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.HAMUKO USHIYAMA
La fine dell'anno era vicina, l'atmosfera era pregna di emozioni ed i miracoli sembravano essere dietro l'angolo per quanta magia si poteva sentire nell'aria. La gente era allegra ed impegnata a comprare doni ai propri amati, ma non tutto era così rose e fiori in particolare per alcuni studenti della Yuuei che dovevano ancora lottare contro le materie, esami, compiti e quant'altro ancora. Fra tutte quelle facce ci stava la giovane ma intraprendente Hamuko, una figura nuova nella scuola per eroi ma con impegno si era comunque riuscita a costruire un po' di fama, la sua carriera scolastica infatti andava stra bene per i suoi standard; aveva quasi finito tutti i corsi del primo anno insomma. Non era qualcosa a cui aveva ambito, se vogliamo essere completamente sinceri, anche perché lei e la scuola non sono mai andati molto d'accordo, però quella volta era diverso. Aveva pensato molto alla conversazione che aveva avuto con Shinjiro, il gentile ragazzo proprietario del locale, con cui aveva discusso molto delle rispettive opinioni, desideri e riflettuto sulla sua direzione che voleva intraprendere come eroe. Non era una conversazione che le aveva cambiato la vita, ma diciamo che l'aveva aiutata a chiarire un paio di cose e farla sentire meno in colpa per avere certe opinioni sugli eroi - magari rinnegare i media e la società che si era creata intorno ad essi era la strada giusta.
Però la cosa non la rendeva immune agli esami che doveva ancora dare, in particolare quello di eroismo che continuava a perseguitarla con tutta la parte giuridica e legislativa che si andava ad imparare. Lo studio era oramai un meccanismo che usava per placare i nervi, sedersi da qualche parte al caldo e leggersi il materiale e man mano impararlo sempre di più la faceva sentire meglio, nonché auto-convincerla che quella soglia minima non era così distante. Quel giorno non era così diverso dagli altri, dopo aver avvisato sua madre che sarebbe ritornata a casa più tardi si era messa a studiare in aula studio, thermos da una part, auricolari ficcati nelle orecchie e, sopratutto, posizione tattica vicino alla finestra! Aveva pagato una compagnia affinché glie lo salvasse ma ne era valsa la pena: sopratutto perché sotto il tavolo c'era la presa per la corrente. Quel giorno non ha avuto molte lezioni dunque non si è fatta sfuggire quell'occasione per fare una lunga sessione di studio, godendosi di tanto in tanto il panorama dalla finestra ed un sorso del té nel thermos - l'intruglio di sua madre era il migliore. Era una vera e propria maga, le chiedeva sempre di darle qualche lezione ma niente, tirarle fuori l'informazione di dosso era come infiltrarsi a Fort Nox o l'equivalente giapponese.
Le ore passarono avanti molto velocemente e senza quasi accorgersene era già arrivata l'ora di andarsene, non volendo prendere proprio l'ultimo treno aveva deciso comunque di fare un po' prima. Non voleva fare tutto il tragitto a piedi, anche perché arriverebbe a casa per mezzanotte per quant'era distante la Yuuey da casa sua. Smistò tutto nella borsa, libri, thermos e caricabatteria inclusi e godendosi la vista della batteria del telefono al massimo si incamminò verso l'uscita, cogliendo l'occasione di salutare delle compagne o amiche che vedeva. Doveva essere alla stazione non proprio subito subito dunque un po' di tempo da spendere a socializzare lo aveva, però una buona parte della sua mente le diceva incessantemente di andare via di lì. Infatti questa si rivelò avere ragione, siccome la giovane si dilungò un po' troppo ed ora rischiava di fare ritardo.
Tipico.
Diede un saluto veloce alle altre ed iniziò a correre, usando la propria agilità per evitare casini ma, si sa, il destino è bastardo e quel giorno sembrava avercela proprio con lei. Si spera che avrebbe salvato le proprie munizioni per quando sarebbe scesa dal treno.SPOILER (click to view)Post modificato in accordo con Lion
Edited by Decadent Albatross - 12/30/2019, 08:52 PM. -
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Lion Heroar
Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri
*Il Natale era passato, il capodanno pure e lui come l’aveva passato? Beh, purtroppo non in famiglia purtroppo, lui non ce l’aveva più, ma c’erano altri che chi come lui per un motivo o per un altro, non avevano passato le feste con i propri cari e non trovo lontano da casa sua, venne appunto organizzato un evento del Fandom Furry che tanto adorava e di cui ovviamente faceva parte, un evento che cominciò dal giorno della vigilia fino al primo dell’anno. Per ovvi motivi durante il natale c’erano meno persone, ma durante il capodanno ce ne furono molte di più e Lion si era divertito davvero moltissimo.
Tra l’altro, se l’era potuto godere bene grazie al fatto di essersi avvantaggiato con il lavoro, i video erano programmati per tutti i giorni festivi e le commissioni per i disegni erano chiuse, potè tranquillamente godersi le feste senza il minimo pensiero per la testa e lo aiutò anche a togliersi il pensiero di quella brutta vicenda dell’evasione nella prigione.
Però, le feste dovevano pur finire e ben presto le lezioni alla Yuuei ricominciarono, cosa che ovviamente non dispiaceva per nulla al leoncino antropomorfo, il quale come proposito del nuovo anno si era prefissato di impegnarsi ancora di più nel diventare un grande eroe.*
Oook! E anche questa giornata di scuola è finita.
*Pensò il leoncino nella sua testa, mentre si stiracchiava dopo essersi alzato dal banco, era stato talmente fermo e attento a prendere appunti da muoversi pochissimo e come risultato gli si stavano addormentando le gambe. Comunque sia, dopo essersi alzato e stiracchiato, Lion prese in zampa zaino e borsello a tracolla, per poi avviarsi non a casa, ben si all’aula studio, non era un caso che avesse con se un borsello oltre allo zaino, questo perchè al suo interno vi era il suo fidato IPad Pro, con cui oramai stava disegnando molto spesso e ci teneva molto, infatti la custodia era fatta apposta da proteggerlo dagli urti, idem per la cover che lo ricopriva e proteggeva insieme all’apposita penna, oramai non ne poteva proprio fare a meno.
In ogni caso, preso posto nella silenziosa aula studio, dove non c’erano nemmeno troppe persone, prese in zampa l’IPad e cominciò a disegnare per le varie commissioni richieste e ci stette per diverse ore, solo dopo essersi accorto di aver perso la cognizione del tempo ed avere notato l’orario sullo schermo del dispositivo, concluse il disegno, mise via tutto e cominciò ad incamminarsi verso l’uscita, da li avrebbe poi preso l’autobus per tornare a casa.*Lion Heroar
Livello: 6
Forza: 167
Quirk: 190
Agilità: 168
Energia: 425CITAZIONETecniche
Nessuna tecnica utilizzata al momentoCITAZIONEEquipaggiamento
• Buckler 2.0 [Difensivo]:
► Descrizione: Brevettato da un famoso ingegnere, questo piccolo scudo circolare è ispirato proprio al buckler fornito come equipaggiamento dalla Yuuei. Si tratta di un bracciale in grado di generare un piccolo campo di forza traslucido in grado di assorbire i colpi fisici e proiettili. Ha un diametro di 60 centimetri ed ha un irrisorio peso di appena 500 grammi.
► Effetto: Protegge da danni medi (armi bianche, proiettili, elementali). Può essere ingrandito per coprire tutto il corpo.
► Peso: [2]
Eletric Booster
► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
► Tipologia Equipaggiamento: Supporto
► Effetto: [+20 in Agilità]
► Durata:Permanente.. -
.HAMUKO USHIYAMALe avevano detto parecchie volte di fare attenzione, non solo perché aveva l'abitudine di andare in pilota automatico quando prendeva anche un minimo di confidenza con un posto, ma per il fatto che spesso e volentieri mentre aveva le cuffie controllava il cellulare. Una combinazione perfetta per un incidente che è oramai la norma al giorno d'oggi, che lei quel pomeriggio sembrava evitare perché doveva troppo vedere cos'aveva scritto la gente su twitter! Aveva bisogno della sua dose giornaliera di foto aesthetic, oppure di animali vari o anche solo notizie di nuovi brani in uscita. Ascoltava spesso musica nuova che scaricava dopo il quinto ascolto, il suo telefono era pieno di brani musicali diversissimi anche se ultimamente aveva controllato la memoria e lo spazio iniziava a mancare. Non voleva nemmeno pensare a dover cancellarne anche mezza canzone, ok che spesso si annoiava dei brani ma non voleva sbarazzarsene di loro - e se d'un tratto le veniva voglia di sentire quella canzone che non c'era nella playlist da mesi?
Con questo ed altro per la testa, era inevitabile che il fato le tirò una grossa pernacchia e le fece perdere l'equilibrio proprio quando stava scendendo per le scale. Le partì un piccolo verso spaventato mentre la sua gamba mancò lo scalino, spingendola in avanti verso quella che sembrava essere una brutta caduta, salvata solo grazie ad una mano ben posta. Il danno, però, era già stato fatto visto che la coscia è andata a colpire il bordo di uno dei scalini, mentre i sui fianchi hanno fatto un brutto impatto con il freddo, duro e spietato pavimento di ceramica (o quello che era, non importa). « Accid-eeek, » disse a denti stretti, una mano a reggersi la gamba mentre l'altra impegnata a darsi forza per rialzarsi, un'obbiettivo meno male non così difficile visto che non aveva nulla di rotto. Le mancava ancora quello, insomma. "Dovrei comunque visitare l'inferm- cazzo che male," meno male che imprecò solo nel pensiero, visto che non era sola visto che nel frattempo erano apparsi un paio di studenti, uno fra cui una figura che non passava inosservata non solo grazie all'aspetto, bensì per la popolarità che aveva ottenuto. C'era poi il fatto che Hamuko era una che spesso si faceva gli affari altrui, dunque volente o nolente in quei mesi aveva ottenuto una buona idea dei pezzi grossi della scuola. Dunque non potete immaginare l'imbarazzo che provò nel ritrovarsi, mentre si alzava e con una mano che toccava la gamba dolorante, di fronte a Lion che a quanto pare aveva finito con le lezioni. "Ottimo lavoro eroina, tu si che farai carriera," si criticò mentre una smorfia appariva sul suo viso, nel mentre finalmente era tornata sui due piedi permettendole di controllare se aveva tutto con sé. I capelli andavano bene, i fermacapelli c'erano tutti, il telefono meno male è rimasto in tasca - tutto ok? No, sbagliato. Per chissà quale motivo, il suo portafoglio era finito un paio di scalini sopra di lei, nei paraggi del mutant leone, causando un rossore sul viso della ragazza.
Fece un respiro profondo e si schiaffeggiò mentalmente prima di tentare di raggiungere il suo prezioso tesoro, scoprendo che la coscia le faceva più male del previsto, impedendole di camminare - o in questo caso, scalare - come si deve. Non c'erano dubbi, doveva decisamente visitare l'infermeria, a quel punto aveva abbandonato l'idea di tornare a casa con il solito treno.
Meno male che la musica non aveva smesso - magra consolazione.. -
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Lion Heroar
Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri
*L’aula di studio era al secondo piano, non ci passava spesso, questo perchè non sempre aveva il tempo di rimanere a scuola oltre l’orario di scuola, a causa del lavoro, ma ponendosi portare in giro l’ipad per disegnare, tanto valeva farlo nella scuola che tanto amava, anche perchè, spesso alcuni studenti si fermavano ad osservarlo, chiedendogli anche consigli, oppure il perchè disegnasse alcune cose. Lui ovviamente gli spiegava che erano commissioni, ed era ben felice di dare consigli a chi come lui voleva imparare a disegnare, anche se solo come hobby.
In ogni caso, era pomeriggio inoltrato, quasi sera e lui doveva assolutamente tornare a casa a preparai la cena, oppure ordinarla... dipendeva da cosa c’era nella dispensa e dalla sua voglia di cucinare. Ma fu proprio mentre scendeva le scale che sentì un tonfo, seguito quasi subito da un leggero urlo di dolore femminile e abbassando lo sguardo, Lion non potè fare a meno di guardare verso il basso, notando una ragazza che era scivolata qualche scalino sotto di lui.*
Oh cavolo! Ehi, stai bene?!
*Il leoncino antropomorfo, non potè fare a meno di preoccuparsi ed affrettare il passo per avvicinarsi alla ragazza, aveva visto quest’ultima provare a rialzarsi, sporgendosi in avanti, ma smise quasi subito, probabilmente per il dolore. Lion nell’avvicinarsi a lei, notò anche un portafoglio fino un paio di scalfiti più su da lei, probabilmente era il suo.*
Aspetta, ti aiuto io.
*Le disse poco dopo, abbassandosi e recuperando rapidamente il portafoglio della ragazza, per poi mettersi al suo fianco.*
Reggiti su, ti porto in infermeria. Ho sentito un tonfo, devi aver preso una brutta botta, spero che tu non abbia niente di rotto.
*Trasportarla anche sulle spalle non sarebbe stato un problema, ora che ci pensava... probabilmente l’aveva vista in aula studio, ma non conosceva ne il suo nome, ne la sua sezione, forse era una nuova studente.*Lion Heroar
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► Descrizione: Brevettato da un famoso ingegnere, questo piccolo scudo circolare è ispirato proprio al buckler fornito come equipaggiamento dalla Yuuei. Si tratta di un bracciale in grado di generare un piccolo campo di forza traslucido in grado di assorbire i colpi fisici e proiettili. Ha un diametro di 60 centimetri ed ha un irrisorio peso di appena 500 grammi.
► Effetto: Protegge da danni medi (armi bianche, proiettili, elementali). Può essere ingrandito per coprire tutto il corpo.
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► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
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.HAMUKO USHIYAMACome aveva immaginato la sua caduta non passò inosservata, attirando gli sguardi di molti ma in particolare l'attenzione di un tale Lion che non appena posò lo sguardo su di lei corse verso di lei. L'imbarazzo di Hamuko era ancora più acuto, non era uno dei suoi tratti caratteristici più notevoli ma era una ragazza assai testarda dunque voleva evitare di dover affidarsi al suo aiuto per qualcosa di così banale. Strinse i denti e facendo leva con la mano si alzò, reggendosi sul corrimano per evitare di fare troppa pressione sulla gamba ferita - avrebbe zoppicato, però almeno ora era in piedi. « Yup, benissimo, mai sentita meglio, » il sarcasmo era provocato più dal dolore che per altro, siccome in generale non era affatto una tipa sarcastica. Il mutant si affrettò a raggiungere il suo fianco e propose pure di aiutarla, però lei scosse appena la testa, volendo fare da sola - ci mancava ancora che la gente iniziasse a spargere strani rumor su loro due. « Faccio io, grazie, » la sua espressione non era delle più rilassate, tutt'altro, ma sembrava essere in grado di andare su per le scale per andare in infermeria. « Rotto? Hmm... no, non credo, ma tranquillo, eh! Posso camminare da sola, però grazie per l'attenzione, » non voleva sembrare un'ingrata, però il suo corpo sembrava voler dire qualcosa di completamente diverso, mostrando che l'unica cosa che la faceva andare avanti era di non fare la figura della ragazzina fragile ed indifesa.
Ora che ci pensava non si era nemmeno presentata, già che c'era poteva almeno fare quello. « Ah, c-comunque, sono Ushiyama Hamuko, piacere, » disse, voltandosi verso Lion e facendo un cenno rispettoso, ma non troppo, verso Lion con un sorriso appena accentuato sul viso, « è... è la prima volta che incontro una celebrità~ ». La gambe a volte la faceva interrompere le frasi, però voleva comunque sembrare cordiale siccome l'altro si era scomodato per aiutarla, cosa che parecchi studenti non avevano fatto.
Anzi, aveva persino sentito un flash fotografico!
« C-Comunque, si, non penso sia così gra-argh,» le scappò un leggero verso addolorato ed una smorfia apparve sul suo viso, per quanto ci stava provando non era in grado di nascondere completamente il dolore. Si insultò mentalmente, la testardaggine ancora in effetto, però nel frattempo era riuscita - con un po' di fatica - a raggiungere la cima della scalinata. Ora doveva fare innumerevoli corridoi, evitare di cadere e raggiungere l'infermeria che lei non aveva idea dove fosse.
Hm, forse avrebbe bisogno d'aiuto.. -
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Lion Heroar
Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri
*La ragazza era decisamente dolorante, si era alzata in piedi a fatica e si vedeva chiaramente che la gamba le faceva male, anche se si sforzava di mostrare una faccia tranquilla, le smorfie di dolore la tradivano. Per uno come Lion, che accorreva in aiuto di qualcuno al primo cenno di difficoltà, fu difficile non offrisi subito di farle da appoggio e lo stava per fare, ma non appena le si avvicinò, la ragazza scosse la testa in segno di negazione, dicendogli che poteva farcela da sola.... ma la sua espressione diceva tutt’altro.*
Ma... perchè è cosi restia nel farsi aiutare?
*Era impossibile che non gli balzasse in testa quella domanda, si vedeva chiaramente che a stava in piedi a malapena, di sicuro era solo una brutta botta, che però sarebbe passata completamente in un paio di giorni, però fare in quel modo avrebbe solo aggregato la situazione.
In ogni caso, la ragazza per educazione gli si presentò, facendogli persino un sorriso. Beh... educata, non c’era che dire, nonostante il dolore aveva comunque deciso di presentarsi, non era necessario in quel momento, anche se oltre al presentarsi, si riferì al leoncino definendolo una celebrità.*
Oh... piacere! Sei una mia fan, non ne avevo idea. Quindi direi che dire il mio nome sia superfluo.
*Se in quel momento Lion si era imbarazzato? Si, assolutamente! Nonostante siano oramai anni che lui era una sorta di celebrità, non si abituava mai ad essere definito tale e ad incontrare i fan, per quanto comunque la sua timidezza e imbarazzo siano migliorati nel corso del tempo, essi rimanevano fossilizzati nel suo carattere. Ma quello non era il momento adatto per lasciarsi prendere dall’imbarazzo, Hamuko aveva ripreso a salire le scale e lui doveva assolutamente seguirla, si abbassò giusto un attimo per raccogliere il portafoglio di lei e poi la raggiunse in cima alle scale, dove le parti in leggero (e soffocato) verso di dolore, la gamba le faceva più male e per di più sembrava spaesata, forse non sapeva nemmeno dove fosse l’infermeria.*
Ok, ora basta.
*Esclamò in un tono deciso, ben diverso da quello imbarazzato di prima e senza preavviso, si mise al fianco della ragazza, quello con la gamba ferita e fece modo di far passare il braccio di lei intorno al suo collo, per usare lo stesso leoncino antropomorfo come appoggio, per facilitare lil movimento, Lion si era chinato, per poi rialzarsi nel momento in cui sentì il peso di Hamuko sulle sue spalle.*
Se fai così aggravi solo la tua situazione, non sentirti a disagio nel farti aiutare, è normale chiedere aiuto se ne hai bisogno, non pensi?
*La osservò con uno sguardo leggermente severo dopo quella domanda. Se non aveva sentito parlare di lei e il fatto che pareva non sapere dove fosse l’infermeria, faceva facilmente intuire al leoncino che aveva davanti una studente del primo anno, mentre lui era praticamente alla fine del secondo, si sentiva in dovere di aiutare una studentessa più giovane, anche se lui era così altruista di natura e non per altro.*
Andiamo, l’infermeria è da questa parte, vedrai che ti sentirai meglio in pochi minuti.
*Lui aveva cominciato ad avanzare, facendole da appoggio, ma chissà se Hamuko avrebbe fatto storie come prima? Oppure si sarebbe lasciata aiutare.*Lion Heroar
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.HAMUKO USHIYAMAAssottigliò un'attimo lo sguardo, giusto una frazione di secondo, quando sentì l'altro definirla una sua fan solo perché conosceva della propria fama ed in un momento pensò addirittura che forse era lei la strana ad interessarsi così tanto degli affari dei suoi compagni di scuola, però riprese quasi subito i sensi. La sua era solamente curiosità, e poi era figo sapere che alcuni dei tuoi colleghi erano famosi però l'essere fan voleva intendere qualcosa di molto diverso, qualcosa che non descriveva per niente la posizione di Hamuko. « Hm? Ah, no no, cioè, mi sono solo informata, sai - quello che fai è stupendo! E' bello avere dei compagni di scuola famosi, » la sua espressione continuava ad essere amichevole e simpatica, cercando di spiegarsi il meglio possibile, rimanendo però gentile nel modo in cui chiariva quella piccola incomprensione fra i due. C'era da dire che il dolore e la situazione le faceva difficile tenere in alto quella facciata, però ci teneva ad essere forte ed indipendente, ragion per cui, in quel momento, la gentilezza di Lion non era affatto ben vista dalla ragazza che però non poteva rifiutare l'aiuto. Non perché non credeva in sé, bensì per il solo motivo di non volerlo offendere o sembrare arrogante, piena di sé o quant'altro ancora.
Per questo motivo, e molti altri, quando le scappò quel verso non poté non provare un'ondata di fastidio, intensificata dall'arrivo del mutant che sfoggiò un lato ben più serio e deciso del carattere. In un primo momento funzionò, attirando l'attenzione della mora e facendole ripensare la propria indole, ma la cosa fu di breve durata; giusto il tempo che il ragazzo decise di aiutarla quasi forzatamente. La domanda poi le fece appena appena roteare gli occhi, gli voleva rispondere in mille modi diversi e tutti poco gentili, ma come prima decise di risparmiarseli ed invece seguire la scenetta amichevole e gentile che aveva messo in atto poco fa. « D-Dici? Non è niente di male, su, lo fai sembrare più grave di quello che è~ » disse quasi ingenuamente, agitando la mano come a voler sottolineare che si stava preoccupando per niente, « grazie, comunque, anche se ora ti devo un favore! La prossima volta tocca a me aiutarti. ». Era difficile specificare che tipo di intenzioni avesse, il tono lo faceva sembrare solo un'uscita simpatica e scherzosa però una mente ed udito attente avrebbe potuto cogliere la frustrazione citata poco prima. Era in quella scuola proprio perché voleva evitare di dover chiedere aiuto ad altri, di essere indipendente e compiere i suoi obbiettivi senza l'aiuto altrui. La strada era lunga ma l'andamento era lento, se c'era qualcosa che odiava era proprio quello e la sua enorme fretta non le giocava alcun favore.
Annuì quando il senpai le disse la direzione dell'infermeria, assecondandolo e facendo del suo meglio a non mettere troppa pressione sulla gamba ferita. Ogni tanto le scappava un breve versetto di dolore, una smorfia o anche un'imprecazione smorzata, ma era messa meglio rispetto a poco fa. Salire quelle scale era stato più difficile del previsto, era felice che il resto della strada era dritta. « Che fastidio, non potrò fare niente con questa gamba, » commentò ad alta voce, volendo far ripartire un po' di dialogo fra i due, trovando il breve silenzio che s'era andato a formare fastidioso. Sicuramente uno come Lion di cose da dire ne aveva, con le cose che aveva vissuto nel corso dei mesi - incredibile cosa una ricerca online tirava fuori. « Pensare che oggi volevo anche andare in palestra, » non era una frequentatrice abituale di quei posti, preferiva fare altri tipi di esercizi ma ogni tanto le toccava fare giusto per allenare le parti del corpo che altrimenti snobbava nella propria routine. Ultimamente aveva iniziato a mettere su un po' di forza, trovandosi ad usare sempre di più le proprie braccia nei combattimenti ravvicinati, oppure anche la resistenza visto lo stress che il suo quirk metteva sul suo corpo. Magari la soluzione però non era solo lì, motivo per il quale si stava scervellando per trovare uno sbocco nel quale far evolvere la sua unicità, un modo di usare le proprie limitazioni in potenziamenti. La strada, pure qui, era lunga ma forse aveva intravisto una luce che, per quanto fioca, le stava dando una direzione.. -
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Lion Heroar
Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri
*Era sempre contento quando riceveva dei complimento per il suo lavoro, sapeva che nella scuola c’erano diversi suoi fan, o dei suoi video, o dei suoi disegni (alle volte anche di entrambi) ma trovarne di nuovi per lui era sempre una grande emozione. Aveva avuto la fortuna di trovare dei fan abbastanza calmi nella scuola e anche se oramai era di dominio pubblico che lui frequentasse la Yuuei, i vari fan non si azzardavano a fare cavolate come introdursi nella scuola o simili, ben sapendo del sistema di sicurezza di cui la scuola era disposto.*
Quindi sei un’appassionata dei miei video o dei miei disegni, mi fa piacere. In ogni caso, meno sforzi la gamba e prima la signorina Tanaka te la rimetterà apposto, è un’ottima dottoressa, vedrai che starai subito meglio.
*Non ci era mai andato spessissimo in infermeria, con il tempo aveva imparato ad allenarsi con la sua unicità senza farsi troppo male, oltre ad aver sviluppato una tecnica di cura personale. Lentamente i due stavano arrivando all’infermeria, mancavano pochi metri e Lion cercava di tenere su di se tutto il peso possibile di Hamuko, in modo da non far sforzare la gamba ferita.*
Sei del primo anno per caso? Te lo chiedo perchè la tua faccia mi è completamente nuova.
*Fare conversazione lungo il tragitto era una buona idea, almeno la ragazza si distraeva un po’ dal dolore.*Lion Heroar
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.HAMUKO USHIYAMAQuando aveva detto di essere un'appassionata? Forse come l'aveva lasciato intendere per come aveva formulato la frase? Rimaneva strano, ma pazienza, ora la domanda era voleva fare l'antipatica e correggerlo nuovamente o ingoiare quel rospo e dire di si? Non che odiasse i disegni di Lion, per carità, ma i suoi gusti in quanto ad arte erano diversi - per l'esattezza erano totalmente assenti. Le piaceva l'idea di avere un minimo buon gusto in quanto ad arte, vestiti e quant'altro ancora, ma niente di professionale né troppo istruito, era sempre andata ad istinto e fin'ora non si è potuta lamentare. Ragion per cui era sicura che non era né una fan, né appassionata e nemmeno ogni possibile sinonimo, era stata semplicemente curiosa di quella casualità e mossa da un istinto d'orgoglio scolastico si era informata, giusto per cultura personale o qualcosa di quel tipo, insomma. « No, diciamo solo che mi fa piacere avere artisti come compagni di scuola - tutto qui, » concluse con un sorriso innocente, sperando di aver messo le cose nero su bianco, anche se ora che ci pensava perché si era messa così tanto sulla difensiva? Forse era solo che quello stile di disegno non faceva per lei, chissà. « Devo dire che l'ho sempre trovata difficile da approcciare, lei, » sarà per colpa della maschera, l'altezza o il suo vestiario, ma più di una volta le è successo di rimanere abbastanza intimorita dall'aspetto della prof che per quanto brava come insegnante di Soccorso, dottoressa ed anche come eroe, non poteva dire di andare matta dei suoi rapporti interpersonal.
Poi oh, magari una volta conosciuta era un tesoro, chissà.
« A proposito, te come te la cavi con eroismo? » la sua materia più odiata per svariati motivi, sopratutto quando si doveva memorizzare le varie leggi, il codice civile e quant'altro ancora, dunque perché non chiedere aiuto a qualcuno che probabilmente quella materia la conosceva meglio di lei? Tentar non nuoce, insomma. « Si, sono nuova, sono qui da un paio di mesi! Spero di poter passare al secondo anno presto, però! Non vedo l'ora, davvero, » commentò ad alta voce, occhi sognanti e testa che andava già ad immaginarsi con la licenza provvisoria, più responsabilità e capacità ancora più grandi di migliorarsi. Chissà com'era il secondo anno, poi, e dopo anche il terzo! A proposito, infatti, « com'è il secondo anno? Ah, uhm... tu sei del secondo anno vero? » d'un tratto aveva dei leggeri dubbi su delle cose così banali, ma ci teneva a scoprire il suo parere a riguardo, così da potersi fare un'aspettativa migliore riguardante l'anno scolastico che l'aspettava.. -
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Lion Heroar
Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri
Oh, capisco. Beh l’arte è molto soggettiva, ciò che è bello varia da persona a persona, un po’ come il cibo. Per questo magari il mio stile non piace a tutti, ma riscuoto il successo che basta secondo me. Per lo meno mi permette di arrotondare molto a fine mese, quindi non posso di certo lamentarmi.
*La sua fu una risposta piazzata con quel suo solito tono allegro, anche se probabilmente aveva dato spazio ad un’altra domanda da parte della ragazza. Probabilmente se quest’ultima l’avesse ascoltato bene, avrebbe udito la parte del -arrotondare a fine mese- non tutti sapevano che Lion era praticamente indipendente per quanto riguardava l’ambito lavorativo e per i soldi, si manteneva da solo, sia per gli studi che per la casa e le eventuali spese private. Cosa che senza il suo Quirk fosse non sarebbe stata nemmeno possibile, vista la mole di impegni, tra video, disegni e scuola, c’è chi gli chiedeva dove trovasse il tempo di fare tutto... e beh, alle volte infatti non dormiva, oppure si avvantaggiava con i compiti mentre era a scuola. Tutto sommato però trovava anche abbastanza tempo libero per rilassarsi come gli piaceva nel corso della settimana.*
Nah, è simpatica, vedrai che ci andrai d’accordo.
*Fino ad ora Lion, non aveva mai avuto problemi con nessuno dei docenti, gli stavano tutti simpatici e viceversa... anche se alle volte si era beccato qualche occhiataccia da Aizawa... cosa che però succede a tutti, quindi poco male.*
Si sono del secondo anno, a breve dovrei passare al terzo, ma diciamo che a parte l’intensità delle lezioni mirate all’essere eroi, non ci sono grandi differenza, ovviamente la difficoltà va aumentare durante l’anno e proprio sito dell’eroismo... vado abbastanza bene. Certo, ricordarsi a memoria il codice civile e le varie leggi per certi versi è una noia assoluta. Perchè a te non piace come materia?
*Gliel’aveva chiesto perchè solitamente chi fa domande simili è perchè ha problemi con la suddetta materia. Il leoncino antropomorfo non aveva mai dato ripetizioni, però non c’era nulla di male nel dare qualche consiglio.
Comunque, ancora pochi metri e sarebbero arrivati all’infermeria.*Lion Heroar
Livello: 6
Forza: 167
Quirk: 190
Agilità: 168
Energia: 425CITAZIONETecniche
Nessuna tecnica utilizzata al momentoCITAZIONEEquipaggiamento
• Buckler 2.0 [Difensivo]:
► Descrizione: Brevettato da un famoso ingegnere, questo piccolo scudo circolare è ispirato proprio al buckler fornito come equipaggiamento dalla Yuuei. Si tratta di un bracciale in grado di generare un piccolo campo di forza traslucido in grado di assorbire i colpi fisici e proiettili. Ha un diametro di 60 centimetri ed ha un irrisorio peso di appena 500 grammi.
► Effetto: Protegge da danni medi (armi bianche, proiettili, elementali). Può essere ingrandito per coprire tutto il corpo.
► Peso: [2]
Eletric Booster
► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
► Tipologia Equipaggiamento: Supporto
► Effetto: [+20 in Agilità]
► Durata:Permanente.
Edited by Lion Heroar - 27/1/2020, 21:16. -
.HAMUKO USHIYAMAPoteva benissimo concordare con ciò appena detto da Lion, se uno ha quel tipo di talento oppure era a quel livello dopo numerosi mesi, se non anni, d'impegno e voleva guadagnare qualcosa allora perché no? Dopo tutto uno poteva fare l'eroe per passione e veniva pagato, il disegno non era molto diverso se uno non considera il fatto che uno dei due salvava le vite di numerose persone, mentre l'altro era un poliziotto che indossa costumi allegri e colorati. Just kidding! Era felice che l'altro riusciva ad essere autosufficiente (o almeno lei aveva capito così, magari si sbagliava), lei sicuramente non ne sarebbe capace sopratutto ora con la Yuuei e l'abbonamento alla palestra locale con il quale aveva una relazione assai tumultuosa. « Spero comunque che tu ottenga più attenzione in giro, sono sicura che hai tutte le carte in regola! » il suo tono era amichevole e pareva genuina quando lo incoraggiò, e lo era, però non era sicura se l'aveva detto perché doveva farlo, era la cosa giusta da fare o per non risultare indifferente e, di conseguenza, scortese. Non aveva nulla contro Lion, ammirava il coraggio di uno che esponeva la propria passione in quel modo, però c'era da dire che parte di lei la vedeva in un modo assai diverso, ma onestamente la cosa valeva per molta gente che incontrava ogni giorno. Perché? Boh, non se lo poteva spiegare, sarà che forse dentro di sé aveva un po' di altezzosità? Oppure era scetticismo, che gli altri non erano 'degni' di conoscerla meglio? Probabilmente era puramente paura di rimanere sola, che faceva sbocciare tutte queste altre emozioni - ma non era quello il momento di perdersi in pensieri del genere.
« Speriamo bene, guarda - forse senza quella maschera mi sentirei molto più a mio agio, » ammise all'altro, c'era un qualche tipo di aura intorno alla prof che Hamuko non poteba ignorare, forse per paura di ritrovarsi dietro chissà qualcosa. Un'impronta che Salem aveva lasciato nella sua psiche? Fatto sta che non poteva non provare timore di fronte a lei, anche se c'era da dire che il suo non era odio: quello era riservato per il prof di eroismo. « Cioè, mi sento in colpa! Quell'alone di mistero non so se funziona al di fuori dei film, » continuò, dando voce ai suoi pensieri in maniera innocente, volendo sottolineare che alla fine dei conti non era una scelta volontaria.
Annuì ascoltando le spiegazione dell'altro riguardante il secondo anno e, successivamente, anche sul corso di eroismo che alla fine svelò di condividere parte del suo dispiacere, sebbene solo sulla parte legislativa. « Beh, in parte è anche quella, imparare tutto a memoria e così via, » disse senza guardarlo negli occhi, invece osservando il lungo corridoio di fronte a loro che man mano si faceva sempre più corto, « ma anche... non so, sarà che parlare di eroismo solamente in una materia mi sembra troppo... breve? Ok che uno può approfondire per conto suo, però al giorno d'oggi c'è bisogno di saperne di più in quella materia. ». Non sapeva quanto poteva concordare uno come Lion ad un pensiero come il suo, ma c'è da dire che lei ha avuto molta fatica nel filtrare le proprie idee in un modo tale da renderle poco controverse. Non che avesse paura delle opinioni altrui, ma se possibile voleva evitare di diventare sola soletta con prof, studenti e membri dello staff che la guardavano male per via delle sue idee.. -
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Lion Heroar
Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri
*Mentre i due parlavano, la ragazza sembrava ben più amichevole, almeno dal tono sembrava stesse prendendo in simpatia Lion e quell’ultimo complimento gli aveva davvero fatto un sacco di piacere.*
Dici? Credo di essere già abbastanza famoso, se i miei due lavori diventassero ancora più pressanti, sarebbe difficile per me continuare a studiare e gestire le due cose, il mio sogno è di dare l’eroe... nonostante amo molto disegnare.
*Spesso gli era stato chiesto cosa sarebbe successo nel momento in cui sarebbe diventato un eroe a tutti gli effetti e la verità è che non lo sapeva nemmeno lui, fare l’eroe era un lavoro a tempo pieno, probabilmente non avrebbe più avuto molto tempo per i video, tra registrare ed editare, ma... poteva di sicuro dedicarsi al disegno di tanto in tanto nel momento libero, chissà...*
Dubito che la indossi sempre anche a scuola... comunque, la materia dell’eroismo è sicuramente la più complicata e senza fare anche esperienza sul campo, non la si può comprendere bene secondo me, la vita vera è ben diversa dalle prove realizzate qui a scuola che per quanto realistiche nessuno è mai veramente in pericolo. Io ho avuto un po’ di esperienza, ma ancora non mi basta, nemmeno per nulla... anzi non si finisce mai di imparare.
*Quella era la sua opinione in merito e sicuramente era quella che in molti concordavano, lui si era già riprovato più volte in pericolo reale, ma di sicuro non era minimamente sufficiente, anche perchè la sua ultima esperienza sul campo, gli aveva dimostrato quanto fosse inesperto come eroe.
Intanto però i due erano finalmente davanti alla porta dell’Infermeria.*
Dovrebbe essere dentro.<b>
*Esclamò, mentre faceva un altro passo verso la porta scorrevole, aprendola con la zampa libera.*<b>Lion Heroar
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► Descrizione: Brevettato da un famoso ingegnere, questo piccolo scudo circolare è ispirato proprio al buckler fornito come equipaggiamento dalla Yuuei. Si tratta di un bracciale in grado di generare un piccolo campo di forza traslucido in grado di assorbire i colpi fisici e proiettili. Ha un diametro di 60 centimetri ed ha un irrisorio peso di appena 500 grammi.
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.HAMUKO USHIYAMANon ci aveva pensato che, in effetti, le due cose a quel passo andrebbero a cozzare, non avendo un hobby così cruciale per lei a volte le capitava di sorvolare cose del genere. Fare l'eroe era un lavoro sopravvalutato e con molti alti negativi, un grigio che in molti criticavano ma nonostante ciò occupava molto, molto tempo, nel bene o nel male ti cambiava tutta la vita - la famiglia, i tuoi cari, amici. Se uno voleva intraprendere quel ruolo doveva essere pronto a dire addio a tutto quello, doveva amare quel lavoro perché col passare del tempo quei aspetti diventeranno i suoi punti più deboli. Era pronta a fare quel sacrificio? Non lo sapeva, voleva dire di si ma lo era davvero? Forse non lo sarebbe mai stata, non era sicura se avrebbe potuto sacrificare niente di prezioso della propria vita per seguire quel sogno. Lei che più di tutto voleva avere dei punti fissi nel suo cerchio d'amici e cari, la quale faceva la schizzinosa pur di non dover avere una relazione difficile o che col tempo sarebbe svanita; quello per lei era l'ostacolo più grande.
« Sono sicura che t'inventerai qualcosa, sarebbe un peccato abbandonare il disegno, o in generale un hobby del genere, solo perché uno vuole diventare un eroe, » commentò senza malizia, giusto un'osservazione ed un suo parere che valeva per bene o male tutto, anche perché oggi giorno se uno si voleva far notare doveva fare qualcosa di speciale di particolare o finiva nel dimenticatoio come bene o male tutti - o quasi - i diplomati della Yuuei. Si chiedeva se Lion sarebbe stato l'eccezione o la regola, come avrebbe reagito ad un possibile calo di popolarità? Il suo desiderio era genuino? Alzò mentalmente le spalle, chi vivrà vedrà, per il momento non aveva motivo di giudicarlo male.
Sperava davvero che quella non indossasse quella maschera tutto il tempo, sarebbe assai bizzarro e non il tipo di comportamento che uno si aspetterebbe ad un professore, anche se doveva ammettere l'idea le piaceva per chissà quale motivo. Quale misteri poteva celare? Una storia drammatica e strappalacrime? Una promessa ad un'amante, oramai morto e che lei non può scordare? Forse una cicatrice ottenuta dopo una battaglia memorabile! Qualsiasi cosa sia lei lo doveva sapere, altrimenti non poteva fare a meno che odiare quell'oggetto per il solo fatto che non ne sapeva l'importanza.
« Hmm... » pensò per bene alle parole del mutant, frullandole per bene nella sua scatola cranica, sopratutto la parte dove menzionava d'aver avuto un po' d'esperienza. Aveva sentito delle voci in giro di cos'era successo, ma onestamente non s'era mai presa la briga di informarsi di più, giusto qualcosa legata a Homura. Lion era lì, quello era vero, ma come aveva detto lui stesso quell'esperienza non bastava per renderlo un'esperto ma era lì che si celava uno dei suoi problemi legati a quella materia. « Pensi che... cambiando approccio, potrebbero preparare più gente a situazioni reali? » magari il problema era che tutto in quella scuola era troppo sterile, aggiungendo ad eroismo delle esercitazioni più reali o trattando di tematiche meno teoriche e più attuali la gente saprebbe come reagire a quelle situazioni. Non era una professoressa né un'esperta in quel campo, come molti altri era solo una studentessa ma come tutti loro voleva poter affrontare le sfide che la sfida le avrebbe imposto. Esperienza si, ok, aiutava e parecchio, ma perché non dare a tutti loro una spinta in più, sopratutto ora quando i vecchi metodi d'insegnamento oramai non erano più all'avanguardia?
L'infermeria fu oramai di fronte a loro e con l'aiuto del leoncino riuscì ad entrare, ispezionandola con lo sguardo e trovando che lì dentro non ci stava nessuno. Strano, ma non sorprendente. « Hm, pecca-ahia, » cercò di avvicinarsi al letto da sola ma fallì, mettendo pressione sulla gamba danneggiata, sospirando con un'aria frustrata con lo sguardo puntato per terra. « Almeno ci sono dei letti liberi - ti dispiace? » gli chiese, indicando con la testa il letto libero più vicino, sperando che la professoressa sarebbe arrivata lì presto. Non voleva tenere Lion fermo fino a quel punto, ovviamente, però se voleva rimanere lì e terminare la loro conversazione ne sarebbe stata più che lieta.. -
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Lion Heroar
Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri
Lo spero... amo disegnare ed è una passione che spero di continuare a portare avanti, nonostante la carriera da eroe mi impegnerà per la maggior parte del tempo.
*Fare l’eroe era sicuramente un bel lavoro, ma aveva ovviamente diversi lati negativi, come rischiare la vita ogni giorno... senza contare le possibili ferite che potevano debilitare il corpo, era un lavoro con molti rischi e molte responsabilità, da piccoli non li si capiva, ma mano a mano che si cresceva ci si rendeva sempre più conto di cosa volesse davvero dire essere un eroe in ambito di legge.
Poco dopo, la ragazza gli fece una domanda che in verità era nella testa del leoncino da un bel pò*
Sai... è una questione abbastanza delicata, immagino che tutti i professori si impegnino al massimo per preparare quelle esercitazioni, ma c’è un limite che giustamente non possono superare, o rischiamo tutti di farci seriamente male... forse, siamo noi studenti che dobbiamo impegnarci di più, o per lo meno, è quello che penso di me stesso. Sento di non stare mettendo tutto me stesso, so che posso fare di più.
*Mentre diceva ciò, il suo guardo si era fatto molto più serio. Ripensava ad ogni allenamento fatto da quando era alla Yuuei e che nonostante ciò aveva commesso degli errori durante quella manifestazione; forse si tratteneva troppo, o forse era all’altezza della situazione, insomma aveva un bel dilemma per la testa.
Dopo pochi secondi, i due raggiunsero l’infermeria e Lion aiuto la ragazza a sedersi sul lettino subito dopo che quest’ultima ci provò da sola senza successo. Beh... ora il leoncino poteva anche salutarla e andare a casa e probabilmente l’avrebbe fatto, ma Hamuko gli fece cenno con la testa di mettersi a sedere vicino a lei, probabilmente per continuare la loro conversazione. Il leoncino antropomorfo annui con un leggero sorriso, per poi sedersi sul lettino indicatogli, gli avrebbe volentieri fatto compagnia per tutto il tempo e sicuramente avrebbero continuato quel discorso cominciato pochi minuti fa, continuando a parlarsi magari sarebbero riusciti a darsi qualche consiglio a vicenda sul come migliorarsi, infondo erano entrambi aspiranti eroi e chi con più esperienza e chi con meno, entrambi potevano benissimo imparare l’uno dall’altra.*Lion Heroar
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.HAMUKO USHIYAMAModi di portare avanti quella passione c'è n'erano a bizzeffe, alcuni anche assai proficui, dunque per un breve istante la mente della giovane fu alquanto scettica sulla faccenda del non trovare tempo, o almeno era sicura che volere è potere. Uno poteva benissimo dividersi l'orario, usare il disegno per creare design e venderli a ditte per eroi oppure non aspettarsi che una volta laureato di essere sommersi da richieste e persone da salvare. Quel mestiere era duro ed impegnativo, vero, ma alla fine dei conti era un po' irrealistico credere che uno doveva fare ogni richiesta, anche perché esistevano non solo altri eroi ma la polizia a coprire laddove ci stava una lacuna. Che sia l'ego dei eroi a bloccare la società nel mettere da parte le top 10, i migliori eroi ed invece abbracciare un mondo dove tutti erano uguali ed ogni eroe si aiutava a vicenda? Senza egocentrismo che rendeva quel mestiere così tossico, competitivo, malsano ma sopratutto distruttivo per la società che li venerava come se fossero stelle del cinema.
Chi le diceva, poi, che le cose con lei sarebbero andate diversamente?
Tutti, o almeno una fetta abbastanza grossa, voleva essere nel top, la stella nascente e lei non era esclusa, ma per fermare il male alla radice aveva fatto una scelta assai diversa. Voleva cambiare la società ma sapeva che era un compito impossibile, sopratutto da sola e seguendo il classico percorso del 'essere il più forte' avrebbe solamente alimentato ciò che lei, diciamocelo, odiava. Avrebbe voluto tanto riportare gli eroi a più o meno dei vigilanti, però era un compito impossibile ed è per questo motivo che aveva deciso di cambiare le cose nel proprio piccolo che per quanto insignificante nel quadro generale delle cose, almeno avrebbe potuto vedere con i suoi stessi occhi dei risultati. Non sapeva se Lion la vedeva allo stesso modo, sembrava un ragazzo genuino ed idealista, con un senso spiccato della giustizia e che sembrava davvero voler diventare un vero eroe, ma non poteva togliersi di dosso quella... paura. Il timore che lui parlava bene ora, ma poi sarebbe diventato come gli altri e nonostante lei di dicesse che quella era una sciocchezza la sua mente faceva nascere quel pensiero ogni dannata volta. Non sapeva cosa il futuro aveva in serbo per Lion, ma una cosa era certa: Hamuko avrebbe fatto il tifo per lui. Non aveva incontrato bene molta gente, ma se doveva dire chi aveva le carte in regola per essere un vero, giusto eroe il leone rientrava in questo gruppo. Lei ne faceva parte? No, certo che no.
« Certo, anche noi dovremmo fare la nostra parte, ma sarebbe... utile, ecco, che i professori magari cambiassero approccio? Uno senza rischi ma diverso, magari anche poco ortodosso - non so se mi spiego, » diceva mentre si sistemava sul letto, sollevata di non dover mettere più pressione sulla gamba, « mi piacerebbe fare l'eroe, però a volte sembra che stiamo studiando materiale vecchio e non attuale. ». Le cose cambiavano in fretta, sopratutto in una società come quella dove oltre a tensioni razziali, religiose e sociali ora c'erano anche chi odiava o mutant e quella era solo una fetta della torta da considerare. I quirk avevano portato un cambiamento così radicale che per certi versi tutti loro erano ancora negli albori, stavano ancora roteando nel chaos aspettando di potersi fermare. Era compito loro, della futura generazione di eroi, di stabilizzare le cose ma la strada era lunga, tortuosa ed in salita.
Si mise a massaggiare la coscia, guardò più volte l'orologio ed il tempo sembrava essersi fermato. Non si sentiva in imbarazzo quanto non vedeva l'ora di sentirsi meglio e potersi avviare a casa, però senza l'aiuto della professoressa ciò non sarebbe stato possibile e man mano che i secondi passavano il cuore della giovane si sentiva sempre più in soqquadro. « Ahhh, dov'è finita? » sospirò con tono quasi triste e demoralizzato, ritrovandosi a controllare il telefono svariate volte nell'arco di un minuto per poi inquadrare Lion con la coda dell'occhio e ripetere il processo. Quella routine proseguì per un'altro paio di minuti, che per lei erano state ore, sino a quando la porta non venne aperta da una figura che i due potevano riconoscere benissimo: eccola, finalmente! Hamuko non perse un secondo a spiegarle la situazione e successivamente a salutare Lion con tanto vigore ed energia, promettendoli di rivedersi quanto prima. Parte del saluto era solo abitudine e la classica cordialità obbligatoria, però non si sarebbe lamentata se in un futuro i due avrebbero potuto scambiare quattro chiacchiere..
When the Moon's reaching outRole || Hamuko e Lion |
