The Calm Before The Show

Role libera tra Dopo La Pubblicità (Edward Lapsus) Viktor La volpe (Viktor Asui) e the STAN™ (Hisoka Morow)

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    Edward Lapsus


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    Edward (parlato)

    Le luci della città coloravano d’inchiostro il cielo, oscurando con la loro prepotenza la luce antica delle stelle.
    Su questa infinita tela nera, la ruota panoramica appariva come un abbagliante acchiappasogni, che ruotando lentamente sembrava voler catturare gli incubi della città.

    Negli abitacoli bambini, turisti, coppiette di studenti pronti a pagare per vedere la città da un’altra prospettiva, in cui si vedono i palazzi, i parchi, gli scintillanti cartelloni in un’unica grande visione, cercando forse di dimenticarsi dei piccoli umani che la abitavano.
    Dopotutto, era una questione di prospettiva: dall’alto non si può vedere il bigliettaio sottopagato, il barbone che vive di avanzi, la casalinga depressa, il magnate presuntuoso… O i loschi figuri che in questa voluta ignoranza tramavano e proliferavano.

    Con il solito ghigno enigmatico, Edward osservava la ruota contemplando questi pensieri. Ai piedi della Diamond and Flower Ferris Wheel oltre alla biglietteria non c’era molto: una manciata di bancarelle che vendevano dolci, snack, souvenir e giocattoli da quattro soldi. Molti si sarebbero aspettati qualcosa di più, invece bastava allontanarsi di una ventina di metri per ritrovarsi a camminare sui sentieri erbosi del Kasai Rinkai, il parco di Edogawa.

    Il ragazzo dagli occhi grigi era ad una decina di metri dalla biglietteria, avvolto nei suoi anonimi vestiti borghesi. Il suo costume era riservato alle notti di spettacolo, anche prima di essere diventato noto alle forze dell’ordine. Dalla morte della madame, sapeva di non poter più indossare il suo costume senza il rischio di venire riconosciuto, ed anche se quello era stato essenzialmente il suo obbiettivo, ora doveva fare ancora più attenzione ad usarlo solo nei momenti più importanti.

    Non c’erano molte persone quella sera, dopotutto era un giorno feriale; tuttavia ogni tanto c’era qualcuno che passeggiava curiosando per le bancarelle, e alla biglietteria c’erano una manciata di persone in fila per salire sull’attrazione.
    Si mise un po’ in disparte, appoggiando la schiena su uno dei lampioni che illuminava il piccolo spiazzo. La luce fredda e artificiale dava segni di incertezza: probabilmente qualche falso contatto.

    Edward diede un’occhiata al telefono, per vedere se c’erano novità. La sera prima, dopo aver incontrato Hisoka e terminato il suo compito per Blank, Edward aveva chiamato Viktor per avvisarlo della chiacchierata con il misterioso prestigiatore, oltre che per organizzare l’incontro di quella sera:

    -Si fa chiamare Hisoka- gli aveva detto con voce calma -e dice di divertirsi con delle sfide impegnative… non mi ha dato molti dettagli, né mi ha parlato del suo quirk, ma di certo è un tipo interessante: lo capirai quando lo vedrai di persona…-

    Non aggiunse molto altro, voleva che Viktor si facesse un’idea da solo del giullare. Ora però sul cellulare non c’erano messaggi o chiamate di nessun tipo, il che di solito è buon segno. Come suo solito, era arrivato in orario, forse un paio di minuti di anticipo; non era improbabile che l’altro fosse arrivato prima di lui, pertanto osservò discretamente la manciata di persone che vedeva là vicino. Si chiese come si sarebbe presentato il mago quella sera, se con lo stesso costume di scena della sera precedente o in normali abiti borghesi, in ogni caso era sicuro che lo avrebbe riconosciuto dall’altezza, ammesso che non fosse modificata dal quirk.

    Nel frattempo, estrasse un mazzo di carte e con discrezione eseguì un paio di movimenti di cardistry. Al momento non voleva dare troppo nell’occhio quindi si limitò a piccoli trick di manipolazione e incastro, abbastanza da tenergli le mani impegnate. La magia richiedeva dita in grado di fare movimenti rapidi, fluidi e precisi, per questo coglieva ogni occasione per mantenerle in forma con esercizi come quello.

    Aveva scelto quel luogo perché era abbastanza vicino alla villa di Viktor, dove li stava aspettando. Le larghe zone d’ombra del parco avrebbero reso difficile seguirli nel momento in cui avessero deciso di lasciare i sentieri illuminati dai lampioni. Inoltre, le bancarelle erano abbastanza piene di oggetti che nel remoto caso di un attacco avrebbe avuto molti modi di difendersi e far perdere le proprie tracce. Era anche vero però che una volta che si sarebbero addentrati nel parco non ci sarebbero stati molti oggetti con cui scambiarsi, per cui avrebbe dovuto fare attenzione.

    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 5



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    Hisoka Morow

    Kazuhiro, così si era presentato il collega mago, sarebbe stato ad aspettarlo al posto accordato... E sicuramente avrebbe aspettato. Ben trentatre minuti per essere precisi, solo allora il giullare si sarebbe fatto vivo.

    Non che Hisoka avesse altri impegni, semplicemente voleva farsi aspettare. Nel caso fosse stata una trappola non vedeva perché non disturbare un po' i loro piani. Se invece volessero davvero offrirgli una collaborazione quello era un buon modo per testare la loro pazienza, se c'era qualcuno che non poteva sopportare al suo fianco erano gli impulsivi.

    Giunto al luogo del meeting i due si sarebbero immediatamente riconosciuti, uno per lo starsene in disparte a giochicchiare con le carte, l'altro per l'altezza lampionica... Ma la cosa più strana era l'assenza di stranezza.

    Il Jester non era effettivamente un Jester quella sera. Capelli sciolti e naturali, viso pulito da qualsiasi trucco, abbigliamento rigorosamente banale. Un'occasione più unica che rara trovarlo conciato in quel modo in pubblico.

    Ci dovevano essere delle ottime ragioni per portarlo a lasciare a casa il suo outfit solito. Gli abiti "normali" lo irritavano come poche cose su questo pianeta potevano. Li detestava oltre ogni misura. Avvolto dal maglione nero e i pantaloni bianchi riusciva a mantenere il sorriso sbeffeggiante, ma dentro bruciava d'odio e risentimento per essersi messo in quella situazione.

    I capi con cui si presentava di solito erano abbastanza scomodi, sia per i materiali che per quanta pelle mostravano, ma dopo anni e anni Hisoka ne aveva internalizzato l'esperienza come parte integrante del suo personaggio. Aveva reso il disagio la sua forza, abituandosi al mantenere la calma e ragionare a mente placida anche se moriva dal freddo o veniva assalito dal prurito ovunque.

    Tanto che ora se si trovava comodo veniva a tutti gli effetti mandato in caos. Era difficile conciliare i pensieri al corpo, come svegliarsi da un giorno all'altro e avere il comodino con la sveglia più vicino del solito. Certo, è più conveniente, ma si devono riassestare tutte le proprie abitudini per non cannare ogni mattina la presa e gettare l'orologio a terra.

    Ma non aveva molta scelta quella sera, era l'unico modo per mischiarsi tra la folla e non farsi notare. L'ultima cosa che voleva era che Aogiri venisse a sapere del suo incontro con Villain d'altre fazioni... Xander avrebbe gioito nello squartarlo personalmente al primo segno di tradimento.

    « Hiyaa~

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    Viktor Asui




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    Erano trascorsi ormai diversi giorni dall'ultimo incontro di Viktor con qualsiasi altra persona al di fuori dei suoi compagni di scuola, aveva recuperato le forze e si stava impegnando al massimo per migliorarsi, ne aveva bisogno per continuare quel percorso che ormai aveva intrapreso.
    Aveva anche dovuto iniziare a frequentare qualche corso pomeridiano in vista dell'inizio dell'università, i test di ammissione a quella che aveva scelto erano i più difficili, e dati i suoi alti voti probabilmente sarebbe anche passato, ma il limite di alunni che potevano passare lo rendeva una seccatura che gli avrebbe tolto altro tempo prezioso, e pian piano iniziava a capire la vera difficoltà della doppia vita che aveva scelto.
    E fu proprio durante uno di quei pomeriggi che il ragazzo ricevette una chiamata dal suo mago di fiducia, o per meglio dire, attualmente l'unico di cui si fidasse abbastanza. Avevano già svolto due incarichi assieme e i risultati furono entrambe le volte sorprendenti, i loro quirk sembravano essere fatti l'uno per l'altro e finche sarebbe riuscito a convincerlo nelle sue imprese, sarebbe stato un ottimo alleato.
    Questa volta lo contattò riguardante un potenziale alleato appena conosciuto, qualcuno che con alte probabilità sarebbe potuto entrare nel suo piccolo gruppo, e che quindi dava inizio al suo piano. Ovviamente era ormai giunto anche il momento di parlare faccia a faccia con il mago, e rivelargli i dettagli di ciò che puntava a fare, doveva essere certo al cento per cento di potersi fidare, o perlomeno offrirgli sempre qualcosa che lui volesse, come un'ottima e prelibata esca.
    L'appuntamento sarebbe stato quindi la sera stessa, aveva poche ore per preparare qualcosa di convincente.
    Nella sua mente era tutto intrigato e complesso, ma era tutto presente, doveva solamente riuscire a far spazio tra le sue idee e creare una strada chiara per chi lo ascoltasse, ma per sua sfortuna il primo era un mago un tantino svampito e amante degli spettacoli, mentre l'altro era qualcuno che ama le sfide ed è "interessante".
    Così preparò lentamente le sue cose, le rimise nello zaino e lentamente iniziò a tornare a casa, il suo dopo scuola era a circa 30 minuti a piedi da casa, una distanza fastidiosa ma accettabile, solitamente la percorreva a piedi ripetendo nella sua mente ciò che aveva studiato, ma questa volta non poteva. Così si recò alla fermata dell'autobus proprio li vicino, che con circa 5-10 minuti lo avrebbe portato all'inizio di un lungo viale alberato.
    Nel fondo sarebbe giunto alle porte di casa sua, un antico tempio trasformato ormai da molti anni in semplice dimora personale.
    Appena entrato avrebbe attraversato un piccolo sentiero in pietra, adibito come passaggio di una vettura, che portava ad una biforcazione, proseguendo dritto avrebbe raggiunto un piccolo garage, sufficientemente grande per ospitare circa 2 automobile. Mentre alla sua sinistra si presentava l'ingresso vero e proprio dell'appartamento. Una volta al suo interno la prima stanza frontale, sarebbe stata proprio la sua camera, tutte le porte interne erano fatte in carta di riso decorata con fiori, ciliegi, e molti altri simboli con colori non troppo vistosi.
    Una volta averta la propria camera, avrebbe iniziato a preparato il grande tavolo di betulla sulla sinistra per ospitare eventuali ospiti, preparò per 5 persone per precauzione, magari Edward o il nuovo tizio avrebbe potuto portare qualcuno come "garanzia", ed era meglio per tutti se fosse stato pronto ad accogliere chiunque avesse varcato quella soglia.
    Avrebbe posizionato un set dei suoi nuovi coltelli da lancio all'interno della federa del cuscino del proprio letto, che distava pochi metri dal tavolo in cui avrebbero colloquiato, mentre il secondo set lo avrebbe lasciato pronto in giardino, esattamente nascosto sopra una trave di legno del porticato esterno, accessibile facilmente tramite una delle 2 porte ai lati del letto, che portavano nel giardino interno. In fondo, adiacente alle mura dell'appartamento era presente una piccola montagna di sassi naturali, al loro interno erano presenti alcuni tubi che permettevano al grande laghetto che occupava gran parte del suo giardino, si avere l'acqua in costante movimento grazie a sistemi di riciclo, in questa maniera le varie carpe al suo interno avrebbero potuto crescere e star bene, avendo sia lo spazio che la corrente costante.
    Invece al centro di questo lago era presente una piccola isoletta artificiale, sulla quale nasceva un grande acero giapponese, sotto di esso un semplice dondolo in legno, raggiungibile solamente attraverso un classico ponte classico giapponese, negli antichi tempi era consuetudine avere un laghetto con questo tipo di ponti, dai quali lanciando alcune monete i Kappa avrebbero esaudito i desideri o almeno sarebbero stati lontani dai loro parenti.

    Così dopo aver preparato tutto, Viktor inviò un messaggio ad Edward, indicandogli nuovamente la vita di casa, per precauzione, e avrebbe concluso con un Questa serata si prospetta interessante, vi aspetto.

    QUESTO è un'idea in grandi linee di come immaginavo il laghetto, ovviamente molto più stile giapponese
    Allego inoltre una bellissima piantina di casa realizzata ieri sera!

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    Viktor Asui
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    Edward Lapsus


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    Edward (parlato)
    Hisoka (parlato)


    Avrebbe atteso per circa una mezz’ora prima di scorgere la figura slanciata di Hisoka. Nonostante i vestiti comuni Edward non ebbe difficoltà a riconoscerlo, e non solo a causa dell’altezza. Era difficile da spiegare, ma c’era qualcosa in lui, forse nei movimenti, forse nello sguardo, che emanava un'energia tutt'altro che positiva. A giudicare dalle persone intorno a lui, però, sembrava essere il solo a notarlo. Pensò divertito che forse anche lui faceva questo effetto alle persone.
    Continuò a mischiare le carte con calma, attendendo che si avvicinasse.

    « Hiyaa~ ♥

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    Fluido come un serpente, riunì con un unico gesto tutte le carte, creando un mazzo compatto e ordinato. Rivolse ad Hisoka un sorriso enigmatico:

    - L’orologio di un mago segna sempre l’ora giusta… -

    Si staccò dal lampione, rimettendo in tasca il mazzo di carte. Nei suoi gesti non c’era traccia di impazienza dovuta all’attesa, dopotutto non si erano dati un orario molto preciso e in generale a meno che non fosse nel mezzo di uno spettacolo non dava troppo peso alla puntualità, a differenza di molti altri giapponesi.
    Il suo sguardo si soffermò per un attimo sull’abbigliamento di Hisoka, tuttavia non fece alcun commento, e la sua espressione rimase imperscrutabile nel suo perenne sorriso di plastica.

    - Segui i miei passi, il luogo di incontro non è lontano. -

    Quella sera sembrava avere un tono meno colloquiale rispetto al loro primo incontro. Hisoka ancora non lo sapeva, ma il modo di parlare del Prestigiatore cambiava spesso, a volte per manipolare il suo interlocutore, altre volte senza apparente motivo, come se anche le sue frasi fossero espressioni del capriccio del Destino.

    Dalla piccola piazza alla base della ruota panoramica si irradiavano una manciata di ampi sentieri illuminati da semplici lampioncini elettrici, alcuni si addentravano ancora più in profondità nel parco, altri si dirigevano sinuosi verso la città. Edward imboccò uno di questi ultimi, probabilmente seguito da Hisoka. Era sera, ma non era un’ora tarda, ogni tanto infatti avrebbero incrociato qualche passante intento a portare a spasso il cane, o semplicemente fare una passeggiata. Inizialmente se Hisoka non gli avesse parlato avrebbe mantenuto il silenzio, tuttavia non appena fosse stato al sicuro da orecchie indiscrete avrebbe iniziato a parlare:

    - Mi sembra che il tempo sia propizio per un chiarimento: forse lo avrai già intuito, ma ieri mi sono presentato con un nome che non mi appartiene. -

    Continuando a camminare, rivolse la testa leggermente in direzione del jester:

    - Naturalmente non c’è motivo di rivelarti il mio vero nome, ma ti basti sapere che Edward è il nome a cui generalmente rispondo. -

    Avrebbe atteso qualche istante, nel caso Hisoka avesse voluto dire qualcosa, dopodiché avrebbe continuato:

    - Tuttavia ti pregherei di non chiamarmi con questo nome in pubblico, visto che alla legge il mio nome e quello di Viktor sono ancora ignoti. Attualmente, i giornali hanno deciso di chiamarmi “Juggler”, mentre “Cube” è il soprannome con cui è noto Viktor. -

    Si soffermò ad osservarlo per un istante. Considerato il suo stile più circense, forse Juggler sarebbe dovuto essere il suo di soprannome…

    - A proposito, collaborare con noi significa che molto presto anche tu avrai un soprannome, ammesso che tu non ne abbia già uno… -

    Lo fissò negli occhi per pochi istanti in attesa. Nel caso di risposta negativa, avrebbe aggiunto:

    - Dunque, c’è un soprannome con cui vuoi essere chiamato in pubblico o preferisci essere noto come Hisoka? -

    Allo stato attuale nessuno dei due poteva essere sicuro che quello con cui si erano presentati fossero i loro veri nomi, ma tutto sommato aveva davvero importanza?

    Nel frattempo, sarebbero arrivati nella zona esterna del parco confinante con l’area residenziale. Stando alla via che Viktor gli aveva passato, sembrava che il luogo si trovasse all’interno del parco stesso. Infatti, dopo pochi minuti si sarebbero trovato di fronte a quello che sembrava un tempio shintoista, cinto da un solido muro di pietra.
    Anche per Edward era la prima volta che vedeva l’abitazione di Viktor, e ne fu piacevolmente sorpreso: era una zona solitaria e facilmente sorvegliabile, dove avrebbero potuto entrare e uscire senza preoccuparsi troppo della discrezione. Il fatto che fosse un ex-tempio inoltre forniva una copertura credibile per un’abitazione in un luogo così fuori mano.

    Doveva ammettere che da quel punto di vista, il suo assistente sapeva il fatto suo.

    Senza molte cerimonie, si avvicinò al portone che dava accesso al giardino interno. Nonostante l’aria antica, era stato installato un citofono elettrico. Riusciva a sentire dall’altra parte lo scorrere dell’acqua.

    Una coppia di rapide pressioni del bottone avrebbe annunciato l’arrivo dello strano duo a quella che d’ora in poi sarebbe probabilmente stata la loro base operativa.


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    Hisoka Morow

    Chi l'avrebbe detto che quei due individui apparentemente normali, passeggianti fianco a fianco tranquillamente per un parco, potessero in realtà essere in segreto dei criminali così appariscenti e unici nel loro approccio.

    Unici nel panorama generale, ma stranamente simili tra loro. "L’orologio di un mago segna sempre l’ora giusta" aveva sospirato il compagno. Per un istante Hisoka pensò si stesse riferendo a lui, prima di realizzare la strana circostanza. Non era per nulla abituato ad essere un mago piuttosto che il mago.

    Sperava questo Viktor non fosse anch'esso un prestigiatore. La situazione si sarebbe fatta davvero ridicola in quel caso. "Arresta il mago! No, non quello l'altro! No, non quello l'altro!" Si chiedeva quanti altri personaggi simili vi fossero a Tokyo, una volta che ce n'erano due potevano essercene tre, e così via.

    Ragionamenti del genere funzionavano straordinariamente bene per passare i tempi morti, come il seguire Edward in silenzio quella sera. Edward. Ecco il suo nome. Non il suo vero nome diceva, ma comunque un nome.

    A Hisoka scappò una risatina dopo quelle parole.

    « Sorry~ È che mi fanno sempre un po' ridacchiare queste discussioni ♣

    Nomi veri e nomi falsi... Come se ci fosse differenza lol

    Quando qualcuno ti chiama qualcosa, quello è uno dei tuoi molti nomi, che ti piaccia o meno ♦

    Kazuhiro, Edward, Juggler~ Questi nomi sono tutti veri fino a che la gente non smette di usarli per riferirsi a te ♠ »


    Una mente come quella del giullare aveva difficoltà a comprendere perché la gente ci tenesse così tanto a distinguere tra il vero e il falso, quando funzionalmente una bugia creduta ha la stessa valenza di una verità. Hisoka viveva immerso nelle menzogne, nell'inganno. La stessa personalità "stramba" che indossava in stile maschera molti avrebbero definito "falsa", eppure le sue azioni non sarebbero cambiati di una virgola fosse stata "vera".

    Quindi perché farsi problematiche inutili sulla natura di qualcosa? L'unica cosa d'interesse per lui erano gli effetti.

    Oops. Si era ancora distratto nei suoi pensieri, e ora Edward lo guardava in attesa di risposta. Di cosa stavano parlando?

    « Non mi hanno affibbiato alcun nomignolo ♣

    Ma penso ne dovrò scegliere uno, e anche un costume... Ti terrò aggiornato ♦ »


    Da quand'era atterrato a Tokyo si era presentato a volto scoperto e scandendo bene il nome. E questo funzionava fino a quando le sue scorribande erano molto localizzate, ma non poteva essere una soluzione permanente. Specialmente prendendo parte al team di quei due non poteva essere scoperto da Aogiri nell'immischiarsi in affari di altre organizzazioni.

    Finalmente arrivati a destinazione... E c'era tanto su cui essere confuso. Viktor sembrava essere parecchio benestante a giudicare dalla sua residenza. Che motivo aveva qualcuno di così sistemato per voler formare un gruppo criminale? Sperava non fosse un vecchio sovrappeso col sigaro perennemente in bocca che voleva usarlo come scagnozzo per fini capitalistici. Sarebbe stato noiosissimo e in tutta probabilità l'avrebbe fatto fuori solo per il tempo che gli aveva rubato.

    Ma avrebbe tenuto la mente aperta. Se non altro ora era anche più curioso di prima di conoscere quest'individuo. Quali scopi lo spingevano?

     
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    Viktor Asui




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    Dling Dlong, Dling Dlong
    Quello fù il suono che avvisò il proprietario di casa dell'arrivo dei suoi futuri complici.
    Aveva ormai terminato di sistemare casa da diversi minuti, aveva terminato tutti i preparativi necessari per la loro conversazione e aveva avuto persino tempo per darsi una sistemata e improfumata, meglio dare una buona prima impressione.
    Dirigendosi verso il citofono avrebbe risposto in maniera cordiale Salve, un minuto e sono da voi.
    In seguito avrebbe indossato dei geta in legno con il tacco piu corto del normale, ormai consumato dall'elevato uso, che utilizzava per spostarsi nel proprio giardino, e con calma sarebbe arrivato davanti al portone d'ingresso. Si sarebbe fermato a circa 5 metri, avrebbe premuto un tasto di un piccolo telecomando che teneva tra le mani, e un rumore metallico di ingranaggi avrebbe fatto la sua comparsa, dalla porta che lentamente avrebbe iniziato ad aprirsi, assieme ad esso si accesero due prafumiere ad illuminare l'ingresso.
    Era inoltre evidente dal suono che non si trattasse di una semplice porta elettrica, ma che aveva ricevuto qualche rafforzamento e che probabilmente in quel momento non era al suo massimo splendore, all'interno della dimora ci sarebbe stato Viktor ad attenderli, in piedi sopra un sentiero di mattoni che conduceva fino ad gazebo alle sue spalle, dal quale si sarebbe potuta vedere dalla porta aperta, la sua vettura. Il ragazzo indossava dei pantaloni di una tuta verde molto larghi e sopra una felpa abbinata, in mano teneva esclusivamente il telecomando mentre con l'altra faceva cenno di entrare.
    I suoi capelli argentei spettinati, la sua elevata statura e i suoi lineamenti più occidentali che orientali, lo rendevano molto riconoscibile, il suo accento a differenza dell'aspetto però era perfettamente Giapponese.
    Alla vista dei due ragazzi Viktor restò un attimo spaesato, sul momento si aspettava di trovarli entrambi in chissà che vestiti appariscenti da scena, dopotutto per essere stato riconosciuto come "tipo interessante" da Edward poteva essere qualsiasi cosa, ma logicamente era sensato che entrambi si fossero presentati in borghese, infondo non dovevano fare chissà cosa quella sera, giusto conoscersi.
    Benvenuti! Da questa parte seguitemi
    Avrebbe così atteso qualche secondo dando il tempo agli ospiti di entrare, e comodamente si sarebbe avviato all'ingresso principale della dimora, sarebbe salito su un piccolo gradino in legno che teneva l'intera casa leggermente sopraelevata, in quell'ingresso era attualmente aperta una porta in ferro battuto, più comunemente vista negli appartamenti classici, che portava dentro la vera e propria casa.
    A terra appena entrati era presente un rettangolo in cui mancava il tatami che ricopriva l'intero pavimento dell'appartamento, il ragazzo si tolse così le scarpe e le poggio ad un lato vicino ad un altro paio da ginnastica nere, facendo cenno ai compagni di poter tenere le loro scarpe li, una richiesta velata data la tradizione.
    Viktor si diresse così frontalmente verso la sua stanza, aprì una porta in carta di riso con temi floreali e fece cenno agli ospiti di entrare anche loro.
    In quel momento la stanza era stata preparata per accogliere i suoi nuovi amici, il tavolo di abete era sistemato sulla sinistra per cinque posti, al centro era presente una bottiglia di sakè, una brocca d'acqua e un bollitore con del tè all'interno, adiacenti erano posti anche dei bicchieri in vetro e alcuni più piccoli in porcellana per il tè, assieme a tre ciotole con patatine, cioccolatini e spuntini vari. Sulla parete di sinistra, vicino al tavolo, era situata una lavagna nera di circa un metro quadrato, con dei gessetti vicino, mentre frontale all'ingresso erano presenti due porte scorrevoli che portavano fuori, distanti circa 2 metri l'una dall'altra, mentre il suo letto matrimoniale era stato spostato sul lato destro della stanza, posto in maniera da rendere comodi i vari spostamenti all'interno. Al suo fianco era presente una porta scorrevole completamente bianca, anch'essa di riso che conduceva alla stanza vicino, ma sarebbe stata facilmente scambiabile come la porta di un classico armadio a muro.
    Se i Edward ed Hisoka lo avessero seguito, si sarebbe messo comodo in una sedia e con cordialità dopo aver salutato si sarebbe presentato.
    E' un piacere rivederti Ed! E altrettanto fare la tua conoscenza "Hisoka". Non so come mi ha presentato il mio compagno, ma il mio nome è Viktor. Se dovremo collaborare in futuro voglio limitare le menzogne tra di noi, ma....per ora che ne dite se ci presentiamo e conosciamo un po’ meglio?
    Avrebbe così indicato il cibo sul tavolo, e nel caso di domande avrebbe risposto di cosa si trattasse senza troppi problemi.




    Rinnovolo la piantina per pura comodità
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    Edward (parlato)
    Hisoka (parlato)
    Viktor



    Il percorso verso l’abitazione di Viktor si rivelò relativamente tranquilla, i pochi passanti non si curarono molto di loro, anche se qualcuno aveva dato uno sguardo aggiuntivo ad Hisoka, probabilmente per via della sua altezza. Nonostante la diffusione dei quirk avesse reso la popolazione decisamente più variegata, una persona apparentemente normale ma con un’altezza insolita sembrava ancora catturare l’attenzione di qualcuno, anche se non più come un tempo.
    Il ragazzo rispose al suo discorso sui nomi con una risatina sommessa, affermando che tutto sommato non era così importante:

    «Kazuhiro, Edward, Juggler~ Questi nomi sono tutti veri fino a che la gente non smette di usarli per riferirsi a te ♠ »

    Edward in effetti era d’accordo, anche se non era sicuro che il giocoliere avesse inteso il motivo di quella discussione. Rispose con calma, come se non fossero altro che due amici intenti in una chiacchierata notturna:

    - Naturalmente, tuttavia ogni nome porta con sé un passato, un presente e un futuro. Donare al vento porta solo svantaggi, e considerate le nostre mire sento che non ne avremo bisogno per divertirci come si deve. -

    Mentre si avvicinavano alla zona del tempio, Hisoka gli spiegò che al momento non gli era stato dato alcun soprannome, e dalle frasi successive dedusse che probabilmente non aveva mai fatto azioni tali da farsi un nome nell’opinione pubblica. Che ciò fosse bene o male era solo una questione di punti di vista.

    - Oh? Considerato il tuo costume di scena, sono curioso di vedere cosa sceglierai… Qualunque sarà la tua scelta, di sicuro non ci sarà da annoiarsi. –

    Come spesso capitava con Edward, era difficile capire quanto delle sue frasi fosse serio e quanto invece fosse beffa.
    In ogni caso, giunsero in vista della casa di Viktor, e la discussione si spense naturalmente: era il momento di conoscere il misterioso ragazzo preannunciato dal mago.

    Al citofono, una risposta codiale. Pochi secondi dopo un rumore metallico anticipò l’apertura del cancello, rivelando un giardino ben curato, un piccolo sentiero di mattoni e naturalmente Viktor, che li osservava con un’aria perplessa: probabilmente si era aspettato di vederlo comparire nel suo completo da prestigiatore, o forse era sorpreso dal personaggio che aveva al suo fianco?

    - Benvenuti! Da questa parte seguitemi -

    Il ragazzo fece strada ai due ospiti, accogliendoli nel giardino e, successivamente, in casa.

    - Un tempio nel parco, eh? Non è proprio il mio stile, ma riconosco che la posizione è ottima… Di' la verità, Assistente: chi hai dovuto uccidere per poter abitare qui? -

    Ancora una volta il confine tra serietà e ironia era sfocato.

    Giunti all’ingresso, Edward si sfilò le scarpe -degli anonimi mocassini neri- e seguì il compagno nella stanza che aveva preparato per l’incontro, che a giudicare dal letto in un angolo doveva essere la sua camera da letto adattata per l’occasione. Il mago osservò divertito l’allestimento della stanza, che nonostante la cura dei dettagli dava una certa aria di innocenza, decisamente fuori luogo per il tipo di incontro che avrebbero dovuto tenere. Si portò le dita alla fronte, con aria teatralmente sconsolata:

    -Cielo, Cielo… Assistente! Non mi avevi detto che stavi organizzando un pigiama party. A saperlo prima saremmo passati un altro giorno…-

    Questa volta non c’erano dubbi, lo stava palesemente prendendo in giro.
    Del resto, come avrebbe potuto non farlo? Organizzare un incontro tra supercriminali nella propria cameretta era talmente ridicolo che Edward lo trovò genuinamente divertente… toh, c’erano persino dei salatini.
    Si sarebbe messo a ridere, se non si fosse reso conto che Viktor aveva un intero tempio a disposizione, eppure di tutte le stanze aveva scelto proprio di incontrarsi nella sua camera, il che significava che c’era un motivo per cui fossero lì in quel momento.
    Sperò che il motivo fosse buono, perché a lui non importava un granché, ma non era sicuro che Hisoka avrebbe apprezzato la scelta di un ambiente così… informale.
    Con un sospiro, prese una sedia e la ruotò in modo da potersi sedere rivolgendo il petto allo schienale. Nonostante la posizione poco convenzionale e apparentemente colloquiale, la sua postura era composta ed eretta, segno che pur stando al gioco non si era fatto rilassare dalla situazione: tutta la sua attenzione era rivolta ai due ragazzi.

    Fu Viktor ad iniziare a parlare:

    - E' un piacere rivederti Ed! E altrettanto fare la tua conoscenza "Hisoka". Non so come mi ha presentato il mio compagno, ma il mio nome è Viktor. Se dovremo collaborare in futuro voglio limitare le menzogne tra di noi, ma....per ora che ne dite se ci presentiamo e conosciamo un po’ meglio? -

    A rispondere per primo fu Edward:

    - Beh, visto che sono io ad avervi introdotto, direi che è giusto che sia io a cominciare. –

    Allungò una mano ed afferrò due cioccolatini, ancora incartati nel loro involucro di stagnola dorata. Durante il discorso, li fece girare lentamente nella mano muovendo il palmo e le dita.

    - Verrò subito al dunque: sono un prestigiatore, mi piace fare spettacoli che sorprendano e lascino le persone di stucco… non necessariamente in maniera positiva. Non mi riferisco ad atti di violenza estrema, tuttavia rapimenti, furti, truffe e raggiri sono pane per i miei denti, a patto che facciano spettacolo o generino un risultato divertente. -

    Il suo tono era asciutto ed efficente, tuttavia c'era una leggera sfumatura nella voce che lasciava trapelare la natura ardente delle sue ambizioni.

    - Con il vostro aiuto punto a fare spettacoli più grandi, audaci e stupefacenti. Inoltre, sembrate persone con degli obbiettivi interessanti: sono sicuro che nell’aiutarvi non ci sarà mai da annoiarsi.
    Ma vi avviso: se volete il mio aiuto non vi aspettate che mantenga un basso profilo. Non fraintendetemi: so essere discreto quando serve, ma in ogni operazione ci deve essere l’occasione di fare spettacolo almeno una volta, non mi importa se questo ci renderà le cose più difficili. -

    - Questa è la mia unica condizione, che come avrete notato non esclude l’omicidio. A questo riguardo vorrei tuttavia chiarire che non provo piacere nell’uccidere qualcuno. Se mai dovesse accadere, sarà strettamente per utilità –

    - Tuttavia… -


    A questo punto, il sorriso si allargò distorcendosi in un ghigno freddo e spietato. Un volto di morte.

    - Sappiate che dovesse sorgere la necessità, non esiterò un istante nel porre termine ad una vita –

    Un'aura assassina sembrava come irradiarsi dalla sua persona, lasciando nel silenzio la stanza per un lungo, interminabile secondo. Dopodichè sparì, rapidamente come era apparsa, lasciando posto al solito sorriso serafico.

    -Detto questo, veniamo a quello che posso fare per voi… -

    Scartò un cioccolatino e lo lanciò in aria. Durante l’ascesa lo scambiò con uno dei cioccolatini al centro del tavolo, indirizzando quello lanciato in aria verso Hisoka. Era un tiro abbastanza lento, Hisoka lo avrebbe potuto afferrare senza problemi. In caso contrario il cioccolatino avrebbe rimbalzato sul petto del giullare per poi cadere a terra, lasciando sull’abito una leggera traccia marrone.

    - La mia unicità si chiama Switch, e mi permette di scambiare la posizione e la direzione di due oggetti più o meno delle stesse dimensioni.-

    Ovviamente questo Viktor lo sapeva benissimo, per questo disse quest’ultima parte rivolgendosi solo ad Hisoka

    - Ci sono anche altre restrizioni, ma per ora non voglio annoiarti con i particolari: per quelli ci sarà tempo quando cominceremo ad allenarci combinando i nostri quirk.
    Io e Viktor finora siamo riusciti a combinare le nostre unicità con discreto successo, tuttavia la mancanza di un allenamento di squadra ci ha esposto a dei rischi… evitabili. Probabilmente il futuro ci riserverà sfide sempre più ardue e pericolose, pertanto non sfruttare a pieno le nostre potenzialità non sarà una questione di perfezionismo, ma di sopravvivenza-


    Detto questo, si mise a scartare il secondo cioccolatino – Allora, Hisoka-sama… io ho scoperto le mie carte, ora sta a te scoprire le tue: cosa potremmo fare per te e soprattutto… cosa potresti fare tu per noi? –

    Dopodiché avrebbe lanciato il cioccolatino a mezz’aria. Forse Hisoka si sarebbe aspettato un altro switch verso di lui, stavolta invece il cioccolatino sarebbe semplicemente atterrato nella bocca del prestigiatore, che con volto neutro avrebbe cominciato a masticare lentamente, ascoltando l’eventuale risposta del giullare


    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 5



    Attacco: 17
    Quirk: 199
    Agilità: 184
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    Il prestigiatore si tolse le scarpe con piacere, anzi era ansioso di farlo. – No, non Edward, l'altro prestigiatore. Diamine, si sta già creando confusione. – Erano anni però che non indossava calzini e non aveva incominciato quel giorno, sperava Viktor non fosse troppo osservante delle tradizioni giapponesi.

    Sedeva con una gamba parallela al pavimento, sorretta in posizione appoggiando la caviglia al ginocchio opposto. Si piegava leggermente in avanti così da potersi fare da tavolino da solo, con il gomito comodo alla gamba e le nocche che offrivano un luogo di riposo alla testa. I suoi occhi giallo brillante scrutavano silenziosi la nuova conoscenza. Non aveva proferito parola da quando il cancello s'era aperto... Preferiva osservare e ascoltare.

    Viktor era un adolescente, giovane, occidentale, alto, dall'aspetto e i comportamenti più che normali. Ma ovviamente tali apparenze ingannavano, dopotutto anche lui e l'altro mago si stavano presentando come individui ordinari, seppur i loro modi di fare li tradissero.

    La casa in cui li aveva invitati si confermava una dimora da ricchi. E il ragazzo che organizzava un incontro tra criminali in cameretta, con tanto di rinfreschi da merenda, in quella che probabilmente era casa dei suoi... Non ispirava troppa fiducia.

    Ma come s'era promesso, avrebbe tenuto la mente aperta.

    Da come Edward parlava di se, le sue filosofie si avvicinavano per certi tratti significativi a quelle che guidavano Hisoka, e se i due stranieri avevano già lavorato felicemente assieme qualcosa di valore lì doveva esserci.

    Dal tono con cui si rivolgevano l'uno all'altro emanavano una buona confidenza reciproca. Anche se era strano Viktor venisse etichettato come "assistente" quando si stava decisamente comportando da capogruppo. Tanto da averli riuniti lì e poi aspettarsi fossero gli altri a scoprire le loro carte per primi.

    In circostanze normali il giullare avrebbe rimbalzato la domanda su di lui, sempre meglio essere gli ultimi a rivelar di se... Ma quella sera, forse perché voleva arrivare presto al sodo, forse perché i vestiti inindossabili gli stavano facendo brutti scherzi, si sarebbe morso la lingua.

    Assistette alla dimostrazione di Edward aprendo bene occhi e orecchie. Già aveva intuito qualcosa sul funzionamento di Switch, questa ne era solo la conferma. Diceva di non voler offrir più informazioni per "non annoiarlo", ma se c'era una persona in grado di star ore e ore a ficcanasare sulle abilità altrui, quello era Hisoka.

    Dipendentemente dal suo raggio d'azione, limiti di volumi, e conservazione di velocità e forza... Il Quirk del collega illusionista poteva decisamente rientrare tra i più interessanti e pericolosi che il clown avesse mai visto. Ancora non sapeva se fosse felice di essere dalla sua stessa sponda, o avrebbe voluto mettercisi a confronto.

    Fin lì tutto bene... Erano i discorsi sulla scenicità a non convincerlo.

    Poteva sembrare altrimenti, ma Hisoka preferiva sempre l'efficienza e la discrezione ai grandi spettacoli egocentrici. Comprendeva il valore della showmanship, tenendo sempre a mente però che l'integrità della strategia fosse di somma importanza.

    I suoi stessi atteggiamenti e abbigliamenti "strampalati" in realtà altro non erano che precise e calcolate armi psicologiche, volte all'essere sottovalutati o temuti. Era conscio degli svantaggi ma i benefici ne facevano valer la pena.

    Il problema di Edward era la necessità che sembrava possederlo... Era una condizione non essenziale che avrebbe di certo complicato qualsivoglia operazione, oltre al rendergli impossibile portare a compimento un piano in anonimità.

    Poco da farci. Era il prezzo di far affari con gli strambi. Sempre i più interessanti, ma sempre i più problematici.

    Dall'altro lato della medaglia la sua disponibilità all'uccidere bilanciava un po' il tutto. Il divertimento era sempre smorzato quando un membro del gruppo si preoccupava di cose frivole come la vita umana.

    « Il mio nome è Hisoka, e sono un appassionato di sfide ♠ »

    Le sue prime parole da quando aveva fatto piede nella residenza. Giunto il suo turno avrebbe fatto del suo meglio per spiegarsi succintamente, così che i nuovi compagni afferrassero al volo ciò che voleva da quell'alleanza.

    « Per sfida intendo qualcosa che richieda furbizia, strategia, e abilità al fine di ottenere un certo obiettivo ♦

    E questa definizione è così vaga che può applicarsi a tutto nella vita: Una partita a carte, un match di scacchi, fingersi un'altra persona, mentire a tua moglie, rapinare un negozio, eseguire un trucco di magia, torturare informazioni da una persona... Ho reso l'idea? ♣

    Le fonti di divertimento sono infinite, se si sa come cercarle ♥ »


    Si lasciò scappare una breve risatina. Quella spiegazione gli ricordava una discussione simile fatta con una certa aspirante eroina.

    « Ogni secondo della mia vita non impiegato in una sfida, o in qualcosa che frutterà un risultato interessante, è sprecato ♠

    Per questo sono qui... Spero il meeting di oggi ci porterà ad immischiarci in situazioni stimolanti ♥ »


    Lanciò uno sguardo inquisitorio a Viktor, che dopo la spiegazione di Edward sulle sue motivazioni si confermava in tutta probabilità la mente dietro il progetto che li portava assieme. Le associazioni a delinquere venivano formate quasi sempre per fini ideologici o finanziari, e l'altro mago non pareva interessato a nessuno dei due.

    E l'adolescente di soldi ne aveva e anche tanti, quindi cosa lo spingeva?

    « Mi sono macchiato di innumerevoli crimini, senza però mai farmi beccare o condannare. Penso mi mancherebbero solo il rapimento o cose come frodi finanziarie ♣

    E sì, ciò significa che ho ucciso ♠

    Se penso qualcosa potrebbe essere divertente, o farlo mi porterebbe un qualche vantaggio, non ho alcun compasso morale a fermarmi. Sarei pronto in qualsiasi momento a massacrare e bruciare al rogo un'intera classe delle elementari se necessario ♥ »


    Non era per nulla un'esagerazione. Il cuore di Hisoka era freddo e privo di empatia per qualsiasi altro essere vivente in esistenza. Il suo benessere individuale veniva prima di ogni cosa.

    « Non preoccupatevi, non sono un maniaco fuori controllo ♦

    Solitamente trovo uccidere uno spreco... Perché porre fine ad una vita interessante, quando risparmiarla ti porterebbe ancor più divertimento in futuro? ♠ »


    Ma basta parlare di se stesso. Doveva dimostrare che sarebbe stato un membro indispensabile del trio.

    « Vorrei ci fosse un modo scenico di mostrare il mio potere... Ma temo una dimostrazione pratica andrebbe a danneggiare questa cameretta così caruccia

    Tainted Love mi da controllo su una particolare energia esplosiva. Sono in grado di far saltare in aria le cose, detta brutalmente. Ma senza cupole di fiamme o reazioni chimiche, semplicemente una dispersione violenta di forze cinetiche ♦

    Posso spararle dagli arti, o rendere semplici oggetti di qualsiasi tipo un ordigno ad attivazione remota ♠ »


    Si rigirò tra le dita il cioccolatino che gli era stato passato durante lo scambio di Switch.

    « Potrei ad esempio caricare queste cibarie, aspettare le ingeriate, e farle detonare al vostro interno ♥ »

    Ingoiò il dolcetto e rivolse gli occhi ad Edward, il primo che era andato a sfamarsi, come volesse fargli intendere qualcosa. Forse una parte irrazionale in lui si sarebbe preoccupata.

    « Non è persa su di me la grande sinergia tra i nostri Quirk, Edward. Sono sicuro già ti sarai fatto qualche idea ♥ »

    Oltre ciò c'era poco altro da raccontare, la sua presentazione era fatta. Ora stava a Viktor chiudere il cerchio e rivelare finalmente chi fosse e, soprattutto, cosa volesse.
     
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    Viktor Asui




    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui 1






    Erano ormai entrati da qualche secondo all'interno della sua casa, e gia qualcuno aveva iniziato a criticare il luogo dell'incontro, giustamente.
    Era abituato a fare serate e party con i suoi compagni di classe, incontri anche regolari per poter parlare di scuola, futuro e studi, e pertanto, quando si trattava di discutere sul loro futuro assieme gli venne automatico sistemare come una di quelle notti.
    Ormai aveva fatto una figuraccia, ma necessitava di recuperare e cercare di far sembrare il suo madornale errore in qualcosa di calcolato e strategico, quindi rimase fermo ad ascoltare entrambi, con estrema attenzione, in special modo il nuovo arrivato, l'incognita di tutto il suo piano e delle sue ideologie.
    La sua espressione cordiale e composta, cambiò esclusivamente alle parole di Hisoka sulla sua "cameretta caruccia" trasformandosi lentamente in uno sguardo più serio e profondo, accompagnato da un lieve sorriso di sfida
    Non puoi neppure immaginare cosa è accaduto in questa cameretta...
    Osservò divertito anche i vari scambi di cioccolatini tra i due, realizzando solo alla fine, nel momento che Hisoka mangiò il suo boccone, che il potenziale che avevano loro due era qualcosa di estremamente utile, forse il suo compagno aveva veramente trovato qualcuno di divertente.
    Infine giunse così il suo momento di presentarsi, e mettere le carte in tavola, era stato lasciato per ultimo e a quanto sembrava volevano andare tutti e due diretti al sodo dell'appuntamento, senza perdersi in chiacchiere inutili o semplici convenzioni sociali adibite alla conoscenza, questo lo rattristò un poco, ma poco da fare, sarebbero stati colleghi di lavoro, non grandi amici.
    Iniziò il discorso portando la mano sinistra dietro la nuca dandosi una piccola grattata come in segno di
    Bene, direi che è il mio momento di presentarmi a dovere. Per poi alzarsi in piedi e avvicinarsi alla lavagna
    Avrei preferito socializzare maggiormente con entrambi, ma d'accordo, andiamo dritti al punto. Il mio scopo è molto diverso dal vostro, ma perfettamente complementare. Io voglio creare un ordine. Voglio rimuovere dal piedistallo di idolatria sul quale solo stati posti gli eroi, e ridare valore ai cittadini più comuni, dal dottore che ti cura l'influenza al pompiere che rischia la vita nelle fiamme, indipendentemente dal quirk che hanno. E per farlo per bene ho bisogno di essere al vertice della criminalità Giapponese, immagina cosa potrebbe accadere se tutti i crimini nell'arco di una settimana fossero organizzati nel minimo dettaglio, e che gli eroi non riuscissero mai ad intervenire in tempo... basterebbe così poco a far scendere la loro fama....
    E qui è dove entri in gioco tu Edward, per ottenere questo risultato sarà necessario avere una grande dose di fama, indispensabile per reclutare futuri alleati, e cosa c'è di meglio di un grande spettacolo ben organizzato?

    A queste parole seguì un sorriso machiavellico, di qualcuno di estremamente sicuro delle sue parole, in seguito continuò guardando il nuovo arrivato
    E quindi Hisoka, se è la sfida ciò che cerchi, posso assicurarti che questa sarà la più coinvolgente ed emozionante, ma capirei se non te la sentissi di rischiare
    Attese qualche secondo per vedere le loro reazioni, prestando molta attenzione non solo alle loro eventuali parola ma soprattutto al loro linguaggio del corpo
    Per quanto riguarda uccisioni e limiti nelle nostre azioni non ne ho. Come per Edward preferire lasciar vivere il più alto numero di persone possibile, ma non mi distruggerebbe il sonno avere "altre" persone sulla coscienza.
    In ogni caso per il mio piano ho già in mente molte idee, una più... emozionante dell'altra, ma sarà una strada estremamente difficile e tortuosa, e per percorrerla ho bisogno di fiducia da parte vostra, e di potermi fidare a mia volta. Quindi inizierei con il mostrarti il mio quirk

    Mentre con una mano afferrava un gesso ed iniziava a disegnare un cubo sulla lavagna, con attorno delle piccole onde a formare l'aria, con l'altra allungò il braccio verso l'esterno e fece un cenno avvitando su se stessa la propria mano, quello non fu un semplice gesto casuale, ma stava solidificando l'aria alle spalle di Hisoka per creare un muro che lo avvolgesse, mantenendo quest'ultimo a circa 1 metro da lui, gli avrebbe impedito di muoversi tutto attorno, sia dietro, che ad entrambi i lati, persino sopra la sua testa, e se avesse allungato la mano avrebbe potuto sentire l'intera semi cupola avvolgerlo delicatamente, lasciandogli solo la parte frontale completamente libera.
    Al termine del disegno avrebbe continuato
    Questo cubo raffigurato qui, è essenzialmente il mio Quirk. Posso controllare l'aria e l'ossigeno attorno a me, compattandolo, solidificandolo o renderlo estremamente più elastico a queste ultime parole osservò con più attenzione Edward, in quanto era un'abilità che aveva appreso da poco, e neppure il suo compagno la conosceva Puoi verificarne la resistenza tu stesso Hisoka, allunga la mano alla tue spalle, e se vuoi puoi anche testare il tuo quirk contro il mio. Sarebbe un ottimo modo per vederlo all'opera, e tranquillo, non trattenerti.
    Successivamente dopo aver atteso e verificato l'azione del compagno, avrebbe proseguito con i disegni e la spiegazione.
    Esattamente sotto al suo cubo, avrebbe creato una piccola sfera circondata da segni, non era complicato capire che si trattava di un tentativo di un'esplosione.
    E per ultimo disegnò un cubo e una sfera a qualche centimetro l'uno dall'altro, con due frecce che li collegavano
    Io ed Edward abbiamo due quirk esternamente versatili, ma mentre il suo è di supporto, il mio è difensivo. E con te nel trio, potremmo avere uno splendido attacco. E non un semplice offensiva, ma qualcosa di perfettamente abbinabile ai nostri modi di fare. Sembravano tutti e due persone molto intelligenti, seppur a modo loro, e Viktor non ritenne necessario aggiungere nulla sulle potenziali combinazioni tra loro tre
    Attese nuovamente, come un professore che spiega ai suoi allievi una materia che entrambi conoscono ma indispensabile per proseguire con le lezioni.
    Ah, e prima che me ne dimentico Ed, il motivo per il quale ci troviamo qui nella mia camera è molto semplice. Per primo abbiamo tutti e tre circa la stessa età, e nessuno di noi è ricercato ma questo non potevamo saperlo... la mossa più logica e sensata quando si incontra un nuovo individuo è far sembrare il nostro incontro ad eventuali occhi esterni, come una semplice uscita tra studenti.
    Questa fu l'idea più sensata che gli venne in mente per camuffare quel suo errore, ma pensandoci bene, ai loro occhi era assolutamente plausibile che lo avesse fatto per quella ragione.





    Chiedo scusa per il post, ma mi ero accorto dopo averlo pubblicato che il mio discorso non era molto chiaro come avrei voluto, quindi ho fatto una modifica al post!



    Viktor Asui
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    Attacco: 50 - Quirk: 180 - Agilità: 170

    Energia: 425 390


    Tecniche: Wall - Creation - Explosion - Black Hole - Orbs Rain
    Stato attuale: Illeso

    Tecniche usate:
    CITAZIONE
    ]WALL Lv 3
    Portando avanti la mano e trattenendo il respiro il possessore del quirk può solidificare un muro d'aria compressa delle dimensioni di 3m x 3m x 30cm. Il muro può essere piegato o trasformato a scelta del creatore (può per esempio trasformarsi in una piramide protettiva attorno ad un bersaglio, o una cupola persino una gabbia con le quattro pareti attorno o una sfera che lo avvolge se stesse fluttuando in aria, purché mantenga le dimensioni complessive), e può essere creato ad una distanza massima di 5 metri dal caster.
    Il creatore non può apportare modifiche di alcun genere al muro una volta creato, ma potrà muoverlo normalmente se toccato, la sua resistenza sarà come quella di un foglio di cartone per lui. Inoltre nel caso in cui lui stesso sia situato al di sopra e tenti di muoverlo potrà muoverlo nell'aria e ciò gli permetterà di "volare" se pur la velocità sarà minima. (equivarrà a spingere a tutti gli effetti un blocco con tutti i kg sopra; distanza percorribile: 5 metri.)
    Effetto: Resiste fino a danno Medio-Grave, Inoltre può sopportare fino a 200 kg di peso
    Costo: 35 + 5 mantenimento

    Equipaggiamento a disposizione:
    CITAZIONE
    Suit (Peso: [0])
    Helmet (Peso: [0], Protezione Danni Medi)
    Guanti x4 (Peso: [0], +5 Frz, Protezione Danni Lievi, Durata: 1)
    Coltelli da Lancio x2 (Peso: [1] cadauno, Danno Lieve)




    E24oyeW



    Edited by Victor la volpe - 24/3/2020, 00:46
     
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    Edward Lapsus


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    Edward (parlato)
    Hisoka (parlato)
    Viktor (parlato)


    Uno alla volta, i giovani criminali esposero le loro motivazioni. Edward ascoltò con attenzione la spiegazione di Hisoka, che parola dopo parola non faceva che stimolare la mente del mago con le infinte possibilità che i loro quirk combinati avrebbero potuto creare. Se poi al mix si univa il potere di Viktor, il risultato era semplicemente incredibile. Inoltre, a differenza di Viktor, sembrava che Hisoka avesse un carattere decisamente più simile al suo, se pur con qualche notabile differenza. Non era sicuro se questo fosse un bene o un male, ma di certo presentava molti vantaggi. Uno su tutti era che il collega aveva intuito subito il potenziale di quella alleanza, ed anzi probabilmente sarebbe stato in grado di inventare qualche trucchetto in grado di sorprendere anche lui. Il semplice fatto che avesse incontrato un tipo simile era certamente un qualche segnale del Destino che non poteva ignorare.

    « Non è persa su di me la grande sinergia tra i nostri Quirk, Edward. Sono sicuro già ti sarai fatto qualche idea ♥ »

    Il ghigno demoniaco che sembrò quasi impossessarsi del volto di Edward sarebbe stata una risposta più che esaustiva.

    -Bene Bene… Direi che le stelle sono dalla nostra parte stasera-

    l’ambizione oscura del suo animo sembrava traboccare dalle sue parole.

    -Se ciò che dici è vero, saranno ben poche le cose fuori dalla nostra portata…-

    Lentamente sembrò calmarsi, fino a tornare al solito sorriso impassibile.

    -Non nego che adesso sono decisamente più interessato alla nostra collaborazione, tuttavia mi chiedo: veramente ti basterebbero delle sfide qualsiasi per soddisfarti? La nostra alleanza nasce dal fatto che insieme abbiamo un enorme potere, e ognuno di noi potrà usarlo per i propri fini; In questo modo anche se i nostri obbiettivi non sono perfettamente allineati, ognuno potrà ottenere quello che vuole.-
    Si inclinò leggermente in avanti, osservandolo con un calmo sorriso, vagamente inquietante - In sostanza la domanda sarebbe… Come ti piacerebbe usare tanto potere?-

    Dopo aver ascoltato l’eventuale risposta, avrebbe lasciato la parola al suo assistente, che avrebbe finalmente spiegato ad Hisoka chi era e cosa voleva.

    In ogni caso per il mio piano ho già in mente molte idee, una più... emozionante dell'altra, ma sarà una strada estremamente difficile e tortuosa, e per percorrerla ho bisogno di fiducia da parte vostra, e di potermi fidare a mia volta. Quindi inizierei con il mostrarti il mio quirk

    Edward sorrise divertito a quelle parole apparentemente ingenue. Parlare di fiducia a dei tipi come lui ed Hisoka poteva sembrare una cosa ridicola, tuttavia sapeva che il compagno si sarebbe potuto riferire ad un tipo specifico di fiducia, quella che si ottiene quando una persona ha tutti i motivi per averti dalla sua parte. Altro che amicizia, famiglia o amore, era quello tipo di fiducia più solida, una fiducia che solo il potere è in grado di fornire.

    Ad Edward non interessava molto degli ideali di Viktor, tuttavia anche se i loro fini erano diversi i loro mezzi avevano molte cose in comune, il che rendeva la collaborazione più che sopportabile. Ma il motivo principale era molto più semplice: la sinergia tra loro due era talmente forte che sarebbe stato semplicemente sciocco non sfruttarla a proprio vantaggio.

    Ascoltò la spiegazione del quirk del compagno, e fu piacevolmente sorpreso di sentire della possibilità di rendere elastiche le sue creazioni:

    -Elastico, eh?- rispose interessato – allora non sono l’unico ad aver sviluppato delle nuove abilità ultimamente… Niente male, assistente, non me l’aspettavo-

    Stava già pensando a tutte le possibilità che questa novità avrebbe portato, quando notò la cupola d’aria intorno al Jester.
    Senza pensarci un attimo, concentrò la sua mente per affinare il suo senso del volume: non sapeva se l’esplosione di Hisoka sarebbe stata in grado di infrangere la barriera, ma al momento era decisamente troppo vicino per potersi permettere di tirare a indovinare. Dall’esterno era calmo come sempre, ma con il The Stage attivo era pronto a teletrasportarsi nella stanza affianco qualora la barriera avesse ceduto all’esplosione.
    Con il solito sorriso serafico, si rivolse al suo assistente indicando con il pollice il giullare imbottigliato

    -Cielo, quanta scortesia… Sicuro di voler tentare la fortuna, assistente? Non sai di cosa è capace, potrebbe tranquillamente fare a pezzi la tua bella cameretta… o la casa intera per quanto ne sappiamo.-

    Dopodiché inclinò la testa pensieroso dopo aver ascoltato il tentativo di giustificare la cameretta, pensando a quello che Viktor aveva appena detto.

    -Giusto! Come ho fatto a non pensarci?- Rispose serio -Se qualcuno ci stesse osservando troverebbe perfettamente normale un’esplosione nella camera da letto…-

    Nonostante gli scambi sarcastici, era veramente curioso di sapere se il collega illusionista fosse stato in grado di distruggere la barriera del suo assistente, soprattutto ora che sembrava in grado di creare muri decisamente più resistenti.

    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 5



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    Hisoka Morow

    Edward risposte in maniera particolarmente eccitata alle abilità di Tainted Love. Sfoggiava la stessa malefica energia di un demone forsennato. Come dargli torto? La sola idea di poter teletrasportare bombe ovunque aveva il potenziale di far tremare anche un Pro-Hero nella calzamaglia. "Come ti piacerebbe usare tanto potere?" chiedeva...

    « Se sono qui con voi è per intraprendere sfide talmente impegnative da non riuscirci in solitaria ♥

    Finché non vogliate scialaquare il nostro potenziale in operazioni di bassa taglia, non sono troppo picky

    Un paio di idee interessanti le avrei già in mente. Prima però sono curioso cosa interessi a voi ♦ »


    Anche se quel "voi" a conti fatti si riferiva principalmente a Viktor. Quando l'adolescente raggiunse finalmente la sua spiegazione Hisoka fu... Sorpreso. Parlava di generare caos e disagio, ma con un ultimo fine "di bene". Buttare gli Eroi in ginocchio e sfiduciarli agli occhi della gente. Diceva la professione di Hero avesse gettato nell'ombra gli atti eroici comuni, e di voler agire da grande equalizzatore degli strati sociali.

    Ma avrebbe davvero funzionato? L'idea era sicuramente interessante, ma non gli mancavano i punti dolenti... Avrebbe atteso la fine della spiegazione prima di interrompere, tuttavia. Magari il suo Quirk sarebbe stato così straordinario da rendere ben più fattibile un ideale talmente largo.

    La dimostrazione pratica dell'Unicità lo andò proprio a coinvolgere in prima persona. Stando alle parole di Viktor l'ossigeno alle sue spalle si era compattato in un muro solido, ma abbastanza elastico da essere manipolato per bloccarlo in una semi-cupola.

    Hisoka non perse il sorriso e cominciò un po' a tastare la struttura. Piegata, ma solida... E molto resistente. Tentava di sollevarla per mettersi in piedi dalla sedia senza il minimo successo. Era fissata lì dov'era. Parecchio versatile come abilità, doveva ammettere. Non solo per le sue mere abilità difensive, ma la trasparenza e ubiquità la rendevano un ottimo potenziale materiale da caricare.

    E soprattutto, se aveva capito bene il funzionamento di Switch, nel gruppo avevano qualcuno in grado di generare volumi, e qualcuno in grado di scambiare volumi. Ciò toglieva una grande limitazione del potere di Edward, quella che invece di essere un teletrasporto diretto dovesse trattarsi di uno scambio, quindi dettato dagli oggetti attorno a se. Ma se nel tuo arsenale avevi la creazione di oggetti ad-hoc, vi era poco di cui preoccuparsi.

    « Hmm, un impact test? ♣ »

    Mormorò sovrappensiero all'offerta di infrangere quel murello. Senza farselo chiedere due volte si arrotolò le maniche ai gomiti, ruotò di 180° sulla sedia, e distese le braccia verso il muro che gli stava davanti. Non fece la premura di alcun preavviso ai suoi nuovi compagni prima della detonazione.

    Dalla superficie di ambo i palmi fu rilasciata una deflagrazione unica e sonora, che però era formata da due esplosioni più piccole che combinavano la loro energia. Un'unica onda incolore, ma che si riusciva ad intravedere per un istante dalle onde d'urto che disturbavano l'aria davanti al jester. Un cilindro orizzontale lungo un metro e largo quasi due si sarebbe infranto sulla creazione di Viktor.

    La sedia del bombarolo fu respinta all'indietro graffiando il pavimento per mezzo metro, e l'utilizzatore si beccò in pieno il rinculo del colpo sentendosi le scapole in fiamme... Quando non riuscivi a spostare qualcosa, la forza ti tornava equivalente e opposta. E infatti la cupola rimaneva in piedi seppur mostrando segni di cedimento.

    Non poteva esitare. Avesse dato segni di dolore o di incertezza si sarebbe messo in pessima luce davanti a chi lo stava valutando con occhio critico. Un secondo round di esplosioni, deciso e potente come il primo, sarebbero andate ad infrangere definitivamente quella protezione.

    L'energia di Crashing Embrace si sarebbe dovuta esaurire lì, evitando di coinvolgere altro o altri nel suo colpo. La cameretta ed Edward potevano sentirsi al sicuro.

    A proposito di quella cameretta... Viktor sembrava sentircisi decisamente insicuro a riguardo, tirandosi fuori scenismi e toni grossi per darci gravitas. Se quello non urlava "teenager con illusioni di grandezza"...

    « Giusto! Come ho fatto a non pensarci? Se qualcuno ci stesse osservando troverebbe perfettamente normale un’esplosione nella camera da letto… »

    « Ovviamente, Edward~ ♣

    Cosa mai ci potrebbe essere di strano poi in un adolescente che invita a casa due ventenni inoltrati ♦

    Roba da studenti ♥ »


    Si unì all'amichevole sbeffeggiamento riposizionandosi frontale sulla sedia e agguantando uno dei biscotti forniti dall'oste. Sembrava appropriato... Considerando che ora doveva rendersi antipatico e andare a fare un po' di buchi nella fantasia di Viktor.

    « Apprezzo il tuo entusiasmo, kid

    Generare caos è spesso parecchio affascinante, perché porta ad emergere certe situazioni uniche ♠

    Ma il bello dello scompiglio è proprio quello... Non può essere controllato o previsto ♥ »


    Spezzò in due parti simmetriche il dolciume, tenendo d'occhio le reazioni dello studente a ciò che cercava di dirgli.

    « Più che un piano, la tua è una preghiera ♣

    Vuoi gettare Tokyo nel disordine sperando che si crei un nuovo status quo che ti soddisfi... Ma temo non sia affatto così semplice. Come potrebbe avverarsi il tuo desiderio, mille altre cose sono altrettanto possibili ♦

    Anzi, solitamente le crisi portano a più disparità, non meno ♥ »


    Si gettò una metà in bocca, sgranocchiando a bocca aperta mentre parlava.

    « Prendiamo il tuo esempio, quello dove sei il Top Dog, con in mano l'intera criminalità della città. Organizzi tutti i crimini di una settimana nel minimo dettaglio così che nemmeno gli Hero riescano a fermarti... E poi? ♣

    Speri in una rivoluzione comune? Che tutti i cittadini prendano in mano gli stendardi e afferrino il toro per le corna, realizzando finalmente che non hanno bisogno di Eroi a proteggerli? ♠

    Non sono un esperto in trend nazionali o storici... Ma conosco la psiche umana ♥

    In tempi disperati, quando si è presi dal panico, è facile farsi ammorbidire da gentili melodie di chi sa tessere le proprie menzogne. Si può credere a tutto quando ti viene offerta una speranza. E puoi acconsentire a qualsiasi cosa se abbastanza spaventato ♦ »


    Anche l'altra metà gli finì tra le mandibole.

    « Se fossi nelle scarpe di un Hero ambizioso e furbo, quella sarebbe la mia opportunità d'oro ♠

    Certo, sicuramente la fiducia nelle istituzioni vacillerebbe, come da te pianificato... E tale persona farebbe perno su ciò. Denuncerebbe il fare del precedente establishment inefficace e debole, portando avanti nuove misure ancora più stringenti, e accentrando sugli Eroi ancor più potere e importanza così che "cose del genere non si ripetano"

    Chissà, potresti anche dar vita alla prima Dittatura capitanata da un partito fatto interamente di Pro-Hero, lol ♥ »


    Si strofinò le mani dalle briciole, gettandole con cura su un angolino del tavolo.

    « Come detto, questa è soltanto una delle tante possibilità. Dal caos possono innalzarsi mille diversi scenari... Però se sono onesto devo dire trovi molto più plausibile questa che un'utopia comunitaria anti-Hero ♦

    A me interessa relativamente poco, se questo rimane il tuo piano sono felice di accompagnarti alla linea di fine. Sono certo mi divertirò qualunque sia l'esito ♥ »


    Il sorriso che baciava le labbra di Hisoka da quand'era entrato in camera si allargò... Ma non era sintomo di allegria o gioia. Era una smorfia che irradiava Viktor con un'aura perfida di cui non fidarsi.

    « Ma se vuoi compiere appieno i tuoi scopi... Potremmo rivedere questo piano assieme. Sarebbe di certo la sfida più ambiziosa della mia vita ♥ »
    Crashing Embrace [Livello 1]
    - Applicazione più diretta e aggressiva del Quirk. Invece d'incanalare la carica esplosiva in un oggetto, la si rilascia direttamente dai palmi o dalle piante dei piedi.
    - L'esplosione si dipana frontalmente, per un raggio di circa un metro.
    Costo per ogni detonazione: 10 [x4 = 40]
    Danno: Lieve [x4 = Medio x2 = Medio-Grave]
     
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    Viktor Asui




    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui 1




    Il proprietario di casa presentò con calma la sua idea, parlò in maniera diretta e schietta, senza troppi giri di parole, le due persone che aveva davanti erano pur sempre criminali, e indipendentemente dallo status e dalla fama, non erano persone con cui poteva giocare. Ma anche lui faceva parte della criminalità ormai, ed era suo compito guadagnare il rispetto dei suoi "amici", e sicuramente per due persone del genere, gia il semplice fatto che l'appuntamento fosse nella sua camera doveva aver fatto perdere tutto il potenziale rispetto che aveva guadaganto, almeno con Edawrd nei loro trascorsi. Ma erano molteplici i motivi. E uno di quelli si sarebbe potuto rivelare proprio nel momento in cui Viktor provocò in maniera diretta Hisoka.
    Le sue parole, semplici e ingenue, erano una chiara provocazione a colui che cerca "sfide", con lo scopo di verificare la sua reale potenza bellica, se doveva essere la loro lancia nelle future battaglie, era impensabile non vederlo all'opera almeno una volta, e questo lo sapevano tutti i presenti.
    Edward fece delle battutine sul fatto che dei semplici studenti facessero normalmente esplosioni all'interno della propria camera, Viktor si limitò ad un sorriso di sufficienza, come se fosse qualcosa di ovvio che avesse calcolato, attese infine di vedere il suo compagno voltarsi e creare diverse esplosioni rivolte all'interno della cupola che aveva creato, che rapidamente, con un susseguirsi di colpi, andarono a distruggere interamente il suo muro.
    Restò molto sorpreso da quella abilità distruttiva, era convinto che la sua tecnica fosse migliorata in maniera drastica e vederla distrugere in quel modo non fù piacevole, ma questo poteva contare solamente ad un livello personale, perche il fatto che lui riuscisse in tale impresa, significava solamente una cosa, poteva realmente essere utile al gruppo.
    E poi fù il turno del nuovo arrivato di far battute, Viktor fece un piccolo sbuffo, e si espresse come uno studente piu grande che spiega le basi ad uno piu piccolo, rivolgendosi ad Hisoka Vorrei puntualizzare che frequento spesso studenti universitari, e persino professori, anche ad ore tarde per motivi lavorativi... pertanto ne l'età ne l'orario sono un problema, in oltre abbiamo piu o meno tutti e tre la stessa età. e poi voltandosi verso Edward fece un sorriso, e mantenendo lo stesso tono proseguì E no, anche se urlassi con tutto il tuo fiato nessuno ti sentirebbe da fuori. Questa posto è a tutti gli effetti un caveau, ma voi al momento siete solo sull'uscio della banca, a tempo vedrete anche l'interno.
    Non era un problema essere chiamato assistente, anzi, in realtà era ottimo, in questa maniera dall'esterno nessuno avrebbe pensato che fosse lui in realtà a tirare le fila, e più si confondono i nemici, maggiori sono le probabilità di successo.
    Successivamente afferò dal tavolo la teiera, e lentamente si versò un bicchiere di thè ancora caldo, prima ne assaporò l'odore e poi lentamente iniziò a berlo durante il discorso del nuovo prestigiatore.
    Viktor ascoltò.
    Prestò la massima attenzione a tutte le sue parole, consapevole che l'opinione esterna in questa casi era fondamentale, e lui non ne aveva ancora potuto parlare con nessuno in maniera diretta e chiara, aveva bisogno di sentire pareri esterni, esattamente come una pianta necessita di acqua, e per questo la sua espressione non subì variazioni visibili, non prese nulla sul personale e analizzò in maniera dettagliata le sue possibilità.
    Al fine fece un grandissimo sorriso natuale, fù troppo spontaneo per poter anche solo sembrare falso, poggiò nuovamente la tazzina sul tavolo e si alzò in piedi, presumo sia giunto il momento di spiegarvi il piano allora... Ma prima vorrei ringraziarti per la sincerità. fece un lieve cenno del capo in segno di ringraziamento per poi proseguire So bene che il mio piano è praticamente utopistico, e che potrebbe non bastare un'intera vita, per questo ho bisogno di voi. Persone scaltre e inteligenti, che seguono una loro idea che io posso usare, nella stessa maniera in cui voi userete me. Come piano debutto del nostro trio è molto simpatico, difficile ed eclatante guardando rispettivamente Hisoka e poi Edward Ma se riusciremo a farlo in anonimato sarebbe la cosa migliore... ora che vi spiego sarà più chiaro.
    Si alzò nuovamente in piedi, aprì la porta che conduceva alla sua cabina armadio, e da un piccolo tavolino prese una cartellina rossa, e tornò nuovamente nella sua stanza, andando diretto verso la lavagnetta, poggiò la cartella sul tavolo, ne prese un paio di fogli e li attaccò sulla lavagna, raffiguaravano vari punti di un piano ben congeniato, erano immagini, schemi e orari frutto di un lavoro di ricerca e analisi approfondita.
    Le foto raffiguravano:
    Una strada interna di città
    Un appartamento, un monolocale, con la finestra che dava sulla strada.
    Un furgone portavalori
    Alcuni manichini
    Alcuni tubi delle fogne

    Attese qualche secondo per vedere se nei loro volti si sarebbe acceso qualcosa, e poi avrebbe iniziato a spiegare il piano
    Bene signori, Inizierei con il dire che questo piano era calcolato per me e Edward, ma con il tuo aiuto Hisoka, sarà MOLTO più divertente e facile. Per il momento direi di iniziare con qualcosa che potrà fruttare soldi e fama, e poi in seguito.... pensare a qualcosa di veramente grosso, per ora non siamo pronti. Posò lo sguardo sulla sua cartella, ancora aperta, dalla quale fuoriusciva una piccola parte di una foto, che se osservata con attenzione sarebbe potuta essere collegata alla U.E.
    Dunque, ve lo spiegherò nella maniera più facile e veloce ok? Questi sono gli orari e i giorni in cui la banca manda un furgone portavalori a consegnare i soldi alla loro casa madre, solitamente è scortato da 4 vetture della polizia, due frontali e due posteriori, ma questo per noi non è un problema. Agiremo qui, in questa via, è abbastanza grande da non creare scompiglio, ma anche piccola a sufficienza da obbligare il furgone a fare manovra per tornare indietro, e questo ci darà il tempo necessario per agire. Affitteremo questo appartamento, usando ovviamente un nome falso, che affaccia esattamente su quella via, chiudendo tutte le serrande e tenendo la stanza più al chiuso possibile, in maniera che dall'interno diventi irriconoscibile capire dove ci si trovi. Al suo interno metteremo anche tre vasche piene d'acqua chiuse ermetiche, con all'interno un manichino. Questo servirà in caso all'interno del furgone siano presenti persone, verranno sostituite da Edward qui dentro e non creeranno problemi. Se tutto procederà come previsto, prima di andarcene le libereremo e dovrebbero sopravvivere. Una volta svuotato il furgone dall'interno avremo 2 opzioni: Dopo aver scritto gli orari e i giorni durante il suo discorso, continuò scrivendo le opzioni mentre continuava a spiegarle
    La prima, sarebbe la migliore, i soldi saranno portati all'interno di valige di sicurezza, con sistema di esplosione a macchia, per rendere inutilizzabili i soldi, ovviamente sarebbe il caso migliore perché con Ed le prenderemo tutte senza doverci muovere dalla base.
    La seconda, e meno plausibile, i soldi saranno messi in mazzi all'interno del furgone stesso, riempito in questa maniera, e il sistema ad esplosione sarà sulla porta posteriore per accedervi, sarà il caso peggiore perché Edward dovrà andare li dentro da solo, e riempire dei borsoni il più rapidamente possibile.
    Ora Hisoka, il tuo compito sarà quello di far saltare in aria questi tubi qui quando sarà il momento.
    disse indicando la foto delle fogne E tornare alla base il prima possibile, in questa maniera con un esplosione di gas unita alla tua, dovrà creare un bel trambusto, che dovrebbe costringere il furgone a tornare indietro il più rapidamente possibile, io mi occuperò di bloccare la sua retromarcia, costringendolo a fare inversione, e quindi guadagnare tempo. Si fermò dopo aver spiegato tutto ciò, e attese un attimo, forse era meglio permettergli di assorbire queste informazioni prima di continuare, quindi si fermò con:
    Avete domande fino a questo momento?










    Chiedo scusa per il ritardo, ma era un'altro il piano iniziale! Ma mi sono reso conto che per ora non è fattibile e quindi ho dovuto cambiare =D



    Viktor Asui
    Statistiche:

    Attacco: 50 - Quirk: 180 - Agilità: 170

    Energia: 425 390


    Tecniche: Wall - Creation - Explosion - Black Hole - Orbs Rain
    Stato attuale: Illeso

    Tecniche usate:
    Equipaggiamento a disposizione:
    CITAZIONE
    Suit (Peso: [0])
    Helmet (Peso: [0], Protezione Danni Medi)
    Guanti x4 (Peso: [0], +5 Frz, Protezione Danni Lievi, Durata: 1)
    Coltelli da Lancio x2 (Peso: [1] cadauno, Danno Lieve)




    E24oyeW

     
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    Edward Lapsus


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    Edward (parlato)
    Hisoka (parlato)
    Viktor

    L’ esplosione all’interno della cupola era potente. Molto più di quanto La barriera era solita sopportare, eppure non cedette fino al secondo impatto, violento tanto quanto il primo. Quelle di Viktor non erano solo chiacchiere, le sue barriere sembravano decisamente più resistenti dell’ultima volta che si erano incontrati, il che le rendeva esponenzialmente più utili.
    Anche Hisoka non era stato da meno. Aveva temuto che messo di fronte ad una sfida del genere non si sarebbe trattenuto dallo spazzare via la barriera con un'unica devastante esplosione, invece sembrò separare l’attacco in due detonazioni minori, in modo da avere molto più controllo sulle conseguenze. Forse c’erano anche altri motivi dietro quella scelta, forse il suo quirk aveva qualche limitazione o contraccolpo dovuto allo spazio limitato, oppure semplicemente non aveva la potenza necessaria per infrangerla in un unico attacco.
    In ogni caso, il risultato parlava da solo: lui era libero dalla barriera, e quelle esplosioni erano abbastanza violente da causare danni se usate nel modo giusto.

    Nonostante aver incassato una doppia razione di sarcasmo dai due maghi, il suo assistente non ne sembrava particolarmente turbato, anzi rispose con calma, spiegando razionalmente le sue scelte. Era questo uno degli aspetti che apprezzava del carattere di Viktor: Sebbene spesso peccasse di ingenuità, era raro che si lasciasse prendere dalle emozioni, e grazie a questo riusciva ogni volta ad accrescere la sua esperienza. Chissà, Forse un giorno sarebbe persino diventato abbastanza esperto da meritare un titolo diverso da quello di assistente.

    - Questa posto è a tutti gli effetti un caveau, ma voi al momento siete solo sull'uscio della banca, a tempo vedrete anche l'interno.-

    Edward gli rivolse il suo sorriso di plastica:

    -Capisco… sai sempre come catturare il mio interesse, assistente. Sono curioso di vedere cos’altro hai in serbo per noi-

    A questo punto fu il turno di Hisoka prendere parola, e non si trattenne certo dall’esprimere i suoi dubbi sugli obiettivi del ragazzo. Dubbi legittimi, dal punto di vista di Edward, che denotavano anche come quel tipo non fosse uno psicopatico qualsiasi: era astuto, e abbastanza saggio da individuare i punti deboli degli obiettivi di Viktor in pochi secondi.
    Malgrado ciò, il ragazzo non si lasciò scoraggiare, anzi sembrava contare sulle loro critiche per aggiustare il tiro.

    -Certo, di sicuro persone abili ti saranno fondamentali per raggiungere i tuoi obbiettivi. Tuttavia, ti suggerisco di scegliere bene quello che desideri-

    Nonostante il sorriso rilassato, stava fissando Viktor con uno sguardo enigmatico:

    -Agli occhi dell’universo, ogni desiderio ha ugual valore. Noi potremmo anche farti raggiungere il Sole, se poi scoprirai di aver voluto la Luna, potrai incolpare solo te stesso-

    Dopo questo avvertimento profetico, lasciò esporre al ragazzo il suo piano per una rapina ad un portavalori. Naturalmente non si lasciò sfuggire lo sguardo fugace del ragazzo alla cartella con i contenuti collegati all’Accademia degli Eroi, che finì prontamente tra le mani di Edward alla prima distrazione grazie ad un rapido e discreto switch con uno dei contenitori di snack presenti sul tavolo. Diede un’occhiata rapida al contenuto, mostrando ogni tanto qualche pagina significativa ad Hisoka. Sembrava contenere informazioni sensibili sull’accademia, i suoi contenuti e la sua sicurezza. Li osservò solo per una manciata di secondi, quanto bastava per capire cosa avesse sottinteso Viktor con la sua allusione, e doveva ammettere che nonostante la prospettiva lo intrigasse molto era probabilmente troppo presto per un’incursione alla UA.
    Senza dire nulla, richiuse la cartella e ascoltò il suo assistente illustrare il suo piano.

    Non era un piano particolarmente complesso: arrestare temporaneamente il mezzo, disfarsi delle guardie all’interno e infine prendere i soldi, il tutto senza che si noti il minimo cambiamento dall’esterno. Come idea il piano gli piaceva, anche se non era esente da rischi: il principale era quello che non sapevano chi avrebbe potuto fare da scorta al carico, e non era raro che fra i membri della sicurezza ci fossero persone autorizzate all’uso dei quirk. Considerando questo, nessun piano per quanto ben congegnato era esente da imprevisti. Svuotare un portavalori non era mai semplice, persino lui se ne era sempre tenuto lontano, ma ora che erano insieme quello sarebbe stato un ottimo modo per testare le loro abilità.

    -Vediamo se ho capito: voi vi occuperete di fermare il camion e io di rimuovere la sicurezza. Dopodiché io prenderò i soldi. Apparentemente semplice… Tuttavia, ci sono dei dettagli che devo precisarti, assistente-

    Si alzò dalla sedia, cominciando a camminare avanti e indietro per la stanza pensieroso

    -Innanzitutto, affinché io possa entrare nel furgone dovrò scambiarmi con una delle guardie. Questo significa che io dovrò già trovarmi all’interno di una delle vasche al momento dello scambio, il che significa che non potrà essere chiusa ermeticamente a meno che io non usi un respiratore. Tuttavia, dall’interno della vasca non avrò modo di capire con chi scambiarmi, il che significa che dovrò prima osservare dalla finestra il portavalori, scambiare le guardie nelle vasche finché non ne mancherà una, dopodiché io mi scambierò con l’ultima guardia, che però non sarà in una vasca-

    Si fermò per guardare negli occhi i due compagni, continuando a parlare con un sorriso sulle labbra

    -Pertanto, dovrete trovare un modo di occuparvi dell’ultima guardia prima che possa dare l’allarme, dopodiché dovrete assicurarvi che le guardie non causino problemi. Dopotutto una vasca piena d’acqua li disorienterà all’inizio, ma non li fermerà a lungo, soprattutto se hanno dei quirk. Il successo della missione si basa sul fatto che voi due riuscirete a metterli fuori gioco, perché io nel frattempo sarò nel furgone e non potrò aiutarvi. Se voi venite sconfitti, da dentro il furgone non avrò modo di scoprirlo se non quando sarà troppo tardi. Pensate di potercela fare? –

    Come al solito, il tono sereno con cui pose l’ultima domanda rendeva impossibile capire se si trattasse di un serio dubbio o di una provocazione.


    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 5



    Attacco: 17
    Quirk: 199
    Agilità: 184
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    Hisoka sperava i suoi consigli non fossero caduti su orecchie sorde. Il giovane Viktor rimaneva imperterrito nel proprio ideale e nella sua maniera per ottenerlo, anche dopo aver forato un po' le sue speranze. Chissà che magari più avanti, dopo avergli offerto del tempo per rifletterci su, sarebbe stato più aperto ad un cambio di approccio.

    Anche se dopo troppe energie spese a perseguire un obiettivo, poteva essere impossibile far pace con il fatto che fosse inottenibile, o accettare di starlo inseguendo in maniera totalmente controproducente. Gli idealisti cadevano facilmente in queste trappole.

    Ma al giullare interessava relativamente, come detto. Diede molta più attenzione invece al piano che Viktor stava proponendo, qualcosa di ancora privo di ripercussioni sociali ma un annuncio al mondo del loro gruppo. Oltre che una raccolta fondi.

    Il piano in se era semplice, almeno la prima parte che aveva esposto. Bloccare la strada, svuotare il furgone, incassare i soldi. Stavolta però era Edward a tirare in ballo dubbi più che leciti.

    Se il denaro fosse stato contenuto nelle valigie sarebbe stato un gioco da ragazzi portarle in appartamento, ma nel secondo caso lo Switcher si sarebbe dovuto introdurre all'interno del veicolo con tutti i problemi che già aveva esplicato.

    « Ora che Edward mi ci fa pensare, se le banconote sono dentro le valigie, e quindi facilmente scambiabili, a che scopo occuparci delle guardie? ♠

    Non ci basterebbe scambiare quelle? I piedipiatti non avrebbero la benché minima idea di dove fossero svanite. Potremmo defilarci prima ancora che comincino a perlustrare l'area ♦ »


    Ma quello era soltanto il minore dei grattacapo. Mettendo caso che le guardie dovessero per forza essere scambiate, altre questioni entravano in gioco.

    « Quello dei manichini è un ottimo escamotage per le guardie, ma concordo con Edward sull'impraticabilità della cosa ♣

    Possibile tra gli individui da scambiare vi sia ad esempio un Mutant-non-umano così largo da nemmeno entrarci in vasca, o comunque qualcuno con un Quirk che permetterebbe loro di liberarsi in un batter d'occhio ♦

    In queste circostanze penso l'opzione migliore sarebbe... ♥ »


    E si strisciò l'indice davanti al pomo d'adamo, nel segno universale dell'omicidio. Non aveva esitato un istante a proporre l'uccisione di impiegati che altro non stavano facendo che il loro lavoro, sfoggiando il solito sorriso.

    « Sappiamo dove appariranno, e abbiamo il vantaggio della sorpresa dato il loro momentaneo disorientamento... Non ci vorrebbe nulla a farsi pronti con una lama affilata vicino ai manichini. Un movimento di polso, e ci toglieremmo il pensiero ♠ »

    Sapeva che forse ai suoi compagni – più a Viktor che ad Edward – sarebbe servito un maggiore incentivo per portarsi a tanto.

    « Risparmiarne la vita sarebbe fin troppo rischioso ♦

    Trattenerli imprigionati da qualche parte non è per nulla una soluzione efficace, e se scoppiasse una colluttazione l'intero piano sarebbe compromesso ♠

    Pensate soltanto al mio Quirk~ Non potrei scagliare una singola esplosione senza allertare l'intera palazzina e forse anche chi in strada ♣

    Troppi fattori incontrollabili... Farli fuori getta tutti queste variabili a zero ♥ »


    Questo, ovviamente, se proprio fosse necessario svuotare il camion del personale per ottenere la refurtiva. Lanciò poi uno sguardo particolarmente concentrato su Viktor, siccome la prossima parte era volta a dargli un ulteriore motivo per trascurare l'esistenza di quelle guardie.

    « Inoltre pensa a questo... Se il tuo obiettivo è commettere crimini e gettare in cattiva luce gli Eroi quando non riescono ad intervenire, una rapina con omicidio farebbe ben più scalpore tra le masse di un semplice furto ♥ »
     
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    Viktor Asui




    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui 1




    Tre giovani erano intenti a discutere e mangiare spuntini, erano entrati all'interno di un antico tempio reso abitazione da molto tempo. Agli occhi esterni sarebbero sembrati dei semplicissimi ragazzi che si divertivano tra amici, ma esattamente nella stanza del proprietario di casa, erano intenti ad organizzare una rapina ad un porta valori.
    Tutti e due gli ospiti espressero i loro punti di vista all'ideatore del piano, che con estrema calma ascoltò le loro parole, i loro dubbi e le loro perplessità.
    Per primo rispose ad Edward, il suo sguardò restò molto perplesso e sorpreso, le sue parole gli sembrarono come un fulmine a ciel sereno e sembrava non capire bene cosa volesse dire
    Non ti seguo.. vuoi mettermi alla prova per capire se conosco bene il tuo quirk? Se abbiamo un manichino in questa stanza, ovunque esso si trova, nel momento che viene scambiato con una guardia, nel furgone apparirà un manichino con cui ti potrai scambiare. E nel caso non ci fosse alcuna guardia al suo interno, ti basterà scambiare i soldi con qualcos'altro, per rendere il tutto più divertente che ne dici di palloncini? Oppure più facilmente carte, dovrebbe essere più appropriato forse… Viktor non sapeva che anche l'altro ragazzo era un abile prestigiatore, ma dopotutto quell'informazione sarebbe solamente stata la conferma che fosse l'idea più idonea.
    Attese qualche secondo per ascoltare la risposta di Edward, curioso di sapere cosa avrebbe avuto da ridire

    In seguito si rivolse a Hisoka, il suo tono era leggermente infastidito, come se avesse riconosciuto che la sua idea fosse migliore, ma comprendeva l'azione di dover uccidere e non gli piaceva, pertanto iniziò a parlare a flusso continuo, senza fermarsi a riflettere ulteriormente, esponendo esclusivamente i suoi pensieri.
    In linea teorica non credo ci saranno degli Hero all'interno del furgone, quello dovrebbe essere un lavoro da semplice poliziotto, e quindi non dovrebbero poter usare il loro Quirk, ne tanto meno averlo allenato, ma in ogni caso prima di attuare questo piano avremo bisogno di qualche informazione in più, sfortunatamente non sono ancora riuscito ad ottenere tutte le informazioni che volevo. L'idea di ucciderli è sicuramente la migliore, ma potremmo usare un teaser o iniettargli un potente calmante, questo ovviamente se dovessimo arrivare a spostare qualcuno dentro la stanza al posto che la sua "cabina" acquatica. Per la cronaca, anche l'acqua al suo interno sarà totalmente privata di ossigeno, pertanto anche se dovesse arrivare un mutat pesce, affogherebbe nella stessa maniera. Inoltre sono abbastanza fiducioso che NESSUNO che si ritrovi improvvisamente all'interno di una scatola rinforzata piena d'acqua, completamente buia, abbia abbastanza riflessi da smettere di respirare senza prendere una grossa boccata d'acqua, e questo oltre che causare panico lo porterebbe a bere di più, fino ad affogare.... e anche se riuscisse ad uscire con la forza, in quel caso sarebbe comunque molto affaticato, e sconfiggerlo non dovrebbe risultare un problema per noi due anche senza l'uso dei nostri Quirk.... E poi scusami, ma se li uccidessimo subito dove sarebbe la sfida? Sarebbe come rubare una caramella ad un bambino non trovi?
    Un grande sorriso comparve sul volto di Viktor, anche se non al suo livello, anche lui voleva mettersi alla prova e non solo a livello intellettuale, voleva provare le sue nuove abilità e metterle in pratica, dimostrare a se stesso che tutta quella fatica fatta nei sotterranei non fosse inutile.



    Viktor Asui
    Statistiche:

    Attacco: 50 - Quirk: 180 - Agilità: 170

    Energia: 425 390


    Tecniche: Wall - Creation - Explosion - Black Hole - Orbs Rain
    Stato attuale: Illeso

    Tecniche usate:
    Equipaggiamento a disposizione:
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    Helmet (Peso: [0], Protezione Danni Medi)
    Guanti x4 (Peso: [0], +5 Frz, Protezione Danni Lievi, Durata: 1)
    Coltelli da Lancio x2 (Peso: [1] cadauno, Danno Lieve)




    E24oyeW

     
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