Licenza Shoya Ishida

Licenza Permanente - Utente: the saxofonist

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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Shoya Ishida
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    I due si trovavano in un punto non ben precisato del bosco ai piedi del monte Fuji, erano da soli eppure in lontananza si sentiva il tipico rumore di rami spezzati quando vengono calpestati da persone o animali che camminano, non erano forse poi così soli dopotutto; proprio per quella situazione Shoya teneva ben stretta la mappa con la mano sinistra e con la destra invece serrava il pugno in difensiva, avrebbe distrutto quel pezzo di pergamena se fosse stato necessario, non si sarebbe lasciato sopraffare, non un’altra volta. Il fiato era corto, sentiva il cuore battere ad una velocità superiore e l’adrenalina in corpo era così eccessiva che le gambe gli tremavano, non in maniera esagerata ma comunque abbastanza percettibilmente. Doveva decisamente darsi una calmata e sentire questo individuo cosa aveva da dire a riguardo prima di pianificare una strategia difensiva o di attacco.
    Fu qui che la situazione prese una piega inaspettata. Crescent udì il nome del giovane aspirante eroe e lo ripetè un paio di volte come se stesse cercando di ricordare qualcosa che aveva dimenticato, assurdo per un “veggente” quale si dichiarava di essere, eppure fu proprio così, fece un passo in avanti e fece anche un inchino dimostrando la sua più sincera ammirazione per quanto successo pochi mesi addietro al parco di Ueno.
    Shoya d’istinto fece un passo indietro non appena vide che il biondino si stava avvicinando e cercò di mantenere il suo solito autocontrollo mascherando il più possibile lo stupore e lo sbigottimento di quanto aveva appena sentito. Incredibile, non poteva essere vero, gli unici a sapere i fatti realmente accaduti quel giorno erano in due oltre lui stesso: Mary e la tizia con i capelli rosa, questo fece subito supporre al giovane studente che l’eccentrico individuo che aveva di fronte probabilmente era in combutta con il culto delle farfalle oppure peggio ancora con Aogiri.
    Crescent emise un urlo di gioia e fece sfoggio dei suoi poteri sottolineando che gli era stato rivelato il passato, ma non il futuro, quindi era sicuro che Shoya fosse l’autore del grande incendio, ma che non si aspettava di trovarsi di fronte a lui proprio oggi. impossibile decifrare se stesse dicendo il vero o meno, c’era da ammettere che però se si fosse trattato di Aogiri o del culto allora forse il giovane studente sarebbe già morto o quanto meno sarebbe già stato attaccato visto il poco buon sangue che scorreva tra di loro, invece era ancora in piedi vivo e vegeto, per di più sembrava che stessero conversando con dei toni parecchio pacifici.
    A quel punto Shoya capì che non era il caso di farsi troppi castelli in aria o supporre chissà che cosa, doveva intavolare un discorso più costruttivo possibile mantenendo una posizione di comfort e sicurezza affinchè potesse guadagnare tempo e informazioni preziose per capire come uscire indenne da quella situazione. Per il momento non avrebbe ammesso nulla, non l’aveva fatto con nessuno prima d’ora non vedeva perché avrebbe dovuto iniziare a farlo con uno sconosciuto, non era la prima volta che qualcuno lo accusava dell’incendio, ma fino a prova contraria si era sempre difeso bene. Prese quindi un respiro profondo e si rimise ben dritto con la schiena alzando lo sguardo per cercare di incrociare quello del suo interlocutore.
    Lavori per Aogiri o sei un adepto del culto? è evidente che fai parte di uno dei due schieramenti.
    sogghignò leggermente a denti stretti per scaricare un pò la tensione che sentiva in corpo. Forse Mary aveva parlato di lui ai suoi colleghi e lo stavano cercando? oppure era stata quella donna dai capelli rosa ad aver fornito il suo identikit? si sentiva dannatamente impotente davanti a questa situazione e un gran senso di rancore e rabbia iniziava a crescergli dentro. la società di Pro-Hero non era mai stata dalla sua parte, l’agenzia Lifeline l’aveva addirittura segnalato per gli eventi del parco e non gli forniva alcun tipo di protezione, vedi adesso. Alla fine si trovava sempre da solo contro tutti.
    A quel punto Crescent iniziò a parlare della pergamena e il discorso prese una direzione interessante: la mappa come si poteva supporre aveva un valore inestimabile per chi sapeva leggerla, per tutti gli altri valeva poco meno di una mela scambiata al mercato; il biondino si avvicinava sempre di più e Shoya lentamente arretrava passo dopo passo cercando di mantenere una certa distanza che andava affievolendosi, quasi ora il giovane studente intravedeva le iridi smeraldine del misterioso individuo. quest’ultimo spalancò il suo mantello con un gesto plateale e quasi accogliente offrendo un’alternativa a quella situazione: scoprire cosa erano i “Crux” e unirsi a loro per ottenere delle rivelazioni fondamentali su Tokyo e la sua criminalità.
    Quelle parole risuonarono come musica alle orecchie di Shoya, sembrava di ascoltare le risposte alle sue preghiere di mesi e mesi, come era possibile che questo individuo sapesse esattamente quali argomenti toccare per stuzzicargli l’interesse, si sentì come un pesce che vede una bellissima e buonissima esca, sa bene che dietro di essa ci sarà un amo e un pescatore a tendergli una trappola, però ci va lo stesso perchè si sente più furbo. Così Shoya decise di aprire un dialogo con Cresent cercando di mantenere la sua pragmaticità.
    Mettiamo il caso che quello che tu stia dicendo è il vero, che voi di Crux volete solo il bene di Tokyo e tutto il resto. Perchè adesso te ne esci dicendo che avreste bisogno di me? dove siete stati fino ad ora, non mi sembra di essere stato contattato o avvicinato da nessuno di voi prima di oggi...
    lo studente dai capelli neri stava prendendo consapevolezza, sicurezza e padronanza della situazione. stringendo forte la pergamena iniziò a farla svolazzare ruotando il polso velocemente, lo sguardo di sfida fisso su Crescent.
    Cosa mi impedisce di distruggere in un istante questa mappa? cosa mi dovrebbe far credere alle tue parole? Dimmelo.
    Shoya era intrigato, colpito e rapito da tutto quel discorso infatti non stava più pensando di scappare o combattere, però la sua natura diffidente e poco avvezza alla fiducia nel prossimo gli consigliava di mantenere ancora le difese alzate, esaminare ancora un pò la situazione ed evitare di cascare in qualche trappola. magari questo era tutto un piano di Quiet Perfume per testare la sua posizione come futuro Pro-Hero, chi poteva dirlo con certezza? Aveva bisogno di risposte da Crescent, di prove il più possibile tangibile che potessero aiutarlo a scegliere.
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    Crescent osservava da dietro il suo velo quel giovane ragazzo cercare di tenergli testa, chiedendosi cosa stesse provando. Era nervoso dietro quella maschera di sicurezza? Per quanto si dichiarasse un veggente, non riusciva a ricondurre i movimenti del suo volto a ciò che sentiva internamente. Gli occhi di Shoya avrebbero intravisto i tratti mascherati di Crescent da dietro il velo, riuscendo solo a capire che il Vigilante lo guardava senza staccare un attimo lo sguardo. L'abito cerimoniale dell'uomo si sarebbe piegato sinuosamente mentre quest'ultimo faceva di no con la testa, prima di rispondergli.
    Suvvia, non c'è bisogno di passare agli insulti. Quel culto è stato proprio ciò che mi ha fatto entrare in azione, anche se effettivamente non sei il primo a confonderti. Per quanto riguarda Aogiri... - Piegò nuovamente la testa di lato, mostrando un sorriso calmo e risoluto, come quello di uno zelante sovrano. ... Preferirei vederli eradicati dal suolo di Tokyo nel minor tempo possibile, ma devo sempre far conto di forze ben più grandi di me. - Tra le sue parole ricercate c'era una certa delusione, infilate tra quei discorsi sul destino e le stelle. Lo vedeva arretrare quando lui si avvicinava ed anche se non commentò il corvino lo avrebbe sentito sospirare lievemente. Se c'era qualcosa in cui non sembrava avvezzo era il parlare alle persone ed avere un minimo di buonsenso nelle norme sociali. Il biondo forse riteneva quei gesti un simbolo di amicizia e rassicuranti per lo studente che invece sembrava stringersi di più a sé e a quella mappa. Quando la voce seria dello studente raggiunse l'ormai lontano membro di Crux, quello si ammutolì e ascoltò fermo come una statua. Come se tra le mani di Shoya ci fosse il suo primogenito, Crescent mise un piede di fronte a sé come se volesse muoversi ma bloccato da qualcosa di invisibile. Era la forza del fato di cui tanto aveva parlato prima? O forse neanche la mano del destino poteva fermare quella di Shoya che poteva distruggere il prezioso manufatto appartenente a Crux. Era evidente che il discorso dello studente avesse fatto centro su qualcosa che toccava entrambi. Il corpo dell'uomo incappucciato rimaneva rigido, ma la sua mano coperta da un guanto accarezzò il mento affilato come per rimuginare sulla loro conversazione.
    Shoya... Non hai mai letto su un giornale storie di uomini e donne che ritrovano i figli scomparsi dopo anni a causa di enormi coincidenze? Il fatto che tu ti trovassi a Ueno quel giorno, un posto indicato dalle rivelazioni, a compiere ciò che dovevamo fare noi. E ora incontrarsi qui, in un luogo predestinato, senza che mi fosse rivelato nulla. Non ho mai creduto nelle coincidenze, sai? Ed anche se non ero convinto che ci saresti stato utile, vederti qui ora ha rinforzato la mia fede. - Crescent sembrava calare nella parte di chi era estremamente convinto di ciò che stava dicendo, alzando le mani mentre indicava Ueno ed il Monte Fuji. Non credo che distruggere quella mappa possa giovarti, anzi. Rimarresti solo all'oscuro della sua verità. Noi di Crux siamo gente che conosce molto bene la sofferenza di questo pianeta. - Il biondo mise la mano in avanti e strinse il pugno, lasciando un lembo della sua pelle al sole. Questa si sarebbe illuminata per un istante, prima che l'uomo la ritirasse dandole un veloce sguardo. Sembrava quasi un braccialetto di luce attorno al suo polso che sparì in fretta, senza lasciare traccia. Ho trovato una raccolta di testi e mappe, nelle mie ricerche. Parlavano di calamità e di dolore, ma anche di amore. E se sono sicuro che il male si trovi in certi luoghi ed in certe persone, perché mai dovremmo esitare? - La stessa mano che prima aveva ricevuto quello strano effetto dal sole rivolse il palmo al cielo, prima di continuare. Un colpo di vento avrebbe rivelato uno degli occhi verdi dell'uomo che si faceva chiamare Crescent, che sembravano guardare qualcosa oltre Shoya.
    Se non hai la stessa fiducia nel destino... Fidati di me. Ti darò una ragione per lottare. - Terminò così, con voce entusiasta.
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    Era più che evidente che Crescent desiderasse ri ottenere quell’antico manufatto che ora Shoya teneva ben saldo nella sua mano sinistra; lo sconosciuto aveva capito che non doveva avvicinarsi oltre e che se lo avesse fatto probabilmente la pergamena sarebbe bruciata, svanita in un batter d’occhio, così si fermò nella sua posizione mantenendo lo sguardo fisso in avanti proprio in direzione del corvino.
    L’aspirante eroe d’altro canto aveva acquisito molta più sicurezza in sé stesso sentendosi in una posizione avvantaggiata; la prima risposta fu accolta con piacere da Shoya il quale annuì compiacente alla sola idea di eradicare Aogiri, non che potesse prendere quelle parole come vere, però c’era da dire che il biondo sembrava molto sincero quando comunicava, quindi un po' di fiducia se la stava guadagnando.
    Era evidente che Crescent sapesse molte cose, parlava con un tono tranquillo e consapevole, possedeva informazioni che forse nemmeno Quiet Perfume aveva, e questo faceva parecchio gola al giovane aspirante eroe che tanto aveva sofferto l’ignoranza di ciò che succedeva a Tokyo, o meglio di ciò che accadeva sotto gli occhi delle più blasonate agenzie super eroistiche. Così inconsapevolmente Shoya iniziò a rilassarsi mostrandosi un po' più aperto al dialogo, i suoi occhi e il suo viso tornarono in una condizione di pseudo tranquillità, non era più spaventato e teso come lo era fino a qualche minuto prima, la conversazione stava prendendo una direzione curiosa e intrigante.
    Non era facile seguire ogni singola parola di Crescent, ci voleva sicuramente un po' di impegno e anche un po' di immaginazione, fu ancora una volta rinominato il grande incendio di Ueno dando per scontato che fosse stato proprio Shoya ad appiccarlo, poi anche figli scomparsi che vengono trovati e rivelazioni del futuro che non sono state previste, insomma un grande calderone di asserzioni che presupponevano un’unica cosa: fiducia incondizionata in quello sconosciuto.
    Sei uno che parla molto e dimostra poco con i fatti.
    Fu il primo commento del giovane dai capelli neri e infatti racchiudeva un po' l’idea che si era fatto sul suo interlocutore, tante parole e poche dimostrazioni. In un momento di stallo così critico c’era bisogno di prove tangibili e non di salti nel vuoto a fiducia incondizionata. Negli anni ne aveva viste di cose strane tra corruzione generale e tradimenti, l’unica cosa che tratteneva Shoya dal distruggere quella mappa era la sua sete di conoscenza e la consapevolezza di essere destinato a molto di più di un semplice eroe, sapeva che avrebbe dovuto immergersi in questa melma di ignoto e pericolo per comprendere appieno le dinamiche di ciò che accadeva a Tokyo.
    Ho letto molte cose, ho visto altrettanto e ho combattuto in prima linea in diversi campi di battaglia. Anche io non credo alle coincidenze, anzi sono convinto che ci sia qualcosa che ancora mi stia sfuggendo, ma che probabilmente ho sotto gli occhi da tantissimo tempo, devo solo riuscire a capire cosa sia.
    Prese fiato, parlò con un tono tranquillo ma che sprizzava energia e sicurezza ad ogni battuta, anzi si poteva quasi notare un tono di superiorità, sì in quel momento Shoya stava cercando di dominare la situazione imponendo la sua personalità sull’interlocutore mostrandosi come in pieno controllo.
    Il destino è tutto un altro discorso, potremmo stare ore a parlarne…
    Fece riferimento alle ultime frasi di Crescent, il quale parlava di fiducia nel destino, di aver trovate informazioni riguardanti il male e dove esso risiedesse e altre cose un po' astratte, come tutto il resto d’altronde, la linea editoriale non era mutata.
    La fiducia deve essere guadagnata, non è un regalo che si può fare così da un momento all’altro. In questo momento io sarei disposto a lasciarti questa pergamena dimostrando il mio interesse nel tuo progetto, ma tu in cambio devi darmi qualcosa qui e ora che mi permetta di tornare da Quiet Perfume come un vincitore.
    Allungò leggermente la mano sinistra in direzione di Crescent facendogli vedere il suo manufatto mentre con gli occhi era evidente che stesse lanciando una sfida, uno scambio equo. In quel momento Shoya voleva sicuramente portare a termine l’esame per diventare un Eroe, aveva aspettato troppo per lasciarsi sfuggire quell’occasione, però nel frattempo voleva stabilire un patto con i Crux per collaborazioni future.
    Tu torni a casa con la pergamena, io concludo il mio esame a massimi voti. Entrambi oggi otterremmo un buon risultato e da domani potrei iniziare a vedere queste tue “ricerche”. Che ne dici?
    Rimarcò un po' ironicamente la parola “ricerche” come a dimostrare che ancora non era poi così convinto proprio su tutto quello che Crescent aveva detto.
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    Delin se noti una modifica a questo post è perchè per prendere il codice del post erroneamente ho inviato il messaggio modificato il 16 Maggio


    Edited by the saxofonist - 16/5/2021, 16:56
     
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    In mezzo a quel bosco, non c'erano solo Shoya e Crescent a parlare. Se loro due erano rimasti lì a parlare e a trattare sopra quella fantomatica mappa, non troppo lontano Quiet Perfume era ancora indaffarata contro i membri di quel culto che sembravano porre ben poca sfida alla Pro-Hero. Innanzitutto, erano quasi tutti decisamente deboli. A parte qualcuno che sembrava essere più allenato, non ponevano grande resistenza fisica all'Unicità gelatinosa di Kaori, ed anche volendo non sembravano abituati a combattere. Quello che avrebbe voluto fare in quel momento era liberarsi di quelle persone ed andare alla ricerca di Shoya, ma il loro numero non era indifferente. Gli ricordava la situazione che aveva caratterizzato il turbinio di farfalle accaduti mesi fa, contando più sulla quantità che sul combattimento tramite armi o Quirk. Non era una bella sensazione di deja-vu quella, tanto che se ne voleva liberare al più presto. La donna dai capelli verdi lanciò il suo ultimo attacco intrappolante contro gli ultimi membri di quello strampalato e silenzioso culto, legandoli ad un albero vicino. Lo studente che le era stato affidato era sparito con il loro capo, tramite un'Unicità che non era riuscita a comprendere. Sperava solo che stesse bene e che riuscisse a mantenere la calma: era quello il suo più grande dubbio verso lo studente e sperava che il suo stato psicologico resistesse. Ignara della loro conversazione si concentrò per un attimo, tenendo gli occhi chiusi per poi incamminarsi verso il centro del bosco.
    Oh cielo. Pensavo che questo bastasse a dare peso alle mie parole ed invece... - Crescent portò le mani rivolgendo i palmi verso l'alto, indicando con "questo" la foresta parzialmente carbonizzata, mentre piegava la testa verso il basso. Vedendo però il ragazzo parlare nella lingua che lui riusciva a comprendere al meglio, rialzò il capo per rispondergli con più convinzione. Vedo che cominciamo a capirci! Pensavo quasi che non saremmo mai riusciti a trovare un punto d'incontro, ma per fortuna sei un ragazzo molto coscienzioso. - Unì le mani tra di loro, arrivando a conclusioni felici piuttosto in fretta. Shoya però non era completamente soddisfatto delle astratte convinzioni di Crescent e chiese un'ulteriore prova a quello che si dichiarava un osservatore del destino. La reazione del biondo fu quella di rimanere in silenzio per un po', facendo sparire le mani nella larga tunica che indossava. Fece un ulteriore passo avanti, senza indicare alcuna aggressività nei confronti di Shoya, facendo illuminare dal sole la sua figura.
    Ti farò dono di tre cose. Innanzitutto, chiamiamo la cara Kaori. - Lo studente avrebbe notato nuovamente la pelle di Crescent illuminarsi, questa volta però completando il procedimento che prima era stato interrotto. L'uomo puntò una mano verso il cielo, facendo calare il tessuto e mostrando il suo braccio pallido al sole, prima che una strana forma di energia si accumulasse sull'arto. Shoya vide un potente raggio di quella che sembrava pura energia bluastra partire dal Vigilante, arrivando a numerose decine di metri d'altezza. Questo spesso raggio si sarebbe scomposto ad ombrello in numerosi altri, che si sarebbero abbattuti come una pioggia di meteore creando altre zone di fuoco.
    L'Unicità di Crescent è in grado di prendere l'energia del sole e creare dei spaventosi proiettili ed attacchi a distanza. E' un pericoloso avversario se lo si incontrasse di giorno. - L'uomo parlò come se stesse facendo rapporto ad un suo superiore o stesse testimoniando contro sé stesso. Noi di Crux abbiamo collegamenti in tutta la città e vogliamo solo distruggerne il male. Conosciamo bene i dati dei Pro-Hero e degli studenti, non te lo dimenticare! Per la terza però ti chiederei di mettere da parte la pergamena. - Era una richiesta semplice, ma necessaria per farlo parlare. Questa volta il biondo sembrò stringere con particolare forza la bacchetta che aveva tra le mani, allungandola come se fosse una specie antenna con un gesto veloce delle braccia. Questa sembrò quasi trasformarsi, piegandosi in modo da rassomigliare un arco senza corda. Afferrandolo con la mano sinistra, avrebbe stretto la gemma che prima era appesa facendo illuminare la mano libera. L'arma sembrò caricarsi come se fosse una specie di batteria. Le braccia di Crescent si sarebbero mosse come se stesse caricando una vera freccia, facendo apparire proprio al centro della strana arma quello che sembrava un vero proiettile. Era composto della stessa energia blu ed un rumore di elettricità si faceva strada nell'aria mentre numerose scintille sembravano propagarsi da quella singola freccia incorporea.
    Ti farò dono di uno scontro da vero Pro-Hero. Riesci a schivare una cosa del genere? - Avrebbe chiesto allo studente, prima di caricare contro di lui quel singolo attacco. Era veloce e strideva acuto verso Shoya, mirando alla parte superiore del corpo, più precisamente alla spalla destra. Erano distanti poco più di sette metri, ma il tempo di reazione di Shoya sarebbe stato fondamentale per schivare quel colpo. Non volendo colpire un punto vitale forse Crescent voleva testarlo o fargli semplicemente un favore come concordato, chissà. Forse il suo test era iniziato proprio in quel momento.
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    - Tecniche Usate: ION BURST Liv 3
    (Non sarà più necessaria la presenza di pressione per eseguire la tecnica)
    l'utilizzatore del Quirk ha facoltà di immettere energia ionizzante agli atomi o melocele di un'area ben definita dal palmo della mano, questo genererà una radiazione ionizzante che carica di un surplus energetico la materia in modo da scaturirne un’esplosione direzionata.
    Condizione necessaria e sufficiente per l'esecuzione di questa tecnica è la presenza a un qualsiasi stato della materia: sia essa solida, liquida o areiforme. La potenza dell'esplosione sarà direttamente proporzionale alla materia a contatto con il palmo della mano. Quindi ciò che è solido può essere ionizzato fino ad un metro di distanza dall’utilizzatore, ciò che è liquido fino a due metri e mezzo e ciò che è aeriforme fino a 5 metri.
    In modalità difensiva/offensiva l'utilizzatore può sfruttare la ionzzazione della materia poter scaturire un’esplosione che porterà alla repulsione di un’entità entrata nell’area circoscritta del palmo della mano, ma anche al danno, in proporzione allo stato della materia colpita.
    In modalità di movimento l'utilizzatore con questa tecnica può scaturire un’esplosione che gli permetterà di balzare o scattare a velocità superiore.
    Danno: Medio-Grave
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    Il biondo adesso illuminato dal sole aveva ricominciato a fare qualche passo avanti in direzione di Shoya, il quale questa volta non si mosse, avevano quasi raggiunto un accordo e in qualche modo il giovane studente non sentiva più di dover temere il suo sconosciuto interlocutore. Accolse con piacere i complimenti sulla sua coscienziosità, ma ancora era troppo presto per mollare la presa su quella preziosa mappa, rimase quindi fermo ad osservare minuziosamente ogni singolo gesto di Crescent, il quale mosse un po' le mani in varie direzioni per poi farle sparire all’interno di quella sua bizzarra tunica.
    Qualcosa stava per accadere, era nell’aria, Shoya quindi riprese a concentrarsi su i suoi sensi limitando il più possibile una respirazione forzata e mantenendosi pronto ad ogni evenienza. Non voleva di certo lasciarci la pelle proprio oggi.
    Crescent alzò una mano al cielo e disse che stava per donargli tre cose, la prima sarebbe stata richiamare la Pro-Hero, cosa che era tutt’altro che un regalo in quel momento. Shoya infatti riusciva a parlare in maniera libera e a comportarsi in quella maniera un po' ambigua proprio perché era sicuro di trovarsi distante dal suo capo, adesso invece aveva il pensiero che Quiet Perfume potesse apparire da un momento all’altro da un buco nero come era successo a lui poco prima. perché richiamare la Pro-Hero proprio in quel momento?
    Il secondo dono di Crescent fu la spiegazione della sua unicità, il che avvenne in una maniera alquanto bizzarra, il biondo parlò di sé in terza persona dicendo che il suo potere attingeva dall’energia solare e che poteva sparare dei proiettili di energia a lunga distanza. Bene, spiegazione breve ma efficace, i loro quirk in qualche modo si assomigliavano, Shoya non attingeva energia diretta dal sole, ma dall’ambiente circostante, non poteva sparare proiettili, ma poteva alterare lo stato di quiete dell’aria e della materia in generale per sprigionare energia incontrollata.
    Il terzo dono sarebbe avvenuto da lì a poco, prima il biondo non mancò di sottolineare come i suoi collegamenti avessero raccolto informazioni su tutti, probabilmente anche sull’aspirante eroe dai capelli neri, e chiese gentilmente di mettere via la pergamena perché aveva in serbo uno scontro.
    Shoya non ebbe molto tempo, seguì con lo sguardo i movimenti della mano di Crescent il quale creò una specie di arco energetico al cui interno si venne a creare un dardo blu sprigionante parecchia energia elettrostatica. Tutto molto familiare per il giovane studente il quale riconobbe subito l’energia instabile presente nell’ambiente, dopotutto era proprio ciò che gli necessitava per attivare il suo di Quirk. Ma non era stupido, Crescent probabilmente conosceva bene i poteri di Shoya, forse stava facendo questo proprio per metterlo alla prova, per farlo cadere magari in una trappola.
    Il pensiero che arrivò per primo alla mente del giovane fu quello di attivare la sua tecnica Ion Drug, avrebbe potuto assorbire gran parte dell’energia elettrostatica del colpo di Crescent e poi schivare il dardo con grande facilità, ma non perseguì per questa strada, forse era proprio questo che il biondo si aspettava da lui, una schivata, un assorbimento energetico in qualche misura. Decise quindi di optare per l’istinto e l’imprevedibilità, come era solito fare, d’altronde i suoi colpi di testa erano ormai rinomati.
    Shoya calcolò che gli sarebbe bastata una falcata per colmare il gap di distanza che gli serviva per la tecnica Ion Burst, sì invece che allontanarsi dal suo nemico voleva adesso avvicinarsi, fare un grande passo avanti e puntare dritto davanti a lui la sua tecnica più aggressiva. In qualche modo il dardo sarebbe stato rallentato, avrebbe subito il colpo probabilmente, però anche Crescent avrebbe dovuto ricevere qualcosa. Dopotutto se da un momento all’altro poteva apparire Quiet Perfume non poteva farsi trovare ancora lindo e pulito, un po' doveva essersi sporcato le mani.
    Con estrema convinzione e fiducia in sé, Shoya finì di ascoltare le parole di Crescent e poi avrebbe tentato di attuare il suo piano: Una falcata in avanti leggermente in diagonale facendo perno con la gamba sinistra e portando avanti la gamba destra, poi avrebbe allungato il braccio destro aprendo bene il palmo della mano in direzione del biondo per attivare immediatamente l’Ion Burst. L’aria già densa di carica elettrostatica per via del colpo di Crescent avrebbe preso fuoco immediatamente generando una combustione esplosiva di circa cinque metri, una colonna di fuoco in direzione dell’avversario che sarebbe stato investito a pieno da quel colpo se non avesse fatto in tempo a spostarsi.
    Shoya si sarebbe mosso in avanti ma leggermente in diagonale, era consapevole che un movimento così probabilmente non gli avrebbe permesso di schivare un colpo così rapido, però forse si sarebbe spostato quanto bastava per subire un taglio di striscio o un ustione superficiale, comunque i suoi riflessi erano ancora buoni e le sue energie erano al massimo, i movimenti rapidi erano proprio la sua specialità. Il vero focus dell’azione comunque sarebbe stato rallentare il dardo con la tecnica Ion Burst e colpire l’avversario, che probabilmente non si sarebbe aspettato una controffensiva.
    Perché schivare quando posso attaccare. Oppure avevi previsto anche questo?
    Avrebbe detto alla fine del suo movimento.
    In tutto questo la pergamena era ancora stretta nella sua mano sinistra, non avrebbe mollato la presa, semplicemente avrebbe portato la mano leggermente dietro il corpo così da coprire il manufatto. Non sapeva perché stava proteggendo quel pezzo di carta, eppure sentiva che doveva farlo.
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    Delin ho fatto una ca**ta, nel prendere il codice dal post precedente ho modificato proprio il testo e l'ho inviato... noterai che il post precedente presentaa una modifica... ma il testo l'ho recuperato fortunatamente
     
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    Il biondo vide la determinazione di Shoya nei suoi occhi, ma allo stesso tempo si specchiava in iridi di preoccupazione. Ovviamente i pensieri del corvino erano suoi ed inviolabili, nascosti dietro quella maschera di sicurezza che Shoya si era accuratamente costruito. Eppure nella mente di Crescent c'era il pensiero che quello doveva essere uno scontro molto importante per il giovane. Non voleva andarci piano con colui che doveva diventare un Pro-Hero a tutti gli effetti e quella violenza e quella teatralità, oltre a far parte del suo carattere, erano anche un modo per aiutarlo. Si sentiva molto altruista a compiere un gesto del genere per quello che era uno sconosciuto per lui, ma che aveva acquisito in qualche modo il favore delle stelle. E per quanto la gente potesse trovare ridicola la sua fede verso il destino, tanto che le altre organizzazioni così definite da "Vigilantes" davano loro quasi la caccia, non si era mai scoraggiato e credeva di fare il gesto giusto. Quell'Ishida sarebbe diventato un loro alleato e fidato compagno od un'altra tempesta che avrebbe scosso i cieli? Non ne era sicuro, le previsioni di Mimosa potevano essere talmente imprecise o appena riconducibili a qualcosa applicabile sul piano materiale. Era curioso come cercare una logica nei piani del fato desse gli stessi risultati nel cercare un senso nelle azioni degli uomini, ovvero scarsi e poco prevedibili. Erano questi i folli pensieri dell'uomo che si dimostrava rappresentante di Crux, prima che Shoya gli arrivasse quasi addosso.
    Nice one! - Una breve e veloce esclamazione, avvenuta dopo aver sferrato quel dardo. L'attacco fulmineo però non aveva con sé tanta potenza quanto spettacolarità: anche se quella freccia che sembrava quasi uscita da qualche mito greco brillava intensamente, rallentata dall'azione di Shoya e colpendolo di striscio arrivò appena a scalfire la sua tuta senza far percepire particolari sensazioni di dolore al suo avversario. Era più come se avesse sentito un forte calore attraversarlo improvvisamente, sparendo dietro di lui andando a colpire un albero. Se avesse prestato attenzione a ciò che era successo dietro di lui, la freccia di energia sarebbe penetrata nella corteccia per poi causare una piccola esplosione che avrebbe fatto saltare gran parte della corteccia esterna della pianta ed annerito ciò che restava. Toccava però a Crescent difendere il suo onore e le parole che aveva pronunciato fino a quel momento, ora che aveva il ragazzo a pochissima distanza. Il fuoco si diramò in direzione del Vigilante che per tutta risposta afferrò gran parte della stoffa del suo mantello e si buttò di lato per evitare di venire colpito in pieno. La colonna di fiamme proseguì fino al massimo del suo raggio, toccando appena quelli che erano gli alberi bruciati. D'altra parte Crescent sembrava un po' bruciacchiato, anche se il suo mantello era parso in grado di coprirlo in parte dalle fiamme create.
    Sembra proprio che le nostra Unicità si assomiglino. - Avrebbe commentato quasi divertito dalla situazione, era ora a tre metri da Shoya, conscio ora della potenza del ragazzo sulla corta distanza. Con un gesto rapido Crescent avrebbe preso di nuovo l'arco stringendo con forza il corpo principale. Alzando l'arma al di sopra della testa, il membro di Crux fece spettacolo della propria mano completamente illuminata fino a formare sette filamenti di luce disposti in orizzontali i quali si fermarono in aria ad una trentina di centimetri dall'oggetto come spiritelli di energia. Vedo che dovrò mettercela tutta per metterti in difficoltà. - Quei piccoli nuclei di energia avrebbero cominciato ad agitarsi e a ronzare con forza, sibilando quasi come se ci fosse un serpente in cerca di una preda in quella zona. Illuminando brevemente la zona, dopo due secondi questi sarebbero partiti verso l'alto salendo di cinque metri, per poi cominciare a sciamare verso Shoya come delle meteore. Quei proiettili volevano arrivare verso il corvino, diramandosi e dirigendosi proprio dritti verso di lui, come se lo stessero seguendo. Viaggiano veloci, seppur non come la freccia di prima, e volevano provare ad imprimere una nuova costellazione di bruciature verso l'aspirante studente. Il ragazzo avrebbe visto che Crescent stava caricando quei colpi in una posa simile, forse addirittura cominciando a caricare una seconda volta la stessa mossa. Che volesse continuare con l'offensiva o cercare riparo in qualche modo, toccava al suo giudizio.
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    CITAZIONE
    Stato Shoya: Illeso

    Non ti preoccupare, può capitare!
    Non manca molto alla conclusione della licenza, tieni duro :**:
     
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    - Tecniche Usate: ION BURST Liv 3
    (Non sarà più necessaria la presenza di pressione per eseguire la tecnica)
    l'utilizzatore del Quirk ha facoltà di immettere energia ionizzante agli atomi o melocele di un'area ben definita dal palmo della mano, questo genererà una radiazione ionizzante che carica di un surplus energetico la materia in modo da scaturirne un’esplosione direzionata.
    Condizione necessaria e sufficiente per l'esecuzione di questa tecnica è la presenza a un qualsiasi stato della materia: sia essa solida, liquida o areiforme. La potenza dell'esplosione sarà direttamente proporzionale alla materia a contatto con il palmo della mano. Quindi ciò che è solido può essere ionizzato fino ad un metro di distanza dall’utilizzatore, ciò che è liquido fino a due metri e mezzo e ciò che è aeriforme fino a 5 metri.
    In modalità difensiva/offensiva l'utilizzatore può sfruttare la ionzzazione della materia poter scaturire un’esplosione che porterà alla repulsione di un’entità entrata nell’area circoscritta del palmo della mano, ma anche al danno, in proporzione allo stato della materia colpita.
    In modalità di movimento l'utilizzatore con questa tecnica può scaturire un’esplosione che gli permetterà di balzare o scattare a velocità superiore.
    Danno: Medio-Grave

    Ion Kine Liv 4
    Questa tecnica è composta da due step eseguibili nello stesso turno: assorbimento e scarica.
    Attraverso i palmi delle mani l'utilizzatore della tecnica Ion Kine ha la capacità di assorbire l'energia cinetica prodotta dagli atomi dei corpi in movimento, quindi NON masse statiche ma in velocità, qualsiasi direzione esse abbiano purché si muovano abbastanza vicino alle mani del Caster.
    L'urto generato da masse fisiche di qualsiasi dimensione e peso che causerebbero danni di entità fino a Gravi verrà totalmente annullato e tutta l'energia cinetica d'urto verrà convertita in surplus energetico all'interno del corpo del Caster.
    Tale assorbimento energetico renderà il corpo dell’utilizzatore una massa altamente carica e la scarica del surplus energetico potrà avere due finalità a scelta dell’utilizzatore: Repulsione della massa ormai priva di energia cinetica, oppure attrazione della stessa.
    Danni: Gravi
    Hero Lv. 8 | III A | 19 Anni
    Narrato • ParlatoPensatoAscoltato
    Con uno sguardo particolarmente determinato e sicuro di sé Shoya osservò come la freccia energetica venne rallentata dalla sua tecnica e gli passò giusto a fianco alla spalla dandogli una sensazione di forte calore, solo un po' di fastidio niente di più, per poi completare il suo percorso andando a infilarsi nella corteccia del primo albero nella sua traiettoria, perforando la corteccia e generando un’istantanea esplosione. Il giovane aspirante eroe colse ogni dettaglio di quell’attacco per cercare di studiare il quirk del suo avversario nel migliore dei modi, e come Crescent stesso aveva appena detto, sì le loro unicità si assomigliavano parecchio, forse il potere del biondo era un po' superiore in fatto a controllo e precisione, perché per quanto ci provasse Shoya ancora non riusciva a convogliare tutta l’energia nella creazione di forme così concrete come un arco e una freccia.
    Questa consapevolezza diede il giusto sprint all’animo del corvino, il quale ancora abbastanza preoccupato dell’improvviso combattimento iniziava a diventare sempre più sicuro di sé e delle sue possibilità di uscire vincitore da questo scontro. Il cuore batteva a mille e l’adrenalina continuava a scorrere a fiumi, una sensazione che adorava.
    L’Ion Burst non scalfì per niente il suo avversario, il quale raccolse il suo mantello e balzò di lato con una velocità sorprendente, aveva schivato un colpo a sorpresa lanciato da una distanza parecchio corta, decisamente ammirevole. Crescent si rimise in piedi e mostrava giusto qualche segno di bruciatura dovuta alla colonna di fuoco che aveva appena scansato, ma non sembrò preoccupato, tutt’altro parlava e si atteggiava come se si stesse divertendo, come se per lui quello scontro fosse solo un gioco.
    Shoya cercò di non farci troppo caso, più si faceva delle domande e più rischiava di rimanere confuso e intrappolato in quel meccanismo perverso, doveva invece concentrarsi sulla prossima mossa del suo avversario che sembrava essere ben più elaborata della precedente.
    A separarli c’erano poco più di tre metri, ma Crescent si muoveva velocemente, così veloce che in un attimo generò altre sette frecce energetiche questa volta puntate verso il cielo, come se non volesse colpire direttamente il giovane studente come aveva fatto prima; oppure questo era un limite della tecnica? Non gli era dato sapere, Shoya dovette escogitare un contrattacco fulmineo che gli permettesse di difendersi e di procedere con l’attacco. Avrebbe quindi sfruttato nuovamente le potenzialità della sua tuta Full Dive per attivare la tecnica Ion Kine, concentrandosi sull’energia cinetica dei corpi in movimento Shoya riusciva ad assorbirne l’energia annullando quindi l’urto che ne deriverebbe per poi sfruttare quel surplus energetico con una forza repulsiva.
    Senza particolari gesti teatrali mostrando uno sguardo determinato e degli occhi infuocati riprese a correre verso Crescent, il quale sembrava stare per ricaricare il colpo.
    Non così in fretta!
    Avrebbe urlato noncurante delle sette frecce che si sarebbero abbattute su di lui da un momento all’altro. Ovviamente non stava ignorando le frecce, però avendo attivato la tecnica Ion Kine era più che sicuro che il loro movimento si sarebbe esaurito poco prima di arrivare anche solo a sfiorarlo e poi con un effetto repulsivo avrebbe respinto in ogni direzione quei sette dardi esplosivi.
    Adesso voleva però nuovamente colpire Crescent con un altro Ion Burst sempre e solo con la mano destra, perché la sinistra era impegnata a tenere l’equilibrio e stringere la pergamena, rimasta come deterrente e che gli permetteva di avere un vantaggio quantomeno psicologico sull’avversario. Questa volta erano davvero molto vicini, l’esplosione dell’Ion Burst sarebbe arrivata come un fulmine a ciel sereno preceduto da una forte sensazione di instabilità energetica. L’aria satura di energia ionizzante avrebbe iniziato a bruciare producendo una deflagrazione direzionata proprio diretta al corpo dell’avversario.
    Infine Shoya si sarebbe posizionato comunque in una posizione difensiva mantenendo la corta distanza da Crescent, non si sarebbe allontanato, sapeva di poter reggere meglio un combattimento a distanza ravvicinata.
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 493 | Energia: 825 = 980 -70 - 85 |

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    CRESCENT
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    Quello scontro per Crescent possedeva un qualche tipo di significato alto e profondo, così come ogni colpo che si scambiavano. La maggior parte dei gruppi di Vigilantes non era mai stato apprezzato per i modi delicati o qualche tipo di obiettivo che andasse oltre la voglia di giustizia. Una meta semplice ed efficace, ma che era impossibile da ottenere con facilità. Era questo che il biondo riteneva importante in Crux, la ricerca di uno scopo superiore che andasse oltre ai vagheggiamenti sulla bontà degli uomini o sulla loro crudeltà. Crescent sapeva che c'era qualcosa oltre quei pensieri così umani, sapeva che ciò che poteva avvertire con i suoi sensi era estremamente finito come una formica che guarda il cielo. Ciò di cui aveva bisogno era un tipo di vista diverso, degli occhi nuovi che non fossero così limitati come quelli verdi che aveva nel cranio. E quella mappa che il giovane aveva con sé era uno di quei tasselli per sbloccare sia la mente che la strada verso la grandezza o così credeva lui e la setta di cui faceva parte.
    Oh-oh! - Un'esclamazione di stupore dopo aver visto le sue frecce venire bloccate come da uno scudo invisibile. L'energia che formava quei dardi sembrò quasi attraversare una sostanza più densa e rallentarono la loro avanzata, fino a fermarle nuovamente e facendole tremolare per un istante nell'aria. Partirono quindi come se fossero una specie di fuoco d'artificio, venendo spedite nella direzione opposta e finendo tra le fronde degli alberi. Un'ulteriore detonazione e forse l'unione delle cariche aumentò la portata e la forza dell'attacco, cominciando ad incendiare le piante attorno. Questo forse avrebbe riportato in mente qualcosa al corvino, ma l'attacco contro Crescent seppur teatrale non era terminato. La mano destra dello studente andò di fronte proprio a parare il biondo che spalancò semplicemente gli occhi in direzione della pergamena poco prima di venire colpito in pieno da quella tecnica.
    L'ondata di fuoco investì la figura snella del Vigilante di cui Shoya vide solo la sagoma avvolta nel fuoco, poco prima che la potenza del suo Quirk si abbattesse sull'aria circostante. Si poteva dire che Crescent fosse rotolato via, ma in realtà era stato solo sbalzato fortuitamente nella direzione giusta. Come una palla di fuoco rotolante finì a diversi metri alla sua destra, mentre si rotolava per terra con il suo mantello stellare che piano piano bruciava. Lasciato il suo arco, l'uomo con un gesto deciso si tolse di dosso l'indumento in fiamme rinunciando alla sua identità nascosta per poi continuare la sua manovra d'emergenza fino ad estinguere il fuoco. Si rialzò piano piano in ginocchio, mostrando finalmente il suo vero volto. Shoya lo aveva già intravisto prima, ma quella che sembrava un normale giapponese si mostrò a lui con sguardo affaticato ma che lo guardava intensamente. I tratti dell'uomo erano affilati e sembrava parecchio magro, la pelle arrossata dall'attacco appena ricevuto. Il danno si era fatto sentire, ma l'uomo sembrava piuttosto resistente alle bruciature.
    Eheh. - Cominciò a ridere, come se fosse un bambino buttato nel fango da un amico. Si rialzò, mentre riprendeva l'arco in mano. Che risvolto inaspettato. Direi che è il momento di fare sul s- - Un getto di slime verde arrivò da dietro il biondo, facendo un giro attorno alla sua vita e sbattendolo contro un albero, al tempo stesso legandolo e bloccandogli le mani. Il tronco dell'albero tremò e qualche foglia cadde, mentre sbucava dalla sagoma degli alberi una Quiet Perfume dall'aria estremamente furiosa. Quella gelatina si staccò dal braccio sinistro della Pro-Hero, da cui si era generata, anche se quello destro rimaneva incollato alla trappola come per assicurarsi che non scappasse. Anche l'arco di Crescent era stato avvolto per evitare che venisse usato in maniera pericolosa e il biondo rimase lì fermo al sole a recuperare il fiato.
    Crescent, ti dovrò trattenere per farti alcune domande. Non opporre ulteriore resistenza, lo dico per te. - La donna lo guardò velocemente e dopo aver constatato le sue condizioni, si rivolse a Shoya senza girarsi. Ottimo lavoro, Ishida. Per fortuna sei stato in grado di gestire da solo la situazione. Sei ferito? - Chiese preoccupata ma ancora decisa, non staccando gli occhi dal criminale legato lì. Questo d'altro canto, sembrava molto agitato, forse perché ora la donna poteva osservare il suo volto senza problemi. Non era una faccia conosciuta ed anche Quiet Perfume non sapeva di chi si trattasse, forse rendendo il lavoro più facile.
    Ed ecco che arriva la nostra Pro-Hero, come previsto. Ma vi pregherei di lasciarmi andare, potrei non riuscire a trattenermi più di tanto. - Dichiarò a denti stretti il Vigilantes, prima di girarsi con occhi spalancati ed allucinati verso lo studente. E tu. Dammi quella mappa. O ti assicuro che non rivedrai più la luce del sole. - Era come un'altra persona in quel momento, come se fosse uno dei famigerati Villain che giravano in alcune zone abbandonate delle città. Forse il vero criminale che il ragazzo stava cercando. La Pro-Hero d'altro canto ignorò i discorsi dell'uomo, che sembrava un folle da quattro soldi in quel momento.
    Ho già chiamato le autorità. Dobbiamo spostarci via da qui, non è sicuro. Anche tu. - Ordinò la donna dai capelli verdi staccando Crescent dall'albero ed intimandogli di muoversi via da quella radura che era stata il teatro degli scontri tra il membro di Crux e Shoya. Il suo tono di voce era preoccupato e lanciava occhiate ai suoi dintorni in fiamme, cercando il percorso più sicuro per proseguire. Ma fu dopo circa un minuto in quella strana fila indiana, dove Crescent stava a capo del gruppo con Quiet Perfume in mezzo e Shoya in fondo, che la gelatina della donna cominciò a tremolare e ribollire come scossa da un forte calore. Il biondo aveva ricominciato ad illuminarsi completamente, emettendo una luce blu accecante simile a quella delle sue tecniche. Emanava inoltre un forte calore, che riscaldò istantaneamente l'area circostante. La donna staccò il braccio da lui e lui riprese l'arco da terra, mentre si girava verso di loro.
    L'ho detto. Non mi sarei potuto trattenere. Questa è la maledizione del mio Quirk. Non potere mai vedere il sole. - La luce emessa dall'uomo era sempre più forte e scariche elettriche cominciarono ad avvolgere la sua figura, che rimaneva lì sotto quei raggi solari come un attacco suicida. Il destino non ha bisogno di voi per continuare il vostro corso. Ricorda, ragazzino. Le stelle ti troveranno sempre in ogni caso, ovunque tu vada. - L'uomo avrebbe alzato le labbra al cielo, mentre un'ondata di energia si manifestava dal suo corpo alzandosi come un faro verso il cielo. Quella sentenza gridata a loro e alla foresta in fiamme avrebbe formato delle frecce di energia simili a quelle di prima, solo che invece di essere sette, Shoya avrebbe potuto velocemente contare come fossero decine e decine che si allineavano come a formare una catena celeste pronta ad abbattersi su di loro. Non aveva usato l'arco in quel caso, come se stesse semplicemente sfogando la sua energia in maniera pura e senza limitazioni.
    Ishida, trova un riparo! - Avrebbe urlato la Pro-Hero mentre offriva a lui un tentacolo di gelatina, ma se il corvino avesse azionato il cervello avrebbe capito che Crescent non aveva azionato di nuovo il suo Quirk in maniera identica prima a caso. Quell'attacco poteva essere fermato? Doveva trovare la risposta da solo.
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    (Non sarà più necessaria la presenza di pressione per eseguire la tecnica)
    l'utilizzatore del Quirk ha facoltà di immettere energia ionizzante agli atomi o melocele di un'area ben definita dal palmo della mano, questo genererà una radiazione ionizzante che carica di un surplus energetico la materia in modo da scaturirne un’esplosione direzionata.
    Condizione necessaria e sufficiente per l'esecuzione di questa tecnica è la presenza a un qualsiasi stato della materia: sia essa solida, liquida o areiforme. La potenza dell'esplosione sarà direttamente proporzionale alla materia a contatto con il palmo della mano. Quindi ciò che è solido può essere ionizzato fino ad un metro di distanza dall’utilizzatore, ciò che è liquido fino a due metri e mezzo e ciò che è aeriforme fino a 5 metri.
    In modalità difensiva/offensiva l'utilizzatore può sfruttare la ionzzazione della materia poter scaturire un’esplosione che porterà alla repulsione di un’entità entrata nell’area circoscritta del palmo della mano, ma anche al danno, in proporzione allo stato della materia colpita.
    In modalità di movimento l'utilizzatore con questa tecnica può scaturire un’esplosione che gli permetterà di balzare o scattare a velocità superiore.
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    Questa tecnica è composta da due step eseguibili nello stesso turno: assorbimento e scarica.
    Attraverso i palmi delle mani l'utilizzatore della tecnica Ion Kine ha la capacità di assorbire l'energia cinetica prodotta dagli atomi dei corpi in movimento, quindi NON masse statiche ma in velocità, qualsiasi direzione esse abbiano purché si muovano abbastanza vicino alle mani del Caster.
    L'urto generato da masse fisiche di qualsiasi dimensione e peso che causerebbero danni di entità fino a Gravi verrà totalmente annullato e tutta l'energia cinetica d'urto verrà convertita in surplus energetico all'interno del corpo del Caster.
    Tale assorbimento energetico renderà il corpo dell’utilizzatore una massa altamente carica e la scarica del surplus energetico potrà avere due finalità a scelta dell’utilizzatore: Repulsione della massa ormai priva di energia cinetica, oppure attrazione della stessa.
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    Come si era passati dal semplice discutere allo scontro feroce non era chiaro, però Shoya percepiva a pieno la pericolosità della situazione e ogni colpo poteva determinare la vita o lo morte di uno dei due; nonostante il deterrente della mappa su cui Crescent continuava a buttare occhiate di bramosia, il livello del combattimento era diventato decisamente alto. Le frecce scagliate dal vigilante impattarono a pochi centimetri dal corpo dell’aspirante eroe, il quale sorrise soddisfatto e compiaciuto che la sua tecnica abbia funzionato alla perfezione; Shoya si muoveva rapidamente, con decisione e misurando ogni movimento al millimetro, agli occhi di uno spettatore esterno tutto sarebbe sembrato come un’accozzaglia di luci colorate: infatti la tuta del giovane corvino era completamente illuminata di viola, carica dell’energia assorbita dall’urto che avrebbero dovuto causare le frecce, mentre quest’ultime, come tutti gli attacchi di Crescent, erano di un forte blu acceso.
    Arrivato a pochi passi dall’obbiettivo, il giovane avrebbe allungato il braccio destro e ancora una volta avrebbe fatto affidamento alla sua tecnica migliore: Ion Burst, la deflagrazione controllata questa volta colpì in pieno l’avversario che finì per rotolare via sobbalzato dall’onda d’urto e avvolto nelle fiamme. Il mantello di Crescent andava a fuoco e lui era steso a terra con diverse macchie nere di bruciato cosparse per il corpo, ma nonostante la potenza del colpo non aveva perso conoscenza. Shoya nel frattempo riprese fiato, ruotò leggermente la testa per assicurarsi che nessuna freccia gli avesse rovinato la tuta Full Dive, e constatò con serenità che era rimasta integra, neanche un graffio. Le frecce però respinte avevano impattato contro gli alberi appiccando altri incendi più o meno gravi. Che fare? Continuare a colpire il biondo e conciarlo per le feste o occuparsi degli alberi che avevano preso fuoco e spegnere l’incendio?
    Non era una scelta facile, perché Shoya era un ragazzo d’azione, che ragionava ad obbiettivi e spesso il suo primo obbiettivo era mettere K.O. il nemico incurante dell’ambiente circostante, però era anche vero che lì da qualche parte c’era ancora Quiet Perfume, se avesse omesso il suo soccorso agli alberi in fiamme probabilmente ne sarebbe risentito anche l’esito del suo esame.
    Tsk… Dannazione!
    Imprecò a bassa voce in modo che potesse sentire solo lui. Aveva deciso di evitare lo scontro con Crescent per muoversi verso i primi alberi affianco nel tentativo di spegnere l’incendio calpestando le fiamme più piccole prima che potessero diventare più grandi.
    Il biondo nel frattempo si rialzò ridendo come un bimbo, ma la sua risata durò troppo poco perché un improvviso getto di slime lo avvolse immobilizzandolo e facendolo sbattere contro un tronco bello robusto, l’impatto risuonò in tutto il bosco. Quiet Perfume era arrivata ed era parecchio arrabbiata, aveva un volto inviperito come mai aveva mostrato, determinata e decisa riprese il controllo della situazione mettendo in arresto il vigilante e assicurandosi che il suo sottoposto stesse bene. Shoya in tutto questo si era voltato giusto in tempo per vedere lo slime in azione, poi aveva continuato a calpestare fiammelle e solcare il terreno delimitando così i danni del fuoco il più possibile. Alle parole del suo capo rispose senza neanche voltarsi alzando la pergamena al cielo.
    Non si preoccupi per me, ho tutto sotto controllo!
    Rispose ad altissima voce, quasi urlando e con un tono parecchio gasato. Aveva davvero sconfitto un avversario così forte e soprattutto così folle? Sì, aveva avuto la meglio e ancora una volta ce l’aveva fatta da solo. Non aveva bisogno di nessuno.
    Crescent continuò a minacciare sia la pro-hero che il ragazzo, sarebbero successe cose gravissime se non lo avessero lasciato libero. Shoya gli continuava a dare le spalle snobbandolo alla grande mentre continuava nella sua piccola opera di contenimento delle fiamme.
    Ricevuto, andiamo via di qui.
    Dopo qualche minuto arrivò il momento di lasciare quel posto e con rispetto l’aspirante eroe accolse gli ordini del suo superiore e si mise in coda a quella bizzarra fila indiana. Crescent guidava il gruppo avvolto come un salame dal pericolosissimo slime di Quiet Perfume, la quale seguiva subito dietro e infine a chiudere proprio il giovane dai capelli neri.
    Ci ha messo poco a trovarmi e sconfiggere tutti quei nemici, sono davvero impressionato dalle sue capacità, dovrebbe insegnarmi qualcuno dei suoi segreti…
    Disse in tono tranquillo giusto per colmare il silenzio che era calato nella radura. Shoya non credeva davvero di dover imparare qualcosa da Quiet Perfume, però poteva essere un ottimo modo per entrare nelle grazie del suo capo, visto che fino ad ora non era stato visto di buon occhio; forse dopo oggi qualche punto in più se lo sarebbe potuto guadagnare. Camminava tranquillo stringendo ancora la mappa nella mano sinistra e prendeva ampie boccate d’aria in tranquillità, il peggio era passato dopotutto.
    Purtroppo a smentirlo fu ancora una volta Crescent, il quale sembrava non darsi per vinto. Lo slime che lo avvolgeva iniziò a bollire e una fortissima ondata di calore si espanse in pochissimi istanti; il corpo del biondo iniziò ad illuminarsi proprio come durante lo scontro, una luce blu accesa e fortissima, questa volta ancora più intensa, con ampie scariche di corrente elettrostatica. La situazione era precipitata nuovamente e forse ancora peggio di prima. Crescent parlò di una maledizione, quella di non poter vedere la luce del sole, stesse parole che aveva rivolto poco prima all’aspirante eroe, per completare con quella che sembrava un’ultima minaccia prima di un attacco suicida: “le stelle ti troveranno sempre”
    Ma che cosa ti salta per la testa, sei un folle, stai vaneggiando arrenditi!
    Urlò Shoya ormai infervorato e anche un po' allarmato dalla situazione. Se aveva capito come funzionava il quirk di Crescent sapeva come difendersi, poteva nuovamente usare la tecnica Ion Kine e Ion Burst per difendersi, aveva funzionato prima, poteva funzionare anche adesso. Si voltò quindi verso Quiet Perfume, la quale dovette cedere al calore e all’energia dell’avversario, il quale liberatosi dalla presa illuminò di blu il cielo generando decine e decine di frecce energetiche puntate tutte si i due eroi.
    Shizune-san, si protegga con tutto quello che può!
    Rispose rapidamente all’esclamazione del suo capo di trovare un rifugio. Non c’era tempo.
    Shoya mollò la presa sulla pergamena che cadde proprio tra le sue gambe, flettè leggermente le ginocchia e portò entrambe le mani in alto davanti al viso puntando i palmi in direzione delle frecce. Era pronto a scaricare un Ion Burst completo con entrambe le mani, sarebbe stato ben più forte di quello di prima. inoltre avrebbe attivato nuovamente la tecnica Ion Kine colorandosi ancora una volta di viola, le frecce che in qualche modo avrebbero superato la deflagrazione nell’aria avrebbero impattato contro la tuta, la quale assorbendone l’urto non avrebbe fatto percepire alcun danno.
    Spero che questo basti a fermare questo attacco folle!
    Disse tra sé e sé mentre portava la massima concentrazione in ogni fibra del suo corpo, l’adrenalina a mille e il cuore che batteva all’impazzata. Ne sarebbero usciti vivi?
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 493 | Energia: 670 = 825 -70 -85 |

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    Non possiamo fare molto per quello. Lascia perdere. - Furono quelle le parole dette duramente al ragazzo, prima di voltarsi dall'altro lato. Quiet Perfume in sé non poteva fare molto in sé e nemmeno Ishida aveva un'Unicità particolarmente adatta a controllare le fiamme. Anche per quel motivo quell'operazione non le piaceva per niente e c'era qualcosa di veramente strano in quella chiamata lì. Avrebbe messo la sua vita nelle mani di Bookworm e sapeva che non li avrebbe mai venduti a qualche criminale. Non era il tipo, semplicemente, e la sua capacità strategica non l'avrebbe mai messa contro avversari in grado di controllare il fuoco così bene. Queste però erano questioni che in quel luogo non avevano posto e sperava che fosse semplicemente stato un comando delle autorità il dovere mandare proprio lei lì. Raccolto quindi lo studente ed il criminale che le avrebbe dovuto fornire attente spiegazioni, toccava loro muoversi con attenzione per evitare di venire colti dal fumo e non uscirne più vivi. L'odore di bruciato cominciava a riempire fortemente le narici di tutti, tanto che anche Quiet Perfume avanzava più lenta del solito.
    Non erano niente di che, non hanno nemmeno usato l'Unicità. Ho segnalato la loro posizione alla guardia forestale, probabilmente saranno già sotto custodia. Glie lo hai ordinato tu, Crescent? - Un'occhiata arcigna al criminale che avrebbe bellamente ignorato la domanda, dando prova per la prima volta in quella giornata di essere capace di stare zitto. Per sua fortuna Quiet Perfume era una persona piuttosto paziente e nonostante l'evidente nervosismo per essersi fatta scappare un'ulteriore volta un crimine contro l'ecosistema di Tokyo. Lo aveva catturato, ma nessun anno di prigione avrebbe potuto restituire quegli alberi al Monte Fuji. Com'era possibile che buffoni del genere usassero la loro Unicità per quei motivi futili ed usciti da qualche libro horror? Nessuno aveva fatto al biondo un corso base per avere un minimo di coscienza sull'uso illegale del Quirk? Quell'uomo era un volto sconosciuto e sembrava ben fornito di tecnologia avanzata. Che motivazioni c'erano dietro quel rogo?

    Vuoi ancora vedere chi ha l'Unicità più forte? - Crescent pronunciò quelle parole più a sé stesso che a Shoya a causa del rumore scoppiettante della sua Unicità. In quel momento c'era solo lui ad utilizzare tutta l'influenza della sua Unicità per bloccare quell'attacco che a piena potenza avrebbe annientato qualsiasi persona senza un Quirk difensivo adatto. La dea bendata, anche se non si credeva in quelle cose come Crux, gli aveva sorriso donandogli qualcosa per contrastare quel potere. Che il loro nemico avesse usato quell'attacco perché era veramente folle o perché credeva che il corvino fosse in grado di fermarlo? Negli occhi di Quiet Perfume si rifletteva quella galassia in miniatura formata dal criminale, mentre cercava riparo. C'era un masso che le avrebbe fornito copertura, ma doveva tirare anche il suo sottoposto con sé. Eppure il braccio mutato in precedenza quasi non rispondeva ai suoi comandi, rifiutandosi di trasformarsi in gelatina nuovamente. Che razza di potenza conteneva quel tipo?! Nelle iridi della donna, prima che l'area si trasformasse in uno spettacolo di flash intensi, c'era solo il corvino circondato dalle traiettorie delle frecce come delle fauci di qualche bestia uscita da qualche angolo oscuro dell'universo.
    Il primo sbarramento di proiettili fu indirizzato verso entrambi, mentre Crescent agiva quasi come una torretta che non dava pace ai due. Quiet Perfume era abbastanza riparata ed agile per schivare per sé, ma non riuscì a trovare un'apertura nei confronti del nemico per aiutare Shoya. I proiettili blu elettro cominciarono ad abbattersi prima di tutto sull'esplosione scaturita da quest'ultimo. Proprio come lui aveva intuito il modo per ferire il Vigilante, questo aveva trovato un modo per non farsi colpire direttamente dall'ondata di fuoco dello studente. Ogni proiettile deflagrava contro l'energia scaturita dalle sue mani e ad un certo punto diverse decine di dardi andarono tutti assieme verso il "corpo principale" annullando l'offesa-difesa del ragazzo. Un'onda d'urto si formò dallo scontro dei due attacchi, facendo indietreggiare entrambi i combattenti di un passo. Dopodiché, arrivarono le frecce che avevano superato quella barriera iniziale, impattando contro Ion Kine. Come previsto, queste sarebbero quasi state assorbite dalla tuta, sparendo dall'esistenza. Alcune cadevano a terra, alzando terra e foglie in fiamme. Questo valse per le prime scariche di frecce che andavano tutte verso di lui, quasi mirando all'equipaggiamento addosso. Ma piano piano avrebbe potuto sentire una sensazione che forse a causa della propria Unicità non provava da parecchio. Un formicolio leggero che gli attraversava il corpo, che gli faceva sentire in bocca un sapore amaro che proveniva dal nulla.
    Ottimo lavoro! Ma non sono ancora finite! - La voce squillante di Crescent spuntò di nuovo da dietro la polvere ed il fumo, mentre un'altra corona di innumerevoli frecce era disposta come un coro angelico sopra la sua figura. Con un gesto teatrale andarono tutte verso Shoya, che sentì d'improvviso un bruciore al petto. La tuta stava cedendo e, ben prima che potesse reagire, il tessuto saltò via come se fosse stato strappato da una forza invisibile. I laboratori della Yuuei fornivano equipaggiamenti di alta qualità ma il compito di veicolare l'Unicità del ragazzo, oltre che sopportare innumerevoli attacchi, era ben oltre le aspettative del prodotto. Un grosso buco nella difesa del giovane, proprio al centro del torace, si aprì come un bersaglio per un arciere.
    Addio. - Gli occhi scuri del ragazzo avrebbero visto un ultimo dardo sfrecciare verso di lui, mirando proprio dove l'armatura veniva meno. E seppur un attacco di quelli sarebbe stato letale per chiunque come una freccia normale, il proiettile si fermò leggermente prima bloccato da qualcosa di verde. Il braccio rimasto a Quiet Perfume provò ad intercettare l'attacco, facendo scoppiare l'attacco ben prima che raggiungesse la fragile carne del ragazzo. Shoya si trovò sbalzato via in maniera poco elegante, finendo per rotolare diversi metri verso la boscaglia. Fu fermato da lembi di Unicità della Pro-Hero, che aveva dato priorità al suo salvataggio. Sul petto una striatura rossa causata dalla scottatura sembrava quasi pulsare a causa dell'attacco ricevuto. Con il suo superiore rimasto quasi senza braccia e lui ferito, il Vigilante sembrava sul punto di vincere.
    Crescent-sama. - Sentirono una voce dolce come il crepitare del fuoco attorno a loro provenire dalle spalle del biondo, provenire da un portale buio e freddo come il ghiaccio. La stessa persona che era stata placcata inizialmente da Shoya si mostrò a loro eterea, mentre la sua sagoma usciva leggiadra dallo stesso portale dentato che aveva portato alla nascita di quello scontro. Se forse il capo di quei tizi incappucciati voleva dare l'idea che quel potere appartenesse a lui, era piuttosto chiaro chi li avesse generati. Si piegò in avanti e voltò il capo coperto verso il carismatico leader, prima che un ulteriore piccolo portale fagocitasse la mappa in un morso facendola riapparire tra le mani di chi inizialmente la stava disegnando. La prese delicatamente tra le mani pallide, prima che il carismatico leader di Crux si appoggiasse sulle sue spalle. Il fantasma bianco gli sussurrò qualcosa, mettendogli un braccio sotto l'ascella per portarlo verso il portale. Nonostante l'ondata di potere improvvisa, questa aveva un caro prezzo.
    Grazie Moonlander. E voi... Ricordate il nome di Crux, stolti. Tutto questo era previsto, tutto questo era scritto nelle stelle... - Sentenziò Crescent guardandoli con sguardo truce, prima di sparire inglobato dal portale che si chiuse dietro di lui. Appena dopo, il rombo di un elicottero avrebbe invaso le loro orecchie e avrebbe fatto la sua comparsa volteggiando sopra di loro. Quiet Perfume avrebbe raccolto lo Shoya ferito prima che le operazioni di soccorso iniziassero. Quell'intensa battaglia con quel nemico autoproclamatosi indovino era finita e forse aveva portato a qualcosa per quello che da lì a poco non sarebbe più stato uno studente.

    Trasportati in un elicottero d'emergenza a causa delle ferite riportate da entrambi, le giornate seguenti sarebbero passate tra corridoi di ospedale e trattamenti. Da quel che sapeva Shoya la Pro-Hero stava bene, avrebbe dovuto solo riposare per qualche giorno gli arti superiori a causa del danno del calore. Per i Transformation mantenere un equilibrio nel proprio corpo era fondamentale e ne poteva risentire la capacità di attivare il Quirk soprattutto in caso di sostanze così delicate. Era stata fortunata a non aver trasformato il suo intero corpo in gelatina, più che altro. Per quanto riguardava lui la freccia non lo aveva colpito in pieno e dopo un check-up generale il danno maggiore era una brutta ustione al petto a causa dell'esplosione, assieme ad costola incrinata. Gli avrebbe fatto male respirare e sotto quelle bende cambiate spesso c'era della pelle nuova molto più rosea che li avrebbe lasciato per un bel un po' una cicatrice, ma era sopravvissuto. Gli avevano anche dato una stanza per sé in un ospedale al centro di Tokyo, piccola ma accogliente. Forse avrebbe ricevuto qualche visita da parenti o amici, ma una persona in particolare sarebbe entrata dopo due giorni di permanenza lì.
    Ohayou. - A salutarlo a voce bassa era Bookworm, la vice di Quiet Perfume. Vestita con i suoi soliti abiti bianchi da Pro-Hero, larghi e spessi come i fogli di carta che manipolava. Lunghi capelli castani erano raccolti in due code ai lati del capo e le arrivavano fino alle ginocchia. Era seria in volto e sembrava più incuriosita dai mobili che componevano il rifugio di Shoya che della sua condizione. Sistemati gli spessi occhiali, teneva le mani conserte dietro la schiena. Non era mai stata in grandi rapporti con i tirocinanti, poiché si occupava più che altro di organizzare la giornata di chi lavorava lì e non usciva spesso dal suo ufficio. Mh-mh. Spero che le tue ferite non si siano infettate. Kaori-san ti manda degli auguri di pronta guarigione. - La ragazza avrebbe preso posto in una sedia poco distante dal suo letto rivelando che tra le mani aveva una lettera, prima di cominciare a parlare per prima. Cos'è successo quando sei rimasto da solo con Crescent? Ho già parlato con Kaori del vostro scontro con lui, ma se hai qualche informazione per aiutarci ad individuarlo sarebbe molto utile. Lo avete visto in viso e abbiamo diramato l'allerta, ma sembra non esistere. Bah. - La ragazza avrebbe posto quelle domande allo studente con la solita serietà ed il suo andare dritto al punto, ascoltando e tenendo bene a mente le sue dichiarazioni. Alla fine avrebbe annuito, prima di consegnargli la busta tra le mani.
    Ultimamente i test per i Pro-Hero finiscono tutti all'ospedale. Dovrebbero usare i robot anche per questi secondo me ma... Congratulazioni, immagino. Aspetto i moduli aggiornati per il tuo nuovo status sulla mia scrivania. - La ragazza lo avrebbe lasciato solo, facendogli scartare e rivelare cosa c'era all'interno. Assieme ad una lunga lettera dove si complimentavano per aver superato il test e l'anno scolastico, con i vari voti e valutazioni dei vari prof, c'era una tessera nuova e scintillante con la sua foto. Shoya Ishida era diventato un Pro-Hero, una delle stelle della nuova generazione della Yuuei. Il suo nome era conosciuto da molti e allo stesso tempo disprezzato da altri: non l'inizio più tranquillo ma sicuramente il più esplosivo. Forse quello che doveva aspettare ora era un segno delle stelle, che prima o poi sarebbe arrivato.
    L'unica cosa che per ora avrebbe varcato quella soglia era un mazzo di fiori violacei lasciato da una ragazzina dai capelli blu senza uno straccio di biglietto. Freschi e dai colori sgargianti, quasi ricordavano il cielo al crepuscolo.
    THE STARS TOLD ME TO LOVE, SO THAT'S WHAT I DID


    CITAZIONE
    E abbiamo finito!
    Innanzitutto congratulazioni per essere diventato Pro-Hero: finalmente avremo un nome rosso in fondo al forum per rassicurare i civili e i Villain. Sei già all'interno della classifica eroi ed ora avrai tutta una serie di responsabilità e privilegi esclusivi. Spero ti sia divertito in questa attività che ha preso questa piega così particolare ed in futuro sicuramente Shoya verrà ricontattato da Crux come già detto :stare:. Per il costume danneggiato ne dovrai parlare in laboratorio con Ryuko per accordarvi sul prezzo e quant'altro.
    Puoi fare un ultimo post per metabolizzare tutto ciò che è accaduto e rispondere alle ultime domande di Bookworm. Spero che il tuo percorso sul forum continui e che farai valere la tua carica da Pro-Hero, nel bene e nel male. Lascio in spoiler la licenza di Shoya e ti assegno subito le ricompense!
    Ancora congratulazioni! :**:

    Shoya Ishida
    : +50 EXP + 75 bonus, Licenza Permanente

     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Pro-Hero
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    Shoya Ishida
    - Status: //
    - Equip: Full Dive (Quirk - Media)
    Maschera Antigas (3 su 3)
    - Abilità: Semiconductor
    - Tecniche Usate: //
    Hero Lv. 8 | III A | 19 Anni
    Narrato • ParlatoPensatoAscoltato
    Cosa si prova quando si affronta la morte? Nessuno lo sa per certo c’è chi parla di un suono angelico, chi di uno squillo di trombe seguito da una visione di uomini a cavallo, e chi invece rivede la sua intera vita scorrergli davanti agli occhi come in un film. Ecco quest’ultimo caso fu proprio ciò che provò Shoya mentre affrontava il folle attacco di Crescent, in pochi secondi ripercorse tutti gli istanti più significativi della sua vita che lo avevano ricondotto proprio lì, in quel bosco, in quell’esatto momento ad affrontare la sfida più difficile della sua esistenza.
    Le frecce continuavano a piovere come se fosse un violento temporale estivo, uno di quei fenomeni atmosferici che sai che dureranno poco, ma che comunque lasceranno un segno e faranno danni. Il ragazzo dai capelli neri sentiva di stare per cedere, le braccia gli facevano male in un modo indescrivibile, tutta l’energia che era capace di produrre ormai si stava esaurendo e ogni nervo gli diceva: “Fuggi, scappa, mettiti al riparo”, ma rimase fermo, statuario nella sua posizione a continuare questo braccio di ferro invisibile contro il suo avversario. A quel punto si mise ad urlare con tutto il fiato che aveva in gola, voleva resistere, voleva vincere quel duello, anche se era evidente che stava perdendo. Resistere a quell’attacco gli stava costando caro, continuava ad indietreggiare spinto da un’energia che non riusciva a contenere, le prime frecce superarono il suo Ion Burst e si scontrarono contro l’Ion Kine, la sua seconda tecnica di difesa attivata in quel momento, l’urto veniva assorbito continuamente dalla tuta che brillava di un viola intenso, quasi accecante.
    No, non era sufficiente, non bastava. Brividi iniziarono a corrergli lungo la schiena, stava sudando freddo, la vista gli si annebbiava, non riusciva più a sentire alcun odore o suono, stava perdendo i sensi per lo sforzo.
    Quindi è così che finisce la mia storia? Questo è il mio destino? Beh, bella presa per il culo.
    Fu il suo ultimo pensiero, poi sentì la tuta letteralmente esplodere, aveva accumulato troppa energia e non era resistente abbastanza per sopportare un attacco del genere. Il suo petto era scoperto, era caldo, bollente, ustionato. Aveva perso la capacità di sfruttare i suoi sensi, però i recettori del dolore erano attivi e gli stavano dicendo che si era procurato una bella ferita e che quello doveva essere l’ultimo dei suoi problemi, se non si fosse spostato sarebbe morto.
    A quel punto il corpo di Shoya cedette in parte, gli arti superiori caddero a penzoloni lungo i fianchi, il suo busto si inclinò e la testa iniziò a cadere in avanti, le sue gambe rimasero ferme e saldamente piantate nel terreno come ultimo baluardo di difesa. Se fosse dovuto morire, sarebbe morto combattendo fino all’ultimo.
    Una luce blu accecante si stava avvicinando, Shoya sorrise, poi la luce fu coperta da un getto di slime verde, un’altra esplosione e fu scaraventato all’indietro come un sacco di patate. Il ragazzo dai capelli svenne all’istante, ma con uno strano sorriso stampato sul viso.
    Quello che Shoya potè ricordare tra il momento del combattimento e il suo risveglio in ospedale furono dei frammenti di memoria di cui non seppe mai la veridicità: infatti vide Crescent sparire attraverso un portale, poi un elicottero e il viso di Quiet Perfume segnata dalla battaglia; stop, nulla di più.

    Ogni respiro profondo era un dolore, i primi giorni fu proprio un inferno. Gli avevano detto che aveva delle costole incrinate e una bella cicatrice sul petto dovuta all’ustione, però tutto sommato si sarebbe ripreso e soprattutto non aveva portato danni permanenti per cui sarebbe potuto tornare in battaglia, un giorno.
    Beh questo barlume di speranza fu l’unica cosa che lo tenne attivo e che continuò a ripetere a se stesso per non gettare la spugna a quel dolore e quella sconfitta così umiliante, perché sì, oltre il dolore Shoya era uscito palesemente sconfitto da quel combattimento, ancora una volta non aveva vinto, ancora e ancora. Il suo orgoglio era più ferito del suo corpo.
    I giorni si susseguirono con visite di parenti, pochi amici e qualche studente della U.A. suo allievo. Non fu molto di compagnia, ci sarebbe voluto del tempo prima che si fosse ripreso soprattutto a livello psicologico.
    Una delle ultime visite prima della dismissione fu proprio di Bookworm, la giovane assistente sempre vestita di bianco e con quegli occhiali a forma di fondo di bottiglia. Non che mai avesse avuto un rapporto confidenziale con lei, però fu quasi felice di vederla, era evidente che gli avrebbe portato notizie. Non prima di rispondere a qualche domanda.
    Saluti Kaori-san da parte mia, spero di poterla incontrare presto per capire un po' quello che è successo dopo lo scontro con Crescent…
    Faceva ancora fatica a parlare, però si sforzò di risultare il più naturale possibile
    Non è evidente cos’è successo? Ci siamo scontrati per tutto il tempo. Lui cercava di portarmi via quella maledetta mappa che avrei dovuto sequestrare e come vedi, ce l’ha fatta.
    Allargò lentamente le braccia a palmi aperti per mostrare che non aveva nulla, esattamente il vuoto che aveva lasciato quel pezzo di carta di cui doveva occuparsi. Doveva fare una sola cosa e non c’era riuscito, era già abbastanza mortificato senza che ci fosse Bookworm a ricordarglielo.
    Perdonami il tono… è che ancora non mi sono ripreso del tutto… beh grazie della visita comunque
    Decise che forse era meglio scusarsi, prendere la lettera e congedare Bookworm senza ulteriori spiegazioni. Quello che era successo tra lui e Crescent ancora non l’aveva capito a pieno, ci sarebbe voluto del tempo per maturare quella situazione.
    A quel punto Shoya scartò la lettera e con sincera sorpresa vi ritrovò la sua licenza permanente.
    Non se ne era dimenticato, anzi era stato un pensiero fisso di tutte quelle notti insonni. Ce l’aveva fatta a superare l’esame? Gli avrebbero mai consentito di entrare nel mondo dei Pro-Hero? Ecco la risposta, la teneva tra le mani.
    Shoya sorrise in maniera del tutto spontanea, una piccola vittoria l’aveva ottenuta, aveva superato quel traguardo a cui stava ambendo da così tanto tempo che ormai non ricordava più quando tutto questo era iniziato. C’era riuscito, ma questo era solo l’inizio, il punto di partenza di una nuova vita.
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 493 | Energia: 670 = 825 -70 -85 |

    CODE © Saxo



    CITAZIONE
    Grazie mille Delin per questa role! i colpi di scena con te non mancano mai, davvero complimenti per la tua capacità di masteraggio.
    Che sia l'inizio di un nuovo percorso per Shoya^^
     
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25 replies since 23/2/2021, 21:27   544 views
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