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.LICENZA AOI, FUYUKO E REIIl sole splendeva su quella mattinata invernale, nonostante la stagione più fredda dell'anno fosse cominciata da un paio di giorni. Era un inizio di settimana particolarmente positivo, considerato che negli ultimi sette giorni numerose precipitazioni si erano abbattute sulla città. Qualche pozzanghera qui e là ricordava agli abitanti la pioggia dei giorni precedenti e la luce si rifletteva su di esse accecando chiunque decidesse impudente di avvicinarsi. Le temperature erano ancora basse e l'aria fresca ancora tagliava la pelle di chi si ostinava a non coprirsi, anche se probabilmente quella mattina avrebbe avuto il clima più gradevole della stagione.
Mancano pochissimi giorni al Natale ma la burocrazia non si riposava mai: il 23 dicembre si sarebbero svolti gli ultimi esami per la licenza prima della breve pausa invernale. Quella mattina erano state convocate al Tokyo Stadium numerose persone di tutte le età, visto che il test non era rivolto solo ai frequentanti una scuola di eroismo ma anche per chi doveva acquisire il libero utilizzo del proprio Quirk per svariati motivi. Di fronte all'imponente struttura si era quindi raccolta una folla piuttosto gremita, stranamente silenziosa soprattutto per quanto riguardava le voci più giovani. Dopotutto era composta maggiormente da studenti provenienti da vari istituti di Tokyo e quello era per molti una tappa importante per la propria carriera da eroi, una che forse gli avrebbe permesso di farsi notare da qualche Pro-Hero.
Tra i molti partecipanti tre in particolare provenivano dalla prestigiosa Yuuei, avendo in comune il particolare talento dimostrato di recente. Fuyuko ed Aoi erano di secondo anno, entrambe passate di recente di corso e con la voglia di mettersi in gioco per completare il proprio percorso a pieni voti. La seconda aveva da poco partecipato come sorvegliante alla Manifestazione Anti-Mutant, ottenendo un'utilissima esperienza sul campo ma ricevendo anche una grande quantità di dubbi ed incertezze. Rei Okazaki frequentava ancora il primo anno, ma aveva dimostrato un grande potenziale e talento che le avevano garantito il lasciapassare del preside per partecipare all'esame per la licenza provvisoria.
Erano state tutte e tre invitate a presentarsi lì davanti alle otto di quel soleggiato lunedì, raccomandando a ciascuna delle studentesse la massima puntualità. Quel trio femminile forse sarebbe stato l'inizio di una nuova generazione di eroi che avrebbe permesso di contenere la criminalità in continuo cambiamento, ma l'incognita dell'esame avrebbe messo alla prova il loro talento.SPOILER (clicca per visualizzare)WhiteVenom, *Sybil* e exquisite†corpses benvenuti all'Esame per la Licenza provvisoria, Edizione II. Sbizzarritevi con la descrizione psicologica del vostro personaggio e dei giorni precedenti all'esame. L'importante è arrivare di fronte allo stadio in orario, naturalmente
L'evento si svolge il 23 dicembre, un paio di giorni prima Natale e quindi dopo gli eventi delle due AM. Arrivate allo stadio e manterremo successivamente l'ordine che si verrà a creare.
Per qualsiasi dubbio potete mandarmi pure un MP. Mi aspetto degli ottimi post da voi, buona scrittura!. -
.Rei si svegliò di soprassalto. Erano le sei meno un quarto, un quarto d'ora prima della sveglia che aveva programmato sul suo telefonino per avere tutto il tempo per prepararsi prima dell'esame. Era stato proprio quello a rovinarle il sonno, sì, l'esame. Si era svegliata a metà di un surreale incubo che la vedeva fallire in ogni modo possibile alla prova che avrebbe effettuato al suo risveglio, mettendosi in ridicolo di fronte ad altri aspiranti eroi ed esaminatori.
Rei non era un'eroina. Non lo era mai stata, probabilmente non lo sarebbe mai stata in futuro. Quando aveva detto a sua madre che voleva iscriversi alla UA per prepararsi ad ottenere la licenza di utilizzo dell'unicità le cose avevano iniziato a precipitare: senza neppure partecipare al test d'ingresso si era magicamente ritrovata iscritta all'istituto, e neanche nella sezione ordinaria ma in quella per aspiranti eroi. Rei, appunto, non era un'eroina. Come molti altri, voleva solamente ottenere la licenza d'utilizzo dell'unicità a scopo lavorativo, anzi, artistico in questo caso. Rei era sempre stata una ragazza timida, ma purtroppo per lei Miss Okazaki era tutt'altro.
Complice forse anche quel tradimento da cui era nata la stessa Rei, Miss Okazaki aveva deciso che non si sarebbe mai più fatta sfruttare per quel potere che il suo denaro e la sua prestigiosa posizione di ereditiera nell'azienda di famiglia, ma che avrebbe sfruttato tali fortune a suo favore. Era stata lei a contattare la UA e raccomandare la figlia, permettendole di entrare a far parte del corso tramite un esame molto più facile. A conti fatti quella era procedura standard e ogni anno venivano ammessi studenti tramite raccomandazione, ma Rei non riusciva a far meno di sentirsi sporca. Non sporca d'inchiostro come al solito, ma con l'anima altrettanto nera.
L'evento, fondamentalmente, sembrava essersi ripetuto: la ragazzina giapponese non aveva potuto far altro che sbiancare alla notizia - datale una settimana prima - che avrebbe partecipato al prossimo esame per la licenza provvisoria prima della fine dell'anno. Rei era consapevole di essere più avanti su determinate cose rispetto a dei compagni di corso, ma non si sentiva certamente la migliore della classe, e certamente non avvantaggiata sul lato pratico rispetto agli altri. Aveva il sospetto che fosse stata nuovamente sua madre a muovere qualche filo ma alle sue insistenti richieste di confessione la donna aveva risposto solo con un sorriso ed un "Certo che no, tesoro!".
Rei si svegliò di soprassalto. Una goccia di sudore rigò il suo pallido volto, anche se era pieno inverno. Mosse gli occhi sullo smartphone dalla cover arancione che, posato sul suo comodino, indicava l'orario: l'ansia l'aveva fatta alzare prima della sveglia. Posò i piedi nudi sul pavimento freddo illuminata dalla flebile luce che la spiava infiltrandosi tra le fessure della tapparella che la sera prima, in preda al panico, si era persino dimenticata di chiudere completamente. Si mosse al bagno e si lavò solo dopo una sostanziosa colazione: le serviva energia per fallire, in fondo.
Il Tokyo Stadium non era molto lontano da casa sua e aveva avuto tempo di far tutto: mangiare, lavarsi, vestirsi, preparare i bagagli. A differenza dei suoi compagni di classe, Rei era talmente indietro che non aveva neppure un costume, quindi si era preparata un borsone color panna con dentro una tuta da ginnastica per potersi muovere al suo meglio, sperando di potersi cambiare una volta giunta al luogo d'esame. Non era, la ragazza, ancora riuscita a giungere a capo del labirintico rompicapo, l'annosa questione che le impediva di farsi fare un costume dal laboratorio della Yuuei: il giusto equilibrio tra utilità e design. I suoi compagni avevano costumi orribili e pacchiani, altri si riempivano di così tanti gadget ed equipaggiamenti che poi non riuscivano neanche a muoversi. L'estetica, per Rei, era (quasi) tutto. In fondo voleva diventare un'artista, e l'apparenza era molto importante. Il suo stesso costume sarebbe dovuto essere un'opera d'arte, e ogni opera richiede tempo per riflettere e decidere.
Rei era ora davanti al Tokyo Stadium, assieme ad una folla abbastanza nutrita di persone. Il viaggio sui mezzi doveva essere stato movimentato, perché per qualche motivo il cuore le era risalito fino in gola. I suoi grossi occhi azzurri erano fissi sulla colossale struttura mentre il panico si faceva pian piano spazio tra le sue membra. Tutto quello che aveva erano il borsone da palestra e il suo grosso pennello ben fissato alla schiena, l'unico equipaggiamento che con tutta la certezza al mondo era riuscita a farsi produrre dai laboratori. Nonostante il suo totale anonimato, col suo esile corpo coperto da una felpa grigistra e dei pantaloni bluastri come le sue scarpe, le sembrava che tutti la fissassero con occhi pieni di giudizio.
Avrebbe voluto manifestare Love, sperando che l'avrebbe schiaffeggiata coi suoi tentacolini bluastri per farle stemperare l'ansia, ma non voleva essere espulsa dall'esame ancora prima di iniziarlo per un utilizzo improprio dell'unicità senza autorizzazione. Era solita farlo ogni giorno chiusa in camera sua per disegnare e dipingere, ma ora era in pubblico. Chissà quanti dei presenti erano pronti ad analizzare ogni singolo passo falso altrui per denunciare l'accaduto agli esaminatori e fare una bella figura sperando di avvantaggiarsi.
Rilassati Rei, è solo un esame... è solo un esame, solo un esame, solo un esame. - iniziò a borbottare tra sé e sé come un mantra, chiudendo gli occhi e affondando i palmi delle mani sulle sue guance leggermente arrossate, massaggiandole circolarmente per cercare di sfogare tutta quella tensione che altrimenti l'avrebbe fatta iniziare a danzare in tondo in mezzo ad un sacco di indiscreti sguardi maschili pronti a giudicarla.rei okazaki | 18 y/o | CIVILIAN | Student | Code ©TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
• Tecniche
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• Equipaggiamento
► ♡ Ghost Brush: Si tratta di un grosso pennello dalle setole composte in una fibra speciale in grado di assorbire e rilasciare a piacimento l'inchiostro emesso da Love. Nella sua interezza, l'attrezzo da disegno è fondamentalmente alto poco più della stessa Rei, che lo porta in giro legandolo sulla schiena come se fosse un bastone da combattimento. E, a conti fatti, il pennello composto da un materiale resistente e parzialmente elastico può essere utilizzato anche come arma contundente. Le setole, lunghe più di trenta centimetri, sono unite al pennello da una parte globulare a forma di goccia di colore nero, percorsa orizzontalmente da una fascia decorata a fiori rossi. Questa parte è lunga quasi quanto le setole. Il restante metro e venti circa dell'attrezzo è composto da una stabile ma elastica asta di colore nero, ad accezione di una decina di centimetri dall'innesto della parte globulare descritta in precedenza e alla parte terminale del pennello, entrambe di colore rosso.
► Effetto: Può essere utilizzato con le tecniche / Per uso fisico, fa danno medio
► Peso: [2]. -
.Aoi Houou
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.Fuyuko Tanaka
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Ottimi post. Potete passare questi minuti come volete, cambiandovi se il vostro personaggio ha un costume che vuole indossare. Se avete qualche domanda, potete rivolgerla agli assistenti nella sala d'attesa. Potete naturalmente interagire tra di voi se volete.
Ordine: Master, exquisite†corpses, WhiteVenom, *Sybil*.
P.S. Giusto per evitare confusioni, cliccate su PARTE II per leggere la seconda parte del post!. -
.Rei stava ancora facendo il bagno nel terrore quando qualcuno si affacciò dallo stadio catalizzando tutta l'attenzione della folla su di sé. Senza alcun tipo di offesa, si trattava semplicemente di una persona qualsiasi. La giovane giapponese si sarebbe probabilmente aspettata di vedere una grande personalità, magari un eroe molto conosciuto, e invece si era presentato davanti a quella folla variegata un semplicissimo signor nessuno, qualcuno che se non fosse stato lì sarebbe probabilmente potuto stare benissimo come impiegato nell'azienda di sua madre a sonnecchiare su una scrivania. Non che nell'azienda aperta dai suoi nonni si tergiversasse, ovviamente, era più quel tipo di sonno di ristoro dopo una lunga e intensa lavorata.
Scuotendo la testa la ragazza deglutì e fece qualche passo avanti, approssimandosi alla folla di persone per poter sentire meglio. A conti fatti quell'uomo era comunque un suo superiore e meritava rispetto. Sebbene fosse chiaro che non stesse parlando direttamente con lei, annuì con sguardo fermo dimostrando di aver compreso quanto detto riguardo al disporsi in file una volta svolto l'appello in base alla tipologia di licenza che dovevano ottenere. Quanto avrebbe voluto potersi disporre in quella dedicata alla licenza lavorativa.
I nomi chiamati per la licenza provvisoria erano numerosi e questo non poté che aumentare l'agitazione della giovane, solo temporaneamente fermatasi nel sentire le parole dell'uomo. Rei non era la persona più aggiornata sulle questioni scolastiche e a fatica conosceva persone al di fuori della sua classe. Sconosciuta la Houou chiamata prima di lei, quella Fuyuko Tanaka chiamata tra gli ultimi le fece invece scattare qualcosa nella mente: doveva essere una dei partecipanti allo stage al Corteo Anti-Mutant, se ne era vociferato a lungo. Ad osservarla, una volta rivelatasi per l'appello... beh, si aspettava qualcosa di diverso. Purtroppo Rei era troppo timida per tentare un approccio con una qualsiasi delle compagne, in ogni caso.
Solo una volta entrati allo Stadio, guardandosi attorno, la giovane aspirante artista iniziò a chiedersi perché gli esami si svolgessero lì. Era uno stadio adibito a discipline che prevedevano l'utilizzo del quirk? O era semplicemente l'unico spazio tanto ampio in città? Forse risultava evidente ma Rei non era mai stata una tipa sportiva e ben poco sapeva di quel mondo. I tre colleghi dell'uomo anonimo tenevano fede alla sua insipidità, per cui probabilmente neppure si accorse della loro presenza pur finendo a seguire uno di loro verso una specie di sala conferenze. Si trattava di una sorta di grosso auditorium sul fondo del quale era localizzata una scrivania a cui sedevano - ora sì - delle persone interessanti. Alcuni di loro erano gli ennesimi normaloidi, ma altri erano eroi in costume. L'occhio analitico di Rei ne analizzò i minimi particolari come un prezioso scanner stampando a fuoco nella memoria forme e per quanto possibile dalla distanza anche i materiali. Eppure, al centro della tavolata, sedeva una figura a dir poco sgradevole.
Da artista, Rei sapeva benissimo il valore della scelta di determinati colori e la necessità di alternare luci e ombre. Per questo un... essere brillante dai capelli arcobaleno non poteva non dare fastidio a numerosi livelli in profondità della sua anima. Era abbastanza evidente dovesse trattarsi di un qualche tipo di unicità e la padroncina di Love sapeva benissimo che è impossibile scegliere il proprio DNA, ciò non toglieva che la sfrontata opulenza con cui la donna ostentava il suo corpo era chiaramente frutto di una sua precisa scelta estetica che Rei non poteva accettare. Fortunatamente o sfortunatamente, la giovane aveva altro a cui pensare.
L'essere si presentò, ma Rei era abbastanza certa di non aver mai sentito quel nome in vita sua. Anche il modo di parlare della donna, poi, aumentava il fastidio che provava nei suoi confronti. E ok, aveva riflettuto più e più ore su come si sarebbe potuto strutturare l'esame ma mai aveva pensato ad una seduta di lettura del futuro. Una sfera di cristallo? Non riusciva neppure a non far cadere ripetutamente i pennelli mentre dipingeva!
Sentendo della divisione in base alla provenienza (escludendo il primo, ottuso pensiero "Ma veniamo tutti da Tokyo"), Rei si rese conto che sarebbe probabilmente finita in gruppo assieme a quella Houou e a Tanaka dato che non aveva mai sentito gli altri cognomi neppure di sfuggita.
Con tacita accettazione si diresse semplicemente verso lo spogliatoio dove si impegnò a indossare la tuta blu a strisce bianche sui lati di gambe e braccia che aveva portato e impugnare il suo enorme pennello che ora, ciondolante alla sua schiena ma alto praticamente più di lei, portava in giro tramite una tracolla nera posizionata sul petto. Non ci volle molto perché i suoi sospetti fossero confermati dall'estrazione dei gruppi: presumibilmente assieme alle altre ragazze si diresse a ricevere la fascia di colore turchese che si premurò di legarsi ciondolante attorno al collo tremolante.
Rei non aveva domande da porre, e la sua timidezza le impediva di parlare, a maggior ragione trovandosi nei panni della raccomandata di fronte a due ragazze del secondo anno. Era in piedi davanti a loro, le mani pallide giunte verso il bacino in chiaro segno di chiusura. Non solo il test era preoccupante di per sé, ma era persino tenuta a socializzare. La sua sanità mentale era probabilmente più fragile di quella sfera di cristallo che era tenuta a difendere.rei okazaki | 18 y/o | CIVILIAN | Student | Code ©TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
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► ♡ Ghost Brush: Si tratta di un grosso pennello dalle setole composte in una fibra speciale in grado di assorbire e rilasciare a piacimento l'inchiostro emesso da Love. Nella sua interezza, l'attrezzo da disegno è fondamentalmente alto poco più della stessa Rei, che lo porta in giro legandolo sulla schiena come se fosse un bastone da combattimento. E, a conti fatti, il pennello composto da un materiale resistente e parzialmente elastico può essere utilizzato anche come arma contundente. Le setole, lunghe più di trenta centimetri, sono unite al pennello da una parte globulare a forma di goccia di colore nero, percorsa orizzontalmente da una fascia decorata a fiori rossi. Questa parte è lunga quasi quanto le setole. Il restante metro e venti circa dell'attrezzo è composto da una stabile ma elastica asta di colore nero, ad accezione di una decina di centimetri dall'innesto della parte globulare descritta in precedenza e alla parte terminale del pennello, entrambe di colore rosso.
► Effetto: Può essere utilizzato con le tecniche / Per uso fisico, fa danno medio
► Peso: [2]. -
.Aoi Houou
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.Fuyuko Tanaka
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Potete naturalmente finire la vostra breve conversazione prima di venire accompagnate all'interno della stanza vuota. Ognuna di voi ha una sfera che rimane sempre vicina al vostro corpo a meno che non la stacchiate, quindi potete metterla dove volete .
Esplorate come preferite il parco, decidendo una direzione da prendere e se avete qualsiasi dubbio sull'ambientazione chiedetemi pure!
Ordine: Master, exquisite†corpses, WhiteVenom, *Sybil*.. -
.Rei arrossì. La sua incapacità nei contatti umani era proverbiale, come quella di "ogni grande artista", come "tutti i pesci come lei" e numerosi altri tipi di cliché. La verità era che, a conti fatti, la giovane era in grado di avere una normale interazione umana solamente con Love (poteva definirsi "umana", in effetti?), sua madre e in generale quelle che considerava persone in posizioni di rilievo, come ad esempio i professori. Già solo il pensiero di interagire ad esempio con sua cugina Kei le aveva iniziato a mettere ansia sin dall'età di tredici, quattordici anni. E ora, in quella situazione, non una ma ben due ragazze le avevano rivolto la parola. Se non altro non erano maschi - almeno quello - ma la situazione non migliorava più di tanto. Troppo impegnata a studiare e creare, Rei non aveva praticamente amici neppure in classe, figuriamoci doversi interfacciare con dei "senpai". Senpai solo di nome, poi, considerato che avevano la sua stessa età se non erano persino più giovani.
La ragazza dalla pelle scura fu la prima ad approcciare, e senza neppure presentarsi. Di per sé non era un problema visto che avevano risposto all'appello poco prima, ma per una ragazza educata e giapponese come Rei, per di più timida, si trattava di un'interazione al di fuori di qualsiasi previsione. Viste le sue caratteristiche fisiche assunse - si spera senza alcuna vena di razzismo - che fosse semplicemente straniera e ineducata alle maniere giapponesi. Onestamente non sapeva cosa rispondere, un po' perché diventare Pro-Hero o lavorare in un'agenzia erano cose completamente estranee alla sua persona e si era semplicemente ritrovata invischiata in quella situazione, un po' perché era stata terrorizzata da quel "buona fortuna". Aveva per caso intenzione di lasciarle sole e andare di sua iniziativa? Perché non dire "facciamo del nostro meglio", "mettiamocela tutta" o qualcosa di simile invece di una frase che implicava la necessità di uno sforzo singolo e non uno di squadra? Era tipico della giovane giapponese esaminare sin troppo a fondo le parole altrui, a maggior ragione quando si sentiva a disagio. A occhio e croce, quindi, all'incirca sempre.
P-p-piacere, I-io sono O-O-Okazaki Rei. Prima B. - rispose in fretta invece alle parole della ragazza dai capelli azzurri, rifuggendo però la sua mano tesa e compiendo invece due piccoli e frettolosi inchini, uno in direzione della ragazza stessa e l'altro in direzione di Aoi. Non aveva molto altro da dire: forse sarebbe stato utile aggiornarsi sulle loro unicità, ma non riusciva a trovare un modo intelligente per spiegarlo che non richiedesse una dimostrazione pratica. Dimostrazione pratica, ovviamente, impossibile per le regole stesse sull'utilizzo dell'unicità. Sarebbe quindi rimasta zitta e con lo sguardo basso finchè non sarebbero state chiamate per il test, limitandosi a rispondere se direttamente interpellata per educazione.
Una volta chiamate, le tre ragazze vennero portate in un'altra stanza assieme a qualche altro gruppo. Qui, su un lungo tavolo nero, si trovavano delle strambe valigette. Nella stessa stanza, ma separata da un vetro, l'orribile donna di prima assieme a quei tizi incravattati. Per qualche motivo le sembrava di stare per accedere a qualche strambo esperimento da film science fiction più che ad un mondano test per una licenza.
Doveva aver capito male, la giovane artista, e il suo volto si tinse con una nota di stupore una volta resasi conto che non dovevano difendere una sfera in tre, bensì tre sfere, una ognuna. La ragazza dalla pelle scura doveva certamente aver capito più di lei, da qui quel "buona fortuna". Il suo ansiometro raggiunse quindi un picco assoluto rendendosi conto che, da sola, poteva rovinare la riuscita del test per tutte e tre. Ottimo.
Quella piccola sfera sembrava essere in grado di levitare, se ne accorse provando in modo fallimentare ad afferrarla. In un certo senso questo era positivo, significava che almeno non doveva aver paura di farla cadere. L'obbiettivo era quindi evitare che le sfere si allontanassero troppo da loro e raggiungere il centro di qualcosa. Oh, e evitare che gli altri gruppi facessero gli stronzi, assieme a qualsiasi altra cosa avrebbero incontrato sul loro percorso. Non poteva essere così facile, su.
Po-possiamo usare le unicità? - domandò dunque all'uomo che gli aveva parlato poco prima. Una domanda probabilmente stupida, ma voleva esserne sicura. Ricevuta una risposta si sarebbe dunque avviata - presumibilmente assieme alle sue compagne - seguendo il colore come indicato.
Ai loro occhi, dopo qualche secondo di buio, si spalancò in tutta la sua magnificenza un luna-park in ambiente notturno. Le montagne russe - rumorose e instancabili - correvano sulle loro teste. Ovunque c'erano bancarelle e giostre, e tutto sembrava così realistico che le veniva quasi voglia di sentire lo zucchero filato sciogliersi tra le sue labbra. Il pensiero che tutto quello fosse finto, in qualche modo, la entusiasmava. La direzione artistica di quella cosa era straordinaria, e il fatto che si fossero impegnati così tanto per un "misero" test era assurdo. Che si trattasse dell'opera di un quirk? Oppure erano tutti complementi reali?
Se lo aprissero al pubblico farebbero un sacco di soldi. - sussurrò tra sé e sé, con ferma sicurezza proprio perché in realtà non stava rivolgendosi a nessuno. Purtroppo però quello era un test, e non c'era tempo per fermarsi a osservare la bellezza del tutto. Aspetta. Oh no. Ti prego, fa che non ci siano clown pazzi. Tutto ma non i clown pazzi.
Senza alcun tipo di sforzo Love emerse dal suo petto, stiracchiando i suoi tentacoli neri una volta preso un bel respiro dell'aria... notturna?
Mi serve una scatola per questa, Love. - chiese dunque la ragazzina al polipo fluttuante, mostrando la sfera di color turchese che ora galleggiava tra i suoi due palmi aperti e sporti verso la stramba creatura. Sforzando i suoi occhietti rossi, il simil-cefalopode produsse dai suoi tentacoli una scatola di colore nero grande il necessario per poter conservare la sfera al suo interno, con un coperchio sulla parte superiore. Rei vi pose la sfera dentro e mise dunque l'intero accrocchio sotto il suo braccio destro. Non avrebbe resistito a chissà quali danni, ma almeno avrebbe protetto un po' la sfera e l'avrebbe almeno parzialmente nascosta ad occhi indiscreti. Solo una volta terminata la procedura, osservando le ragazze, si sarebbe ricordata della loro presenza.
S-se volete, po-posso farne una anche per voi. - disse dunque, mentre il polipo nero le svolazzava attorno muovendo i tentacoli all'unisono per propulsione, proprio come se stesse effettivamente nuotando nell'aria. Non aveva la minima intenzione di scegliere una direzione dato che non era nel suo stile comportarsi da leader, ma almeno in quel modo poteva aiutare. Circa.rei okazaki | 18 y/o | CIVILIAN | Student | Code ©TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
• Tecniche
► Is this a MacGuffin? (Abilità I) - Grazie al suo inchiostro, Rei riesce a produrre oggetti quotidiani con sforzo minimo. Questi oggetti mantengono la loro funzione d'utilizzo solo se essa è strettamente legata al loro aspetto (ad esempio, una scala o una tazza saranno perfettamente utilizzabili, ma una radio o un telefono saranno un mero guscio vuoto dall'aspetto simile all'oggetto originale). Quest'abilità può essere utilizzata solo fuori dal combattimento e non richiede alcun costo.
• Equipaggiamento
► ♡ Ghost Brush: Si tratta di un grosso pennello dalle setole composte in una fibra speciale in grado di assorbire e rilasciare a piacimento l'inchiostro emesso da Love. Nella sua interezza, l'attrezzo da disegno è fondamentalmente alto poco più della stessa Rei, che lo porta in giro legandolo sulla schiena come se fosse un bastone da combattimento. E, a conti fatti, il pennello composto da un materiale resistente e parzialmente elastico può essere utilizzato anche come arma contundente. Le setole, lunghe più di trenta centimetri, sono unite al pennello da una parte globulare a forma di goccia di colore nero, percorsa orizzontalmente da una fascia decorata a fiori rossi. Questa parte è lunga quasi quanto le setole. Il restante metro e venti circa dell'attrezzo è composto da una stabile ma elastica asta di colore nero, ad accezione di una decina di centimetri dall'innesto della parte globulare descritta in precedenza e alla parte terminale del pennello, entrambe di colore rosso.
► Effetto: Può essere utilizzato con le tecniche / Per uso fisico, fa danno medio
► Peso: [2]. -
.Aoi Houou
. -
.Fuyuko Tanaka
. -
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LICENZA AOI, FUYUKO E REI
Aoi, Fuyuko e Rei si erano quindi addentrate all'interno del parco divertimenti, ognuna con le loro reazioni e scoprendo varie cose. Il polpo Love aveva fato la sua apparizione stupendo le due e proteggendo le preziose sfere delle ragazze. La prima cosa che avevano fatto era stata seguire il consiglio della donna arcobaleno: essere prudenti. Cercare di sfruttare la possibile altitudine del Quirk di Rei o mettersi in guardia rispetto ad eventuali cloni era decisamente una mossa giusta. Le Unicità che potevano incontrare erano innumerevoli e non sarebbe stato difficile creare discordia in un team di persone che si erano appena conosciute. L'indecisione però le aveva fatte rimanere ferme all'ingresso, senza una particolare direzione da seguire. L'idea di Fuyuko di andare a destra poteva essere un'idea, anche se pure lei voleva la conferma delle sue compagne. Senza un particolare leader a dirigere la situazione, era complicato muoversi lungo quel fiume. L'acqua porta sempre però qualcosa con sé ed in questo caso si trattava di possibili antagonisti.
Forse avevano appena cominciato a muoversi verso il sentiero acquatico, ma a qualche metro di distanza da loro avrebbero sentito prima di tutto il rumore di passi bagnati. Come se fossero appena usciti da una piscina in cui erano caduti da poco, una coppia composta da un ragazzo ed una ragazza sarebbe spuntata improvvisamente stupendo tutti e cinque i presenti. Il primo era un ragazzo alto e dal fisico tonico, dalla pelle ambrata simile a quella di Aoi. I suoi lunghi capelli neri erano raccolti in una coda che arrivava fino a metà schiena, accentuata dal fatto che i capelli erano completamente bagnati. Indossava un mantello nero formato da una strana sostanza lucida, come se fosse fatta di petrolio, mentre il resto del suo vestiario sembrava a ricordare i principi del medio oriente. Dall'accessorio sembrava spuntare un tentacolo che avvolgeva un corpo rotondo a qualche centimetro dalla sua spalla destra, probabilmente la sua sfera. Sembrava decisamente irritato sia nell'esistere che nel vederle di fronte a lui. Dietro di lui c'era una ragazza molto più minuta e che assomigliava in modo quasi sospetto alla donna che aveva presentato l'esame poco prima. I suoi capelli erano di una colorazione bianca ma brillavano allo stesso modo di varie sfumature, quasi emettendo una luce multicolore. Sembravano quasi trasparenti come il suo incarnato pallidissimo, gli occhi nascosti da ciocche che facevano intravedere delle iridi chiare. Sembrava assumere lo stesso atteggiamento timido dell'artista, anche se lei non era stata appena inzuppata nell'acqua a quanto pare. Tra le mani teneva una sfera che brillava in modo violaceo, la quale levitava dolcemente tra le sue mani.
« Sul serio? Di nuovo all'ingresso? Abbiamo pure perso quell'idiota... » - Avrebbe esclamato il tizio in modo stanco, mentre puntava gli occhi al cielo e lasciava le mani scivolare sul viso. Dalla voce sembrava avere un'età simile a quella di Rei, ma gli occhi ambrati andarono a fissare il trio. Non aveva alcun motivo per avercela con loro in particolare, ma sembrava guardarle come se fossero state loro tre a buttarlo in acqua. « E che avete voi tre da guardare, uh? Siete così impedite che siete rimaste qui? Non pensavo ammettessimo ancora gente incapace. » - C'era della rabbia nelle sue parole, nonostante loro non gli avessero fatto niente. Sembrava più irritato per essersi bagnato più che altro. La ragazza brillante non proferì parola, preferendo restare in disparte quasi per cercare di non farsi notare accanto al suo compagno. Se il ragazzo dalla pelle scura poteva sembrare familiare alle tre, quasi come se lo avessero visto da qualche parte, l'altro membro della coppia era totalmente sconosciuto. Che fosse anche quello parte del test?
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Spero sia tutto chiaro. Ho preferito non farvi intraprendere una direzione visto che ancora non vi siete messe d'accordo.
Come prima, per qualsiasi dubbio mandatemi un MP.. -
.A conti fatti, Aoi sembrava la più entusiasta del gruppo. Non voleva dire che fosse evidente - anche perché non è bene affidarsi ai pregiudizi - ma... sì, era abbastanza evidente. La ragazza dalla pelle scura aveva descritto la sua unicità, e quella dai capelli azzurri sosteneva di poter modificare le condizioni meteorologiche. Rei non rispose alla domanda a causa della tensione, e si rese conto di tale sgarbatezza solo qualche minuto più tardi. In ogni caso, l'unicità della ragazza d'ebano poteva essere forse la più utile delle tre in caso di contrasti, anche se sperava vivamente che non ce ne sarebbero stati durante quel test.
Fu proprio una volta palesatosi Love e in seguito alla domanda della compagna che si rese conto di non aver risposto alla domanda sulla sua unicità posta da Fuyuko qualche minuto prima. Posata la sua scatola a terra, il piccolo polipastro ne generò un'altra tra le sue mani, che Rei allungò poi alla Tanaka accennando un inchino con il capo. Aoi non aveva risposto alla sua domanda e pertanto non si prodigò a generare una scatola anche per lei, ma lo avrebbe fatto senza problemi se richiesto.
Chie-Chiedo scusa per la m-maleducazione. - iniziò a dire (o meglio, a balbettare) mentre lo sguardo osservava i loro piedi - Lu-Lui è Love... La mia u-unicità mi permette d-di generare e plasmare i-inchiostro... - proseguì dunque, mentre la creaturina che le orbitava attorno piegò gli occhi all'insù, quasi sorridendo a mo' di mascotte - E... N-no, mi spiace... F-fa parte del mio corpo, q-quindi non può... Allontanarsi... - rispose alla domanda della ragazza dalla pelle scura. Non era una risposta tanto approfondita, anche a causa della sua timidezza, ma a conti fatti corrispondeva alla realtà: Love non poteva allontanarsi per più di un metro da Rei quindi l'altezza maggiore raggiungibile, ottenibile solo alzando una mano verso l'alto e spingendo il polipo il più alto possibile, non superava probabilmente i tre metri. Avrebbero potuto fare di meglio mettendosi una sulle spalle dell'altra ma sarebbe stato imbarazzante, pericoloso ed egualmente deludente. Insomma, nessuna delle tre era un mostro in altezza anche se Rei era indubbiamente la più bassa.
Piegò il capo quasi come per chiedere scusa, le mani erano giunte all'altezza dei fianchi. Purtroppo non poteva essere utile in quella situazione. Prese dunque la scatola che aveva posato a terra e se la mise sotto il braccio destro, ben salda a contatto col suo fianco. La ragazza dai capelli azzurri aveva in un certo senso evidenziato l'ovvio, ovvero la necessità di raggiungere la ruota panoramica. Onestamente, c'erano molte cose che confondevano la giovane giapponese in quel momento: perché si trovavano proprio in un Luna Park? Certo, potevano accadere anche lì emergenze, il problema è che nessuno aveva parlato di emergenze. Tutto ciò che era stato detto loro era di raggiungere il centro del parco mantenendo le sfere. Anche trattandosi di un'ipotetica simulazione riguardo al proteggere dei civili - in questo caso rappresentati dalle sfere - da chi avrebbero dovuto difenderli? La ragazza si stava ponendo queste domande per un semplice motivo: avevano di fronte a loro un bivio, una strada sembrava portare diretta alla ruota e un'altra attraverso un giro più lungo o comunque periferico. In che modo quella scelta avrebbe influenzato il loro percorso? Avrebbero solo visto cose diverse o anche fatto esperienze diverse? Ad esprimersi riguardo ad una possibile scelta fu solo Fuyuko, e Rei acconsentì con un semplice cenno del capo. Onestamente non aveva il minimo indizio per poter riflettere su quella scelta, quindi le sarebbe andata bene una qualsiasi decisione. A conti fatti, volendo ipotizzare un qualsivoglia pericolo, la strada "marina" sembrava meno prona ad occultare presenze rispetto a quella disseminata di casupole e angoli dietro cui nascondersi.
La sua idea, forse, non era poi così rappresentativa della realtà. Tra qualche rumore simile a quando cammini a bordo piscina con le flip flop fradicie, due figure quasi emersero dall'acqua come un mostro della palude proprio in prossimità della via a destra. Si trattava di un tizio dal mantello petroleoso come la sua pelle e una tizia spaventosamente simile a quella fastidiosissima esaminatrice. Rei era probabilmente l'ultima a poter giudicare le raccomandazioni, eppure quello sembrava proprio un caso simile. Si domandò, però, come mai non l'avesse notata prima tra la folla di pretendenti visto l'aspetto bizzarro. Che non fosse una unicità di tipo mutant ma un qualche tipo di transformation? Oppure c'era qualcosa di più oscuro nascosto dietro?
Quale che fosse la risposta, una cosa era certa: il tizio dalla pelle scura non era proprio la persona più simpatica che avesse incontrato nella sua vita, anzi, era il solito maschietto bulletto. Rei era una persona pacata e timida ma quell'atteggiamento di inutile ostilità le aveva quasi fatto venir voglia di rompergli la sfera per ripicca. E come potevano aver perso il loro compagno, poi? Quell'"ammettessimo" - inoltre - era molto sospetto. Perché non "ammettessero"? Eppure non potevano essere esaminatori, non avrebbe avuto senso avere una sfera in quel caso. L'ipotesi raccomandazione si faceva sempre più forte. Coraggioso poi il giudicare la loro presenza all'entrata subito dopo aver ammesso di essersi ritrovati "di nuovo" all'ingresso. Eppure quelle parole potevano essere utili: forse quel test era più difficile del previsto e si trovavano in un labirinto, magari generato da una qualche unicità? Avrebbe magari chiesto a Love di lasciare una macchia di inchiostro per terra ogni paio di metri per tener conto della strada calcata, tra un paio di minuti.
Cosa... Facciamo... - sussurrò alle due ragazze mentre la sua mano sinistra scivolava lentamente lungo il fianco, pronta ad afferrare il gigantesco pennello alle sue spalle se necessario. L'altro braccio, invece, stringeva saldamente la scatola nera che proteggeva la sua sfera colorata.rei okazaki | 18 y/o | CIVILIAN | Student | Code ©TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
• Tecniche
► Is this a MacGuffin? (Abilità I) - Grazie al suo inchiostro, Rei riesce a produrre oggetti quotidiani con sforzo minimo. Questi oggetti mantengono la loro funzione d'utilizzo solo se essa è strettamente legata al loro aspetto (ad esempio, una scala o una tazza saranno perfettamente utilizzabili, ma una radio o un telefono saranno un mero guscio vuoto dall'aspetto simile all'oggetto originale). Quest'abilità può essere utilizzata solo fuori dal combattimento e non richiede alcun costo.
• Equipaggiamento
► ♡ Ghost Brush: Si tratta di un grosso pennello dalle setole composte in una fibra speciale in grado di assorbire e rilasciare a piacimento l'inchiostro emesso da Love. Nella sua interezza, l'attrezzo da disegno è fondamentalmente alto poco più della stessa Rei, che lo porta in giro legandolo sulla schiena come se fosse un bastone da combattimento. E, a conti fatti, il pennello composto da un materiale resistente e parzialmente elastico può essere utilizzato anche come arma contundente. Le setole, lunghe più di trenta centimetri, sono unite al pennello da una parte globulare a forma di goccia di colore nero, percorsa orizzontalmente da una fascia decorata a fiori rossi. Questa parte è lunga quasi quanto le setole. Il restante metro e venti circa dell'attrezzo è composto da una stabile ma elastica asta di colore nero, ad accezione di una decina di centimetri dall'innesto della parte globulare descritta in precedenza e alla parte terminale del pennello, entrambe di colore rosso.
► Effetto: Può essere utilizzato con le tecniche / Per uso fisico, fa danno medio
► Peso: [2]FRZ: 40 QUI: 135 AGI: 100 NRG: 300
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.Aoi Houou
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