🦋 The Hope of Mankind

ACT II - Brave New World

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    Erano passati più o meno quattro giorni da quando l'attacco era iniziato. Con la coltre di farfalle a coprire il cielo e le finestre degli edifici e la cortina generata da quel fumo nero che copriva la città era ormai impossibile percepire lo scorrere del tempo se non fosse stato per degli inerti numerini su un orologio. Le operazioni della polizia erano iniziate appena possibile, giusto il tempo di coordinarsi, raccogliere tutti gli eroi o aspiranti tali e studenti in accademia di polizia possibili e di fornire loro l'equipaggiamento adatto a svolgere le attività in totale sicurezza. Ovviamente la partecipazione alle operazioni, visto il rischio, era su base volontaria per molti dei giovani e dei non professionisti, alcuni dei quali avevano ovviamente disertato per la propria incolumità personale, preferendo rimanere chiusi in casa con la propria famiglia.
    Tutto era iniziato con una marea di farfalle in volo e poi, tre ore dopo, dei pilastri di fumo si erano alzati in cielo da varie zone della città. L'esercito dalle ali blu aveva iniziato ad aggrumarsi in vicinanza di quelle zone ma con maggiore o minore intensità ricopriva tutta la città, tanto che in alcune zone era difficile anche solo muoversi senza calpestare un tappeto di poveri insetti innocenti. Il farmaco si era pian piano diffuso in tutta Tokyo e ormai era fondamentalmente impossibile uscire di casa senza una maschera appropriata. I pochi che avevano tentato di farlo, convinti fosse un complotto del governo, erano caduti stesi a terra dopo pochi passi. Persino quella scena era però difficile da vedere con le farfalle che coprivano le finestre degli edifici e l'unica fonte di informazione era fondamentalmente la televisione o la rete, con riprese ovviamente compiute da droni (salvo alcuni curiosoni un po' troppo sprezzanti del pericolo).
    Quando riuscivano ad identificare il posto tramite le riprese o si imbattevano in uno di questi scellerati stesi a terra, i poliziotti o gli eroi li raccoglievano per portarli all'ospedale più vicino dove avrebbero potuto ricevere le cure necessarie. Più spesso, però, erano delle misteriose figure avvolte da un mantello nero a prenderli in spalla e sparire poco dopo nel vortice di farfalle che circondava la città. Leggenda narrava fossero le farfalle stesse, ovviamente.
    Il primo passo delle forze dell'ordine era stato mettere in sicurezza la città, cercare di assicurarsi le vie di fuga per permettere l'evacuazione e un buon giro che permettesse di rifornire case e soprattutto gli istituti ospedalieri di cibo e medicine se necessario, nel caso in cui l'emergenza fosse durata più del previsto. Dopo quel primo, grande passo era iniziata la caccia vera e propria. Gli eroi si erano attivati e avevano iniziato a girare la città alla ricerca dei punti cardine della diffusione del gas. Sebbene le normali maschere antigas fossero in grado di filtrare il farmaco prodotto dalle Papilio quirkensis, 30MINUTESINDUSTRIES aveva fornito alle forze dell'ordine dei filtri prodotti specificatamente per quel composto, avendone creato la formula e conoscendola quindi molto bene. Molti eroi avevano riportato degli ottimi risultati e un buon numero di farfalle erano state arrestate ma di molti altri, purtroppo, si erano perse le tracce.
    Più che il pensiero della sconfitta si pensava ad un semplice segnale disturbato che impediva loro, magari in situazioni spinose, di fare rapporto. Sebbene tali disturbi si fossero manifestati in zone ad alta concentrazione della nube nera, Shinichi Matsumoto aveva assicurato che il farmaco non aveva alcuna proprietà in grado di intralciare le comunicazioni radio e che doveva trattarsi di un disturbo creato da un qualche apparecchio elettronico oppure da un'unicità.
    Il Palazzo Imperiale di Tokyo era diventato un vero e proprio triangolo delle Bermuda. Una volta anche solo avvicinatisi al perimetro del Palazzo le comunicazioni cessavano di funzionare e gli eroi e i poliziotti inviati non erano in grado di fare rapporto. A differenza di ciò che potrebbe sembrare, il Palazzo non era in realtà un punto nevralgico della città in quella situazione: la famiglia imperiale era infatti stata evacuata in largo anticipo e la residenza era fondamentalmente vuota. La misteriosa scomparsa degli eroi che vi si avvicinavano andava però chiarita, ma con discrezione. Non potevano infatti rischiare di perdere più forze per un luogo magari completamente inutile. La possibilità infatti che il Palazzo fosse usato come simbolo solo per smuovere le acque e tenere occupate le forze dell'ordine era alta e le alte sfere temevano potesse trattarsi di un semplice "SALEM 2": un attacco completamente innocuo solo per attirare l'attenzione e distogliere lo sguardo da altre zone davvero importanti.
    Whisper aveva un tirocinante fidato, ma quello non era un lavoro per una singola persona e tutti gli altri membri di Providence erano già al lavoro, chi in ronda, chi impegnato a consegnare cibo agli abitanti di Tokyo, chi a caccia di criminali. Approfittando della situazione, infatti, non erano in pochi che si erano procurati una maschera a gas solo per andare in giro a fare casino. Nel migliore dei casi si limitavano a sparare fiamme per strada come teppisti, nei peggiori pensavano di poter aiutare gli eroi invece che intralciarli o finivano con il filtro inceppato e perdevano i sensi.
    L'eroina francese incaricò il giovane Fukuda di cercare un compagno fidato e di provare a risolvere il mistero del Palazzo Imperiale di Tokyo, raccomandandogli di fare attenzione e di tornare immediatamente indietro al primo problema. Fornì loro anche una radio pur conscia che molto probabilmente non sarebbe servita a nulla, a meno che tutti quelli arrivati al Palazzo prima di loro non avessero scelto autonomamente di spegnerle e disertare. A quel punto era difficile essere sicuri di qualcosa e vista la situazione di emergenza tutto poteva essere.
    Il Palazzo Imperiale era composto da svariati giardini e numerosi edifici. Nel periodo Edo sorgeva nello stesso posto il Castello di Edo, la residenza dello shōgun. Quando la famiglia imperiale si era trasferita da Kyoto a Tokyo aveva deciso di stabilirsi proprio lì. Numerosi incendi avevano causato la distruzione di varie aree del palazzo, così come i bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Per questo motivo era possibile trovare all'interno dei giardini la commistione di tipi diversi di architetture che si erano sedimentate nel corso del tempo.
    Allo stato attuale delle cose, però, la differenza era impercettibile: i giardini e il palazzo erano infatti interamente coperti da una coltre blu che sembrava quasi voler divorare le piante e i materiali con cui gli edifici erano costruiti. E anche questo stesso tappeto blu, in realtà, era difficilmente visibile con la nebbiolina nera che vi aleggiava attorno.
    « A FANTASTIC WAY TO KILL SOME TIME »


    CITAZIONE
    Ciao ragazzi e benvenuti all'Evento Brave New World.
    Essendo un'attività ufficiale e molto importante vi invito a stilare una lista completa dell'equipaggiamento e delle tecniche in dotazione nel vostro primo post. Successivamente potete non riportarli interamente fino all'utilizzo ma per tutta la durata dell'attività ci rifaremo solo ed esclusivamente a quanto contenuto nel post iniziale.
    Vi ricordo che il tempo di postaggio è ridotto a tre giorni (72 ore). Avete uno slot ritardo [1] valido per un ritardo di un giorno. Dopo averlo utilizzato questo si ricarica e torna disponibile dopo due turni. Se non avvisate e postate con un ritardo sostanziale (insomma, nessuno vi punisce se postate in 75 ore) lo slot ritardo verrà automaticamente consumato, se disponibile. In ogni caso, slot ritardo o meno, vi prego di informare il master per ogni ritardo in Annunci Staff o in via privata. Eventuali provvedimenti verranno valutati caso per caso.
    E' assolutamente proibita qualsiasi modifica ai post (ad eccezione di quelle svolte nei quindici minuti successivi al postaggio, che non vengono segnalate) senza il permesso del master, quindi se avete dimenticato o sbagliato qualcosa prima di editare chiedete.
    Per qualsiasi tipo di domanda invece vi ricordo di utilizzare il Topic delle Domande dell'Evento e di non porle mai in via privata dove non riceverete risposta.
    Essendo Tobiko in Tirocinio e dovendo contattare lui la compagna, l'ordine di postaggio sarà il seguente. Avete libertà di organizzazione per gestire in privato le dinamiche di coppia concludendo il post con l'arrivo al Palazzo purché non contraddiciate nulla di quanto scritto nel post.
    Ordine: Master, Tobiko, Sumire.
    Buona scrittura e buona fortuna. :**:


    Edited by Ryuko - 14/2/2021, 19:55
     
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    Trentuno ottobre, una data che Tobi Fukuda non avrebbe mai più dimenticato, una data che continuava a rappresentare avvenimenti nefasti nella sua vita. Si poteva quasi pensare che, essendo gli eventi di Halloween 2021 e di Halloween 2022 strettamente collegati, l'ideatore di quel folle piano avesse semplicemente il gusto per il macabro, o che in qualche modo l'ultimo giorno di ottobre fosse una data molto importante anche nella sua vita.
    Trentuno ottobre, il primo giorno in cui quella tetra nebbia nera si sollevò sulla città, accompagnata da una quantità sovrannaturale di farfalle, che ricoprivano ogni cosa: affacciandosi dalla finestra dell'appartamento di Sumire - ora anche il suo appartamento - Tobi aveva visto il fumo invadere le vie della metropoli come un orrido virus che si riversava nelle vene di Tokyo, ma lo spiacevole spettacolo sarebbe durato poco: di lì a qualche decina di minuti, la finestra da cui si affacciava sarebbe stata completamente ricoperta di farfalle. Quella, e tutte le altre finestre della casa. Era raccapricciante, e dire che normalmente le considerava delle creature così carine.
    Non le avrebbe più viste allo stesso modo.
    Non collegò immediatamente, in quei due mesi di pace dopo l'annuncio di Hanzo doveva ammettere di avere un po' abbassato la guardia. Se ne era quasi dimenticato. Aveva seguito il consiglio di quell'Aragaki, alla fine: si era scusato con Yuya, la ragazza del Tanabata, per aver perso il concerto e le aveva chiesto quando sarebbe stato il successivo. E quello non se lo perse. L'interesse era evidentemente reciproco, era bastato poco per rompere il ghiaccio, lei si era fermata al suo tavolo terminato il concerto ed i due avevano deciso di rivedersi di lì a qualche giorno. Si erano messi insieme nell'arco di una settimana, l'aveva presentata ai suoi amici - pregando che Fuyuko si contenesse - ed ora anche Yuya faceva parte della sua vita. Era strano pensarci, Tobi Fukuda aveva una ragazza? Com'era successo? Era felice che Yuya gli fosse capitata, ma se doveva essere sincero parte di lui ancora non se ne rendeva conto.
    Ma sebbene la vita per lui sembrasse essere tornata alla normalità dopo l'annuncio, era solo una bolla di sapone, che era appena stata infranta da una maledetta farfalla blu che aveva deciso di posarvisi sopra. Aveva chiamato Sumire alla finestra con lui con aria preoccupata, senza riuscire a dire nulla che non fosse il suo nome, finché non l'aveva vista avvicinarsi ad osservare le membra del caos avvinghiarsi sui palazzi grigi che li circondavano. E così era iniziata. La sua mente volò agli eventi dell'anno prima, e ricordò ancora una volta quell'orrida mano putrefatta muoversi nel buio, ricordo che credeva ormai di avere rimosso ma che era tornato più vivido che mai in quella triste ricorrenza. Era la notte di Halloween, probabilmente avevano anche preso qualche impegno con i loro amici, eppure si ritrovavano chiusi lì. Il cellulare di Tobi vibrava incessantemente, ma la sua mente al momento era altrove.
    Il giorno dopo, erano stati contattati: lui da Providence, lei dalla Yuuei, ed avevano ricevuto direttive ben precise. Rimanere chiusi in casa, non aprire per nessuna ragione al mondo ed aspettare che gli venissero fornite le maschere antigas appositamente omologate. Le maschere arrivarono, e fu tempo anche per loro di rendersi utili: non seppe di preciso di cosa si occupò Sumire nei due giorni a venire, lui si occupò perlopiù di affiancare i membri più radicati di Providence nelle loro indagini ed attività, ma arrivati al quarto giorno di crisi gli fu affidato un vero e proprio incarico da Whisper in persona, e nessuno dell'agenzia avrebbe potuto affiancarlo, quindi avrebbe dovuto essere lui a trovare e proporre un compagno fidato, e la prima persona che gli venne in mente fu una persona con cui ormai condivideva molto, e di cui ormai si fidava più che di sé stesso. Murakami. Aveva assistito con lei, impotente, al male riversarsi sulle strade di Tokyo, quel trentun ottobre che sembrava già così lontano nella frenesia di quei giorni. Tobi aveva paura, viveva con il cuore in gola da quando era successo, temeva che la maschera potesse avere un malfunzionamento, una partita di filtri difettosa, che si staccasse un laccetto e si ritrovasse ad inalare una boccata di gas prima di riuscire a rimettersela... C'erano così tante cose che potevano andare storte che semplicemente non riusciva a stare tranquillo. Si era fatto persino più taciturno del solito, e dentro di sé coltivava fiumi di rabbia e frustrazione. Perché doveva succedere? Perché a lui? Parte di lui non poteva che pentirsi di aver scelto quella carriera, se avesse fatto qualunque altro lavoro avrebbe potuto semplicemente barricarsi in casa e sperare finisse al più presto. D'altro canto, in quel caso la pista che gli aveva dato Providence sembrava promettere molto bene. Sarebbe riuscito a fare qualcosa, quella volta? Aveva già assaggiato la frustrazione del sentirsi impotente davanti alle crudeli macchinazioni umane, quella volta al tempio. Sarebbe successa la stessa cosa anche quel giorno? Era tutto destinato a fallire in una nuvola di fumo? Oppure poteva davvero fare la differenza? Non aveva avuto l'impressione che l'eroina francese gli avesse assegnato una missione tanto per fare, anzi, gli aveva persino raccomandato di portarsi una spalla, qualcosa doveva pur significare.
    L'obbiettivo della spedizione era il Palazzo Imperiale, evacuato già con largo anticipo dei suoi normali abitanti, che al momento costituiva un vero e proprio buco nero: di tutte le persone che erano state mandate lì in spedizione, non ne era tornata nessuna, e sembrava impossibile comunicare con loro già anche solo quando si avvicinavano troppo. Non avrebbe nascosto nulla di tutto ciò a Sumire, voleva che avesse piena coscienza di ciò che stavano per andare a fare e cosa sarebbe potuto succedere, se avesse deciso di accettare. Per lui non si poneva il problema, insomma, gli era più o meno stato ordinato, sapeva che diversi suoi futuri colleghi avevano disertato sottraendosi al proprio dovere, ma Tobi non ne aveva intenzione. Erano degli illusi e degli incoscienti: forse si erano autoconvinti che sarebbe andato tutto male ed avevano preferito passare del tempo di qualità con le loro famiglie? Immondizia. Tobi era il primo che quando il gioco si faceva duro pensava prima a sé stesso e poi agli altri, ma avere la possibilità di fare qualcosa e non farlo significava semplicemente che se fosse successo qualcosa alle famiglie di coloro che avevano disertato, avrebbero avuto solamente loro stessi da incolpare. Stava succedendo, non era già successo: forse il destino di Tokyo era già segnato, forse si poteva ancora fare qualcosa, non c'era nessun modo di saperlo senza provarci. Se fosse stato nei panni di un professionista, si sarebbe vergognato profondamente a sapere che da qualche parte c'era un tirocinante costretto a lanciarsi fra le fauci del lupo a causa loro. Tobi non era una persona spericolata, ed era ben conscio di tutti i rischi, inclusi quelli che sarebbero derivati dal non fare nulla.
    Dal canto suo, se proprio doveva, avrebbe preferito morire piuttosto di perdere il suo Quirk. Sperò che gli fosse data quella scelta, forse avrebbe dovuto parlarne a Sumire come in un film tragico? Ma scherziamo, certo non voleva darle quel tipo di responsabilità. In verità, ora che era arrivato il momento dell'operazione, si sentiva stranamente calmo e concentrato, più di quanto non lo fosse stato nei tre giorni precedenti. Forse il suo cervello aveva deciso di smettere di tormentarlo per un po', conscio della gravità della situazione, forse semplicemente si era arreso al non avere controllo di ciò che poteva succedere. Si era portato a casa l'equipaggiamento la sera prima, in modo da averlo a portata di mano quella fatidica mattina di novembre. La notte aveva dormito poco, ma non sentiva particolare sonno o stanchezza, troppo impegnato a cogitare sull'operazione. Appena suonò la sveglia fece scattare il braccio per spegnerla, dunque si avvicinò alla valigetta con le sue cose ai piedi del letto - gli faceva ancora un po' strano dormire su un letto alto e non su un futon come aveva fatto per tutta la vita, ma non poteva certamente dire fosse scomodo. Doveva solo abituarvisi, e ricordarsi che la mattina non poteva rotolare fuori dalle coperte come faceva nei suoi giorni più pigri.
    Calzò la tuta elastica aderente con le consuete difficoltà, avendo cura di indossare questa volta anche le parti di corazza supplementare che andavano sul torso e sulle spalle dal momento che non doveva indossarla sotto i vestiti. Rapido check dei Wide Arrow che, da sopra le sue scapole, si districavano lungo le braccia della tuta e gli spuntavano all'altezza del polso, dopodiché avrebbe indossato gli stivali potenziati dal booster elettrico. Minuscolo saltello sul posto per vedere se funzionavano bene, fatto. Indossò poi dei guanti protettivi, afferrò il suo ventaglio da combattimento e lo aprì e chiuse un paio di volte accertandosi della sua condizione, dopodiché lo agganciò orizzontalmente sulla cintura, poco sopra i glutei. Arrivò il momento del pezzo forte, il suo nunchaku a tre segmenti allungabile, la sua arma principale: era la prima volta che lo usava seriamente e si augurò che si rivelasse all'altezza di un battesimo di fuoco del genere. Al momento era ripiegato su sé stesso, e le estremità erano tenute ferme da delle piccole ganasce di metallo che lo mantenevano compatto: il ragazzo se lo fece scorrere dietro la spalla sinistra e lo agganciò all'apposito slot che aveva fra le scapole. Raccolse poi il suo fedele, piccolo scudo nero, rovinato dall'utilizzo ma ancora fondamentalmente integro, chiedendosi se portarselo: era stato uno dei primi equipaggiamenti che aveva richiesto e lo aveva accompagnato praticamente dalla prima settimana di scuola fino a quel momento. Non sapeva se gli sarebbe realmente servito, più andava avanti e gli scontri si inasprivano più si rendeva conto di quanto circostanziale fosse, ma dopo una breve indecisione se lo agganciò all'avambraccio sinistro. Magari, gli avrebbe portato fortuna. La sua maschera antigas era in sala, poiché a differenza del resto del suo equipaggiamento si era ritrovato a doverla usare ogni giorno, dunque uscì dalla sua stanza e raggiunse la zona giorno dell'appartamento.
    -Buongiorno.- Solitamente, Sumire era molto mattiniera, figurarsi in una situazione del genere, era più che sicuro di trovarla già sveglia a fare colazione - posto che non avesse addirittura già finito. Male che vada, il suo saluto sarebbe semplicemente andato a vuoto e lo avrebbe ripetuto quando l'avesse vista sorgere dal suo sonno. Non aveva intenzione di fare colazione, si limitò a versarsi una mezza tazza di caffé freddo e a sorseggiarlo pigramente. -... Tutto ok?- Avrebbe chiesto, dunque, con aria un po' apprensiva. Svuotata la tazza l'avrebbe sciacquata e lasciata sul lavello, dunque si sarebbe diretto in bagno per lavarsi la faccia ed i denti: era un po' strano osservare il proprio riflesso in tuta da eroe mentre svolgeva un'attività banale come lavarsi i denti, ma il suo cervello si concesse quella distrazione solo per qualche secondo prima di tornare come un boomerang al Palazzo Imperiale.
    Presto arrivò l'ora di uscire, dunque afferrò la maschera antigas e precedette Sumire sull'uscio.
    -Ce la faremo.- Non era un granché ad incoraggiare, a dire il vero, ma il tono con cui l'aveva detto non accettava repliche. Non sembrava un vero e proprio incoraggiamento, sembrava semplicemente che stesse sottolineando una verità inevitabile. Ce l'avrebbero fatta, non c'erano altri possibili finali, non aveva intenzione di morire, perdere il Quirk o avere la sua compagna sulla coscienza. Ce l'avrebbero fatta, e questo era quanto. La maschera antigas era un modello piuttosto compatto che replicava la forma del viso salvo un unico filtro rotondo poco sopra il mento, era completamente nera, ed era munita di una sorta di piccola visiera integrata simile a quella di un sommozzatore, solo un po' più discreta ed aerodinamica. Tobi indossò la propria sull'uscio, facendosi passare gli elastici dietro la testa, dunque lui e Sumire sarebbero usciti aprendo e chiudendo la porta più in fretta possibile: fortunatamente i due non abitavano al pianterreno, e grazie ad un attenta collaborazione degli altri condomini che a loro volta avevano cura di aprire e chiudere le porte in fretta il gas non era ancora penetrato in maniera sufficiente da invadere i piani superiori. D'altro canto, non c'erano molte persone che avevano libertà di entrare ed uscire, erano perlopiù solo loro.
    Non c'erano mezzi, ma fortunatamente l'Imperiale distava dall'appartamento di Sumire non più di mezz'ora a piedi, anche considerando l'impedimento del camminare su un tappeto di farfalle. Era un po' disgustoso pensare di doverne spiaccicare a decine solo per camminare, ma purtroppo non c'era molta scelta. Sperò che Sumire avesse degli stivali buoni come i suoi.
    La mente di Tobi era in subbuglio, e mano a mano che si avvicinava alla destinazione il battito cardiaco gli aumentava e la misteriosa quiete che aveva acquisito sembrava vacillare. L'immenso giardino del Palazzo iniziò ad essere presto distinguibile, seppur interamente ricoperto di farfalle e da una coltre di nebbia nerastra, mancavano poche centinaia di metri, dunque Tobi mise mano alla radio consegnatagli da Whisper per comunicare con... chiunque avesse trovato all'altro lato, non ne era troppo sicuro.
    -Fukuda. Sono a circa duecento metri dall'obbiettivo. Mi ricevete?- Per prima cosa avrebbe fatto dei piccoli test periodici circa ogni centinaio di metri per verificare a che punto più o meno le radio avrebbero smesso di funzionare, lo avrebbe segnato e quello sarebbe stato il primo punto del suo rapporto. Tolto il dito dal tasto per le comunicazioni, Tobi avrebbe sospirato e si sarebbe rivolto a Sumire.
    -Sumire. Questa è una cosa che io devo fare. Tu puoi scegliere, quindi ti prego, se non ne sei convinta non venire. Più ci avviciniamo, meno ci sarà spazio per i ripensamenti.- Sapeva che Sumire era coraggiosa, ma non voleva che lo seguisse solo per un malriposto senso del dovere. -Non devi niente a nessuno.- Concluse, dunque.
    -Fukuda. Sono a cento metri dall'obbiettivo. Mi ricevete?- Mormorò, premendo di nuovo il tastino per le comunicazioni sulla radio e sperando di ricevere una risposta, perché ormai le possibilità di comunicare erano agli sgoccioli. Avrebbe voluto un ultimo incoraggiamento, anche solo un'ultima parola, tra un'interferenza e l'altra. Non voleva rimanere solo.





    Narrato. | -"Parlato."-





    [spoiler_tag]STATUS, TECNICHE ED EQUIPAGGIAMENTO[/spoiler_tag]

    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    7
    Energia:
    750/750
    EXP:
    865/1410
    Forza:
    280+40+10
    Quirk:
    145
    Agilità:
    300+10+10+20
    Peso:
    5/7
    Denaro:
    6800,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    San Jie Fury [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi sfrutta il meccanismo di allungamento del suo bastone segmentato personalizzato e con esso scaglia una serie di affondi, fendenti e spazzate sulla media e breve distanza (il bastone + è composto da 3 segmenti di 60cm e due connettivi da 100cm - il raggio d'azione dipende da dove lo sta impugnando Tobi ma è al massimo circa 4 metri). Grazie a questa tecnica, Tobi può avvicinarsi ed allontanarsi dal nemico senza smettere di attaccarlo, disorientandolo.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con raggio d'azione debitamente ridotto a un metro e mezzo.
    DANNO: Medio-Grave
    Quat Quyen [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio-Grave
    STATUS: Sanguinamento
    San Jie Copter [Livello 3] [Costo 65]
    Descrizione: Tobi fa ruotare furiosamente un'estremità del suo bastone segmentato e crea una sorta di barriera. La barriera ha efficacia variabile:
    -Attacchi corpo a corpo (es: un pugno, elementale o non): Il tipo di attacco più penalizzato, la barriera funge da deterrente per gli attaccanti corpo a corpo, che non riescono ad avvicinarsi o lo fanno a discapito di subire danni dovunque l'asta colpisca.
    -Attacchi a distanza fisici (es: lanciare un sasso): L'attacco può o può non essere intercettato dalla rotazione del bastone. Le rotazioni sono abbastanza fitte quindi è assolutamente plausibile che il colpo venga respinto, ma c'è comunque la possibilità che passi.
    -Attacchi a distanza elementali (es: getto d'acqua): La scarica elementale si abbatte sul bastone, ma normalmente parte dell'attacco trapela ugualmente, causando danni ridotti di uno step (minimo Lievi). Ovviamente varia da elemento a elemento, elementi incorporei come il fulmine non subiscono la barriera, il fuoco brucerà il bastone di legno e così via.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con dimensione della barriera ridotta.
    EFFETTO: Difesa da danni Medio-Gravi
    Pull and Kick [Livello 1] [Costo 15]
    Descrizione: Se l'avversario è a media distanza, Tobi lo afferra al lazo e lo trascina con forza verso di sé, colpendolo poi con un poderoso calcio kung fu. La forza del calcio si somma a quella dell'impeto del corpo trascinato nel senso opposto, amplificando il colpo.
    DANNO: Lieve
    Shield Trip [Livello 1] [Costo 15]
    Tobi scaglia a tutta forza il suo scudo contro le gambe dell'avversario, mirando a farlo inciampare. Quando il nemico è a terra, piomba su di lui con un attacco, di norma una gomitata kung-fu ma a seconda della situazione può scegliere un attacco diverso sempre di simile impatto. Perché lo scudo possa essere riutilizzato, Tobi deve dedicare un'azione esplicita al suo recupero.
    (Se la corda è disponibile e le tempistiche lo permettono, Tobi può agganciare lo scudo alla corda per recuperarlo dopo l'attacco. Lo scudo va poi sganciato manualmente, o si continuerà a considerare attaccato).
    DANNO: Lieve



    EQUIPAGGIAMENTO:
    β San Jie Gun [Supporto]
    ► Descrizione: Il Beta San Jie Gun (nome cinese del Sansetsukon, bastone a tre segmenti) è composto, appunto, da tre segmenti da 60cm ciascuno in legno di bambù della miglior qualità, rifinito e temprato alla perfezione. Le catenelle di congiunzione sono state sostituite da del connettivo di carbonio intrecciato in tensione, che se tirato con la giusta forza si estende fino a 100cm (in forma "rilassata" misura circa 10cm). La massima portata dell'arma, quindi, è di poco meno di 4 metri.
    ► Effetto: Danno Medio [+40 in Forza]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

    Stretch Suit [Costume]
    ► Descrizione: Tuta nera interamente ricoperta di fibre elastiche in tensione, che rendono difficoltoso qualunque movimento all'utilizzatore, che deve impiegare molta più energia del normale per fare qualunque cosa. Tuttavia non è fatica sprecata, poiché anche i suoi movimenti vengono velocizzati ed amplificati (effetto simile ad un colpo di frusta). La tuta dispone di delle parti più rigide sulle giunture di ginocchia, gomiti, spalle, polsi e caviglie, per evitare che si estendano in maniera troppo improvvisa e danneggino le giunture a lungo andare. La tuta ha due "slot" dove è possibile agganciare due Wide Arrow, il cui cavo viene alloggiato, arrotolato, in due scompartimenti sopra le scapole. La punta del cavo fuoriesce, passa sotto l'ascella e il bicipite e viene infilata nell'innesco, che è posto su ciascun avambraccio. Attivando il Wide Arrow, il cavo fuoriuscirà da sotto il polso dell'utilizzatore, dunque risulta più facilmente direzionabile e più versatile rispetto all'averlo perennemente agganciato al fianco.
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi / 2x Slot Wide Arrow
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente
    ► Wide Arrow DX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]
    ► Wide Arrow SX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]

    Gas Mask [Difensivo]
    ► Descrizione: Maschera Antigas data in dotazione a Pro-heroes, tirocinanti e studenti, appositamente creata per filtrare il gas rilasciato durante l'attacco terroristico del 31 ottobre.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Evento

    Technical Gloves [Supporto]
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1

    Electric Booster [Supporto]
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

    Buckler [Difensivo]
    ► Descrizione: Un piccolo scudo circolare, con un diametro massimo di 45 centimetri, peso tra 1 e 1.5 chilogrammi, realizzato in metallo, impugnabile con una maniglia antiscivolo. Per via delle sue piccole dimensioni, è poco adatto a proteggere dai proiettili o quirk ad ampia gittata, ma è molto utile per difendere la mano ed il braccio, parare attacchi in mischia e intrappolare l'arma nemica: è dopotutto uno strumento leggero a maneggevole, peraltro impiegabile anche come una specie di tirapugni (o addirittura un'arma da lancio), benché questo non sia il suo ruolo primario. Colore: nero.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente

    Tessen [Difensivo]
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, di seta o di washi (una carta molto resistente), decorato, i più preziosi a volte anche con lamine di oro o argento, o trattato con petrolio. Ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai. Questo modello, costruito con tutti i materiali e le tecniche all'avanguardia disponibili al laboratorio della famosa scuola per eroi è fortemente ispirato ad essi. Molto resistente ed ha la stessa valenza di uno scudo. Fornisce un ottima difesa contro spade, katane, e armi da lancio. Se usato opportunamente è in grado di difendere pesino da proiettili vaganti.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


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    Sumire Murakami
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    Le sembrava di trovarsi improvvisamente in uno spazio temporale ristretto, nel quale il tempo non era altro che una concezione distorta della realtà, e aveva perso il suo significato.
    Il cellulare che illuminava il suo viso segnava lo scoccare dell'una di mattina, fra solo alcune ore la sveglia sarebbe suonata e lei avrebbe dovuto andare.
    I giorni che passavano da quel trentuno ottobre scorrevano lenti, ma proprio ora che avrebbe voluto percepire il peso del tempo, la lancetta dei secondi che scorreva lentamente, essa sembrava aver accelerato perchè il sole quel giorno sorgesse prima, sole invisibile agli occhi dei cittadini di Tokyo immersi in quella eterna notte di fumo nero.
    Sumire era stata di quelle persone incredule che avevano pensato una cosa del genere potesse succedere solo in un film, che nella realtà sarebbe stato impossibile avvelenare un'intera città, e che qualunque cosa fosse stato quel messaggio, una trovata pubblicitaria di cattivo gusto o i pensieri d'un folle, nulla di quel che aveva promesso sarebbe accaduto. Se qualcosa in tutta quella storia era vera, la polizia lo avrebbe trovato, gli eroi lo avrebbero cercato, qualcuno lo avrebbe preso, dopo il casino che aveva scatenato doveva essersi trasformato nell'uomo più ricercato di Tokyo, non poteva essere sparito nel nulla. Aveva mostrato indifferenza per la faccenda dopo ch'essa aveva smesso di essere sulla bocca di tutti, e l'aveva stupita per lo più il fatto che i suoi genitori si erano degnati di chiamarla, mostrandosi sinceramente preoccupati per lei, le avevano chiesto di tornare a Kyoto per un po', finché le acque non si sarebbero calmate. Sumire aveva rifiutato, era troppo legata alla sua vita a Tokyo, voleva godersi il resto dell'estate e poi tornare a scuola assieme ai suoi compagni. I mesi scorrevano, nulla successe...
    Non si era preoccupata neanche per un attimo, non aveva nemmeno preso in considerazione la possibilità. Come avevano potuto permettere accadesse?
    Aveva dei piani per quella serata di Halloween, a pensarci ora le sembrava aliena la normalità di solo quattro giorno prima, sarebbe uscita con i suoi amici, aveva acquistato un costume... che sciocchezze. Aveva vissuto mesi d'illusione ed ecco che Tobi chiamava il suo nome e la riportava alla realtà. Ebbero, per alcuni minuti, una vista privilegiata dalle vetrate del salotto, guardavano con il timore negli occhi la nebbia scura diffondersi rapidamente per le strade di Ginza, e poi uno stormo di milioni di farfalle azzurre coprire Tokyo di un bellissimo e terribile manto azzurro. Tutte le finestre dell'appartamento erano tappezzare da quei insetti dall'apparenza innocua.
    Nell'era delle reti sociali, dove le informazioni viaggiavano in maniera quasi istantanea, non vi fu molta attesa e mistero dietro a quell'insolito fenomeno, presto tutti seppero che quel gas non era altro che il farmaco sviluppato da Hanzo, che in poche ore prendeva possesso della città ed avvelenava chiunque osasse respirarlo.
    Come avevano potuto permettere accadesse?
    Sumire era solo una ragazzina di appena diciott'anni, che viveva nella sua campana di vetro, era normale lei avesse preso la situazione sottogamba. Ma la polizia, gli eroi? Che cosa avevano fatto per tutto quel tempo? Erano tutti stati avvisati, avevano avuto mesi d'anticipo avviso, da sfruttare per cercare quell'uomo, o almeno per organizzarsi ed evitare il disastro che stavano vivendo.
    Sua madre l'aveva chiamata in lacrime, era da anni che non sentiva sua madre piangere in quel modo, suo padre aveva voluto acquistare un biglietto aereo per raggiungerla a Tokyo, i voli ovviamente erano già stati cancellati e non potevano fare altro che seguire impotenti la situazione dalla vecchia capitale. Non c'erano parole per descrivere le sensazioni di dover rassicurare i propri genitori, nel dire che sarebbe andato tutto bene quando infondo nemmeno lei stessa lo credeva, e non c'erano "mi spiace" di pentimento, per non essere tornata a casa, che servissero. Era davvero pentita della sua decisione? Se avesse saputo la verità sarebbe scappata? E Gin, Tobi, Yumeru, i suoi compagni della UA? Loro sarebbero rimasti in città, e allora sarebbe stata lei ad osservare impotente e preoccupata la situazione, da un posto lontano e sicuro. Lo era davvero poi, un posto sicuro? Quanto sarebbe passato prima che il farmaco si estendesse fino a contaminare anche Kyoto?
    Aveva detto loro che non sarebbe uscita, sarebbe rimasta chiusa in casa finché qualcuno non avrebbe risolto la situazione, sapendo di star mentendo. La capitale era un caos, tra i molti disertori, e le persone comuni che non facevano che creare ulteriori problemi, le forze dell'ordine non bastavano a coprire tutte le mansioni di quella nuova emergenza e si stavano affidando anche a studenti delle scuole per eroi, che possedessero o meno la licenza, o anche solo a volontari. Ribrezzo e profondo disprezzo provava per chi tra poliziotti ed eroi aveva preferito rintanarsi nelle proprie case ed aspettare che qualcun altro svolgesse il loro lavoro. Loro erano preparati, sicuramente più di quanto non lo fosse lei o qualunque cittadino stesse in quel momento prendendo il loro posto.
    Se Tobi non fosse stata lì con lei ad assistere non avrebbe creduto tutto ciò fosse reale; dopo mesi di indecisione —Sumire non aveva creduto a tutte le scuse che le aveva rifilato, ma non gli aveva nemmeno chiesto troppo spiegazioni—, il suo compagno della UA si era trasferito da lei, ed ora vivevano assieme. Era stato un'ottimo coinquilino, e se c'era qualcosa da riscattare in tutto quel caos era che almeno non lo stava affrontando da sola, non avrebbe proprio saputo quale sarebbe stato il suo stato d'animo se Tobiko non fosse stato lì con lei. Si trattava della sua presenza, il fatto che sapesse di avere qualcuno nella stanza accanto alla sua, vivo, che non le parlasse attraverso uno schermo o dietro una maschera antigas la rassicurava.
    Non si parlavano poi molto, Tobiko era diventato molto più silenzioso da quando tutto era iniziato, l'albina non condivideva le proprie paure, altrettanto serrata nei propri pensieri. E non si vedevano frequentemente come si poteva pensare, il corvino era occupato per conto di Providence, e Sumire invece pattugliava le strade di Ginza assieme ad altri volontari, in cerca dei dispersi. In giro, gente incosciente che complicava ulteriormente la situazione, per un motivo o per l'altro lasciava la sua casa, e poi si ritrovava stesa su un tappeto di farfalle. Per quanto odiasse tutti gli idioti che trasgredivano la legge, era terribile vedere i loro corpi inermi, abbandonati e coperti da quegli insetti dalle ali azzurre come se facessero ormai parte dell'ambiente. Le faceva pensare che se ad un certo punto la maschera antigas smetteva di funzionare sarebbe potuto toccare a lei, oppure a Tobi, Yumeru, Fuyuko... era preoccupata perfino per Hamuko; si era tenuta in contatto con i suoi amici di scuola, sapeva che tutti bene o male facevano il possibile per aiutare.
    E poi era arrivata la proposta di Tobi. La sua agenzia gli aveva incaricato un'indagine, nessuno dell'agenzia era disponibile, così diedero lui la possibilità di scegliere un compagno, e lui propose la sua coinquilina. Sumire era stata sorpresa, dal fatto che lui l'avesse pensata, e dalla missione in sé. Non si trattava di una ronda in qualche quartiere della città, non dovevano portare cibo o medicine nelle case, doveva indagare sulle scomparse al Palazzo Imperiale, e Tobi voleva lei come compagna. Non aveva idea di cosa le fosse passato per la mente in quel momento, ma aveva accettato senza troppo esitare.
    Era quindi ora, all'una di quel fatidico giorno, che ripensava alle conseguenze delle sue parole. Tobi doveva andare, lei poteva scegliere. Già dava il suo piccolo contributo, perchè avrebbe dovuto rischiare ulteriormente? La situazione in quei giorni non sembrava migliorare, la paura si mischiava alla frustrazione, le pareva di uscire e mettere a rischio la sua vita inutilmente, le sembrava di non fare assolutamente nulla. Era impotente e quello che stava facendo non serviva, chissà se quelle persone si sarebbero mai risvegliate.
    La verità era che non si stava chiedendo perchè avesse accettato, ma se aveva senso rifiutare, che cosa sarebbe cambiato tre lei a tutti quei eroi che avevano disertato? Non poteva rimanersene con le mani in mano, se aveva la possibilità di fare differenza allora lo avrebbe fatto. E poi la preoccupava terribilmente l'idea di non veder tornare più Tobiko, di aver avuto la possibilità di accompagnarlo e aver deciso di non farlo. Sarebbe stata complice della sua scomparsa.
    Non riusciva a dormire, mille pensieri attraversavano la sua mente, tra cui il più persistente: poteva sparire anche lei. Nulla le garantiva la sua incolumità, sarebbe partita in missione con Tobi Fukuda della terza B, in cerca di eroi e poliziotti scomparsi, loro erano soltanto due ragazzini, due studenti.
    Fissava il cellulare, indugiava su una chat ormai da qualche minuto, aveva scritto e riscritto più messaggi, aveva pensato e ripensato a che cosa dire, ma alla fine come al solito aveva detto poco e niente: "Tutto bene?", "Ti amo." Gin. Non c'era momento in cui aveva smesso di scrivergli, e non aveva desiderato altro che stare accanto a lui in quei giorni, certe notti aveva pensato di scappare dall'appartamento per andare a trovarlo e assicurarsi che fosse davvero lui a rispondere ai suoi messaggi, che stesse bene. Sapeva lui fosse spaventato da quella situazione e preoccupato per lei, perchè nonostante non gli avesse mai detto esplicitamente che usciva come volontaria, lui doveva saperlo. Probabilmente avrebbe preferito che restasse a casa, ma non aveva mai protestato per la sua scelta, Gin la lasciava sempre fare quello che voleva ed era sicura che se gli avesse rivelato della missione al Palazzo Imperiale non avrebbe protestato, ma ne sarebbe stato in pensiero, e lei non voleva farlo preoccupare. Gin non avrebbe saputo nulla di quello che doveva fare quel giorno.
    Sumire raramente ammetteva ad alta voce di amarlo e di certo non lo faceva senza motivo, aveva cercato di mascheralo con quel primo messaggio, ma ne aveva sentito il bisogno, ed era difficile anche solo pensarlo ma chissà quello sarebbe stato il suo ultimo messaggio, e Gin era l'unico a meritarselo.
    Aveva poi spento il telefono, ed era caduta in un irrequieto sonno.
    Si era svegliata poco prima delle sette, fissava le rende alle finestre, non aveva mai odiato tanto le enormi vetrate di casa sua, da quando le farfalle le avevano invase Sumire aveva chiuso le tende e non permetteva venissero scostate, viveva nel terrore che qualche farfalla potesse entrare, spargendo il veleno in casa.
    Quando Tobi giunse in salotto avrebbe visto l'albina pronta, con la sua tuta da eroe già addosso e la maschera antigas lì appoggiata sul tavolo, che fissava i suoi palmi, le braccia anch'esse poggiate sul ripiano.
    Si sentiva come i pochi secondi che precedevano l'entrata ad un palcoscenico, quando ormai lasciavi da parte il nervosismo e ti consegnavi alla scena, perchè ormai era troppo tardi per tornare indietro, era stranamente calma, ma le sue mani non smettevano di tremare. ‹ 'Giorno. ›, avrebbe stretto le sue dita e poi incrociato le sue braccia al petto al vedere Tobi arrivare. Si soffermò un secondo sul suo costume, ricordandosi di quella prima volta che glielo aveva visto addosso: l'ultima lezione di Okada, era partito con le aspettative di un'allenamento più pratico, ed invece erano finiti a chiacchierare in una finta classe, sotto la finta pioggia del U.S.J. Quei giorni sembravano così lontani, e loro più maturi, nonostante fosse passato a malapena un anno. Che cosa avrebbero pensato il vecchio Tobi e la vecchia Sumire, guardandoli adesso? Erano due persone diverse da quelle che solevano essere.
    ‹ Tutto bene. ›, rispose quasi in modo automatico a quella domanda. Aveva una leggera nausea che le impediva di finire di bere il suo tè, fra non molto sarebbero partiti e forse non sarebbero più tornati, decisamente non era tutto okay, ma non c'era bisogno di appesantire ulteriormente l'aria di quella stanza.
    Aveva lasciato Tobi fare la sua colazione in pace, notando come anche lui aveva evitato di toccare cibo, era andata a lavare la sua tazza, poi i denti, e infine chiudersi in camera, a fissare il suo riflesso in quella tuta che per la prima volta veniva indossava per una vera missione, finché non arrivò l'ora di partire.
    Sumire si fermò davanti all'uscio accanto al corvino, indossò la maschera antigas e controllò che fosse tutto apposto almeno cinque volte, lo faceva ogni volta prima di uscire, ormai era diventato una sorta di rituale. Era di nuovo nervosa, agitata mentre toccava i lacci della maschera, ma la sicurezza con cui il suo compagno disse ce l'avrebbero fatta riuscirono a farle tornare un po' di calma mentale. Ci credeva, o almeno ci provava, e lei avrebbe dovuto fare altrettanto. ‹ SI! › rispose con quanta più grinta avesse in corpo, cercando di trasmettersi un po' di coraggio.
    La città era deserta, nonostante fosse uscita più volte non poteva abituarsi all'innaturale silenzio della metropoli e alle farfalle che s'erano impossessate delle strade, aveva però almeno smesso di far caso al fatto di doverne schiacciare parecchie ad ogni passo che compiva.
    Dopo quasi mezz'ora di camminata la sagoma del palazzo iniziò a farsi visibile, Sumire percepiva i battiti del suo cuore martellarle sul petto mentre Tobi parlava con la radio, assicurandosi che ci fosse ancora qualcuno che potesse sentirli, e quando sarebbero rimasti isolati.
    Ad un certo punto però si era fermato, e le aveva detto che poteva ancora tornare indietro e... era impressionante come Tobi riuscisse sempre quasi a leggerle nel pensiero. "Non devi niente a nessuno". Lo stava facendo per dimostrare qualcosa? Se l'era chiesto anche lei, e infondo sapeva che tra le ragioni più egoiste rientrava anche quella, dimostrare di essere capace e poter fare qualcosa di meglio che recuperare corpi dalla strada. ‹ Non essere stupido Tobi. › rispose, con tono indispettito.
    ‹ Ho già preso la mia decisione, non ho nessuna incertezza. E non ho intenzione di lasciarti andare da solo. ›. Non sarebbe riuscita a tornare a casa senza di lui, se non avesse voluto andare lo avrebbe avvertito molto prima in modo che lui avesse il tempo di trovare un'altro compagno, il momento dei ripensamenti era già passato, qualunque cosa sarebbe succedeva ormai dovevano affrontarla assieme.
    Il suo sguardo si spostò sul Palazzo in lontananza, era appena visibile dietro quella nebbia scura e come tutto il resto era coperto di farfalle, bellissimo e terribile.


    Narrato - Parlato - Pensato

    LIVELLO: 6
    Forza: 70 | Quirk: 240 | Agilità: 215 +20
    ENERGIA: 550
    ccBfotJ

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //

    • Equipaggiamenti:
    Adaptive Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    Effetto: Resistenza danni medi
    Electric Booster [Supporto]
    Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    Effetto: +20 in Agilità
    Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Filtri: 3/3

    • Abilità:
    Abilità
    Sumire, toccando il terreno in modo diretto, può localizzare oggetti, persone e i loro movimenti attorno a lei, nel raggio di dieci metri, percependo le loro vibrazioni, può cogliere ogni minima vibrazione del terreno provocata da, esempio, i passi delle persone quando camminano

    • Lista tecniche:
    Wave Motion Blast [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come quando si crepa il vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 5 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo scaraventando indietro l’avversario e, se esso è a 3 metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Danno: Medio-Grave
    Vibration Blast [Livello 3] [Costo: 55 (+ 10) PE]
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione, come fratture composte o ossa rotte nel punto in cui viene colpito.
    Danno: Medio-Grave
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave
    Tremor [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire toccando l’avversario con le sue mani può rilasciare vibrazioni, facendo tremare il corpo dell’avversario, se colpito sul capo, l'avversario proverà un senso prolungato di vertigini. Provoca lividi nel punto in cui l'avversario viene colpito.
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]
    Pressure Explosion [Livello 3] [Costo: 40 PE]
    Sumire emana da tutto il suo corpo un intenso impulso di onde d'urto a corto raggio respingendo qualsiasi corpo fisico all'interno dell'aria d'effetto, scagliando via gli avversari e deviando proiettili o oggetti corporei di ogni tipo.
    Effetto: Protezione Danni Medio-Gravi
    Shaky Ground [Livello 3] [Costo: 60 (+10) PE]
    Sumire emana ad impulsi intermittenti continuati scariche di vibrazioni nel terreno attorno a se causando scosse a ritmo di intervalli casuali che destabilizzano l'equilibrio degli avversari. Sumire crea un area di scosse continue del terreno attorno a se, ostacolando i movimenti degli avversari. Ogni tot emette una scossa che fa tremare il terreno sotto i piedi per limitare i loro movimenti degli avversari.
    Raggio: 2.5 metri
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]

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    «Il cuore hai caldo per cose che agghiacciano.»



    La lettura di quel giorno era l'Antigone di Sofocle. Non c'era molto da fare nel bel mezzo di quell'apocalisse ed era finito a riempire la stanza che aveva preso al Palazzo Imperiale di libri per cercare di ingannare un po' il tempo. Onestamente si aspettava l'arredamento delle stanze dell'Imperatore e della sua famiglia fosse migliore ma nella loro piccola gita verso l'antica capitale dovevano giustamente aver portato con sé anche la maggior parte degli oggetti di valore. Quando aveva preso il volo dal quartier generale della sua vecchia azienda, giorni prima, si era mescolato con quello sciame di farfalle bluastre e dopo un breve incontro coi suoi compagni per dare le ultime direttive si era diretto ad Akihabara. Il Palazzo era giustamente protetto da dei poliziotti e qualche eroe ma non ci aveva messo molto a prenderne il possesso. Si trovava lì da allora e avere lasciato due delle sue più fidate Black Chrysalis a sorvegliare la zona quando aveva fatto avanti e indietro per portare i libri o i viveri per i suoi compagni. Per questo al momento sulla sua scrivania nelle stanze dell'Imperatore si trovava un ammasso di libri dai titoli forse illeggibili per la maggior parte dei giapponesi, praticamente tutti scritti in greco o in latino.
    Quando leggeva l'Antigone faceva fatica a capire se rivedersi nella protagonista o nel malvagio Creonte. Era la minaccia per l'autorità costuita o invece era lui ad essere il tiranno che non accettava le idee altrui e cercava di mostrare la sua forza per piegare tutti al suo volere? Temeva che quella decisione non sarebbe spettata a lui ma alla storia, sarebbe dipeso tutto dall'esito di quell'evento catastrofico. Sarebbe stato il mostro che aveva provato a piegare l'umanità o il dio di un nuovo mondo? Avrebbe avuto successo o fallito miseramente?
    Con le farfalle che coprivano la città e il gas nero che si disperdeva in ogni via l'esito era ancora tutto da decidere. Per ora non sembrava andare troppo male: molti poliziotti ed eroi avevano provato ad intrufolarsi al Palazzo Imperiale ed erano finiti inevitabilmente schiacciati. In una situazione simile anche l'eroe più forte aveva un semplicissimo punto debole: la necessità di respirare. Anche con gli avversari più ostici bastava mirare alla maschera antigas per risolvere tutto in un paio di semplici mosse e farli cadere inermi.
    Non apprezzava particolarmente quel mezzo così come non ci teneva particolarmente a combattere le autorità che volevano solo compiere il loro dovere in difesa dei cittadini ma a conti fatti non ci teneva neppure a vedere il suo piano fallire. Erano anni che si preparava e anche se quello era solo il primo passo era anche il più importante e delicato. Il successo o l'insuccesso di quell'operazione avrebbero dettato la linea da seguire per il futuro e per evitare l'ingordigia umana avrebbe dovuto agire il più in fretta possibile in tutto il mondo. Se c'era una cosa che Hanzo conosceva bene erano gli esseri umani, il loro egoismo e la loro avidità: sapeva che togliendo le unicità all'intero Giappone le altre nazioni non ci avrebbero pensato due volte a muovere guerra all'arcipelago forti dei loro quirk. Allo stesso tempo, però, non poteva rilasciare quel gas su tutto il pianeta, oltre che per ovvi problemi logistici anche perché la percentuale di riuscita era comunque ancora bassa. Troppo bassa. Per questo quello che a tutti appariva come un forte attacco al cuore del Giappone era in realtà solo l'ennesimo test.
    Faceva difficoltà a concentrarsi nella lettura: il suo pensiero, oltre che verso tutti i suoi compagni, era indirizzato alla sua famiglia e ai suoi due più cari amici, Matsumoto Shinichi e Hisahito Hinata. Il fatto che Matsumoto avesse rifiutato la sua offerta di rimozione chirurgica non lo stupiva ma certamente lo rattristava. Conosceva il suo amico e la sua integrità morale ma sperava che almeno di fronte ad una minaccia simile e con la soluzione che aveva sempre cercato in mano non cercasse di fare troppo il santo, ma come al solito lo aveva stupito. Per quanto riguardava Hisahito, o Phantom Limb come si faceva chiamare ultimamente, sapeva che probabilmente avrebbe invece venduto l'anima pur di sottoporsi all'operazione e che se ancora non era andato là ad inginocchiarsi e chiedergli in lacrime la rimozione dell'unicità era solo perché probabilmente senza la sua amata Iza non riusciva neppure a mettersi una maschera antigas sul volto. Se al 30-Minutes-Man mancavano l'intraprendenza e il coraggio di sporcarsi le mani al dottore fantasma mancavano invece i mezzi e gli investimenti necessari per sperimentare davvero, Hanzo era invece riuscito a mettersi nella condizione di avere tutto il necessario tranne una cosa: il tempo. Le sue previsioni e i numerosi avvistamenti di nuovi casi di negaquirk gli avevano poggiato il peso della fretta sulle spalle, un macigno che diventava ogni giorno più grande. Per questo motivo si era convinto, col tempo, di dover porre una soluzione in fretta nonostante potesse essere terribile. Agli occhi di uno scienziato quell'operazione non era diversa dall'amputare un arto ormai in cancrena per evitare di compromettere l'intero corpo. C'erano altre soluzioni possibili, certo, ma ogni secondo che passava poteva peggiorare la situazione fino a renderla irrecuperabile.
    Il suo pensiero andava anche a quelle centinaia di corpi che si riversavano per le strade. Hanzo era ben al corrente dell'animo umano come detto e sapeva che in molti avrebbero cercato di approfittare dei disordini per svaligiare negozi o fare casino sottovalutando probabilmente la minaccia. Per loro l'uomo non provava chissà quanta empatia e onestamente, unicità o meno, forse lasciarli abbandonati ad un coma eterno non sarebbe stato poi così negativo. Sarebbe stato ridicolo, però, pensare che chiunque mettesse il muso fuori casa fosse un criminale o un qualche stupido complottista, specialmente quando uscivano di casa senza maschera o lasciavano le finestre aperte di proposito. Aveva lavorato con loro anni e anni, aveva visto lo sguardo di disperazione in chi non poteva ferirsi per evitare di sanguinare all'infinito, chi non poteva respirare senza una maschera, chi era obbligato a vivere immerso in acqua. Sapeva che in centinaia se non di migliaia persone dotate di unicità negative si erano trasferite a Tokyo disposte a rischiare la sorte pur di poter vivere una vita normale anche se la televisione e i giornali erano più interessati a mostrare la città che si svuotava progressivamente. Per questo motivo aveva invitato i suoi compagni a girare per la città e raccattare quanti più corpi possibili per cercare, al massimo delle sue capacità, di aumentare le loro possibilità di sopravvivenza anche solo di poco. Per quanto i suoi mezzi potessero essere e anzi fossero discutibili il suo obbiettivo finale rimaneva pur sempre la preservazione dell'umanità.
    Mentre voltava pagina del libro i suoi occhi, vispi come quelli di un lupo, captarono una preda nel suo campo visivo. Come un lampo rosso si mossero verso l'ingresso del Palazzo Imperiale, oltre al giardino che un tempo decorato da una miriade di fiori di colori diversi era ora un'infinita distesa di farfalle dalle ali blu, identificando due figure estranee. In quei quattro giorni aveva visto quella scena ripetersi sino alla nausea onestamente. Abbassò leggermente il libro con una smorfia infastidita sul volto per osservarli meglio.
    Ma non si arrendono mai? - borbottò mentre i due aspiranti eroi, ai suoi occhi semplici poliziotti od eroi di professione, avrebbero forse potuto vederlo, quel volto. La camminata nel giardino dalle mura esterne del Palazzo li divideva per ancora un centinaio di metri e la nube nera affaticava la vista ma anche solo istintivamente quello sarebbe stato uno spettacolo difficile da ignorare. Oltre un pavimento in ciottolato che tagliava in due il giardino, solo parzialmente libero dagli insetti, l'alloggio dell'Imperatore in stile Edo aveva l'ingresso spalancato e da quel piccolo spiffero che permetteva solo la sua visione o poco più era possibile vedere il famoso terrorista. Seduto alla scrivania e coi piedi poggiati sulla stessa, il corpo coronato da libri, il suo petto nudo era venato di bianco e blu come nei video di qualche giorno prima e, soprattutto, il suo volto era ben riconoscibile in quanto non coperto da alcuna maschera. Gli occhi rossi erano contornati da qualcosa che pareva trucco dello stesso colore, i tre cristalli verdi campeggiavano sulla sua fronte e la sua smorfia, per quanto indecifrabile a quella distanza di circa duecento metri, indicava tutt'altro che gioia nel vederli. E sebbene molti di quei dettagli non fossero così riscontrabili dalla distanza il fatto che sedesse lì come un Imperatore vero e proprio senza maschera sul volto pur immerso in tutto quel gas non poteva certo passare inosservato.
    Dal lato dei due ragazzi quella era solo l'ultima rivelazione inquietante. Sin dai duecento metri dal muro esterno del Palazzo la risposta al messaggio del tirocinante di Providence era giunta disturbata e ai cento metri, solo qualche secondo prima, nulla era stato prodotto dal macchinario se non del semplice rumore bianco. Agli occhi del fondatore di 30MINUTES, però, i due potevano sembrare dei semplici civili troppo incauti, forse una coppia di ladruncoli che voleva approfittare dei disordini per rubare proprio al Palazzo Imperiale o magari per farsi qualche foto al suo interno. Gli era difficile da quella distanza osservare i loro costumi o l'arsenale che lo studente della UA aveva addosso. Fece un cenno con la mano destra come per indicar loro di smammare e poi tornò alla sua lettura col solito problema di ricordarsi dove fosse effettivamente arrivato a leggere.
    Il gesto con la mano era sì rivolto a loro, ma non solo. Dopo qualche secondo Sumire e Tobi avrebbero visto due figure inquietanti fare capolino dal piccolo scorcio che permetteva la visione di Hanzo e poco altro nella stanza. A giudicare dalla costituzione si trattava di un uomo e una donna. Questa, più slanciata, indossava un lungo vestito nero come i suoi capelli e scura era anche la maschera dalla forma canina che portava sul volto. L'altro era invece più robusto e indossava una lunga giacca bianca dal cappuccio inforcato sulla testa e una maschera rossa che raffigurava una figura scimmiesca. Le due inquietanti effigi erano ovviamente delle maschere antigas e la loro presenza indicava che a differenza del criminale ricercato i due non avessero la sua capacità di respirare normalmente in mezzo al gas. I due scesero quei pochi scalini che portavano all'ingresso del locale e si posizionarono uno a destra e l'altro a sinistra delle scale. C'era ancora il giardino a dividerli dai due aspiranti eroi.
    I due erano Yoko e Kohaku, le due Black Chrysalis più fidate di Hanzo che, anche in quell'occasione, agivano come sue personali guardie del corpo. Probabilmente da entrambe le parti vi era il desiderio di evitare scontri inutili, ma chi avrebbe mosso il primo passo e in che direzione?


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    10
    Energia:
    2550
    Forza:
    631
    Quirk:
    1262
    Agilità:
    632
    Farmaci:
    SS+
    Carisma:
    SS+
    Peso:
    [0]
    Scheda:
    QUIRK & INVENTARIO
    QUIRK:
    Shapeshifter [Former]
    L'unicità di Hanzo donava estrema malleabilità al suo codice genetico. Il suo DNA era estremamente prono ad adattarsi a qualsiasi mutazione rendendolo il terreno più fertile possibile per la sperimentazione di farmaci e cure all'avanguardia sull'essere umano. Si trattava a conti fatti di un'unicità silenziosa e completamente invisibile che non rivelava alcun potere straordinario o nessuna alterazione dell'aspetto, ma si trattava a tutti gli effetti di un vero e proprio quirk.
    The Hope of Mankind [Current]
    Un'unicità artificiale innestata nel codice genetico di Hanzo grazie all'estrema adattabilità concessa da Shapeshifter. Quest'unicità ha cambiato profondamente il corpo dell'uomo, innanzitutto sostituendo la sua vera unicità e quindi annullando di fatto la sua capacità di adattamento, secondariamente donandogli varie caratteristiche particolari. Quella più visibile è la presenza di tre escrescenze smeraldine sulla sua fronte, utilizzate per controllare a piacimento gli insetti tramite l'emissione di particolari feromoni. Anche l'interno del suo corpo è mutato, sia con lo sviluppo di ghiandole atte allo sviluppo di tali feromoni, sia attraverso una modifica del cavo orale e delle corde vocali che gli permettono di modulare un grido utile per la coordinazione di tali insetti. In conclusione, quest'unicità ha donato ad Hanzo alcune appendici retrattili, sempre presenti sul suo corpo ma non sempre manifeste. Si tratta di due tipi diversi di appendici: le prime sono delle ali simili a quelle di una farfalla generate in parte dai suoi capelli e in parte dalla sua schiena, di colore variabile dal blu scuro all'azzurrino, il secondo tipo di appendici è composto da una dozzina di code simili a piume di pavone ma in realtà composte da miliardi di affilatissime scaglie come quelle presenti sulle ali delle farfalle. Queste code sono lunghe poco più di un metro ma posso allungarsi a piacimento e hanno origine dalla parte bassa della sua schiena. The Hope of Mankind è un'unicità artificiale che unisce i punti forti delle unicità di numerosi membri del Culto, uniti per estinguere le unicità.

    TECNICHE PERSONALI:
    Tetsuro [Livello 5] [Costo 100 + 20]
    La tecnica di attivazione di The Hope of Mankind. Pur trattandosi di un'unicità di tipo mutant, l'utilizzo di buona parte delle sue caratteristiche peculiari richiede effettivamente uno sforzo attivo. La tecnica unisce i suoi capelli a lembi della schiena producendo le ali di colore bluastro e verdognolo che ha utilizzato per volare sopra Tokyo e rende manifeste le appendici retrattili che possono essere utilizzate a piacimento.
    Sakura [Livello 5] [Costo 100]
    Tramite l'emissione di feromoni e attraverso l'urlo prodotto dalla particolare struttura della sua gola Hanzo è in grado di attirare e comandare sciami di insetti a piacimento. Proprio attraverso questo urlo ha dato avvio all'invasione di Tokyo da parte del suo esercito di Papilio quirkensis. Non richiede la tecnica Tetsuro attiva.
    The Elfins [Livello 5] [Costo 120]
    Sempre attraverso l'emissione di feromoni, lo scienziato è in grado di imporre agli insetti degli ordini molto basilari in modo più istintivo e veloce rispetto a Sakura, ma questi devono essere ovviamente molto più semplici e coinvolgono un numero ridotto di insetti. Generalmente viene utilizzata per mandare un piccolo sciame di farfalle all'attacco di un avversario. Non richiede la tecnica Tetsuro attiva.
    Danno: Molto Grave.
    Benedict [Livello 5] [Costo 150]
    Le appendici che Hanzo presenta sulla schiena e che vengono rivelate tramite l'attivazione di Tetsuro sono formate da una miriade di scaglie simili a quelle delle ali di una farfalla. Si tratta di una dozzina di affilatissimi rasoi di un metro estremamente elastici e simili alle decorazioni presenti sulla coda di un pavone. Hanzo può muoverle con precisione come fossero degli arti aggiuntivi per provocare ferite nell'area di 10 metri.
    Danno: Molto Grave.
    Theresa [Livello 5] [Costo 125]
    Indurendo le scaglie che compongono i suoi dodici arti aggiuntivi lo scienziato è in grado di proteggersi da attacchi fisici di dimensioni contenute, un po' come se si stesse parando con un normale braccio. Richiede l'attivazione di Tetsuro.
    Difesa: Danni Molto Gravi.
    Reiki [Livello 1] [Costo 15]
    Un piccolissimo residuo dell'unicità precedente di Takashi unito alle proprietà curative dell'unicità di una farfalla. Hanzo è disposto di scarsissime proprietà di rigenerazione per ferite poco profonde e danni affini. Alla scarsa efficacia dell'unicità può sopperire con la sua infinita conoscenza in campo medico, ma questo gli richiede ovviamente tempo e materiali. Si tratta pur sempre di un uomo.
    Cura: Danni Lievi.


    ABILITÀ:
    Ascension [Richiede Tetsuro]
    In una situazione normale, quando non è necessario sferrare un attacco terroristico alla capitale del Giappone, si può dire che le ali di The Hope of Mankind hanno un valore più decorativo che di utilità. Permettono di gestire le manovre di volo e muoversi velocemente ma non sono estremamente necessarie. Hanzo è infatti in grado di sollevarsi e rimanere in aria senza bisogno di utilizzarle grazie ad una continua e ritmica vibrazione dei suoi capelli di cui le ali stesse sono composte, un po' come si trattasse di un elicottero organico. A livello visivo l'effetto è impercettibile e ovviamente questo gli permette solo di librarsi in aria e non di muoversi. Generalmente per farlo in ambienti stretti che non permettono o richiedono l'utilizzo delle ali utilizza le sue appendici aggiuntive per muoversi velocemente rimanendo sollevato. Questo lo svincola dai valori prestabiliti previsti dal regolamento per quanto riguarda altezze e distanze da compiere in volo, non per quanto riguarda la possibilità di attaccare a distanza.

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    Edited by exquisite†corpses - 30/10/2020, 17:48
     
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    Già dal primo tentativo di comunicare, la risposta gli era arrivata disturbata dalla radiolina, tanto che se non era sicuro di chi gli avrebbe risposto prima non lo era nemmeno dopo aver sentito il messaggio. Si morse il labbro inferiore, chiedendosi per quanto avrebbe retto, mentre centinaia di ripensamenti lo assalivano. Sumire, dal canto suo, sembrava quasi non averne: non sapeva se stesse solamente provando a mostrarsi forte o se fosse seriamente convinta di ciò che diceva, ma apprezzò il suo supporto. Non ho intenzione di lasciarti andare da solo, al sentirglielo pronunciare gli salì un nodo alla gola che si sforzò di ricacciare giù. Avrebbe voluto dirle centinaia di cose, non gli erano mai venute in mente così tante cose da dire tutte in una volta, come se dovesse sforzarsi di finire tutte le parole per paura di non poterne dire mai più.
    -Ti ringrazio. Sono contento che ci sia tu, con me.- Si limitò a sussurrare, non del tutto sicuro se glielo aveva già detto o no. Chiaramente veniva da sé, se aveva chiesto specificatamente a lei era ovvio che ne fosse contento, ma gli sembrò importante farle capire quanto lo apprezzava. Non si curò di sembrare troppo smielato al momento, era sicuro che non si sarebbe creato nessun malinteso in una situazione come quella.
    Il secondo tentativo di comunicazioni fallì, dunque il ragazzo estrasse il proprio telefono cellulare e prese un veloce appunto: tra i cento e i duecento metri, relativo alla distanza a cui le radio smettevano di funzionare. Quando alzò lo sguardo, si guardò istintivamente intorno e... qualcuno ricambiò il suo sguardo. Qualcosa lo colpì, come se ci fosse qualcosa di estremamente sbagliato e fuori posto, qualcosa che faceva risaltare quel viso pallido che eppure a malapena si vedeva, a cento metri di distanza ed attraverso lo spiraglio di quella stanza che Tobi riconobbe come l'alloggio dell'Imperatore avendo studiato attentamente la planimetria.
    Infine realizzò: non indossava la maschera.
    Quando anche la parte razionale della sua mente se ne accorse, ebbe un secondo tuffo al cuore, molto più marcato del primo, tanto che sentì quasi un dolore al petto. Sembrava quasi un'entità sovrannaturale, il suo candore quasi risplendeva in quel trionfo di farfalle e gas nero che occupavano tutto il resto dello sfondo. Era uno yokai, forse? Lo spirito tormentato di un predecessore della famiglia Imperiale che infesta il luogo in cui è morto? Per quanto macabra e spaventosa, era comunque l'ipotesi in cui Tobi sperava di più. Perché non gli erano sfuggiti, seppur distanti, i bagliori verdognoli che quel volto aveva sulla fronte, e questo significava che anche se fosse stato uno yokai sarebbe stato meglio di quella che in quel caso sarebbe stata l'altra ipotesi.
    Hanzo Takashi li stava fissando ad appena cento metri di distanza, ed ora gli aveva anche fatto cenno di andarsene. Tobi si rese conto di essersi paralizzato sul posto, ogni singolo muscolo in tensione e completamente zitto, per fin troppo tempo.
    -Ci hanno visti.- Mormorò, funereo, fra i denti, con l'intenzione di mettere anche Sumire in guardia nel caso non se ne fosse accorta. Non avrebbe fatto menzione delle sue "ipotesi" sull'identità di colui che li aveva visti, non ora, anche perché riusciva a malapena a parlare. Diamine, cosa gli prendeva ora? Per così tanto tempo aveva fantasticato di riuscire a beccare Hanzo, in qualche modo, ora perché tentennava? Erano scenari che gli piaceva solamente immaginare? Ce l'aveva con lui per così tante cose, che se si metteva a ripensarci, la rabbia quasi scavalcava la paura, eppure in quell'occasione si sentiva completamente paralizzato.
    A dire il vero non aveva mai immaginato ripercussioni violente sullo scienziato, voleva solamente porgli delle domande e fargli capire quanto il suo sogno fosse folle, tutt'al più si immaginava mentre gli metteva delle fredde manette di metallo, e allora perché ne era così istintivamente spaventato? Erano solo le circostanze, a destabilizzarlo? L'averlo visto come un'apparizione mistica, un volto fluttuante privo di maschera nel bel mezzo di uno sciame di farfalle, il fatto che fosse stato lui per primo ad avvistarli e non viceversa forse. Forse era semplicemente l'idea di essere a poche decine di metri dall'uomo che, quella sera del trentuno ottobre aveva liberato quell'urlo disumano e si era poi librato nel cielo di Tokyo mentre l'apocalisse si scatenava. In effetti, tutte le volte che Tobi ci aveva pensato prima della crisi, non aveva mai considerato che lo scienziato potesse avere un Quirk particolarmente pericoloso. Non si era mai immaginato un combattimento all'ultimo sangue, quanto più una semplice operazione di polizia. Al vederlo così, tranquillo e beato, alle prese con un libro mentre Tokyo era in fiamme, gli dette quasi l'impressione di trovarsi dinanzi ad una sorta di divinità.
    Due individui avvolti da uno spesso mantello nero fecero poi capolino dal palazzo, mettendosi a guardia dei due lati della porta, e questo scosse Tobi dalle sue elucubrazioni. Non era una divinità, era una persona, aveva delle guardie del corpo e un piano con cui aveva sottomesso Tokyo. Il ragazzo non poteva andarsene così, doveva avvicinarsi. Doveva saperne di più. Con chi lavorava? Come avevano diffuso quel gas? Informazioni, gli servivano informazioni, forse era il massimo che poteva sperare di ottenere in quella situazione di svantaggio numerico e tattico.
    -Sumire. Prendi la radio.- Si voltò verso di lei, porgendole l'attrezzo. -Allontanati di almeno tre o quattrocento metri, e chiama rinforzi. Di' che...- Tobi deglutì ed abbassò lo sguardo, tetro, preparandosi a ciò che doveva dire: dirlo, in qualche modo, avrebbe significato fare i conti con il fatto che era vero. -Di' che abbiamo trovato il professor Takashi.- Sospirò. -Non ti sto mandando via, odio dover stare qui da solo. È una cosa importante, e io voglio rimanere per assicurarmi che non ti seguano.- Avrebbe avvicinato ulteriormente la radio alla ragazza, cercando il suo sguardo con aria supplichevole. -Ti prego.- Avrebbe insistito infine. Ora che non si erano ancora infilati troppo in fondo nella tana del lupo, forse poteva essere letteralmente l'ultimo momento utile per mandare una qualunque comunicazione.
    Assicuratosi che Sumire si stesse allontanando, Tobi riprese a camminare verso l'edificio dove si trovavano gli energumeni. Il cuore gli stava per scoppiare nel petto, le orecchie gli fischiavano e gli sentiva la terra mancare sotto i piedi. Alzò le mani, continuando ad avvicinarsi, e si fermò a circa quaranta metri dall'edificio. Pregò la sua voce di tornare, perché doveva assolutamente dire qualcosa e si era improvvisamente dimenticato come parlare.
    -Sono Fukuda, di Providence. Sto cercando delle persone disperse in quest'area. Posso chiedere la vostra collaborazione?- La voce che era uscita non somigliava affatto alla sua, forse un qualche suo avo gli era venuto in soccorso parlando al suo posto. Era palese che fosse un pretesto, chissà, forse i corpi delle suddette persone erano proprio davanti agli occhi del ragazzo, coperti da un mare di farfalle, chiaramente il punto della questione non era realmente ritrovare i dispersi - di quello se ne sarebbero occupate altre squadre, più avanti - quanto piuttosto iniziare una comunicazione.
    -... Professor Takashi?- Azzardò infine il ragazzo, mordendosi il labbro inferiore per la tensione.




    Narrato. | -"Parlato."-





    [spoiler_tag]STATUS, TECNICHE ED EQUIPAGGIAMENTO[/spoiler_tag]

    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    7
    Energia:
    750/750
    EXP:
    865/1410
    Forza:
    280+40+10
    Quirk:
    145
    Agilità:
    300+10+10+20
    Peso:
    5/7
    Denaro:
    6800,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    San Jie Fury [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi sfrutta il meccanismo di allungamento del suo bastone segmentato personalizzato e con esso scaglia una serie di affondi, fendenti e spazzate sulla media e breve distanza (il bastone + è composto da 3 segmenti di 60cm e due connettivi da 100cm - il raggio d'azione dipende da dove lo sta impugnando Tobi ma è al massimo circa 4 metri). Grazie a questa tecnica, Tobi può avvicinarsi ed allontanarsi dal nemico senza smettere di attaccarlo, disorientandolo.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con raggio d'azione debitamente ridotto a un metro e mezzo.
    DANNO: Medio-Grave
    Quat Quyen [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio-Grave
    STATUS: Sanguinamento
    San Jie Copter [Livello 3] [Costo 65]
    Descrizione: Tobi fa ruotare furiosamente un'estremità del suo bastone segmentato e crea una sorta di barriera. La barriera ha efficacia variabile:
    -Attacchi corpo a corpo (es: un pugno, elementale o non): Il tipo di attacco più penalizzato, la barriera funge da deterrente per gli attaccanti corpo a corpo, che non riescono ad avvicinarsi o lo fanno a discapito di subire danni dovunque l'asta colpisca.
    -Attacchi a distanza fisici (es: lanciare un sasso): L'attacco può o può non essere intercettato dalla rotazione del bastone. Le rotazioni sono abbastanza fitte quindi è assolutamente plausibile che il colpo venga respinto, ma c'è comunque la possibilità che passi.
    -Attacchi a distanza elementali (es: getto d'acqua): La scarica elementale si abbatte sul bastone, ma normalmente parte dell'attacco trapela ugualmente, causando danni ridotti di uno step (minimo Lievi). Ovviamente varia da elemento a elemento, elementi incorporei come il fulmine non subiscono la barriera, il fuoco brucerà il bastone di legno e così via.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con dimensione della barriera ridotta.
    EFFETTO: Difesa da danni Medio-Gravi
    Pull and Kick [Livello 1] [Costo 15]
    Descrizione: Se l'avversario è a media distanza, Tobi lo afferra al lazo e lo trascina con forza verso di sé, colpendolo poi con un poderoso calcio kung fu. La forza del calcio si somma a quella dell'impeto del corpo trascinato nel senso opposto, amplificando il colpo.
    DANNO: Lieve
    Shield Trip [Livello 1] [Costo 15]
    Tobi scaglia a tutta forza il suo scudo contro le gambe dell'avversario, mirando a farlo inciampare. Quando il nemico è a terra, piomba su di lui con un attacco, di norma una gomitata kung-fu ma a seconda della situazione può scegliere un attacco diverso sempre di simile impatto. Perché lo scudo possa essere riutilizzato, Tobi deve dedicare un'azione esplicita al suo recupero.
    (Se la corda è disponibile e le tempistiche lo permettono, Tobi può agganciare lo scudo alla corda per recuperarlo dopo l'attacco. Lo scudo va poi sganciato manualmente, o si continuerà a considerare attaccato).
    DANNO: Lieve



    EQUIPAGGIAMENTO:
    β San Jie Gun [Supporto]
    ► Descrizione: Il Beta San Jie Gun (nome cinese del Sansetsukon, bastone a tre segmenti) è composto, appunto, da tre segmenti da 60cm ciascuno in legno di bambù della miglior qualità, rifinito e temprato alla perfezione. Le catenelle di congiunzione sono state sostituite da del connettivo di carbonio intrecciato in tensione, che se tirato con la giusta forza si estende fino a 100cm (in forma "rilassata" misura circa 10cm). La massima portata dell'arma, quindi, è di poco meno di 4 metri.
    ► Effetto: Danno Medio [+40 in Forza]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

    Stretch Suit [Costume]
    ► Descrizione: Tuta nera interamente ricoperta di fibre elastiche in tensione, che rendono difficoltoso qualunque movimento all'utilizzatore, che deve impiegare molta più energia del normale per fare qualunque cosa. Tuttavia non è fatica sprecata, poiché anche i suoi movimenti vengono velocizzati ed amplificati (effetto simile ad un colpo di frusta). La tuta dispone di delle parti più rigide sulle giunture di ginocchia, gomiti, spalle, polsi e caviglie, per evitare che si estendano in maniera troppo improvvisa e danneggino le giunture a lungo andare. La tuta ha due "slot" dove è possibile agganciare due Wide Arrow, il cui cavo viene alloggiato, arrotolato, in due scompartimenti sopra le scapole. La punta del cavo fuoriesce, passa sotto l'ascella e il bicipite e viene infilata nell'innesco, che è posto su ciascun avambraccio. Attivando il Wide Arrow, il cavo fuoriuscirà da sotto il polso dell'utilizzatore, dunque risulta più facilmente direzionabile e più versatile rispetto all'averlo perennemente agganciato al fianco.
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi / 2x Slot Wide Arrow
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente
    ► Wide Arrow DX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]
    ► Wide Arrow SX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]

    Gas Mask [Difensivo]
    ► Descrizione: Maschera Antigas data in dotazione a Pro-heroes, tirocinanti e studenti, appositamente creata per filtrare il gas rilasciato durante l'attacco terroristico del 31 ottobre.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Evento

    Technical Gloves [Supporto]
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1

    Electric Booster [Supporto]
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

    Buckler [Difensivo]
    ► Descrizione: Un piccolo scudo circolare, con un diametro massimo di 45 centimetri, peso tra 1 e 1.5 chilogrammi, realizzato in metallo, impugnabile con una maniglia antiscivolo. Per via delle sue piccole dimensioni, è poco adatto a proteggere dai proiettili o quirk ad ampia gittata, ma è molto utile per difendere la mano ed il braccio, parare attacchi in mischia e intrappolare l'arma nemica: è dopotutto uno strumento leggero a maneggevole, peraltro impiegabile anche come una specie di tirapugni (o addirittura un'arma da lancio), benché questo non sia il suo ruolo primario. Colore: nero.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente

    Tessen [Difensivo]
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, di seta o di washi (una carta molto resistente), decorato, i più preziosi a volte anche con lamine di oro o argento, o trattato con petrolio. Ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai. Questo modello, costruito con tutti i materiali e le tecniche all'avanguardia disponibili al laboratorio della famosa scuola per eroi è fortemente ispirato ad essi. Molto resistente ed ha la stessa valenza di uno scudo. Fornisce un ottima difesa contro spade, katane, e armi da lancio. Se usato opportunamente è in grado di difendere pesino da proiettili vaganti.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


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    Sumire Murakami
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    Sumire aveva fatto i conti con se stessa quella notte di sonno irrequieto, sapeva il suo punto forte fosse la sua mente logica e non poteva permettersi di andare in missione impreparata, con dubbi e incertezze ad accompagnarla. Si era più e più volte interrogata sul perchè ci stesse andando, se ne valesse la pena, aveva immaginato diversi scenari, quello che avrebbero potuto trovare all'interno del Palazzo, e come lei avrebbe reagito ad ogni situazione, Sumire voleva prepararsi a ciò che avrebbe sentito, esserne cosciente nel momento in cui sarebbe accaduto, controllare le sue emozioni e poterle rapidamente superare. Doveva restare lucida, perchè la minima esitazione l'avrebbe destabilizzata e cosa ne rimaneva di lei una volta perso il sangue freddo?
    Ed era per questo che non ebbe alcun riconsiderazione nella sua decisione, che non le passò per la testa nemmeno per un secondo l'idea di abbandonarlo e tornarsene a casa. Sumire era spaventata, ma pronta. E Tobiko?
    Il corvino non lo avrebbe visto, ma lei aveva sorriso dietro la maschera. Una sensazione di sollievo che durò un respiro la riempì; lì, nel bel mezzo del caos aveva qualcuno su cui contare, e che contava su di lei. Ed anche a lei venne d'impulso voler vomitare le sue emozioni tutte in una sola volta, una propria confessione, come se dopo tutto ciò non vi sarebbe stato più nulla. Preferì tenere i suoi pensieri per sé, magari se fossero riusciti a non scomparire risolvere il mistero del Palazzo Imperiale gliene avrebbe parlato... anzi, lo avrebbe sicuramente fatto una volta finito tutto.
    Ci si poteva sentire soli in compagnia? Le comunicazioni iniziarono a fallire già da più lontano di quanto si aspettasse, una voce rispose alla chiamata la prima volta e solo alcuni metri dopo un silenzio tombale li circondava. Isolati, il mondo esterno li aveva abbandonati tra farfalle e nuvole di veleno nero. Ci si poteva sentire soli anche quando si era in due.
    Il Palazzo Imperiale, l'attuale residenza della famiglia imperiale, Sumire aveva visto i suoi bellissimi giardini, visitato il museo e studiato i diversi stili architettonici conseguenza di incendi, bombardamenti e terremoti, se dalla catastrofe poteva nascere qualcosa di bello quella struttura ne era la dimostrazione. Sembrava portarsi dietro però quella maledizione, d'attirare il macabro.
    Mentre il suo compagno segnava qualcosa sul cellulare, lo sguardo della ragazza cadette sull'edificio, sull'ingresso spalancato d'esso, sulla figura che lo occupava. Il cervello giocava brutti scherzi quando la paura dell'ignoto colpiva, chiuse le palpebre un secondo più del solito, le riaprì di nuovo sull'uomo, ed era ancora lì. Il suo sguardo gravava su di loro e l'albina sentì come la gravità sembrasse tenerla costretta al pavimento in pietra, non riusciva a muoversi, forse l'avrebbe schiacciata.
    Riposava in quella stanza con la sicurezza di possederla, circondato da libri e vedendolo, lei stessa avrebbe detto il Palazzo fosse suo. I dettagli sfuggivano alla vista, ma tal solo l'aspetto sembrava separarlo dai comuni mortali, possedeva la bellezza estetica di una divinità e la stessa eccentricità, che rimaneva impressa. Non v'era nulla di umano nella figura davanti a sé, lo si smetteva d'essere nel momento in cui si rappresentava un'ideale. Lui non era più solo Hanzo Takashi, era le farfalle azzurre che soffocavano la città, il farmaco che spacciava per speranza, il male che aveva colpito la capitale. L'uomo che aveva messo Tokyo in ginocchio, poteva essere definito umano?
    Tobi le stava dicendo qualcosa, Sumire si ricordò di respirare. Non aveva mai distolto lo sguardo dallo scienziato, lo osservava stupita e terrorizzata, congelata al suo posto come se il tempo si fosse improvvisamente fermato, per poi riprendere solo all'accenno della mano d'egli.
    In un secondo di voluto distacco dalla realtà pensò che avrebbe voluto leggere quel suo libro, per capirci meglio, era successo tutto così in fretta che non aveva avuto nemmeno il tempo d'interrogarsi sulle sue follie. Non aveva dato peso al messaggio di mesi prima, in quei giorni era stata più preoccupata per se stessa e per le persone a lei care per chiedersi cosa gli passasse per la testa quando aveva deciso di giocare con le vite di milioni di persone. Ed ora, ora non aveva il tempo di riflettere. Avrebbe voluto comprendere, come se in qualche modo ciò avrebbe potuto aiutarla a smettere di sentirsi così inferiore. A cosa le sarebbe servito, poi? Era ridicolo anche solo il pensiero di mettersi lì a discutere con lui ed aprire un dibattito su ciò che era ormai già stato fatto. Era ridicolo anche solo il pensiero che lui gli ascoltasse, l'albina non poteva che paragonarsi ad una di quelle farfalle blu, un fastidio che lei aveva calpestato senza riguardo per giungere lì. Ed erano ciò, lei e Tobi, per quell'uomo: una seccatura senza alcuna importanza, poteva schiacciarli.
    Non era solo, gli occhi azzurri di lei si spostarono finalmente dalla sua figura ai lati, dove comparirono altre due sagome dal volto coperto, incapaci come i due aspiranti eroi di respirare il gas. Guardie del corpo, che si posizionarono ai due lati delle scale, non li avrebbero lasciati proseguire oltre, ma non sembravano nemmeno intenzionati ad attaccare. Potevano ancora tornare indietro, avrebbero dovuto al minimo problema, e...
    "Sumire. Prendi la radio."
    La ragazza voltò il viso di scattò verso Tobi, nonostante per tutto quel tempo fosse stata cosciente della sua presenza solo ora ricordava di non essere sola, che lì con lei c'era qualcuno che doveva aver avuto quelle sue stesse sensazioni. Era difficile comprendere le azioni di una persona spaventata, e il corvino doveva essere spaventato o matto. Chiese lei di tornare indietro, chiamare i rinforzi, mentre lui si assicurava che non la seguissero, mentre lui rimaneva lì da solo. E in quel momento Tobi gli ricordò un po' Yumeru, in quella situazione, sarebbe stata la sua identica reazione.
    Il piano non era folle, uno dei due andava ad avvisare le autorità e l'altro restava a trattenere l'avversario, era la situazione e il dover prendere la decisione ad esserlo, era assurdo il solo pensiero di trattenerli, di "assicurarsi che non la seguissero". Orribili pensieri l'accorsero, vedeva uno spaventoso futuro immediato, e l'orrore dell'immagine la impietriva; non riusciva a pensare lucidamente e voleva protestare, dirgli che non ce l'avrebbe fatta, che non poteva andarsene senza di lui, ma colse quel suo sguardo dietro la maschera, e il suo tono. Il suo non era un'ordine, ma una disperata richiesta. Perché stava lasciando a lei la scelta? Non voleva averla, non voleva essere responsabile di quello che sarebbe accaduto, che lei rimanesse o se ne andasse.
    La sua mano tremante afferrò infine la radio. Erano stati inviati in quel luogo per risolvere le misteriose scomparse, vi avevano trovato Hanzo ed ora avevano davvero la possibilità di cambiare qualcosa, non era quello che aveva desiderato lei? Cambiare il corso degli avvenimenti? E ora che ne aveva l'occasione stava esitando, nella sua innocenza aveva pensato di essere pronta e si stava rendendo conto che non era così. Che cos'era più importante ora, la missione, il suo compagno? Che cosa sarebbe cambiato se lei fosse rimasta?
    Non ebbe il coraggio di guardare in faccia Tobi, se l'avesse fatto non se ne sarebbe più andata.
    ‹ Resisti. › un implicito e implorante non morire risiedeva in quella singola parola, un nodo alla gola la stava quasi soffocando e non poté dire null'altro.
    Avrebbe dato loro le spalle, e sarebbe scattata indietro.


    Narrato - Parlato - Pensato

    LIVELLO: 6
    Forza: 70 | Quirk: 240 | Agilità: 215 +20
    ENERGIA: 550
    ccBfotJ

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //

    • Equipaggiamenti:
    Adaptive Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    Effetto: Resistenza danni medi
    Electric Booster [Supporto]
    Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    Effetto: +20 in Agilità
    Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Filtri: 3/3

    • Abilità:
    Abilità
    Sumire, toccando il terreno in modo diretto, può localizzare oggetti, persone e i loro movimenti attorno a lei, nel raggio di dieci metri, percependo le loro vibrazioni, può cogliere ogni minima vibrazione del terreno provocata da, esempio, i passi delle persone quando camminano

    • Lista tecniche:
    Wave Motion Blast [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come quando si crepa il vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 5 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo scaraventando indietro l’avversario e, se esso è a 3 metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Danno: Medio-Grave
    Vibration Blast [Livello 3] [Costo: 55 (+ 10) PE]
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione, come fratture composte o ossa rotte nel punto in cui viene colpito.
    Danno: Medio-Grave
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave
    Tremor [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire toccando l’avversario con le sue mani può rilasciare vibrazioni, facendo tremare il corpo dell’avversario, se colpito sul capo, l'avversario proverà un senso prolungato di vertigini. Provoca lividi nel punto in cui l'avversario viene colpito.
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]
    Pressure Explosion [Livello 3] [Costo: 40 PE]
    Sumire emana da tutto il suo corpo un intenso impulso di onde d'urto a corto raggio respingendo qualsiasi corpo fisico all'interno dell'aria d'effetto, scagliando via gli avversari e deviando proiettili o oggetti corporei di ogni tipo.
    Effetto: Protezione Danni Medio-Gravi
    Shaky Ground [Livello 3] [Costo: 60 (+10) PE]
    Sumire emana ad impulsi intermittenti continuati scariche di vibrazioni nel terreno attorno a se causando scosse a ritmo di intervalli casuali che destabilizzano l'equilibrio degli avversari. Sumire crea un area di scosse continue del terreno attorno a se, ostacolando i movimenti degli avversari. Ogni tot emette una scossa che fa tremare il terreno sotto i piedi per limitare i loro movimenti degli avversari.
    Raggio: 2.5 metri
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]

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    Sentendosi appellare direttamente, Hanzo alzò nuovamente i suoi occhi rossi verso quell'elemento di disturbo. Quella scena si era ripetuta così tante volte davanti ai suoi occhi in quei giorni: una copia di eroi o di poliziotti, uno indietreggiava per tentare di chiamare i rinforzi mentre l'altro scattava in avanti all'attacco. Una sola pedina era nella casella sbagliata questa volta, il fatto che quel ragazzo dalla maschera antigas non fosse passato direttamente all'aggressione. La sua voce, per quanto ovattata dall'accrocchio sul volto, non sembrava ancora completamente matura e Fukuda non era certo un nome da eroe. Avevano finito le forze e avevano deciso di iniziare ad inviare degli studenti oppure quel tizio aveva semplicemente un pessimo gusto in fatto di onomastica? D'altro canto, riflettendoci mezzo secondo in più, non era neppure più così sicuro che quel nome fosse meno ridicolo di "Endeavor" o di "All Might". Che fosse una o che fosse l'altra, il fatto che il ragazzo non era partito all'attacco poteva indicare sia un intento pacifico che una semplice ammissione di timore ed effettiva e semplice capacità di farlo. Con tutto l'equipaggiamento che pareva indossare, poi, si poteva forse evincere non possedesse un'unicità chissà quanto adatta al combattimento. Sospirò a fondo, scuotendo la testa.
    Con una veloce contrazione di pollice, indice e medio il dottor Takashi chiuse con forza il libro che portava saldo in mano. Lo scontro delle pagine dell'Antigone generò un rumore pungente che fece scappare numerose delle farfalle che erano poggiate sul muro esterno del Palazzo all'interno del quale risiedeva. Il momento in cui Hanzo si alzò dalla sua sedia venne accompagnato da centinaia di ali blu che iniziarono a sbattere con foga alzandosi verso il cielo. I suoi occhi erano puntati sul ragazzo che gli aveva parlato e la sua compagna dai capelli bianchi in allontanamento.
    Il suo fisico modificato era ben visibile, gli strati di pelle blu divisa da quella rosea da venature dal sapore quasi metallico decoravano il suo petto nudo. Dalla vita in giù portava dei pantaloni eleganti di colore nero e dei mocassini in pelle. La sua unicità non era attiva e i capelli azzurri, verdastri e bianchi fluivano alle sue spalle ancora non trasformati in ali. Col libro nella destra e le braccia a riposo lungo il busto scese i pochi scalini del Palazzo senza premurarsi di indossare una maschera per avvicinarsi all'eroe.
    La ragazza, grazie. - ordinò con semplicità alle due figure mascherate al suo fianco. Questi scattarono verso Sumire con una velocità disumana non appena il professore terminò la sua frase. Se non avesse neppure provato a fermarli, i due avrebbero sorpassato Tobi passando ad un paio di metri di distanza da lui. Il ragazzo sarebbe stato investito da un turbine di farmaco a causa del loro movimento, pur schermato dalla maschera. I due avrebbero poi raggiunto Sumire nel giro di qualche secondo e, senza utilizzare violenza, la donna dalla maschera canina le avrebbe chiesto di consegnare la radio. Più che dei sicari i due sembravano delle effettive guardie del corpo dedite solamente alla protezione del leader del Culto. O magari l'avrebbero uccisa una volta entrati in possesso dell'apparecchio elettronico, difficile a dirsi.
    Ahem, dicevamo. E' un piacere conoscervi, Fukuda-san. Io sono Takashi Hanzo. - si presentò accennando un inchino e con un enigmatico sorriso sul volto, indipendentemente dalla sua reazione alla partenza del cane e della scimmia - Di persone disperse ne ho a bizzeffe, perché avete mandato la vostra collega ad aumentarne il numero? - domandò quindi quasi sarcastico. Non serviva certo un genio per capire che non aveva deciso di far allontanare la ragazza per proteggerla, per pietà nei suoi confronti. L'aveva mandata a chiamare dei rinforzi, che non avrebbero fatto altro che rendere le fila degli eroi scomparsi sempre più nutrite.
    Atropos si trovava ora a massimo cinquanta metri dal ragazzo e le sue parole erano scandite chiaramente nonostante il pesante farmaco che aleggiava nell'aria. Anche le sue intenzioni non sembravano aggressive nonostante probabilmente la sua semplice esistenza e il suo camminare in mezzo al gas a volto scoperto potessero incutere un certo timore. Sebbene fosse un semplicissimo biologo il fatto che avesse permesso alle sue guardie del corpo di allontanarsi così tanto poteva significare solamente due cose: o sottovalutava chi aveva davanti oppure, viceversa, proprio il pensare che si trattasse di un semplicissimo biologo significava sottovalutarlo. D'altro canto la sua presentazione al grande pubblico era sfociata nell'evocazioni di migliaia se non miliardi di insetti e il suo librarsi sopra la città.
    Se promettete di non fare scherzi penso che possiamo venirci incontro. - sorrise, all'apparenza molto divertito dalla sua stessa proposta - Mi farebbe piacere liberarmi di un paio di persone, purché non riveliate nulla della mia presenza. - aggiunse quindi, spostando il busto e mostrando con la mancina la via che portava all'interno del Palazzo. Il suo sguardo gelido si spostò anche sulla ragazza dai capelli bianchi più in là per osservare la situazione. Gli sarebbe piaciuto mantenere un tono pacifico, ma sapeva benissimo che molti di loro eroi o poliziotti non condividevano le sue idee né comprendevano l'urgenza di quell'operazione.
    Era stato lui stesso a decidere di indossare quella maschera da criminale, forse era un po' ingenuo aspettarsi una collaborazione pacifica con le forze dell'ordine. D'altro canto però le farfalle avevano seppellito la città, il farmaco era diffuso in ogni via e forse la collaborazione sarebbe stata proprio la chiave per evitare il numero maggiore di vittime. In quell'occasione, il dottor Takashi era abbastanza felice di essersi trovato finalmente di fronte il misterioso e sconosciuto Fukuda-san e la sua compagna dai capelli bianchi piuttosto che un qualsiasi eroe con una reputazione da difendere coi giornali e le televisioni. La scelta era in mano loro.
     
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    Forse, dopotutto, le ipotesi di Tobi potevano essere vere entrambe. Era sicuramente il professor Hanzo Takashi, l'uomo all'interno degli alloggi dell'Imperatore, ma poteva essere anche uno yokai. Non potevano esserci molte altre spiegazioni, del resto, e non tanto per il suo corpo visibilmente mutato (che già di per sé era incredibile da osservare, nelle sue sfaccettature), quanto più per il suo portamento leggero ed elegante, ed il fatto che ad ogni suo passo sciami di farfalle si sollevassero intorno a lui, quasi come sudditi che si spostano per far passare il loro sovrano, indegni di essere calpestati da lui. La sua camminata lieve e pomposa lo portò ad avvicinarsi a Tobi. Avrebbe tanto voluto che il professore rispondesse prima a lui e poi mandasse i suoi due scagnozzi all'inseguimento, ma così non fu: le prime tre parole che il professore pronunciò fecero gelare il sangue nelle vene a Tobi.
    La ragazza, grazie. Non poteva essere così semplice, no, dovevano fin da subito mettere il ragazzo di fronte ad una situazione del genere. Aveva promesso a Sumire che avrebbe fatto il possibile per non farla inseguire, ma nell'istante stesso in cui vide le due figure inclinarsi leggermente in avanti per scattare si rese conto della sua impotenza. Lui era Tobi Fukuda, non aveva forza straordinaria, super-velocità, non poteva volare né sparare fiamme. Non poteva diventare di metallo, non poteva creare campi di forza, non emetteva veleni o gas di nessun tipo. Lui era Tobi Fukuda, e la sua Unicità gli permetteva semplicemente di fare qualcosa che chiunque avrebbe potuto fare dopo un adeguato addestramento.
    Forse, si era semplicemente montato un po' la testa. Era quasi più plausibile che fosse Sumire, fra i due, ad avere più possibilità di riuscire a coprire la sua ritirata. Un bel terremoto avrebbe rallentato chiunque, no? Però non poteva lasciarle quell'onere, la missione non era una responsabilità della sua amica, era Tobi a doversene occupare, ed era lui che avrebbe dovuto affrontare i rischi maggiori, incluso il rimanere a tu per tu con quell'essere sovrumano che Hanzo sembrava essere diventato. Ma forse, dopotutto, aveva commesso un errore di valutazione, ed ora Sumire sembrava essere nei guai più di lui.
    Eppure, qualcosa dentro di lui stava tentando di sconfiggere l'arrendevolezza che lo pervadeva. Lui non era un Pro-hero, tantomeno un eroe. Ne aveva parlato qualche mese prima a quel cuoco, Aragaki, ed i suoi sentimenti erano ancora quelli. Non si sentiva ancora pronto, brancolava, perlopiù, e sapeva che avrebbe dovuto fare molte più esperienze prima di essere adeguato. Ma lì non si trattava di essere eroi o meno, si trattava di sopravvivenza. Se avessero preso Sumire, anche senza voler pensare alle implicazioni relative al cosa sarebbe successo a lei, l'ultima speranza di sventare i piani di quel tizio sarebbe sfumata. E a quel punto, chi poteva dire cosa ne sarebbe stato di Tobi? Magari non fare nulla e lasciarli passare poteva sembrare la scelta più allettante per la sua sopravvivenza nell'immediato, ma a lungo termine non sembrava la cosa più lungimirante.
    Per quanto volesse dare una parvenza di ragionevolezza alle proprie azioni, la verità è che la sua mente gli stava semplicemente urlando di non lasciarli passare, a livello istintivo. Non lasciarli passare, non lasciare che raggiungano Sumire, non devono raggiungere Sumire. Tremante ma rapido, avrebbe sollevato le braccia di circa sessanta gradi ed avrebbe sparato i Wide Arrow lateralmente, cercando di farli conficcare su... beh, qualcosa, purtroppo era difficile sapere cosa c'era al disotto del tappeto di farfalle a cui stava mirando, ma auspicabilmente terriccio o una parte del pavimento in ciottoli. Il cavo sarebbe stato all'altezza giusta per fare lo sgambetto ai due tizi nel mantello, ma a dire il vero non è che fosse una mossa particolarmente difficile da schivare, la maggior parte della sua efficacia doveva risiedere nell'effetto a sorpresa, che magari poteva regalargli qualche secondo in più. Del resto, i due tizi mascherati erano stati fin troppo veloci, ed il ragazzo non sarebbe stato in grado di fare nient'altro nemmeno volendo, quindi sperò che nella peggiore delle ipotesi il cavo li sorprendesse e si arrestassero per qualche secondo, al resto avrebbe pensato dopo. In realtà non aveva intenzione di attaccare, la sua era solo una mossa per fare ostruzione, e se anche i due fossero caduti o si fossero fermati non avrebbe proseguito in alcun modo.
    -Stiamo s-solo seguendo la procedura.- Gli sfuggì un breve balbettìo e si maledì, non che si illudesse di sembrare chissà che figura minacciosa altrimenti, per carità, ma voleva conservare una parvenza di professionalità. In realtà, stando lì con le braccia spalancate, avrebbe reso particolarmente facile ai due incappucciati colpirlo, era completamente scoperto, ma poco gli importava: anche se si fossero fermati a colpirlo, sarebbero stati preziosi secondi guadagnati dalla sua compagna. D'altro canto, anche se avessero deciso di ignorarlo e passare oltre c'era ben poco che potesse fare. Avrebbe semplicemente abbassato lo sguardo con aria rammaricata e si sarebbe morso il labbro. Mai più che in quel momento, nella sua vita, si era sentito frustrato di essere solo Tobi Fukuda. Mai più che in quel momento, gli era pesato di avere un'Unicità così... mediocre. Forse aveva ragione chi lo scoraggiava, dopotutto, se al suo posto ci fosse stato qualcuno con un Quirk più adatto forse non avrebbero avuto problemi in una situazione del genere. Se solo al suo posto ci fossero stati Fuyuko o Yumeru... merda. Sentiva gli occhi farglisi umidi.
    La domanda di Hanzo lo avrebbe scosso dalla spirale di commiserazione in cui era caduto.
    -Perché mi sembrava il modo più cauto di agire. Ovviamente speravo in un esito migliore, mi risparmi la retorica.- La frustrazione aveva quasi scavalcato quella sorta di timore reverenziale che provava per Hanzo, anche se istintivamente gli stava ancora parlando con il capo chinato. Si sforzò di rialzare lo sguardo e fronteggiare il nemico, e lo vide finalmente in piedi, interamente, stupendosi di nuovo di quanto potesse essere radicale la sua mutazione. La foto sul retro di quel libro che aveva scritto sembrava di tutt'altra persona. Sorrideva, mentre volgeva quella proposta al ragazzo. Liberarsi di un po' di persone... intendeva fargli portare via un po' di corpi? Certo, sarebbe stata una piccola vittoria, ma non era proprio per quello che i due si trovavano lì.
    -Nel senso che... porteremo via qualche corpo e lei ci lascerà andare?- Domandò il ragazzo. Sembrava ridicolo, anche perché Hanzo non poteva sapere che, una volta lontani, non avrebbero fatto parola con nessuno della sua presenza lì. -E si fiderebbe del nostro silenzio?- Chiaramente al ragazzo la cosa puzzava, e non voleva accontentarsi di qualcosa del genere, ma come espediente per guadagnare tempo andava bene. Cosa se ne sarebbe fatto di quel tempo, ancora non lo sapeva, ma al momento gli sembrava la priorità numero uno. Eppure sembrava così strano, così distaccato, così alieno. Possibile che quella persona fosse stato lo stesso studente universitario che ai tempi era così amico di Matsumoto? Possibile che fosse stato uno di quei giovani speranzosi che avevano aiutato a fondare la 30MINUTESINDUSTRIES?
    -Professor Takashi... cosa le è successo?- La domanda era molto vaga, ma allo stesso tempo sarebbe probabilmente suonata piuttosto esplicita al professore. Era ovvio che il ragazzo volesse capire cosa poteva averlo... ridotto in quello stato, forse? Dal punto di vista di Tobi sicuramente, dal punto di vista di Hanzo, forse lo scienziato avrebbe descritto la sua condizione come un'ascesa. Ma era davvero sicuro di ciò che faceva? Era felice di ciò che stava diventando? Era davvero quello il mondo che immaginava?


    Narrato. | -"Parlato."-





    [spoiler_tag]STATUS, TECNICHE ED EQUIPAGGIAMENTO[/spoiler_tag]

    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    7
    Energia:
    750/750
    EXP:
    865/1410
    Forza:
    280+40+10
    Quirk:
    145
    Agilità:
    300+10+10+20
    Peso:
    5/7
    Denaro:
    6800,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    San Jie Fury [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi sfrutta il meccanismo di allungamento del suo bastone segmentato personalizzato e con esso scaglia una serie di affondi, fendenti e spazzate sulla media e breve distanza (il bastone + è composto da 3 segmenti di 60cm e due connettivi da 100cm - il raggio d'azione dipende da dove lo sta impugnando Tobi ma è al massimo circa 4 metri). Grazie a questa tecnica, Tobi può avvicinarsi ed allontanarsi dal nemico senza smettere di attaccarlo, disorientandolo.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con raggio d'azione debitamente ridotto a un metro e mezzo.
    DANNO: Medio-Grave
    Quat Quyen [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio-Grave
    STATUS: Sanguinamento
    San Jie Copter [Livello 3] [Costo 65]
    Descrizione: Tobi fa ruotare furiosamente un'estremità del suo bastone segmentato e crea una sorta di barriera. La barriera ha efficacia variabile:
    -Attacchi corpo a corpo (es: un pugno, elementale o non): Il tipo di attacco più penalizzato, la barriera funge da deterrente per gli attaccanti corpo a corpo, che non riescono ad avvicinarsi o lo fanno a discapito di subire danni dovunque l'asta colpisca.
    -Attacchi a distanza fisici (es: lanciare un sasso): L'attacco può o può non essere intercettato dalla rotazione del bastone. Le rotazioni sono abbastanza fitte quindi è assolutamente plausibile che il colpo venga respinto, ma c'è comunque la possibilità che passi.
    -Attacchi a distanza elementali (es: getto d'acqua): La scarica elementale si abbatte sul bastone, ma normalmente parte dell'attacco trapela ugualmente, causando danni ridotti di uno step (minimo Lievi). Ovviamente varia da elemento a elemento, elementi incorporei come il fulmine non subiscono la barriera, il fuoco brucerà il bastone di legno e così via.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con dimensione della barriera ridotta.
    EFFETTO: Difesa da danni Medio-Gravi
    Pull and Kick [Livello 1] [Costo 15]
    Descrizione: Se l'avversario è a media distanza, Tobi lo afferra al lazo e lo trascina con forza verso di sé, colpendolo poi con un poderoso calcio kung fu. La forza del calcio si somma a quella dell'impeto del corpo trascinato nel senso opposto, amplificando il colpo.
    DANNO: Lieve
    Shield Trip [Livello 1] [Costo 15]
    Tobi scaglia a tutta forza il suo scudo contro le gambe dell'avversario, mirando a farlo inciampare. Quando il nemico è a terra, piomba su di lui con un attacco, di norma una gomitata kung-fu ma a seconda della situazione può scegliere un attacco diverso sempre di simile impatto. Perché lo scudo possa essere riutilizzato, Tobi deve dedicare un'azione esplicita al suo recupero.
    (Se la corda è disponibile e le tempistiche lo permettono, Tobi può agganciare lo scudo alla corda per recuperarlo dopo l'attacco. Lo scudo va poi sganciato manualmente, o si continuerà a considerare attaccato).
    DANNO: Lieve



    EQUIPAGGIAMENTO:
    β San Jie Gun [Supporto]
    ► Descrizione: Il Beta San Jie Gun (nome cinese del Sansetsukon, bastone a tre segmenti) è composto, appunto, da tre segmenti da 60cm ciascuno in legno di bambù della miglior qualità, rifinito e temprato alla perfezione. Le catenelle di congiunzione sono state sostituite da del connettivo di carbonio intrecciato in tensione, che se tirato con la giusta forza si estende fino a 100cm (in forma "rilassata" misura circa 10cm). La massima portata dell'arma, quindi, è di poco meno di 4 metri.
    ► Effetto: Danno Medio [+40 in Forza]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

    Stretch Suit [Costume]
    ► Descrizione: Tuta nera interamente ricoperta di fibre elastiche in tensione, che rendono difficoltoso qualunque movimento all'utilizzatore, che deve impiegare molta più energia del normale per fare qualunque cosa. Tuttavia non è fatica sprecata, poiché anche i suoi movimenti vengono velocizzati ed amplificati (effetto simile ad un colpo di frusta). La tuta dispone di delle parti più rigide sulle giunture di ginocchia, gomiti, spalle, polsi e caviglie, per evitare che si estendano in maniera troppo improvvisa e danneggino le giunture a lungo andare. La tuta ha due "slot" dove è possibile agganciare due Wide Arrow, il cui cavo viene alloggiato, arrotolato, in due scompartimenti sopra le scapole. La punta del cavo fuoriesce, passa sotto l'ascella e il bicipite e viene infilata nell'innesco, che è posto su ciascun avambraccio. Attivando il Wide Arrow, il cavo fuoriuscirà da sotto il polso dell'utilizzatore, dunque risulta più facilmente direzionabile e più versatile rispetto all'averlo perennemente agganciato al fianco.
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi / 2x Slot Wide Arrow
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente
    ► Wide Arrow DX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]
    ► Wide Arrow SX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]

    Gas Mask [Difensivo]
    ► Descrizione: Maschera Antigas data in dotazione a Pro-heroes, tirocinanti e studenti, appositamente creata per filtrare il gas rilasciato durante l'attacco terroristico del 31 ottobre.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Evento

    Technical Gloves [Supporto]
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1

    Electric Booster [Supporto]
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

    Buckler [Difensivo]
    ► Descrizione: Un piccolo scudo circolare, con un diametro massimo di 45 centimetri, peso tra 1 e 1.5 chilogrammi, realizzato in metallo, impugnabile con una maniglia antiscivolo. Per via delle sue piccole dimensioni, è poco adatto a proteggere dai proiettili o quirk ad ampia gittata, ma è molto utile per difendere la mano ed il braccio, parare attacchi in mischia e intrappolare l'arma nemica: è dopotutto uno strumento leggero a maneggevole, peraltro impiegabile anche come una specie di tirapugni (o addirittura un'arma da lancio), benché questo non sia il suo ruolo primario. Colore: nero.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente

    Tessen [Difensivo]
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, di seta o di washi (una carta molto resistente), decorato, i più preziosi a volte anche con lamine di oro o argento, o trattato con petrolio. Ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai. Questo modello, costruito con tutti i materiali e le tecniche all'avanguardia disponibili al laboratorio della famosa scuola per eroi è fortemente ispirato ad essi. Molto resistente ed ha la stessa valenza di uno scudo. Fornisce un ottima difesa contro spade, katane, e armi da lancio. Se usato opportunamente è in grado di difendere pesino da proiettili vaganti.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


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    Non avrebbe dovuto metterci che due minuti o meno a raggiungere una zona in cui la radio funzionasse, non era poi così lontano e Tobi non si sarebbe fatto ammazzare in quel lasso di tempo, doveva resistere finché lei non tornava da lui, e poi... poi poteva scappare assieme, oppure rimanere per assicurarsi che Hanzo non scappasse, e resistere assieme. Quanto ci avrebbero messo le autorità ad arrivare? Troppo urlava la sua testa, il tempo necessario perchè anche lei e Tobi cadessero in coma. Sumire voleva aggrapparsi all'idea di affidarsi a loro perchè era la loro unica speranza, nonostante la situazione a Tokyo fosse disastrosa anche per colpa loro. Non sarebbe nemmeno stata la prima volta che lo scienziato scappava dalla polizia, dopo quell'urlo disumano che aveva dato inizio al caos, si era innalzato in cielo confondendosi tra le farfalle. Quello che stavano facendo poteva risultare completamente inutile, e lei non voleva nemmeno pensarci.
    Come in uno dei racconti Biblici, sentiva che, qualunque cosa fosse successa alle sue spalle, lei non avrebbe dovuto voltarsi indietro, se lo avesse fatto non sarebbe più riuscita a proseguire. Sentì solo i passi di Tobi allontanarsi da lei e proseguire verso il Palazzo Imperiale, si era presentato a lui e gli aveva chiesto collaborazione. Sumire non avrebbe saputo parlare, non avrebbe saputo che cosa dire, quando partiva con l'idea che tutto era inutile, che dialogarci sembrava impossibile non le sarebbero uscite nemmeno le parole per provarci. E se parlare era impossibile, combattere era impensabile.
    E Sumire voltò lo sguardo, nel silenzio si udì il rumore chiaro di un libro che si chiudeva, decine di farfalle prendere il volo, e lei divenuta come statua di sale. Ora che si era allontanata era più difficile la vista su Hanzo, vedeva la sua figura aver abbandonato la stanza in cui riposava e al suo cospetto il suo compagno. La figura di Tobi sembrava quasi minuscola in suo confronto, ma nulla aveva a che fare con l'altezza, era il portamento, il suo apparire come un'essere superiore.
    Il suo cuore le pulsava in gola e il suo respiro era affannato come se ogni passo da quando aveva iniziato a correre le fosse pesato il doppio, doveva stare attenta, stava consumando i suoi preziosi filtri e a differenza del biologo senza essi non poteva respirare.
    Lei si era fermata perchè spaventata, per un orribile secondo aveva pensato Hanzo avrebbe provato a raggiungerla, e non se la sentiva di dare le spalle al diavolo se questi voleva attaccarla. Ma lo scienziato stava ancora al palazzo imperiale e mandò invece le due persone dalle maschere animalesche a prenderla.
    Si era voltata pochi secondi prima che le due figure scattassero verso di lei, mentre Tobiko provava a fermarle, o rallentarle, inutilmente, perchè l'albina non stava più correndo.

    Se il suo amico fosse riuscito nel suo intento e quindi i due volti mascherati si fossero fermati da lui, Sumire avrebbe mosso qualche passo indietro, esitante, mentre prendeva coscienza avrebbe lasciato lui da solo ad affrontarli e che a quel punto se voleva fermali lo scontro diventava inevitabile, non ci sarebbero stati discorsi a reggere.
    Se fossero rimasti accanto a Tobi, Sumire non si sarebbe allontanata. Avrebbe ricordato la volta in cui, alla licenza, aveva ignorato un'esplosione in uno degli edifici perchè "la missione era più importante", non s'era nemmeno posta il problema di andare a controllare, aveva preferito raggiungere l'obbiettivo che le avevano assegnato. Non sarebbe stata quella una situazione simile? Stavolta però non si trattava di una simulazione e quello in pericolo non era una persona qualunque, era Tobiko Fukuda, l'amico che conosceva fin dal suo primo anno, il suo coinquilino. La missione era più importante della vita del suo amico? Razionalmente probabilmente era così, se fossero riusciti a catturare lo scienziato forse sarebbero riusciti a salvare molte più vite. Se. Oppure sarebbero scomparsi tutti quanti lì dentro. Sumire non avrebbe fatto nulla, avrebbe ascoltato la proposta di Hanzo, ma non ci avrebbe mai creduto. Nessuno era mai tornato dal Palazzo Imperiale, possibile che avesse offerto solo a loro tale possibilità? Possibile che nessuno tra i precedenti avesse mai accettato? Dopo la quantità di agenti ed eroi che avevano disertato escludeva quella possibilità, era pieno di codardi tra le fila dell'ordine, ed ora non riusciva nemmeno a biasimarli perchè anche lei ne era tentata. Una parte di lei avrebbe tanto voluto abbandonare quel posto e fare finta di niente, perchè quella situazione era toccata a lei? Era ancora solo una ragazzina senza alcuna esperienza, perchè lei?
    Avrebbe aspettato, avrebbe provato a pensare a cosa potevano fare, ad escogitare un piano più sicuro di quello che aveva proposto Tobi.

    Se invece i due l'avessero raggiunta, Sumire avrebbe guardato la donna dalla maschera canina chiederle di consegnare la radio, la loro strategia si sarebbe dissolta giusto in alcuni secondi, quei tizi erano incredibilmente veloci. L'albina avrebbe stretto l'apparecchio nella sua mano, quella era la loro unica possibilità di sopravvivenza, l'unico modo che avevano di chiamare aiuto, e l'opportunità di chiamare rinforzi per catturare Hanzo, non poteva consegnarla a loro per nessun motivo. Non sembravano intenzionati ad attaccarla, non sembrava che nessuna delle due parti volesse ingaggiare un combattimento se potevano evitarlo, per una volta perfino Sumire avrebbe voluto risolvere la situazione nel modo più pacifico possibile.
    L'albina di solito confidava nelle proprie abilità, sia mentali che fisiche, grazie anche a quel suo odioso complesso di superiorità, ma ora non poteva competere in nessuno dei due campi e per lei era quasi una sensazione aliena il sentirsi totalmente inutile, vulnerabile come un animaletto spaventato.
    Non aveva idea delle abilità di quei due, sapeva solo che seminarli sarebbe stato impossibile, ma se facevano da guardie del corpo ad Hanzo dovevano essere abili, dovevano aver battuto tutti gli eroi che si erano presentati lì fino al momento. Hanzo invece non si sarebbe certo fatto fregare da due ragazzini, ne fatto convincere, probabilmente non li avrebbe nemmeno lasciati andare via ora che avevano scoperto dove alloggiava. Che cosa avrebbero dovuto fare? Che cosa Tobi si aspettava che lei facesse? Il piano era cambiato, o avrebbe dovuto proseguire?
    Per continuare avrebbe dovuto fermare quei due, e questo voleva dire combattere, colpire per prima le avrebbe sicuramente dato un vantaggio, ma non voleva fare qualcosa che poi avrebbe implicato non poter fermare in alcun modo. Se attaccava avrebbe iniziato qualcosa in cui inevitabilmente una delle parti avrebbe perso, probabilmente la vita, mentre quella situazione di stallo sembrava così conveniente. Non ce la faceva ad attaccare per prima.
    Sapeva che forse non ci sarebbe stato un secondo avvertimento, e se lei non avrebbe attaccato questo non implicava non lo avrebbero fatto gli altri due, Sumire avrebbe comunque ripreso a camminare verso l'uscita, stavolta non avrebbe corso, quasi nella speranza che vedendola andare piano non l'avrebbero subito aggredita.


    Narrato - Parlato - Pensato

    LIVELLO: 6
    Forza: 70 | Quirk: 240 | Agilità: 215 +20
    ENERGIA: 550
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    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //

    • Equipaggiamenti:
    Adaptive Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    Effetto: Resistenza danni medi
    Electric Booster [Supporto]
    Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    Effetto: +20 in Agilità
    Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Filtri: 3/3

    • Abilità:
    Abilità
    Sumire, toccando il terreno in modo diretto, può localizzare oggetti, persone e i loro movimenti attorno a lei, nel raggio di dieci metri, percependo le loro vibrazioni, può cogliere ogni minima vibrazione del terreno provocata da, esempio, i passi delle persone quando camminano

    • Lista tecniche:
    Wave Motion Blast [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come quando si crepa il vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 5 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo scaraventando indietro l’avversario e, se esso è a 3 metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Danno: Medio-Grave
    Vibration Blast [Livello 3] [Costo: 55 (+ 10) PE]
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione, come fratture composte o ossa rotte nel punto in cui viene colpito.
    Danno: Medio-Grave
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave
    Tremor [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire toccando l’avversario con le sue mani può rilasciare vibrazioni, facendo tremare il corpo dell’avversario, se colpito sul capo, l'avversario proverà un senso prolungato di vertigini. Provoca lividi nel punto in cui l'avversario viene colpito.
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]
    Pressure Explosion [Livello 3] [Costo: 40 PE]
    Sumire emana da tutto il suo corpo un intenso impulso di onde d'urto a corto raggio respingendo qualsiasi corpo fisico all'interno dell'aria d'effetto, scagliando via gli avversari e deviando proiettili o oggetti corporei di ogni tipo.
    Effetto: Protezione Danni Medio-Gravi
    Shaky Ground [Livello 3] [Costo: 60 (+10) PE]
    Sumire emana ad impulsi intermittenti continuati scariche di vibrazioni nel terreno attorno a se causando scosse a ritmo di intervalli casuali che destabilizzano l'equilibrio degli avversari. Sumire crea un area di scosse continue del terreno attorno a se, ostacolando i movimenti degli avversari. Ogni tot emette una scossa che fa tremare il terreno sotto i piedi per limitare i loro movimenti degli avversari.
    Raggio: 2.5 metri
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]

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    Quando il ragazzo a qualche metro di distanza da lui attivò quello strambo marchingegno che portava addosso, i due dalle maschere animali ebbero delle reazioni differenti. La donna inciampò sul cavo teso, ruzzolando per terra ma cercando di riprendersi subito con le braccia per proseguire l'avanzata verso la ragazza dai capelli bianchi. Il compagno, invece, piantò saldo il piede non inceppato nel resistente filo a terra e roteò il busto su sé stesso mentre il suo pugno destro si trasformava, nel movimento, in un maglio di affilati spuntoni di colore bluastro diretto verso il volto inerme dell'aspirante eroe ad altissima velocità. Quel colpo, se non parato, avrebbe probabilmente distrutto in mille pezzi la sua maschera antigas e lo avrebbe condannato a morte (quasi) certa.
    Ta ta ta, aspetta, aspetta. - le parole quasi giocose di Hanzo Takashi fermarono il colpo dell'uomo dalla maschera scimmiesca. Il suo pugno si bloccò prontamente a pochissimi centimetri dal volto dell'aspirante eroe - Sono sicuro che Fukuda-san volesse solo portare le mani ai fianchi per imporre la sua superiorità morale da vero uomo e gli sia solo sfuggita la mano. - sorrise mentre l'uomo abbassava la mazza chiodata che stava lentamente tornando una vera e propria mano. Anche da dietro la maschera Tobi avrebbe potuto percepire lo sguardo di disprezzo del gorilla quando questi lo guardò prima di superarlo come se nulla fosse e di riprendere a camminare verso la ragazza. Quella era una bugia e di certo tutti e cinque i presenti avrebbero capito quanto fosse stupida ed assurda. Era proprio la sua assurdità, però, a trasmettere il vero messaggio della stessa: quello era un atto di clemenza. Avrebbe potuto distruggerlo, terminare la sua vita in quel momento, ma aveva deciso di risparmiarlo nonostante gli stesse mettendo i bastoni tra le ruote e cavi tra i piedi dei suoi fidi sottoposti.
    Nel frattempo, la donna dai capelli neri e la maschera canina era riuscita a riprendere l'equilibrio dopo una spallata a terra e stava raggiungendo la ragazzina che aveva rallentato la sua corsa trasformandola in una calma camminata. Sumire avrebbe sentito la sua mano sulla propria spalla: un gesto fatto per fermarla ma non sembrava fatto con rabbia, odio o violenza, più con urgenza. Voltandosi avrebbe potuto notare che, nella caduta, un gioiello aveva fatto capolino dalla cappa indossata dalla donna. Una collana formata da zaffiri o qualcosa di simile ciondolava al suo collo mentre la donna porgeva la mano destra alla ragazza. Questa era coperta da una fine polverina rosa che in alcune parti sembrava formare dei veri e propri piccoli cristalli dello stesso colore.
    Vi prego... - la donna pronunciò quelle parole da dietro la maschera allungando la mano verso la giovane, speranzosa di ricevere l'apparecchio elettronico. Quelle parole pronunciate quasi con voce tremolante sembravano esprimere tutta la stanchezza della guardia del corpo, che chissà quante volte aveva rivissuto quella scena in quei giorni. La sua voce e il vezzo del gioiello avrebbero forse fatto riflettere che in fin dei conti, amici o nemici, erano comunque tutti esseri umani dietro a quella maschera.
    Ho qualche centinaio di corpi attaccati ad un tubo là dentro, Fukuda-san. - Hanzo portò in alto la mano sinistra, al lato del volto, indicando col pollice il Palazzo Imperiale alle sue spalle - Se volessi potrei terminare la vita di centinaia di persone... così. - aggiunse schioccando le dita della stessa mano. Il suono lacerante prodotto dallo sfregare delle sue dita fece scappare qualche farfalla posata attorno a lui - Comprendo che abbiamo frequentato scuole diverse, ma in qualità di medico prediligerei la "procedura" che può salvare il numero più alto di persone rispetto a quella che mi porta ad arrestare il gran cattivone Hanzo Takashi. - sorrise lui - Quando io sarò dietro le sbarre e la gente continuerà a morire per le strade pensate che vi faranno una statua? O vi accontenterete di una bella pacca sulle spalle da Endeavor? - ridacchiò. Hanzo era troppo vecchio per seguire quel mondo, non aveva la minima idea se la gente continuava a seguire All Might dopo il pensionamento o avevano già iniziato tutti a vedere di buon grado il nuovo "numero uno". In tutta onestà non gli importava neppure particolarmente. Si era stancato del mondo degli eroi da quando in pochissimi avevano espresso cordoglio alla morte di sua madre, loro collega, decenni prima.
    Ciò detto, non avete fatto nulla per guadagnarvi la mia fiducia. - disse quindi chiaramente. Non era certo un idiota, e se era arrivato fino a quel punto era perché lui era riuscito a guadagnarsi la fiducia di molti criminali pericolosi. Il Reverendo Bolek e il Sagrestano Homura, pur collegati a lui pubblicamente, non erano che l'ultima ruota del carro dei contatti che aveva costruito. Aveva saputo scegliersi con cura gli alleati e fatto il doppio gioco molte, molte volte per ottenere i soldi necessari, la tecnologia o un buon terreno di sperimentazione. Di certo non si sarebbe fidato di un paio di ragazzini che dovevano rispettare gli ordini.
    Ma sapete quanto costa l'attrezzatura ospedaliera e coprire una città di farfalle? - aggiunse facendo spallucce - Non ho risorse infinite e se mentre portate via una o due persone guarite riesco a salvarne un altro paio è meglio di niente. Se poi volete venire qui con tutti gli eroi della città ed arrestarmi, pazienza. Sono sempre due persone in più potenzialmente salvate. - spiegò. Il ragionamento poteva sembrare eccessivamente semplicistico, ma la verità era che Hanzo Takashi non era un folle e il fatto che gli effetti del farmaco potessero causare un coma apparentemente interminabile questo non significava che fosse sua intenzione lasciare la gente ad un simile destino. In un modo o nell'altro avrebbe cercato il modo di salvare tutti, che fosse per via farmacologica o chirurgica. Purtroppo il problema rimaneva lo stesso che affliggeva la ricerca sin da quando avevano fondato la 30MINUTESINDUSTRIES: le unicità erano così diverse le une dalle altre che in molti casi era necessario trovare una soluzione ad hoc per ogni caso. Ovviamente non si sarebbe messo a fare la spiegazione scientifica a quei due ragazzi, l'importante era che recepissero il messaggio.
    La domanda del giovane bardato di tutto punto lo colpì come una saetta, facendogli alzare un sopracciglio in confusione quasi come una reazione involontaria. Cosa stava a significare quel quesito? Perché lo poneva come se si conoscessero, come fossero degli amici di vecchia data?

    Sei impazzito se pensi che te lo lasci fare, Hanzo. - la voce del 30-Minutes-Man aveva fatto irruzione nel Laboratorio 2 della sede di 30MIN. Al suo fianco la fedelissima Ogawa Sae. Hanzo era seduto su un freddo banco in inerte acciaio assieme al suo pupillo e, allora come oggi, era a petto nudo e indossava solo i pantaloni del vestito. La sua pelle, ai tempi, era candida e immacolata, non presentava le venature bianche, le chiazze blu o quei cristalli sulla fronte derivati dall'innesto di The Hope of Mankind. Persino i suoi capelli, ai tempi, erano di un semplice blu e non presentavano le ciocche bianche e le sfumature verdognole.
    Mh? Non è nulla di diverso da ciò che abbiamo sempre fatto, Matsy. - cercò di rispondere con nonchalance senza neppure voltare lo sguardo mentre picchiettava qualcosa sul computer integrato nel lettino. Aveva cercato di avviare quell'esperimento in silenzio e segretezza perché sapeva che il suo amico non glielo avrebbe lasciato fare, ma doveva aspettarsi ne venisse a conoscenza in un modo o nell'altro.
    Nulla?! - ringhiò Matsumoto - Stai scherzando spero! Puoi lasciarci la pelle con quella roba, non basterà la tua unicità a salvarti questa volta. - aggiunse avvicinando il volto a quello dell'amico e fissandolo dritto negli occhi. In mancanza di alternative migliori Matsumoto aveva accettato di sperimentare sul corpo di Hanzo in quegli anni. La sua unicità era estremamente versatile e gli permetteva di evitare gli effetti collaterali di numerosi composti. Questa volta, però, il prezzo da pagare era troppo alto. Le probabilità di uscire vivi dal siero della Papilio quirkensis erano bassissime e anche ci fosse riuscito avrebbe perso la sua unicità impedendo ulteriori sperimentazioni. Non apprezzava trattare il suo amico come una cavia da laboratorio ma la sua unicità era importante e tra perdere quella o perdere la vita il testing di quel farmaco era fondamentalmente una sconfitta in ogni caso. Non poteva semplicemente permetterglielo.
    Non c'è tempo, Shinichi. - disse tra i denti serrati Hanzo, assottigliando gli occhi. Se c'era anche solo una possibilità, per lui, andava afferrata. Non aveva intenzione di tirarsi indietro anche se significava perdere la vita. Alla peggio sua moglie e sua figlia avrebbero ricevuto un lauto compenso dalla sua assicurazione, abbastanza da camparci una vita.
    Sei licenziato. - disse deciso Matsumoto, poggiando la fronte su quella dell'amico in segno di minaccia - Col cazzo che ti lascio morire. - borbottò in aggiunta. Da quando Hisahito aveva deciso di lasciare l'azienda il principio di maggioranza tra i fondatori per le decisioni importanti era venuto meno ed era entrato, nella procedura decisionale, il Presidente Sakamoto Junji. Sapeva benissimo che Sakamoto non era particolarmente a favore della sperimentazione umana perché spaventava gli investitori, quindi non poteva fare altro che considerare le parole di Matsumoto veritiere. Se non era davvero licenziato lo sarebbe stato di lì a poco e in quel caso l'assicurazione non lo avrebbe certo più coperto.
    Tsk. - Hanzo non riuscì a dire molto altro, afferrando la sua camicia e dirigendosi verso l'uscita col suo pupillo. Quello che nessuno sapeva era che proprio quest'ultimo aveva già ritirato una provetta del farmaco dal laboratorio, nascosta nel suo camice. Il resto, come si dice, è storia.

    Mmmmmh. - portò ironicamente un dito al mento, come se stesse davvero riflettendo sulla domanda che il ragazzo gli aveva posto - Diciamo che mi sono stancato di stare dietro ad una scrivania. - ridacchiò. Quella frase era particolarmente divertente considerato che fino a pochi minuti prima era proprio dietro una di esse a leggere un libro. La verità era che Hanzo Takashi non era mai cambiato: aveva sempre preso in considerazione vantaggi e svantaggi e deciso in base ad essi come agire. Era sempre stato disposto a mettere persino la sua vita sul piatto della bilancia se questo poteva aiutare a far propendere per un risultato positivo. Eppure, se il ragazzo la pensava così, voleva dire che la sua recita reggeva. Il mondo si sarebbe lamentato di aver perso i propri cari a causa di uno scienziato pazzo e poi sarebbe andato avanti. Un agnello sacrificale, un simbolo da incolpare per quella ribellione contro la natura.
    Allora signori, che vogliamo fare? - cercò di affrettare le trattative - So che i negozi e gli uffici sono tutti chiusi e sembrerà incredibile, ma avrei anche altro da fare oggi.
    Il gas nero ricopriva le strade. Se fino al momento prima Hanzo e gli eroi erano effettivamente dai lati opposti della barricata ora entrambi avevano lo stesso obbiettivo: salvare più persone possibili. La catastrofe era già avvenuta e non si poteva tornare indietro in alcun modo, tutto ciò che si poteva fare era cercare che meno persone possibili perdessero la vita in quello scenario apocalittico. Giunti a quel punto importava davvero così tanto che fosse stato lui l'uomo che lo aveva messo in atto se poteva salvare le vittime?
     
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    Il destino aveva un senso dell'umorismo crudele, soprattutto con Tobi Fukuda: con la coda dell'occhio notò che la sua improbabilissima trappola era riuscita in qualche modo a far inciampare uno dei due scagnozzi di Hanzo. Il che vista la poca convinzione che lui stesso ci aveva messo e la scarsa efficacia dell'oggetto che aveva usato, doveva essere un evento al pari di entrare al casinò con dieci yen e fare jackpot alle macchinette. Eppure non ebbe nemmeno il tempo di rallegrarsene, a malapena poté rendersene conto, perché il suo cervello aveva preso ad urlargli che c'era qualcosa di molto più degno di attenzione dall'altra parte: una mazza ferrata in rotta di collisione con la sua faccia, per la precisione. Era troppo vicino, ed i cavi piantati a terra gli tenevano le braccia aperte e l'intero corpo scoperto. Lo sapeva, voleva essere una sorta di scudo umano, era quasi una dimostrazione di essere disposto ad essere colpito pur di non far raggiungere a sua compagna, sapeva che sarebbe rimasto senza difese, e così fu: istintivamente distolse lo sguardo ed allontanò la testa quanto più possibile, staccò anche i cavi da terra con uno strattone ed iniziò a riavvolgerli nell'improbabile caso in cui l'uomo dalla maschera scimmiesca gli lasciasse il tempo di usare le braccia per proteggersi.
    Ma già lo sapeva, quella mazza stava per sfondargli la maschera e lui avrebbe inalato tutto quell'orribile gas. Era finita, sarebbe stato solo un altro nome sulla lista delle vittime, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore si sarebbe risvegliato chissà quando, privo del suo Quirk. Fu quasi tentato di andare incontro alla mazza con una testata a sua volta, per avere più probabilità di morire sul colpo, ma alla fine non riuscì a fare nulla.
    Chiuse gli occhi e trattenne il fiato.

    Tobi Fukuda nasceva nell'ospedaletto di periferia di una località vicino Hinode, posto in cui sarebbe poi cresciuto insieme alla sua famiglia strana. Sua madre era conosciuta nel quartiere per essere praticamente un fantasma, ma al contempo la rappresentazione della donna perfetta, fedele e devota al suo uomo, silenziosa e rispettosa delle tradizioni, tradizioni che aveva fatto di tutto per inculcare anche ai suoi due figli maschi. Il più grande era un po' un problema, aveva preso quel lato un po' esuberante di suo padre, ma il più piccolo era un vero angelo, mai nella piccola Hinode vi fu un bimbo più silenzioso, rispettoso e garbato di Tobi Fukuda.
    E poi... basta. Deludente per essere un flashback pre-morte, forse? Ma del resto, la vita di quel bambino - poi ragazzo - era quanto di più ordinario si potesse immaginare. Anche quando veniva preso in giro per essere strano, in fondo... era una storia raccontata già molte volte, non era il primo né l'ultimo, ed in cuor suo sapeva che se gli altri gli davano dello strano, era lui a ritenersi strano e proiettarlo sugli altri. Mi chiamano strambo. Chi, ti chiama strambo, Tobi? Tu, tu ti chiami strambo, sei solo tu che lo fai. Perché in fondo desideri essere strambo, un po' come tuo padre, perché lui ti sembrava così felice, invece a te la tua vita fa schifo. Ti ha sempre fatto schifo. Piatta, torbida, tutta uguale, non c'era niente per cui valesse la pena vivere, e tua madre ti ha sempre spinto ad aspirare alla mediocrità, e che il rispetto delle tradizioni e l'educazione erano più importanti di quello che una persona aveva dentro. Perché in fondo anche lei era una persona vuota e mite, che in suo marito aveva forse intravisto una via di fuga ma si era infine adagiata alla staticità della vita coniugale come aveva fatto la sua stessa madre prima di lei, riuscendo a trasformare persino l'eccentricità del marito in un'abitudine.
    Patetico, patetico, patetico, patetico. Eri un vaso colmo di insoddisfazione sino all'orlo, Tobi Fukuda, persino quella tua follia di voler diventare un Pro-hero nasceva dal disperato tentativo di aggrapparti a qualcosa, qualcosa di diverso da ciò che tua madre e il resto della società si aspettava dal bambino mite ed anonimo che eri. Ed ora saresti andato incontro alla tua morte, l'esistenza più insignificante che abbia mai avuto il privilegio di calpestare il Pianeta.
    Ma se davvero la sua vita era stata quella, perché gli pesava così tanto dover morire? Era forse cambiato qualcosa? C'era forse qualcosa che non era cambiato? La sua vita si era letteralmente capovolta, da quando si era iscritto alla famosa scuola per eroi. E poi c'era stata quella dannata notte di dicembre, quel meraviglioso e cruciale punto di svolta nella sua esistenza, la realizzazione di essere al mondo per compiacere sé stesso e nessun altro, la definizione della propria individualità. Si era distaccato dalla massa, ed aveva iniziato a guardarsi intorno prendendo coscienza della propria realtà. Ed aveva deciso di dare una svolta alla sua vita. Si era attaccato alla figura di Laguna, in primis, in qualche modo sentendosi legato a lei da una sorta di filo rosso. Aveva alzato lo sguardo ed aveva finalmente visto i suoi amici. Yumeru, Sumire, Fuyuko, persone che conosceva da molto tempo ma che gli sembrarono completamente diverse. Improvvisamente erano esseri tridimensionali, non solo comparse nella sua vita. Gli importava di loro, li amava, ed amava sé stesso. Doveva ammettere che da quel giorno... da quel giorno la sua vita gli era piaciuta. Ecco qual era il suo rimpianto, il suo enorme rimpianto: era durato tutto troppo poco.

    Quanto tempo era passato? Da quanto tempo aveva gli occhi chiusi, seppe solo che fu la voce di Hanzo a scuoterlo. Il pugno non era arrivato a destinazione, lo scienziato aveva fermato il suo scagnozzo giusto in tempo e questi fortunatamente aveva reagito in maniera fulminea. A Tobi venne la nausea, girò la testa e le gambe cedettero improvvisamente, cadde a terra come un sacco di patate, riuscendo a sostenersi solo con le mani e le ginocchia per il rotto della cuffia. Ansimava pesantemente e rumorosamente, a bocca spalancata, come se avesse appena corso i cento metri. Non aveva la più pallida idea di cosa stesse dicendo Hanzo, voleva solo vomitare, ma non poteva farlo con quella maschera addosso. Non sapeva quanto in fretta stesse usurando i filtri respirando a quel modo, ma al momento non sarebbe riuscito a contenersi nemmeno volendo, a malapena tratteneva i conati. Quando le ginocchia furono sufficienti a sorreggerlo, mise le mani alla gola e cercò la cerniera della tuta, al momento stretta fino alla gola, abbassandola fin quasi al diaframma e rivelando la maglia bianca che il ragazzo indossava sotto, madida di sudore.
    Non si sforzò di alzarsi, la recita del Pro-hero senza macchia e senza paura era definitivamente crollata, a quel punto tanto valeva recuperare per bene il fiato mentre faceva del suo meglio per tornare a recepire le parole del professore normalmente. Provò un istintivo moto di rabbia, come se si sentisse deriso e trattato con troppa noncuranza: era una vita umana anche la sua, come poteva starsene lì a sogghignare? Dalla sua parola era dipesa la vita del ragazzo, e sembrava che la cosa non lo sfiorasse nemmeno da lontano. Del gorilla, poi, non ne parliamo: avrebbe solamente voluto farlo a pezzi, sebbene fosse solamente il "braccio" di Hanzo.
    -C...- Forse aveva capito male, era assurdo. -C-centinaio?- Mormorò, incredulo. Si stava parlando di un'operazione di quel tipo? Al suo schioccare delle dita Tobi sobbalzò, per poi accigliarsi di nuovo.
    Seguì un lungo discorso sulle presunte morali dei due eroi, chiaramente due guastafeste che osavano pensare di poterlo fermare quando c'erano cose ben più importanti in ballo. Era ovvio che salvare quel centinaio di persone avesse la priorità, almeno secondo il ragazzo, d'altro canto a quel Takashi piaceva esprimersi in maniera retorica e con una discreta dose di sarcasmo, era veramente difficile simpatizzare per lui e mantenere la calma. Perché si ostinava a voler fare lo stronzo? Le sue domande, però erano dirette, dunque Tobi si disse che avrebbe dovuto rispondere. Si rimise in piedi, non gli piaceva parlare da terra, lo faceva sentire un verme: veicolò tutta la frustrazione e la rabbia che provava ai suoi muscoli e si sforzò di essere professionale.
    -Non so cosa le ha fatto pensare che daremmo priorità all'arresto di una singola persona rispetto al salvataggio di centinaia. Se ci offrirà la sua collaborazione per riportarli a casa, lo faremo.- Sentenziò, in maniera categorica. -Sinceramente, non avevo idea che si parlasse di queste cifre.- Mormorò, a voce più bassa e con il capo rivolto verso il basso, come se parlasse a sé stesso. Dubitava che fossero solo Heroes e poliziotti dispersi, i numeri non tornavano, dovevano esserci anche altre persone lì in mezzo.
    Al sentire quella frecciatina sul non meritare la sua fiducia, il ragazzo abbassò il capo e strinse i pugni. Si riferiva a quanto aveva fatto poco fa?
    -Non può biasimarci per aver provato a seguire il protocollo. Siamo solo...- Due ragazzi? Non voleva certo suonare come se stesse tentando di impietosirlo. -Non importa.- Concluse, con un lieve sospiro, cercando di mantenere la calma: si stava agitando, e voleva evitare di parlare troppo a sproposito, non poteva sapere quali parole avrebbero stuzzicato quali reazioni nell'enigmatico biologo. Se davvero poteva estinguere la vita di centinaia di persone con uno schiocco di dita, era una bomba da disinnescare: bisognava agire con nervi saldi, calma e precisione chirurgica. Nessun passo falso.
    Ascoltò attentamente il discorso di Hanzo, ma a dirla tutta gli sembrava troppo facile. Al problema posto da Tobi sul fidarsi di loro, aveva semplicemente risposto pazienza? Quando poco prima stava per far aggredire la sua compagna perché stava scappando via con una radio? Il ragazzo aveva la terribile sensazione che li avrebbe usati per spostare un po' di corpi e, liberato un po' di spazio, i prossimi corpi sarebbero stati loro. Ma del resto non sembravano esserci molte alternative, se aveva bisogno di una mano per liberarsene doveva essere un'operazione tediosa, magari avrebbe fatto guadagnare a lui e Sumire del tempo. Magari avrebbero potuto parlarsi in privato e stabilire un piano d'azione. Magari semplicemente si sarebbe aperta una finestra per... agire, in qualche modo, chissà.
    -Ho capito.- Mormorò, ma prima che riuscisse ad aggiungere altro gli scappò quella domanda così... personale. Naturalmente non lo conosceva, ma da quel poco che sapeva su di lui prima della crisi si era fatto un'idea completamente diversa. Anche ora, pochi minuti prima, per quanto i suoi modi arroganti facessero venire a Tobi l'orticaria, sembrava voler davvero salvare quelle persone. Chi era Hanzo Takashi? Quale delle due facce era quella reale? Per qualche istante lo vide perdersi nei suoi pensieri, ma rispose senza battere ciglio con una frase che a Tobi sembrava quasi scriptata per quanto era cliché, e visto il tono vagamente canzonatorio con cui il biologo si era appellato a lui sin dall'inizio capì che lo stava semplicemente prendendo in giro. Ingoiò il boccone amaro senza dire nulla, ma non poté evitare di accigliarsi e farsi sfuggire un minuscolo tsk.
    Ma sembrava il tempo delle chiacchiere fosse finito, Takashi aveva posto il suo ultimatum ed ora attendeva una risposta. Probabilmente a quel punto Sumire lo avrebbe raggiunto, in quel caso avrebbe cercato il suo sguardo per una tacita conferma. Nella sua occhiata avrebbe anche tentato di indagare implicitamente sul suo stato di salute mentale e fisica: si era ovviamente pentito di averla trascinata con sé nel momento in cui aveva visto quell'essere sovrannaturale, ma - in maniera un po' egoista - non poteva fare a meno di essere sollevato dal non essere completamente solo. Probabilmente, era con la persona che meglio lo capiva al mondo, ed era confortante. Comunque fosse andata.
    D'altro canto, la sua "decisione" l'aveva già presa, se così si poteva chiamare: aveva la terribile sensazione che se si fossero rifiutati sarebbero finiti ad infoltire le fila di persone incoscienti di cui Hanzo doveva prendersi cura. Quindi, se era così che doveva finire, tanto valeva cercare di dare un senso a quel poco che gli restava tirando fuori i corpi di quella gente e portandoli al sicuro.
    -... D'accordo. Porteremo via queste persone.- Confermò, con tono serio, dunque sospirò e si sforzò di suonare leggermente più gentile. -Grazie per la collaborazione.- Biascicò. Sincero o ironico che fosse, l'interpretazione sarebbe spettata a Hanzo.






    Narrato. | -"Parlato."-





    [spoiler_tag]STATUS, TECNICHE ED EQUIPAGGIAMENTO[/spoiler_tag]

    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    7
    Energia:
    750/750
    EXP:
    865/1410
    Forza:
    280+40+10
    Quirk:
    145
    Agilità:
    300+10+10+20
    Peso:
    5/7
    Denaro:
    6800,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    San Jie Fury [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi sfrutta il meccanismo di allungamento del suo bastone segmentato personalizzato e con esso scaglia una serie di affondi, fendenti e spazzate sulla media e breve distanza (il bastone + è composto da 3 segmenti di 60cm e due connettivi da 100cm - il raggio d'azione dipende da dove lo sta impugnando Tobi ma è al massimo circa 4 metri). Grazie a questa tecnica, Tobi può avvicinarsi ed allontanarsi dal nemico senza smettere di attaccarlo, disorientandolo.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con raggio d'azione debitamente ridotto a un metro e mezzo.
    DANNO: Medio-Grave
    Quat Quyen [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio-Grave
    STATUS: Sanguinamento
    San Jie Copter [Livello 3] [Costo 65]
    Descrizione: Tobi fa ruotare furiosamente un'estremità del suo bastone segmentato e crea una sorta di barriera. La barriera ha efficacia variabile:
    -Attacchi corpo a corpo (es: un pugno, elementale o non): Il tipo di attacco più penalizzato, la barriera funge da deterrente per gli attaccanti corpo a corpo, che non riescono ad avvicinarsi o lo fanno a discapito di subire danni dovunque l'asta colpisca.
    -Attacchi a distanza fisici (es: lanciare un sasso): L'attacco può o può non essere intercettato dalla rotazione del bastone. Le rotazioni sono abbastanza fitte quindi è assolutamente plausibile che il colpo venga respinto, ma c'è comunque la possibilità che passi.
    -Attacchi a distanza elementali (es: getto d'acqua): La scarica elementale si abbatte sul bastone, ma normalmente parte dell'attacco trapela ugualmente, causando danni ridotti di uno step (minimo Lievi). Ovviamente varia da elemento a elemento, elementi incorporei come il fulmine non subiscono la barriera, il fuoco brucerà il bastone di legno e così via.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con dimensione della barriera ridotta.
    EFFETTO: Difesa da danni Medio-Gravi
    Pull and Kick [Livello 1] [Costo 15]
    Descrizione: Se l'avversario è a media distanza, Tobi lo afferra al lazo e lo trascina con forza verso di sé, colpendolo poi con un poderoso calcio kung fu. La forza del calcio si somma a quella dell'impeto del corpo trascinato nel senso opposto, amplificando il colpo.
    DANNO: Lieve
    Shield Trip [Livello 1] [Costo 15]
    Tobi scaglia a tutta forza il suo scudo contro le gambe dell'avversario, mirando a farlo inciampare. Quando il nemico è a terra, piomba su di lui con un attacco, di norma una gomitata kung-fu ma a seconda della situazione può scegliere un attacco diverso sempre di simile impatto. Perché lo scudo possa essere riutilizzato, Tobi deve dedicare un'azione esplicita al suo recupero.
    (Se la corda è disponibile e le tempistiche lo permettono, Tobi può agganciare lo scudo alla corda per recuperarlo dopo l'attacco. Lo scudo va poi sganciato manualmente, o si continuerà a considerare attaccato).
    DANNO: Lieve



    EQUIPAGGIAMENTO:
    β San Jie Gun [Supporto]
    ► Descrizione: Il Beta San Jie Gun (nome cinese del Sansetsukon, bastone a tre segmenti) è composto, appunto, da tre segmenti da 60cm ciascuno in legno di bambù della miglior qualità, rifinito e temprato alla perfezione. Le catenelle di congiunzione sono state sostituite da del connettivo di carbonio intrecciato in tensione, che se tirato con la giusta forza si estende fino a 100cm (in forma "rilassata" misura circa 10cm). La massima portata dell'arma, quindi, è di poco meno di 4 metri.
    ► Effetto: Danno Medio [+40 in Forza]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

    Stretch Suit [Costume]
    ► Descrizione: Tuta nera interamente ricoperta di fibre elastiche in tensione, che rendono difficoltoso qualunque movimento all'utilizzatore, che deve impiegare molta più energia del normale per fare qualunque cosa. Tuttavia non è fatica sprecata, poiché anche i suoi movimenti vengono velocizzati ed amplificati (effetto simile ad un colpo di frusta). La tuta dispone di delle parti più rigide sulle giunture di ginocchia, gomiti, spalle, polsi e caviglie, per evitare che si estendano in maniera troppo improvvisa e danneggino le giunture a lungo andare. La tuta ha due "slot" dove è possibile agganciare due Wide Arrow, il cui cavo viene alloggiato, arrotolato, in due scompartimenti sopra le scapole. La punta del cavo fuoriesce, passa sotto l'ascella e il bicipite e viene infilata nell'innesco, che è posto su ciascun avambraccio. Attivando il Wide Arrow, il cavo fuoriuscirà da sotto il polso dell'utilizzatore, dunque risulta più facilmente direzionabile e più versatile rispetto all'averlo perennemente agganciato al fianco.
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi / 2x Slot Wide Arrow
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente
    ► Wide Arrow DX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]
    ► Wide Arrow SX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]

    Gas Mask [Difensivo]
    ► Descrizione: Maschera Antigas data in dotazione a Pro-heroes, tirocinanti e studenti, appositamente creata per filtrare il gas rilasciato durante l'attacco terroristico del 31 ottobre.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Evento

    Technical Gloves [Supporto]
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1

    Electric Booster [Supporto]
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

    Buckler [Difensivo]
    ► Descrizione: Un piccolo scudo circolare, con un diametro massimo di 45 centimetri, peso tra 1 e 1.5 chilogrammi, realizzato in metallo, impugnabile con una maniglia antiscivolo. Per via delle sue piccole dimensioni, è poco adatto a proteggere dai proiettili o quirk ad ampia gittata, ma è molto utile per difendere la mano ed il braccio, parare attacchi in mischia e intrappolare l'arma nemica: è dopotutto uno strumento leggero a maneggevole, peraltro impiegabile anche come una specie di tirapugni (o addirittura un'arma da lancio), benché questo non sia il suo ruolo primario. Colore: nero.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente

    Tessen [Difensivo]
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, di seta o di washi (una carta molto resistente), decorato, i più preziosi a volte anche con lamine di oro o argento, o trattato con petrolio. Ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai. Questo modello, costruito con tutti i materiali e le tecniche all'avanguardia disponibili al laboratorio della famosa scuola per eroi è fortemente ispirato ad essi. Molto resistente ed ha la stessa valenza di uno scudo. Fornisce un ottima difesa contro spade, katane, e armi da lancio. Se usato opportunamente è in grado di difendere pesino da proiettili vaganti.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


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    Aveva rallentato il passo nel momento in cui aveva sentito l'arma del suo compagno scattare, aveva sentito qualcuno ruzzolare per terra alle sue spalle e stava proseguendo verso l'uscita, camminando, come se stesse aspettando qualcosa. Altri rumori che le indicassero cosa stava accadendo dietro di lei, non voleva voltarsi e scoprire che quello per terra era in realtà il suo compagno.
    Hanzo disse qualcosa, qualcuno posò la mano sulla sua spalla, allarmandola e costringendola a voltarsi. Era tesa, sentì ogni suo muscolo irrigidirsi come fosse stato un fantasma a toccarla. Davanti a lei ora vi era la donna mascherata. Aveva il cappotto un po' rovinato da un lato, doveva essere lei quella ch'era caduta, e dal petto si notava un lieve scintillio del cristallo azzurro che portava. Zaffiro, topazio...? Non poteva credere di essersi soffermata a chiedersi che gemma indossasse la donna cui, se gli fosse stato ordinato, avrebbe potuto provare ad ucciderla. Forse la sua mente stava cercando di alienarla da quella situazione, avrebbe tanto voluto che il problema più importante fosse capire di cos'era fatta quella collana. Avrebbe tanto voluto restare a casa quella mattina.
    La donna aveva allungato il braccio verso di lei, la pregava di consegnare la radio, anzi, probabilmente li stava pregando di non fare nient'altro, entrambi. Sumire abbassò lo sguardo sulla sua mano che aspettava ricevere la radio, essa era particolare, in alcuni punti sembravano crescere dei cristalli rosati ed il resto era coperto da una polvere probabilmente dello stesso materiale.
    Il suo tono parve stanco, abbattuto, chissà quante volte aveva rivissuto quella stessa situazione con i poliziotti e gli eroi ch'erano arrivati prima di lei. Quella persona stava avendo pietà di loro? Quella persona. Fino a quel momento, e ancora ne subiva l'effetto, aveva visto Hanzo come una sorta di divinità scesa dal cielo per portare disgrazia, e quei due come le sue guardie del corpo, fantocci senza una propria coscienza. Ma quella donna era una semplice mortale, poteva provare emozioni, poteva provare pena per quei due sfortunati ragazzini. Quella davanti a sè era una persona, lei aveva scelto di seguire gli ideali di quell'uomo, per un motivo o per un altro, un parente con un quirk particolarmente ostile, oppure per il proprio. Non era un'assassina, o almeno non lo era stata, quante persone aveva mandato in coma per l'ansia di togliere quello che probabilmente era il suo fardello? Lei e chiunque altro credesse allo scienziato erano liberi di respirare il farmaco, ma era semplicemente ingiusto che costringessero tutti al loro volere.
    Le iridi dell'albina si alzarono oltre la spalla della donna, cercava Tobi, avrebbe voluto fosse lui a quel punto a dirgli che cosa fare perchè lei non ne aveva idea, non riusciva nemmeno a pensare, si fidava del suo compagno, lui era quello davanti ad Hanzo, doveva sicuramente essere meno spaventato di lei, preferiva affidarsi al suo giudizio.
    Con suo estremo orrore e sbalordimento lo vide invece accasciato a terra, e l'altro uomo mascherato che veniva nella sua direzione. Sumire trattenne il fiato, pensando al peggio. Lo avevano colpito? Aveva subito qualche danno alla maschera e stava respirando quel farmaco? In quanto tempo sarebbe caduto a terra senza vita? Era stato per colpa sua, se lo raggiungeva poteva dargli la sua maschera?
    Senza pensarci due volte Sumire cedette la radio alla donna e la superò, andando a raggiungere Tobi con una certa urgenza. Hanzo annunciava di avere centinaia di persone dentro al Palazzo Imperiale, se avesse potuto avrebbe potuto ucciderle "con uno schiocco delle dita". Com'era possibile avesse raccolto così tante persone? Non poteva trattarsi solo delle forze dell'ordine che erano state mandate lì ad indagare. Col cuore che le martellava sul petto l'albina si fermò accanto a Tobi quando egli si stava rialzando, gli lanciò un'occhiata per controllare che fosse ancora tutto intero, la maschera non sembrava affatto danneggiata, lui sembrava stare bene, e si lasciò sfuggire un sospiro tremante.
    Ora anche lei si trovava davanti ad Hanzo, tutti quei dettagli che da lontano erano nascosti dalla nebbia chimica ora erano chiari, quella specie di cristalli sulla sua fronte, gli occhi rossi, e l'espressione serena del suo viso, quasi ghignante mentre parlava loro, quello che diceva li provocava, come fossero una seccatura divertente. "(...) in qualità di medico prediligerei la "procedura" che può salvare il numero più alto di persone", non ci sarebbe stato nulla da prediligere se lui non avesse sparso il farmaco per tutta Tokyo, lui non poteva permettersi di parlare di salvare vite, quando in primo luogo era il responsabile di quella situazione.
    Anche stavolta lasciò che fosse Tobi a parlare, sinceramente non riusciva nemmeno a capire dove trovasse tutto quel coraggio. Diede la priorità alle persone che dovevano trovarsi all'interno del palazzo, piuttosto che alla sua cattura. A quel punto in realtà non avevano davvero molta altra scelta, la radio era andata, dopo aver visto il suo compagno a terra le era completamente passata la già poca voglia di combattere, o accettavano la quasi benevola proposta dello scienziato oppure si aggiungevano alle fila della gente scomparsa.
    "Non può biasimarci per aver provato a seguire il protocollo. Siamo solo..." ragazzini. Forse era una scusa stupida, erano entrambi all'ultimo anno della UA, fra qualche mese chissà avrebbero finito e sarebbero diventati degli eroi. Ma Sumire sentiva che non sarebbe dovuto toccare a loro essere lì, non erano maturi, non erano pronti a negoziare con un terrorista. Lei non voleva assumersi la responsabilità di qualunque cosa sarebbe successa d'ora in avanti, forse anche per questo lasciava tutto nelle mani del suo compagno.
    Hanzo diede loro un ultimatum, Sumire cercò di nuovo lo sguardo del suo compagno e lui fece lo stesso, lei stava bene ma appariva disorientata, confusa, ed annuì appena all'intuire stesse aspettando la sua opinione, anche se il suo fu più un "fa quello che credi", lei lo avrebbe seguito in qualsiasi caso. Che cosa aveva in mente Tobi? Forse anche lui non aveva idea di quello che stava facendo e stava scegliendo solo la situazione più conveniente per entrambi, quella in cui avevano almeno un po' più di probabilità di sopravvivere.
    Un sorriso nervoso, che nessuno avrebbe notato, apparì sulle sue labbra alle parole di Tobi, quando quest'ultimo lo ringrazio per la sua collaborazione. Eccoli lì, a negoziare con un terrorista.

    Narrato - Parlato - Pensato

    LIVELLO: 6
    Forza: 70 | Quirk: 240 | Agilità: 215 +20
    ENERGIA: 550
    ccBfotJ

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //

    • Equipaggiamenti:
    Adaptive Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    Effetto: Resistenza danni medi
    Electric Booster [Supporto]
    Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    Effetto: +20 in Agilità
    Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Filtri: 3/3

    • Abilità:
    Abilità
    Sumire, toccando il terreno in modo diretto, può localizzare oggetti, persone e i loro movimenti attorno a lei, nel raggio di dieci metri, percependo le loro vibrazioni, può cogliere ogni minima vibrazione del terreno provocata da, esempio, i passi delle persone quando camminano

    • Lista tecniche:
    Wave Motion Blast [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come quando si crepa il vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 5 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo scaraventando indietro l’avversario e, se esso è a 3 metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Danno: Medio-Grave
    Vibration Blast [Livello 3] [Costo: 55 (+ 10) PE]
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione, come fratture composte o ossa rotte nel punto in cui viene colpito.
    Danno: Medio-Grave
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave
    Tremor [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire toccando l’avversario con le sue mani può rilasciare vibrazioni, facendo tremare il corpo dell’avversario, se colpito sul capo, l'avversario proverà un senso prolungato di vertigini. Provoca lividi nel punto in cui l'avversario viene colpito.
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]
    Pressure Explosion [Livello 3] [Costo: 40 PE]
    Sumire emana da tutto il suo corpo un intenso impulso di onde d'urto a corto raggio respingendo qualsiasi corpo fisico all'interno dell'aria d'effetto, scagliando via gli avversari e deviando proiettili o oggetti corporei di ogni tipo.
    Effetto: Protezione Danni Medio-Gravi
    Shaky Ground [Livello 3] [Costo: 60 (+10) PE]
    Sumire emana ad impulsi intermittenti continuati scariche di vibrazioni nel terreno attorno a se causando scosse a ritmo di intervalli casuali che destabilizzano l'equilibrio degli avversari. Sumire crea un area di scosse continue del terreno attorno a se, ostacolando i movimenti degli avversari. Ogni tot emette una scossa che fa tremare il terreno sotto i piedi per limitare i loro movimenti degli avversari.
    Raggio: 2.5 metri
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]




    Mi scuso per il ritardo, ho sbagliato i conti e pensavo di avere tutto oggi per rispondere :sadbunny:
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    Hanzo Takashi si sentiva tutto fuorché una divinità. La sua immunità al farmaco della Papilio quirkensis era tutt'altro che un dono divino, anzi, sarebbe stato quasi stupido per l'uomo che aveva inventato e migliorato tale composto non correre ai ripari e permettere al suo piano di fallire interamente per una maschera antigas difettosa. La sua stessa unicità, per quanto prodigiosa, era semplicemente un insieme di frammenti di DNA dalla codifica favorevole rattoppati in laboratorio e innestati nel suo codice genetico. Un risultato sorprendente per la maggior parte degli scienziati al mondo, certo, ma non era una divinità più di quanto non lo fosse Victor Frankenstein. Aveva passato gli ultimi anni nel sottobosco criminale di Tokyo, strisciando ora di qua e ora di là, manipolando i più grandi criminali della città, mettendoli uno contro l'altro solo per poter attingere alle loro risorse e poterle sfruttare per portare avanti il suo piano di salvaguardia della specie umana. Non era che un uomo con un sogno, quanto di più lontano potesse esistere da una divinità: queste ultime non avevano sogni ma desideri e anche tutto il potere per metterli in atto, per plasmare la loro realtà perfetta.
    Proprio per questo motivo il dottor Takashi trovava lo spettacolino in atto di fronte a sé decisamente nauseante. Aveva messo in conto ogni cosa che sarebbe successa una volta liberato il farmaco sulla città ma questo non lo rendeva meno difficile da vedere. Molto probabilmente Fukuda-san e la sua amica non erano che due studenti messi sul campo appena presi da qualche scuola, o se non altro sperava fossero almeno due studenti e non due ragazzi qualsiasi che provavano a fare gli eroi. I loro strenui tentativi resistenza lo impietosivano ma non intaccavano minimamente le sue decisioni o il suo obbiettivo. Molte persone avrebbero perso la vita, e lo aveva messo in conto. Molti altri, invece, avrebbero perso persone a loro care, anche questo era stato calcolato. Era un sacrificio necessario per preservare la specie.
    La ragazza dai capelli bianchi aveva deciso di lasciare la radio pur di andare ad aiutare il suo compagno caduto in ginocchio. La donna dalla maschera canina la accolse nella mano mentre la giovane correva via, sfrecciando a fianco all'uomo dalla maschera scimmiesca. Questi, giunto vicino alla donna, strinse la radio nella sua mano destra dopo un cenno d'assenso col capo e la distrusse in mille pezzettini: aveva decisamente una forza prodigiosa. I due si avviarono poi lentamente a raggiungere di nuovo il fianco di Hanzo.
    Non vi biasimo assolutamente, Fukuda-san. - disse quindi con tono pacato l'uomo, camminando verso il ragazzo che si era ora tirato nuovamente in piedi e la sua compagna che aveva raggiunto il suo fianco. A pochi passi da lui, se nessuno lo avesse fermato, avrebbe alzato il braccio destro poi poggiarlo sulla spalla sinistra del giovane. Ironicamente lo studente non avrebbe ricevuto quella famosa pacca sulla spalla da Endeavor ma una pacca sulla spalla da Hanzo Takashi - Siete stati molto più eroi di tanti altri. - gli sorrise. Che fosse serio, ironico o stesse solo cercando di lusingarlo era difficile a dirsi vista quell'espressione neutra in cui il suo volto riposava di continuo ma una cosa, quella sì, era certa: se davvero era la mente dietro all'attentato di Okinawa come diceva di essere di eroi doveva averne visti molti, specialmente nei loro ultimi attimi di crisi.
    Poco dopo quelle parole, l'uomo aggrottò le sopracciglia come infastidito da qualcosa e ritrasse la mano dalla spalla del ragazzo, portando le dita al cristallo centrale sulla sua fronte per grattarlo con calma. Nel frattempo la donna cane e l'uomo scimmia erano nuovamente giunti alle sue spalle.
    Come posso chiamarvi, signorina? - chiese quindi all'altra giovane prima di voltarsi e camminare verso l'interno dell'edificio, indicando loro di seguirli. Le due Black Chrysalis avrebbero aspettato il loro avviarsi per chiudere il gruppetto in coda. Saliti gli scalini giunsero nella prima, piccola sala del Palazzo. Al professore non importava particolarmente se il giovane con la maschera antigas gli fosse davvero grato per la collaborazione o meno, ciò che gli era sempre interessato erano i risultati. Se aveva ottenuto la loro collaborazione gli era indifferente lo facessero volenti o nolenti. Per ora l'obbiettivo era liberare il laboratorio, poi avrebbe pensato a come prepararsi ad un eventuale assalto degli eroi dopo una loro possibile soffiata. Un passo alla volta.
    Una volta all'interno, Hanzo prese un piccolo flacone dalla scrivania assaltata dai libri, ne svitò il tappo e ingoiò due o tre pillole che vi erano contenute, per poi chiuderlo e riporlo nella tasca destra dei pantaloni. I ragazzi avrebbero potuto notare che la stanza era stata liberata da tutti gli oggetti preziosi, per quanto possibile, probabilmente per prevenire eventuali furti.
    Sulla parete di fondo, che distava non più di cinque o sei metri dall'entrata, si trovava una porta a scorrimento rossa. Hanzo vi si avvicinò e la aprì, facendo entrare anche gli altri. Lo spettacolo celato dalla porta doveva essere macabramente stupendo: la sala principale del palazzo, dalle pareti, soffitti e pavimento in legno laccato di rosso, tra statue di kami dorate troppo pesanti per essere spostate e nascoste, era stato allestito come un gigantesco ospedale. Centinaia e centinaia di lettini erano divisi in quattro file lasciando un passaggio centrale ed erano allestiti su cinque piani grazie a delle particolari strutture. Dovevano esserci non meno di cinquecento persone allettate in quella gigantesca sala. La maggior parte indossavano normali abiti civili, magliette, pantaloni, vestiti da colletti bianchi, ma alcuni altri portavano addosso colori e motivi tipici dei costumi di qualche eroe non troppo famoso ma comunque conosciuto. Nell'angolo destro della stanza, visibile sin dall'entrata, un mucchio di almeno una dozzina di maschere antigas più o meno intatte, probabilmente quelle dei dispersi che i due ragazzi erano stati mandati a cercare. Hanzo chiuse la porta alle loro spalle.
    Potete togliere le maschere se volete. - disse quindi l'uomo, e le sue due guardie diedero il buon esempio. Dietro la maschera nera da cane si celava una donna dalla pelle pallida e gli occhi grigi. Anche il suo volto, che sembrava quasi quello di una bambola di porcellana, era come ricoperto da quella polverina rosa e presentava numerose asperità simili a cristalli. L'uomo dalla maschera da scimmia aveva invece gli zigomi e le linee del volto molto accentuate, occhi scuri e un po' di capelli blu si intravedevano dal cappuccio. Per quanto fosse difficile stimarne l'età erano decisamente degli adulti, probabilmente attorno alla quarantina.
    Ogni persona allettata aveva un respiratore sul volto. Da questi numerosi cavi bianchi piovevano verso terra e lì giunti si univano come in un gigantesco groviglio simile a qualche serpente mitologico che, occupando parte del corridoio centrale, si dirigeva verso un pilastro meccanico posizionato al centro della stanza come una scultura decisamente fuori posto in quell'ambiente così antico.
    Credo di potervi trovare un veicolo per portare via più persone possibili. - disse quindi Hanzo avviandosi lungo il corridoio centrale - Avete la patente? - aggiunse. La stanza era davvero enorme, il pilastro doveva distare almeno duecento metri dall'entrata. Giunto lì, Takashi iniziò a digitare qualcosa su uno schermo olografico prodotto dal pilastro stesso, probabilmente il sistema di gestione di quel bizzarro dosatore di farmaco o qualcosa di simile. Le due guardie, legata la maschera alla cintura, si sedettero semplicemente ai lati della porta, la donna alla sua destra e l'uomo alla sua sinistra. I due ragazzi erano, almeno apparentemente, liberi di girare per il laboratorio e osservare tutte quelle persone allettate. Quelle poche che non erano sospese in aria almeno.
     
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    Un breve calpestìo lo informò che Sumire lo aveva raggiunto, ma era ancora nel pieno del suo tentativo di recuperare il fiato e non riuscì a dedicarle più di un fugace sguardo. Ovviamente non aveva con sé la radio, ma ad essere sincero Tobi fu felice di vedere che fosse tutta intera. Avrebbe quasi sperato che se ne sarebbe scappata comunque dopo aver riconsegnato l'aggeggio elettronico, ma chissà se quei tizi glielo avrebbero lasciato fare: in fin dei conti aveva agito nella maniera più cauta. Sembrava non voler dire nulla, comunque, lasciò che fosse lui ad interfacciarsi con il nemico: a dire il vero sembrava stralunata quanto lui dalla situazione, forse un po' meno arrabbiata ma del resto a lei non avevano appena quasi-spaccato la maschera antigas, non si era ritrovata a dover fare i conti con una morte imminente e non si era infine ritrovata ad essere ancora viva, a corto di fiato ma viva ed indenne. Non avevano giocato con la sua vita. In un certo senso, Tobi sentiva di essere arrivato al punto di non avere più nulla da perdere, come se quell'esperienza al limite avesse risvegliato in lui la consapevolezza che quei tre potevano polverizzare lui e Sumire quando e come volevano, ed ogni secondo in più era solo un regalo da parte del magnanimo scienziato.
    Lo odiava, desiderava che morisse, voleva farlo a pezzi, eppure al contempo sperava che questo suo sentimento di magnanimità durasse il più possibile. Si sentiva come un animale domestico vittima di abusi, ma che si trovava comunque a dipendere dalla mano del padrone per cibo ed acqua, quella mano che avrebbe tanto voluto strappare a morsi era l'unica cosa che lo teneva in vita e fino ad un certo punto avrebbe dovuto semplicemente accettarlo e conviverci. Non era abbastanza forte per fare ciò che voleva fare.
    La radio venne distrutta in mille pezzi da uno dei due scagnozzi, Tobi non lo stava nemmeno guardando quindi sobbalzò al sentirne il rumore metallico, salvo poi tornare a concentrarsi su Takashi. Questi, con tono pacato ed indecifrabile, camminò verso Tobi asserendo che non li biasimava affatto, e che anzi, erano stati molto più eroici di molti altri con cui si era confrontato. Quando l'uomo tese la mano verso di lui, da bravo animaletto abusato ebbe l'istinto di allontanarsi e chiudere gli occhi, ma ragionevolmente sapeva che l'uomo non voleva ferirlo, o avrebbe semplicemente lasciato fare il suo scagnozzo poco prima. La mano di Takashi si sarebbe posata sulla spalla di Tobi con fare incoraggiante, sebbene il suo tono non tradisse emozioni, e per come stava andando il dialogo fino a quel momento, il ragazzo non poté evitare di sentirsi preso in giro per l'ennesima volta. Ma del resto, non poteva farci assolutamente nulla: strinse denti e pugni ed incassò di nuovo. Tremava quasi, per la rabbia.
    Per la prima volta, Fukuda avrebbe visto nello sguardo di Hanzo qualcosa di diverso dal sarcasmo o la noia: fastidio. Si sfregò la gemma sulla fronte un paio di volte con le sopracciglia aggrottate, e Tobi non poté fare a meno di chiedersi perché. Quale parte del suo Quirk era collegata a quella gemma, ammesso che il problema fosse di quel tipo? Non gli sembrava fosse successo nulla di particolare, né aveva l'impressione che si stesse affaticando più di tanto. Forse lo usava per comunicare con le farfalle, forse aveva ricevuto brutte notizie. Il corvino si costrinse a smettere di pensarci, in fondo non aveva letteralmente alcun modo per saperlo e a dire il vero non sapeva nemmeno perché si stesse sforzando così tanto: forse perché era l'unico, minimo cenno di debolezza mostrato dall'uomo fino a quel momento.
    Non sapeva se Sumire fosse davvero d'accordo con lui o se si fosse solo arresa a seguire qualunque strada il destino avesse in serbo per lei, o se semplicemente riponesse tutta la sua fiducia nel compagno di squadra, ma la vide annuire di rimando con quell'aria stralunata che non somigliava per nulla alla Sumire che aveva conosciuto fino a quel giorno. Se avesse saputo quanta fiducia riponeva in lui, le avrebbe caldamente raccomandato di pensare con la propria testa, perché della sua in quel momento si fidava veramente poco.
    Dopo aver chiesto a Sumire come poteva appellarsi a lei, Takashi fece strada verso l'interno dell'edificio, le sue due guardie del corpo avrebbero evidentemente chiuso la fila perché sembravano attendere i due ragazzi. Tobi deglutì impercettibilmente, dunque rivolse nuovamente la sua attenzione alla sua compagna. Avrebbe voluto posarle una mano sulla spalla con fare incoraggiante, o qualunque altra cosa insomma, avrebbe semplicemente voluto darle un qualche contatto rassicurante, perché in fondo si sentiva terribilmente in colpa per averla trascinata lì. Per lo stesso motivo, contemporaneamente, non si sentiva tanto in diritto di farlo: era lì per colpa sua, che diritto aveva ora di rassicurarla? Di dirle che sarebbe andato tutto bene? Dopo che era stato il primo a crollare in ginocchio a causa di quel tizio. Alla fine, si limitò a sfiorarle l'avambraccio mentre la precedeva di un solo passo.
    -Coraggio. Andiamo.- Avrebbe mormorato, cercando di farsi sentire solo da lei sebbene non stesse certamente confessando un segreto. Si sarebbe dunque avviato, auspicabilmente con la compagna al seguito, dietro il professore: avendo indugiato leggermente, gli avevano lasciato tutto il tempo di ingollare quella medicina, ma il corvino avrebbe comunque fatto in tempo ad osservare le ultime parti del procedimento ed intuire cos'era successo. Cosa c'era nel flacone? Era correlato a quel problema che aveva manifestato poco prima, strofinandosi la gemma? Non fece particolare caso all'arredamento della stanza, ad essere sinceri, e probabilmente non ne avrebbe ricordato un granché una volta tornato a casa. Se ci fosse tornato.
    Una porta a scorrimento rossa, ora aperta a lasciarli entrare, celava uno spettacolo che a dire di Tobi era solo spaventoso. Una sorta di ambulatorio improvvisato era stato allestito in una stanza ormai non più identificabile, ma che un tempo doveva essere stato il salone principale dell'Imperiale. Il fine legno lucido e rosso, le statue di divinità dorate, passava tutto completamente inosservato: l'unica cosa che la mente del giovane riusciva a vedere in quel momento erano... corpi. Centinaia di corpi, Hanzo non scherzava, si trattava almeno di trecento persone, forse di più, certo il giovane non si era messo a contare le file. Una fitta rete di cavi collegava i respiratori di ciascun degente ad un gigantesco macchinario bianco cilindrico, verso cui Hanzo si stava dirigendo.
    Il professore li invitò a togliersi le maschere, e Tobi valutò se farlo o meno: da un lato l'essere andato in iperventilazione poco prima doveva aver usurato i filtri più di quanto non avrebbe voluto, dall'altro... poteva fidarsi? Sentì qualche rumore alle sue spalle e notò che gli scagnozzi dello scienziato si erano privati delle loro maschere decorate e si erano seduti ai lati della porta a scorrimento - ora tornata chiusa. Il ragazzo sospirò e si rese conto che, in fondo, forse l'aria era davvero respirabile in quel luogo: si voltò verso Sumire e la tolse davanti ai suoi occhi, chiedendo implicitamente aiuto a rimettersela qualora l'aria non fosse stata respirabile e volendo anche essere il primo dei due ad assumersi quel rischio. Slacciò uno dei due elastici e la lasciò ricadere verso il basso, come un bizzarro, enorme ciondolo: si ritrovò a trattenere istintivamente il fiato, ma sfortunatamente questo gli impediva di capire se si poteva respirare o meno, dunque si fece coraggio, chiuse gli occhi e prese una boccata.
    Sembrava essere andato tutto bene. Riaprì gli occhi giusto in tempo per sentire Hanzo che gli si rivolgeva, affaccendato a quel grosso macchinario bianco.
    -No.- Confessò il ragazzo. -Ma so guidare qualsiasi veicolo, e non credo in una situazione del genere faranno storie.- Aggiunse poi. Del resto, dubitava che avrebbe trovato molto traffico. Tobi aguzzò lo sguardo, provando ad identificare qualche collega di Providence disperso, ma desistendo in fretta. Istintivamente, posò una mano sul lettino che aveva più vicino, quello di una giovane donna dai capelli neri a caschetto, profondamente addormentata. Era tragico, ma si costrinse a rimanere calmo. -C'è qualche procedura particolare che gli ospedali dovrebbero seguire per il trattamento dei degenti? O qualche accortezza... qualsiasi cosa voglia far sapere al personale ospedaliero. Che pensa gli sarebbe utile, diciamo.- Sentiva la lingua impastata ed incespicava nelle proprie parole, era evidente che fosse nervoso, dunque si sforzò di non parlare a sproposito e di dire solo il necessario. -O sa già tutto il professor Matsumoto?- Niente, qualcosa di ambiguo gli era sfuggito alla fine. Non voleva insinuare nulla di particolare, era fermamente convinto che il 30-Minutes-Man fosse pulito ed innocente, voleva solo... non lo sapeva. Forse voleva solo pronunciare quel nome, per stuzzicare una qualche reazione nello scienziato, ma ad essere sinceri gli era scappato e basta. D'altro canto, forse sarebbe riuscito a sapere qualcosa in più su Takashi, ora che si era dimostrato collaborativo.

    Narrato. | -"Parlato."-





    [spoiler_tag]STATUS, TECNICHE ED EQUIPAGGIAMENTO[/spoiler_tag]

    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    7
    Energia:
    750/750
    EXP:
    865/1410
    Forza:
    280+40+10
    Quirk:
    145
    Agilità:
    300+10+10+20
    Peso:
    5/7
    Denaro:
    6800,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    San Jie Fury [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi sfrutta il meccanismo di allungamento del suo bastone segmentato personalizzato e con esso scaglia una serie di affondi, fendenti e spazzate sulla media e breve distanza (il bastone + è composto da 3 segmenti di 60cm e due connettivi da 100cm - il raggio d'azione dipende da dove lo sta impugnando Tobi ma è al massimo circa 4 metri). Grazie a questa tecnica, Tobi può avvicinarsi ed allontanarsi dal nemico senza smettere di attaccarlo, disorientandolo.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con raggio d'azione debitamente ridotto a un metro e mezzo.
    DANNO: Medio-Grave
    Quat Quyen [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio-Grave
    STATUS: Sanguinamento
    San Jie Copter [Livello 3] [Costo 65]
    Descrizione: Tobi fa ruotare furiosamente un'estremità del suo bastone segmentato e crea una sorta di barriera. La barriera ha efficacia variabile:
    -Attacchi corpo a corpo (es: un pugno, elementale o non): Il tipo di attacco più penalizzato, la barriera funge da deterrente per gli attaccanti corpo a corpo, che non riescono ad avvicinarsi o lo fanno a discapito di subire danni dovunque l'asta colpisca.
    -Attacchi a distanza fisici (es: lanciare un sasso): L'attacco può o può non essere intercettato dalla rotazione del bastone. Le rotazioni sono abbastanza fitte quindi è assolutamente plausibile che il colpo venga respinto, ma c'è comunque la possibilità che passi.
    -Attacchi a distanza elementali (es: getto d'acqua): La scarica elementale si abbatte sul bastone, ma normalmente parte dell'attacco trapela ugualmente, causando danni ridotti di uno step (minimo Lievi). Ovviamente varia da elemento a elemento, elementi incorporei come il fulmine non subiscono la barriera, il fuoco brucerà il bastone di legno e così via.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con dimensione della barriera ridotta.
    EFFETTO: Difesa da danni Medio-Gravi
    Pull and Kick [Livello 1] [Costo 15]
    Descrizione: Se l'avversario è a media distanza, Tobi lo afferra al lazo e lo trascina con forza verso di sé, colpendolo poi con un poderoso calcio kung fu. La forza del calcio si somma a quella dell'impeto del corpo trascinato nel senso opposto, amplificando il colpo.
    DANNO: Lieve
    Shield Trip [Livello 1] [Costo 15]
    Tobi scaglia a tutta forza il suo scudo contro le gambe dell'avversario, mirando a farlo inciampare. Quando il nemico è a terra, piomba su di lui con un attacco, di norma una gomitata kung-fu ma a seconda della situazione può scegliere un attacco diverso sempre di simile impatto. Perché lo scudo possa essere riutilizzato, Tobi deve dedicare un'azione esplicita al suo recupero.
    (Se la corda è disponibile e le tempistiche lo permettono, Tobi può agganciare lo scudo alla corda per recuperarlo dopo l'attacco. Lo scudo va poi sganciato manualmente, o si continuerà a considerare attaccato).
    DANNO: Lieve



    EQUIPAGGIAMENTO:
    β San Jie Gun [Supporto]
    ► Descrizione: Il Beta San Jie Gun (nome cinese del Sansetsukon, bastone a tre segmenti) è composto, appunto, da tre segmenti da 60cm ciascuno in legno di bambù della miglior qualità, rifinito e temprato alla perfezione. Le catenelle di congiunzione sono state sostituite da del connettivo di carbonio intrecciato in tensione, che se tirato con la giusta forza si estende fino a 100cm (in forma "rilassata" misura circa 10cm). La massima portata dell'arma, quindi, è di poco meno di 4 metri.
    ► Effetto: Danno Medio [+40 in Forza]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

    Stretch Suit [Costume]
    ► Descrizione: Tuta nera interamente ricoperta di fibre elastiche in tensione, che rendono difficoltoso qualunque movimento all'utilizzatore, che deve impiegare molta più energia del normale per fare qualunque cosa. Tuttavia non è fatica sprecata, poiché anche i suoi movimenti vengono velocizzati ed amplificati (effetto simile ad un colpo di frusta). La tuta dispone di delle parti più rigide sulle giunture di ginocchia, gomiti, spalle, polsi e caviglie, per evitare che si estendano in maniera troppo improvvisa e danneggino le giunture a lungo andare. La tuta ha due "slot" dove è possibile agganciare due Wide Arrow, il cui cavo viene alloggiato, arrotolato, in due scompartimenti sopra le scapole. La punta del cavo fuoriesce, passa sotto l'ascella e il bicipite e viene infilata nell'innesco, che è posto su ciascun avambraccio. Attivando il Wide Arrow, il cavo fuoriuscirà da sotto il polso dell'utilizzatore, dunque risulta più facilmente direzionabile e più versatile rispetto all'averlo perennemente agganciato al fianco.
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi / 2x Slot Wide Arrow
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente
    ► Wide Arrow DX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]
    ► Wide Arrow SX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]

    Gas Mask [Difensivo]
    ► Descrizione: Maschera Antigas data in dotazione a Pro-heroes, tirocinanti e studenti, appositamente creata per filtrare il gas rilasciato durante l'attacco terroristico del 31 ottobre.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Evento

    Technical Gloves [Supporto]
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1

    Electric Booster [Supporto]
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

    Buckler [Difensivo]
    ► Descrizione: Un piccolo scudo circolare, con un diametro massimo di 45 centimetri, peso tra 1 e 1.5 chilogrammi, realizzato in metallo, impugnabile con una maniglia antiscivolo. Per via delle sue piccole dimensioni, è poco adatto a proteggere dai proiettili o quirk ad ampia gittata, ma è molto utile per difendere la mano ed il braccio, parare attacchi in mischia e intrappolare l'arma nemica: è dopotutto uno strumento leggero a maneggevole, peraltro impiegabile anche come una specie di tirapugni (o addirittura un'arma da lancio), benché questo non sia il suo ruolo primario. Colore: nero.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente

    Tessen [Difensivo]
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, di seta o di washi (una carta molto resistente), decorato, i più preziosi a volte anche con lamine di oro o argento, o trattato con petrolio. Ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai. Questo modello, costruito con tutti i materiali e le tecniche all'avanguardia disponibili al laboratorio della famosa scuola per eroi è fortemente ispirato ad essi. Molto resistente ed ha la stessa valenza di uno scudo. Fornisce un ottima difesa contro spade, katane, e armi da lancio. Se usato opportunamente è in grado di difendere pesino da proiettili vaganti.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


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    Sumire Murakami
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    La sua mente continuava a vagare come se volesse alienarsi da quel posto, doveva trattarsi di qualche strano riflesso del suo evitare sempre i problemi piuttosto che provare a risolverli, solo che ora non poteva voltarsi e fare finta che non stesse succedendo nulla, non poteva evitarlo nonostante si stesse impegnando con tutte le sue forze a farlo.
    Sumire non si sentiva pienamente cosciente di ciò che stava succedendo, era come se una sequenza di azioni si svolgesse e lei semplicemente osservasse come tutto scorreva davanti ai suoi occhi, come far parte di un film ma allo stesso tempo esserne solo la spettatrice, incapace di cambiare l'esito della vicenda. Le pareva che tutto quello che aveva fatto fino al momento era stato guidato da qualcos'altro, correre verso l'uscita, fermarsi e poi consegnare la radio, non sentiva fossero state decisioni sue, perchè non c'era alcuna logica dietro quello che stava facendo, non aveva abbastanza tempo per pensare, ne era nello stato mentale adatto, e si lasciava guidare dai sentimenti —paura, nervosismo, sconforto— e gli impulsi. Nulla di quello che aveva fatto era stata una sua decisione.
    L'immagine di Tobi inginocchiato a terra, che respirava con affanno, l'aveva scossa così tanto che aveva semplicemente mollato l'ultima speranza di fermare Hanzo, per correre da lui a... cosa esattamente? Controllare che fosse ancora vivo, forse. E poi? Non c'era nessun "poi" a cui stesse pensando, avrebbe fatto qualsiasi cosa le permettesse sopravvivere un minuto in più e chissà portare davvero in salvo un paio di persone. "In salvo", chissà se sarebbe davvero cambiato qualcosa al portarle in un vero ospedale. Non aveva idea di cosa Tobi pensasse della situazione, ma che fossero al palazzo imperiale o all'ospedale che aveva allestito Matsumoto, non credeva che la percentuale di possibilità che le persone si risvegliassero sarebbe cambiata in modo drastico, l'unico fattore tangibile e positivo era poterle allontanare da Hanzo, che ironicamente era anche quello che più doveva saperne del farmaco, ma che solo attimi prima aveva dichiarato come avrebbe potuto terminare la vita di tali persone se avesse voluto. Secondo Sumire il dottore era pericoloso, un suo capriccio avrebbe potuto uccidere quelle centinaia di persone che affermava di aver fatto alloggiare nel palazzo.
    La radio venne fatta a pezzi qualche secondo dopo e ormai non aveva alcuna importanza, l'albina sapeva che una volta consegnata non avrebbe più avuto la possibilità di riaverla indietro, certo non avrebbe provato a riprendersela dalle due guardie del corpo.
    Come un fantasma di mal augurio Hanzo si mosse verso i due e Sumire si tirò indietro di un passo, il suo sguardo cadde su Tobi, che invece se ne rimase fermo sul posto, stoico e rigido come statua. Avrebbe voluto afferrarlo e trascinarlo indietro quando vide la mano dell'uomo allungarsi verso di lui, ma non si mosse, stoica e rigida come una statua.
    Il tono dell'uomo era indecifrabile ed avevano un ché di amaro quelle parole, non importava ironiche o meno che fossero, non era da lui che Sumire avrebbe voluto sentirle, la facevano invece sentire sporca, complice e infine in colpa. A differenza del suo compagno la ragazza avrebbe comunque preferito dare priorità alla cattura del dottore, non perchè volesse elogi, ancor meno per sentirsi eroica, ma perchè sarebbe stata la scelta più logica, una volta arrestato avrebbero potuto aiutare tutte le persone al Palazzo Imperiale e non solo un paio, forse Hanzo avrebbe confessato il modo per fermare tutto quel caos, ci doveva essere un modo e lui doveva saperlo. Il problema era che loro non erano abbastanza, non erano abbastanza preparati, non erano abbastanza forti, e alla fine Sumire stava solo seguendo le decisioni di Tobi, convincendosi che fossero le migliori, portare fuori un paio di persone era sempre meglio che nessuna, o che aggiungersi a loro; voleva solo andarsene da lì, viva. Non poteva affatto definirsi eroica.
    Hanzo contrasse il volto come infastidito da qualcosa, e portò la mano verso la gemma centrale sulla sua fronte, immersa nei suoi pensieri lei lo registrò appena, non ne diede troppa importanza, non aveva idea di cosa ciò significasse se non che fosse in grado di provare più emozioni umane. L'uomo dai lunghi capelli si rivolse poi a lei e il sangue le si congelò nelle vene, doveva solo dire un nome, ma una parte di lei si rifiutava di parlare. ‹ ...M-murakami. › si forzò a dire, con una voce che somigliava vagamente alla sua, imitando Tobi al dire il suo cognome. Fu allora che si rese conto di quanto poco lei fosse in quel momento. Dov'era finita tutta la sua solita irriverenza e spavalderia? La pura le aveva tolto le corde vocali, o il coraggio, per ciò non riusciva a dire niente?
    Lo scienziato si avviò all'interno del palazzo e le due guardie aspettarono invece di essere precedute dai due ragazzi, per chiudere le fila. Sumire si spostò di nuovo vicini a Tobi, ma si fermò lì, aspettando che fosse lui per primo a partire. Non era più al sicuro lì fuori di quanto non lo fosse dentro al palazzo, ma non le piaceva l'idea di stare al chiuso con i terroristi, intrappolata tra quattro mura.
    Annuì debolmente alle parole del suo compagno, accompagnandolo nella stanza in cui avevano visto Hanzo per la prima volta. Notò come essa fosse stata spogliata del suo arredamento, ne rimaneva che una scrivania colma di libri, e lui intento a riporre un flacone di pillole, forse ciò era collegato in qualche modo a quel barlume di debolezza che avevano visto poco prima; Sumire aveva smesso di farsi troppe domande, probabilmente per lei non aveva alcuna importanza.
    Dietro una porta rossa davanti a loro, che portava ad una delle grandi sale del palazzo, era stato allestito come un ospedale che nulla aveva d'improvvisato. Non si sarebbe mai immaginata di trovarsi in uno scenario simile, degno dell'apocalisse, dove centinaia di corpi giacevano inermi, ricoprendo in file ordinate il salone fino a quasi giungere al soffitto, collegate tutte ad una macchina che forse le teneva in vita. Era terribile, l'albina nemmeno pensava ci fosse una quantità così grande di persone ch'erano cadute vittime di quel farmaco, se solo lì ve ne erano così tante non osava immaginare l'ospedale, dovevano essere migliaia.
    Automaticamente gli occhi di Sumire di spostarono su Tobi quando Hanzo consigliò loro di togliere le maschere, le due guardie dietro di loro lo avevano fatto, ma lei non riusciva comunque a fidarsi... non voleva morire, non voleva aggiungersi alle tante persone su quei letti. Il compagno ricambiò il suo sguardo, Sumire scosse la testa, ma lui si stava già togliendo la maschera e lei trattenne il fiato. Uno... due... tre secondi passarono, e lui sembrava stare bene.
    Anche l'albina tolse così la sua maschera antigas, vedendo che l'aria era davvero respirabile, avrebbe dedicato al corvino un cipiglio, disapprovando il comportamento dell'amico che correva quegli inutili rischi come se nulla fosse. Non ci teneva per niente alla propria vita? O forse era solo lei quella troppo spaventata.
    Non badò nemmeno alla domanda della patente, a cui poi rispose Tobi. Come poteva lui mostrarsi così impassibile di fronte a tale visione? Parlava con tale professionalità e distacco da farle quasi invidia. Nei giardini del palazzo era crollato, per un attimo, ai piedi dello scienziato, ma ora sembrava aver ripreso sicurezza.
    Sumire non osò avanzare o muoversi troppo, ma il suo sguardo cadde di nuovo sui lettini e le persone che li occupavano, la maggioranza di loro erano semplici civili, la maggior parte di loro non si sarebbe più risvegliata. Era nauseata da quella visione, una sensazione d'impotenza la pervase e le parve come tutto a un tratto il suo sangue fosse mutato da torpido ghiaccio a fuoco.
    ‹ Perchè adesso? › un pensiero sfuggì alla sua bocca e quando se ne accorse fu già troppo tardi. Non sarebbe riuscita a sostenere lo sguardo dello scienziato mentre parlava, e nemmeno fissare per troppo tempo le persone in coma, le sue iridi guardavano uno spazio vuoto tra un lettino e l'altro. ‹ ...avrebbe potuto aspettare una percentuale migliore... › Non era brava con le parole quand'era sottopressione, né riusciva ora a dilungarsi in spiegazioni su ciò che intendeva con quella corta frase. Si riferiva al fatto che la percentuale di successo fosse davvero bassa e solo un folle avrebbe sperimentato su un'intera città, cosciente della morte che ne avrebbe portato.


    Narrato - Parlato - Pensato

    LIVELLO: 6
    Forza: 70 | Quirk: 240 | Agilità: 215 +20
    ENERGIA: 550
    ccBfotJ

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //

    • Equipaggiamenti:
    Adaptive Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    Effetto: Resistenza danni medi
    Electric Booster [Supporto]
    Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    Effetto: +20 in Agilità
    Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Filtri: 3/3

    • Abilità:
    Abilità
    Sumire, toccando il terreno in modo diretto, può localizzare oggetti, persone e i loro movimenti attorno a lei, nel raggio di dieci metri, percependo le loro vibrazioni, può cogliere ogni minima vibrazione del terreno provocata da, esempio, i passi delle persone quando camminano

    • Lista tecniche:
    Wave Motion Blast [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come quando si crepa il vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 5 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo scaraventando indietro l’avversario e, se esso è a 3 metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Danno: Medio-Grave
    Vibration Blast [Livello 3] [Costo: 55 (+ 10) PE]
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione, come fratture composte o ossa rotte nel punto in cui viene colpito.
    Danno: Medio-Grave
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave
    Tremor [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire toccando l’avversario con le sue mani può rilasciare vibrazioni, facendo tremare il corpo dell’avversario, se colpito sul capo, l'avversario proverà un senso prolungato di vertigini. Provoca lividi nel punto in cui l'avversario viene colpito.
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]
    Pressure Explosion [Livello 3] [Costo: 40 PE]
    Sumire emana da tutto il suo corpo un intenso impulso di onde d'urto a corto raggio respingendo qualsiasi corpo fisico all'interno dell'aria d'effetto, scagliando via gli avversari e deviando proiettili o oggetti corporei di ogni tipo.
    Effetto: Protezione Danni Medio-Gravi
    Shaky Ground [Livello 3] [Costo: 60 (+10) PE]
    Sumire emana ad impulsi intermittenti continuati scariche di vibrazioni nel terreno attorno a se causando scosse a ritmo di intervalli casuali che destabilizzano l'equilibrio degli avversari. Sumire crea un area di scosse continue del terreno attorno a se, ostacolando i movimenti degli avversari. Ogni tot emette una scossa che fa tremare il terreno sotto i piedi per limitare i loro movimenti degli avversari.
    Raggio: 2.5 metri
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]

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