Shinjiro Aragaki
Quando verso la seconda metà di giugno aveva iniziato ad accusare i primi segni di emicranie e spossatezza, aveva dato come al solito la colpa al caldo estivo. Non era nulla di nuovo che ogni estate arrivasse per lui accompagnata dai soliti cali di pressione, stanchezza, giramenti di testa e scazzo generale verso le persone che proclamavano sorridendo "Io amo l'estate!". Aveva preso come sempre degli integratori alimentari, le solite bustine da sciogliere nell'acqua a base di magnesio perlopiù, ma nei giorni successivi la situazione non era migliorata, anzi, la sensazione di stanchezza generale non aveva fatto che aumentare. La testa gli pulsava dolorosamente e l'intero corpo sembrava formicolare in continuazione, tant'è che aveva inizialmente pensato a qualche problema di scarsa circolazione.
Si era quindi rassegnato a fissare un appuntamento con il suo medico di famiglia, Asagiri Kaito. Asagiri era il medico della famiglia Aragaki da praticamente quando aveva memoria, lo stesso in effetti che era stato il primo a suggerire ai suoi genitori che il motivo della "febbre" continua di Shinjiro poteva essere la manifestazione del suo quirk. Ormai quasi settantenne e prossimo alla pensione, il conoscerlo personalmente da quando era nato lo rendeva comunque la prima persona a cui si sarebbe rivolto in una situazione del genere.
Entrato nello studio del medico dopo aver aspettato una ventina di minuti, si apprestò a spiegare la sua situazione; il dottore ascoltò in silenzio.
« Da quanto tempo va avanti questa situazione?» chiese infine. Shinjiro aggrottò le sopracciglia mentre rifletteva, incerto.
« Non lo so... una settimana, più o meno.» confessò. « Pensavo fossero i soliti cali di pressione, quindi inizialmente non ci ho fatto caso. Ma non sembrano passare mai-»
« Si è misurato la febbre, per caso?»
Shinjiro si bloccò mentre parlava, e i due si fissarono in silenzio per un attimo.
« No...?» rispose, esitante. Avrebbe dovuto? Già parlare di 'febbre' in generale nel suo caso era relativamente inutile; il suo corpo subiva continuamente sbalzi termici che avrebbero ucciso una persona senza la sua particolare mutazione. In base a come la si voleva vedere, si poteva dire o che aveva sempre la febbre o che non ce l'aveva mai. E Asagiri ovviamente lo sapeva benissimo. Il medico frugò in un cassetto della scrivania e ne estrasse un termometro a infrarossi, di quelli che bastava appliccare alla fronte per misurarne la temperatura, e senza troppe cerimonie glielo puntò contro.
Shinjiro si irrigidì istintivamente; poteva essere pure comodo e rapido rispetto ai termometri tradizionali, ma quel modo di usarlo somigliava un po' troppo ad una pistola puntata alla testa per i suoi gusti.
Il medico lanciò un'occhiata al display, e Shinjiro si preparò alla solita sequenza di microespressioni a cui era abituato ogni singola volta che era necessario misurare la sua temperatura; la sequenza era sempre la stessa.
Con l'avvento dei quirk, probabilmente ogni persona dotata di unicità al mondo aveva il suo personalissimo teatrino con cui mandare momentaneamente nel terrore i medici; era una cosa a cui pensava ogni volta che metteva piede in quello studio o in un ospedale per le analisi del sangue e si ritrovava a spiegare ad una perplessa infermiera che era meglio per lei se mentre gli faceva il prelievo usasse delle presine da forno per tenere in mano la provetta.
Nel suo caso, il teatrino era più o meno quanto segue:
Prima ci sarebbe stato un brevissimo attimo di panico negli occhi del dottore, sicuramente il momento in cui aveva letto la cifra riportata e l'abitudine lo avevano portato al pensare "Come fa quest'uomo a essere ancora vivo con una temperatura del genere".
Poi sarebbe arrivato il sollievo: "Ah no, è Aragaki, giusto. Per lui è normale."
Poi il medico si accigliò di nuovo.
... quella era una novità.
« Credo farebbe meglio a monitorare la sua temperatura per un po', vedere se sale e scende normalmente. Al momento è più alta della sua temperatura standard di quasi tre gradi.» disse infine, mostrandogli il piccolo display. Parve esitare un attimo, poi continuò.
« In generale, quelli che mi ha descritto sono gli stessi sintomi di quando ha manifestato per la prima volta il quirk: nessuna vera infezione, malattia o motivo, ma temperatura corporea che continuava a salire. Quindi...»
Shinjiro impiegò un attimo a realizzare cosa stava dicendo il dottore, e provò una improvvisa e irrazionale fitta di paura.
« Sta dicendo che... il mio sangue si sta scaldando di nuovo?» chiese. Il cuore iniziò a martellargli in petto, sempre più rapidamente. Perchè proprio in quel momento?
La sua temperatura si era stabilizzata da quasi vent'anni; era più alta della norma, ma una volta trovati i valori per lui 'normali' non aveva mai subito variazioni così nette, tranne quando usava attivamente il quirk, ovviamente. Ma quelle erano variazioni temporanee. Tempo un paio di minuti, un'ora al massimo se aveva raggiunto temperature parecchio alte, il tempo di raffreddarsi e tornava alla sua normalità, come l'essere accaldati dopo una corsa piuttosto intensa. Ma se la sua temperatura base stava aumentando... non c'era da stupirsi fosse perennemente stanco. Era come se stesse costringendo il suo corpo a tenere costantemente alzata, seppur di poco, la sua temperatura, ventiquattr'ore su ventiquattro.
"Come quando aveva manifestato per la prima volta il quirk"... aveva ricordi molto confusi di quel periodo, l'aveva passato praticamente in un delirio febbricitante finchè il suo corpo non si era adattato alla nuova temperatura, riconoscendola come la norma.
Stava per succedere di nuovo la stessa cosa? Di quanto sarebbe aumentata? Che avrebbe fatto se avesse superato i limiti a cui il suo corpo era in grado di adattarsi? Doveva pur esserci un limito massimo che era in grado di sopportare prima di iniziare semplicemente a... cedere.
Asagiri parve leggergli in faccia la sua preoccupazione, perchè si affrettò ad aggiungere:
« Ovviamente è solo una ipotesi, è troppo presto per dire nulla di preciso. Potrebbe essere qualsiasi altra cosa: stress, uno scompenso ormonale... per questo prima di preoccuparsi troppo si limiti a monitorare la situazione, magari tra qualche giorno la temperatura scenderà semplicemente da sola. Stanchezza a parte sta bene, no? »
Ci fu un lungo istante di silenzio durante il quale ripensò agli avvenimenti degli ultimi mesi.
« ... sì, benissimo.»
Uscì dallo studio medico cinque minuti dopo frustrato e insoddisfatto, con la sensazione di non aver concluso molto se non ottenere un nuovo motivo di preoccupazione.
Il suo quirk... poteva essere una conseguenza dell'uso sempre più frequente che ne stava facendo in quei mesi? Era vero che probabilmente lo aveva usato più in quell'anno scarso dall'ottobre scorso che in tutta la sua vita, ma perchè quel cambio improvviso proprio ora?
Forse si stava preoccupando troppo. Forse era davvero solo una conseguenza temporanea di... che aveva detto il dottore? Stress?
Sì. Dannatamente probabile fosse quello.
.
