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.Il fatto che questa sia una role di san Valentino, ottenuta con lo slot bonus della lotteria di san Valentino, vuol dire che è ambientata a San Valentino? Kekekekek.
Ovvio che no, ovvio che no. Che poi, che festa stupida, San Valentino.
Capisco la celebrazione dell'amore e tutto, ma c'erano così tanti giorni che sarebbero stati una scelta migliore. Il giorno in cui Shakespeare ha scritto Romeo e Giulietta, ad esempio. Sarebbe problematico, visto che in primo luogo non siamo nemmeno sicuri che Shakespeare come lo intendiamo noi sia davvero esistito oppure sia un collettivo di scrittori. Vorrei poter dire di più sull'argomento, ma non ho la preparazione necessaria per farlo.
O magari, il giorno in cui Titanic è uscito al cinema.
Kekekek. C'è un altro problema, però.
Sto solo facendo esempi di amore tragico. Che finisce con la separazione.
Tutti gli amori finiscono con la separazione, però. Uno dei due muore, alla fine.
L'Happily ever after è una delle bugie più grandi della storia.
« Che cosa intende per K-l-o-o-u-d? Kekek. »
La commessa mi stava spiegando per l'ennesima volta che avrei potuto scaricare dei libri interi su quell'apparecchietto. Ovviamente, avevo capito a cosa si riferiva, ma era divertente vederla impazzire. Era una ragazzina alta un metro e settanta, più o meno, con una manciata di lentiggini in facica. Probabilmente straniera, venuta qui a rubarci i soldi. Kekekekek! No, scherzo, non sono così nazionalista.
Aveva un qualcosa di adorabile nel come le sue guanciotte diventavano di un tiepido colore bluastro, probabilmente a causa del suo qurik. Ad ogni modo, erano circa quindici minuti che stava cercando di aiutarmi, ma le stavo rendendo la vita impossibile.
La problematica che mi si presentava davanti era evidente.
L'informatizzazione stava procedendo a passo troppo svelto per una persona non esageratamente ... tecnologica come me. Kekek. Quindi avevo deciso di provare a comprarmi un Kindle, o un Kobo, oppure un Fire. Ero consapevole che ce ne fossero tantissimi tipi - proprio come le copertine dei libri - ma ero anche certa che la commessa non avrebbe potuto aiutarmi con quello che volevo fare.
Non mi andava che la polizia, gli hero, o chi per loro, potessero ricollegarsi facilmente a me attraverso un account Amazon, Kobo o chissà cosa. La mia scelta migliore era provare a chiedere gentilmente a qualche sconosciuto in giro per la libreria, che magari si sarebbe rivelato essere un piccolo nerd travestito da persona normale. Magari potevo anche provare ad affascinarlo e intontirlo nel caso in cui si fosse trattato di un ragazzo. Kekekek.
Le ragazze pensano davvero queste cose?
Ma no, ma no. E' a fin di bene. Non sono cattiva.
Intenta a pensare a come avrei dovuto affrontare questa problematica, non mi resi conto di aver appena urtato una ragazza. Un tocco leggero, appena accennato. Non l'avevo di certo presa di peso e ribaltata. Anche se sarebbe stato un interessante diversivo per un'altresì noiosa mattinata.
« Oddio, oddio, scusa, scusa! »
Dissi, cercando di verificare immediatamente come stesse, se si fosse fatta male. E allora decisi di provare immediatamente a mettere in atto il mio piano. Con una ragazza sarebbe stato probabilmente più difficile, ma nessuno può dire di no ad un sorriso, vero? Le regalai un piccolo, gentile sorriso, che mise in mostra i miei canini un pochino più lunghi del normale. Nulla di che, niente che mi facesse sembrare un terrificante vampiro. Solo un'adorabile ragazza con qualcosa di particolare sul volto un poco appuntito.
« Posso... posso disturbarti? Non sono molto pratica di queste... kekek cose. »
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Edited by Çæ$hførum - 26/2/2020, 16:18. -
.Oh, sembra che io abbia urtato un piccolo scriccolo!
Il mio sguardo si fece effettivamente dispiaciuto, nel vedere che l'avevo quasi fatta cadere. Povera stellina, magari si era fatta male davvero! kekekek.
Neanche un poco di sangue, però. Umpf. Ad ogni modo, sto divagando come al solito. Non appena fui sicura che non si fosse fatta niente, mi resi conto che sembrava disposta ad aiutarmi! Al suo accettare la mia richiesta, il mio sorriso divenne ancora più radioso.
« Perfetto! Sai, questi commessi, Kekek non sono molto bravi. »
Mi scrollai di dosso un pochino della polvere che si era accumulata con l'impatto. Il vestito che avevo addosso era nuovo, un adorabile giacchetto di panno nero a righe bianche, accompagnato da delle adorabili calze che avrebbero fatto impazzire Anya - avevano la rifinitura rosa. Un piccolo tocco di colore in un outfit altrimenti molto pacato. I miei lunghi capelli bianchi erano stati arricciati per l'occasione, dando un effetto un pochino caotico. Ma ne ero piuttosto fiera, quindi andava bene.
Ad ogni modo. Eravamo di fianco alla vetrina con i Kobo e i Kindle e non ero in grado di sceglierne uno.
« Allora, ascoltami... sto cercando di scegliere un lettore ebook. Ma me ne serve uno che non abbia bisogno di un account. O almeno, senza collegamento a internet. Dici che esistono, oppure sono ... disabilitabili? Kekekekek. »
La ragione era quantomeno semplice, no?
Non volevo correre il rischio di essere identificata in nessuna maniera, neanche lontanamente. E vista la mia inesperienza con la rete, era una delle falle più grosse che mi sarei potuta lasciare dietro. L'aiuto della simpatica ragazzina sarebbe stato fondamentale per, perlomeno, iniziare ad informatizzarmi.
« E... devo anche comprare un cellulare nuovo. Ma non sono mai stata brava con queste cose, kekekek. I soldi non sono un problema. Ne voglio uno resistente e che funzioni bene. Ma una cosa per volta, non kekekek voglio approfittarmi di te. »
Rimasi placidamente in attesa delle considerazioni della ragazza, per vedere se mi ero espressa al meglio, oppure qualcosa le fosse sfuggito a causa della mia effettiva e reale inesperienza. Kekekek. Che poi stessi facendo un'opera di recita nella recita quasi come Riccardo III in occasione della sua incoronazione, era tutto un altro paio di maniche.
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.Oh, sembrava che questa tecnologia non fosse molto popolare.
La ragazza che avevo appena importunato sembrava sapere il fatto suo però, oltre che dimostrarsi molto gentile nei miei confronti; kekekek che carina. Rimasi ad ascoltarla con grande attenzione, lasciando che i miei grandi occhioni porpora non si perdessero un singolo movimento delle sue labbra.
« Oooh, ho capito, ho capito! Sarebbe una soluzione, certamente!
Sei molto gentile, kekekekek. »
Mi avvicinai a quel punto al lettore ebook più costoso che c'era - touch screen, retroilluminazione, schermo a inchiostro e chissà quali altre diavolerie che non ero assolutamente in grado di comprendere. Lo osservai per qualche istante, pensierosa. Quindi tornai a guardare verso la ragazza con gli occhiali, che si era dimostrata così gentile con me. Chissà, magari visto che era stata così gentile, avrei potuto assaggiare i suoi bulbi oculari per ultimi.
Kekekekek.
No, scherzo.
Non avevo ancora raggiunto quel livello di follia.
Aveva un buon odore però - oppure me lo stavo immaginando.
« Ad esempio, questo pensi che andrebbe bene? Mi capita spesso di leggere con poca luce - dovrei cambiare le lampadine in casa, keeekekekek. Sembra di essere in un racconto di Poe, in casa mia. »
Era una piccola bugia a fin di bene. La camera che avevo nel casinò non era così brutta -- ora che ci penso, ho usato così tante volte la parola gentile per definire questa ragazza. Sapete che quando si usa una parola a lungo, questa perde di significato? Ma allo stesso tempo, una ripetizione ne fortifica l'efficacia. Keeekekekekek! Che bella la lingua, che creatura meravigliosa! Sempre in cambiamento, dai mille aspetti.
Il mio sorriso era genuino.
Ero davvero felice di poter spendere dei soldini per me.
Gli affari con Aogiri avevano iniziato ad ingranare e la mia paga era buona - mi sentivo persino in vena di regali. Avrei potuto comprare qualcosa per Zero, magari! Potevo regalarle una videocamera. Così ci saremmo fatte due risate insieme, lei mi avrebbe versato un caffè in testa e avremmo potuto ridere insieme, ridere, ridere, ridere... per tornare poi a spacciare come ogni altro giorno.
Quando poi tornammo a parlare del cellulare, tirai fuori con un'espressione appena imbarazzata il mio. Era un vecchio modello, scheggiato in più punti e con lo schermo pieno di graffi. Ogni parte era piena di graffi a dirla tutta, visto cosa aveva passato. Era un vecchio telefono di mio padre, che ogni tanto rubavo dal suo cassetto di cose vecchie. Non ci ero affezionata, ma lo usavo per ascoltare la musica di tanto in tanto e avevo imparato che al giorno d'oggi era fondamentale averne uno.
Glielo mostrai a quel punto.
Inclinai leggermente la testa, osservandolo. E mentre quell'oceano di ricordi si apriva nella mia testa, continuavo a tenere quel sorriso in faccia come se fosse davvero l'unico modo che avevo per non ricominciare a ridacchiare nervosamente.
« Come vedi sono rimasta indietro. Keeekekekek.
Ne vorrei uno con una bella fotocamera e magari con un brand poco invasivo. »
Rimasi in attesa di un responso da parte della gentile interlocutrice, nascondendo nuovamente la prova della mia inadeguatezza tecnologica. Non era colpa mia, però - avevo praticamente fatto una vita da reclusa per... non so quanti anni. Sfido a rimanere al passo con tutti questi iPhone.
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.Rimasi a guardare i vari lettori Kindle per qualche istante, prima di prendere istintivamente il più costoso. Diceva che la marca era buona, di conseguenza stavo facendo una buona scelta. Dopo aver fatto questo semplice gesto, le avrei sorriso gentilmente, per tornare a dare la mia attenzione ai telefoni. Erano così tanti che la mia testa stava quasi girando.
Mi sembrava di essere in una libreria, ma molto più triste ed asettica.
Se di fronte a una marea di libri sentivo un senso di disorientamento positivo e quasi dolce, qui invece rasentava il panico. Arricciai il naso profondamente infastidita, lasciando che fosse Camilla a indirizzarmi verso dei modelli adatti a me. La zona che aveva indicato, tralaltro, aveva anche una serie di telefoni di fascia molto alta.
« Quindi... mi servirà comunque connetterlo a internet. Ho capito. Kek. »
Ripetèi per cercare di bruciare quel concetto nella mia testa, consapevole che si sarebbe trattato di un problema da affrontare prima o poi. Forse Zero avrebbe potuto aiutarmi, diceva sempre di sfruttare le possibilità offerte da Aogiri. Alla sua ragionevole richiesta se fosse o meno un problema, scossi leggera la testa.
« Riuscirò in qualche maniera a cavarmela, kekek.
Grazie per la tua preoccupazione. »
Come una bambina davanti a una vetrina, iniziai a scorrere il dito per tenere traccia di tutte quelle parole che per me non significavano nulla - RAM, ROM, Memoria, chissà cos'altro - limitando a quel punto la mia ricerca al design e colore che mi attirava di più. Quando poi finalmente i miei occhi si accesero felici, visto che avevo trovato ciò che faceva al caso mio. Indicai uno splendido telefono color rosa-viola, una gradazione di colore che a me piaceva molto.
Guardai verso la mia nuova amica con uno sguardo contentissimo, un pochino distolta dall'idea di dover cedere alla tecnologia.
« E quello? Quello è un bel telefono, vero?
kekekek! Pensi che sia un buon acquisto? Quello... aai phòn undici. »
Dissi con un inglese un poco sgraziato, visto che non avevo mai avuto la possibilità di migliorarlo come avrei dovuto e voluto. Attesi placidamente che la mia guida in quello strano mondo mi aiutasse a prendere una decisione, sotto lo sguardo leggermente spazientito del commesso al bancone. Probabilmente non vedeva l'ora che io sparissi da quel posto, lasciando solo la polvere sul pavimento a testimone del mio passaggio.
Ovviamente, avevo ancora in mano la scatola del Kindle, pronta per essere acquistata non appena fossi uscita da quella porta.
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Scuso per ritardo e risposta scarna, ma ho avuto dei problemi T-T.
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.Allora, sembrava che avessi fatto un'ottima scelta.
Annuii due volte alle sue parole - awww, si abbinava alla mia persona? Che cosa carina da dire.
« D-Dici, cara? Kekek. Sicuramente è meglio del mio vecchio cellulare. »
Non ero il genere di persona che cede facilmente ai complimenti - NONO. Giuro.
O almeno, non ero certa che fosse un complimento. Ma avevo scelto di prenderlo come tale e avrei avuto quella piccola vittoria oggi. Dopo aver osservato per qualche altro breve secondo tutti i modelli, ripensai a quanto la ragazza mi aveva appena detto - me lo avrebbe invidiato? Voleva dire che non aveva i soldi per comprarsi una cosa del genere?
Beh, probabilmente era una studentessa. E si sa, in genere gli studenti sono squattrinati. Non potevano essere tutti come me che spacciavo nel tempo libero per vivere. Ma forse ho già fatto questo ragionamento, quindi chiedo scusa. Andando avanti.
« Allora prendo questo, kekekek. Mi servono... uhm. Vabbeh, posso prenderli un'altra volta. Tu invece che cosa ci fai qui? Vuoi comprare un cellulare nuovo anche tu? »
Dissi a quel punto, mentre con la mia testolina cercavo di memorizzare il modello del telefono che avevo appena selezionato. Non potevo certo rompere la vetrina e prendere quello in esposizione. Più che altro perchè chissà che cosa ci hanno fatto con quello, mica per la questione morale.
Iniziai a guardarmi intorno alla ricerca di qualcos'altro che potesse catturare il mio interesse. Purtroppo non avevo idea di che cosa mi servisse per diventare ancora più kool ma andava bene così, per ora. Avevo speso parecchi soldini e rischiavo di tornare in mezzo a una strada da un momento all'altro.
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Edited by Çæ$hførum - 2/4/2020, 19:21. -
.Oh, ottimo. Avevo ottenuto l'informazione che volevo.
Feci un piccolo sorriso alla ragazza, come se potesse bastare per ringraziarla della sua gentilezza. Quindi mi avvicinai allo scaffale, cercando di capire quale fosse esattamente il tipo di cuffiette che aveva scelto. Se il mio sguardo non mi stava ingannando, doveva trattarsi di quelle arancioni, lì. Con un gesto morbido e tranquillo, le avrei prese dallo scaffale per assicurarne due confezioni tra le mie dita, rendendomi conto di essere carica di meraviglie e... beh, cose da pagare.
« Ottimo, kek. Accompagnami in cassa, per favore. »
Nel caso in cui la ragazza mi avesse accompagnata in cassa, avrebbe visto come avrei poggiato tutte le scatole dei miei acquisti, insieme ai due modelli di cuffiette che aveva detto di voler comprare. Avrei regalato a quel punto un delizioso sorriso alla cassiera, che tutto sembrava tranne che contenta di vedermi. Probabilmente i commessi stavano chiacchierando su come era stato impossibile servirmi. Kekekekek.
Comprensibile del resto.
A quel punto, avrei iniziato a pagare con delle banconote, in tutta tranquillità. Erano tanti soldi, ma per fortuna avevo appena riscosso la mia parte di "malloppo" da Aogiri quindi non era un problema. Certo, avrei dovuto tirare un poco la cinghia, ma ero abituata - potevo farmi qualche regalo. Ero stata brava e di conseguenza meritavo un premio! Guardai pensierosa il cellulare nuovo mentre veniva passato tra le mani della cassiera.
... ne avevo fatta di strada.
Ed era anche grazie a quella ragazzina che mi aveva aiutato.
Mi voltai verso di lei, ancora sorridente e felice.
« Tieni! Per ringraziarti del disturbo, piccola sconosciuta! Kekekekek. »
Non avrei accettato un no come risposta. Infatti il mio sguardo era probabilmente per la prima volta davvero sincero da quando avevo messo piede in quel negozio. Tutto sommato mi aveva aiutato, quindi... ringraziarla era davvero il minimo per me. E non ero sicura che lei si sarebbe trovata in una situazione in cui avrei potuto non mangiarla, quindi era più facile darle un paio di cuffiette.
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Edited by Çæ$hførum - 2/4/2020, 19:21. -
.Ottimo, il mio pensierino aveva avuto l'effetto desiderato.
Un regalo fa bene a tutti e visto che per una volta ero io quella con la possibilità di farne... tanto valeva approfittarne. Basta poco per fare felici le altre persone, anche quando non si conoscono. Lasciare un caffè offerto a chi verrà dopo di te, oppure fare dei regali. O ancora un atto di cortesia, un sorriso - kekekeek. Anche il fatto che non abbia ucciso nessuno oggi, mi rende una persona sempre migliore.
Ero genuinamente felice che la ragazza avesse preso bene il mio regalo - solo... non potevo certo darle il mio nome vero.
« Oh. Camilla. Io mi chiamo... Shiisa Kamikawa. »
Non era una bugia completa. Era il nome che stavo usando su twitter, per le poche volte che ci entravo. Non potevo di certo usare il mio di cognome, quello vero. Mi avrebbero potuta ricollegare a papà con una facilità terrificante e sarebbe finito tutto - invece io apprezzavo particolarmente la mia vita a camminare in equilibrio sul bordo, pronta a cadere da un momento all'altro. Kekekek! Era quella strana sensazione adrenalinica unica nel suo genere.
« Kekek! Ti ringrazio per avermi aiutato, allora.
Avrò un sacco da fare oggi pomeriggio! Ciao, ciao, Camilla! »
Aggiunsi quindi, allargando ulteriormente il mio sorriso - avevo ottenuto quello che volevo e avevo fatto buona impressione su una ragazza casuale. Certo, ora avrei dovuto fare qualcosa per evitare di dover tornare a mangiare dai bidoni della spazzatura, ma c'era tempo per pensarci. Mi sarei potuta comprare un Milkshake, ad esempio...
Con passi tranquilli, avrei fatto per muovermi fuori dal locale, continuando a sorridere contenta. C'è ancora gente gentile in questo mondo, per fortuna!
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.CITAZIONEHello,
Carina come role, mi spiace che verso la fine i post di WB siano un poco scesi in quanto a contenuto. E' stata piuttosto piacevole da leggere però ~
Camilla: +50 EXP
Shiisa: +45 EXP
Chiudo.