Moumoku Hizoku

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    ▪ Nome Cognome: Moumoku Hizoku, 盲目 匪賊 — L'identità affidatale dopo il suo arrivo in Giappone e quella con cui si identifica. Significa letteralmente Bandita o Teppista Cieca in base alla traduzione. Le è stato dato quasi scherzosamente, poiché indica sia la sua condizione di cecità che il suo carattere ribelle ed irriverente.

    ▪ altre identità: Anastacia Miller — Il suo nome americano e tecnicamente quello reale. Datole da Sarah Miller, la madre naturale, è un nome che non usa o sente da così tanto tempo che probabilmente lo ha anche dimenticato.

    Momo, 桃 — Il suo soprannome principale e quello con cui si presenta più spesso. È un'abbreviazione di Moumoko ma significa anche "Fiore di Pesco". Questa è anche l'identità con cui è principalmente conosciuta all'interno dell'Eden's Thorn.

    Kensatsukan no Seigi, 検察官の正義 — Abbreviato molte volte semplicemente in Seigi, 正義, è la falsa identità che usa al di fuori dell'Eden durante gli scontri e i suoi traffici illeciti. Significa High Prosecutor Justice, poiché si ritiene la suprema portatrice di giustizia dell'organizzazione. È un titolo che si è data da sola e che ha usato per la prima volta durante i combattimenti organizzati da Madame de Steal; esiste per poter mantenere intatte le sue identità da intrattenitrice come Momo e Jessica.

    Jessica Krupnick — Il suo nome d'arte. Lo usa per tutte le sue esibizioni fuori dall'Eden's Thorn e specie per la sua carriera da cantante.

    ▪ età e data di nascita: 28 Anni; 6 Agosto 1994

    ▪ Luogo di Nascita: New York — Nasce in America nella "Grande Mela", nel quartiere latino East Harlem, in cui ha vissuto fino all'età di sei (6) anni. Ma è passato così tanto tempo che probabilmente non ha memoria di quel periodo.

    Tokyo — O così le hanno sempre detto di dire. Non sa di preciso in quale quartiere e non se n'è mai interessata. Presume nei dintorni del quartier Shinjuko dove è sempre risieduta la sede dell'Eden.

    ▪ Fazione & Affiliazione: Villain — Eden's Thorn. È membro dell'organizzazione sin dall'età di sei (6) anni, ossia da quando è stata adottata dalla Madame

    ▪ Famiglia e Affetti: Sarah Miller — Madre biologica di Anastacia, una giovane ragazza madre di origine latino-americana. Ha cresciuto la figlia fino all'età di sei (6) anni, dopodiché Anastacia ha perso con lei ogni tipo di contatto dopo il suo trasferimento in Giappone. La bambina però ora è una donna e probabilmente non ne ricorda più né il volto e né il nome.

    Madame de Steal — La madre -adottiva- di Momo. Era la fondatrice dell'Eden's Rose, attualmente deceduta, era la persona a cui la donna era più legata. Nonostante amasse infastidirla, farle scherzi e causarle problemi, non era altro che un suo modo per attirare le sue attenzioni e dimostrarle di volerle bene.

    Bill König — Il "piccolo Billie", come lei ama chiamarlo, ma in realtà è uno dei suoi fratelli maggiori. È l'attuale capo dell'Eden's Thorn, un uomo troppo serio per i suoi gusti e che per questo motivo non l'è mai andato molto a genio. Probabilmente il sentimento è reciproco.

    ▪ Gruppo sanguigno: A positivo.

    ▪ Occupazione: Cantante indipendente — Fuori dall'Eden porta avanti da sola una carriera da cantante solista. Si esibisce principalmente in locali notturni e serali con un repertorio che comprende musica più classica, successi degli anni 70-80, per via del tipo pubblico che intrattiene.

    ▪ Orientamento sessuale: Pansessuale Aromantica — Anche se le sue azioni contraddicono spesso questa affermazione, non si ritiene né una donna di facili costumi e né alla ricerca di un qualche tipo di relazione, tuttavia ama il divertimento più di ogni altra cosa. Non si tira mai indietro quando c'è da "spassarsela" e non fa alcuna discriminazione quando si parla di sesso: genere, razze, etnie, o qualunque altro fattore discriminatorio preferite anche perché non vede, chiunque va bene se c'è la giusta intesa ed attrazione fisica ed è un qualcosa che non va al di là di una notte di passione.

    ▪ Particolarità: È un'artista a tutto tondo. Oltre a saper cantare, sa recitare, danzare e suonare diversi strumenti musicali.

    Il suo aspetto ricorda quello dei diavoli nel folclore cristiano.

    Canta spesso i successi degli anni 70 e 80 durante le sue esibizioni, ma nel privato ama cantare ed ascoltare musica più aggressiva come Rock e Metal.

    Ha una passione non tanto segreta per le canzoni dei cartoni animati Disney.

    Porta sempre con sé un vecchio walkman con cui ascolta, tramite cuffie o le casse integrate, le sue musiche preferite. Molto spesso lo usa come sottofondo musicale per anticipare le sue "entrate in scena".

    Ha una buona cultura pop, non solo musicale ma anche letteraria e cinematografica, grazie agli audiolibri, alle audiodescrizioni e al suo fidato walkman.

    Si presenta con identità differenti a seconda dagli abiti che indossa e di dove si trova quando la si incontra: Momo, quando in giro vestita normalmente o sta svolgendo attività dentro o per conto dell'Eden, l'abito in questo caso non conta; Seigi, quando è in costume da uomo ed occhiali da sole ed è in vena di attaccare briga; Jessica, quando è in abiti molto eleganti e solitamente nei locali dove si esibisce.

    È una provocatrice nata e ama infastidire e mettere a disagio le persone, indipendentemente da chi si trova davanti.

    Odia quando la si definisce una ragazzina.
    ASPETTO FISICO — Con un corpo tonico ed allenato distribuito su 166cm e 56Kg, Moumoko si presenta come una donna dal fisico sportivo e snello che, nonostante la sua cecità, è molto curato nella sua immagine. Il suo aspetto tuttavia risulta tutt'altro che ordinario: la sua pelle è pallida quasi cinerea, i suoi capelli sono albini e gli occhi bianchi e vitrei, quasi a voler sposare questa sua colorazione monocromatica; a contrastare tutta questa lattescenza, due corna nere spuntano da sopra la sua testa ed una coda da dietro la schiena, anch'essa nera ma inoltre liscia e con la punta a forma di freccia, come proseguo esterno della sua spina dorsale. Lungo tutta la schiena e parte delle spalle infine, Momo sfoggia un irezumi raffigurante una tigre ruggente, completato da una serie di cicatrici che si è provocata in risse e altri eventi simili.
    La donna è alquanto volubile e le piace cambiare spesso, indossa vari abiti di tipi molto diversi, tuttavia tutti quanti molto costosi ed appariscenti; per ovvi motivi, si fa accompagnare dalle sue sorelle quando vuole cambiarsi d'abito, quindi si potrebbe dire sia il suo vestiario segua più il loro di gusto che il proprio. "L'importante è che sia comodo", dice lei. In base alle occasioni, indossa però degli abiti ricorrenti. Quando si esibisce indossa sempre vestiti molto eleganti, tuttavia quando lo fa sotto il nome d'arte di Jessica Krupnick, veste quasi sempre un lungo abito da sera rosso, dalle scollature molto lascive e provocanti. Per quando invece si sente in vena di far baldoria e attaccar briga, il suo "costume" preferito è una camicia rossa abbinata ad un completo nero ed elegante da uomo, con tanto di cravatta al collo, del quale la giacca la indossa poggiandola semplicemente sulle spalle -"come se fosse un mantello", se chiedeste a lei-; inoltre, per celare la sua identità cecità, indossa degli scuri occhiali da sole neri che occultano completamente i suoi occhi.
    Momo_Mid
    CARATTERE — Nonostante la disabilità agli occhi sin dalla giovane età, Anastacia Moumoku è sempre stata una persona estremamente solare e vivace, che ama il divertimento in tutte le sue forme ed odia sia far vittimismo che essere trattata con riguardo per via della sua disabilità. Se la si potesse descrivere con pochi aggettivi, è una ragazza che appare prepotente ed estremamente sfacciata e diretta, che non ha mai paura di dire quel che pensa; ama provocare ed infastidire il prossimo ed ascoltarne le reazioni adirate, incurante se chi ha davanti sia una persona qualunque o qualcuno d'importante. Tuttavia, le sue esperienze teatrali e le conoscenze di recitazione, le permettono di interpretare ruoli anche ben diversi dal suo solito personaggio; in base all'occasione e al contesto, sa presentarsi come una donna raffinata, cordiale e sensuale, che tende sempre a provocare chi le sta attorno ma con mezzi ben differenti dal suo solito modo di fare. Anche il suo sorriso, che sfoggia quasi sempre indipendentemente dal suo personaggio, può mutare da uno sfacciato che sembra solo suggerire un "ti sto prendendo per culo", ad uno più lascivo e velato che sembra suggerire decisamente un altro tipo di messaggio.
    Rimane però una persona estremamente socievole ed una gran chiacchierona, priva di pregiudizi e che non discrimina le persone; per farsi un'idea di chi ha davanti a sé, usa molto gli altri suoi sensi ma anche la sua unicità. L'udito è ovviamente il primo tra questi, ma non il suo preferito: voce e tono possono dire molto di una persona, ma ci son modi migliori, più fisici, per conoscerla veramente; l'olfatto, beh, è più per un discorso di igiene personale, ma può dire molto su vizi ed abitudini di qualcuno; il suo quirk invece l'aiuta a comprendere un po' la forma di chi le sta attorno; ma il suo senso preferito è sicuramente il tatto. Quando è necessario o vuole conoscere meglio qualcuno, il suo viso, la sua fisionomia, i suoi difetti, c'è pur sempre il buon vecchio contatto fisico che fa al caso suo; tende infatti ad essere una persona "molto fisica" in tutto quello che fa, noncurante di invadere gli spazi personali altrui. Per questo motivo ama di gran lunga i mutant, o comunque persone con deformazioni e/o protuberanze alquanto pronunciate, alle cosiddette "persone normali", poiché sia il suo quirk che il tatto, le permettono di distinguerle più facilmente dai comuni esseri umani che, ai suoi occhi, appaiono invece tutti uguali.
    Un'altra particolarità di Moumoku è che nonostante i suoi modi rudi e mascoli e la sua disabilità agli occhi, è un'artista a tutto tondo. Sa suonare, danzare e recitare ma, più di tutto, ama cantare. Trova ogni occasione buona per sfoggiare le sue abilità canore, le basta una singola parola e riuscirà a trovare la canzone giusta per attivare questo suo lato canterino; si porta persino dietro un piccolo walkman con cassetta, con cui ascolta -e fa ascoltare- le sue canzoni preferite che agli altri piacciano oppure no.
    Comunque sia, ama l'arte in tutte le sue forme non visive. Come si può immaginare ha una certa cultura in ambito musicale, ma essa spazia anche in altri settori pop quali letterario, cinematografico e... d'animazione -che gli Dei benedicano gli audiolibri e le audiodescrizioni-. I suoi atteggiamenti da donna dura ed indipendente non lo suggerirebbero, ma possiede una cultura nient'altro che indifferente sulle opere animate Disney dell'epoca d'oro, una passione che si porta dietro sin da quando era bambina.
    Escludendo l'Eden e le altre sue attività illecite, tra tutte queste sue abilità artistiche, solo il canto è quella che le ha fornito una qualche carriera professionale, esibendosi su richiesta -ma a volte anche per suo diletto- in locali notturni per creare musica d'atmosfera.
    « La vita è un gioco e la vince chi se la gode di più! »
    BACKGROUND — Anastacia Miller, questo era il suo nome prima che la sua vita si spostasse a Tokyo. Nasce a New York a metà anni novanta da Sarah Miller, una giovane ragazza madre di origini latine, lasciata dal compagno poco dopo l'inizio della gravidanza. Non è nata con particolari problemi e la sua infanzia è stata alquanto nella norma ed equilibrata: la madre la crebbe da sola ma supportata economicamente dai nonni poiché, nonostante i turni doppi che faceva nel mini market in cui lavorava, non guadagnava abbastanza per poter star dietro alle spese necessarie per dare il meglio alla sua piccolina.
    Nonostante le difficoltà, Anastacia visse comunque un'infanzia felice: aveva un temperamento vivace e un po' ribelle ma era anche estremamente allegra ed estroversa, il che le permise di farsi facilmente degli amici nel piccolo quartiere di periferia in cui vivevano e di farsi voler bene da chi le stava attorno. Sarah, poi, era una madre molto affettuosa e parecchio presente per la piccola e non mancava mai di dedicarle tutte le sue attenzioni ogni volta che poteva; ma anche i nonni erano parecchio presenti, come loro unica nipote, la viziavano come meglio potevano con dolci e balocchi. Aveva tanti giochi quanti amici con cui passare il tempo, ma anche tanti tanti cartoni animati Disney; erano la sua droga, la sua ossessione, non c'era giorno che non passava a riguardarseli almeno un paio di volte. Era una passione che le aveva trasmesso la madre e, con la quale, passava spesso intere serate a divorarli l'uno dopo l'altro. Se il suo videoregistratore avesse potuto parlare, avrebbe sicuramente implorato pietà. Ormai sapeva recitare tutte le battute e poteva mimare perfettamente ogni scena e, cosa più importante, sapeva a memoria tutte le canzoni; fu già da allora che venne a galla la sua più grande dote e passione: il canto.
    La sua voce era melodiosa, piacevole da udire ed intonata, aveva quasi quattro anni quando la madre decise di farla seguire da un insegnante privato che, più che istruirla sul canto, la indirizzò anche verso altre forme d'arte come la danza ed il piano; a quell'età era ancora troppo piccola per poter sforzare seriamente la propria voce, le venne però insegnato come usarla senza danneggiarsi le corde vocali, perché eran ben consci che la piccola non si sarebbe fermata solo perché l'era stato detto ed era saggio tutetalarla prima che si procurasse da sola dei danni permanenti. Era una spesa onerosa, vero, e senza il sostegno dei genitori non ce l'avrebbero mai fatta a sostenere una simile uscita ma, sia Sarah che i nonni, speravano di riuscire a formare un piccolo prodigio e ad iscrivere la piccola Anastacia come partecipante a qualche concorso per giovani talenti. Sognavano già un futuro di successi per lei che li avrebbe innalzati anche a livello sociale.
    Ma tutto cambiò quando la sua unicità inizio a manifestarsi.
    Inizialmente si rivelò solo la sua capacità di "spostare oggetti con la mente"; solo dopo compresero che, in realtà, emettesse scie d'aria che facevano più danni che altro, testimone la cristalleria che i nonni tenevano esposta nel loro soggiorno. Ma lentamente, e radicalmente, anche il suo aspetto iniziò a mutare: sia i capelli castani che la pelle mulatta, persero pigmentazione e divenne albina e pallida; le crebbero una coda e delle corna nere, come quelle dei diavoli del folclore cristiano. Questo suo nuovo aspetto le portò non pochi problemi: non fu la mutazione in sé a creare scompiglio, dopotutto i mutant erano parte integrante della società da anni ormai, ma furono le sue sembianze diaboliche il fulcro del problema. Vivendo in una comunità latino-americana, estremamente credente e superstiziosa, quei richiami al Diavolo vennero interpretati come segni nefasti e di malasorte e, anche se la piccola non aveva colpe in merito, tutti iniziarono ad allontanarla e ad isolarla; la gente la guardava con circospetto e incominciò a parlarne male alle spalle, gli amici la allontanarono e non la invitarono più a giocare -probabilmente sotto suggerimento o costrizione dei genitori stessi- e, sorprendentemente, persino i nonni parvero lasciarsi condizionare e, pian piano, cambiarono i loro atteggiamenti nei suoi confronti.
    I regali smisero di arrivare e le feste erano ormai prive di persone, non fu immediato ma in poco tempo era come se fosse diventata un mostro che andava evitato; l'unica che non smise mai di starle accanto, fu la madre, la sua unica vera amica.
    Ma non fu solo il suo nuovo l'aspetto ciò che le procurò problemi: col tempo, anche i suoi occhi color smeraldo persero la loro luce e divennero bianchi e vitrei, la retina le si danneggiò a tal punto che, gradualmente, la vista calò fino a renderla completamente cieca.
    Non fu facile, né per lei né per la madre.
    Dovettero ambientarsi ad un mondo tutto nuovo, le abitudini vennero stravolte e le necessità cambiarono e, a dirla tutta, anche le spese aumentarono: accudire una bambina con esigenze speciali porta costi e problemi non indifferenti e Sarah dovette farsi in quattro per star dietro ad Anastacia. Dovette imparare a muoversi e far tutto senza vedere, anche le azioni più basilari divennero complicate, ed il tatto divenne il suo principale senso guida; Sarah fu anche costretta ad assumere un insegnante privato per insegnarle le basi e a leggere il Braille. Le lezioni erano alquanto onerose per una bambina della sua età, ma per sua fortuna, l'alta adattabilità e flessibilità mentale, classica nei bambini, le permisero di apprendere alquanto facilmente questi nuovi concetti. I nonni, intanto, iniziarono a tagliare i fondi, giustificandosi ed affermando che avessero loro stessi problemi di liquidità, ma forse la verità era che neanche loro gradissero molto, un piccolo diavolo come nipote.
    Ma tutto ciò ad Anastacia non parve pesare particolarmente: era una bambina e riuscì ad abituarsi velocemente alla sua nuova condizione, certo non capiva, ma era una piccolina estremamente solare, il cui sorriso era ciò che dava forza alla madre. Ad Anastacia bastavano solo due cose per essere felice: la sua mamma e, una cosa che per sua fortuna non le venne portata via, poter cantare.
    Non perse la sua vivacità né la sua scintilla da piccola delinquente, ed il canto divenne la sua principale forma d'espressione; lo faceva anche per far felice la madre a cui le piaceva tanto sentirla cantare.

    E fu proprio mentre cantava che la sua storia prese una piega inaspettata.

    Era una calda giornata primaverile ed erano passati un paio d'anni dall'inizio dei problemi, ed Anastacia era a Central Park con la madre per fare una passeggiata; la piccola le teneva la mano e canticchiava In fondo al mar, agitando le braccia a ritmo di musica. Sebbene non le fu facile, e non fece poche storie al divieto di potersi muovere liberamente come faceva prima, aveva imparato a muoversi affidandosi completamente alla guida della madre che le faceva da "occhi" e le diceva dove andare. Quindi, quando si fermarono su una panchina per riposare i piedi, non si mosse da lì mentre Sarah si allontanava un attimo per riempire delle bottigliette d'acqua.
    "Va bene mamma" le disse la piccola mentre l'attese continuando il suo canto. Forse fu proprio quel suono armonioso, o forse i lineamenti peculiari che la sua mutazione le aveva donato, che attirarono le attenzioni di figuri a lei sconosciuti.
    Anastacia era sola e seduta alla panchina, sgambettando avanti e indietro le sue gambette che non toccavamo il pavimento, quando le si avvicinò una signora che non conosceva; era una donna gentile e molto affabile, o così le suggeriva la voce, che si complimentò con lei per le sue abilità canore. La gentile signora non era sola, ma era accompagnata da dei signori di cui sentì i passi ma non spiccicarono una parola; lei invece le fece un sacco di domande e, nel mentre che attendeva, Anastacia, da brava bimba, rispose con innocenza a tutti quei quesiti. Le chiese di lei, della madre, della sua cecità e del suo potere; le chiese persino di seguirla ad un certo punto della conversazione ma, per quanto la bambina si dimostrò disponibile, rifiutò, perché la madre le aveva insegnato a non seguire gli sconosciuti. E poi lei "stava aspettando che la mamma tornasse"!
    Di lì a poco fu proprio il ritorno di Sarah ad interrompere la discussione. Anastacia ricorda che la madre si arrabbiò con la gentile signora, ma lei non s'interessò molto a ciò che si dissero; erano discorsi da adulti e lei era impegna a decidere quale sarebbe dovuta essere la prossima canzone che avrebbe dovuto cantare: era indecisa tra Il mondo è mio e Ce la posso fare.
    Una cosa però la ricorda: poco dopo lasciarono il parco in fretta e furia e la mamma doveva essere molto arrabbiata, perché ricordava che la sua stretta era più forte mentre la accompagnava a casa, e capitava solo quando Anastacia non faceva la brava.
    Quella sera ebbero una cena normale, filetto di pollo e patatine fritte, il preferito della piccola, ma qualcosa impensieriva Sarah: la bambina lo intuì dal suo silenzio, solitamente facevano lunghe chiacchierate quando erano sedute a tavola, ma non quella sera. Tuttavia, Anastacia, decise di non domandare. Un'altra cosa strana che ricorda di quel giorno, è che la "nanna" quella sera arrivò prima del solito e, nonostante le repliche vane di una Anastacia che non si sentiva ancora stanca, la mamma la mise a letto e la salutò con un bacio della buonanotte e, infine, la piccina dovette arrendersi e si abbandonò all'abbraccio di Morfeo. Poco sapeva che quella sarebbe stata la loro ultima interazione.

    Aveva poco più di sei anni quando tutto ciò accadde.

    Quando si risvegliò non capì cosa le stesse accadendo. Era in un luogo nuovo e sconosciuto, attorno a lei c'erano un sacco di voci a lei estranee e che parlavano una lingua che non capiva e, cosa più importante di tutte, la sua mamma non c'era. Per quanto la chiamò, fino quasi a disperarsi, lei non arrivò mai. Era quasi sul punto di mettersi piangere quando udì una voce a lei familiare ma al contempo sconosciuta: era la gentile signora incontrata al parco.
    Le si presentò col nome di "Madame" e fu lei quella che si occupò di calmarla e rassicurarla, sia quella sera che nei giorni successivi, specie quando faceva richiesta della mamma. Le promise che l'avrebbe rivista presto e, la sua ingenuità infantile, le fece credere a quella piccola grande bugia; ma fu quella vana speranza che permise ad Anastacia di passare, con relativa tranquillità, i mesi successivi in quel posto a lei estraneo. Per fortuna, almeno non si annoiava. Le vennero dati giochi ed intrattenimenti d'ogni tipo, più di quanto ne avesse bisogno; le insegnarono anche a parlare quella lingua così strana, poiché nessuno in quel luogo sembrava capirla e lei non capiva loro; finché non fu in grado di capire e pronunciare le più basilari parole, fu la Madame il suo unico punto di riferimento e l'unica con cui potesse parlare.
    Le piaceva quella gentile signora, parlava tanto con lei e facevano anche dei giochi insieme, un po' come faceva anche Sarah quando la sera rientrava a casa. Un giorno fecero un nuovo gioco che Anastacia trovò molto divertente da fare: la Madame le avrebbe dato un nuovo nome e da quel momento in poi si sarebbe dovuta far chiamare solo in quel modo e, se avesse perso, avrebbe pagato penitenza. Fu così che Anastacia Miller divenne Moumoku Hizoku: significava letteralmente Bandita o Teppista Cieca, un nome "simpatico" -o almeno così le venne spiegato- che indicava sia la sua condizione che il suo temperamento vivace ed irriverente. Ma, per renderle più facile memorizzarlo, la Madame le permise di abbreviarlo: Momo, un soprannome decisamente più semplice da ricordare; significava "fiori di pesco" in giapponese e fu principalmente con questo appellativo che, chiunque in quel posto, fece riferimento a lei da quel giorno in avanti.

    Passò del tempo ed i giorni divennero settimane e le settimane mesi.
    Era passato quasi un anno da quando era arrivata in quel luogo e, sebbene la promessa della Madame sulla madre iniziò ad intorbidirsi ma pur rimanendo persistente, la piccola fu tenuta così impegnata da non aver tempo per pensare e comprendere veramente la situazione in cui si trovava. In quel periodo passato in quel posto così sconosciuto ma adesso così familiare, Momo imparò a parlare abbastanza bene la lingua da poter comunicare in autonomia, certo era pur sempre un giapponese elementare il suo, ma apprese quel che le bastava per poter stringere amicizia con gli altri bambini presenti in quel luogo; avevano età differenti e si definivano tutti fratelli e sorelle fra loro, a lei la cosa non dispiaceva, aveva sempre voluto dei fratelli minori e maggiori e poi, aveva finalmente di nuovo dei compagni di giochi. Anche se la madre Sarah non le faceva mai mancare niente, si sentiva un po' sola sin da quando era sorta la sua nuova "condizione"; trovarsi nuovamente circondata di amici con cui condividere sorrisi e balocchi, fu parte dei motivi che le fecero accettare tutta quella situazione.
    Non fu però solo la lingua ciò che apprese in quel periodo di permanenza: le insegnarono come convivere meglio con la sua cecità e, a differenza della madre che le faceva perennemente da guida, la istruirono ad orientarsi usando gli altri sensi ed il supporto di un bastone guida, ottenendo così un minimo di autonomia. Imparò anche a conoscere meglio la sua unicità, un potere che non le aveva solo mutato l'aspetto ma che le aveva fornito un dono che non era mai stata in grado né di comprendere né di esprimere prima di quel momento. Poteva modificare le correnti d'aria attorno lei e, sebbene inizialmente era al pari di un semplice trucchetto di magia, imparò a dominarle come se fossero il suo stesso respiro.
    Fu però dopo quasi due anni dal suo arrivo in quel luogo che accadde il primo "incidente"; era ormai abbastanza confidente da muoversi in autonomia e, assieme e grazie all'aiuto di alcune sue sorelle che corruppe per i suoi fini, riuscì a compiere un mezzo tentativo di fuga. Ovviamente vennero scoperte quasi subito e la cosa venne giustificata come un "semplice gioco", ma non fu un caso isolato; altre volte provò ad avventurarsi in un'esplorazione verso l'esterno, a volte in compagnia ma molte altre in solitaria. Non lo faceva perché stava male in quel luogo o perché si sentisse prigioniera, non le facevano mancare niente ed era trattata quasi come una principessa; forse a modo suo cercava solo di rincontrare Sarah, la madre, o forse stava semplicemente iniziando la sua fase di ribellione adolescenziale. Fatto sta che, sebbene i suoi tentativi fallirono tutti, furono abbastanza da attirare a sé le attenzioni della Madame.
    Il loro incontro non fu dei più felici, la signora non era di certo contenta della condotta della piccola, mentre Momo decise di mantenere fede al significato del suo nuovo nome; discussero, si arrabbiarono, la bambina chiedeva della madre e la signora inventò altre scuse. Le venne detto che era stata abbandonata, che non era più voluta, per questo "la madre non veniva a trovarla nonostante fosse stata più volte invitata". Ci fu una sfuriata da parte dell'albina, un'arrabbiatura che si limitò a quel singolo episodio e non si ripetette mai in futuro, ma che per fortuna si risolse in un pianto liberatorio, delle scuse ed un abbraccio di consolazione. Alla fine, Momo, cedette e crebbe lei stessa a quelle parole.

    Passarono gli anni e si adattò sempre più a quel luogo e a quelle persone, e mentre le domande sulla madre e sulla gente del suo passato diminuirono così tanto da diventare quasi un ricordo sfogato, in proporzione inversa aumentarono invece le attività che la tenevano occupata. Padroneggiata ormai la lingua, le permisero di esprimere e sviluppare anche altre sue qualità: rispolverò e maturò le sue conoscenze su danza, canto e recitazione e sugli strumenti musicali in genere, ma acquisì anche nozioni sul portamento, sul bon ton, sulle arti dell'inganno e sul linguaggio del corpo; tutte attività che partirono come "gioco" ma che col tempo si tramutarono in vere e proprie lezioni da banco di scuola, con tanto di "compiti a casa" -non riuscì mai a farsi piacere quest'ultima parte-. Più di tutto però, apprese come controllare e utilizzare al meglio la propria unicità: le insegnarono a dominarla come se fosse un'estensione di sé stessa, apprese come usarla nelle sue attività quotidiane e anche per difendersi e, infine, riuscirono a farle comprendere come potesse usarla persino per vedere.
    Ma tutte queste attività, per quanto utili e alle volte divertenti, non potevano di certo sostituire lo svago ad un'adolescente.
    Le regalarono una radio come fonte di distrazione, che le permise di intrattenersi ma anche di informarsi sulla cultura popolare: ascoltò musica d'ogni genere, dai grandi classici di artisti come Sinatra, al rock e al metal più moderno ed aggressivo che si possa trovare; "ascoltò" anche un sacco di audiolibri e film con audiodescrizione, ed ovviamente non poterono mancare i suoi amati cartoni Disney. Quella piccola radio portatile era ed è la sua compagna di vita, la sua amica più fidata; tutt'ora la porta con sé ovunque vada.
    In questi anni emerse e si delineò anche il carattere della ragazza. Si dimostrò essere una persona estremamente energica che non si lasciava limitare dalla propria disabilità. Oltre a quegli episodi di "fuga" nell'infanzia, vi furono altri momenti simili in cui l'albina cieca si rivelò problematica; più il tempo passava e più presentava dei comportamenti da teppista, e quella che un tempo era interpretabile come un semplice segno di ribellione, tramutò in una sua forma personale di svago. Amava fare scherzi e dar fastidio alla Madame e chiunque altro quando e come poteva, ma probabilmente era solo il suo modo per attirare a sé le attenzioni della signora.
    Fu già intorno a quindici (15) anni che decisero di mettere in opera questa sua iperattività.
    Iniziò con semplici esibizioni per una cerchia ristretta di clienti; non erano spettacoli eseguiti nella facciata a luci rosse del locale e non era nemmeno nulla di stravagante, erano esibizioni teatrali in cui si limitava ad affiancare i suoi fratelli e sorelle sfoggiando le propri capacità di recitazione, danza, canto e con vari strumenti musicali, tutte forme d'arte a cui era stata istruita negli anni passati. Crescendo le permisero anche di esibirsi anche in solitaria, potendo mettere così in mostra il suo lato più ribelle, facendosi notare con i suoi balli selvaggi e gli sfrenati accompagnamenti musicali, dimostrando che la cecità era un limite che non le apparteneva, ma ovviamente più di qualunque altra cosa, fu cantando che Momo diede il suo massimo. La sua voce era forte nonostante fosse solo una giovane donna, riuscendo a rapire gli spettatori e ad ottenenre le lodi, e lei amava quelle attenzioni; venne più di una volta richiesta per cantare in privato per alcuni dei clienti.
    Ma fu solo verso la maggiore età però che scoprì il suo vero potenziale. Scoprì due cose una volta diventata maggiorenne: la facciata a luci rosse dell'Eden, che conobbe quasi per caso e a cui si interessò attratta dall'idea di una forma di divertimento che fino a quel momento non conosceva e l'era stata preclusa; scoprì anche che le sue abilità da attrice le erano più utili di ciò che pensasse, una volta affacciatasi a questo nuovo mondo, aveva imparato come essere seducente e che simili capacità erano perfette se lo scopo era spillare denaro extra ai clienti. Grazie alle sue esibizioni private, in cui accontentava come meglio poteva quei ricchi salvadanai parlanti -rimanendo pur sempre nei limiti imposti all'Eden's Rose ovviamente-, riuscì a farsi conoscere e a tirar su un discreto capitale ma, più di ogni altra cosa, comprese quanto fosse facile e la divertisse ingannare quegli stolti che le sbavavano dietro. Dopotutto la sua priorità era proprio divertirsi.

    Fu però un episodio in particolare quello che cambiò le carte in regola. Un cliente, forse ignaro delle regole di quel posto o troppo stupido da pensare che fosse superiore ad esse, si prese troppe libertà quella sera, decisamente più di quelle che Momo concedeva; l'intervento di chi di dovere fu alquanto immediato ma, con la sorpresa dell'incaricato di turno, la situazione era già risolta. Karen, una ragazza quasi sua coetanea che stava all'amministrazione, scoprì che Momo era più che in grado di difendersi da sola e si limitò dunque, a ricordare al cliente, che "le ragazze dell'Eden si guardano ma non si toccano con un dito".
    Quello spiacevole incontro però servì a farla notare; dopo quell'evento, infatti, venne messa alla prova e la affiancarono ad alcuni suoi fratelli per attività ch'eran ben diverse dall'intrattenere i clienti. Erano attività minori, nulla di veramente pericoloso, ma la cui moralità delle azioni poteva essere messa in dubbio; tuttavia, negli anni vissuti all'Eden Rose, aveva ormai dimenticato concetti come "giusto o sbagliato", diamine, aveva ormai dimenticato persino il proprio vero nome; si faceva ciò che era "giusto per il bene della famiglia" e tutto il resto era superfluo. La sua mente quindi, ormai deviata e distorta, non ebbe molta difficoltà ad abituarsi a questo nuovo genere di "attività", anche se tuttavia le ci volle un po' per incominciare ad ingranare.
    Furono quelle le sue prime esperienze all'esterno, era abituata alle mura dell'Eden -sua principale fonte di guida durante i suoi spostamenti- e non fu facile adattarsi ad un mondo che, in tutti i sensi, non vedeva da tempo. Non è che non fosse mai uscita prima per costrizione o quant'altro, è che, se considerata la sua condizione, sia lei che i suoi "tutori" non avevano la confidenza necessaria da lasciar andare a spasso una ragazza non vedente e aspettarsi che non le accadesse niente. Quella, fu quindi, il suo battesimo di fuoco, la prova che fosse pronta a cavarsela da sola; aveva sviluppato abbastanza la sua unicità per occasioni come queste, ma adesso era arrivato il momento di provarla sul campo. Dopo tanto tempo, riprovò nuovamente l'emozione della prima volta e sebbene all'inizio era un po' impacciata ed incerta su come agire, quando la confidenza si fece finalmente largo, riuscì a far brillare il suo vero io interiore. Era strafottente, temeraria e alquanto sfacciata quando c'era da fare "movimento", capace di ridere in faccia anche alle peggiori situazioni di pericolo; sapeva anche adattarsi e fingersi qualcun altro quando serviva, le sue abilità di intrattenimento e recitazione, furono di grande aiuto sia a lei che all'organizzazione.
    Non venne mai impiegata per situazioni potenzialmente pericolose o in cui rischiasse di combattere, probabilmente temevano per la sua incolumità e che la cecità le sarebbe stata d'ostacolo; tuttavia non mancarono occasioni in cui fu necessario "menare le mani" e, anche se i suoi avversari furono sempre pesci piccoli non degni di nota, Momo riuscì a dimostrare di essere capace di cavarsela anche da sola. Occasionalmente fu impiegata anche per azioni di spionaggio e infiltrazione, di solito per il semplice recupero di informazioni, poiché era poi compito di altri colpire alla gola i bersagli quando meno se l'aspettavano. Per quanto il suo aspetto sia alquanto peculiare e riconoscibile, troverete alquanto sorprendente quanto degli occhiali, un cambio d'abiti e di accapigliatura, e un atteggiamento da indifesa ragazza non vedente, rendano irriconoscibile una persona.

    Approfittò di queste missioni per sperimentare anche le prime esperienze sessuali; ovviamente nessuno la costrinse a farlo, fu più una sua iniziativa, una curiosità che voleva esser soddisfatta, ma scoprì anche come certe concessioni aprissero più facilmente porte che, altrimenti, sarebbero state difficili da scassinare. Dopotutto era una ragazza selvaggia e alquanto libertina che odiava la noia e la monotonia, trovò quindi più che piacevoli quel genere di attività e, da brava esploratrice che era, non limitò mai le sue opzioni a visioni retrograde e restrittive come sesso, nazionalità, forma o qualsiasi altro tipo di discriminazione vi possa venire in mente. L'importate è divertirsi e lei non dice mai no al divertimento.

    Acquisì con gli anni la sua discreta quantità di successi, durante i quali scoprì la sua passione per i combattimenti; aveva un modo tutto suo di affrontare quelle situazioni per via della sua condizione, ma l'adrenalina che si creava in quei momenti di pericolo era una droga a cui non poteva fare più a meno. Partecipò volontariamente anche ad alcuni dei combattimenti che nell'ultimo periodo la Madame stessa organizzava, pur di continuare a percepire quel brivido. Assunse persino una dual persona per questo tipo di attività -o così la definiva lei-, una sorta di seconda identità completamente differente da come si presentava normalmente ai clienti dell'Eden. Quando scendeva nell'arena si faceva annunciare col nome di Kensatsukan no Seigi -High Prosecutor Justice- o semplicemente come Seigi, autodefinendosi la suprema portatrice di giustizia dell'Eden; sotto suggerimento di alcuni suoi fratelli e sorelle, cambiò anche il suo aspetto, vestendosi con abiti rossi e scuri ed occhiali da sole a celarne gli occhi e la cecità. Sempre su suggerimento esterno, si fece persino un tatuaggio, un irezumi, per apparire più minacciosa: una tigre le copriva la schiena, un simbolo di forza e di eleganza che rappresentava la natura distruttiva e selvaggia della ragazza, o così le dissero. Per lei era tutto un gioco ovviamente, un gioco che però la Madame sembrò voler appagare, forse per sé stessa o forse per far semplicemente contenta la ragazza; in questo modo poteva esprimersi liberamente e contemporaneamente mantenere intatta la sua identità come Momo coi clienti dell'Eden: una ragazza cieca e sensuale che sapeva intrattenere, ma che nessuno avrebbe mai potuto associare alla figura di una combattente. Una sorta di effetti Superman se vogliamo dire.

    Se aveste chiesto alla Moumoku dell'epoca come se la stesse passando, vi avrebbe certamente risposto che "se la stava spassando alla grande"; ma poco sapeva che quei tempi, non sarebbero durati. Col passare degli anni i dissapori nell'Eden -e specie verso la Madame- incrementarono e, sebbene a lei non importasse di simili dicerie e di certo non sgradiva come si fosse evoluta la situazione nell'organizzazione ai tempi, mentre era fuori per un piccolo lavoretto -ma principalmente per svago- accadde l'impensabile. Mancò un paio di settimane, che visse più come una scusa di vacanza che una vera e propria missione, esaudendo ogni piccolo capriccio e desiderio di divertimento; quando rientrò, però, l'Eden era in soqquadro: la informarono del tradimento di Karen, una delle sue sorelle, del coinvolgimento di Deep Void e... Della morte della Madame.
    Diede di matto.
    Voleva vendetta, voleva sfogarsi contro quelli che le avevano portato via la cosa più importante che aveva. Ormai reputava la Madame come una madre, aveva passato più tempo con lei che con sua madre biologica e poi, quest'ultima, l'aveva pur sempre ripudiata; quando però ottenne queste informazioni, l'organizzazione era ormai già stata stravolta. Dovette affrontare la triste verità: senza il supporto dell'Eden alle sue spalle, ogni sua intenzione o tentativo verso i colpevoli sarebbe risultato un completo disastro; non aveva né i mezzi e né le informazioni necessarie per affrontare organizzazioni così grandi e, soprattutto, non aveva minimamente la forza necessaria per una simile impresa. Dopotutto, rimaneva pur sempre una donna cieca e debole, è così che alcuni l'aveva additata quando volevano ferirla. Ma come dargli torto? Aveva affrontato solo pesci e sulle spalle non aveva alcuna impresa veramente degna di nota. Dovette accettare la verità che anche lei era un pesce piccolo.
    In seguito l'Eden's Rose venne restaurato, cambiò nome in Eden's Thorn e la sua gestione passò nelle mani di Billie, un ragazzo un po' più grande di lei e troppo serio per i suoi gusti. Continuò a lavorare per l'Eden come aveva sempre fatto, anche senza Madame a suo capo quella rimaneva pur sempre la sua casa, la sua famiglia. Ma la situazione per lei cambiò radicalmente dopo il cambio di gestione: continuò ad esibirsi come aveva sempre fatto ma per lei, sia i combattimenti che quelle missioni minori che le affidavano, smisero di arrivare. Probabilmente la nuova amministrazione non la gradiva o non la riteneva necessaria per quel genere di attività, forse era per via della sua disabilità o forse a causa del suo carattere instabile e dei suoi modi irriverenti.
    Difficile a dirsi, ma di certo non si sentiva più gradita. L'unico vero ordine che le venne impartito da Billie, era quello di mantenere un basso profilo e così lei fece.
    Si trasferì in un piccolo appartamento a Ginza, in cui tutt'ora vive da sola badando da sé alle spese. Ovviamente non ha interrotto i rapporti con l'Eden ma questo fu anche un suo modo per ottenere un po' di indipendenza; riuscì ad allargare un po' anche i suoi contatti e a portare avanti una piccola carriera da cantante solista, esibendosi in locali notturni sotto il nome d'arte di Jessica Krupnick, oltre che ad alcuni lavoretti di ricatto ed estorsione che portava avanti in autonomia. Una doppia, se non tripla vita a cui ormai s'era abituata, in cui doveva sopravvive sul sottile filo che separa tra l'anonimato ed un poster da ricercato.
    Tuttavia negli ultimi tempi la situazione era cambiata.
    Dopo gli eventi di Takashi che hanno sconvolto Tokyo nei mei passati, qualcosa all'Eden Thorn sembrò iniziare a muoversi, qualcosa di grosso probabilmente; poiché persino un tipo come Billie decise di richiamare sé, una mela marcia e poco affidabile di nome Moumoku Hizoku.

    Momo_Quirk-1
    QUIRK
    Respiro del diavolo — Il quirk è un'unicità di tipo emitter che ha provocato anche delle mutazioni visive all'utilizzatrice. La donna presenta una perdita di pigmentazione in tutto in corpo che le ha provocato una carnagione pallida ed una peluria albina; inoltre ha causato la crescita di corna nere ed una coda e dei danni irrervesibili alla cornea del soggetto, determinando cecità ed una colorazione bianca e vitrea di iridi e pupille.
    L'utilizzatrice emette un respiro che, mediante il semplice processo di respirazione classico o di respirazione cutanea, si mescola con i gas presenti nell'ambiente attorno a sé, permettendole di controllare i flussi d'aria a lei circostanti. Con un'attenta osservazione o mediante mezzi specifici come quirk o strumenti visivi, è possibile notare che l'aria attorno a Momo diventa traslucida mentre utilizza la propria unicità, funzionando come una sorta di aura che la circonda durante l'uso. Quest'aura può essere manipolata, lanciata ed estesa a seconda della volontà della donna, permettendole di utilizzarla sia come strumento offensivo che di difesa.
    Avendo la mutazione danneggiato l'apparato ottico della donna, estendendo attivamente l'aura negli spazi attorno a sé, essa può essere utilizzata come un ricettore sensoriale temporaneo che permette una "visione" approssimata degli oggetti solidi nelle sue vicinanze. Questa percezione funziona come un radar, ossia l'aura d'aria pulsa in tutte le direzioni partendo dall'utilizzatrice e ritorna a quest'ultima dandogli un'idea degli spazi e delle forme che la circondano, e la loro posizione spaziale. Tuttavia quest'uso dell'unicità non può essere paragonato ad una vera alternativa all'apparato visivo mancante, poiché fornisce solo informazioni geometriche altamente approssimate, rendendole impossibile il riconoscimento di dettagli finiti, colori e qualsiasi altro tipo di informazione che una vista normale può donare.

    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    3
    Energia:
    175
    EXP:
    50/320
    Forza:
    070
    Quirk:
    070
    Agilità:
    010
    Peso:
    4
    Denaro:
    11150,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    Panopticon [Livello 1] [Costo 15 PE + 5 M]
    Espandendo e diffondendo il proprio quirk in un'area limitata attorno a sé, Momo manipola i flussi d'aria che la circondano e li impatta in tutte le direzioni su ogni oggetto solido nelle sue vicinanze; tornando indietro da lei, i flussi le restituiscono un impulso sensoriale che nella sua testa si traduce in una serie di forme fumose e non ben delineate. Questo le permette di avere una visione a 360° di tutto ciò che è solido e si muove all'interno del suo raggio d'azione. Questo potere però, può portarla ad una potenziale confusione delle forme e non le permette inoltre di osservare fenomeni che non hanno una forma fisica come propagazioni di luci e vibrazioni.

    Tipo Tecnica: Ad Area / Duratura
    Effetto: Visione multidirezionale dei solidi che circondano Momo e la loro posizione nell'ambiente.
    Raggio: 3 metri.
    Bullet for My Valentine [Livello 2] [Costo 30 PE]
    Comprimendo i flussi d'aria in un unico punto, Momo crea un proiettile d'aria compressa che può sparare verso un bersaglio da lei definito. Il colpo può essere innescato in vari modi: colpendo con un pugno davanti a sé, calciandolo come se fosse una palla o semplicemente piegando il pollice mentre mima una pistola. L'esecuzione è inutile e puramente scenica, poiché il proiettile può essere semplicemente esploso rimanendo fermi sul posto, manipolando e deviando le correnti d'aria verso il bersaglio.
    Tipo Tecnica: A Distanza
    Danno: Medio.
    Raggio: 3 metri.
    A Jailhouse Wind [Livello 1] [Costo 10 PE]
    Sfoggiando le sue abilità danza e piroettando su sé stessa, Momo richiama a sé i flussi d'aria e li devia verso un unico punto. Quasi mimando i suoi movimenti, il vento crea un turbine che circonda un bersaglio a sua scelta e, spingendolo da tutte le direzioni con delle forti correnti, lo costringe a rimanere sul posto bloccandolo temporaneamente in posizione. La danza non è necessaria per l'attivazione della tecnica, serve solo ad aumentare la teatralità dell'esecuzione; la prigione di vento permane sul campo rimanendo attiva, per una durata pari al livello della tecnica stessa.

    Tipo Tecnica: Di Blocco
    Effetto: Blocco dei movimenti.
    Durata: 1 turno.
    Air Drill Breaker [Livello 1] [Costo 25 PE]
    Richiamando a sé le correnti d'aria, Momo avvolge le mani in due piccoli mulinelli di vento che aggiungono frizione per rotazione ai suoi attacchi, specie quando colpisce con i suoi pugni. Funzionando come delle trivelle d'aria attaccate alle sue mani, i mulinelli potenziano temporaneamente la sua offensiva, creando anche delle abrasioni o semplici rimozioni di materiali nei bersagli o negli oggetti colpiti.

    Tipo Tecnica: Potenziamento
    Effetto: + 1 in Forza ogni 10 punti quirk.
    Durata: 1 turno.
    Still Whiping You [Livello 2] [Costo 30 PE]
    Come piccolo tributo al fratellino Dryas, Momo crea un fascio d'aria che lei chiama "tentacolo" ma che in realtà è un turbine di vento che parte e si allunga da una delle sue mani. La tecnica è un'estensione dell'Air Drill Breaker e, dopo aver avvolto le proprie mani con dei mulinelli d'aria, gli è possibile sviluppare in qualsiasi direzione -ma sempre il linea retta-, un turbine semitrasparente e molto sottile verso il punto in cui indirizzerà il proprio pugno. È un colpo mirato che le permette di provocare danni da taglio su bersagli lontani o di tirare a sé oggetti leggeri e non troppo grandi, per effetto stesso del tornado in miniatura.
    Tipo Tecnica: A Distanza
    Danno: Medio.
    Raggio: 3 metri.



    EQUIPAGGIAMENTO:
    Braccio del Diavolo [Offensivo]
    mini
    Bastone guida pieghevole per ipovedenti e non vedenti, dal design in duralluminio con rivestimento riflettente. È dotato di un'impugnatura dritta ed ergonomica in gomma nera, comoda e facile da impugnare. Il bastone è composto da quattro (4) sezioni tubolari incastrate l'una con l'altra, e che rimangono collegate fra loro da una corda elastica una volta smontato; quando è assemblato raggiunge un'estensione di 120cm ca. e di 30cm quando smontato e ripiegato su stesso. Il design leggero e portatile è pensato per un trasporto facilitato e tascabile, permettendo di averlo sempre con sé in ogni occasione.
    È stato -ribattezzato- ironicamente da Momo come "Braccio del Diavolo" poiché esso funziona proprio come una vera e propria estensione del suo braccio e anche perché, proprio come un vero arto, può usarlo anche in modi "ben differenti" dal semplice farle da guida durante le sue passeggiate.

    Effetto: Danni Lievi.
    Peso: [1].
    Durata: Permanente.
    Anti-Gas Mask [Difensivo]
    mini
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.

    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie
    - [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Durata (Filtri): 3/3 role



    SPECIALIZZAZIONI:
    Specializzazione Narrativa [Livello Spec]
    Descrizione + Specifiche Varie ed Eventuali.
    Specializzazione Laboratorio [Livello Spec]
    Descrizione + Specifiche Varie ed Eventuali.
    PV: Justice, Helltaker || CODE © ONLY FOR MHA GDR.


    Edited by exquisite†corpses - 4/4/2022, 13:13
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    Hello! Allora ci sono un paio di cose da rivedere, cominciamo.
    Innanzitutto non capisco l'esigenza di tutte queste parole barrato, un paio vanno bene, ma... intere righe? A parer mio rendono un po' sgradevole la lettura(?) e anche meno carina anche la visualizzazione della scheda in sé. In fin dei conti non cambia granché, quindi magari lo toglierei, almeno in parte, tanto sono comunque informazioni che da qualche parte devono stare. Poi ti consiglio di dare una rilettura generale alla scheda perché, anche se niente di grave, ho trovato parecchi typo che probabilmente ti sono solo sfuggiti per la corposità del tutto.
    Detto ciò, per quanto riguarda il background solo due cose che bisogna tu cambi/specifichi meglio: la prima riguarda il canto, capisco essere un'artista a tutto tondo eccetera e posso sorvolare per la danza ed il piano, visto che so che si inizia anche da molto piccoli (anche se idk tre anni), ma sul canto sono un po' scettica per il semplice fatto che... beh, da bambini si ha la voce bianca. Quindi sicuramente può piacerle cantare, può essere intonata e tutto quello che vuoi, ma parecchi insegnanti non danno lezioni di canto prima che cambi la voce perché se sottoposta a sforzo troppo presto rischia di rovinarsi. Quindi, boh, magari puoi mettere che ha fatto parte di un coro di voci bianche (che però cominciano da circa sei anni), dove appunto ti fanno cantare, ma non ti sottopongono a vere e proprie lezioni di canto. La seconda è che in generale ti consiglio di alzare un po' l'età a cui farle fare le cose in generale(?) perché ovviamente sono fatti tuoi e suoi, ma leggere che è un "ottima seduttrice" a circa 15-16 anni, beh... mi fa un po' ridere.
    Al di là di ciò, per la parte dell'Eden hai già parlato con Dennis che ha fatto anche le veci mie e di Delin e la considero fondamentalmente corretta, quindi non ho altro da aggiungere.
    Passiamo invece alla parte tecnica.
    Hai messo 75 punti energia al posto di 100 e 76 punti statistica nei parametri al posto di 75. Quindi queste specifiche vanno corrette.
    Le tecniche vanno bene, tranne:
    - A Geyser to Heaven: va bene spostare "leggermente" una persona o un oggetto, ma... credo che per farle fare un balzo di 2-3 metri ti serva la bora di Trieste come potenza. La portata va estremamente ridotta, se ti serve una fonte di ispirazione puoi guardare la scheda di Fuyuko che ha delle tecniche simili;
    - My Muse is the Void: che non la trovo particolarmente correlata con il quirk, perché per creare il vuoto non basta spostare l'aria velocemente(?) e soprattutto non credo che esso, riempiendosi, farebbe spostare le persone. Mi sembra più uno stand di Jojo questo, o al massimo una tecnica di controllo di gravità o attrazione repulsione.

    Bene, questo è quanto, scusa il papiro. Attendo news~ ✨
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    Innanzitutto non capisco l'esigenza di tutte queste parole barrato, un paio vanno bene, ma... intere righe? A parer mio rendono un po' sgradevole la lettura(?) e anche meno carina anche la visualizzazione della scheda in sé. In fin dei conti non cambia granché, quindi magari lo toglierei, almeno in parte, tanto sono comunque informazioni che da qualche parte devono stare. Poi ti consiglio di dare una rilettura generale alla scheda perché, anche se niente di grave, ho trovato parecchi typo che probabilmente ti sono solo sfuggiti per la corposità del tutto.

    Ok, ho ridotto al minimo il testo barrato. L'ho lasciato più "denso" solo sul luogo d'origine perché come informazione è davvero superfla e rindonandate (certe cose le ho puntualizzate solo per non costringere la gente a leggersi un bg così corposo).
    Per quanto riguarda gli errori di battitura vari, ho cercato di correggere come meglio ho potuto e dove li ho trovati. Come già detto la roba scritta è tanta e qualcosa è facile che mi sia sfuggita; se c'è ancora qualche orrore da qualche parte indicamelo se puoi che lo correggo.

    CITAZIONE
    Detto ciò, per quanto riguarda il background solo due cose che bisogna tu cambi/specifichi meglio: la prima riguarda il canto, capisco essere un'artista a tutto tondo eccetera e posso sorvolare per la danza ed il piano, visto che so che si inizia anche da molto piccoli (anche se idk tre anni), ma sul canto sono un po' scettica per il semplice fatto che... beh, da bambini si ha la voce bianca. Quindi sicuramente può piacerle cantare, può essere intonata e tutto quello che vuoi, ma parecchi insegnanti non danno lezioni di canto prima che cambi la voce perché se sottoposta a sforzo troppo presto rischia di rovinarsi. Quindi, boh, magari puoi mettere che ha fatto parte di un coro di voci bianche (che però cominciano da circa sei anni), dove appunto ti fanno cantare, ma non ti sottopongono a vere e proprie lezioni di canto.

    Ok, ho cercato di mediare un po' la cosa come meglio potevo. Purtroppo son voluto essere molto restrittivo sull'età molto giovane per due motivi:
    - il primo è l'inizio della cecità del pg, stando ai canonici 4 anni di età per la manifestazione del quirk, volevo che già prima che diventasse cieca avesse una qualche base per giustificare certe passioni e inclinazioni per l'arte.
    - il secondo motivo è che volevo che fosse entrata nel mondo dell'Eden il prima possibile, poiché se molto giovane, trovo più plausibile che non abbia praticamente più ricordi dell'infanzia con la madre e i nonni, mentre se fosse attorno ai 10 anni mi aspetterei che qualcosa se la ricordi e come.
    Dimmi tu se poi lse va bene o se le motivazioni son troppo forzate.

    CITAZIONE
    La seconda è che in generale ti consiglio di alzare un po' l'età a cui farle fare le cose in generale(?) perché ovviamente sono fatti tuoi e suoi, ma leggere che è un "ottima seduttrice" a circa 15-16 anni, beh... mi fa un po' ridere.

    Che ti devo dire, i giovani d'oggi sono davvero precoci :asd: . Comunque, scherzi a parte, in realtà nel BG ho puntualizzato che il discorso "sensualità" arriva si con gli spettacoli che inizia a fare intorno ai 15-16, ma solo dopo aver raggiunto la maggiore età. Cito testualmente:
    "Ma fu solo verso la maggiore età però che scoprì il suo vero potenziale: era un'ottima attrice ed aveva imparato come essere seducente..."
    Quindi probabilmente è stata colpa della lettura veloce.

    CITAZIONE
    Hai messo 75 punti energia al posto di 100 e 76 punti statistica nei parametri al posto di 75. Quindi queste specifiche vanno corrette.

    Ho corretto

    CITAZIONE
    - A Geyser to Heaven: va bene spostare "leggermente" una persona o un oggetto, ma... credo che per farle fare un balzo di 2-3 metri ti serva la bora di Trieste come potenza. La portata va estremamente ridotta, se ti serve una fonte di ispirazione puoi guardare la scheda di Fuyuko che ha delle tecniche simili;

    Ho preferito sostituirla con una tecnica differente: Jailhouse Wind

    CITAZIONE
    - My Muse is the Void: che non la trovo particolarmente correlata con il quirk, perché per creare il vuoto non basta spostare l'aria velocemente(?) e soprattutto non credo che esso, riempiendosi, farebbe spostare le persone. Mi sembra più uno stand di Jojo questo, o al massimo una tecnica di controllo di gravità o attrazione repulsione.

    Allora non sono stato specifico per non fare il mega tecnico ma c'è una spiegazione fisica dietro a questo fenomeno. L'aria in fisica viene gestito come un fluido e se si prova a immaginare come tale, l'effetto di questa tecnica è lo stesso che avresti se facessi sparire immediatamente dal mare un blocco d'acqua tutto insieme. Questo genera ovviamente un vuoto temporaneo che sarà poi riempito attirando tutta l'acqua attorno al punto vuoto per poterlo riempi e tornare ad un livello più stabile; questo è quello che succede quando ad esempio si apre una faglia sotto il livello del mare e in superficie si viene a creare un vortice che attira tutto a sé.
    Con l'aria ovviamente è più un discorso di differenza di pressioni, praticamente la tecnica creerebbe lo stesso fenomeno che avviene quando provi ad aprire lo sportello di un aereo quando sei a chilometri d'altezza. Quello che succede è che la pressione esterna all'aereo è decisamente inferiore a quella presente nei veicolo e in questo caso l'esterno funziona come un "vuoto parziale", iniziando a risucchiare tutta l'aria all'interno verso l'esterno per bilanciare la pressione interna con quella esterna. La forza che si crea durante il processo è spaventosamente elevata, a lavoro ad esempio, sfruttando l'effetto venturi per generare del vuoto, riusciamo a sollevare e spostare dei carichi elevatissimi, e gli oggetti sembrano quasi sollevati per magia se non si conosce il fenomeno.
    Comunque volevo quindi ricreare lo stesso effetto essendo il quirk una manipolazione dell'aria. L'ho puntualizzato un po' nella tecnica per sicurezza, ma alla fine Momo rimuovendo un grosso gruppo d'aria da un punto nello spazio, forza una differenza di pressione che fisicamente si ristabilizza da sola quasi istantaneamente, creando quindi lo spostamento degli oggetti circostanti verso quel punto; io semplicemente uso il cono come scusante del fatto che questa azione è mirata e controllata.
    Comunque ad essere sincero mi sono si ispirato un po' a JoJo per questa tecnica, allo stand The Hand per la precisione. L'effetto di quello stand è più realistico di quel che si pensa, tranne che The Hand "cancella dall'esistestanza uno spazio d'aria davanti a sé", Momo invece sposta l'aria per generare uno spazio vuoto e ricreare alla fine lo stesso effetto.
    Spero che la spiegazione sia stata alquanto esaustiva, dimmi tu però se posso ternarla o meno la tecnica.


    Per il papiro non ti scusare, sono l'ultima persona che può lamentarsi in merito a certa roba :asd:
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    Va meglio, sono ancora incerta su alcune cose, ma sono minoranze su cui posso sorvolare se ti ritieni soddisfatto del pg così com'è. Per quanto riguarda la storia dei 15-16 anni, quello che ci tengo a precisare (e voglio che la differenza sia ben chiara) è che siccome l'Eden - soprattutto quando la Madame era ancora in vita - agiva anche legalmente di sicuro non avrebbe mai messo una ragazzina minorenne a lavorare in quel settore, visto che comunque parliamo di un locale a luci rosse di Kabukicho. La Madame non era una sfruttatrice, voleva davvero bene ai suoi figli ed era anche abbastanza protettiva nei loro confronti, per questo ci tengo a dirlo onore alla sua memoria. Poi nel suo privato Momo può aver fatto ciò che vuole, ovviamente.

    Jailhouse Wind va bene, My Muse is the Void... no. Non ti stavo chiedendo una giustificazione, perché so benissimo che in fisica il fenomeno esiste, è semplicemente la tecnica che non è regolamentabile perché le tecniche di attrazione e repulsione normalmente prevedono un contrasto tra parametri di chi utilizza la tecnica e chi la subisce ma in questo caso l'effetto attrattivo è generato dal vuoto e non dal suo quirk, quindi non si può prendere alcun parametro in considerazione e di conseguenza non risulta fattibile. Forse potresti farlo con un quirk sulla pressione, ma non voglio darti farse speranze quindi mi astengo dal commentare. In ogni caso va cambiata, poi con il resto ci siamo. Vedi tu se sostituire oppure togliere e aspettare per fare un'altra tecnica prossimamente.

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    Va bene, per il momento la tecnica la rimuovo e penso un può con cosa sostituirla. Non penso tanto di incominciare qualche combattimento nel breve termine.

    Per la storia dei 15-16 che inizia già a lavorare non ho capito se devo rimuoverla/modificarla o posso lasciarla così. Dal mio punto di vista comunque non è mai stata costretta a far nulla e forse il problema è nella descrizione di per sé perché non intendevo che a quell'età facesse attività da spogliarello e simili. Quando dico che affiancava i fratelli e le sorelle per delle esibizioni, intendo roba inerente al ballo, canto, piano, ecc, perché da quello che ho capito l'Eden non offre solo servizi e spettacoli "a luci rosse". Poi che dopo, nella maggiore età, si sia lei stessa interessata a quel genere di attività è un altro discorso. Dimmi tu se devo specificare o posso lasciare così.
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    No, non è obbligatorio che cambi, l'importante è che tu abbia capito la differenza. Nel senso, ovviamente facevano anche cose più neutre, ma non all'Eden Eden (il locale intendo), perché quello ovviamente era un locale a luci rosse, e penso proprio che i minorenni non fossero neanche ammessi. Ma come tutte le organizzazioni criminali, etc. hanno le mani in pasta anche altrove. Quindi vedi tu che farci, a me sta a cuore la prima questione, ti lascio scegliere~
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    Alla fine ho deciso di modificare il pezzo incriminato. Direi che adesso è meno equivoco e che si dovrebbe capire che certe attività le iniziate solo con la maggiore età, mentre a 15 anni fatto solo roba più normale e soprattutto non nella facciata a luci rosse dell'Eden.

    Spero non ci sia altro che non va adesso.
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    Va bene, sì. Direi che ci siamo~

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    Scheda accettata!
    ● Il topic è stato chiuso. Per future modifiche o aggiunte, si prega di notificare in "Gestione Schede" nella sezione LABORATORIO.
    ● Se non l'hai ancora fatto, ricordati di segnalare il tuo prestavolto nell'apposita lista.
    ● Se questo è il tuo primo pg, richiedi pure il tuo addestramento nel topic dedicato. Un master ti risponderà il prima possibile prendendo in carico la richiesta. Prima però, non dimenticare di postare il tuo quirk nell'elenco che trovi in Anagrafe.
    ● Poiché si tratta della prima role e coinvolge un master, il tempo di risposta di cinque giorni previsto dal regolamento dovrà essere obbligatoriamente rispettato. Chi tarda oltre il limite consentito senza avvertire né gli utenti né lo staff, verrà automaticamente saltato per evitare che gli altri utenti presenti in role vengano bloccati. Chi si ritroverà nelle condizioni di non poter rispondere per qualche imprevisto/impegno improvviso, potrà recuperare la role una volta terminati i turni dei compagni.
    ● Essendo una role introduttiva, nel caso in cui ci fossero altri personaggi in attesa di ricevere il loro addestramento, è possibile che lo staff vi unisca in un'unica role, per accettare più persone contemporaneamente. Per lo stesso motivo, se ci sono personaggi della stessa fazione in procinto di avere la propria scheda corretta, è possibile che lo staff decida di aspettare qualche giorno per poter gestire i vostri addestramenti assieme.
    ~ Buon gioco!

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