Dust of desires and Talismans of the stars

Role Summer Event | Fuyuko Tanaka e Tobi Fukuda

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    965

    Status
    Anonymous
    Fuyuko Tanaka
    CXnUZc4
    Scheda
    Exp: 895
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Da piccola era rimasta affascinata dalla storia di Orihime e Hikoboshi, due innamorati separati dal volere paterno e destinati ad incontrarsi solo il settimo giorno del settimo mese del calendario lunare. Una storia romantica, che le lasciava sempre un po' l’amaro in bocca ogni qualvolta la madre la raccontava. Trovava ingiusto che i due innamorati dovessero vivere separati per un intero anno e potersi incontrare in una notte di mezz’estate. Aveva più volte chiesto alla madre come mai nessuno dei due provasse a sottrarsi a quel supplizio, e le era stato spiegato che l’amore era complicato e fatto di compromessi.

    Erano passati anni e l’arrivo del Tanabata festival era diventata una ricorrenza da segnare sul calendario, anche perché quest’anno aveva qualcuno di speciale con cui passare la serata.

    Mancavano diverse ore dal lieto evento e si era data appuntamento con Tobi-kun, il miglior amico di Shinso, per trascorrere il pomeriggio insieme tra le attrazioni e le bancarelle che la baia di Tokyo offriva. Erano stati proprio Orihime e Hikoboshi ad ispirarla, e sfortunatamente Fukuda era l’unico del gruppo che non aveva ancora trovato una persona con cui trascorrere la serata del Tanabata festival. Comprendeva perfettamente quella sensazione, di essere intrappolati dentro sé stessi per via della timidezza. Eppure credeva che Tobiko Fukuda fosse davvero una persona straordinaria e non avrebbe avuto problemi a relazionarsi con qualsiasi ragazza. Ma il destino non era stato dalla sua parte, tra i discorsi vari era emerso che all’Accademia c’era stata una ragazza che aveva attirato l’interesse di Fukuda. Un interesse fine a sé stesso e che non aveva avuto un seguito. Desiderava solo che le persone intorno a sé fossero felici, e credeva fermamente che anche Tobi-kun meritava di guardare i fuochi d’artificio mano nella mano con qualcuno d’importante per lui. Dunque lo aveva invitato alla baia di Tokyo nel primo pomeriggio per fare un giro insieme tra le bancarelle allestite sulla spiaggia. L’evento era frequentato da tante persone, soprattutto giovani e non necessariamente impegnati. Inoltre aveva anche fatto qualche telefonata tra le amiche, per combinare incontri del tutto casuali nel bel mezzo del Tanabata festival.

    Ovviamente aveva mantenuto il silenzio con Tobi-kun, anche perché desiderava che tutto fosse così naturale e senza fargli pressioni di alcun genere. “Che Vega e Altair veglino su di noi!” Invocò la benevolenza delle stelle. Sulla parte alta della spiaggia erano state gettati assi di legno per creare un percorso e l’impalcatura per la sfilza di bancarelle dove vendevano talismani, pergamene e statuette per invocare la buona sorte e trovare l’anima gemella. Artigiani ed artisti mostravano la loro arte, tra cui spiccavano gli origami a forma di gru propiziatori per la Buona sorte. Cori intonavano canzoni popolari. Non potevano mancare, come in ogni festa popolare, Kingyo Sukui e Wanage. Il primo la tipica pesca con retini di carta ed il secondo il lancio di anelli con solo cinque possibilità. Ai limiti della piattaforma che accoglieva il piccolo mercatino, si ergevano una sfilza di bambù con tanzaku, le classiche preghiere rivolte alle stelle. Decorazioni di carta e Kusudama di forma ovali disseminate un po' ovunque, e le zen-washi, le tipiche lampade di carta ancora spente.

    La Tanaka attendeva l’amico nei pressi delle botteghe di talismani. Aveva già comprato per sé una girandola di carta, anche se era una giornata decisamente afosa e priva di vento. Non aveva resistito e forse Ikki avrebbe gradito quel regalo. Avvolta nel suo blu oltremare ed una fascia verde-acqua che le stringeva i fianchi e si chiudeva in un fiocco dietro la schiena, valutava attentamente il talismano con una pietra preziosa incastonata nella carta. - È sicura che funziona? - Titubante portò una ciocca di capelli turchesi dietro l’orecchio. Per l’occasione aveva raccolto la chioma alla nuca ed ordinato la frangia con un cerchietto nero. - Cioè… in quanto fanno effetto? E la durata? - Provò a correggersi visto che sentiva le occhiatacce della donna dall’altro lato del banco. - Ok… mi ha convinto! Prendo quello più potente! - Infilò la girandola nella fascia del yukata e recuperò il suo portamonete a forma di rana.

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

    CODE © | Only for MHA GDR
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    Tobi Fukuda
    Narrato. -Parlato.-

    Le chiavi girarono nella serratura di una casa di campagna, strette dalla mano un po' incerta di Tobi. Al sentire che facevano un giro completo e la porta ancora non si era aperta, tirò un sospiro di sollievo: se era chiusa a chiave, non c'era nessuno dentro. Il ragazzo dunque entrò nella sua vecchia casa a Hinode, senza annunciarsi come faceva sempre, lasciando le scarpe prima del solito scalino che dava al tatami. Con aria un po' circospetta, nonostante fosse relativamente sicuro di essere solo, si aggirò fra le familiari mura domestiche e camminò sino a fermarsi davanti alla stanza di sua madre. Sospirò, con aria afflitta, ed aprì la porta scorrevole. Prevedibilmente, il letto era vuoto, ma lo degnò appena di uno sguardo prima di raggiungere l'armadio: aprì quest'ultimo dal lato sinistro, che sapeva essere il "lato di papà", e scrutò all'interno. Fu investito da un odore fin troppo vago perché gli ricordasse qualcosa di preciso, ma tanto nostalgico da farlo tentennare. Erano tempi molto più semplici, quelli, per quanto poco ne ricordasse. I suoi occhi scrutarono l'interno dell'antro ed infine trovò quello che cercava, lo afferrò e lo mise nello zainetto che si era portato, avendo cura di non stropicciarlo. Abbandonò la stanza, la richiuse dietro di sé e fece tappa in cucina per scarabocchiare qualcosa su un foglietto e lasciarlo sul kotatsu.

    Ho preso lo yukata di papà per il Tanabata. Lo riporto la settimana prossima.
    Tobi

    Valutò se scrivere altro, ma alla fine lo lasciò così com'era, posandoci la penna sopra per evitare che (eventuali) folate di vento lo spazzassero via. Di lì a qualche istante, si stava già rimettendo le scarpe: uscendo dall'abitazione e richiudendosi la porta alle spalle, tirò un lungo sospiro, dopodiché chiuse a chiave come aveva trovato arrivando. Come aveva detto a Sumire, tornare in quella casa era sempre più difficile, era così pregna di emozioni e sentimenti inespressi che le sue pareti sembravano vibrare con aria minacciosa, come se stesse per collassare: Tobi poteva sentirle stringersi su di lui e soffocarlo sempre di più.
    Ma anche per quel giorno, sembrava averla scampata


    Lo sforzo di andare a recuperare un indumento di cui tutto sommato non gli era mai importato nulla in una casa in cui preferiva non stare veniva dal semplice desiderio di accontentare Fuyuko. Non avrebbe finto che il festival non gli interessasse o che si era lasciato trascinare, era una tradizione che gli piaceva osservare e ne adorava le varie sfaccettature più pratiche, come quello stupido gioco con i retini di carta. Forse era un po' scorretto partecipare, con un Quirk come il suo, ma l'espressione di chi lo circondava nel vederlo non fallire mai era sempre impagabile: era uno dei pochi momenti di ribalta che un bimbo riservato come lui aveva mai avuto. Però, ecco, se non ci fosse andato con Fuyuko non si sarebbe certo sforzato di andare a prendersi il vecchio yukata di suo padre. Però conosceva la sua amica, e sebbene non glielo avesse chiesto era più che al cento percento sicuro che si sarebbe presentata in uno splendido yukata, con i capelli acconciati e tutto quanto.
    Insomma, non solo non voleva farla sfigurare, ma sapeva quanto l'amica ci tenesse a queste cose e voleva assecondarla senza che lei nemmeno gli chiedesse nulla. Voleva fare qualcosa di carino per lei, perché ultimamente... sì, l'aveva evitata, o perlomeno si era reso meno reperibile di quanto non fosse di solito. Per nessun motivo in particolare, solo che raramente usciva da solo con lei ed uscendo in tre... nessuno aveva mai fatto nulla per mortificarlo, ma si sentiva sempre di troppo.
    Non aveva capito bene come si fossero trovati da soli quel pomeriggio, forse Yumeru era impegnato o semplicemente anche a lei andava di passare un po' di tempo con Tobi, chissà, forse anche lei si era resa conto che si stavano vedendo meno del solito. In ogni caso, visto che il ragazzo sarebbe andato comunque al festival, non aveva un vero motivo per rifiutare, e gli andava di vedere Fuyuko. Forse ci stava solo pensando troppo, come sempre. Piuttosto, da quando la ragazza gli aveva proposto di trovarsi lì al festival, aveva come una strana sensazione di sospetto, il che era singolare se associato all'innocente e gentile Fuyuko: non si aspettava certo che gli avrebbe giocato un qualche brutto scherzo, ma non poteva levarsi dalla testa che i suoi occhi smeraldini gli stessero celando qualcosa.
    No, doveva sbagliarsi per forza: cosa mai poteva avere in mente di così diabolico?
    Visto il caldo, una volta arrivato nei pressi del luogo d'incontro si fermò a comprare due ghiaccioli, uno all'arancia per Fuyuko ed uno alla menta per sé stesso, scartò il proprio ed iniziò a farselo sciogliere in bocca mentre cercava la ragazza. Quando la adocchiò non poté non sorridere nel notare che aveva fatto centro: indossava un meraviglioso yukata blu ornato da un nastro verdognolo. Lo yukata che indossava lui, d'altro canto... beh, non era brutto, era molto tradizionale, però era un po' consunto: era palese che avesse vissuto diverse decine di Tanabata: era di un profondo verde scuro e decorato con una fantasia di foglie di gingko biancastre. Forse ci voleva un po' di fantasia per identificarle, potevano sembrare nuvolette di primo impatto, ma il ragazzo ormai sapeva che si trattava di foglie e non riusciva a vederci nient'altro, sebbene ricordasse distintamente di aver creduto fossero ventagli, da piccolo. La ragazza era affaccendata ad una bancarella, dunque Tobi si annunciò salutandola.
    -Oh, nemmeno mi aspetti per fare compere?- Un grande sorriso avrebbe tradito il suo reale stato d'animo, accogliendo la sua amica quando si fosse girata sentendo il suo richiamo. -Ciao. Per te, prima che si sciolga.- La esortò, tendendo il braccio verso di lei ed offrendole il suo ghiacciolo all'arancia. -Che hai preso di bello? Un talismano?- Domandò dunque, con un sorrisetto un po' malizioso: non faceva mistero del suo scetticismo, sebbene rispettasse le tradizioni non le riteneva più che un vuoto intrattenimento.
    L'orario non era particolarmente affollato, in realtà sembrava essere una fascia oraria scelta prevalentemente da famiglie con bambini: decine di ragazzini si divertivano correndo qua e là e giocando fra di loro, chi indossando un mini-yukata e chi vestito normalmente. Le bancarelle si sprecavano, vi erano dolciumi, cibarie e tutti i giochi più tradizionali: il ragazzo sorrise, notando i retini di carta appesi ad una bancarella a qualche decina di metri di distanza. C'era tempo, e c'erano diverse bancarelle da esplorare prima di quella, senza contare che gli sarebbe anche piaciuto scambiare qualche parola con Fuyuko prima di iniziare il loro giro.
    -Come stai?- Le domandò, infine, con un po' più enfasi rispetto a quanta ne avrebbe messa chiedendola come domanda di circostanza. Voleva che lei gli raccontasse qualcosa, forse, in realtà non lo sapeva nemmeno lui, ma certo sperava non si esaurisse in un "bene grazie, tu?", sebbene lui per primo fosse incerto sugli argomenti da intavolare. -Sei incantevole. Sono sicuro che Yumeru impazzirà, questa sera.- Mormorò infine, terminando con vago tono canzonatorio, ma sincero in ogni sillaba.



     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    965

    Status
    Anonymous
    Fuyuko Tanaka
    CXnUZc4
    Scheda
    Exp: 895
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Le iridi della ragazza si soffermarono sulla pietra preziosa del talismano. Smeraldo riflesso nello smeraldo. Una tonalità molto simile ai suoi occhi e che forse invocava la speranza, il buon auspicio di trascorrere il Tanabata festival in dolce compagnia. Sulla pergamena erano stati incisi i Kanji di “eterno amore” ed i volti stilizzati di Orihime e Hikoboshi. Si era lasciata convincere dall’artigiana, che confezionava per l’occasione talismani e portafortuna in tema. Non era superstiziosa, forse un po', ma le piaceva credere che dietro ogni leggenda o diceria popolare ci fosse un barlume di verità. Amava celebrare le tradizioni e le feste cittadine erano decisamente gli eventi che preferiva di più. Così folkloristici e popolari tanto da ricordare a tutti le comuni radici. Si respirava sempre aria di unione e condivisione.

    Mentre osservava entusiasta il talismano una voce familiare attirò la sua attenzione. Lo sguardo cristallino della Tanaka si soffermò immediatamente sul viso gentile ed amico di Fukuda. - Tobi-kun! Ci sono così tante cose interessanti quest’anno che non ho saputo resistere. - Sollevò le mani ammettendo la propria colpevolezza. Salutò con un cenno la negoziante, che le augurò buona fortuna, e si avvicinò all’amico con un ampio sorriso. Ultimamente Fukuda era sempre così impegnato e le occasioni per trascorrere un po' di tempo insieme si erano ridotte all’osso. Aveva messo in conto che la sua possibile relazione con Yu-kun avrebbe stravolto gli equilibri tra loro tre, tanto che la Tanaka aveva subito confessato i suoi sentimenti per il ragazzo a Tobi-kun. Si era sentita perfino in colpa per rompere quell’equilibrio e faceva di tutto per non far sentire l’amico a disagio in loro presenza. Fukuda aveva preso quella notizia senza esserne troppo sorpreso, ribadendo che l’aveva intuito da tempo. Forse aveva manifestato involontariamente segni del suo interesse per Shinso? Fatto stà che era stata l’ultima ad accorgersene.

    - Oh grazie! - Le iridi smeraldine si soffermarono sul ghiacciolo all’arancia e le labbra si schiusero per la sorpresa. - All’arancia, il mio preferito! - Finiva sempre per stupirsi di quanto Tobi-kun fosse attento alle esigenze di tutti, spesso mettendo in secondo piano anche sé stesso. Era un ragazzo attento e diligente, ed era davvero contenta che Yu-kun potesse contare su di lui. Adorava i ghiaccioli all’arancia e gli agrumi in generale. Erano solo secondi al cioccolato bianco, ma l’aroma degli agrumi e la freschezza del ghiaccio formavano un connubio perfetto. Allungò la mano per afferrare lo stecchetto del ghiacciolo e con la gemella porse il suo regalo all’amico. - Anche io ho qualcosa per te! È un talismano, il famoso “Sutādasuto omamori” che indossano le persone alla ricerca dell’anima gemella in questa ricorrenza. - L’amico era un ragazzo pratico, metodico e per nulla superstizioso. Preferiva essere razionale in ogni situazione e raramente lo aveva visto vulnerabile. Aveva sempre pensato che dietro quella razionalità fosse solo uno scudo, un atteggiamento per evitare di essere ferito. Un po' la corazza di perfezione che Sumire si portava dietro. In questo i due amici erano tanto simili tra loro. S’infilò il ghiacciolo tra labbra per avere le mani libere, avvicinarsi al ragazzo ed agganciare il talismano sul yukata. Poi fece un passo indietro, recuperò il ghiacciolo che rischiava quasi di sciogliersi e cadere, e mostrò uno dei suoi migliori sorrisi. - Non è superstizione… solo tradizione! - Cercava di aggirare quei limiti imposti dalla mente del ragazzo. - E poi mica vuoi rendermi triste? Poi potrei essere imbronciata fino a sera. - E sapevano entrambi che stasera sarebbe uscita con Yu-kun. Sembrava un ricatto, ma non lo era. - S’intona anche con il colore dello yukata! - Un motivo in più per non rimuoverlo. Di certo non poteva costringerlo, ma avrebbe protestato ad ogni singolo tentativo di rimozione del talismano.

    Il mercatino sulla spiaggia era invaso da famiglie e bambini, e per evitare di provocare ostacoli al transito la Tanaka si spostò leggermente di lato alle bancarelle. - Mettiamoci qui a mangiare il ghiacciolo. - Suggerì indicando la base dell’impalcatura di legno. Era un buon posto dove sedersi ed osservare il mare. - Bene, tutto bene! Non ti nascondo si essere in ansia per stasera… spero di riuscire a prenotare un tavolo al ristorante Hoshi. Mi piacerebbe molto cenare su un battello ed osservare i fuochi d’artificio di mezzanotte da lì. - Forse più tardi avrebbe prenotato un tavolo per essere certa di realizzare quel desiderio, ma in quel momento preferiva parlare con l’amico. - Si avvicina anche la scadenza per la domanda di Tirocinio finale presso un’agenzia per eroi e sono ancora indecisa. - Sollevò le spalle gustandosi poi l’aroma del ghiacciolo. - Non voglio appesantirti con le mie preoccupazioni. Tu come stai? - Voleva rendere quella giornata con Tobi-kun il più piacevole e leggera possibile. Però sapeva di poter parlare con l’amico di qualsiasi cosa.

    Le guance si colorarono di vermiglio quando Fukuda si complimentò per il suo abbigliamento, soprattutto in vista della serata con Yu-kun. Era stata particolarmente attenta ai dettagli e passato intere ore a trovare il modo migliore per raccogliere i capelli. - L…Lo spero. -

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

    CODE © | Only for MHA GDR
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    Tobi Fukuda
    Narrato. -Parlato.-

    Fuyuko, come sempre, lo accolse con entusiasmo, comunicandogli che quell'anno c'erano talmente tante cose interessanti che non riusciva a resistere. In realtà, a Tobi (almeno alla prima occhiata) sembrava ci fossero le stesse esatte cose che c'erano ogni anno, quindi forse era lei che le vedeva con occhi diversi. Ovviamente si guardò dal dirlo, tutto voleva tranne essere un guastafeste in presenza di Fuyuko.
    -Ho usato il mio Quirk. Ho chiesto al tizio dei ghiaccioli di poterli toccare tutti finché non ho capito quale sarebbe stato il tuo preferito.- Fece, con un'aria serissima che durò circa cinque secondi: poi gli venne da ridere. -Scherzo, ma sarebbe stato divertente.- Immaginò la scena di sé stesso che toccava ghiacciolo dopo ghiacciolo con aria concentrata sotto i severi occhi di un commerciante sull'orlo dell'esasperazione, le braccia conserte. In realtà se lo ricordava e basta, sebbene non volesse rimarcarlo. -Oh... ma è per me?- Fece, con aria decisamente sorpresa, quando Fuyuko gli allungò il suo acquisto. Il ragazzo tese una mano verso di esso lo osservò: si trattava di un piccolo talismano tradizionale, munito di una piccola gemma smeraldina. A quanto pareva era una sorta di "etichetta" per comunicare a tutti che era una persona in cerca dell'anima gemella, un po' come quell'amuleto di quel videogioco a cui aveva giocato anni prima che, se indossato, sbloccava le opzioni di romance con alcuni npc. Beh, sicuramente non poteva essere per Fuyuko, quindi era palese che la ragazza lo avesse comprato per lui. Prima che potesse afferrarlo, la ragazza si ritrasse leggermente, mise il ghiacciolo in bocca e si avvicinò a Tobi per appenderglielo direttamente sullo yukata: il ragazzo la lasciò fare, un po' dubbioso ma... non si rifiutava mai un regalo, no? E poi, per accontentare Fuyuko, questo ed altro. Le giustificazioni della ragazza mentre glielo appendeva gli fecero intendere che si aspettasse un po' di resistenza, ma lui sminuì con un gesto della mano.
    -Non oserei mai, Fuyu-chan.- Fece, con tono giocoso. Pochi istanti dopo, il suddetto talismano penzolava appeso alla fascia nera che teneva chiuso il suo abito: con la mano sinistra, non occupata dal ghiacciolo, sollevò il piccolo oggetto e se lo rigirò fra le dita, osservandolo con interesse. -Oh, già, è vero, è abbastanza abbinato. Grazie.- Ringraziò, con un sorriso e un inchino appena accennato. Ovviamente la pietruzza era solo bigiotteria, ma quantomeno sembrava essere stato assemblato a mano (non che ci volesse chissà cosa). Sperò sinceramente che Fuyuko non l'avesse stra-pagato, ma scelse di non farne parola per non sembrare un ingrato. Si sedette sui grandi gradini di legno indicatigli dalla ragazza, scrutando la spiaggia con aria serena e concentrandosi per un istante sul suono delle onde del mare che si infrangevano sulla sabbia. In realtà sotto lo yukata indossava il suo costume da bagno, sia mai che gli venisse voglia di farsi una nuotata.
    Ascoltò le parole di Fuyuko annuendo, salvo poi paralizzarsi ad una realizzazione improvvisa.
    -Cosa!? Non hai ancora prenotato? Allo Hoshi?- Il ragazzo, fulmineo, estrasse il cellulare ed iniziò a digitare il nome del ristorante sulla barra di ricerca. -Sei pazza. Non troverai mai un posto se tardi anche un altro minuto, è il sette luglio, sarà pieno da scoppiare.- Si avvicinò leggermente alla ragazza ed inclinò lo schermo verso di lei in modo che potesse vedere ciò che faceva: era nel sito del ristorante e stava accedendo alla sezione "prenotazioni". -Sembra che si possa prenotare direttamente online, una seccatura in meno direi.- Il ragazzo digitò la data odierna ed un orario che gli sembrava accettabile per cenare al ristorante, le otto, ed inviò. A quanto pareva, almeno secondo il sito, c'era un tavolo per due alle 21:30. Avvicinò lo schermo alla ragazza in modo che fosse lei a finalizzare la prenotazione, passandole eventualmente il dispositivo. -Uhm, forse è un po' tardi. Magari puoi provare a telefonare, se non ti va bene, ma io prenoterei subito anche questo, al massimo lo cancelli poi o lo sposti.- Avrebbe comunque lasciato l'ultima scelta alla ragazza: certo era che pensare di prenotare un ristorante così particolare per una festa come quella il giorno stesso era quasi follia. In ogni caso, al termine del processo, avrebbe tirato un lungo sospiro.
    -Scusami, cosa dicevi del tirocinio? E non preoccuparti, non è un problema parlare di queste cose per me.- In effetti, ne aveva parlato proprio qualche settimana prima anche con Hamuko, in un simile sfondo marittimo. A parlare di tirocinio, però, gli tornò in mente... Hisoka. Dopo il suo incontro-scontro con lui, aveva cercato qualche informazione su di lui, sia su internet che (per quanto gli venne concesso) fra gli archivi della polizia custoditi a Providence. Gli ci era voluto poco a ricostruire che tempo prima, quando aveva notato delle stranezze in Fuyuko, era proprio contro di lui che si era scontrata: di tutte le cose che avrebbe pensato di poter scoprire sul conto del giullare, quella era decisamente l'ultima. Lo addolorava un po' che la ragazza non ne avesse fatto parola con lui, in realtà, e si chiese se almeno con Yumeru ne avesse parlato. Forse avrebbe dovuto fare lui la prima mossa, in qualche modo, ma non sapeva bene come. Con Sumire era stato più facile, si parlava di "semplici" problemi familiari, qui si parlava di essere attaccati da un pazzo psicopatico a notte fonda e rischiare la vita. Senza contare che, se Fuyuko temeva di appesantire troppo la conversazione parlando di un semplice tirocinio, figuriamoci a tirare in ballo Hisoka. Dopo qualche minuto di riflessione, il ragazzo si rese conto del silenzio catatonico in cui era piombato e si affrettò a rivolgere nuovamente la sua attenzione sulla ragazza dalla chioma turchese e sorriderle.
    -Io comunque sto abbastanza bene, grazie. Non ho molto di nuovo da raccontarti, il tirocinio mi sta piacendo, anche se per ora esco poco dall'ufficio. È interessante.- Riguardo alle riflessioni emerse mentre parlava con Hamuko, gli tornò in mente una domanda da porre. -Ah, tu hai già deciso cosa farai dopo il tirocinio? Nel senso, inizierai subito a lavorare o...?- Non voleva metterle in bocca espressamente la questione del tornare a studiare, per non influenzarla, dunque la pose così in maniera generica.
    Terminato il ghiacciolo, il ragazzo avrebbe offerto il braccio a Fuyuko per aiutarla ad alzarsi e, finalmente, i due si sarebbero incamminati lungo le bancarelle, eventualmente proseguendo il loro discorso.




     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    965

    Status
    Anonymous
    Fuyuko Tanaka
    CXnUZc4
    Scheda
    Exp: 895
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Vittoriosa la Tanaka osservò con una certa soddisfazione il talismano ben agganciato allo yukata di Fukuda. Si aspettava una maggior resistenza da parte dell’amico, o almeno qualche osservazione scettica sulla sua utilità. Ed invece il ragazzo accolse di buon grado l’oggetto senza troppe proteste, ma percependo comunque una nota di scetticismo nell’espressione in viso. Non era la prima volta che Tobi-kun faceva di tutto pur di accontentarla, o almeno per non arrecarle dispiacere. In realtà entrambi, sia Fukuda e sia Shinso assecondavano sempre ogni suo desiderio quando erano solo un trio d’amici. Ovviamente la Tanaka non faceva nulla per impedirlo, godendosi quel privilegio di essere l’unica ragazza del gruppo. - Non deludi mai. - Sorrise soddisfatta per l’atteggiamento assunto dell’amico. In realtà non sapeva quanto Tobi-kun fosse propenso a conoscere qualcuno per il Tanabata festival, ma aveva imparato a conoscere l’amico. Difficilmente esternava i suoi sentimenti e qualche volta aveva dovuto perfino elemosinare un abbraccio di gruppo, con estrema riluttanza da parte del moro.

    Con il passare del tempo aveva percepito un cambiamento nel ragazzo, lento e naturale. Con il crescere del loro legame Fukuda aveva imparato ad abbattere alcune barriere ed essere se stesso in loro presenza. Condividevano la trappola della timidezza e comprendeva perfettamente quel modo lento e parsimonioso nel concedersi agli altri. Comoda sui gradini in legno si concesse qualche secondo di silenzio per osservare l’orizzonte, le persone sulla spiaggia ed il mare che s’infrangeva sul bagnasciuga. Il ghiacciolo all’arancia era davvero rinfrescante, anche se lo mangiava più per percepirne l’aroma agrumato sul palato che per necessità. Non percepiva l’afa che costringeva gli altri a bagnarsi, un dono del suo Quirk che offriva confort termico in ogni situazione. O almeno ciò era emerso dagli accertamenti di Miss. Plague.

    - Uh? - Ruotò il capo verso il ragazzo sorpreso, anzi sconcertato per non aver prenotato già ad un tavolo al ristorante Hoshi. - Ehm… no! - Ammise con colpevolezza mentre addentava la parte finale del ghiacciolo. Allungò il viso verso lo schermo del cellulare di Fukuda, che come sempre per gli amici si faceva in quattro. Non aveva pensato a tutte quelle variabili ed imprevisti che le potevano rovinare la sua serata con Yu-kun, considerando che ci teneva davvero tanto a cenare sul battello. Fortuna che c’era Tobi-kun il più coscienzioso e maturo del gruppo. - Va benissimo! E grazie. - Non avrebbe mai smesso di ringraziare Fukuda per tutte le volte che riusciva a tirarla fuori dai guai nelle esercitazioni alla U.A. oppure per la pazienza che mostrava negli allenamenti con lei. Se era migliorata almeno un po' nelle tecniche di autodifesa era merito suo. Ed ora le stava perfino salvando la serata romantica con Shinso.

    - Dicevo… - Sfilandosi il bastoncino del ghiacciolo dalle labbra. - Sono ancora terribilmente indecisa sulla scelta dell’agenzia. Nonostante nutra ammirazione per Endeavor penso di non essere adatta a quel genere di lavoro: costantemente sotto i riflettori, in prima linea contro il crimine organizzato e costretta a combattere con persone prive di scrupoli. - Endeavor Team era l’emblema della lotta contro la malavita di Tokyo e chi desiderava diventare un eroe di successo non poteva che seguire le orme dell’eroe n°1. Quei anni in Accademia aveva capito che quel genere di lavoro non faceva per lei, costantemente in pericolo e la necessità di sacrificare tutto. Desiderava una famiglia unita, portare avanti Hobby ed avere un lavoro onesto che le permettesse di vivere della propria passione. La sua vita era costernata di contraddizioni, se non fosse stato per Tobi-kun, Yu-kun o Mire-chan si sarebbe ritirata al primo anno di corsi. - Non sono più una bambina… è giunto il momento di crescere. - O almeno guardare al futuro con un minimo di lungimiranza. Non poteva fare richiesta all’Endeavor Team solo per la sua cotta adolescenziale per l’eroe più famoso della città. Forse qualche anno prima avrebbe scelto quella strada ad occhi chiusi. - Quello dell’eroe televisivo ed icona della città non è il ruolo adatto a me. Però non voglio nemmeno diventare testimonial pubblicitaria di una nuova marca di impermeabili per eroi! - Desiderava comunque restare nell’ambito dell’eroismo. Aveva una promessa da portare avanti. - Ho avuto la fortuna sia di lavorare con Whisper che con Quiet Perfume. Penso che la scelta verterà su Providence o Lifeline! - Aveva ristretto il campo ed era già un passo in avanti.

    Accettò di buon grado il braccio del ragazzo per iniziare a passeggiare tra le bancarelle, dopo aver buttato il bastoncino del ghiacciolo in un cestino lì vicino. Sollevò le sopracciglia sorpresa alla domanda di Tobi-kun. Probabilmente il ragazzo aveva già ben chiare le idee per il post diploma all’Accademia per eroi. O almeno non si aspettava nulla di diverso dal ragazzo più diligente e capace della sezione B. - Per farmi questa domanda significa che tu hai già ben chiaro cosa fare dopo il tirocinio… giusto? - Aveva imparato a conoscere Fukuda. - Hai progettato la tua vita per i prossimi 5 anni? La cosa non mi stupirebbe. - Breve pausa. - Se la cosa può sollevarti, oggi pomeriggio incontrerai la tua anima gemella. C’è posto per lei nel tuo programma vero? - Punzecchiò il ragazzo, cercando tra trattenere una risata. - Non ci ho ancora pensato. Tu invece? - Tornò seria.

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

    CODE © | Only for MHA GDR
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    Tobi Fukuda
    Narrato. -Parlato.-

    Fuyuko era decisamente soddisfatta di essere riuscita ad appendergli quel cosino addosso. Pazienza, in fondo lo yukata maschile era spesso portato in maniera un po' spoglia, senza grandi accessori che lo mettessero in risalto, quindi certamente un talismano del genere male non faceva. Non deludi mai, si sentì dire, al ché non riuscì ad evitare di ridacchiare.
    -Ok, non esageriamo.- Sminuì, con aria divertita. Per così poco, insomma, non solo che lei aveva speso soldi per fare a lui un innocuo regalo: rifiutare di farselo appendere addosso sarebbe stato semplicemente crudele.
    Quando i due si sedettero sui gradini, entrambi contemplarono la bellezza naturale offertagli dal panorama lì accanto e si venne a creare un pacifico silenzio. Non capitava spesso quando erano in gruppo, Yumeru ed il silenzio sembravano essere veri e propri nemici naturali ed era sempre l'aitante giovane ad uscire vincitore dalle loro eterne battaglie. Però i due giovani al momento lì riuniti sapevano apprezzare anche il silenzio, specie perché era un silenzio accompagnato da una sensazione di pace e familiarità, non c'era ormai nessun tipo di imbarazzo fra i due che potesse rovinare il momento.
    Una cosa che poteva un po' rovinarlo, invece, era il fatto che Fuyuko non avesse ancora prenotato ad uno dei ristoranti più richiesti in una delle serate più richieste: la sua amica era sicuramente una ragazza incredibile, ma a volte riusciva a stupirsi di quanto fosse sbadata. A guardarla, non sembrava nemmeno pienamente consapevole dell'azzardo che aveva messo in atto: quando Tobi la vide posare il suo piccolo dito affusolato sul tasto per confermare la prenotazione, tirò un sospiro di sollievo.
    -Beh, è andata bene. Meno male.- Mormorò, la tensione che iniziava ad allentarsi. Si stupì di sé stesso, ritrovandosi così agitato per una cosa che nemmeno lo riguardava, ma in fondo si disse che l'avere a cuore quelli che considerava ancora i suoi migliori amici era più che normale. Senza contare che, per qualche motivo, sembrava essersi accorto dei loro sentimenti reciproci prima di tutti, interessati inclusi, ed era come se avesse visto nascere qualcosa che aspettava da tempo: lo considerava un po' suo, ammesso che avesse senso (in pratica Tobi si riscopre shipper).
    Ascoltò con attenzione i dubbi di Fuyuko sui motivi per cui le sue scelte sarebbero differite da quella che poteva essere la previsione iniziale, ossia andare nell'agenzia più rinomata di Tokyo gestita dalla sua eterna cotta. Il ragazzo sospirò, un po' amareggiato: non per qualcosa, ma gli dispiaceva genuinamente che l'agenzia di Endeavor stesse perdendo un assetto valido come Fuyuko, specie dopo quello che Hamuko gli aveva detto tempo prima. Chi per un motivo chi per l'altro, sembravano snobbarla tutti, ed era veramente un peccato.
    -Premetto che averti a Providence con me ovviamente mi farebbe molto piacere.- Esordì, sorridendole spontaneamente. -Mi piace come lavorano. Ma...- Valutò per un istante se parlare di Hamuko nello specifico o meno, ma alla fine evitò. -Sai, confesso che mi sarebbe piaciuto vederti fare il tirocinio da Endeavor. Non per qualcosa, ma so che ci sono molti pregiudizi verso quell'agenzia. Molti la evitano a priori perché hanno un'immagine che a mio avviso è completamente distorta di chi sono e cosa fanno. Chissà, magari a vedere una ragazza come te fare il tirocinio da Endeavor saresti riuscita a generare un po' di ricambio, alla fine a scuola sei piuttosto famosa.- La punzecchiò alla fine, giusto per non far sembrare il discorso troppo serio. -Comunque non voglio certo influenzarti. Lifeline non la conosco, ma una persona di cui ho stima fa il tirocinio con loro, mentre Providence come ti anticipavo la reputo un'agenzia eccellente. In fin dei conti, sai, non penso che la scelta dell'agenzia sia così vincolante, è pur sempre un tirocinio.- Sottolineò il ragazzo.
    Di lì a poco, i due si alzarono: Fuyuko accettò di buon grado il braccio che Tobi le offriva per alzarsi, ed i due (dopo essersi educatamente liberati degli stecchini buttandoli nell'immondizia) si avviarono lungo le bancarelle. Fu il turno della ragazza di punzecchiare Tobi riguardo il suo essere fin troppo meticoloso nel pianificare tutto il pianificabile. E non si sentì di biasimarla, sebbene ultimamente si fosse reso conto di quanto fragili fossero i suoi piani e, al vederli sgretolarsi dinanzi ai suoi occhi, di quanto poco ne aveva in realtà bisogno. Forse era portato a farli perché la società gli faceva credere di dover pianificare la sua vita in modo efficace, forse era semplicemente un suo modo di essere, fatto sta che quando la ragazza lo prese in giro si ritrovò a sorridere con aria decisamente colpevole e un po' imbarazzata.
    -Se devo essere sincero, più che pianificare sto demolendo sistematicamente tutti i pochi piani che avevo già fatto.- Concluse, rendendosi conto che... già, non aveva nessun piano, e la cosa non lo preoccupava nemmeno più di tanto. Forse avrebbe dovuto? Chissà, per il momento decise di non pensarci e godersi il festival con leggerezza, anche perché Fuyuko aveva detto qualcosa di un po'... strano.
    -La mia...? Ah, per il talismano, certo. Beh, perché no.- Sminuì, cercando di non dare troppa importanza alla cosa. Era ovviamente scettico sul funzionamento di quella pietruzza di bigiotteria, ma per qualche motivo sentì che le parole di Fuyuko avevano un certo peso, erano quasi sospette. Ricordò di aver pensato che lei gli stesse nascondendo qualcosa: che le due cose fossero collegate? Ma come potevano esserlo? -Magari il mio nuovo programma può iniziare da qui.- Concesse però, con tono riflessivo, come se ci stesse pensando davvero. In fondo, perché no? -Ad ogni modo, io... ci ho pensato. Ma non ho ancora una risposta definitiva. Però, sai, credo che mi piacerebbe rimettermi a studiare, potrei andare all'università.- Confessò, un po' in imbarazzo. -Non... non è che voglia buttare all'aria la mia carriera da Hero. Ma in fondo non è nemmeno l'unica cosa che mi interessa.- Specificò, non seppe bene per quale motivo ma sentì quasi di doversi giustificare, come se il suo non diventare Pro-hero subito fosse in qualche modo un dispetto a lei e Yumeru, forse perché avevano affrontato quel tortuoso percorso insieme. Ovviamente così non era, ma per qualche motivo provava un vago senso di colpa a dirglielo. Sperava che la sua amica avrebbe compreso.




     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    965

    Status
    Anonymous
    Fuyuko Tanaka
    CXnUZc4
    Scheda
    Exp: 895
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Fin dall’inizio aveva avuto l’impressione di poter sempre contare su Tobi-kun. In realtà qualche volta si era chiesta se quella mattina di fine estate non si fosse recata al campo di allenamento come sarebbe stata la sua esperienza in Accademia. Aveva conosciuto due persone su cui contare, due spalle a cui reggersi quando pensava di non farcela con le sue sole forze. In realtà si chiedeva anche quanto Yu-kun fosse stato importante per avvicinare la Tanaka e Fukuda. Un trio inseparabile, che poi aveva accolto anche la snob e brillante Sumire, e solo recentemente anche Hamuko. Era ben contenta di essersi circondata di persone così forti e per cui nutriva profonda stima. Non si era mai sentita di troppo con loro e desiderava portare avanti quelle amicizie anche dopo il diploma.

    Con Fukuda si sentiva libera davvero di parlare di tutto, perché sapeva che l’avrebbe ascoltata e capita. E per una decisione così importante non poteva non chiedere consiglio al miglior studente della sezione B. O almeno lei lo reputava come tale, visto la sua media molto alta e gli eccellenti risultati nelle esercitazioni pratiche. - In che senso? Pregiudizi? - Non aveva mai percepito o preso in considerazione quel punto di vista. Aveva sempre pensato che l’agenzia di Endeavor fosse tanto ambita quanto restrittiva nei requisiti d’accesso. Dagli studenti, soprattutto quelli più giovani, aveva sempre percepito un certo entusiasmo e desiderio di affiancare Endeavor un giorno. Sogni che poi s’infrangevano con la realtà, in particolare con i risultati degli esami finali ed i requisiti alquanto restrittivi per fare domanda. Inarcò un sopracciglio, presa alla sprovvista dall’analisi di Fukuda, che come sempre era un passo avanti a tutti. - Suvvia non sono tanto famosa. Ho avuto le mie esperienze come molte altre mie compagne di classe! - La sua abilità di sminuirsi era sconcertante. Il suo curriculum da aspirante Pro-Hero nel corso degli anni si era arricchito di diverse esperienze con la Yuuei o extra-scolastiche. Aveva avuto la fortuna di collaborare non con una, ma con due agenzie per eroi. Ed aveva messo alle strette un Villain in erba favorendo la sua cattura. Esperienze formative ma che l’avevano fortemente segnata. - No no… tranquillo non mi influenzi affatto, ma la tua opinione è importante per me. - Scosse la testa nell’immediato per rassicurare l’amico. Tante volte si era lasciata trascinare dagli amici, come nel Corteo nero da Robert, e altrettante volte aveva cambiato idea grazie ai consigli di Yu-kun o Tobi-kun. Avevano imparato a conoscere quella parte volubile di sé, sempre pronta a mettere in discussione se stessa e cambiare la strada da percorre.

    Sapeva quanto l’amico fosse meticoloso ed organizzato, quindi sorrise trionfante per la seconda volta in quel pomeriggio quando notò l’imbarazzo sull’altrui viso. Non era un difetto, anzi. Essere decisi e saper organizzare la propria vita comportava un buon grado di maturità ed ammirava questo di Tobi-kun. - Qualche piano andato in fumo? - Chiese con sorriso smorzato, sperando di non aprire ferite o vecchie preoccupazioni. Strabuzzò gli occhietti smeraldini e si arrestò nel passo per osservare meglio il viso dell’amico. Al Tanabata festival non era in compagnia del Tobi-kun che conosceva, o che forse pensava di conoscere. - Sicuro di non avere la febbre? - Si sollevò sulle punte per raggiungere la fronte del ragazzo con il dorso della mano. Lo osservò con sospetto poi, temendo che un mutaforma avesse preso il posto di Fukuda. - Sfiducia nella pianificazione, accondiscendenza in pratiche folkloristiche di dubbia efficacia e spontanea propensione verso le faccende di cuore. - Elencò lentamente le chiare anomalie riscontrate in Tobi-kun al festival. - O hai battuto la testa, oppure stò passeggiando con un mutaforma! - Dubbiosa non staccò gli occhi dal ragazzo.

    In passato aveva preso in considerazione d’iscriversi all’università, prima che Ryu-kun svanisse nel nulla. Sua madre aveva appoggiato subito la sua scelta reputando importante trovare un lavoro stabile ed ordinario, reputando la carriera da Pro-Hero fin troppo pericolosa e atipica. Era una donna pragmatica e rigida, soprattutto con la scomparsa del suo primogenito. Però la Tanaka sapeva benissimo che era il suo modo di proteggerli. - Mia madre ne sarebbe molto felice. Cioè vorrebbe per me un lavoro diverso da quello dell’eroe. - Confessò. - Prima che m’iscrivessi alla Yuuei pensavo davvero che mi sarei ritrovata a sostenere esami all’università prima o poi! Non ho più riconsiderato la questione fino a… - Pensierosa. - …Si, fino ad oggi. - Breve pausa. - Cosa vorresti studiare? - Conoscendo Tobi-kun aveva qualche idea, ma non osò azzardare.

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

    CODE © | Only for MHA GDR
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    Tobi Fukuda
    Narrato. -Parlato.-

    Fuyuko parve non sapere nulla dei pregiudizi che accompagnavano l'agenzia di Endeavor: in effetti Tobi non aveva pensato che tali pregiudizi avrebbero faticato a raggiungere un membro onorario del fan-club del Numero Uno, probabilmente chiunque parlasse con Fuyuko si guardava bene dal dire cose negative su Endeavor o sulla sua agenzia, indipendentemente da cosa ne pensasse davvero. Il ragazzo si sentì quasi in colpa a "riportarla sulla Terra" in un certo senso, e valutò se troncare il discorso con un "non è nulla, lascia perdere", ma gli sarebbe sembrato quasi scortese da fare. Senza contare che se, ipoteticamente, qualcuno avesse attaccato i suoi idoli, gli sarebbe piaciuto saperlo ed avere l'occasione di difenderli (non che il problema in questo caso fosse Endeavor in persona, chiaro).
    -Beh, essendo l'agenzia più importante e famosa di Tokyo ed essendo anche famosa per occuparsi di operazioni piene d'azione, solitamente gli studenti che la richiedono per il tirocinio sono quelli più ambiziosi e... non so, ansiosi di menare le mani, forse? Non so se più o meno hai capito di che tipo di persone sto parlando.- Il suo pensiero volò, dopo tanto tempo, di nuovo a Lion: gli sembrava che lui facesse il tirocinio proprio lì e... beh, per quanto lo considerasse un suo amico ed un bravo ragazzo, non si sentiva di discostarlo del tutto dalla descrizione. Ambizioso lo era, eccome, ed ansioso di fare a pugni... meh, non lo conosceva così bene, ma sembrava avere una certa reputazione nella scuola. Diventava parecchio competitivo quando si trattava di combattimenti. In effetti, ripensando al loro combattimento avvenuto quando Tobi era ancora in prima, si rese conto che non avrebbe affrontato nessuna lotta così intensa e violenta fino alla fine del secondo anno: lì per lì la sua inesperienza lo aveva portato a considerarlo un combattimento piuttosto normale, ma riflettendoci forse era stato decisamente sopra le righe. -Fatto sta che magari una persona più tranquilla finisce per scartare l'agenzia a priori per non essere accostato a questi individui o non doversi trovare a lavorare con loro.- Proseguì, rendendosi conto di essersi perso nelle sue riflessioni per più di qualche secondo e volendo dare un seguito al suo discorso. -La mia paura è che possa generarsi un circolo vizioso per cui alla fine solo questo tipo di persone continuerà ad andare da Endeavor e gli altri se ne terranno alla larga. Sarebbe un peccato. Ma in fondo è solo una mia speculazione, non pensarci troppo.- Terminò, questa volta dando un tono più definitivo alle sue parole, come a voler rassicurare l'amica: non voleva certo farle credere che il futuro del suo idolo dipendesse dalla sua scelta, per quanto potesse "dispiacergli" per Endeavor, il futuro della sua amica era la priorità.
    -... Ti posso garantire che sei decisamente famosa.- La punzecchiò ancora, con un sorriso beffardo e gli occhi ridotti a due fessure, azzardandosi anche a sfiorarla con il gomito come a volerla invitare a non sminuirsi.

    Fuyuko parve intuire sorprendentemente bene quale fosse la situazione di Tobi. Sebbene non avesse dei veri e propri piani andati "in fumo", si poteva dire che la sua intera vita fosse in fase di riorganizzazione.
    -Hmm... nulla di specifico. Ma vedo molte cose in prospettiva. Cose che mi sembravano importati non lo sono più, e viceversa mi sono reso conto dell'importanza di cose che davo per scontate o non mi interessavano.- La sua vaga prospettiva di "vivere una vita tranquilla senza problemi" gli sembrava giorno dopo giorno sempre più vuota e superficiale. Temeva che il suo estremo bisogno di accontentarsi in cambio di stabilità gli avrebbe precluso... beh, molte cose che non si voleva precludere, per quanto non le sapesse identificare espressamente una ad una. -Magari sto solo crescendo.- Concluse, ben conscio che non si trattava solo di quello: sicuramente stava maturando un po' di base, ma era anche vero che da quando aveva iniziato a frequentare la Yuuei aveva avuto una serie di incontri più o meno importanti che lo avevano segnato e lo avevano portato ad essere ciò che era oggi. Robert, Lion, Akane, Darius, Gin, Dadi, Aoi, Ren Okada, Whisper, Hamuko, Hisoka. E poi, ancora, Fuyuko stessa, Yumeru, Sumire. Laguna. Ognuno di loro aveva messo qualcosa, chi un singolo rametto chi interi ciuffi di ramaglie, ed ora Tobi aveva un nido completamente nuovo, molto più grande del primo, che gli donava un nuovo punto di vista su sé stesso, sulla sua vita, sulla società e sul mondo intero.
    E chissà quanto poteva crescere ancora.

    La fresca manina di Fuyuko si allungò posandosi sulla sua fronte, distraendolo dal vortice di pensieri in cui era precipitato. Gli stava capitando di continuo, quella sera, forse era essere in compagnia solamente di Fuyuko a rilassarlo e a metterlo in contatto con il suo io più intimo? O forse era solo l'atmosfera magica del Tanabata, chissà. Quando la ragazza gli chiese della febbre, non collegò immediatamente la questione alla sua (presunta) stranezza, anzi, si chiese se non mostrasse qualche sintomo e si tastò la fronte a sua volta quando la ragazza ebbe terminato la sua indagine.
    -Eh? No, io...- Esordì, confuso, constatando di avere la fronte ad una temperatura normale (considerato il trovarsi sotto il sole cocente delle tre e mezza di pomeriggio). Quando la sua amica gli elencò i "sintomi", tuttavia, capì che lo stava solo prendendo in giro e la osservò con sguardo scettico. Rimase a fissarla per qualche istante, poi portò il pugno sinistro all'orecchio distendendone il mignolo che arrivò a sfiorargli le labbra, nell'imitazione di un telefono. Con la mano destra, finse di nascondersi e distolse lo sguardo. -Missione fallita. Ha scoperto che sono un replicante che sta provando ad infiltrarla nell'ufficio di Endeavor. Richiedo evacuazione immediata.- Mormorò, cercando di fare una voce un po' strana e metallica, sebbene non fosse un grande imitatore, ed il risultato fu che sembrava solo raffreddato. Come la maggior parte delle sue imitazioni. Ridacchiò poi, e puntò l'indice sulla guancia della ragazza, picchiettando dolcemente.
    -Se provo ad accontentarti sono sospetto, se mi rifiuto sono un guastafeste. Sei cattiva, e io che mi sforzo pure.- Scherzò, tradendo le sue dure parole con un sorriso.

    -Capisco. Ne parlavo qualche tempo fa con Ushiyama-san. Mi piacerebbe proseguire gli studi ancora un po'.- Esordì poi, quando l'argomento si spostò sull'università. -Non necessariamente poi farei un lavoro diverso dal Pro-hero, solo che, sai, quando finiremo la Yuuei saremo ancora molto giovani. Non so se voglio subito buttarmi nel mondo del lavoro. Come part-time sicuramente, mi dovrò pur mantenere, ma...- Lasciò cadere la frase nel nulla, trovando superfluo ripetersi. -Beh, al momento non ho ancora le idee molto chiare, comunque. Immagino che terminato il tirocinio mi prenderò un po' di tempo per decidere cosa fare. Non mi dispiacerebbe studiare e fare il Pro-hero part-time.- Confessò poi, con un sorrisetto. -Comunque non so, qualcosa in ambito scientifico, ad essere sinceri mi interessa un po' tutto.- Il che non era troppo dissimile dal dire che non gli interessava nulla nello specifico, ma ovviamente gli suonava meglio come lo aveva posto lui. -Sapevi già cosa saresti andata a studiare?- Con la coda dell'occhio, mentre il discorso proseguiva, notò che erano ad una bancarella di distanza dal tanto agognato gioco con i retini di carta.
    Assottigliò gli occhi, acquisendo il suo obbiettivo, pronto a sbancare il disgraziato giocare.







     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    965

    Status
    Anonymous
    Fuyuko Tanaka
    CXnUZc4
    Scheda
    Exp: 895
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Si ritrovò ad osservare con aria pensierosa il viso di Fukuda, cercando di scorgere il suo punto di vista sull’agenzia del famoso ed osannato Endeavor. Le labbra si assottigliarono e la fronte corrucciata senza far segreto della perplessità che si accentuava parola dopo parola. Condivideva solo in parte il pensiero di Tobi-kun. - Capisco ciò che vuoi dire ed a chi ti riferisci. - Nonostante andasse d’amore e d’accordo con tutti i suoi compagni di classe e con buona parte della Yuuei, non era mai riuscita a legare con studenti che portavano ai limiti dell’esasperazione il loro credo da eroe. Erano figli dei media e del mondo social, oltre alle pubblicità d’eroi da cui venivano bombardati fin da piccoli. Infondo l’intera città di Tokyo si reggeva sulle spalle dei Pro-Heroes e delle loro agenzie. - Però non è detto che i più ambiziosi ed ansiosi di proclamarsi nuovi All Might riescano ad andare avanti nell’agenzia di Endeavor-sama. Non è giusto scaricare le immature motivazioni dei tirocinanti sulla reputazione dell’agenzia. - Probabilmente anche lo stesso Fukuda concordava con il suo punto di vista. Anzi ne era certa. - Sarò forse troppo ottimista ma penso che le persone siano capaci di discernere il cuore dall’illusione. - Comprendeva le preoccupazioni dell’amico, ma lei aveva una visione più ottimistica consapevole che prima o poi tirocinanti come Lion-san o Drake-san si sarebbero scontrati con la dura realtà. Non bastava recitare a memoria le frasi di All Might per prendere il suo posto o essere ottimi eroi. - Ma infondo chi siamo noi per giudicare? Ognuno trova il modo più giusto per essere eroe. - Sollevò le spalle. C’era chi desiderava diventare il nuovo simbolo di Tokyo, ed invece chi era disposto ad accontentarsi di un dignitoso ed onesto lavoro.

    Sollevò le spalle, cercando di ampliare il sorriso sul viso quando il ragazzo la invitò a non sminuirsi così tanto. Non aveva mai considerato di aver racimolato un po' di notorietà negli anni. Era una studentessa del terzo anno, assistente di Miss. Plague e con diverse esperienze sul campo. Non era più una completa sconosciuta e forse doveva acquisire maggior consapevolezza in sé stessa. Sentirsi per una volta migliore di quanto si fosse mai sentita in vita sua non era un male. - Ok… Ok… FORSE sono un po' famosa! - Poi si sollevò sulle punte per raggiungere il suo orecchio. - Ti confesso un segreto: Nemmeno io sopporto quel tipo di persone! - Si riferiva ovviamente ai seguaci di All Might, o meglio alle persone ossessionate dal suo credo da eroe e che non ne riuscivano a trovare uno proprio. Infondo implicitamente era ciò che stava affermando Tobi-kun, solo che era troppo discreto e corretto per poterlo affermare ad alta voce.

    Annuì alle parole dell’amico. In parte comprendeva quella sensazione e forse poteva anche comprenderlo. Quei anni alla Yuuei Academy sembravano essere volati ed i ragazzini che avevano varcato la soglia dei cancelli per sostenere il test d’ingresso non erano più gli stessi. Erano cresciuti e probabilmente stavano maturando. Si rivedeva in quelle parole. Una crescita fatta di difficoltà e di traguardi, di incontri e di scontri. - È successo qualcosa Tobi-kun? - Sentiva che c’era qualcosa. Nonostante avesse avuto sempre la sensazione di potersi confidare con lui non si erano mai addentrati in discorsi troppo personali. La reciproca timidezza e le contorte strade della vita non li avevano mai portati ad incontrarsi, fermarsi e guardarsi davvero. Sentiva che qualcosa turbava l’incrollabile Tobiko Fukuda e ciò faceva vacillare anche le sue stesse certezze. Perché per lei il ragazzo era una colonna su cui riposare.

    Scoppiò in una cristallina risata, senza riuscire a trattenersi, quando Tobi-kun confessò di essere un replicante per infiltrarsi nell’ufficio di Endeavor e per farlo stava ingannando la sua fans n°1. Fu costretta a piegarsi in avanti, tenendosi la fascia verde-acqua tra le mani. Rideva con le lacrime agli occhi. L’imitazione dell’amico non era stata eccellente, forse era anche un pessimo imitatore, però si lasciò contagiare dallo spirito goliardico e complice di Fukuda. Insomma guai a chi diceva che con Tobi-kun non ci si divertiva. Il ragazzo poteva apparire anche serioso e meticoloso, ma quando arrivava il momento di divertirsi sapeva farlo piuttosto bene. - Ti… - Fu costretta a soffocare un’altra risata quando incrociò lo sguardo dell’amico. - Ti prego… non farlo mai più! - Lo stava supplicando, ma con ben poca convinzione. - Se rido troppo mi viene il singh… *Hic* - Con uno spasmo si raddrizzò sul posto. - Ecco… *Hic-Hic* - Si copriva le labbra con entrambe le mani. Tutto sommato si stava divertendo più del previsto con Tobi-kun al Tanabata festival.

    Afferrò di nuovo il braccio del ragazzo per continuare a passeggiare tra uno spasmo ed un singhiozzo. Forse era il caso di recuperare un po' d’acqua ed infatti la Tanaka si fermò ad una bancarella per comprare una bottiglia d’acqua. - Matematica e fisica? Ti ci vedrei bene. Infondo vai d’accordo con i numeri. - Era proprio Tobi-kun ad aiutarla con gli esercizi più complicati di matematica. *Hic* Si tappò il naso e si concesse un generoso sorso d’acqua. Più di una volta nella speranza di far svanire il singhiozzo. - Non ci ho mai pensato. Forse avrei provato con il settore sanitario. Mi è sempre piaciuto aiutare il prossimo! - Ma per ora sembrava più concentrata sulla sua carriera da Pro-Hero. Dopo qualche altro sorso d’acqua finalmente il singhiozzo svanì. - Cosa ti va di fare? Peschiamo qualche pesce rosso? - Indicò il banco del rinomato Kingyo Sukui. Intanto estrasse il cellulare per inviare un messaggio a Shinso. - Prima che me ne dimentichi informo Yu-kun della prenotazione per stasera. Ne sarà contento! - Le dita elaboravano mettevano su schermo i suoi pensieri rapidamente. Tenne il cellulare quasi attaccato al corpo, non voleva che Fukuda sbirciasse non per il contenuto troppo intimo dei messaggi. Non conosceva le preferenze di Tobi-kun in materia di ragazze e a chi altro poteva chiedere se non al suo miglior amico?

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

    CODE © | Only for MHA GDR
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    Tobi Fukuda
    Narrato. -Parlato.-

    Tobi annuì convinto alle parole di Fuyuko, la ragazza non aveva torto, sebbene questo non aiutasse particolarmente la situazione.
    -Assolutamente. Infatti il mio timore è che l'agenzia possa ritrovarsi con relativamente pochi nuovi volti perché si trovano costretti a scartare troppi tirocinanti.- Scrollò le spalle, però, determinato a sminuire la cosa per non fare pressioni a Fuyuko, era davvero l'ultima cosa che desiderava e temeva che la ragazza potesse fraintendere quel semplice scambio di vedute con una velata insistenza. Insomma, detto sinceramente, a Tobi non poteva fregare di meno in quale agenzia la sua amica fosse finita, finché questa fosse coincisa con i suoi desideri. Era più che in grado di badare a sé stessa. -Ma è come dici tu, non è giusto che l'immaturità di un gruppo di ragazzini vada ad influenzare la reputazione di un'agenzia, e sono sicuro che abbiano delle contromisure efficaci per evitare di rimetterci. Ci starò sicuramente pensando troppo!- Concluse, alzando il pollice. -E poi, in effetti, ti vedrei veramente molto bene a Lifeline.- Ammise, con un sorrisetto. La reputazione di Lifeline di occuparsi di disastri ambientali e salvataggi la rendeva la scelta perfetta per un'eroina con il potere di Fuyuko, e anche con la sua naturale predisposizione a salvare ed accudire le persone, emersa durante i suoi anni di scuola, a discapito di una riluttanza quasi totale ai combattimenti. -Sì, sono d'accordo. Ognuno ha i propri equilibri da scoprire e raggiungere, non era mia intenzione offendere nessuno. Era un discorso prettamente... oggettivo.- Concluse il ragazzo: solo perché Lion era ambizioso ed irruento, non significava certo che non sarebbe potuto diventare un ottimo eroe, a modo suo, un giorno. Lion o chi per egli, ovviamente a Tobi era comodo il paragone con Lion perché era la persona "di quel tipo" che più conosceva.
    -Io sono "un po' famoso", perché faccio i test d'ingresso. Tu sei famosa e basta. Scommetto che quando ti vedranno arrivare a Lifeline, Quiet Perfume in persona avrà già presente perfettamente chi sei.- La corresse, deciso a non mollare l'osso finché non si fosse resa conto di quanto stava sminuendo la faccenda - o finché non l'avesse vista arrossire imbarazzata. Incrociò poi le braccia alle sue successive parole, sussurrategli all'orecchio. -Tsk, tsk... ma non avevamo appena detto che ognuno è un eroe a modo suo e non abbiamo diritto di giudicare?- Punzecchiò, con finta aria sospettosa. -Comunque non direi che non le sopporto, più che altro a volte ho l'impressione che non abbiano una visione completa delle cose. Che vedano solo quello che vogliono vedere. Mi piacerebbe poterci ragionare ma a volte è semplicemente... impossibile.- Sospirò, un po' sconsolato. -Conosci Ishida-san, no? Dovrebbe essere in classe con voi, ora che siete in terza. Sai che lui e Lion-kun vogliono organizzare tipo un gruppo di "studenti d'élite" che dovrebbero aiutare gli studenti con meno esperienza, o qualcosa del genere? Pazzesco.- Concluse, scuotendo il capo e ridacchiando sotto i baffi, con aria un po' incredula. Ancora non riusciva a credere che addirittura avessero pensato di invitarlo a far parte del consiglio. Non avevano veramente capito nulla di lui, allora.
    È successo qualcosa, Tobi-kun?
    Tante cose. -Hmm...- Da dove iniziare? Laguna? Il bambino carbonizzato nel tempio? Hisoka? -Non sto pensando a nulla di particolarmente specifico.- Mentì: ricordando il nome di Hisoka, gli era tornata quell'antica ossessione di voler tenere nascosti i suoi pensieri, accompagnata però da un volto molto più stoico ed impassibile rispetto a quello che riusciva a fare ai tempi. Era diventato un bravo bugiardo. Ma questa volta non stava tacendo per proteggere sé stesso, il suo unico scopo era non rovinare il festival a Fuyuko ricordandole di quel pazzo assassino. -Senti...- Esordì, tradendo i suoi stessi propositi di poco prima. Rimuginò a lungo su come porre la questione, ma alla fine gli uscì dalla bocca senza che lui potesse farci nulla. -So di Hisoka.- Perché glielo aveva detto? Perché era stato così diretto? In fin dei conti non ne aveva nemmeno la certezza assoluta, eppure aveva parlato come se fosse un dato di fatto (certo, era veramente una deduzione elementare con i dati in suo possesso, ma al momento il suo tentativo di auto-sabotaggio per zittirsi stava avendo la meglio). Sospirò nuovamente, con aria un po' amareggiata, tutto ciò a cui stava pensando prima svanì in favore del chiedersi perché Fuyuko non gliene avesse parlato. Forse non si fidava abbastanza? -L-lo sai... che su di me puoi sempre contare, vero?- Mormorò, un po' in imbarazzo, ritrovandosi a stringere leggermente lo yukata che avvolgeva il braccio di Fuyuko, al momento intrecciato al suo.
    Per fortuna, il cima sicuramente un po' teso e drammatico che si sarebbe andato a creare con la sua infelice uscita di poco prima, si sarebbe smorzato proprio di lì a poco grazie a quella sua squallida imitazione di un fantomatico replicante. Apparentemente, Fuyuko l'aveva trovata così divertente da scoppiare a ridere, e rise così tanto da farsi venire... il singhiozzo.
    -Umpf.- Grugnì il ragazzo, mentre le sue guance si gonfiavano e si sforzava di non ridere a sua volta. Fuyuko con il singhiozzo era semplicemente esilarante. O forse no, ma non se l'aspettava minimamente e il suo cervello, colto in contropiede, aveva istantaneamente deciso che quella era la cosa più divertente che avesse mai visto negli ultimi anni. -Pfff.- Gli scappò dell'altra aria dalle guance, una sorta di risolino sommesso. Non voleva scoppiarle a ridere in faccia perché aveva il singhiozzo, gli sembrava crudele, avrebbe lottato con tutto sé stesso per non esalare un fiato, nonostante la sua faccia iniziasse a colorarsi di rosso per lo sforzo. Rafforzò la chiusura tappandosi le labbra con le dita ed alzò gli occhi al cielo cercando di distrarsi per far svanire l'ilarità. Approfittò dell'allontanarsi della ragazza per comprare dell'acqua per ritrovare la concentrazione e, a fatica, riuscì a contenersi.
    -Matematica è troppo astratta. Fisica mi piace, invece, sì.- Confermò. Un ennesimo singhiozzo di Fuyuko lo colse impreparato e questa volta gli scappò un risolino, prima che riuscisse a tapparsi la bocca. -Ti ha fatto davvero così ridere?- Domandò, incredulo, prima che le iniziasse il singhiozzo era quasi sicuro che stesse esagerando per farlo contento, ad essere sinceri, ma il singhiozzo certo non era una reazione finta. -Sanitario, capisco. Appropriato, immagino.- Rifletté.
    Fu Fuyuko la prima a proporre il giochino dei pesci rossi. Lo stand era abbastanza grande, vi era una lunga vasca di pesciolini rossi di varie dimensioni ed una seconda vasca più piccola di lato dove riporre quelli "catturati". Generalmente, non si pescavano grandi quantità di pesci, e nella maggior parte dei casi il "premio" era semplicemente il potersi tenere uno o due dei pesci rossi che si erano catturati. Tuttavia, catturare molti pesciolini poteva portare a vincite più sostanziose, sebbene la selezione di premi in palio fosse più ristretta di altre bancarelle. Nessuno dei premi interessava particolarmente Tobi, ad essere sinceri, ma magari potevano piacere a Fuyuko: in tutta onestà, a lui bastava giocare.
    -Certo, mi piace questo gioco.- Confessò, con aria un po' discola. -Dimmi se fra i premi c'è qualcosa che ti piace.- I premi erano perlopiù pupazzi, un orsacchiotto ed un panda basati sullo stesso modello e poco più grandi di un neonato, un grosso pesce dai colori simili ad una koi, un granchio arancione con due grandi occhi neri brillanti, qualche giocattolo in plastica più rigida con target di età evidentemente molto più basso ed infine una fila di ventagli con diverse fantasie. Il ragazzo si avvicinò alla bancarella e spese pochi spiccioli per farsi dare il primo retino: dopo qualche istante di esitazione, però, lo allungò a Fuyuko.
    -Perché non inizi tu?-



     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    965

    Status
    Anonymous
    Fuyuko Tanaka
    CXnUZc4
    Scheda
    Exp: 895
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Confrontarsi con Fukuda era sempre interessante, anche perché proponeva spunti di riflessione che non aveva preso in considerazione. Non aveva mai pensato che la prestigiosa agenzia di Endeavor rischiasse di essere danneggiata dall’approccio superficiale ed immaturo di alcuni Tirocinanti. Forse l’amico si stava preoccupando troppo, anche perché dubitava che l’eroe n°1 avrebbe permesso a semplici studenti di denigrare il buon nome della sua agenzia. Ma comprendeva il punto di vista di Tobi-kun, in effetti sempre più studenti facevano domanda al tirocinio finale convinti di aver raggiunto la meta, e dimenticandosi che il percorso da Pro-Hero era appena iniziato. - La fama di Darius-senpai basta a donare lustro all’agenzia ed ispirare tanti studenti alla Yuuei! - Sapeva quanto Fukuda fosse legato in qualche modo al Pro-Hero in erba che aveva concluso il tirocinio presso l’agenzia dell’eroe n°1 di Tokyo. Lei stessa aveva conosciuto Wild ed il ragazzo le aveva lasciato un buon ricordo, oltre che ad utili consigli nel combattimento. Poi presa in contropiede dovette arrossire per l’imbarazzo, anche perché le parole di Tobi-kun non si discostavano troppo dal vero. - Ehm… - Le fu difficile guardare negli occhi l’amico, anche perché era così imbarazzante ammettere che qualcuno l’aveva riconosciuta. Soprattutto se quel “qualcuno” non erano la vicina di casa o i compagni di classe. - Conosci Bookworm? È la sidekick di Quiet Perfume e durante lo stage a Lifeline mi ha riconosciuta. Mi aveva vista al Test per la Licenza provvisoria. - Aveva arrossito violentemente in quell’occasione ed al solo ricordo non riusciva a trattenere l’imbarazzo. Ecco perché non avrebbe mai potuto ricoprire un ruolo di primaria importanza nella lotta contro il crimine, troppi riflettori o attenzioni di tutti su di sé. Scrollò le spalle.

    Stava quasi per aggiungere che il loro modo di percepire e vivere l’eroismo era completamente diverso, ovviamente rispetto a quello di Lion-san o Ishida-san, quando rimase sbigottita dall’iniziativa dei due studenti. Sbatté le palpebre incredula e le labbra schiuse si bloccarono, senza riuscire a proferire parola per pochi secondi. Poi corrucciò la fronte e scosse la testa. Ora capiva perché Tobi-kun fosse così turbato. Storse il nasino e sollevò le spalle. - Creare un gruppo d'élite non è il modo più giusto, secondo me, per promuovere coesione e collaborazione tra colleghi. Potrebbe di certo motivare alcuni… ma non ne vedo il motivo visto che siamo assiduamente seguiti dagli insegnanti, abbiamo la possibilità di specializzarci con Tutor e chiedere aiuto ai compagni di classe per crescere non solo professionalmente ma anche umanamente. - Se la Yuuei Academy rappresentava l’élite dell’élite in termini di formazione per gli eroi del futuro c’era un motivo. Inasprire la competizione tra colleghi le sembrava superfluo, anche se una simile proposta poteva cadere in un unico denominatore comune. - Pensa che desideravo proporre un club per studenti sulla letteratura e la cinematografia passata ed odierna sull’eroismo! - Qualcosa di decisamente poco ambizioso ed impegnativo, ma forse avrebbe aiutato molti giovani studenti a trovare la propria strada attraverso opere e capolavori del passato. Infondo il concetto d’eroe era nato ancor prima della comparsa dei Quirk e la letteratura orientale era colma di samurai o eroi d’altri tempi. - Ma non ne ho mai avuto il coraggio. Dubito che raggiungerei la quota minima d’iscritti per portare avanti il progetto. - Aveva percepito fin dal primo giorno in cui aveva messo piede in accademia quella competitività che stonava troppo con l’offerta formativa. Per quanto provasse a sminuirsi lei stessa, quando necessario, estraeva gli artigli. Altrimenti non avrebbe mai avuto il coraggio di sfidare Mire-chan quando era solo una primina. L’eccessiva sicurezza in sé stessi diventava più un’arma a proprio sfavore che favore.

    Un brivido percorse la sua schiena fino a penetrare dentro le ossa. “Hisoka” Un nome capace di generare una paura viscerale, capace di torcere e rivoltare lo stomaco e l’intestino. Aveva smesso di pensare a lui da tempo, anche se le faceva troppo male ricordare. Aveva vomitato contro Yu-kun tutto il suo malessere quando aveva insistito, desideroso di farsi carico di quel fardello. Un fiume in piena i cui argini si erano rotti quel pomeriggio. Rivolse un’occhiata stranita, terrorizzata e colpevole all’amico. Nutriva più di un senso di colpa nei suoi confronti ed a giudicare lo aveva ferito come aveva fatto con Shinso. - Lo… Lo so. - Balbettò cercando di mantenere quel contatto. Non aveva omesso quella faccenda per mancanza di fiducia in Fukuda. Anzi la ragione le aveva suggerito di confidarsi con l’amico più razionale e posato fin da subito, dopo essere stata dimessa dall’ospedale. Tra i due Tobi-kun era quello più posato e non avrebbe commesso leggerezze, a differenza di Shinso. Scosse la testa. - Non pensavo di… - Mormorò qualcosa. Poi sospirò cercando chiarezza dentro di sé. - Non pensavo di ferirvi. Vi stavo solo proteggendo. - Non sapeva come Tobi-kun fosse riuscito a trarre quelle conclusioni, ma era risaputo che era stata proprio lei a facilitare la cattura di un Villain. Sospette poi furono le sue settimane di assenza alla Yuuei. - Voleva uccidervi. A lui piace fare del male… è terribile. - Non poteva immaginare che anche Fukuda aveva avuto la sua esperienza con il folle prestigiatore.

    Il Tanabata festival era diventato un percorso sulle montagne russe. Spensieratezza, preoccupazioni, terrore ed ora ilarità. Aveva sottovalutato forse la piacevolezza di passare un intero pomeriggio da sola con l’amico. Ultimamente aveva avuto quasi la sensazione che Tobi-kun la evitasse, o almeno evitasse di fare da terzo incomodo in presenza di Yu-kun. Non voleva che il loro rapporto mutasse in qualche modo, anche se si rendeva conto di non conoscere fin troppi lati del carattere di Fukuda. Sagace nelle risposte, ironico al punto giusto e duttile in ogni occasione. I ricordi di un Tobi-kun sempre serio e schivo erano infranti da un bel po' di tempo. Più trascorreva tempo con lui e più si rendeva conto che forse avevano in comune più di quanto pensasse. La Tanaka impiegò diversi minuti a placare il singhiozzo. Era un po' imbarazzante singhiozzare nei momenti di massima letizia, quando si finiva per ridere per minuti o ore. Ma non poteva nascondere quel lato di sé, e probabilmente non voleva visto che con i suoi amici poteva essere sé stessa. - Baka! - Lo meritava. Anche perché Fukuda sembrava piuttosto divertito dai suoi singhiozzi. Ovviamente il suo non voleva essere un insulto, ma colorire un momento di complicità e leggerezza. - Un giorno scoprirò il tuo punto debole e sarà la fine per te! Dove soffri il solletico? - Tenendosi stretta al suo braccio oscillò fino a “colpire” l’amico con una spallata.

    La bancarella con la pesca aveva un certo fascino ed attrattiva. Però sentiva che c’erano alcune cose irrisolte tra lei e Fukuda. La scelta era ignorare e fingere di stare bene, come avevano fatto fino a quel momento, oppure affrontare il discorso. Quando il ragazzo tornò con il retino in carta la Tanaka abbozzò un debole sorriso. - Sei sicuro di non volerne parlare? -

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

    CODE © | Only for MHA GDR
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    Tobi Fukuda
    Narrato. -Parlato.-

    -Ah, assolutamente! Hai saputo che gli hanno dato la licenza, alla fine? Wild-senpai è veramente in gamba.- Ammirava il suo senpai, sebbene non avesse avuto troppe occasioni per legarci in maniera personale, le poche volte che aveva avuto occasione di confrontarsi con lui non era mai stato deluso: era una persona seria e responsabile ma, a modo suo, era anche estremamente gioviale.
    -Vedi? Lo sapevo. Certo che so chi è Bookworm.- La canzonò, al sentire che era davvero stata riconosciuta da un personaggio relativamente famoso. Certo, non che Bookworm finisse spesso in prima pagina, ma bastava anche una conoscenza sommaria del settore eroistico per avere almeno una vaga idea di chi fosse, ossia la sidekick della ben più celebre Quiet Perfume. -Vedrai che se ti conosce Bookworm ti conosce anche Quiet Perfume.- Avevano già parlato dello stage, quindi non vi si soffermò più di tanto, preferendo continuare a chiacchierare d'altro.
    Annuì poi con veemenza alle osservazioni di Fuyuko sul fantomatico club di Lion e Shoya, lieto che la pensasse come lui.
    -Sono d'accordo. Pensa che avevano chiesto anche a me di farne parte. Personalmente, ritengo che la scuola ci offra già tutti i mezzi necessari per formarci ed anche di più. La competitività è già abbastanza accentuata nei normali corsi, anche quella stupida distinzione tra classe A e B... creare un'ulteriore divisione mi sembra interamente superfluo.- Detta da lui, poteva sembrare che stesse semplicemente rosicando di essere stato smistato nella B, ma era certo che Fuyuko non l'avrebbe frainteso: non lo infastidiva essere finito in quella classe, probabilmente era giusto così, ma una differenziazione a monte in base ai meriti lo avrebbe stranito anche se fosse arrivato in A. In nessun'altra scuola sapeva di o aveva visto nient'altro del genere, anche perché in una scuola come quella in cui farsi pubblicità era tutto e bisognava cercare di farsi notare già durante gli anni scolastici per trovare lavoro, essere etichettati "B" per via di un test d'ingresso magari non troppo brillante poteva essere un vero stigma. Tra l'altro era un totale controsenso che Lion e Shoya lo volessero nel loro team esclusivo, quando era nella sezione delle schiappe: si ritenevano giudici migliori dell'istituto?
    -Ishida-san è un po' strano.- Confessò poi Tobi. -Io non lo conosco tanto, ma so che è rimasto fermo per diverso tempo, e da quando è tornato sembra ossessionato dalle sue idee. A volte ho l'impressione, non so...- Esordì, un po' incerto se condividere o meno le sue osservazioni: non voleva essere offensivo o parlare male di un suo compagno, erano semplici considerazioni. -Secondo me potrebbe essere PTSD, per me gli è successo qualcosa.- Ricordava di aver letto della morte di uno (o forse due - anche se il secondo sembrava meno collegato alla vicenda) studente in circostanze piuttosto strane, ed il periodo coincideva più o meno con la pausa che Shoya si era preso dalla scuola. Lungi da lui voler trarre conclusioni, ma nella sua mente le vicende si allineavano senza che lui potesse evitarlo. Magari, però, dei dettagli più macabri non avrebbe fatto menzione con Fuyuko: probabilmente li sapeva quanto lui e comunque non aveva troppa voglia di approfondire quel discorso.
    -Sarebbe stato carino, non pensavo fossi così appassionata. Magari potresti aprire un club di letteratura e cinematografia in generale, sicuramente catturerebbe un pubblico più ampio rispetto al focalizzarsi su un singolo argomento.- Sapeva che la sua amica amava i racconti, che essi fossero narrati tramite libri o film, ma non pensava che la sua passione fosse così radicata: credeva fosse un passatempo come per lui i videogiochi. Certo, non gli sarbebe mai saltato in mente di aprire un club di videogiochi, o di entrare in un club del genere qualora ci fosse già stato. -Se hai bisogno di una mano ad organizzare, fammi sapere.- Concluse, alzando un pollice in direzione di Fuyuko, cercando di incoraggiarla a perseguire anche altro che non fosse la sua carriera.

    Si pentì immediatamente di aver menzionato il giullare: la vide impallidire e la sentì balbettare, incerta, ed assumendo uno sguardo così colpevole che fece sentire in colpa anche lui. Non voleva colpevolizzarla di non avergli parlato, forse aveva usato un tono troppo accusatorio? Voleva solo farle capire che se voleva parlarne poteva contare su di lui, non era necessario che si tenesse simili fardelli dentro. Il che, detto da lui, era piuttosto ironico, ma passiamo oltre.
    -N-non volevo accusarti di nulla, non mi hai ferito e non c'è bisogno di scusarsi.- Borbottò, cercando di rimediare. -Va bene se non ne vuoi parlare. Va bene anche se ne vuoi parlare. Volevo solo...- Esordì, incerto, esalando un sospiro. -Non lo so. Farti sapere che ci sono. Tutto qui.- Si passò una mano sul viso, imbarazzato ed affranto di aver fatto sentire Fuyuko in colpa. -Lo so.- La rassicurò Tobi. -È uno psicopatico. Io...- Ho fatto a botte con lui e siamo entrambi quasi morti, ma lui di più. -... Ho letto il suo fascicolo. A Providence, sai.- Concluse, gesticolando con aria vaga. Per qualche motivo, decise di omettere il fattaccio con la ragazza, non voleva che stesse in pensiero o che pensasse che lo aveva in qualche modo raggiunto a causa sua, quando (presumibilmente?) si era trattato di un caso.

    Il soave singhiozzo della ragazza echeggiò nelle orecchie di Fukuda per un po', prima che lei riuscisse a fermarlo. Si sentì anche chiamare baka, seppur con il classico tono giocoso che contraddistingueva la ragazza, al che le fece una linguaccia (sempre lottando per non ridere).
    -Tsk, come se rivelassi i miei punti deboli così.- In realtà non sapeva bene se soffriva il solletico, aveva dei vaghi ricordi di qualche lotta con suo fratello quando era più piccolo, ma era da anni che nessuno provava a fargli il solletico e, fortunatamente, non essendo schizofrenico, non riusciva a farselo da solo. Sorrise con aria nostalgica ricordando quei tempi più semplici, ma non gli concesse più di qualche istante prima di tornare a concentrarsi su Fuyuko ed il festival.
    La domanda della ragazza dalla splendida chioma turchese lo colse un po' in contropiede, e si vide abbassare leggermente il retino che le stava allungando, in evidente riflessione. Non sapeva bene cosa avesse avvertito la ragazza, forse era ancora relativo ai suoi cambiamenti che aveva osservato poco prima, ma visto che un po' la coscienza ce l'aveva sporca non riuscì a controbattere. Però, in fin dei conti, sebbene gli fossero successe molte cose, era contento di dov'era arrivato: si sentiva molto più sereno di quanto non lo fosse stato mesi prima ed era relativamente in pace con sé stesso. Forse un giorno avrebbe raccontato tutte quelle cose a Fuyuko e agli altri, ma per il momento poteva andare bene così.
    -Non lo so.- Ammise infine, scrollando le spalle con un sorriso dolce e lo sguardo perso a rimirare il nulla. -Sai, è vero che mi passano molte cose per la testa, ma non mi sento male. Sono... felice.- Forse felice era una parola un po' troppo grossa, ma sentiva che Fuyuko non si sarebbe accontentata di sentirgli dire che era "sereno", sebbene lui le intendesse più o meno allo stesso modo. -Perciò ora non pensiamoci. C'è tempo e luogo per ogni cosa, ed ora...- Sollevò nuovamente il retino e riprese a guardarla negli occhi, sorridendole con aria goliardica. -... è tempo di catturare qualche pesciolino. Forza, celebrità.- La esortò, porgendole il manico fra le dita sottili.

     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    965

    Status
    Anonymous
    Fuyuko Tanaka
    CXnUZc4
    Scheda
    Exp: 895
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Era stato anche per lei una sorpresa, anzi un piacevole shock quando la sidekick di Quiet Perfume la riconobbe durante uno stage a Lifeline. Era stato molto imbarazzante, anche se poi non le era dispiaciuto troppo di aver colpito qualcuno di davvero importante tra le agenzie per eroi. Infondo i difficili Test per la licenza provvisoria servivano anche a questo: scovare nuovi talenti. E se Bookworm aveva riconosciuto le sue capacità, o quantomeno si era ricordata di lei, probabilmente aveva fatto breccia anche nell’uomo il cui giudizio restava di vitale importanza. Non Endeavor, ma suo padre. Aveva sperato fino all’ultimo che suo padre fosse presente in arena il giorno della licenza ma alla fine era riuscita solo a chiamarlo a fine giornata. Gli impegni del poliziotto cozzavano spesso con i bisogni della famiglia, soprattutto con i desideri della figlia.

    L’espressione rilassata della Tanaka s’incrinò con una smorfia di disapprovazione quando Fukuda le confessò di essere stato “scelto” per formare il trio di Élite alla Yuuei Academy. Un progetto decisamente ambizioso ma per molti versi superfluo e poco finalizzato al raggiungimento del diploma finale. Inarcò un sopracciglio ed iniziò a toccarsi il mento, assumendo quasi un’espressione riflessiva. Di certo Lion-san e Ishida-san avevano chiesto alla persona meno adatta ad assumere un ruolo tanto ambizioso quanto autoritario. Tobi-kun era la persona più discreta e riservata che avesse mai conosciuto. - Non conosco i criteri per lo smistamento nella sezione A o B a fine Test d’ingresso… ma come ben sai e hai dimostrato la classe di appartenenza non ti qualifica come eroe! - Sollevò le spalle. - Pensa che nel mio Test d’ingresso mi sono preoccupata più del nascondermi che affrontare il pericolo. Penso sia stata smistata nella sezione A solo per il potenziale del mio Quirk. - Probabilmente anche perché era entrata nelle simpatie di Minamoto, nonostante non brillasse nella sua materia. Era nata subito una certa empatia con il professore di Eroismo. - Non devo dirtelo io… ma sei più bravo e capace di molti dei miei compagni di classe. E poi i voti parlano per me, sei il miglior studente della sezione B! - Di certo Fukuda non aveva bisogno delle sue rassicurazioni, anche perché non sembrava troppo turbato dall’essere finito nella sezione B. Però credeva fermamente nel fatto che Tobi-kun fosse uno dei migliori della Yuuei ed i suoi progressi nel combattimento li doveva a lui.

    Sollevò le spalle un po' incerta. Non conosceva bene Shoya e non si era mai posta il problema delle motivazioni che avevano portato il ragazzo ad abbracciare un’ideologia così radicale ed estremista. Sembrava quasi che per lui la Yuuei Academy fosse un campo militare e si godeva poco quei anni di spensieratezza ed il lusso di poter sbagliare. - Non lo conosco abbastanza. Non so. - Sorrise contenta quando Tobi-kun la incoraggiò a portare avanti la sua idea, donandole anche preziosi consigli. Sollevò l’indice ed il medio uniti all’altezza della fronte quasi per mimare un atteggiamento militare. - Agli ordini! - Con il benestare di Fukuda sentiva di poter realizzare quel modesto progetto per ispirare nel suo piccolo le generazioni future d’eroi. - Ecco ritornando al discorso sull’università mi piacerebbe anche imboccare questo indirizzo. Mi piace visitare i templi della città ed ascoltare i racconti di storia. - Come sempre era confusionaria nelle idee.

    Parlare di Hisoka avrebbe decisamente rovinato l’atmosfera di spensieratezza che si era creata al Tanabata festival. Non voleva entrare troppo nell’argomento ma se quell’innocente omissione, volta solo a proteggere le persone che amava, aveva ferito Tobi-kun era giusto parlarne. Scosse la testa per tranquillizzarlo, anche se la sua espressione afflitta e di paura non era per nulla rassicurante. Era facile ergersi a paladini della giustizia quando non c’erano nulla da perdere. Lei aveva rischiato di perdere tutto in una sola sera. Il Villain l’aveva provocata ed aveva fatto di tutto per minare le sue certezze. Aveva percepito un certo piacere nel vederla a pezzi, un’insana gioia per la sofferenza altrui. Solo un sociopatico poteva trarre letizia dal disagio degli altri. Rabbrividiva solo al pensiero di rivedere il viso incipriato del prestigiatore. Non aveva ancora ben capito se vestisse i panni di un clown o di un giocoliere, ma si sarebbe tenuta lontana dal circo per il resto della sua vita. - Temo che per gli eroi non esista la possibilità di avere legami. - La terribile verità che aveva scoperto quella sera. Gli amici, la famiglia o eventuali partner la rendevano vulnerabile, soprattutto di fronte a Villains che non avevano alcuno scrupolo o codice morale. Lei non sognava altro che avere una famiglia unita, un lavoro onesto e condurre una tranquilla vita nella sua terra natia. Era una ragazza semplice e dalle umili aspirazioni. Forse la carriera dell’eroe cozzava con tutto ciò in cui credeva. Un’amara verità che temeva di affrontare. Perché parlare di Hisoka significava anche parlare dei continui pericoli a cui avrebbe esposto le persone a lei care con la carriera da eroe. - Mi riferivo ad Hisoka. - Precisò prima di afferrare il retino e provare a voltare pagina.

    Non era stata molto chiara, forse era una sorta di auto-tutela. Era comprensibile che Tobi-kun avesse frainteso. Ma non poteva rovinare il pomeriggio all’amico, anche se percepiva che lo stato d’animo del ragazzo fosse in qualche modo legato a quel nome. Abbozzò un sorriso prima di rivolgere lo sguardo verso la vasca dei pesci. - Uhm… vediamo un po'. - La Tanaka cercava il pesce rosso più piccolo. Sapeva che provare a catturare uno troppo grande richiedeva troppa abilità e fortuna. - Pronto con la bacinella? - Affidò il compito a Fukuda di reggere il catino in metallo con l’acqua per raccogliere la loro pesca. Al cenno di assenso dell’amico la studentessa immerse il retino per catturare un piccolo pesce rosso che le passava proprio davanti agli occhi in quel momento. Purtroppo aveva immerso il retino troppo presto e nell’inseguimento del vispo pesciolino si ritrovò con un pugno di mosce ancor prima di cominciare. Infatti quando sollevò il retino esso si era già dissolto. - Uh. - Borbottò qualcosa. - Tocca a te! -

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

    CODE © | Only for MHA GDR
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    Tobi Fukuda
    Narrato. -Parlato.-

    Il discorso prese una piega leggermente diversa, ma non meno interessante, quando Fuyuko tirò in ballo i criteri di selezione per le classi A e B. Effettivamente nemmeno lui ne aveva un'idea così chiara - nel senso, gli era perfettamente chiaro perché lui fosse finito in B, ovviamente aveva una serie di caratteristiche che lo rendevano poco adatto ad essere un eroe, ma gli era capitato di vedere anche taluni studenti in A e chiedersi come diavolo c'erano finiti.
    -Hmm... onestamente non lo so nemmeno io. Nah, chiaramente non è così rilevante, l'avevo menzionata solo come ennesimo esempio dello spirito competitivo della scuola.- Sorrise al racconto di Fuyuko, ben sicuro che probabilmente aveva fatto molto più di quello che diceva, come sempre. -Nel tuo specifico caso... ne dubito. Chiunque ti abbia smistato in A ha visto qualcosa, e i fatti gli danno ragione.- Non rispose al velato complimento di Fuyuko, non era così sicuro di essere il migliore della classe B. Sull'essere più bravo e capace di alcuni studenti in A poteva anche essere, onestamente, ma se li superava era probabilmente colpa dei loro demeriti, non viceversa. Non volle rimanere completamente in silenzio, tuttavia, perciò decise di raccontare un aneddoto del suo test d'ingresso. -Io durante il mio test ho legato Wild-senpai con una corda. Lui mi ha praticamente lasciato fare, e poi ha continuato a combattere con i piedi. Devo dirti la verità, al tempo ero molto in ansia, ma se ci ripenso ora... è stato molto buffo.- Ridacchiò, coprendosi la bocca con il dorso della mano. Gli sembrava passata un'infinità di tempo, ma forse era solo un'impressione dovuta al guardare un sé stesso che gli sembrava così diverso.
    Alle sue speculazioni su Shoya, Fuyuko non si sbilanciò troppo: dichiarò di non conoscerlo affatto e non aggiunse altro. Nemmeno lui lo conosceva ad essere sinceri, non era suo amico né lo avrebbe nemmeno definito un conoscente - viceversa dubitava che Shoya avrebbe saputo della sua esistenza se non gliel'avesse suggerita Lion.
    -Nemmeno io lo conosco, in realtà. La mia era solo un'ipotesi, ma dicevo tanto per dire, non preoccuparti.- Non volle far sembrare che stesse insistendo su quell'argomento, non lo interessava così tanto né aveva intenzione di parlarne a tutti i costi.
    -Penso che alla Yuuei ci vorrebbero più club "spensierati" come il tuo. Non sono molto popolari, specie nel corso di eroismo, sembra che abbiano semplicemente tutti fretta di finire gli studi. Hai avuto anche tu questa impressione?- Domandò il corvino, come se ci riflettesse solo in quel momento: in realtà ogni tanto ci pensava, ma visto che tutto sommato le attività dei club non lo interessavano particolarmente se ne dimenticava ciclicamente e non aveva mai occasione di parlarne con nessuno.
    -Intendi letteratura? Ci sta, ti ci vedrei.- La Tanaka aveva proprio l'attitudine che il ragazzo si aspettava da uno studente di letteratura. Era sicuro che sarebbe stata una studentessa brillante, qualunque carriera avesse voluto affrontare.

    La tensione si tagliava con il coltello da quando era comparso il nome di Hisoka sul tavolo. La ragazza non commentò più nulla sulla vicenda, ma alla fine lamentò con aria rassegnata e delusa che probabilmente gli eroi non potevano avere legami duraturi. A Tobi sembrava uno di quei classici cliché narrativi in cui il protagonista cupo e misterioso si sforza di non avere legami salvo poi realizzare che è proprio grazie a questi legami che ha la forza necessaria per combattere. Non sapeva bene cosa pensare a riguardo, quella rappresentata da libri e serie TV era una realtà fin troppo ingenua e idealistica, non sempre nel mondo reale funzionava allo stesso modo. Di una cosa, però, era abbastanza sicuro.
    -Io... penso sia inevitabile stringere dei legami. Fa semplicemente parte della nostra natura.- Quella manciata di nomi che continuavano a frullargli in testa, erano tutti legami, in qualche modo. Nessuno di loro era pianificato, e Tobi era la persona più riservata del pianeta, non avrebbe mai fatto il primo passo con nessuno: era semplicemente la prova che non si poteva scappare dalla natura sociale dell'uomo. Se anche uno non cercava legami, o addirittura li rifuggiva, quelli capitavano comunque in un modo o nell'altro, prima o poi.
    Consegnò il retino a Fuyuko e si preparò con la bacinella, ma apparentemente non ve ne fu bisogno: il retino cedette praticamente subito.
    -Accidenti.- Mormorò, con finta aria affranta. Non importava, i pesci che avrebbe preso lui sarebbero bastati per qualunque cosa. -D'accordo, il prossimo retino è mio.- Impugnò la sua arma e dedicò uno sguardo malizioso a Fuyuko: chiaramente lei sapeva benissimo qual era il suo Quirk, e dunque poteva immaginarsi benissimo cosa stesse per succedere e perché Tobi sembrasse così sicuro di sé e divertito dalla situazione. -Pronta con la bacinella.- Le rivolse le sue stesse parole e, una volta assicuratosi che l'aveva fra le braccia, calò il retino in acqua e adocchiò semplicemente il pesce più vicino, un pesce rosso un po' maculato. Lo afferrò con freddezza ed espressione serissima, inclinò il retino con un colpo di polso e fece precipitare il pesciolino (in maniera forse un po' brusca) nella bacinella di Fuyuko. Il retino aveva retto, Tobi ne valutò attentamente le condizioni e... era molto sottile quella carta, accidenti, quel tipo stava provando a fregarli? Gli dedicò uno sguardo glaciale e questi sembrò rabbrividire, ma alla fine non gli disse nulla. Retino guasto o meno, aveva dedotto che sarebbe riuscito a prenderci almeno altri cinque pesciolini, dunque procedette: cinque attacchi, cinque centri, e alla fine il retino si bucò proprio nell'atto di buttare l'ultimo pesce sulla bacinella di Fuyuko.
    Il ragazzo impugnò il terzo retino e lo rivolse con il manico verso la ragazza dai capelli turchesi, con aria divertita ed un gran sorriso stampato in faccia.
    -Tocca a te!- Esclamò, pur a mezza voce. Non sarebbe stato così tranquillo se avesse conosciuto i malvagi piani di Fuyuko: ovviamente rimanere fermi in un posto del genere così a lungo era l'occasione perfetta per un'imboscata, ma al momento sembrava essersi dimenticato delle strane sensazioni di sospetto provate poco prima.




     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    965

    Status
    Anonymous
    Fuyuko Tanaka
    CXnUZc4
    Scheda
    Exp: 895
    Livello: 5
    Fazione: Heroes
    Forza: 040
    Quirk: 190
    Agilità: 170

    Peso Trasportabile: [4]

    Narrato - Parlato - Pensato

    Ad un certo punto la Tanaka dovette sollevare le mani in segno di resa. Per la reciproca stima ed una buona dose di affetto, andavano da diversi minuti a scambiarsi velati complimenti e probabilmente sarebbero andati avanti per tutto il pomeriggio. Dunque la studentessa dalla chioma turchese dovette sventolare bandiera bianca ed accettare quel complimento fin troppo lusinghiero per i suoi gusti. Credeva nella sincerità di Fukuda, meno nelle sue reali capacità. Nel percorso di studi alla Yuuei Academy aveva preso consapevolezza giorno dopo giorno delle potenzialità del suo Quirk. Ma un po' per scelta ed un po' per timore aveva sempre evitato di far fondo a tutte le sue capacità. Un blocco di cui faticava ancora a liberarsene.

    Però le parole di Tobi-kun riuscivano sempre a rincuorarla. Inoltre l’aneddoto di Wild-senpai legato e costretto a combattere solo con i piedi era tanto divertente. Le strappò una risata a fior di labbra. - È stato il professore di Eroismo ad esaminarmi durante il mio test d’ingresso! Usai un ombrello come arma… in realtà era la prima cosa che mi capitò a tiro. - Aveva agitato un vecchio e logoro ombrello come un randello, ma alla fine lo aveva fatto fluttuare sulla testa del rapinatore per offrirle un’opportunità di fuga. Si sentì di condividere quella singolare esperienza, incoraggiata dalle confidenze dell’amico. Annuì alle considerazioni di Fukuda. Non poteva negare che alla Yuuei dilagasse il desiderio di concludere presto gli studi per buttarsi subito nel mondo del lavoro con le agenzie di Tokyo. Arricciò il nasino e sollevò le spalle un po' titubante. Era perplessa quanto l’amico in verità. - Ok che il lavoro che abbiamo scelto è fuori dall’ordinario ed è bene crescere in fretta. Ma è anche bello viversi questi anni con leggerezza e spensieratezza. Siamo pur sempre degli adolescenti no? - Si stupiva di come molti compagni si dimenticassero di avere solo sedici o diciassette anni, e che volessero già salvare il mondo quando non avevano né i mezzi e né le capacità per farlo. - Infondo in un mondo fatto di uomini e donne straordinarie la normalità è essa stessa un fatto straordinario! - Parole che le recitava sempre sua madre, che aveva sentito da sua nonna. La Tanaka non riusciva ad immaginare una Tokyo priva di abilità straordinarie, visto che erano entrati nella quotidianità più di qualsiasi altra nazione. In un mondo di supereroi la normalità era la vera rarità che molti cercavano. Perché lasciare che le Unicità portassero via la parte più umana delle persone?

    In un certo senso in Tobiko aveva visto tanta di quella luce. Un ragazzo normale, con una vita normale e con un sogno nel cassetto. Forse per questo si trovava così bene in sua compagnia. Ovviamente con le sue parole non voleva abbracciare le teorie più estremiste sui Nega-Quirk, sulle sommosse Anti-Mutant o sulle eresie popolari secondo cui i Quirk erano un dono del maligno. Però credeva che riscoprire le proprie origini era sempre un passo in avanti. E in quella “normalità” che tanto decantava c’era anche lo stringere legami. Era impensabile sacrificare tutto per il lavoro d’eroe, per paura di rendersi vulnerabili a Villains come Hisoka. Abbozzò un sorriso. - Si. Lo credo anche io. - Non era certa di essersi spiegata bene. Forse era stata fraintesa, o forse no. Però l’incontro con Hisoka le aveva aperto gli occhi su quanto in realtà chiunque fosse fragile, anche i paladini della giustizia. Aveva messo in dubbio, ancora una volta, di essere adatta a ricoprire un tale ruolo. Però non avrebbe smesso di avere legami, anche se ci aveva provato all’inizio chiudendosi in sé stessa ed evitando di parlare con i suoi amici.

    Afferrò saldamente la bacinella d’acqua per accogliere i pesci pescati da Fukuda. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Le abilità di Tobiko erano straordinarie. Dove c’era un minimo di manualità, a lui bastava un’occhiata per apprendere la tecnica e discernerne i segreti. Non si stupì più di tanto quando il ragazzo, nonostante l’estrema sottigliezza dei retini, andò a segno per cinque volte consecutive. - Pfff… Ricordami di non sfidarti a… - Fukuda in cosa era bravo? Praticamente in tutto. - In qualsiasi cosa! - Scosse la testa con disapprovazione. - Ed invece tocca ancora a te! - Sentì il cellulare vibrare tra le pieghe del yukata. Quindi non si staccò dalla bacinella. - Altri cinque tentativi. E ti darò un motivo per sbagliare. - Anche perché era certa che Fukuda non avrebbe sbagliato un colpo. Assottigliò lo sguardo. - Se sbagli anche solo una volta dovrai presentarti ad una ragazza con il tuo stesso talismano. - Intanto con la mano libera controllò il messaggio appena arrivato. Era lì con uno scopo e non lo aveva perso di vista. Tobi-kun poteva scegliere di sbagliare o lasciare che il suo Quirk lo mettesse in salvo.

    STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Status
    ► Energia: 425/425
    ► Danni: Illesa.

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.

    ► Equipaggiamento 1: Lorem ipsum.
    ► Effetto: Lorem ipsum.
    ► Peso: [2]

    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

    CODE © | Only for MHA GDR
     
    .
27 replies since 8/7/2020, 19:36   555 views
  Share  
.
Top
Top