QUEST III - "Contatto"

[Evento: L'ultimo Spettacolo di Madame S.] / Victor la volpe, Dopo la pubblicità, Wyrd.

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    Viktor Asui



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    La conversazione iniziò subito a prendere stade poco battute, il prestigiatore si avvicinò a Karen in maniera quasi animalesca, come una preda che caccia, e le parole che disse fecero storcere il naso alla giovane, che si limitò per il momento ad osservare i presenti, a scrutarne i pensieri e gli atteggiamenti.
    Quando Ayano diede dell'interessante al mago, il disaccordo di Karen fù più evidente, e Viktor ebbe un pensiero ben preciso Che siano parenti? Forse hanno questo legame perche sono sorelle? se il suo pensiero fosse stato corretto o infondato in realtà non sarebbe cambiato nulla, semplicemente era una curiosità che lo avvolgeva, doveva e voleva conoscere ogni singola pedina sulla propria scacchiera nella maniera più approfondita possibile.. comprese le debolezze e i punti di forza.
    Successivamente la datrice di lavoro iniziò a rispondere alle domande poste, speranzoso di ricevere più informazioni possibili sulla madame Vktor rimase subito deluso di ciò che ascoltò, ma molto perplesso.
    vi offro l'occasione per mostrarvi al mondo, oltre che i soldi. Se l'Eden rimarrà in piedi dopo lo spettacolo, avrete un posto come intrattenitori.
    Mostrarci al mondo? Non siamo minimanete pronti a ciò... ma a quanto pare è inevitabile. E riguardo al posto come intrattenitori.. cosa intenderà? Mentre i suoi pensieri comparivano e svanivano nel nulla, data la loro inutilità nel complesso generale, il giovane notò Edward che lo osservava, a quanto pare voleva lasciare a lui il compito di proseguire le domande ed eventualmente accettare questa offerta. Per essere il capo di una banda con uno scopo così ampio come quello nella sua mente, era il minimo saper gestire la propria datrice di lavoro.
    Chiuse gli occhi e fece un grande respiro, poi riaprendoli osservò Karen Non ho ben compreso cosa intendi con "intrattenitori" ma per il momento possiamo sorvolare, abbiamo messo in chiaro che la ricompensa a questa missione quasi suicida, sarà ben superiore ai semplici 3000yen, che sia un lavoro più abitudinale da lei, conoscere possibile compagni, avere la propria vendetta o incrementare la nostra fama, tutti qui avremo un tornaconto personale. Viktor osservò tutti i presenti uno ad uno, mentre con molta calma e pacatezza affermava le sue idee, era curioso di vedere come avrebbero reagito e se fossero stati d'accordo con lui.

    Dopo questo discorso molto serio toccò ad Ayano, che esordì con l'intento di essere lei stessa la killer della madame, di voler essere lei a terminare la sua vita. La datrice sembrò non essere affato felice ma acconsentì alla sua offerta con una clausola molto importante, ma anche ovvia, almeno nella mente del giovane medico. Oh, se le circostanze saranno incerte, non possiamo lasciarla di certo fuggire via, e... penso che ogniuno dei qui presenti non si farà scrupoli a terminare il lavoro, se pur ritengo che la vita sia importante.. ma se da viva, e anche in gabbia, sarebbe un pericolo così grande sfortunatamente va tolta di mezzo. facendo sballuccie terminò la frase.

    Terminata questa valanga di domande Karen fù leggermente spiazzata, ma rispose in maniera tranquilla e pacata
    “A tutte queste domande vorrei rispondere dopo, sempre che tu mi segua. Dovremmo andare ad incontrare delle persone tra poco. Alleati, in teoria.”
    Ma ciò che rispose non fù proprio delle migliori risposte , "alleati in teoria?" e in pratica potrebbero essere nemici, o spiee.. e soprautto aveva detto di non avere alcun genere di rinforzo all'interno, quindi dovrebbero essere esterni come noi, o semplicemente ci ha mentito prima? Troppi pensieri complottistici e inutili, ormai la partita è iniziata, scopriremo tutto mossa per mossa..
    Ma in ogni caso rispose alla domanda più importanate, affermando di volere pace. E questo poteva bastare.


    Infine era il momento di preparasi per andar via, incontrare queste persone a quanto pare, o almeno così stavano facendo i due colleghi, pertanto anche Viktor li seguì indossando nuovamente il giubotto, prima di andare però il giovane chiese ad Ayano quale fosse il suo quirk, e la risposte non gli piaque per niente. Il suo volto si irrigidi leggermente, si sentiva leggermente preso in giro da una risposta del genere... una bambina così giovane non poteva di certo essere un esperta di armi o assassini, quindi l'unica opzione possibile sul perche si trovasse qui, era proprio il suo quirk. E Viktor doveva saperne di più.
    Cosa intendi per spostare gli oggetti? Normalmente avrei ipotizato per telecinesi, ma dopo la mia esperienza ho appreso che ci sono moltissimi modi di spostare gli oggetti... un sorrisso nel mezzo, come di rassegnazione, per poi continuare Almeno dacci qualche informazioni extra, il limite di peso che puoi sopportare, la distanza, e soprattutto la velocità con cui puoi muovere tale oggetto... oh, anche se puoi controllare più oggetti insieme sarebbe molto utile. mentre parlava, aveva terminato di indossare il giubotto e aveva posto entrambi i palmi della mani aperti verso l'alto, sul destro avrebbe creato solidificando l'aria una piramide, alta circa 10cm, nell'altro una sfera delle stesse dimensioni.
    Questo è il mio quirk, è giusto che se dovremo collaborare per una missione così delicata e difficile non teniamo nessun genere di segreti su noi, in special modo sul nostro quirk. si voltò verso Edward, aspettando che fosse lui a prsentare il suo nei dettagli, per poi tornare verso Ayano Come puoi vedere posso solidificare l'aria e renderla molto resistente. Posso creare barriere, rampe, ponti e molto altro. Inoltre possono esplodere come piccole bombe o fornire ossigeno se mangiate come carammelle, utile per ambienti privi di esso, o acquatici. Posso arrivare a creare opere fino a 4m per 4, gestiti su una superficie a mio piacimento e un massimo di 4 creazioni contemporanemante.... Ora sarei grato se anche tu mi daresti ulteriori informazioni. sorrise gentilmente, gli piace esporre il proprio quirk e non se ne vergogna, anzi... odia la gente che lo tiene nascosto inutilmente, è parte di se stessi. Inoltre lascindo le proprie 2 piccole creazioni sui palmi, li porse verso la giovane, come a chiederle di dar prova del suo quirk utilizzando questi oggetti.


    Terminata l'esibilizione dei propri quirk Viktor sarebbe uscito assieme ai compagni, e restando sorpreso dall'affermazione della giovane, avrebbe risposto con un sorriso sincero Mi fa piacere, avremo tempo e modo per conoscerci meglio tutti e tre tranquilla. in seguito rivolgendosi a tutti i presenti, Comunque la mia macchina è parcheggiata qui vicino, possiamo usare quella per andare ad incontrare questi nuovi "amici" sottolineando la parola amici.




    Viktor Asui

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    Quirk: 45
    Agilità: 40
    Energia: 125
    Tecniche: WALL-CREATION-EXPLOSION-BLACK HOLE- ORBS RAIN
    Stato: illeso
    Equipaggiamento usato:
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    Bracciale d'aria compressa
    Descrizione oggetto: Braccialetto contenente una piccola capsula con aria compressa all'inverosimile
    Effetto: Rilascia una grande quantità d'aria in grado di ripulire qualche metro intorno al soggetto.
    Ricariche: x10

    CITAZIONE
    Giubbotto antiproiettile
    Descrizione oggetto: Un giubbotto antiproiettile con maniche. Resiste a danni lievi da impatto.

     
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    T O K Y O





    Le reazioni dopo il discorso delle donna erano state piuttosto euforiche, per sorpresa di Karen. Vestendosi sembrava quasi che stessero per fare una gita scolastica a Kyoto, per ammirare le antiche bellezze orientali. Non c'era molto tempo da perdere, anche la donna era d'accordo sulla loro diligenza, ma si chiedeva se fossero veramente convinti. Che lo facessero per soldi o per semplice piacere non era affar suo, alla fine contava che lavorassero per lei. Mentre i tre discutevano delle loro unicità Karen prese il telefono ed una giaccia di jeans, che abbottonò fino al colletto. Probabilmente avere dei pantaloni scuri e i jeans non era il miglior outfit di sempre, ma gli bastava proteggesse un minimo dal freddo. Quando vide che tutti e tre erano pronti, avrebbe ascoltato la proposta di Viktor di usare la sua macchina per dirigersi nel luogo che Karen aveva in mente. Quella mise un mano sul mento, buttando gli occhi verso sinistra.
    Va bene, non sarebbe male come idea. Il luogo dove dobbiamo incontrarci con gli altri è il tempio sull'isoletta che si trova nel parco di Ueno. Non possiamo entrare nel parco con la macchina, ma possiamo andare nel distretto di Taitō. Ti faccio strada io, portaci alla macchina. Karen avrebbe aperto la porta d'ingresso con un gesto veloce, facendo entrare il vento freddo all'interno della catapecchia. Avrebbe atteso che tutti fossero usciti fuori, per poi richiudere a chiave la porta d'ingresso. La guida del tragitto spettava a Viktor, che li avrebbe accompagnati fino alla sua vettura, magari con passo svelto per evitare di congelare. Karen si sarebbe messa silenziosamente in fondo al gruppo, guardando camminare davanti a se' i ragazzi che aveva assunto. La neve le cadeva in testa sui capelli quasi rosa, facendo cadere molti più petali sul suo percorso, quasi come Hanse e Gretel avevano lasciato le briciole di pane per non perdersi. Se Viktor aveva ragione e non aveva parcheggiato lontano, si sarebbero trovati di fronte alla sua macchina senza problemi, anche se Karen era molto stupita che avesse già la patente per guidare. Sperava più che altro che fosse in grado di mettere in moto la macchina senza poi schiantarsi contro un palo per la neve. Se era arrivato lì però magari poteva farcela ad arrivare al tempio.
    Sto io davanti, va bene? Per evitare problemi di guida ed il doversi sporgere dal sedile posteriore per dare indicazioni, la donna si era rivolta a Edward ed Ayano. Se nessuno avesse avuto da protestare, Karen e Viktor si sarebbero trovati davanti mentre Ayano e Edward sarebbero rimasti dietro. La donna avrebbe messo la cintura prima di tutto, mentre attendeva
    In pratica devi andare alla stazione di Ueno...il parco è li accanto. Taitō è nella zona centro-nord di Tokyo. Penso che lì troveremo anche parcheggio, se siamo fortunati. Intanto usciamo dal porto. Poco prima di partire, Karen vide qualcosa o perlomeno pensò di vedere un'ombra muoversi con la coda dell'occhio. Sporse leggermente la testa verso il finestrino, non vedendo od avvertendo nulla di particolare. Forse stava diventando paranoica.


    Dopo circa un quarto d'ora in cui Karen dispensava indicazioni a Viktor, la donna si chiedeva se fosse il caso di far partire una conversazione. Onestamente lei non aveva problemi a stare in macchina senza dire nulla, più che altro la preoccupava che gli altri tre non fossero a disagio. Più che altro per quei due che erano rimasti insieme sul sedile posteriore: cosa avevano da dirsi un uomo di quell'età ed una presunta ragazzina? Forse stavano parlando del loro quirk in quel momento, forse delle loro avventure criminali. In ogni caso, i quattro si stavano dirigendo verso il parco di Ueno tramite delle stradine secondarie per evitare il traffico, ma Karen sperava più che altro di trovare quegli studenti eroi all'appuntamento. La loro conversazione non era partita particolarmente bene, quindi chissà come avrebbero reagito alla fine.
    La macchina stava ora attraversando un'area particolarmente isolata, una specie di vicolo stretto in cui le case davano di spalle alla strada, c'era appena lo spazio per per aprire lo sportello. Karen aveva gli occhi fissi sulla strada, quando notò in fondo ad essa quello che sembrava un corteo funebre. C'era circa una ventina di persone vestite tutte di nero ed una fedora nera era comune nel loro vestire che faceva un forte contrasto con la neve bianca.
    Per un attimo la giovane aveva pensato che da lì a poco si sarebbero spostati per farli passare, ma avvicinandosi sempre di più notò che stavano guardando proprio loro. Notò anche un altro particolare non molto rassicurante: tutti gli uomini avevano in mano una katana rinfoderata e come se fossero le guardie imperiali della regina, stavano lì quasi per creare un posto di blocco.
    Merda...Asui fermati. Restate in macchina. Se si dovesse mettere male la situazione posso portarci via tutti da qui in un istante. Erano a circa 10 metri da loro, quando Karen aprì lo sportello per scendere dalla macchina. I suoi passi affondarono nel sottile strato di neve fresca, socchiudendo poi la portiera. Era sempre meglio tenersi preparati. Karen si era avvicinata a loro con prudenza, ma doveva far vedere che non aveva paura di loro. In ogni caso non le sarebbe costato molto scappare via e teletrasportare i suoi compagni fuori dal quel vicolo.
    Oh, ma che sorpresa! La signorina Hanabira e i tre moschettieri! Una voce femminile emerse da quel silenzioso muro di uomini tutti uguali, con la stessa espressione vuota. Una ragazzina, o almeno sembrava tale, poco più bassa di Seishiro si fece strada tra quelli che sembravano dei manichini. Portava un vestiario decisamente curioso: quello che sembrava un poncho od una lunga veste grigia le copriva la maggior parte del corpo, fino ad arrivare sotto le ginocchia. Un colletto stretto le spuntava da quella tunica, mentre il suo intero viso era coperto da una maschera tonda con sopra disegnato quello che poteva apparire come uno scacciaspiriti. Dei lunghi capelli neri raccolti in due ciocche che le arrivavano fino alle spalle facevano da contorno all'accessorio, mentre in mano teneva una katana pure lei, ma di manifattura evidentemente più pregiata.
    Non so per quale ragione, ma il mio capo vorrebbe parlare con voi. Anche se mi sembra difficile possiate avere qualcosa di utile addosso. Quella specie di velato insulto fu accompagnato da una risatina solitaria nel silenzio che gli uomini in nero provocavano. Karen era rimasta lì davanti a loro, interdetta sul da farsi.
    Scendete pure voi dalla macchina. Dobbiamo fare tutti una bella conversazione amichevole. Nonostante la voce fosse leggermente indebolita dalla maschera, le parole della ragazzina arrivarono anche ai tre seduti nel veicolo.




    CITAZIONE
    Descrivete il tragitto compiuto dalla casa di Karen fino alla macchina, così come il breve viaggio nell'auto. Potete tranquillamente parlare tra di voi o chiedere qualcosa a Karen se volete. L'importante è che vi fermiate a quando il gruppo di uomini vi sbarra la strada. In quel caso potete decidere cosa fare, sempre seguendo il vostro personaggio.
    Per comodità questo turno l'ordine cambia e sarà Viktor-Wyrd-DLP.
    Se avete dubbi, chiede pure nel topic apposito.
     
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    Viktor Asui



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    Tutti i presenti erano infine pronti a dirigersi da questi "alleati" ed uscirono tutti assieme, Karen fu l'ultima e chiuse a chiave dietro di loro l'appartamento, appena fuori Viktor si allacciò attentamente la giacca per ripararsi da quel gelido vento che soffiava, l'umidità presente nella zona per via del mare aumentava ulteriormente il freddo. Viktor fece strada verso la propria vettura, era parcheggiata a circa 300metri dall'appartamento, su una via principale. Durante il viaggio il giovane tentò di chiedere a Karen Ma chi sono queste persone che dobbiamo incontrare? Altri ragazzi come noi, signori... magari qualche contatto nella polizia o un Hero... sono molto curioso. le sue idee erano molto confuse, sicuramente non era nessuno di interno all'organizzazione della madame, perche già era stato dichiarato che non avremmo avuto alleati interni, ma allora chi era?
    Arrivati assieme i presenti poterono vedere una vecchia auto di lusso, qualche ammacco e vari graffi potevano essere visti ad un occhio attento, ma ad un rapido sguardo passavano inosservato; l'interno era in perfette condizioni ma evidentemente antiquato.
    Subito dopo aver aperto la vettura, ma prima di entrarci il ragazzo avrebbe dato un occhio tutto attorno alla zona, per controllare attentamente la zona e un eventuale controllo rivolto verso di loro, se Karen si trovava in un buco del genere, le possibilità che fosse ricercata da qualcuno della madame non dovevano essere così basse.
    Salito al posto di guida Viktor si sistemò e mise la cintura di sicurezza, accese le luci e il motore, e quando tutti salirono e si misero in posizione, partì seguendo le istruzioni della giovane che perdeva petali nella propria vettura... Riuscì a non dire nulla per qualche minuto ma poi cedette, Signorina Karen... una domanda, ma quei petali spariranno da soli dopo un Tot di tempo, o andranno rimossi manualmente? il suo tono era calmo ma internamente irritato, adorava l'ordine e l'igene, ma per il momento poteva passare oltre, avrebbe poi lavato l'auto.
    Viktor non iniziò nessun discorso, era concentrato sulla guida, una nevicata del genere a tokio era rara, e per quanto amasse la guida doveva prestare la massima attenzione, un errore e sarebbero potuti slittare fuori strada.
    Poche auto circolavano quella sera, probabilmente per la paura di fare incidenti, o forse era per merito della datrice di lavoro che gli stava suggerendo strade poco battute, questo però non faceva che incrementere il pericolo nella guida.. poiche strade poco battute erano anche le strade con il ghiaccio più compatto o neve più alta, e questo il giovane pilota lo sapeva bene, ma era anche fiducioso nella propria abilità.

    Durante il viaggio se nessuno avesse parlato il giovane avrebbe messo su un po di radio per alleviare quel silenzio che poteva risultare pesante, altrimenti avrebbe risposto alle eventuali domande o lasciato dialogare i presenti senza problemi.

    Dopo diversi minuti di cammino, il gruppetto di criminali incontrò sulla strada un piccolo corteo apparentemente funebre, dato il loro abbigliamenti nero, che risaltava moltissimo con il bianco pallido della neve appena caduta, osservandoli bene però era evidente il loro intento di fermare la vettura e che ogniuno dei presente avesse una katana infoderata sul fianco, un pessimo segno.
    Merda...Asui fermati. Restate in macchina. Se si dovesse mettere male la situazione posso portarci via tutti da qui in un istante. Il giovane non se lo fece ripetere due volte, e pian piano rallentò fino a fermarsi completamente, a circa 10 metri di distanza dal posto di blocco.
    Teletrasportarci tutti? Che diavolo sta succedendo.... che siano gli uomini della madame? Viktor inaspettatamente restò calmo.
    Ne restò sorpreso persino lui, una persona normale alla vista di un gruppo così numeroso e armato sarebbe potuta andare in preda al panico, o fare cazzate. Ma lui era cresciuto in mezzo a persone simili.. nella sua casa per anni erano stati presenti gruppi poco raccomandabili ed armati e questo di fronte, non potè che riportargli a galla vecchi ricordi.
    Non ora.
    In quel momento aveva bisogno di pensare al presente, ad un piano ottimale ma per farlo non aveva neppure 1 dato. Il numero di persone non era calcolabile, chi fossero o per chi lavorassero era un incognita, apparentemente l'unico dato il loro possesso erano i loro equippagiamenti, delle katane. Il giovane spense la vettura e aiutandosi con i fari osservò attentamente i loro nuovi "amici" alla ricerca di persone equipaggiate più pesantemente, o armate diversamente da una katana. Inoltre cercò di ricordare se qualche organizzazione criminale era famosa per l'utilizzo di quest'arma bianca in particolare.
    Proprio in quel momento dalla folla uscì una ragazza con una maschera e un'arma molto pregiata, anche il suo vestiario era molto inusuale ed appariscente, almeno nel mezzo di quegli omoni tutti uguali.
    La giovane appena giunta iniziò a parlare con Karen, la sua voce era sufficente a far sentire anche ai presenti nella macchina il discorso, e non sembrava per niente rassicurante.
    ---
    Un capo... parlando in maschile probabilmente non si tratta della madame, forse sono realmente loro i nostro "alleati"? Allora perche ha reagito in quella maniera Karen, e perche questa ragazzina tiene la spada in mano e non infoderata come gli altri? erano solo domande ad affiorare nella mente del giovane, ma quando ricevette l'invito di scendere anche lui, non potè che accettare. Voltandosi un momento verso i compagni Direi di scendere, non mostriamo paura o sensi di colpa per qualcosa che non abbiamo fatto. Anche volendo non possono avercela con noi. le sue parole erano fredde e calcolatrici, ma allo stesso tempo il suo tono era rassicurante e sicuro di se, neppure l'ombra della paura poteva essere percepita da lui. Il suo sguardo era diretto in particolar modo verso la bambina, aveva imparato a conoscere il prestigiatore e sapeva che avrebbe potuto mantenere il sangue freddo senza problemi, ma sarebbe stato lo stesso per lei? O avrebbe reagito in maniera "infantile"?
    Si voltò nuovamente e senza spegnere le luci della macchina, si slacciò la cintura e scese avanzando fino a posizionarsi in maniera equidistante da Karen e la ragazza, a circa 2 metri da entrambe. Salve Un lievissimo cenno di inchino con il capo e un saluto con il sorriso furono le unice cose che il giovane aveva da dire per il momento.






    Viktor Asui

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    » Seishiro Harada


    Livello 2
    Esperienza 100

    Energia 100
    Forza 10
    Quirk 50
    Agilità 15





    Danni: //
    Tecniche: //
    Equipaggiamento: //


    » Scheda « » Quirk «

    Narrato Parlato Pensato



    « Viktor-san, chiedi troppo! ~ » Seishiro sorrise quasi dolcemente al ragazzo. « Non so come siete abituati, ma… io in genere non conosco molto bene il mio Quirk. ~ Non sono solita usarlo e ovviamente non so rispondere a tutte le domande su peso e simili. » Occhioni di una sincerità disarmante e la menzogna era stata imbastita. Sinceramente, perché non potevano accettare che Ayano era una disgraziata inutile?
    Nemmeno se si fosse presentato senza maschere sarebbe potuto essere d’aiuto, era solo un ragazzino curioso. Anzi, forse da donna almeno poteva sembrare carina in modo disarmante.
    Osservò le due figure create da Viktor, creando una nuova menzogna ed alimentandosene in modo compulsivo, ricercandole come un tossico ricerca ciò che può placare la sua compulsione, perdendosi nel craving tristemente e con rammarico.

    « Mi dispiace. E non posso spostare quello che hai creato: è aria e, anche se ha consistenza solida, non è un oggetto. Non per il mio Quirk. E non nego che sapere che tu invece sei così bravo con il tuo Quirk mi mette un po’ in imbarazzo. » Sospiro. « Ma come sei riuscito ad allenarti senza che le altre persone ti guardassero con sospetto? Alla fine se non si vuole fare l’Accademia per eroi non è consentito utilizzarlo... mi trovo molto in difficoltà. »

    Tecnicamente, ipotizzando di descrivere un Quirk che effettivamente permetta di spostare qualcosa, non sarebbe stato così poco credibile. Poi, che Seishiro potesse plasmare lo spazio, non le cose, beh, mai l’avrebbe ammesso. Era una capacità con un potenziale enorme, quindi era saggio evitare di renderlo di dominio pubblico; sapeva che prima o poi se ne sarebbe dovuto servire, preferiva quindi rimanere un anonimo soggetto in grado di spostare oggetti semplici.


    In ogni caso, si avviarono, pare, alla macchina di Viktor. Seishiro non era troppo entusiasta si salire a bordo, ma non lo diede minimamente a vedere, anzi si dimostro una ragazzina entusiasta e carina, non mancando di fare complimenti sul fatto che non aveva mai frequentato ”ragazzi con la macchina” ed era molto emozionante per lei poter salire a bordo. Sembravano quasi una gang, trovava tutto molto divertente.
    Seishiro, da parte sua, era attento ad ogni dettaglio. Non amava né i mezzi pubblici né le auto di chi non conosceva abbastanza bene; diciamo che il ragazzo era una di quelle persone che preferiva di gran lunga muoversi a piedi, non per una questione di salute, ma per semplice consapevolezza che con due gambe si può scappare, mentre chiusi in una carrozzeria diventa più complicato. Certo, in caso di temporale il veicolo sarebbe stato un’ottima gabbia di Faraday, ma al momento v’era un’allegra nevicata, anche se nei loro animi potevano già intravedersi nubi all’orizzonte.
    Seishiro camminava nella neve come un bambino, saltellando ogni tanto e godendosi le fredde ma tenere carezze che i fiocchi di neve volevano regalargli. Non obiettò alla richiesta di Karen, accomodandosi nei sedili posteriori insieme ad Edward, non dimenticando di mantenere la classica distanza di cortesia e mostrando una postura decisamente composta ed elegante.

    Durante il viaggio Seishiro fu Nel folle e delirante fiume di parole, si soffermò però su una domanda.

    « Edward-san, perchè indossi un mantello? Non si incastra nelle cose? ~ »

    Innocente e tenera, ma quella era davvero una curiosità di Seishiro, che non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di domandare, dato che non pensava avrebbe conosciuto a breve qualcun altro a cui chiedere.
    O forse sì.
    Alla fine sembrava che quella sera avessero aperto le porte agli strambi.

    O semplicemente si era andato ad infilare in un altro guaio, quando normalmente non avrebbe mai visto soggetti del genere. Già, doveva essere così.
    Un muro di soggetti da funerale ed una ragazzina sociopatica.
    Sembrava un fumetto, a pensarci.
    Peccato che si trattasse delle vita vera, della sua vita. E, se non aveva preso un abbaglio, secondo Seishiro quel gruppetto aveva tutta l’aria di essere della yakuza.
    Sussultò un attimo, ritornando a ricordi di un giorno di pioggia, di una costruzione e di una bionda fin troppo buona.
    No. Non potevano essere yakuza. Non <i>dovevano. Lui voleva la Madame, non quelli.
    Era anche vero che quell’atteggiamento, la katana… in un mondo come il loro quell’organizzazione preferiva ancora non servirsi dei Quirk, ma ricorrere all’arma per eccellenza, quindi difficilmente era fraintendibile.
    Stonava la presenza della ragazza, in effetti, ma alla fine Seishiro non si permetteva di giudicare la sanità mentale degli altri; il pessimo gusto nel vestire, però, sì.
    Comprendeva benissimo l’utilità di celare la propria identità, ma… no. Non così. Almeno con un po’ di stile, poco poco, non serviva mettersi anche illuminante e blush!
    Sospirò, constatando la poca volontà di autoconservazione di Viktor nel voler scendere dall’auto.
    Sinceramente la considerava una pessima idea, specialmente se Karen aveva raccomandato di evitare: già una volta quella donna l’aveva salvato, riteneva che sapesse qualcosa sulla vita. Di sicuro di più di un ragazzino.
    Sospirò nuovamente.

    « Ma… non hai paura? Non hai visto le katane? ~ » Seishiro non era effettivamente calmo, ma si permise di renderlo esplicito, per recitare meglio. « Gli… gli uomini della madame non erano vestiti così, avevano però delle maschere. Quelli… quelli sembrano yakuza. ~ »

    Sbattè gli occhi un paio di volte.

    « Io… io mi fido di voi. E… proverò a non avere paura. ~ »

    Bugie e bugie su altrettante bugie.
    Seishiro non si fidava di sè stesso ogni tanto, figuriamoci di due quasi conoscenti. Però, se erano stati chiamati da Karen, qualcosa sapevano fare e in questo riponeva una certa speranza; se lo auguava, ecco.
    Così come si augurava che riuscissero a mantenere non sono il giusto sangue freddo, ma anche l'opportuno buonsenso.

    Inutile dire che Viktor scese dalla vettura, mostrandosi incredibilmente saldo e sicuro, come se fosse una situazione normale. Seishiro non mancò di riconoscere come stesse dimostrando un lato molto interessante della personalità. Oh, che belle le persone, specialmente in situazioni stressanti, sia che reagiscano con il panico sia che mostrino fermezza e decisione.
    Lui, d’altra parte, non poteva e non doveva mostrarsi impavido e sicuro; sarebbe stato decisamente inopportuno che una ragazzina, se innocente e pura, non si fosse mostrata nemmeno un po’ intimorita di fronte ad una folla del genere.
    A malincuore, scese dall’auto, rivolgendo prima ad Edward uno sguardo enigmatico, come per farsi coraggio.
    Il freddo della notte lo accolse, facendolo tremare di freddo e di paura.
    Fece qualche passo, senza allontanarsi troppo dall’auto, mostrando un viso sufficientemente preoccupato ma altrettanto confuso.
     
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    Edward Lapsus



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    -Edward
    -Seishiro/Ayano
    -Karen
    -Viktor
    -Spadaccina misteriosa

    Le divergenze sembravano appianate, era il momento di darsi da fare. Edward seguì Viktor in silenzio mentre faceva strada verso la sua auto. nel frattempo il compagno, poco convinto dalla spiegazione di Ayano, premeva per ottenere informazioni più precise.
    La ragazzina dal canto suo insisteva nel dire di non conoscere i dettagli del suo quirk così a fondo. Era molto difficile da credere. Poteva pure essere una di quei pochi che scoperto il quirk passavano il resto della vita ad ignorarlo, però erano una minoranza. Alla fine nel privato si poteva ancora usare il proprio quirk, non era verosimile che non si fosse mai domandata cosa fosse in grado di fare la sua unicità e fin dove poteva spingersi. Il fatto che avesse chiesto di uccidere la Madame era la cosa che più lo faceva sospettare che quella liceale dalla faccia candida avesse qualcosa da nascondere. Sinceramente, la cosa non gli interessava. Anche lui era solito nascondere il suo quirk, non ci vedeva niente di male. Certo, se ci fossero delle sinergie sarebbe potuto essere utile, ma a lui bastava Viktor, non aveva bisogno che altri conoscessero le sue abilità. Alla fine ciò che conta sono i risultati, durante la missione avrebbero capito di che pasta era fatta quella liceale.

    In breve giunsero al veicolo, che pur avendo visto tempi migliori era indiscutibilmente un'auto di classe. Viktor era un amante del Vintage? Aveva detto di essere orfano, probabilmente quella faceva parte dell'eredità, che doveva essere molto cospicua. In ogni caso, avere la macchina tornava decisamente utile, dal canto suo lui non se la era mai potuta permettere. I pochi soldi che risparmiava erano per la sua attrezzatura. Ma il Mago era paziente, sapeva che presto le cose sarebbero cambiate anche per lui.

    Prima di entrare, Viktor diede un'occhiata in giro per precauzione. Decisamente una buona idea. Nei pressi sembrava non esserci nessuno, ma uno sguardo in più non faceva mai male. Edward apprezzava questo lato di Viktor attento ai dettagli, erano quello che distinguevano un buon collega da uno sbandato qualsiasi. In un mondo in cui un errore poteva farti finire in prigione o peggio, l'attenzione alle piccole cose poteva risultare decisiva. Era passato molto tempo dal loro ultimo incontro, chissà se era diventato anche meno ingenuo...

    Prese posto sul sedile posteriore dell'auto. a differenza degli altri lui non si mise la cintura: preferiva essere libero e pronto ad agire in qualsiasi momento. in caso di incidente era abbastanza confidente di poter usare il suo quirk per salvarsi. Anche la ragazzina si mise dietro con lui. Non sembrava particolarmente tesa, anzi, poco dopo la partenza non perse tempo e gli rivolse subito una domanda sul suo mantello. Edward, che assorto nei suoi pensieri stava già guardando il mondo esterno, si voltò verso di lei. Un attimo di silenzio. Poi con il suo solito sorriso laconico disse:"Un mantello è una coperta per i bisognosi, uno scudo per gli audaci, un simbolo per le masse... E un cappio per gli sciocchi. Non aver timore per me: non è cosa facile intrappolare un mago."
    Dopo questa strana frase, colse l'occasione per un'altra domanda: "Mi domando invece cosa porta in una ragazza così giovane a desiderare ardentemente l'assassinio di Madame. Sei sicura di sapere in cosa ti stai infilando? Non sarà un'azione senza conseguenze... Potrebbe cambiare il tuo destino per sempre..."
    Come suo solito, il Prestigiatore non perdeva occasione per sondare la saldezza degli intenti altrui. Era una domanda scomoda, ma Edward non se ne curava; era più interessato a capire meglio che tipo di persona aveva davanti. Inoltre, visto che doveva lavorarci insieme, doveva capire quanta libertà di azione poteva lasciargli per impedire di rovinare la missione. C'era anche la possibilità che dietro quel faccino si nascondesse un mostro dalle incredibili doti combattive e un'intelligenza tattica impeccabile, ma è sempre meglio considerare l'eventualità peggiore. Inoltre tenendo conto l'età era improbabile che avesse maturato una grande esperienza, del resto anche lui che si allenava da anni sapeva di avere ancora molto da imparare.

    Avrebbe ascoltato la risposta, dopodiché avrebbe mantenuto il resto del viaggio in silenzio. Questo almeno finché non sarebbero apparsi i misteriosi figuri.
    Non appena notò le spade, Il Prestigiatore non esitò un istante ed estrasse dalle tasche due carte da gioco in metallo dai bordi affilatissimi. Quelle persone non erano certo lì per una scampagnata. Tuttavia dalla razione di Karen sembrava che non fosse sicura che quelle persone fossero lì necessariamente per eliminarli... Forse non erano scagnozzi della Madame? E allora chi erano, membri di un'altra fazione? cosa volevano da loro? Karen sembrava preoccupata, ma non troppo, evidentemente aveva già in mente un piano di fuga... forse li avrebbe fatti volare via con i suoi petali? Erano solo congetture, Edward non aveva ancora ben chiare le capacità del quirk della donna. Forse con questo incontro avrebbe potuto vedere la sua unicità in azione...

    "Oh, ma che sorpresa! La signorina Hanabira e i tre moschettieri!"
    Il mago squadrò la ragazzina mascherata: a quanto pare era lei a capo di quel gruppo... tuttavia le altre figura avevano qualcosa di innaturale nei movimenti: forse erano state controllate mentalmente, oppure era una marionettista? potevano esserci anche altre spiegazioni , magari erano sotto l'influsso di qualche sostanza; oppure chissà, poteva anche essere che il motivo di quelle strane movenze fosse legato ad un allenamento particolare; era l'opzione più improbabile ma ne doveva comunque tener conto.
    Sembrava volerli portare dal loro capo, chiunque esso fosse. Karen sembrava interdetta, rafforzando la sua ipotesi che quelli non fossero uomini di Madame. La conferma definitiva la ebbe quando parlò di "avere qualcosa di utile addosso", se fossero stati dalla parte di Madame non avrebbero mai detto una cosa del genere. Gli uomini dietro di lei risero, probabilmente non erano marionette...
    Sembrava invitarli ad uscire per una "conversazione amichevole", il che non presagiva nulla di lieto. Karen prima di scendere aveva intimato loro di non uscire dalla macchina, ma fuori si respirava aria di battaglia: possibile che quella donna fosse così fiduciosa delle sue capacità?
    C'era la possibilità che uscire fosse un errore, forse avrebbero solo ostacolato la donna dai capelli rosa, ma al mago questa soluzione non piaceva particolarmente: rimanere rintanato dentro la macchina era un'opzione decisamente poco interessante. Anche Viktor sembrava del parere di scendere, seppur per motivi diversi dai suoi:
    "... Anche volendo non possono avercela con noi."
    "Eh eh... Forse il problema non è quello che abbiamo fatto, ma quello che stiamo per fare..."
    "Ma… non hai paura? Non hai visto le katane? ~"
    "Non sono le spade a doverti preoccupare, ma i quirk di chi le brandisce..."
    La ragazza sembrava effettivamente agitata, ma il Prestigiatore qualcosa non quadrava, come poteva una liceale timorosa sostenere di voler uccidere a sangue freddo un capo criminale? una delle due versioni non reggeva: in questo scontro forse avrebbe capito qual' era la vera Ayano.
    " Gli… gli uomini della madame non erano vestiti così, avevano però delle maschere. Quelli… quelli sembrano yakuza. ~ "
    Il mago annuì: quella era la conferma definitiva delle sue ipotesi. Almeno ora avevano un quadro più chiaro della situazione.
    Poco prima di uscire, avrebbe posato una mano sulla spalla di Viktor davanti a lui:
    "Se le cose si mettono male e vuoi attaccare i tipi in nero, fai un cubo grande come una persona e colpiscilo con un pugno, se invece vorrai occuparti della ragazzina..."
    Sul suo volto si allargò un sorriso subdolo: "... potresti impugnare una bella spada d'aria..." Non c'era tempo di dilungarsi in spiegazioni, inoltre Edward voleva anche testare le capacità di intuizione del ragazzo.
    Anche Ayano infine aveva preso la sua decisione: "Io… io mi fido di voi. E… proverò a non avere paura. ~ " Edward si voltò verso la giovane. Un piede era già fuori dalla macchina. Sul suo volto il solito sorriso indecifrabile: "Buona fortuna, Ayano-san..." un tocco del cappello appena accennato, poi la portiera si chiuse.

    Con passo calmo si pose tra Karen e Viktor, circa mezzo metro più indietro rispetto ai due in modo da essere protetto qualora il compagno decidesse di erigere una barriera d'aria. Non disse una parola, si limitò a scrutare con sguardo sereno ma attento quelli che forse sarebbero stati i suoi avversari. Nella sua mano destra teneva una delle due carte-lama, che faceva muovere apparentemente rilassato tra le dita. La seconda carta la aveva nascosta nella manica destra poco prima di uscire dall'auto, pronta per essere estratta con un rapido gesto in caso di necessità. Non era detto che ci sarebbe stato uno scontro, ma l'eventualità non lo avrebbe certo trovato impreparato.



    Scusate se ci ho messo un po'... le feste mi hanno preso più tempo del previsto


    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 3

    Attacco: 11
    Quirk: 91
    Agilità: 73
    Energia: 200
    Tecniche/Equipaggiamento usato: //
    CITAZIONE
    TECNICHE
    -Switch: scambia la posizione di due oggetti entro 10m dal Prestigiatore
    EQUIP
    -Mazzo di carte e Tarocchi
    -Vari oggetti per giochi di prestigio (non da combattimento)
    -Bacchetta con sorpresa (un colpo in canna, 2 proiettili in tasca)
    -Mazzo di carte lama (danno lieve)
    -Coltello finto con lama retrattile in metallo (con dentro sangue finto)
    -Pistola finta in metallo
    -1 granata giocattolo
    -1 Tubo spara-coriandoli

     
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    C O N T A T T O





    La ragazzina mascherata aveva aspettato che tutti e tre scendessero lentamente dalla macchina, puntando il simbolo esotico che le copriva il volto verso il quartetto. Aveva ignorato il saluto di Viktor, anche se in un certo senso sembrava "guardare" la carta che il prestigiatore aveva nella mano, forse attirata dal suo gioco di mani.
    Da dove aveva detto di cominciare...ah giusto, le presentazioni! Io sono Seiko. La spadaccina, da come stava mormorando con un tono appena udibile, puntò l'indice di fronte a 'se come se avesse trovato improvvisamente la soluzione. Il nome di quella figura suonava stranamente corto per essere di una persona. Sembrava quasi più un soprannome, forse una di quelle cose infantili che facevano le ragazzine per darsi una certa aria. Non sembrava essere particolarmente più vecchia di Seishiro, considerata la voce e l'aspetto fisico. Quella katana sembrava decisamente non manovrabile da una ragazza gracile come lei, ma non sembrava avere problemi a tenerla sollevata come se fosse un rotolo di cartone.
    Karen, giusto? Dove stavi andando a quest'ora? Non lavoravi per la Madame? La presunta Seiko appoggiò la sua spada con la punta rivolta verso il terreno, appoggiandosi con le mani in una posa tra il comodo e il traballante. Era decisamente una che non si faceva problemi a prendere in giro la donna, forse perché considerava le proprie capacità abbastanza elevate da non preoccuparsi della sua reazione.
    Taglia corto! Cosa vuole Blank da me? Karen sibilò, gli occhi due fessure rivolte alla spadaccina. Non sembrava particolarmente entusiasta di parlare di quell'argomento, sicuramente non di fronte a degli estranei. La donna aveva avvicinato il medio ed il pollice destro, pronta a riprodurre la tecnica che aveva mostrato a Seishiro la sera dello spettacolo della Madame.
    Non ne ho idea, te l'ho detto. Mi è stato ordinato di portarti da lui per parlare. Seiko fece le spallucce, sempre tenendo i palmi ben saldi al manico della sua spada. L'unica cosa che mi ha detto di dirti è che tu e lui volete la stessa cosa.

    Karen rimase ferma, allontanando le dita tra di loro. Era davanti ai suoi tre colleghi e questi la videro fare un gesto con la mano alla spadaccina, quasi per dirle di aspettare. Quella di tutto canto buttò la testa all'indietro, quasi annoiata. Si girò poi verso i tre, rimettendo in ordine il ciuffo che le scendeva sul viso, con un'espressione decisa ma preoccupata. Portò poi la mano sulla fronte come aveva fatto prima, guardandoli negli occhi e facendoli cenno di arretrare nuovamente. Sembrava una di quelle scene dei film dove i protagonisti si riunivano per discutere della loro strategia.
    Ok. Cambio di piano. La sua voce era bassa ed ad ogni parola sembrava voler buttare fuori un po' di tensione.
    Come dire...allora. Quella ragazzina è un sottoposto di Blank, l'uomo che controlla la zona del porto. Non so se avete mai sentito parlare dei cosiddetti "Uomini in nero", ma erano un gruppo che ostacolava i nostri affari. In un certo senso sì, sono come la yakuza. Con nostri intendeva quelli della Madame, ma era ormai abituata a pensare all'Eden come parte di 'se.
    Immagino che anche a lui possa solo far comodo sbarazzarsi della Madame e sta cercando la nostra collaborazione immagino. Potrebbe essere una trappola, ma se mi contatta immagino che sappia della mia...situazione. Decisamente questa storia sta diventando più grande del previsto...non vi voglio forzare in cose rischiose. Gli occhi di Karen si posarono su Edward, ma anche su Viktor e Seishiro. Il ragazzino aveva ragione, si poteva considerare Blank come un mafioso, forse di stile diverso rispetto alla yakuza. Era comunque una rete ancora più fitta e rischiosa in cui infilarsi.
    Io farò tutto il possibile per far sì che la Madame venga sconfitta e Blank potrebbe aiutarci molto. Devo però chiedere a voi. Siete i miei collaboratori dopotutto. Io lo so cosa devo fare... Karen accennò un sorriso. Era una frase stupida da dire. Forse sarebbero morti tutti e tre quella sera oppure dopodomani. Che ci tenesse che rimanessero vivi era vero, ma non era sicura di poterli chiamare collaboratori. ...ma voi che ne pensate?




    CITAZIONE
    Rieccoci, scusate il ritardo! Riprendiamo la nostra quest con voi che rispondete a Karen. Sta a voi decidere cosa dire, non siate timidi.
    La turnazione rimarrà Viktor-Wyrd-DLP.
    Se avete dubbi, chiede pure nel topic apposito.


    Edited by Dëlin - 4/1/2019, 18:25
     
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    Viktor Asui



    NARRATO
    PARLATO ALTRUI
    PENSATO
    PARLATO PROPRIO





    Dopo essere usciti dall'appartamento ed aver esposto le sue domande alla giovane ragazza Viktor attese la sua risposta, fino in fondo.
    E ciò che udì gli fece storcere il naso mostrando un velo di fastidio, ma durò ben pochi secondi dato che riuscì a calmarsi subito
    Forse la sua vera arma non consisteva nell'uso del quirk. Forse possedeva una seconda lama ben più affilata, anche se non poteva che dubitarne data la sua apparente età.
    In tal caso spero che il tuo asso nella manica sia più utile del tuo quirk, o semplicemente che tu stia nascondendo qualcosa... stiamo mettendo in gioco la nostra vita da questo momenti, TUTTI. Anche se sei giovane non credo alla questione che non hai mai avuto modo di allenarti, a casa... in qualche giardino da sola... le occasioni dovrebbero essere numerose se lo si vuole. Comunque se vorrai la mia fiducia dovrai dimostrarmi cosa sai fare, fino a quel momento non potrò considerarti utile ai fini della missione, o meglio...dovrò considerarti un peso morto.

    Le parole che pronunciò erano fredde quanto il clima attorno a loro, Viktor si fermò solamente per rispondere e successivamente si rimise in viaggio senza problemi. Aveva paura di essere stato troppo brusco con una bambina così dolce, ma DOVEVA sapere cosa sapesse fare.
    Scendere in campo in una missione del genere senza conoscere nulla equivaleva ad un suicidio.
    Guardando Edward gli venne in mente che anche lui al loro primo incontro mentì sul suo quirk... rivelandoglielo solamente perche ritenne che potessero avere un ottima sinergia, che fosse lo stesso caso?
    Ad ogni modo non sembra che al prestigiatore interessase più di tanto, forse era fiducioso della loro combinazione? O forse nascondeva altro?
    Al momento era impossibile saperne di più da lui; e anche Karen non sembrava di molte parole, forse neppure lei era sicura di questa ragazza?
    Comunque era inutile procedere con queste congetture, avrebbero saputo tutto una volta incontrati con i nuovi alleati.
    Una volta arrivati tutti assieme, farò maggiore pressioni, per il momento meglio concentrarsi sulla guida e studiare la strada.


    ------

    Prima di scendere dalla propria vettura la giovane fece una semplice ed ingenua domanda
    Ma… non hai paura? Non hai visto le katane?
    Subito intervenne Edward
    Non sono le spade a doverti preoccupare, ma i quirk di chi le brandisce...
    Un piccolo sorriso rivelatosolamente sul lato destro del volto, per poi dire anche la sua
    Puoi essere abituato quanto vuoi, ma avrai sempre paura, sorridi! Non mostrare loro paura e avanza.
    Le sue parole vennero dette con risolutezza e coraggio, come di qualcuno che ne ha passate di peggiori.


    Prima di scendere si sentì la spalla toccare, il prestigiatore disse delle parole che lo colsero totalmente impreparato, facendolo tremare per un istante, riempendogli lo spirito di determinazioni. Le parole che usò furono poche ma sufficienti a fare tutto ciò.
    Ora, più che mai, doveva avanzare.
    Ora che sapeva con certezza di avere le spalle coperte anche in un possibile combattimento tutta la tensione sparì.
    Assieme alla portiera che si chiuse Viktor sentì qualcos'altro dentro di lui sbattere. Qualcosa che non sarebbe mai stato in grado di spiegare a parole, qualcosa di molto profondo che veniva aperto.

    Una volta giunti tutti in posizione la ragazza mascherata inizio a parlare a Karen, gli uomini sembravano più concentrati sulla carta in mano ad Edward piuttosto che a loro. Questo permise a Viktor di posizionare la propria mano destra dietro la schiena, come a grattarsi la schiena, pronto a creare una spada d'aria in caso la situazione degenerasse.
    Terminato il discorso, Karen fece cenno ai presenti di indietreggiare per poter parlare in privato, il suo volto lasciava trapelare una forte agitazione...

    ----

    Viktor attese qualche secondo, riflettendo attentamente sul da farsi e dando peso ad ogni singola parola che stava per dire. Guardò dritto negli occhi Karen ed iniziò ad esporre il tutto.
    Siamo i tuoi collaboratori, questo è vero. Ma per un piano del genere abbiamo bisogno di qualcuno che prenda in mano le redini, solitamente un gruppo che decide non funziona in questi casi, serve qualcuno che si assuma le responsabilità del piano e lo coordini... Qualcuno che mantenga una mente lucida e lungimirante.
    Sinceramente preferirei fossi tu questa persona, e non questo Blank, di cui non sappiamo nulla.
    Comunque se mi assicuri che sarai in grado di farci mantenere la nostra individualità e sfruttarlo a nostro piacimento sarò ben lieto di dare il mio consenso.

    Questa voltà si voltò verso Edward E tu cosa ne pensi?

    Un giorno sarebbe stato lui al comando e aveva bisogno di verificare come avrebbe reagito Karen alla sua provocazione. Dopotutto quella donna aveva molta piu esperienza sulle spalle rispetto a lui, aveva visto centinaia di situazioni stravaganti, e sopratutto aveva pianificato lei questo attacco.
    Doveva sapere come rispondere.
    Ma oltre che provocarla era convinto di essere riuscito a mettere per inciso la sua fiducia nei confronti della donna e dei compagni, o almeno di uno dei due.






    Viktor Asui

    Attacco: 15
    Quirk: 45
    Agilità: 40
    Energia: 125
    Tecniche: WALL-CREATION-EXPLOSION-BLACK HOLE- ORBS RAIN
    Stato: illeso
    Equipaggiamento usato:
    CITAZIONE
    Bracciale d'aria compressa
    Descrizione oggetto: Braccialetto contenente una piccola capsula con aria compressa all'inverosimile
    Effetto: Rilascia una grande quantità d'aria in grado di ripulire qualche metro intorno al soggetto.
    Ricariche: x10

    CITAZIONE
    Giubbotto antiproiettile
    Descrizione oggetto: Un giubbotto antiproiettile con maniche. Resiste a danni lievi da impatto.

     
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    » Seishiro Harada


    Livello 2
    Esperienza 100

    Energia 100
    Forza 10
    Quirk 50
    Agilità 15





    Danni: //
    Tecniche: //
    Equipaggiamento: //


    » Scheda « » Quirk «

    Narrato Parlato Pensato



    Seishiro non aveva reagito al quasi rimprovero di Viktor. Sinceramente, essere considerato un peso morto, inutile e assolutamente marginale per lui non era un problema, anzi.
    Trovava, però, molto curioso come quel ragazzo non si rendesse conto che no, un giapponese di buona famiglia e con una reputazione da mantenere, non poteva permettersi di allenarsi nel controllo del proprio Quirk a meno che non intendesse diventare un eroe e fosse iscritto ad una scuola che lo preparasse ad un utilizzo consapevole.
    Gli abiti che indossava erano tutti di ottima fattura, il suo viso, le sue mani e sopratutto i suoi modi erano curati e nulla sembrava scoraggiare l’idea che venisse da una famiglia benestante.
    Il Giappone era da sempre un paese con usi e costumi molto pragmatici e spesso chiusi, quel periodo storico non faceva eccezione: una signorina di buona famiglia che non desiderasse intraprendere la carriera di eroe doveva essere brava a scuola, suonare uno strumento, essere sempre curata ed educata e, sopratutto, essere controllata, possibilmente dai familiari e da un partner scelto dalla famiglia stessa. In questo modo sarebbe diventata una brava moglie e madre, di successo nel privato e nel pubblico, candida e senza nulla che potesse mettere ombra sulla sua sincerità e purezza.

    Seishiro, alla fine, viveva la vita che altri avevano scelto per lui, per il suo bene, non in maniera differente da molti altri ragazzini presenti sul territorio giapponese.
    Non viveva in un fumetto, dopotutto, dove è facile giustificare assenze e misteri con il semplice omettere: ogni sua azione che non rientrasse nel prototipo del bravo ragazzo era ponderata e pianificata con calma.
    Era un ragazzino, non aveva di certo l’autonomia per andare da qualche parte senza avvisare!

    In modo impercettibile, sospirò. Quel Viktor non doveva essere un esperto della vita ordinaria, sarebbe stato difficile convincerlo con menzogne verosimili, ma questo non aveva troppa importanza: nel peggiore dei casi Ayano sarebbe stata utile solo in quell’occasione, per poi sparire; d’altra parte era un caso fin troppo interessante da osservare, era stato fortunato ad incontrarlo.

    ~



    « Edward-san, se una persona volesse violarti non desidereresti la sua morte? ~ »

    Con innocenza Seishiro aveva risposto alla domanda del mago sulle motivazioni che lo avevano spinto a fare la dichiarazione folle di voler essere lui stesso ad uccidere la Madame.
    Ed era un’altra menzogna, accompagnata da un sorriso che sapeva di malinconia.
    Il ragazzo aveva più volte avuto incubi su cosa sarebbe potuto accadergli se quella dannata sera Karen non l’avesse portato in salvo; la sua paranoia e la sua consapevolezza di quanto l’animo umano potesse cadere nel marcio lo avevano portato ad immaginarsi il peggio, soffrendo e piangendo in silenzio anche solo per l’idea che avrebbe potuto subire chissà quali tipi di violenze.
    Seishiro non temeva tanto il dolore in sé, ma era terrorizzato dall’umiliazione che conseguiva ad alcune violenze: non aveva mai sopportato l’idea di essere al centro dell’attenzione, se fosse capitata una cosa del genere non solo qualcosa si sarebbe potuto rompere nel suo animo, ma sarebbe anche diventato oggetto di scherno, o peggio, di pietà e compassione.
    “Poverino” era una condizione che schifava, l’unico vero aspetto delle relazioni umani che gli dava fastidio; non erano certo le virtù positive legate alla carità cristiana a dargli problemi, ma quell’atteggiamento accondiscendente e buonista che ha chi deve solo farsi vedere, per nulla animato dalla vera intenzione di dare un po’ di conforto.

    D’altra parte, le motivazioni che avevano spinto Seishiro a dire una cosa del genere – e ammetterlo ad alta voce era già un gesto incredibile per lui – erano costituite da una pietà contorta, legata alla sua personale etica

    « Non sono una stupida, mi rendo conto di quanto sia grave quello che stiamo cercando di fare. Non credo che uccidere sia un gioco: è una cosa orribile e mi fa paura. » Guardò Edward con una sincerità e una determinazione disarmanti. « Ma è la strada che ho scelto. »

    Solo gli incoscienti e gli stupidi non conoscono la paura. E’ una sentimento che ci rende vivi, è una reazione fisiologica per cui il nostro corpo attiva tutta una serie di meccanismi per l’instaurarsi della reazione di fight or flight.
    Avere paura è la cosa più normale che ci sia, è ciò che ci rende umani e ci distingue dai personaggi dei racconti. Poi, ogni tanto, chi scrive riesce ad imbastire degli eroi, carichi di debolezze ma altrettanto capaci di riconoscerle ed affrontarle crescendo e risplendendo nel panorama della storia.
    Seishiro non è e non sarà mai un eroe, ma è umano, con tutte le sue paure; in lui v’è, però, quella voglia di conoscersi ed affrontare debolezze e timori.
    Per sé, senza il bisogno del giudizio altrui.
    Per sentirsi bene, che è, alla fine, ciò a cui ogni forma di vita aspira e cerca di conseguire in modo più o meno fallimentare.

    Fu anche con questi valori nel cuore che il ragazzo fu molto perplesso quando Edward non si dimostrò eccessivamente preoccupato per le katane, rivolgendo l’attenzione solo ai Quirk.
    Alla fine anche solo con l’addestramento e la disciplina una spada è un’arma micidiale, non dovrebbe essere una preoccupazione secondaria! Anche perché di Quirk ci sono molte tipologie, parecchi anche non adatti al combattimento, mentre una lama taglia in ogni caso.
    Forse era lui a vivere in un mondo parallelo, sembrava decisamente fuoriluogo rispetto agli altri.

    La situazione che si stava creando era decisamente al limite del surreale per Seishiro: si sentiva così incredibilmente disarmato, inserito in una sceneggiatura con un personaggio che però non aveva nessun legame con l’ambientazione.
    Per combattere quella sensazione sgradevole si concentrò sui modi particolari di quella Seiko, cercando di capire se si trattasse semplicemente di una maniera per atteggiarsi in maniera accattivante, alimentando un personaggio di qualche tipo, o se invece le fossero necessari per mantenersi tranquilla. Eh, i problemi delle compulsioni.
    In ogni caso sarebbe stato pronto a scattare, ma non sembrava necessario; anzi, probabilmente il capo di quella gente sarebbe potuto essere un alleato.
    Tsk.
    Certo.
    Lui, in un posto che non conosce, circondato da uomini con katane.
    No, grazie.
    Si era fatto prendere dalla curiosità una volta e ne era uscito per un soffio di petali – letteralmente -, questa volta non si sarebbe lasciato sopraffare.

    Fece per aprire bocca, ma Viktor prese prima la parola. E, considerandolo proprio come un peso morto, non lo considerò nemmeno, per nulla interessato al suo parere.
    Peccato, avrebbe parlato comunque.

    « Io non vado convocata da nessuna parte. Se questo Blank desidera parlarci può farsi vedere di persona qui fuori, non chiuso da qualche parte con tutte le proprie guardie del corpo fuori dalla porta a vegliare su di lui. ~ » Incrociò le braccia al petto per mostrare quanto fosse risoluto. « Dopotutto, noi non abbiamo tempo da perdere, quindi lui deve essere qui vicino. Si faccia vedere fuori, in strada, senza trucchetti e senza bisogno di sfoggiare uomini e spade. ~ » Sorrise.

    Per il resto, poteva quasi concordare con Viktor; nemmeno lui voleva prendere ordini da gente sconosciuta.
     
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    Edward Lapsus



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    - Edward
    - Seishiro/Ayano
    - Karen
    - Viktor
    - Seiko

    «E’ una cosa orribile e mi fa paura… Ma è la strada che ho scelto.»

    Edward annuì, senza aggiungere altro. Era strano che una ragazzina benestante scegliesse di vendicarsi con le proprie mani, ma non era così inverosimile dopotutto. Per lo meno ora era sicuro che capisse la posta in gioco, tutto il resto era secondario al momento… Soprattutto considerando le figure armate che stavano apparendo sulla strada.

    ----------------



    Una volta usciti tutti dall’auto, il Mago assistette attento allo scambio di battute tra le due donne: da una parte Seiko, che non sembrava prendere la cosa molto seriamente; dall’altra Karen, che man mano diventava sempre più tesa.
    A quanto pare cercavano proprio lei… ma come avevano fatto a trovarla, quando neanche gli scagnozzi della Madame ci erano riusciti? C’erano solo tre possibilità: erano stati individuati durante il viaggio dalla loro rete di sorveglianza; Avevano un quirk divinatorio di qualche tipo oppure… Una spia era tra loro.
    Considerando che loro erano solo in tre, l’opzione della spia era la più improbabile. Negli altri due casi era difficile capire quale delle due opzioni potesse essere, ma forse Karen aveva un’idea più precisa al riguardo.

    Si riunirono per discutere sul da farsi. Dunque questo Blank controllava il porto… questo rafforzava l’ipotesi della rete di sorveglianza: probabilmente qualcuno doveva aver visto Karen aggirarsi nei pressi del nascondiglio e dovevano aver messo sotto controllo la zona. Sia lui che Viktor non avevano notato nulla prima di partire, quindi se c’era stato qualcuno che li teneva d'occhio doveva essere stato molto discreto. Molto male, forse avrebbero dovuto far travestire Karen: quei suoi capelli rosa erano fin troppo facili da individuare.

    In ogni caso, adesso dovevano decidere se accettare l’amichevole “invito” di questo boss del porto. La situazione cominciava a farsi scomoda: sicuramente Blank voleva vederli per proporgli un’offerta che non si può rifiutare, declinare l’offerta avrebbe significato combattere contro Seiko e i suoi scagnozzi e guadagnarsi un nuovo potente nemico. Accettare l’aiuto significava probabilmente cedere qualcosa in cambio… forse tutto. A Karen sembrava importare solo di sconfiggere Madame, a prescindere dal prezzo. Viktor e Ayano erano di ben altro avviso, in particolare la ragazza che sembrava non avere nessuna intenzione di finire in una situazione senza uscita. Un sentimento più che comprensibile.
    Edward vide in quelle opinioni apparentemente dissonanti un fragile legame. Se fosse riuscito a cogliere il filo sottile che le univa, forse avrebbe trovato la giusta via:
    “Oh, ooh… Una proposta decisamente scomoda… Un potente alleato non si rifiuta con il cuore leggero, non senza prima capire quale sia il suo prezzo. Tuttavia condivido anche i dubbi di Viktor e la prudenza di Ayano: dobbiamo assicurarci di poter mantenere la nostra indipendenza e di non finire in una trappola senza uscita nel frattempo. Esiste un modo per ottenere tutto questo, anche se potrebbe non piacervi…” Sollevò la mano sinistra, mostrando una colorata pallina di spugna rossa. La sfregò tra le dita e in un attimo le palline divennero due: “Io e Karen andremo a sentire la proposta di Blank, mentre Viktor e Ayano ci aspetteranno in un luogo sicuro. In questo modo se le trattative dovessero andare male sarà facile ritirarci senza lasciare indietro nessuno e voi non correreste rischi inutili. Una volta terminate le negoziazioni, vi contatteremo e ci potremmo riunire facilmente. Dal canto mio assisterò ad ogni trattativa e mi assicurerò di… dare una mano a Karen durante le contrattazioni” Non lo disse apertamente, ma era chiaro che intendesse assicurarsi che i loro accordi non finissero sul piatto della bilancia. Del resto non era sicuro di cosa la donna dai capelli rosa sarebbe stata disposta a fare pur di ottenere il suo obbiettivo, e in quell’ambiente il sacrificio dei compagni non era certo cosa rara. Certo, Karen non sembrava il tipo da fare cose del genere, ma il Prestigiatore era consapevole di non potersi ancora fidare del tutto di un criminale di quel calibro.





    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 3

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    -Switch: scambia la posizione di due oggetti entro 10m dal Prestigiatore
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    -Mazzo di carte e Tarocchi
    -Vari oggetti per giochi di prestigio (non da combattimento)
    -Bacchetta con sorpresa (un colpo in canna, 2 proiettili in tasca)
    -Mazzo di carte lama (danno lieve)
    -Coltello finto con lama retrattile in metallo (con dentro sangue finto)
    -Pistola finta in metallo
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    T O K Y O





    Quella ragazza dai capelli rosa, quella donna dalla pelle pallida ascoltò i tre esporre le proprie opinioni, cercando di trovare un accordo e qualcosa che andasse bene a tutti e quattro. Viktor mostrò i suoi ragionevoli dubbi su quell'uomo che si era presentato tramite la propria scorta, dando una dimostrazione di potere non indifferente. Aveva comunque acconsentito a seguirla in caso Karen avesse voluto accettare la collaborazione del mafioso, facendo rimanere silenziosa la donna che lo guardava annuendo. Seishiro non era della stessa opinione e forse fu quello che si scaldò di più per quella proposta. Non che avesse tutti i torti a pensare di Blank come un codardo, che se ne stava rannicchiato come un antico re nel suo palazzo reale lontano dai pericoli. Karen arcuò le sopracciglia quando sentì quelle parole provenire dalla bocca piccolina e apparentemente innocente della finta ragazza. Non era uno sguardo di disapprovazione, ma negli occhi e nell'espressione di Karen c'era anche la consapevolezza che le sue lamentele e ragionamenti erano inutili.
    Non funziona così, Ayano. Fu il suo unico sconsolato commento, che pronunciò posando gli occhi prima su di lei poi sulla scorta di uomini in nero. Per quanto in effetti fosse ingiusto mandare il proprio piccolo esercito e non presentarsi faccia a faccia con chi voleva parlare, chi poteva biasimare Blank? Metà dei grossi criminali della città lo voleva morto e l'altra metà di certo non l'avrebbe aiutato a rialzarsi fosse stato sospeso su un ponte davanti a loro. Non che quei tre potessero saperlo e Karen avrebbe aggiunto per fortuna. Era in ogni caso un uomo potente anche se piuttosto anonimo, ma era uno di quelli che se ti venivano a chiamare ti conveniva andare. Fare affari con lui era sempre stare sul filo sia della legalità che della moralità. Quel gruppo di cloni armati tutti uguali ad eccezione per la bassa Seiko non prometteva niente di buono. Eppure era proprio quello il potere fuori dalle regole morali di cui aveva bisogno per spodestare la Madame dal suo largo trono.
    L'ultimo a parlare fu Edward, che cercò di essere il più diplomatico dei tre. Fece prima una dissertazione sulla potenza di Blank, per poi confermare e mettere in parole semplici quello che i suoi collaboratori volevano. Desideravano in ogni caso lavorare solo per lei o perlomeno era ciò che la donna sperò di aver intuito. Propose poi la sua idea che secondo lui avrebbe giovato a tutti, sia per la sicurezza che la questione dell'individualità. Dividersi era qualcosa che Karen avrebbe voluto evitare se possibile. Aveva portato di nuovo l'indice sul mento, facendolo scorrere come se stesse cercando di azionare gli ingranaggi del suo cervello. Era un dilemma che metteva in contrasto la sua coscienza che gli diceva di fare la cosa giusta e il suo spirito freddo e calcolatore, che pensava che anche se avesse sacrificato qualcuno non sarebbe pesato molto sulle sue possibilità se l'accordo con Blank fosse andato in porto. Nonostante i suoi contrasti interiori tentassero di uscire, Karen rimase calma in viso. Non poteva nuovamente mostrarsi debole come aveva fatto prima. Probabilmente ciò che stava per dire andava contro qualche loro idea, ma era stata convinta dalle parole di Viktor. Ci voleva qualcuno che li guidasse e nonostante volesse anche lei impuntarsi come aveva fatto Seishiro, semplicemente non poteva farlo.
    Faremo così, se nessuno ha da ridire. Guardò prima il terreno, per poi quasi trovare la forza di guardare i tre criminali direttamente. Non gli piacevano gli ordini, forse perché li aveva seguiti per tutta la vita.
    Edward ed Ayano verranno con me da Blank. Anche io vorrei evitare di perdere la nostra libertà e non mi fido particolarmente di lui, ma voglio sentire ciò che ha da dire. Voglio che stiate al sicuro, ma non posso nemmeno ignorare un'offerta del genere. Vi chiedo di fidarvi di me, per ora. La donna guardò Seishiro, sperando che in qualche modo capisse che le sue intenzioni erano mirate a tenerlo al sicuro. Non che non avesse fiducia in Viktor, ma come già detto non poteva controllarli se erano lontani da lei. Karen sperò che nessuno avesse da ridire in questa sua presa di potere. Era sicura che ad Edward non sarebbe dispiaciuto avere una persona in più, ma si chiedeva cosa ne pensasse il diretto interessato. Sperava che non facesse storie, anche perché il tempo era agli sgoccioli. Non voleva obbligarlo a fare una cosa del genere, ma in caso l'avrebbe caldamente invitato a seguirla.
    Viktor, tu invece devi continuare per il tempio al parco, la strada la sai. Lì ad aspettarti ci saranno una coppia di ragazzi poco più grandi di Ayano. Dì che ti mando io e quando sei con loro mandami un messaggio, il mio numero lo hai. Karen si sarebbe girata poi verso la ragazza mascherata, che attendeva il responso del gruppo.
    Seiko, accetto! Basta che fai passare l'autista e verremo con te. La ragazza mascherata in questione avrebbe prima alzato la katana, sistemandosi i capelli con la mano libera, per poi fare un cenno a quelli che sembravano i suoi sottoposti. Sembrava piuttosto contenta, considerato che non potevano vederla in faccia ma intuirlo solo dai gesti. Gli uomini in completo elegante si sarebbero spostati di lato, permettendo a Viktor di attraversare il vicolo con la macchina. Karen era ancora molto combattuta, chiedendosi se avesse appena firmato un patto col diavolo.





    CITAZIONE
    In caso non siate d'accordo col piano di Karen o con la suddivisione che ha fatto, potete esporlo ora a lei e faremo un ulteriore giro di post. L'ordine di postaggio rimane quello precedente.
    Se avete dubbi esponeteli nel topic apposito, buona scrittura.
     
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    Viktor Asui



    NARRATO
    PARLATO ALTRUI
    PENSATO
    PARLATO PROPRIO




    I fiocchi di neve di quel freddo inverno cadevano inesorabili, imbiancando così le strade e i tetti delle case; anche le persone che passegiavano non poterono fuggire al soffice tocco della neve, e in queste erano compresi 4 giovani criminali, alle prese con un affare che avrebbe cambiato loro la vita, inevitabilmente.
    In quel momento erano intenti in una discussione molto importnate, a qualche metro da un piccolo esercito di spadaccini eleganti che li osservavano come avrebbero fatto dei robot: tutti con la stessa espressione vuota, ad eccezzione di una ragazza dai lunghi capelli neri e sul volto una maschera adornata da un curioso simbolo, forse il marchio della loro casa, o forse un simbolo di qualche monastero o religione, ma in ongi caso un simbolo che ormai sarebbe rimasto nelle mente dei presenti.

    La loro conversazione sembò essere terminata molto rapidamente, un rapido giro di pareri da parte dei nuovi arrivati, per poi venir soddisfatti da Karen, la loro attuale datrice di lavoro. Le parole che pronunciò furono soddisfacienti per il giovane Asui, e non ritenne doveroso aggiungere o controbattere, era la scelta più logica e ponderata possibile.
    Incredibile. E' riuscita a mantenere la calma, nonostante avessimo il tempo agli sgoccioli e apparentemente ognuno aveva un idea differente, riuscendo al contempo a realizzare un piano che unisca tutto. Ho ancora molta strada da fare.... Comunque loro due possono scappare senza problemi, e teoricamente Karen ha detto di poterlo fare anche ad altri... in questo caso la scelta più logica è mandare solo loro 3 e recarmi io all'appuntamento, ma cosa dovrò dire una volta li?
    Viktor si guardò attorno, fece uno sguardo di intesa con Edward per fargli capire che era d'accordo con il piano, e restò in attesa che gli altri fecero le loro domande o espressero i loro dubbi.

    Quando tutti ebbero terminato di parlare si rivolse a Karen Una volta arrivato, se non dovessi rispondermi al telefono, come devo comportarmi con loro? Ci sono argomenti che devo trattare in particolare o semplicemente devo essere presente per confermare l'appuntamento? E infine, come li riconosco? C'è una parola segreta? Esposti i suoi dilemmi ed ascoltato la risposta si voltò nuovamente verso i compagni, questa volta era lui alla ricerca di un segno di approvazione, per capire se anche loro fossero d'accordo con il piano e se andava bene dividersi, inoltre per verificare che non avesse dimenticato qualche domanda importante.
    Era agitato.
    Anche se nascondeva il fatto esteriormente, i suoi pensieri erano offuscati e poco lucidi, si concentrava su una cosa alla volta e non riusciva a vedere l'insieme come suo solito. Ma era intenzionato a mostrarsi calmo e sicuro.
    Ed era questa la ragione della sua agitazione.

    Seiko, accetto! Basta che fai passare l'autista e verremo con te.
    La risposta decisa e secca di Karen verso la ragazza mascherata fù come un fulmine a ciel sereno, gli fece aprire nuovamente gli occhi, mostrandogli che doveva svegliarsi e che il tempo a loro disposizione era ormai terminato. Ora sarebbe stato solo e la sua missione non era affatto terminata, dover trattare con altri due criminali, ed essere da solo era pericoloso... anche se si trattava di possibili alleati non era da escludere la possibilità che fossero di qualche altra organizzazione come quella li davanti. Ma era presto per pensarci. Aveva ricevuto l'approvazione per poter partire con la propria vettura e doveva muoversi.
    Il giovane autista fece un vistoso inchino in segno di ringraziamento verso Seiko, e si incamminò verso l'auto, una volta salito e messa nuovamente la cintura, girò la chiave ed accese il motore pronto a partire.






    Viktor Asui

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    Bracciale d'aria compressa
    Descrizione oggetto: Braccialetto contenente una piccola capsula con aria compressa all'inverosimile
    Effetto: Rilascia una grande quantità d'aria in grado di ripulire qualche metro intorno al soggetto.
    Ricariche: x10

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    Giubbotto antiproiettile
    Descrizione oggetto: Un giubbotto antiproiettile con maniche. Resiste a danni lievi da impatto.

     
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    » Seishiro Harada


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    Narrato Parlato Pensato



    Sospirò.
    Certo che nel mondo non funziona che quando un boss della zona vuole trattare si presenti in prima persona in strada.
    Recitare, tuttavia, significa anche prendere un personaggio e renderlo verosimile tramite le proprie azioni; se da una parte era la coscienza di Seishiro a non volersi trovare in una situazione che rendesse difficile la fuga, dall’altra era la pura e semplice necessità interpretativa.
    Ayano appariva così, con la sua ingenuità e spontaneità infantili, emotivamente una bambina per nascondere tutto dietro al faccino tenero. Molte giapponesi erano ascrivibili a questa categoria, in effetti; cultura complessa e piena di contraddizioni, in cui il limite fra l’adulto e il bambino può essere sdoganato nelle fantasie personali, immergendosi in un mondo in cui donne adulte vestono i panni di cameriere adolescenti per servire il ”padrone”.
    Seishiro si stava approfittando di quell’espressione culturale, utilizzandola per mascherarsi nella maschera, in modo ancora più contorto di come normalmente avrebbe fatto.
    Il suo ruolo in quel gruppo improvvisato non era di certo quello del capo né della voce della ragione, che saggiamente sapeva basarsi sull’esperienza per evitare situazioni spiacevoli.
    No.
    Seishiro indossando i panni di Ayano aveva assunto, richiesto o meno, il compito forse meno adatto ad una situazione del genere: l’incognita.
    Sembra strano pensare che in una situazione delicata sia saggio avere una persona del genere nel gruppo; è follia, disperazione e decisamente una pessima idea. Così si pensa in genere.
    Tuttavia, chiunque abbia vissuto anche solo un po’ - vissuto badate bene, sopravvivere è un’altra questione – sa che ogni persona è unica e, nel bene o nel male, ha sempre una parte da scrivere. Conoscere sempre tutto, sapere chi può fare cosa ed essere organizzati è un modo molto gettonato di affrontare i problemi, perché permette una buona suddivisione dei ruoli; Seishiro adorava l’approccio logico per cui ognuno sa cosa deve fare e quando e ha le capacità per farlo al meglio.
    Tuttavia...
    Tuttavia lui era vivo perché aveva improvvisato.
    Era stato folle e incredibilmente stupido, avventato come mai e con una fortuna sfacciata; certo, ad averlo salvato era stata Karen, ma in cui suo Seishiro credeva che per smuovere la donna doveva aver fatto qualcosa: se si fosse limitato ad essere ordinario, probabilmente quella storia sarebbe diversa.
    Ciò che aveva cambiato un copione recitato da fin troppo tempo era l’improvvisazione, l’incognita appunto.
    O almeno, così sperava.
    Dunque eccolo lì, schermato da ciglia finte e mascara, a ricoprire il ruolo più sottovalutato e meno condiviso; l’unico rimpianto era quello di non riuscire a conoscere davvero bene quei due nuovi individui, poiché sicuramente come persone avevano molto da raccontare.
    E a lui piace ascoltare.

    In ogni caso, Karen prese il controllo della situazione e decise di suddividerli. Da una parte Viktor, nel ruolo di ambasciatore verso le persone che li stavano aspettando, e dall’altra loro, pronti ad entrare nella tana del lupo.
    Sospirò nuovamente.
    Per un attimo Seishiro si chiese il perché di questa scelta, constatando con un poco di malinconia che, probabilmente, la scelta di Karen di tenerlo vicino a sé non derivava dalla fiducia nelle sue capacità – anche perché effettivamente mai aveva dimostrato particolari abilità alla donna – ma era più mirata al “tenerlo al sicuro”. Sapeva di poter fuggire, quindi portarsi appresso il ragazzino inutile era l’ennesima occasione per tirarlo fuori dai guai.
    Per un attimo, fece male; durò un istante, perché presto la consapevolezza che essere considerati inutili non è sempre una brutta cosa tornò a farsi sentire.
    L’eterna lotta fra sentimenti come autostima e orgoglio contrapposti alla perversione e alla paura era stata vinta ancora dalle paranoie; mai sarebbe riuscito a brillare, ma la cosa peggiore è che non voleva farlo. Non come sé stesso, almeno.

    Non ebbe nulla da ridire, approfittando però di un tempo morto per provare a smorzare la tensione, sperando di scucire un sorriso al viso teso di Karen.
    « Karen, anche se non sono per niente contenta, sai che mi fido di te. E poi, posso fare gli occhi dolci e sbattere le ciglia, serve anche quello nella diplomazia, no? ~ » Ridacchiò coprendosi la bocca con la mano, cercando di mostrare quanta più serenità possibile.

    Ah, giusto. Sapete perché avere un’incognita è una garanzia? Non si possono sempre coprire tutti i ruoli, ovviamente. Questo è un problema.
    La soluzione è avere qualcuno in grado di adattarsi ad ogni compito, facendo da supporto nel modo migliore possibile.
    Effettivamente, facendosi scudo di apparente ingenuità ed innocenza, Ayano poteva essere un buon supporto in situazioni di discussione. La sincerità e la dolcezza sono disarmanti, non permettono una reazione brusca e negativa a priori perché… beh, perché non si può!
    La verità, anche dolorosa, detta in modo brusco invoglia ad una risposta degli stessi toni, magari peggiori; ma se si usano le parole più pacate e composte possibili, è difficile arrabbiarsi. Si rimuove completamente il fattore di empatia per cui una persona sgradevole di spinge ad esserlo con lui per ripicca.

    O più probabilmente sarebbe stato comunque inutile, ma l’importante è crederci.

    Salutò Victor con la mano e sorrise ad Edward, seguendo Karen.
     
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    Edward Lapsus



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    - Edward
    - Seishiro/Ayano
    - Karen
    - Viktor
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    Edward ascoltò in silenzio Karen mentre esponeva il nuovo piano. Sebbene la avesse proposta, neanche a lui faceva piacere l’idea di separarsi, ma in una situazione come quella doveva sopprimere l’istinto egocentrico e ragionare nella maniera più fredda possibile per assicurarsi di non commettere errori fatali. Separarsi era l’opzione più sicura ed efficiente, perciò non ebbe nulla da ridire quando venne assegnato a Viktor il compito di andare avanti da solo, ad incontrare quei misteriosi aiutanti che a quanto pare erano due ragazzi. Anche Viktor sembrava d’accordo, perciò si limitò ad un breve cenno di assenso e rimase ad ascoltare in silenzio i dubbi del compagno. Non sembrava molto tranquillo, forse il fatto di essere escluso dal resto del gruppo lo aveva messo sotto pressione. Molto bene: da solo avrebbe imparato più in fretta e sarebbe stato il doppio più attento. Se voleva essere un leader, doveva imparare ad adattarsi in fretta ad ogni situazione.

    Trovò invece strana la scelta di portare anche la ragazzina all’incontro. Non che fosse particolarmente contrario, solo che Ayano si era dimostrata la più restia ad accettare l’offerta, pertanto quella decisione sembrava decisamente insolita. Forse non si fidava a lasciarla da sola con Viktor, o forse voleva assicurarsi di averla sempre sott’occhio per chissà quale motivo, dopotutto il rapporto tra quelle due era decisamente misterioso. Osservò la giovane, aspettandosi una protesta stizzita, invece sembrò accettare l’ordine nonostante lo ritrovasse spiacevole. Sembrava che nutrisse un rispetto quasi reverenziale per quella donna, ed il Prestigiatore non poté fare a meno di chiedersi il perché.

    “…E poi, posso fare gli occhi dolci e sbattere le ciglia, serve anche quello nella diplomazia, no? ~ “

    Edward annuì pensieroso, nei suoi occhi c’era una scintilla di ammirazione: “Mi devo ricredere sul tuo conto: ti credevo pavida e invece… per decidere di rendersi oggetto del desiderio di un boss criminale durante una trattativa… dentro di te risplende il coraggio di un leone!” Ancora una volta il sorriso plastico, immancabile sul volto del mago, rendeva difficile capire se stesse scherzando oppure no.

    Giunto il momento di separarsi, osservò Viktor allontanarsi con la sua auto. Sollevò leggermente il suo cilindro in segno di commiato mentre al suo fianco Ayano lo salutava allegramente. A quanto pare d’ora in poi sarebbero stati solo Karen, lui, e quella strana ragazzina che gli stava sorridendo. Rispose a sua volta con un sorriso cordiale, sebbene più serio. Dopotutto non gli dava fastidio quella situazione: una persona in più faceva sempre comodo... e poi era curioso di scoprire cosa si nascondeva dietro le contraddizioni e le maschere di entrambi i suoi nuovi compagni.






    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 3

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    Le vostre strade si dividono. Come già annunciato durante la narrazione Victor continuerà il suo percorso QUI, nella quest IV. Puoi tranquillamente far partire il tuo post dal momento in cui parti in macchina e seguire le indicazioni di Karen, cercando i due ragazzini.

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    Wyrd e Dopo la Pubblicità: il vostro proseguimento verrà aperto a breve e sarà gestito da exquisite†corpses.

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    Come già detto nella quest II, l'esperienza verrà assegnata alla fine delle quest IV e V.
     
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28 replies since 19/11/2018, 12:30   616 views
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