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.CITAZIONENote: questa role è ambientata prima di quella con Castiel.Midori HasegawaEra la prima volta che mi capitava di avere le ballerine. Nel senso. Sapevo ballare, il minimo necessario per poter fare qualche passo durante le canzoni, non ero un pezzo di legno. Anzi, pensavo di essere aggraziata e di saper usare il corpo come un pennello per dipingere qualcosa di bello. Ma l'idea di poter ballare e cantare con qualcuno mi dava una carica tutta diversa.
« Uhhh... »
Mi lasciava qualche dubbio la modalità con cui sarebbe dovuta accadere questa cosa. Volevano che fosse una roba improvvisata. Anche perché visto quel che ci pagavano, dicevano di non volere niente in cui avessimo messo troppo sforzo. E che problema c'era. Avrei volentieri scroccato una cena e qualche soldino per l'abbonamento dell'autobus. Poi dicevano che la maggior parte del ricavato della serata sarebbe andato in beneficienza, quindi...
MI ero recata lì due ore prima dell'evento, come da indicazioni. L'uomo di mezza età che si occupava del locale e che mi aveva contattato sulla mia mail di "lavoro" mi accolse con un sorrisone, scortandomi sino a una comoda stanza sul retro che conteneva un sacco di farina, riso e cibarie varie, tutte ordinate e sistemate su degli scaffali a muro. Tuttavia, sorpresa sorpresa, c'erano anche una serie di divanetti un pochino malconci. Scoprii successivamente che lì era dove la moglie del proprietario si prendeva una pausa ogni tanto, fumandosi una sigaretta. Testimone di ciò anche il muro annerito sulla sinistra.
Avevo indosso una giacchetta di pelle leggera che lasciava intravedere la mia t-shirt rosa con sopra disegnata una versione stilizzata di Mount Lady. Il cappellino era di un rosa coordinato, ma con un logo falsissimo della Yuuei. Appesi gli occhialoni gialli - che erano sopravvissuti al karaoke - alla maglietta, mettendo da parte la mia chitarra contro il muro. L'idea di essere venuti prima qui era di incontrarsi con la ... ballerina? Che avrei dovuto incontrare, per metterci d'accordo su cosa mettere su.
« Beh... alla peggio potremmo fare le sigle dei cartoni animati. »
Su quelle ero ferratissima.
Non mi serviva una guida. Mi ravvivai un pochino i capelli azzurro cielo, che con la luce della stanzetta stavano diventando gradualmente blu notte.
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HANA TACHIKAWA
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.Midori HasegawaEra come se un tornado fosse appena entrato in quella stanza.
Ero lì, tutta tranquilla a fare mente locale, a capire come mi sarei potuta organizzare per quello che ci aspettava... quando lei entrò. Aveva un'energia unica, dovevo ammetterlo. Era come se fosse un piccolo peperoncino condito con altri peperoncini musicali. Sì, la mia abilità nel fare metafore non è un granché, ma faccio del mio meglio.
« Hello, sunshine. »
Mi venne quasi spontaneo.
Diamine, in genere chiamavano me, sunshine. Per una serie di ragioni che sono facilmente intuibili, ma quella ragazza aveva energia da vendere. Chissà se potevo rubargliene un pochino. Afferrai il suo biglietto da visita, guardandolo con un sorriso. Oh, ecco, questa era una cosa che mi sarei dovuta preparare prima di mettere in atto il piano per andare da Castiel.
« Sono Hasegawa Midori. Si scrive con i kanji di futuro, guida e ordine. Visto che posso chiamarti Hana, chiamami pure Midori. Non ho un soprannome, ma non mi offenderò se vorrai chiamarmi con qualche nomignolo. Forse. »
Sorrisi contenta, contagiata dalla sua ilarità. Sembrava che ci fossero tutte le carte in regola perché andassimo d'accordo. Rimasi ad osservarla mentre sentivo tutte quelle informazioni che mi venivano tirate in faccia con la forza di un ciclone. No, va bene, potevo reggere. Portai la mano sinistra di fronte alla bocca, mentre alcune ciocche dei miei capelli diventavano rossicce - un poco per il cambio di luce visto che nella stanza era entrata un'altra persona, un poco per l'ilarità che la situazione mi aveva provocato.
« Beh, in genere mi preoccupo di saltellare contenta per il palco mentre canto e suono. E come immagini, non è facilissimo con la chitarra in mano. Le canzoni migliori del mio repertorio sono Misery Business dei Paramore, qualcosa dei The Pillows - e per qualcosa intendo l'intera discografia - e qualche classico d'oltreoceano. Però possiamo anche fare qualcosa dei Kana-Boon o magari altro, più ballabile. La situazione di una ballerina e una cantante non mi rende le cose facili. »
Assottigliai gli occhi, imitando una mia certa compagna di classe che avevo visto solo di sfuggita.
Ma questo Hana non poteva saperlo.
« Ma se vuoi metterti i tacchi, non sarò io a fermarti. »
Però il problema si poneva davvero - cosa avevamo intenzione di improvvisare?
Potevamo vedere di andare su uno dei miei classici o su qualcosa di suo. Ero brava a improvvisare, un certo Karaoke ne sa qualcosa.
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HANA TACHIKAWA
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Energia: 100 | Forza: 019 | Quirk: 028 | Agilità: 028SPOILER (clicca per visualizzare)Senza che googli ogni mossa, i movimenti di Hana sono qualcosa del genere, a livelli meno mostruosi.. -
.Midori HasegawaOh, sapeva stare allo scherzo.
Meno male. Quando la ragazza nominò Eminem dovetti trattenere un movimento eloquente con gli occhi, visto che proprio non sopportavo quell'artista. Non che avessi una ragione particolare, infatti ne riconoscevo l'incredibile talento. Ma proprio non riuscivo ad ascoltare qualcosa di suo senza sentire voglia di passare alla traccia successiva. Per quanto riguardava il commerciale...
« Ho visto un sacco di meme su Bilie Elish.
Ma sì, ci può stare. »
Istintivamente, quando lei iniizò a canticchiare, iniziai a schioccare le dita con un sorriso in faccia. La sua allegria era contagiosa e non ptoevo fare a meno di apprezzarla. Sentivo che Hana era il genere di ragazza che mi avrebbe fatto piacere avere come amica. Ero contenta che il fato ci avesse spinto insieme. Ad ogni modo, gonfiai una guancia pensierosa, cercando di valutare le varie proposte che mi venivano fatte.
Feci semplicemente spallucce alla sua domanda sul cantare in coreano - Dreamcatcher mi piaceva per dirne una. Ma aveva ragione, il mio coreano non era un granché - praticamente nullo. La guardai a quel punto muoversi senza preavviso, inizialmente sorpresa, ma poi piacevolmente sorpresa. Era come se quella giovane ragazza si stesse muovendo in preda a una tarantola strana, con un gran gusto.
La osservavo al meglio delle mie possibilità, battendo le mani ogni tanto su qualche trick particolarmente interessante. In particolare quando tornò giù dall'handstand senza rompersi nessun braccio. Anche io me la cavavo a ballare, ma il mio stile era completamente diverso, ecco. Ridacchiai divertita, alla sua proposta. Tirai fuori la chitarra, indecisa su cosa suonare.
Avrei potuto proporle il mio adattamento in acustica di Run Boy Run, ma non avevo una chitarra acustica dietro.
Tanto valeva andare sul classico - avevo già nominato i Kana-Boon. E sì, avevo intenzione di suonare quella opening. Del resto, ero quasi sicura che avremmo trovato un grande riscontro con un classico del genere.
Le dita si muovevano da sole sulla chitarra, come se avessi suonato quella canzone centinaia e centinaia di volte. Quell'anime in particolare non mi piaceva, ma dopo aver visto il video della canzone, non potevo non restarne innamorata. Era un miscuglio di poesia e musicalità, qualcosa che stupidamente - dall'alto della mia presunzione - ritenevo mi incarnasse bene.
*Midori sta cantando in giapponese. Ma siccome io il giapponese non lo so, beccateve le lyrics inglesi.
« Counting together as we step over the goal line,
We still didn’t know a thing.
Going beyond that line, but seeing it gone when we looked back,
We still didn’t know a thing. »
Avrei continuato a suonare sino a tre quarti della canzone, avvicinandomi ogni tanto a Hana in un momento più tranquillo, come se volessi passarle il microfono. Salvo poi rendermi conto che non avevo un microfono e non avevo mani libere per passarle alcunché. Ma il mio sguardo era eloquente - o almeno ci speravo.
Ad ogni modo, in un punto della canzone adatto avrei iniziato a cambiare le note, distorcendole, spostandole verso un altro giro e melodia, per sfociare più o meno a due terzi di Bohemian Rhapsody.
Così.
De botto.
Senza senso.
La cosa che mi interessava adesso era vedere la faccia che avrebbe fatto Hana.
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HANA TACHIKAWA
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.Midori HasegawaEro contenta, sinceramente contenta, che Hana avesse apprezzato il piccolo medley privo di ogni senso e sacralità che avevo messo su. Era una cosina sulla quale stavo lavorando, fare transizioni da una canzone all'altra in maniera delicata e attenta. Non funzionava con tutte le canzoni e qualcuno si sarebbe potuto offendere per aver messo in mezzo mostri sacri come i Queen, ma...
... lo trovavo divertente.
Fatemi causa.
No, aspetta, la SIAE è pronta a farlo davvero, abort mission.
Comunque, ero profondamente contenta che Hana stesse cantando con me, avevo quasi timore che fosse una di quelle persone con il terrore di fare male - ma no, non c'era quel rischio. Anche perché aveva un minimo di esperienza a quello che sentivo. Era naturale, del resto, venendo da un'ambiente artistico che avesse qualche rudimento in materia. E poi mi aveva fatto ridere come era rimasta stupida della piccola sorpresina.
Carina. Stella.
Poi quando la vidi fare quella spaccata, quasi istintivamente mi venne da farmi in avanti per darle una mano, ma sembrava che fosse ancora viva - quindi pericolo scampato. Poi mi fece dei complimenti, quindi i miei capelli diventarono quasi immediatamente rossicci alla base, mentre piccole venature di quel colore si mescolavano con il resto del colore. Così, a bruciapelo?
« Troppo gentile, f-faccio solo del mio meglio. »
Poi nominò lei. La crush giovanile del 95% dei maschietti nati in quel periodo. E del 5% delle femminucce incerte e dubbiose su un sacco di cose. Rientravo in quel cinque percento.
Nonostante avessi appena suonato, le dita si mossero praticamente da sole, per suonare l'intro di He Wasn't.
Mi sarebbe piaciuto avere un quinto dell'energia di Avril Lavigne o di Hayley Williams. Ma nonostante ci mettessi tutto l'impegno del mondo, finivo sempre per ripiegare su canzoni più tenere, dolci. Beh, stasera sarebbe stato diverso.
There's not much going on today
I'm really bored, it's getting late
What happened to my Saturday? (Saturday)
Monday's coming, the day I hate, hate
Non iniziai a cantare, nonostante le mie labbra si muovessero - forse la mia testa era andata a pensare a cose che non c'entravano - come se neanche la musica, oggi, fosse abbastanza per distogliermi dal fatto che la mia vita non stava andando in nessuna direzione al momento. O meglio, lo stava facendo, ma troppo lentamente. Dovevo decisamente fare qualcosa per prendere in mano la mia vita. Chissà, forse questa serata con Hana sarebbe potuta essere un trampolino di lancio?
Speravo almeno di farmi un'amica sulle note di Avril Lavigne.
Avril per il sociale
« Il pop punk è il mio guilty pleasure. Ma chi non l'ha mai suonato merita solo pizzicotti. »
Ridacchiai, facendo sentire che il mio tono era comunque scherzoso, nonostante fosse vero. Tra i connoisseurs era malvisto interessarsi al garage rock e a tutti i generi collegati. Ma gli esperti avevano scocciato alla grande da un sacco.
« Son contenta che abbiamo trovato dei punti in comune, Hana-san! »
Dissi alla fine, abbassando un poco la chitarra e sprigionando il mio miglior sorriso.
Un raggio di sole. Ehe.
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HANA TACHIKAWA
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Energia: 100 | Forza: 019 | Quirk: 028 | Agilità: 028SPOILER (clicca per visualizzare)Ancora scusa per l'imbarazzante ritardo, periodaccio c_c. -
.Midori HasegawaCerto che ne avevamo tantissimi in comune.
Le persone di buon gusto si attirano naturalmente. E poi ero così adorabile che era impossibile non volermi bene. La domanda successiva di Hana, tuttavia, mi portò a roteare leggermente gli occhi - non infastidita, al contrario, ero felice - ma ero un pochino imbarazzata. I miei pezzi originali erano qualcosa che raramente condividevo e nonostante avessi qualche video di cover caricato su youtube - sotto pseudonimo, con la camera che non inquadrava i miei occhi e un sacco di precauzioni inutili, non c'erano canzoni mie su internet.
« Ehm. »
Spostai lo sguardo, lasciandomi andare in una risatina nervosa.
Certo che avevo pezzi originali.
Ero piena di pezzi originali.
E ne andavo particolarmente fiera.
Ma il fatto di non avere un palcoscenico adatto mi impediva di esprimermi come volevo.
« D-Diciamo che sono un poco timida a riguardo. Ho qualche pezzo, ma sono tutte cose strane. Ho anche qualcosa di più tradizionale... cosa... cosa vuoi sentire? »
Saresti la prima a sentire qualcosa di mio, ecco.
Forse avrei dovuto aggiungere anche quel pezzettino, per provare a farla desistere dall'idea di sentire qualcosa di mio. Ma c'era qualcosa in me che mi spingeva ad avere naturalmente fiducia di quella scoppiettante ragazza, darle un pochino di me. Un pochino.
Con una rinnovata energia, guardai nuovamente in sua direzione.
Potevo farcela - anche se non era la cosa più semplice del mondo. Era buffo, in qualche maniera - non avevo problemi a cantare di fronte a tante persone. Mi piaceva, quasi, guardare ognuno dei loro sguardi. Ma adesso? Così? Mostrare ad Hana ogni cosa di me?
...
...
...
Non mi sembrava così improponibile, da un secondo sguardo.
Strinsi meglio la chitarra, alzandomi in piedi con un largo sorriso in faccia.
« La roba strana è strana forte, giuro. Però non posso suonare tutto, per alcune canzoni dovrò mettermi una base sotto. Spero mi perdonerai per aver imbrogliato. »
Tirai fuori il mio cellulare, rosa con una cover nuova. Sopra c'era Quiet Perfume in versione chibi, stilizzata e carinissima. Sopra il suo logo, in alto a sinistra. Mi piaceva come il disegnatore l'aveva rappresentata, ecco. Mossi l'oggetto tra le mani, iniziando a scorrere tra le varie tracks.
CITAZIONEPer fortuna Nyuu mi vuole bene, altrimenti mi sarei meritato due pallottole nelle ginocchia per il ritardo. -
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HANA TACHIKAWA
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.Midori HasegawaQuello che voglio io?
Era una frase pericolosa da dire a una ragazza con una chitarra in mano.
Avrei potuto iniziare a suonare cose super strane per quello che ne sapeva lei.
E poi mi aveva dato il permesso di farlo. Assunsi un'espressione pensierosa, cercando di immaginare per un attimo la sua reazione. Era da tanto che non cantavo quella canzone, quindi avrei potuto ottenere risultati... contrastanti.
« .. sì, mi piacciono gli eroi. Spero di riuscire a diventarne uno, un giorno. Ma insomma, ho un sacco di cose in pentola per ora - anche se credo i miei preferirebbero vedermi in giro per il mondo a salvare persone, piuttosto che su un palcoscenico in abiti striminziti. Ma prima fammi suonare, dopo ti racconto cose imbarazzanti della Yuuei. »
Dissi con un tono pensieroso, facendo capire tuttavia che magari quel discorso si poteva rimandare a dopo - anche perché stavo cercando la forza di non scappare dalla finestra piuttosto che aprirmi in quella maniera. Poi, la canzone che avevo in mente non era particolarmente profonda o pensata bene. Mi piaceva l'idea che ogni canzone avesse un messaggio dietro, ma questa... era semplicemente nata da un evento mondano. Forse stupido.
« Non ridere. »
Le intimai, facendole dopo una linguaccia.
« Questa canzone è stata scritta dopo che un sintetizzatore vocale usato per comporre canzoni online minacciava di essere discontinuato. Ecco, la community fece letteralmente una rivolta a riguardo, portando la compagnia a organizzare un crowfunding per non fallire. Una situazione strana, ma molti artisti scrissero canzoni usando quel sintetizzatore. Io invece -- beh, ne cantai una, semplicemente. »
Un paio di pressioni sul cellulare e la base musicale riempì la stanza, mentre mi schiarivo la voce.
Poi, di lì in poi... il delirio.
In uno strano misto di rap e scuse per aver urtato qualcuno, le parole uscivano dalla mia bocca velocissime, come se avessi un quirk che me lo permetteva. Tranne che in questo caso, il mio quirk era la passione per le cose strane e l'impegno che ci mettevo ogni giorno.
« Ever since I was born, from that day I had known
That I am nothing more than a simulation
Even so, I'll keep singing until destroyed
Living forever, yes I am a Vocaloid
If for example the thing singing was just a
Toy that would sing back the tunes that you gave to them
I'd think that was alright
While I look at the sky, bite this leek, see the soup pouring from my eyes »
La canzone personificava quel software, rendendolo simile a una ragazza che era stata lasciata, ignorata da colui che amava di più. Smielato, forse, troppo sentimentale. Ma personalmente mi divertiva l'idea e mi intristiva allo stesso tempo. In fondo, c'è gente che fa fumetti su Internet Explorer. Chi mi impedisce di fare una cosa del genere? Le parti con questa parlantina rapida erano seguite da piccoli riff alla chitarra e sezioni più melodiche, per andare a creare un vero caos di canzone. Personalmente non pensavo fosse minimamente commerciabile e probabilmente solo in pochi avrebbero potuto trovarla gradevole.
Io? Mi divertivo un sacco a cantarla.
Al termine della performance, tirai un piccolo sospiro. Quindi rialzai lo sguardo, un pochino più ringalluzzita. Nel corso della canzone i miei capelli si erano istintivamente riempiti di riflessi azzurro elettrico - che mi dava un aspetto più allegro e spigliato.
« Beh... ecco. Ho anche un canale con le cover, se vuoi. Poi ti passo il link.
Attiva la campanella delle notifiche per non perderti nessun video. »
Dissi con voce meccanica, canzonando video maker più famosi.. -
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HANA TACHIKAWA
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.Midori HasegawaCredo che la gente faccia quello che fa per ragioni ben precise.
Un esperto di borsa si è interessato agli affari e alla piazza del mercato perché ha dei gusti costosi che devono essere mantenuti, un insegnante perché adora i bambini e la sensazione di trasmettere la cultura. Che queste ragioni siano evidenti o nascoste e recondite, poi, non cambia molto. La realtà è che c'è un leifmotiv, una ragione superiore che pregna le azioni di ognuno di noi.
La reazione di Hana?
Il sorriso che aveva in faccia?
Quello, era il motivo per cui mi alzavo ogni mattina.
Per cui facevo esercizio, vocalizzi, mi impegnavo così tanto per diventare un eroe.
La sua reazione così spontanea - che nasceva sia dal suo essere semplicemente lei, ma anche dalla mia voce.
Io avevo dato vita a quella reazione.
A quella sensazione che lei stava provando.
A quel calore bruciante e rassicurante che pervadeva il mio cuore, che traboccava qualcosa di indescrivibile.In un altro tempo, avrei detto giustizia.
« ... il tuo entusiasmo mi fa davvero bene, Hana. »
Le regalai un altro sorriso contento, tronfia di come la mia canzone le era piaciuta. Era una sensazione bella, avrei potuto farne un'abitudine. Valutai la sua proposta, di portare questo pezzo davanti alle persone. Inizialmente sbattèi le palpebre un pochino a disagio, ma subito mi ricordai di come la mia nuova amica aveva reagito al sentire il mio pezzo. Se inizialmente avrei potuto rifiutare urlando, adesso non mi sembrava una follia improponibile.
« Credi davvero che non ci tireranno i pomodori? Se lo dici tu, mi fido, eh. Però non mi piacciono molto i pomodori. »
La mia protesta era debole, infatti stavo già sorridendo contenta all'idea di salire sul palco con Hana per cantare la mia canzone. Poi mi venne in mente la proposta criminale, per la quale avrei preso una chitarrata in faccia. Portai la mano destra davanti alla bocca, le mie sopracciglia si alzarono come se avessi appena avuto l'idea del secolo.
« ... puoi fare il robot per me?
Solo per me, però. »
Si, mi stavo divertendo un sacco.. -
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HANA TACHIKAWA
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Energia: 100 | Forza: 019 | Quirk: 028 | Agilità: 028SPOILER (clicca per visualizzare)Ho già fatto il bonifico a WB per scusarmi del ritardo. -
.Midori Hasegawa...
EHI.
La mia era una battuta.
Lei mi aveva preso sul serio.
Mi aveva persino fatto l'occhiolino - non potevo più uscirne.
Rimasi lì, imbambolata per due secondi buoni.
Era troppo tardi per dirle che stavo scherzando.
Per questa ragione, mi resi conto di dovermi inventare qualcosa per evitare che andasse tutto in una serie di strane rovine --- avrei potuto tirare fuori una delle mie canzoni, ma non era giornata per mettermi così tanto alla prova.
... e soprattutto, non avevo idea di cosa metterci insieme.
Maniac Dance degli Stratovarius?
Ma c'era già una base. Non volevo dare fastidio.
Lasciai che Hana si fermasse naturalmente, dopodiché assunsi un'espressione leggermente dispiaciuta, come se non avessi avuto nessuna idea. Ed era effettivamente vero, per quanto fosse stato divertente - e a tratti interessante - da guardare, non riuscivo a immaginare come potessi fare qualcosa per unirmi a quella coreografia.
« No, forse è stata un'idea stupida, da parte mia. »
Dissi, tirandomi in piedi con un movimento fluido, la mano sinistra al mento per sorreggerlo e permettermi di pensare ancora. Tuttos ommato, ero dell'idea che avessimo abbastanza materiale per poter fare almeno un piccolo concertino. Per essere una cosa improvvisata e pagata in c i b o ci stavamo mettendo anche troppo impegno, secondo me.
« Fermo restando che il robot era solo per me... direi che possiamo andare sui classici che abbiamo detto prima e metterci The Disappeareance che abbiamo visto prima funziona. »
Non sapevo bene in che ordine proporre le canzoni però. Una decina al massimo sarebbero bastate, poi potevamo andare con le richieste dal pubblico. Ammesso che ci fosse stato un pubblico tanto volenteroso di ascoltarci e non una marea di pomodori ad attenderci.
« Tu che ne pensi? »
Le chiesi a quel punto, genuinamente impressionata da quanto avevo visto prima sul robot. Nonostante non l'avessi dato a vedere, ero sinceramente colpita dalle abilità atletiche della collega - collega? Beh, sì. Siamo sempre compagni artisti, ecco..