Due punti di vista

« Ooh, are you lonely? I can help. »

Altra sera, altra corsa.
Ora che stava iniziando a fare un po' più di caldo, anche i miei clienti avevano un po' più voglia di uscire fuori e passare una serata all'aperto (o almeno di iniziarcela) e già da qualche giorno consecutivo mi trovavo a dover trascorrere il mio tempo all'aperto. Non mi dispiaceva, sono sincera, anche perché il tempo di stare al chiuso l'avrei avuto abbondantemente dopo dato che ogni richiesta finiva sempre nello stesso modo: erano rare le volte in cui finiva con un saluto ed un ringraziamento per la bella serata e spesso, quando accadeva, era di qualcuno che non aveva ancora familiarità od aveva avuto bisogno solo di un (gran) bel faccino da esporre a qualche tipo di riunione. Riunione per la quale mi trovavo a studiare, certo, perché una buona accompagnatrice non sta solo lì a far numero ma si informa e fa il possibile per avere qualche mancia: per cosa si pensa che ci facciamo il più belle possibile e cerchiamo di essere il più simpatiche o accomodanti che si può? Per quello, per quei piccoli bonus che ti cambiano la giornata: che sia una semplice tazza di thé (non alla pesca per l'amor del cielo) o per qualche regalo più costoso, tutto viene fatto in virtù di quel dio denaro che muove veramente tante, tantissime cose. Stasera era una di quelle appena elencate, una di quelle dove il cliente voglioso di fare un'uscita più o meno regolare mi chiede di trovarsi in quel di Akihabara per una delle cose più normali e blande che esistano a questo mondo, ovvero andare a vedere un film come se fosse in compagnia della sua regolare ragazza.

Non per forza era una brutta idea, ammetto che non vado al cinema da un po' di tempo e sono un attimo su di giri perché riesco a sentirmi anche una persona tutto sommato regolare e forse è proprio per questo che sto andando sul posto circa un quarto d'ora prima di quanto dovrei. Non ho nemmeno idea di cosa voglia andare a vedere ma mi ha detto di farmi trovare lì e lì mi troverà: trovo un pochino scortese non essersi trovati da qualche parte per poi accompagnarmi o andarci insieme ma se questi sono i desideri di chi paga, perché remare contro e protestare? No signore, non è da me e non lo farò. Diciamo che la parte più difficile è stata ancora una volta trovare cosa mettermi, in genere quando devo uscire e so di dover andare in posti più o meno eleganti o che richiedevano un certo impegno mi bastava aprire l'armadio che qualcosa che mi esaltasse lo trovavo, pensavo però che in abiti normali non sarei stata così splendente come al solito. Ma potevo presentarmi con un vestito da sera e dei tacchi vertiginosamente alti semplicemente per andare ad un cinema? Sarebbe stato uno spreco eccessivo che non avevo intenzione di compiere, al contrario riflettei: se il mio cliente voleva andare in un posto comune, si aspettava anche una persona più comune ed alla mano, no? Penso che qualcosa di quotidiano ma comunque un po' curato sarebbe stata l'opzione migliore da scegliere. Maglia paricollo smanicata, gonna lunga (ma stretta) color rosata, borsetta, capelli sciolti e potevo dire di essere pronta.
Almeno sapevo che mi avrebbe pagato la spesa di taxi.

Ero scesa un po' prima del cinema per puro e semplice timore che lì di fronte ci sarebbe stata talmente tanta gente da rendermi impossibile il semplice farmi notare (anche se era difficile non notarmi), decidendo di prendermi un pochetto d'aria prima di stare almeno un paio d'ore chiusa a sedere su una poltrona. Era una bella serata, non c'era una nuvola, la temperatura era giusta per non rabbrividire o avere qualche tipo di vampa---anche le persone sembravano leggermente più allegre: era l'effetto dell'avvicinarsi dell'estate. Non era raro trovare dei locali con delle televisioni che davano all'esterno o anche dei negozi con le TV a dare lungo la strada, non quando potevano funzionare come piccolo specchio per le allodole: ti fermi a guardare qualcosa, entri e magari consumi o compri qualcosa. Forse mi dovevo presentare con qualcosa all'incontro? Semmai sarebbe dovuto essere il contrario, certo, ma ciò non mi impedì di soffermarmi di fronte ad uno schermo dove la notizia di una rapina era andata a buon fine perché i soccorsi, le autorità, erano arrivate un pelo tardi con i fuggiaschi liberi di andarsene grazie all'aiuto delle loro abilità. Sorrisi un po' amara, lasciandomi andare ad una risata tutto sommato divertita. Mi trovai a scuotere il capo.
« Prevedibile. » Quante volte le situazioni non erano andate per il verso giusto solo perché le persone magari sapevano difendersi ma non potevano? Se i derubati avessero potuto liberamente usare il proprio potere - qualunque fosse stato - anche solo per prendere tempo a quest'ora ci sarebbe stato sicuramente un finale differente ma no, se fossero riusciti a difendersi con successo ma nel farlo i criminali fossero stati feriti in qualche modo, i guai li avrebbero passati loro perché non avevano la licenza. Ecco come funzionava al giorno d'oggi: puoi difenderti? Sì, ma solo se hai un foglio che lo giustifica. Che cavolata, pura e semplice cavolata.
« Questo succede quando limiti le persone. »

Ero quasi stranamente contenta che le autorità fossero arrivate tardi, ogni episodio simile era una piccola vittoria morale per chi la pensava come me anche se non sarebbe servito molto a cambiare le cose, evidentemente c'era più paura di gente che se ne approfittasse che di gente che si difendesse per davvero.

► Statistiche

● Livello: 3.
● Peso trasportabile: [4].
● Energia: 175.
● Forza: 15.
● Quirk: 70.
● Agilità: 65.
● Tecniche usate: //.

« Ooh, are you lonely? I can help. »

Sarebbe bastato che i proprietari dell'attività rapinata potessero difendersi senza dover aspettare gli Eroi e la situazione sarebbe stata diversa: magari sarebbero riusciti a prendere tempo fino all'arrivo di qualcuno più competente, magari ci sarebbe stato uno scontro ma con qualche controllo poi all'ospedale sarebbe finito tutto ma invece ora si parlava di un crimine andato a buon fine perché i rapinati non avevano potuto far altro che guardare non avendo i permessi per reagire e salvare i risparmi di chissà quanto tempo.
Ogni volta che sentivo una notizia del genere non potevo dire che mi arrabbiassi ma che rimanessi profondamente delusa quello sì, quello non lo potevo negare né a me stessa, né a chi mi guardava intorno: in fondo la mia era soltanto una linea di pensiero, per quanto contraria a tutto ciò che fosse dichiarato "buon senso" o "legale" finché si limitavano a parole non potevano far altro che dirmi che magari non era vero. Mi avrebbero arrestata perché pensavo che tutto questo facesse schifo? Non ero di sicuro la sola a pensarlo e c'erano tante, tante cose che non andavano bene nonostante non stesse propriamente a me dirlo: ormai ero rassegnata al fatto che per quanto ci fosse del malcontento tra chi non si sentisse tutelato, non sarebbe servito a niente perché cambiare una società intera era qualcosa di impossibile da fare per una persona più o meno comune come me. « Sempre la stessa storia. » Mi lasciai sfuggire nella mia lingua nativa, l'inglese: per quanto ormai con il giapponese non mi trovassi così male, mi capitava di esprimermi come se fossi a casa quando parlavo da sola e non avevo bisogno di farmi capire.

Avrei proseguito per la mia strada se non fosse per il fatto che qualcuno forse sentì il mio piccolo intervento e rispose di conseguenza facendomi una domanda che non mi aspettavo avrei mai sentito. Mi voltai verso la mia sinistra con il capo, cercando di capire da dove fosse venuta quella voce e beh, direi che quella persona dalla forma anormale da leone troppo cresciuto che mi stava guardando era un forte indiziato per essere il "colpevole". Per essere un leone era anche tutto sommato basso, forse da piccolo gli avevano dato poche cose da mangiare? Battute a parte, era particolare trovare una persona così propriamente Mutant libera di viaggiare senza sguardi indiscreti: magari qualcuno lo guardava male da lontano ma chi è che va a rompere le scatole ad un leone? Che poi di fianco a me, non proprio la più normale delle persone, la questione risaltava sicuramente di più. Ondeggiai le code un paio di volte nell'osservarlo con aria neutra, dato che mi aveva parlato era scortese non rispondere. « Intendo tante cose. »
Che poi non so come mai ma aveva una certa aria familiare, ero convinta di averlo visto da qualche parte che avevo sulla punta della lingua ma non riuscivo a capire dove: presente quella sensazione fastidiosa che vorresti far passare il prima possibile? Ecco, io adesso solo che ogni tentativo di ricordarlo era inutile. Era ovvio che non avesse capito cosa intendevo, per quello mi trovai a sorridere perché sapevo, ero certa che non sarebbe stato della mia opinione: nessuno lo è.
Mai. « Potrebbe non essere qualcosa di tuo apprezzamento, ma dato che non sono scortese allora a domanda, risponderò. »

Indicai la televisione dove ormai avevano anche cambiato notizia, passando a quella successiva. « Quante notizie del genere si sentono nel corso di un anno? Più di quante le persone vorrebbero e non dipende da nessuno questo, ci mancherebbe. Dipende solo dal semplice fatto che c'è troppa paura dei quirk a giro e di come potrebbero venir usati. Gli Eroi limitano? Pff, per favore. »
Feci un gesto con la mano come per dire "lasciamo perdere", sbuffando seriamente divertita da quella domanda che mi aveva fatto. Gli Eroi non limitavano proprio niente, non me la sentivo però nemmeno di dire che fossero delle vittime: non erano niente se non dei burattini che venivano mossi a piacimento da chi aveva più potere come meglio tornava loro comodo. « Come possono delle marionette limitare le persone? Non sono gli Eroi che fanno le leggi, loro provano a farle rispettare. »
Anche se devo essere sincera, la mia opinione riguardo gli Eroi era molto, molto più bassa di quella che avevo appena detto e questa era appena appena contenuta, nonostante fosse brutta per davvero. Cosa c'era di peggio che pensare che chi doveva far rispettare le regole in realtà non era altro che una marionetta che non aveva nessun libero arbitrio, soggetta a comandi che a volte nemmeno voleva rispettare perché magari non proprio di buon senso? In realtà ce n'erano tante altre di opinioni differenti, ci mancherebbe altro, e sicuramente qualcuno aveva anche una considerazione generale più brutta della mia però al momento il piccolo gatto gigante si sarebbe dovuto "accontentare" di ciò che aveva appena sentito.
« Le persone sono limitate dalle leggi e di base questo va bene, purtroppo alcune non hanno completamente senso di esistere e quella notizia è una tacca in più sulla mia ipotetica spalliera che conta delle piccole cose a mio favore. Almeno dal mio punto di vista: io non devo convincere nessuno che quel che dico sia giusto. »

► Statistiche

● Livello: 3.
● Peso trasportabile: [4].
● Energia: 175.
● Forza: 15.
● Quirk: 70.
● Agilità: 65.
● Tecniche usate: //.

« Ooh, are you lonely? I can help. »

Non so quanti anni avesse ma mi dava l'impressione di essere un po' più piccolo di me---ed io comunque di anni non ne avevo molti. Non so perché, forse sarà per il volto (anche se non so di preciso come giudicare una persona mutata in animale), forse sarà il modo di porsi e di parlare ma insomma tra i due pensavo di essere la più vecchia. Non che fosse poi così importante, alla fine si trattava di confrontare un paio di idee e queste erano completamente indipendenti dall'età. Non era nemmeno una questione di solidarietà tra mutanti considerando il periodo ed il fatto che qualche occhiataccia qualcuno di sicuro ce la stesse tirando, non avevo nemmeno voglia di badarci perché poi attaccare qualcuno anche solo verbalmente per essere fermo a guardare una televisione scendeva oltre il ridicolo. Oddio, non molto tempo fa mi era capitato qualcosa poco fuori da una farmacia e stavo semplicemente ferma al muro a guardare il telefono, stavolta però ero convinta che non mi sarei eventualmente fatta sopraffare dal nervosismo: ero appena stata reduce da un'esperienza più o meno brutta che aveva segnato l'inizio della mia filosofia.
In realtà ci stavo pensando già da molto prima, sono sincera, solo che non avevo propriamente avuto l'occasione di sviluppare l'ideologia senza troppo impegno: se avessi portato la ragazza all'ospedale le avrebbero chiesto come si fosse fatta quelle ferite, come mai fosse ridotta in quello stato e di conseguenza indagini, indagini ed ancora indagini. Se non ci fossero state tutte queste limitazioni e soprattutto paure la situazione sarebbe stata ben differente.

Per non parlare di Hisashi.

« Non sono marionette? » Domandandai di riflesso pensando al fatto che ci fosse ancora qualcuno che lo pensasse oggigiorno.
In realtà erano meno quelli che la pensavano come me rispetto al viceversa, mi piaceva però pensare che almeno quelli "dalla mia parte" non fossero così ciechi. Nel riflettere su quella piccola domanda che avevo fatto mi ero dipinta un bel sorriso in volto, il sorriso di chi aveva appena sentito la cosa più divertente del mondo e che mi avesse tirata un po' su il morale lo poté sentire anche da quella risata nemmeno troppo nascosta che feci.
Non sguaiata, avevo comunque un certo contegno, ma comunque abbastanza di scherno sì. « Trovo carino che tu lo pensi, davvero. » Carino. Una cosa viene considerata carina quando è folle ma qualche ingenuotto continua a sostenerla, quando un bambino giura di aver visto la notte di natale il genitore travestito che gli metteva il regalo sotto l'albero è carino, uno scolaretto che partecipa alla recita scolastica è carino, una persona che si presenta ad un appuntamento con una rosa sola è carina.
Un folle che pensa che gli eroi non siano marionette è carino. « E non ricordo di aver mai detto che non dovrebbero esistere leggi, al contrario sono essenziali. Gli eroi sanno quando rispettarle? Tesoro mio, tutti sanno quando è il caso di rispettare una legge o no, il fatto che non venga rispettata non significa che una persona non sappia qual è il limite: significa che ha deciso volutamente di ignorarlo, qualsiasi sia la ragione che lo spinge. Come ho detto gli eroi, come la polizia, fanno il possibile per farle rispettare dovendo per forza seguire un protocollo che li rende per forza di cose delle marionette. Dal primo all'ultimo, senza nessuna eccezione. »
Lo penso e lo sosterrò per sempre: la licenza per poter usare il proprio potere in piena e completa libertà è una delle cose più ridicole che possano esistere su questo pianeta. La natura ti fa un dono e tu devi essere limitato ad usarlo perché agli altri, a qualcuno che magari conta più di te, non va giù l'idea che tutti possano avere le loro libertà.

« Studiano, si preparano, vengono assunti e poi... » Schioccai le dita della mano di fronte al volto. « C'è una rapina! » Schioccai ancora le dita. « Un incendio! » Di nuovo. « Rapimento! » Un'ultima volta. « Un inseguimento! » Schiocchi di dita come quando si richiama un cane a cui hai appena lanciato un bastoncino. Come quando dai un ordine ad un maggiordomo.
Abbassai la mano, mostrando ancora un sorriso. « Qualsiasi momento, qualsiasi occasione, qualsiasi ora devono rispondere: è il loro dovere, dirai, e fin lì ci siamo. Ti sei mai soffermato a pensare al come spesso e volentieri vengono risolte le faccende? Anzi, facciamo un gioco: dammi una risposta sincera. »
Indicai un vicolo nelle vicinanze giusto come un luogo generico, non avevo proprio intenzione di andare lì. « Se per raggiungere un posto io mi trovassi a passare da quella parte ed un paio di persone provassero a derubarmi minacciandomi seriamente con una qualsiasi arma o anche potere ed io, per salvarmi, usassi il mio per difendermi magari riuscendo per sbaglio anche a ferirne uno...cosa mi diresti? Mi diresti brava per aver sventato una rapina e consegnando due rapinatori alla giustizia oppure mi diresti che non avrei dovuto farlo con il mio potere perché la legge non lo prevede? Avrei dovuto gridare aiuto sperando che passasse un eroe nelle vicinanze? »
Forse qualcuno si era anche fermato a sentire quello che stavo dicendo e ad assistere allo scambio di opinioni, nemmeno mi interessava. Come non mi interessava il fatto che alla fine quel leoncino mi desse ragione, ci mancherebbe: volevo solo che capisse, anche se ne dubito. La mia è la pura e semplice ideologia di una visionaria ai suoi occhi, probabilmente: sarà divertente intrattenermi ancora un po' prima dell'orario in cui dovrò andarmene.

► Statistiche

● Livello: 3.
● Peso trasportabile: [4].
● Energia: 175.
● Forza: 15.
● Quirk: 70.
● Agilità: 65.
● Tecniche usate: //.

« Ooh, are you lonely? I can help. »

Per un attimo era riuscito anche a farmi credere di essere una persona normale, aspetto fisico a parte, salvo poi tradirsi preso forse un po' dal trasporto parlando in prima persona singolare e no, non si trattava semplicemente di un "io" generico: lo poteva essere per la prima parte del discorso quando parlavi di qualsiasi lavoro regolare e retribuito, ma quando ti lasci scappare frasi come "ho scelto io questa vita" e "qualunque cosa avrei scelto" erano per me un più che chiaro segnale che quello che avevo di fronte era o un fanatico, o un aspirante. E forse questo rispondeva anche a quella sensazione di deja vù che avevo in questo momento riguardo il suo volto ed il suo piccolo fisico.
Davvero, ero più alta io senza tacchi a momenti e questo giocava a diventare un eroe pronto a seguire le regole senza nemmeno domandarsi perché nella speranza che quello che facesse fosse sempre la cosa più giusta e che non avesse mai dei ripensamenti. Però questa piccola realizzazione mi aveva fatto improvvisamente cambiare modo di considerare questo ragazzo: se prima poteva essere una persona normale con delle semplici idee diverse dalle mie, adesso avevo quasi---compassione, sì forse quello è un termine giusto. Compassione per un individuo che spinto da chissà quali buone motivazioni era stato condotto sulla strada che lo avrebbe fatto diventare da leone a cagnolino da guardia: una bella trasformazione per quello che era a tutti gli effetti un felino.
« Forse il mio giapponese non è così fluido come pensassi... » Borbottai quasi sconsolata, perché continuava a dire che era giusto esistessero regole e che era normale ci fossero quando era esattamente quello che avevo detto io? Gli piaceva così tanto imporre il proprio punto di vista senza ascoltare quello degli altri?

"Io ti salverei all'istante". E meno male direi, soprattutto considerando che aveva appena confessato involontariamente che quello fosse il suo lavoro. Questo ragazzo aveva però un difetto, ovvero rispondere parzialmente alle domande o interpretare le frasi un po' come voleva lui: gli avevo chiesto come si sarebbe posto in quella situazione e ci aveva messo un po' a dire che secondo lui sarebbe stata legittima difesa optando per il secondo caso, ovvero avrebbe volutamente ignorato la regola che gli avrebbe imposto di redarguirmi, farmi una multa, una denuncia o chissà cosa. « Dunque, per farla breve, chiuderesti un occhio. » Lo ripetei per mettere nero su bianco quello che effettivamente mi aveva detto, il che mi metteva da un certo punto di vista un passo leggermente avanti nella discussione. « Dunque riconosci anche te che la prassi è molto più pericolosa della difesa personale. A cosa mi servirebbe dunque una licenza se per difendermi potrei comunque usare la mia abilità? Questa scelta probabilmente ti rende meno farlocco di quanto pensassi, rimane il fatto che se lo facessi verresti probabilmente redarguito per non aver rispettato il protocollo, rimproverato, forse anche leggermente punito e poi saresti costretto la volta successiva a rispettare la procedura standard. E non provare a dirmi che non è vero, quante sono le persone contro cui è stato puntato il dito nonostante si fossero trovate in situazione di legittima difesa? » Ne sentivo una ogni poco di queste notizie al telegiornale, magari qualcuno che aveva tentato un piccolo furto dentro un'abitazione ed era stato scacciato a colpi di quirk con il rapinatore poi addirittura con la faccia tosta di chiedere i danni per l'unicità usata.
Va bene che poi quelle accuse lasciavano il tempo che correvano però già solo il fatto che venisse presa in esame un'accusa del genere cadeva nel ridicolo. C'erano delle persone che come me di fianco agli Eroi si sentivano protette ma fino ad un certo punto, vero che facevano comunque il possibile per un po' di ordine però il fatto che dovessero sempre seguire ciò che gli altri decidevano fosse giusto nonostante a volte andasse contro il buonsenso era davvero poco confortante.
Almeno per me.

Basti considerare il famoso Corteo Nero e...
...ecco dove avevo già visto quel ragazzo: quel video fatto di protesta era diventato abbastanza virale ed aveva fatto il giro della città abbastanza in fretta come un canto di protesta verso quella manifestazione. Chi meglio di lui avrebbe potuto capire quello che dicevo?
« Per tornare alla mia affermazione principale, come posso non considerare burattino chi viene usato per mettersi a difesa di una manifestazione d'odio? Dovresti saper benissimo di cosa parlo e non dirmi che l'hanno fatto di propria spontanea volontà o perché reputassero fosse giusta: il Governatore ha pagato e voi con uno schiocco di dita vi siete dovuti mettere lì a garantire che potessero sfilare tranquilli nonostante la prima cosa da fare sarebbe dovuta essere il semplice opporsi. Ma immagino che fosse... »
Ci pensai qualche secondo ma avevo in mente perfettamente la parola da usare in questa situazione: sembrava davvero attaccato alle regole o al fatto che gli eroi avessero tutti un senso civico impressionante e che facessero sempre la cosa corretta. Alzai pochi secondi gli occhi al cielo, abbassandoli non appena mi fosse arrivata l'illuminazione sulla parola da usare.
« ...giusta, no? Altrimenti perché usare gli Eroi come cordone di sicurezza? »
Dentro di me feci una scommessa: mi avrebbe detto che la loro presenza era stata necessaria per impedire che sfociasse in qualcosa di peggio (proprio com'era successo, rivelandosi quasi inutili) e per garantire che si trattasse solo di una sfilata e niente più.

► Statistiche

● Livello: 3.
● Peso trasportabile: [4].
● Energia: 175.
● Forza: 15.
● Quirk: 70.
● Agilità: 65.
● Tecniche usate: //.

« Ooh, are you lonely? I can help. »

Più passavano i secondi, più avevo la forte, fortissima impressione di star parlando con un fanatico, un fanboy degli eroi e di tutto quello che rappresentavano. Non c'era altra spiegazione, ma si sentiva quando parlava? Non aveva nessun dubbio, nessuna perplessità e tutto ciò che facevano da quella parte andava bene mentre ogni altro punto di vista sembrava sbagliato: posso ammettere che considerare così gli eroi fosse un po' estremista, non credevo di sbagliare però per quello che stavo per dire.
« L'addestramento e lo studio per le leggi servono a diventare eroe, la licenza è solo una conseguenza. Chiunque, ti ripeto chiunque potrebbe imparare ad usare il proprio Quirk con l'aiuto di qualcuno senza dover prendere la licenza. Chiunque. Ed il fatto che un addestramento decente sia dato solo agli studenti di un'accademia è quanto di più ingiusto esista: non vuoi essere un eroe? Non riceverai nessun addestramento, non riceverai nessun aiuto e non avrai la licenza che ti permetterà di essere un eroe e, di conseguenza, non potrai aver libero accesso a qualcosa che ti è dato di diritto alla nascita. O se ce lo avrai, non sarà in un metodo consentito. Comodo, molto comodo così. »
Mi viene in mente immediatamente il caso di Hisashi, un ragazzino che non aveva avuto modo di controllare la propria abilità e per quello ci aveva rimesso la vita: sono convinta (e probabilmente mi sbaglierò) che se fosse stato uno studente della prestigiosa Yuei avrebbero approfondito gli studi sul suo potere, avrebbero fatto il possibile per tenerlo sotto controllo e gli avrebbero insegnato ad utilizzarlo in maniera tale da essergli utile mettendolo "al servizio della giustizia".
Siccome però era stato un ragazzino come tanti altri, era dovuto morire avvelenato su un sudicio tavolo di uno studio medico scadente di un dottore senza braccia.
« Le persone dovrebbero aver modo di poter familiarizzare con la propria abilità indipendentemente da ciò che vogliono fare nella vita. Una licenza io non ce l'ho ma ciò non significa che non sappia usare il mio potere meglio di quanto gli studentelli del primo anno sappiano fare con il proprio: eppure sono qui fuori, pronta a vedermi puntato il dito contro se per sbaglio lo mostrassi anche in situazione di necessità. »

Come poteva anche solo dire una follia del genere?
Significava che ero in grado fisicamente e psicologicamente di usare la mia abilità? Dunque ero una pazza che riuscivo ad usare la mia ombra come se fosse un braccio in più solo perché non avevo un foglio che mi diceva che ero in grado? Cos'era, un certificato medico? Non...non riuscivo a capire bene. « Eppure basterebbe così poco... » Sbuffai a voce un po' più bassa, senza voler che mi sentisse: tanto con uno del genere era inutile, sembrava aver davvero l'intelligenza di un cagnolino abituato ad obbedire al padrone.
Questo che avevo davanti stava davvero aspirando ad essere un eroe? Che il cielo ci venga in aiuto, se usciranno tutti quanti in questo modo allora il mondo, il Giappone e Tokyo in particolare sono letteralmente condannate alla rovina: sembra di stare almeno tre o quattro secoli addietro come mentalità generale. Ci mancava solo che mi dicesse che dovevo andare in cucina ed una sedia in faccia non gliel'avrebbe negata nessuno. Quello che però mi fece quasi rimanere a bocca aperta fu ciò che aveva detto poco dopo: avevano partecipato di loro spontanea volontà a quel corteo? Dunque non solo non avevano fatto niente per fermarlo ma si erano addirittura volontariamente messi a difendere le persone da eventuali altri cortei che non sarebbero mai avvenuti?
« E questo, ragazzino, è perché dico che gli eroi non sono altro che burattini. Il fatto è che purtroppo non dipende nemmeno da te perché alla fine probabilmente sei un pesce piccolo. »

Diedi uno sguardo all'ora, avevo ancora qualche minuto prima di dovermene andare per forza e mi si creda quando dico che allontanarmi da questo stupido credulone era una cosa che quando fatta, sarà stata fatta con davvero tanto sollievo. « Perché mi stai dicendo che la cosa più giusta che tutto il mondo degli Eroi ha pensato di fare è stata quella di stare in silenzio e fare i cani da guardia ad una manifestazione tale, quando invece sin dall'annuncio avrebbero potuto far sentire la loro voce e dire a chi di dovere che non era una buona idea? Un eroe dovrebbe proteggere l'ordine, non difendere chi semina odio e rancore perché è grazie a quella manifestazione che le persone con un aspetto diverso come me e te devono aver paura a camminare da sole, quasi. Perché io, normale cittadina come tanti altri, purtroppo non posso fare niente: cosa potevo fare, mandare una lettera al Governatore dicendogli che non era giusto? Avrei potuto perché più di quello non mi era permesso, me lo immagino però accendersi un sigaro con quella carta e gettarla nel camino. Solo voi, quegli eroi che dovrebbero farci sentire sicuri, avreste avuto quantomeno il peso di poter essere ascoltati ma invece... » Allargai le braccia lasciandole ricadere subito dopo sui fianchi, esausta.
Ora che riuscivo a sentire addirittura uno di quel partito che mi aveva detto oltretutto che erano andati a far male il loro compito volontariamente, non potevo che aver la fiducia nei loro confronti al minimo storico. « ...invece quello che mi fa schifo è che riusciate anche a guardarvi allo specchio, se difendi tutto quello che è stato fatto. Pensi davvero che tutte quelle persone dopo quell'evento abbiano imparato qualcosa e smettere di odiare? Zuccherino, anche adesso se ti guardi intorno sono pronta a scommettere che ci sia qualcuno disgustato dalla mia vista o dalla tua: il finale di quella manifestazione spingerà la gente ad odiare ancora di più ma ehi, almeno tu hai imparato a fare i video su internet, no? E' già qualcosa. »
Per fortuna la televisione aveva cambiato notizia e si era messa a parlare di una qualsiasi altra cosa: non stavo sentendo l'audio però vedevo una celebrità in mezzo allo schermo dunque doveva essere qualche tipo di gossip che a cose normali mi avrebbe interessato davvero tanto. Ero una fanatica del gossip ma non ero proprio dell'umore e probabilmente anche il mio appuntamento successivo ne avrebbe risentito ma confidavo nella mia professionalità: in fondo questo ragazzino che si credeva appartenente ad un bel branco di cani da guardia.
« Gli eroi dovrebbero dare forza e coraggio alla gente, giusto? Spero che non siano come te perché non mi fanno sentire per niente al sicuro. »
Avrei preferito molto di più il difendermi da sola che farmi proteggere da uno stupido come questo che non capiva cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato credendo che ciò che gli veniva detto fosse la verità a prescindere. Se ci fosse stata semplicemente più libertà sui Quirk, non ci sarebbe stato bisogno di avere aspiranti portatori di giustizia come lui che erano completamente e inutilmente deleteri.

► Statistiche

● Livello: 3.
● Peso trasportabile: [4].
● Energia: 175.
● Forza: 15.
● Quirk: 70.
● Agilità: 65.
● Tecniche usate: //.

« Ooh, are you lonely? I can help. »

Tutt'un tratto ebbi una piccola illuminazione seguendo quello che mi aveva appena detto: aveva parlato di video e di lavoro dunque se prima lo guardavo un po' con una punta di disgusto, adesso era pura e semplice compassione perché... « Oh, sei uno di quelli che pensano che fare i video su internet sia un lavoro vero, mi dispiace. » Come quelli che consideravano i fashon blogger come dei lavoratori veri e propri o tutti i blogger in generale, persone che non avevano la minima idea di come funzionasse davvero il mondo fuori da quella piccola sferetta e che credevano a tutto ciò che gli avevano detto.
« E meno male non eri d'accordo anche tu, ci mancava anche che difendevi l'odio contro le persone come me e te. E credimi non era l'unica cosa che potevi fare: hai rivelato di essere un eroe in addestramento, di più potevi fare. Qualsiasi cosa sarebbe stata più utile di un video. » Lui, almeno, aveva il potere di fare qualcosa: come gli avevo detto prima cosa poteva fare un cittadino normale come me, perlopiù una di quelli che venivano odiati da una manifestazione del genere? C'erano tanti commenti negativi anche sotto il video che questo ragazzino aveva fatto ed evidentemente o non li aveva visti, o li aveva fatti cancellare perché ciò che avevo davanti non era una persona normale ma un vero e proprio fanboy, uno di quelli che veniva imboccato da mattina a sera di determinate cose e non aveva nemmeno l'ardore di chiedersi se gli piacesse o meno.
Gli dicevano che era buono e per forza di cose doveva esserlo.
« Quello che mi spaventa della generazione di paladini della giustizia che potrebbe venire con la tua, e spero vivamente di no, è che non sanno ascoltare: l'hai fatto dall'inizio e l'hai fatto anche adesso. Gli eroi competenti, quelli capaci di capire cosa sia davvero giusto e cosa sia davvero sbagliato...quelli che sanno davvero quali siano le lotte da compiere. Quelli ispirano sicurezza, quelli come te, quei fanatici che si fanno andare bene qualsiasi cosa solo perché quelli più grandi lo fanno no, loro non dovrebbero nemmeno aver il permesso di scendere in strada ad esercitare. »
Sono sicura, sono convinta che ci sia qualcuno di quella manica di esaltati che si sia davvero interrogato se partecipare come cane da guardia a quella manifestazione fosse stata davvero la cosa giusta perché non voglio davvero arrivare a vivere in un mondo dove davvero pur di fare il proprio dovere, le persone erano disposte ad andare contro i propri principi.

Ciò che mi spaventava era che queste persone fossero davvero poche e che oltretutto non sapessero nemmeno il significato delle parole che dicevano.

« Non cerco persone che mi dicano che ho ragione, la ragione è degli stupidi: cerco persone che non siano dei fanboy ed a quanto pare questo era l'angolo di Tokyo sbagliato. Come hai detto tu, scegliete voi di fare quel che fate dunque...riconoscenza per fare ciò che avete scelto di fare? Sì, probabilmente sono davvero ingrata. Come mi dispiace. »
No, non era per niente vero ma penso non servisse un genio per capire che fossi sarcastica in quest'ultima parola. Era come quando un cameriere ad un ristorante ci rimaneva male quando non gli davano la mancia per aver servito un tavolo quando quello prevedeva il suo lavoro, stesso identico principio: dovevo dunque venerare gli eroi perché facevano un lavoro diverso? Solo perché loro avevano il permesso di usare liberamente la loro abilità e dunque potevano fare qualcosa di diverso? Se ci fosse stata più flessibilità non ci sarebbe stato bisogno nemmeno di ragazzini come questo che probabilmente tornavano a casa, guardavano qualche vecchio video di All Might o Endeavor e poi si domandavano come mai avessero qualcosa di gonfio dentro i pantaloni.
Capii che non valeva la pena quando iniziò ad adottare la filosofia del "e tu keffai" quando gli avevo appena spiegato perché una persona come me non era adatta a fare qualcosa nello stato attuale delle cose: se avessi voluto davvero muovere qualcosa avrei dovuto arruolarmi o iniziare qualche carriera politica importante, cose per le quali né avevo intenzione (la prima) né la seconda (le conoscenze). « Le persone normali come me si devono rivolgere a chi ha davvero i mezzi per fare qualcosa, se però sono tutti come te allora staremmo meglio davvero tutti chiusi in gabbia. Dato comunque che sei un esperto di computer e sai fare un video, incredibile, prova davvero a capire cosa significano le parole prima di dirle e nel caso cercale su internet: non credo che tu sappia davvero il significato di burattino. »
Guardai l'orologio, forse era davvero ora di andare.
Non ero nemmeno arrabbiata né seccata, ero solo divertita da quello che quel ragazzino che si credeva un leone ma si rivelava solo un bassotto mi aveva detto fino ad ora. La morale da chi tappava le orecchie quando sentiva qualcosa di diverso dalla propria idea o che criticava quelle persone che gli facevano bagnare le mutante valeva meno della mia, e la mia valeva davvero, davvero poco.
« Stai parlando di me o di te adesso? » Si stava mostrando ostinato tanto quanto me, questo tipo di persona mi divertiva. Non ero migliore di lui, questo era sicuro, ma con questa mentalità non potevo nemmeno dire che lui fosse migliore di me.

Quando finalmente decise di togliere di torno la sua sgradevole presenza, gli mostrai il miglior sorriso che potevo dedicare a qualcuno quando mi trovavo a presentarmi per un lavoro ed agitai le dita della mano con fare giocoso. « Buona serata, non dimenticarti di scodinzolare. »
A chi sta in alto piace quando il proprio cagnolino lo accoglie scodinzolando, al rientro a casa.
Avrei proseguito ma la direzione che aveva mostrato di voler seguire era effettivamente la mia, dunque decisi non tanto per la mia ma per la sua sanità mentale di aspettare ancora un po': aveva già i suoi problemi, poverino, non volevo dargliene altri semplicemente camminando la sua strada. Sono una persona tutto sommato magnanima per queste cose.
Ciò che feci fu semplicemente prendere il telefono da lavoro e mandare un messaggio al cliente chiedendogli di trovarsi prima in un locale poco lontano da dove mi trovassi, giusto per un saluto e per fare il programma della serata. Mi soffermai su un numero preso tanto, tanto tempo fa domandandomi se a questo punto mi avrebbe risposto pensando che ormai sarebbe stato davvero, davvero inattivo e quella scheda di memoria gettata via. Magari un giorno, in determinate circostanze, l'avrei reincontrata e sono sicuro che almeno in lei avrei potuto ritrovare qualcuna delle mie ideologie. Forse c'era davvero più bisogno di persone come lei di persone come quel leoncino che con un foglio di carta pensavano di poter cambiare il mondo quando davvero sarebbe bastato aprire un po' alla cultura generale: oh beh, potevo sempre fare dei video.
Quello sì che era il modo migliore di affrontare le cose.

► Statistiche

● Livello: 3.
● Peso trasportabile: [4].
● Energia: 175.
● Forza: 15.
● Quirk: 70.
● Agilità: 65.
● Tecniche usate: //.