Dangerous Joke

Combat Hisoka vs Fuyuko

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    Livello: 4
    Fazione: Heroes
    Forza: 025
    Quirk: 130
    Agilità: 120

    Peso Trasportabile: [1/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Le prime luci del tramonto si perdevano nei grossi nuvoloni. Essi assumevano tonalità scarlatte, lasciando presagire per i più superstiziosi del periferico quartiere di Edogawa una notte carica di pioggia. Forse in lontananza si riuscivano ad udire i primi tuoni, scontri tra nuvole funeste pronte a riversare la propria ira sui tranquilli giardini e parchi di Tokyo. Le stradine del complesso residenziale sono quasi vuote, a parte qualche uomo in bicicletta di ritorno da lavoro o qualche ragazzino ancora desideroso di rincorrere una palla in cuoio. La sera era molto vicina ed i lampioni accesi già da diverse ore, illuminavano il desertico ciglio della strada e le vuote giostre di un parco abbandonato. Proprio di fronte ad esso, sulla fermata dell’autobus, una ragazza dalla chioma turchese attendeva il trasporto pubblico che tardava ad arrivare. Si rese conto troppo tardi di aver perso l’ultimo bus per una manciata di minuti. Forse allungare la passeggiata subito dopo le lezioni pomeridiane alla Yuuei Academy non era stata una buona idea. Per poter scaricare un po' la tensione e trascorrere poche ore in perfetta tranquillità prima di rincasare nella sua stanza al Heights Alliance, aveva deciso di uscire un po' dai confini della struttura accademica. Purtroppo il tempo era volato via tanto da non rendersi conto dell’avanzare delle tenebre. Aveva salutato Akemi, la sua migliore amica, dopo aver trascorso quel tardo pomeriggio con lei. Sentiva che la Yuuei Academy le aveva tenute un po' distanti e non voleva assolutamente perdere Emi-chan. Era stata lei a credere nella sua ammissione in Accademia, oltre che ad accompagnarla il giorno del Test d’ingresso.

    “Il tempo è volato via. Spero di tornare in tempo per la cena.” Non voleva andare a letto a stomaco vuoto. La mensa era molto rigida sul rispetto degli orari per la colazione e la cena. Il viso fu illuminato dallo schermo del cellulare, controllando l’orario. Minuti che sembravano interminabili. Non aveva avuto tempo di cambiarsi e dunque indossava la divisa scolastica: Camicia bianca, cravatta rossa, gonnellino blu e calze nere imbottite. Aveva portato con sé qualcosa di più pesante della giacca scolastica, infatti il cappuccio di un caldo giubbotto color vinaccia era calato sul viso. - Uhm… Dovrò attendere il prossimo. - In quel quartiere di Tokyo i mezzi pubblici erano meno efficienti e puntuali del centro. Conosceva bene le tempistiche ed i ritardi della periferia, dunque con un sospiro decise di abbandonarsi sulla panca in acciaio della fermata. Si guardò intorno e non c’era anima viva. Sospirò appena, condensando il respiro a pochi millimetri dalle labbra. Si strinse nelle spalle più per abitudine e non perché avvertisse davvero freddo. Aveva smesso di percepire quelle sensazioni di estremo caldo o estremo freddo da qualche tempo, sentendosi alcune volte come un’aliena sul pianeta terra. C’era qualcosa nel suo corpo che non andava, aveva smesso di tremare come una foglia nei gelidi pomeriggi invernali. Eppure aveva consultato il parere di Miss. Plague più di una volta ed era sana come un pesce.

    Improvvisamente la suoneria di un cellulare attirò l’attenzione della studentessa. Sullo schermo comparve “Emi-chan<3” e prontamente portò il cellulare all’orecchio. - Emi-chan? - L’amica aveva chiamato per aggiornarla su un punto fondamentale. - EEEEHHH?!? - Staccò per un attimo l’orecchio dal cellulare, incredula delle parole che stavano uscendo da quell’aggeggio. - Sei sicura? Cioè… davvero lo hai fatto? - A quanto pare l’intero pomeriggio non era bastato alle due amiche. - No. Non sono ancora tornata alla Yuuei… ma appena torno controllo. - Seguirono poi chiacchiere, chiacchiere ed ancora chiacchiere. Infondo anche se frequentava l’Accademia più famosa del Paese era pur sempre una diciassettenne come tante.

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    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Elixir: [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Peso: [1]

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    Quirk: 70
    Agilità: 70

    Scheda

    Era fin troppo facile tracciare numerosi parallelismi tra Hisoka e i comuni gatti randagi. Tramite Aogiri s'era piazzato con del buon lavoro part-time per mantenersi un piccolo monolocale... Che però rimaneva la maggior parte del tempo inabitato. Se non stava dietro il bancone del Casinò era costantemente a girovagare i quartieri di Tokyo in cerca di guai.

    Un "hobby" che aveva sviluppato dopo una vita di balzi da città in città con la sua compagnia circense era quello di esplorare ogni posto in cui si ritrovasse, capirne la topologia e impararne le vie e i punti di riferimento principali. Nacque come innocente curiosità bambinesca, ma eventualmente si tramutò in un mezzo per trovare qualcosa di divertente da fare ogni giorno.

    Ancora l'abitudine persisteva. Senza qualcosa di specifico in cui immischiarsi in giornata si poteva contare sul trovare il Jester a girovagare senza meta per le strade di un quartiere a caso. Passava per vie e vetrine trascinandosi gli sguardi di tutti addosso come ne stesse facendo collezione, tutti sconosciuti che non potevano aver idea di cosa accadesse dietro quel sorrisetto incancellabile e il guardaroba inaccettabile.

    Posava gli occhi s'un negozio e ragionava su come avrebbe potuto rapinarlo in sordina, prendeva nota di possibili route di fuga nel caso si fosse trovato in zona, e soprattutto ficcanasava quanto poteva nei fatti altrui. Il riflesso naturale di Hisoka era quello di osservare chi gli stava attorno, sempre e in ogni situazione. Si godeva uno spiccato senso di superiorità a esaminare i modi e le abitudini altrui, analizzandone i comportamenti, traendone conclusioni.

    Era sempre in cerca della prossima sfida in cui cimentarsi, e gli serviva davvero il minimo pretesto. Quando qualcosa di interessante gli capitava sotto il naso non lo lasciava andare facilmente. Ma solo tenendo sempre un orecchio teso si potevano cogliere certe opportunità, come il suo recente incontro con Aragaki, lo chef del Kagejikan.

    Da quella fatidica notte... Non riusciva a smette di pensare alla loro battaglia. Le sole memorie sembravano una droga, trasportavano Hisoka a quel momento per riproporgli la stessa estasi sentita all'ora. Il pensiero strategico richiesto, il pericolo di un passo falso, il dolore delle scottature... Inebriante.

    Nonostante fossero passati giorni ancora si crogiolava nella vittoria ch'era riuscito a sudarsi. Da tutta la sua vita usciva vincitore da sfide di vario tipo, dal Poker agli Scacchi ai Prestigi, ma i combattimenti lo avevano sempre eluso, sia per via della sua costituzione secca che della sua Unicità atrofizzata.

    E ora, che non soltanto era in grado di contendersela con gente che affinava le proprie abilità da una vita intera ma addirittura sconfiggerli... Si sentiva il Re del Mondo. Tutto era ottenibile, nessuno era imbattibile.

    Ne voleva di più. Voleva provare ancora quelle sensazioni. Quella notte era davvero in cerca di guai, girovagava come un tossico in disperato bisogno di una dose, e la sua sostanza di scelta era l'adrenalina.

    Proprio quando sembrava tutto perduto e stava per rassegnarsi ad una serata noiosa... Ecco la manna dal cielo, nella forma di una piccola ragazzina adolescente. Assorbita com'era nella sua conversazione non aveva notato l'alto pallidastro giullare voltare l'angolo di un vicoletto alle sue spalle, come un ragno che zampettava fuori dalla tana in cerca di preda.

    Esattamente quel giorno, esattamente in quella strada, era la circostanza peggiore per star avendo la sua discussione. Studentessa alla prestigiosa UA Academy... Non vi era dubbio potesse essere una ragazza alquanto interessante con cui giocare.

    Purtroppo per lei, aveva catturato l'attenzione del mago sbagliato.

    « Hello, little girl~ ♥ »

    Uscì dalle tenebre come un incubo per unirsi senza invito sotto il lampione della giovane. Un braccio scoperto le si sarebbe appoggiato alla spalla, mentre al lato opposto veniva affiancata dal volto dipinto e malignamente sorridente di Hisoka.

    Sapeva bene quanto fosse inquietante la scena, nulla era lasciato al caso. In tutta probabilità si sarebbe discostata da lui, con magari un breve urletto sorpreso, ma avrebbe continuato a parlare come nulla fosse.

    « Che onore trovarsi davanti una promettente aspirante Eroina ♠ »

    Estrasse una delle sue carte dalla tasca – il Jolly – e lo porse alla giovane.

    « Hai già scelto un Hero Name? Vorrei chiederti un autografo ♦

    Dedicalo pure ad Hisoka ♣ »


    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

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    Narrato - Parlato - Pensato

    Il viso della studentessa si colorava di mille espressioni nel venire a conoscenza dell’ennesimo “like” che l’amica si era guadagnata proponendo una foto della scorsa estate, oppure spettegolando dell’ultima cotta del ragazzo in fondo alla strada o confrontandosi sull’ultima collezione autunno-inverno di Aoyama. Insomma discorsi tra adolescenti, che lasciavano trascorrere con maggior serenità quel tempo prima dell’arrivo del prossimo autobus. Emi-chan era una gran intrattenitrice, chiacchierona come poche e così espansiva da contagiarla con il suo modo di fare. Era la classica ragazza con mille Hobbies e cose da fare in ventiquattro ore. E spesso le loro telefonate duravano intere ore fino a scaricare l’intero credito.

    Tanaka non si accorse minimamente della figura emersa dalle ombre. I suoi occhi erano puntati verso il ciglio della strada mentre le parole dell’amica le facevano compagnia in quei momenti di apparente solitudine. - Uhm? - Sollevò lo sguardo per incrociare lo sguardo dello sconosciuto. - Konbanwa! [Buonasera!] - Accennò un sorriso di circostanza, senza badare troppo all’uomo dalla chioma rossiccia, convinta che la loro conversazione si fosse conclusa lì fino all’arrivo del bus. Capitava spesso ricambiare il gentile saluto di passanti o sconosciuti sui mezzi pubblici, quindi non percepì nulla di male. Anche perché era fin troppo presa dal racconto di Emi-chan dall’altro lato del cellulare.

    - Dicevi? - Riprese la conversazione con l’amica. O questo era il suo intento, fino a quando non avvertì l’invadente contatto dello sconosciuto. Sua madre le aveva impartito una rigida educazione e mai si sarebbe sognata d’invadere lo spazio personale di uno sconosciuto. Buona etichetta richiedeva di limitare al minimo i contatti, soprattutto con completi sconosciuti. Ed invece il misterioso uomo le poggiò una mano sulla spalla ed avvicinò il viso al suo in modo alquanto sinistro. - Ehm… - Si sentì subito a disagio e in profondo imbarazzo. Il vociferare di Emi-chan dall’altro lato del cellulare divenne confuso e poco chiaro. L’estraneo aveva attirato la sua attenzione, facendola sprofondare nel baratro dell’imbarazzo. - Mi scusi? - Non capiva. Sentiva il corpo irrigidirsi sotto quel tocco non richiesto, inaspettato. Il sorriso dell’uomo non era affatto rassicurante. Che fosse vittima di uno scherzo?

    Lo sguardo smeraldino si soffermò sulla carta da gioco, un Jolly. Batte le palpebre confusa dalla richiesta dell’uomo. La stava invitando ad autografare la carta da gioco. Si trattava sicuramente di uno scherzo, anche di pessimo gusto. - Mi dispiace ma mi aspettano a casa. - Con educazione decise dunque di congedarsi dallo sconosciuto, decidendo di trovare un altro posto dove attendere il mezzo di trasporto. Si sollevò dalla panchina, per sfuggire dalle grinfie e le insolite richieste dello sconosciuto. Ad occhio e croce sembrava un prestigiatore, forse scappato da qualche compagnia itinerante. - Sayonara. [Arrivederci.] - Provò a sorridere. Un po' infastidita ed un po' inquietata da quell’incontro la studentessa del secondo anno iniziò ad incamminarsi lungo il marciapiede, intenzionata a raggiungere la prossima fermata.

    - Eccomi! Eccomi! - Solo quando aveva distanziato di qualche metro la fermata dell’autobus si rese conto di aver ancora il telefono incollato all’orecchio destro e con Emi-chan che sbraitava per la sua improvvisa assenza. - Scusami Emi-chan! Ho incontrato un tipo strano. - Borbottò con un filo di voce mentre provava a mettere quanti più metri di distanza possibile tra sé e lo sconosciuto. - N…Non lo so chi sia. - L’agitazione e lo spavento le aveva tolto lucidità, tanto da non aver prestato troppo attenzione alla presentazione dello sconosciuto. - Hisoko? Hisaka? O forse Hisoka? Non so. - Aveva ancora il cuore che le martellava nel petto. Decise di attraversare il parco desertico che tagliava le due strade per raggiungere l’altro lato del quartiere. Ricordava che anche lì c’era una fermata del bus.

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    Oops. Forse aveva esagerato un pochino. Cercava sempre di inquietare i suoi bersagli, ma quando voltavano i tacchi e scappavano era proprio l'opposto di ciò che voleva. Niente vittima niente divertimento.

    La ragazzina non s'era scomposta fin troppo, cercando di rimanere educata anche in una circostanza simile, forse perché già abituata a persone non troppo comuni data la carriera che aveva scelto. Gli eroi non erano noti per essere gli individui più sobri.

    Però avrebbe dovuto lavorare di più sui suoi istinti di auto-preservazione... Imboccare un parco abbandonato appena dopo l'incontro con un possibile squilibrato era davvero chiedere guai. Che si sentisse sicura al telefono con un'amica? Dopotutto la persona dall'altro capo della linea non avrebbe esitato a chiamare le autorità se avesse sospettato qualcosa.

    Hisoka aveva continuato a pedinarla, rimanendo giusto un paio di metri alle sue spalle e seguendola come fossero conoscenti. Era curioso di che abilità disponesse una ragazzina apparentemente docile come lei per entrare alla prestigiosa UA. E soprattutto era la prima volta che gli capitava di poter stuzzicare un Eroe... La legge diceva fosse assolutamente proibito usare la propria Unicità su qualcun altro, eccezion fatta per circostanze di lampante autodifesa. Chissà dov'era precisamente questa linea di separazione?

    Il Jester attese la giovane fosse particolarmente presa dalla discussione, per approfittare di quel breve momento e chiudere la distanza tra loro. Le sarebbe arrivato da dietro, con solo un paio di passi ma molto efficienti data la lunghezza delle sue gambe. Avrebbe cercato di tenerli silenziosi, sfilandosi le scarpe appena prima della partenza, così che la pelle delle sue piante non facesse il rumore che avrebbero fatto i suoi tacchi di giullare.

    Sperando non si accorgesse del suo avvicinamento in tempo, o almeno non abbastanza in fretta in quei pochi istanti da reagire, avrebbe allungato il braccio per strattonarle lo smartphone dall'orecchio.

    « Little girl... Non sai che è cattiva educazione ignorare le richieste di un fan? ♠ »

    Avrebbe sibilato mentre terminava la chiamata, portando poi il telefono a più di due metri dal terreno alzando il braccio al cielo.

    « Inoltre potrebbe essere abbastanza pericoloso... Se questo si rivelasse un Villain ♥ »

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    Narrato - Parlato - Pensato

    Non era la prima volta che incontrava persone dall’eccentrico vestiario e dall’eclettica personalità. Tokyo era una metropoli forgiata sulla diversità e sulle mille anime di tradizione, storia e modernità. Le strade della città erano ricolme di residenti, turisti ed avventori ad ogni ora del giorno e della sera. Non si stupiva più di tanto d’incontrare un uomo vestito da giullare o una donna grassa in calzamaglia, considerando poi la “febbre per gli Eroi” che dilagava negli ultimi anni. Con ingenuità aveva pensato che quello era solo un singolare incontro, un racconto per le amiche o un aneddoto da raccontare in comitiva. Non aveva percepito sensazioni positive dal contatto non richiesto con lo sconosciuto e le parole uscivano melliflue dalle sue labbra. Ma nella periferica Edogawa le stranezze si sprecavano. Questa era stata la giustificazione a tutto, pur di non credere al fatto di essere diventata improvvisamente preda.

    Pensava di raggiungere rapidamente a passo svelto l’altro lato del parco e posizionarsi seduta sulla panchina della fermata. Emi-chan era stata di buona compagnia fino a quel momento, continuando ad aggiornarla sul suo ultimo “like” al personaggio pubblico più in vista della settimana. Insomma innocenti chiacchiere tra ragazze. Si accorse troppo tardi dell’ombra che la seguiva, del silenzioso pedinamento e dell’avere un mirino proprio dietro alle spalle. Era impensabile per lei attirare l’attenzione di un Villain. Perché curarsi di una studentessa del 2° anno della Yuuei Academy quando sul suolo di Tokyo c’erano così tante banche o attività commerciali da rapinare? Si era sempre sentita al sicuro, almeno fino a quel momento.

    Fu tutto così rapido ed inaspettato. La fredda ombra dell’uomo che si avvicinava di soppiatto alle sue spalle. La decisa mano che la strattonava e le strappava via il cellulare. Le melliflue parole del giullare che non preannunciavano nulla di buono. - V… Villain? - Le si raggelò il sangue nelle vene al solo suono di quella parola. La sua formazione accademica era ancora incompleta e le speranze di sopravvivere ad un attacco dei Villains era ridotte all’osso. Rimase lì attonita ed incapace di proferire parola di fronte al suo peggior incubo. - … - Sentiva il petto sussultare, il cuore visibilmente provato dallo spavento. Un nodo alla gola che le impediva di urlare. Nel bel mezzo di un parco deserto nessuno l’avrebbe comunque sentita, soprattutto con le ombre della sera che avanzavano di minuto in minuto. Si ritrovò ad osservare con terrore il viso del prestigiatore. La chioma rossa che brillava colpita dalle ultime luci del giorno ed il viso pallido come quello di un cadavere. La serietà negli occhi ed il sorriso sulle labbra non lasciavano alcun dubbio. Il Villain era lì per lei. Per quale motivo poi? Perché prendersela con una studentessa della UA? A causa della disparità d’altezza il suo cellulare era inaccessibile. Sperava solo che Emi-chan dall’altro lato della linea avesse intuito qualcosa. Lo sperava vivamente per la sua incolumità.

    - S…Stammi lontano! - Non importava cosa volesse. L’autografo probabilmente era solo un pretesto per avvicinarla, un po' come un crotalo che agitava la propria coda sotto la sabbia. Attirare la preda e poi colpirla. - STAMMI LONTANO! - Urlò. Rinunciò all’idea di recuperare il cellulare. Diventava prioritario per lei raggiungere la strada e sperare che qualcuno accorresse in suo aiuto. Per quanto motivo avrebbe iniziato a correre per tagliare il parco e raggiungere la sua unica via di salvezza.

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    « Sigh~ ♣ »

    Forse aveva scelto l'aspirante Eroina sbagliata da importunare quella notte. O forse il problema era proprio l'essere aspirante, non poteva aspettarsi una studentessa fosse pronta a menare le mani quanto un qualsiasi Villain o Vigilante.

    Ma ormai aveva cominciato e doveva finirla in bellezza. Chissà, magari con il giusto incoraggiamento la ragazzina avrebbe finalmente tirato fuori gli artigli. Non lasciavano entrare i primi sbarbati assetati di giustizia alla UA.

    Hisoka estrasse uno dei suoi dadi speciali con la mano libera, mentre la piccola correva presa dal terrore. Per un attimo era diventata quasi più pallida del giullare stesso. Che davvero fosse il primo Villain che incontrava? Sicuramente stanotte le sarebbe servita da ottima opportunità formativa.

    Anche il prestigiatore scattò in avanti all'inseguimento, giusto per non lasciare crearsi troppo divario tra loro se voleva la sua strategia funzionasse. Il suo braccio avrebbe ruotato come fosse un pitcher in un match di baseball, lanciando un piccolo dado invece della tradizionale palla bianca. Purtroppo però le sue braccia non erano decisamente tanto forti... Anzi, ben il contrario. Ecco che gli sarebbe venuta in soccorso la sua Unicità.

    Il dado avrebbe lasciato il suo palmo lanciato da una piccola esplosione che l'avrebbe sparato ad alta velocità in traiettoria parabolica. Direzionato in modo tale che si riuscisse a piazzare almeno per un istante entro un metro dalla fuggente giovane, cercando di considerare per quanto possibile il tempismo e il movimento in corsa.

    A quella distanza, un'esplosione avrebbe investito l'aspirante Hero. Hisoka aveva caricato il dado d'energia prima di separarsene, abbastanza da generare una detonazione con cui abbattere l'avversaria dalle spalle. Se tutto fosse andato come pianificato sperava di poterla sbilanciare e interromperne la corsa buttandola a terra.

    Lì avrebbe avuto giusto abbastanza tempo per cercare di convincerla a rimanere.

    « Emi-chan, eh? ♠ »

    Avrebbe sibilato, facendosi sentire chiaramente mentre leggeva il nome in rubrica della persona con la quale la ragazzina era al telefono poco prima.

    « Se tu non vuoi giocare con me, forse uno dei tuoi amici mi terrà compagnia ♥ »

    Eccola, la minaccia. Il cellulare di qualcuno era un ponte a tutte le sue conoscenze e amicizie... Persone che Hisoka aveva messo in ostaggio. Non era difficile immaginare potesse attirare uno dei suoi contatti in qualche posto appartato, o avesse potuto ottenere un indirizzo.

    Sperava che, dalla prospettiva di una spaventata adolescente, una possibilità tale fosse stata abbastanza da convincerla che come minimo prima di darsela a gambe doveva riottenere il proprio smartphone. Per il bene di tutto coloro che conosceva.

    Sarebbe stato incentivo sufficiente a mettere alle strette qualcuno che per legge non poteva far libro uso del suo Quirk? A dir il vero, sarebbe stato molto difficile per un giudice non vedere quella situazione come legittima difesa.

    Con discrezione Hisoka si sarebbe infilato il telefono in tasca, e con altrettanta discrezione l'avrebbe spento. Almeno in quel modo "Emi-chan" avrebbe potuto pensare le si fosse semplicemente scaricato il telefono... Piuttosto che l'altra opzione.

    O perlomeno, tutto questo era il suo piano.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

    • Tecniche Utilizzate
    Heartfelt Farewell [Livello 1]
    - Si possono creare piccole direzionate esplosioni dai palmi o dalle piante dei piedi. Non arrecano danno, bensì fungono unicamente da propellenti.
    - La tecnica può essere utilizzata per spostare se stessi a elevata velocità, anche a mezz'aria, grazie al boost delle deflagrazioni. Ma anche per respingere qualcosa lontano da se.
    - In questo secondo caso, invece che essere una "piccola esplosione" si potrà alternativamente emettere una deflagrazione delle stesse dimensioni di "Crashing Embrace".
    - L'esplosione ha effetto sulla velocità e traiettoria di un soggetto spostato fino al raggio d'azione della tecnica, poi perderà propulsione.
    - Agilità: +1 ogni 10 punti Quirk (durata 1 turno)
    Costo per ogni detonazione: 15

    Secret Confession [Livello 1]
    - Si impregna di carica esplosiva uno o più oggetti a contatto con il proprio corpo, rendendoli a tutti gli effetti bombe.
    - Tramite un semplice comando mentale, l'oggetto viene fatto detonare, agendo come un normale ordigno.
    - La bomba in se resterà illesa, anche se perderà l'energia di Tainted Love.
    - L'esplosione non si attiva se il bersaglio è fuori dal raggio massimo dell'abilità. Il danno si espande nel diametro di circa due metri.
    - Una carica si disperde solo se esplode, se l'utilizzatore lo decide, o se passa un'ora dall'attivazione
    Costo per ogni bersaglio: 5 per caricare, 10 per detonare
    Danno: Lieve

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    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 10]
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    Villain.

    Quella parola in passato aveva fatto tremare un’intera città, figuriamoci una povera studentessa della Yuuei Academy. Non aveva mai pensato di ritrovarsi faccia a faccia con un malvivente, forse perché orientata verso altre specializzazioni che l’Accademia per Eroi offriva. Immaginava il suo futuro ben lontano dalle strade e dalle incursioni anti-terrorismo. Non aveva scelto la strada da Eroina, una di quelle Pro-Hero capaci di far tremare il suolo con il proprio Quirk e paralizzare la criminalità con le loro abilità. Qualità che non credeva di possedere.

    Sentiva il cuore in gola. Pallida in viso e con le labbra schiuse in un’espressione trasfigurata dal terrore. Sopraffatta dal malevolo carisma di quell’uomo non aveva esitato a tentare la fuga. Quel prestigiatore folle sembrava tutt’altro che una persona diplomatica. Preferiva non sprecare nemmeno un secondo del suo tempo per farlo ragionare. Cosa poteva davvero ottenere da una studentessa? Da un’aspirante Pro-Hero? Non capiva. In realtà nulla aveva più senso. Forse non avrebbe dovuto prolungare la sua passeggiata tra i parchi del quartiere di Edogawa fino al tramonto. Anche in quell’occasione così disperata non riusciva a trovare altro colpevole se non sé stessa.

    *KYAAAAAAAAHHHHH* Non era il suo cuore ad esplodere. Dietro di sé un ordigno era stato appena detonato. Non capiva come, non capiva quando. Eppure si ritrovò a terra con la testa nella polvere e la schiena dolorante. Sospinta improvvisamente da energia pura aveva perso il contatto con la terra, finendo per cadere rovinosamente. Era stata una piccola esplosione, di cui però percepiva ancora il rimbombo nel desertico cortile. O era il terrore a parlare? Si ritrovò a digrignare i denti quando provò a muoversi per rialzarsi, avvertendo ancora quel bruciore alle spalle. Qualcosa l’aveva colpita. Riuscì a voltarsi, incurante della terra e della polvere del parco, per poi ritrovarsi davanti ancora quel pallido viso. Si trascinò di qualche metro, scalciando con le gambe ed alzando altra polvere filtrata dalla luce dei pochi lampioni presenti. Sollevata sui gomiti e con le gambe unite in un timido tentativo di difesa rivolse lo sguardo smeraldino al Villain. - Cosa vuoi da me? -

    Ancora una volta le si raggelò il sangue nelle vene quando l’enigmatico uomo preferì il nome della sua migliore amica. Non ebbe nemmeno il tempo di realizzare, che uno dei suoi peggior incubi stava per concretizzarsi davanti ai suoi occhi. E lei era lì, indifesa ed impotente. Nel Villain scorse divertimento in quel ricatto, stipulato con la stessa leggerezza di un gioco. Per Hisoka la vita delle persone a quanto pare aveva così poco valore. L’assenza d’empatia ed il piacere di vederla con le spalle al muro le confermava che aveva davanti non una persona sana di mente, forse un clown scappato da qualche reparto di psichiatria. Si sentiva come una farfalla caduta nella tela del ragno. Era inutile agitarsi o provare a scappare, non si sarebbe mai liberata di quell’uomo. - N…Non è un gioco. - La vita non era un gioco. Chissà quante altre persone erano cadute nella trappola di Hisoka e quante erano riuscite a sopravvivere per raccontarlo. - La vita delle persone non è un gioco! - Riuscì a sottolineare senza balbettare.

    Facendo leva sulle ginocchia e mantenendo una mano sul polveroso terreno del parco riuscì a rimettersi in piedi. Si sfilò il giubbotto per notare che al centro il tessuto era stato lacerato non dal fuoco e le fiamme dall’esplosione come pensava, ma da qualcosa di diverso. - Cosa vuoi davvero da me? - Stavolta seria in volto, non meno spaventata, ma desiderava conoscere le ragioni dell’uomo. Perché proprio lei?

    Intanto lasciò cadere il giubbotto color vinaccia ai suoi piedi. Cinque-sei metri distanziavano la delicata farfalla dal famelico ragno.

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    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

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    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
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    Scheda

    Con ogni parola proferita dalla ragazzina, il grigno persistente d'Hisoka sarebbe andato ad inarcarsi, fino a diventare un vero e proprio sorriso contorto pregno di malintenzione.

    La gente dal cuore puro è sia la più testarda da convincere che la più semplice da manipolare, se sai dove far pressione per ottener ciò che vuoi. Gli amici e la famiglia funzionano quasi sempre. Esemplare la giovane donna che un istante prima correva per la vita mentre ora s'era fermata a far domande. Tirare in ballo la salvezza dei cari era abbastanza da far agire una persona contro i suoi stessi istinti di sopravvivenza, per proteggere qualcun altro.

    O chissà, forse il Jester si sbagliava totalmente. Magari la piccola ancora era determinata alla fuga, ma dopo l'ultima esplosione sapeva di non poter più voltargli le spalle. Nei suoi occhi c'era un nuovo interessante fuoco di determinazione, seppur dovesse combattere per non esser spento dalle nevi del terrore. Quanto sarebbe durato?

    « Cosa vuoi davvero da me? », chiese con un'ingenuità quasi tenera. Se sparava di aver a che fare con un Villain dall'agenda ben definita, con cui si poteva ragionare o patteggiare, era davvero la sua nottata sfortunata.

    « Voglio ciò che vogliamo tutti... To be happy ♥ »

    Rispose la magra nefasta figura, illuminata alle spalle da un lampione che ne allungava l'ombra fino a coprire metà della distanza tra lui e la studentessa.

    « La vita delle persone non è un gioco~ ♣ »

    Mentre ripeteva in tono sbeffeggiante l'affermazione avversaria sguainò nuovamente dalla tasca il Jolly.

    « Tutto in questo mondo è un gioco, se affronti la vita dal punto di vista giusto ♦

    Quando aggiusti la tua prospettiva realizzi che anche la più banale interazione tra due persone è una competizione... Una sfida

    E prendere parte a queste sfide è l'unica cosa che mi soddisfa, lol ♥ »


    Non sapeva di preciso perché si stava "aprendo" in quel modo... Se quello poteva considerarsi davvero aprirsi, sotto i vari strati d'inganno che formavano la sua personalità e i suoi atteggiamenti. Possibile che se l'altra avesse compreso la situazione l'avrebbe potuta razionalizzare, e ciò l'avrebbe convinta a indugiare il Prestigiatore nei suoi bisogni.

    Si chiedeva se fossero così a sentirsi i vari ragazzi disperati nei loro tentativi a tarda notte di rimorchiare qualcuna.

    « Prendi un match a Scacchi, per esempio ♠

    Tu e l'avversario siete incrociati in un fine tessuto di pensiero tattico, improvvisazione strategica, lettura del corpo, inganno, e anche pura abilità... Non è wonderful? ♥

    Una volta appresi quei principi, si è in grado di applicarli ovunque~ Le stesse skill sono richieste nel fingersi un'altra persona, effettuare una rapina, o pianificare un omicidio, tra centinaia di esempi ♦

    Puoi trovare divertimento davvero ovunque, se sai come cercarlo ♣ »


    Portò attenzione sulla carta con la quale aveva giochicchiato fino a quel momento. Tenendola stretta tra le dita estese il braccio in laterale, e dopo un paio di ondulanti movimenti... Il Jolly sarebbe svanito sotto gli occhi della ragazzina.

    « Anche la magia è di per se una sfida tra me e lo spettatore, seppur provochi molte meno vittime lmao ♦ »

    Doveva essere davvero dissonante sentirlo parlare di argomenti del genere con il candore tipico circense, e con tanta leggerezza da potersi permettere goliardie come trucchetti del genere.

    A proposito della carta, ciò che aveva fatto altro non era che un banalissimo Back-Palm Vanish. Il jolly era "sparito" venendo trattenuto tra le dita sul dorso della mano, e poi piegando il braccio in un angolo di 90° sarebbe stato fatto scivolare nella sottile gap tra il polso di Hisoka e il suo bracciale rigido. Questo gli avrebbe permesso di far tornare la mano al fianco in posa neutra, con l'angolazione e l'oscurità che avrebbero nascosto la carta.

    « A questo mix va aggiunto infine l'ingrediente segreto... Death

    Se una partita a carte ha l'intensità di dieci, e un crimine cento, un serio duello tra Quirk raggiunge somme nelle migliaia ♠

    Il dolore fisico e la consapevolezza che ogni errore potrebbe costarti la vita elevano la più banale sfida a livelli irraggiungibili ♦ »


    La mano opposta a quella magica avrebbe puntato un singolo dito pallido al volto dell'Aspirante Eroina.

    « Qui è dove entri in gioco tu, little girl~

    Se vuoi sapere perché sei in questa situazione, è perché hai catturato la mia attenzione ♠

    Voglio cogliere l'occasione di scontrarmi con una Studentessa alla UA, tutto qui ♥

    Ovviamente, il perdente non ne esce vivo, quindi impegnati mi raccomando! ♦ »


    Quell'ultima frase non era strettamente vera. Difficilmente vedeva quella ragazzina ucciderlo piuttosto che arrestarlo, e in principio Hisoka preferiva risparmiare la vita di chi mostrava potenziale... Così da poterci duellare di nuovo in futuro.

    Ma non c'era bisogno di farlo sapere all'adolescente, dopotutto voleva desse il 101% di se.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

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    Narrato - Parlato - Pensato

    Trovava soffocante quella situazione, asfissiante. Il terrore che provava in quel momento le smorzava il respiro ed attenuava qualsiasi altra sensazione. Le iridi smeraldine rimasero incollate sul suo aguzzino, che la teneva prigioniera con catene invisibili ma altrettanto solide. La promessa di spulciare la rubrica e colpire conoscenti, amici ed affetti la inchiodò al suolo. Poco prima aveva tentato la fuga. Ora non poteva fare lo stesso. Rischiava di perdere più scappando via che non restare. Così facendo avrebbe messo a rischio solo la sua vita, diventando fonte d’intrattenimento di un Villain. Quel sadico sorriso che gli deformava il viso le faceva accapponare la pelle. “Sono in trappola.”

    In quel preciso momento avrebbe tanto voluto non udire le parole del prestigiatore. C’era qualcosa di profondamente sbagliato in quel genere di “divertimento”. Forse avrebbe preferito essere derubata da un teppista di strada o importunata da qualche turista ubriaco. Spiacevoli incontri che si sarebbero potuti risolvere con l’intervento delle forze dell’ordine e pian piano avrebbe rimosso tutto, ritrovando la sicurezza un giorno. La Tanaka aveva incrociato un uomo folle, una persona che aveva perso completamente il contatto con la realtà. A fatica riusciva a stare dietro al suo insano discorso. C’era una macabra logica che non poteva essere sposata da una persona sana di mente. “È matto!” La triste realtà. Stava davvero paragonando la vita delle persone al gioco degli scacchi?

    Ancora una volta si ritrovò a fissare la carta del Jolly. Pochi secondi dopo il prestigiatore la fece sparire nel nulla. Si era sempre chiesta quale fosse il trucco, ma in quel momento non riusciva a non chiedersi se fosse riuscita a sopravvivere alla follia del Villain. Probabilmente non avrebbe mai più messo piede in Luna Park o Circhi dove era facile incontrare clown e prestigiatori. Prima però doveva sopravvivere a quell’incontro. - Sei un folle! - Le stava davvero chiedendo un duello mortale nel quartiere di Edogawa? Tanti discorsi apparentemente sconnessi ma che si riassumevano in un un’unica parola: capriccio.

    Per capriccio l’aveva fermata. Per capriccio l’aveva seguita. E per capriccio desiderava duellare con lei fino alla morte. Il Villain desiderava solo confrontarsi con una studentessa della prestigiosa Accademia per Eroi di Tokyo. La sua vita valeva così poco per lo sconosciuto? In pratica si era trovata nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Una sua compagna di classe, il suo più caro amico o la studentessa del primo anno potevano essere al posto suo. Hisoka era un pericolo, una mina vagante che andava disinnescata. Se solo avesse avuto più coraggio a quest’ora avrebbe vissuto quella situazione come un’opportunità, un’occasione per rendere le strade di Tokyo più sicuro. Le minacce e l’attacco del Villain la legittimava ad utilizzare il suo Quirk per difendersi. Ma in quel momento nella testa aveva tutt’altro che la legislazione del paese. - Dunque… - Si schiarì la voce, rotta dalla paura che fino a quel momento l’aveva tenuta bloccata sul posto. - … Il tuo è solo un capriccio? - Avrebbe fatto alcuni passi indietro. Non aveva intenzione di scappare ma si sarebbe tenuta ad una distanza di sicurezza dal Villain, aumentando i metri fino a sette. - A…Anche io so fare le magie. - Non stava mentendo. Controllare le condizioni atmosferiche non era da tutti. Abbozzò un debole sorriso, che le risultò tanto ma tanto faticoso. - Mi dai quella carta? - Il Villain non aveva considerato il fattore “tempo”. Forse era meno esperto di quanto volesse far credere. Più tempo passava e più Emi-chan si sarebbe insospettita. Probabilmente di questo passo avrebbe udito le sirene della polizia prima di quanto pensasse. Doveva solo guadagnare tempo.

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    ► Danni: Lieve contusione alla schiena.

    • Tecniche
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    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Elixir: [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
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    Scheda

    Un folle, lo chiamavano. Tipica reazione di coloro che faticavano ad estendere i propri orizzonti. C'era un mondo di possibilità interessanti quando non ci si limitava a vivere nei paradigmi binari di bene e male. Hisoka aveva smesso da molto tempo di farsi quei problemi, concentrandosi solo e unicamente sul proprio benessere, e non conosceva nessuno che si godeva la vita più di lui.

    Perseguiva la sua felicità individuale senza lasciarsi fermare dai bisogni egoistici altrui. Se questo lo rendeva folle, gli andava più che bene essere un derelitto felice, piuttosto che una persona sana e insoddisfatta. Cos'avrebbe dovuto fare, rassegnarsi ad una vita insipida?

    La ragazzina tentava dei titubanti passi all'indietro, che Hisoka seguiva a ruota portandosi in avanti. Non poteva lasciare s'allontanasse proprio ora che l'aveva intrappolata. E anzi aveva anche ridotto la distanza dopo il tet-a-tet, a poco più di quattro metri.

    « Oh~ ♠

    Magie? Ora sì che sono curioso ♥ »


    Finalmente un po' d'iniziativa. Che la sua storiella l'avesse davvero messa a suo agio? Cos'aveva in piano, nascosto dietro quel sorrisetto faticoso?

    Con un movimento scattante dell'avambraccio, ecco il famoso Jolly ri-materializzarglisi in mano. Dietro le quinte avrebbe flesso il polso per riaprire la gap tra il bracciale e la pelle dov'era trattenuta la carta. Questo l'avrebbe liberata in caduta. Lì sarebbe stata catturata a mezz'aria dal prestigiatore che con la mossa improvvisa avrebbe nascosto l'afferro.

    « Ti ricordo che mi devi ancora un autografo, se riesci ♦ »

    E passò l'oggetto richiesto con un amichevole lancio. Avrebbe tagliato l'aria tra i due per librarsi al petto dell'adolescente.

    Ovviamente era una bomba. Ovviamente.

    Giunta alla distanza di almeno un metro dal bersaglio avrebbe rilasciato la propria energia esplosiva, coinvolgendo per la seconda volta l'Aspirante Eroina.

    Quest'ultima non aveva fatto da testimone al suo trucchetto con il dado che l'aveva colpita alle spalle, e questo s'era andato poi a perdere nell'erbetta senza essere notato. Teoricamente non avrebbe dovuto ancora sapere della particolare capacità di Tainted Love.

    Ma la beata ignoranza sarebbe durata per poco.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

    • Tecniche Utilizzate
    Secret Confession [Livello 1]
    - Si impregna di carica esplosiva uno o più oggetti a contatto con il proprio corpo, rendendoli a tutti gli effetti bombe.
    - Tramite un semplice comando mentale, l'oggetto viene fatto detonare, agendo come un normale ordigno.
    - La bomba in se resterà illesa, anche se perderà l'energia di Tainted Love.
    - L'esplosione non si attiva se il bersaglio è fuori dal raggio massimo dell'abilità. Il danno si espande nel diametro di circa due metri.
    - Una carica si disperde solo se esplode, se l'utilizzatore lo decide, o se passa un'ora dall'attivazione
    Costo per ogni bersaglio: 5 per caricare, 10 per detonare
    Danno: Lieve

    • Equipaggiamento
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    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 10]
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    Quirk: 130
    Agilità: 120

    Peso Trasportabile: [1/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Non aveva idea quali abilità nascondeva il Villain, per ora aveva ben compreso che era molto abile nei trucchi da prestigiatore. Era stata colpita da un’esplosione, un’onda d’urto che l’aveva scaraventata a terra. Ma non aveva capito come e quando l’aveva generata, visto che era troppo impegnata a scappare. Inoltre Hisoka continuava ad incuterle tanto timore, anzi a terrorizzarla. Sembrava quasi che si divertisse a tenerla sotto scacco, in ostaggio con la promessa di far del male ai suoi cari. Si ritrovava dunque costretta ad ingaggiare un combattimento fuori dalle mura della Yuuei Academy. A differenza dei normali allenamenti e delle esercitazioni pratiche di classe lì non c’era in gioco un’insufficienza o una promozione ma la sua stessa vita.

    Tirò quasi un mezzo sospiro di sollievo quando Hisoka accettò di buon grado a cederle una delle sue carte. Avrebbe tanto voluto che si fosse avvicinato per prenderlo alla sprovvista con una delle tecniche di auto-difesa che aveva imparato all’Accademia per eroi. Purtroppo il Villain si era dimostrato più scaltro di quanto pensava. Anzi anche subdolo. Infatti a circa un metro di distanza il Jolly esplose. Niente fiamme o niente luce. Solo un’onda d’urto, pura energia, seguita dal rombo dell’esplosione. Ebbe solo il tempo a coprire parte del viso e del petto con le braccia, prima di venir sbalzata via dalla carta esplosiva e rotolare ancora una volta malamente sul letto erboso del parco. Si ritrovò prona con il viso nella polvere ed una dolenzia generale. Ogni centimetro della nuda pelle era stato graffiato dall’impatto con il terreno. Trattenne un gemito di dolore e si paralizzò quando notò il Jolly a pochi metri da sé. “Come è possibile? Dovrebbe essere disintegrata.” Era evidente che si trattava del Quirk di Hisoka. Non aveva ancora ben capito il funzionamento ma era capace di tramutare semplici oggetti in ordigni. “Le mani.” Lo aveva visto maneggiare più e più volte quel Jolly. Da abile prestigiatore le velocità delle sue mani erano il fulcro del suo talento. Un giocoliere senza mani avrebbe avuto vita breve in ambito circense. Doveva stare lontana da qualsiasi cosa che le avrebbe lanciato. Non sapeva se l’uomo poteva far esplodere anche se stesso, oppure farla esplodere al semplice tocco. Purtroppo doveva avvicinarsi per recuperare il cellulare.

    Con le mani fece leva sul prato per sollevarsi. Si aiutò con le ginocchia ed in pochi secondi, un po' dolorante per i graffi riportati, si ritrovò di nuovo in piedi. Dalle labbra sfuggì un sospiro, un respiro che doveva assolutamente tranquillizzarla e cancellare il controllo mentale che Hisoka aveva su di lei. Non avrebbe permesso al terrore di paralizzarla. Dopo la manifestazione Anti-Mutant poche erano state le occasioni in cui era stata davvero in pericolo. In quel frangente si era fatta da parte per permettere a Drake-kun di combattere con Gorgon. Ora era da sola e doveva lottare per la propria vita. “Non posso più limitarmi.” Per timore di ferire i suoi compagni di classe non aveva mai usato tutto il potenziale delle sue Weather Ball. In particolare di una. Aveva sempre temuto di arrecare troppi danni con l’elemento più potente ed imprevedibile che il cielo era capace di generare. Sollevò le iridi proprio al cielo. La sera aveva portato con sé ombre e nubi. Aveva sentito anche dei rombi in lontananza mentre stava tornando in Accademia. Lo percepiva chiaramente: la tempesta stava arrivando.

    Non era più il tempo di parlare. Il Villain si era dimostrato poco incline ad ascoltarla, attirandola nell’ennesima subdola trappola. Avrebbe riempito i polmoni d’aria, inspirando quella stessa aria carica di tempesta. La tensione dentro di sé si sarebbe tramutata in forza elettrostatica. Congiungendo le mani davanti alla bocca avrebbe soffiato fino a generare non una, ma ben due Weather Ball. Non avevano il consueto aspetto di bolle di sapone che portavano con sé caldo, freddo o vento. Sfera di pura energia elettrostatica, la stessa che si formava nelle nubi prima della nascita di un tuono. Le avrebbe indirizzate dunque, approfittando dei soli quattro metri di distanza, contro le braccia del prestigiatore. Avrebbe mirato all’incrocio tra la spalla ed il braccio, lì dove sorgeva il plesso brachiale che innerva l’intero braccio. Così avrebbe paralizzato entrambe le braccia al prestigiatore. - … - Non avrebbe perso la concentrazione, perché sarebbe poi subito scattata in avanti con un rapido sprint per macinare quei quattro metri di distanza, sporgendosi appena in avanti ed abbassando un po' il baricentro. A pochi centimetri di distanza avrebbe sollevato il ginocchio destro, per colpirlo nel basso addome e sbilanciarlo in avanti. A questo punto avrebbe potuto attuare la tecnica di atterramento appresa al corso di auto-difesa. Avrebbe afferrato il braccio destro del prestigiatore e piegandosi avanti, interponendosi con il suo corpo, avrebbe scaraventato a terra l’uomo.

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    • Status
    ► Energia: 300-15-15= 270/300
    ► Danni: Lieve contusione alla schiena e graffi lievi sparsi su tutto il corpo.

    • Tecniche
    Thunder Ball: Thundershock (Lvl. 2) ∼ Bolla di elettricità che viene lanciata contro l’avversario a scopo offensivo. Via via che questa si allontana dall’Emitter perde d’intensità, fino a disperdersi nell’aria elettrificandola. Grazie alla manipolazione delle particelle atmosferiche, si genera una corrente elettrica tra due poli di carica opposta fino a manifestarsi in una sfera d’elettricità statica. La scarica elettrica, al contatto con il corpo del malcapitato, attraverserà le fibre nervose fino a causare un disturbo di conduzione localizzato che porterà alla paralisi di una parte del corpo. È possibile elettrificare anche nubi in cielo, create o costrutti di nuvola, facendo da vettori per il trasferimento d’energia.
    Raggio d'azione: 7 metri
    Status: Paralisi [2 turni]
    Costo: 15 PE

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Weather Switch Suit [Non indossato]
    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Elixir: [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Peso: [1]

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    Energia: 100
    Forza: 10
    Quirk: 70
    Agilità: 70 (77)

    Scheda

    « Kaboo~oom! ♥ »

    Rimarcò il giullare gettando ulteriore sale nella ferita. Giusto e coordinato con l'esplodere della ragazza. La showmanship non gli mancava mai, e fino a quel momento l'aveva servito fedelmente. Si rendeva bene conto dei limiti delle sue abilità con Tainted Love, ma era riuscito a farsi strada in quel mondo sfruttando non solo le sue doti intellettive, ma anche i vantaggi che gli portava essere un Jester.

    Vestirsi in quella maniera, comportarsi in certi modi, erano tutti tocchi di colore pienamente voluti. Veniva sottovalutato perché visto come uno squilibrato. E quando scopriva le sue carte, veniva temuto. Nulla di più innervante che qualcuno di strambo e imprevedibile.

    La ragazzina avrebbe tremato d'innazi a qualsiasi Villain, ma di sicuro l'estetica da pagliaccio, i fare inquietanti, non la aiutavano a razionalizzare la cosa. Gli esseri umani hanno paura dell'ignoto. Un ladro che vuole rapinarti ti prende alla sprovvista, ma dopo aver avuto una chance di comprendere il tutto si può reagire. Molto più difficile portarsi a comprendere un fenomeno da baraccone che voleva ucciderti solo per il gusto di sfidarti.

    Qualsiasi nemico più forte di te diventa battibile se distratto abbastanza. E la paura è un ottimo diversivo.

    ...Per questo fu sorpreso dalla studentessa. Come poteva essersi rialzata più sicura e determinata di com'era caduta? Fece ciò che avrebbe dovuto fare dall'inizio – Si prese un momento. Guardò il cielo, inspirò profondamente. Nel suo viso si leggeva ancora della severa preoccupazione, ma per nulla come il gattino terrificato di qualche momento prima. Era uscita almeno per un istante dall'oppressione di Hisoka.

    Si era decisa a fare sul serio.

    « We- »

    Stava per lanciare un'altra frecciatina compiaciuta, senza dubbio. Qualcosa per tentare di ristabilirsi come parte dominante dello scambio. Fu invece totalmente ammutito.

    In circostanze come quelle il mago si rendeva davvero conto del divario tra se e qualcuno veramente esperto in battaglia. Alla vista dell'attacco, delle due sfere luminose sparate come bolidi, avrebbe dovuto reagire di puro istinto. Lasciarsi guidare dal corpo.

    Ma al suo nucleo era un tattico, uno stratega. Soltanto cercando di considerare le sue opzioni aveva sprecato il suo tempo... Ed era tardi per rispondere. L'offensiva era eccessivamente rapida, lo spazio troppo stretto. Messo a confronto con una netta e diretta superiorità senza trucchetti a cui far riferimento finiva sempre al tappeto.

    La mente tornava dell'incontro con Xander.

    Il Quirk gli si infranse addosso con un rombo elettrostatico, abbattendolo come un albero e lasciandolo spalle all'erba. Addio sorrisetto maligno e sibilati sbeffeggiamenti. Benvenuti al broncio di dolore e gli strazianti urli di un uomo in preda a spasmi elettrici.

    La sua voce normalmente soffice e tagliente risultava molto più profonda quando si dipanava per l'aria tranquilla del parco.

    Aveva gli arti simultaneamente in fiamme e congelati. Si sentiva come se stesse sforzando tutti i muscoli nelle braccia eppure erano totalmente fuori il suo controllo. Razionalmente sapeva di essere vittima di uno shock elettrico... Quando lo si era però non si riusciva a pensare ad altro se non il dolore inferto.

    Dov'era finita la figura minacciosa del Jester? Ora che si contorceva per il dolore tra il terriccio.

    Cercò di mettere da parte la sofferenza almeno per sporgersi e aprir le palpebre. La ragazza gli era praticamente addosso. Avrebbe recuperato il telefono e se la sarebbe svignata...

    Non poteva permetterlo. Non accettava di venir sconfitto in quel modo.

    In quelle condizioni non poteva riflettere. Se solo avesse potuto pensare un attimo. Se solo avesse avuto il tempo di ragionare. Gli serviva spazio!

    Con un movimento rapido avrebbe usato la punta del piede sinistro per far perno sul tacco destro. Le sue gambe ancora funzionavano, questo era un bene. L'obiettivo era sfilarsi la scarpa destra, che più che una scarpa si poteva definire uno zoccolo, tipica dell'abbigliamento circense, per avere la pianta libera.

    Da lì sarebbe detonata una piccola ma efficace esplosione che l'avrebbe sparato lontano dall'aspirante eroina. Strisciare via sul terreno incolto pieno d'erbe, sassolini, e terriccio, non avrebbe fatto miracoli per la sua schiena.

    La scarpa destra, quella abbandonata dove giaceva prima, sarebbe stata pregna di un secondo lascito esplosivo. Nello sfilarsela l'avrebbe caricata di energia, per attivarla solo una volta si fosse messo al riparo fuori dal suo raggio. La ragazza già sicuramente doveva essere a meno di un metro di distanza, quindi se non fosse stata colpita come minimo sperava avesse fermato la sua avanzata.

    Il giusto tempo per contorcersi abbastanza da far leva con la fronte e le ginocchia sui punti giusti, e issarsi in piedi. Era davvero difficile gestirsi senza braccia... D'un tratto metteva in prospettiva la situazione di PL.

    Oltre a quello non riusciva a pianificare. Voleva andarsene e rialzarsi. Per tutto il resto avrebbe delegato all'Hisoka futuro dalla mente più chiara...

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

    • Danni
    - Graffi lievi alla schiena
    - Braccia paralizzate [0/2]

    • Tecniche Utilizzate
    Heartfelt Farewell [Livello 1]
    - Si possono creare piccole direzionate esplosioni dai palmi o dalle piante dei piedi. Non arrecano danno, bensì fungono unicamente da propellenti.
    - La tecnica può essere utilizzata per spostare se stessi a elevata velocità, anche a mezz'aria, grazie al boost delle deflagrazioni. Ma anche per respingere qualcosa lontano da se.
    - In questo secondo caso, invece che essere una "piccola esplosione" si potrà alternativamente emettere una deflagrazione delle stesse dimensioni di "Crashing Embrace".
    - L'esplosione ha effetto sulla velocità e traiettoria di un soggetto spostato fino al raggio d'azione della tecnica, poi perderà propulsione.
    - Agilità: +1 ogni 10 punti Quirk (durata 1 turno)
    Costo per ogni detonazione: 15

    Secret Confession [Livello 1]
    - Si impregna di carica esplosiva uno o più oggetti a contatto con il proprio corpo, rendendoli a tutti gli effetti bombe.
    - Tramite un semplice comando mentale, l'oggetto viene fatto detonare, agendo come un normale ordigno.
    - La bomba in se resterà illesa, anche se perderà l'energia di Tainted Love.
    - L'esplosione non si attiva se il bersaglio è fuori dal raggio massimo dell'abilità. Il danno si espande nel diametro di circa due metri.
    - Una carica si disperde solo se esplode, se l'utilizzatore lo decide, o se passa un'ora dall'attivazione
    Costo per ogni bersaglio: 5 per caricare, 10 per detonare
    Danno: Lieve

    • Equipaggiamento
    Marked Cards
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 9]
    ► Peso: [1]

    Loaded Dice
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 1]
    ► Peso: [1]

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    Fuyuko Tanaka
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    Scheda
    Exp: 500
    Livello: 4
    Fazione: Heroes
    Forza: 025
    Quirk: 130
    Agilità: 120

    Peso Trasportabile: [1/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Anche la più debole delle prede messa alle strette finiva per affilare gli artigli. Era una questione di sopravvivenza, di vita o di morte. Inoltre la paura per molti era il miglior strumento di auto-conservazione, perché solo con essa si comprendeva i propri limiti e ci si fermava ad un passo dal baratro. Un sentimento che poteva diventare carburante, con la scarica d’adrenalina il messaggio “combatti o fuggi” era inciso sul corpo della preda. La paura di fallire e di mettere in pericolo i propri cari poteva diventare il motore che avrebbe guidato le sue azioni in battaglia. Riacquistato un barlume di lucidità aveva forse compreso i limiti del prestigiatore. Bloccare le sue mani avrebbe scongiurato qualsiasi trucchetto esplosivo, o almeno così pensava. Sicuramente l’aveva subito messa in una situazione di vantaggio, scaraventando il Villain sul manto erboso e facendolo contorcere dal dolore.

    Finalmente era svanito quel sadico ghigno. Nel viso del macabro prestigiatore si era disegnata una crepa. Non era infallibile come credeva. Sicuramente era un Villain molto carismatico e furbo, ma con il passare dei secondi crescevano le sue possibilità di sopravvivenza. Forse lo aveva preso alla sprovvista, era stata più veloce dei suoi riflessi tanto da trovare una breccia nella sua difesa. Tutto poteva essere, per questo doveva recuperare nel più breve tempo possibile il cellulare ed andare via. Si mosse per frugare nelle sue tasche, convinta che il vero nemico, le mani del prestigiatore, fosse stato ormai sconfitto. Non si aspettava di certo altre esplosioni, come accadde.

    *Ugh!* Si ritrovò a strozzare un grido quando avvertì l’ennesima onda d’urto che la spingava verso destra. Ad un metro di distanza il Villain alla sua sinistra aveva lasciato uno scarpone esplosivo, prima di fuggire via come se avesse un getto propulsivo sotto ai piedi. A quanto pare anche le sue gambe erano capaci di creare esplosioni. Potenzialmente poteva far esplodere qualsiasi cosa, ogni oggetto toccato da qualsiasi parte del corpo. Rotolò sul fianco destro lungo il prato erboso, lacerando in parte la manica del maglioncino che indossava e riportando una lieve contusione sull’arto sinistro. Trattenne un gemito di dolore, strizzando gli occhi e temendo di versare qualche lacrima per il dolore. Non era ancora affaticata ma percepiva una dolenzia generale per i numerosi graffi riportati durante le esplosioni. “Ogni centimetro del suo corpo è pericoloso!” L’amara verità. Ciò significava che sarebbe stato difficile avvicinarsi senza venir coinvolta nelle esplosioni.

    Mentre si rialzava lo vide fare lo stesso, anche se fortemente limitato nei movimenti. Doveva assolutamente recuperare il cellulare prima che il suo sistema nervoso avesse ripristinato la normale conduzione elettrica. Avrebbe dovuto ringraziare Miss. Plague, che le aveva spiegato nel dettaglio il sistema nervoso periferico poche settimane prima. Un’informazione che si era rivelata di estrema utilità nel bloccare le braccia del malvivente. - Ridammi il cellulare! - Se Hisoka aveva perso la voglia di parlare, la Tanaka non aveva nessuna intenzione di lasciare che i suoi contatti rimanessero nelle mani del Villain. Avrebbe svuotato per la seconda volta i polmoni, ma stavolta sarebbero uscite dalle sue labbra sfere turbolenti e per nulla stabili. In quelle bolle di sapone sembrava esserci la tempesta che aveva poc’anzi percepito. Una volta scoppiate si sarebbe sollevato un vento dal nulla, fredde correnti ascensionali che avrebbero fatto rabbrividire anche il più temprato degli uomini, ma non lei. I capelli turchesi si sarebbero mossi, animati dalle sferzate di vento che avrebbero sollevato la minuta figura della studentessa. In quel mondo non avrebbe potuto prenderla più alla sprovvista con mine improvvisate o ordigni nascosti nel prato. Con le braccia bloccate ed impossibilitato a lanciare oggetti sarebbe stato difficile per il Villain colpirla se fluttuava in aria.

    Pochi erano i metri di distanza. Mantenendosi ad un paio di metri dal suolo, reputandosi ad una distanza adeguata da eventuali esplosioni sul prato erboso, sarebbe sfrecciata in direzione del Villain. Senza orpelli o inganni avrebbe caricato il piede destro, abbassandosi gradualmente per intercettare con il collo del piede il viso cadaverico del prestigiatore. Una finta, in quanto lasciandosi sospingere ancora dalle correnti avrebbe scavalcato la spigolosa figura dell’avversario andando oltre la sua testa per ritrovandosi a testa in giù con la schiena nemica frontale. Avrebbe dunque caricato il pugno destro per colpire con le nocche la spina dorsale dell’uomo, all’altezza delle vertebre toraciche tra le scapole.

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 270-15= 255/300
    ► Danni: Lieve contusione alla schiena, graffi lievi sparsi su tutto il corpo e lieve contusione al braccio sinistro.

    • Tecniche
    Wind Ball: Wind rose (Lvl. 2) ∼ Richiamando i venti o generandone ex-novo grazie all’emissione di bolle di vento si crea intorno all’Emitter un turbinio di correnti d’aria capaci di sollevarlo in volo, insieme eventualmente ad alleati (max 2), oppure attenuare la caduta di sé stesso o di qualcuno o qualcosa. Sfruttando la rosa dei venti è possibile creare una piacevole brezza capace di aiutare l’Emitter negli spostamenti di oggetti o per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Sarà un vento caldo o freddo a seconda delle condizioni meteorologiche, oppure dell’uso di Heat o Cool Ball.
    Costo: 15 PE
    Mantenimento: 5 PE

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Weather Switch Suit [Non indossato]
    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Elixir: [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Peso: [1]

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    Livello: 3
    Energia: 85
    Forza: 10
    Quirk: 70
    Agilità: 70

    Scheda

    L'aspetto immacolato di Hisoka era stato letteralmente infranto in un solo istante. La capigliatura precisa di prima si trovava scompigliata e impolverata. Da nuca a caviglie era sporco marcio di marrone-verde. E più patetico di tutti, le braccia gli penzolavano inanimate se non per occasionali spasmi involontari.

    « ...Fuck me. »

    Un singolo attacco l'aveva ridotto in tal stato. La rapidità non gli lasciò tempo di reazione, e sentendo la forza dell'impatto sulle sue stesse spalle sapeva che probabilmente anche un confronto diretto con Tainted Love l'avrebbe trovato a fallire.

    Poteva essere solo un'adolescente, impietrita dall'incontro con un vero e proprio criminale, ma era studentessa dell'accademia più prestigiosa della nazione e una tra le più importanti globalmente. Faceva parte di tutt'altro mondo. Le sue abilità erano coltivate da docenti con più esperienza di quanto Hisoka potesse immaginare, mentre lui viveva in costante lotta con un Quirk rimastogli atrofizzato per più di un decennio.

    Il divario nella pura maestria delle Unicità era innegabile.

    « Ridammi il cellulare! »

    Ora faceva anche richieste, il gattino spaventato. Si doveva davvero sentire più sicura di se stessa. E come darle torto? Il mero tentare di piegare un dito immergeva gli arti del jester in un bollente dolore, e soltanto ora stava riprendendo il controllo sull'affanno e il battito accellerato.

    Doveva placarsi. Aveva incassato un brutto colpo, la situazione non si prospettava favorevole, ma i giochi erano appena incominciati. In una partita normale sarebbe riuscito a riflettere a mente fredda su come uscirne... Ma quando le sconfitte si traducevano in dolore di quel genere, anche una persona come lui poteva rimaner spaesata.

    Avrebbe dovuto imitare la ragazzina, e prendersi un profondo respiro.

    ...

    Metteva da parte le emozioni erratiche e controproduttive. Lasciava al retro della mente il dolore, non aveva senso farci caso. Solo eliminando le distrazioni poteva procedere... Fatto questo, rimaneva ancora qualcosa di turbolento, ma non come il resto. Una piccola traccia che si faceva più larga e intensa man mano che ci si focalizzava.

    « H-... Hah... Haha... »

    Ancora riportava i segni del dolore in volto, eppure, fuori dal suo controllo, produceva quei familiari suoni. Gli inizi di una risata, quasi timida da quanto veniva soffocata.

    Era finito al tappeto con le braccia paralizzate... E l'aveva scampata. Dalle fauci della sconfitta aveva strappato una seconda chance. Qualcuno di meno pronto e furbo si sarebbe trovato sconfitto lì, nella polvere, ma non lui. Lui era riuscito a salvarsi e persino infliggere un contraccolpo all'avversario.

    « Haha... Ha... Haha...HAHAHA~ ♥ »

    Il sorriso che gli calzava le labbra in quel momento non era affatto l'espressione calcolata con cui s'era presentato. Era largo, dentato, e maniacalmente spontaneo. Non doveva aver sorriso così genuinamente in parecchio tempo a giudicare dalla strana sensazione nei muscoli facciali.

    E quella risata... Che non dava segni di giungere al termine. Continuava e continuava, crescendo in tono e scompostezza con ogni sillaba, tanto che nemmeno il freddo tornado della ragazzina riusciva a coprirne il trambusto. Un interminabile torrente sonoro, Hisoka stava dando dimostrazione di polmoni invidiabili.

    Forse avrebbe dovuto sentirsi nervoso o preoccupato, ma ciò che provava era pura felicità estatica. Questa era la sua droga, dopotutto. L'eroina gli stava dando proprio ciò che voleva. Non aveva idea che quella sera avrebbe raggiunto picchi d'esaltazione così alti.

    Quella era una vera sfida. Non era troppo difficile da risultare impossibile, ma quella battaglia avrebbe richiesto la massima concentrazione, cautela, e abilità. Era la prima volta che si trovava davanti a qualcuno evidentemente più capace di se... Ma non eccessivamente.

    Avrebbe spremuto ogni goccia di divertimento dallo scontro. Era stato messo al mondo per vivere momenti paradisiaci come quelli, ne era certo.

    La giovane s'era librata in cielo trasportata da correnti gelide, il suo controllo non si limitava solo alle forze elettriche quindi. Stavolta Hisoka era pronto. I movimenti dell'altra erano decisamente rapidi, ma non importava se sapeva il bersaglio finale fosse lui, poteva prevedere dove si sarebbe mossa e pianificare a pennello.

    Senza le braccia non aveva accesso ai suoi tipici lanci, vero, ma disponeva ancora di una munizione d'emergenza per colpire. Scavando la scarpa sinistra nel terreno, l'unica rimastagli, se la sarebbe sfilata giusto abbastanza da portare fuori il tallone. Gli bastava la maggior parte del piede rimanesse nello zoccolo.

    Non aveva molto spazio o tempo, ma sperava di riuscire nel singolo movimento di cui aveva bisogno prima che l'attacco gli fosse addosso. Un calcio sinistro brusco e senza preavviso. Lo slancio della gamba gli avrebbe sfilato totalmente la scarpa di dosso, mandandola in lancio verso chi lo stava venendo ad aggredire. Non c'è bisogno di dire questa sarebbe stata caricata d'energia esplosiva come la gemella.

    Se le sue tempistiche fossero state giuste sarebbe detonata a poco oltre un metro di distanza da lui, ma da solo una dozzina di centimetri dalla faccia della teenager. Hisoka si sarebbe trovato fuori dal raggio d'azione praticamente di un capello, anche se dopo il lancio sarebbe balzato all'indietro per dovuta sicurezza.

    La mossa inusuale e il poco margine per reagire sarebbero bastate a cogliere la sfidante impreparata? Forse dopo tutti i sotterfugi aveva imparato a non sottovalutarlo anche se non disponeva degli arti superiori.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

    • Danni
    - Graffi lievi alla schiena
    - Braccia paralizzate [1/2]

    • Tecniche Utilizzate
    Secret Confession [Livello 1]
    - Si impregna di carica esplosiva uno o più oggetti a contatto con il proprio corpo, rendendoli a tutti gli effetti bombe.
    - Tramite un semplice comando mentale, l'oggetto viene fatto detonare, agendo come un normale ordigno.
    - La bomba in se resterà illesa, anche se perderà l'energia di Tainted Love.
    - L'esplosione non si attiva se il bersaglio è fuori dal raggio massimo dell'abilità. Il danno si espande nel diametro di circa due metri.
    - Una carica si disperde solo se esplode, se l'utilizzatore lo decide, o se passa un'ora dall'attivazione
    Costo per ogni bersaglio: 5 per caricare, 10 per detonare
    Danno: Lieve

    • Equipaggiamento
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    ► Peso: [1]

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    Fazione: Heroes
    Forza: 025
    Quirk: 130
    Agilità: 120

    Peso Trasportabile: [1/4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Nonostante l’aspetto non più composto, le ferite sul corpo e le braccia penzolanti ai lati il Villain aveva ancora la forza di ridere. Una risata che le fece raggelare il sangue nelle vene ancora una volta. Sembrava una risata isterica, dettata dalla follia. Non riusciva a scrutare alcun barlume di ragionevolezza in Hisoka, solo un uomo vittima del suo stesso personaggio. Aveva deciso di vestire i panni di un prestigiatore circense e come da copione era lì per ridere e far divertire. Peccato che sul viso della studentessa della UA ci fosse solo sconcerto. Non si sentiva a suo agio, anche se il vantaggio ottenuto sul Villain era considerevole.

    C’era qualcosa in Hisoka che continuava ad inquietarla. Non riusciva a togliersi di testa che l’uomo avesse completamente perso il lume della ragione. Era molto pericoloso scherzare con i matti, ma la povera Tanaka era costretta a partecipare a quelle folli danze per il bene dei suoi cari e compagni di classe. Cosa sarebbe accaduto se Ikki, l’unico fratello che le era rimasto, sarebbe caduto nella trappola del giocoliere?

    Si avventò contro il Villain con l’intenzione di abbatterlo e poi recuperare il cellulare. Confidava nell’estrema rapidità nei movimenti e in un controllo del suo Quirk che non era più acerbo come un tempo. Hisoka provò a prenderla in contropiede con un contrattacco, sfilandosi anche l’ultimo scarponcino e rendendolo un ordigno. Era ormai molto vicina all’impatto e ciò aveva cancellato i suoi piani, ma proprio come il folle uomo li avrebbe cambiati in corsa. Sollevò le braccia davanti al viso a formare una “X” per difendersi dall’imminente esplosione. Era stata colpita già da tre esplosioni ed aveva compreso con altrettanta sicurezza che non erano temibili come sembravano. Forse il Villain non era capace di generare esplosioni mortali e per quanto la sua prossima mossa andasse contro ogni suo istinto di auto-conservazione non poteva sottrarsi al confronto. *KYAAAAAHHHH* Strinse i denti anche quando l’esplosione impattò con forza sulle braccia, creando una contusione di lieve entità su quello destro, visto che lo aveva anteposto al gemello. Ma né l’esplosione e né la forza del lancio riuscirono ad arrestarla. Avrebbe mantenuto la traiettoria, emergendo proprio dall’esplosione appena detonata e proseguendo contro il Villain. Mantenendosi in linea d’aria sulla traiettoria di Hisoka avrebbe ruotato il busto verso destra per esporre la spalla sinistra. Al pari di un ariete da sfondamento, sospira dai gelidi venti, avrebbe colpito con una spallata il viso del malvivente. Un modo come un altro per stordirlo o fargli perdere l’equilibrio. Non era comunque importante, anche perché avrebbe poi riacquistato quota proseguendo alle spalle dell’uomo fino a distanziarlo di cinque metri in linea d’aria, mantenendosi a tre metri dal suolo erboso.

    Aveva promesso ad Hisoka di mostrargli una magia ed aveva intenzione di mantenere la promessa. “Ecco la mia magia!” Creando una bassa pressione a pochi centimetri dal suolo su cui poggiava Villain, avrebbe attirato le stesse nubi che coprivano il cielo serale ai piedi dell’uomo. Una coltre di nubi che si sarebbero estesa in una ristretta area del parco. Era un po' come veder cadere nubi dal cielo, un effetto suggestivo che non avrebbe arrecato alcun danno. Anzi al contatto con le soffici nubi l’uomo avrebbe avvertito una piacevole sensazione di refrigerio ed una sofficità simile a quella dello zucchero filato. Le masse d’aria e d’umidità si sarebbero ben presto addensate in modo da coprire ogni stelo d’erba. Il verde del prato sarebbe stato sostituito dal bianco del cielo. Preparata la trappola, avrebbe rilasciato altre due sfere di elettricità non contro il Villain, ma contro la coltre di nubi che copriva il suolo. In pochi istanti quelle simpatiche ed innocue nuvole bianche si sarebbero tinte di nero ed avrebbero iniziato ad emettere scariche elettriche. Conduttori dell’elettricità. Era come una catena, rapida ed inesorabile che avrebbe colpito gli arti inferiori del prestigiatore. L’intento? Metterlo in ginocchio e privarlo della possibilità di fuggire.

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 255-5-20-15-15= 200/300
    ► Danni: Lieve contusione alla schiena e alle braccia, graffi lievi sparsi su tutto il corpo.

    • Tecniche
    Wind Ball: Wind rose (Lvl. 2) ∼ Richiamando i venti o generandone ex-novo grazie all’emissione di bolle di vento si crea intorno all’Emitter un turbinio di correnti d’aria capaci di sollevarlo in volo, insieme eventualmente ad alleati (max 2), oppure attenuare la caduta di sé stesso o di qualcuno o qualcosa. Sfruttando la rosa dei venti è possibile creare una piacevole brezza capace di aiutare l’Emitter negli spostamenti di oggetti o per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Sarà un vento caldo o freddo a seconda delle condizioni meteorologiche, oppure dell’uso di Heat o Cool Ball.
    Costo: 15 PE
    Mantenimento: 5 PE

    Vapor Ball: Fluffy White Cloud (Lvl. 2) ∼ Richiamando nuvole dal cielo o generandone ex-novo grazie all’emissione di bolle di vapore viene eretta una barriera a forma di grossa nuvola bianca intorno a sé ed eventuali alleati. Essa è particolarmente soffice e fresca, avendo una consistenza quasi elastica tanto da riuscire a respingere attacchi non solo fisici ma anche energetici ed elementari. La tecnica può anche essere usata a scopo non difensivo ma da supporto per creare dei costrutti solidi (scale, strade, tetti, etc.).
    Difende da: Danni Medi
    Costo: 20 PE
    Mantenimento: 5 PE

    Thunder Ball: Thundershock (Lvl. 2) ∼ Bolla di elettricità che viene lanciata contro l’avversario a scopo offensivo. Via via che questa si allontana dall’Emitter perde d’intensità, fino a disperdersi nell’aria elettrificandola. Grazie alla manipolazione delle particelle atmosferiche, si genera una corrente elettrica tra due poli di carica opposta fino a manifestarsi in una sfera d’elettricità statica. La scarica elettrica, al contatto con il corpo del malcapitato, attraverserà le fibre nervose fino a causare un disturbo di conduzione localizzato che porterà alla paralisi di una parte del corpo. È possibile elettrificare anche nubi in cielo, create o costrutti di nuvola, facendo da vettori per il trasferimento d’energia.
    Raggio d'azione: 7 metri
    Status: Paralisi [2 turni]
    Costo: 15 PE

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Weather Switch Suit [Non indossato]
    ► Effetto: Resistenza Danni Lievi

    ► Elixir: [Cura]
    ► Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    ► Peso: [1]

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23 replies since 17/2/2020, 18:42   668 views
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