Katawaredoki

Role || Shinjiro, Amachi, Hayato (Slot Extra per Hayato)

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    Shinjiro Aragaki
    NARRATO x PARLATO x PENSATO


    Hayato parve in leggero imbarazzo alla sua domanda sul pregare nei templi, ammettendo che non lo faceva effettivamente da parecchio tempo. Sulla carnagione pallida del biondo il rossore spiccava ancora di più; forse semplicemente era cresciuto in una famiglia non particolarmente praticante, al giorno d'oggi non era nulla di così inusuale.
    « Tranquillo, non ha importanza.» cercò di rassicurarlo che nessuno avrebbe fatto commenti se non avesse eseguito tutti i passaggi della preghiera assolutamente alla perfezione.
    Amachi invece sembrava più indecisa su quale amuleto prendere, anche dopo i consigli di Hayato. Alle sue parole parve esitare leggermente, lo vedeva dal modo in cui la coda si era piegata verso il basso - gesto un po' universale che Ikiru osservò curioso.
    Aveva cercato di formulare la frase nel modo più naturale e discreto possibile, ed effettivamente gli sembrava l'amuleto più adatto come portafortuna per tutti i problemi della ragazza: ciò che aveva passato, tutti i suoi dubbi sulla famiglia e il percorso che aveva intrapreso lì alla Yuuei... fosse stato anche solo effetto placebo, chissà, magari avrebbe potuto aiutarla. Magari anche solo facendola ripensare a quella giornata e al tempo passato insieme, come ricordo. Alla fine parve convincersi a prenderne uno, ma non prima di mormorare una frase che lasciò Shinjiro un po' colpito.
    Non era estraneo alle manifestazioni di affetto dell'esuberante ragazza, sempre pronta ad abbracciare chi conosceva, però quella frase quasi mormorata sembrava più... intima e profonda. Si ritrovò ad arrossire leggermente, di colpo lui in imbarazzo.
    « Grazie, davvero. E lo stesso vale anche per te.» rispose dopo un attimo. Alla fine la ragazza si decise a prenderne non uno ma tre, prima di riprendere il cammino verso la funivia.
    Alla domanda di Hayato sul non aprire gli omamori e il successivo commento di Amachi che per fortuna l'altro aveva menzionato la cosa, Shinjiro si passò una mano tra i capelli con aria colpevole.
    « Sì, meno male che lo hai detto, mi era completamente sfuggito perché è una di quelle cose che ti inculcano fin da piccoli e nemmeno ci fai più caso... avete presente? E comunque sì, l'idea generale è quella. Un'altra cosa importante è che in teoria proteggono per un anno solo, dopodiché dovresti sostituirlo riportandolo al tempio dove lo hai preso... o anche un altro se proprio non è possibile. L'importante è non buttarli semplicemente via, è irrispettoso.» aggiunse, cercando di rimediare all'errore dando qualche altra informazione in più a riguardo.
    Arrivati alla funivia presero posto e si preparano a godersi quell'ultima parte del viaggio prima di dover risalire sul treno. Prima però, Amachi li sorprese di nuovo rivelando che aveva preso gli altri due omamori per la felicità per loro due, donandone uno ciascuno a entrambi i ragazzi.
    Onestamente il pensiero che potesse essere per lui non lo aveva nemmeno sfiorato, aveva dato per scontato ne avesse presi un paio per altri Amachi, o forse uno per Darius... lo prese con entrambe le mani accarezzando la morbida stoffa dai colori accesi, sentendo appena appena sotto le dita il pezzetto di carta nascosto all'interno mentre ascoltava le parole della ragazza. Non potevano che renderlo felice, soprattutto sapendo qualcosa sui problemi della ragazza sapere che era stata così bene in quella giornata aveva ancora più valore, per lui.
    « Beh, sei stata tu a proporre l'idea dopotutto!» rispose, prima di aggiungere in tono più serio, stringendo ancora tra le mani l'amuleto - non aveva alla fine indossato la giacca, o lo avrebbe infilato lì in tasca -
    « In ogni caso... lo stesso vale per me, mi sono trovato proprio bene e divertito molto.» iniziò, forse non era il tipo di persona che lo esternava troppo, ma era assolutamente sincero. Si era davvero divertito durante quella giornata in cui aveva potuto interagire con entrambi al di fuori del lavoro.
    « E... non dire che ti abbiamo "sopportato", così sembra che lo abbiamo fatto solo per fare un favore a te, quando non c'era nulla da "sopportare". » aggiunse dopo un attimo di pausa. Non sapeva bene come dirlo senza entrare nei dettagli davanti ad Hayato, ma sperava che la ragazza leggesse tra le righe. Stava cercando di dirle di non partire sempre dal presupposto che gli altri non la volevano attorno, anche se poteva immaginare come delle brutte esperienze come quelle che aveva passato potevano averle dato quella convinzione. Ora che ci pensava, aveva conosciuto Amachi solo dopo che tutto quel movimento Anti Mutant aveva preso piede... chissà come era, prima.
    In quanto ad Hayato, aveva notato che era rimasto relativamente più silenzioso da quando erano entrati nel tempio, ma ora sembrava essere tornato quello di sempre. Forse era stato solo l'imbarazzo del non ricordare bene i riti della preghiera. Sorrise e si chino' ad accarezzare il cane ai suoi piedi, che dopo la lunga giornata iniziava come loro a essere stanco; sicuramente si sarebbe addormentato sul treno nel viaggio di ritorno.
    « Aw sì, è stato davvero bravo.» ridacchio', prima di alzare lo sguardo e assumere un'aria pensierosa.
    « Se dovessi proprio scegliere un momento, forse... la foto? A proposito, ora dovrebbe prendere abbastanza da mandarla...» commentò, tirando fuori il cellulare dalla borsa per darci un'occhiata. Effettivamente, ora che la funivia li aveva portati ai piedi della montagna e la stazione, c'era di nuovo una ricezione migliore. Inviò la foto in privato a entrambi, sorridendo di nuovo leggermente nel rivederla, poi rimise a posto il cellulare e si alzò per prepararsi a scendere dalla funivia.
    « Credo farò la stessa cosa, onestamente... e per una volta, dormirò un po' di più non dovendo tenere aperto il locale fino a notte fonda. E poi quella salita mi ha sfiancato.» rispose con una mezza risata.
    Insieme agli altri due compagni di escursione, si sarebbe diretto alla stazione per prendere il treno che li avrebbe portati di nuovo verso la megalopoli in serata.

    Those precious times I didn't realize I should cherish,
    Now all I can do is remember them

    SCHEDA | VIGILANTES | CRONOLOGIA | #LIVELLO 7

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    CITAZIONE
    Lascio a entrambi un ultimo post per concludere! Grazie mille a tutti e due per questa bellissima role, era una sorta di piccolo angolo di relax e tranquillità durante il periodo dell'evento (e anche al di fuori con stress vari nella vita reale). Nei primi post mi sono divertita un sacco a giocarmi Shinjiro che semplicemente si gode una giornata di relax con Hayato e Amachi, mentre negli ultimi tra la povera Amachi e sapendo come finiranno poi le cose con Hayato post evento, ogni post era una botta di feels.
    Sono comunque contenta di aver potuto dare loro questo piccolo momento di tranquillità (porelli).
     
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    Narrato | Parlato | Pensato

    In quel momento di totale imbarazzo e tensione, durante il viaggio sulla funivia, percepiva gli occhi dei due che fissavano il piccolo dono fatto dalla mutant, ma anche che la puntavano per poterle parlare. Si stringeva nelle esili spalle, mentre lentamente drizzava la schiena dato che era inchinata, così poteva tornare a guardare con timidezza i due. Le orecchie erano tenute basse e la coda era ferma a cingerla sulla parte frontale del busto. Un piccolo sorriso si formò sulle labbra nere e fini, mentre la mano destra si alzò e con le dita più lunghe tentò di mettersi qualche ciocca ispida dietro il padiglione auricolare. Annuì ai ringraziamenti dei due ragazzi, per poi ascoltare la spiegazione del cuoco sul fatto che non si dovevano aprire quei piccoli amuleti porta fortuna, ma anche che andavano rinnovati. Ridacchiò la ragazza a quella piccola affermazione, per poi ruotare lo sguardo e testa verso il finestrino che si trovava dietro di lei, torcendo anche di qualche grado il busto e poggiò il braccio destro piegato sul bordo dello schienale del seggiolino:
    «Rinnovare? Io quassù ci tornerei volentieri a rinnovare questi piccoli amuleti. Potremmo lasciare questa esperienza come una tradizione…Sapete, sarebbe molto simpatico che una volta all’anno torniamo quassù, insieme, per far benedire il cucciolotto di Shinjiro, questi aggeggini incartati e soprattutto per passare di nuovo una bella giornata insieme. Basta davvero poco per stare in tranquillità e serenità. Ci sono persone che dicono di trovare riposo e relax solamente dopo aver fatto ore di volo, oppure chilometri di viaggio. Per me… Basta una cosa semplice come questa.» fece una pausa, poi guardò il cuoco fugacemente «Scusami, mi viene naturale dire che mi sopportate.»
    E tornò a guardare all’interno della cabina, verso il trio -compreso il cagnolone- per poi ridere. Amachi anche se era ancora in imbarazzo, incominciava a rilassarsi nuovamente, forse perché quelle sensazioni di rilassamento e spensieratezza la portavano a non pensare in maniera negativa… Quindi lasciare nel totale silenzio la voce nella sua testa.
    Quando i due incominciarono a raccontare le cose che gli erano piaciute di più di oggi, fu Hayato inizialmente a catturare l’attenzione della mutant, tant’è che al suo dire sui tramezzini, lei si strinse nuovamente nelle spalle, ma anche la coda fece un leggero movimento per rendere più salda la presa al busto. Ridacchiò e buttò nuovamente un’occhiata al panorama:
    «Eheheh, dai non erano così.. Complicati da fare…Ecco. Beh, io invece ho amato la lasagna. Ti sei fatto tante paranoie, ma invece io l’ho apprezzata e sinceramente mi piacerebbe rimangiarla.»
    Confessò all’altro, mentre ascoltò invece il seguito. La scena del cane fu una cosa molto carina, infatti la lemure umanoide si limitò ad annuire così che avesse dato ragione al ragazzo. Passò a guardare verso il cuoco e lui spiegò che la cosa che apprezzò di più fu la foto. A tale notizia lei sollevò le orecchie, contemporaneamente sbarrò i grandi occhi dalle sclera nere e le iridi gialle:
    «Uh già!! La voglio quella foto!! Quasi, quasi me la faccio stampare così la metto in quel buco di appartamento e mi da un topo più allegro a quel mosciume. Ahahaha!»
    Chiamò la sua casina “buco” ed in effetti non era poi così grande. Aveva uno di quei tipici appartamenti dove si aveva una stanza ampia dove principalmente c’era soggiorno con annessa cucina, ma con una parte arredata da un letto ad una piazza e mezzo… E un bagnetto, nulla di eccezionale. Dopotutto lei non era in Giappone per il puro piacere di viverci, ma per studiare.
    Non poteva avere distrazioni, così dicevano sempre i suoi genitori adottivi… Quindi la casa doveva essere essenziale per non riempirla di cianfrusaglie o simile. Già avere una chitarra era un oggetto che poteva rompere le pa**e perché non aveva una fissa postazione.
    Un sorriso dolce ma colmo di timidezza si disegnò sulla sua faccia grigia, andando a sfarfallare le ciglia e disse con leggero tremore nel tono alla piccola affermazione di Shinjiro, proprio riguardante l’aver lei proposto questa gita fuori città:
    «Vabbè io avevo lanciato l’idea. Diciamo che è stata una proposta presa bene da tutti.»
    Aggiunse per specificare che non era tutta farina del suo sacco, dopotutto anche loro avrebbero potuto declinare l’offerta e proporre altro.
    Il telefono vibrò più volte, infatti oltre alla foto le arrivarono altri messaggi. Prese il cellulare e cominciò a premere i pollici sullo schermo per poter selezionare le notifiche, scaricare la fotografia e rispondere ai vari messaggini. Dopo poco andò ad impostare il nuovo sfondo sul telefono e lo andò a mostrare verso i due, sorridendo con le arcate dentali messe in mostra. Sembrava davvero contenta e lo dimostrò anche con quel selfie che ora era il suo sfondo sul telefono.
    Avrebbe portato loro due sempre con se, compreso il cane che comunque era la mascotte della loro avventura. Alla fine la funivia arrivò a destinazione e il trio scese per dirigersi verso la stazione.
    Hayato domandò cosa avrebbero fatto questa sera e lei sbuffò, per poi borbottare sconsolata:
    «Doccia sicuramente.. Starò un’ora ad asciugarmi capelli e pelliccia.. Poi mangio qualcosa e devo finire di studiare due paragrafi sul comportamento da tenere se si è eroi…»
    Sospirò sconsolata e buttò un momento gli occhi al cielo:
    «Non mi va! Vorrei solo collassare nel lettuccio! E invece…Beh, se mi addormento sul treno, mi svegliate vero? Mica mi lasciate andare al capolinea, eh?»
    Fece una battutina, anche se in realtà c’era un pizzico di preoccupazione..Se volevano farle lo scherzone di lasciarla sul treno mentre se la ronfava?
    Beh, era meglio mettere le mani avanti.
    Sicuramente questa giornata se la porterà per sempre nel cuore, anche nei momenti in cui si sentirà triste, basterà pensare a questa scampagnata…Anche se ancora non sapeva che di lì a poco stava per collassare la pace di Tokyo.

    >End<


    CITAZIONE
    Pensare a questa bellissima giocata e cosa avverrà dopo, mi piange il cuore.
    Io adoro queste free role, sono così carine, rilassanti e fanno conoscere meglio i pg tra di loro.
    Spero di non avervi annoiato con la complicata Amachi, ma spero vivamente di ripetere una role simile e se non sarà possibile, faremo altro!
    Io sono già in lacrime, perchè so già che avviene dopo...E niente...Vi adoro... :kitsune:
    Sappiatelo!
     
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    Hayato Ono
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    Le parole di Shinjiro e Amachi, quella volta, gli fecero ancor più male di prima. In particolare, l'idea di Amachi di tornare tutti insieme su quel Monte, un anno dopo, gli avrebbe fatto quasi piacere.
    Quasi... perché non aveva idea di che cosa sarebbe successo da lì ad un anno.
    Sarebbe rimasto ancora al Kagejikan come spia? Avrebbe continuato a fingere? Sarebbe stato ancora succube dei propri demoni? Avrebbe trovato finalmente la forza per ribellarsi alle bestie che governavano le sue azioni?
    Chissà.
    Una parte di sé sarebbe stata felice di tornare sul Monte Mitake insieme ai due colleghi.
    Un'altra parte gli suggeriva che stesse semplicemente perdendo tempo.
    Eppure... eppure stringere amicizia con Shinjiro e Amachi faceva parte della missione, no? Sì, Hisoka gli avrebbe certamente detto di sì ed il suo obiettivo, in quell'incarico, era proprio accontentare il proprio Superiore.
    Ce l'avrebbe fatta, di certo non l'avrebbe deluso.
    «Sì, perché no! Potremmo... potremmo tornare, sì, l'anno prossimo. Sarebbe fantastico~»
    Annuì alle parole della mutant, lieto, sebbene non ci avesse messo proprio il massimo della convinzione. Stranamente, in Amachi e Shinjiro c'era qualcosa che, seppur minimamente faceva vacillare la sua maschera 'perfetta', la sua inquietante falsità che tanto lo caratterizzava.
    Doveva sentirsi in colpa?
    Doveva condannarsi?
    Stava sbagliando qualcosa?
    «Sei--»
    No.
    Non poteva permetterselo, non in quel momento.
    Hayato tirò un profondo sospiro, ansimando per giusto un attimo, bagnandosi le labbra e deglutendo con forza.
    Forzò immediatamente un sorriso, come se volesse scacciare subito il senso di agitazione che l'aveva improvvisamente colto.
    Non poteva permettere alla voce di subentrare proprio in quel momento.
    Non poteva permettere ai propri sensi di colpa di divorarlo proprio lì.
    Avrebbero avuto il tempo di massacrarlo una volta tornato a casa.
    Un respiro profondo.
    Un sorriso.
    Le parole di Amachi lo riportano improvvisamente alla realtà.
    «Oh, già... sì, la lasagna! Sono contento vi sia piaciuta, ecco, grazie.»
    Disse, lanciando un'occhiata a Shinjiro, in particolare, che di sicuro aveva fatto qualcosa per renderla più decente. No, avrebbe continuato a non chieder nulla riguardo un suo possibile Quirk. Per quello avrebbe potuto tranquillamente domandare ad Hisoka, eventualmente... in effetti non ci aveva proprio pensato.
    «Spero di potervela far assaggiare di nuovo, in futuro, anche se sinceramente non so se la cucinerò di nuovo. Ormai sono traumatizzato--»
    Commentò, lasciandosi sfuggire una lieve risatina.
    Il proprio telefono vibrò nel momento in cui Shinjiro spedì loro la fotografia che avevano avuto modo di scattare dinanzi al tempio.
    Non lo sfiorò nemmeno.
    Non sfiorò il cellulare, non voleva vederla.
    La sola idea di guardare quella foto gli provocava quell'ennesima sensazione così tanto strana.
    L'avrebbe cancellata, probabilmente, quando sarebbe giunto nel suo appartamento di Shinjuku.
    Ma perché?
    Forse la voce aveva ragione, forse accettare quella missione, per lui, era stato davvero troppo.
    Forse era molto più debole e fragile di quel che credeva.
    «Aw, non vedo l'ora di vederla! Ho lasciato il telefono nello zaino, non appena torno a casa la guardo subito~»
    Disse, continuando a sorridere.
    Quel sorriso non sarebbe rimasto sul proprio volto per molto tempo.
    Avrebbe continuato ad occupare la sua espressione vuota fino a che non avrebbe salutato Amachi e Shinjiro, dopo esser arrivato alla stazione di Shinjuku.
    Sarebbe poi tornato a casa sua.
    Il cuore gli pesava tanto quanto un macigno.
    Quella notte non avrebbe dormito.
    Lei non gliel'avrebbe permesso.




    CITAZIONE
    Soffro almeno quanto voi per il futuro ;_; e vi ringrazio tantissimo per la role, oltre a distruggermi psicologicamente mi è anche piaciuta tantissimo :<3: AMACHI MI HA AMMAZZATO NON SO SE MI RIPRENDO.
    Alla prossima ~
     
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    Ciao ragazzi~
    Nulla da dire, ho seguito questa role durante lo svolgimento dell'evento ed è sempre stata un piacevole stacco.
    Dal punto di vista tecnico direi tutto corretto. Avete fatto 33 post precisi quindi prendete il bonus.

    Shinjiro: +50exp +25exp +50exp (bonus livello)
    Amachi: +50exp +25exp
    Hayato: +50exp +25exp

    Passo e chiudo~
     
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33 replies since 2/11/2020, 20:33   737 views
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