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NEW HORIZONS - THE SEA « Mh-mh. Capisco. » - Avrebbe annuito la donna verso Robert, mentre si incamminavano velocemente verso il piano di sopra. Sembrava piuttosto incuriosita ed impensierita da ciò che il Mutant le stava raccontando. Per fortuna quella minaccia era passata, o perlomeno era diminuita. Il criminale rimasto si era allontanato ed era solo con un prezioso ed inesperto studente, che poteva essere tranquillamente suo figlio. « Credo di aver capito di cosa si tratta, più o meno. Mi chiedo solo il perché di tutto questo armamento per salire sopra una nave.» - Avrebbe terminato la Pro Hero, prima che entrambi mettessero piede al piano di sopra per salvare Shoya. Quell'avversario si prospettava temibile. Sembrava proprio una scena horror dove il vero nemico coperto di sangue si mostra di fronte agli inermi protagonisti per far provare loro il vero terrore. Un robot armato di decine di coltelli, dalla faccia fin troppo simile a quella di un umano e pronto a fare qualsiasi cosa per sventrarli era probabilmente un nemico degno di quella categoria cinematografica. L'automa avrebbe abbassato di colpo la schiena in avanti, cercando di usare la propria intelligenza per non farsi prendere da quella pericolosa sostanza verde. Quiet Perfume però non era di certo diventata famosa per la sua Unicità facendosi fregare da un movimento: la specie di tentacolo che erano le sue braccia scesero verso il suo polso destro, alzandolo di scatto come per impedire al robot killer di fare altri movimenti. Questo spalancò gli occhi già grandi di loro, fissando tutti mentre provava a tirare via l'arto senza battere ciglio. Proprio mentre aveva le pupille puntate verso di loro avrebbe tirato con forza il braccio, facendolo staccare con facilità dal suo corpo e lasciandolo nella gelatina di Quiet che avrebbe assunto una faccia sconcertata per un istante. Non c'era dolore in quel gesto né la minima smorfia ma solo un'espressione infastidita, come se avesse appena sbattuto un piede in un mobile. Del liquido nero sembrava gocciolare vagamente da quella "ferita", anche se era quasi impercettibile fino a quando non toccava terra. Mentre provava a ritirarsi e a bilanciare il peso con un arto in meno, la sua fine sarebbe stata segnata dall'azione combinata dei due studenti. L'elettricità generata da Shoya avrebbe attraversato il suo intero corpo mentre gli andava addosso, scorrendo dentro di lei e facendo scattare numerose parti del suo corpo in maniera casuale. Con un suono secco la testa si sarebbe girata in maniera innaturale a destra, mentre gli occhi rimanevano sul punto fisso che era Shoya. Robert avrebbe invece sentito in pieno l'urto contro l'automa, facendola infrangere assieme lui nel muro proprio accanto alla donna ferita che stava ancora agonizzante a terra. Proprio nella zona dell'addome il robot si sarebbe letteralmente spaccato in due, facendo volare per l'energia accumulata anche grazie agli stivali il suo busto in avanti. Quiet rimase sull'attenti mentre posava il braccio del robot a terra, avvicinandosi piano per controllare che si fosse disattivato. Non ci sarebbe stato alcun segno di vita da parte della macchina, facendo sospirare di sollievo la donna. « Vi avevo detto di fare piano ma... era già messa male. » - La donna rise nervosamente mentre si metteva a correre verso la donna ferita, che stringeva decisa la propria coscia. Quiet si mise in ginocchio su di lei e controllò per un attimo la ferita, spostando le mani della criminale per applicare un leggero strato di gelatina intorno alla lama in modo da fermare l'emorragia. « Sei fortunata, non ha beccato nessun vaso sanguigno importante. Un paio di centimetri e forse saresti già morta. » - Avrebbe detto con faccia serissima alla criminale mentre questa era tutta tremolante. L'avrebbe presa sulla sua spalla, aiutandola a camminare ma al tempo stesso tenendole le mani ben bloccate. « Andiamo. Presto arriveranno dei soccorsi in elicottero. » - Avrebbe quasi mormorato, non rendendo chiaro a chi si stesse riferendo. Uscendo, era facile notare che sulla schiena malconcia del robot senza vita c'era stampato uno "02" nella zona della scapola destra. Avrebbero dovuto attraversare il corridoio pieno di fumo abbastanza lentamente, considerato che avevano un ferito con loro, ma avrebbero preso l'ascensore per tornare al piano terra ed uscire sul ponte. Già dalle finestrelle avrebbero potuto intuire che fuori c'era un gran movimento. Usciti, avrebbero potuto notare una quindicina di feriti che aspettavano il loro turno per essere portati all'ospedale più vicino, i più gravi però venendo già trattati in maniera basica. Tra questi c'era anche l'uomo che Shoya aveva salvato poco fa ora più pulito, il quale lo salutò con un timidissimo gesto della mano. I paramedici avrebbero fatto loro un check-up generale, per controllare non avessero gravi ferite. La donna col casco venne portata dagli agenti a farsi trattare quella brutta ferita, mentre Quiet Perfume sospirava e si metteva in ordine i capelli. « Che giornataccia, non trovate? » - Sorrise sconsolata ai due, quasi dispiaciuta nel dire quelle parole. « Spero sia stato istruttivo, non pensavo avremmo dovuto separarci così presto. Generalmente queste ispezioni sono molto più tranquille e senza robot assassini. » - Avrebbe fatto una breve pausa, prima di guardare l'ennesimo elicottero caricare su di sé i feriti. « Nonostante tutto, vi ho trovato abbastanza preparati. Vi posso consigliare solo di non separarvi. Siamo stati molto fortunati ad arrivare in tempo, Ishida-kun. » - La sua faccia si sarebbe fatta pensierosa per un attimo, prima di voltarsi verso Robert. « Inoltre, dovresti essere più coinciso Rossi-kun. Comunicare è importante, ma essere sintetici è invece vitale. » - Avrebbe aggiunto, prima di fermarsi con la sua recensione, lasciando loro lo spazio di parlare con la Pro-Hero. Dopo una ventina di minuti sarebbe arrivato un elicottero anche per loro, riportandoli al porto di Tokyo per salutarsi definitivamente. Il viaggio non sarebbe durato molto, ma avrebbero potuto osservare il mare dall'alto dell'elicottero invece che dal basso. « Arrivederci! Per finire... spero di rivedere il vostro curriculum sulla mia scrivania. Ah, Ishida, passa dalla sede di Lifeline domattina per compilare un paio di moduli per il tirocinio. Abbiamo ancora un po' di lavoro da fare e devo farti vedere l'ufficio, di sicuro ti piacerà. » - Un inchino elegante avrebbe sancito il loro addio, mentre la Pro Hero chiamava un taxi per loro per riportarli a casa loro o a scuola. Chissà se quella sarebbe stata la loro ultima collaborazione con Lifeline.
CITAZIONE Ordine: Gaudenzio, thesaxofonist, Master Potete parlare tranquillamente con Quiet Perfume e scrivere quindi il vostro post finale. Siete stati entrambi bravi e spero vi sia piaciuta come AM, ma scriverò i dettagli nel prossimo post. Se sarà necessario risponderò anche alle domande dei vostri PG. P.S. Inoltre Saxo, ricordati di scalare l'energia della tecnica del turno precedente che non lo hai fatto .
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