Guardando il tramonto pensando al futuro

scena libera Hector x Arabella

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  1. Lady Loki ™
     
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    Il sole stava per tramontare tra non molto le spiagge e la baita di Yokyo si sarebbero coperte di un manto nero lasciando spazio alla notte, ma in quel momento c’era un bellissimo sole rosso e Hector se lo stava piacevolmente godendo seduto su una panchina vicino al molo . Hector non aveva idea di quanta sarebbe durata quella tranquillità e non sapeva se in quel periodo Tokyo si sarebbe preparata bene a ciò che sarebbe capitato.
    Dopotutto, tra il messaggio di quei terroristi e il fatto che avesse appreso che gli Hero aspettavano un “ultimatum” dal governo, la situazione per il vigilante non era rassicurante e i giorni stavano per scadere e sua madre continuava a rimanere a Tokyo.

    °Non riesce proprio a capirlo, perché deve essere così testarda maledizione.°

    Hector erano giorni che continuava a chiamare sua madre, ma lei una sola volta gli aveva risposto e gli disse chiaramente ciò che si erano già detto negli ultimi incontri, certo che la testardaggine l’aveva presa proprio da lei in vigilante, però forse non doveva preoccuparsi di lei quanto per se stesso.
    Cosa avrebbe potuto fare contro un nemico invisibile?Non sapeva da dove iniziare ad indagare , se solo avesse potuto trovare un indizio che portava alle farfalle , poteva agire in tempo e prevenzione, invece non era riuscito a fare nulla, e gli dava fastidio aspettare qualcosa che comunque sembrava inevitabile, ma che comunque lo costringeva a farsi avanti lo stesso, anche per gli idioti corrotti. Se solo fosse stato tutto già “pronto”, nel senso possibile che davvero nessuno stesse facendo nulla?
    Allora la colpa non era degli hero del fottutissimo sistema. Già la Tokyo “corrotta” metteva a rischio le vite dei propri cittadini, solo per non dare uno stupido ordine di evacuazione. Una vera vergogna che meriterebbe di essere punita, ma per quello ci avrebbero pensato le farfalle, il discorso purtroppo per Hector era che aveva una persona cara e non voleva perderla come è successo con suo padre.

    “Che schifo!”

    Borbottò Hector sottovoce tra se mettendosi una mano nei capelli alzandosi gli occhiali da sole , oggi era nella sua modalità casual, camicia bianca e giacca e pantaloni beige con mocassini marroni, ma non ostante l’aspetto in se il vigilante teneva molta rabbia che non sapeva come e quando sarebbe esplosa, in quel momento avrebbe desiderato solo una cosa per calmasri, anche se aveva promesso di starne lontano, seppure comunque stava facendo progressi evitando almeno la coca, a parete quando erano le puttane a dargliela.

    °Non posso credere di non aver con me neanche una canna da fumare. Proprio nel m omento del bisogno la “roba” non c’è mai!Che schifo!°

    sochiuse un po’ gli occhi cercando di rilassarsi.




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    Dati & Riassunto



    Hector Sakazaki - LIVELLO - 3

    Forza 70 - Quirk 48 - Agilità 32 - Energia 175


    stato fisico :
    stato mentale:


    Tecniche/Equipaggiamento usato:

    [Costume] Suit:
    ► Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Costruita in modo da imitare alla perfezione i modelli della Yuuei. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.





    Note:








    Il Layaut e la grafica è opera di Lady Lokied è stato fatto apposta per utilizzo in Become a Hero:My Hero Academia GDR.



    Role ambientata prima evento farfalle
     
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    Arabella si sentiva meglio.
    Nell'ultimo periodo, tra allenamenti vari e scazzottate, non era stata in grado di dedicarsi un momento per se stessa. Starsene più tranquilla, senza menare troppo le mani, senza correre dietro a qualcuno, senza timore di beccarsi una ginocchiata volante da qualcuno all'improvviso. Certo, apprezzava quelle cose come chiunque altro vigilante, ma anche i momenti di calma non erano male. E si sentiva meglio. L'aria pulita, il sole che dava spettacolo mentre abbandonava il cielo, era tutto molto rilassante. Se ne stava seduta ad ammirare il tramonto come una fanciulla normale? Ovviamente no.
    Una sua collega le aveva chiesto il favore, in cambio di un turno meno pesante, di andare a prenderle un paio di cosette in un negozio lì vicino. E, dato che la nostra Vigilante è sempre disposta a dare una mano, lei aveva accettato volentieri anche per potersi godere la brezza marina. Capelli sciolto ondeggiavano al vento, troppo corti per essere definiti una chioma, non arrivando neanche a toccarle le spalle. Niente sciarpa rossa attorno al collo. Ci teneva a non essere individuata troppo. Non si poteva mai sapere se qualche uomo in nero era lì in giro. Dopo la nottata passata con Switchblade teneva la guardia alta. Anche lì, mentre camminava con le buste tra le mani, teneva un orecchio sempre teso. Non era una figura appariscente, non vestiva con un costume da bagno o con un qualche abito leggero per godersi appossitamente il mare e la sabbia. Anzi, forse proprio per il fatto che non era addobbata per una giornata in spiaggia poteva saltare un pochino all'occhio. Pantaloni e scarpe da ginnastica, t-shirt blu scuro, poteva essere scambiata per una tipa che faceva jogging, non fosse stato per il fatto che camminava e aveva delle buste in mano.
    Si fermò un istante. Lo sguardo rivolto verso il tramonto. Un flebile sorriso a piegarle le labbra.
    Era davvero bello.
    Ci voleva un attimo tranquillo. Lontano da roba da Vigilante e dalla minaccia dei terroristi. L'ombra di quella minaccia restava ancora, le faceva venire un brivido lungo la schiena come il pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere se avesse incontrato gli uomini in nero. Ma ora poteva concedersi un secondo di riposo. Di tranquill-“Che schifo!”

    Era meno di un sussurro però riuscì a sentirlo. Sarà perchè aveva l'orecchio teso, sarà perchè c'era stato un momento di così tanta calma e tranquillità che non c'era stato nessun altro suono per ovattare quel commento, sarà stato il caso ma lo udì. Si voltò in direzione della fonte, alzando un sopracciglio, non sicura di aver capito l'interezza del grugnito. "Come prego?" Non c'era molta gente in quel posto e l'uomo che aveva parlato non sembrava avercela davvero con lei. Però era un poco tesa, era tornata sull'attenti quando aveva sentito quella voce. Magari non era neanche rivolta a lei ma, in quel momento, le sembrò quasi che l'uomo si fosse rivolto a lei. Forse commentando il suo modo di vestire? Effettivamente il suo abbigliamento aveva un buco o due. Niente che si notasse troppo. O forse era per qualcos'altro?



     
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    Hector non aveva idea di cosa fare se sua madre aveva deciso di rimanere a Tokyo probabilmente avrebbe dovuto semplicemente accettarlo, ma sicuramente sarebbe andato a cercarla anche a costo di finere lui stesso nei guai.
    Il vigilante aveva ancora molti dubbi, ma in ogni caso ciò che pensava era comunque abbastanza evidente come lo era stato in quel preciso momento, dove il suo sospiro di disappunto e rabbia nei confronti del sistema di prevenzione di Tokyo era saltato all’orecchio di quella giovane ragazza.
    Certo non era colpa dei cittadini se le cose non andavano per nulla bene, forse era il momento che qualcuno iniziasse ad informare meglio la gente anzi che continuare a dare in continuazione informazioni fuorvianti.
    Adesso Hector comunque non poteva sottrarsi dal rispondere per cercare comunque di dare una motivazione , sennò sarebbe sembrato strano, anche perché molta gente con una parola sussurrata si era beccata una valanga di mazzate , anche se a lui non che gli sarebbe dispiaciuto fare a botte in quel momento, incazzato com’era o finiva lui all’ospedale o ci finivano gli altri, ma non lo avrebbe comunque mai fatto.
    In quel momento Hector oltre che incazzato si sentiva anche comunque in imbarazzo e si sforzò di fare un sorriso e emise una risata.

    “Oh oh oh! Chiedo scusa a lei signorina!”

    Disse Hector agitando le mani con un espressione ebete sul volto, come se avesse fatto una figuraccia e,in effetti, lo era, poi tornò con la sua espressione normale.

    “Stavo borbottando tra me non era riferito a lei, ma al resto dei fatti che stanno per accadere a Tokyo. Fatti anche molto pericolosi che sembra proprio che a nessuno importi. Ecco cosa mi fa schifo!”



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    ► Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Costruita in modo da imitare alla perfezione i modelli della Yuuei. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.





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    C'era tensione nell'aria. Le cose a Tokyo dopo l'annuncio di Hanzo erano come le acque di un laghetto dopo che un bambino ci aveva lanciato un sasso dentro: agitate.
    Ma lì tutto era più tranquillo. Più calmo. Più piacevole. Finchè nessuno minacciava nessuno, finchè nessuno attaccava nessuno, finchè nessuno tramava per far del male a qualcun altro la Vigilante poteva tirare un sospiro e godersi la piacevole aria marina. Era sola soletta, come al suo solito. Si sentì a disagio nel parlare con uno sconosciuto? Più che altro mantenne la guardia alta. Una persona normale avrebbe ignorato il commento e continuato a camminare per i fatti propri.
    "Ah" Disse semplicemente. L'uomo era agitato per via dei terroristi. Quel suo modo di fare, complice anche la faccia da ebete che fece l'uomo, la rilassò un poco e le fece piegare all'insù le labbra in un sorriso. "Non si preoccupi. E' normale essere agitati." Pausa. "Non condivido la sua opinione, penso che a molti importi di quei terroristi e penso che qualcuno se ne occuperà ma capisco la sua agitazione." Non poteva sapere se l'uomo era pericoloso o meno, se fingesse di essere normale o meno. Per quel che ne sapeva era lui stesso un terrorista sotto mentite spoglie. Poteva essere un civile come poteva essere un criminale, lei non poteva saperlo con certezza.
    Si era fermata, quando l'uomo si era messo a parlare, e osservava l'uomo con uno sguardo attento ma non troppo invasivo.


     
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  5. Lady Loki ™
     
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    Hector non sapeva più come farsela comprendere quella situazione, ma sempre più pareva troppo intricata e pericolosa, in ogni caso stava già pensando esattamente a cosa fare in revisione di quanto stava accadendo e la risposta della ragazza lo lasciò un po’ basito perché era facile dire che qualcuno se ne sarebbe occupato, quello era esattamente ciò che si sarebbe aspettato di dire il governo, ma poi qual’erano le certezze? Quante persone innocenti ne sarebbero andate di mezzo?

    “Si ne convengo.”

    Disse il vigilante con tono freddo,incrociando le braccia, poi prese parola solo per ricordare che le azioni in ogni caso avranno conseguenze e forse dopo potrebbe essere tardi.

    “Tuttavia se si continua con questa consapevolezza che qualcuno interverrà allora credo proprio che sarà tardi !”

    Già che poi chi altro doveva intervenire se non il governo e la società ?I soliti Heros di quartiere freschi di accademia ? Davvero ancora si credeva che quelli avrebbero potuto far qualcosa, certo Hector non poteva sapere se la ragazza parlasse di questo con la parola “occupare” , ma il solo pensiero lo faceva sorridere ironicamente come al solito visto che ormai era risaputo che quelli non sapevano più gestire la cosa e non lo affermava solo lui era un pensiero generale.
    In fondo, però se tutta quella storia la si poteva vedere da un lato “positivo” per Hector che vedeva sempre il lato cinico di ogni cosa, si poteva dire che quella situazione sarebbe stata “fantastica” per vedere il declino degli Heros. Quel lato di vedere la situazione lo eccitava.

    “Del resto se ne “occuperanno”…o si che succederà… magari se il governo che impedisce di usare il proprio quirk per aiutare gli altri cambiasse legge, rendendoli liberi, oppure gli Heros ?Ovvero quelli che non saprebbero catturare un borseggiatore nemmeno se lo vedessero con i loro occhi? Sarebbe interessante vederli fare qualcosa ogni tanto anzi che far notizia solo alle tv.”

    Hector non voleva continuare a fare la solita sviolinata demagogica in presenza poi di una donna che magari non era interessata a ciò, ma era solo lì per starsene tranquilla, quindi cercò di addolcire un po’ l’atmosfera.

    “Mmmm forse sono stato un po’ “noioso”, ma ovviamente parlavo per esperienza e personale opinione. Comunque…”

    Fece un sorriso più rilassato appoggiando un braccio alla panchina con la sua aria da “vecchio volpone”, d’altronde era molto che non parava ad una donna che non lo avesse malmenato, per qualche oscuro motivo, magari pure quella avanti a lui alla fine si sarebbe scoperto che voleva picchiarlo, o “fanculizzarlo” direttamente come al solito dopo i discorsi precedenti,ma sicuramente ne valeva sempre la pena.

    “Scusa se te lo chiedo, non per farmi gli affari tuoi, ma ecco…Sei sola?”



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    Inclinò il capo, indecisa come rispondere alle parole dell'uomo. Da un lato lo capiva, capiva la preoccupazione, la voglia di fare qualcosa, di fermare i terroristi prima che facessero qualcosa di pericoloso. Dall'altro lato però trovava quell'atteggiamento esagerato, poco controllato. Forse era solo lei che cercava di mantenere il sangue freddo e i nervi d'acciaio. "Forse qualcuno sta già lavorando al problema. Non so, non sono un'eroina o un agente di polizia, non posso saperlo." Le venne un filo la voglia di andarsene. Evitare di parlare con uno sconosciuto di cose del genere, di come era preoccupata o di come gli eroi avrebbero fatto qualcosa. Mentire sugli eroi le veniva facile in pubblico per un paio di frasi. Poi finiva per non sopportare più le frasi fatte e rischiava di dire quello che pensava veramente.
    Alzò un sopracciglio quando sentì le parole dell'uomo. Un pensiero che per certi versi era molto simile al suo.
    "La legge sull'unicità andrebbe rivista, effettivamente." Mormorò tra se e se, trattenendo le sue opinioni a denti stretti. Agitò una mano davanti al viso. "Oh no, si figuri. E' interessante sentire un opinione come la sua. Oggi giorno la gente pensa agli eroi come rockstar, e le rockstar in questione finiscono per dimenticare di essere eroi. Una parte di loro almeno."
    La mise un filo in allarme la domanda successiva. Era sola? Perchè voleva chiederlo? Perchè voleva saperlo? "Uhm, si. Dovrei incontrarmi con una collega tra..." Tirò fuori il cellulare dalla tasca e controllò, assecondando quella bugia con i gesti "...un po'. Perchè me lo chiede? Ha bisogno di qualcosa?" Era un poco nervosa. Solitamente uno sconosciuto non chiede ad una donna che cammina per strada se è sola se non per motivi non proprio "buoni"


     
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  7. Lady Loki ™
     
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    Hector onestamente aveva l’impressione che stesse di nuovo er prendere un “palo” dove non batteva il sole se continuava a chiedere cose troppo specifiche. Era evidente quindi che prima che succedesse qualche casino, visto che lui era specializzato in ciò era meglio cercare di risolvere quella situazione un po’ imbarazzante.
    Hector non appena vide la ragazza mettere mano al telefono credete che stesse telefonando di già alla polizia, eh no cazzo non proprio lì adesso!
    Hector agitò un attimo le mani emettendo un sorriso stupido.

    “Ehm…no aspetta non è come pensi…io…”

    Hector stava cercando di giustificare e stava per dirle di non chiamare la polizia, dopotutto non voleva passare per un maniaco sessuale per l’ennesima volta, poi In verità la ragazza parlò di un incontro con una sua collega , magari era una scusa per sbolognarselo, quindi comunque era meglio virare indietro prima che la situazione si trasformasse in uno “schiaccianoci “ in mezzo alle sue mutande, per opera della ragazza che già era successo con un'altra.

    “Collega? Ah…”

    Hector sospirò si grattò la testa con evidente imbarazzo, la situazione comunque andava chiarita fin da subito e le dovute scuse ci dovevano essere.

    “ Mi dispiace, ti chiedo scusa se ti ho infastidito. Diciamo che mi sento un po’ solo e a volte faccio sparate come questa, ma so dove fermarmi, non ti preoccupare...”

    Hector a parte il suo solito comportamento, che piaccia o non piaccia lui era fatto così, non riusciva a cambiare molto e si conosceva cercava quindi di non esagerare troppo, tuttavia, aveva constatato che anche a quella donna non piacesse la formulazione della legge sulle unicità e ciò lo fece un po’ pensare.

    °Anche lei sembra non gradire le leggi sulle unicità, un Heros non mi risponderebbe mai così, ma avrebbe fatto un “pippone” mentale come quello di Lion e alla fine magari avrebbe pure detto che comunque avrebbe aiutato anche uno “stronzo”! Chissà se allora non lavorasse pure lei in qualche organizzazione di Vigilanti o magari è semplicemente una libera cittadina con le sue idee. In ogni caso la cosa si fa intrigante.°

    Hector si fece un po’ più serio questa volta.

    “ Comunque sia odio anche io gli “adescatori seriali”, ho lavorato anni per debellare questa schifosa piaga da Tokyo e ancora fatica ad andarsene. Peggio dei pusher che vendono droga ai minori. Tu invece? Ho notato che non sei convinta a cento per cento sulla legge dei quirk, quindi deduco che ti piacerebbe cambiarla in qualche punto giusto? Illuminami ! “


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    Hector Sakazaki - LIVELLO - 3

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    Non aveva pensato che il gesto di tirar fuori il cellulare potesse causare una reazione particolare all'uomo. Era imbarazzo quello sul suo volto o c'era anche altro? Non era sicura al cento per cento ma ipotizzava solo la prima. Al dire della collega l'uomo sembrò a disagio, in imbarazzo per la situazione e per la sua uscita. Non sapeva se poteva fidarsi, tuttavia non sembrava minaccioso più di tanto per cui si permise di abbassare di un poco la guardia. Ma giusto un pizzico.
    Cosa doveva fare esattamente? Doveva assecondare l'uomo? Scambiarci quattro chiacchiere per passare il tempo e capire meglio chi aveva davanti o era meglio trovare una scusa buona e sbolognarselo quanto prima? Per quanto l'idea la allettasse c'era la curiosità a tenerle i piedi fermi lì, a parlare con il tipo per qualche altro istante. Curiosa di vedere fin dove si sarebbe spinto il tipo con le sue argomentazioni e le sue uscite.
    "Diciamo che mi sembra assurda. Un criminale può usare il suo quirk per far del male e non gliene importerà più di tanto di infrangere la legge sulle unicità. Un cittadino che vuole difendersi da quel criminale non può far uso della propria unicità per difendersi perchè diventerebbe un criminale a sua volta secondo la legge. Mi sembra poco equa come legge. Tutto qui." Scrollò le spalle, mantenendo una facciata di tranquillità. Era una cittadina dopotutto. Era una tipa qualsiasi. Non un eroina e neanche una vigilante. Non era nessuno di importante in quel momento. Era solo una tipa che parlava con uno sconosciuto mentre il sole continuava il suo corso nel cielo. "Ha detto che ha lavorato per debellare gli adescatori. Posso dedurre che lei abbia avuto in passato un lavoro nelle forze dell'ordine dunque?" Accennò ad un sorriso amichevole.

     
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  9. Lady Loki ™
     
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    Hector vide che la ragazza sembrava aver capito che non era un male intenzionato , ottimo così per una volta i suoi attributi erano salvi comunque il discorso della ragazza di poco dopo era decisamente più interessante cerco aveva aperto un argomento di dibattito interessante che prima o poi Tokyo potrebbe avere.
    Dopotutto c’erano state già le proteste degli anti mutant perché non ci potrebbe essere una protesta per poter legalizzare i Quirk che era la cosa più naturale che un essere umano poteva avere? D’altronde era forse necessario che un proprietario di quirk fosse un eroe o il dominatore del mondo?certo che no bastava solo il buon senso e punire come già succedeva comportamenti scorretti.
    Hector sinceramente sapeva che un giorno tutto sarebbe cambiato e forse non appena il “sistema” fallirà l’unica cosa in cui tutti credevano ovvero quello di fermare quei terroristi che minacciavano Tokyo, allora si sarebbe visto che o cosa sarebbe accaduto.
    Hector sospirò poi diede un altro sguardo al tramonto prima di rispondere su quel fronte.

    “Il problema è uno solo. La maggior parte delle leggi e del sistema giuridico in generale sono gestite da persone inette a presentare emendamenti o da corrotti che pensano di creare le leggi per volgerle a proprio favore. Il divieto dell’ uso del quirk non è altro che un appropriazione indebita, una specie di abuso di potere che serve solo come specchietto delle allodole per tenere sotto controllo chi ha quirk.”

    Hector si alzò in piedi stiracchiandosi.

    “In tutti questo, gli unici che ci andranno sempre di mezzo saranno le persone innocenti e chi li vuole aiutare . Sai sono proprio curioso di vedere come sarà gestita la storia dei terroristi che hanno minacciato Tokyo. Se se ne uscirà non sarà di certo perché qualcuno ha seguito una licenza per usare il quirk.”

    Dopo il vigilante rispose anche alla seconda domanda della ragazza.

    “Sì sono un investigatore privato. Ho avuto per le mani e le ho tutt’ora indagini varie, che magari se denunciate alla polizia rischiano di allungarsi per questione burocratiche. Invece con me basta pagare e il problema si risolve subito senza nemmeno che ce se ne accorga.”

    Hector si passò le mani sui capelli assumendo un po’ un ironica posa “plastica” degna di chi si vantava , che poi non è mica un reato.

    “ E modestamente sono anche uno bravo…”

    Dopo ritornò con i piedi per terra sciogliedo la posa, mettendo la mano destra sulla bocca.

    “Per lo meno così dicono … poi ok ogni tanto sbaglio ma raramente... eh eh eh ... “

    Hector tirò fuori il suo biglietto da visita, non mancava mai l’occasione di farsi pubblicità con la faccia tosta che aveva, anche se sperava che nessuno lo chiamasse più per risolvere sempre le magagne coniugali e questioni di “corna”, di quei casi ne aveva piene le tasche.

    “Posso lasciarti un recapito? Nel caso dovessi avere problemi.”



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    Forse non avrebbe dovuto passare cosi tanto tempo a parlare con uno sconosciuto, le diceva una vocina nella sua testa. Forse doveva allenarsi, fare qualcosa di utile. Era piu che altro un istinto primordiale, un istinto che lei teneva a bada ma che ogni tanto le saliva dentro come a dire "non perdere tempo in chiacchiere e fai qualcosa di concreto". Ma la conversazione non era così spicciola, non erano due sconosciuti che parlavano del tempo o cose sociali del genere. Si parlava di qualcosa di serio. E poterne parlare con qualcuno le faceva piacere, anche se magari quella persona poteva risultare in disaccordo (cosa che non sembrava al momento).
    L'uomo parlò e si ritrovò ad essere in accordo con molte delle sue parole. C'era effettivamente gente incapace, persone corrotte e inutili. La legge non serviva a nulla, e un poco la rattristò a pensare a tutto quello. E per quanto volesse dire qualcosa in più, dire che era in accordo con l'uomo e che quasi gli avrebbe fatto un mezzo applauso, la parte razionale di sè le disse di non agire in modo stupido. Parlare cosi, alla leggera, delle proprie opinioni in pubblico senza sapere chi stava guardando e chi stava ascoltando. Un pensiero paranoico, esagerato forse, ma che le fece richiudere la bocca, mordendosi la lingua.
    Si diede un'occhiata attorno, quasi volendo capire se qualcuno si era fermato ad ascoltare quella conversazione, se qualcuno li stava guardando male o stesse anche solo aguzzando l'orecchio. Non le parve di vedere nessuno. Ma non voleva scoprirsi troppo, non dopo la serata con Switchblade e l'attacco ai due membri di Void.
    "Ah, un investigatore privato" L'istinto le diceva che quell'uomo una licenza per quirk non ce la avesse ma evitò di chiederlo. Evitò anche di chiedere in che modo il problema si potesse risolvere in maniera "legale" per certe questioni particolari. "Se è bravo quanto avventato a parlare in giro posso solo immaginare..." Un commento che le sfuggì dalle labbra, quasi sottovoce ma udibile dall'uomo eventualmente. Lui le porse un biglietto da visita e lei lo porse la mano per afferrarlo. "Certo" Prese il biglietto e una volta preso. "Anche se dubito la chiamerò. Sono una persona relativamente tranquilla e non ho problemi di sorta. Però..." Scrollò le spalle "Non si può mai sapere quando può tornare utile una persona come lei"


     
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    Hector non si aspettava che la ragazza prendesse il suo biglietto, di solito non tutti accettavano di farlo perché vedevano che la pubblicità che faceva lui era un po’ “poco rassicurante” , però alla fine era vero che comunque il suo lavoro lo faceva bene sennò neanche la Mutant Force lo avrebbe ingaggiato per aiutarli, poi va bene che ogni tanto si sparava qualche dose con le mignotte o amava divertirsi però era pur sempre un comportamento che assumeva perché a volte il lavoro dell’ investigatore era duro e bisognava anche capire la psicologia della gente e bisognava mischiarsi con la peggior feccia.
    Hector era un uomo molto pieno di difetti, e Il suo essere “antipatico” o avere idee differenti era tutto dovuto al fatto e alla conseguenza che lui in pratica ci lavorava con i criminali, quindi doveva essere anche lui parte di essi se voleva trovarli e fermarli e non solo vestito con una tutina blu e una maschera sul volto.

    “Grazie mille per il tuo interesse.”

    Hector ovviamente sorrise dicendo quella frase, era contento di parlare con qualcuno che non lo aveva giudicato fin da subito e che soprattutto non era un criminale, comunque lei era una ragazza che a quanto pare sapeva il fatto suo e che apparentemente sembrava tranquilla, naturalmente Hector quell’”apparentemente” l’aveva intuito un po’ durante le ultime frasi sul fatto dei quik, di solito quando si parlava di quelle cose non tutte le persone gradivano il parere personale di Hector senza minacciarlo di denunciarlo, quindi quella non era esattamente come appariva.

    “Tranquilla?”

    Hector se lo chiese perché onestamente stava cercando di fare un confronto con se stesso lui era “tranquillo”? Si solo fino a quando non gli venivano toccati ciò a cui teneva di più, soprattutto sua madre però ovviamente dipendeva molto dalle situazioni, che ovviamente era meglio non rivelare in giro.

    “Ottimo così magari molta gente non mi chiamerà per cercarti !”

    Scherzò, ma era vero che comunque molta gente che conosceva Hector se vedeva un comportamento un po’ strano lo chiamavano e con lui si sapeva che non si scherzava.
    Hector voltò le spalle alla ragazza voleva ovviamente congedarsi, non voleva prenderle altro tempo.

    “Comunque sarebbe bello vederci qualche altra volta per approfondire meglio le nostre conoscenze, magari avanti a un bel caffè caldo.”

    Salutò con la mano destra la donna, mentre si allontanava camminando.



    qNjfunR





    Dati & Riassunto



    Hector Sakazaki - LIVELLO - 3

    Forza 70 - Quirk 48 - Agilità 32 - Energia 175


    stato fisico :
    stato mentale:


    Tecniche/Equipaggiamento usato:

    [Costume] Suit:
    ► Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Costruita in modo da imitare alla perfezione i modelli della Yuuei. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.





    Note:








    Il Layaut e la grafica è opera di Lady Lokied è stato fatto apposta per utilizzo in Become a Hero:My Hero Academia GDR.
     
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    Lesse il biglietto, segnandosi mentalmente tutte le informazioni che riusciva a memorizzare, quasi si aspettasse che il biglietto prendesse fuoco tra le sue dita e tutto scomparisse...forse doveva proprio concedersi un momento di relax vero e non andare a prendere roba per qualcuno. Terme magari, sempre che il suo misero stipendio glielo permettesse. Alzò lo sguardo, dando una seconda occhiata a Hector. Appariva imponente, forse anche un filo minaccioso per qualcuno meno esperto di lei nel tenere a bada le emozioni, e probabilmente anche senza un quirk d'attacco avrebbe intimorito qualche sprovveduto. Sorrise al dire di lui, anche se non era certa del senso di quella frase, mascherò la confusione con un sorriso e annuì con un cenno del capo. Con un gesto rapido della mano si infilò il bigliettino in tasca, evitando di agitare troppo le buste che teneva tra le mani.
    "Vedremo" Rispose alla sua proposta. L'unica cosa che sapeva dell'uomo era quello che c'era scritto sul bigliettino. Dall'altro lato l'uomo non sapeva nulla di lei se non qualche opinione. Che ci avesse provato? Riflettè mentre si girava verso la propria strada, lanciando un'occhiata all'uomo scomparso, andato via. Non era brava nel sociale ma non le era sembrata un tentato rimorchio. Anche se poteva benissimo sbagliarsi, visto la sua inesperienza. Sospirò. "Sarà il caso di parlarne con quella lì?" Era un tipo strano, vero, ma degno dell'attenzione della Vigilante con le corna? Scrollò le spalle e si allontanò per la sua strada, pensierosa. Il sole stava tramondando e lei non voleva starsene lì come una stoccafisso.

     
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    Ciao ragazzi,

    Nulla di particolare da dire, segnalo solo a Loki numerosi typo, alcuni anche molto frequenti (come "Heros" al posto di Heroes) che rendono a volte faticosa la lettura.

    Hector: +40 exp
    Arabella: +50 exp

    Passo e chiudo! :**:
     
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12 replies since 30/11/2020, 02:33   186 views
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