazione è per me fondamentale.

    A quanto pare avevamo poco tempo, considerando che la figura diventava man mano sempre più esile. Ascoltai tutto ciò che aveva da dire ed il mio interesse, almeno inizialmente sembrava essere soddisfatto. Gettai in una scatolina che conteneva altri mozziconi di sigaretta che avevo sempre con me, per continuare a concentrarmi meglio sulla situazione che si stava creando, analizzare il tutto e formulare le giuste domande da farle, dato il poco tempo che avevamo. Sembrava davvero una situazione molto grave ed il fatto che nessuno sapesse nulla, nessuno tranne noi, lei e qualcun altro, rendeva il tutto molto più pericoloso, per dei semplici studenti come noi.
    Abbiamo poco tempo no? Bene, allora permettimi di farti subito delle domande. Dissi inizialmente, facendo una piccola pausa.
    Anche se probabilmente avrei scavalcato i presenti, poco mi importava, dovevo sapere, dovevo ragionarci, non ero una macchina da guerra pronto ad intervenire, dovevo capire con la mia testa, la situazione.
    Innanzitutto, se sapevi che eravamo presi di mira, invece di darci appuntamento, potevi ancor prima interpellare gli eroi o chi di dovere. invece hai aspettato tutto questo tempo. Se sapevi cosa aveva in mente questa Madame S, perché hai dovuto aspettare noi, invece di intervenire tu stessa o chiamare altri professionisti? Domandai inizialmente.
    In secondo luogo, perché noi? Perché puntare a noi, tra tanti studenti più anziani, forti e esperti? E soprattutto perché vuoi che risolviamo noi la situazione? Feci un'altra pausa veloce.
    Terzo, Chi è questa persona,perché è stata presa di mira, cosa vogliono da questa persona? altra pausa e ultima domanda.
    Ultima domanda: Perché proprio Hans? Il ragazzo biondo intendo. Perché hai mandato lui quel messaggio e non ad un altro? E visto che non c'è ora, sai cosa gli sta succedendo?
    Hideyoshi Tokigawa

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    Edited by tandah! - 3/12/2018, 10:58
     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Mani in tasca, sguardo fisso verso Hideyoshi, sì così aveva detto di chiamarsi, il primo arrivato all’incontro e a quanto pare anche molto seccato di dover aspettare. Shoya era abbastanza indifferente, non gli dava per nulla fastidio l’attegiamento del compagno di scuola, ma neppure sembrava così stufo di dover aspettare. La curiosità mista anche a un minimo di preoccupazione lo facevano tenere attivo: infatti non stette fermo nella stessa posizione per più di qualche secondo, si muoveva da un punto all’altro rimanendo sempre abbastanza vicino all’albero. In questo modo Shoya teneva i muscoli attivi e pronti ad intervenire, l’istinto non gli suggeriva nulla di buono.
    Con la coda dell’occhio vide arrivare una biondina, l’unica ragazza di questo gruppo di nominati, alla quale Shoya ricambiò il saluto con un caldo:
    Ciao, anche a te, io sono Shoya
    Una nuvoletta di condensa uscì dalle labbra del ragazzo, che poi tornò subito a scaldare nel bavero della felpa. Fortunatamente la tuta da eroe la aveva indossata subito, così non subiva tutto quel freddo, principale antagonista della funzionalità muscolare.
    Mentre continuava a muoversi vide arrivare anche un altro compagno, questo poteva essere definito il più singolare di quel gruppo, infatti aveva le sembianze di un Leone.
    Shoya l’aveva notato più di una volta all’interno della scuola, beh come si faceva a non notare, ma non ci aveva scambiato alcuna parola; anzi rimase parecchio stupito nell’intuire una leggera forma di imbarazzo e nervosismo durante la sua presentazione.
    Shoya rispose allo stesso modo con cui aveva risposto alla ragazza.
    Piacere di conoscerti Lion, io sono Shoya
    Sorrise e ritornò a coprirsi la bocca con la felpa.
    Adesso mancava solo il prescelto, il ragazzo biondo che li aveva convocati e gli aveva dato appuntamento sotto al cliegio.
    Shoya iniziava a sentire psicologicamente il peso dell’attesa, l’aria era talmente tesa che sembrava potesse succedere qualcosa da un momento all’altro. Per non pensarci decise di fare qualche piccolo esercizietto di stretching, piegando le gambe e le braccia.
    Fredda la panchina eh?
    Disse divertito alla ragazza.
    La situazione stava diventando fin troppo seria per i suoi gusti, lo scetticismo di Shoya lo rendeva ancora abbastanza incredulo sulla gravità della situazione.
    Quindi Hans ci ha dato buca eh lo dicevo che tutta questa storia è una stupida messa in scena
    Pensava il giovane ragazza tra se e se, mentre l’idea che il messaggio ricevuto fosse uno scherzo iniziava a diventare sempre più reale.

    Fu richiamato all’erta da Hideyoshi, il quale aveva notato qualcosa sbucare fuori dall’albero. Shoya si trovava un pochetto distante dal gruppo e la prima cosa che fece fu aprire i palmi della mano e flettere leggermente le ginocchia, lo sguardo fisso verso l’albero.
    Se questo è uno scherzo giuro che gliela faccio pagare, prima a quel biondo e poi al prossimo che sbuca fuori
    Adesso Shoya iniziava a perdere le staffe, si stava veramente stufando di questa storia.
    Rimase ad osservare la persona che prendeva forma dai petali di ciliegio con sguardo attonito, mentre Karen si presentava e spiegava la situazione.
    Una donna dell’alta società di Tokyo sta per essere rapita, per di più da un villain di nome Madame De Steal che aveva anche l’obbiettivo di rapire noi cinque o quattro...
    Shoya pensava e ripensava ad un reale senso, ma non riusciva a trovarlo, non aveva per nulla immaginazione.
    Serve la nostra collaborazione? Per fermare chi avrebbe dovuto rapirci?
    Il ragazzo si stava davvero incazzando, questo gioco era durato fin troppo, addirittura presumere che sarebbe stato rapito dando per scontato che ce l’avrebbero fatta andava ad incidere nel suo orgoglio più profondo.
    Hideyoshi non diede tempo a nessuno, irruppe come un vulcano tempestando di domande Karen. Domande utili forse troppe per permettere a quel fantoccio rosa di emettere una risposta, visto che stava lentamente dissolvendo. Shoya non riuscì a trattenersi, irruppe verso la fine della terza domanda di Hideyoshi, non voleva in alcun modo mancare di rispetto al compagno, e sperava lo avesse capito, ma in quel momento la rabbia aveva preso il sopravvento sul buon senso.
    Karen, ti giuro soltanto che se questo è un fottuto scherzo, ti vengo a cercare e te la faccio pagare cara solo per il tempo che mi stai facendo perdere. Te e quel biondo di nome Hans.
    La cosa che lo faceva più innervosire era proprio l’assenza di Hans, quello che li aveva nominati e gli aveva detto di incontrarsi per discutere del messaggio unico che aveva ricevuto.
    Tutto si stava evolvendo in un grande e immenso scherzo, che però Shoya non avrebbe fatto passare liscia. Adesso doveva solo aspettare di capire dove poter incontrare questa Karen, per metterla sotto torchio.
    Dicci solo dove possiamo parlare a quattro occhi, almeno il rispetto ce lo devi.
    Il rispetto prima di tutto


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    Azioni: //
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    Scheda

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  10. Hephæst
     
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    Lux Lunae Beauchamp

    Narrato - Parlato - Pensato

    Inverno
    Temperatura: Min 2°C - Max 10°C
    Luogo: Tokyo - Yuuei Academy

    Il ragazzo più giovane, cui trasmetteva un maggior senso di sicurezza, nonostante fosse evidente il suo stato preoccupazione, si presentò cordialmente a lei con il nome di Shoya ed ella rispose educatamente, rivelando il suo nome: “Lux...”
    Lux, come al suo solito, rimase in silenzio, intenta ad analizzare il comportamento ed i movimenti dei due ragazzi, riscontrando una maggiore agitazione da parte del ragazzo di aspetto più maturo e adulto, ma la sua inquietudine era causata dall'interazione sociale, teoria rinforzata dal suo tentativo di giustificare i suoi modi ed il suo atteggiamento annoiato, mentre Shoya mostrava dei chiari segni di irrequietezza a causa dell'attesa.

    Poco più tardi, mentre la piccola Lux formava un po' annoiata un minuscolo pupazzo di neve vicino a lei, pentita di non aver portata con sé nulla da leggere, giunse nel luogo dell'incontro un altro loro compagno di scuola con cui non ebbe mai sostenuto alcun genere di interazione sociale. Era un ragazzo dotato di una curiosa ed inaspettata mutazione genetica, probabilmente scatenata dal suo Quirk, concedendogli l'aspetto di un cucciolo di leone antropomorfo.
    “Am... ciao a tutti, io mi chiamo Lion. Piacere di conoscervi, anche se avrei preferito parlare con voi in circostanze ben diverse da questa.” disse timidamente il leoncino, un po' nervoso. Lux sorrise divertita dai movimenti della sua coda, era ricurva e la muoveva da una parte all'altra, come un gatto agitato, oppure a disagio.
    Hideyoshi, il ragazzo più grande, accolse il nuovo arrivato in modo un po' scontroso, come se fosse scocciato, dando poca importanza al giovane leone antropomorfo, mentre Shoya rispose in modo gentile ed affabile. Lux accennò un timido saluto con la mano e sorrise amichevolmente, rivelando anche il suo nome.

    Trascorsero alcuni minuti, Lux aveva ultimato il suo pupazzo di neve inserendo nella sua testolina due foglie come fossero due orecchie, quando sul grande e maestoso albero di ciliegio iniziarono a sbocciare misteriosamente dei piccoli fiori dai petali rosati, come se la primavera cercasse di sfidare l'inverno, cambiando le regole della natura... Era uno spettacolo inusuale quanto meraviglioso, che aveva scatenato un po' di inquietudine in alcuni di loro.
    Poco a poco i petali iniziarono lentamente a staccarsi dai rami e scivolare nell'aria, sino a raggiungere un punto preciso nel terreno, dinanzi a loro, come se una forza misteriosa li stesse richiamando a sé... Una figura umanoide iniziò a formarsi con loro meraviglia ed in breve tempo i fiori presero le sembianze di una figura apparentemente femminile in abiti eleganti. Ella si presentò a loro come Karen e ringraziò loro per aver presenziato l'incontro... La sua voce era distorta, come se non provenisse da lei, bensì trasportata dal vento da un luogo ignoto. Lux si guardava intorno un po' perplessa...
    “Mi spiace avervi fatto venire qui con così poco preavviso. Ho poco tempo e quindi andrò dritta al punto. Quel che vi voglio offrire è una proposta. Questa sera una persona sta per essere rapita. Per la precisione, una donna appartenente all'alta società di Tokyo.” disse il fantoccio rosa costituito da innumerevoli petali e la piccola Lux divenne improvvisamente più seria e concentrata... Vi era qualcosa di strano ed enigmatico nelle sue parole.
    “Contattare la polizia o degli eroi è ormai inutile, non abbiamo abbastanza tempo ne prove per incastrare i rapitori. In ogni caso, la mandante di questo crimine è Madame de Steal, una Villain che agisce nell'ombra. Lo stesso destino sarebbe dovuto capitare a voi.” continuava Karen, rivelando dati importanti riguardo alla misteriosa donna che aveva raccolto informazioni su di loro, facendo leva sul loro senso di eroismo... Tuttavia, per gli occhi di Lux, sembrava quasi un gioco ben architettato. Nel frattempo i suoi compagni tempestavano di domande il fantoccio, mentre esso si dissolveva, come se non fosse in grado di mantenere quella forma molto a lungo.
    “Io non la posso salvare. Forse è un po' avventata come richiesta, ma con il vostro aiuto possiamo mettere fine a questa serie di rapimenti e fermare anche quello di questa sera. La vostra collaborazione è per me fondamentale.” concluse il fantoccio ed attese la risposta dei giovani eroi dinanzi a lei...
    Hideyoshi fu il primo ad esprimere il suo parere, poiché riteneva assurdo che Karen, essendo a conoscenza di tali azioni da parte di Madame de Steal, non avesse agito prima, contattando eroi specializzati in rapimenti, piuttosto di ridursi a contattare dei giovani inesperti come loro... Inoltre, non avevano nemmeno informazioni a riguardo della persona da salvare. Shoya, invece era più emotivo ed impulsivo, esigeva di incontrare Karen e parlarvi di persona... Lux, a quel punto, si avvicinò al fantoccio e con decisione disse: “Karen... Sei tu la donna che verrà rapita questa sera?”

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    *Il primo a rispondere alla sua presentazione fu uno dei due ragazzi, Hideyoshi. Il quale a dirla tutta parve rispondergli con un tono abbastanza spazientito, come se non gli importasse della sua presenza e Lion sì domandò come mai gli aveva risposto a quel modo. Che fosse per il suo aspetto completamente anomalo rispetto al resto del gruppo? Oppure più semplicemente Hideyoshi era concentrato sul motivo per cui erano li... al contrario sia Shoya, che Lux, si presentarono a lui in maniera cordiale, specialmente la ragazza. Essa continuava a fissare la coda del leoncino, mettendo quest'ultimo leggermente in imbarazzo, afferrandosi da solo la coda in modo da tenerla ferma e arrossendo leggermente in volto.*

    Eheheh... salve.

    *Ridacchiò visibilmente imbarazzato per il movimento incontrollato della sua coda, ricambiando il saluto muovendo la zampa destra (quella libera) consapevole di aver attirato l'attenzione dei due su di se.
    Era contento che gli avessero detto i loro nomi, purtroppo Lion alle volte aveva difficoltà a ricordare nomi e facce, quindi nonostante vedesse quei ragazzi più o meno tutti i giorni a scuola, non ricordava come si chiamassero, ma probabilmente la cosa era reciproca visto che nemmeno loro avevano mai parlato con il leoncino antropomorfo fino ad ora.*

    Mi sbaglio, o manca ancora qualcuno?

    *Tentò di cambiare discorso con quella domanda e inutile dirlo, si riferiva ad Hans. Non avrebbe mai detto che quel biondino fosse un ritardatario, anche perchè era stato lui ad avvertirli del tutto, quindi perchè non presentarsi? Dubitava fosse uno scherzo, ancora meno che lui ne fosse complice... magari aveva avuto un'intoppo. In ogni caso... i minuti passavano e per passare il tempo, Shoya si era messo a fare stretching, mentre Lux aveva fatto un simpatico pupazzo di neve, Lion invece si limitò a guardare qualche disegno sul suo cellulare, sul solito sito nel quale praticamente lavorava come artista. Passarono all'incirca 10 minuti, quando... sullo schermo del suo cellulare, Lion notò una strana luce rosa specchiarsi su di esso e nell'alzare lo sguardo, poté notare insieme agli altri quell'inspiegabile fenomeno! Tanti fiori che sbocciavano, rendendo sempre più bello quell'oramai triste e spoglio albero di ciliegio. Uno spettacolo al dir poco magnifico, che si poteva vedere soltanto in primavera. Il leoncino ne rimase affascinato, intristendosi leggermente quando vide tutti quei petali cadere sul terreno innevato, tutti nello stesso punto, come se fossero attratti da un magnete, cominciando a costruire una figura umanoide. Fu in quel momento che Hideyoshi disse a tutti di stare all'erta, in effetti poteva anche trattarsi di un attacco ma sarebbe stato fin troppo teatrale. Lion in ogni caso aveva alzato davanti a se le zampe anteriori, chiudendole a pugno, mettendosi nella sua solita guardia, mentre osservava quei petali compattarsi, partendo dai piedi fino alla testa, senza però dare a quest'ultima un volto preciso, infatti era difficile capire se quel tipo fosse maschile, o femminile, ma il mistero fu presto svelato quando quella strana figura gli parlò, con una voce decisamente anormale, difficile descriverla, ma sicuramente aveva un tono femminile e anche il nome non lasciava spazio a dubbi.*

    Mi spiace avervi fatto venire qui con così poco preavviso. Ho poco tempo e quindi andrò dritta al punto. Quel che vi voglio offrire è una proposta. Questa sera una persona sta per essere rapita. Per la precisione, una donna appartenente all'alta società di Tokyo.

    *Dopo che la figura notò la mancanza di Hans, sì rivolse direttamente ai giovani aspiranti eroi. Rivelando a loro cosa stava per accadere quella stessa sera, facendo allentare leggermente la tensione. A quel punto per Lion non serviva più rimanere in guardia e abbassò le zampe lungo i fianchi, limitandosi a fissare Karen.*

    Contattare la polizia o degli eroi è ormai inutile, non abbiamo abbastanza tempo ne prove per incastrare i rapitori. In ogni caso, la mandante di questo crimine è Madame de Steal, una Villain che agisce nell'ombra. Lo stesso destino sarebbe dovuto capitare a voi.

    Madame de Steal... Madame S... mph, certo che la vita da studente della Yuuei non è facile.

    *Pensò lui con una leggera ironia, mentre collegava tra di loro la varie informazioni fornitegli da Karen, constatando in quali guai fossero finiti.*

    Io non la posso salvare. Forse è un po' avventata come richiesta, ma con il vostro aiuto possiamo mettere fine a questa serie di rapimenti e fermare anche quello di questa sera. La vostra collaborazione è per me fondamentale.

    Furono le ultime parole del fantoccio, che smise di parlare per dare modo agli aspiranti eroi di pensare e ragionare sulla situazione. Durante il suo discorso, tutti stavano reagendo in modo diverso, specialmente i due ragazzi parevano essersi innervositi molto. Infatti Hideyoshi non perse tempo nel tempestare quella figura rosa di domande, mentre Shoya l'aveva praticamente minacciata nel caso tutto ciò fosse stato solo un semplice scherzo, Lux invece le chiese se non fosse proprio la stessa Karen la persona che doveva essere rapida. In tutto ciò, Lion rimaneva abbastanza calmo e si limitò a riflettere ed osservare quella sorta di clone, osservando come i petali lentamente si staccavano da esso, cadendo a terra diventando cenere.*

    Sul serio ragazzi, pensate davvero che possa essere uno scherzo?

    *Domandò in un tono serioso come il suo sguardo, osservando per lo più Shoyo, tornando poi a focalizzare la sua attenzione su Karen.*

    Non vi siete accorti che si sta lentamente decomponendo? Sicuramente la vera Karen sta facendo un enorme sforzo per manifestare un suo clone qui. Probabilmente non è nemmeno troppo lontana, ma era l'unico modo che aveva per ''entrare'' alla Yuuei, superando i vari sistemi di sicurezza.

    *Fece una piccola pausa, facendo nel mentre un paio di passi verso Karen, intensificando il suo sguardo nei suoi confronti. Per quanto scortese fosse stato Shoyo (anche se tutto quel nervosismo era comprensibile) aveva ragione sul parlare faccia a faccia.*

    Credo che tutti noi siamo disposti ad aiutarti, ma devi almeno concederci la possibilità di parlati di persona e devi dirci tutto quello che sai su questa villan. Oltre a questo, dobbiamo cercare Hans, potrebbe essere in pericolo... e mi domando se non sia andato da solo ad indagare in quel vecchio teatro.

    *A pensarci poteva essere abbastanza ovvio. Certo, se fosse vero sarebbe stata un'azione MOLTO avventata, però poteva averlo fatto per non mettere in pericolo gli altri, sempre e ammesso che il biondino sia davvero andato li.
    Comunque, ora toccava a Karen rispondergli e aveva un sacco di cose da dire a quei 4 giovani aspiranti eroi.*

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    La Karen fatta di fiori non si scompose molto di fronte a quelle che erano più che altro accuse, forse perché le emozioni che poteva dimostrare fisicamente erano limitate. Se avessero potuto vedere la vera criminale in quel momento l'avrebbero vista scuotere la testa con l'indice ed il medio sulla fronte quasi per cercare una soluzione a qualche irrisolvibile problema. Il manichino però rimase fermo a guardarli, impassibile ai loro toni duri e alle loro domande. Le braccia floreali si alzarono e i palmi vennero rivolti verso il quartetto di eroi, come per indicargli di calmarsi, il collo leggermente piegato per rivolgersi a Hideyoshi.
    Se bastava farsi la ricarica telefonica e chiamare la polizia l'avrei fatto già da tempo, la Madame non si fermerà neanche se riuscissimo a farla arrestare. E soprattutto, non mi fido degli eroi. Faranno questo mestiere per la giustizia e altre cose del genere, ma sono corruttibili come qualsiasi essere umano. Karen incrociò le braccia, le palpebre di ciliegio che si socchiudevano leggermente mentre guardava quel ragazzino. I toni della donna si stavano scaldando, cosa che forse notò perché le sue successive parole furono dette con molta meno flemma.
    Ho scelto voi perché semplicemente eravate i più coinvolti. Non avrebbe avuto senso chiamare un ragazzo più grande che non sapeva nulla di questa situazione. Siete semplicemente i più utili da...avere come alleati. Il pupazzo aveva esitato un attimo nelle sue parole, forse per una questione personale di Karen oppure per un difetto fisico nei petali, chissà.
    La signora che tenteranno di rapire questa sera è una certa Kurosawa. Non la conosco personalmente, fa affari da tutt'altra parte della città. Probabilmente lei o qualcuno che conosceva ha fatto qualcosa che non andava bene alla Madame. Potrei occuparmene io, ma per uccidere il re devi rimanere nascosto nell'ombra. Quella era la prima volta che Karen aveva fatto trasparire il suo vero piano. Forse gli studenti avrebbero potuto intuire qualcosa dalle sue parole rimuginandoci un po'. Mentre aveva spiegato l'identità della donna, gli occhi di Karen avevano incontrato quelli di Lux, sperando che bastasse quello a rispondere alla sua timida domanda. Sentì poi le aggressive parole di Shoya e poi in un certo senso la difesa del leoncino della sua causa. La vera Karen in quel momento aveva inarcato le sopracciglia stupita di quel gesto, guardando la finestra del suo appartamento quasi cercando gli occhi azzurri dello studente.
    E perfavore calmati, Ishida. In seguito a quella minaccia Karen non si era particolarmente scomposta, anche perché non aveva bisogno di vantarsi davanti a degli studenti per far capire chi fosse la più forte. Semplicemente due paia di petali invece di cadere delicatamente sulla neve cominciarono a ruotare attorno al capo del fantoccio, quasi ad indicare uno stato d'animo particolare. Chiamandolo per cognome forse voleva ricordargli come lei conoscesse molti dettagli della loro vita, oppure per fargli capire di non entrare troppo in confidenza.
    Come ha detto Lion non sono entrata in un luogo sorvegliato per farvi una candid camera. Era mia intenzione volervi incontrare di persona tra poco, però avevo bisogno di avere la sicurezza di avervi dalla mia parte. Inoltre, purtroppo non ho idea di dove sia Hans in questo momento. L'ipotesi peggiore è che se ne sia andato al teatro da solo per scoprire di più, la migliore è che sia a casa sua a dormire. Proverò a chiamarlo, anche se non vi assicuro nulla. Il clone stava cominciando a mostrare i primi segni di cedimento ed alcuni fori formati dai petali caduti si stavano allargando sul petto. Il tempo a disposizione di Karen stava terminando.
    Tra poco dovremmo lasciarci. Se non volete venire non siete obbligati: potete tornare nel vostro letto e dimenticare tutto ciò che è accaduto questa sera. Però, se la Madame non dovesse essere sistemata, non vi assicurò che non tornerà. Se invece vi ho convinti, basta dirlo, qui ed ora. Non ho molto tempo.



    CITAZIONE
    Note: Siccome Alchemist tornerà domani a ruolare e visto che per ora il suo personaggio non interagisce coi vostri, salterà il turno e riprenderà al prossimo turno. L'ordine di postaggio è lo stesso.
     
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    Hideyoshi Tokigawa




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    Tutti sentimmo le parole di quel manichino, tutti sembravano aver capito che non si trattasse di uno scherzo. Il manichino sembrava che si stesse deteriorando man mano che si sforzava a stare lì. Non avevo ancora ben compreso il motivo per cui la persona vera non si fosse palesata, invece di mandar una copia, un manichino, qualsiasi cosa quella cosa fosse. Iniziò dunque a rispondere alle mie domande, parlando di come non poteva chiamare eroi o la polizia, di come non si fidasse degli eroi. Era una cosa al quanto singolare considerando che, noi eravamo aspiranti eroi, i cattivi stavano per rapire una donna. Insomma era un lavoro perfetto per un eroe e nonostante questo non si fidava. Tutta questa storia tutto sommato continuava a puzzarmi, man mano che la donna continuava a parlare.
    Poi cambiò discorso, rispondendo anche alle altre mie domande, poste precedentemente, parlando di una certa signora di nome Kurosawa. Era lei l'obbiettivo di Madame S. Non sapevo chi fosse quella donna e nemmeno il manichino sapeva molto di lei, quindi i dubbi aumentavano man mano che ricevevo risposte.
    Aveva fatto qualcosa di male? Aveva fatto affari con Madame S e quindi si è cacciata nei guai o tutto questo era iniziato per via dei suoi parenti? O forse come aveva detto il manichino semplicemente aveva fatto o detto qualcosa che non andava certamente bene alla probabile rapitrice.
    In ogni caso presto l'intenzioni della proprietaria del manichino vennero fuori. Da quel che avevo recepito io, era sola, quindi voleva usarci per poter attaccare quando le difese dell'ipotetico nemico erano basse e ammazzarla.
    E così stanno le cose eh? Vuoi usarci come diversivo, farci fare tutto il lavoro sporco e poi uccidere Madam S, dico bene? Vuoi usarci come agnelli sacrificali. Se ci fossero stati gli eroi oppure i poliziotti, avresti avuto la vita più difficile, ma con degli studenti hai la strada libera per fare quel che vuoi, non centra nulla con la fiducia verso le autorità. Risposi rapidamente, cercando di non ostacolare, interventi degli altri miei compagni di classe.
    Alla fine avevo ben compreso la faccenda. Nonostante la donna non era nemmeno lontanamente degna della mia fiducia, considerando il fatto che voleva usarci, come aveva detto lei, però non potevo ignorare la situazione che si stava creando, soprattutto quando erano coinvolti i miei compagni di classe.
    Intervennero anche gli altri, più o meno animatamente. Quel ragazzo quello più esile di me, sembrava essere arrabbiato per qualche motivo, forse sia per la situazione che si stava creando sia per qualche ragione a me sconosciuta. Insomma era ragionevole pensare che Ishida avesse ragione, nessuno l'avrebbe biasimato, ma perdere la calma, non aiuterà di certo noi a districarci in questa situazione, così assurda.
    Ha ragione, fai un grosso respiro e calmati, altrimenti non andiamo da nessuna parte. DIssi inizialmente, rivolgendomi contro ishida, afferrando un'altra sigaretta dentro al pacchetto che avevo con me, accendendone un'altra, per poi rivolgermi contro il manichino, dopo che ovviamente cercò di manifestare una quale sorta di prova di superiorità, insomma quello che fanno gli uomini per vedere chi c'è l'avesse più lungo e comparare i propri gioielli di famiglia con un bambino. Capito la metafora no? Era inutile cercare di mostrarsi minacciosa e superiore, considerando che noi eravamo degli studenti. Inutile, quanto irritante.
    Non serve che fai tutte queste sceneggiate. Ti pregherei di smetterla con queste manifestazioni di superiorità, soprattutto perché sei più forte di noi. Senza contare che atteggiandoti così, non farai altro che sorbire l'effetto contrario. Noi ti serviamo e se ci rifiutiamo di aiutarti, tu sarai nei guai o sbaglio? Quindi smettila con queste minacce, è irritante. Replicai dopo, prendendo chiaramente le difese di Ishida.
    Tolto questo piccolo casino, tornammo a parlare di cose più serie, sulla faccenda che eravamo implicati. Nemmeno la donna sapeva dove fosse finito hans, quindi la situazione si fece ancora più seria a quel punto.
    Probabile che abbia agito di testa sua e sia andato al teatro come dici tu. Non c'è lo vedo a fregarsene di questa cosa, soprattutto considerando che come noi, anche lui aspira a diventare eroe. Più che rispondere alla tizia, era come se lo stessi dicendo al gruppo stesso, come se volessi dare una sorta di conforto agli altri, pur continuando a fumare.
    Alla fine il tempo era finito e il manichino doveva dissiparsi, volendo sapere cosa avremmo fatto noi.
    Non mi fido di te e nemmeno di questa storia. Ma devo recuperare Hans e dubito che gli altri qui presenti vogliono voltare la faccia. Non voglio permettere che si facciano del male, quindi considerami dei vostri.


    Hideyoshi Tokigawa

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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    L’aria si stava facendo davvero tesa, anche Karen stava alzando i toni con il chiaro obbiettivo di dimostrare la sua superiorità su ognuno dei presenti, nonostante fosse solo un fantoccio fatto di petali rosa riusciva a trasmettere un carisma singolare, e questo era da dargliene atto.
    Shoya aveva un caratteraccio, ne era perfettamente consapevole, ma nei momenti di alta tensione non riusciva a trattenersi nel far finta di nulla, aveva esternato con parole dure quello che forse stavano pensando tutti; tra le cose che maggiormente detestava era perdere tempo, e se quello si fosse rivelato davvero uno scherzo sarebbe andato su tutte le furie per davvero. Eppure il discorso di Karen iniziava a prendere forma, emergevano dei nomi, una strategia d’azione e altri dettagli che facevano supporre a qualocosa di davvero preponderato.
    Il giovane Ishida iniziò così a rilassare i muscoli già fin troppo tesi per lasciar spazio alla concentrazione e al ragionamento, era partito a fuoco, ma adesso stava in silenzio, non rispose nemmeno alla chiara minaccia di Karen, la quale chiamandolo per cognome gli disse di stare calmo, come ad affermare la netta posizione di distacco e di potere.
    Questo fantoccio qui sembra sapere il fatto suo, non è di certo una persona stupida, ne un debole, probabilmente la situazione è davvero molto complessa... movimentare degli eroi potrebbe essere troppo vistoso... un’azione nascosta con degli studenti passa in osservato
    Mentre a braccia incrociate e con lo sguardo verso il cielo Shoya rimuginava tra sé e sé; anche Lux e Lion intervennero con altre domande, ed infine il primo a rispondere fu Hideyoshi il quale pareva prendere le difese del compagno dai capelli corvini e palesava un forte distacco alle provocazioni di Karen, senza timore alcuno.
    Ma anche questa volta Ishida decise di non parlare.
    Forte questo Hideyoshi, almeno so di avere un compagno di squadra con le palle, questo sangue freddo potrebbe tornarmi utile se dovessi trovarmi in difficoltà... almeno non sono l’unico che si fa valere qui
    Gli occhi di Shoya caddero prima su Hideyoshi e poi sugli altri due compagni, stava iniziando a pensare con quali persone si stesse avventurando, se valeva davvero la pena rischiare la vita conoscendo che i presenti sarebbe stati sul campo di battaglia con lui. Saranno tutti all’altezza di un compito simile? Ishida rimase un bel più di qualche secondo a fissare i suoi compagni di scuola, forse sarebbe risultato un pò pazzo, prima usava parole pesanti e adesso stava in silenzio senza difendersi dalle minacce di Karen, beh lui era fatto così, testava i suoi interlocutori con le provocazioni forti e dalle risposte ne tracciava un profilo psicologico.
    Penso che il fantoccio abbia dimostrato il suo valore, almeno a parole, in quanto eroe non posso tirarmi indietro ora che sono a conoscenza di poter salvare delle vite
    Infine Shoya tornò a guardare Karen, distese il braccio sinistro lungo il fianco mentre con la mano destra andava a sistemarsi i capelli scompigliati dal clima della serata, con tono deciso e provocatorio, fece due passi per avvicinarsi al mucchio di petali rosa e rispose.
    Anche io ci sto, prima iniziamo e prima chiudiamo questa maledetta storia
    Si accodò al discorso di Hideyoshi, il quale manifestò ancora di più il suo dissenso e il suo disprezzo verso tutta la situazione che si era creata.
    Poi Ishida decide di rivolgere lo sguardo verso gli altri due compagni, Lion e Lux, che non si erano dimostrati particolarmente decisi nel voler affrontare l’avventura, ma è anche vero che non li conosceva e non si sarebbe mai permesso di giudicarli, però li osservò e aggiunse anche in riferimento ad Hideyoshi.
    Ragazzi da qui non si torna indietro, se usciamo da questa scuola dovremo contare uno sull’altro
    Indugiò qualche secondo, il tono era chiaramente provocatorio, non voleva offendere nessuno, però voleva smuovere un pò gli animi per far emergere la vera personalità del gruppo. Parte del discorso era vero, nel campo di battaglia si sarebbe trovato fiano a fianco, e non era da sottovalutare.



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  15. Hephæst
     
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    Auguri di Buon Natale ^^ Scusate per il ritardo nella risposta!

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    Lux Lunae Beauchamp

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    Inverno
    Temperatura: Min 2°C - Max 10°C
    Luogo: Tokyo - Yuuei Academy

    Karen, il fantoccio composto da petali di ciliegio, rispose alle domande degli studenti e si difese da quelle che sembravano accuse, spiegando il suo punto di vista nei riguardi degli eroi e dell'efficienza della polizia con un tono un po' scocciato ed incrociando le braccia. Ella riteneva la polizia incapace di risolvere il problema alla radice e rivelò la sua diffidenza nei confronti di qualsiasi eroe... Karen, nonostante essi dedicassero la loro vita alla giustizia ed al bene comune, era certa che, in quanto esseri umani, potessero essere corrotti come chiunque altro e poteva contare solo su di loro, i giovani studenti che risposero al suo appello, poiché erano molto più che coinvolti in quella drammatica e spiacevole situazione.
    Lux, nonostante le risposte date a loro, non era molto soddisfatta... Lo sguardo della fanciulla era freddo e distaccato, forse un po' annoiato, tuttavia era molto interessata a scoprire di più a riguardo di quella bizzarra e stravagante circostanza da cui non poteva uscirne... In seguito, Karen rispose alla sua domanda.
    “La signora che tenteranno di rapire questa sera è una certa Kurosawa. Non la conosco personalmente, fa affari da tutt'altra parte della città. Probabilmente lei o qualcuno che conosceva ha fatto qualcosa che non andava bene alla Madame. Potrei occuparmene io, ma per uccidere il re devi rimanere nascosto nell'ombra.”
    Karen aveva generato altri dubbi alla piccola, nonostante avesse rivelato il suo sanguinario obiettivo... I loro sguardi si incrociarono per un istante. Lux aveva moltissime domande da porle e sapeva che doveva fare attenzione nel formulare le sue frasi, in modo che non fossero fraintese e trapelare qualcosa che in qualche modo avrebbe potuto inimicarsi la donna al di là del fantoccio di fiori.
    Lux indietreggiò un poco, dando spazio ai suoi compagni di scuola di proseguire la conversazione con Karen, lasciando che risolvessero i loro inutili conflitti con qualcuno di cui a malapena conoscevano l'aspetto ed il nome... Non era interessata ai loro litigi.
    Karen possedeva informazioni molto importanti e Lux voleva scoprire cosa lei nascondesse, quale fosse il suo reale fine ed il rapporto che aveva lei con Madame de Steal.
    “Tra poco dovremmo lasciarci. Se non volete venire non siete obbligati: potete tornare nel vostro letto e dimenticare tutto ciò che è accaduto questa sera. Però, se la Madame non dovesse essere sistemata, non vi assicurò che non tornerà. Se invece vi ho convinti, basta dirlo, qui ed ora. Non ho molto tempo.”
    “Non posso tornare a casa...” pensava la ragazzina, rimuginando sulla situazione, elaborando quelle poche informazioni che aveva ottenuto attraverso il fantoccio...
    Lux prese un lungo respiro e rispose: “Ti aiuterò... Ciò nonostante, se dovremmo affrontare una criminale di cui conosco appena il nome, gradirei molto se tu potessi condividere con noi ogni cosa che riguarda Madame de Steal... E vorrei rispondessi ad altre mie domande... Possibilmente in privato.”

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