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Yorumaru KuraiNarrato - Parlato - Pensato - parlato da altri
Dopo essersi presentato e aver riferito delle informazioni sulla propria sorella, Yorumeru aspettò di ricevere una risposta da quella ragazza appena incontrata (tra)vestita in un modo strano. Non era solito chiedere aiuto ad altre persone, ma in questo caso, quando ormai aveva pensato a tutto e non sapeva più che altro fare, cedette sperando di ricevere una mano, un consiglio, un’illuminazione da un terzo. La ragazza dall’occhio coperto non rispose subito, ci mise qualche secondo e poi, passato questo lasso di tempo, afferrò la sua borsa e da essa, cacciò il suo telefono e schiacciando con il pollice il pulsante di accensione, vide l’orario, successivamente, riaprì bocca e con tono cordiale ed educata
Tra meno di 10 minuti devo prendere il treno e non vorrei fare tardi. Scusami ancora, ti auguro in bocca al lupo per il regalo per tua sorella.
rimise il cellulare nella borsa nera e dopo essersi risistemata il laccio sulla spalla, camminò verso l’uscita della struttura. Yorumaru non disse niente nel mentre, era rimasto un po' deluso dalla risposta di quella ragazza, forse si sarebbe aspettato una risposta positiva, in più, quella sua risposta sembrava più una scusa per andarsene e lasciarsi il problema del ragazzo alle spalle, certo, sarebbe stato lo stesso comportamento che avrebbe avuto se i ruoli fossero stati invertiti, inventare una scusa e andarsene. “I problemi che non sono miei non mi riguardano”, però ovviamente si raccoglie quello che si è seminato, alla fine la vita è solamente il karma che gira, almeno c’è gente che la pensa così, in ogni caso Yorumeru rimase immobile davanti allo scaffale pieno di libri.
Sapevo che sarebbe stato inutile chiedere aiuto ad un altro
disse innervosito sottovoce mentre guardava inconsciamente lo scaffale e con la mano destra si grattava la nuca. Dopo il rifiuto, guardò ancora nel negozio, ma non trovò niente di niente, solo costumi per Halloween, giocattoli infantili e altra roba inutile. Si erano fatte quasi le 19:00 e fuori era già sera. Quel giorno sarebbe tornato a casa a mani vuote, magari la prossima volta sarebbe andata meglio. Una volta a casa, sua nonna stava già dormendo nel letto, nella vecchia stanza dei suoi genitori. Si riscaldò la zuppa di miso che qualche ora prima aveva cucinato l’anziana e mentre, seduto al tavolo, stava cenando, con il cellulare continuava a cercare su internet vari oggetti e guardare cosa potesse piacere a bambini che avessero l’età di sua sorella. Stava cercando qualcosa di elaborato, che si trovava poco in giro, che magari avrebbe lasciato a bocca aperta Akane, fino a quando non lesse un commento di una persona trovato su articolo a caso su internet, “Alla fine anche le cose semplici possono rendere felici, non solo un bambino, ma qualunque persona. Non vi sforzate a cercare regali incredibili, anche quei oggetti di poco valore possono rimanere nel cuore e nell’ anima di chiunque.”
Il ragazzo dai capelli albini rimase a riflettere per qualche minuto sul commento di questa anonima persona e pensò attentamente. Si diresse verso la camera della sorellina, magari la risposta di quello che cercava stava proprio davanti ai suoi occhi, cercare ciò che lì non era presente. La stanzetta aveva le pareti color azzurro, come il cielo, e su di essi erano appesi vari disegni fatti da lei, che ritraevano tutta la famiglia ognuno ambientato in un posto diverso. Poi sullo scaffale color bianco, davanti al letto, erano presenti alcuni piccoli giocattoli e alcuni libri che aveva letto tanto tempo fa.
Cosa è che le manca
continuava a chiedersi ripetutamente con aria dubbiosa mentre stava pian piano esaminando tutto ciò che gli era intorno. Poi si accorse di un particolare che fino a quel momento aveva ignorato totalmente, sul comodino accanto al letto era presente un libricino, probabilmente era quello che stava leggendo prima che fecesse incidente. Lo afferrò e guardando la copertina lesse il titolo: “il manuale degli eroi”. Lo sfogliò, pagina per pagina, e all’interno erano presenti tutti gli eroi con le rispettive descrizioni del quirk e la loro storia su come erano diventati eroi e ottenuto il loro successo. Scorrendo ancora tra le pagine poteva vedere come erano presenti la maggior parte degli eroi, da eroi famosi presenti in classifica a piccoli eroi locali. Come mai una bambina senza quirk stava leggendo una cosa del genere? Certo, quale bambino non desidera diventare un eroe, però non si sarebbe mai immaginato che Akane arrivasse al punto di comprare un libro apposito, anche se alla fine se lo doveva immaginare, rimane pur sempre una bambina. Arrivò all’ultima pagina, dove era presente un foglio bianco staccato e piegato. Incuriosito lo aprì. Ritraeva lo stesso Yorumaru con addosso una tuta strana e teneva per mano una ragazzina, molto probabilmente doveva essere proprio Akane. Sopra i due era presente una scritta: “il mio eroe”. Vedendo quel disegno sentì un vuoto dentro, come se gli mancasse una parte di lui. Si ricordò di tutti quei momenti in cui Akane chiedeva freneticamente al fratello di diventare un eroe, lo stesso motivo per cui si impegnò per iscriversi alla Yuuei, ma ora si sentiva più motivato. Chiudendo la mano a pugno e stringendolo energeticamente, aveva finalmente trovato il regalo da farle, non sarebbe stato un regalo materiale ma bensì, sarebbe diventato l’eroe che Akane vorrebbe che diventasse, l'eroe tra gli eroi. Piegò il fogliettino e lo mise nel suo portafoglio. Ogni volta che avrebbe sentito la mancanza della sorella e avrebbe avuto cali di animo, avrebbe visto quel disegno, e pensando al suo vero obiettivo avrebbe dato il meglio di se', avrebbe fatto anche l'impossibile, solo per rendere felice la sua sorellina.
Tencniche & Equipaggiamento. -
.CITAZIONEYorumaru: +25 exp.
Diventare un eroe solo per leiSingle role - continuazione di "Il regalo perfetto" |
