New Horizons: The Great Wave off Kanagawa

AM per thesaxofonist, GaudenzioBibbiena e Funlove96

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    NEW HORIZONS - THE SEA

    Era una tranquilla mattina primaverile quella che stava per accogliere i sei ragazzi della Yuuei all'interno delle attività dell'eroina Quiet Perfume. Come aveva già anticipato l'anno precedente in un'intervista su uno dei magazine più seguiti di Tokyo, il Rising Sun News, la donna era molto curiosa di effettuare la sua prima collaborazione con una delle scuole per eroi più famose della metropoli. La donna dotata di un'unicità Transformation aveva pure risposto alle perplessità dei detrattori dell'accademia, non particolarmente convinti della validità della scuola dopo l'incidente del Corteo Nero, offrendo il suo completo supporto nell'aiutare la scuola a risollevarsi. Kaori Shizune non si era diplomata alla Yuuei, ma sembrava aver preso l'istituto a simpatia, considerato che probabilmente quella era la prima volta che accettava studenti da una scuola di quella portata. Le adesioni per poter collaborare con la popolare Quiet Perfume erano state di gran lunga superiori al numero di posti che la donna aveva dichiarato, tanto che la scuola aveva dovuto comunicare all'agenzia l'enorme numero di studenti che volevano assisterla nelle sue numerose operazioni. Nessuno tranne l'amministrazione della Yuuei ne era a conoscenza, ma nella scelta degli studenti partecipanti Kaori aveva cercato quelli che più riteneva interessanti sia da un punto di vista scolastico che da un punto di vista di Unicità. Dopotutto la sua agenzia non si occupava quasi mai di veri e propri combattimenti con criminali e quindi doveva purtroppo scartare chi aveva un Quirk limitato e non aveva nessuna esperienza sul campo. Inoltre, tralasciando quest'ultimo evento aveva ricevuto un'applicazione di tirocinio da parte di uno studente del secondo anno, cosa a cui non si poteva sottrarre e che doveva tenere in conto.
    Alla fine, tra mille indecisioni e pensieri, la valutazione della donna slime e della sua fidata assistente (decisamente più portata alla logica e all'organizzazione) aveva portato ad una decisione: avrebbero scelto sei studenti, i quali sarebbero stati divisi in due gruppi da tre per assicurare un'esperienza varia e che comunque sarebbe stata utile per il futuro. Nonostante il materiale di cui poteva prendere la consistenza, la Pro-Hero non si poteva di certo sdoppiare o creare cloni. Lei voleva portarli tutti, ma aveva capito che sarebbe stato estremamente inefficiente per l'operazione, quindi avrebbe preso con sé solo tre studenti, mentre gli altri sarebbero rimasti al quartier generale di Lifeline per imparare il mestiere ed assistere l'agenzia in caso di una vera e propria emergenza. Non poteva comunicarlo, ma la Slime Hero era estremamente dispiaciuta di non poter vedere faccia a faccia tutti quelli che avevano fatto richiesta per la sua agenzia, ma si era ripromessa di incontrare tutti ad operazione finita per conoscerli e ricordarseli, soprattutto. Approvati quindi i team, i sei ragazzi avrebbero ricevuto la conferma della scuola tramite il loro rappresentante di classe, comunicando loro le modalità su come presentarsi ed con chi avrebbero partecipato.
    Il primo gruppo era composto innanzitutto dallo studente che aveva richiesto il tirocinio e che aveva sulle spalle un turbolento curriculum, ovvero Shoya Ishida. Era riuscito anni fa ad assistere Karen nel salvataggio dei suoi compagni di classe ed aveva di recente partecipato ad un'investigazione che forse aveva lasciato il segno sulla sua psiche. Nonostante il suo carattere esuberante però, aveva scelto proprio una delle agenzie più "tranquille" tra quelle presenti in elenco alla Yuuei, anche se salvare le persone da disastri a volte era ancora peggio di affrontare degli esseri umani. Dall'altra parte e con un'esperienza simile c'era il Mutant Robert Rossi, che aveva partecipato alla Manifestazione del Corteo Nero e che ogni giorno sembrava diventare più forte e più collegato alla propria parte animale. Era stato bersaglio di molte critiche da parte del MAM e forse questa sarebbe stata l'occasione per riscattarsi e per conoscere forse la sua futura agenzia. Dulcis in fundo, c'era una ragazza che ancora non aveva ottenuto particolari risultati se non quello di essere stata una delle vittime dell'incidente del SALEM, una faccia del tutto nuova anche tra gli studenti. Ashi Atsushi possedeva una curiosa Unicità Emitter che aveva interessato Kaori per le sue possibilità sia di supporto e cura dei civili ma anche offensive e di manipolazione del paesaggio. Sarebbero stati sotto la responsabilità della Pro-Hero, in modo da poter utilizzare la loro Unicità liberamente.
    Il ritrovo era stato dato alle 6.30 di mattina di fronte alla Tokyo Bay, che ospitava anche una graziosa spiaggia se ci si allontanava un poco dalla confusione e dal porto, il quale era un importante polo commerciale ma anche e soprattutto turistico. Non era raro vedere turisti giapponesi e stranieri cercare la sabbia tra i vai traghetti che portavano fino all'isoletta artificiale di Oshima. La zona era ancora vuota però escludendo chi già lavorava al porto o tra i vari negozietti di souvenir che predavano i turisti. Si sarebbero trovati di fronte ad un pallido mare ed erano precisamente poco fuori dalla circoscrizione di Shinagawa, potendo osservare da lì l'imponente e famoso Rainbow Bridge di Tokyo, forse non bello tanto quanto lo era di notte. Ad aspettarli c'era già la donna per cui avevano deciso di partecipare, la sfavillante e verde Quiet Perfume. Alta poco più di un metro e settantacinque, avrebbero distinto da lontano i suoi capelli color erba e gli occhi ambrati, oltre che il suo aspetto "morbido" che la faceva quasi assomigliare ad una caramella da lontano. Era vestita del medesimo colore dei suoi capelli e bastava non vivere sotto un sasso per capire che quello era il suo costume, che le permetteva di trasformarsi con ancora più libertà. La pelle rosata si sarebbe piegata in un sicuro ed entusiasmante sorriso, con una luce emozionata nei suoi occhi alla vista degli studenti.
    « Buongiorno, ragazzi! » - Avrebbe alzato la mano coperta dal guanto verde in segno di saluto, prima di avvicinarsi a loro con le braccia imposte sui fianchi. Non sapevano ancora molto del loro compito, né del loro ruolo in questa operazione, ma la donna sembrava contenta di spiegare. « Piacere, mi potete chiamare Shizune-san. Sono molto felice di vedere tre giovani della Yuuei. Tu devi essere Shoya, sei qui per il tirocinio, giusto? » - La donna avrebbe indicato proprio il ragazzo dai capelli corvini, assottigliando gli occhi con un sorriso a trentadue denti. Avrebbe aspettato una sua risposta, prima di continuare.
    « Presto arriverà la barca che ci porterà a destinazione. Ci è arrivata una segnalazione di una nave che voleva approdare al porto di Tokyo, ma le autorità hanno notato qualcosa di sospetto e hanno chiesto il nostro aiuto. » - Quiet Perfume avrebbe atteso eventuali domande da parte degli studenti, visto che quasi se le aspettava. Avrebbe risposto poco dopo in ogni caso, ma avrebbe formulato un'altra domanda mentre il loro mezzo tardava ad arrivare. « Come vi sentite? Nervosi? Emozionati? Sono molto curiosa di vedere cosa sanno fare gli studenti della vostra scuola. » - Avrebbe terminato quasi canticchiando, cercando di non far sentire a tutti il suono del silenzio. Forse si sentivano un po' in soggezione con una Pro-Hero del genere e la sua confidenza, forse avrebbero apprezzato. Per ora, potevano solo sentire il rumore delle onde a meno che non parlassero.



    Eccoci qui nella AM, benvenuti!
    Avete tutti fatto richiesta di poter partecipare ad un'operazione con Quiet Perfume e conoscete già i vostri compagni di squadra. Descrivete come preferite i motivi del vostro interesse per l'agenzia, come vi sentite e cosa pensate dell'operazione e di Kaori. L'importante è arrivare al porto e partecipare al discorso dell'eroina, naturalmente.
    Useremo l'ordine che si verrà a creare questo turno e a meno di disposizioni particolari, terremo quello.
    Per qualsiasi dubbio, mandatemi un MP!
     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Shoya Ishida | Hero Lv. 6

    NarratoPensatoParlatoAscoltato

    Shoya col passare degli anni era maturato parecchio in mentalità e in esperienza; inizialmente come tutte le matricole dello Yuuei aveva dedicato gran parte del suo tempo allo studio e agli allenamenti per ottenere i voti migliori e poter così passare sempre alla classe successiva. Non si era mai soffermato più di tanto sul motivo per cui aveva scelto di intraprendere la carriera di eroe, gli sembrava una scelta necessaria visto l’ottima possibilità di guadagno e il fatto che il mondo avesse sempre bisogno di nuovi eroi. La strada che stava percorrendo era la più ovvia e scontata che avesse potuto scegliere.
    Il cambiamento interiore iniziò con le prime missioni, i primi scontri con i villain e soprattutto le missioni di salvataggio; proprie queste ultime avevano fatto capire al giovane il vero motivo per cui voleva fare l’eroe: quello di essere riconosciuto da tutti come l’ancora di salvezza, la figura che tutti avrebbero visto come punto di riferimento in ogni situazione, come un faro per le navi che cercano salvezza nel porto durante una notte tempestosa.
    Shoya aveva imparato ad usare il suo Quirk abbastanza bene, aveva sviluppato delle tecniche ormai devastanti e si era equipaggiato con la miglior attrezzatura che avesse potuto desiderare, adesso non voleva più farne sfoggio se non in caso di estrema necessità; l’obbiettivo adesso è diventare l’eroe che anche senza combattere avrebbe salvato le vite delle persone.
    Se cerchiamo il motivo per cui qualche settimana prima lo studente dai capelli neri aveva chiesto tirocinio presso l’agenzia Lifeline era proprio questo nuovo sogno, e l’eroina Quiet Profume per quanto non fosse la più famosa o la più gettonata sembrava fare proprio al caso suo. Shoya aveva ancora tanto da imparare e tanto di vedere, doveva assorbire come una spugna tutto ciò che poteva e per questo si era studiato meticolosamente tutte le agenzie Pro Hero della città, arrivando a selezionare appunto Lifeline.
    Ciò che non si aspettava fu però una chiamata così rapida all’azione; infatti solo qualche giorno dopo la richiesta di tirocinio, Shoya fu raggiunto dal suo capo classe e gli fu annunciato l’approvazione alla sua applicazione e le modalità in cui si sarebbe dovuto presentare alla sua prima lezione.
    Il ragazzo tenne tra le mani il foglio e rilesse le parole scritte nero su bianco più volte lo stesso giorno e i giorni seguenti, era eccitato, carico e anche un po' preoccupato; stava per compiere il primo passo verso ciò che sarebbe stata probabilmente la sua carriera da Pro Hero, era davvero pronto?
    Confidava moltissimo in se stesso, questo però avrebbe potuto giocargli un brutto scherzo, non sapeva riconoscere i propri limiti e spesso infatti si era trovato in situazioni pericolose e al confine tra la vita e la morte.
    Shoya non dormì molto i giorni prima dell’inizio della missione, ripensava ai combattimenti che aveva dovuto affrontare con Karen e il suo compagno Lion; ripensò al giovane morto al teatro Kabuki, alle varie missioni di salvataggio a cui aveva partecipato. Esperienze che nel bene o nel male lo avevano segnato.

    La mattina dell’inizio della missione giunse rapidamente. Shoya si svegliò ben prima il sorgere del sole, non voleva portare molto con sé, se non la sua tuta e qualche vivere da mettere nello zaino proprio in caso di estrema necessità. La sua divisa eroe che aveva chiamato Full Dive decise di indossarla subito, il tessuto e la struttura di cui era composta gli aderivano perfettamente al corpo quasi come una seconda pelle molto spessa; inoltre grazie alla trama speciale di cui era composta poteva veicolare il suo quirk in ogni punto del corpo e non più solo dai palmi delle mani, questo era un grosso vantaggio per lui e gli aveva permesso di evolvere ad un livello superiore la potenza e la devastazione delle sue tecniche.
    Sopra la divisa decise di indossare una tuta molto semplice e leggera, scarpe bianche, pantaloni grigi e felpa nera scura senza alcun disegno particolare, si mise il cappuccio sopra la testa e con lo zaino in spalla uscì dalla scuola per dirigersi verso la Tokyo Bay.
    è un po' che non vedo il mare…
    Shoya aveva passato troppo tempo chiuso a studiare e ad allenarsi che negli ultimi anni non aveva nemmeno pensato di farsi un giro al mare a respirare un po' di aria salmastra. Adesso ne avrebbe avuto l’occasione e ne era felice.
    Mentre saliva sui mezzi di trasporto tirò fuori nuovamente il foglio di convocazione che aveva ricevuto dal capoclasse, ormai era tutto stropicciato da quante volte l’aveva aperto e chiuso.
    Su di esso erano riportati anche i nomi dei suoi due compagni di avventura: Robert Rossi e Ashi Atsushi, aveva già sentito i loro nomi, erano tutti suoi compagni di scuola, ma non aveva ancora avuto modo di parlare con loro o di incontrarli in missione.
    Ancora una volta Shoya sarebbe stato lo studente più grande del gruppo e con più esperienza, questa volta si sarebbe aspettato di essere riconosciuto vista la sua crescente popolarità all’interno della scuola.
    La volta scorsa Sumire e Amachi non sapevano chi fossi, adesso penso proprio di essere uno dei ragazzi più popolari dello Yuuei, non penso non sapranno chi sono…
    La popolarità e l’essere riconosciuto da tutti era una cosa che lo ossessionavano. Non vedeva l’ora di diventare un Pro Hero anche per questo.
    Arrivato al punto di incontro la prima cosa che Shoya percepì fu il forte odore di sala e il tepore dell’aria salmastra sulla pelle, una sensazione che non ricordava nemmeno più. Sorrise, prese fiato a pieni polmoni e riprese a camminare. La zona era praticamente vuota, c’era poca gente se non i pescatori e vari venditori di souvenir, sembrava tutto calmo, fin troppo forse per la zona altamente turistica quale era.
    Il giovane dai capelli neri non era intenzionato a perdere tempo in inutili distrazioni, quindi aguzzò la vista e cercò subito Quiet Profume; non fu difficile individuarla, il verde caratteristico della donna risaltò subito agli occhi e fu facile da scorgere.
    Shoya provò un misto di eccitazione e titubanza, era leggermente in anticipo e sembrava ancora non fossero arrivati gli altri studenti.
    Che mi prende, non è la prima missione che faccio, forza dai.
    Provare ancora queste piccole sensazioni di ansia e eccitazione lo facevano sentire vivo e gli darono la carica giusta per iniziare la giornata.
    Shoya si avvicinò a passo lento e quando giunse di fronte alla Pro Hero si tolse il cappuccio per farsi riconoscere. La donna era un po' più alto di lui, indossava un costume bizzarro e di un verde acceso proprio come i suoi capelli; sfoggiava un sorriso radioso e rassicurante, sembrava davvero una brava persona. Sarebbe stata anche forte abbastanza? L’obbiettivo era scoprirlo.
    Il giovane avrebbe atteso l’arrivo dei compagni per salutarli con un cenno della testa e un sorriso, non si sarebbe presentato a loro dava per scontato lo conoscessero, ma si sarebbe aspettato una loro presentazione.
    Infine la donna diede loro il benvenuto e si presentò chiedendo subito di Shoya.
    Il ragazzo dai capelli neri sentì il cuore palpitare al suono del suo nome, e il suo ego si gonfiò ancora di più.
    Sì Shizune-san, sono proprio io. E sono qui per imparare tutto ciò che avrai da insegnarmi, metto a tua completa disposizione tutte le mie abilità.
    Seguì con un mezzo inchino.
    Forse una presentazione troppo esagerata, però era nel suo tipico stile distinguersi dagli altri.
    Infine Shizune disse che stavano aspettando una barca che li avrebbe condotti verso una nave che per motivi ignoti non riusciva a raggiungere il porto di Tokyo.
    Shoya fu subito incuriosito da questa breve spiegazione, ma fu anche preoccupato, una missione in mare aperto? Era uno scenario che ancora non aveva affrontato e forse non si era equipaggiato correttamente.
    Mi scusi, Shizune-san? Avremo bisogno di qualche equipaggiamento particolare per una misione in mare aperto?
    Non aveva paura di affrontare dei nemici o un combattimento, aveva più paura di essere limitato nei movimenti.
    Prima che calasse un silenzio imbarazzante l’eroina decise di aprire una conversazione con i ragazzi, canticchiando. Shoya decise che era il momento di approfondire.
    Shizune-san, io sono molto curioso di sapere di più su di lei, perché hanno chiamato la sua agenzia? Io mi sento pronto a qualsiasi evenienza, sono solo molto curioso.
    Rispose sinceramente aspettando le varie risposte e ascoltando i suoi compagni di scuola.


    - Livello: 6
    - Forza: 32
    - Quirk: 250
    - Agilità: 243
    - Energia: 550
    - Status: Illeso
    - Equip: Full Dive (QUIRK)
    - Tecniche: //





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    Robert Rossi
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    HERO
    Exp: 775
    Livello: 4
    Energia:300

    Forza:115+10(guanti)=165
    Quirk:80
    Agilità: 80+20(stivali)=100

    Peso Trasportabile: [1/4]
    Scheda


    Narrato - Parlato - Pensato parlato di altri



    Dalla manifestazione anti mutanti non aveva pensato ad altro che allo studio e agli esami per la licenza provvisoria da heros ma quando aveva saputo da altri studenti che l'agenzia Lifeline aveva richiesto alla scuola di poter far collaborare alcuni studenti con la loro agenzia il suo animo si era gonfiato di gioia dato che da quando aveva intrapreso la sua via per diventare un eroe professionista aveva seguito su tutti i giornali e i social network la pro heros quiet perfume e aveva sempre cercato di comprenderne il modo di agire e di lavorare, così da imitarla in futuro dato che il lavoro che l’eroina svolgeva per lui era più importante di quello di sconfiggere un villain o un vigilantes;per questo non aveva aspettato gli ultimi giorni e aveva fatto richiesta di iscrizione per quella collaborazione compilato il modulo con i suoi dati e lasciato tutto come richiesto in segreteria si era preoccupato di verificare che il suo equipaggiamento fosse in ordine soprattutto la maschera antigas che per lui era diventato uno degli oggetti fondamentali dato che il suo quirk aveva generato in lui al solo sentire l’odore del sangue un stato di alterazione e se voleva lavorare con quell’agenzia e quindi a contatto con le persone doveva portarla con sé senza mai toglierla se non per necessità impellenti.


    passarono pochi giorni e proprio il capoclasse della sua sezione gli portò la notizia che la sua richiesta era stata accettata dandogli anche un foglio che riportava sopra le modalità con cui presentarsi e con chi avrebbe fatto squadra leggendolo vide che avrebbe fatto squadra con shoya ishida e ashi atsushi, due studenti di cui aveva sentito il nome ma con cui non aveva mai collaborato prima, qualcosa di più sapeva solo di shoya visto che era spesso nominato dai suoi compagni di classe visto che in passato aveva partecipato a varie missioni ed eventi importanti, inoltre, nel documento vi era segnato che il loro capo squadra sarebbe stata proprio la proprio la pro hero che gestiva la lifeline, quella notizia lo mise in agitazione oltre che di ottimo umore; per questo mentre giorni passavano in attesa che il giorno della missione arrivasse il ragazzo si dedicò agli allenamenti e al rinforzare la a sua unicità così da essere pronto ad ogni evenzienzo.

    la mattina della missione arrivo presto e visto che l'orario dell’appuntamento era stato fissato per sei e mezza del mattino il mutant si era alzato molto presto ancora prima che il sole sorgesse a rischiarare la città con la sua luce, con il buio che faceva da padrone a quella giornata ancora per qualche ora , vestitosi ponendo in dosso la sua divisa composta da due parti;La prima parte è un completo in due pezzi, dei pantaloncini corti ed una sorta di lunga maglia a maniche corte, entrambi in fibra di carbonio, tinti di blu. La seconda parte della divisa consiste nei veri e propri pezzi corazzati, placche in lega ferro-kevlar grigie opache poste in corrispondenza di spalle, torso ed avambracci. Alla vita, due cinture marroni tengono la maglia aderente, una normale in tessuto con un nodo ed una tattica in cuoio con degli innesti in ferro dove è possibile agganciare numerosi gadget, indossata la sua divisa e messo gli stivali che gli avrebbero permesso di aumentare la sua agilità e i guanti per una maggiore forza, preso lo zaino e riempito con alcune cose da mangiare e la sua maschera antigas che avrebbe messo prima di iniziare la missione si diresse verso l’ingresso della sua casa e dopo aver preso un lettore mp3 ,posto le cuffie sulle orecchie si diresse verso la stazione del treno così da raggiungere in poche ore la sua meta la spiaggia di Tokyo Bay dove avrebbe incontrato tutti coloro con cui quel giorno avrebbe dovuto collaborare con in sottofondo Rock You Like A Hurricane degli Scorpins si stava godendo il viaggio sino a quando il treno non si fermò alla stazione dove doveva scendere , scese dal treno e senza pensarci oltre raggiunse il luogo del ritrovo, arrivato proprio nel momento in cui la canzone che lo aveva accompagnato sino a lì aveva suonato le ultime note, si tolse le cuffie dalle orecchie e spense mp3 , ripose tutto nello zaino e si osservò intorno a sé notando poco distante da dove era lui sia la pro hero che shoya per questo rapido raggiunse il suo compagno di missione e la pro hero che guardo con gli occhi lucidi di gioia e con un cuore gonfio di emozioni e solo dopo che la pro hero aveva parlato e dato alcune informazioni e posto delle domande andò a rispondere con fare calmo < Buongiorno a lei >disse salutando la pro hero per poi girarsi verso shoya al quale rivolge un cenno con la mano in segno di saluto per poi tornare a rispondere al capo della missione < personalmente mi sento sia nervoso che emozionato e come se le due cose si fossero mescolate tra di loro dato che da quando ho iniziato il mio percorso da heros o sempre seguito tramite i giornali e altre piattaforme le vostre imprese con la speranza di imitare il vostro lavoro.> dice verso la pro hero facendo sentire anche al resto del gruppo le sue parole, per poi aggiungere <comunque anche se ho queste emozioni dentro di me mi sento pronto a dare il meglio di me per supportare tutti i miei compagni e voi> detto quelle ultime rimase silente ad ascoltare le altre informazioni che sarebbero arrivate da quiet perfume in modo tale da essere pronto al meglio a quello che stava per vivere così da non sbagliare, nell’attesa di informazioni e dell’arrivo della barca recuperò dalla borsa la sua maschera antigas che avrebbe indossato solo una volta che si sarebbe trovato sulla barca in viaggio verso l’inizio dell missione.







    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche-Abilità





    ---
    • Equipaggiamento
    [Costume]:Adaptive Suit

    ► Descrizione: Descrizione: La tuta personalizzata di Robert è composta da due parti. La prima parte è un completo in due pezzi, dei pantaloncini corti ed una sorta di lunga maglia a maniche corte, entrambi in fibra di carbonio, tinti di blu. La seconda parte della divisa consiste nei veri e propri pezzi corazzati, placche in lega ferro-kevlar grigie opache poste in corrispondenza di spalle, torso ed avambracci. Alla vita, due cinture marroni tengono la maglia aderente, una normale in tessuto con un nodo ed una tattica in cuoio con degli innesti in ferro dove è possibile agganciare numerosi gadget


    ► Effetto: Resistenza ai danni lievi.
    ► Durata: Permanente
    ► Peso: [0]


    GAS MASK[Difensivo]:
    ► Descrizione: dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola di inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola di espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.

    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente


    Technical Gloves [Accessorio costume]:
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.

    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1


    Electric Booster [Supporto]:
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.

    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

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    Piano piano, come una cucciolata che si incammina timida verso la madre dopo aver giocato, cominciarono ad arrivare gli studenti della Yuuei che avrebbero partecipato con lei a quella spedizione verso l'oceano. Il mare era un luogo così meraviglioso e quasi un mondo a parte per gli esseri umani, nonostante l'enorme avanzamento della tecnologia e degli stessi Quirk. Con la sua immensità, ricordava che non tutti i luoghi della terra andavano o potevano essere esplorati, un limite che anche la donna dai capelli color erba conosceva bene. Testare i limiti di sé stessi contro la natura pur rispettandola come se fosse un superiore a lavoro, forse era quello che la giapponese cercava nel proprio mestiere. Nel cuore sentiva uno strano calore che non provava spesso, solo nel vedere i ragazzi arrivare in quel modo da lei. Anche la Pro-Hero doveva in un certo senso risultare sicura ed apparire in grado di proteggere quei tre, che in un certo senso erano ancora ragazzini per lei. Forse la donna voleva apparire ai ragazzi come una madre apprensiva ma in grado di sferrare pugni ai criminali, o come un'amica a cui si doveva portare una certa riverenza data semplicemente dai loro ruoli sociali. Qualunque fosse l'impressione che voleva dare agli studenti, era ora arrivato il loro momento di parlare ad un loro superiore. Il primo fu Shoya, che si presentò in modo molto formale che fece quasi stupire la donna. Si aspettava qualcosa di più rilassato, ma capì che effettivamente ogni esperienza nuova era un'insidia nel proprio cuore quando si era così giovani. Scambiò quindi quella formalità per nervosismo e rispose con un sorriso deciso, mentre notava anche Robert arrivare.
    « Tu devi essere Robert-kun, invece. Manca solo Atsushi, allora. » - Avrebbe risposto, con una pronuncia straordinariamente corretta del suo nome e non quella tipica giapponese che storpiava ogni finale di quella lingua lontana. Come sapesse parlare così bene sarebbe stata una storia divertente da raccontare un'altra volta, visto che in quel momento il corvino preferì parlare del compito che dovevano svolgere. La donna si voltò nuovamente verso di lui, prima di unire le mani tra di loro coperte dai guanti color verde. « No, no. Ve li avrei forniti io altrimenti. Spero vi siate portati i vostri, perché non si sa mai cosa aspettarsi anche dai lavori più tranquilli. » - La donna avrebbe risposto con tono gentile e preferì non avere con sé il silenzio del mare ad imbarazzare tutti, ma semplicemente chiese loro come si sentivano in quel caso. Aveva già intuito che avessero una certa ansia, ma a preoccuparla era più che altro il ritardo della terza studentessa, che faceva attendere i tre presenti. Kaori era una persona molto puntuale, essendo una giapponese con un padre che aveva lavorato per anni con degli inglesi. I ritardi la infastidivano, ma era pur sempre una persona ragionevole e che pensava a tutte le possibilità. Forse c'era stato un ritardo col treno, forse i mezzi pubblici a Tokyo avevano deciso di non essere più così efficienti per un giorno. Per fortuna aveva quei due a tenerle compagnia, anche se non poteva che preoccuparsi. Forse le era successo qualcosa sul serio e avrebbero dovuto rimandare per andarla a salvare, cosa che non le sarebbe dispiaciuta. Riprendendo quindi a parlare tra di loro, Shoya chiese informazioni su quella giornata e Robert si mise a parlare molto di come si sentisse. Quiet Perfume voleva sicuramente rispondere a Shoya, ma si sentì molto felice di vedere che un giovane ragazzo Mutant aveva seguito il suo operato così da giovane e che ora volesse persino imparare ad agire come lei. La donna gli sorrise, lasciando le mani all'altezza dei fianchi e facendo una risatina contenta.
    « Oh, grazie mille! Sono felice di averti ispirato, Robert-kun! Ma per quanto riguarda la missione... » - La donna avrebbe prima guardato il lupo e poi Shoya, ma non era quello il momento di rispondere a lui. Avrebbe invece infilato la mano nell'unica ma profonda tasca di quel vestito, quasi nascosta rispetto alle pieghe di esso. Una suoneria composta da una popolare canzone eseguita con il violino si sarebbe diffusa nell'aria, costringendo la donna a rispondere. Avrebbe tirato fuori un piccolo smartphone dall'aspetto molto compatto e quasi tozzo, come se fosse fatto appositamente per resistere agli urti, per poi scorrere il dito sullo schermo per attivare la chiamata. « Sì, pronto? Come dice...è all'ospedale? Ah...che peccato! Mi spiace molto, le dica che la verrò a trovare quando si sentirà meglio! Sayonara! » - La donna aveva detto addio a chiunque fosse dall'altro capo del telefono con voce serena, ma la sua espressione era tutt'altro che felice. Sembrava quasi desolata di quello che aveva appena sentito, che non poteva che comunicare ai ragazzi.
    « Ashi-kun sta molto male purtroppo. Dovremo andare senza di lei, purtroppo. Al ritorno le porteremo dei fiori, però! » - Avrebbe detto stringendo il pugno, come se fosse decisa a mantenere quella promessa fatta al telefono. Il discorso forse avrebbe generato altro parlare, ma per il momento la donna aveva perso il filo del discorso sul compito da svolgere. Dopo qualche minuto, quando un'imbarcazione si affacciava sull'orizzonte, la Pro-Hero riprese improvvisamente a parlare. « Prima che venissimo interrotti, stavo dicendo che la missione sarà un'ispezione di un carico sospetto. Questi compiti vengono affidati alle agenzie di Pro-Hero quando si conoscono i naviganti e si sospetta un traffico illegale, oppure quando ciò che trasporta la nave è totalmente sconosciuto ma ci sono state delle resistenze da parte dell'equipaggio. » - La barca si sarebbe così avvicinata al porto lentamente, formando comunque una leggera striscia di bianco che seguiva il mezzo di trasporto, costringendo la donna a rimandare un'altra volta il discorso completo. Il trio avrebbe sentito il rumore del motore avvicinarsi, prima che la nave ormeggiasse con tranquillità nello spazio libero di fronte a loro. Era un'imbarcazione di colore bianco latte, non particolarmente grande ma in grado di farli stare senza problemi tutti sul ponte. Al centro di essa c'era probabilmente la cabina di comando della navetta, mentre sul ponte c'erano due ufficiali della guardia costiera giapponese dall'aria seria e posata in divisa blu e cappello. Questi si misero a legare un paio di spesse corde a due ganci presenti sul pavimento del porto, per far rimanere la barca ferma e permettere loro di salire.
    « Shizune-san, ragazzi, salite pure. » - Avrebbe comunicato uno dei due con fare rispettoso, mentre la donna li salutava con un gesto della mano. Alzando leggermente il vestito come una principessa al ballo, avrebbe fatto un piccolo salto per salire senza problemi sopra l'imbarcazione bianca nonostante la voglia dei due agenti di aiutarla a salire. Robert e Shoya avrebbero potuto seguire il loro supervisore allo stesso modo oppure facendosi aiutare, indifferentemente. La donna si sarebbe poi messa sul ponte, aspettando che tutto fosse pronto per partire. Slegando le corde, avrebbero impiegato qualche altro minuto prima di partire per la volta della nave sospetta, sentendo la brezza colpire i loro visi e l'odore della salsedine farsi strada nei loro nasi. Kaori avrebbe tirato un profondo respiro, come se fosse estasiata dal poter essere lì. La luce del sole cominciava già a spuntare in quella giornata primaverile, lasciando in lontananza il porto e la città di Tokyo. La barca andava veloce ed agile tra l'acqua tranquilla, che diventava sempre più profonda, scura e misteriosa. L'imbarcazione non si era allontanata troppo dalla città ed infatti erano ancora circondati dai ponti ed abbracciati dalla città. Avrebbero dovuto aspettare prima di allontanarsi dalla parte più visitata e commerciale della baia, come una stretta che si allentava mano a mano che si allontanavano da lì. Mancava ancora un po' al loro obiettivo, che per ora era quasi un trapezio lontano di colore grigio scuro, già notabile per la sua stazza. La donna verde avrebbe invitato i due a sedersi con lei sul ponte, ammirando il paesaggio che si allontanava da loro.
    « Come dicevo prima...il problema principale è che questo carico è sia sospetto ed il capitano si rifiuta di far salire chiunque sulla nave che sia della guardia costiera. » - Avrebbe detto loro con aria più seria, visto che quello sembrava essere un problema. L'agenzia Lifeline non era famosa per i suoi grandi scontri con criminali, ma erano decisamente capaci di gestire quel tipo di crisi.
    « Mancano ancora venti minuti di viaggio per arrivare lì. Mi aspetto che seguiate i miei ordini, soprattutto visto che abbiamo un membro in meno. Potremmo incontrare persone pericolose e dover maneggiare materiali molto sensibili. » - Erano parole semplici e dirette, pronunciate da quella che sarebbe stata la loro guardiana durante quei momenti. Non voleva sembrare dura, ma far affrontare ai due la realtà dei fatti senza girarci troppo. « Per ora direi di pensare ad un'eventuale piano, quindi dobbiamo conoscerci meglio. Se non la conoscete, la mia Unicità mi può far diventare di una sostanza simile alla gelatina. Per quanto concerne i colpi fisici, non possono farmi niente. Ho già letto i vostri file ma...spiegatemi e spiegatevi le vostre. » - Avrebbe concluso, mentre i suoi capelli verdi correvano col vento.




    Ordine: Master, thesaxofonist, Gaudenzio.
    Rieccoci qui ragazzi. Come forse avete letto nel topic di assenze, purtroppo Funlove non potrà partecipare alla AM e quindi proseguiremo senza di lei. Potete continuare a parlare ed interagire con Kaori per ora, rispondendo alla sua domanda alla fine. Tra poco arriveremo nel fulcro della AM ed affogherete poco dopo :**:
    Come prima, sapete come contattarmi!
     
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    Shoya Ishida | Hero Lv. 6

    NarratoPensatoParlatoAscoltato

    Subito dopo Shoya arrivò alla baia un lupo antropomorfo coperto da un’armatura alquanto vistosa e di colore grigio opaco. Aveva già intravisto quello studente per i corridoi della scuola, era impossibile non notarlo, i mutant non erano poi così tanti all’interno dell’istituto.
    Il giovane dai capelli neri rispose con un sorriso al cenno del compagno, poi tornò a conversare con la Pro Hero riguardo al necessario per la missione e sembrava che oltre la propria divisa eroe non sarebbe servito null’altro. Shoya si rilassò ed emise un flebile sospiro di tranquillità, voleva sempre essere preparato ad ogni evenienza e se la missione fosse iniziata con lui che non aveva l’equipaggiamento adeguato si sarebbe innervosito parecchio. Adesso poteva stare tranquillo e finire di ascoltare gli elogi di Robert all’eroina Quiet Profume.
    Ogni tanto il ragazzo si guardava attorno per vedere se stesse arrivando anche la terza studentessa, così era stato scritto nell’invito, sarebbero stati tre in quella missione.
    Che nervoso le persone in ritardo, ma come si fa a fare tardi ad una missione?
    Shoya iniziava ad inversori e forse anche Shizune sembrava iniziare a perdere le staffe.
    D’un tratto arrivò una telefonata, il telefono dell’eroina stava squillando. Ella rispose e apprese che il terzo componente della missione non avrebbe potuto partecipare perché si trovava in ospedale.
    Il corvino accennò una leggera espressione di dispiacere, ma in verità nel profondo del suo animo era scocciato da questa situazione, un eroe non può permettersi ritardi o di finire in ospedale prima di una missione, ci sono responsabilità ben superiori da dover rispettare verso gli altri e anche verso se stessi.
    Cercò di non iniziare quella giornata con il piede sbagliato, quindi distolse velocemente i pensieri e riprese ad ascoltare Shizune.
    La missione consisteva nell’ispezionare un carico sospetto, ed era una faccenda parecchio seria.
    Purtroppo il discorso si interruppe perché il loro mezzo di trasporto aveva appena ormeggiato e il rumore che produceva era troppo forte per essere ignorato. Avrebbero continuato il discorso dopo.
    La barca non era immensa, ma neanche piccola, l’equipaggio si era apprestato a fermare il mezzo e stava facendo salire la Pro Hero per poi indicare ai ragazzi di procedere.
    Shoya non si fece aiutare, con perfetto equilibrio salì a bordo e con estrema confidenza dei suoi movimenti si posizionò sul ponte vicino all’eroina in attesa di Robert, che non sarebbe tardato ad arrivare.
    A quel punto la barca lasciò gli ormeggi e il vento iniziò a farsi sentire scompigliando la massa di capelli neri del giovane studente. L’odore di salsedine di prima mattina e il tiepido calore del sole erano un toccasana per la salute e per l’umore.
    Shoya si sentiva davvero contento di intraprendere l’ennesima missione e questa volta via mare, un’esperienza che non aveva ancora provato.
    La ProHero riprese a spiegare la missione, sottolineando quanto sarebbe stato importante seguire i suoi ordini visto che adesso erano anche con un componente in meno.
    Shoya divenne improvvisamente serio e concentrato, ascoltò ogni singola parola facendone tesoro. Il suo sguardo trasmetteva fiducia in se stesso e un messaggio chiaro “ce la metterò tutta”.
    Ascoltò con curiosità il quirk di Shizune, poi il giovane dai capelli neri allargò le braccia e aprì i palmi delle mani verso l’alto iniziando a spiegare il suo quirk.
    La mia unicità è parecchio semplice, per chi conosca le basi della fisica.
    Sorrise con malizia e continuò.
    Un corpo in un ambiente tende a rimanere nello stato in cui si trova, tendenzialmente quiete, ma anche in moto. Tramite i palmi della mano ho la capacità di immettere nell’ambiente dell’energia o sottrarne a livello atomico. Questo può causare un eccesso di energia che verrà liberato nell’ambiente come esplosione oppure causare una carenza di energia che porterà l’ambiente a rallentare e fermarsi.
    Chiuse i palmi e ritornò in posizione rilassata.
    Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. E io ho la capacità di veicolare la trasformazione come desidero.
    Soddisfatto rimase in silenzio ad ascoltare Robert.



    - Livello: 6
    - Forza: 32
    - Quirk: 250
    - Agilità: 243
    - Energia: 550
    - Status: Illeso
    - Equip: Full Dive (QUIRK)
    - Tecniche: //





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    Robert Rossi
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    Livello:4
    Energia:300
    Forza:165
    Quirk:80
    Agilità:100

    Peso Trasportabile: [1/4]
    Scheda

    Narrato - Parlato - Pensato parlato di altri



    Arrivato alla spiaggia e dopo aver parlato in risposta alle prime domande fatte dalla pro hero sereno guarda Shoya senza dire nulla cercando di squadrarlo al meglio così da capire che persona fosse e come si comportava dato che lo aveva visto solo tra i vari corridoi della scuola senza mai parlarci per questo ne ascoltava con attenzioni ogni parola anche perchè ne aveva sentito parlare bene, poi lo sguardo si portò verso la pro hero cercando di ascoltare quello che gli disse verso di lui e senza dire nulla gli sorrise contento aspettando che anche il terzo compagno Atsushi arrivasse ma poi quando una telefonata arrivò a quiet perfume e la voce della pro hero rivelò che il terzo del gruppo era all’ospedale non disse nulla ma si intristì un pochino.
    Nuovamente torno con la sua attenzione sul capo missione ascoltando con fare calmo quello che gli aspettava nei prossimi minuti quando tutto fosse iniziato e quello che si sarebbero trovati davanto era un ispezione di un carico sospetto e ci sarebbe stato da parlamentare con chi era sulla nave per poter accedere e ispezionare il carico , per questo infilo al meglio i guanti e la maschera antigas sul volto e lo sguardo si rivolse verso l’acqua perchè la barca che li avrebbe portati in missione era giunta e dopo l’invito da parte della donna a capo dell’operazione sereno sali sulla barca e dopo essere salito come aveva già fatto shoya si avvicinò a lui e alla pro heros e dopo che la stessa torno a parlare rimase silente ad ascoltare con attenzione ogni dettaglio che Quiet perfume stava dando sulla missione, quando la ragazza chiese di parlare della propria unicità per creare un piano e permettere al resto del gruppo di conoscere meglio il potenziale di ognuno disse

    come si evince dal mio corpo il mio dna a subito una mutazione che ha generato un cambiamento all’interno del mio corpo mi, ha mutato sia fisicamente che caratterialmente trasformandomi in una persona dall’aspetto lupino, questi cambiamenti hanno portato in me a sviluppare un'agilità fuori dalla norma e altre capacità che rispecchiano il lupo e ultimamente ho sviluppato anche un olfatto fuori dalla norma.

    Si ferma un attimo e dopo aver preso fiato cercando di respirare sotto quella maschera antigas che aveva in volto disse verso shoya e la pro hero per avvertire loro perché portava sul volto quella maschera

    oltre agli aspetti che vi ho spiegato prima del mio quirk, questo aspetto lupino e le modifiche che il mio corpo ha subito lo hanno portato al poter aumentare anche la forza, quest’ultima però può scatenarsi anche da sola e per evitare che questo accada porto sul mio volto questa maschera antigas che mi isola dall’odore del sangue che potrebbe fuoriuscire da qualsi ferita, scatenando in me uno stato di frenesia predatoria che rischierebbe di farmi perdere il controllo: era giusto che lo sapesse entrambi così da evitare eventuali problemi di questo genere.
    Dice andando a spiegare il suo quirk in modo tale che la squadra conosca sia i punti deboli che i punti di forza del ragazzo così da poter comprendere ogni elemento utile e poterlo sfruttare al meglio durante la missione.






    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche-Abilità usate: //
    • Status: Illeso.


    • Lista equipaggiamento:
    [Costume]:Adaptive Suit
    ► Descrizione: Descrizione: La tuta personalizzata di Robert è composta da due parti. La prima parte è un completo in due pezzi, dei pantaloncini corti ed una sorta di lunga maglia a maniche corte, entrambi in fibra di carbonio, tinti di blu. La seconda parte della divisa consiste nei veri e propri pezzi corazzati, placche in lega ferro-kevlar grigie opache poste in corrispondenza di spalle, torso ed avambracci. Alla vita, due cinture marroni tengono la maglia aderente, una normale in tessuto con un nodo ed una tattica in cuoio con degli innesti in ferro dove è possibile agganciare numerosi gadget


    ► Effetto: Resistenza ai danni lievi.
    ► Durata: Permanente
    ► Peso: [0]


    GAS MASK [Difensivo]:
    ► Descrizione: dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola di inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola di espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.

    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente


    Technical Gloves [Accessorio costume]:
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.

    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1


    Electric Booster [Supporto]:
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.

    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

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    Sugar-fueled machine

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    NEW HORIZONS - THE SEA

    Saliti sulla barca della guardia costiera, mettendo i piedi su quella superficie che li avrebbe portati a destinazione, il viaggio del trio era appena cominciato. Accompagnati dal motore della barca, che infastidiva leggermente la donna nonostante non volesse proprio darlo a vedere, si misero nel vento ad ascoltarsi l'uno con l'altro per ottimizzare il loro lavoro di squadra. Avere un membro in meno infatti poteva spesso incidere in modo molto negativo su quanto un'operazione potesse avere successo. Forse lo sapeva bene Shoya, che aveva tempo prima sventato un rapimento ed aveva dovuto giocare di squadra con un suo stesso clone, ma anche il giovane ragazzo lupo che aveva più esperienza del compagno in quel tipo di lavori. Forse avrebbe trovato certe differenze nei modi di fare tra l'agenzia Providence e Lifeline, considerato quanto a contatto erano loro due con il diretto responsabile dell'agenzia. Il mare scorreva quindi velocemente accanto a loro, come un dipinto che raffigurava un paesaggio marittimo a cui venivano aggiunte mano a mano più pennellate. Il mare aperto non emetteva una grande varietà di suoni e tra questi il vento che raffreddava i loro visi e l'acqua che andava imperterrita sulla barca quasi li isolava dal mondo esterno, dalla città che si erano lasciati alle spalle. Le enormi navi commerciali venivano superato velocemente, nonostante la stazza della loro imbarcazione notevolmente minore. In quel momento a viaggiare ed ad esistere c'erano solo loro tre seduti sul ponte, assieme agli agenti che cercavano di dare loro un po' di privacy, nonostante gettassero occhiate incuriosite alla donna che dopotutto era molto popolare in tutta la città. Quest'ultima si mise ad ascoltare, nonostante l'aria quasi malinconica che provava nell'osservare l'orizzonte. Era una donna sensibile dopotutto e nonostante fosse andata in mare innumerevoli volte, ammirava sempre quel paesaggio così lontano dal luogo dove era cresciuta. Era però attenta a cosa dicevano i due ragazzi, anche perché come detto da lei non potevano permettersi errori.
    « Capisco! Sembra un potere molto utile. Ho cercato qualche informazione su di te quando hai fatto richiesta e ho visto che te la cavi bene con il tuo Quirk. » - Avrebbe risposto con tono allegro la donna, sorridendo al ragazzo tanto da socchiudere gli occhi. Era una spiegazione veloce e semplice della propria Unicità, abbastanza da soddisfare Quiet Perfume. Avrebbe quindi proseguito con la spiegazione Robert, cominciando invece ad essere decisamente più prolisso del proprio compagno di squadra. La donna restò però serena nonostante le avvertenze del Mutant, considerata l'entità di quegli avvertimenti. Più che ignorare ciò che aveva detto, sembrava non avesse una grande preoccupazione di quella possibile furia animale. La donna avrebbe fatto un suono con la bocca, come per mormorare, prima di rispondere anche a lui. « Va bene Robert-kun. Non sei il mio primo collaboratore ad avere effetti collaterali col Quirk. Credo sia un'Unicità utile...se proprio avrai questi problemi ci penserò io. So che queste domande ve le avranno fatte mille volte ma...lavorare in sintonia è la parte più importante di questo lavoro. » - Avrebbe cominciato a spiegare la donna, introducendo il discorso dalla risposta per Robert, muovendo le mani coperte dai guanti come se fosse una maestra. « Pochissimi eroi sono come Endeavor od il vecchio All Might, che possono lavorare anche da soli ed ottenere risultati. Per fortuna dei criminali, non siamo tutti come loro. Voglio che vi guardiate bene le spalle quando saremo sulla barca, io potrò guardarmele da sola. Beh, potrei, letteralmente. » - Avrebbe così concluso, alzandosi dal ponte aiutandosi con le mani. Mancavano ancora una decina di minuti al loro arrivo, ma una grossa nave solitaria già si stagliava all'orizzonte e si faceva sempre più vicina. I due studenti avrebbero potuto notare come fosse una delle grandi navi carico che attraversavano l'oceano per importare ed esportare prodotti. Era però circondata da numerose imbarcazioni della guardia costiera, identiche a quelle dove sedevano loro. Il viaggio sarebbe durato per poco, forse velocizzato dall'ansia che chiunque su quella nave provava. I ragazzi avrebbero potuto approfittarne per parlarne tra di loro o con la loro mentore per un'ultima volta. Arrivati lì vicino, in quella specie di campo minato di barche in quel pezzo di tranquillo mare, sembrava però che l'azione fosse già partita senza di loro. I ragazzi stessi avrebbero visto...numerose persone gettarsi dalla nave cargo, una caduta di diversi metri che poteva essere molto pericolosa per qualunque essere umano. L'equipaggio stava abbandonando la nave in maniera molto veloce e già da lì si poteva intuire che qualcosa non andasse. Già dalla distanza, Kaori si affacciò cercando di non essere accecata dal sole, prima di esclamare i primi ordini ai suoi sottoposti.
    « Spero sappiate prendere una persona al volo ragazzi, perché dobbiamo cercare di non farli cadere in acqua, è troppo pericoloso! Fate il giro della nave e cercate di riportarli sulle imbarcazioni prima che si spezzino la schiena. » - La donna avrebbe velocemente cambiato forma di fronte ai ragazzi, diventando ancora più verde di prima. L'intero corpo di Quiet Perfume divenne gelatinoso e, nonostante l'odore di acqua salata, i due avrebbero potuto sentire un vago odore di menta fin da lì. La donna trasformata in gelatina si sarebbe lanciata per prendere più persone possibili al volo, trasformando le proprie braccia ed il proprio corpo in morbidi cuscini d'atterraggio. Sarebbe presto sparita dalla loro vista, arrivando dall'altra parte della nave. I due ragazzi dovevano agire in fretta per salvare un trio di uomini che si stava buttando, come se stesse scappando da qualcosa, dal bordo della nave di fronte a loro, a circa otto metri. Forse saltando li avrebbero presi, ma ce l'avrebbero fatta ad arrestare con facilità una caduta del genere?





    Ordine: Master, thesaxofonist, Gaudenzio.
    Eccoci qui. Potete parlare ancora con Kaori prima di arrivare sulla scena: descrivetemi pure come provate ad salvare gli uomini che si stanno buttando in mare. Potete parlare liberamente con l'equipaggio per farvi aiutare ed altro, oltre che usare il vostro Quirk liberamente.
     
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    Shoya Ishida | Hero Lv. 6

    NarratoPensatoParlatoAscoltato

    Shoya spiegò il suo quirk e successivamente ascoltò quello di Robert, anche se era facilmente intuibile visto il suo aspetto.
    Bene un altro compagno di squadra dall’aspetto animalesco, speriamo sia almeno all’altezza di Lion.
    Il giovane ripensò velocemente alle missioni passate con il suo vecchio compagno di squadra Lion, che non vedeva da molto tempo ormai, e un leggero sorriso compiaciuto gli si stampò in volto.
    Kaori invece era malinconica, qualcosa la turbava, ma cercò di mascherarlo impartendo la prima lezione della missione: il lavoro di squadra. Era più che mai evidente che la pro hero considerasse fondamentale la collaborazione e la strategia, mentre sembrava un po' contro le azioni singole.
    Shoya purtroppo non era allineato su quel pensiero, sì aveva apprezzato il lavoro di squadra nelle precedenti missioni, ma comunque se l’era sempre cavata grazie al suo personale spirito di iniziativa e la sua abilità nella risoluzione dei problemi; non era ancora al livello di Endeavor o All Might, però un giorno ci sarebbe potuto arrivare, affrontare i nemici da solo e uscirne vincitore grazie alle proprie abilità. Non suonava per nulla male nella sua testa.
    Il ragazzo stava fantasticando aiutato dal movimento ondeggiante della barca, non si accorse che ormai erano quasi giunti al punto di interesse. Un’immensa imbarcazione cargo si stagliava all’orizzonte circondata da piccolissime navi della guardia costiera. Mancava davvero poco all’arrivo.
    Ehi Robert, secondo te cosa ci aspetta oggi?
    Shoya era curioso, un po' agitato per questa nuova missione, ma questi sentimenti miscelati assieme erano come benzina per il suo spirito, si sentiva carico, fresco di energie e pronto ad affrontare ogni situazione.
    Quando furono abbastanza vicini la scena che si palesò davanti era tutt’altro che rassicurante. Il panico regnava sovrano e non si capiva cosa stesse succedendo. Persone si stavano per lanciare giù dalla nave cargo.
    La Pro Hero non si fece cogliere imparata, diede un rapido ordine ai ragazzi e poi si trasformò in una sostanza verde, densa e gelatinosa gettandosi a capofitto verso la nave per salvare più persone possibili.
    Shoya rimase fermo a bocca aperta, impassibile, non aveva fatto in tempo a realizzare la situazione. Quando quiet perfume sparì dietro la nave allora si ridestò e capì cosa stava accadendo. Doveva muoversi e anche in fretta altrimenti tre uomini si sarebbero potuti sfracellare contro il duro muro che era il mare.
    Il giovane ragazzo dai capelli neri si tolse rapidamente la tuta sportiva slacciando i pantaloni e levandosi la felpa: infatti aderente alla pelle indossava la sua tuta eroe Full Dive, ancora nuova fiammante, non aveva avuto modo di usarla in nessun’altra missione prima di questa.
    Robert, non ti preoccupare, io ne prendo due, tu occupati dell’altro. Forza e coraggio!
    La strategia gli si era già fissata in mente. Con la nuova tuta non doveva più preoccuparsi di veicolare il suo Quirk attraverso i palmi della mani, adesso avrebbe potuto sfruttare ogni centimetro di tessuto speciale per utilizzare il suo potere.
    Shoya si appoggiò alla paratia della nave della guardia costiera con facendo forza con entrambe le braccia per spingersi in avanti. Prima di ciò avrebbe parlato allo staff della nave.
    Preparate dei salvagente da buttare in mare, afferrerò due persone e farò in modo di attutire la loro caduta! State pronti!
    Poi si sarebbe lanciato in direzione dei due uomini che stavano precipitando.
    Shoya sentì l’adrenalina corrergli nelle vene e i muscoli diventare tesi e rigidi, non si aspettava di dover entrare subito in azione, però ormai non poteva tirarsi indietro. Sarebbe balzato con tutta la sua forza verso i due sconosciuti e avrebbe tentato di afferrarli con entrambe le braccia.
    Se ci fosse riuscito era solo a metà dell’opera, perché successivamente si sarebbe dovuto concentrare per attivare il suo quirk con la tecnica Ion Drug veicolata tramite le piante dei piedi. L’obbiettivo era assorbire l’energia potenziale generata dal suo moto in caduta verso il mare, veicolare quel surplus energetico agli arti superiori per reggere il peso e nel frattempo rallentare la caduta verso il mare.
    Non agitatevi o perdo l’equilibrio
    Avrebbe detto con tono rassicurante ai due uomini che stava per salvare.
    Se lo staff della guardia costiera lo avesse ascoltato poi ci sarebbero stati due salvagente ad aspettarli.


    - Livello: 6
    - Forza: 57 (32 +25)
    - Quirk: 250
    - Agilità: 268 (243 + 25)
    - Energia: 515 (550-45)
    1 turno su 3 power up
    - Status: Illeso
    - Equip: Full Dive (QUIRK)
    - Tecniche: Ion Drug
    - Danno: //
    - Costo: 45
    - Power Up: +1 FRZ/AGI ogni 10 punti Quirk
    - Durata: 3 turni
    - Descrizione Tecnica: Tramite i palmi della propria mano l'utilizzatore del Quirk potrà sfruttare l'energia ionizzante presente nello spettro elettromagnetico (Come luce, UV, IR, Raggi X ecc.) per generare un power up.
    In questo modo il caster andrà a neutralizzare proporzionalmente (quindi in parte o in toto) la scarica di energia offensiva intercettata con i palmi della mano e potrà convertire tale surplus energetico all'interno di una regione fisica specifica (arti superiori, arti inferiori, torso ecc.).






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    Agilità:100+20=120

    Peso Trasportabile: [1/4]
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    Terminata la sua spiegazione quiet perfume tornò a parlare verso i due ragazzi quando il capo squadra si rivolse a lui inizialmente la osservo con fare attento poi sereno annui alle sue parole in modo da far comprendere che aveva recepito il discorso, il gesto durò pochi secondo Shoya pochi secondo dopo gli fece una domanda non disse nulla inizialmente facendosi cullare dal movimento dell’imbarcazione che li stava conducendo a destinazione, riflettuto con attenzione a quella domanda infine andò a dire a shoya
    cosa ci potrebbe aspettare oggi ? mi chiedi,sinceramente non so bene cosa potrebbe accadere ma spero vivamente che le persone sulla nave collaborino e ci lascino esaminare la loro imbarcazione e quello che vi troveremo ma come sempre questa cosa non accadrà e saremmo costretti a fare uso delle nostre unicità per risolvere la situazione con la speranza di non combattere.
    Dice guardando con attenzione shoya prima e poi la pro heros come a cercare un loro sguardo di intesa e nello stesso tempo di conforto per alleggerire la tensione del momento che gli si era creato dentro dall’inizio di quel viaggio; tutto cambiò rapidamente non appena la nave giunse abbastanza vicino dall’obiettivo perchè in quel momento si potè notare che alcune persone si stavano gettando giù dalla nave cargo, la scena lo catturo rapidamente e lo porto a tendersi come una corda di violino pronto a scattare al primo ordine, per questo dopo che la pro heros si trasformò in una specie di sostanza verde, densa e gelatinosa subito dopo aver dato l’ordine di salvare più persone possibili il ragazzo guarda shoya che gli stava dando quella specie di ordini che doveva fungere da creatori di una strategia gli annui concentrato per poi dire

    va bene farò tutto quello che vi è da fare in modo da salvare queste persone
    mentre quelle parole uscivano dalla bocca del ragazzo lupo si portò verso il bordo della loro nave davanti al punto in cui poteva vedere le persone gettarsi in mare e in quel momento riprendendo l’idea di shoya che gli sembrava al momento la più sensata disse ai marinai

    oltre ai salvagenti che vi sono stati richiesti gettate in mare il più possibile così che ci permettano di salvare una volta in acqua più persone possibili proverò a bloccare la caduta prima che cada in acqua sperando che il mio salto non vada a vuoto

    dice verso l’equipaggio della loro imbarcazione e in quel momento dopo aver guardato davanti a sé fece un piccolo scatto in avanti e arrivato in quella breve corsa al bordo barca pose le mani sul ferro che componeva il bordo dell’imbarcazione come nel gioco della cavallina si diede una spinta in avanti sfruttando tutta la sua agilità in modo tale da raggiungere la prima persona che aveva davanti a sé che si stava lanciando giù dalla nave cardo e avrebbe provato ad afferrarla al volo in modo tale da fare da scudo nella caduta in acqua e successivamente essere recuperato tramite il salvagente e poter così infine risalire sulla nave e continuare la missione




    TECNICHE&EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche-Abilità usate:
    leap of the wolfl livello 2
    DESCRIZIONE: dopo aver assunto una posa a quattro zampe dandosi la spinta con tutto il corpo riesce a spiccare un balzo verso l'avversario che permettendogli di ridurre sia la distanza che aumentare la sua agilità del 25% in modo tale che i movimenti risultino più rapidi e fluidi mostrando così l'agilità e la velocità che naturalmente caratterizza le spece di animali come i lupi e i cani .
    COSTO 75%di agilità + 4% mantenimento (in Energia)

    • Status: Illeso.


    • Lista equipaggiamento:
    [Costume]:Adaptive Suit
    ► Descrizione: Descrizione: La tuta personalizzata di Robert è composta da due parti. La prima parte è un completo in due pezzi, dei pantaloncini corti ed una sorta di lunga maglia a maniche corte, entrambi in fibra di carbonio, tinti di blu. La seconda parte della divisa consiste nei veri e propri pezzi corazzati, placche in lega ferro-kevlar grigie opache poste in corrispondenza di spalle, torso ed avambracci. Alla vita, due cinture marroni tengono la maglia aderente, una normale in tessuto con un nodo ed una tattica in cuoio con degli innesti in ferro dove è possibile agganciare numerosi gadget


    ► Effetto: Resistenza ai danni lievi.
    ► Durata: Permanente
    ► Peso: [0]


    GAS MASK [Difensivo]:
    ► Descrizione: dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola di inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola di espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.

    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente


    Technical Gloves [Accessorio costume]:
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.

    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1


    Electric Booster [Supporto]:
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.

    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente



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    NEW HORIZONS - THE SEA

    Il calmo mare blue di fronte ai loro visi si trasformò nello scenario per cui erano stati ingaggiati. Mentre Quiet Perfume scivolava come un dragone cinese per tentare di salvare più gente possibile, si chiedeva quale fosse il motivo di quel caos. Non aveva appena detto ai due ragazzi che si sarebbe trattato al massimo di una piccola ispezione o di dover arrestare un paio di criminali? Quegli uomini non dovevano scendere dalla barca, andava contro ogni logica che aveva costruito con le informazioni che le avevano fornito. Non si era sicuro della provenienza di quella merce e l'equipaggio si era rifiutato di far salire la guardia costiera, persino resistendo ai tentativi delle forze dell'ordine di mettersi in contatto con loro. In quel caso dovevano agire gli eroi e fungere da tramite, forse potendo sfruttare la loro personalità e la propria Unicità per non correre i rischi di un normale essere umano. Perché uscire fuori da quel luogo sicuro e fare una resistenza da lì? Non che facesse piacere alla donna, ma nemmeno avere persone che agiscono per isteria o senza alcun motivo logico dietro poteva essere un buon segno. Cosa stava succedendo su quella nave?
    Dall'altra parte, i due ragazzi dovevano gestire la situazione da soli. Erano ovviamente sotto la responsabilità di Quiet Perfume e dovevano agire nel meglio delle loro possibilità, ma avrebbero presto capito che ormai dovevano imparare a gestire certe azioni da soli. La loro mentore aveva ovviamente fatto un discorso sul lavorare di squadra, ma tutto ciò doveva essere completato da eccellenti abilità individuali. Entrambi avevano dato delle brevi indicazioni alle autorità con cui dovevano collaborare, queste ultime forse un po' sbigottite dai loro ordini. Non erano abituati a farsi comandare da ragazzi così piccoli, ma non potevano di certo ignorare gli uomini in procinto di cadere. Diversi salvagenti color rosso vennero buttati in mare, mentre le barche si disponevano in modo da non essere d'intralcio alle operazioni ed evitare di far schiantare l'equipaggio su di esse. Purtroppo non c'era stato molto tempo per organizzare un'operazione del genere, ma dovevano usare il materiale che avevano con sé. Lanciandosi dall'imbarcazione sfruttando al meglio la forza che potevano accumulare su quel piccolo spazio, i due avevano agito con qualche secondo di stacco, Shoya cercando di salvare due persone assieme e Robert occupandosi dell'ultima. Nel caso di Robert, che possedeva solo un Quirk di potenziamento, si doveva affidare solo alle proprie gambe e alla propria forza per recuperare l'uomo senza farsi male. L'impatto con il suo corpo rigido e nervoso fu piuttosto doloroso per entrambi, ma l'uomo che era già svenuto sembrò cadere a peso morto tra le sue braccia. Robert sarebbe caduto di schiena sull'acqua, sentendo per un attimo il fiato tagliato, dovendo però risalire assieme all'uomo che si era risvegliato da quello stato catatonico. Il ragazzo avrebbe sentito quella persona da soccorrere agitarsi dopo essersi ripreso, per poi aggrapparsi al salvagente già posizionato vicino a lui. Robert galleggiando avrebbe visto il marinaio venir trasportato su una delle imbarcazioni, prima di poter osservare i risultati del suo compagno. Shoya aveva deciso di farsi carico di ben due persone, un rischio ma allo stesso tempo un'azione che poteva salvare ad entrambi mesi in ospedale di ossa rotte. Caricando il proprio corpo e la propria tuta con la propria Unicità, il giovane ragazzo di terzo anno aveva cercato di abbracciare con un braccio ciascuno i due uomini mentre cadevano. Aveva spiccato il volo verso i due e li aveva presi agganciandoli all'altezza del loro stomaco, facendoli gemere un poco ma senza causare particolari danni. Rimase in quella posa solido, scendendo abbastanza lentamente quasi come un angelo che aveva come ali quei due corpi. Atterrare di gambe era probabilmente una scelta molto sconsigliata per la maggior parte degli esseri umani, ma per fortuna lo studente aveva dalla sua parte la propria Unicità. Non poteva vederli, ma i due uomini avevano una faccia esterrefatta sui loro volti. Appena toccata la superficie dell'acqua però sarebbe quasi sprofondato dentro la massa d'acqua, sentendo tutto il peso dei due adulti sulle proprie spalle. Come bambini che imparano a nuotare da soli, i due si sarebbero staccati poco dopo per seguire le azioni dell'uomo salvato da Robert. I due ci avrebbero messo poco a risalire sulla barca più vicina a loro, nonostante nessuno li potesse fornire con asciugamani. Avrebbero potuto osservare tutti gli agenti a lavoro per curare eventuali persone ferite e parlare con loro, notando anche gli sguardi pieni di gratitudine imbarazzata dei tre che avevano appena salvato. Sarebbe stato bello rimanere lì per sentire i loro ringraziamenti, ma avrebbero potuto sentire la voce di Quiet Perfume chiamarli lontana.
    « Robert-kun! Shoya-kun! Salite sulla barca, aggrappatevi alle mie braccia! » - Forse sarebbe stata una frase più adatta ad un'arrampicata in montagna, considerata soprattutto l'altezza della nave, ma i due avrebbero visto la Pro-Hero ancora nella sua forma verdastra. I suoi arti superiori infatti si sarebbero allungati fino a raggiungere l'altezza delle loro teste. Saltando da una barca all'altra avrebbero potuto tranquillamente arrivare accanto al profilo della nave ed aggrapparsi a quelle "corde" offerte dalla propria superiore. Shoya avrebbe sentito un profumo di menta nell'aria e la consistenza semisolida del materiale, che forse poteva fare un po' di impressione a qualcuno. In ogni caso, i due sarebbero stati poi recuperati fino ad arrivare in cima proprio dove la donna li aspettava. Lasciando il loro polso che era stato accuratamente legato dalla gelatina, avrebbero trovato un ponte molto scarno e tenuto male, privo di qualsivoglia decorazione e pensato esclusivamente al carico merci. La parte posteriore della nave era leggermente rialzata rispetto alla prua, contenendo anche quello che poteva sembrare un "edificio", che probabilmente ospitava altra merce e gli alloggi dell'equipaggio. Era un blocco bianco alto circa 2 pian che aveva numerose finestrelle e, a giudicare dalla costruzione, sembrava scendere verso la parte inferiore della nave. A regnare su tutta l'imbarcazione era una gru che serviva probabilmente per lo scarico delle merci, che formava una certa ombra ora che si trovavano lì. Il pavimento della nave carico sembrava particolarmente rovinato, con strani segni di tagli e graffi un po' dappertutto. Sembrava che qualcosa fosse stato trascinato e che si fosse mosso molto velocemente lungo quella superficie. La base del macchinario pesante sembrava sporca di una qualche sostanza scura di colore grigio scuro, invece. Facendo qualche passo tra gli alloggi e la gru, era possibile notare un elemento diverso: sembravano esserci quattro uomini sparsi lungo il ponte, uno strano paesaggio inquietante che fece portare una mano sulla bocca per lo sgomento anche a Kaori. « Oh cielo. Sembra ci sia stato un qualche scontro con...qualcosa. » - Avrebbe indicato i vari segni sul legno, se i due ragazzi non li avevano ancora notati, prima di avvicinarsi agli uomini toccando loro i polsi od il collo. La donna sembrò più rilassata, anche se sempre sull'attenti. « Sono solo svenuti, per fortuna. Li porterò alla guardia costiera. Voi due intanto date un'occhiata alla zona, sono scese troppe poche persone per una nave di questa portata. Molto probabilmente c'è ancora qualcuno nascosto e forse ferito...fate attenzione e ritiratevi se incontrate ostili. Ah, ecco. Mi stavo quasi scordando di darvi queste. » - Con un sorriso, la donna avrebbe immerso la mano in quella che sembrava essere una tasca presente nella parte dell'addome del proprio costume. Da lì avrebbe estratto quelle che sembravano essere una coppia di ricetrasmittenti che erano in qualche modo ancora pulite e non sporche di gelatina.
    « Teniamoci in contatto. A fra poco, ragazzi. » - Avrebbe pronunciato seria la donna, prima di mutare le proprie braccia per avvolgere i quattro uomini come se fossero dei barili. Sembrava fare un po' di fatica, ma nulla che non potesse gestire. Avrebbe lasciato quindi i due da soli, dando loro la libertà di agire. C'erano diversi punti da investigare su quella nave misteriosa. Cosa avrebbero scelto di fare?





    Ordine: Master, thesaxofonist, Gaudenzio.
    Rieccoci. Potete decidere quale parte della nave esplorare per prima e se andare in ricerca di qualcosa di particolare. Potete adottare l'approccio che volete alla situazione, investigando la parte che preferite. In caso non ci sia bisogno di un mio post vi lascerò continuare, quindi potete seguire la pista che preferite.
    Per qualsiasi domanda, lasciatemi un MP!
     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Shoya Ishida | Hero Lv. 6

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    L’acqua del mare era dannatamente fredda. Shoya muoveva velocemente le mani sulle proprie cosce mentre era seduto sull’imbarcazione e respirava affannosamente, non per lo sforzo, quello era stato il meno, più invece per l’impatto con l’acqua gelida e il fatto che il peso delle due persone che aveva salvato lo aveva fatto sprofondare ad un paio di metri sott’acqua. Avrebbe evitato volentieri di lavarsi, ma purtroppo la densità dell’acqua e la difficoltà di manovra non gli avevano permesso di dosare la potenza del Quirk per farlo galleggiare.
    Robert era seduto proprio affianco a lui, e tutto intorno gli uomini della guardia costiera e dell’equipaggio li stavano ringraziando con gioia e festa. Il giovane studente dai capelli neri aveva le orecchie piene d’acqua, la vista annebbiata e i brividi di freddo, non riuscì a godersi nemmeno un elogio.
    Ottimo… lavoro… Robert… Brr
    Disse a bassa voce con un tremolio di voce e i denti che battevano tra di loro.
    Non passò molto tempo che la Pro Hero si fece sentire, era arrivato il momento di salire sulla nave e cercare di capire cosa diavolo era successo.
    Un fortissimo profumo di menta penetrò nelle narici di Shoya, il quale si sentì come rinvigorito, quell’odore era così forte che lo fece scattare in piedi e spalancare gli occhi. Quiet Perfume si era appena trasformata in una specie di doppia corda gelatinosa pronta a trasportare i due studenti sul ponte dell’imponente nave cargo. Era ora di andare, non c’era tempo per scaldarsi al sole o lamentarsi del freddo.
    Il ragazzo salutò con un cenno di mano lo staff della guardia costiera e poi prese un profondo respiro, iniziò a scuotere i muscoli delle braccia e delle gambe per farli rinvigorire poi saltò con disinvoltura verso la Pro Hero. Il quirk Ionization era ancora attivo, Shoya si era allenato molto negli ultimi mesi e aveva sviluppato il suo potere a tal punto che per smaltire tutta l’energia in surplus accumulata c’era bisogno di un bel po' di tempo; il vantaggio di tutto questo è che ha sempre la possibilità di poter scegliere dove veicolare l’accumulo di energia e perciò qualche muscolo sfruttare più di un altro.
    Arrivato in cima al ponte Shoya iniziò la sua attenta osservazione mettendosi immediatamente in una posizione di guardia, quindi con entrambe le mani alzate e con i palmi aperti, la schiena leggermente piegata in avanti e le gambe poco piegate.
    Due strutture si imponevano davanti agli occhi, una gigante gru utilizzata probabilmente per movimentare carichi pesanti e il parallelepipedo bianco che accoglieva gli alloggi dell’equipaggio e anche altro materiale. Attorno a loro non c’era nulla, niente di particolarmente vistoso o decorativo, solo un vasto disordine e molti segni di scavi e graffi sul pavimento ligneo della barca. Qualcuno con degli attrezzi o con delle zanne aveva sicuramente causato tutto questo.
    L’aria era più calda sopra il ponte, il sole picchiava e l’unica ombra era creata dalla gru, uno strano silenzio regnava infranto solo dalle onde che sbattevano di tanto in tanto contro il bordo della nave e qualche gabbiano sporadico che volava in cielo. All’orizzonte nemmeno una nuvola.
    Ei Robert, che ne pensi di questi segni sul legno? Riconosci il tipo di taglio?
    Disse rapidamente Shoya mentre continuava a guardarsi attorno ed ispezionare l’ambiente.
    Essendo Robert un mezzo lupo probabilmente conosceva molto bene che tipo di animale avrebbe mai potuto fare quei segni sul legno, chi meglio di lui per iniziare ad ipotizzare la causa di tutto quel disordine?
    Infine Quiet Perfume si mosse e fece notare che c’erano quattro persone svenute totalmente a caso sul ponte dell’imbarcazione, avevano assolutamente bisogno di assistenza e perciò l’eroina lasciò i due studenti ad indagare consegnando loro delle ricetrasmittenti.
    Shoya era abituato a lavorare in quel modo, nelle ultime missioni con Lion aveva usato delle ricetrasmittenti e aveva esplorato ambienti ben più ostili e tenebrosi di quello, però non c’era da abbassare la guardia. Mise la sua ricetrasmittente e salutò la Pro Hero con rispetto.
    Conti pure su di noi Kaori-san, non la deluderemo.
    Dopo aver atteso un paio di minuti che la situazione si fosse assestata Shoya mise in moto il cervello come suo solito per cercare subito un indizio o qualcosa da fare.
    Robert dobbiamo cercare di capire se questi solchi hanno un senso, una direzione… vediamo un po' da dove possono essere partiti
    Shoya iniziò così ad esaminare il pavimento della nave in cerca di differenze tra un taglio e l’altro, alcuni sarebbero potuti sembrare più recenti e altri più datati anche in base alla profondità, al colore ecc. La cabina sembrava un buon punto da dove partire.
    Facciamo un giro in quell’edificio visto che qui fuori sembra non ci sia nulla di interessante?
    Per ora avrebbe preferito non separarsi dal suo nuovo compagno di missione, doveva ancora inquadrarlo bene per capire la sua forza e il suo potenziale. Doveva tenerlo sott’occhio.

    - Livello: 6
    - Forza: 57 (32 +25)
    - Quirk: 250
    - Agilità: 268 (243 + 25)
    - Energia: 515 (550-45)
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    - Status: Illeso
    - Equip: Full Dive (QUIRK)
    - Tecniche: Ion Drug
    - Danno: //
    - Costo: 45
    - Power Up: +1 FRZ/AGI ogni 10 punti Quirk
    - Durata: 3 turni
    - Descrizione Tecnica: Tramite i palmi della propria mano l'utilizzatore del Quirk potrà sfruttare l'energia ionizzante presente nello spettro elettromagnetico (Come luce, UV, IR, Raggi X ecc.) per generare un power up.
    In questo modo il caster andrà a neutralizzare proporzionalmente (quindi in parte o in toto) la scarica di energia offensiva intercettata con i palmi della mano e potrà convertire tale surplus energetico all'interno di una regione fisica specifica (arti superiori, arti inferiori, torso ecc.).






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    Narrato - Parlato - Pensato parlato di altri



    Facendo affidamento alle proprie gambe e alla sua forza riuscì a recuperare quell’uomo che si stava buttando dalla nave anche l’impatto con quest’ultimo che sembrava cadere a peso morto fu piuttosto dolorose, per giunta si aggiunse a ciò la caduta di schiena in acqua che provocò per un attimo la perdita del fiato. Risalendo assieme all’uomo che si era risvegliato lo sentì agitarsi per poi aggrapparsi al salvagente, subito dopo mentre stava galleggiando vide il marinaio salvato venir trasportato via; poi anche lui si portò dopo il salvataggio sulla barca tutto bagnato e con un odore definito di cane bagnato un mix di umido e humus, che stava emanando per intera barca. Giunto sulla barca si andò a sedere accanto a Shoya ritrovando tutto intorno a loro due gli uomini della guardia costiera e dell’intero equipaggio che li stavano ringraziando con gioia non poté rimanere lì a prendersi quei complimenti perchè si girò di scatto verso Shoya al quale rispose subito per poi andarsi a concentrare sulla pro heros che diede subito il via alle operazioni.
    Grazie e complimenti anche te per il lavoro svolto

    Disse andando rapido ad aggrapparsi alla corda gelatinosa che quiet perfume aveva creato così da raggiungerla e poter dar via alle indagini della nave, arrivato accanto alla pro heros vide un ponte molto scarno e tenuto male, privo di qualsivoglia decorazione e pensato esclusivamente al carico merci, nell'osservare quella scena cerco di mantenere un atteggiamento difensivo e pronto a scattare al minimo rumore che gli avrebbe fatto pensare ad un problema ma mentre si osservava shoya richiamo rapido la sua attenzione e dopo aver guardato quei segni sul legno disse verso il suo compagno di squadra

    come hai detto tu sono graffi e tagli penso provocati da qualcosa che si è mosso molto velocemente su quella superficie come se fosse stato trascinato via e quindi quei graffi sono stati provocati dallo spostamento dell’oggetto trascinato con la superficie
    Dopo quelle parole sentendo quello che la pro heros gli riferì sulle due persone a terra sentendo che erano svenute non disse nulla ma fece un un sospiro di sollievo e poi una volta ricevuto la ricetrasmittente dal capo squadra la prese senza dire nulla e la pose sull’orecchio destro e l’attivo in modo tale da poter comunicare con intera squadra, quando poi la pro heros li saluto lascio il saluto a shoya senza intervenire e si portò con lo sguardo a controllare la zona dove si trovava in modo tale da avere informazioni utili per continuare le indagini, poi solo quando nuovamente shoya gli rivolse parola riapri bocca dicendo al ragazzo

    Si va bene entriamo dentro edificio che ad osservare qui fuori non mi pare ci sia nulla di importante che ci possa aiutare con le indagini
    Dice tornando silente ad osservare per qualche secondo di silenzio il suo compagno di squadra per poi seguirlo verso la struttura che avrebbero controllato così che le indagini potessero essere continuate.



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    ► Descrizione: Descrizione: La tuta personalizzata di Robert è composta da due parti. La prima parte è un completo in due pezzi, dei pantaloncini corti ed una sorta di lunga maglia a maniche corte, entrambi in fibra di carbonio, tinti di blu. La seconda parte della divisa consiste nei veri e propri pezzi corazzati, placche in lega ferro-kevlar grigie opache poste in corrispondenza di spalle, torso ed avambracci. Alla vita, due cinture marroni tengono la maglia aderente, una normale in tessuto con un nodo ed una tattica in cuoio con degli innesti in ferro dove è possibile agganciare numerosi gadget


    ► Effetto: Resistenza ai danni lievi.
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    GAS MASK [Difensivo]:
    ► Descrizione: dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola di inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola di espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.

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    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.

    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
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    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.

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    NEW HORIZONS - THE SEA

    L'indagine sopra il ponte di legno immerso nel sole era cominciata. Il materiale era rimasto scuro nei punti dove i due ragazzi avevano lasciato le proprie impronte e dove i loro capelli (e nel caso di Robert, peli) gocciolavano per il bagno non programmato nel mare. Erano in quel momento isolati dal mondo, proprio come nei tempi antichi i marinai quando dovevano affrontare lunghi viaggi senza toccare la terraferma per mesi. L'attrazione principale, se così si voleva chiamarla, era data da quei segni che un po' dappertutto sembravano essere diffusi sulla nave come ferite sul corpo di una persona. Dato il silenzio e l'atmosfera, si poteva quasi dire che stessero entrando all'interno del territorio di una bestia feroce che aveva degli artigli spaventosi. Alcuni di queste rigature erano più selvagge e profonde, compiute sul momento usando parecchia forza. Sembrava non ci fosse un particolare colore su queste artigliate, come se fosse stato utilizzato un attrezzo apposito per compiere quell'azione. Storia totalmente diversa era invece per quelli che sembravano essere più lunghi e che si allargavano su tutta la superficie dell'imbarcazione: sembravano invece i lavori di un bambino che traccia con un bastoncino un percorso per biglie sulla sabbia. Forse c'era qualcosa in un punto della nave che era stato poi portato via di fretta da qualcuno, un qualche tipo di merce? Questi tagli non erano molto profondi, ma lasciavano intravedere numerosi colori trasferiti sul pavimento, tra cui il giallo, l'azzurro ed il bianco. Avrebbero notato con la coda dell'occhio che sulla base della gru c'erano dei piccoli segni di striatura bianchi simili a quelli per terra, forse un dettaglio inutile e corrispondente a quello che potevano intuire prima.
    Se i due si fossero avvicinati all'edificio bianco l' in fondo, avrebbero semplicemente seguito con i loro passi i segni che portavano fino a lì. Ora che erano lì davanti sembrava imponente quanto una casa di normali dimensioni, visto che serviva come luogo di riposo per persone che stavano per diverso tempo in mare. La porta, un tempo formata da un robusto rettangolo metallico verniciato di bianco, era stata sfondata da quelli che sembravano dei pesanti colpi e la maniglia era saltata. L'avrebbero potuta notare per terra a qualche metro di distanza. Non sembrava esserci materiale organico per ora, per fortuna. Così come l'esterno, anche l'interno dell'edificio era molto semplice ed arredato appena. Si trattava di un piccolo corridoio di metallo, le cui pareti sembravano più che altro fatte di carta stagnola. Delle luci fioche erano state sistemate per illuminare quell'area chiusa assieme ad un paio di finestrelle ad oblò sistemate sulle pareti. Il pavimento era coperto da un sottile e rovinato strato di moquette rossa, probabilmente dall'azione del mare o dalle condizioni delle calzature di chi lavorava lì. Di fronte ai propri occhi però avrebbero notato subito un ascensore ancora acceso, probabilmente per navigare tra i vari piani. Sopra di esso c'era un piccolo cartello di plastica su cui era scritto in caratteri latini "PT", forse un'indicazione fornita dalla compagnia di ascensori. C'erano pochi segni che potessero mostrare il passaggio di qualcuno, considerato quanto poco ci teneva l'equipaggio a decorare l'ambiente. Avrebbero potuto notare l'aria pesante e, sempre da parte di Shoya, uno strano odore di benzina. Proseguendo a sinistra avrebbero incrociato poco dopo delle scalette in metallo che sembravano girare su sé stesse per portare al piano inferiore, un buio pozzo d'oscurità ancora più malamente illuminato del piano terra. Se avessero deciso di andare a destra avrebbero invece dovuto superare un angolo che svoltava a sinistra dopo una ventina di passi. Lì sembravano esserci un paio di porte chiuse alla loro sinistra, forse appartenenti all'equipaggio, assieme ad un'altra rampa di scale che portava al piano superiore. Sul corrimano avrebbero potuto notare dei segni neri, come se qualcuno con le mani sporche di olio per motori si fosse appoggiato lì.



     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Shoya Ishida | Hero Lv. 6

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    I due aspiranti eroi si decisero abbastanza in fretta, dovevano entrare all’interno dell’edificio bianco e cercare qualche indizio che li avesse potuti aiutare a far luce su quel mistero.
    Camminando Shoya notò come la prospettiva non rendeva giustizia a quanto fosse imponente il cubo bianco che aveva difronte, da lontano sembrava molto più piccolo, invece ora che vi era praticamente davanti ne potè constatare la grandezza. Durante il breve tragitto il giovane continuò ad osservare i solchi del pavimento notando delle colorazioni che andavano tra il bianco, l’azzurro e il giallo; sfortunatamente tutte queste cose non fecero che aumentare la confusione nella sua testa, non riusciva proprio a raccapezzarsi su che tipo di bestia o arnese avesse potuto creare tanto scompiglio. Forse la nave trasportava un carico prezioso che è stato spostato di fretta e furia ? ancora non aveva abbastanza indizi.
    Arrivato davanti alla porta dell’edificio Shoya fece cenno a Robert di guardare per terra, vi era lì infatti la maniglia e la serratura.
    Vedendo dove si trova la maniglia e i colpi che ha subito la porta mi viene da pensare che sia successo qualcosa all’interno della struttura, poi forse per scappare velocemente i marinai hanno fatto saltare la porta e così la maniglia e schizzata all’esterno…
    Shoya piegò leggermente le ginocchia e si abbassò al livello del pavimento per esaminare meglio i resti della porta e la maniglia stessa; su di essa non vi era alcun materiale organico ne segno particolare, questo voleva dire che la sua tesi poteva essere corretta. Qualunque cosa avesse provocato quello scompiglio arrivava dall’interno e probabilmente non se ne era ancora andato via.
    Dando un rapido cenno a Robert si avviarono all’interno dell’edificio.
    Il corridoio era scarno, metallico e poco illuminato. A primo impatto Shoya dovette coprirsi il naso con l’interno del gomito sinistro portandosi il braccio di fronte alla faccia.
    C’è un fortissimo odore di benzina, l’aria è particolarmente satura e densa, dobbiamo stare attenti alle esplosioni… soprattutto io dovrò stare attento.
    Disse con tono sommesso al suo compagno di avventura, il quale probabilmente non riusciva a sentire alcun odore visto che indossava la maschera antigas.
    Il pavimento era ricoperto da una moquette rossa rovinata e tutto il corridoio era vuoto. In fondo ad esso vi era un ascensore, forse funzionava ancora, ma non valeva la pena rischiare. Il corridoio alla fine si divideva in due parti destra e sinistra, probabilmente era arrivato il momento di dividersi.
    Shoya accese la ricetrasmittente e a bassa voce con ancora il volto coperto dal braccio disse.
    Prova, prova mi senti Robert?
    Doveva assicurarsi che anche all’interno dell’edificio ci fosse abbastanza segnale per poter proseguire separati, così che se ci fosse stato qualche problema sarebbe potuto correre a dare una mano al collega.
    Arrivati in fondo al corridoio Shoya fece cenno a Robert che sarebbe andato a sinistra, il mutant invece sarebbe dovuto andare a destra, se avesse voluto.
    Fai attenzione e per qualsiasi cosa avvisami. Buon lavoro!
    Qualora il lupo non se la fosse sentita di andare da solo entrambi sarebbero andati a sinistra.
    Shoya liberò il viso dal braccio, ormai si era abituato a quell’aria così pesante e con passi leggeri si addentrò nel corriodio a sinistra, la luce era davvero bassa e si intravedeva a malapena dove stesse andando.
    Maledizione a me che non mi sono portato una torcia… se dovessi usare qua il mio Quirk richierei di far esplodere tutto… probabilmente se dovessi incontrare un avversario dovrei attirarlo all’aria aperta…
    Ecco che infondo al corridoio vi era una scala metallica che andava verso il piano interrato, apparentemente ancora più buio di prima. Prima di addentrarsi cercò se vi era qualche interruttore di corrente che potesse accendere la luce, anche se non lo avesse trovato si sarebbe immerso nel pozzo di oscurità scendendo le scale poco alla volta.
    Il cuore iniziava a battere con maggiore velocità, l’ansia dell’ignoto e il timore di cosa si potesse annidare all’oscuro piano interrato. La voglia di diventare un grande eroe era comunque maggiore, non si poteva arrendere adesso.
    Forza e coraggio. Si disse.


    - Livello: 6
    - Forza: 57 (32 +25)
    - Quirk: 250
    - Agilità: 268 (243 + 25)
    - Energia: 515 (550-45)
    3 turno su 3 power up
    - Status: Illeso
    - Equip: Full Dive (QUIRK)
    - Tecniche: Ion Drug
    - Danno: //
    - Costo: 45
    - Power Up: +1 FRZ/AGI ogni 10 punti Quirk
    - Durata: 3 turni
    - Descrizione Tecnica: Tramite i palmi della propria mano l'utilizzatore del Quirk potrà sfruttare l'energia ionizzante presente nello spettro elettromagnetico (Come luce, UV, IR, Raggi X ecc.) per generare un power up.
    In questo modo il caster andrà a neutralizzare proporzionalmente (quindi in parte o in toto) la scarica di energia offensiva intercettata con i palmi della mano e potrà convertire tale surplus energetico all'interno di una regione fisica specifica (arti superiori, arti inferiori, torso ecc.).






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    Deciso cosa fare per proseguire le indagini si mosse insieme a shoya verso l’edificio bianco così da controllare cosa vi fosse dentro e da quello che poteva vedere esternamente i segni che vi erano sul terreno conducevano verso quella struttura e per giunta quei segni erano di due tipi uno sembrava più selvagge e profonde, compiute sul momento usando parecchia forza, invece gli altri erano totalmente diversi dai precedenti più lunghi e si allargavano su tutta la superficie dell'imbarcazione, a guardarli sembravano il lavoro di un bambino che traccia con un bastoncino un percorso per biglie sulla sabbia e lasciavano intravedere numerosi colori trasferiti sul pavimento, tra cui il giallo, l'azzurro ed il bianco, per quanto riguarda invece la struttura dell’edificio tutto era intatto apparte che la porta che era stata sfondata da pesanti colpi e la maniglia che per colpa dei colpi era saltata e adesso si trovava a terra; tutta quella situazione risultava strana e vi era la sensazione che qualcosa fosse fuoriuscito da quella struttura facendo scappare dal suo interno i marinai ma non essendoci ancora certe continuo a guardare la struttura per avere informazioni utili sull’edificio e i suoi muri esterni.
    Subito dopo il cenno di Shoya si avviò insieme al suo compagno all’interno dell’edificio e entrava nella struttura non disse nulla a shoya limitandosi ad annuire alle sue parole riguardo al gass dato che la maschera antigas che aveva sul volto gli limitava di sentire gli odori. proseguendo all’interno della struttura si poteva notare un ascensore ancora funzionante e poi in fondo un corridoio che si divideva in due osservo la scena per qualche secondo e poi sentendo le parole del suo compagno tramite la ricetrasmittente disse lui informandolo del funzionamento.
    perfetto ti sento benissimo shoya, se puoi per favore durante le missioni non chiamarmi con il mio nome ma con questo nome, Mac Tíre Airgid, se non riesci a pronunciarlo basta semplicemente Mac

    Dice al suo compagno proseguendo verso il corridoio in fondo e dopo un rapido sguardo alla zona che adesso si divideva in due decise visto che la situazione aveva preso quella piega e non vi era altra scelta che dividersi, quindi visto che shoya era andato a sinistra lui decise di andare a destra ma prima di farlo disse al suo compagno

    anche tu fai attenzione, nel caso di problemi avvisa cosi ti raggiungo e ti do una mano, buon lavoro

    Dette quelle parole imbocco il corridoio sulla destra e dopo aver camminato per una ventina di passi si trovò davanti un angolo che svoltava a sinistra , lì sembravano esserci sulla sinistra delle porte chiuse che forse appartenevano all’equipaggio insieme ad un’altra rampa di scale che portava al piano su superiore , sul corrimano di quelle scale vi erano segni neri come se qualcuno con le mani sporche di olio ci si fosse appoggiato, non essendoci altri segni si avvicinò alle porte chiuse e cerco con molta calma se ci fosse riuscito di ascoltare i rumori che provenivano dall’interno di quelle porte così da capire se dietro di loro ci fosse ancora qualcuno se non ci fosse stato nessuno si sarebbe ingegnato a cercare un metodo per aprire quelle porte e poter entrare così da controllare quelle stanze e avere ulteriori informazioni




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    • Tecniche-Abilità usate:
    • Status: Illeso.



    • Lista equipaggiamento:
    [Costume]:Adaptive Suit
    ► Descrizione: Descrizione: La tuta personalizzata di Robert è composta da due parti. La prima parte è un completo in due pezzi, dei pantaloncini corti ed una sorta di lunga maglia a maniche corte, entrambi in fibra di carbonio, tinti di blu. La seconda parte della divisa consiste nei veri e propri pezzi corazzati, placche in lega ferro-kevlar grigie opache poste in corrispondenza di spalle, torso ed avambracci. Alla vita, due cinture marroni tengono la maglia aderente, una normale in tessuto con un nodo ed una tattica in cuoio con degli innesti in ferro dove è possibile agganciare numerosi gadget


    ► Effetto: Resistenza ai danni lievi.
    ► Durata: Permanente
    ► Peso: [0]


    GAS MASK [Difensivo]:
    ► Descrizione: dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola di inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola di espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.

    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente


    Technical Gloves [Accessorio costume]:
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.

    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1


    Electric Booster [Supporto]:
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.

    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente





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33 replies since 24/4/2020, 20:24   925 views
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