Licenza Aoi, Fuyuko e Rei

Licenza provvisoria - Utenti: WhiteVenom, *Sybil* e exquisite†corpses

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    Quirk: 065
    Agilità: 110

    Peso Trasportabile: [0/4]
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    Il susseguirsi degli eventi fu al 100% positivo per la ragazza dalla pelle ebano dato che, grazie all'aiuto delle sue compagne di scuola, aveva non solo recuperato la sua sfera; andando così a cementificare la riuscita della loro vittoria alla fine di quella prova, ma aveva anche salvato la ragazza che ora sembrava essere un po' scossa o forse era solo molto, molto stanca per via della fatica accumulata stando appesa al ponte.

    La tratta che aveva portato Aoi dalla sua sfera e successivamente dalla ragazza non era stata per nulla facile dato che molti di quei gatling-binocoli avevano cominciato a puntare la stessa cino-nipponica, ma per sua fortuna il suo Quirk sembrava essere capace di counterare quei colpi e la scelta di utilizzare lo scudo era stata la carta vincente. Dopo aver messo in sicurezza la sfera, stringendola saldamente fra petto e braccio, Aoi si era diretta dalla ragazza dai capelli ambrati issandola in un posto sicuro facendo si che ora tutti fossero al sicuro.

    Le tre, che ora erano nuovamente assieme, poterono notare che non mancava molto alla fine del ponte ed una volta superato quella parte vi erano altre vie composte dai variopinti e strani edifici che conducevano tutti verso la ruota panoramica ed ad uno strano castello ove di norma vi erano la parate ed i fuochi d'artificio nelle ultime ore prima che il parco chiudesse. Aoi, dunque, tornò al suo stato originale visto che credeva che il suo aspetto potesse turbare le sue compagne e la nuova aggiunta.

    Si siamo della Yuuei. Io mi chiamo Aoi, lei è Fuyuko e lei è Rei. Disse annuendo facendo temporanemente le veci delle sue compagne che avrebbe potuto anche loro parlare ed ampliare la presentazione se avessero voluto. Ad ogni modo non ti preoccupare, siamo aspiranti eroi, no? Dovremmo aiutare i civili ed aiutarci fra noi dato che presto o tardi potremmo vederci su di un campo di battaglia vero e proprio ed un'esercitazione architetteta a posta. Disse annuendo. Aoi non stava sorridendo come suo solito in quanto era parecchio tesa. Quell'esame la stava mettendo a dura prova e ciò la rendeva un poco tesa e ben lungi dal voler sorridere. Come vogliamo proseguire, dunque? Direi che fino ad adesso le tue idee, Fuyuko sono state capaci di portarci molto avanti quindi mi affido a te...

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    • Tecniche
    • Equipaggiamento

    ► Costume: Kuro Haori
    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

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    Fazione: Heroes
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    Quirk: 130
    Agilità: 120

    Peso Trasportabile: [2/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Non aveva mai eretto un costrutto tanto ampio e tenerlo insieme non era affatto semplice. La piattaforma di nuvole che aveva creato sotto ai piedi della ragazza pel di carota richiedeva un ulteriore sforzo. Con le sferzate di vento ed il sinistro tonfo dei proiettili che colpivano la copertura picea di Aoi-san era difficile mantenere i nervi saldi. Per questo, dopo aver addensato le nuvole sotto ai piedi del membro del Team viola, decise di proseguire per tornare con i piedi sulla terra ferma. Si sentiva in bilico ed estremamente vulnerabile ai proiettili vaganti. Abbozzò un debole sorriso verso Okazaki quando si accorse che anche lei stava dando il suo contributo. In qualche modo Love-san, il suo octopode sputa-inchiostro, le stava proteggendo come poteva. Fu una traversata lunga. Riuscì a trattenere il tremore nelle sue gambe, un po' per l’instabilità della struttura ed un po' per lo sferzare dei proiettili. Nonostante tutto tirò un gran sospiro di sollievo quando gli stivali bianchi del costume poggiarono di nuovo sul sentiero del Luna park.

    Aveva avuto una buona intuizione nel creare un percorso alternativo, ma senza l’aiuto di Aoi-san e Rei-san non sarebbe riuscita a superare quei ostacoli. Si sentiva orgogliosa di sé stessa e delle altre per lo spirito collaborativo appena nato. *Ffffiuuuu* Si passò la mano sulla fronte imperlata di sudore. Non aveva completamente svuotato la testa o perso la concentrazione, visto che il ponte di nuvole sarebbe servito ad Aoi-san per raggiungerle. Non le piaceva l’idea di dividersi e con così tante variabili in gioco non si aspettava nemmeno che la Houou tornasse così presto. Sorrise sollevata quando notò il “brutto muso” di Aoi-san. Continuava a pensare che in quella forma la ragazza fosse spaventosa ma non era mai stata così contenta di rivedere Houou. La compagna di classe era una risorsa fondamentale, in quanto era l’unica delle tre con un minimo di sangue freddo e capacità combattive. - A-Ah… Per fortuna ne siamo uscite tutte intere. E siamo ancora insieme! - Dissolse con un cenno della mano le nubi, lasciando che queste si unissero al cielo stellato.

    Lo sguardo smeraldino si soffermò sulla ragazza del Team viola. Sembrava in estremo imbarazzo, forse perché era stata soccorsa da un altro Team e non dai suoi compagni. Sorrise alle parole di Aoi-san. Era così facile per lei vestire i panni della paladina e per questo l’ammirava. A differenza di altri le era sembrata una persona molto umile e pronta al sacrificio. - Hajimemashite! [Piacere di conoscerti!] - La studentessa chinò appena il capo con estrema gentilezza. - Forse abbiamo incontrato i tuoi compagni di squadra. Un ragazzo dal carattere irascibile e una ragazzina albina? - Chiese con un sorriso. Questa però non doveva essere una notizia particolarmente positiva per la sconosciuta, anche perché senza un’altra sfera viola non poteva completare quella missione. - Vuoi unirti a noi? Forse ti staranno aspettando alla ruota panoramica. - Era certa che Aoi-san non avrebbe avuto nulla in contrario. Di certo non potevano lasciarla lì, abbandonata a sé stessa in attesa dei suoi compagni. Sembrava particolarmente provata. Avrebbe allungato la mano destra per aiutarla ad alzarsi. - Allora? - Non l’avrebbe obbligata ma due occhi in più e un altro Quirk avrebbero fortificato il team. Inoltre gli organizzatori del Test non avevano specificato nulla a riguardo di alleanze o battaglie tra Team.

    Davanti a sé si apriva intanto un sentiero che immergeva i visitatori del Luna Park nel mondo delle fiabe. Tutto sembrava richiamare i racconti di fantasia narrati nei libri per bambini, anzi in lontananza insieme alla ruota panoramica c’era un’altra struttura. Sembrava forse un castello delle fiabe. Da piccola aveva sempre desiderato essere una di quelle principesse e vivere in un castello, in attesa del principe azzurro. Trovava romantiche le fiabe occidentali più di quelle orientali con samurai e spiriti della sventura. - Uhm… - Con un cenno avrebbe richiamato l’attenzione delle compagne per continuare il loro percorso verso la ruota panoramica. Passo dopo passo sembrava così vicina ma di solito ad ogni esercitazione alla Yuuei Academy più ci si avvicinava alla meta finale e più le trappole o i pericoli crescevano di difficoltà. Per questo decise di sollevare il braccio sinistro, piegandolo all’altezza del petto. La mano destra avrebbe sfiorato il pulsante d’accensione del Radar per far comparire un display virtuale e geolocalizzare la loro posizione. Avrebbe dunque iniziato una scansione sfiorando la propria posizione sulla mappa olografia, un gioiellino della tecnologia ottenuto dal laboratorio dell’Accademia. Avrebbe dunque scansionato l’area per poter individuare eventuali esseri viventi nei paraggi. Non desiderava avere sorprese svoltato l’angolo.

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    ► Energia: 210/300
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
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    • Equipaggiamento
    ► Costume: Weather Switch Suit
    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Electric Booster [Supporto]
    ► Effetto: +20 in Agilità
    ► Peso: [0]

    ► Elixir [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi] [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Durata: [1]
    ► Peso: [1]

    ► Radar [Supporto]
    ► Effetto: Identifica il numero e la posizione di persone/animali presenti in un'area di dieci metri dall'utilizzatore.
    ► Peso: [1]

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    In un modo o nell'altro le cose parvero andare per il meglio. Love riuscì a colpire la sfera in modo da ancorarla alle nuvole (il che le risultava onestamente ancora particolarmente astruso come concetto) e il suo muro di inchiostro, per quanto fragile, sembrò comunque riuscire a proteggere le due ragazze prive di corazza. Aoi prese qualche colpo inseguendo la sua sfera, ma la sua pellaccia sembrava essere certamente più resistente dei costrutti di Love: l'informazione non risultò chissà quanto stupefacente considerando che erano principalmente utilizzati per scolpire piuttosto che per fare da giubbotti antiproiettile.
    Insomma, sebbene quello sembrasse un vero e proprio inferno le tre riuscirono a salvare capre e cavoli, recuperando la sfera della loro squadra e anche impedendo a quell'altra ragazza di non fare un bel tuffo olimpionico nel fiume sottostante il ponte. Prese il fiato terminato di attraversare il ponte, poggiandosi sul pennello piantato a terra per il manico. Le gambe le tremavano e le veniva quasi da piangere. Non c'era più rumore e tutto sembrava essersi placato, nell'aria regnava il silenzio di quando ancora dovevano salire sul ponte. Quanti dei giovani che avevano deciso di attraversare il ponte avevano fallito? Quelle specie di binocoli sembravano mirare alle sfere piuttosto che alle persone. Probabilmente nessuno di loro si era fatto troppo male, ma quanti avevano perso la propria sfera? Quanti gruppi erano stati eliminati? Loro no però, loro ce l'avevano fatta. La scatola contenente la sua sfera era poggiata ai suoi piedi, Love era poggiato sulla spalla destra.
    Nel frattempo, la ragazza salvata era di fronte a loro. Rei arricciò il naso quando Aoi pronunciò il suo nome: solitamente era una ragazza educata, ma quello era un momento particolare. La sconosciuta aveva solo chiesto se fossero ragazze della UA, non i loro nomi e... soprattutto, come poteva sapere che fossero della UA? I costumi di Fuyuko ed Aoi non avevano alcun richiamo alla scuola e lei indossava una semplice tuta. Solo quando Fuyuko fece notare che forse avevano incontrato i suoi compagni in precedenza Rei portò attenzione al colore della sfera della ragazza, che effettivamente coincideva con quella di quei due tizi emersi dal laghetto come mostri della palude. E, si ricordava, la tizia emersa assomigliava pericolosamente alla donna che aveva tenuto il discorso di inaugurazione di quell'esame. Qualcosa non le tornava, e odiava essere all'oscuro delle cose. In ogni caso ormai l'eventuale danno era stato fatto e non avrebbe certo detto nulla alla ragazza dalla corazza di ferro perché... beh, aveva una corazza di ferro, era un ottimo deterrente.
    Tenete. - disse semplicemente mentre Love, poggiato sulla sua spalla, generava due nuove scatole di inchiostro nero, che avrebbe sporto una alla giovane compagna di team dalla pelle scura e una alla misteriosa sconosciuta dall'unicità attivabile con uno schiocco di dita. Aoi chiese suggerimento a Fuyuko e Rei onestamente non aveva da ridire. Lei non aveva certamente le doti adatte a guidare il gruppo e la compagna sembrava invece più tipo da sfondare tutto a testa bassa. La ragazza dai capelli azzurri, invece, aveva sventato l'esplosione di una bomba, o almeno era quello che dicevano i giornali.
    Rei non poté che rimanere di nuovo sbigottita per il paesaggio che circondava il successivo incamminarsi delle tre, o delle quattro. Si chiedeva ancora se tutto quello fosse stato costruito da persone normali oppure attraverso delle unicità. Una sola cosa era certa: era molto suggestivo. A differenza della libertà di scelta che avevano avuto in precedenza, ora la loro strada sembrava quantomeno obbligata da un sentieri di lampioni che emettevano una calda luce color arancia. La ruota panoramica era imponente sopra le loro teste, indicando che si trovavano molto vicini. Purtroppo, però, tra essa e il gruppetto sembrava frapporsi una specie di castello incantato o qualcosa di affine, assomigliava molto al castello di Disneyland Tokyo. Vide la compagna dai capelli azzurri trafficare con un qualche aggeggio che poteva essere utile, quindi decise semplicemente di fermarsi dietro di lei in attesa di direttive. Quella luce bluastra pulsante non preannunciava nulla di buono, le ricordava una classica scena da film horror. Sperava di non incontrare nessun dottore folle volenteroso di fare esperimenti su giovani ragazzine indifese. Il pennello era stretto nella mancina, la scatola con la sfera stabile sotto il braccio destro e Love le ondeggiava dietro ad altezza testa. Ce l'avrebbero fatta.

    rei okazaki | 18 y/o | CIVILIAN | Student | Code ©
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    • Tecniche
    Is this a MacGuffin? (Abilità I) - Grazie al suo inchiostro, Rei riesce a produrre oggetti quotidiani con sforzo minimo. Questi oggetti mantengono la loro funzione d'utilizzo solo se essa è strettamente legata al loro aspetto (ad esempio, una scala o una tazza saranno perfettamente utilizzabili, ma una radio o un telefono saranno un mero guscio vuoto dall'aspetto simile all'oggetto originale). Quest'abilità può essere utilizzata solo fuori dal combattimento e non richiede alcun costo.


    • Equipaggiamento
    ♡ Ghost Brush: Si tratta di un grosso pennello dalle setole composte in una fibra speciale in grado di assorbire e rilasciare a piacimento l'inchiostro emesso da Love. Nella sua interezza, l'attrezzo da disegno è fondamentalmente alto poco più della stessa Rei, che lo porta in giro legandolo sulla schiena come se fosse un bastone da combattimento. E, a conti fatti, il pennello composto da un materiale resistente e parzialmente elastico può essere utilizzato anche come arma contundente. Le setole, lunghe più di trenta centimetri, sono unite al pennello da una parte globulare a forma di goccia di colore nero, percorsa orizzontalmente da una fascia decorata a fiori rossi. Questa parte è lunga quasi quanto le setole. Il restante metro e venti circa dell'attrezzo è composto da una stabile ma elastica asta di colore nero, ad accezione di una decina di centimetri dall'innesto della parte globulare descritta in precedenza e alla parte terminale del pennello, entrambe di colore rosso.
    ► Effetto: Può essere utilizzato con le tecniche / Per uso fisico, fa danno medio
    ► Peso: [2]

    FRZ: 40 QUI: 135 AGI: 100 NRG: 275

     
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    LICENZA AOI, FUYUKO E REI
    « Grazie... » - Avrebbe mormorato la giovane dai capelli arancioni, mentre Aoi la portava sana e salva fuori da quel fuoco incrociato. Aveva cercato di respirare per calmarsi e non sembrare più inesperta delle tre, ma in quel momento le gradazioni di rosso che si alternavano sul suo viso sarebbero potute tranquillamente essere oggetto di studio artistico. La ragazza alzò gli occhi del medesimo colore dei capelli, come se avesse due ambre lì incastonate, mentre l'eroina dalla pelle scura cercava di rassicurarla e di rispondere alle sue domande. Cercò di sorridere di fronte a quel discorso incoraggiante, come se volesse provare ad auto-consolarsi per la ferita all'orgoglio appena ricevuta. Scoprendo che fossero della Yuuei sembrava ancora più intenzionata a nascondere il proprio viso, mentre Fuyuko cominciava a presentarsi personalmente e ad offrire quelle indicazioni. La ragazza sembrò animarsi sentendo quelle vaghe ma efficaci descrizioni: aggrottando le sopracciglia, sembrò riacquistare un po' di vita.
    « Sul serio? Sono proprio loro, ci siamo separati quasi subito dopo una trappola...anche Hideaki è uno studente della Yuuei, come me. Mi spiace non avervelo detto subito, ma mi vergogno un po' a fare questo test il terzo anno... » - Le ultime parole sarebbero state mormorate appositamente, come se volesse nascondere ulteriormente il motivo della sua presenza lì. Avrebbe poi ascoltato la proposta della ragazza dai capelli turchesi, evidentemente combattuta sul da farsi. Era però conscia che il loro tempo a disposizione non era infinito e che stava letteralmente approfittando della loro gentilezza. Con una faccia un po' imbronciata e guardando verso il ponte, avrebbe così risposto alla leader del team. « Va bene, mi sembrate affidabili. Tanto mi raggiungeranno presto, credo. Quel ragazzo che avete visto è forte, anche se l'altra ragazzina è un po' inquietante...oh, cos'è? Una scatola? » - La ragazza dai capelli ambrati avrebbe lasciato perdere il discorso iniziato in precedenza, osservando con curiosità il contenitore proposto da Rei. Avrebbe felicemente accettato una spiegazione dell'oggetto, ma avrebbe in caso guardato da sola come funzionasse. « Oh, che maleducata. Mi chiamo Aki, piacere. Non posso dirvi molto, ma schioccando le dita posso creare colonne di materiali. » - Avrebbe fatto un sorrisino mentre si alzava, aiutata da Fuyuko.

    Con un imprevisto ma benvenuto quarto membro aggiunto al gruppo, era ora di capire la fonte di quei misteriosi flash blu. Agendo con prudenza verso il vicolo, un grande corridoio abbracciato dalle sgangherate case, Fuyuko decise di utilizzare uno dei suoi equipaggiamenti, conscia che quel luogo era ormai pieno di pericoli e non l'incantevole luogo che era stato proposto. Attivando il proprio radar da braccio, un'elegante schermata azzurrina avrebbe cominciato a scannerizzare l'area attorno a loro, in cerca di esseri viventi grandi abbastanza da essere rilevati. Il trio (più Aki, che osservava da qualche metro di distanza) avrebbe notato che il gadget segnalava diverse persone, raccolte maggiormente lungo il perimetro limite dello scanner, a dieci metri di distanza. Questi segnali sparivano mano a mano, ma se ne aggiungevano sempre altri da altre direzioni. Facendo capolino con la testa, avrebbero potuto vedere cosa emanava quei flash blu. Un'ulteriore attrazione, forse l'ultima di quello spettacolare parco, accoglieva persone provenienti da tutti i luoghi. Da diversi vicoli, ma anche dai tetti ed altre vie secondarie spuntavano diversi gruppi di studenti che si accalcavano per salire sopra un'altra giostra acquatica. Sembrava che un percorso d'acqua artificiale, forse lo stesso di prima, passasse attraverso quello che sembrava un enorme tunnel che passava proprio all'interno del castello, mirando direttamente per la ruota panoramica. Da una rientranza spuntavano in continuazione delle barchette che venivano trasportate ad alta velocità sotto un cancello che si illuminava di una forte luce blu. Sulle sbarre metalliche sembrava esserci una specie di piccolo schermo con un countdown: ogni volta che partiva una barca, diminuiva di numero. Per ora era al ventisette, quindi il numero di barche non generava ancora un grande tumulto, forse grazie al loro anticipo.
    Quella sembrava l'unica strada percorribile e le ragazze si sarebbero dovute sbrigare per assicurarsi un'imbarcazione, anche se il loro aver superato il ponte donava loro un certo vantaggio. Passando sotto il cancello sarebbero state investite da una forte luce azzurra ed avrebbero potuto osservare la struttura della barca color bianco. C'era un volante del tutto simile a quello di un'automobile e serviva a direzionare il mezzo di trasporto, che sembrava funzionare a motore, ed avrebbero potuto osservare che almeno cinque persone ci sarebbero potute stare strette. Il percorso acquatico sembrava per ora dritto, ma in molti punti la barca avrebbe sobbalzato per la differenza di altezza.

    ©ART | ©CODE



    Ordine: Master, WhiteVenom, *Sybil*, exquisite†corpses.
    Spero sia tutto chiaro.
    Per qualsiasi dubbio mandatemi un MP come al solito :**:
     
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    Fatte le presentazioni con Aki (ovvero la ragazza che il trio aveva salvato dalla caduta) era tempo di avanzare per cercare di completare quella prova e vedere se le ragazze avrebbero potuto ottenere o meno la loro Licenza Provvisoria da Eroe. Grazie ai gadget di Fuyuko, il quartetto potè scoprire che vi era un folto gruppo di persone nei pressi di una giostra da dove sparivano per prendere quelle che dovevano essere delle imbarcazioni; almeno così aveva intuito Aoi guardando il percorso fluviale, ma la cosa più importante era la presenza di un counter che diceva loro quante navi vi erano ancora da occupare prima che esse, ovviamente, finissero.

    Quel counter fece comprendere alla nippo-cinese, e forse anche alle tre, che dovevano affrettarsi anche se avevano un gran bel vantaggio rispetto agli altri gruppi e ciò voleva dire che potevano "andare con calma".

    Direi che è bene raggiungere quanto prima quell'attrazione! Mancano 26 posti, anche se siamo in vantaggio dobbiamo comunque sbrigarci ed evitare di rimanere a bocca asciutta!

    Aoi, dunque, avrebbe preso la testa del gruppo pronta a mutare nuovamente se fosse stato necessario, pronta a difendere le sue due compagne e la nuova acquisita. Dopo aver messo la sua sfera nella scatola creata da Love era pronta ad andare verso l'attrazione, a salire su una di quelle strane barche a motore che si potevano guidare e procedere verso la fine della prova.


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    ► Costume: Kuro Haori
    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
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    ► Peso: [1]

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    Narrato - Parlato - Pensato

    Strinse con sollievo la mano di Aki, quando questa decise di unirsi temporaneamente al Team turchese. Avere un alleato in più aumentava considerevolmente le possibilità di superare l’esame per la licenza provvisoria. Non sapeva quali parametri gli esaminatori avrebbero preso in considerazioni ma lei non avrebbe lasciato indietro qualcuno che aveva bisogno d’aiuto. In questo appoggiava pienamente l’opinione di Houou. S’iniziava ad intravedere, forse, la fine di quel Luna Park disseminato di trappole. Non se la sentiva di lasciare una ragazza sola senza compagni. Donò un sorriso d’incoraggiamento ad Aki-san, dopo che questa accettò la sua mano e si presentò illustrando in breve il suo Quirk. - Benvenuta nel team, Aki-san! - Ringraziò il suo animo pacifista quando apprese che l’irascibile compagno di squadra di Aki-san era davvero forte. Confidava nelle capacità combattive di Aoi-san, ma ingaggiare una lotta ad inizio percorso lo riteneva assolutamente fuori ogni logica. Ogni scelta si era rilevata per ora giusta e si ritrovò investita del ruolo di Leader senza volerlo. Sentiva l’ansia crescere dentro di sé e rivoli di sudore scorrerle sulla fronte. Non aveva mai pensato di dover assumere il comando di un gruppo d’eroi. Se solo suo padre fosse lì in quel momento, forse sarebbe stata orgogliosa di lei.

    Con l’avvicinarsi del castello quei bagliori blu che illuminavano il cielo stellato diventavano sempre più intensi. Temendo l’ennesima trappola e sentendo sempre di più il peso della responsabilità, decise di attivare uno degli ultimissimi gadget che aveva recuperato dal laboratorio della Yuuei. Lo aveva scelto per la semplicità d’uso, non essendo un’esperta in tecnologia. Ciò che sorprese fin da subito la Tanaka era la sproporzionata presenza di persone che confluivano nel castello fiabesco. Comparivano puntini numerosi in ogni punto del radar e non nascose le sue preoccupazioni alle compagne. - Probabilmente siamo vicine alla meta. - Solo un’ipotesi la sua e l’idea di costruire un ponte dal nulla le aveva fatto guadagnare minuti preziosi. Con grande sorpresa notò che il numero di barche era limitato e solo una parte dei Team avrebbero attraversato il castello. Probabilmente in quel canale c’erano altre insidie da superare ma era pronta perché accanto a sé aveva Aoi-san, Ren-san ed ora anche Aki-san. - Aoi-san ha ragione. Non perdiamo il vantaggio che abbiamo! - Si rivolse alla ragazza dalla chioma scura e al nuovo membro della squadra. Esitare proprio ora avrebbe sfumato la loro unica possibilità di proseguire verso la ruota panoramica.

    Avrebbe dunque occupato il posto accanto al guidatore, anche perché non se la sentiva di guidare quella barca a motore. Non era molto ferrata nella guida di autoveicoli e lasciava l’onore ad una delle sue compagne. Avrebbe riposto la scatola d’inchiostro sulle sue gambe, mantenendola stretta tra le mani. - Chi guida? - Chiese con un sorriso verso le compagne. Non appena partite si sarebbe retta con una mano sull’imbarcazione e con l’altra avrebbe schiacciato la scatola contro al ventre per evitare di perderla durante i sobbalzi per i dislivelli presenti nel canale.

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    A differenza delle sue due compagne, almeno da ciò che le sembrava, Rei non si fidava della nuova ragazza aggiuntasi al gruppo. Forse era la sua inesistente vocazione per il mestiere dell'Eroe che la rendeva così sospettosa, ma aveva trovato molta più gioia nel salvare quel robottino sul ponte rispetto che nell'aiutare quella ragazza sconosciuta. D'altro canto, la giovane artista non si era mai trovata completamente a suo agio con gli esseri umani, le macchine erano creature molto più semplici - ammesso che potessero essere considerate tali. Ciò non significa che non fosse felice di averla aiutata o che pensasse che avrebbero dovuto lasciarla cadere in acqua, assolutamente: avevano fatto ciò che dovevano fare, la caduta era alta e rischiosa, ma non c'era alcun motivo per cui dovessero portarsela dietro come se fosse una del gruppo.
    In ogni caso, le ragazze erano ferme all'angolo da cui veniva emanata la luce bluastra che tingeva il già di per sé inquietante parco divertimenti con delle note horror. Fortunatamente si trattava invece di qualcosa di completamente normale. Circa. Beh, sicuramente più normale di un clown assassino con una motosega in mano. Come un flash, nella mente di Rei si tinse nuovamente la lugubre figura del suo compagno di classe che soleva andare a lezione col volto pittato come un pagliaccio. Inquietante. L'aggeggio della compagna dai capelli azzurri evidenziò una notevole massa di persone e con uno sguardo un po' meno catturato dalla luce pulsante Rei riuscì effettivamente a notare che, sebbene loro fossero le uniche per strada, molte persone si muovevano sui tetti o strade secondarie per raggiungere il luoog.
    Quanta... Gente... - borbottò tra sé e sé. Era straordinario che ci fossero ancora tutte quelle persone nonostante le varie trappole piazzate lungo il percorso. Dovevano tutti essere degli individui talentuosi e particolarmente dotati, contrariamente a lei. Se non fosse stato per Fuyuko e in parte per Aoi, probabilmente la sua speranza si sarebbe infranta pochi passi dopo essere entrata nel Luna Park, o almeno era ciò che pensava.
    All'interno del castello regnava sovrana non una splendida regina dai lineamenti di porcellana ma una nuova, gigantesca giostra acquatica. A quel punto Rei iniziava a chiedersi se quello fosse effettivamente un parco divertimenti oppure un acqua-park che aveva particolarmente creduto in sé stesso. La luce bluastra era emanata da delle barche a motore che venivano indirizzate attraverso un tunnel proprio verso la ruota panoramica che dovevano raggiungere, attraversando il tortuoso letto di un gigantesco fiume. Uno schermo indicava il numero di barche rimaste e fu Aoi a farlo notare alla ragazza. Il numero poteva sembrare ampio, ma era in realtà molto ridotto considerando la massa di studenti che sembrava essere arrivata fino a quel punto. Le tre, no, le quattro ragazze si mossero verso una delle barche. Tutto sembrava perfetto: la ruota panoramica era a poche centinaia di metri da loro, gli sarebbe bastato salire su quel motoscafo per terminare il test con successo... eppure Rei non riusciva a togliersi un fastidiosissimo pensiero ronzante nel retro della sua timida coscienza.
    Quella ragazza era davvero della UA? Le sembrava altamente improbabile. Persino lei, completamente disinteressata del mondo degli eroi, conosceva Fuyuko. Eppure quella ragazza del presunto terzo anno non solo era una totale anonima e persino una ragazza del secondo era più famosa di lei, ma non sembrava neppure conoscere la giovane costruttrice di nuvole. Non aveva detto nulla notando la sua unicità, e neppure il suo nome le aveva risvegliato qualche ricordo. E anche ammettendo che fosse della UA questo non rendeva certamente le cose meno sospette.
    Mi... Spiace... - disse Rei mettendo piede sulla barca dopo Aoi e Fuyuko. La nuova aggiunta al gruppo stava sempre qualche metro dietro di loro, e il piano di Rei era semplicemente di chiuderla fuori con uno dei suoi muri prima che potesse salire. Per questo Love, subito dopo le sue parole, avrebbe emesso una colata del suo inchiostro per creare un muro abbastanza largo da poter almeno provare ad impedire alla ragazza di salire sulla barca. Se il test era fasullo e si trattava di un qualche parametro segreto tipo "salva la principessa in difficoltà", avrebbe accettato volentieri il suo fallimento. Aveva agito di sua spontanea volontà e senza dire nulla alle due ragazze in modo che, se fosse stato davvero così, non avrebbero potuto considerarle complici e quindi inficiare anche il loro test. Rei non voleva essere un'eroina, voleva solo quella Licenza. La morale del "tutti vanno salvati" non aveva mai attecchito su di lei. Sorrise timidamente.
    I suoi compagni sono assieme... - iniziò a balbettare verso le sue due compagne - Se hanno ancora le sfere passeranno comunque il test... Ne servono due su tre... - aggiunse, per poi deglutire - Se le hanno perse... Allora non ha comunque speranze... Portarla dietro è solo un rischio inutile. - fece un lungo sospiro - Può... Comunque prendere un'altra barca, mi... Mi spiace... - concluse. Passò il polso destro sotto gli occhi, che erano lucidi. Non aveva assolutamente preso quella decisione a cuor leggero, ma aveva fatto la sua scelta. Se i compagni della ragazza avevano passato il test l'aveva egualmente passato anche lei. Se invece l'avevano fallito per lei non c'erano comunque speranze. All'opposto, quell'ultimo percorso era particolarmente delicato: erano su una barca e dubitava che qualcuna di loro avesse le giuste capacità per guidarla, e attorno a loro non c'era altro che acqua. Se la ragazza avesse deciso di schioccare le dita per far ribaltare la barca o farla affondare conscia che avrebbe passato per forza il test grazie ai suoi due compagni, come una sorta di kamikaze... Tutta la fatica che avevano fatto finora sarebbe stata sprecata. Forse Rei aveva un occhio troppo disilluso sul buon cuore degli eroi, o forse era semplicemente lei ad essere egoista. In ogni caso i due compagni della ragazza sembravano decisamente sospettosi, quindi non capiva perché invece dovessero fidarsi di lei. Singhiozzò sperando che le sue compagne avrebbero capito e che qualcuna si sarebbe messa alla guida, lei non aveva certo le capacità per farlo.

    rei okazaki | 18 y/o | CIVILIAN | Student | Code ©
    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche
    Is this a MacGuffin? (Abilità I) - Grazie al suo inchiostro, Rei riesce a produrre oggetti quotidiani con sforzo minimo. Questi oggetti mantengono la loro funzione d'utilizzo solo se essa è strettamente legata al loro aspetto (ad esempio, una scala o una tazza saranno perfettamente utilizzabili, ma una radio o un telefono saranno un mero guscio vuoto dall'aspetto simile all'oggetto originale). Quest'abilità può essere utilizzata solo fuori dal combattimento e non richiede alcun costo.

    Wall of Text; Lvl 1 - Una cascata di inchiostro dall'alto (o dal basso, a seconda delle situazioni). Solidificandosi, l'inchiostro genera un muro solido in grado di difendere da attacchi fisici ed elementali. Il muro è alto poco meno di due metri e largo circa un metro.
    Effetto: Protezione Danno Lieve
    Costo: 10

    • Equipaggiamento
    ♡ Ghost Brush: Si tratta di un grosso pennello dalle setole composte in una fibra speciale in grado di assorbire e rilasciare a piacimento l'inchiostro emesso da Love. Nella sua interezza, l'attrezzo da disegno è fondamentalmente alto poco più della stessa Rei, che lo porta in giro legandolo sulla schiena come se fosse un bastone da combattimento. E, a conti fatti, il pennello composto da un materiale resistente e parzialmente elastico può essere utilizzato anche come arma contundente. Le setole, lunghe più di trenta centimetri, sono unite al pennello da una parte globulare a forma di goccia di colore nero, percorsa orizzontalmente da una fascia decorata a fiori rossi. Questa parte è lunga quasi quanto le setole. Il restante metro e venti circa dell'attrezzo è composto da una stabile ma elastica asta di colore nero, ad accezione di una decina di centimetri dall'innesto della parte globulare descritta in precedenza e alla parte terminale del pennello, entrambe di colore rosso.
    ► Effetto: Può essere utilizzato con le tecniche / Per uso fisico, fa danno medio
    ► Peso: [2]

    FRZ: 40 QUI: 135 AGI: 100 NRG: 275-10

     
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    LICENZA AOI, FUYUKO E REI
    Erano forse state le parole pronunciate dalla donna arcobaleno a rendere Rei sospettosa in quel modo? Oppure era semplicemente il suo stesso spirito a renderla così diffidente nei confronti della ragazza che avevano appena salvato? Essere prudenti era stata la parola d'ordine di Mieko, mentre osservava tutti con malizia. Il mestiere dell'eroe era dopotutto una mansione da svolgere alla perfezione se non si voleva finire presto disoccupati o con ingaggi noiosi per tutta la vita. Ognuna di quelle persone aveva dei motivi diversi e molto probabilmente molti erano corrispondenti. Che si volesse rendere fiero qualcuno, farsi notare, superare la prova perché faceva del normale percorso scolastico...quasi tutti quei ragazzi volevano superare il test e tornare a casa con la loro licenza tra le mani. Rei aveva deciso che non valeva la pena rischiare un eventuale fallimento per qualcuno che non conosceva così bene, o che perlomeno non faceva parte del suo stesso team. Salite tutte e tre sulla barca, la ragazzina artista aveva erto quel muro nero e buio come la notte, tagliando completamente l'ingresso alla ragazza dai capelli color ambra. Al contrario delle luminose stelle artificiali che coloravano il cielo, la luce che introduceva alla giostra acquatica finale venne completamente sigillata appena Rei aveva messo piede sull'imbarcazione. Avevano dovuto destreggiarsi un po' tra la gente ma non erano passati più di un paio numeri prima di potersi sistemare ed assicurarsi perlomeno la possibilità di concorrere per la vittoria. Avrebbero visto la barca partire automaticamente poco dopo: nonostante assomigliassero a motoscafi a motore, quello che dovevano gestire loro era solo la direzione ed aumentare la velocità, proprio come in una giostra tipica dei parchi acquatici. Era l'acqua a portarle avanti ed avrebbero sentito più che altro del trambusto per aver bloccato momentaneamente uno dei possibili punti di accesso, anche se avrebbero potuto pure ascoltare la voce confusa di Aki dietro il muro di inchiostro. Un istante di silenzio ed un paio di schiocchi di dita, per poi sentire la sua voce apparire a qualche metro dalle loro spalle, come un fantasma.
    « Cosa state facendo? Aspettatemi! » - Avrebbero visto i suoi capelli quasi brillare affacciandosi appena dal muro d'inchiostro, mentre sembrava sinceramente stupita di quello che stava succedendo. Il suo viso era piegato da una smorfia che non riusciva a comprendere quello che era appena successo, ma era più che altro nel panico e gridava a gran voce di fermarsi. C'erano numerose persone che sembravano accalcarsi per poter salire sulle barche, forse spaventate da quello che era appena successo. I loro pensieri erano quelli di una folla disordinata, che si chiedeva se qualcuno stesse violando quella tregua temporanea impedendo agli altri di salire. Il suo viso si allontanò sempre di più, sparendo alla prima discesa verso la loro destinazione finale. Aki sarebbe scomparsa dalla loro vista, mentre si tratteneva per non cadere dentro il gelido fiume. Non cercò di fermare la barca o di distruggere il canale usando il proprio Quirk, ma fu semplicemente una breve presenza che era passata molto brevemente per le loro vite.
    Le tre avrebbero avuto qualcosa da discutere, forse. C'era la questione di chi doveva controllare la direzione della barca, considerato che fortunatamente per loro ancora non serviva una grande abilità da guidatore per superare quelle rapide. E forse avrebbero dovuto parlare di quello che era appena successo, una delle prime azioni fatte di testa propria da parte di Rei. Passarono circa tre minuti a destreggiarsi tra i percorsi più o meno tranquilli, ogni tanto venendo schizzate dall'acqua che saltava sull'imbarcazione bagnandole. Accanto a loro numerosi gruppi si destreggiavano con le loro imbarcazioni, alcuni di loro utilizzando il proprio Quirk per rendere più veloce o più sicuro il percorso da attraversare. Quello era l'unico percorso veramente obbligatorio, tralasciando eventuali Unicità in grado di volare o acquatiche. Considerato cos'era stato quel parco di divertimenti per loro, probabilmente quello sarebbe stato il test finale per ottenere quella licenza così tanto voluta. Sarebbe presto cominciata una stressa serie di curve, che si faceva mano a mano più ripida e difficile da traversare con la barca. Qualcuno avrebbe dovuto tenere saldo il volante se non volevano ribaltarsi in acqua e scontrarsi con chi viaggiava vicino a loro, mentre alternavano momenti in cui salivano e in cui scendevano. Affrontate le correnti però, la vera sfida sarebbe apparsa poco dopo ai loro occhi. Avrebbero cominciato a salire per un ripido percorso dove l'acqua si abbassava e permetteva di affrontare l'altitudine, mentre le barche di tutti i vari partecipanti si avvicinavano tra di loro come se fossero in una pista di go-kart.
    « Buonasera, miei cari partecipanti. Mi congratulo con i 30 gruppi che sono arrivati fin qui. » - Tutti quelli sul fiume avrebbero potuto sentire una voce che avevano sentito per poco, ma abbastanza carismatica e suadente per poter essere ricordata. Le note della loro esaminatrice, Mieko Sasaki, stavano risuonando lungo il fiume e sembravano particolarmente gioiose. Le barche salivano e già si poteva vedere gran parte della ruota panoramica, mentre il forte rumore di acqua scrosciante riempiva le loro orecchie. « Spero abbiate fatto tesoro delle mie parole. Siete quasi arrivati a destinazione e riceverete presto le vostre licenze. » - Una pausa, che coincideva con l'arrivo sul punto massimo d'altitudine di quella strana attrazione. Dalle loro barchette, tutti avrebbero visto una discesa ripida tanto quanto la salita, probabilmente anche di più. La ruota panoramica era proprio di fronte a loro, posizionata ad una ventina di metri alla fine del fiume. Una piattaforma di legno era coronata da un grande cancello luminoso, l'uscita vera e propria del parco divertimenti. Numerosi mulinelli volevano fermare il loro percorso in modo feroce. Uno in particolare era di fronte a quella grande piattaforma di legno, con un diametro di diversi metri ed in grado di inghiottire numerose imbarcazioni. Avrebbero avuto soltanto qualche istante che sarebbe durato in eterno lungo quel breve tratto, prima di cominciare a discendere di nuovo ad un'assurda velocità, sentendo lo stomaco farsi leggero probabilmente. Avevano pochi secondi per non affondare dentro una delle correnti. Dovevano usare le loro migliori capacità di guida ed utilizzo del Quirk non solo per superare i primi ostacoli, ma anche per arrivare sane e salve al cancello.
    « Dovete solo superare quest'ultima situazione. Fatemi vedere cosa sapete fare, eroi! »

    ©ART | ©CODE



    Ordine: Master, WhiteVenom, *Sybil*, exquisite†corpses.
    RIP AKI. Decidete in questo turno chi guiderà la barca. Descrivetemi come volete come cercate di destreggiarvi sia tra le curve iniziali, che alla fine. La parte finale del fiume è lunga una ventina di metri e state scendendo a grande velocità. Spero di vedere dei bei post come prima da parte di tutti :heart:
    Per qualsiasi dubbio mandatemi un MP!
     
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    Piccolo cambio d'ordine: White ha chiesto di poter postare per ultimo, quindi l'ordine è ora Fuyuko-Rei-Aoi!
     
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    Livello: 4
    Fazione: Heroes
    Forza: 025
    Quirk: 130
    Agilità: 120

    Peso Trasportabile: [2/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    L’ingenuità e la continua ricerca del bene negli altri le impediva di guardare con occhio critico il nuovo membro del team. Un suo grande limite probabilmente. Era fin troppo buona e credeva che Aki-san non potesse mai rivoltarsi contro il trio che le aveva appena salvato la vita. Di certo l’aveva accolta senza batter ciglio nel team turchese, senza farsi troppe domande. Non si aspettava minimamente la presa di posizione di Rei-san, la quale eresse un muro d’inchiostro per impedire alla ragazza di entrare nell’imbarcazione. Okazaki le era sembrata per tutto il corso del Test alquanto timida e remissiva, ma c’era qualcosa che l’aveva turbata tanto da infrangere quel atteggiamento. - Eh? - Sorpresa. - Rei-san… - Si ammutolì alla spiegazione di Okazaki. Sembrava turbata dalla presenza di Aki-san e forse pensava al peggio. In tre erano riuscite a superare tutti gli ostacoli e forse potevano continuare insieme anche fino alla fine. Avevano davvero bisogno di un quarto membro? Le labbra si chiusero e gli occhi si soffermarono sulla compagna di Team. Le tremava la voce ed aveva lacrime agli occhi. Non stava prendendo una scelta a cuor leggero.

    Dovette trattenersi maggiormente alla fiancata dell’imbarcazione quando questa si mosse dominata dalle correnti del canale. Sorpresa, confusa e sopraffatta dagli eventi non riuscì a muovere un muscolo. Vide la chioma di Aki-san svanire nella folla. - Perché lo hai fatto? Mi sembrava una ragazza tranquilla. - Le parole fuoriuscirono dalle sue labbra senza filtri. Non erano sotto ad una dittatura ma l’improvvisa decisione di Okazaki l’aveva lasciata alquanto perplessa, anche perché non ne coglieva i motivi. - Di cosa avevi paura? - Stavolta ben più tranquilla. Provò anche a sorridere con fare rassicurante. Non voleva che nel team si creassero delle crepe o incomprensioni. Dovevano essere unite fino alla fine. La scelta di Rei-san era stata improvvisa e non aveva percepito segnali dalla studentessa.

    - Non importa. L’importante che siamo ancora insieme. - Sospirò. Indipendentemente dalle motivazioni della ragazza, che le avesse comprese o meno, era suo compito accettare la realtà. Erano su una barca sospinta dalle correnti del canale e con altri team nei paraggi. Non c’era troppo tempo da dedicare alle chiacchiere, oppure a costruire un tribunale d’accusa contro Okazaki. Era una sua compagna di Team e si sentiva in dovere di comprenderla. - Aoi-san alla guida! Sono certa che le acque di questo canale non rimarranno così quiete per tutto il percorso ed il timone ha bisogno di braccia forti. - Avrebbe dunque lasciato il posto alla guida a Houou, dopo aver preso in custodia sotto suo consenso la scatola d’inchiostro della ragazza. - Uh… Rei-san proteggi a tutti i costi la tua sfera e quella di Aoi-san. - Avrebbe ceduto la scatola nelle mani dell’artista. Nonostante tutto continuava a fidarsi di lei, tanto da affidarle uno dei compiti più importanti. Perché se avessero perso due sfere sarebbero state escluse dalla parte finale del percorso. - Io mi assicurerò che non ci siano ostacoli sul percorso. - Avrebbe dunque fatto da vedetta all’imbarcazione per avvisare la compagna di classe in anticipo per eventuali trappole sul percorso.

    La prima parte del canale sembrava tranquilla, fin troppo. Poche curve e poche barche di altri team che ostacolavano il cammino. Per lei non era una priorità arrivare prima di altri al traguardo finale, preferiva arrivarci tutta intera. Alcuni Team stavano sfruttando al massimo le loro capacità con il Quirk per velocizzare la traversata del canale. Ed a parte poche curve davvero pericolose, in cui si ritrovò con il completo da eroina completamente bagnato, in quella prima parte del percorso non sembravano esserci tranelli o trappole. Pian piano la corrente divenne sempre più forte e le curve meno prevedibili. E non si pentì della scelta che aveva fatto. Sicuramente Aoi-san aveva una presa più salda della sua per evitare eventuali ribaltamenti o scontri con le altre imbarcazioni. La fanciulla dalla chioma turchese si limitò a tenersi al bordo della barca e stringere a sé la scatola d’inchiostro. Si sarebbe tenuta con tutta la forza che aveva in corpo per evitare di essere sbalzata in acqua e finire di perdere la sfera turchese. Era un po' come ritrovarsi su un’attrazione del Luna Park. Una scarica d’adrenalina che attivava la pompa cardiaca e metteva in allerta i suoi sensi. Provava a tenere gli occhi aperti per segnalare eventuali imbarcazioni che provavano a superarle in modo maldestro o l’arrivo della prossima curva. Provò ad essere di supporto alla Houou, nella speranza di non apparire come una petulante nonna in macchina per la prima volta con sua nipote.

    Improvvisamente la voce dell’avvenente e brillante esaminatrice risuonò nell’arena. Li incitava a non mollare, soprattutto con il traguardo così vicino. Le iridi smeraldine della fanciulla si soffermarono sul cancello paradisiaco proprio alla fine di quel tratto in ripida discesa. Ciò che stroncò sul nascere il suo entusiasmo erano i numerosi vortici che avrebbero inghiottito molte imbarcazioni. Erano in trenta in quel canale e lo spazio di manovra sarebbe stato limitato. Forse avrebbe provocato numerosi scontri tra team e sgambetti a fine gara. “No. Non possiamo cadere in questa trappola.” Era come far convergere il corso di un fiume in un canale più ristretto. Strinse il pugno libero sul bordo dell’imbarcazione. Si morse il labbro inferiore. Erano ormai quasi in cima. - Vi fidate di me? - Probabilmente non era il momento adatto per chiedere la piena fiducia delle compagne. Eppure molto dipendeva da quella risposta. - Rei-san abbiamo bisogno di in trampolino o qualcosa di simile! - Follia. Pur di non imboccare quel canale pieno di mulinelli avrebbe costruito lei stessa una nuova strada. - Tenetevi forte! Si vola! - Con una piattaforma che staccava la carena della barca dall’acqua sarebbe stato tutto più semplice. Forse l’artista poteva aiutarla ancora di più in quel senso. Purtroppo non c’era altro tempo. Avrebbe sprecato troppo fiato e in quel momento aveva bisogno di tutta l’aria che riusciva ad immagazzinare nei suoi polmoni.

    Avrebbe inspirato profondamente, sollevando le spalle e raddrizzando la schiena sulla panca in legno. Avrebbe sentito l’aria entrare con violenza nei suoi polmoni, dilatandone ogni anfratto e permettendo al suo Quirk di modificarla nelle turbolente correnti dei navigatori. Correnti ben diverse da quelle dei marinai. Il team turchese avrebbe navigato il cielo, oppure sarebbe caduto proprio come Icaro nella leggenda. Avrebbe trattenuto l’aria fino a pochi secondi prima dell’arrivo alla sommità. Forse Rei-san si sarebbe già adoperata per creare un costrutto utile al suo piano, che ormai era chiaro. Avrebbe rilasciato all’istante ogni granello d’aria, che si sarebbe tramutata in bolle di vento. Avrebbe espirato fino a quando il viso non fosse diventato rosso per lo sforzo. Avrebbe svuotato i polmoni sottraendo a lei stessa linfa vitale per il successo di quell’impresa. Le sfere di tempesta si sarebbero accostate alle mura dell’imbarcazione, o già sotto alla carena se fosse già stata sollevata dal costrutto d’inchiostro. Poi sarebbero scoppiate per rilasciare quei venti così cari ai marinai. Non avrebbero sospinto il Team turchese nel canale ma sollevato l’intera imbarcazione per farla planare, una volta vinta dalla forza di gravità, verso il cancello luminoso. - … - Avrebbe mantenuto la concentrazione per sollevare in volo la barca e condurla verso il traguardo. Si fidava di Aoi e Rei, l’avrebbero probabilmente aiutata come potevano.

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    • Status
    ► Energia: 210-15= 195/300
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    Wind Ball: Wind rose (Lvl. 2) ∼ Richiamando i venti o generandone ex-novo grazie all’emissione di bolle di vento si crea intorno all’Emitter un turbinio di correnti d’aria capaci di sollevarlo in volo, insieme eventualmente ad alleati (max 2), oppure attenuare la caduta di sé stesso o di qualcuno o qualcosa. Sfruttando la rosa dei venti è possibile creare una piacevole brezza capace di aiutare l’Emitter negli spostamenti di oggetti o per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Sarà un vento caldo o freddo a seconda delle condizioni meteorologiche, oppure dell’uso di Heat o Cool Ball.
    Costo: 15 PE
    Mantenimento: 5 PE

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Weather Switch Suit
    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Electric Booster [Supporto]
    ► Effetto: +20 in Agilità
    ► Peso: [0]

    ► Elixir [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi] [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Durata: [1]
    ► Peso: [1]

    ► Radar [Supporto]
    ► Effetto: Identifica il numero e la posizione di persone/animali presenti in un'area di dieci metri dall'utilizzatore.
    ► Peso: [1]

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    Non ci si può fidare di tutti... - rispose semplicemente, pur con voce rotta, alla domanda di Fuyuko. Non aveva probabilmente la capacità di elaborare maggiormente: era una ragazza educata e non voleva esporre ulteriori sospetti sulla presunta studentessa del terzo anno della UA, anche perché non aveva a conti fatti le prove necessarie a sostenerli. Le sembrava semplicemente plausibile che potesse esserci qualcosa sotto, e considerando che portarla in salvo non era un requisito necessario a passare l'esame non vedeva il motivo di doverla portare in salvo personalmente. Le modalità con cui la giovane poteva essersi separata dai suoi compagni di squadra emersi dal fiume le erano del tutto ignote, ad esempio. Erano caduti nel fiume ed erano stati trascinati nuovamente fino all'inizio, e lei era rimasta appesa per tutto quel tempo? Improbabile. Emise un grugnito stizzito sentendola lamentarsi da dietro il suo muro di inchiostro: Rei era ben conscia delle sue capacità, e se quella ragazza non riusciva neppure a rompere un muro sottile come quello creato dalla ragazza, beh, evidentemente non aveva proprio le doti per diventare un'eroina. E a conti fatti, non era quello un test? Certo, era indubbio che Fuyuko avesse guidato il gruppo ma ognuno, anche Rei, aveva fatto la sua parte. E quella ragazza cosa aveva fatto? Non era riuscita neppure a salvare sé stessa, figuriamoci dover salvare gli altri.
    In ogni caso, quello era un problema per il futuro. Ciò che dovevano fare ora era attraversare quella distesa d'acqua per terminare il test con successo.
    La barca partì quasi autonomamente e il brusio di persone che si lamentavano del suo aver ostruito quella piccola parte del molo col suo muro di inchiostro si allontanò velocemente, affogato nello scroscio dell'acqua e nel rumore del motore dell'imbarcazione. Rei non era mai stata su una barca, figuriamoci in una sottospecie di gara tra barche. Tutta la struttura tremava ad ogni singola anomalia dell'acqua e molto spesso i piccoli saltelli del motoscafo causavano il generarsi di numerosi schizzi verso l'interno dell'imbarcazione, bagnando la tuta della ragazza. Insomma, pur avendo evitato la trappola delle piscine e la caduta nel fiume sembravano comunque costrette ad uscirne fradicie. Fuyuko prese nuovamente il timone metaforico della squadra, lasciando però quello della barca alla ragazza dalla pelle scura. Rei passò la manica destra sul volto cercando di asciugarsi quelle due o tre lacrime che aveva versato e cercando di calmarsi. Essere agitata non avrebbe portato a nulla di buono quindi, nonostante la situazione, doveva rilassarsi come possibile.
    Annuì quando la ragazza dai capelli azzurri le passò la scatola contenente la sfera di Aoi. La poggiò sul fondo della barca assieme alla sua e ci si sedette sopra: le sembrava in un certo senso il miglior modo per tenerle al sicuro. Per quanto turbolento, il viaggio fu abbastanza tranquillo finché la voce dell'esaminatrice non tuonò in tutta la struttura, annunciando l'imminente fine del test.
    ... sì. - annuì semplicemente alla risposta di Fuyuko. Non ci si poteva fidare di tutti, l'aveva detto, ma di lei si fidava. Alzandosi, Love sparò un paio di colpi di inchiostro sulle scatole contenenti le sfere in modo da cementarle come possibile al fondo della barca. Non avrebbe potuto creare il trampolino e al contempo difendere le sfere, aveva bisogno delle mani libere. Si avvicinò alla zona di pilotaggio e fece un lungo sospiro.
    Vado. - con quelle parole, mosse la mano destra verso il vetro protettivo nella zona di guida e saltò direttamente su quello che in una macchina si sarebbe chiamato cofano, ma che non aveva idea come si chiamasse in una barca. Forse la prua? Non era importante. Fece un paio di passi sul traballante metallo, dopodiché Love sparò due ulteriori getti di inchiostro ai suoi piedi, per tenerla salda e impedirle di volare via. Rei mosse quindi ampiamente il pennello stretto in entrambe le mani mentre Love le forniva l'inchiostro necessario: l'acqua prima azzurra si sarebbe lentamente coperta di uno strano nero simile al petrolio, ma molto meno dannoso per la probabilmente inesistente fauna e flora acquatica del luogo. Da quella massa d'inchiostro sarebbe presumibilmente emersa una rampa come richiesto, sempre se ne avesse avute le forze. Quella era la cosa più pericolosa che Rei aveva mai fatto in vita sua, il resto stava alle sue compagne.

    rei okazaki | 18 y/o | CIVILIAN | Student | Code ©
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    • Tecniche
    Is this a MacGuffin? (Abilità I) - Grazie al suo inchiostro, Rei riesce a produrre oggetti quotidiani con sforzo minimo. Questi oggetti mantengono la loro funzione d'utilizzo solo se essa è strettamente legata al loro aspetto (ad esempio, una scala o una tazza saranno perfettamente utilizzabili, ma una radio o un telefono saranno un mero guscio vuoto dall'aspetto simile all'oggetto originale). Quest'abilità può essere utilizzata solo fuori dal combattimento e non richiede alcun costo.

    Ball and Chain; Lvl 1 (x4) - Sparando inchiostro sui piedi dell'avversario e indurendolo immediatamente, l'avversario si troverà bloccato a terra per un po'. Questo, ovviamente, se la sua Forza è inferiore al parametro Quirk di Rei.
    Effetto: Blocco; Area: 5m.
    Costo: 15

    Tidal Wave; Lvl 1 (x2) - Una grossa onda d'inchiostro in grado di investire l'avversario. Causa danno al contatto e può anche sbalzare via i più impreparati. La sua forza è abbastanza per riuscire a scardinare una porta chiusa (ma non blindata). In ambienti chiusi l'inchiostro non si disperde e permane sul terreno per tre {3} turni prima di evaporare naturalmente. In quel caso l'inchiostro sparso a terra può essere utilizzato per utilizzare tecniche anche a distanza.
    Effetto: Danno lieve
    Costo: 15

    • Equipaggiamento
    ♡ Ghost Brush: Si tratta di un grosso pennello dalle setole composte in una fibra speciale in grado di assorbire e rilasciare a piacimento l'inchiostro emesso da Love. Nella sua interezza, l'attrezzo da disegno è fondamentalmente alto poco più della stessa Rei, che lo porta in giro legandolo sulla schiena come se fosse un bastone da combattimento. E, a conti fatti, il pennello composto da un materiale resistente e parzialmente elastico può essere utilizzato anche come arma contundente. Le setole, lunghe più di trenta centimetri, sono unite al pennello da una parte globulare a forma di goccia di colore nero, percorsa orizzontalmente da una fascia decorata a fiori rossi. Questa parte è lunga quasi quanto le setole. Il restante metro e venti circa dell'attrezzo è composto da una stabile ma elastica asta di colore nero, ad accezione di una decina di centimetri dall'innesto della parte globulare descritta in precedenza e alla parte terminale del pennello, entrambe di colore rosso.
    ► Effetto: Può essere utilizzato con le tecniche / Per uso fisico, fa danno medio
    ► Peso: [2]

    FRZ: 40 QUI: 135 AGI: 100 NRG: 265 - 90



    CITAZIONE
    Chiedo scusa per il post un po' meh, non sto molto bene ma non volevo sforare. :zizi:
     
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    LICENZA AOI, FUYUKO E REI
    Un'ultima dimostrazione di potere, di forza ed abilità, era quella la richiesta. Durante quei viaggi tra mille trappole ed insidie dentro quel labirinto di giochi e meraviglia, ogni studente all'interno di quella prova si era probabilmente chiesto il motivo ed il tema generale delle prove a cui erano stati sottoposti. La donna arcobaleno aveva chiesto loro di essere prudenti, ma non c'erano stati particolari avversari che avevano intralciato il loro camminare, tralasciando le attrazioni stesse. Che il vero nemico di quella prova fossero gli studenti stessi, che come si erano dimostrato di recente erano caduti tutti vittima del protagonismo e del loro naturale essere impulsivi? C'era molta gente ormai che considerava i ragazzi più giovani alla stregua di chi agiva da eroe illegalmente, con l'opinione pubblica che pressava sempre di più su questi individui. Era necessario avere degli eroi, era necessario avere una forza autorizzata ad utilizzare la propria Unicità? Mieko Sasaki nella sala di controllo osservava tutto il parco tramite innumerevoli telecamere, tenendo sott'occhio ogni singolo gesto dei partecipanti dietro un ghigno soddisfatto. I dettagli della prova erano stati pochi, con l'unica indicazione che consisteva nel raggiungere la ruota panoramica. Quando osservava quei mocciosi fallire l'uno dietro l'altro un velo di vanità copriva il suo cuore, visto che non per nulla era lei l'ideatrice di quelle prove. Il potere del denaro e di possedere preziosissimi prototipi tecnologici che le avevano fatto guadagnare un rispetto enorme sul mercato e anche tra i produttori di equipaggiamento. Quello era un test non solo per gli studenti, ma anche per sé stessa e per le sue tecnologie. Ovviamente non aveva reso la prova impossibile, visto che ci teneva a conquistare anche i futuri appalti. Anche perché una persona le interessava particolarmente in quell'esame, che però non era dove si doveva trovare in quel momento. Oltre a varie inquadrature, per quella prova era stato installato una specie di radar che ritraeva come piccoli puntini luminosi i partecipanti in base alle loro sfere, per facilitare o rendere più complicato il tutto in base all'occasione. I tre puntini viola erano da tutt'altra parte e ciò non andava bene, per niente bene. Non lo aveva notato prima, occupata a supervisionare il tutto, ma due di questi puntini erano addirittura prima del ponte finale, che si doveva occupare di scremare chi era passato solo per fortuna dalle attrazioni più facili. Uno invece si era fermato appena prima del test finale, non che potesse però fare la differenza in quel momento. Mieko diede un'occhiata veloce alle fotocamere, senza però trovare una ragazzina dall'aspetto cagionevole dai capelli chiari come una nuvola ma una decisamente più alta e dai capelli color ambra. Il suo ghignò sparì e solo un misto tra disapprovazione e delusione poté dipingere il suo volto. La donna scosse la testa massaggiandosi l'area tra le sopracciglia, come se un'emicrania improvvisa l'avesse colpita. Quella piccola impertinente l'aveva sfidata di nuovo, probabilmente. La donna non poteva però che continuare a guardare quegli schermi perché se quella voleva rallentare la carriera che lei stessa aveva così stupidamente scelto, erano solo affari suoi. Il suo occhio tornò sulla prova finale, notando le ragazzine della Yuuei sulla loro imbarcazione. Se doveva essere sincera con sé stessa, la donna di mezza età aveva curiosità solo verso quella e poche altre scuole, un interesse tipico di un colono che vuole valutare quanto sia conveniente conquistare una nazione straniera.

    Tra le grida emozionate e confuse di tutti i partecipanti, Fuyuko aveva ideato il suo ultimo piano per far superare la prova alle tre. Era stata quella che aveva guidato il gruppo, nonostante le proprie basse aspettative. Aveva già dimostrato il suo valore per strada, sul campo stesso e non in una simulazione: esperienza che le era servita per imparare cosa fare nei momenti peggiori e quando si è sotto un'estrema pressione. Stava probabilmente utilizzando tutta l'aria che aveva in corpo per quella mossa finale che valeva cento volte di più di enormi esplosioni e raggi laser per catturare Villain. Tra il rumore violento dell'acqua che batteva contro tutte le imbarcazioni, Rei si era fatta carico di un'ulteriore responsabilità: saper scegliere quando era momento di fidarsi e quando era momento di essere sospettosi. Non sapeva e probabilmente non avrebbe saputo se molto tempo dopo le vere intenzioni di Aki, né perché non aveva deciso di seguirle tramite il proprio Quirk. Reggendosi all'imbarcazione grazie al getto adesivo sparato contro sé stessa, quella specie di percorso privilegiato serviva all'imbarcazione per volare via dal feroce mulinello. Il pennello avrebbe cominciato a creare la rampa desiderata da Rei in quella pericolosa discesa, mentre la guida veniva tenuta saldamente da Aoi, che aveva ricevuto quell'ordine dalle compagne. Lo aveva eseguito con un incertezza, ma dopotutto erano lì e non si erano schiantate prima. Unendo l'aria sapientemente accumulata dalla ragazza dai capelli color turchese ed il costrutto d'inchiostro, le tre avrebbero sentito la stessa sensazione di quando ci si stacca da terra con un aeroplano, forse in modo ancora più veloce e violento. Sarebbe bastato un istante di contatto tra la superficie solida e l'aria per farle saltare in aria come se stessero volando su una barchetta magica, decisamente meno aggraziata e molto più rudimentale. Infatti, tutta l'aria accumulata doveva pur reggere il loro peso e solo grazie a quell'enorme spinta data dal Quirk e la velocità che avevano preso permise loro di volare sopra il mulinello. Avrebbero visto l'acqua vorticosa sotto di loro come l'enorme bocca di un mostro pronta a divorarli, mentre si avvicinavano pericolosamente in picchiata verso il cancello. Durante la spinta però, qualcosa sarebbe andato storto: forse appunto per il suo ruolo marginale e concentrata sulla guida, Aoi avrebbe lasciato la presa a causa della grande velocità accumulata. Forse quest'ultimo aspetto non era stato considerato, ma le due altre ragazze avrebbero visto la studentessa cadere dall'imbarcazione nel vortice più in basso, sparendo poco dopo catturata quasi dall'acqua e perdendo la propria sfera. Del destino della Houou avrebbero saputo dopo, perché in pochi secondi sarebbero atterrate contro il porticciolo che accoglieva il cancello. La barca si sarebbe scontrata violentemente contro il pavimento di cemento, producendo un orribile rumore e una marea di scintille, strisciando di numerosi metri e ruotando come una specie di macchinina degli autoscontro impazzita. Fermate finalmente da quella pericolosa manovra, le due rimaste sulla barca avrebbero visto che sotto l'inchiostro di Rei le sfere emettevano una forte luce turchese ed un segnale sonoro che sembrava indicare successo.
    Ce l'avevano fatta, avevano superato la prova. Di fronte a loro, l'enorme ruota panoramica girava piano e tranquilla, come se fosse noncurante di quello che era appena successo. Le due avrebbero sentito rumori di passi bagnati, con tutti i gruppi di studenti che seguivano loro nella vittoria. Forse ancora scombussolate ed un po' stordite avrebbero notato che chiunque fosse passato non aveva di certo l'imbarcazione con sé, essendo arrivati in altri modi che non avevano osservato. Anche quell'anno, la Yuuei aveva dato spettacolo all'esame per la licenza. Sarebbero passati un paio di minuti prima che un gruppetto di forzuti dipendenti in tuta nera arrivasse sul luogo, guardando un po' straniti la coppia che si era portata dietro la barca, ma aiutandole in ogni caso ad uscire se non l'avessero già fatto. Avrebbero accompagnato chiunque fosse passato in un'uscita molto più scarna e poco decorata del resto del parco, come quando si va nell'area riservata allo staff dei Luna Park. Attraversando un lungo ed intricato sistema di corridoi, avrebbero accompagnato tutti gli studenti (una ventina circa) verso quella che sembrava l'area di partenza dello stadio, tornando effettivamente agli spogliatoi dove si erano cambiate prima o meno. Avrebbero potuto lì asciugarsi, con l'invito di ripresentarsi alla sala conferenze dove erano state mandate prima. Lì dentro sarebbe poco dopo arrivata una Aoi tutta bagnata ed infreddolita: dopo essere caduta in acqua infatti, la ragazza avrebbe passato qualche secondo a lottare nell'acqua prima...di essere inglobata dalla sua stessa sfera. Forse non l'avrebbe notato, ma dopo qualche secondo senza respirare la ragazza dalla pelle scura si sarebbe trovata in una bolla turchese che sembrava accoglierla comodamente, che si muoveva autonomamente nell'acqua, trasportandola per quello che sembrava un tunnel scuro. La ragazza si sarebbe trovata poi in una piccola anticamera, uscendo accanto ad uno degli spogliatoi femminili, come se fosse stata installata quell'uscita appositamente e ritrovando le sue compagne.
    Tornate in uno stato decente e forse discusso della prova, il trio si sarebbe quindi ritrovato nella sala conferenze dove ad aspettarle c'era già la donna arcobaleno ed un numero molto minore di studenti. Non sembrava di ottimo umore, forse perché al contrario del suo splendido sorriso di prima ora c'era un'espressione seria e compiaciuta. Arrivati tutti, la donna avrebbe ricominciato a parlare dopo un segnale da parte del suo collega, avvicinando la bocca al microfono.
    « Congratulazioni, avete superato l'esame. Spero abbiate tutti imparato qualcosa dalla prova. Il mondo degli eroi è estremamente competitivo e sono sicura che tutte le insidie del parco vi abbiano messo all'erta. Vi chiameremo ora in ordine di arrivo al cancello finale per ritirare le vostre licenze....team turchese, Houou, Okazaki e Tanaka. » - Avrebbe cominciato, chiamando le tre ad avvicinarsi a quella specie di palchetto. Attraversata la folla, tutte e tre avrebbero potuto tenere tra le mani la loro personale licenza da eroi con la loro foto, consegnata da uno dei tanti impiegati anonimi che sembravano quasi cloni. « Di nuovo complimenti ragazze. » - Avrebbe ripetuto la donna, girandosi un attimo per guardarle sorridendo, allontanandosi dal microfono come per non far sentire agli altri ciò che voleva dire. Sarebbero potute uscire dopo il ritiro del loro premio, trovando nuovamente il giorno al di fuori dello stadio. Chi fosse quella donna inquietante in particolare, nessuno poteva dirlo, ma forse il futuro avrebbe riservato altre sorprese alle tre. Avevano trovato forse...delle nuove compagne in quel percorso scolastico, di cui avevano raggiunto una nuova ed importante tappa. Il diventare eroi professionisti era ancora lontano, ma la strada sembrava spianata per loro.

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    Ordine: Master, *Sybil*, exquisite†corpses, WhiteVenom.
    Abbiamo finito! Congratulazioni per aver passato l'esame, spero vi siate divertiti. Fatemi un ultimo post in cui arrivate agli spogliatoi e successivamente alla sala conferenze, dove vi verrà consegnata la licenza. Prossimo turno farò un ultimo post conclusivo in caso e vi consegnerò le licenze vere e proprie :stare:. Se avete qualsiasi dubbio (anche per la situazione dei personaggi come per WhiteVenom) mandatemi pure un MP!
    Congratulazioni ancora :**:
     
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    Fuyuko Tanaka
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    Livello: 4
    Fazione: Heroes
    Forza: 025
    Quirk: 130
    Agilità: 120

    Peso Trasportabile: [2/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Avvertì una sensazione nello stomaco e l’impressione di essere sospesa nel vuoto. Fu la conferma che ogni membro del Team turchese aveva fatto la propria parte. Confidava nella forza fisica di Houou che avrebbe mantenuto saldo il timone per la rotta. Aveva piena fiducia nell’inchiostro di Okazaki per creare una rampa di lancio capace di sollevarli a mezz’aria. E credeva fermamente, anzi doveva credere in lei come non aveva mai fatto prima. Perché anche un solo errore le sarebbe costato caro. Non aveva mai manipolato una simile quantità di correnti d’aria. Di solito era abituata a creare piacevoli brezze o venticelli, ma per sollevare un’intera imbarcazione aveva dovuto dare fondo a tutta l’aria nei suoi polmoni e mantenere la concentrazione per guidarle verso il traguardo.

    Era difficile, anzi impossibile vincere la forza di gravità ed i venti evocati dalla Tanaka non potevano fare altro che attenuare la caduta. In picchiata verso il cancello luminoso la studentessa del secondo anno si aggrappò alla barca con la tutta la forza che aveva nelle braccia per evitare di volare via. Avrebbe voluto urlare alle compagne di team di fare lo stesso, ma non poteva distogliere la concentrazione dal suo compito. “Ferma! Ferma! Ferma!” Per quanto la Yuuei Academy stesse dando spettacolo, con un’imbarcazione che aveva deciso di solcare le nuvole e non le acque del canale, la ragazza dalla chioma turchese si rese conto di essersi spinta forse troppo oltre. Temeva di schiantarsi contro il cemento ai piedi della ruota panoramica, che di secondo in secondo diventava sempre più vicina. - TENETEVI! - Inutile mantenere saldo il controllo dei venti in quel tratto finale. Dovevano semplicemente tenersi salde all’imbarcazione per evitare di essere sbalzate via.

    Fu tutto così rapido. Troppo. Aoi-san che sparì dal posto di guida, la compagna che veniva inghiottita dal vortice d’acqua ed il tremendo scontro. Fu un impatto tremendo. Lo stridio del metallo che falciava il percorso. La sua presa non fu abbastanza salda da mantenerla in piedi. Si ritrovò distesa e confusa su un lato sulla panca in legno. Distesa, con i capelli bagnati ed aperti in una scomposta rosa turchese, rivolse il viso verso la ruota panoramica che girava placidamente. Tirò un sospiro di sollievo. - Si… Siamo vive? - Aveva temuto il peggio. Le mani si aggrapparono allo schienale della panca per sollevarsi e rivolgere lo sguardo verso Rei-san. Sapeva di averla trascinata in quel folle piano ed un po' si sentiva in colpa per non essere riuscita ad afferrare la mano di Aoi-san. - È finita? - Si massaggiò la fronte, forse aveva battuto contro il timone nella colluttazione con il cemento. Vide altri esaminandi arrivare e poi gli esaminatori per recuperare i vincitori.

    Ancora intontita e non completamente certa dell’esito della prova si lasciò aiutare dallo staff nell’uscire dall’imbarcazione, sotto gli occhi perplessi di molti e sprofondando nell’imbarazzo. Cercò forza e conferme nella sua compagna di avventura, lanciandole un’occhiata interrogativa. Poi furono finalmente portare negli spogliatoi femminili, dove ritrovarono Houou. - Aoi-san! Per fortuna stai bene. - preoccupata si avvicinò subito alla compagna di classe. Aveva dimostrato grande eroismo nel salvare la ragazza dalla chioma ambrata, ma alla fine la sua forza fisica non era bastata a tenerla salda al timone. Un po' si sentiva in colpa per quella piccola sbavatura nel piano, in quanto capo-Team si sentiva responsabile dell’accaduto. Su una panca c’erano dei caldi e profumati asciugamani. Si sfilò gli occhialini dalla testa ed i guanti dalle mani. Cercò di asciugare come poteva almeno il viso, le braccia ed i capelli. - Abbiamo superato il Test! Yattttaaah! - Non poteva trattenere l’entusiasmo. Avrebbe dunque preteso un abbraccio di gruppo dalle compagne.

    Si ritrovò poi imbarazzata su quel palco. L’orgoglio le urlava di essere fiera di sé stessa, invece l’incertezza di placarsi in quanto la loro performance non era stata impeccabile. Furono le prime a ricevere la licenza e la studentessa osservò incredula la sua foto stampata su di essa. Un piccolo passo verso la realizzazione del suo sogno, dei sogni di suo fratello. Le tremavano le mani e badò poco alle parole della stramba e luminosa donna. - G…Grazie. - Balbettò con un filo di voce, senza avere il coraggio di sollevare la testa ed incrociare lo sguardo dei suoi futuri colleghi. Tornata in spogliatoio avrebbe mandato dei messaggi a Tobi-kun e Yu-kun per aggiornarli del risultato. Poi si sarebbe intrattenuta con le compagne di Team mentre si rivestiva.

    Il cuore le esplodeva di gioia. Aveva finalmente composto quel numero che tanto temeva, cancellando la bozza del messaggio. - Papà… ci sei? - La prima telefonata. Desiderava solo renderlo orgoglioso di lei.

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    ► Energia: 195/300
    ► Danni: Illesa.

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    ► Costume: Weather Switch Suit
    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Electric Booster [Supporto]
    ► Effetto: +20 in Agilità
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    ► Elixir [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi] [Diminuisce gli altri di due step.]
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    ► Radar [Supporto]
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    Rei aprì gli occhi. Lentamente il suo udito tornò funzionante e vigile e in una manciata di secondi - comunque troppi se quella fosse stata una vera azione egoistica - tutto tornò chiaro. La barca su cui stavano viaggiando poco prima era incagliata sul terreno, ribaltata. Insomma, decisamente al di fuori dell'habitat naturale di una barca. La sua scocca aveva inciso il terreno alla base della ruota panoramica incidendola come un graffio di una qualche belva feroce. Al suo piede destro lampeggiava la sfera turchese che aveva protetto per tutto quel tempo. Avendo perso conoscenza, o comunque nella foga degli accadimenti, Love era sparito e con lui i vari oggetti di inchiostro creati con l'unicità della ragazza. Le scatole nere non proteggevano più le sfere delle ragazze, ma erano comunque arrivate alla fine.
    Pian piano tutto tornò chiaro, almeno per quanto possibile: il salto con l'imbarcazione, l'insicurezza di Fuyuko. Aoi era capitombolata giù dal motoscafo ad una certa, ma Rei non l'aveva vista perché i suoi piedi erano saldati con l'inchiostro appiccicoso sulla prua della nave. Quando la situazione era sfuggita dal controllo della compagna dai capelli azzurri Rei ne aveva direttamente pagato le conseguenze: si trovava in fronte alla nave e l'impatto della stessa col terreno l'aveva sbalzata qualche metro in avanti. Pian piano, assieme all'udito indebolito dal rumore della concussione col terreno, anche il dolore iniziava a farsi sentire. Il petto dolorante, gomiti e avambracci pizzicavano per le leggere abrasioni che si era fatta strisciando sul terreno all'impatto. Massaggiandosi le tempie con la mano destra raccolse poi il suo pennello e la sfera luminosa. Era sicura che Fuyuko le avesse detto qualcosa prima, nella foga di quanto era successo, ma non riusciva a mettere bene a fuoco le parole nella sua mente.
    Aoi era dispersa come una novella Ulisse ma le giovani erano in possesso di ben due sfere luminose, quindi avevano per forza passato l'esame. In un'altra occasione si sarebbe forse preoccupata maggiormente per la compagna dalla pelle scura, ma era sicura che avesse la pellaccia dura e che, soprattutto, tutto in quel test fosse sotto controllo. Per quel che poteva saperne, non avendola vista cadere dalla nave, la compagna poteva benissimo esserne uscita indenne e averle anticipate. In quella situazione, con del dolore alle tempie e ben poca coscienza su ciò che stava accadendo, non riuscì a far molto di più che lanciare un sorriso a Fuyuko.
    Le due vennero scortate all'interno dello Stadium da dei tizi in tuta nera e ricondotte agli spogliatoi dove tutto era partito. Lì anche Aoi raggiunse le compagne, pur con i vestiti completamente fradici. Che fosse caduta in acqua? A quel punto era l'ipotesi più accreditata, ma sfortunatamente Rei non avrebbe chiesto nulla: sebbene fossero giunte fin lì assieme, questo traguardo cambiava ben poco dell'intrinseca timidezza della ragazzina giapponese. Ciononostante, si lasciò andare in quell'abbraccio richiesto dalla ragazza dai capelli azzurri. Non era una ragazza molto sociale, ma forse attraversare situazioni pericolose assieme riusciva davvero a far legare le persone in qualche strambo modo. Si cambiò, mettendosi nuovamente i vestiti con cui era giunta allo Stadium, e fissò il pennello sulla schiena. Non aveva fatto molto, onestamente se aveva passato quell'esame era solo grazie a Fuyuko, ma si sentiva profondamente stanca. Le dolevano persino le punte delle dita, e non come quando disegnava troppo. Quella giornata, insomma, era stata a dir poco estenuante... ed era solo all'inizio.
    Uscì assieme alle compagne e un'impiegata dal volto anonimo fece un appello per consegnare agli aspiranti eroi le loro licenze. Vedere il suo volto su quella carta era... strano. Se la meritava davvero? In fondo se era arrivata fin lì era solo merito delle compagne, in particolare della Tanaka. E anche meritandosela, cosa ci avrebbe fatto ora? Non era un'eroina, e non era troppo interessata a diventarlo. Avrebbe potuto dipingere per strada, con quella? Avrebbe potuto passeggiare con Love al suo fianco? C'erano così tante domande che annebbiavano la sua mente, ma voleva solo andare a dormire ora. Era stanca, sì. Molto stanca.
    Tanaka-senpai... Houou-senpai... Grazie. - ringraziò semplicemente le due compagne prima di lasciarsi lo Stadium alle spalle. Chissà se le avrebbe mai incontrate di nuovo, in fondo erano di due anni diversi, e di due sezioni diverse. Per la prima volta, Rei provò un terribile senso di incompetenza ed inadeguatezza verso qualcosa che neppure voleva diventare. Le era capitato spesso di sentirsi scoraggiata guardando i quadri di un grande pittore, ma in quel momento si sentiva incompetente rispetto a quelle due ragazze che, più giovani di lei, erano molto, molto più avanti di lei su una via che neppure era interessata a percorrere. Era una sensazione strana.

    rei okazaki | 18 y/o | CIVILIAN | Student | Code ©


    CITAZIONE
    Grazie a tutti per la role. E' stata la mia prima attività con Rei e ne sono molto felice. :**:
     
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    Quella era stata sicuramente una prova che sarebbe passata alla storia, almeno per quanto concerneva la ragazza dalla pelle ebano e gli occhi ambrati. Era stato davvero un susseguirsi di eventi e di prove davvero incredibili fin dalla prima per poi concludersi in quel roccambolesco fiume che le aveva condotte alla fine della loro prova. Aoi non ci credeva ancora dato che tutto quello che aveva fatto fino ad allora le sembrava essere stato frutto di un sogno, di certo il fatto di aver sostenuto l'esame in un parco a tema aveva del particolare e di certo aiutava non poco a dare l'impressione di aver esagerato con l'alcool o di essere ancora fra le braccia di Morfeo.

    Ad ogni modo quella prova era finita e tutte e tre avevano avuto la loro licenza provvisoria. Non era granchè paragonata a quella ufficiale che avevano gli eroi, ma in ogni caso potevano accedere a cose più succose come i famosi Stage e poter anche inziare a fare un poco di praticantato in qualche Agenzia di Supereroi sparse per la città. Aoi non vedeva l'ora, ma prima di andare avrebbe stretto la mano alle sue compagne.

    Sono io che ringrazio voi, abbiamo fatto un ottimo gioco di squadra anche se siete state voi a trascinare me! Ho avuto la sfortuna di trovarmi davanti prove che hanno messo a dura prova la poca versatilità del mio Quirk, ma sono felice che alla fine tutte abbiamo avuto successo. Disse sorridendo come sempre. Speri di rivedervi presto fra i banchi di scuola e chissà anche in qualche stage o nella stessa agenzia. Ora abbiamo la Licenza quindi si aprono mooooolti panorami che prima erano solo un sogno! Grazie ancora ed a presto!

    La ragazza si sarebbe separata delle sue compagne pronta a tornare a casa per festeggiare assieme ai suoi genitori. Era sempre più vicina ad essere un eroina.


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    ► Costume: Kuro Haori
    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

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    CITAZIONE
    Chiedo ancora scusa per la mia assenza, ma davvero non riuscivo a postare ^^" spero di rifarmi prossimamente dato che ora sono più stabile ^^
     
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45 replies since 22/12/2019, 22:11   993 views
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