Bravery to promise

SQ - Fuyuko Tanaka

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    Fuyuko Tanaka
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    Scheda
    Exp: 1120
    Livello: 6
    Fazione: Heroes
    Forza: 045
    Quirk: 250
    Agilità: 230

    Peso Trasportabile: [0]

    Narrato - Parlato - Pensato - Ema - Baiko - Misako - Eisuke

    [31 Ottobre 2022, 23:20]


    L’estenuante ticchettio dell’orologio e l’interruzione improvvisa delle comunicazioni con i suoi cari, rendevano quell’attesa snervante. Era difficile mantenere la calma quando tra le fessure delle finestre sbarrate non filtrava luce, ma solo un oceano di buio e disperazione. I telegiornali erano stati chiari a riguardo: Nessuno doveva abbandonare il proprio domicilio. Una prigionia forzata nelle stesse mura che un tempo donavano calma e serenità. La paura si era insinuata tra in vicoli del quartiere di Asakusa, anche se grazie all’intervento della Pro-Hero Rocket Girl era diventato un punto di ristoro per profughi e sfollati. Aveva sentito che gli altri quartieri di Tokyo non se la passavano meglio, assaliti dal farmaco e da orde di lepidotteri. E per quanto si ritenesse fortunata, il suo pensiero andava alle persone a lei care che in quel momento combattevano là fuori per salvare quante più vite possibili. Era una corsa contro il tempo, e saper che lei stesse sprecando il suo tempo seduta intorno al tavolo della cucina rendeva la situazione insostenibile.
    - D…Devo andare. - Osò interrompere con voce tremolante quel silenzio. Aveva ricevuto una convocazione da Quiet Perfume, suo mentore in quanto tirocinante dell’agenzia Lifeline. Era richiesto tutto l’aiuto possibile. - … - La donna fece finta di non sentire, temendo che quel timore che l’aveva tormentata fin dalle prime ore dell’attentato delle farfalle diventasse realtà. - Okaasan, devo andare. - Ribadì con voce ferma. Non era più una bambina da proteggere, ma un’aspirante Pro-Hero che stava muovendo i suoi primi passi nel mondo del lavoro. - No. È troppo pericoloso! Va in camera tua e controlla che tuo fratello stia dormendo. - Mettere a letto Ikki era stata la prima premura della donna dalla chioma turchese. Forse pensava che nei sogni ci fosse una realtà meno dura e terribile di quella che stavano vivendo. - Non puoi trattenermi. - Fu fulminata dallo sguardo della madre. Ma non c’era durezza. Erano gli occhi di una madre disperata, in pena per il futuro dei suoi figli. Logorata dalla paura di perdere i propri figli, come era accaduto in passato. - Vai in camera ed assicurati che tuo fratello non abbia incubi. - La richiesta disperata di una madre, che in cuor suo sapeva di non poter proteggerli per sempre dall’inferno che si stava scatenando là fuori.
    Fuyuko ubbidì, incapace di arrecare ulteriore dispiacere alla madre. Ricontrollò gli ultimi messaggi ricevuti, almeno prima che le comunicazioni fossero interrotte. Aprì la chat con suo padre, un invito a restare in casa e non uscire per nessuna ragione. Nessuno era pronto ad altre perdite.
    Si gettò sul letto a peso morto, con i capelli turchesi che si sparpagliarono sul piumone floreale. Strinse al petto il soffice cuscino, affondando le unghie fino a sbiancare le affusolate dita. Aveva bisogno di urlare. Tagliata fuori da tutto, incapace di sapere dove fosse suo padre o Shinso. In pensiero per i suoi amici ed in pena per tutte quelle persone che stavano soffrendo intorno a sé e senza poter fare qualcosa per loro. Le sirene della polizia e delle ambulanze spesso interrompevano quel sovrumano silenzio. Negozio e l’ingresso erano stati sigillati a dovere. A lei non restava che premere il cuscino contro il viso e provare a spalancare le labbra, nella speranza di svuotarsi di quel malessere. Sentì gli occhi inumidirsi ed il viso prendere colore per lo sforzo. Quel malessere non andava via, per questo decise di metterlo su carta.

    “Caro Diario,
    Ormai è notte fonda e non riesco a chiudere occhio. Probabilmente attenderò l’alba versando lacrime sulle tue pagine, oppure collasserò su di te quando la stanchezza verrà a prendermi. Vorrei tanto sognare e ritrovarmi in un posto migliore, ma sono certa che se chiudessi gli occhi finirei per cadere nell’ennesimo incubo.
    Temo per mio padre che è là fuori a svolgere il suo lavoro da poliziotto.
    Temo per Yu-kun che non lo sento da diverse ore. Avrei dovuto scrivergli dei miei sentimenti o un semplice “Ti amo” ma non ci sono riuscita. È un po' come ammettere a me stessa che potrei non rivederlo.
    Le chat silenziose con Mire-chan, Ha-chan e Tobi-kun mi inquietano. Temo che uno di loro non possa tornare. Stò ricontrollando lo schermo da ore ed ore, eppure i miei messaggi non arrivano ai destinatari.
    Caro diario, penso che questo sia uno dei giorni più brutti della mia vita. E mi chiedo del perché di tanto dolore.
    Si mi rivolgo a te, Hanzo-san perché?”


    [1 Novembre 2022, 06:00]


    Non aveva chiuso occhi, o forse aveva riposato solo per qualche ora. Il viso pallido era contornato da due occhiaie ed occhi già rossi di pianto. Sapeva di dover ferire sua madre, la roccia su cui si era adagiata più e più volte. Voleva solo rendere quel momento il meno doloroso possibile, pensando che non ritrovarla nel letto al risveglio fosse stato meno difficile per tutti. Ed invece era più semplice solo per lei. “Egoista!” Una verità, anzi un marchio che non sarebbe andato via facilmente. Lasciare da soli sua madre ed Ikki-chan non la rendeva per nulla tranquilla, soprattutto con Villains in giro che approfittavano del caos generale. Eppure Rocket Girl stava svolgendo un ottimo lavoro nel mettere in sicurezza il quartiere e non poteva di certo ignorare la convocazione di Quiet Perfume. Indossava già la tuta da eroina. Il cielo continuava ad essere buio, nero come la pece. Era il primo giorno senz’alba a Tokyo e percepiva un freddo che le gelava perfino le ossa.
    - Sta attenta! - Quel sussurro da dietro l’angolo le gelò il sangue nelle vene. Si voltò per ritrovare il viso della madre emergere dalla porta scorrevole della cucina. Profumo di caffè che era diventato quasi nauseante e due grosse occhiaie lasciavano intendere che la Nakamura non aveva davvero chiuso occhio. La figlia gettò l’equipaggiamento a terra, compresa la maschera anti-gas che le aveva spedito l’agenzia il giorno prima. - Okaasan… - Abbassò lo sguardo, colpevole. Era colpevole di essere così vigliacca, nel fuggire alle prime luci dell’alba invece di affrontare sua madre. In lei aveva sempre trovato rifugio e conforto. La scomparsa di Ryu-kun aveva indurito il suo cuore, riversando il suo malessere in un attaccamento morboso verso i figli rimasti. - Promettimelo! - La Tanaka iniziò a raccogliere l’equipaggiamento caduto. Cercava il coraggio dentro di sé. Si poteva davvero promettere a cuor leggero anche quando non si era sicuri di poter mantenere la parola data? - Promettimelo! - Ripeté con insistenza la donna, affranta dalla preoccupazione e logorata dal timore di perderla. - Lo prometto! -
    La situazione all’esterno era ben peggiore di quanto si aspettasse. Le orde di lepidotteri e le nubi di farmaco ostacolavano non solo la vista ma complicavano gli aiuti umanitari ed i soccorsi. Si era assicurata che la maschera fosse ben adesa al viso, non lasciando nessuno spiraglio e di avere abbastanza filtri per le prossime ore. Lungo il tragitto all’Evergreen Terrace ritrovò riversi a terra più di un civile, privo di coscienza per l’irrazionale incoscienza di andare contro il coprifuoco. Esisteva un limite sottile tra l’incoscienza e la voglia di sfidare le regole. In quel momento si rese conto che molte più persone di quanto pensasse avevano perso il lume della ragione. Dovette fermarsi più volte per chiamare i soccorsi e segnalare la posizione del civile. Qualche volta dovette lasciare tutto nelle mani di qualche poliziotto di pattuglia, o attendere l’ambulanza per trasportare la persona alla struttura ospedaliera più vicina. Riuscì a giustificare il suo ritardo per emergenze improvvise, tralasciando il conflitto avuto con la madre. Nonostante ciò riuscì ad ottenere la sorveglianza di alcune scorte alimentari proprio al distretto di Asakusa. Affiancata da un autista iniziò a pattugliare le strade del quartiere per distribuire i viveri ai cittadini chiusi in casa. Bussò porta per porta per assicurarsi che tutti avessero cibo e beni di prima necessità. Ed il suo Quirk fu molto utile, visto che i lepidotteri ed il farmaco sotto forma di gas mal sopportavano le correnti d’aria che creava. Ciò rese i soccorsi ben più rapidi e con meno rischi.
    Non riuscì a stimare per quante ore lavorò senza sosta. Il cielo era oscurato dai gas mefitici di Hanzo, ma l’adrenalina e la responsabilità che gravava sulle sue spalle dissipò ogni forma di stanchezza. Sapeva che in qualche quartiere di Tokyo anche i suoi amici stavano facendo del loro meglio.

    “Caro Diario,
    Non so che ora sia e non penso sia importante.
    Sono esausta!
    Quindi mi perdonerai se scriverò solo poche righe, temo di potermi addormentare all’improvviso e non scrivere altra parola.
    La situazione nei quartieri della città è peggio di quanto mi aspettassi. A seconda dei rapporti arrivati all’Evergreen Terrace ci sono molti diffusori di farmaco sparsi per tutta la città e ci sono stati contatti con alcuni membri del culto. Spero di non trovarmi faccia a faccia con nessuno, non ti nascondo il mio timore. Si lo so, dovrei essere più coraggiosa ed affrontare il pericolo come una vera Eroina, ma non ci riesco! Vedo tanta sofferenza in giro, tanto dolore e paura.
    Continuo a non comprenderne i motivi.
    In verità sono così stanca da non riuscire più a domandarmelo. Sarà meglio che riposi,
    Buona notte, Caro Diario!”


    [3 Novembre 2022, 15:27]


    Un altro giorno di rifornimenti ai residenti del quartiere di Asakusa. Con l’arrivo di profughi da tutta Tokyo la richiesta di scorte di cibo e di medicinali era sempre in crescita. Per questo alla Tanaka fu affidata la responsabilità, insieme ad altri Pro-Heroes di Lifeline, la responsabilità di continuare con la distribuzione delle risorse. Mentre l’autista provvedeva a caricare e scaricare gli scatoloni di provviste, la Tirocinante teneva vivo i flussi ventosi per allontanare farfalle e gas dalla zona di scarico. Richiedeva una gestione parsimoniosa delle energie, anche perché un controllo così fine e preciso le sottraeva tanta concentrazione. Era un bene che in quei pochi mesi che frequentava l’Evergreen Terrace avesse potenziato l’affinità con il suo Quirk. Nonostante ciò si trovava esausta ed a corto di fiato, finendo per concedersi qualche minuto di riposo.
    E proprio appoggiata al muretto di un panificio dalla serranda chiuso, si ritrovò a boccheggiare dentro la maschera. Il caldo respiro finiva per creare condensa sul vetro della maschera, limitandole la visuale per pochi secondi. La schiena scivolava appena lungo la muratura del negozio, fino a sedersi sul marciapiede. Il camion dei rifornimenti era poco più avanti, mentre l’autista controllava le spie del motore temendo un guasto. Si passò una mano tra i capelli turchesi, asciugandosi la fronte da perlacee goccioline di sudore. *Uff* Con una matita ormai ridotta all’osso rigò anche l’ennesimo indirizzo. Mancavano ancora un bel po' di domicili dove consegnare latte, pane e beni di prima necessità. *Uh?* Improvvisamente un tonfo attirò la sua attenzione. Proveniva dal vicoletto adiacente. Le bastò allungare il collo per notare due persone incappucciate con l’intento a violare un negozio. La vetrina non era stata infranta, ma il vetro era stato tagliato da parte a parte. Una delle due losche figure aveva fatto cadere il pezzo di vetro sulla stradina asfaltata. La Tanaka rimase dietro al muretto, sporgendosi appena per osservare la situazione. A parte i due loschi figuri non c’erano altre persone. Aveva sentito parlare di ladruncoli o criminali che approfittavano della situazione per darsi allo sciacallaggio. Lo trovava un atto deplorevole, soprattutto quando c’erano così tante persone in bilico tra la vita e la morte. L’umano egoismo non aveva limiti.
    Nonostante il cuore della Tirocinante le martellava il petto, ebbe la lucidità mentale di richiedere subito una unità di polizia, grazie ad una ricetrasmettitore donatole dalle forze dell’ordine. Dopo aver riposto lo strumento alla cintola deglutì a fatica, sentendo la gola secca, anzi arida. Non c’era nessuno che potesse aiutarla ed era in svantaggio numerico. Trattenerli in attesa dei rinforzi era la cosa più logica da fare, visto che la pattuglia della polizia più vicina avrebbe impiegato poco meno di dieci minuti per arrivare sul luogo. La centrale di polizia e le agenzie di Pro-Heroes erano intasate di richieste in quelle ore così critiche. “Tocca a te!” Quante volte aveva ripassato gli schemi d’azione pattuiti con Bookworm? Quante volte aveva partecipato a simulazione con i suoi colleghi di Lifeline?
    Uno dei malfattori stava già violando il negozio, ponendo alcuni Pc portatili sul marciapiede. In qualche modo avevano eluso l’antifurto della piccola attività. All’aspirante eroina non restava che intervenire. Si fece coraggio e decise di avanzare. - A…Alt! - Sentì la voce morirle in gola. Come le aveva sempre rimproverato Bookworm non poteva essere flessibile con il crimine. I due ladruncoli dovevano rispondere davanti alla corte di giustizia del loro reato. E li aveva colti in flagranza di reato. Con la licenza provvisoria poi aveva tutto il diritto di intervenire. - Non potete stare qui! - Oltre che a violare il coprifuoco i due malviventi stavano svaligiando un negozio. - Si…Siete in arresto in nome della legge! - Deglutì a fatica. - Per violazione del coprifuoco, effrazione e tentato furto. - Non era stata molto convincente, o quantomeno dalla voce non traspariva alcuna autorità.
    Per pochi secondi i movimenti delle due figure si bloccarono. Poi un’improvvisa risata riecheggiò, incupita dalle maschere che indossavano al viso. - Torna a casa, mia cara! - Sembrava la voce di una donna. Aveva il cappuccio tirato sul capo ma scarlatte ciocche di capelli scendevano sulle clavicole fino a fermarsi al seno. Invece il secondo, più mingherlino e basso della donna, mostrava una chioma ramata e sembrava incerto nell’appoggiare sul marciapiede l’ennesimo pc portatile che stava trafugando. - Cosa aspetti? Muoviti! Non abbiamo tutto il pomeriggio. - Rimproverò il collega, che si rimise a lavoro.
    Davanti a quella deliberato tentativo d’ignorare la sua autorità la Tanaka non sapeva come ben reagire. Forse era stata poco convincente, ma il suo abbigliamento lasciava ben trasparire che fosse un’aspirante Pro-Hero. Ciò però non impensierì la donna, che sembrava a capo di quel piccolo furto con scasso. - Non vorrei ripetermi ma… - Avanzò di qualche passo. - Zitta mocciosa! Non sei l’unica ragazzina che s’improvvisa Pro-Hero per cercare di ripulire le strade da gente come noi. - La Tanaka si morse il labbro inferiore, un gesto coperto dalla maschera anti-gas. Poi con l’ausilio delle mani, come un’artista pronta a dipingere su tela condensò un bel po' di vapore acqueo nell’atmosfera per creare ben due omini di nuvola alle spalle dei due malviventi, per impedire ogni tentativo di fuga. - Arrendetevi. - Un debole consiglio, che ovviamente non fu ben accolto dalla rossa. Con uno scatto felino la ladruncola colpì uno dei due omini pan di nuvola con un calcio, finendo per farlo dissolvere. Poi iniziò a correre contro la Tirocinante. La Tanaka rilasciò un bel po' di bolle di gelo dal filtro della maschera, nella speranza di arrestare la corsa della malvivente. Nonostante il repentino abbassamento della temperatura, la donna fu scaltra nell’abbassarsi al momento giusto e poi afferrarle con violenza il collo. - Kyahhh?!? - Sentì il fiato spezzarsi, soprattutto quando vide la mano della donna allungarsi letteralmente. Era dotata di un Quirk di estensione e scivolava agilmente sull’asfalto della stradina con le stesse movenze di una serpe tra l’erba. - Ti avevo avvertita, mia cara! - Melliflua sussurrò alla Tirocinante, mentre il suo corpo si avvolgeva in mille spire.
    - Non…Non avrai mica intenzione di… - Le parole morirono nella gola del ragazzo dalla chioma ramata. Era rimasto paralizzato dall’eventualità di diventare un assassino, o quantomeno venir convolto nell’omicidio di una Pro-Hero. Intanto la Tanaka si sentiva stritolare. La presa sulla gola le impediva di proferir parola, ma cosa ben peggiore di emettere le sue bolle climatiche. Uno dei suoi peggior punti deboli, che stava provando a superare con i duri allenamenti all’agenzia Lifeline. “Credici! Sii forte!” Sentiva le forze venir meno e la vista offuscarsi. Le labbra boccheggiavano dietro la maschera, come un pesce fuor d’acqua. “Lo hai promesso!” Impossibile dimenticare la promessa fatta alla madre. La resa non era contemplata.
    Nuvole temporalesche, nubi nere come la coltre di veleno che dilagava in tutta Tokyo. Quel barlume di speranza che si tramutò in un fulmine a ciel sereno. Un lampo. Poi una scarica ed infine i gemiti di dolore della donna riversa a terra. Il suo corpo aveva creato un bipolo con estrema naturalezza e facilità, tanto da scaricare come un parafulmine l’evento atmosferico. Uscita illesa dalla sua stessa offensiva, cadde in ginocchio con le mani che massaggiavano il collo. *Cough-cough!* Probabilmente la presa le avrebbe lasciato qualche livido sulla nivea pelle, ma era riuscita a non farsi ammazzare dalla ladruncola di quartiere. Il complice rimase a bocca aperta, terrorizzato dall’improvviso fulmine che si era abbattuto sulla collega. - E…Ema. - La donna rossa rimase a terra stordita. Alcuni dei suoi muscoli si contraevano involontariamente per l’improvvisa scarica elettrica. - *Cough*… Vi..Vi… *Cough*…Dichiaro in arresto! - Le nuvole si addensarono intorno alle mani e alle caviglie della donna per creare delle manette. La Tanaka era quasi in piedi quando il complice di Ema, si gettò a terra e sollevò le mani. - Mi arrendo! Mi arrendo! - Tutto sommato erano due ladruncoli da quattro soldi, ma l’ordine andava riportato nelle strade di Tokyo.

    “Caro Diario,
    Ho avuto paura, molta paura.
    Temevo di non farcela e per la prima volta mi sono ritrovata da sola, senza poter nascondermi dietro nessuno. Non c’erano giustificazioni o scuse, ma dovevo guardare in faccia alla realtà. Sono stata coraggiosa quanto incosciente! Avrei potuto pedinare i due ladri e fornire alla polizia l’indirizzo del loro nascondiglio.
    Sono stata un po' egoista, rischiando di non mantenere la promessa fatta a mia mamma e mettendomi in serio pericolo. Sai perché l’ho fatto?
    Per essere all’altezza dei miei amici.
    Sono certa che in qualche quartiere di Tokyo in questo momento stanno lottando ed affrontando pericoli ben peggiori. Non sono mai stata coraggiosa come Yu-kun, intelligente come Tobi-kun, forte come Mire-chan o determinata come Ha-chan. Avevo bisogno di dimostrare a me stessa di potercela fare, di non essere l’inetta che ho sempre temuto di essere.
    Ragazzi il mio pensiero è con voi, vorrei tanto sapere come state e spero di rivedervi presto.”


    [5 Novembre 2022, 12:16]


    Di rientro da un meeting con Quiet Perfume sulla situazione in città, dopo i multipli arresti e lo spegnimento dei diffusori del farmaco, la Tanaka quasi si trascina sulle scale per entrare in casa. Era davvero stanca, anzi esausta. La fioreria era ancora chiusa, anche perché lo stato d’emergenza non era rientrato. Riaprendo la porta di casa la Tirocinante si ritrovò davanti il viso stanco e affaticato di un uomo in divisa, suo padre. La madre sembrava in lacrime. Ikki seduto ad una sedia e con un disegno incompleto sul tavolo.
    Il tempo sembra essersi fermato.
    Ed anche il suo cuore.
    - Tesoro, abbiamo trovato tuo fratello. - L’uomo si era chinato come quando faceva da bambina. I singhiozzi della madre in sottofondo. Il viso stravolto e confuso di suo fratello. - Oniisan? -
    Un nome.
    Una speranza.
    Poi il buio.

    “Caro Diario,
    Ryu-kun è in coma. In questo momento è in ospedale.”


    Per quella giornata non scrisse altro.

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    • Equipaggiamento
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    ► Effetto: Lorem ipsum.
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    ► Equipaggiamento 2: Lorem ipsum.
    ► Danno: Lorem ipsum.
    ► Peso: [1]

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    SQ in cui sono narrati gli eventi che hanno coinvolto Fuyu-chan durante l'attacco del Culto a Tokyo.

    Ho seguito l'ambientazione riportata nella Quest ad Asakusa e ringrazio Ryuko per avermi fornito informazioni in più per il successivo sviluppo del BG della mia pg.

    Mi piacerebbe che questa SQ venga presa in considerazione per la carriera da Pro-Hero (se ritenuta meritevole).

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    Nooo il plot twist finale??

    Ci sei mancata.

    Fuyuko: +25exp

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